Papa Clemente V: differenze tra le versioni

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{{Papa della Chiesa cattolica
|nome = Papa Clemente V
|immagine =[[File:Papa Clemens Quintus.jpg|250px|papa Clemente V]] cappellone degli Spagnoli.JPG
|didascalia = Ritratto di Clemente V, particolare del ''Trionfo di San Tommaso d'Aquino'' di [[Andrea di Bonaiuto]]. [[Firenze]], [[cappellone degli Spagnoli]].
|stemma = [[File:C o a Clemente V.svg|100px]]
|stemma = C o a Clemens V.svg
|titolo = 195º papa della Chiesa cattolica
|elezione =[[ 5 giugno]] [[1305]]
|consacrazioneincoronazione =[[ 14 novembre]] [[1305]]
|fine pontificato =[[ 20 aprile]] [[1314]]<br /><small>({{Età e giorni|1305|11|14|1314|4|20}})</small>
|cardinali = vedi [[:Categoria:CardinaliConcistori nominatidi dapapa Clemente V|vedi categoria]]
|predecessore = [[papa Benedetto XI]]
|successore = [[papa Giovanni XXII]]
|nome nascita = Bertrand de Got o de Gouth
|data di nascita = [[1264]]
|luogo di nascita = [[Villandraut]]
|ordinato = in data sconosciuta
|data di morte = [[20 aprile]] [[1314]]
|nomvescovo = 28 marzo [[1295]] da [[papa Bonifacio VIII]]
|consacrato = 14 novembre [[1305]]<ref>L'apparente contraddizione si scioglie come segue: Bertrand de Got fu eletto vescovo nel 1295, elevato arcivescovo nel 1299 e consacrato dopo l'elezione al Soglio nel 1305.</ref>
|arcelevato = 23 dicembre [[1299]] da [[papa Bonifacio VIII]]
|data di morte = 20 aprile [[1314]]
|luogo di morte = [[Roquemaure (Gard)|Roquemaure]]
|sepoltura = Chiesa di Notre-Dame, [[Uzeste]]
}}
{{Bio
|Nome = Clemente V
|Cognome =
|PostCognomeVirgola = nato '''Bertrand de Got''', '''de Goth''' o '''de Gouth'''
|ForzaOrdinamento = Clemente 05
|PostCognomeVirgola = nato '''Bertrand de Got'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Villandraut
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|GiornoMeseMorte = 20 aprile
|AnnoMorte = 1314
|CategorieEpoca = no1200
|Epoca2 = 1300
|FineIncipit = fu il 195º [[Papa]], dal [[1305]] sino alla morte
|Attività = papa
|Attività2 = arcivescovo cattolico
|Nazionalità = francese
|FineIncipit = è stato il 195º [[papa]], dal [[1305]] sino alla morte. È ricordato per aver soppresso l'ordine dei [[Cavalieri templari|Templari]] ([[1307]]) e per aver [[Cattività avignonese|trasferito la Santa Sede]] in [[Francia]]
}}
 
È passato alla storia per aver sospeso l'ordine dei [[Cavalieri templari|Templari]] ([[1307]]) e per aver spostato la [[Santa Sede]] in [[Francia]]. Clemente V infatti portò la sede papale, in particolare la Curia, nella città di [[Carpentras]] nel [[1313]], quasi un anno prima di morire, poiché Carpentras si trovava all'interno del [[Contado Venassino]], feudo papale non soggetto all'autorità di Filippo il Bello. Dopo la sua morte ([[1314]]) ed il lungo Conclave di [[Lione]], il suo successore [[papa Giovanni XXII|Giovanni XXII]], nel [[1316]], preferì ritrasferire la sede papale e la Curia nella vicina [[Avignone]], dove già risiedeva la Corte pontificia.
 
== Biografia ==
Nativo del [[Bazadais]], in [[Guascogna]], era figlio di Béraud de Got o de Goth e di Ida di Blanquefort. Era anche fratello di [[Bérard de Got]], [[arcidiocesi di Lione|arcivescovo di Lione]], e zio di [[Raymond de Got]], cardinale diacono di [[Santa Maria Nuova (diaconia)|Santa Maria Nuova]].
Nativo della [[Guascogna]], Bertrand fu vicario generale del fratello Bérard, arcivescovo di [[arcidiocesi di Lione|Lione]], che nel [[1294]] venne nominato [[sede suburbicaria di Albano|cardinale-vescovo di Albano]]. Bertrand era un cappellano di [[papa Bonifacio VIII]], che nel [[1297]] lo fece diventare arcivescovo di [[arcidiocesi di Bordeaux|Bordeaux]].
 
