Gerusalemme Est: differenze tra le versioni
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{{NN|storia contemporanea|novembre 2014}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Gerusalemme Est
|Nome ufficiale = al-Quds
|Panorama = Jerusalem Dome of the rock BW 14.JPG
|Didascalia =
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|Stato = ISR
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|Grado amministrativo = 4
|Tipo = zona della città
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'''Gerusalemme Est''' ({{Arabo|القدس الشرقية|al-Quds}}; {{Ebraico|מזרח ירושלים}}), è la parte orientale di [[Gerusalemme]], unilateralmente annessa da [[Israele]] nel 1967 dopo la [[guerra dei sei giorni]].
La parte
Secondo
Nel 1967, in seguito alla [[guerra dei sei giorni]], la [[Cisgiordania]]
Nel novembre 1967 il [[Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite]] approvò la [[risoluzione 242]], non vincolante, che
Nel 1980, il [[Knesset|parlamento israeliano]] approvò la cosiddetta "[[
Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU nella [[Risoluzione 478 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite|risoluzione 478]] del 1980, non vincolante, ha definito la "legge fondamentale" «nulla e priva di validità», «una violazione del diritto internazionale» e un «serio ostacolo al raggiungimento della pace in Medio Oriente».<ref>[http://domino.un.org/UNISPAL.NSF/d744b47860e5c97e85256c40005d01d6/dde590c6ff232007852560df0065fddb?OpenDocument UNITED NATIONS Security Council Resolution 478 (1980), 20 agosto 1980] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131111140014/http://domino.un.org/UNISPAL.NSF/d744b47860e5c97e85256c40005d01d6/dde590c6ff232007852560df0065fddb?OpenDocument |data=11 novembre 2013 }}</ref>
Secondo il censimento Onu del marzo 2023, sono circa 230.000 i coloni israeliani che risiedono a Gerusalemme Est, fortemente voluto dai governi Netanyahu.<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/esteri/23_ottobre_30/coloni-cisgiordania-ostacolano-pace-8970c852-76ac-11ee-97ac-bb749494f7ad.shtml|titolo=Religione e incentivi, perché 700 mila coloni ostacolano la pace?|autore=Lorenzo Cremonesi|sito=[[Corriere della Sera]]|data=30 ottobre 2023|accesso=10 novembre 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20231110100601/https://www.corriere.it/esteri/23_ottobre_30/coloni-cisgiordania-ostacolano-pace-8970c852-76ac-11ee-97ac-bb749494f7ad.shtml|dataarchivio=10 novembre 2023|urlmorto=no}}</ref>
== Storia ==
=== Gerusalemme sotto mandato britannico ===
Nel 1922, con un apposito [[Mandato britannico della Palestina|Mandato]], la [[Società delle Nazioni]] affidò l'amministrazione della Palestina al [[Regno Unito]]; tuttavia, nell'ottica della costituzione dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]], la Società delle Nazioni venne sciolta e, in particolare, il 18 aprile 1946 «le sue funzioni rispetto ai territori mandatari» vennero dichiarate «terminate».<ref>{{Cita pubblicazione |lingua = en |url = http://www.globalpolitician.com/24388-israel-jerusalem |autore = David Storobin |titolo = The Legal Status of East Jerusalem Under International Law |giornale = Global Politician |data = 4 gennaio 2008 |accesso = 15 dicembre 2008 |urlmorto = sì |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20081216002723/http://www.globalpolitician.com/24388-israel-jerusalem |dataarchivio = 16 dicembre 2008 }}</ref>
In una situazione incerta dal punto di vista legale (in assenza di un esplicito trasferimento di competenza sui mandati dalla Società delle Nazioni all'ONU) ed incandescente dal punto di vista [[Geopolitica|geopolitico]] (con l'aggravarsi delle tensioni nei confronti della potenza mandataria, e nel quadro dei conflittuali intenti, arabo ed ebraico, di costruire un proprio Stato in Palestina), nel febbraio del 1947 il Regno Unito manifestò la propria intenzione di rinunciare unilateralmente al Mandato.
