Forza Italia (1994): differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
m Bot: rimuovo parametro ridondante (valore uguale alla proprietà P576 su Wikidata) |
||
| (792 versioni intermedie di oltre 100 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{U|pagina=Forza Italia (2013)|verso=a|discussione=Discussioni progetto:Politica#voce doppia Forza Italia?|argomento=politica|data=giugno 2024|commento=vedi [[Discussioni progetto:Politica#voce doppia Forza Italia?]]}}
{{Partito politico
|nome = Forza Italia
|logo =
|
|vicepresidente = *[[Giulio Tremonti]]<br/><small>(2004-2009)</small>
*[[Roberto Formigoni]]<br/><small>(2008-2009)</small>
|coordinatore = [[#Coordinatore nazionale|vedi sotto]]
|portavoce = [[#Portavoce|vedi sotto]]
|stato = ITA
|
|sede = Via dell'Umiltà, 36<br />[[Roma]]
|abbreviazione = FI
|ideologia = [[Populismo di destra]]<ref>Woods, Dwayne (2014). The Many Faces of Populism in Italy: The Northern League and Berlusconism. The Many Faces of Populism: Current Perspectives. Emerald Group. pp. 28, 41–44.</ref><ref>Ruzza; Fella (2009). Re-inventing the Italian Right. pp. 136–140, 217–218.</ref><ref>von Beyme, Klaus (2011). Representative democracy and the populist temptation. The Future of Representative Democracy. Cambridge University Press. pp. 59, 64–65.</ref><ref>Albertazzi, Daniele (2009) Reconciling ‘Voice’ and ‘Exit’: Swiss and Italian Populists in Power.</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Andrej|cognome=Zaslove|data=2008-07|titolo=Here to Stay? Populism as a New Party Type|rivista=European Review|volume=16|numero=3|pp=319-336|lingua=en|accesso=23 giugno 2023|doi=10.1017/S1062798708000288|url=https://www.cambridge.org/core/journals/european-review/article/abs/here-to-stay-populism-as-a-new-party-type/3669F7E751B42165F5FEB9FF5C57AE92 | issn=1062-7987 }}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Erik|cognome=Jones|data=2007|titolo=Populism in Europe|rivista=The SAIS Review of International Affairs|volume=27|numero=1|pp=37-47|accesso=23 giugno 2023|url=https://www.jstor.org/stable/26999343}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|nome=John|cognome=Carlin|url=https://www.theguardian.com/world/2004/jan/18/italy.features|titolo=All hail Berlusconi|pubblicazione=The Observer|data=18 gennaio 2004|accesso=23 giugno 2023}}</ref><br />[[Conservatorismo liberale]]<br />[[Cristianesimo democratico]]<br />[[Liberalismo]]<br />[[Europeismo]]<ref>{{Cita web|url=https://www.europe-politique.eu/wiki/Cat%C3%A9gorie:Partis_politiques_italiens|titolo=Catégorie:Partis politiques italiens — Europe Politique|sito=www.europe-politique.eu|accesso=23 giugno 2023}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Maurizio|cognome=Cotta|nome2=Luca|cognome2=Verzichelli|titolo=Political Institutions in Italy|url=https://books.google.com/books?id=G-FAZHBDqggC&pg=PA39&hl=it|accesso=23 giugno 2023|data=2007|editore=Oxford University Press|lingua=en|ISBN=978-0-19-928470-2}}</ref><ref>Oreste Massari, ''I partiti politici nelle democrazie contemporanee'', Laterza, Rome-Bari 2004</ref><ref>Chiara Moroni, ''Da Forza Italia al Popolo della Libertà'', Carocci, Rome 2008</ref>
|internazionale =
|collocazione = [[Centro-destra]]
|coalizione = [[Polo
|partito europeo = [[Partito Popolare Europeo|PPE]] <small>(
|gruppo parlamentare europeo = [[Forza Europa|FE]] <small>(
|seggi1 = {{
|seggi2 = {{
|seggi3 = {{
|testata = ''Il Mattinale'' (dal 1999)
|giovanile = [[Forza Italia - Giovani per la Libertà]] <small>(generale)</small><br />[[Studenti per le libertà]] <small>(studentesca)</small>
|iscritti =
|anno iscritti =
|colori = {{Color box|{{Colore partito|Forza Italia (1994)}}|border=darkgray}} [[Azzurro]]
}}
Il '''Movimento
Forza Italia è stato il principale partito della coalizione di [[
Il 16 novembre 2013 il Consiglio nazionale del PdL decise all'unanimità "la sospensione delle attività del Popolo della Libertà", per riprendere l'attività rifondando [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.huffingtonpost.it/2013/10/25/pdl-giornata-decisiva_n_4162214.html|titolo=La giornata decisiva del Pdl. Alle 17 l'ufficio di presidenza (DIRETTA)|sito=L'HuffPost|data=25 ottobre 2013 |lingua=it |accesso=25 giugno 2022|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20211113183830/https://www.huffingtonpost.it/2013/10/25/pdl-giornata-decisiva_n_4162214.html|dataarchivio=13 novembre 2021 |urlmorto=no}}</ref>.
== Storia ==
=== La nascita e i primi coordinamenti (1993) ===
{{vedi anche|Ingresso in politica di Silvio Berlusconi}}
[[File:
''Forza Italia! Associazione per il buon governo'' viene costituita, presso lo studio del notaio Roveda a [[Milano]], il 29 giugno 1993 da alcuni noti professionisti, alcuni inseriti nelle aziende controllate da [[Fininvest]], altri comunque vicini al fondatore e proprietario di quest'ultima, [[Silvio Berlusconi]], tra i quali [[Marcello Dell'Utri]], [[Antonio Martino]], [[Gianfranco Ciaurro]], [[Mario Valducci]], [[Antonio Tajani]], [[Cesare Previti]] e [[Giuliano Urbani]]<ref>{{Cita web|url= http://www.societacivile.it/memoria/articoli_memoria/archiviazione.pdf|titolo=Tribunale di Caltanissetta, Decreto di archiviazione|p=62|accesso=25 giugno 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210910224625/http://www.societacivile.it/memoria/articoli_memoria/archiviazione.pdf|dataarchivio=10 settembre 2021|urlmorto=no}}</ref>. Il nome si ispirava allo slogan ''Forza Italia!'' utilizzato nella campagna elettorale della [[Democrazia Cristiana]] del 1987, curata da [[Marco Mignani]]<ref name=":1">{{cita web|url= http://www.corriere.it/cronache/08_aprile_01/mignani_creativo_ramazzotti_f0a020ee-ffc7-11dc-be96-00144f486ba6.shtml|titolo=Addio al creativo della «Milano da bere»|accesso=25 giugno 2022|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20180310200900/http://www.corriere.it/cronache/08_aprile_01/mignani_creativo_ramazzotti_f0a020ee-ffc7-11dc-be96-00144f486ba6.shtml |dataarchivio=10 marzo 2018|urlmorto=no}}</ref>.
Berlusconi inizia a parlare di politica già da mesi, forse fin dalla seconda metà del 1992<ref>{{Cita web|url= http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/06/02/berlusconi-annuncio-il-sacrificio.html|titolo=E BERLUSCONI ANNUNCIO' IL SACRIFICIO |autore=Federico Geremicca|sito=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] |data=2 giugno 1995|accesso=25 giugno 2022|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20151005214146/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/06/02/berlusconi-annuncio-il-sacrificio.html|dataarchivio=5 ottobre 2015|urlmorto=no}}</ref>. Il 19 marzo 1993 lascia intendere di essere preoccupato per la situazione politica<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1993/marzo/20/Berlusconi_preoccupato_per_politici_emergenti_co_0_93032017268.shtml ''Berlusconi preoccupato per i politici emergenti'', Corriere della Sera, 20 marzo 1993, pag. 2.]</ref>. Il 10 maggio presiede il convegno ''Cambiare per rinascere: nuove idee, nuovi uomini'', dove emerge il profilo del partito che vorrebbe il fondatore della Fininvest<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1993/maggio/11/sogno_politico_Berlusconi_co_0_9305114758.shtml R. Po., ''Il "sogno" politico di Berlusconi'', Corriere della Sera, 11 maggio 1993, pag. 4.]</ref>.