A Lione Bertrand fu vicario generale del fratello Bérard, il quale nel 1294 venne nominato [[cardinale|cardinale vescovo]] di [[sede suburbicaria di Albano|Albano]]. Bertrand era un cappellano di [[papa Bonifacio VIII]], che nel 1297 lo nominò [[arcidiocesi di Bordeaux|arcivescovo di Bordeaux]].
Venne eletto papa il [[12 giugno]] [[1305]] da un [[conclave]] tenutosi a [[Perugia]] e durato ben undici mesi di [[interregno]], sia per le continue ingerenze di [[Filippo IV di Francia|Filippo il Bello]] sia per le dispute tra cardinali francesi e italiani, che avevano praticamente lo stesso peso all'interno del conclave.<ref>Claudio Rendina, ''I papi'', p. 518</ref> Invece di ritornare a [[Roma]], che allora era dilaniata dalle lotte delle fazioni, fissò la sua dimora in Francia, prima, provvisoriamente, a [[Poitiers]], quindi in Provenza, presso Avignone, mettendosi sotto la tutela del re Filippo il Bello.
 
=== Il pontificato ===
Bertrand non era né italiano né cardinale, e la sua elezione può essere considerata un scelta in direzione della neutralità. Il cronista dell'epoca [[Giovanni Villani]] riportò una voce secondo la quale egli si era legato a re Filippo IV di Francia con un accordo formale fatto prima della sua elezione a St. Jean d'Angély in [[Saintonge]].<ref>Claudio Rendina, ''I papi'', p. 517</ref> È comunque probabile che il futuro papa gettò così le basi per la sua elezione. A [[Bordeaux]] Bertrand ricevette la notifica formale della sua elezione e venne pressato perché si recasse in Italia; ma egli scelse invece [[Lione]] come luogo della sua incoronazione, che si svolse il [[13 novembre]] 1305 e venne celebrata con magnificenza alla presenza di Filippo. Tra i suoi primi atti ci fu la nomina di nove cardinali francesi.
Da arcivescovo venne eletto papa il 5 giugno 1305 in un [[Conclave del 1304-1305|conclave]] tenutosi a [[Perugia]], dopo ben undici mesi di [[sede vacante]], dovuta sia alle continue ingerenze di [[Filippo IV di Francia|Filippo il Bello]], sia alle dispute tra cardinali francesi e italiani, che avevano praticamente lo stesso peso all'interno del conclave,<ref>Claudio Rendina, ''I papi'', p. 518</ref> e solo dopo che il cardinale [[Walter Winterbourne]] eletto nel giorno di Natale 1304 ma improvvisamente ammalatosi, ebbe annunciato il suo rifiuto dell'elezione e abbandonato il conclave<ref>B. Frale, ''L'inganno del gran rifiuto. La vera storia di Celestino V, papa dimissionario'', UTET, 2013, pp. 129-130.</ref>.
 
==== Trasferimento della sede papale in Francia ====
All'inizio del [[1306]], Clemente tolse di mezzo quelle parti della ''[[Clericis Laicos]]'' che sembravano applicarsi al re di Francia, e in sostanza ritirò la ''[[Unam Sanctam]]'', le due [[bolla papale|bolle]] di Bonifacio che risultavano particolarmente offensive all'ambizioso Filippo. Clemente sembra aver agito, lungo tutto il suo pontificato, come mero strumento della monarchia francese, un cambiamento radicale nella politica pontificia. Inoltre istituì le [[annate (tasse)|annate]], tasse sui benefici ecclesiastici delle sedi vescovili a ogni mutamento di titolarità, che dovevano essere versate alla [[santa Sede]].
Invece di ritornare a [[Roma]], che allora era dilaniata dalle lotte tra le diverse fazioni, Clemente V restò in Francia mettendosi praticamente sotto la tutela del re [[Filippo il Bello di Francia|Filippo il Bello]]. Inizialmente fissò la sua dimora e quella della Curia a [[Poitiers]].
 
Bertrand non era né italiano né cardinale, e la sua elezione può essere considerata una scelta in direzione della neutralità. Il cronista dell'epoca [[Giovanni Villani]] riportò una voce secondo la quale egli si era legato a re Filippo IV di Francia con un accordo formale fatto prima della sua elezione a St. Jean d'Angély in [[Saintonge]].<ref>Claudio Rendina, ''I papi'', p. 517</ref> È comunque più probabile che il futuro papa abbia preso accordi col re tramite un intermediario, forse il cardinale [[Napoleone Orsini (cardinale)|Napoleone Orsini]], prima della sua elezione.<ref>Vedere A. Paravicini Bagliani, ''Clemente V'', op. cit..</ref> A [[Bordeaux]] Bertrand ricevette la notifica formale della sua elezione; ricevette grosse pressioni affinché si recasse in Italia, ma egli scelse invece [[Lione]] come luogo della sua incoronazione, che si svolse il 13 novembre 1305 e venne celebrata con magnificenza alla presenza di Filippo. Tra i suoi primi atti ci fu la nomina di nove cardinali francesi.
Il [[13 ottobre]] [[1307]] arrivò l'arresto di tutti i [[Cavalieri templari]] in Francia, un'azione apparentemente dettata da motivi finanziari e intrapresa dall'efficiente burocrazia reale per incrementare il prestigio della corona. Filippo fu l'incoraggiatore di questa mossa spietata, ma anche la reputazione storica di Clemente ne risultò macchiata. Fin dal giorno dell'incoronazione di Clemente, il re aveva accusato i Templari di [[eresia]], immoralità e abusi, e gli scrupoli del papa vennero meno quando si rese conto che il fiorente stato francese poteva non attendere la Chiesa, ma agire indipendentemente. L'ordine dei templari fu definitivamente dichiarato sospeso dagli [[Stati Generali del 1308]] convocati da re Filippo il Bello.
 
