Chiesa di Santa Reparata (Atri): differenze tra le versioni

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{{Edificio religioso
|NomeEdificioNome = '''Chiesa di Santa Reparata Vergine e Martire (patrona della città di Atri)'''
|Immagine = Atri 2011 by-RaBoe 083Chiesa di Santa Reparata esterno.jpgJPG
|Didascalia =
|Larghezza =
|CittàNomeComune = [[Atri]]
|Regione = {{IT-ABR}}[[Abruzzo]]
|SiglaStato = ITA
|AnnoConsacr = [[25 giugno]] [[1758]]
|Religione = [[cattolicesimo|Cattolica]]
|Diocesi = [[Diocesi di Teramo-Atri|Teramo-Atri]]
|AnnoConsacr = [[25 giugno]] [[1758]]
|Architetto = [[Giovan Battista Gianni]]
|StileArchitett = [[architettura barocca|barocco]] e [[neoclassico]]
|InizioCostr = [[1741]] (chiesa attuale)
|FineCostr = [[1741]]
|WebsiteSito = [http://www.atriturismo.it/reparata.htm]
}}
 
La '''chiesa di Santa Reparata''' si trova ad [[Atri]], nel centro storico, in fondo al marciapiede che costeggia il lato destro del [[Duomo di Atri|Duomo]] ed è annessa a questa chiesa (infatti, oltre all'ingresso principale affacciato sul marciapiede, vi è uno secondario che permette il collegamento tra santa Reparata e il Duomo), ma è comunque una chiesa a sé stante. La parte destra è affacciata su Via [[Andrea De Litio]], quella sinistra affaccia sul chiostro della Concattedrale.
 
== Storia ==
Essendo proprio "attaccata" al Duomo, molto probabilmente anche nella zona di Santa Reparata sorgevano prima le [[mura ciclopiche]], poi il tempio di [[Ercole]], poi la [[domus]] e infine le terme romane con le sottostanti cisterne, tutti edifici che vennero costruiti nell'area occupata oggi dal Duomo. Ma, mentre il Duomo ha restituito sotto le sue fondazioni resti di edifici (sicuramente le [[terme]]), sotto la chiesa di Santa Reparata non è mai stato trovato nulla, Fino al [[XIV secolo]], in pratica, la zona dove fu poi costruita questa chiesa rimase "vuota". Intorno al [[1350]], si diffuse in [[Atri]] la devozione verso [[Santa Reparata di Cesarea di Palestina]], anche se il culto non fu molto forte
Nel [[1352]] viene eletto vescovo dell'antica diocesi di Atri-Penne (sede ad Atri) un [[Ordine dei Frati Predicatori|domenicano]] di [[Firenze]], Marco Ardinghelli, che essendo fiorentino ben conosceva la santa, patrona di Firenze assieme a [[San Giovanni Battista]]. Il nuovo vescovo fece accrescere ancora di più la devozione di santa Reparata ad Atri e quando gli atriani incontrarono i fiorentini a [[Napoli]] il 25 maggio [[1352]] (in occasione dell'incoronazione del re di Napoli [[Luigi di Taranto]]) decisero di proclamare santa Reparata patrona della città. La chiesa fu eretta accanto alla Cattedrale, come ad equiparare l'importanza della nuova chiesa a quella del Duomo. Nel [[1362]] si decise anche il giorno della festa patronale, il Lunedì in Albis, e Atri è l'unica città dove la santa viene festeggiata 8 giorni dopo [[Pasqua]] e non l'8 ottobre(festa canonica della santa).
La ricostruzione, che distrusse completamente la chiesa medievale, fu forse dovuta al fatto che la chiesa era stata seriamente danneggiata dal [[terremoto]] del [[1690]], anche se nei documenti si dice che l'unico danno grave avuto ad Atri fu il crollo della chiesa di san Francesco. Molto più probabilmente fu solo un rinnovamento artistico. La nuova chiesa, a [[croce greca]], in stile tardo barocco ma (soprattutto all'interno) con influssi neoclassici, fu progettata e costruita da [[Giovan Battista Gianni]] Durante gli ultimi restauri del Duomo ([[2003]]-[[2008]]), è stato anche restaurato il baldacchino ligneo, e tra la fine del [[2006]] e l'inizio del [[2007]] sono cominciati i lavori di restauro per tutta la chiesa, tuttora in corso (dal 2008 anche la facciata è in restauro ed è ingabbiata da impalcature).
 
Il [[Terremoto dell'Aquila del 2009]] non ha provocato alcun danno alla chiesa, come anche agli altri monumenti di Atri, perfettamente agibili e visitabili.
 
