L'Impero colpisce ancora: differenze tra le versioni
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{{Film
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|immagine =
|didascalia =
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|paese = [[Stati Uniti d'America]]
|anno uscita = 1980
|durata = 124 min <small>(versione cinematografica)</small> <br />127 min <small>(edizione speciale)</small>
|genere = Fantascienza
|genere 2 = Avventura
|
|genere 4 = Fantastico
|regista = [[Irvin Kershner]]
|soggetto = [[George Lucas]]
|sceneggiatore = [[Leigh Brackett]], [[Lawrence Kasdan]]
|produttore = [[Gary Kurtz]]
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|attori = *[[Mark Hamill]]: Luke Skywalker
*[[Harrison Ford]]: Ian Solo
*[[Carrie Fisher]]: Leila Organa
*[[Billy Dee Williams]]: Lando Calrissian
*[[Anthony Daniels]]: D-3BO
*[[David Prowse]]: Dart Fener
*[[
*[[
*[[Alec Guinness]]: Obi-Wan Kenobi
*John Hollis: Lobot
*[[John Ratzenberger]]: Maggiore Derlin
*[[Julian Glover]]: Generale Veers
*[[Jeremy Bulloch]]: Boba Fett
|doppiatori originali = *[[Frank Oz]]: Yoda
*[[James Earl Jones]]: Dart Fener
*[[Jason Wingreen]]: Boba Fett
|doppiatori italiani = *[[Claudio Capone]]: Luke Skywalker
*[[Stefano Satta Flores]]: Ian Solo
*[[Ottavia Piccolo]]: Leila Organa
*[[Dario Penne]]: Lando Calrissian
*[[Rodolfo Traversa]]: D-3BO
*[[Massimo Foschi]]: Dart Fener
*[[Silvio Spaccesi]]: Yoda
*[[
Scena aggiunta (1997)
*[[
|fotografo = [[Peter Suschitzky]]
|montatore = [[Paul Hirsch]]
|effetti speciali = [[Industrial Light & Magic]]
|musicista = [[John Williams]]
|scenografo = [[Norman Reynolds]], [[Leslie Dilley]], [[Harry Lange]], [[Alan Tomkins]], [[Michael Ford]]
|costumista = [[John Mollo]]
|truccatore = [[Stuart Freeborn]]
|logo = Theempirestrikesback-logo2.svg
|didascalia logo = Logo originale del film
}}
'''''L'Impero colpisce ancora''''' (''The Empire Strikes Back''{{Efn|Nonostante nei titoli di testa compaia la scritta ''Episode V'', il film è stato sempre pubblicizzato con il semplice ''The Empire Strikes Back''}}<ref>{{cita|Maltin|p. 1014}}.</ref>) è un [[film]] del [[1980]] diretto da [[Irvin Kershner]].
Noto anche coi titoli '''''Guerre stellari: V Episodio - L'Impero colpisce ancora''''' o '''''Star Wars: Episodio V - L'Impero colpisce ancora''''' (''Star Wars: Episode V - The Empire Strikes Back''),{{Efn|La [[Sequenza di apertura di Guerre stellari|sequenza di apertura]] del film presenta il titolo completo nella versione in inglese, tradotto in italiano ''Guerre stellari: V Episodio - L'Impero colpisce ancora''. Dal [[2004]], in occasione dell'uscita in [[DVD]] della saga, il film è stato rinominato ''Star Wars: Episodio V - L'Impero colpisce ancora'' per il mercato italiano (il cambiamento si era già avuto con l'edizione speciale del 1997 in inglese), con conseguente alterazione dalla sequenza di apertura}} è il [[sequel]] di ''[[Guerre stellari (film)|Guerre stellari]]'' (1977), il secondo film in ordine di produzione (quinto in ordine di cronologia interna della serie) dell'[[Guerre stellari|omonima saga]] [[fantascienza|fantascientifica]] ideata da [[George Lucas]] ambientato tre anni dopo le vicende raccontate in ''Guerre stellari''<ref name="windham">{{cita|Windham|p. 89}}.</ref> e il secondo atto della [[trilogia originale]].
L'[[Impero Galattico (Guerre stellari)|Impero Galattico]], sotto la guida del perfido [[Dart Fener]] è alla ricerca di [[Luke Skywalker]] e delle forze dell'[[Alleanza Ribelle]]. Mentre gli amici di Luke, [[Ian Solo]] e [[Leila Organa]], sono impegnati a fuggire dalla minaccia imperiale, il giovane eroe viene inviato da [[Obi-Wan Kenobi]] dal vecchio maestro [[Jedi]] [[Yoda]], al fine di completare l'addestramento.
Il film, a cui presero parte [[Mark Hamill]], [[Harrison Ford]], [[Carrie Fisher]], [[Billy Dee Williams]], [[Alec Guinness]], [[Anthony Daniels]] e [[Frank Oz]], venne prodotto in maniera indipendente dallo stesso Lucas, senza l'influenza di uno [[studio cinematografico]], ed ebbe una realizzazione travagliata, vessata da ritardi, screzi all'interno della troupe e inagibilità dei set.<ref name="EOD"/><ref name="building">{{cita news|lingua=en|autore=Trevor Hogg|url=https://www.flickeringmyth.com/2010/12/empire-building-making-of-empire.html|titolo=Empire Building: The Making of The Empire Strikes Back|pubblicazione=Flickering Myth|data=15 dicembre 2010|accesso=7 febbraio 2013}}</ref> Accolto tiepidamente dalla critica, straniata dal brusco cambio di atmosfere della pellicola rispetto al suo predecessore, ''L'Impero colpisce ancora'' vinse due [[Premio Oscar|premi Oscar]] diventando negli anni un [[film culto|fenomeno culturale]] ed è oggi considerato il miglior film della saga e una delle migliori pellicole di fantascienza mai realizzate.<ref name="building" /><ref name="analisirece" /> Al netto dell'inflazione, il film è il dodicesimo nella lista dei [[Film con maggiori incassi in Canada e negli Stati Uniti#Lista dei film con il maggior numero di biglietti venduti|maggiori incassi di sempre]] negli [[Stati Uniti d'America]] e in [[Canada]], essendo riuscito a staccare più di 98 milioni di biglietti nei due paesi. Nel 2010 venne scelto per la conservazione nel [[National Film Registry]] della [[Biblioteca del Congresso]] degli Stati Uniti d'America in quanto «film culturalmente, storicamente ed esteticamente significativo».
== Trama ==
Sono trascorsi tre anni dalla battaglia di [[Yavin
Alla base, Leila e Ian non fanno che battibeccare tra di loro e, quando Luke viene riportato alla base, Leila lo bacia per infastidire Ian, che malcela la gelosia. Poco dopo, le basi ribelli vengono individuate da un droide-sonda imperiale atterrato sul pianeta. Dart Fener, ricevute le informazioni dal droide, invia un nucleo di truppe per sferrare l'attacco. Scoppia la battaglia di Hoth: assaliti in forze, i ribelli tentano di opporre resistenza e riescono a distruggere alcuni [[AT-AT]] imperiali ma, di fronte alla potenza del loro attacco, sono costretti a lasciare il pianeta a bordo delle loro astronavi, con l'obiettivo di riunirsi. Leila, Ian, Chewbecca e D-3BO scappano a bordo del ''[[Millennium Falcon]]'', mentre Luke e [[R2-D2|C1-P8]], anziché recarsi al rendez-vous ribelle, fanno rotta a bordo di un [[X-wing|Ala-X]] verso Dagobah, pianeta sul quale Luke viene istruito dall'anziano [[Yoda]], inizialmente restio, ma infine convinto da Obi-Wan. Il maestro Jedi insegna a Luke le vie della [[Forza (Guerre stellari)|Forza]] ma capisce che il ragazzo è impaziente e non abbastanza convinto dei propri mezzi.
Durante il viaggio, Leila e Ian continuano a bisticciare e, in un momento d'intimità, si scambiano un bacio fugace. Il gruppo arriva alla [[Città delle nuvole]], la capitale volante del pianeta [[Bespin]] e grosso centro industriale amministrato da [[Lando Calrissian]], un amico di vecchia data di Ian. Essi però ignorano di essere spiati da Boba Fett. Subito dopo il loro arrivo, Lando li consegna a Fener che ha deciso di utilizzarli come esca per tendere una trappola a Luke. Lando cerca di spiegare a Ian e Leila di essere stato costretto a tradirli per evitare che l'Impero occupasse la sua città. Su Dagobah, Luke, diventato sensibile ai richiami della Forza, avverte che i suoi amici sono in pericolo e parte a salvarli nonostante l'ammonimento di Yoda, che gli aveva consigliato di terminare l'addestramento. Una volta catturato, Fener ha intenzione di tenere Luke in [[ibernazione]] nella grafite e sceglie Ian per testare il processo. Prima che venga ibernato, Leila gli confessa il suo amore. Ian viene così ibernato in una lastra di grafite e Fener lo cede a Boba Fett, che vuole portarlo da Jabba the Hutt per riscuoterne la taglia. Lando, pentito del proprio tradimento, aiuta Leila e gli altri a scappare.
Nel frattempo Luke arriva alla Città delle Nuvole, cadendo nella trappola tesagli da Fener; i due ingaggiano quindi un duello con le [[spada laser|spade laser]]. Al termine del duello, Fener riesce a mozzare la mano destra a Luke, ma anziché ucciderlo gli offre di governare la galassia insieme a lui ma Luke rifiuta, allora Fener gli rivela la verità: Fener è il padre di Luke. Incredulo, Luke urla di dolore e rabbia. Non avendo altra scelta, si lancia giù nel condotto d'aria, verso quella che crede sia una morte certa, fino a raggiungere un sistema di tubi che lo espelle all'esterno. Ormai privo di forze, indolenzito, pieno di lividi, graffi e ferite, riesce soltanto ad aggrapparsi con le gambe a delle antenne poste sotto la pancia della Città delle Nuvole, per poi lanciare un appello [[Telepatia|telepatico]] che viene sentito da Leila, la quale convince [[Chewbecca]], in quel momento al comando del ''Millennium Falcon'', a tornare indietro a raccoglierlo. Ormai fuori pericolo, Luke viene preso a bordo di una fregata medica ribelle dove gli viene impiantata una mano artificiale. Mentre Luke, Leila, C1-P8 e D-3BO guardano fuori dal centro medico verso la galassia, Lando e Chewbecca partono alla volta del pianeta [[Tatooine]] per trovare il palazzo di Jabba the Hutt dove viene tenuto Ian.
== Produzione ==
=== Sviluppo ===
Dopo il successo di ''Guerre Stellari'', diventato in poco tempo un fenomeno culturale senza precedenti,<ref>{{cita|Rinzler 2007|p. 284}}.</ref> in grado di rivoluzionare l'intero settore cinematografico, George Lucas si mise al lavoro sulla produzione di un seguito.<ref name="p16">{{cita|Waddell|p. 16}}.</ref> Lucas era intenzionato a produrre il film in maniera indipendente, senza cioè l'intrusione degli [[Casa di produzione cinematografica|studi cinematografici]].<ref name="EOD">Kevin Burns. (EN) ''[[L'impero dei sogni - La storia della trilogia di Star Wars]]''. 20th Century Fox, 21 settembre 2004.</ref> Per fare ciò, decise di finanziare il progetto in prima persona, utilizzando i guadagni accumulati grazie al primo film, insieme a prestiti con le banche,<ref name="p54">{{cita|Wilkins|p. 54}}.</ref> permettendo totale libertà creativa ai realizzatori.<ref name="EOD" />
=== Regia ===
{{q|Ho accettato di fare il film perché mi piaceva l'idea di fare una [[fiaba]]. Di fare qualcosa d'immaginativo, che i bambini avrebbero amato. E l'idea mi ha dato molto piacere.