==== Sotto l'influenza del re di Francia ====
L'8 settembre [[1308]], con la Bolla papale "Super Specula", ha istituito lo ''Studium Generale'' oggi [[Università degli Studi di Perugia]].
All'inizio del 1306, Clemente abrogò di fatto molte parti sia della ''[[Clericis Laicos]]'' sia della ''[[Unam Sanctam]]'', le due [[bolla papale|bolle]] di Bonifacio VIII che risultavano particolarmente odiose per l'ambizioso re Filippo. Clemente, durante tutto il suo pontificato, agì sempre a stretto contatto con la monarchia francese, segnando un cambiamento radicale nella politica pontificia. Inoltre istituì le [[annate (tasse)|annate]], tasse sui benefici ecclesiastici delle sedi vescovili a ogni mutamento di titolarità, che dovevano essere versate alla [[Santa Sede]].
Nel [[1313]], l'intera corte papale si spostò da Poitiers (dove era rimasta per quattro anni) in [[Provenza]], ad [[Avignone]], ma Clemente V preferì risiedere assieme alla Curia nella cittadina di [[Carpentras]] che era nel vicino [[Contado Venassino]], feudo papale e quindi assai meno soggetto alle pressioni del re di Francia. Ammalatosi nel [[1314]] (probabilmente di tumore intestinale) e sentendosi prossimo alla fine, tentò di farsi trasportare dal suo ritiro di [[Monteux]] (borgo vicinissimo a Carpentras) a [[Villandraut]], suo paese natale e feudo della sua famiglia in Guascogna. Ma, raggiunto il paese di [[Roquemaure]] nel [[Gard]] il 5 aprile, dovette sostare, e riparò nella casa del Cavaliere Guillaume de Ricavi, che lo ospitò ormai morente. Infatti, pochi giorni dopo, il 20 aprile [[1314]], Clemente V si spense e le sue spoglie furono ricondotte a Carpentras per i funerali solenni. Fu sepolto a [[Uzès]] (oggi nel dipartimento del [[Gard]]). <br />
Nel [[1316]], Giovanni XXII, eletto successore di Clemente V dal lungo Conclave di [[Lione]], riportò la sede papale e la Curia ad Avignone, che all'epoca non era parte della Francia, ma un feudo imperiale retto dal [[Regno di Sicilia|re di Sicilia]].
 
Il 13 ottobre 1307 fu ordinato l'arresto di tutti i [[Cavalieri templari]] che si trovavano in Francia, un'azione apparentemente dettata da motivi finanziari e intrapresa dall'efficiente burocrazia reale per incrementare il prestigio della corona. Filippo fu l'incoraggiatore di questa mossa spietata, ma anche la reputazione storica di Clemente ne risultò macchiata. Fin dal giorno dell'incoronazione di Clemente, il re aveva accusato i Templari di [[eresia]], immoralità e abusi, e gli scrupoli del papa vennero meno quando si rese conto che il fiorente stato francese poteva non attendere la Chiesa, ma agire indipendentemente. L'ordine dei templari fu definitivamente dichiarato sospeso dagli [[Stati Generali del 1308]] convocati da re Filippo il Bello.
Il trasferimento della sede del [[papato]] in Provenza venne motivato dagli apologeti francesi dell'epoca con il perdurare dei tumulti di Roma, dove l'antagonismo tra gli aristocratici romani e le loro bande armate aveva raggiunto ormai l'apice e la basilica di [[San Giovanni in Laterano]] era stata distrutta da un incendio.<br />
Clemente V si dimostrò dunque il precursore del lungo papato avignonese, la cosiddetta [[cattività avignonese]] come la definirono i contemporanei del [[Francesco Petrarca|Petrarca]].
 