L'Assemblea Generale creò così un'apposita commissione (denominata UNSCOP, e formata da soli Paesi "minori" per prevenire un'eventuale posizione interessata sulla questione) deputata a decidere sullo status da attuare a partire dall'imminente ritiro britannico (fissato per il 14 maggio 1948); fu elaborato un [[Piano di partizione della Palestina|piano di spartizione]], in base al quale la Palestina veniva suddivisa in tre zone: uno Stato arabo, uno Stato ebraico, e una zona sotto amministrazione fiduciaria corrispondente alla popolosa area intorno a Gerusalemme (all'epoca abitata in modo rilevante sia da ebrei che da arabi). Quest'ultima avrebbe dovuto costituire un [[corpus separatum]] in cui sarebbe stato garantito il libero accesso a tutti i luoghi sacri; dopo dieci anni di status internazionale un referendum avrebbe risolto il problema della sovranità di Gerusalemme in accordo coi nuovi principi fondanti delle Nazioni Unite, in particolare quello di [[autodeterminazione dei popoli]].
La proposta dell'UNSCOP fu formalizzata nella [[risoluzione 181 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite]], approvata il 29 novembre con la contrarietà, tra gli altri, di tutti i paesi arabi e con la significativa astensione della Gran Bretagna, che giudicava il piano inadeguato. Il giorno successivo la Palestina fu scossa da gravi scontri fra arabi ed ebrei, che dettero inizio ad una guerra civile: ciò precluse la messa in atto di quanto previsto dalla risoluzione.
=== Gerusalemme Est sotto occupazione giordana (aprile 1949 - giugno 1967) ===
{{vedi anche|Guerra arabo-israeliana del 1948}}
Il 14 maggio 1948, un giorno prima che terminasse il mandato britannico, gli ebrei (che al momento controllavano parte della zona ovest della città) proclamavano per il giorno successivo la nascita dello Stato di Israele; in quel momento gli ebrei controllavano una zona sostanzialmente coincidente con quella prevista dal [[Piano di partizione della Palestina|Piano di partizione]], e una lingua di terra che giungeva sino a Gerusalemme, nella quale era interamente controllata la zona degli insediamenti ebraici. Il 15 maggio gli eserciti dei paesi arabi confinanti invasero il neonato Stato d'Israele.
Al termine dei combattimenti (marzo 1949) diversi accordi armistiziali suddivisero ''de facto'' la Palestina nelle zone controllate dai belligeranti al momento del cessate il fuoco: Israele, dopo alterne vicende, si era ulteriormente allargato estendendosi praticamente su tutta la [[Palestina]] ad eccezione della [[striscia di Gaza]], controllata dall'[[Egitto]], e della [[Cisgiordania]], controllata dalla Giordania; in assenza di trattati internazionali tra le parti in causa (come pure di reciproco riconoscimento) le linee di demarcazione non divennero mai dei confini ''de jure''; in particolare la "[[Linea Verde (Israele)|Linea Verde]]" che separava le zone israeliana e giordana finì per dividere Gerusalemme in una parte est, contenente la città vecchia con i luoghi sacri più alcuni quartieri orientali minori, sotto il controllo giordano, e una parte ovest, di più recente edificazione e sede dei principali insediamenti ebraici, sotto quello israeliano.
Nel 1950 Israele proclamò Gerusalemme propria capitale, trasferendo i principali enti amministrativi nella parte ovest della città; successivamente la Giordania proclamò l'annessione della Cisgiordania, dunque anche di Gerusalemme Est.
=== Gerusalemme riunita sotto amministrazione israeliana (giugno 1967 - oggi) ===
La situazione nel settore rimase congelata sino al giugno 1967 quando, al termine della [[guerra dei sei giorni]], Israele controllava una regione più ampia della [[Mandato britannico della Palestina|Palestina mandataria]] (comprendente pure il [[Penisola del Sinai|Sinai]] [[Egitto|egiziano]] e il [[alture del Golan|Golan]] [[siria]]no); delle nuove conquiste, la sola regione su cui [[Israele]] abbia rivendicato la propria sovranità sarebbe stata proprio Gerusalemme Est.<ref>Aust, ''Handbook of International Law'', cap. II.</ref> La susseguente [[risoluzione 242]] del [[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite|Consiglio di sicurezza]] tracciò le linee guida del futuro processo di pace in termini del «ritiro delle forze israeliane» (interpretato da alcuni come ritiro totale, da altri come ritiro parziale) e del contestuale diritto (in particolare di Israele) «a vivere in pace all'interno di frontiere sicure e riconosciute» (senza però in alcun modo specificare né le linee di frontiera, né l'iter per il reciproco riconoscimento tra i vari attori).