Molta gente la chiama [[fantascienza]], ma io la vedo come una fiaba. Nella fantascienza si è preoccupati di lasciare un'astronave su un pianeta perché la gravità è diversa e va tutto preso in considerazione. Ma nella fiaba quello è l'ambiente, quello è il contesto. Puoi letteralmente fare di tutto e se io ci credo, il pubblico tende a seguirmi.|Irvin Kershner, regista del film<ref name="makingof">{{YouTube|autore=Irvin Kershner|titolo=The Making of Empire Strikes Back|id=5aS-HIgvANE#!|accesso = 28 febbraio 2013|data = 7 febbraio 2013|lingua = en|minuto=0|secondo=07}}</ref>}}
Già vessato dalla supervisione del suo impero in costante crescita, dalla riorganizzazione della [[LucasFilm]] fino alla creazione di nuove imprese, Lucas decise di non dirigere il film, preferendo ricoprire il ruolo del [[produttore esecutivo]] declinato nella [[show runner|maniera televisiva]]: «Avrei fatto la supervisione della sceneggiatura, del casting, dei set, delle scenografie, degli effetti speciali e del resto e avrei assunto un regista che lavorasse con gli attori».<ref name="bluraycomm">Commento tratto dalle interviste d'archivio con il cast e la troupe, ''Star Wars - La saga completa'', Blu-Ray Disc. [[20th Century Fox Home Entertainment]], 2011.</ref> Il produttore [[Gary Kurtz]] descrisse quel periodo di ricerca come un momento stressante, perché «La percezione comune è quella per cui se un sequel funziona è merito del regista originale, se invece fallisce è colpa tua».<ref name="building" /> Dopo aver preso in considerazioni vari nomi (tra cui un giovane [[Paul Verhoeven]]),<ref>{{YouTube|autore = Paul Verhoeven|titolo = Robocop Q&A with Paul Verhoeven (Night Visions Film Festival 2012) |id=ux_lwvl5c7w|accesso = 25 marzo 2013|data = 30 ottobre 2012|lingua = en|minuto = 19|secondo=10}}</ref> i due offrirono il posto a [[Irvin Kershner]], professore di Lucas alla [[University of Southern California|USC School of Cinematic Arts]], apprezzato per la sua capacità di esplorazione dei personaggi,<ref>{{cita|Waddell|p. 17}}.</ref> una caratteristica fondamentale per il secondo capitolo della saga nelle intenzioni di Lucas.<ref>{{cita|Waddell|p. 15}}.</ref>
Kershner rifiutò, credendo che nessuno avrebbe mai potuto realizzare un film migliore di ''Guerre stellari'', ma dopo l'insistenza dell'ex-allievo e del suo stesso agente, accettò l'ingaggio imponendo l'assoluta libertà creativa nel fare ciò che riteneva fosse meglio per la pellicola durante le riprese, incluse eventuali riscritture.<ref name="p16" /><ref name="onset">{{cita news|url=http://secrethistoryofstarwars.com/magicofempire.html|titolo=The Magic of Empire: A Visit to the Set of Empire Strikes Back|autore=Michael Kaminski|lingua=en|data=25 marzo 2008|pubblicazione=The Secret History of Star Wars|accesso=18 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130812101811/http://secrethistoryofstarwars.com/magicofempire.html|dataarchivio=12 agosto 2013}}</ref> Lucas accettò di buon grado, limitandosi a supervisionare gli effetti speciali mentre il regista era impegnato a girare il film (su richiesta dello stesso Kershner, dirigerà il dialogo tra Luke e il droide medico 2-1B, in cui quest'ultimo si raccomanda all'eroe).<ref name="abrams" /><ref name="vanityfair">{{cita news|url=https://www.vanityfair.com/online/oscars/2010/10/irvin-kershner|titolo=In Hindsight, Empire Strikes Back Director Irvin Kershner Would've Helmed One of the Prequels|autore=Mike Ryan|lingua=en|data=18 ottobre 2010|pubblicazione=[[Vanity Fair (rivista statunitense)|Vanity Fair]]|accesso=15 febbraio 2013}}</ref> Sull'effettivo svolgimento del loro rapporto, l'artista [[Joe Johnston]] affermò: «Penso ci siano un sacco di cose non sapremo della loro relazione professionale. Credo che George fosse occasionalmente frustrato con lo stile di Kershner. Si rifiutava di girare i [[Campo (fotografia)#Campo totale (CT)|totali]], un peccato capitale nel manuale da regista di George».<ref name="abrams">{{cita news|url=https://www.huffingtonpost.com/mike-ryan/jj-abrams-star-wars_b_2617090.html#slide=1703543|titolo=J.J. Abrams' 'Star Wars': What 'The Empire Strikes Back' & 'Return Of The Jedi' Could Teach Us About Episode VII|lingua=en|autore=Mike Ryan|data=4 febbraio 2013|pubblicazione=[[The Huffington Post]]|accesso=26 marzo 2013}}</ref> Per il regista ''L'Impero colpisce ancora''
=== Sceneggiatura ===
Lucas commissionò la sceneggiatura del film a [[Leigh Brackett]], scrittrice di romanzi fantascientifici e pellicole come ''[[Il grande sonno (film 1946 Hawks)|Il grande sonno]]''.<ref name="consoli">{{cita|Consoli|p. 50}}.</ref> Alla fine del 1977, per una settimana, i due discussero della storia durante riunioni appositamente dedicate, sviluppando l'uno gli spunti dell'altra e organizzando una scaletta della trama basata sulle idee generiche del produttore. Le sessioni furono registrate e trascritte ma mai rese pubbliche.<ref name="script">{{cita news|lingua=en|autore=Michael Kaminski|url=http://secrethistoryofstarwars.com/beyondgeorgelucas.html|titolo=Beyond George Lucas: Writers of the Star Wars Saga
Alla fine del 1978,<ref name="script" /> Lucas e Kasdan si misero al lavoro, scontrandosi ben presto con le possibilità limitate degli effetti speciali.<ref name="building" /> Tra le idee scartate per motivi di ineffettuabilità pratica le più radicali riguardavano la sequenza ambientata nella città imperiale di Tonn Muund o quella su [[Bespin]], che avrebbe dovuto essere popolato da creature alte e pallide in grado di guidare mante volanti.<ref name="building" /> Durante le sei settimane di scrittura,<ref name="maestri" /> la coppia si focalizzò sui personaggi, lasciando invariato lo sviluppo della storia. Il ruolo di Anakin venne tagliato e la questione familiare di Luke venne affrontata in un criptico dialogo tra Obi-Wan e Yoda.<ref name="crave" /> Quest'ultimo personaggio subì varie trasformazioni, sia di nome (Buffy, Bunden Debannen e infine Minch), sia d'aspetto,<ref name="io9yoda">{{cita news|lingua=en|autore=Alasdair Wilkins|url=https://io9.gizmodo.com/5660319/yoda-was-originally-played-by-a-monkey-in-a-mask-and-other-secrets-of-the-empire-strikes-back|titolo=Yoda was originally played by a monkey in a mask, and other secrets of The Empire Strikes Back|pubblicazione=io9|data=10 ottobre 2010|accesso=29 gennaio 2013}}</ref> fino ad assumere le fattezze di una piccola ranocchia; Kasdan, partendo dagli appunti di Lucas, rafforzò inoltre il suo peculiare linguaggio alla rovescia. Un'ulteriore riscrittura avvenne durante le riprese in Inghilterra, durante le quali Kershner revisionò alcune scene insieme agli attori per raffinare le dinamiche tra i personaggi.<ref name="onset" /> A causa della rivelazione finale, Lucas consultò degli psicologi per capire l'impatto che avrebbe avuto il film sugli spettatori più piccoli: «Mi dissero che i ragazzi più forti lo avrebbero capito e metabolizzato, gli altri avrebbero pensato che fosse una bugia».<ref name="maestri" />
=== Cast ===
Il cast del film ricalcò quello del precedente episodio e furono poche le aggiunte al gruppo di lavoro. Una delle particolarità fu quella di assumere attori britannici per tutti i ruoli imperiali: nelle intenzioni del regista tutti i cattivi dovevano avere un accento inglese, mentre i buoni dovevano essere americani. Essendo il film stato girato in Inghilterra molte delle comparse militanti tra l'Alleanza Ribelle erano inglesi e vennero doppiate in post-produzione da attori americani.<ref name="DVDcom"/>
* [[Mark Hamill]] è [[Luke Skywalker]]. Hamill affermò di aver cambiato metodo di recitazione rispetto al primo film: «Per rendere la crescita del personaggio più evidente e appagante».<ref>{{cita news|url=https://news.google.com/newspapers?id=fRBZAAAAIBAJ&sjid=oW0DAAAAIBAJ&pg=416,3876862&dq=star+wars&hl=it|titolo=The 'Star Wars' People Strike Back|autore=George Anderson|lingua=en|data=20 maggio 1980|pubblicazione=Pittsburgh Post-Gazette|accesso=23 febbraio 2013}}</ref> Il regista lo definì «Un ottimo attore, con una grande tecnica, senso dell'umorismo e generoso di spirito, posso parlarci in modo diretto»<ref name=irvinbd/>. Dato che verso la fine delle riprese di ''[[Guerre stellari (film)|Guerre stellari]]'', Mark Hamill si era rotto naso e zigomo in un incidente automobilistico<ref name="EmpireofDreams">{{en}} ''Empire of Dreams: The Story of the Star Wars Trilogy'', Star Wars Trilogy Box Set DVD documentary, 2005.</ref> ed era stato sostituito da una controfigura, si diffuse la diceria che la scena iniziale dal wampa fosse un accomodamento per giustificare il fatto che il viso di Mark Hamill era troppo cambiato, ma Lucas confermò che la sequenza era già presente nella sceneggiatura.<ref name="DVDcom">George Lucas, Irvin Kershner, Ben Burtt, Dennis Muren e Carrie Fisher, commento audio a ''Guerre stellari: L'Impero colpisce ancora'', ''Star Wars - La trilogia'', DVD. 20th Century Fox, 2004.</ref> Rimase inoltre isolato dal resto del cast per la maggior parte della lavorazione: «Nell'[[Ordine del giorno (cinema)|ordine del giorno]] si leggeva "Attori: Mark Hamill. Attrezzi di scena: rocce, rami, serpenti". Era esasperante».<ref name="EOD"/>
* [[Carrie Fisher]] è [[Leila Organa]]. L'attrice dovette spesso assentarsi dal set per problemi di salute conseguenti l'abuso di [[cocaina]].<ref name=vanityrinzler>{{cita news|url=https://www.vanityfair.com/online/oscars/2010/10/jw-rinzler-talks-about-the-making-of-star-wars-the-empire-strikes-back|titolo=Lucasfilm's J.W. Rinzler Talks About The Making of Star Wars: The Empire Strikes Back|autore=Mike Ryan|lingua=en|data=11 ottobre 2010|pubblicazione=Vanity Fair|accesso=19 febbraio 2013}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.guardian.co.uk/film/2010/oct/12/carrie-fisher-cocaine-star-wars|titolo=Carrie Fisher admits taking cocaine on set of The Empire Strikes Back|autore=Ben Child|lingua=en|data=12 ottobre 2010|pubblicazione=[[The Guardian]]|accesso=19 febbraio 2013}}</ref> Ciononostante, la Fisher venne descritta dal regista come «Un'attrice nata, con una voce bellissima, anche se cerca sempre di accontentare tutti. Spesso devo incoraggiarla per non scegliere la strada facile perché crede di farmi piacere, ma di fare ciò che la sua intelligenza e sensibilità le dicono di fare».<ref name=irvinbd>[[Irvin Kershner]], ''Gli Archivi di Star Wars: Episodi IV - VI'', ''Star Wars - La saga completa'', Blu-Ray Disc. 20th Century Fox, 2011.</ref>
* [[Harrison Ford]] è [[Ian Solo]]; l'attore ritornò dei panni del personaggio dopo il successo del primo capitolo e venne coinvolto nella realizzazione del film, lavorando attivamente con Kershner per perfezionare le scene che lo vedevano protagonista.<ref name=vanityrinzler/> «Mi sento come un assistente narratore» disse, parlando del suo metodo di lavoro con il regista.<ref name=vanityrinzler/> Sul set si rivelò il più stretto collaboratore di Kershner,<ref>{{cita news|url=https://www.huffingtonpost.com/2012/11/08/harrison-ford-han-solo_n_2097347.html|titolo=Harrison Ford's Complicated History With Han Solo|autore=Mike Ryan|lingua=en|data=9 novembre 2012|pubblicazione=[[The Huffington Post]]|accesso=19 febbraio 2013}}</ref> il quale spese parole di encomio per l'attore: «Harrison è una gioia, è introspettivo e mai soddisfatto, si crea dei problemi per trovare, nella risoluzione del problema, una strada che lo soddisfi».<ref name=irvinbd/>
* [[Billy Dee Williams]] è [[Lando Calrissian]]; inizialmente chiamato Lando Kadar, avrebbe dovuto essere un clone scampato alle [[guerre dei cloni|omonime guerre]],<ref name=building/> ma venne in seguito scritto come «Un personaggio alla [[cappa e spada]] grandioso da interpretare».<ref>{{cita news|url=https://movies.yahoo.com/news/billy-dee-williams-talks-star-wars-batman-183400275.html|titolo=Billy Dee Williams Talks 'Star Wars' and 'Batman'|autore=Eric Shirey|lingua=en|data=4 novembre 2011|pubblicazione=Yahoo! Movies|accesso=20 febbraio 2013}}</ref> Primo attore di colore a comparire nella saga, venne assunto per evitare le accuse di razzismo che sarebbero potute piovere sulla serie.<ref name=consoli52>{{cita|Consoli|p. 52}}.</ref><ref>{{cita news|url=http://www.michronicleonline.com/index.php/entertainment/9188-billy-dee-williams-strikes-back|titolo=Billy Dee Williams Strikes Back|autore=Leslie J. Griffin|lingua=en|data=7 gennaio 2013|pubblicazione=Michigan Chronicle|accesso=20 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130116174433/http://www.michronicleonline.com/index.php/entertainment/9188-billy-dee-williams-strikes-back|dataarchivio=16 gennaio 2013}}</ref>
* [[Frank Oz]] è [[Yoda]]. Cresciuto professionalmente sotto l'ala di [[Jim Henson]], Oz entrò in gioco dopo che Henson lo raccomandò a Lucas come uno dei più capaci burattinai del settore.<ref name=building/> Henson permise a Oz di lavorare al film per poter capire come approcciarsi a un film a grosso budget, in previsione della loro regia su ''[[The Dark Crystal]]''.<ref name=p55>{{cita|Wilkins|p. 55}}.</ref> L'attore lavorò per due settimane nell'ostico set di Dagobah,<ref name=ocala>{{cita news|url=https://news.google.com/newspapers?id=u45PAAAAIBAJ&sjid=swUEAAAAIBAJ&pg=5726,2022656&dq=yoda+frank+oz&hl=it|titolo=Meet Frank Oz, Who's Better Known as 'Yoda's Friend'|lingua=en|pubblicazione=Ocala Star-Banner|data=19 novembre 1980|accesso=24 febbraio 2013}}</ref> costruito un metro e mezzo sollevato da terra per accomodare Oz e le tre persone che lo aiutarono a portare in vita il personaggio, una per manovrare le orecchie, una per gli occhi e una per azionare la mano sinistra.<ref name=frankoz>[[Frank Oz]], ''Gli Archivi di Star Wars: Episodi IV - VI'', ''Star Wars - La saga completa'', Blu-Ray Disc. 20th Century Fox, 2011.</ref> Il linguaggio di Yoda, inizialmente pensato come ''[[una tantum]]'', venne ampliato da Oz che, dopo aver letto il copione, chiese di parlare sempre nella caratteristica maniera del personaggio invece che occasionalmente, come prevedeva la sceneggiatura.<ref name=frankoz/> Ciononostante, quella di Oz sarebbe dovuta essere una traccia vocale temporanea: Lucas, che aveva dapprima rifiutato la sua candidatura come doppiatore del personaggio, lo ricontattò solo durante la post-produzione per affidargli il ruolo.<ref>{{cita news|url=https://www.slashfilm.com/trivia-george-lucas-originally-rejected-frank-oz-voice-yoda/|titolo=Trivia: George Lucas Originally Rejected Frank Oz as the Voice of Yoda|lingua=en|pubblicazione=[[/Film]]||giorno=22|mese=agosto|anno=2014|accesso=23 agosto 2014|autore=Peter Sciretta}}</ref>
* [[Anthony Daniels]] è [[C-3PO|D-3BO]], il droide protocollare in coppia con [[R2-D2|C1-P8]] ([[Kenny Baker]]). Kershner lo utilizzò, insieme agli altri personaggi di contorno, in maniera differente rispetto al primo episodio: «D-3BO è il mio attore shakespeariano, lo sfogo comico del film, aveva l'elemento comico che cercavo costantemente».<ref name="DVDcom"/> Similmente, [[Chewbecca]] ([[Peter Mayhew]]) ottenne più spessore diventando protagonista di alcuni momenti emotivamente cruciali.<ref name="DVDcom"/>
* [[Jeremy Bulloch]] interpreta [[Boba Fett]]. Il cognato di Bulloch, Robert Watts, era produttore associato sul film e lo sottopose all'attenzione di Kurtz, il quale gli chiese di provare il costume, non suscettibile a modifiche per accomodare altre stazze.<ref name=boba>{{cita news|url=https://www.vanityfair.com/online/oscars/2010/10/boba-fett-talks-about-the-empire-strikes-back-that-crazy-suit-and-the-star-wars-legacy|titolo=Boba Fett On The Empire Strikes Back, That Crazy Suit, and the Star Wars Legacy|autore=Mike Ryan|lingua=en|data=8 ottobre 2010|pubblicazione=Vanity Fair|accesso=19 febbraio 2013}}</ref> L'attore basò la sua performance sul personaggio di [[Clint Eastwood]] dell'[[uomo senza nome]] in ''[[Per un pugno di dollari]]'', imitandone la postura e il modo in cui impugna l'arma.<ref>{{cita news|url=http://www.sandtroopers.com/events/collectors_expo2004/jeremy_bulloch.htm|titolo="Straight Shooting" with Jeremy Bulloch|autore=Chris Spice|pubblicazione=Sand Troopers|accesso=20 febbraio 2013|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110716002939/http://www.sandtroopers.com/events/collectors_expo2004/jeremy_bulloch.htm|dataarchivio=16 luglio 2011|urlmorto=sì}}</ref> Il personaggio venne poi doppiato da [[Jason Wingreen]]; nelle versioni del film [[#DVD|successive al 2004]] la voce di Boba Fett appartiene a [[Temuera Morrison]].
