Cevo: differenze tra le versioni
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m Modifica automatica (-(comunilimitrofi =.*\n).*\n\| +\1Berzo Demo, Cedegolo, Ceto, Cimbergo, Daone (TN), Saviore dell'Adamello, Sonico <!--Comuni confinanti anche di altre province - se non ci sono lasciare lo spazio - |
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Cevo
|Panorama = Panorama di Cevo (Foto Luca Giarelli).jpg
|Didascalia =
|Bandiera = Cevo-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Cevo-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|Divisione amm grado 2 = Brescia
|Amministratore locale = Simone Bresadola<!--nome, cognome SENZA titoli-->
|Partito = [[lista civica]] “Sogno comune Cevo”
|Data elezione = 10-6-2024
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Sottodivisioni = [[Andrista]], [[Fresine]], [[Isola (Cevo)|Isola]]
|Divisioni confinanti = [[Berzo Demo]], [[Cedegolo]], [[Ceto (Italia)|Ceto]], [[Cimbergo]], [[Saviore dell'Adamello]], [[Sonico (Italia)|Sonico]], [[Valdaone]] (TN)
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 3739
|Nome abitanti = cevesi
|Patrono = [[san Vigilio]]
|Festivo = 26 giugno
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Cevo (province of Brescia, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Cevo nella provincia di Brescia
}}
'''Cevo''' (<!--[[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|['baːri]}}, -->''Séf'' in dialetto camuno<ref name="ref_A">{{Cita libro | cognome= Ertani| nome= Lino | titolo= Dizionario del dialetto camuno e di toponomastica| editore= Tipografia M. Quetti| città= Artogne | anno= 1980| pagine=161}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Brescia]] in [[Lombardia]].
{{dx|[[File:Map of comune of Cevo in Val Camonica (LG).jpg|miniatura|Il territorio di Cevo in [[Val Camonica]]]]}}
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Il comune di Cevo sorge in [[Valsaviore]], valle laterale della [[Valcamonica]], in cima al dosso dell'Androla, all'interno del [[Parco regionale dell'Adamello]].
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia della Valle Camonica}}
Il 5 febbraio 1350 il [[vescovo di Brescia]] [[Bernardo Tricardo]] investe [[iure feudi]] dei diritti di decima nei territori di Cevo il comune ([[vicinia]]) e gli uomini di Cevo.<ref>{{cita libro|cognome=Celli |nome=Roberto |titolo= Repertorio di fonti medievali per la storia della Val Camonica|anno= 1984|editore=Tipolitografia Queriniana |città= Brescia|isbn=88-343-0333-4|pagine=106}}</ref>
Alla [[pace di Breno]] del 31 dicembre 1397 i rappresentanti della comunità di Cevo, Antonio Cucco e il notaio Torello di Domenico, si schierarono sulla sponda [[ghibellina]].<ref>{{Cita libro
|cognome=Brunelli
|nome=Gregorio
|curatore=Oliviero Franzoni
|titolo= Curiosi trattenimenti contenenti ragguagli sacri e profani dei popoli camuni
|annooriginale=1698
|anno= 1998
|editore=Tipografia Camuna
|città=[[Breno (Italia)|Breno]]
|pagine=pg. 183
}}</ref>
Il 17 settembre 1423 il [[vescovo di Brescia]] [[Francesco Marerio]] investe [[iure feudi]] dei diritti di decima nei territori di [[Monno]], Cevo, [[Andrista]], [[Grumello]], [[Saviore]], [[Cemmo]], [[Ono San Pietro|Ono]], [[Sonico (Italia)|Sonico]], [[Astrio]], [[Malegno]], [[Cortenedolo]], [[Vione]], [[Incudine (Italia)|Incudine]] e [[Berzo Demo]] a Bertolino [[della Torre]] di [[Cemmo]].<ref>{{cita libro|cognome=Celli |nome=Roberto |titolo= Repertorio di fonti medievali per la storia della Val Camonica|anno= 1984|editore=Tipolitografia Queriniana |città= Brescia|isbn=88-343-0333-4|pagine=206}}</ref>
Gregorio Brunelli dice che nel [[XVII secolo]] gli abitanti di Cevo erano talmente poveri da emigrare d'inverno presso [[Soncino]] o nel [[Cremona|Cremonese]].<ref>{{Cita libro | cognome= Ricardi| nome= Marcello |coautori=Giacomo Pedersoli | titolo= Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve| editore= Toroselle| città= Cividate Camuno | anno= 1992|pagine=309}}</ref>
Il 22 aprile 1644 Il paese di Cevo fu quasi completamente incendiato per la caduta di un fulmine.<ref>{{Cita libro | cognome= Ricardi| nome= Marcello |coautori=Giacomo Pedersoli | titolo= Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve| editore= Toroselle| città= Cividate Camuno | anno= 1992|pagine=310}}</ref>
Nel 1927 il comune di Cevo venne unito a quello di [[Saviore]] formando il [[Valsaviore (comune)|comune di Valsaviore]]; i due centri si separarono nuovamente nel 1954.