Da allora la Cisgiordania è considerata, invece che territorio conteso, [[Territori occupati|territorio sotto occupazione militare]] israeliana soggetto alla [[quarta convenzione di Ginevra]]; quindi, poiché generalmente con il termine Cisgiordania (in inglese West Bank, sponda ovest del [[Giordano (fiume)|Giordano]]) si fa riferimento alla zona di occupazione giordana nel ventennio 1949-1967, anche Gerusalemme Est viene considerata di conseguenza territorio occupato.
Da parte israeliana sia l'etichetta di territorio occupato, sia l'applicabilità della convenzione di Ginevra sono state contestate più volte e a vari livelli; esiste anche la diffusa tendenza a non considerare l'area metropolitana di Gerusalemme ad Est della Linea Verde come parte della Cisgiordania (pensandola piuttosto come parte integrante di Israele), quindi quand'anche da parte israeliana di tanto in tanto si sia convenuto sullo status di territorio occupato per la Cisgiordania, non necessariamente quell'attribuzione ha riguardato Gerusalemme Est.
Nel 1980 con la [[Risoluzione 478 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite|risoluzione 478]] del [[Consiglio di sicurezza dell'ONU]] si invitò ogni Stato membro a non accettare la nuova legge e a spostare le proprie missioni diplomatiche fuori dalla città; dal 1980 al 1984 e di nuovo a partire dal 2006 la municipalità di Gerusalemme non ha ospitato alcuna ambasciata straniera.
Negli anni novanta la questione della sovranità su Gerusalemme, in particolare su Gerusalemme Est, è stata un punto cruciale del [[accordi di Oslo|processo di pace]] tra Israele ed [[Autorità Nazionale Palestinese]] (ANP); proprio l'incapacità di raggiungere un accordo su Gerusalemme Est è stata decisiva nel far arenare i negoziati.
A partire dal 1967 le autorità israeliane hanno incentivato il processo di insediamento residenziale della popolazione ebraica nei territori di Gerusalemme Est. Dal 1967 a oggi sono state costruite circa 51.000 abitazioni destinate alla popolazione ebraica (gran parte delle quali realizzate con il sostegno e il finanziamento pubblico). Oggi a Gerusalemme Est risiedono circa 200.000 ebrei (il 39% della popolazione ebraica della città).<ref>{{Cita|Francesco Chiodelli, ''Gerusalemme contesa. Dimensioni urbane di un conflitto'', Roma, Carocci, 2012||Francesco Chiodelli}}. Cfr. anche {{Cita libro |autore = Eyal Weizman |titolo = Architettura dell'occupazione. Spazio politico e controllo territoriale in Palestina e Israele |traduttore = Gabriele Oropallo |città = Milano |editore = Bruno Mondadori Editore |anno = 2009 |isbn = 978-88-6159-294-0}}</ref> I piani urbanistici prevedono per il futuro un ulteriore incremento di tale quota (ad esempio il ''Jerusalem Master Plan'' prevede la realizzazione di circa 38.000 nuove abitazioni ebraiche a Gerusalemme Est).<ref>{{Cita pubblicazione |autore = Francesco Chiodelli |url = http://www.planum.net/download/planum-ii-2011-br-chiodelli-planning-jerusalem-br-uno-sguardo-panoramico-sull-urbanistica-nella-citta-santa-in-relazione-al-conflitto |titolo = Planning Jerusalem - Uno sguardo panoramico sull’urbanistica nella Città Santa in relazione al conflitto |giornale = Planum: The Journal of Urbanism |data = 2/2011 |pp = 1-12 |accesso = 17 giugno 2015 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150924074053/http://www.planum.net/download/planum-ii-2011-br-chiodelli-planning-jerusalem-br-uno-sguardo-panoramico-sull-urbanistica-nella-citta-santa-in-relazione-al-conflitto |dataarchivio = 24 settembre 2015 |urlmorto = no }}</ref> Secondo Romann e Weingrod, studiosi israeliani, lo scopo di questo processo di insediamento ebraico è quello di «prevenire ogni futuro tentativo di ridividere la città o di sottrarre il territorio di Gerusalemme Est della sovranità e dal controllo di Israele».<ref>{{Cita|Michael Romann e Alex Weingrod, ''Living Together Separately. Arabs and Jews in contemporary Jerusalem'', Princeton, Princeton University Press|p. 54|Michael Romann e Alex Weingrod}}.</ref>
== Status ==
{{vedi anche|Status di Gerusalemme}}
Nel 1980 il parlamento israeliano ha emanato una [[Legge su Gerusalemme|legge fondamentale]] che proclamava Gerusalemme «unita ed indivisa» capitale di Israele; la risoluzione 478 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU giudicò quest'atto contrario alle leggi internazionali.