* [[David Prowse]] è [[Dart Fener]]. L'attore interpretò il personaggio sul set, ma a dargli la voce venne chiamato [[James Earl Jones]], mentre [[Bob Anderson (spadaccino)|Bob Anderson]] lo sostituì durante il duello finale;<ref name=bluraycomm/> secondo il supervisore degli [[stuntman]] Peter Diamond, la controfigura portò alla scena un nuovo aspetto interpretativo, l'effetto [[staccato]] del dare colpi intervallati da lunghe pause, che diede alla scena una forte tensione drammatica.<ref name=bluraycomm/> Per evitare delle fughe di notizie, a Prowse venne consegnata la sceneggiatura con un finto finale, in cui Fener rivela che a uccidere il padre di Luke era stato Obi-Wan.<ref name=consoli52/> Kershner, poco prima di girare la scena, prese da parte Hamill e gli rivelò la vera reazione che avrebbe dovuto avere, dicendogli di non badare alla battuta che avrebbe pronunciato Prowse.<ref name=EmpireDreams/> Fino alla prima del film, nessun altro membro del cast conobbe il vero finale della pellicola.<ref name="DVDcom"/><ref>{{Cita news|autore=Dalton Ross|titolo=Secrets and Jedis|pubblicazione=[[Entertainment Weekly]]|url=http://www.ew.com/ew/article/0,,698013,00.html|lingua=en|accesso=15 febbraio 2013|data=16 settembre 2004|dataarchivio=17 agosto 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140817060557/http://www.ew.com/ew/article/0,,698013,00.html|urlmorto=sì}}</ref>
* [[Marjorie Eaton]] è l'[[Palpatine|Imperatore]]. Il ruolo viene talora erroneamente attribuito a Elaine Baker, all'epoca moglie del truccatore [[Rick Baker]], la quale testò solamente il trucco. La Eaton, invece, prestò il volto al personaggio, il quale venne creato sovrapponendo alla faccia dell'attrice gli occhi di uno scimpanzé, per renderla più aliena e inquietante.<ref name=io9yoda/><ref>{{Cita web|url=https://www.imdb.com/name/nm0247856/bio|titolo=Marjorie Eaton|sito=IMDb|accesso=12 gennaio 2017}}</ref> La voce appartiene invece all'attore [[Clive Revill]]. Nelle versioni del film successive al 2004 Palpatine è interpretato da [[Ian McDiarmid]].
* [[Alec Guinness]] è [[Obi-Wan Kenobi]], il mentore di Luke che ricompare sotto forma di spirito. L'attore, noto per il suo scarso gradimento della saga, venne filmato dopo la fine delle riprese.<ref name="DVDcom"/> Il regista notò che, nonostante questo, s'impegnò seriamente per il ruolo, scrivendo su un libretto le battute e segnandole con l'enfasi e l'intonazione che voleva dare loro.<ref name="DVDcom"/>
==== Cameo ====
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=== Riprese ===
Con un [[budget]] stimato tra i diciotto e i
La sceneggiatura venne inoltre revisionata da Kershner durante le riprese: «Lavoro così a lungo sul copione che so cosa ci aspetta da una scena quando la giro. Ma quando giro il mio concetto cambia per via di quello che ho già girato o capisco che quella scena non serve, che devo mostrare meglio un personaggio. Ci sono centinaia di considerazioni da fare prima di girare una scena».<ref name=makingof/> Yoda, per esempio, veniva introdotto in maniera molto più seriosa e fu Kershner a ideare la scena dell'incontro con Luke, in cui il maestro Jedi si comporta in maniera dispettosa.<ref name=maestri/> Ancora, la sequenza in cui Ian Solo viene congelato nella grafite avrebbe dovuto avere un dialogo diverso: alla dichiarazione d'amore di Leila Ian avrebbe dovuto rispondere «Ti amo anch'io»,<ref name=arnold/> ma il regista capì che la battuta non era adeguata al personaggio. Dopo un colloquio privato con Kershner, Ford elaborò il serafico commento «Lo so»,<ref name=arnold>{{cita|Arnold|pp. 140-147}}.</ref> ritenuto da Lucas «Una battuta della quale la gente avrebbe riso», salvo poi convincersi della bontà della scena grazie a una proiezione con un pubblico di prova.<ref name=vanityfair/>
Per ricreare il pianeta [[Hoth (pianeta)|Hoth]] venne scelta come ___location il ghiacciaio Hardangerjøkulen,<ref name=building/> nei pressi della cittadina norvegese di [[Finse]], dove la troupe rimase fino al 13 marzo,<ref name=hearn/> dovendo far fronte al peggior inverno da cinquant'anni a quella parte, con temperature estreme e oltre diciotto metri di neve scesi durante le riprese,<ref name=building/> nonché ai malfunzionamenti delle attrezzature.<ref name=theasc/> Se girare in ambienti esterni costituì uno sforzo immane, la sessione negli Elstree Studios si rivelò altrettanto impervia: a causa dei set poco agibili — per le soluzioni salmastre presenti nell'aria atte a simulare la foschia di Dagobah — e alle complicazioni conseguenti l'uso di pupazzi, la produzione accumulò dieci settimane di ritardo e il budget cominciò a lievitare.<ref name=building/> Lucas si rese conto che quanto aveva stanziato non sarebbe bastato per completare le riprese e tentò di rinegoziare il prestito.<ref name=p54/> Dopo che la banca ebbe rifiutato di concedere ulteriori liquidi perché non riteneva l'investimento sicuro abbastanza,<ref name="EOD"/><ref name=p54/> la [[20th Century Fox]] si offrì di fungere da garante in cambio di una percentuale sugli incassi.<ref name=numbers>{{cita web|url=https://www.the-numbers.com/movies/1980/0EMPR.php|titolo=Star Wars Ep. V: The Empire Strikes Back|editore=The Numbers|lingua=en|accesso=16 febbraio 2013}}</ref> A intralciare la produzione ci fu anche un incendio in uno dei set dove [[Stanley Kubrick]] stava girando ''[[Shining (film)|Shining]]''.<ref name="io9" /> Il regista chiese ospitalità a Lucas, ma usò l'incidente come scusa per rigirare alcune porzioni della pellicola: «Sapevamo dal giorno dell'incendio che avremmo dovuto condividere il nostro spazio e questo ci avrebbe fatto accumulare ulteriore ritardo».<ref name="building" /> Le tensioni createsi indussero Gary Kurtz a licenziarsi dalla posizione di produttore appena furono terminati i suoi incarichi: «La cosa più triste era vedere il processo di realizzazione del film venire fagocitato dalla burocrazia. Non si poteva parlare con George, dovevi parlare al suo assistente. Divenne una sorta di [[Howard Hughes]]».<ref name="secrethistory">{{cita news|url=http://secrethistoryofstarwars.com/marcialucas.html|titolo=In Tribute to Marcia Lucas|lingua=en|accesso=22 febbraio 2012|data=6 gennaio 2010|autore=Michael Kaminski|pubblicazione=The Secret History of Star Wars|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100131135422/http://secrethistoryofstarwars.com/marcialucas.html|dataarchivio=31 gennaio 2010}}</ref>
=== Design e scenografia ===
[[Norman Reynolds]], art director su ''Guerre stellari'', ricoprì il ruolo di scenografo del film. Tornarono anche i [[concept artist]] [[Ralph McQuarrie]] e [[Joe Johnston]], ai quali venne affiancato [[Nilo Rodis-Jamero]]. «La prima cosa che George ci disse fu che ci sarebbe stata questa battaglia sulla neve e ci descrisse i veicoli coinvolti nello scontro» affermò Johnston.<ref name=building/> Per l'aspetto degli AT-AT, prese ispirazione da un dipinto realizzato da [[Syd Mead]] per una pubblicità della [[United States Steel]].<ref name=dennis/> Dopo aver chiesto il permesso a Mead, l'artista prese il concetto del veicolo a quattro gambe e lo plasmò fino a ottenere un design nel quale si riconoscono il passo pesante degli elefanti e la struttura corporea dei cani.<ref name=building/><ref name=dennis/> Dato l'avanzamento tecnico del [[chroma key]], fino ad allora difficilmente integrabile con superfici irregolari e curve, gli artisti ebbero più libertà di movimento nella creazione delle nuove astronavi.<ref name="dennis" /> Con l'eccezione dell{{'}}''[[Executor]]'', l'incrociatore di Dart Fener, i design risultarono organici e rotondi.<ref name="dennis" /> La ''[[Slave I]]'', per esempio, venne realizzata da Rodis-Jamero, sulla base di alcuni disegni di Johnston, prendendo come spunto il piatto di un [[radar]].<ref>{{cita|Peterson|p. 43}}.</ref>
Yoda fu uno degli elementi su cui la produzione lavorò a lungo. Secondo Lucas, l'anziano Jedi apparteneva all'archetipo fiabesco del personaggio insignificante che si rivela essere un prezioso aiuto per l'eroe.<ref name=maestri>George Lucas, Irvin Kershner, Lawrence Kasdan e John Williams, ''Una conversazione con i maestri: L'Impero colpisce ancora 30 anni dopo'', ''Star Wars - La saga completa'', Blu-Ray Disc. 20th Century Fox, 2011.</ref> Da questa considerazione derivò il design che non avrebbe dovuto destare particolari attenzioni, reso gradevole dalle proporzioni da neonato.<ref name=maestri/> Per Dagobah gli artisti idearono una landa deserta in stile fantasy, ma il risultato non era tetro a sufficienza e McQuarrie ridisegnò il pianeta come una palude dove crescono giganteschi alberi ispirati al banyan, una pianta sacra in [[India]].<ref name=illustr/> Reynolds pensò la casa del maestro Jedi come un luogo sacro, simile a una [[moschea]] o una [[Chiesa (architettura)|chiesa]], per questo le diede una forma morbida, a cupola, e scelse come materiali di costruzione fango, creta e altri elementi naturali per trasmettere il legame creato dalla Forza tra Yoda e il paesaggio.<ref name=illustr/>
In contrasto con la semplicità scenografica di Dagobah, [[Città delle nuvole]] presentò una sfida concettuale ardua, per la quale Reynolds fece ricorso ai più disparati stili: l'appartamento di Leila presenta uno stile [[Bauhaus]], la sala da pranzo è modellata secondo il gusto dell'architetto [[Charles Rennie Mackintosh]], gli altri ambienti vennero ideati in un misto tra l'[[Art déco]] e il [[Art Nouveau|Liberty]], mentre per il design delle navi i realizzatori si ispirarono ai lavori di [[Jean Giraud|Mœbius]].<ref name=dennis/><ref>[[Norman Reynolds]], ''Gli Archivi di Star Wars: Episodi IV - VI'', ''Star Wars - La saga completa'', Blu-Ray Disc. 20th Century Fox, 2011.</ref> Nelle scene ambientate nelle fonderie della città prevalse un disegno a ragnatela per simbolizzare la caduta di Luke nella trappola tesagli da Fener.<ref name=illustr/> Per esigenze pratiche la squadra di Reynolds costruì per la prima volta una versione del ''Millennium Falcon'' a grandezza naturale. Fabbricata in sedici pezzi, in modo da poter essere smontata agevolmente, l'astronave, alta 5 metri e pesante 35 tonnellate,<ref name="SPFX">[[Richard Schickel]], Robert Guenette. (EN) ''SP FX: The Empire Strikes Back''. 20th Century Fox, 22 settembre 1980.</ref> veniva spostata grazie a dei cuscinetti d'aria posti alla base.<ref name="building" />
=== Fotografia ===
Come direttore della fotografia venne scelto [[Peter Suschitzky]], con il quale Lucas avrebbe voluto lavorare su ''Guerre Stellari'' ma, data la giovane età di Suschitzky, i dirigenti dello studio avevano preferito affiancare al regista il più esperto [[Gilbert Taylor]];<ref>{{cita|Pollock|pp.