L'8 settembre 1308, con la Bolla papale "Super Specula", istituì lo ''Studium Generale'' oggi [[Università degli Studi di Perugia]].
Nel frattempo, i legati di Filippo fecero pressione per riaprire le accuse di eresia mosse da [[Guillaume de Nogaret]] contro Bonifacio VIII, che erano circolate nella guerra di [[pamphlet]] sviluppatasi attorno alla ''Unam sanctam''. Clemente dovette cedere alle pressioni per questo processo straordinario, iniziato il [[2 febbraio]] 1309 ad Avignone e trascinatosi per due anni. Tale processo fu sancito nella riunione degli [[Stati Generali del 1308]]. Nel documento che chiamava i testimoni, Clemente espresse il suo personale convincimento che Bonifacio fosse innocente e, allo stesso tempo, la sua determinazione a soddisfare il re. Alla fine, nel febbraio [[1311]], il re scrisse a Clemente lasciando il processo al futuro Concilio di [[Vienne (Isère)|Vienne]]. Da parte sua Clemente assolse tutti quelli che avevano preso parte al rapimento di Bonifacio ad [[Anagni]].<ref>Claudio Rendina, ''I papi'', p. 519</ref>
 
Approfittando della sua influenza sul pontefice, il re di Francia volle processare e far condannare Bonifacio VIII. I legati di Filippo fecero pressione su Clemente per riaprire le accuse di eresia mosse da [[Guglielmo di Nogaret]] contro il passato pontefice, che erano circolate nella «guerra di [[pamphlet]]» sviluppatasi attorno alla ''Unam sanctam''. Clemente dovette cedere alle pressioni per questo processo straordinario, incominciato il 2 febbraio 1309 ad Avignone e trascinatosi per due anni. Tale processo fu sancito nella riunione degli [[Stati Generali del 1308]]. Nel documento che chiamava i testimoni, Clemente espresse il suo personale convincimento che Bonifacio fosse innocente e, allo stesso tempo, la sua determinazione a soddisfare il re. Alla fine, nel febbraio 1311, il re scrisse a Clemente lasciando il processo al futuro Concilio di [[Vienne (Isère)|Vienne]]. Da parte sua Clemente assolse tutti quelli che avevano preso parte al rapimento di Bonifacio ad [[Anagni]].<ref>Claudio Rendina, ''I papi'', p. 519</ref>
Nel perseguimento dei desideri del re, Clemente convocò il [[Concilio di Vienne]] del 1311, il quale stabilì che i templari non erano colpevoli di eresia. Il Papa a ogni modo, pur asserendone l'innocenza, sospese l'ordine, in quanto godeva di cattiva reputazione e aveva perso la sua utilità come banchiere pontificio e protettore dei pellegrini a Oriente (bolla ''Vox in excelso'' del [[3 aprile]] [[1312]], approvata unanimemente dai partecipanti al concilio). Le proprietà francesi dell'ordine vennero concesse ai [[Cavalieri Ospitalieri]], ma in realtà Filippo IV le tenne per sé fino alla sua morte,<ref>Claudio Rendina, ''I papi'', p. 521</ref> ed espropriò inoltre anche le banche dei Templari.
[[File:Cattedrale di Vienna-Placca soppressione dei Templari.jpg|miniatura|Placca a ricordo della soppressione dell'Ordine dei Templari all'interno della [[Cattedrale di San Maurizio (Vienne)|Cattedrale di San Maurizio]] a [[Vienne (Isère)|Vienne]].]]
Nel perseguimento dei desideri del re, Clemente convocò il [[Concilio di Vienne]] del 1311, il quale stabilì che i templari non erano colpevoli di eresia. Il Papa a ogni modo, pur asserendone l'innocenza, sospese l'ordine, in quanto godeva di cattiva reputazione e aveva perso la sua utilità come banchiere pontificio e protettore dei pellegrini a Oriente (bolla ''Vox in excelso'' del 3 aprile 1312, approvata unanimemente dai partecipanti al concilio). Le proprietà francesi dell'ordine vennero concesse ai [[Cavalieri Ospitalieri]], ma in realtà Filippo IV le tenne per sé fino alla sua morte,<ref>Claudio Rendina, ''I papi'', p. 521</ref> ed espropriò inoltre anche le banche dei Templari.
 
Il 5 maggio 1313 canonizzò [[Celestino V]], a seguito della sollecitazione da parte di [[Filippo IV di Francia|Filippo il Bello]] e per forte acclamazione del popolo, accelerando in maniera notevole l'iter avviato da [[Bonifacio VIII]]. Tuttavia Clemente non lo canonizzò quale [[martire]], come avrebbe voluto Filippo, ma come [[confessore]]<ref name=Kelly>John N.D. Kelly, ''Gran Dizionario Illustrato dei Papi'', p. 526</ref>.
Messe da parte eresia e sodomia, la colpevolezza o l'innocenza dei templari è uno dei problemi storici più difficili, in parte a causa dell'atmosfera di isteria che si era creata nelle generazioni precedenti, del linguaggio intemperato e delle stravaganti accuse scambiate tra governanti temporali e clero, e in parte perché l'argomento è stato abbracciato da teorici della cospirazione e pseudo-storici.
 