La posizione ufficiale palestinese su Gerusalemme prevede:<ref>[https://web.archive.org/web/20060212195415/http://www.minfo.gov.ps/permenant/English/Jerusalem/Pal_Official.htm The Palestinian Official Position], Palestinian National Authority, Ministry of Information, da Archive.org.</ref>
* Gerusalemme Est è un territorio occupato, in accordo con la [[risoluzione 242]] del [[Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite]], ed è parte di quel territorio su cui uno Stato palestinese, quando sarà creato, eserciterà la sua sovranità.
* Secondo i trattati precedentemente stipulati tra OLP e Israele, lo status di Gerusalemme (tutta, non solo Gerusalemme Est) è ancora da negoziare.
* Gerusalemme deve essere città aperta liberamente accessibile, e rimanere indivisa a prescindere dalla soluzione sulla questione della sovranità.
* Lo Stato palestinese si impegna a garantire la libertà di culto e la protezione dei luoghi di importanza religiosa.
La risoluzione 478 dell'agosto del 1980 del Consiglio di Sicurezza delle [[Nazioni Unite]] su Gerusalemme favorisce la sopra citata legge dell'ANP rispetto alla, pur precedente, legge fondamentale israeliana:
# ''Censura'' nei termini più categorici la messa in atto di Israele della legge fondamentale su Gerusalemme e il rifiuto di ottemperare con le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza;
# ''Conferma'' che la messa in atto della legge fondamentale di Israele costituisce una violazione del diritto internazionale e non influisce sull'applicazione della Convenzione di Ginevra riguardo alla Protezione delle Persone in Tempo di Guerra, del 12 agosto 1949, in Palestina e in altri territori arabi occupati dal giugno 1967, inclusa Gerusalemme;
# ''Determina'' che tutte le misure legislative e amministrative intraprese da Israele, la potenza occupante, che hanno alterato o cercato di alterare i termini e lo status della Città Santa di Gerusalemme, ed in particolare la recente legge fondamentale su Gerusalemme, sono nulle e prive di validità e devono essere stralciate immediatamente;
# ''Afferma'' inoltre che quest'atto costituisce un serio ostacolo al raggiungimento di una pace completa, giusta e duratura in Medio Oriente;
# ''Decide'' di non riconoscere la legge fondamentale e altre azioni simili di Israele che, come risultato di questa legge, cerchino di alterare i termini e lo status di Gerusalemme.
La [[Risoluzione 2334 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite|risoluzione 2334]] del 23 dicembre del 2016 del Consiglio di Sicurezza delle [[Nazioni Unite]] chiede ad Israele di porre fine alla sua politica di insediamenti nei territori palestinesi, inclusa Gerusalemme est e:
{{citazione|(...)Condannando ogni misura intesa ad alterare la composizione demografica, le caratteristiche e lo status dei territori palestinesi occupati dal 1967, compresa Gerusalemme est, riguardante, tra gli altri: la costruzione ed espansione di colonie, il trasferimento di coloni israeliani, la confisca di terre, la demolizione di case e lo spostamento di civili palestinesi, in violazione delle leggi umanitarie internazionali e importanti risoluzioni.