Il 13 settembre Berlusconi si sbilancia con un ''vorrei fare un partito, ma non posso''<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1993/settembre/14/Berlusconi_cauto_Sgarbi_gia_lancia_co_0_93091413574.shtml Davide Frattini - Gian Antonio Stella, ''Berlusconi è cauto ma Sgarbi già lancia CS'', Corriere della Sera, 14 settembre 1993, pag. 6.]</ref>.
Il 16 ottobre il settimanale della [[Arnoldo Mondadori Editore]], ''[[Epoca (rivista)|Epoca]]'', mostra in copertina il logo dei ''Club Forza Italia'', disegnato da Cesare Priori (storico ideatore di diversi simboli del gruppo [[Fininvest]]): una bandiera rosso-verde su cui si staglia in bianco la scritta "Forza Italia", inclinata verso l'angolo superiore destro<ref>Secondo quanto dichiarò al [[Corriere della Sera]] nel 1994 [[Franco Bassanini]] già la precedente apparizione di una campagna pubblicitaria, che mostrava su cartelloni stradali un bambino e la scritta "Fozza Itaia", “erano prove tecniche per la formazione di un partito: nessuno aveva capito che cosa propagandassero, un anno fa, quei 10 paffuti ragazzini che da migliaia di cartelloni gridavano “Fozza Itaia”. Ora, siccome sono convinto da altri indizi che Berlusconi aveva in mente da tempo il suo ingresso in politica, tutto mi è più chiaro”. Bastò una “erre”, dunque, al posto della prima “zeta”, più una “elle” e, oplà, l'Italia, anzi Forza Italia, fu fatta. Berlusconi è andato al potere grazie a uno slogan storpiato dai bambini? Ecco un anno dopo rivelato l'arcano segreto che ha dato la vittoria al Cavaliere". Contesta però questa ricostruzione [[Armando Testa]], secondo cui fu un'iniziativa della Fispe (Federazione italiana sviluppo pubblicità esterna) "che intendeva sensibilizzare l'opinione pubblica sulle misure previste dal nuovo Codice della strada che, se approvate, avrebbero eliminato gli spazi destinati a cartelloni e manifesti”; lo scopo sarebbe stato quello di "dimostrare la potenza e immediatezza del “mezzo” affissione. Volgarmente: dare dignità al cartellone stradale” ({{Cita web|url= http://www.nextquotidiano.it/1992-e-fozza-itaia-la-vera-storia-della-pubblicita-dei-misteri/|titolo=1992 e Fozza Itaia, la vera storia della pubblicità dei misteri|accesso=25 giugno 2022 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220215152313/https://www.nextquotidiano.it/1992-e-fozza-itaia-la-vera-storia-della-pubblicita-dei-misteri/|dataarchivio=15 febbraio 2022|urlmorto=no
}}).</ref>. All'interno vi è una lunga intervista a Silvio Berlusconi che nega si tratti delle sezioni di un futuro partito politico<ref>[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1159493 Il caso. Fra politica e spettacolo. Il presidente Fininvest smentisce la notizia. "Non fondo un partito" "Né Mike né Funari candidati" Berlusconi: c'è una guerra contro di me. Sgarbi: "Io mi presento alle amministrative, ma dal gruppo non avrò alcun tipo di appoggio"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111001120538/http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1159493 |data=1º ottobre 2011 }}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/10/17/mike-il-teledeputato-di-berlusconi.html|titolo=MIKE, IL TELEDEPUTATO DI BERLUSCONI - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=17 ottobre 1993|lingua=it|accesso=23 giugno 2023}}</ref>.
Il 22 ottobre il quotidiano [[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] pubblica alcuni documenti redatti da Urbani che circolano fra i dirigenti di Berlusconi di argomento politico. Berlusconi tuttavia nega la paternità di tali documenti e nega di essere il leader di un partito politico<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1993/ottobre/23/Berlusconi_partito_tutto_mio_non_co_0_9310231241.shtml ''Berlusconi: un partito tutto mio? "Non esiste e non è mai esistito"'', Corriere della Sera, 23 ottobre 1993, pag. 7.]</ref>. Nei giorni successivi nega di organizzare direttamente i club Forza Italia e accusa il gruppo Repubblica-l'Espresso di metter in atto una campagna tesa alla distruzione del suo gruppo<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1993/ottobre/27/Berlusconi_contro_tutti_con_rabbia_co_0_9310277438.shtml Antonio Macaluso, ''Berlusconi contro tutti, con rabbia'', Corriere della Sera, 27 ottobre 1993, pag. 21.]</ref>.
Il 23 novembre, Silvio Berlusconi, a [[Casalecchio di Reno]] ([[provincia di Bologna|Bo]]), durante l'inaugurazione di un ipermercato, dichiara ai giornalisti che ''se il centro moderato non dovesse organizzarsi, non potrei non intervenire direttamente, mettendo in campo la fiducia che sento di avere da larga parte della nostra gente''. Inoltre afferma, riguardo alle [[Elezioni amministrative in Italia del 1993|elezioni comunali di Roma]], che, se potesse votare, voterebbe per [[Gianfranco Fini]]; mai un imprenditore così importante si era schierato tanto apertamente per un candidato del [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale]]. Il 26 novembre Berlusconi, in una conferenza stampa presso l'Associazione stampa estera, rimarca e circostanzia l{{'}}''endorsement''<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/190913/la-discesa-in-campo-conferenza-stampa-di-silvio-berlusconi-nella-sede-della-stampa-estera Conferenza stampa di Silvio Berlusconi nella sede romana della stampa estera, 26 novembre 1993]</ref>.
Un giorno prima, il 25 novembre, nasce l'Associazione nazionale dei club di Forza Italia, strettamente legata alle aziende facenti capo a [[Fininvest]], con la sede in viale Isonzo a [[Milano]]. Essa mette in campo un semplice meccanismo per espandersi e radicarsi nel Paese: chiunque, su base volontaria, può fondare un club se è in grado di raccogliere almeno 10 seguaci. Una volta raggiunto l'obiettivo, il volontario-presidente riceve un plico contenente un manuale operativo, cravatte tricolori recanti la dicitura ''Forza Italia'', la bandiera istituzionale disegnata da Cesare Priori, distintivi da bavero e un terminale [[videotel]] per lo scambio di comunicazioni con la sede centrale. Entro i primi del 1994 l'associazione dichiara la ricezione di circa {{formatnum:14000}} moduli d'iscrizione e stima in circa 1 milione gli affiliati ai club<ref name="colarizi">Simona Colarizi, ''Storia politica della Repubblica, 1943-2006'', Laterza, Bari, 2007, ISBN 978-88-420-8259-0, p. 208</ref>.
Fin dagli inizi il partito si configura come una novità assoluta anche nelle strutture organizzative: al posto
Data la struttura, le origini e la presenza all'interno, in questa fase, di molti uomini di [[Fininvest]] e [[Publitalia '80]], si parlerà subito fra i detrattori di ''partito-azienda''<ref>
===
Nel discorso del
Il
Il
Il successo di Forza Italia può essere attribuito a due fattori: a differenza di altri personaggi ''nuovi'' comparsi sulla scena politica, come [[Mariotto Segni|Mario Segni]], Berlusconi si appellava a interessi sociali più precisi e focalizzati, come quelli dei lavoratori autonomi; inoltre Berlusconi puntava su una netta polarizzazione tra [[destra (politica)|destra]] e [[Sinistra (politica)|sinistra]], togliendo spazio a ipotesi di [[centrismo]] che venivano spazzate via dalla radicalizzazione dello scontro. Ovviamente la semplificazione dei termini dello scontro elettorale, anche per la sua lontananza dalla ''vecchia'' politica fatta di compromessi, faceva buon gioco ad una campagna di "lancio" del marchio sviluppata con un successo che ha ben pochi precedenti. Si possono aggiungere anche fattori come l'appello all'efficienza, la sfiducia verso la politica tradizionale e la costruzione dell'immagine del leader come uomo deciso ma disinteressato, forte ma generoso.