Dopo l'[[armistizio di Cassibile]] dell'8 settembre 1943, il Nord Italia venne aggregato alla [[Repubblica di Salò]].
I giovani delle classi 1923-1925 vennero chiamati alla leva obbligatoria, ma nessuno si presentò. Molti si nascondevano nelle [[Gruppo dell'Adamello|montagne dell'Adamello]], nei fienili ad alta quota. Altri aderivano ai gruppi [[partigiani]] dell'alta valle. Sopra Cevo Antonino Parisi (''Nino''), Bartolomeo Cesare Bazzana (''il Maestro'') e altri ribelli cominciano a organizzare la 54ª Brigata Garibaldi, che inizia a operare attivamente dal gennaio 1944.
A primavera iniziano i primi rastrellamenti al fine di leva da parte della banda fascista ''Marta'', formata da militi della [[Guardia Nazionale Repubblicana]] di [[Milano]]. Le azioni di questo reparto oltrepassano il compito di repressione antipartigiana sconfinando in realtà nel saccheggio ai danni delle popolazioni, ruberie ai contadini e uccisioni. Il 19 maggio avviene lo sterminio della famiglia Monella (Giovanni, sua moglie Maria Scolari e la figlia Maddalena) e l'assassinio dello scalpellino Francesco Belotti<ref name="incendio di cevo 3 luglio 1944">[https://www.cislbrescia.it/wp-content/uploads/2013/07/L%E2%80%99INCENDIO-DI-CEVO-IL-3-LUGLIO-1944.pdf CISL Brescia - L'INCENDIO DI CEVO IL 3 LUGLIO 1944]</ref>.
{{Senza fonte|Durante il mese di giugno viene catturato Pozuolo Giuseppe Pezzati, comandante repubblichino di [[Cedegolo|Isola]]; pochi giorni dopo viene attaccata dai partigiani una pattuglia tedesca presso Isola, con il ferimento di un sottufficiale.}}
Il 1º luglio i garibaldini attaccano la centrale di Isola: lo scontro durò mezz'ora. Due fascisti vennero uccisi e due feriti: il comandante fu fucilato. Tra i partigiani vi furono un morto, Luigi Monella, e due feriti<ref name="Museo della Resistenza di Valsaviore - Cevo - BS - Lombardia">[https://memoranea.it/luoghi/lombardia-bs-cevo-museo-resistenza-valsaviore - Museo della Resistenza di Valsaviore]</ref>. Approfittando dei funerali di Monella, i fascisti decisero di assaltare Cevo per punire la popolazione locale sodale con la Resistenza<ref>[http://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=1532 Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia - CEVO, 03.07.1944]</ref>.
Così, il 3 luglio 1944, un migliaio di repubblichini circondò Cevo con una manovra a tenaglia riuscendo ad aver ragione della ventina di partigiani che si erano spinti in paese per partecipare alle onoranze funebri del compagno morto due giorni prima<ref name="incendio di cevo 3 luglio 1944" />. Fattisi scudo con alcune donne di Cevo, i fascisti misero a ferro e fuoco il borgo lanciando bottiglie incendiarie sui tetti delle case<ref name="incendio di cevo 3 luglio 1944" />. Complessivamente furono distrutte 151 case, altre 48 rovinate e 12 saccheggiate; furono uccise sei persone: Cesare Monella, Francesco Biondi, Giacomo Monella, Giovanni Scolari, Domenico Rodella, Giacomina Biondi<ref name="incendio di cevo 3 luglio 1944" /><ref name="Museo della Resistenza di Valsaviore - Cevo - BS - Lombardia" />. Su una popolazione di circa {{formatnum:1200}} abitanti rimasero ben 800 senza tetto.