Gli effetti speciali, contrariamente alle sue aspettative, non costituirono motivo di stallo per il giovane operatore, il cui unico impaccio fu quello di dover adoperare luci molto forti per colmare l'assenza di profondità dei fondali dipinti.<ref name=theasc/> Furono invece i set reali l'ostacolo maggiore per Suschitzky, uno su tutti le fonderie della Città delle Nuvole, angusto e senza pareti, che limitava la tipologia di inquadrature da poter usare: «A meno che non si scelgano delle angolature di ripresa estreme, una cosa che non si può fare con una sequenza così lunga, la cinepresa punta nel mezzo, ma tutti gli elementi erano in alto o in basso. Mi preoccupava il fatto che l'occhio non avesse niente di interessante da guardare».<ref name=theasc/> Suschitzky si ingegnò nella costruzione della sequenza, illuminando la scena dal pavimento, per poi riempire l'ambiente di vapore, un trucco che egli stesso definì «visivamente impressionante».<ref name=theasc/>
Rispetto al precedente capitolo, le scene vennero illuminate con una luce diffusa, modalità di lavoro più dispendiosa ma dalla resa più elegante,<ref name=bluraycomm/> e [[diegesi|diegetica]], ossia da fonti di luci realmente presenti nella scena.<ref name=theasc/> Questo espediente fu cruciale per creare un'atmosfera ombrosa, in grado di veicolare gli umori più melanconici.<ref name=theasc/><ref name=sfgate/> Allo stesso effetto contribuì la suddivisione in segmenti in cui a dominare è un unico colore, con una prevalenza per le tonalità del blu.<ref name=theasc/><ref name=sfgate/> Suschitzky fu soddisfatto dell'apparente frammentazione cromatica del film, dichiarando che «Quando si guarda all
=== Trucco ===
L'artista inglese [[Stuart Freeborn]] si occupò di truccare gli esseri alieni della storia. Uno su tutti, Yoda, personaggio su cui il team si crucciò a lungo per portarlo in vita nella maniera più convincente.<ref name=io9/> Vennero prese in considerazione varie idee, dapprima quella di vestire una scimmia addestrata con il costume e la maschera del personaggio.<ref name="building" /> Dopo alcune prove sul set, uno dei tecnici presenti, avendo lavorato sulla scena iniziale di ''[[2001: Odissea nello spazio]]'', consigliò di abbandonare l'idea in favore del pupazzo perché «La scimmia avrebbe continuato a strapparsi di dosso la maschera».<ref name="building" /> Poi si pensò alla [[passo uno|stop-motion]], tecnica non abbastanza sofisticata all'epoca per riprodurre tutte le sfumature emotive richieste. Lucas alla fine optò per la soluzione più pratica, un pupazzo presente sul set manovrato da un burattinaio, compito che volle affidare alla Jim Henson Company: «Eravamo simili, indipendenti, disinteressati ai riflettori e ossessionati dai nostri film. E ammiravo molto i ''Muppet'', erano pupazzi estremamente sofisticati, così gli chiesi di aiutarci».<ref name="io9" /> La compagnia non poté lavorare al progetto, pur fungendo da consulente esterna, e vi subentrò Frank Oz, collaboratore di Henson di lunga data.<ref name="building" />
A Freeborn rimase il compito di finalizzare il volto di Yoda e costruirne il corpo, basandosi sui disegni concettuali approvati da Lucas: «Guardai allo specchio e vidi che la faccia aveva dei tratti comici, così li aggiunsi al modello. Poi ci misi le rughe di [[Albert Einstein]], per dargli un senso di intelligenza innata e, siccome Einstein aveva i baffi, aumentai il volume del labbro superiore per farlo assomigliare a lui».<ref name=building/><ref name=bluraycomm/><ref name=maestri/>
=== Effetti speciali ===
Agli effetti speciali della pellicola lavorarono novanta artisti della [[Industrial Light & Magic]], con un budget di 7 milioni di dollari, supervisionati da [[Brian Johnson (effetti speciali)|Brian Johnson]], [[Dennis Muren]], [[Bruce Nicholson]] e [[Richard Edlund]].<ref name=SPFX/> Definito da Muren «Il lavoro più difficile di tutta la mia carriera»,<ref name="dennis">[[Dennis Muren]], ''Gli Archivi di Star Wars: Episodi IV - VI'', ''Star Wars - La saga completa'', Blu-Ray Disc. 20th Century Fox, 2011.</ref> il compito di realizzare l'ampio campionario di effetti per ''L'Impero colpisce ancora'', nonostante l'esperienza maturata dal gruppo di lavoro su ''Guerre stellari'', si rivelò uno dei più ardui fino a quel momento. La battaglia di Hoth iniziale con cui si apre il film, in particolare, fu la sequenza più complessa alla cui realizzazione confluirono le tecniche più antiche e quelle più recenti.<ref name="SPFX" /> La neve venne creata con [[bicarbonato di sodio]] e micropalline di vetro,<ref name="SPFX" /> per dare una consistenza morbida e vaporosa, mentre il movimento degli AT-AT venne reso possibile dall'invenzione della tecnica della [[go-motion]], creata da [[Phil Tippett]] come evoluzione della [[Passo uno|stop-motion]] per ovviare ai difetti di "scattosità" nell'immagine, che manca del caratteristico effetto [[Mosso (fotografia)|mosso]].<ref name="dennis" /> La tecnica consistette nello scuotere le componenti accessorie come il tavolo o la macchina da presa, ottenendo una sfocatura molto realistica.<ref name="dennis" /> La troupe studiò il movimento degli elefanti per simulare la camminata degli AT-AT e usò due versioni degli stessi,<ref name="SPFX" /> una da modellare per la go-motion e una alta un metro e venti centimetri per l'esplosione finale.<ref name="dennis" />
Se in scene ambientate nello spazio il [[compositing]] sarebbe stato la soluzione più ovvia,<ref name="dennis" /> l'ambiente innevato della scena comportò problemi inediti: ogni elemento che subisce il processo di compositing è contornato da una linea nera che nel buio dello spazio risulta invisibile ma appare evidente su uno sfondo bianco come quello di Hoth. La squadra supervisionata da Muren, anche per via dei processi di natura fotochimica che degradavano l'immagine, dovette usare la tecnica con parsimonia, ricorrendo a espedienti alternativi, come il primordiale [[Compositing#Compositing "in-camera"|compositing in-camera]], grazie al quale si poté posizionare i modellini, gli sfondi e delle garze bianche per creare la foschia in modo tale da avere tutti gli elementi davanti alla cinepresa.<ref name="dennis" /> Questo voleva dire avere delle immagini di partenza senza compositing, applicato solo per i passaggi delle astronavi, e di alta risoluzione.<ref name="dennis" /> Le scenografie vennero ampliate non solo attraverso l'uso di mascherini e fondali, ma anche con effetti più pratici: nelle panoramiche interne alla base di Hoth vennero usate comparse bambine per accrescere la sensazione di profondità e spazio dell'hangar.<ref name="illustr">{{cita|AA. VV.}}</ref>
=== Effetti sonori ===
[[Ben Burtt]] creò gli effetti sonori del film partendo dalla libreria di suoni che aveva ideato per il primo episodio. Se le scene su Dagobah permisero al designer di creare un ambiente emozionale in cui calare Luke grazie ai numerosi inserti di creature aliene fuori campo, con cui riuscì a evocare un sottofondo emotivo per il personaggio, dando nel contempo naturalezza e consistenza a un set altrimenti poco comunicativo,<ref name="bluraycomm" /> la battaglia d'apertura su Hoth fu invece uno tra i compiti più laboriosi del progetto: i rumori degli AT-AT derivano da una macchina che taglia lastre in metallo,<ref name="SPFX" /> gli effetti della neve sono in realtà le onde dell'oceano, la voce del Tauntaun è quella di una lontra di mare;<ref name="DVDcom" /> Il suono degli [[speeder]] fu ottenuto passando delle registrazioni di aerei attraverso un [[pitch shift|harmonizer]], con cui poter modulare la frequenza del suono, e unendole al ringhio di un puma: la mistura tra suoni organici ed elettronici, secondo il sound designer, contribuì a dare espressività e vita all'astronave.<ref name="bluraycomm" /> Più agevoli furono le sequenze in cui Ian viene messo nella grafite, uno dei pochi momenti in cui il suono del set era intelligibile;<ref name="bluraycomm" /> oltre a mantenere alcuni dei rumori prodotti durante le riprese, utilizzò la collezione Strickfaden, l'equipaggiamento creato da Kenneth Strickfaden, tecnico di film come ''[[Frankenstein (film 1931)|Frankenstein]]'' e ''[[Il mago di Oz (film 1939)|Il mago di Oz]]'', per aggiungere gli schioppi elettrici delle macchine in sottofondo.<ref name="bluraycomm" />
Burtt sperimentò con gli elementi più disparati: una nota di trombone per l'accensione della Slave I, dei nitriti alla rovescia per i [[mynock]], e una serie di suoni registrati a bordo della portaerei USS Constellation per la fuga del Millennium Falcon tra i rottami dell'Executor;<ref name="bluraycomm" /> lavorò anche sul riverbero del ghiaccio secco, su cui poggiò vari materiali, per creare nuovi effetti per le spade laser, nel tentativo di rendere i momenti in cui le spade cozzano tra di loro il più diversificati possibile.<ref name="bluraycomm" /> Proprio per il grande carattere delle armi, il duello tra Luke e Fener venne montato con la sola traccia sonora, di modo da rendere con maggior enfasi la potenza dello scontro, ampliandone l'effetto. Per la stessa ragione, i suoni più forti nel corso della pellicola vennero fatti precedere da momenti di silenzio.<ref name="bluraycomm" /> Il missaggio sonoro, supervisionato dallo stesso Burtt e in seguito premiato con un Oscar, venne effettuato a Los Angeles, nei Samuel Goldwyn Studio, da Bill Varney, Steve Maslow, Peter Sutton e Gregg Landaker,<ref name="bluraycomm" /> i quali si avvalsero della collaborazione di otto ingegneri del suono per un totale di sei mesi di lavoro.<ref name="SPFX" />
=== Montaggio ===
Prima ancora di iniziare le riprese, Lucas aveva lavorato a stretto contatto con gli artisti per creare degli [[storyboard]] in grado di comunicare il ritmo e la frequenza dei tagli ai tecnici degli effetti speciali incaricati di girare le scene. Il risultato, chiamato [[Storyboard#Story reel|animatic]], servì al produttore anche per determinare la durata al secondo di ogni inquadratura, in modo da poter girare il materiale strettamente necessario e non dover avere esuberi che avrebbero fatto lievitare i costi.<ref>[[George Lucas]], ''Gli Archivi di Star Wars: Episodi IV - VI'', ''Star Wars - La saga completa'', Blu-Ray Disc. 20th Century Fox, 2011.</ref> Una volta raccolto tutto il girato, Lucas iniziò a montare personalmente la pellicola ma niente sembrava all'altezza delle sue aspettative:<ref name="secrethistory" /> le alternative per assemblare le scene erano molto limitate a causa del fatto che Kershner aveva girato soltanto le angolazioni delle scene che riteneva necessarie, avendo ben in mente come montarle in seguito.<ref name="returnofjedi">{{cita news|url=https://www.huffingtonpost.com/2013/05/21/return-of-the-jedi-30_n_3309173.html|titolo='Return of the Jedi' 30th Anniversary: The Exclusive 'Making Of' Trailer And The Proposed Death Of Han Solo|lingua=en|autore=Mike Ryan|pubblicazione=The Huffington Post|data=21 maggio 2013|accesso=25 maggio 2013}}</ref> J. W. Rinzler disse a proposito: «Kershner era pressappoco come [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]], diceva "So come apparirà alla fine e so come andrà montato", questo obbliga il montatore ad andare nell'unica direzione dettatagli dal materiale e a George non piaceva avere le mani legate in quel modo»;<ref name="returnofjedi" /> Lucas fu quindi costretto a richiamare il regista, il quale arrangiò il film secondo la sua sensibilità insieme al montatore [[Paul Hirsch]] (sebbene spesso [[Marcia Lucas]] venga citata come montatrice non accreditata, il suo ruolo in merito fu molto esiguo, limitandosi a fornire qualche suggerimento).<ref name="secrethistory" />
In continuità con la struttura di ''Guerre stellari'', Lucas mise i crediti alla fine. La mossa, inconsueta all'epoca ma necessaria per preservare l'apertura a effetto del film, era stata approvata per ''Guerre stellari'' dai [[Writers Guild of America]] e [[Directors Guild of America]], sindacati a cui Lucas era iscritto, perché il nome del regista-sceneggiatore combaciava con quello della compagnia. Per ''L'Impero colpisce ancora'' le cose cambiarono, ora il nome di Lucas compariva all'inizio e quello di regista e sceneggiatori solo alla fine, un fatto increscioso per gli organi sindacali che multarono Kershner e lo stesso Lucas per {{formatnum:250000}} dollari e tentarono di impedire l'uscita del film nelle sale. Il produttore pagò le multe, proteggendo il regista, ma abbandonò entrambi i sindacati poco dopo.<ref name="EOD"/>
=== Scene eliminate ===
La gran parte del materiale tagliato riguarda il primo atto della storia, in cui gli sceneggiatori avevano inserito un'elaborata
La discussione tra Ian e Leila nei corridoi della base era in origine più ampia,<ref name=sceneeliminate/> così come il risveglio di Luke in infermeria, dove all'eroe veniva applicata una maschera curativa per le ferite al volto (scena presente nell'adattamento a fumetti).<ref>{{cita|Goodwin|p. 27}}.</ref> Nella stessa sequenza, Leila e Luke condividevano un momento intimo, interrotto dall'arrivo dei robot. In queste scene erano presenti vari riferimenti alla cattura degli wampa.<ref name=sceneeliminate/> Venne anche eliminata una scena durante la battaglia di Hoth in cui lo snowspeeder in avaria del pilota ribelle Hobbie si va a schiantare contro l'AT-AT del generale Veers, uccidendolo (scena presente nel romanzo ufficiale).<ref name=sceneeliminate/> Nella parte finale della pellicola, vennero
== Colonna sonora ==
{{Vedi anche|
[[File:John Williams tux.jpg|thumb|upright|Il compositore [[John Williams]].]]
A realizzare la colonna sonora del film venne chiamato [[John Williams]], che già aveva scritto le pluripremiate musiche del precedente ''Guerre stellari''. Kershner mostrò il film a Williams con una colonna sonora temporanea composta da pezzi di musica classica scelti dal regista. «Per John non farà differenza» ebbe a dire Kershner all'epoca, parlando della possibilità che il compositore potesse venire influenzato o si sentisse legato alle composizioni «Ha delle opinioni forti e sa quello che vuole».<ref>{{cita|Arnold|p. 249}}.</ref> Il compositore si mise al lavoro nel dicembre 1979,<ref name="malone">{{cita web|url=http://www.malonedigital.com/starwars.pdf|titolo=Recording the Star Wars Saga|autore=Chris Malone|lingua=en|editore=Malone Digital|accesso=11 marzo 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110409081816/http://www.malonedigital.com/starwars.pdf|dataarchivio=9 aprile 2011|urlmorto=sì}}</ref> sviluppando, come aveva fatto nel primo film, le influenze delle [[Musica del romanticismo|sonorità romantiche]] del XIX secolo in modo che il pubblico potesse percepire elementi familiari che lo avrebbero avvicinato agli ambienti alieni della storia.<ref>{{cita|Arnold|p. 265}}.</ref><ref name="filmtracks" /> Con un budget stanziato di {{formatnum:250000}} [[Dollaro statunitense|$]],<ref name="filmtracks">{{cita news|url=https://www.filmtracks.com/titles/empire.html|titolo=Star Wars: The Empire Strikes Back (John Williams)|pubblicazione=Film Tracks|lingua=en|giorno=1º|mese=novembre|anno=2011|accesso=10 marzo 2013}}</ref> la colonna sonora venne eseguita dalla [[London Symphony Orchestra]] e registrata in diciotto sessioni tra il 27 dicembre 1979 e il 18 gennaio 1980.<ref name="malone" /><ref name="jwfan">{{cita news|url=https://www.jwfan.com/?page_id=4588|titolo=‘John Williams on The Empire Strikes Back’ (1980)|pubblicazione=John Williams Fan Network|lingua=en|accesso=10 marzo 2013}}</ref>
Il materiale prodotto rispecchiò le atmosfere oscure della storia.<ref>{{cita news|url=https://www.geeksofdoom.com/2010/05/22/the-empire-strikes-back-a-track-by-track-commentary-of-the-original-score|titolo=The Empire Strikes Back: A Track-by-Track Commentary of the Original Score|lingua=en|autore=Bobby Morgan|data=22 maggio 2010|pubblicazione=Geeks of Doom|accesso=7 aprile 2013}}</ref> Williams immaginò Yoda come un gentiluomo arcaico, saggio ma diretto;<ref name=maestri/> la melodia per il personaggio doveva essere «Romantica e inondarci di buone intenzioni» e venne sviluppata con intervalli consonanti di [[do (nota)|do]], [[mi (nota)|mi]], [[sol (nota)|sol]] e [[si (nota)|si]].<ref name=maestri/> L'autore scrisse nuovi temi anche per personaggi già conosciuti, come nel caso di Dart Fener, per il quale compose la celebre ''[[Imperial March]]'', una partitura drammatica e operistica, facendo ricorso agli [[Ottoni (musica)|ottoni]] in chiave minore, in modo che «La musica investa lo spettatore con una forza declamatoria prepotente e ripetitiva».<ref name=maestri/>
== Promozione ==
Costata dieci milioni di dollari,<ref name=numbers/> la campagna pubblicitaria del film fu incentrata sulle tradizionali tipologie promozionali come poster, trailer e clip dedicate ai nuovi personaggi e al ritorno dei protagonisti originali.