==== La situazione in Italia ====
Il 5 maggio [[1313]] canonizzò il predecessore [[Celestino V]], a sèguito di sollecitazione da parte di [[Filippo IV di Francia|Filippo il Bello]] e per forte acclamazione di popolo, accelerando moltissimo l'iter avviato da Bonifacio VIII. Tuttavia Clemente non lo canonizzò quale [[martire]], come avrebbe voluto Filippo, ma come [[confessore]]<ref name=Kelly>John N.D. Kelly, ''Gran Dizionario Illustrato dei Papi'', Edizioni Piemme S.p.A., 1989, Casale Monferrato (AL), ISBN 88-384-1326-6, p. 526</ref>.
Il pontificato di Clemente fu un periodo disastroso per l'[[Italia]]. Le province pontificie vennero affidate a un gruppo di tre cardinali, ma Roma, il campo di battaglia dei [[famiglia Colonna|Colonna]] e degli [[Orsini]], restò ingovernabile. Nel 1312, l'imperatore [[Enrico VII di Lussemburgo|Enrico VII]] entrò in Italia, stabilendo i [[Visconti]] come vicari a [[Milano]], e si fece incoronare dai legati di Clemente a Roma, prima di morire nei pressi di [[Siena]] nel 1313.
 
A [[Ferrara]] le armate pontificie si scontrarono con la [[Repubblica di Venezia]]. Quando la [[scomunica]] e l'[[interdetto]] non produssero l'effetto atteso, Clemente proclamò una [[crociata]] contro i Veneziani, il che è sintomatico di quanto fosse ormai svalutato il portato religioso di quel tipo particolare di campagna militare.
Il pontificato di Clemente fu un periodo disastroso per l'[[Italia]]. Gli stati pontifici vennero affidati a un gruppo di tre cardinali, ma Roma, il campo di battaglia dei [[famiglia Colonna|Colonna]] e degli [[Orsini]], restò ingovernabile. Nel [[1312]], l'imperatore [[Enrico VII del Sacro Romano Impero|Enrico VII]] entrò in Italia, stabilendo i [[Visconti]] come vicari a [[Milano]], e si fece incoronare dai legati di Clemente a Roma, prima di morire nei pressi di [[Siena]] nel 1313.
 
Altri incidenti degni di nota del regno di Clemente furono la sua sanguinosa repressione dell'eresia di [[Fra' Dolcino]] in [[Piemonte]] e la promulgazione della «[[Clementinae|Costituzione Clementina]]» nel 1313.
[[File:Uzeste Gisant Clément V.jpg|300px|miniatura|sinistra|La tomba di Clemente V nella collegiata di Uzeste]]
 
==== Ultimi anni ====
A [[Ferrara]], le armate pontificie si scontrarono con [[Repubblica di Venezia|Venezia]]. Quando la [[scomunica]] e l'[[interdetto]] non produssero l'effetto atteso, Clemente proclamò una [[crociata]] contro i Veneziani, il che è sintomatico di quanto fosse ormai svalutato il portato religioso di quel tipo particolare di campagna militare.
[[File:Uzeste Gisant Clément V.jpg|upright=1.4|thumb|sinistra|La tomba di Clemente V nella collegiata di Uzeste]]
Nel 1313, l'intera corte papale si trasferì da [[Poitiers]] (dove era rimasta per quattro anni) ad [[Avignone]] (in [[Provenza]]), ma Clemente V preferì risiedere assieme alla Curia nella cittadina di [[Carpentras]] che si trovava nel vicino [[Contado Venassino]], [[feudo]] papale e quindi assai meno soggetto alle pressioni del re di Francia alle quali, dopo diversi dissidi, voleva sottrarsi.
 
Ammalatosi nel 1314 (probabilmente di [[Tumore dell'intestino tenue|tumore intestinale]]) e sentendosi prossimo alla fine, tentò di farsi trasportare dal suo ritiro di [[Monteux]] (borgo vicinissimo a Carpentras) a [[Villandraut]], suo paese natale e feudo della sua famiglia in [[Guascogna]]. Ma, raggiunto il paese di [[Roquemaure (Gard)|Roquemaure nel Gard]] il 5 aprile, non riuscì a proseguire. Riparò nella casa del Cavaliere Guillaume de Ricavi, che lo ospitò ormai morente. Infatti, pochi giorni dopo, il 20 aprile 1314, Clemente V si spense e le sue spoglie furono ricondotte a Carpentras per i funerali solenni. Venne sepolto all'interno della [[collegiata]] di [[Uzeste]], in [[Aquitania]], dove si trova tuttora la tomba.
Altri incidenti degni di nota del regno di Clemente furono la sua sanguinosa repressione dell'eresia di [[Fra' Dolcino]] in [[Piemonte]] e la promulgazione della Costituzione Clementina nel [[1313]]. Il primo Papa ad assumere la [[tiara]] fu tutto sommato un pontefice debole. La critica storica moderna ha attenuato in parte il severo giudizio su questo papa, attribuendo la sua debolezza ed arrendevolezza ai voleri del re di Francia, al suo pessimo stato di salute che lo tormentò per tutto il suo pontificato fino a culminare nel male che lo attaccò nell'ultimo anno di vita, a soli 50 anni.<ref>Claudio Rendina, ''I papi'', p. 522</ref>
 