Riga 83 ⟶ 74:
L'aspetto anomalo era rappresentato dagli alleati: Forza Italia era infatti coalizzata con la [[Lega Nord]] nelle regioni settentrionali, dove [[Alleanza Nazionale]] si presentava isolata, e con il partito guidato da Gianfranco Fini al centro-sud: non una coalizione, in sostanza, ma due.
===
{{vedi anche|Governo Berlusconi I}}
[[File:Silvio Berlusconi 1995 Forza Italia.jpg|thumb|[[Silvio Berlusconi]] durante un'assemblea di Forza Italia (1995)]]
Il 90% degli eletti nelle liste di Forza Italia risultò alla prima esperienza parlamentare. Il centrodestra riuscì ad ottenere la maggioranza dei seggi alla [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]], ma non al [[Senato della Repubblica|Senato]]. Determinanti per la nascita del governo furono così i voti di tre senatori a vita ([[Gianni Agnelli]], [[Francesco Cossiga]] e [[Giovanni Leone]]) e di quattro senatori eletti nelle liste del [[Patto per l'Italia]] ([[Nuccio Cusumano]], [[Vittorio Cecchi Gori]], [[Luigi Grillo]] e [[Tomaso Zanoletti]]), che uscirono dall'aula al momento del voto.
Poco dopo le elezioni, [[Alberto Michelini]] e [[Giulio Tremonti]], eletti alla Camera, avevano lasciato il [[Patto Segni]] e fondato la "Fondazione Liberaldemocratica", formazione che aderì successivamente a Forza Italia; Tremonti venne nominato [[Ministero dell'economia e delle finanze|Ministro delle Finanze]].
Alle successive [[Elezioni europee del 1994 in Italia|elezioni europee del 1994]], Forza Italia ottenne oltre il 30% dei voti. I suoi eletti, tuttavia, non aderirono ad alcuno dei maggiori gruppi parlamentari europei, bensì ne costituirono uno proprio denominato [[Forza Europa]]. In seguito, nel 1995, Forza Europa si fonderà con l'[[Alleanza Democratica Europea]], di cui facevano parte soprattutto gli esponenti del francese [[Raggruppamento per la Repubblica]]: sorse così il gruppo [[Unione per l'Europa]].
Nonostante il successo elettorale, comunque, il [[Governo Berlusconi I|primo governo Berlusconi]] cadde pochi mesi dopo. Una proposta del Governo per riformare il sistema pensionistico incontrò la tenace opposizione dei sindacati, che proclamarono lo sciopero generale. Si acutizzò così la crisi politica fra la [[Lega Nord]] ed il resto della maggioranza. Immediatamente dopo la vittoria elettorale, Bossi aveva già manifestato il suo disagio a governare assieme ai politici del [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale]] (da lui definiti ''fascisti'').
Lo scontro diretto arrivò alla vigilia delle vacanze natalizie, fra il 21 e il 22 dicembre: in diretta televisiva Silvio Berlusconi dichiarò che il patto sancito con la Lega all'inizio dell'anno era stato tradito e chiese di tornare immediatamente alle urne. Bossi, dal canto suo, ricambiò le accuse, affermando che l'accordo sul [[federalismo]] era stato ampiamente disatteso dal governo. La Lega formò un'alleanza con il Partito Popolare, assieme a cui presentò una mozione di sfiducia. Così si aprì la crisi: Berlusconi, per evitare di essere sfiduciato, rassegnò le proprie dimissioni, spingendo per le elezioni anticipate ed invitando gli elettori a una "rivolta morale" contro il cambio di maggioranza (da lui soprannominato ''ribaltone'').
Il [[Presidente della Repubblica Italiana|presidente della Repubblica]]
===
Consumata la rottura con la Lega Nord, il centrodestra si riorganizza senza il partito di Bossi nel [[Polo per le Libertà]], formato da Forza Italia, [[Alleanza Nazionale]], [[Centro Cristiano Democratico]] e [[Cristiani Democratici Uniti]], e stringe un accordo di desistenza con la [[Lista Pannella|Lista Pannella-Sgarbi]].
Alle [[Elezioni politiche
Sommando i voti ottenuti nella quota proporzionale della Camera dal Polo con quelli della Lista Pannella-Sgarbi si ottiene un risultato maggiore della somma dei voti dei partiti di centro-sinistra (44,0% contro 43,3%); tuttavia, il numero di seggi complessivo fu inferiore, in parte perché nei collegi uninominali dell'Italia settentrionale il successo della Lega Nord danneggiò maggiormente i candidati del Polo.
Forza Italia si mette all'opposizione del [[Governo Prodi I|Governo Prodi]] e Berlusconi diventa il leader dell'opposizione<ref>
=== Il primo congresso
Dal 16 al 18 aprile 1998 ad [[Assago]] viene celebrato il primo congresso nazionale del partito, dove viene confermato all'unanimità presidente del partito Silvio Berlusconi. Nel congresso vengono anche eletti dai delegati sei esponenti dell'esecutivo del partito, il ''Comitato di Presidenza''<ref>
Il comitato viene successivamente completato ed è formato trentatré membri<ref>
*
*i tre coordinatori regionali rappresentanti le tre aree geografiche di Nord, Centro e Sud Italia ([[Roberto Rosso (politico 1960)|Roberto Rosso]], [[Antonio Tajani]], [[Antonio Martusciello]]);
*i sei eletti dal congresso: [[Maria Teresa Armosino]], [[Maurizio Bernardo]], [[Donato Bruno]], [[Filippo Cingolani]], [[Franco Frattini]] e [[Giovanni Pilo]];
*Niccolò Querci in quanto segretario della conferenza dei coordinatori regionali;
*i sei nominati del presidente del partito: [[Filippo Mancuso]], [[Antonio Martino]], [[Antonio Marzano]], [[Marcello Pera]], [[Giulio Tremonti]] e [[Giuliano Urbani]];
*i tre capigruppo a Camera, Senato e Parlamento europeo: [[Beppe Pisanu]], [[Enrico La Loggia (1947)|Enrico La Loggia]] e [[Claudio Azzolini]];
*
*i tre presidenti di Regione: [[Giancarlo Galan]] per il Veneto, [[Enzo Ghigo]] per il Piemonte e [[Giuseppe Nisticò]] per la Calabria;
*il responsabile del movimento giovanile [[Andrea Di Teodoro]].
*i dieci responsabili di settore: [[Claudio Scajola]] (coordinatore dell'organizzazione e coordinatore dei settori), [[Gianni Baget Bozzo]] (formazione), [[Massimo Maria Berruti]] (controllo degli obiettivi), [[Paolo Bonaiuti]] (comunicazione e immagine), [[Renato Brunetta]] (programma), [[Raffaele Costa]] (difensore civico), [[Rocco Crimi]] (dipartimenti), [[Giovanni Dell'Elce]] (amministrazione), [[Alberto Michelini]] (volontariato no profit) e [[Mario Valducci]] (enti locali).
Nel giugno 1998 il movimento dei [[Cristiani Democratici per la Libertà]] di [[Roberto Formigoni]] e [[Raffaele Fitto]], fuoriusciti dai [[Cristiani Democratici Uniti]], aderisce a Forza Italia<ref>
===
I consensi del partito, intanto, aumentano: alle [[
Dopo che già dal 1998 la maggior parte degli europarlamentari FI avevano aderito al [[Gruppo del Partito Popolare Europeo]], gli eletti nelle liste FI alle europee del 1999 s'iscrivono al [[Gruppo del Partito Popolare Europeo|Gruppo del Partito Popolare Europeo - Democratici Europei]] e dal 1º ottobre 1999 FI aderisce ufficialmente come membro del [[Partito Popolare Europeo]], il partito politico europeo che raccoglie democristiani e conservatori<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1999/settembre/09/Dal_primo_ottobre_Forza_Italia_co_0_9909098039.shtml Corriere della Sera - Dal primo ottobre Forza Italia nel Ppe Ppi: noi diciamo no, 9 settembre 1999]</ref>.
