Ut queant laxis: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
+ cat
m elimino frase senza fonte
 
(34 versioni intermedie di 26 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{F|liturgia cattolica|arg2=brani musicali|dicembre 2018}}
<div class="medialist listenlist" style="width:200px; float: right; border: 1">
{{Composizione musicale
'''[[:File:Ut Queant Laxis.ogg|Ut queant laxis]]'''
|titolo =
[[File:Ut Queant Laxis.ogg|noicon]]
|appellativo =
</div>
|immagine =
[[File:Hymne St Jean Baptiste.png |thumb|300px|L'[[inno]] '''Ut queant laxis''' in [[notazione quadrata]].]]
|dimensione =
|didascalia =
|compositore = [[Paolo Diacono]]
|tonalità =
|forma =
|opus =
|epocacomposizione =
|primaesecuzione =
|pubblicazione =
|autografo =
|dedica =
|duratamedia =
|organico =
|movimenti =
|testo =
|titolooriginale =
|epocatesto =
|lingua =la
[[File:|ascolto =Ut Queant Laxis.ogg|noicon]]
|didascaliaascolto =
[[File:|ascolto2 =Johannes.Hymnus.ogg]]<br>
|didascaliaascolto2 =
|ascolto3 =
|didascaliaascolto3 =
|ascolto4 =
|didascaliaascolto4 =
|ascolto5 =
|didascaliaascolto5 =
|ascolto6 =
|didascaliaascolto6 =
|descrizione =
|titoloalfa =
}}
[[File:Hymne St Jean Baptiste.png |thumb|300pxupright=1.4|L'[[inno]] '''Ut queant laxis''' in [[notazione quadrata]].]]
'''''Ut queant laxis''''' è l'[[inno (liturgia)|inno]] [[Liturgia|liturgico]] dei [[Vespri]] della [[Solennità (liturgia)|solennità]] della natività di [[San Giovanni Battista]] che ricorre il [[24 giugno]].<br>
 
La fama di questo inno diin [[strofe saffichesaffica]], scritto dal monaco storico e poeta [[Paolo Diacono]], si deve a [[Guido d'Arezzo]], che ne utilizzò la prima strofa per trarne i nomi delle 6sei [[Nota (musica)|note musicali]] dell'[[Solmisazione|esacordo]]:<br>
'''''Ut queant laxis''''' è l'[[inno]] [[Liturgia|liturgico]] dei [[Vespri]] della [[Solennità (liturgia)|solennità]] della natività di [[San Giovanni Battista]] che ricorre il [[24 giugno]].<br>
[[File:Johannes.Hymnus.ogg]]<br>
La fama di questo inno di strofe saffiche, scritto dal monaco storico e poeta [[Paolo Diacono]], si deve a [[Guido d'Arezzo]], che ne utilizzò la prima strofa per trarne i nomi delle 6 [[note]] dell'[[Solmisazione|esacordo]]:<br>
 
{{quotecitazione|Affinché possano cantare<br />con voci libere<br />le meraviglie delle tue gesta<br />i servi Tuoi,<br />cancella il peccato<br />dal loro labbro impuro,<br />o [[San Giovanni Battista|San Giovanni]]|Inno a San Giovanni|'''[[Ut (nota)|Ut]]''' queant laxis<br />'''[[Re (nota)|Re]]'''sonare fibris<br />'''[[Mi (nota)|Mi]]'''ra gestorum<br />'''[[Fa (nota)|Fa]]'''muli tuorum<br />'''[[Sol (nota)|Sol]]'''ve polluti<br />'''[[La (nota)|La]]'''bii reatum<br />[[SanSi Giovanni Battista(nota)|Sancte Iohannes]]|lingua=la}}
 
A ciascuna sillaba qui evidenziata corrisponde infatti, nella musica dell'inno, la relativa [[Nota musicale|nota]] con cui è cantata.<br> Da tale criterio convenzionale derivarono i nomi delle note musicali Ut-Re-Mi-Fa-Sol-La, con Ut che, successivamente, venne sostituito da Do, sillaba che, terminando con una vocale, si pronuncia in modo più agevole nel [[solfeggio]]. L'artefice della sostituzione fu [[Giovanni Battista Doni]], il quale nel [[XVII secolo]] avrebbe a questo scopo impiegato la prima sillaba del proprio cognome.
Da tale criterio convenzionale derivano tuttora i nomi delle note musicali: Ut-Re-Mi-Fa-Sol-La.<ref> Successivamente la sillaba '''ut''' fu sostituita con [[Do (nota)|''do'']]: l'artefice della sostituzione è stato erroneamente identificato in [[Giovanni Battista Doni]], il quale nel [[XVII secolo]] avrebbe a questo scopo impiegato la prima sillaba del proprio cognome; in realtà l'uso della sillaba '''do''' è attestato già nel 1536 (dunque molto prima della nascita di Doni) in un testo di [[Pietro Aretino]]</ref>
<br>Il nome della nota [[Si (nota)|Si]] non si deve a Guido D'Arezzo, ma fu aggiunto solo nel [[XVI secolo]]: infatti il [[canto gregoriano]], e la [[musica medievale]] in genere, non prevedevano l'uso della [[Sensibile (musica)|sensibile]], cioè del settimo grado della scala.<br>Non stupisce pertanto, nella musica dell'inno in questione, che la nota iniziale del settimo e ultimo verso della strofa non prosegua l'andamento diatonico ascendente delle sillabe iniziali dei 6 versi precedenti (non sia cioè un Si, secondo la notazione moderna, ma un Sol).<br>Il nome della settima nota della scala diatonica fu tratto dalle iniziali delle due parole che compongono detto verso: ('''[[Si (nota)|S]]'''ancte '''[[Si (nota)|I]]'''ohannes = Si).
 