Da dicembre [[2009]] la facciata della chiesa è stata liberata dalle impalcature, ripulita e con una copertura del tetto completamente nuova, mentre il restauro dell'interno staè quasifinito pernel finire[[2015]].
 
== Descrizione ==
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La facciata può essere divisa in tre parti: inferiore, centrale, superiore.
 
La parte inferiore presenta agli estremi 4 semicolonne con ricchi [[capitelli]] e soprattutto il [[Portale (architettura)|portale]]. Il portale è sormontato da un [[Timpano (architettura)|timpano]] arrotondato che poggia su due mensoline rette da due [[colonne]] con ricchi capitelli: la [[lunetta]] accoglie una [[statua]] in [[pietra]] di santa Reparata ([[XIV secolo]]) che poggia su due leoni angioini e intorno ha un'iscrizione latina: ''Pietate resurgam Adria iam Reparate opibus''. La santa è raffigurata sorridente, con il volto leggermente rivolto in alto, porta un ricco abito e con la destra regge la palma (di cui però è rimasto solo il ceppo) e con la sinistra un modellino della città di [[Atri]] (questo però aggiunto nel [[XVI secolo]], basti vedere che il [[campanile]] del duomo ha la cuspide ottagonale, del [[1502]]). Questa preziosa scultura non è stata però creata per questa chiesa (facendo così cadere in inganno alcuni studiosi che dicono sia l'unico elemento superstite della chiesa medievale), ma si trovava sul fronte di Porta Macelli, una delle sette porte di accesso di Atri: quando la porta fu demolita nel [[1885]] per problemi di viabilità, gli atriani salvarono i due stemmi presenti e questa statua staccandoli e collocando i primi due nel Municipio di Atri e collocando il terzo sulla facciata di Santa Reparata.
 
Nella parte centrale si trova, nel mezzo, il grande finestrone rettangolare con decorazioni barocche, che illumina l'interno della chiesa; ai lati 4 semicolonne con capitelli neoclassici.
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=== Interno ===
[[File:Atri - Chiesa di santa Reparata, interno.JPG|thumb|L'interno con l'imponente baldacchino]]
L'interno è a [[croce greca]] e nella struttura e nello stile ricorda le architetture settecentesche della [[Lombardia]]: basta guardare i capitelli delle colonne che non hanno riscontri nella regione.
 
==== Organo ====
In controfacciata, sulla [[cantoria]], si trova un grande [[organoOrgano (musicastrumento musicale)|organo]] in [[legno]] dorato con circa 200 [[canna (organo)|canne]]. Fu realizzato tra il [[1761]] e il [[1765]] da [[Adriano Fedri]] ([[Atri]], [[1719]]- [[1797]]), il principale organaro abruzzese e tra i più apprezzati dell'[[Italia]] del Settecento.
 
==== Altari ====
[[File:Atri 2011 by-RaBoe 073.jpg|thumb|Il ''Cristo morto'' attualmente nel [[Duomo di Atri|Duomo]] per i lavori di restauro in Santa Reparata.]]
Sono presenti alcuni altari barocchi, iniziati alla fine del [[XVII secolo]] ma conclusi solo nel secolo successivo: sono molto pregevoli e impreziositi da ricche tele del Seicento. Si ricordano quello dell'Immacolata Concezione e quello di San Rocco. Degno di nota è l'altare dell'Addolorata, in fondo al transetto destro, in cui sono presenti una pregevole statua della Vergine in cartapesta del [[XIX secolo]] e con una corona d'argento (va a sostituire una vestita oggi nella chiesa di San Francesco) e la scultura del Cristo morto, realizzata nel [[1940]]: sono portate in processione il Venerdì Santo.
 
==== Il baldacchino ====
Al centro della chiesa, sotto la cupola, a coprire l'altare, si trova il famoso baldacchino in legno di noce. Realizzato in legno di noce, è opera di [[Carlo RiccioneRiccioni]] detto, negli atti di consegna dell'opera<ref>v. atti Not. Cervoni Gio. Antonio di Atri a.1690, in A.S.Te.</ref>, della [[Crognaleto|Montagna di Roseto]] ([[1630]] circa- [[Atri]]?, ?), il massimo scultore barocco dell'[[Abruzzo]].
Pur provenendo da un paese di montagna {{cn|da una famiglia non certo ricca, ebbe la possibilità di studiare a [[Roma]] da [[Gian Lorenzo Bernini]] e rimase affascinato dal suo [[Baldacchino di San Pietro]]}}: e infatti il baldacchino della chiesa di Santa Reparata di Atri è, seppur in forme ridotte, copia esatta del baldacchino della basilica vaticana. Vi sono però alcune modifiche: la croce in cima è decorata da raggi luminosi (che non sono presenti nel baldacchino di Bernini), inoltre sotto la croce è aggiunto lo stemma della città di [[Atri]].
Commissionata dal capitolo del Duomo, l'opera tenne il Riccione impegnato per 13 anni (dal [[1677]] al [[1690]]), ma appena conclusa l'opera fu smontata e collocata nel coro del [[Duomo di Atri]]. Durante i restauri del 1954-1964, visto che oscurava la vista degli affreschi del De Litio, il baldacchino ligneo fu smontato e ricollocato pezzo per pezzo nella sua posizione originaria in Santa Reparata.
 