Il successo del partito e della coalizione di centrodestra è confermato alle [[elezioni regionali italiane del 2000|
I forzisti eletti
Il successo alle regionali
===
Nell'estate del 2000, in vista delle elezioni politiche previste per l'anno successivo, Berlusconi dà inizio, con ampio anticipo, alla campagna elettorale<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/08/25/la-crociata-di-berlusconi.html La Repubblica, 25/8/2000, ''La crociata di Berlusconi'']</ref>. Oltre ad un'imponente diffusione dei manifesti elettorali, si segnala la biografia che il leader del centrodestra inviò alle famiglie italiane per convincere l'elettorato a votare Forza Italia<ref>[http://www.repubblica.it/online/politica/campagnacinque/libro/libro.html La Repubblica, 11/4/2001, ''La mia biografia in tutte le famiglie italiane'']</ref>; vivaci polemiche scoppiano poi quando, a pochi giorni dal voto, Berlusconi sigla, nel corso della trasmissione ''[[Porta a Porta]]'' condotta da [[Bruno Vespa]], il cosiddetto ''[[Contratto con gli italiani]]'', un accordo fra lui e i suoi potenziali elettori in cui Berlusconi si impegna, in caso di vittoria, a realizzare ingenti sgravi fiscali, il dimezzamento della disoccupazione, l'avviamento di decine di opere pubbliche, l'aumento delle pensioni minime e la riduzione del numero di reati, impegnandosi altresì a non ricandidarsi alle successive elezioni nel caso in cui almeno quattro dei cinque punti principali non fossero stati mantenuti<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/online/politica/campagnadestra/sfida/sfida.html|titolo=la Repubblica/politica: Berlusconi firma 'il contratto' e schiera Montezemolo|accesso=13 novembre 2021}}</ref>.{{vedi anche|Governo Berlusconi II|Governo Berlusconi III}}
Si forma così il [[Governo Berlusconi II]], che si rivelerà come l'esecutivo ''più longevo'' nella storia della Repubblica, durando in carica {{formatnum:1412}} giorni.<ref>{{Cita web|url=https://www.youtrend.it/2020/11/26/governi-italiani-piu-lunghi/|titolo=Quali sono stati i governi italiani più lunghi?|autore=Francesco Cortese|sito=YouTrend|data=26 novembre 2020|lingua=it|accesso=13 novembre 2021}}</ref>
A partire dalle [[elezioni regionali in Friuli-Venezia Giulia del 2003]], e nelle successive consultazioni elettorali, Forza Italia registra un progressivo calo di consensi, pur rimanendo la lista più votata della [[Casa delle Libertà]]. Conseguentemente alla sconfitta alle [[elezioni regionali italiane del 2005|regionali del 2005]], il centrodestra mantiene soltanto due regioni ([[Lombardia]] e [[Veneto]]) delle otto precedentemente governate. In questo frangente, a seguito di una lunga ''verifica'' iniziata mesi prima, alcuni partiti della coalizione chiedono un rilancio del programma e dell'attività di governo. All'apertura formale della crisi con il ritiro dei ministri dell'[[Unione di Centro (2002)|UDC]] e dei membri del governo del [[Nuovo PSI]], la tensione tra Berlusconi e il segretario UDC [[Marco Follini]] è altissima: indiscrezioni apparse sui principali quotidiani nazionali raccontano di minacce di un "trattamento speciale" sulle reti Mediaset contro quest'ultimo<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=5PW98 Roberto Zuccolini, ''«Le mie tv non ti hanno attaccato. Finora» «Sia chiaro a tutti, questa è una minaccia»'', Corriere della Sera, 12 luglio 2004, pag. 3]</ref>. Silvio Berlusconi riesce tuttavia a ricompattare la coalizione - facendo alcune concessioni agli alleati - e ad ottenere così la fiducia per un [[Governo Berlusconi III|nuovo esecutivo]].
=== Elezioni del 2006 ===
La campagna elettorale per le [[Elezioni politiche in Italia del 2006|elezioni politiche del 2006]] è una delle più accese di sempre in Italia. Forza Italia e la coalizione di centrodestra, guidata da Berlusconi, si presentarono agli elettori chiedendo un giudizio positivo sull'esperienza dei due governi, durati complessivamente cinque anni. La coalizione di [[centro-sinistra]] rinnovata e guidata da [[Romano Prodi]] si presentò con un giudizio diametralmente opposto sulla legislatura.
Berlusconi partecipò a due confronti televisivi ufficiali col suo sfidante, durante i quali accusò la [[sinistra (politica)|sinistra]] di essere divisa sulle principali proposte economiche. Il momento più importante della campagna elettorale di Berlusconi fu però un clamoroso ed inaspettato intervento ad un'assemblea della [[Confindustria]], attaccando i rivali sui temi dell'economia e della giustizia. In chiusura della campagna, il presidente del Consiglio uscente lanciò la proposta dell'abolizione dell'[[Imposta Comunale sugli Immobili|ICI]] sulla prima casa.
La [[Casa delle Libertà]] riuscì così a riconquistare la fiducia di molti elettori e Forza Italia si riappropriò della leadership all'interno della coalizione, ottenendo un risultato in netta ascesa rispetto alle previsioni, ma inferiore a quelle delle elezioni del 2001 e comunque non sufficiente ad evitare la sconfitta elettorale del centrodestra. Alla [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]] il centrosinistra ottenne, con {{formatnum:24755}} voti in più, il premio di maggioranza previsto dalla [[legge elettorale]] varata nel 2005 dal centrodestra e nel complesso, contando anche i voti del Trentino-Alto Adige, della Valle d'Aosta e della circoscrizione Estero, circa {{formatnum:130000}} voti in più, con una percentuale del 49,73% dei consensi contro il 49,40% della CdL.
Al [[Senato della Repubblica|Senato]], la situazione era ribaltata: la CdL ottenne nel complesso circa {{formatnum:147000}} voti in più, il 49,57% contro il 49,16%, ma per il sistema degli sbarramenti regionali previsti dalla legge elettorale, varata dal [[Governo Berlusconi III]], e con l'apporto del voto della circoscrizione Estero, [[l'Unione]] riuscì comunque a conquistare due seggi in più.
Forza Italia, nonostante un forte calo rispetto alle politiche del 2001, alla Camera meno 6%, risulta alla Camera come la seconda forza politica italiana con 9 milioni di voti (23,7%) dietro la lista [[L'Ulivo]] (che è l'unione di due partiti, i [[Democratici di Sinistra]] e [[La Margherita]]) che invece ha ottenuto 11,9 milioni di voti e al Senato (dove i [[Democratici di Sinistra]] e [[La Margherita]] si sono presentati separati) come la prima forza politica del Paese con 8,2 milioni di voti (24,0%). Elegge, compresi gli eletti nella circoscrizione Estero, 140 deputati e 79 senatori. La presidenza del gruppo alla [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]] viene assunta da [[Elio Vito]] mentre al [[Senato della Repubblica|Senato]] a guidare il gruppo è [[Renato Schifani]], entrambi già alla guida dei rispettivi gruppi parlamentari nella legislatura precedente.