<br>Il nome della nota [[Si (nota)|Si]] non si deve a Guido D'Arezzo, ma fu aggiunto solo nel 1482 da [[XVIBartolomé Ramos de secoloPareja]]: infatti; il [[canto gregoriano]], e la [[musica medievale]] in genere, non prevedevano infatti l'uso della [[Sensibile (musica)|sensibile]], cioè del settimo grado della scala.<br> Non stupisce pertanto, nella musica dell'inno in questione, che la nota iniziale del settimo e ultimo verso della strofa non prosegua l'andamento diatonico ascendente delle sillabe iniziali dei 6 versi precedenti (infatti non sia cioèè un Si, secondo la notazione moderna, ma un Sol).<br> Il nome della settima nota della scala diatonica fu tratto dalle iniziali delle due parole che compongono detto verso: ('''[[Si (nota)|S]]'''ancte '''[[Si (nota)|I]]'''ohannes = Si).
L'inno nella versione originale prosegue così:
 
L'inno nella versione originale prosegue così:
 
{{citazione|<poem>
: Nuntius celso veniens Olympo
: te patri magnum fore nasciturum,
: nomen et vitae seriem gerendae
Riga 24 ⟶ 56:
 
: Ille promissi dubius superni
: perdidit promptae modulos loquelae;
: sed reformasti genitus peremptae
: organa vocis.
Riga 30 ⟶ 62:
: Ventris abstruso positus cubili
: senseras regem thalamo manentem,
: hinc parens nati meritis uterque
: abdita pandit.
 
Riga 36 ⟶ 68:
: civium turmas fugiens, petisti,
: ne levi saltim maculare vitam
: famine posses.
 
: Praebuit hirtum tegimen camelus,
Riga 43 ⟶ 75:
: mella locustis.
 
: Caeteri tantum cecinere vatum
: corde praesago iubar adfuturum;
: tu quidem mundi scelus auferentem
Riga 49 ⟶ 81:
 
: Non fuit vasti spatium per orbis
: sanctior quisquam genitus Iohanne,
: qui nefas saecli meruit lavantem
: tingere limphis.
Riga 55 ⟶ 87:
: O nimis felix meritique celsi
: nesciens labem nivei pudoris,
: prepotens martyr heremique cultor,
: maxime vatum!
 
Riga 61 ⟶ 93:
: aucta crementis, duplicata quosdam;
: trina centeno cumulata fructu
: te, sacer, ornant.
 
: Nunc potens nostri meritis opimis
Riga 68 ⟶ 100:
: dirige calles,
 
: ut pius mundi sator et redemptor
: mentibus pulsa luvione puris
: rite dignetur veniens sacratos
Riga 74 ⟶ 106:
 
: Laudibus cives celebrant superni
: te, deus simplex pariterque trine,
: supplices ac nos veniam precamur:
: parce redemptis!</poem>}}
 
 
 
Nell'uso liturgico l'inno viene diviso in più parti per essere cantato in diversi momenti: così la sezione che inizia ad "Antra deserti teneris sub annis" è propria del Mattutino mentre quella che ha per primo verso "O nimis felix meritique celsi" viene cantata durante le Lodi.
In tempi recenti il primo verso della seconda strofestrofa è stato cambiato in "Nuntius caelo veniens supremo" per eliminare la menzione troppo paganeggiante all'Olimpo.
 
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
==Note==
* {{Collegamenti esterni}}
<references/>
 
{{Canto gregoriano}}
{{portale|cattolicesimo|Lingualingua latina|musica}}
 
[[Categoria:Repertorio gregoriano]]
[[Categoria:Liturgia delle ore]]
[[Categoria:NoteTeoria musicalimusicale]]
[[Categoria:Inni liturgici]]