<br />Esprimendo grave preoccupazione per il fatto che le continue attività di colonizzazione israeliane stanno mettendo pericolosamente in pericolo la possibilità di una [[soluzione dei due Stati]] in base ai [[confini del 1967]](...)|Risoluzione 2334 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite}}
== Società ==
=== Sindaci di Gerusalemme Est ===
Fino al 1967 ci fu un'amministrazione giordana, poi il sindaco fu unico per l'intera Gerusalemme.
* [[Anwar Al-Khatib]] (1948-1950)
* [[Aref al-Aref]] (1950-1951)
* [[Hanna Atallah]] (1951-1952)
* [[Omar Wa'ari]] (1952-1955)
* [[Ruhi al-Khatib]] (1957-1967)
* [[Amin al-Majaj]] (1967-1999) (titolare)
* [[Teddy Kollek]] (1967-1993) (intera Gerusalemme)
== Amministrazione ==
Amministrativamente [[Israele]] la include nel [[distretto di Gerusalemme]], l'[[Autorità Nazionale Palestinese|ANP]] nel [[governatorato di Gerusalemme]].
=== Gemellaggi ===
* {{senza fonte|{{Gemellaggio|Marocco|Fez|link=Fez (Marocco)}}}}
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
*
*
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*
*
*
== Voci correlate ==
* [[Gerusalemme]]
* [[Gerusalemme Ovest]]
* [[Stato di Palestina]]
* [[Storia di Gerusalemme]]
* [[Sangiaccato di Gerusalemme]]
* [[Status di Gerusalemme]]
* [[Legge su Gerusalemme|Legge di Gerusalemme]]
* [[Governatorato di Gerusalemme]]
* [[Distretto di Gerusalemme]]
* [[Moschea al-Aqsa]]
* [[
* [[Monte del Tempio]]
* [[Muro
* [[Sinagoga Hurva]]
* [[Gran Mufti di Gerusalemme]]
* [[Università Al-Quds]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* [https://web.archive.org/web/20081216002723/http://www.globalpolitician.com/24388-israel-jerusalem The Legal Status of East Jerusalem Under International Law] di David Storobin
* [http://www.
* [https://www.jewishvirtuallibrary.org/jsource/vie/Jerusalem1.html History of Jerusalem] (dalla Jewish Virtual Library)
* [https://web.archive.org/web/20070412211323/http://www.jordanembassyus.org/08012000001.htm Jordan to reject any Israeli sovereignty over East Jerusalem, King tells Arafat] (dalla Jordanian Embassy in Washington)
* [https://web.archive.org/web/20161106155006/http://www.jerusalemsolution.org/ The Novel Catalyst for the Jerusalem Solution].
* {{cita web | 1 = http://www.onejerusalem.org/ | 2 = One Jerusalem - supportive of Israel's unification of the city | urlmorto = sì | accesso = 28 novembre 2008 | dataarchivio = 9 ottobre 2001 | urlarchivio = http://webarchive.loc.gov/all/20011009000146/http://www.onejerusalem.org/ }}
* [http://www.meforum.org/article/702 "The Hell of Israel Is Better than the Paradise of Arafat"] di [[Daniel Pipes]]
* [https://web.archive.org/web/20061228000653/https://www.afsc.org/israel-palestine/learn/East-Jerusalem.pdf East Jerusalem and the Politics of Occupation] [[American Friends Service Committee|AFSC]] Middle East Resource Series
* {{cita web | 1 = http://www.ir-amim.org.il/eng/ | 2 = For an Equitable and Stable Jerusalem with an Agreed Political Future | accesso = 28 novembre 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20081121113408/http://www.ir-amim.org.il/Eng/ | dataarchivio = 21 novembre 2008 | urlmorto = sì }}
{{Distretto di Gerusalemme}}
{{Processo di pace israelo-palestinese}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Israele}}
[[Categoria:Gerusalemme Est| ]]
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