=== La nascita del Popolo della Libertà e il ritorno al governo (2007-2008) ===
{{vedi anche|Il Popolo della Libertà|Governo Berlusconi IV}}
Il
Il progetto
Le elezioni
Il
=== Il ritorno a una nuova Forza Italia (16 novembre 2013) ===
{{vedi anche|Forza Italia (2013)}}
Il 16 novembre 2013 il Consiglio nazionale del PdL delibera il rilancio di [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]], in cui confluisce la parte maggioritaria degli esponenti del Popolo della Libertà, esclusa l'area vicina ad [[Angelino Alfano]], che ha costituito invece il [[Nuovo Centrodestra]]<ref name=":0" /><ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/politica/2013/11/15/news/pdl_a_rischio_scissione_alfano_e_ministri_incontrano_berlusconi_a_palazzo_grazioli-71083837/|titolo=Pdl, è scissione. Alfano: "Non aderiamo a FI". Pronti nuovi gruppi, ira dei falchi|sito=la Repubblica|data=15 novembre 2013|lingua=it|accesso=13 novembre 2021}}</ref>.
== Ideologia ==
È scritto nello ''Statuto di Forza Italia'':<ref>[http://www.robertocorona.org/statuto.pdf Forza Italia, ''Statuto di Forza Italia'', art. 1]</ref>
{{
È scritto nella ''
{{
[[Silvio Berlusconi]], nel 1998, ha così definito il suo partito
{{
è un partito cattolico ma non confessionale;
Riga 186 ⟶ 176:
è un partito nazionale ma non centralista.}}
Forza Italia si definisce un ''partito nuovo'', senza legami diretti con la cosiddetta [[Prima Repubblica (Italia)|Prima Repubblica]] e, nel contempo, legittimo erede delle ''migliori tradizioni politiche italiane''. Il [[Democrazia Cristiana|democristiano]] [[Alcide De Gasperi]], il [[Partito Socialista Democratico Italiano|socialdemocratico]] [[Giuseppe Saragat]], il [[Partito Liberale Italiano|liberale]] [[Luigi Einaudi]] e il [[Partito Repubblicano Italiano|repubblicano]] [[Ugo La Malfa]] sono citati nel preambolo dello statuto di Forza Italia come padri nobili a cui il partito intende riferirsi.
Forza Italia si rifà ad una un'identità di [[centro-destra]], facendo parte dal 1999 del [[Partito Popolare Europeo]], ma senza limitare per questo l'apertura alla tradizione della sinistra riformista (come si vede nei riferimenti alle personalità della sinistra moderata), con un esplicito richiamo al pensiero del [[socialismo liberale]].
Sempre dalla ''carta dei valori'':
{{Citazione|Stiamo dunque costruendo un soggetto politico inedito per la storia d'Italia. Un soggetto che si propone l'unione di tre aree politico-culturali: quella del [[cristianesimo democratico|cattolicesimo liberale e popolare]], [[liberalismo|quella dell'umanesimo laico, liberale e repubblicano]], quella del [[liberal socialismo]].}}
{{Citazione|Siamo piuttosto un nuovo partito di centro, liberal-popolare e liberal-socialista; alleato con la destra moderata e aperto alla cultura della sinistra riformista}}
Forza Italia è un partito essenzialmente accentrato sulla figura del suo leader. L'orientamento politico di Forza Italia è [[Moderatismo|moderato]]-[[liberalismo|liberale]].
Riga 200 ⟶ 189:
La struttura di formazione è diretta da don [[Gianni Baget Bozzo]] e la linea politica è influenzata da [[Ferdinando Adornato]] (direttore del mensile ''Liberal'') che ha tentato di riadattare il [[neoconservatorismo]] statunitense al contesto politico-culturale italiano. Adornato si è concentrato sul progetto di riunire i partiti dell'area di centrodestra attraverso la creazione di un nuovo soggetto politico unitario.
Forza Italia sostiene la parità di importanza tra scuola privata e scuola pubblica; ritiene che i vincoli pubblici alla libera iniziativa imprenditoriale vadano eliminati o fortemente ridotti; {{
== Struttura ==
[[File:Sede Nazionale Forza Italia (roma).JPG|thumb|Via dell'Umiltà 36, sede nazionale di Forza Italia a Roma]]
La struttura di Forza Italia è prevalentemente verticistica: i coordinatori nazionali e regionali sono nominati direttamente dal presidente del movimento. Gli iscritti, invece, possono eleggere i coordinatori dei club locali e i coordinamenti provinciali.
=== Organi nazionali ===
==== Presidente ====
*[[Silvio Berlusconi]] (18 gennaio 1994 – 27 marzo 2009)
==== Vicepresidente ====
*[[Giulio Tremonti]] (2004 – 27 marzo 2009)
*[[Roberto Formigoni]] (30 aprile 2008 – 27 marzo 2009)
==== Portavoce ====
*[[Antonio Tajani]] (1994–1996)
*[[Paolo Bonaiuti]] (1996–2001)
*[[Sandro Bondi]] (2001 – 6 ottobre 2004)
*[[Elisabetta Gardini]] (6 ottobre 2004 – 13 maggio 2008)<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/10/07/fi-gardini-portavoce-bondi-piu-brava-di.html Fi, Gardini portavoce Bondi: più brava di me, la Repubblica, 7 ottobre 2004 — pagina 22 sezione: POLITICA INTERNA]</ref>
*[[Daniele Capezzone]] (13 maggio 2008 – 27 marzo 2009)<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2008/05/capezzone-portavoce-forza-italia.shtml?uuid=c9f4f494-2045-11dd-be2b-00000e25108c&type=Libero Daniele Capezzone è il nuovo portavoce di Forza Italia, Il Sole 24 Ore, 13 maggio 2008.]</ref>
==== Presidente del Comitato di presidenza ====
*[[Claudio Scajola]] (2004 – 27 marzo 2009)
==== Vicepresidente del Comitato di presidenza ====
*[[Carlo Vizzini]] (2005 – 27 marzo 2009)
==== Presidente del Consiglio nazionale ====
*[[Alfredo Biondi]] (2004 – 27 marzo 2009)
==== Coordinatore ====
*[[Domenico Mennitti]] (1994)
*[[Luigi Caligaris]] (1994)
*[[Cesare Previti]] (1994–1996)
*[[Claudio Scajola]] (1996–2001)
*[[Roberto Antonione]] (2001–2003)
*Claudio Scajola (2003)
*[[Sandro Bondi]] (2003–2008)
*[[Denis Verdini]] (2008 – 27 marzo 2009)
==== Vice-coordinatore ====
*[[Giuliano Urbani]] (1994)
*[[Mario Valducci]] (1995 – 1996)
*[[Fabrizio Cicchitto]] (2003 – 2008)
*[[Gianfranco Micciché]] (2004 – 27 marzo 2009)
*[[Renato Brunetta]] (2007 – 27 marzo 2009)
*[[Gian Carlo Abelli]] (2008 – 27 marzo 2009)
==== Responsabile della Segreteria politica ====
*[[Denis Verdini]] (2005 – 27 marzo 2009)
==== Vice-responsabile della Segreteria politica ====
*[[Angelo Pisanu]] (2005 – 27 marzo 2009)
==== Amministratore nazionale ====
*[[Mario Valducci]] (1994–1995)
*[[Domenico Lo Jucco]] (1995–1997)
*[[Giovanni Dell'Elce]] (1997–2003)
*[[Rocco Crimi]] (2003 – 27 marzo 2009)
=== Presidenti dei gruppi parlamentari ===
==== Camera dei deputati ====
*21 aprile 1994 – 14 ottobre 1994: [[Raffaele della Valle]], <small>vice: [[Pietro Di Muccio]]</small>
*14 ottobre 1994 – 27 marzo 1996: [[Vittorio Dotti]], <small>vice: [[Beppe Pisanu]]</small>
*15 maggio 1996 – 29 maggio 2001: [[Beppe Pisanu]], <small>vice: [[Antonio Marzano]], poi [[Elio Vito]]</small>
*5 giugno 2001 – 28 aprile 2008: [[Elio Vito]], <small>vice: [[Antonio Leone]]</small>
*5 maggio 2008 – 27 marzo 2009: [[Fabrizio Cicchitto]]<ref>[[Capogruppo (parlamento)|Capogruppo]] del [[Popolo delle libertà|Popolo delle Libertà]]</ref>
==== Senato della Repubblica ====
*1 aprile 1994 – 14 giugno 1994: [[Cesare Previti]], <small>vice: [[Livio Caputo]]</small>
*14 giugno 1994 – 29 maggio 2001: [[Enrico La Loggia (1947)|Enrico La Loggia]], <small>vice: [[Sergio Stanzani]] & [[Giulio Terracini]]</small>
*6 giugno 2001 – 28 aprile 2008: [[Renato Schifani]], <small>vice: [[Maria Elisabetta Alberti Casellati]]</small><ref>{{Cita web|url=https://www.senato.it/leg/15/BGT/Schede/Attsen/00003939.htm|titolo=senato.it - Scheda di attività di Renato SCHIFANI - XV Legislatura|sito=www.senato.it|accesso=23 giugno 2023}}</ref>
*6 maggio 2008 – 27 marzo 2009: [[Gaetano Quagliariello]]<ref>Vice-[[Capogruppo (parlamento)|capogruppo]] vicario del [[Popolo delle libertà|Popolo delle Libertà]]</ref>
==== Parlamento europeo ====
*19 luglio 1994 – 19 luglio 1999: [[Claudio Azzolini]]
*20 luglio 1999 – 8 maggio 2008: [[Antonio Tajani]]
*5 giugno 2008 – 27 marzo 2009: [[Stefano Zappalà]]<ref>{{Cita web|url=https://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2008/06/05/Politica/UE-ZAPPALA-NUOVO-CAPO-DELEGAZIONE-FI-A-EUROPARLAMENTO_091748.php|titolo=UE: ZAPPALA' NUOVO CAPO DELEGAZIONE FI A EUROPARLAMENTO|autore=Adnkronos|sito=Adnkronos|data=5 giugno 2008|accesso=23 giugno 2023}}</ref>
=== Coordinatori regionali ===
I coordinatori regionali sono a capo del partito a livello regionale e sono nominati dal presidente. Sono riuniti nella ''Conferenza dei Coordinatori regionali'', il cui segretario è stato [[Angelino Alfano]] dal 2002.