Nel 1316, Giovanni XXII, eletto successore di Clemente V dal lungo Conclave di [[Lione]], portò la sede papale e la Curia ad Avignone, che all'epoca non era parte della Francia, ma un feudo imperiale retto da [[Federico III di Sicilia|Federico III d'Aragona]], [[Regno di Sicilia|re di Sicilia]]. Il trasferimento della sede del [[papato]] in Provenza venne motivato dagli apologeti francesi dell'epoca con il perdurare dei tumulti di Roma, dove l'antagonismo tra gli aristocratici romani e le loro fazioni armate aveva raggiunto ormai l'apice e la basilica di [[San Giovanni in Laterano]] era stata distrutta da un incendio.
Venne sepolto all'interno della [[collegiata]] di [[Uzeste]], in [[Aquitania]], dove tutt'ora si trova la sua tomba.
 
==== Concistori per la creazione di nuovi cardinali ====
== Composizione del conclave che elesse Clemente V ==
{{vedi anche|Concistori di papa Clemente V}}
Papa Clemente V durante il suo pontificato ha creato 24 cardinali nel corso di 3 distinti concistori.<ref>{{miranda|consistories-xiv.htm#ClementV|Clement V|28 luglio 2015}}</ref>
[[File:Papa Clemens Quintus.jpg|miniatura|[[Henri Auguste César Serrure]], ''Ritratto di papa Clemente V'' ([[XIX secolo]]); [[olio su tela]], [[Palazzo dei Papi]], [[Avignone]].]]
 
== Clemente V nella storiografia ==
Il primo Papa ad assumere la tiara fu tutto sommato un pontefice debole. La critica storica moderna ha attenuato in parte il severo giudizio su questo papa, attribuendo la sua debolezza e arrendevolezza ai voleri del re di Francia, al suo pessimo stato di salute che lo tormentò per tutto il suo pontificato fino a culminare nel male che lo attaccò nell'ultimo anno di vita, portandolo alla morte a soli 50 anni.<ref>Claudio Rendina, ''I papi'', p. 522</ref>
 
Anche se viene criticato ingiustamente per la sospensione dell'ordine dei Templari nel suo pontificato, Clemente V dovette arrendersi dietro le minacce del Re francese, di deposizione dal soglio pontificio e della vendita dei beni dei templari, con il consenso di un nuovo pontefice. Al netto delle (difficilmente dimostrabili) accuse di eresia e sodomia, la colpevolezza o l'innocenza dei templari è uno dei problemi storici più difficili, in parte a causa dell'atmosfera di isteria che si era creata nelle generazioni precedenti, del linguaggio intemperato e delle stravaganti accuse reciproche scambiate tra governanti temporali e clero, e in parte perché l'argomento è stato abbracciato da teorici della cospirazione e pseudo-storici.
 
== Clemente V nella letteratura ==
Papa Clemente V fu oggetto di notevoli attenzioni da parte di [[Dante Alighieri]], che nella sua ''[[Divina Commedia]]'' lo cita più volte, in modo tutt'altro che benevolo (lo colloca nell{{'}}''[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]''):
{{Citazione|…/che dopo lui verrà di più laida opra/di ver' ponente un Pastor senza legge/tal che convien che lui e me ricopra./Novo Iasòn sarà di cui si legge / ne' Maccabei; e come a quei fu molle / suo re, così fia lui chi Francia regge.|Dante Alighieri, ''[[Divina Commedia]]'', ''[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]'', XIX, 83-86}}
{{Citazione|…/ma pria che 'l Guasco l'alto Arrigo inganni,<ref>Qui Dante allude a papa Clemente V con quel: «'l Guasco », essendo Clemente originario della [[Guascogna]], mentre «l'alto Arrigo» è l'imperatore [[Enrico VII di Lussemburgo|Enrico VII]]</ref>|Dante Alighieri, ''[[Divina Commedia]]'', ''[[Paradiso (Divina Commedia)|Paradiso]]'', XVII, 82}}
{{Citazione|Ma tu che sol per cancellare scrivi,/pensa che Pietro e Paolo che moriro/per la vigna che guasti ancor son vivi./Ben puoi tu dire: "L'ho fermo il disiro/sì a colui che volle viver solo/e che per salti fu tratto al martiro,/ch'io non conosco il pescator né Polo".|[[Dante Alighieri]], ''[[Divina Commedia]]'', ''[[Paradiso (Divina Commedia)|Par.]]'', XVIII, 130-136}}
{{Citazione|Del sangue nostro Caorsini e Guaschi<ref>Qui Dante si riferisce rispettivamente a Papa Giovanni XXII, che era nativo di [[Cahors]] (''Caorsini''), ed a papa Clemente V, nativo della [[Guascogna]] (''Guaschi'')</ref>/s'apparecchian di bere: o buon principio,/a che vil fine convien che tu caschi!|[[Dante Alighieri]], ''[[Divina Commedia]]'', ''[[Paradiso (Divina Commedia)|Par.]]'', XXVII, 58-60}}
 