I tedeschi si arrenderanno, infine, il 18 aprile 1945 a [[Forno d'Allione]].
Nel [[secondo dopoguerra]], la realtà sociale del paese e la ridotta economia interna si scontrano con l'affermazione della [[società dei consumi]] e delle correlate politiche economiche nazionali. Questo sistema socioeconomico durò quasi fino alla fine del XX secolo ma negli ultimi decenni avvenne una crescente marginalizzazione nei confronti di una sempre più numerosa popolazione che fa propri i modelli di vita funzionali all'economia di mercato. Portatori di questo sistema sono gli impiegati nell'apparato statale, i piccoli imprenditori, gli occupati nell'industria idro-elettrica e nelle fabbriche della Valcamonica e gli emigrati con le loro "rimesse".
Agli inizi del XXI secolo l'attività agricola, in diverse forme, permane, fornendo una nuova possibilità per evitare lo spopolamento e il completo abbandono della campagna.
=== Simboli ===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 30 maggio 1956.<ref>{{cita web|titolo= Cevo, decreto 1956-05-30 DPR, concessione di stemma e gonfalone |url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?1423 |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 14 ottobre 2022 }}</ref>
{{citazione|Partito: nel 1° di azzurro, alla [[Fontana (araldica)|fontana]] di argento, zampillante dello stesso e fondata su una collina di verde; nel 2° di rosso, al [[Bove (araldica)|bue]] d'argento, pezzato di nero,
fermo su un terreno erboso. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di rosso.
=== Onorificenze ===
Cevo è tra le [[città decorate al valor militare per la guerra di liberazione]], insignita il 15 dicembre 1992 della medaglia di bronzo al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la [[seconda guerra mondiale]]<ref>{{Cita web|url=http://www.istitutonastroazzurro.it/comunedicevo.html|titolo=Cevo}}</ref>:{{Onorificenze
|immagine = Valor militare bronze medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia di bronzo al valor militare
|collegamento_onorificenza = valor militare
|motivazione = Sin dall'8 settembre 1943 la popolazione di Cevo non esitò a prendere le armi contro l'invasore. In 18 mesi di aspri combattimenti, malgrado le distruzioni e le rappresaglie subite, le formazioni partigiane diedero un notevole contributo di sangue e di valore, sia nella difesa del proprio territorio, sia nella liberazione della Val Camonica fino al salvataggio delle centrali idroelettriche dell'Adamello. Cevo, settembre 1943 - aprile 1945.
|data = 15 dicembre 1992
}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Chiesa S Vigilio - Cevo (Foto Luca Giarelli).jpg|miniatura|destra|Chiesa di San Vigilio]]
[[File:Cevo (BS) Italia - Chiesa di San Sisto.jpg|miniatura|destra|Via San Sisto]]
[[File:Chiesa di San Sisto (Cevo) - Vista dall'antica mulattiera.jpg|miniatura|destra|Cimitero di San Sisto visto dalla vecchia mulattiera]]
[[File:Ca dél Tròs.jpg|miniatura|destra|Ca dél Tròs]]
=== Architetture religiose ===
Nel territorio comunale di Cevo si possono trovare numerose architetture religiose<ref name="terra">{{cita libro|cognome=Fontana |nome=Eugenio |titolo= Terra di Valle Camonica |anno=1984 |editore= Industrie Grafiche Bresciane|città= Brescia|pagine=116}}</ref>:
* [[Chiesa di San Sisto (Cevo)|Chiesa di San Sisto]]: in stile Romanico bresciano fu edificata nel XII secolo e ampliata nel XVI secolo; è circondata dal piccolo cimitero.
* Le Edicole (''[[Santella|Santèle]]''): disseminate sul territorio, la loro presenza rassicura l'anima dei viandanti.
* [[Chiesa di San Vigilio (Cevo)|Parrocchiale di San Vigilio]], del XVI secolo.