*[[Valle d'Aosta]]: [[Giorgio
*[[Piemonte]]: [[Roberto Rosso (politico 1960)|Roberto Rosso]] (1999-2003); [[Guido Crosetto]] (2003-2009).
*[[Lombardia]]: [[Dario Rivolta]] (1996-1998); [[Paolo Romani]] (1998-2005); [[
*[[Veneto]]: [[Fabio Gava]] (1996-1998); [[Giorgio Carollo]] (1998-2005); [[Niccolò Ghedini]] (2005-2009).
*[[Trentino-Alto Adige]]: [[Mario Malossini]] (2003-2009).
*[[Friuli-Venezia Giulia]]: [[Ettore Romoli]] (1996-2003); [[Vanni Lenna]] (2003-2007); [[Isidoro Gottardo]] (2007-2009).
*[[Liguria]]: [[Enrico Nan]] (1994-2006); [[Michele Scandroglio]] (2006-2009).
*[[Emilia-Romagna]]: [[Isabella Bertolini]] (2000-2007); [[Giampaolo Bettamio]] (2007-2009).
*[[Toscana]]: [[Denis Verdini]] (2003-2009).
*[[Umbria]]: [[Gianfranco Ciaurro]] (1994-2000); [[Luciano Rossi (politico)|Luciano Rossi]] (2000-2009).
*[[Marche]]: [[Laura Bianconi]] (commissario dal 2002 al 2003); [[Remigio Ceroni]] (2003-2009).
*[[Lazio]]: [[Antonio Tajani]] (1994-2005); [[Beatrice Lorenzin]] (2005-2006)<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/05/19/lorenzin-al-posto-di-tajani-forza-italia.html la Repubblica - Lorenzin al posto di Tajani Forza Italia si spacca ancora, 19 maggio 2005 — pagina 5 sezione: ROMA]</ref>; [[Francesco Giro]] (2006-2009)<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2006/settembre/16/Via_Lorenzin_Sodano_Francesco_Giro_co_10_060916011.shtml Corriere della Sera - Via Lorenzin e Sodano È Francesco Giro il commissario di FI]</ref>.
*[[Abruzzo]]: [[Andrea Pastore]] (2005-2009).
*[[Molise]]: [[Ulisse Di Giacomo]] (2001-2009).
*[[Campania]]: [[Antonio Martusciello]] (1994-2005), [[Nicola Cosentino]] (2005-2009).
*[[Basilicata]]: [[Vincenzo Taddei]] (2002-2005); [[Guido Viceconte]] (commissario dal 2005 al 2009).
*[[Puglia]]: [[Raffaele Fitto]] (2005-2009).
*[[Calabria]]: [[Giancarlo Pittelli]] (2004-2009).
*[[Sicilia]]: [[Gianfranco
*[[Sardegna]]: [[Piergiorgio Massidda]] (
=== Organizzazioni interne ===
Sono strutture interne di Forza Italia:
*''Forza Italia Seniores'': era l'organizzazione dei forzisti ''over 65'', al cui vertice vi era il Senatore [[Enrico Pianetta]].
*''Azzurro Donna'': era l'organizzazione femminile di Forza Italia, alla cui guida c'era [[Mara Carfagna]].
*''Azzurri nel Mondo'': era il ''braccio estero'' del partito, alla cui guida era stata nominata [[Barbara Contini]].
*
=== Organizzazione giovanile ===
'''[[Forza Italia - Giovani per la Libertà]]''' (o '''Forza Italia Giovani''') era l'organizzazione giovanile di Forza Italia, fondata nel 1996, rivolta agli azzurri tra i 14 e i 35 anni
'''[[Studenti per le
== Correnti ==
In nessuno dei due congressi tenutisi nella storia del partito sono state discusse mozioni di minoranza, privilegiando una linea unitaria a sostegno del leader [[Silvio Berlusconi]] alla presidenza del movimento, anche se l'elezione da parte del Congresso nazionale di alcuni membri del Consiglio Nazionale è stata spesso movimentata, come quando nel 1998 si ebbe il duello tra [[Franco Frattini]] e [[Gianni Pilo (sondaggista)|Gianni Pilo]] che fu, grazie al sostegno determinante del potente coordinatore regionale della Campania, Antonio Martusciello, il consigliere nazionale più votato.
In ogni caso ci sono tre possibili distinzioni che si possono fare dei membri di FI: la prima riguarda il dibattito sul profilo organizzativo del partito; la seconda gli orientamenti in materia economica e sociale; la terza concerne gli orientamenti politici generali (non solo a livello nazionale, ma anche locale), spesso in relazione alle vecchie appartenenze politiche.
Riga 304 ⟶ 307:
Nell'ambito della geografia interna delle posizioni politiche esistenti in Forza Italia, assumono rilievo anche le fondazioni e i rapporti con i piccoli movimenti politici strettamente legati al partito.
=== Componenti politiche ===
Le ''vecchie'' correnti di partito però si manifestano attraverso movimenti o associazioni politiche collaterali rispetto a Forza Italia, spesso sono la ricongiunzione di esponenti della stessa area culturale e politica (democristiana, socialista o liberale) guidati da un personaggio carismatico. Tra queste degne di nota sono:
*[[Cristiani Democratici per la Libertà]]/Rete Italia, area [[Democrazia Cristiana|democristiana]] di'ispirazione [[Comunione e Liberazione|ciellina]], guidata da [[Roberto Formigoni]] e tra i cui membri figurano [[Maurizio Lupi]], [[Mario Mantovani]], [[Mario Mauro]] e [[Maurizio Bernardo]];
*''Noi Riformatori Azzurri'', area [[Partito Socialista Italiano|socialista]], legati a [[Francesco Colucci]];
*''Circoli di Iniziativa Riformista'', area [[Partito Socialista Democratico Italiano|socialdemocratica]], guidata da [[Carlo Vizzini]];
*''Liberalismo Popolare'', movimento [[liberalismo|liberale]] nato alla fine del 2002 guidato da [[Raffaele Costa]], [[Alfredo Biondi]], [[Roberto Rosso (politico 1960)|Roberto Rosso]] e [[Stefano De Luca]]<ref>{{Cita web|url=https://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2003/01/11/Politica/FI-BIONDI-LIBERALISMO-POPOLARE-NON-SARA-PARTITO-VIRTUALE_195600.php|titolo=FI: BIONDI, 'LIBERALISMO POPOLARE' NON SARA' PARTITO VIRTUALE|autore=Adnkronos|sito=Adnkronos|data=11 gennaio 2003|accesso=23 giugno 2023}}</ref>.