=== Locandine ===
Il [[poster]] ''Style A'' del film venne ideato da Roger Kastel, all'epoca illustratore molto quotato per aver disegnato il poster de ''[[Lo squalo (film)|Lo squalo]]''. Conosciuto anche con il nome di ''poster di Via col vento'', il dipinto trae ispirazione dal poster della riedizione di ''[[Via col vento]]'' del 1967, realizzata da Tom Jung e Howard Terpning.<ref>{{cita|Block|pp. 220-221}}.</ref> Nel dipinto, Ian Solo e Leila svettano in primo piano, alla maniera di Rhett Butler e [[Rossella O'Hara]], contornati da Luke e dagli emblemi dell'Impero. Nonostante l'impatto del poster, venne considerata una mossa azzardata mettere in risalto la componente romantica di quello che avrebbe dovuto essere un [[Blockbuster (intrattenimento)|blockbuster]] estivo di fantascienza.<ref name=posterwire>{{cita news|url=https://posterwire.com/the-empire-strikes-back/|titolo=The Empire Strikes Back|lingua=en|accesso=23 marzo 2013|pubblicazione=Poster Wire|data=16 maggio 2005}}</ref> A seguito delle proteste di Billy Dee Williams, il quale lamentava l'assenza del proprio personaggio sul poster alla luce degli obblighi contrattuali che imponevano la presenza di Lando Calrissian sulle locandine, la 20th Century Fox ritirò l'immagine dai cinema, rendendola una rarità per i collezionisti, e commissionò a Tom Jung un nuovo [[poster]] in cui comparisse Lando;<ref name=posterwire/> altri dipinti vennero in seguito realizzati per la promozione della pellicola, la maggior parte dei quali fece leva sull'immagine di Dart Fener.
Per la [[#Versione alternativa|riedizione del 1997]] venne realizzato un nuovo poster da Drew Struzan, al quale venne chiesto di creare un unico [[trittico]] che, unito, avrebbe formato un grande dipinto.<ref name=posterforce/> L'artista lamentò le scadenze pressanti impostegli dalla LucasFilm: la compagnia lo contattò durante le vacanze natalizie del 1996, poco meno di un mese prima dell'uscita nelle sale del primo film. «È stata la peggior scadenza di sempre! Dovevo fare un poster a settimana, è un ritmo serrato. Mi ci sono voluti vent'anni per arrivare a questo punto e ora avevo la possibilità di condensare in un'immagine i tre film più di successo di sempre».<ref name=posterforce>{{cita web|url=https://www.theforce.net/collecting/posters/swse/esbse.asp|titolo=STAR WARS SPECIAL EDITION THE EMPIRE STRIKES BACK|editore=The Force|lingua=en|accesso=23 marzo 2013}}</ref>
=== Trailer ===
Il primo [[Trailer#Teaser trailer|teaser trailer]] venne mostrato nei primi mesi del 1979 e consisteva soltanto nelle immagini di pre-produzione di Ralph McQuarrie e in foto di scena visto che, all'epoca, niente di ciò che era stato girato era presentabile al pubblico.<ref name=trailers>{{cita web|url=https://galactic-voyage.com/Movies-Episode%20V%20Trailers.htm|titolo=Episode V Trailers|editore=Galactic Voyage|lingua=en|accesso=23 marzo 2013}}</ref> Un trailer vero e proprio di due minuti fu mostrato in anteprima il 4 agosto 1979 al [[San Diego Comic-Con International|Comic-Con di San Diego]] e in seguito allegato alla riedizione di ''Guerre stellari'' a partire dal 15 agosto 1979. Narrato da Harrison Ford, il trailer contiene un frammento della scena tagliata dell'attacco dei wampa, in cui D-3BO strappa il cartello di avvertimento dalla stanza in cui sono rinchiuse le creature delle nevi; il filmato presenta inoltre una versione preliminare del logo.<ref name=trailers/><ref>{{cita news|url=https://www.facebook.com/photo.php?v=712440315489394|titolo=Oggi in Star Wars 1979|pubblicazione=[[Facebook]]|giorno=4|mese=agosto|anno=2014|accesso=4 agosto 2014}}</ref><ref>{{cita news|url=https://twitter.com/starwars/status/364126096897216513|titolo=#ThisDayInHistory 1979 - 1st ever showing of a trailer featuring live action from The Empire Strikes Back is screened at San Diego Comic-Con|pubblicazione=[[Twitter]]|lingua=en|giorno=4|mese=agosto|anno=2014|accesso=4 agosto 2014}}</ref> Un secondo trailer venne mostrato per un breve periodo nell'autunno del 1979. A causa dell'assenza della nuova colonna sonora, ancora in fase di scrittura, i realizzatori del trailer utilizzarono ''[[Le quattro stagioni]]'' di [[Antonio Vivaldi]] come accompagnamento musicale.<ref name=trailers/>
== Distribuzione ==
[[File:Mark Hamill 1980.jpg|thumb|Mark Hamill durante un incontro con la stampa per promuovere il film.]]
=== Data di uscita ===
La pellicola venne presentata in [[anteprima (cultura)|anteprima]] il 17 maggio 1980 a [[Washington]] e il 20 maggio alla Royal Film Performance di [[Londra]] (un evento di beneficenza a cui partecipa la [[famiglia reale britannica]]), per poi debuttare nel resto del mondo nei giorni seguenti:<ref name=release>{{cita web|lingua=en|url=
* 21 maggio negli [[Stati Uniti d'America]] e [[Regno Unito]]
* 28 giugno in [[Giappone]]
* 21 luglio in [[Brasile]] (''O Império Contra-Ataca'')
* 25 luglio in [[Irlanda]]
* 31 luglio in [[Argentina]] (''El imperio contraataca'')
* 7 agosto in [[Australia]]
* 8 agosto a [[Hong Kong]]
* 10 agosto in [[Norvegia]] (''Imperiet slår tilbake'')
* 15 agosto in [[Danimarca]] (''Imperiet slår igen''), Finlandia e [[Svezia]] (''Rymdimperiet slår tillbaka'')
* 20 agosto in [[Francia]] (''L'empire contre-attaque'')
* 28 agosto in [[Italia]] (anteprima al [[37ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia|Festival di Venezia]]) (''Guerre stellari
* 4 settembre in [[Belgio]] (''De tegenaanval van het rijk'')
* 12 settembre in Italia
* 3 ottobre in [[Spagna]] (''El imperio contraataca'')
* 11 dicembre in [[Austria]] e [[Germania Ovest]] (''Das Imperium schlägt zurück'')
* 18 dicembre
* 19 dicembre in [[Portogallo]] (''O Império Contra-Ataca'')
* 25 dicembre in [[Colombia]] e [[Messico]] (''El imperio contraataca'')
* 15 gennaio 1981 in [[Uruguay]] (''El imperio contraataca'')
* 28 gennaio 1982 in [[Ungheria]]
* 23 aprile 1984 in [[Bulgaria]] (''Междузвездни войни: Епизод V - Империята отвръща на удара'')
Una seconda distribuzione nei cinema avvenne nel 1997 in occasione dell'edizione speciale del ventennale della saga:<ref name=release/>
* 21 febbraio negli Stati Uniti d'America
* 4 aprile in Norvegia e [[Polonia]]
* 7 aprile in [[Jugoslavia]]
* 9 aprile in Francia
* 10 aprile in Australia, [[Repubblica Ceca]], [[Germania]], Hong Kong, Ungheria e [[Nuova Zelanda]]
* 11 aprile in Austria, Brasile, Finlandia, [[Grecia]], [[Islanda]], Irlanda, Italia, Messico, Portogallo, [[Sudafrica]], Svezia, [[Svizzera]] (nelle regioni a lingua tedesca), [[Turchia]] e Regno Unito
* 17 aprile in Argentina
* 18 aprile in Danimarca
* 26 aprile in [[Corea del Sud]]
* 12 giugno in [[Singapore]]
* 13 giugno in [[Estonia]]
* 5 luglio in Giappone
Negli Stati Uniti il film è stato distribuito in tre ulteriori occasioni: il 31 luglio 1981,<ref name=release/> il 19 novembre 1982 e il 19 maggio 2010, a Los Angeles, in occasione di un evento benefico a cui prese parte Harrison Ford per commemorare il trentesimo anniversario della pellicola.<ref>{{cita news|url=http://herocomplex.latimes.com/uncategorized/the-empire-strikes-back-and-harrison-ford-at-arclight-on-may-19/|lingua=en|accesso=7 marzo 2013|autore=Geoff Boucher|pubblicazione=[[Los Angeles Times]]|titolo=‘The Empire Strikes Back’ and Harrison Ford at the ArcLight on May 19|data=16 aprile 2010}}</ref>
=== Divieti ===
Il film fu distribuito con il [[visto censura]] "film per tutti" in gran parte delle nazioni in cui uscì, eccezione fatta per Islanda,
=== Cortometraggi allegati ===
Nelle proiezioni europee e australiane del film venne allegato un cortometraggio fantasy di 25 minuti intitolato ''Black Angel''. Diretto da [[Roger Christian]], ''Black Angel'' narra il ritorno di un cavaliere dalle crociate, catapultato in un reame mistico per salvare una principessa da un oscuro figuro.<ref name=wired1>{{cita news|url=
===Edizione italiana===
La versione italiana del film è a cura di [[Roberto De Leonardis]] per conto della [[Royfilm]]. Il [[Doppiaggio italiano|doppiaggio]], diretto da [[Mario Maldesi]], fu eseguito negli stabilimenti della [[International Recording]] con la partecipazione della [[Cine Video Doppiatori|C.V.D]].<ref name="empire">{{Dopp}}</ref>
In Italia il titolo del film venne più volte modificato nel corso degli anni. Il primo titolo fu ''L'Impero colpisce ancora'', reso come ''Guerre stellari: L'Impero colpisce ancora'' nei poster pubblicitari del 1980. Tale titolazione rimase invariata fino al 1997, anno dell'edizione speciale, quando il film prese nome ''Guerre stellari: V Episodio - L'Impero colpisce ancora''. Nel 2004, in occasione dell'uscita del DVD della trilogia originale, il titolo venne nuovamente cambiato in ''Star Wars: Episodio V - L'Impero colpisce ancora'', visibile nei titoli di apertura del film (con la variante di ''Star Wars V: L'Impero colpisce ancora'', titolo promozionale presente sulle copertina delle nuove edizioni home video e sul materiale pubblicitario). A seguito dell'acquisizione del franchise da parte di [[The Walt Disney Company]], viene utilizzato il titolo ''Star Wars: L'Impero colpisce ancora'' per uniformità con la nomenclatura della trilogia sequel.
In corrispondenza delle modifiche apportate al film nel 1997 e nel 2004, il doppiaggio dell'edizione italiana si adeguò per accomodare i cambiamenti. In quello del 1997 ad opera della Art Collage e diretto da [[Tonino Accolla]] nonché autore dei dialoghi, nella scena in cui Dart Fener, dopo aver battuto Luke Skywalker sulla Città delle nuvole, torna alla navetta imperiale, la frase «Avvertite l'incrociatore stellare di prepararsi per il mio arrivo» è doppiata da [[Rodolfo Bianchi]]; mentre in quella del 2004 ad opera della [[Dubbing Brothers|Dubbing Brothers International Italia]] sotto la direzione di [[Claudio Sorrentino]] su dialoghi di Mauro Trentini, quando Fener parla con l'Imperatore, quest'ultimo è doppiato da [[Carlo Reali]].<ref name="empire"/>
''L'Impero colpisce ancora'' venne distribuito nel mercato home video statunitense nel corso degli anni ottanta, in vari formati e versioni, singolarmente o insieme agli altri due episodi della saga.
==== VHS ====
Il film uscì per la prima volta in formato VHS e [[betamax]] il 13 novembre 1984,<ref name=homevideo>{{cita news|url=http://www.ugo.com/the-goods/may-the-films-be-with-you-a-history-of-star-wars-video-releases|titolo=May the Films Be With You: A History of Star Wars Video Releases|autore=Vincent Genovese|lingua=en|data=7 gennaio 2011|pubblicazione=UGO|accesso=18 marzo 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130615035443/http://www.ugo.com/the-goods/may-the-films-be-with-you-a-history-of-star-wars-video-releases|dataarchivio=15 giugno 2013}}</ref> in formato [[pan and scan]], a cui fecero seguito due ridistribuzioni, nel 1986 e tra gli anni 1987-1989.<ref name=calameo>{{cita news|url=https://it.calameo.com/read/0002479280fd15fbfe411|titolo=Star Wars on home video: An History|lingua=en|data=24 settembre 2011|pubblicazione=Calameo|accesso=18 marzo 2013}}</ref> La stessa edizione venne presentata nel 1990 in un cofanetto contenente l'intera trilogia,<ref name=calameo/> riedito nel 1992 nei formati pan and scan e [[widescreen]]. Quest'ultimo, recante il logo [[letterbox]], venne soprannominato ''Collector's Edition Trilogy'' e presentava una quarta cassetta contenente il documentario ''From Star Wars to Jedi: The Making of a Saga'', un certificato di autenticità, un messaggio di George Lucas e una versione accorciata della biografia ''George Lucas: The Creative Impulse''.<ref name=calameo/>
Il 29 agosto 1995, in occasione della nascita della divisione [[20th Century Fox Home Entertainment]], la saga venne distribuita, per un periodo limitato dopo il quale le VHS vennero ritirate dal mercato,<ref>{{cita news|url=https://www.fantascienza.com/delos/delos10/dls-gst.html|titolo=Lucas colpisce ancora|autore=Daniela Zacconi|data=15 ottobre 1995|accesso=7 settembre 2008|pubblicazione=[[Fantascienza.com]]}}</ref> nei due formati pan and scan e widescreen, con una nuova veste grafica e per la prima volta con il certificato di qualità audio e video [[THX]]. Nella prima settimana di distribuzione furono vendute più di 9 milioni di unità, tra VHS e laserdisc, dimostrando come l'interesse per la serie fosse ancora vivo nonostante l'assenza di nuovi film.<ref name=analisirece/> Di questa edizione esiste una variante molto rara, chiamata ''Star Wars Trilogy: The Definitive Collection'': una valigetta di metallo, numerata in {{formatnum:20000}} esemplari, contenente i tre film, una quarta cassetta con i contenuti già presenti nell'[[#Laserdisc|edizione in laserdisc del 1993]], un libro con le sceneggiature dei tre film, cartoline ritraenti sfondi usati nelle pellicole, tre poster e un certificato di autenticità.<ref>{{cita web|url=http://swhomevid.site40.net/isd.html|titolo=Star Wars Trilogy: The Definitive Collection|lingua=en|editore=Star Wars Home Video Release Encyclopedia|accesso=18 marzo 2013}}</ref>
Il 26 agosto 1997 l'edizione home video delle [[#Versione alternativa|edizioni speciali]] invase il mercato, singolarmente e nel box set dal doppio formato pan and scan e widescreen; ogni film era preceduto da una breve [[featurette]] sui cambiamenti apportati.<ref name=calameo/> Della stessa versione venne realizzata un ''Limited Edition Collector's Set'', contenente un'ulteriore cassetta ''The Making of Star Wars Trilogy Special Edition'', cinque fotogrammi di una delle scene inedite, il libro ''The Art of the Star Wars Trilogy Special Edition'', tre litografie e un fermacarte in stagno con il logo della saga.<ref name=calameo/> Le edizioni del 1997 vennero ridistribuite il 21 novembre 2000, sempre in doppio formato, con una grafica più asciutta - per omologarle all'allora recente uscita della VHS de ''[[Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma|La minaccia fantasma]]'' - e un'anticipazione de ''[[Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni|L'attacco dei cloni]]''.<ref name="homevideo" />
==== CED ====
Il film fu uno dei pochi lungometraggi a uscire, il 13 novembre 1984, nel formato di scarso successo CED ([[Capacitance Electronic Disc]]), creato dalla [[Radio Corporation of America|RCA]] mischiando le caratteristiche di un vinile con quelle di un laserdisc: in grado di riprodurre audio e video, il supporto veniva fisicamente letto da una testina, invece che da un raggio laser.<ref>{{cita web|url=http://swhomevid.site40.net/ced.html|titolo=Star Wars Original Trilogy on CED|lingua=en|editore=Star Wars Home Video Release Encyclopedia|accesso=18 marzo 2013}}</ref>
==== Laserdisc ====
Il primo laserdisc del film risale al 1984, edito in formato [[Laserdisc#Caratteristiche tecniche|CLV]], a cui fece seguito l'anno successivo il primo laserdisc in formato [[Laserdisc#Caratteristiche tecniche|CAV]];<ref name=calameo/> nel 1989 venne realizzata la prima versione in widescreen, riedita nel 1992 in pan and scan con audio digitale.<ref name=calameo/> Il 15 settembre 1993 ''L'Impero colpisce ancora'' uscì all'interno del cofanetto ''Star Wars Trilogy: The Definitive Collection'',<ref name="calameo" /> nove laserdisc CAV contenenti i film e diversi contenuti speciali, all'epoca chiamati VAM (''Value Added Material'') (commenti audio da parte di George Lucas, Ben Burtt, Dennis Muren, Ken Ralston, Ralph McQuarrie e Frank Oz, il video musicale de ''[[Il ritorno dello Jedi]]'', approfondimenti sugli effetti speciali, foto, stoyboard e un tour negli archivi),<ref name="tatm" /> la biografia ''Goerge Lucas: The Creative Impulse'' e un libretto di sedici pagine sulla trilogia.<ref name="calameo" />
Il 29 agosto 1995, in concomitanza con le VHS, la saga venne distribuita, in pan and scan e widescreen, con una nuova veste grafica e per la prima volta con il certificato di qualità audio e video [[THX]]. Questa versione è considerata la miglior versione del film originale, nonché l'ultima (insieme alle rispettive VHS) a essere distribuita inalterata.<ref name=tatm>{{cita news|url=http://tonightatthemovies.com/indexhold/?p=10094|titolo=Super 8, Betmax and VHS, Oh My! – Star Wars Home Video Over The Years|lingua=en|data=12 maggio 2011|pubblicazione=Tonight at the Movies|autore=Keith Swenson|accesso=18 marzo 2013|dataarchivio=4 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304132654/http://tonightatthemovies.com/indexhold/?p=10094|urlmorto=sì}}</ref> Tutte le uscite successive a questa, pur incrementando la qualità audio e video, saranno copie dell'edizione speciale del 1997.<ref name=tatm/> L'ultimo laserdisc del film vedrà la luce nell'agosto del 1997, all'interno di un cofanetto contenente la trilogia nella versione delle edizioni speciali.