Di Carlo Riccione sappiamo poco o nulla, e quasi tutte le informazioni si trovano nei documenti di [[Atri]], dove si hanno sue testimonianze dal [[1677]] al [[1692]], e in alcuni viene considerato come naturalizzato ''hatriano'' (cogliendo in errore alcuni critici, ritenendolo originario di [[Atri]]).
 
==== Il presbiterio ====
Fu realizzato da artisti napoletani, sotto la supervisione di Giovan Battista Gianni e della sua ''equipèéquipe'' lombarda.
[[File:Atri 2011 by-RaBoe 074.jpg|thumb|La statua dell'''Immacolata'' attualmente nel [[Duomo di Atri|Duomo]] per i lavori di restauro della chiesa.]][[File:Atri 2011 by-RaBoe 073.jpg|thumb|Il ''Cristo morto'' attualmente nel [[Duomo di Atri|Duomo]] per i lavori di restauro in Santa Reparata.]]
Al centro del presbiterio si trova la statua lignea di Santa Reparata, di fine Settecento, con al di sopra un affresco raffigurante l'Assunzione di Maria. Sopra l'altare un candelabro in legno argentato ([[XIX secolo]]), che viene utilizzato durante i battesimi. Ai lati del presbiterio, due nicchie accolgono due pregevoli statue vestite: l{{'}}''Assunta'' e l{{'}}''Immacolata Concezione''. La prima risale al [[XVIII secolo]] ed è di scuola napoletana; viene esposta nel duomo dal 6 al 22 agosto per i festeggiamenti dell'Assunta. La seconda (molto più alta dell'altra), invece, risale al [[XIX secolo]] ed è opera di uno scultore [[Molise|molisano]] attivo in Abruzzo (come i Falcucci ad [[Atessa]]): è esposta nel duomo dal 30 novembre all'8 dicembre per le feste dell'Immacolata e dall'8 al 15 settembre a ricordo dell'incoronazione solenne della statua che avvenne proprio l'8 settembre [[1867]].
 
Gli atriani fanno 'notare' come le due statue abbiano la prima i capelli "lisci", cioè scolpiti nel legno, mentre la seconda sia dotata di una ricca parrucca boccoluta. Caratteristica delle due statue è che il loro abbigliamento è quasi uguale: abito bianco e mantello celeste, tutto con ricami d'oro. Le due statue sono corredate da ricche portantine in legno dorato: per l'Assunta ce n'è una del [[XIX secolo]], per l'Immacolata invece c'è un vero e proprio baldacchino (anch'esso ottocentesco) che solennizza ancora di più la maestosità della scultura.
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==== La cancellata in ferro ====
Una cancellata in ferro battuto ([[XVIII secolo]]), in fondo al transetto sinistro, permette il collegamento tra il [[Duomo di Atri|duomo]] e questa chiesa. È anche l'unico ingresso della chiesa sempre aperto, visto che il portone centrale apre poche volte per la festa patronale (Santa Reparata) il lunedì in Albis.
 
Una cancellata in ferro battuto ([[XVIII secolo]]), in fondo al transetto sinistro, permette il collegamento tra il [[Duomo di Atri|duomo]] e questa chiesa. È anche l'unico ingresso della chiesa sempre aperto, visto che il portone centrale apre poche volte per la festa patronale (Santa Reparata) il Lunedì in Albis.
==Note==
<references/>
 
la chiesa di santa Reparata
==Altri progetti==
{{interprogetto|preposizione=sulla|etichetta=chiesa di Santa Reparata ad Atri}}
 
== Collegamenti esterni ==
*La [https://web.archive.org/web/20160304133325/http://www.cattedraleatri.it/SReparata.php Scheda] sul sito della parrocchia
{{portale|abruzzo|architettura|cattolicesimo}}
 
[[Categoria:Chiese di Atri|Reparata]]
[[Categoria:Chiese dedicate a santa Reparata martire|Atri]]
[[Categoria:Chiese barocche dell'Abruzzo]]
[[Categoria:Chiese neoclassiche dell'Abruzzo]]