Come si vede, a parte il gruppo di Formigoni, che ha una caratterizzazione più che altro lombarda e ciellina, manca una vera e propria componente democristiana. Ciò è dovuto al fatto che gli ex DC, che pure non sono troppo rappresentati al vertice, sono la stragrande maggioranza del partito, tanto da non sentire la necessità di organizzarsi in una vera e propria corrente. Peraltro spesso i democristiani berlusconiani si dividono sia sulla questione della struttura del partito, sia sulle questioni di attualità politica. In questo gruppo indefinito vanno inseriti [[Roberto Formigoni]] e i suoi seguaci, lo stesso [[Claudio Scajola]], [[Giorgio Carollo]], [[Giuseppe Pisanu]], [[Enrico La Loggia (1947)|Enrico La Loggia]], [[Renato Schifani]], [[Angelino Alfano]], [[Alfredo Antoniozzi]], [[Raffaele Fitto]], [[Giuseppe Gargani]], [[Francesco Giro]], [[Luigi Grillo]], [[Osvaldo Napoli]], [[Antonio Palmieri]] e [[Angelo Sanza]], [[Riccardo Ventre]] e [[Marcello Vernola]].
In generale si può parlare di un'anima democristiana, di una socialista riformista (ex PSI e ex PSDI), di una liberale e di una di berlusconiani della prima ora, molti dei quali provenienti da [[Publitalia]], come, ad esempio, il coordinatore della Toscana Roberto Tortoli, il coordinatore regionale della Campania, Antonio Martusciello e Gianfranco Micciché.
=== Dibattito sul modello di partito: ''scajoliani'' e ''dellutriani'' ===
Quanto alla prima si distinguono:
*''scajoliani'', guidati da [[Claudio Scajola]] e fautori di un maggiore peso della macchina organizzativa del partito, nonché dell'introduzione dei congressi a livello regionale e al rafforzamento di quelli nazionali, provinciali e comunali;
*''publitalisti'' o ''dellutriani'', fautori del partito leggero e incentrato sulla figura di Berlusconi, guidati da [[Marcello Dell'Utri]], [[Sandro Bondi]] e [[Fabrizio Cicchitto]].
Negli ultimi tempi le due parti si sono indubbiamente ravvicinate (pochi infatti contestano ancora un maggiore radicamento del partito, unito a più collegialità e più democrazia interna, soprattutto dopo l'appello di [[Paolo Guzzanti]] in richiesta di un congresso "vero") e il duo Bondi-Cicchitto sembra muoversi svincolato dal proprio mentore, Dell'Utri. Quanto a quest'ultimo si può dire che abbia deciso di sostenere nuove leve di giovani a discapito di ''dellutriani'' di lungo corso come [[Enzo Ghigo]], [[Roberto Tortoli]] e [[Guido Viceconte]] e che si sia lui stesso convinto della necessità di un'organizzazione capillare del partito, fondata sulle sezioni locali, similmente a quella che i [[Democratici di Sinistra|DS]] hanno ereditato dal vecchio [[Partito Comunista Italiano|PCI]].
=== Federalismo e politica economica: ''tremontiani'' e ''liberisti doc'' ===
Attorno al vicepresidente del partito [[Giulio Tremonti]] si è costituito un gruppo composto da membri di diversa estrazione politico-culturale e in gran parte provenienti dal Nord Italia, forti sostenitori del federalismo fiscale, di qui le affinità con la [[Lega Nord]], e di un liberismo temperato. Tra i ''tremontiani'', cementatisi durante la battaglia in due tempi in difesa del risparmio e contro l'operato di [[Antonio Fazio]] a [[Bankitalia]], vale la pena di citare [[Giorgio Jannone]], [[Guido Crosetto]], [[Luigi Casero]], [[Maria Teresa Armosino]], [[Andrea Pastore]], [[Giuseppe Vegas]], [[Gianfranco Conte]] e lo stesso [[Antonio Leone]].
A Tremonti, spesso tacciato di [[Jean-Baptiste Colbert#Il Colbertismo|colbertismo]], si sono spesso contrapposti i ''[[Liberismo|liberisti doc]]'' guidati da [[Antonio Martino]] e [[Raffaele Costa]], anche in piena campagna elettorale<ref>[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200603articoli/3743girata.asp Mattia Feltri, ''Martino: «Tremonti sbaglia sui dazi cinesi. Il governo ha tagliato poco le tasse»'', intervista ad Antonio Martino, La Stampa.it, 31 marzo 2006] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080506032215/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200603articoli/3743girata.asp |data=6 maggio 2008 }}</ref>. In genere, poi, l'ala del partito maggiormente legata all'ex PLI si è dimostrata la meno entusiasta nel sostenere il federalismo propugnato da [[Umberto Bossi|Bossi]] e Tremonti, tanto che [[Egidio Sterpa]] (ex PLI di lungo corso) è stato l'unico membro del gruppo di FI alla Camera a votare contro il {{collegamento interrotto|1=[https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/8/86/Lavori_costituzione.pdf progetto di riforme istituzionali] |data=dicembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }} varato dal Governo Berlusconi.
=== Correnti a livello regionale ===
{{F|partiti politici italiani|settembre 2008}}
A livello regionale il panorama delle correnti è molto frastagliato e diversificato e spesso non rispetta le logiche nazionali. Gli ex-Democristiani in particolare si presentano raramente come un fronte compatto e sono
In [[Piemonte]] si sono contrapposti il gruppo di [[Enzo Ghigo]] (ex [[Publitalia '80|Publitalia]] e ''dellutriano'') e quello di [[Roberto Rosso (politico 1960)|Roberto Rosso]]<ref>
In [[Lombardia]] al forte gruppo [[Comunione e Liberazione|ciellino]] guidato da [[Roberto Formigoni]], [[Mario Mauro]] e [[Maurizio Lupi]]<ref>
In [[Liguria]] la stragrande maggioranza dei dirigenti e degli eletti è riconducibile all'area di [[Claudio Scajola]], che controlla tutta la zona del Ponente ligure e, in particolare, della [[Provincia di Imperia]]. L'ultimo coordinatore regionale [[Michele Scandroglio]], ex-DC, era a lui molto vicino. All'interno dell'area genovese, oltre al forte gruppo di scajoliani, la componente liberale godeva ancora di un discreto seguito: il deputato [[Roberto Cassinelli]] e il senatore [[Enrico Musso]] erano sì molto vicini a Scajola, ma provengono dalle file del [[Partito Liberale Italiano|PLI]].
In [[Veneto]] il partito è saldamente in mano a [[Giancarlo Galan]] (ex-PLI e ex-Publitalia). Al
Nel [[Friuli-Venezia Giulia]] è molto forte la componente proveniente da esperienze radicali e socialiste, guidata da [[Roberto Antonione]] e [[Renzo Tondo]] (succedutisi alla presidenza regionale), ma non manca un nutrito gruppo di ex-DC, con in testa [[Isidoro Gottardo]] e [[Danilo Moretti (politico)|Danilo Moretti]].
Nel [[Lazio]], la componente più forte è sempre stata quella di [[Antonio Tajani]]<ref>
In [[Campania]] si potevano rintracciare
In [[Puglia]] il partito era saldamente in mano agli ex democristiani guidati da [[Raffaele Fitto]].