==== DVD ====
[[File:Star Wars Trilogy DVD box set at Costco, SSF ECR.JPG|thumb|upright|I cofanetti DVD della trilogia nella versione del 2008.]]
Il 21 settembre 2004 la trilogia venne distribuita in tutto il mondo in un cofanetto indivisibile (pan and scan o widescreen) composto da quattro dischi: i tre film, con relativi commenti audio, e un disco bonus, con il documentario ''Empire of Dreams: The Story of the Star Wars Trilogy'', approfondimenti vari, anticipazione de ''[[Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith|La vendetta dei Sith]]'', foto di scena, trailer e spot televisivi. Lucas ripensò ancora una volta la pellicola e sostituì Jason Wingreen, voce di Boba Fett, con Temuera Morrison, interprete di Jango Fett, padre putativo del cacciatore di taglie. La decisione attrasse molte critiche, non tanto per la revisione filologica del personaggio quanto più per il livello inferiore di recitazione dell'attore rispetto a Wingreen.<ref name="thechanges">{{cita news|lingua=en|autore=Chris Gould|url=http://www.dvdactive.com/editorial/articles/star-wars-the-changes-part-two.html|titolo=Star Wars: The Changes - Part Two|pubblicazione=DVD Active|accesso=12 marzo 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130423100612/http://www.dvdactive.com/editorial/articles/star-wars-the-changes-part-two.html|dataarchivio=23 aprile 2013|urlmorto=sì|anno=2011}}</ref> Un'altra modifica importante è presente nella scena con l'Imperatore, ora impersonato da Ian McDarmid. Alcuni dialoghi tra Fener e Palpatine, inoltre, vennero riscritti per aderire alle vicende dei [[prequel]].<ref name="thechanges" /> Pur ottenendo recensioni positive, il lavoro di pulizia dei fotogrammi, effettuato dalla compagnia Lowry Digital Images sulla base delle edizione speciali del 1997, venne in parte criticato per non aver risolto alcune delle inconsistenze nelle spade laser e per aver creato degli sbilanciamenti nella brillantezza delle immagini.<ref name="thechanges" /><ref>{{cita news|url=http://www.dvdverdict.com/reviews/starwarstrilogy.php|titolo=The Star Wars Trilogy|lingua=en|autore=Bill Gibron|pubblicazione=DVD Verdict|accesso=18 marzo 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130312213434/http://www.dvdverdict.com/reviews/starwarstrilogy.php|dataarchivio=12 marzo 2013}}</ref>
Nel 2005, il cofanetto venne ridistribuito sotto nuova veste, per rendere più appetibili i cofanetti anche ai non appassionati della saga, con una grafica ispirata al primo poster di ''Guerre stellari'' e senza il quarto disco.<ref name=homevideo/> Dopo l'insistenza dei fan, che domandavano a gran voce l'uscita in DVD delle versioni originali dei film, il 12 settembre 2006 la trilogia venne riedita singolarmente.<ref name="STW"/> Le versioni inalterate provenivano dai master dell'edizione in laserdisc del 1993 e questo causò molte lamentele da parte degli appassionati che avrebbero preferito una versione in alta risoluzione dei film.<ref name="STW">{{cita web|url=http://www.originaltrilogy.com/Lucasfilm_PR_response.cfm|titolo=Lucasfilm's PR Response Regarding the 2006 DVD Box Set|editore=Original Trilogy|accesso=18 marzo 2013|lingua=en|urlarchivio=https://archive.is/20130111082836/http://originaltrilogy.com/Lucasfilm_PR_response.cfm|dataarchivio=11 gennaio 2013|urlmorto=sì}}</ref> Il 4 novembre 2008 i tre DVD vennero riediti in un unico cofanetto con una nuova grafica.
==== Blu-Ray Disc ====
Il 16 settembre 2011 (il 13 in Italia) uscì l'intera esalogia in [[Blu-ray Disc|Blu-ray]] in tre cofanetti: uno contenente la trilogia originale, un altro la trilogia prequel e infine uno con la saga completa.<ref name=calameo/> I nove dischi, oltre ai film, comprendevano ''Gli Archivi di Star Wars'', con scene tagliate, approfondimenti e interviste, e un intero disco dedicato ai documentari (''Guerrieri Stellari'', ''The Making of Star Wars'', ''L'Impero colpisce ancora: Effetti Speciali'', ''Mostri Classici: Il Ritorno dello Jedi'', ''Una conversazione con i maestri: L'Impero colpisce ancora 30 anni dopo'', ''Anatomia di un Dewback'', ''La tecnologia di Star Wars'' e un'antologia di parodie della saga).<ref name=calameo/> Le versioni dei film furono quelle del 2004 (tratte a loro volta da quelle del 1997), rispettando il principio di economia affermato dallo stesso Lucas: «Bisogna attraversare un lungo processo di restaurazione e va fatto digitalmente. È un processo molto, molto, costoso. Quindi quando l'abbiamo trasferito in digitale, nel 1997, abbiamo trasferito le edizioni speciali, quelle aggiornate».<ref>{{cita news|url=https://artsbeat.blogs.nytimes.com/2010/08/14/star-wars-films-coming-to-blu-ray-next-year/|titolo=‘Star Wars’ Films Coming to Blu-ray Next Year|data=14 agosto 2010|autore=Dave Itzkoff|pubblicazione=[[The New York Times]]|accesso=18 marzo 2013|lingua=en}}</ref>
Le modifiche apportate a questa edizione furono minime, di cui la maggior parte effettuate per correggere errori o imprecisioni (un riflesso sulle finestre dell'appartamento di Leila per dare maggior realismo o l'aggiunta di pelo sul braccio del wampa per nascondere l'animatore). Definito «uno dei cambiamenti migliori dell'edizione»,<ref name=bddigest>{{cita news|url=https://bluray.highdefdigest.com/3894/starwarscollection.html|titolo=Blu-ray Review: Star Wars: The Complete Saga|lingua=en|autore=Aaron Peck|data=17 settembre 2011|pubblicazione=High-Def Digest|accesso=2 aprile 2013}}</ref> il [[bilanciamento del colore]] attuato nella versione in blu-ray modificò sensibilmente l'immagine di molte scene: la neve nelle sequenze d'apertura venne schiarita e perse l'alone azzurro, acquisendo un aspetto naturale e mettendo in risalto gli elementi che vi si stagliano contro quando essa funge da sfondo;<ref name=bddigest/> la fotografia nelle scene sulla Città delle Nuvole passò a toni più caldi e il fantasma di Obi-Wan assunse nitidezza e volume.<ref name=bddigest/> La [[riduzione del rumore|riduzione digitale del rumore]] migliorò il quadro, contrariamente all'effetto negativo prodotto su alcuni degli altri episodi, e fece emergere nuovi dettagli, come la pienezza degli incarnati, il candore del manto del wampa e i peli sulla pelliccia di Chewbecca.<ref name=bddigest/> Nonostante le critiche mosse per aver inserito le versioni speciali post-1997 e non quelle originali, le recensione alla versione in blu-ray del film furono molto positive:<ref name="bddigest" /><ref name="bluraycom">{{cita news|url=http://www.blu-ray.com/movies/Star-Wars-The-Complete-Saga-Blu-ray/14903/#Review|titolo=Star Wars: The Complete Saga Blu-ray Review|lingua=en|autore=Casey Broadwater|data=12 settembre 2011|accesso=2 aprile 2013}}</ref> i commentatori elogiarono il lavoro di trasferimento che permise agli spettatori di «ammirare dettagli mai visti primi»,<ref name="bluraycom" /> come la consistenza screpolata del volto di Yoda o aspetti dei costumi fino ad allora passati inosservati, mentre il compartimento audio venne definito «materiale da [[demo]]».<ref name="bddigest" />
== Accoglienza ==
=== Incassi ===
''L'Impero colpisce ancora'' debuttò nei cinema americani il 26 maggio 1980, in 126 schermi selezionati.<ref name=incassi/> Le proiezioni d'incasso non erano delle più positive: tolti i costi di marketing e distribuzione, il film avrebbe dovuto incassare almeno 50 milioni di dollari per generare un profitto, una cifra raggiunta l'anno precedente soltanto da dieci film sui cento distribuiti sul territorio americano.<ref name=building/> Tuttavia, secondo il produttore Kurtz, «Non ci sono mai stati dubbi sul successo del film, erano le aspettative a schiacciarci», dovendo confrontarsi con il [[Guerre stellari (film)|film più remunerativo di sempre]].<ref name=bluraycomm/>
La pellicola incassò {{formatnum:1336305}} $ il primo giorno d'apertura,<ref>{{cita news|url=https://news.google.com/newspapers?id=BfFSAAAAIBAJ&sjid=MYMDAAAAIBAJ&pg=7067,2290009&hl=en|titolo='Empire' strikes at box office|lingua=en|data=23 maggio 1980|pubblicazione=The Deseret News|accesso=11 marzo 2013}}</ref> {{formatnum:6415804}} $ nel primo fine settimana. Nei mesi di giugno e luglio, i cinema che proiettavano il film aumentarono fino a raggiungere l'apice di 880 schermi negli Stati Uniti.<ref name=incassi/> Il film superò il precedente episodio nei dati di debutto ma non riuscì nel complesso a eguagliare i numeri di ''Guerre stellari''; secondo molti commentatori, gli spettatori, convinti che avrebbero assistito a una storia energetica e rassicurante tanto quanto ''Guerre stellari'',<ref name=analisirece/><ref name=filmtracks/> rimasero spiazzati trovandosi di fronte a un prodotto adulto e sofisticato, che non attirava l'interesse dei più piccoli, fetta molto consistente del pubblico di ''Guerre stellari''.<ref name=analisirece/><ref>{{cita|Consoli|p. 54}}.</ref> A fine corsa, ''L'Impero colpisce ancora'' incassò {{formatnum:209398025}} [[Dollaro statunitense|$]] nei soli Stati Uniti (diventando il [[Film col maggiore incasso per ogni anno|film col maggior incasso del 1980]]),<ref>{{cita web|url=https://www.boxofficemojo.com/movies/?id=starwars5.htm|titolo=The Empire Strikes Back (1980)|lingua=en|editore=[[Box Office Mojo]]|accesso=17 marzo 2013}}</ref> ai quali si aggiungono i {{formatnum:13276241}} $ della ridistribuzione del 1982.<ref>{{cita web|url=https://www.boxofficemojo.com/movies/?id=starwars582.htm|titolo=The Empire Strikes Back (Re-issue) (1982)|lingua=en|editore=Box Office Mojo|accesso=17 marzo 2013}}</ref> Dopo [[#Versione alternativa|la ridistribuzione del 1997]], che guadagnò nel primo fine settimana di sfruttamento domestico {{formatnum:21975993}} $, arrivando a un totale di {{formatnum:67597694}} $ sul suolo statunitense,<ref name="se97" /> l'incasso de ''L'Impero colpisce ancora'' raggiunse i {{formatnum:290475067}} $ in America e {{formatnum:538375067}} $ complessivamente in tutto il mondo.<ref name="se97">{{cita web|url=https://www.boxofficemojo.com/movies/?id=starwars5se.htm|titolo=The Empire Strikes Back (Special Edition) (1997)|lingua=en|editore=Box Office Mojo|accesso=17 marzo 2013}}</ref>
=== Critica ===
{{q|Quando vidi che George Lucas aveva reso un Muppet il personaggio cardine del film pensai "Questo tizio ha le palle". Sono impensabili i rischi che quest'uomo ha corso per raccontarci la sua storia. E il fatto che sia così abilmente costruito è il massimo per me, il comporre insieme tutte queste discipline magiche per fare qualcosa che è tanto più grande della somma delle sue parti. È spettacolare. Il cast è spettacolare, tutto funziona bene. È cinema allo stato puro.| [[David Fincher]].<ref name=fincher>{{cita news|url=http://collider.com/david-fincher-star-wars-empire-strikes-back/|titolo=David Fincher Talks Favorite STAR WARS Movie and Explains Why He Won't Alter His Previous Films|lingua=en|autore=Steve Weintraub|data=19 dicembre 2011|pubblicazione=Collider|accesso=25 marzo 2013}}</ref>}}
All'indomani della sua uscita, ''L'Impero colpisce ancora'' ricevette un'accoglienza contrastante da parte di critica e pubblico.<ref name=building/><ref name=analisirece>{{cita news|url=http://secrethistoryofstarwars.com/originaltrilogyreception2.html|titolo=Original Trilogy Reception 1977-1983: Interpretation and Analysis|lingua=en|autore=Michael Kaminski|pubblicazione=The Secret History of Star Wars|accesso=12 marzo 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121109043901/http://secrethistoryofstarwars.com/originaltrilogyreception2.html|dataarchivio=9 novembre 2012}}</ref> Commenti positivi vennero fatti al lavoro degli attori: Hamill venne lodato per la sua capacità di «saper reggere il film sulle proprie spalle»,<ref name=p54/> mentre l'interpretazione di Oz colpì a tal punto da far perorare a Lucas e Kershner la candidatura all'Oscar come miglior attore non protagonista;<ref>{{cita news|url=https://news.google.com/newspapers?nid=1298&dat=19801122&id=MQJOAAAAIBAJ&sjid=J4wDAAAAIBAJ&pg=2391,1172242|titolo=Frank Oz and Yoda: An Oscar?|autore=Jim Wright|lingua=en|data=22 novembre 1980|pubblicazione=The Free Lance-Star|accesso=26 marzo 2013}}</ref> il comitato organizzatore tuttavia negò loro la possibilità di nomina, affermando che «animare pupazzi non è un'arte».<ref name=ocala/><ref>{{cita news|url=http://www.cracked.com/article_19047_6-awards-that-would-actually-make-oscars-worth-watching_p2.html|titolo=6 Awards That Would Actually Make The Oscars Worth Watching|autore=Jacopo della Quercia|lingua=en|data=21 febbraio 2011|pubblicazione=Cracked|accesso=26 marzo 2013}}</ref> Elogiato universalmente per la perizia tecnica con cui venne confezionato, il film venne però criticato per la storia, rea di non avere uno sviluppo coerente, e per lo scarso approfondimento psicologico dei personaggi, giudicati nella maggior parte dei casi poco naturali e artificiosi.<ref name="analisirece" /><ref>{{cita news|url=https://www.washingtonpost.com/wp-srv/style/longterm/movies/review97/empirestrikesbackmartin.htm|titolo='The Empire Strikes Back'|autore=Judith Martin|lingua=en|data=23 maggio 1980|pubblicazione=[[The Washington Post]]|accesso=25 marzo 2013}}</ref> I critici avvertirono l'assenza di umorismo, ma fu la mancanza dell'operazione [[postmodernismo|postmoderna]] dell'unione di generi diversi - l'aspetto che maggiormente li aveva convinti la prima volta -<ref name="analisirece" /> a destabilizzarli: ''[[The Times]]'' questionò l'esistenza di un seguito a un film che funzionava come un tributo nostalgico all'infanzia e di conseguenza non poteva avere una continuazione,<ref name="analisirece" /> mentre David Denby (''[[Newsweek]]'') affermò che il film «Funziona su un solo livello e il mix di citazioni del primo film è stato sostituito con citazione dal primo film stesso».<ref name="analisirece" />