== Il conclave del 1304-1305 ==
{{vedi anche|Conclave del 1304-1305}}
* [[Giovanni Boccamazza]], [[Sede suburbicaria di Frascati|cardinale-vescovo di Frascati]], [[decano del collegio cardinalizio|Decano del Sacro Collegio]];
* [[Teodorico Ranieri]], [[Sede suburbicaria di Palestrina|cardinale-vescovo di Palestrina]];
* [[Leonardo Patrasso]], [[Sede suburbicaria di Albano|cardinale vescovo di Albano]];
* [[Pedro Rodríguez (cardinale)|Pedro Rodríguez]], [[Sede suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto|cardinale vescovo di Sabina]];
* [[Giovanni Minio da Morrovalle]], [[Ordine dei Frati Minori|O.F.M.]], [[Sede suburbicaria di Porto-Santa Rufina|cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina]];
* [[Niccolò Alberti]], [[Ordine dei Frati Predicatori|O.P.]], [[Sede suburbicaria di Ostia|cardinale vescovo di Ostia]] e di [[Sede suburbicaria di Velletri-Segni|Velletri]];
* [[Robert de Pontigny]], [[Ordine Cistercense|O.Cist.]], [[Santa Pudenziana (titolo cardinalizio)|cardinale presbitero di Santa Pudenziana]];
* [[Gentile Portino da Montefiore|Gentile Partino (o Portino) di Montefiore, O.F.M.]], [[Santi Silvestro e Martino ai Monti (titolo cardinalizio)|cardinale presbitero dei Santi Silvestro e Martino ai Monti]];
* [[Walter Winterbourne]], O.P., [[Santa Sabina (titolo cardinalizio)|cardinale presbitero di Santa Sabina]];
* [[Napoleone Orsini Frangipani(cardinale)|Napoleone Orsini]], [[Sant'Adriano al Foro|cardinale diacono di Sant'Adriano al Foro]];
* [[Landolfo Brancaccio]], [[Sant'Angelo in Pescheria (diaconia)|cardinale diacono di Sant'Angelo in Pescheria]];
* [[Guglielmo de Longhi]], [[San Nicola in Carcere (diaconia)|cardinale diacono di San Nicola in Carcere Tulliano]];
* [[Francesco Napoleone Orsini]], [[Santa Lucia in Silice (diaconia)|cardinale diacono di Santa Lucia in Orpha (Silice)]];
* [[Francesco Caetani (cardinale)|Francesco Caetani]], [[Santa Maria in Cosmedin (diaconia)|cardinale diacono di Santa Maria in Cosmedin]]
* [[Luca Fieschi|Luca Fieschi dei conti di Lavagna]], [[Santa Maria in Via Lata (diaconia)|cardinale diacono di Santa Maria in Via Lata]].
 
== Successione apostolica ==
== Papa Clemente V in letteratura ==
La [[successione apostolica]] è:
Papa Clemente V fu oggetto di notevoli attenzioni da parte di [[Dante Alighieri]], che nella sua ''[[Divina Commedia]]'' lo cita più volte, in modo tutt'altro che benevolo (lo colloca nell<nowiki>'</nowiki>''[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]''):
* Arcivescovo [[Heinrich von Virneburg]] (1305)
{{Quote|…/che dopo di lui verrà di più laida opra/di ver' ponente un Pastor senza legge/tal che convien che lui e me ricopra./Novo Iasòn sarà di cui si legge / ne' Maccabei; e come a quei fu molle / suo re, così fia lui chi Francia regge.|Dante Alighieri, ''[[Divina Commedia]]'', ''[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]'', XIX, 83-86}}
* Cardinale [[Arnaud de Faugères]] (1308)
{{Quote|…/ma pria che 'l Guasco l'alto Arrigo inganni,<ref>Qui Dante allude a papa Clemente V con quel: «'l Guasco », essendo Clemente originario della [[Guascogna]], mentre «l'alto Arrigo» è l'imperatore [[Enrico VII del Sacro Romano Impero|Enrico VII]]</ref>|Dante Alighieri, ''[[Divina Commedia]]'', ''[[Paradiso (Divina Commedia)|Paradiso]], XVII, 82}}
* Arcivescovo [[Baldovino di Lussemburgo|Balduin von Luxembourg]] (1308)
{{Quote|Ma tu che sol per cancellare scrivi,/pensa che Pietro e Paolo che moriro/per la vigna che guasti ancor son vivi./Ben puoi tu dire: "L'ho fermo il disiro/sì a colui che volle viver solo/e che per salti fu tratto al martiro,/ch'io non conosco il pescator né Polo".|[[Dante Alighieri]], ''[[Divina Commedia]]'', ''[[Paradiso (Divina Commedia)|Par.]]'', XVIII, 130-136}}
* Arcivescovo [[Burkhard I von Mansfeld-Schrapglau]] (1308)
{{Quote|Del sangue nostro Caorsini e Guaschi<ref>Qui Dante si riferisce rispettivamente a Papa Giovanni XXII, che era nativo di [[Cahors]] (''Caorsini''), ed a papa Clemente V, nativo della [[Guascogna]] (''Guaschi'')</ref>/s'apparecchian di bere: o buon principio,/a che vil fine convien che tu caschi!|[[Dante Alighieri]], ''[[Divina Commedia]]'', ''[[Paradiso (Divina Commedia)|Par.]]'', XXVII, 58-60}}
* Arcivescovo [[Guillermo de Rocaberti]] (1309)
* Vescovo [[Guglielmo Bianchi (vescovo)|Guglielmo Bianchi]], [[Ordine di San Benedetto|O.S.B.]] (1309)
* Vescovo [[Arnaldo de Puyana]] (1310)
* Arcivescovo [[Tommaso di Otranto]] (1310)
* Vescovo [[Pietro da Firenze]], [[Ordine dei frati minori|O.F.M.]] (1311)
* Vescovo [[Tommaso (vescovo)|Tommaso]], O.F.M. (1311)
* Vescovo [[Girolamo Catalano]], O.F.M. (1311)
* Arcivescovo [[Gaillard de Faugères]] (1311)
* Arcivescovo [[Weichardo de Pollheim]] (1312)
* Vescovo [[Guido Tarlati]] (1312)
* Arcivescovo [[Stefano di Tebe]] (1312)
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
* Sophia Menache, ''Clement V'', ISBN 0-521-52198-X
* Claudio Rendina, ''I papi'', Roma, Ed. Newton Compton, Roma, 1990
* John N.D. Kelly, ''Gran Dizionario Illustrato dei Papi'', Casale Monferrato (AL), Edizioni Piemme S.p.A., 1989, ISBN 88-384-1326-6
 