* Chiesa di Sant'Antonio Abate.
* Cappella della Madonna dell'Andròla, bell'esempio di tempietto rinascimentale. La prima costruzione risale al XVII secolo e restaurata nel XIX secolo su progetto di Giovanni Andrea Boldini. È costituita da un pronao a tre archi su pilastri in stile tuscanico e dalla cella templare nella quale è stata realizzata la cappella dedicata alla Madonna, affrescata dal pittore Brighenti di Clusone nel 1875.
* Santuario dedicato a Maria Ausiliatrice: consacrato il 2 settembre 1962, ubicato nell'edificio della Colonia dei [[Società Salesiana di San Giovanni Bosco|Salesiani]] inaugurata il 26 agosto 1962.
* La Croce del Papa: fu eretta nel 2005 sul Dòs dell'Andròla dove è visibile da gran parte della media valle. Fu creata su disegno dell'artista [[Enrico Job]] in occasione della visita a Brescia di papa Giovanni Paolo II nel centenario della nascita di papa Paolo IV nel settembre del 1998.<ref name="inter">{{cita pubblicazione|cognome=Zallot|nome=Virtus|anno=2008|titolo=Appunti per una storia della cristianizzazione di Valle Camonica|rivista=InterValli|numero=2|p=30|url=http://www.vallecamonicacultura.it/intervalli.php|accesso=11 ottobre 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081208222356/http://www.vallecamonicacultura.it/intervalli.php|dataarchivio=8 dicembre 2008}}</ref> Il 24 aprile 2014, il braccio in legno lamellare che sosteneva la croce si spezzò e l'enorme statua schiacciò un ragazzo di vent'anni, uccidendolo sul colpo.<ref>{{cita web|url=http://brescia.corriere.it/notizie/cronaca/14_aprile_24/cevo-croce-dedicata-wojtyla-si-spezza-uccide-ragazzo-e83d888e-cbb2-11e3-b768-8b37958dddda.shtml| titolo=Cevo, la croce dedicata a Wojtyla si spezza e uccide un ventenne| accesso=24 aprile 2014}}</ref>
* Da segnalare anche il cimitero di San Sisto, caratteristico cimitero di montagna, collocato all'esterno del paese sulla mulattiera per [[Cedegolo]]. Il cimitero è diviso su due piani ricavati dai terrazzamenti dei campi e dei prati, senza deturparne il regolare disegno, e vi si conserva l'originale chiesetta romanica dedicata al papa San Sisto. {{Senza fonte}} Il maestro [[Bartolomeo Cesare Bazzana]], in una sua lettera ai familiari, così scriveva:
:''"Come già vi dissi sarò sicuramente a casa il 31 c.m.'' (ottobre 1963) - ''in tempo cioè per salutare anche per voi i nostri cari Morti partecipando alle consuete cerimonie annualmente Loro dedicate"''<ref>Vedere il File "Lettera di Bartolomeo Cesare Bazzana.pdf": Burtulì è Bartolomeo in dialetto di Cevo.</ref>.
==== Dòs dell'Andròla (Dosso dell'Androla) ====
Fino agli anni ottanta il dosso dell'Androla vantava la presenza di una sciovia che consentiva la pratica invernale dello sci.
=== Architetture civili ===
* Municipio
* Monumento ai Caduti di tutte le Guerre
* Piazzetta della Memoria della Shoah
* Monumento dei Caduti della Resistenza
* Monumento commemorativo a Musna dove il 19 maggio 1944 i fascisti uccisero Francesco Belotti e i coniugi Giovanni Monella, e Maria Scolari, con la figlia Maddalena Monella
* Opere di salvaguardia e di arredo urbano del torrente Igna
* Proseguendo per la strada che dal cimitero assume la denominazione di Via San Sisto, si raggiunge il nucleo abitativo col toponimo di Ca dél Tròs, preceduto da una fontana abbeveratoio. La località ha mantenuto le caratteristiche architettoniche e urbanistiche originali.
=== Aree naturali ===
==== Parco regionale dell'Adamello ====
{{vedi anche|Parco regionale dell'Adamello}}
Il territorio del comune di Cevo si trova totalmente all'interno del Parco regionale dell'Adamello, istituito il 1º dicembre 2003. Lo scopo primario del Parco è la conservazione dell'ambiente e del paesaggio, e, conseguentemente, incrementare la sensibilità e la partecipazione degli abitanti e dei visitatori al raggiungimento di detto scopo.