Tra i problemi principali del film, molti additarono il fatto che non avesse un vero inizio né una conclusione soddisfacente e che il cupo finale della pellicola tradisse lo spirito della saga;<ref name="analisirece" /><ref name="filmtracks" /><ref>{{cita news|url=https://www.totalfilm.com/features/the-story-behind-the-empire-strikes-back/gold-star|titolo=The Story Behind The Empire Strikes Back - 12: Gold Star|autore=Josh Winning|data=2 settembre 2011|lingua=en|pubblicazione=Total Film|accesso=25 marzo 2013}}</ref> su tutti, Vincent Canby (''[[The New York Times]]'') stroncò il film scrivendo: «Confessione: quando sono andato a vedere ''L'Impero colpisce ancora'' mi sono ritrovato a guardare spesso il mio orologio. La Forza è con noi, di certo, e molta di essa è aria fritta».<ref>{{cita news|autore=Vincent Canby|data=15 giugno 1980 |titolo='The Empire Strikes Back' Strikes a Bland Note'|pubblicazione=The New York Times |url=https://www.nytimes.com/library/film/061580empire.html |lingua=en|accesso=25 marzo 2013}}</ref> Canby, come altri suoi colleghi, mise in dubbio la paternità di Kershner dell'opera (una questione che irritò molto l'autore, additato all'epoca come «La marionetta di Lucas»),<ref name="building" /> affermando che non vi fosse cesura tra gli incarichi del regista e quelli di Lucas, e che quest'ultimo avesse svolto il grosso del lavoro. Canby concluse la sua recensione con un lapidario: «''L'Impero colpisce ancora'' è personale come una cartolina di Natale mandata dalla banca».<ref>{{cita news|url=https://io9.gizmodo.com/5742523/a-collection-of-the-worst-reviews-of-the-best-movies-of-all-time?tag=The-Empire-Strikes-Back|titolo=A collection of the worst reviews of the best movies of all time|lingua=en|accesso=29 gennaio 2013|data=25 gennaio 2011|autore=Meredith Woerner|pubblicazione=io9}}</ref> Poche furono le testate che recensirono positivamente il film: ''Films in Review'', il ''[[Los Angeles Times]]'', il ''[[Toronto Star]]'' e il ''[[The Washington Post|Washington Post]]'', sul quale Gary Arnold scrisse che la pellicola era «Un impressionante melodramma fantascientifico strabiliante che regge due ore di avventure elaborate, sorprendendoti alle spalle sul piano emotivo».<ref name="analisirece" /> Tuttavia, anche nelle recensioni più favorevoli, l'opera usciva sconfitta dal confronto con ''Guerre stellari''.<ref name="analisirece" />
Fu soltanto grazie all'avvento dell'[[#Edizioni home video|home video]] e dei numerosi passaggi televisivi che il pubblicò riscoprì il film:<ref name=analisirece/> nelle guide TV di fine anni ottanta veniva elogiato per l'atmosfera ombrosa e non convenzionale.<ref name=analisirece/> Negli anni la fama dell'opera si rafforzò fino a superare i consensi raccolti da ''Guerre stellari''. L'aggregatore di recensioni [[Rotten Tomatoes]], che raccolse a partire dal 2000 le recensioni sul film, registrò un 97% di freschezza, il più alto per un film della saga di ''Guerre stellari'',<ref name="Rotten">{{cita web |editore=[[Rotten Tomatoes]] |titolo=Star Wars: Episode V - The Empire Strikes Back (1980)|url=https://www.rottentomatoes.com/m/empire_strikes_back/|lingua=en |accesso=25 marzo 2013}}</ref> e nelle recensioni successive al 1997, anno della [[#Versione alternativa|ridistribuzione nei cinema]], il film venne applaudito come il migliore della serie e uno dei migliori prodotti fantascientifici di sempre.<ref name=analisirece/> [[Roger Ebert]] scrisse che il film «È il migliore dei tre e di gran lunga il più provocatorio»;<ref>{{cita news|autore=Roger Ebert|data=21 febbraio 1997|titolo=The Empire Strikes Back|pubblicazione=[[Chicago Sun-Times]]|url=http://rogerebert.suntimes.com/apps/pbcs.dll/article?AID=/19970221/REVIEWS/702210302/1023|lingua=en|accesso=25 marzo 2013|dataarchivio=16 novembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121116065857/http://rogerebert.suntimes.com/apps/pbcs.dll/article?AID=%2F19970221%2FREVIEWS%2F702210302%2F1023|urlmorto=sì}}</ref> il ''[[San Francisco Chronicle]]'' applaudì la messa in scena di Kershner e la sua abilità nel trattare con grande maturità lo sviluppo psicologico dei personaggi,<ref name=sfgate>{{cita news|autore=Bob Stephens|data=21 febbraio 1997|titolo=Blue skies, dark knights|pubblicazione=[[San Francisco Chronicle]]|url=http://www.sfgate.com/cgi-bin/article.cgi?f=/e/a/1997/02/21/WEEKEND9376.dtl|accesso=25 marzo 2013|lingua=en}}</ref> mentre per ''Empire'' il film «Segna una progressione che ha il sapore, oscuro ed epico, di un'opera Wagneriana», arrivando a definire la sequenza finale «La migliore e la più complessa della saga, intrisa di metafore grazie alla discesa in un inferno circolare in cui prendono vita le paure dell'eroe».<ref>{{cita news|url=http://www.empireonline.com/reviews/reviewcomplete.asp?FID=132647|titolo=Star Wars Episode V: The Empire Strikes Back|lingua=en|autore=Ian Nathan|mese=novembre|anno=2008|pubblicazione=Empire|accesso=25 marzo 2013}}</ref>
Il film ebbe un forte impatto culturale, fino a diventare per alcuni «Un pezzo indelebile di [[Cultura degli Stati Uniti d'America#Americana|Americana]]»,<ref name=bddigest/> venendo citato e parodiato da moltissimi film e serie televisive,<ref name=building/><ref name=analisirece/> nonché da ambiti non cinematografici; famoso fu il caso della [[guerra delle Falkland]]: quando la task force britannica, intenzionata a riprendere il controllo delle isole, lasciò il paese il 19 aprile 1982, il giornale americano ''Newsweek'' scrisse in copertina ''The Empire Strikes Back!'' utilizzando il titolo del film.<ref>{{cita news|url=https://online.wsj.com/article/SB10001424052702303815404577333520361035492.html|titolo=Why the Falklands Matter|lingua=en|autore=Bret Stephens|data=9 aprile 2012|pubblicazione=[[The Wall Street Journal]]|accesso=26 marzo 2013}}</ref> Chuck Klosterman, nel libro ''Sex, Drugs, and Cocoa Puffs: A Low Culture Manifesto'', scrisse che: «Mentre film come ''[[Easy Rider]]'' e ''[[La febbre del sabato sera]]'' dipingevano un ritratto delle generazioni dell'epoca, ''L'Impero colpisce ancora'' è forse l'unico esempio di un film che imposta la propria estetica sociale per le generazioni future».<ref>{{cita|Klosterman|p. 150}}.</ref> Il film venne preso come pietra di paragone da molti [[sequel]] con ambizioni più mature dei propri predecessori, diventando una terminologia per indicare la natura adulta e oscura del film e ispirando autori come [[J. J. Abrams]], [[David Fincher]], [[Bryan Singer]], [[Kevin Smith]], [[Christopher Nolan]], [[Joseph Kosinski]] e [[Alan Taylor (regista)|Alan Taylor]].<ref name="abrams" /><ref name="fincher" /><ref>{{cita|Hewitt|p. 76}}.</ref><ref>{{cita news|url=https://www.hollywoodreporter.com/news/star-wars-vii-kevin-smith-387591|titolo=Director Kevin Smith: My Prayer for 'Star Wars' (Guest Column)|autore=Kevin Smith|lingua=en|pubblicazione=[[The Hollywood Reporter]]|data=8 novembre 2012|accesso=26 marzo 2013}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.empireonline.com/interviews/interview.asp?IID=763|titolo=In Conversation With Christopher Nolan|autore=Dan Jolin|pubblicazione=Empire|lingua=en|accesso=26 marzo 2013}}</ref><ref>{{cita news|url=http://collider.com/tron-3-tron-legacy-sequel-news-joseph-kosinski/|titolo=Exclusive: TRON 3 Update from Director Joseph Kosinski; Talks Daft Punk's Return, TRON 3′s Time Period, EMPIRE STRIKES BACK Comparisons, and More|lingua=en|autore=Adam Chitwood|pubblicazione=Collider|data=14 dicembre 2012|accesso=26 marzo 2013}}</ref><ref>{{Cita news|titolo = Marvel's Craig Kyle Talks THOR: THE DARK WORLD|pubblicazione = ComicBookMovie.com|lingua = en|autore = Rochi Shion|url = http://www.comicbookmovie.com/fansites/MarvelFreshman/news/?a=79351|giorno = 11|mese = maggio|anno = 2013|accesso = 15 agosto 2013|dataarchivio = 9 agosto 2013|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130809184603/http://www.comicbookmovie.com/fansites/MarvelFreshman/news/?a=79351|urlmorto = sì}}</ref>
== Riconoscimenti ==
Oltre ai premi ottenuti all'epoca della sua uscita, ''L'Impero colpisce ancora'' ne raccolse molti altri nel corso degli anni. Nel 2001, un sondaggio condotto da [[Channel 4]] decretò ''Guerre stellari'' e ''L'Impero colpisce ancora'' i migliori film di tutti i tempi;<ref>{{cita news|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/1676023.stm|data=26 novembre 2001|lingua=en|pubblicazione=[[BBC]]|titolo=Star Wars voted best film ever|accesso=25 marzo 2013}}</ref> nel 2003 l'[[American Film Institute]] inserì il film nella lista ''[[AFI's 100 Years... 100 Heroes and Villains]]'', che vide Dart Fener al terzo posto in un gruppo di [[AFI's 100 Years... 100 Heroes and Villains#I 50 cattivi|50 cattivi]]; la nomina de ''L'Impero colpisce ancora'' invece che ''Guerre stellari'' venne giustificata per la maggior presenza in qualità di antagonista principale da parte di Fener. Sempre l'AFI candidò il film, senza successo, nella lista del 2005 ''[[AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes]]'', contenente le cento migliori citazioni cinematografiche:<ref>{{cita web|url=http://www.afi.com/Docs/100Years/quotes400.pdf|titolo=AFI's 100 Years...100 Movie Quotes Nominees|editore=American Film Institute|accesso=30 marzo 2013|lingua=en
{{Citazione|Io sono tuo padre|[[Dart Fener]]|I am your father|lingua = en}}
{{Citazione|Fare. O non fare. Non c'è provare|[[Yoda]]|Do. Or do not. There is no try|lingua = en}}
Nel 2007 si aggiudicò il quinto posto nella classifica ''[[Visual Effects Society#VES 50|VES 50: i 50 film più influenti nel campo degli effetti visivi]]'' stilata dalla [[Visual Effects Society]]; similmente, nel 2008, si posizionò terzo nell'ambiziosa classifica dei 500 migliori film di tutti i tempi, indetta da ''[[Empire (
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* [[Premi Oscar 1981|1981]] -
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* [[Golden Globe 1981|1981]] - [[Golden Globe]]
** Candidato per la [[Golden Globe per la migliore colonna sonora originale|migliore colonna sonora originale]] a John Williams
* [[Premi BAFTA 1981|1981]] - [[British Academy Film Award]]
** [[BAFTA alla migliore colonna sonora|Miglior colonna sonora]] a John Williams
** Candidato per la [[BAFTA alla migliore scenografia|miglior scenografia]] a Norman Reynolds
** Candidato per il [[BAFTA al miglior sonoro|miglior sonoro]] a Peter Sutton, Ben Burtt e Bill Varney
* [[Saturn Awards 1980|1980]] - [[Saturn Award]]
** [[Saturn Award per il miglior film di fantascienza|Miglior film di fantascienza]]
** [[Saturn Award per la miglior regia|Miglior regia]] a Irvin Kershner
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* 1981 - [[Writers Guild of America Award]]
** Candidato per la miglior sceneggiatura comica adattata a Leigh Brackett e Lawrence Kasdan
* 1981 - [[Grammy Award]]
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** Miglior composizione strumentale a John Williams
* 1981 -
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* 1981 - [[People's Choice Awards]]
** Miglior film
* 2004 - [[Saturn Award]]
** Miglior collezione DVD per ''Star Wars - La trilogia''
* 2004 -
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** Candidato per il miglior DVD per ''Star Wars - La trilogia''
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* 2011 - [[Saturn Award]]
** Candidato per la miglior collezione DVD per ''Star Wars - La saga completa''
* 2012 - [[Golden Trailer Award]]
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[[File:Rick McCallum.jpg|upright|thumb|Rick McCallum, produttore dell'edizione speciale del film.]]