== Voci correlate ==
* [[Cattività avignonese]]
* [[Carpentras]]
* [[Clementinae]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons=Clemens V}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*[http://www.treccani.it/enciclopedia/clemente-v_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/ Biografia di papa Clemente V] nell'[[Enciclopedia dei Papi]] [[Enciclopedia Treccani|Treccani]]
* [[Agostino Paravicini Bagliani]], [http://www.treccani.it/enciclopedia/clemente-v_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/ Clemente V] nell'[[Enciclopedia dei Papi]] [[Enciclopedia Treccani|Treccani]]
* [http://www.araldicavaticana.com/creati%20da%20clemente_v_13051314.htm Cardinali nominati da Clemente V]
* {{en}} [http://www.newadvent.org/cathen/04020a.htm Biografia di Clemente V della Catholic Encyclopedia]
* {{en}} [http://www2.fiu.edu/~mirandas/cardinals.htm The Cardinals of the Holy Roman Church]
 
{{Box successione
== Successioni ==
|tipologia = regnante
{{Box successione
|carica = [[Papa]] della [[Chiesa cattolica]]
|tipologia=episcopale
|immagine = Emblem of the Papacy SE.svg
|periodo = 5 giugno [[1305]] – 20 aprile [[1314]]
|precedente = [[Papa Benedetto XI]]
|successivo = [[Papa Giovanni XXII]]
}}
{{Box successione
|tipologia = episcopale
|carica = [[Diocesi di Comminges|Vescovo di Comminges]]
|immagine = BishopCoA PioM.svg
|periodo = [[1295]] - [[1299]]
|periodo = 28 marzo [[1295]] – 23 dicembre [[1299]]
|precedente = [[Bertrand de Miremont]]
|successivo = [[Boson de Salignac]]
|immagine=BishopCoA PioM.svg
}}
{{Box successione
|tipologia = episcopale
|carica = [[Arcidiocesi di Bordeaux|Arcivescovo metropolita di Bordeaux]]
|immagine = ArchbishopPallium PioM.svg
|periodo = [[1299]] - [[1305]]
|periodo = 23 dicembre [[1299]] – 5 giugno [[1305]]
|precedente = [[Boson de Salignac]]
|precedente = [[Boson de Salignac]]<br/><small>([[arcivescovo eletto]])</small>
|successivo = [[Arnaud de Canteloup]]
|successivo = [[Arnaud de Canteloup I]]
|immagine=ArchbishopPallium PioM.svg
}}
{{Papi
 
{{Papi|precedente = [[Papa Benedetto XI]]
|successivo = [[Papa Giovanni XXII]]
}}
{{Controllo di autorità|VIAF=12450138|LCCN=}}
{{Portale|biografie|cattolicesimo|medioevo}}
 
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[[Categoria:Personaggi citati nella Divina Commedia (Inferno)]]
[[Categoria:Personaggi citati nella Divina Commedia (Paradiso)]]
[[Categoria:PersonalitàPapa legateClemente adV| Avignone]]