==== Sistema agro-pastorale tradizionale ====
{{F|centri abitati della Lombardia|novembre 2011}}
Il vissuto e la cultura della comunità "tradizionale" affondano le radici in secoli lontani; lo dimostrano i metodi e gli attrezzi da lavoro ancora utilizzati nel secondo dopoguerra. L'organizzazione, i valori e l'immaginario della popolazione erano connotati da aspetti di autonomia sia nei confronti di quelli espressi dagli apparati laici succedutisi nel tempo sia di quelli religiosi: il collante sociale era dato da un'organizzazione "comunitaria - consociativa", probabilmente in parte tramandata dalle "vicinie", riformata, dopo l'Unità d'Italia, dalle istituzioni nazionali (sistema democratico partecipativo, scuola, istituzioni di categoria, ecc.). Il suo fluire si può suddividere in tre periodi di seguito descritti in modo schematico e per titoli di argomenti.
''Periodo invernale'':
:La vita si svolgeva in paese; le mucche e gli animali da lavoro erano riparati nelle stalle vicino alle abitazioni o nei fienili poco lontani; si utilizzava il fieno stoccato nei ''tablat'' generalmente sopra le stalle; gli altri prodotti usati per l'alimentazione sia umana sia animale (patate, granoturco, frumento, ecc.), conservati per tempo, erano prodotti negli appezzamenti di terreno vicino al paese; si macellava il maiale; si produceva nel caseificio comune; i greggi transumavano in pianura.
''Periodo delle stagioni intermedie'':
:La vita si svolgeva ancora in paese; gli animali venivano riparati nelle stalle dei fienili lontani dall'abitato, ma facilmente raggiungibili, in località dove era possibile produrre il fieno; la caseificazione avveniva nelle costruzioni rurali (nei ''baitel'').
* Alcuni toponimi dei luoghi sono: '''''Ragù''''', '''''Tö''''', '''''Canet''''', '''''Ėcia'''''
''Periodo della stagione estiva'':
:Le famiglie generalmente si dividevano: il marito e i figli più piccoli vivevano nell'alpeggio e la moglie rimaneva in paese con i figli più grandi per la fienagione (in alpeggio l'alloggio era il ''tablat''); la caseificazione avveniva nel ''baitel''; si tosavano le pecore; si eseguiva la fienagione, avveniva l'emigrazione stagionale.
* Località degli alpeggi: '''''Barzabàl''''', '''''Dosnùr''''', '''''Musna''''', '''''Ghisèla''''' (un'altitudine da 1 300 a 1 600 m [[s.l.m.]])
* Le mucche venivano portate nelle '''''malghe Curt e Paret''''' (da 1 800 a 2 000 m [[s.l.m.]])
Le donne nella società tradizionale avevano un ruolo paritario con gli uomini, sicuramente non subalterno, sia in famiglia che anzi poteva avere connotati matriarcali, sia nella collettività, svolgendo un compito primario nella normale attività lavorativa e, a causa dell'emigrazione stagionale, quando sostituiva interamente il maschio nella conduzione della famiglia o quando era essa stessa a emigrare (in questo caso era l'uomo che si occupava di tutte le attività della famiglia).