In occasione del ventennale della saga nel 1997, la [[Guerre stellari#
La sequenza sulla Città delle Nuvole, invece, subì un massiccio trattamento atto ad allargare la geografia degli spazi:<ref name="thechanges" /> nell'inquadratura di presentazione del pianeta venne aggiunto un raffinatore di gas e rimossa un'astronave, venne esteso l'atterraggio con alcune inquadrature in cui i protagonisti sfrecciano tra i palazzi della città, modificato l'aspetto dell'appartamento di Leila nella veduta esterna e girato un inserto di reazione da parte di alcuni cittadini al segnale di evacuazione di Lando. Infine, nella maggior parte delle scene interne vennero aggiunte finestre che danno sulla città e tolte alcune scenografie per dare una sensazione di maggior respiro agli ambienti.<ref name="thechanges" /> Altra notevole modifica si ebbe nel 2004 quando il film venne pubblicato in formato DVD, in questo caso venne cambiata l'immagine dell'Imperatore Palpatine apparso nell'ologramma davanti a Dart Fener che venne sostituita con la nuova immagine dell'Imperatore interpretato da [[Ian McDiarmid]], con una parziale riscrittura del dialogo nella scena. La modifica fu fatta in parte per motivi di coerenza con l'immagine dell'Imperatore ne ''[[Il ritorno dello Jedi]]'' (interpretato sempre da McDiarmid) e in parte per riallacciare il dialogo tra lui e Fener con quanto narrato nei prequel.
Nel finale del film trovò spazio un segmento inedito, la dipartita di Fener dalla Città delle Nuvole, un momento che nella versione del 1980 non era stato mostrato: la scena è composta da un'inquadratura in cui Fener si avvia verso la navicella e dal suo arrivo sull'''Executor'' (il girato dell'atterraggio proviene dagli scarti de ''[[Guerre stellari - Il ritorno dello Jedi|Il ritorno dello Jedi]]'').<ref name="thechanges" /> L'aggiustamento che destò maggiore perplessità nei fan fu l'urlo di Luke, assente nella versione del 1980, mentre questi si getta nel vuoto per scampare da Fener. Il grido che lancia l'eroe tolse, secondo alcuni,<ref name="thechanges" /> l'intenzionalità del gesto e svilì la decisione stoica del giovane di andare incontro a quella che pareva una morte certa. Nelle edizioni successive del film l'urlo venne tolto, rendendo la versione del 1997 l'unica a presentarlo.<ref name="thechanges" /> Uscito nei cinema nel febbraio del 1997,<ref name="se97" /> ''L'Impero colpisce ancora'' incassò più di 60 milioni di dollari negli Stati Uniti e fu, tra tutti, il film che più rimase fedele alla versione del 1980 (i 124 minuti originali passarono a 127): le modifiche presenti vennero generalmente accettate come effettivi miglioramenti da parte degli appassionati, che avevano speso parole molto critiche nei confronti degli stravolgimenti operati su ''Guerre stellari'', e dello stesso Kershner, il quale si disse gratificato dal fatto che il suo episodio fosse quello con la minore quantità di cambiamenti.<ref name="vanityfair" /><ref name="thechanges
== Altri media ==
Il film venne adattato in una varietà di media differenti. Il 12 aprile 1980 [[Del Rey Books]] pubblicò un [[romanzamento]] a opera di [[Donald F. Glut]] intitolato ''[[L'Impero colpisce ancora (romanzo)|L'Impero colpisce ancora]]'', che vendette più di tre milioni di copie e fu esportato in tutto il mondo. Nello stesso giorno uscì anche ''The Empire Strikes Back Storybook'', una versione [[letteratura per ragazzi|per ragazzi]] scritta da Shep Steneman. Le prime stampe di entrambe le edizioni contenevano otto pagine di foto a colori del film.<ref>{{cita web|autore=Mark Newbold|url=https://www.starwars.com/news/empire-at-40-empire-novelizations|titolo=Empire at 40 | Empire Novelizations Through the Years…and Around the World|data=17 novembre 2020|accesso=13 novembre 2021|lingua=en}}</ref> Negli anni fecero seguiti diverse trasposizioni letterarie per ragazzi: ''[[Guerre stellari: L'Impero colpisce ancora (romanzo)|Guerre stellari: L'Impero colpisce ancora]]'' di Larry Weinberg nel 1985, ''The Empire Strikes Back: A Storybook'' di J. J. Gardner nel 1997, ''Star Wars Episode V: The Empire Strikes Back'' di Ryder Windham nel 2004 e ''The Empire Strikes Back: So You Want to Be a Jedi?'' di Adam Gidwitz nel 2015. Un adattamento a fumetti in sei parti, scritto da [[Archie Goodwin (fumettista)|Archie Goodwin]] e disegnato da [[Al Williamson]] e Carlos Garzon, trovò spazio dal 24 giugno al 25 novembre 1980 all'interno della serie ''[[Star Wars (fumetto 1977)|Star Wars]]'' di [[Marvel Comics]].<ref>{{cita web|autore=Glenn Greenberg|url=https://www.syfy.com/syfy-wire/marvel-star-wars-empire-strikes-back-comics|titolo=When Marvel Comics had to go beyond The Empire Strikes Back (but not too far)|sito=[[Syfy]]|data=22 maggio 2020|accesso=13 novembre 2021|lingua=en}}</ref>
Il 12 agosto 1980 Del Rey Books pubblicò ''Once Upon a Galaxy: A Journal of the Making of The Empire Strikes Back''. Scritto da Alan Arnold, il libro racconta la travagliata produzione del film, con interviste e fotografie inedite dei set. Nell'ottobre 1980 seguì ''The Art of The Empire Strikes Back'', contenente la [[concept art]] prodotta dagli artisti, le riproduzioni in scala dei [[matte painting]] usati nel film e l'evoluzione visiva di personaggi e astronavi. Il volume venne riedito nel 1997 con il titolo ''The Art of Star Wars Episode V: The Empire Strikes Back'' e impreziosito da sedici pagine di illustrazioni dedicate all'edizione speciale della pellicola.<ref>{{cita|Bulluck|p. 1}}.</ref> Il 12 ottobre 2010, in occasione del trentennale della pellicola, uscì ''The Making of Star Wars: The Empire Strikes Back'', di Jonathan W. Rinzler, un libro di grande formato in cui viene raccontata la storia produttiva del film e i suoi riverberi sull'industria di settore. Sorta di seguito spirituale al libro di Arnold, il volume di Rinzler si occupò, tra le altre, delle questioni che nell'opera di Arnold non avevano trovato spazio come scatti e documenti inediti e interviste realizzate all'epoca al cast e alla troupe.<ref name="p55" /><ref>{{cita web|autore=Mike Ryan|url=https://www.vanityfair.com/hollywood/2010/10/jw-rinzler-talks-about-the-making-of-star-wars-the-empire-strikes-back|titolo=Lucasfilm’s J.W. Rinzler Talks About The Making of Star Wars: The Empire Strikes Back|sito=[[Vanity Fair (rivista statunitense)|Vanity Fair]]|data=11 ottobre 2010|accesso=13 novembre 2021|lingua=en}}</ref>
Dopo aver trasmesso l'[[radiodramma|adattamento radiofonico]] di ''Guerre stellari'' nel 1981, la [[National Public Radio]] propose una nuova serie dedicata al secondo episodio della saga. Diretta nuovamente da [[John Madden (regista)|John Madden]] e scritta da Brian Daley, la trasposizione venne divisa in dieci episodi, per un totale di quattro ore e quindici minuti, e trasmessa a partire dal 14 febbraio 1983.<ref>{{cita|Daley|p. 3}}.</ref> Come la precedente serie, ''The Empire Strikes Back'' espanse la storia del film, incorporando nuove scene come una conversazione accesa tra Ian e Luke tra le lande di Hoth. Mark Hamill, Billy Dee Williams e Anthony Daniels ripresero i loro ruoli del film, mentre a doppiare gli altri vennero chiamati altri attori, tra cui [[John Lithgow]] per Yoda, [[David Rasche]], [[Jay Sanders]], [[David Alan Grier]], [[Geoff Pierson|Geoffrey Pierson]] e [[Jerry Zaks]].
Il primo videogioco ispirato al film uscì nel 1982 per l'[[Atari 2600]] e fu anche il primo prodotto videoludico basato sulla saga di ''Guerre stellari'': ''[[The Empire Strikes Back (videogioco 1982)|The Empire Strikes Back]]'', uno [[shoot 'em up]] in cui il giocatore ha il compito di abbattere gli AT-AT imperiali.<ref name=bog>{{cita|Bogost, Montfort|p. 119}}.</ref> Nel 1985 venne realizzato ''[[The Empire Strikes Back (videogioco 1985)|The Empire Strikes Back]]'', un [[videogioco arcade]] a [[grafica vettoriale]] che ricrea la battaglia d'apertura del film, mentre nel 1992 uscì ''[[Star Wars: The Empire Strikes Back (videogioco 1992)|Star Wars: The Empire Strikes Back]]'', altro gioco [[Videogioco d'azione|d'azione]] in due dimensioni, giocabile sul [[Nintendo Entertainment System]], di cui la [[Ubisoft]] produsse una versione per [[Game Boy]]. L'anno successivo vide la luce ''[[Super Star Wars: The Empire Strikes Back]]'', [[videogioco a piattaforme]] creato per il [[Super Nintendo Entertainment System]] e seguito di ''[[Super Star Wars]]''.<ref name="bog" />
== Sequel ==
{{vedi anche|Il ritorno dello Jedi}}
== Note ==
;Esplicative
{{Gruppo di note}}
;Fonti
<references/>
== Bibliografia ==
<!--{{cita libro | nome |cognome | titolo | anno | editore | città}}-->
;In italiano
* {{cita libro|Gianni|Bergamino, Pier Giuseppe Fenzi|Guerre Stellari - Epica di fine
* {{cita libro|AA.|VV.|Star Wars - Le illustrazioni originali della saga|[[De Agostini]]|[[Novara]]|2012-2013|cid=AA. VV.|id=ISSN 2240-6999}}
* {{cita libro|Marco|Consoli, Marco Giovannini|Star Wars: guida definitiva alla saga di George Lucas (Gli speciali di [[Ciak (
* {{cita libro|cognome=Goodwin|nome=Archie|wkautore=Archie Goodwin (fumettista)|coautori=[[Al Williamson]]|curatore=Pier Giuseppe Fenzi, Giorgio Lavagna, Massimiliano Brighel|titolo=Star Wars 5 - L'Impero colpisce ancora|città=Milano|data=ottobre 2007|editore=Arnoldo Mondadori Editore (in collaborazione con [[Panini Comics]])|cid=Goodwin}}
* {{cita libro|curatore=Armando Lorenzini|titolo=Star Wars - Navicelle e veicoli|città=Novara|data=2009-2011|editore=De Agostini|lingua=inglese|id=ISSN 2035-2247}}
* {{cita libro|cognome=Maltin|nome=Leonard|wkautore=Leonard Maltin|titolo=Guida ai film 2009|data=14 ottobre 2008|editore=Zelig|
;In inglese
* {{cita libro|Alan|Arnold|Once Upon a Galaxy: A Journal of the Making of The Empire Strikes Back|12 agosto 1980|[[Random House|Del Rey Books]]|[[New York]]|
* {{cita libro|John|Baxter|Mythmaker: The Life and Work of George Lucas|1999|Spike/Avon Books|
* {{cita libro|Alex Ben|Block, Lucy Autrey Wilson,
* {{cita libro|Ian|Bogost, Nick Montfort|Racing the Beam: The Atari Video Computer System|31 marzo 2009|[[MIT Press]]|[[Cambridge (Massachusetts)]]|
* {{cita libro|Vic|Bulluck, Valerie Hoffman e Mark Cotta Vaz|The Art of Star Wars Episode V: The Empire Strikes Back|14 gennaio 1997|Del Rey|New York|
* {{cita libro|Brian|Daley|Empire Strikes Back: The Original Radio Drama|1995|Titan Books|Londra|cid=Daley}}
* {{cita libro|Marcus|Hearn|The Cinema of George Lucas|1º marzo 2005|Harry N. Abrams Inc|New York|capitolo=Cliffhanging|
* {{cita pubblicazione |cognome=Hewitt |nome=Chris |data=28 marzo 2003 |titolo=The X Factor|rivista=''[[Empire (
* {{cita libro|Chuck|Klosterman|Sex, Drugs, and Cocoa Puffs: A Low Culture Manifesto|22 giugno 2004|Charles Scribner's Sons|New York|
* {{cita libro|Lorne|Peterson|Sculpting A Galaxy - Inside the Star Wars Model Shop|14 novembre 2006|Insight Editions|[[San Rafael (California)|San Rafael]]|
* {{cita libro|Dale|Pollock|Skywalking: The Life and Films of George Lucas|1983|Harmony Books|
* {{cita libro|Jonathan W.|Rinzler,
* {{cita libro|Jonathan W.|Rinzler,
* {{cita pubblicazione |cognome=Waddell |nome=Calum |data=27 luglio 2010 |titolo=Empire Builder|rivista=''[[Star Wars Insider]]''|editore=Titan Magazines|numero=119|
* {{cita pubblicazione
* {{cita libro|Ryder|Windham,
== Voci correlate ==
* [[Guerre stellari]]
* [[George Lucas]]
* [[L'ombra dell'Impero]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{sww|Star Wars: Episode V The Empire Strikes Back}}
{{
{{
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|cinema|fantascienza|Guerre stellari}}
{{vetrina|8|giugno|2013|Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/Guerre stellari - L'Impero colpisce ancora|arg=cinema|arg2=fantascienza}}
[[Categoria:Film di Guerre stellari
[[Categoria:Film conservati nel National Film Registry]]
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