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Cevo}}
=== Tradizioni e folclore ===
Gli [[scütüm]] sono nei dialetti camuni dei [[soprannomi]] o nomiglioli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di Cevo è ''Barolc''.<ref name="ref_A" />
== Cultura ==
=== Istruzione ===
==== Musei ====
* Museo della Resistenza Di Valsaviore
== Amministrazione ==
[[File:Municipio - Cevo (Foto Luca Giarelli).jpg|miniatura|destra|Il municipio]]
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|26 luglio [[1985]]|14 giugno [[1999]]|Lodovico Dante Scolari|[[Partito Comunista Italiano|PCI]] poi<br> [[lista civica]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|14 giugno [[1999]]|8 giugno [[2009]]|Mauro Giovanni Bazzana|[[lista civica]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|8 giugno [[2009]]|10 giugno [[2024]]|Silvio Marcello Citroni|[[lista civica]]|[[Sindaco]]|<ref>{{cita web|url=http://www.pal.voli.bs.it/elezioni/risultati_comune.asp?Id_Ente=24|titolo=Voli - Speciale elezioni 2009|accesso=12 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090617235439/http://www.pal.voli.bs.it/elezioni/risultati_comune.asp?Id_Ente=24|dataarchivio=17 giugno 2009|urlmorto=sì}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|10 giugno [[2024]]|''In carica''|Simone Bresadola|[[lista civica]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Gemellaggi ===
* {{gemellaggio|Italia|Trezzo sull'Adda}}
=== Altre informazioni amministrative ===
Cevo fa parte dell{{'}}''Unione Comuni della Valsaviore'', assieme ai comuni di [[Cedegolo]], [[Berzo Demo]], [[Saviore dell'Adamello]] e, dal 2003, [[Sellero]].
L'[[unione di comuni]] ha sede a [[Cedegolo]] ed è stata creata il 20 agosto 1999. Ha una superficie di circa 225 km².<ref>{{cita web| url=http://pers.mininterno.it/unioni_comuni/scheda.php?id=125| titolo=Ministero dell'Interno - Unione Comuni della Valsaviore| accesso=26 luglio 2008| urlmorto=sì| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090617213803/http://pers.mininterno.it/unioni_comuni/scheda.php?id=125| dataarchivio=17 giugno 2009}}</ref>
== Altre immagini ==
<gallery>
File:Croce del Papa (1998-2014) - Dosso dell'Androla - Cevo (Foto Luca Giarelli).jpg|<div align="center">Dosso dell'Androla, croce di [[Giovanni Paolo II]]</div>
File:Cevo - Monumento ai Caduti.jpg|<div align="center">Monumento ai Caduti di tutte le guerre (progetto di Abramo Ferramonti)</div>
File:Cascata - Cevo (Foto Luca Giarelli).jpg|<div align="center">Ponte in centro al paese</div>
File:Chiesa di Sant'Antonio - Cevo (Foto Luca Giarelli).jpg|<div align="center">Chiesa di sant'Antonio</div>
File:Cevo - Piazza della memoria.jpg|<div align="center">Piazza della memoria (architetto Pietro Giorgio Zendrini)</div>
File:Cevo panorama.jpg|<div align="center">Cevo panorama dalle vasche</div>
File:Cevo - Abitazione privata.jpg|<div align="center">Abitazione - 1983 (architetto Pietro Giorgio Zendrini)</div>
File:Cevo - Biblioteca comunale.jpg|<div align="center">Biblioteca comunale - 1998 (architetto Pietro Giorgio Zendrini)</div>
</gallery>
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* Franco Bontempi, ''Storia della Valsaviore'', Tipografia Camuna, [[Breno (Italia)|Breno]], 2005
* Mimmo Franzinelli, ''La "baraonda" - Socialismo, fascismo e resistenza in Valsaviore'', Grafo edizioni, Brescia, 1995
* AA. VV, ''Cevo di Valsaviore - Appunti di storia locale'', Tipografia Valgrigna, Esine, 1975
* Mimmo Franzinelli, "Il museo della Resistenza di Valsaviore" (2013)
== Voci correlate ==
* [[Parco regionale dell'Adamello]]
* [[Valle di Saviore]]
* [[Comunità Montana di Valle Camonica]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|n=Categoria:Cevo}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.intercam.it/tomo/album/paese/cevo.htm|Fotografie storiche - Intercam}}
* {{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/luoghi/schede/1209/?a=20341|titolo=Fotografie storiche - Lombardia Beni Culturali|accesso=3 novembre 2008|dataarchivio=27 gennaio 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230127015405/https://www.lombardiabeniculturali.it/luoghi/schede/1209/?a=20341|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://www.istitutonastroazzurro.it/|Sito dell'Istituto Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare}}
* {{cita web |1=http://www.francorino.interfree.it/Index.htm |2=Sito francorino.interfree - Valsaviore |accesso=12 novembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111107133032/http://francorino.interfree.it/index.htm |dataarchivio=7 novembre 2011 |urlmorto=sì }}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Lombardia|Val Camonica}}
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