In [[Sicilia]] il partito si divideva in un gruppo legato a [[Gianfranco Micciché]] e [[Stefania Prestigiacomo]] ed un altro di origine democristiana guidato da [[Renato Schifani]], [[Enrico La Loggia (
=== Fondazioni ed associazioni ===
Grande rilievo hanno in Forza Italia diverse fondazioni e associazioni:
*''Free Foundation'' di [[Renato Brunetta]] (inizialmente insieme a [[Franco Frattini]]), rappresentante del cosiddetto [[Riformismo|socialismo riformista]], su posizioni liberali;
Riga 358 ⟶ 361:
=== Movimenti politici e partiti associati ===
Molto vicine a Forza Italia sono anche altre componenti che però non fanno parte ufficialmente del partito, anche se di fatto si comportano con Forza Italia come i partiti associati:
*
*
*
*
*
== Nelle istituzioni ==
=== Presidente del Senato ===
*[[Marcello Pera]] ([[XIV legislatura della Repubblica Italiana]])
*[[Renato Schifani]] ([[XVI legislatura della Repubblica Italiana]])
=== Presidente del Consiglio dei ministri ===
*[[Silvio Berlusconi]]
=== Vicepresidenti del Consiglio dei Ministri ===
*[[Giulio Tremonti]] ([[Governo Berlusconi III]])
=== Governi ===
*[[Governo Berlusconi I]]
*[[Governo Berlusconi II]]
*[[Governo Berlusconi III]]
*[[Governo Berlusconi IV]]
=== Collocazione parlamentare ===
*'''Maggioranza''' (1994-1995)
*'''Opposizione''' (1995-2001)
*'''Maggioranza''' (2001-2006)
*'''Opposizione''' (2006-2008)
*'''Maggioranza''' (2008-2009)
== Iscritti ==
*1995 - {{formatnum:5200}}
*1996 - ''n.d.''
*1997 - {{formatnum:139546}}
*1998 - {{formatnum:161319}}
*1999 - {{formatnum:190398}}
*2000 - {{formatnum:312863}}
*2001 - {{formatnum:271751}}
*2002 - {{formatnum:222631}}
*2003 - {{formatnum:249824}}
*2004 - ''n.d.''
*2005 - ''n.d.''
*2006 - ''n.d.''
*2007 -
<sup>1</sup>Campagna iscrizioni interrotta in vista di una ridefinizione organizzativa del movimento
== Congressi ==
*I Congresso Nazionale - [[Assago]] ([[Provincia di Milano|
*II Congresso Nazionale -
== Organi d'informazione ufficiali ==
Ma il quotidiano considerato più vicino al partito, l'ufficioso quando non l'ufficiale, è invece ''[[Il Giornale]]'', fondato come quotidiano indipendente nel 1974 dal giornalista [[Indro Montanelli]], suo direttore per venti anni, inizialmente come ''Il Giornale Nuovo'', (assume infatti l'attuale nome dal 1983), e la cui casa editrice viene acquistata nel 1987 dal presidente di Forza Italia, il quale però, in seguito alla [[legge Mammì]] del 1990, cede le sue quote di maggioranza al fratello [[Paolo Berlusconi]]; [[Paolo Guzzanti]] ne è il vicedirettore e [[Egidio Sterpa]] ne è il consigliere d'amministrazione (entrambi senatori del partito), mentre ne è direttore [[Vittorio Feltri]], che, nonostante non siano legati ufficialmente al partito, sostengono Berlusconi, senza però fargli mancare qualche critica.
È da ricordare che
== Precedenti usi del nome ==
Il nome
L'espressione "Forza Italia" faceva anche parte di uno slogan della [[Democrazia Cristiana]] nella campagna elettorale del 1987 ("Forza Italia! Lotta per le cose che contano!")<ref name=":1" />.
== Simboli storici ==
<gallery>
File:
File:
File:Forza Italia - Electoral logo (Italy, 1996).svg|Simbolo elettorale di Forza Italia nel 1996.
File:ForzaItalia.jpg|Simbolo elettorale di Forza Italia nel 2006
</gallery>
== Risultati elettorali ==
{{vedi anche|Risultati elettorali di Forza Italia per regione italiana}}
{| class=wikitable style=width:49%;text-align:center
! width=40% colspan=2| Elezione
! width=20%| Voti
! width=20%| %
! width=20%| Seggi
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche in Italia del 1994|Politiche 1994]]
! <small>Camera</small>
| {{formatnum:8136135}}
| 21,01
| {{Seggi|113|630|P}}
|-
! <small>Senato</small>
| colspan=2| <small>nel [[Polo delle Libertà]]</small>
| {{Seggi|36|315|P}}
|-
|- style="background:lightblue"
! colspan=2| [[Elezioni europee del 1994 in Italia|Europee 1994]]
| {{formatnum:10089139}}
| 30,62
| {{Seggi|27|87|P}}
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche in Italia del 1996|Politiche 1996]]
! <small>Camera</small>
| {{formatnum:7712149}}
| 20,57
| {{Seggi|123|630|P}}
|-
! <small>Senato</small>
| colspan=2| <small>nel [[Polo per le Libertà]]</small>
| {{Seggi|48|315|P}}
|-
|- style="background:lightblue"
! colspan=2| [[Elezioni europee del 1999 in Italia|Europee 1999]]
| {{formatnum:7813948}}
| 25,16
| {{Seggi|22|87|P}}
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche in Italia del 2001|Politiche 2001]]
! <small>Camera</small>
| {{formatnum:10923431}}
| 29,43
| {{Seggi|178|630|P}}
|-
! <small>Senato</small>
| colspan=2| <small>nella [[Casa delle Libertà]]</small>
| {{Seggi|81|315|P}}
|-
|- style="background:lightblue"
!colspan=2| [[Elezioni europee del 2004 in Italia|Europee 2004]]
| {{formatnum:6806245}}
| 20,93
| {{Seggi|16|78|P}}
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche in Italia del 2006|Politiche 2006]]
! <small>Camera</small>
| {{formatnum:9048976}}
| 23,72
| {{Seggi|140|630|P}}
|-
! <small>Senato</small>
| {{formatnum:8202890}}
| 24,01
| {{Seggi|80|315|P}}
|}
== Note ==
== Bibliografia ==
*Amedeo Benedetti, ''Il linguaggio e la retorica della nuova politica italiana: Silvio Berlusconi e Forza Italia'', Erga, Genova, 2004, ISBN 88-8163-363-9
*Silvio Berlusconi, ''Discorsi per la democrazia'', Mondadori, Milano, 2001, ISBN 88-04-49420-4
Riga 498 ⟶ 520:
*Luca Ricolfi, ''Tempo scaduto. Il «Contratto con gli italiani» alla prova dei fatti'', Il Mulino, Bologna, 2006, ISBN 88-15-10888-2
*Norman Lewis, ''Napoli '44'', Adelphi, Milano, 1998, ISBN 88-459-1397-X
*Pierre-André Taguieff, L'illusione populista, Mondadori Bruno, 2003
*Paul Ginsborg, Berlusconi. Ambizioni patrimoniali in una democrazia mediatica, Einaudi, 2003
*Geoff Andrews, Not a Normal Country: Italy After Berlusconi, Pluto Press, 2005
*Paolo Flores d'Arcais, Il ventennio populista. Da Craxi a Berlusconi (passando per D'Alema?), Fazi, 2006
*Daniele Albertazzi, Duncan Mcdonnell, Twenty-First Century Populism: The Spectre of Western European Democracy, Palgrave Macmillan, 2007
*Roberto Biorcio, Democrazia e populismo nella Seconda Repubblica, Il Mulino, 2007
*Norberto Bobbio, Contro i nuovi dispotismi: scritti sul berlusconismo, Dedalo, 2008
*Massimo Giannini, Lo statista. Il ventennio berlusconiano tra fascismo e populismo, Dalai Editore, 2008
== Voci correlate ==
*
*
*[[Silvio Berlusconi]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|1=http://www.forza-italia.it/speciali/statutoforzaitalia04.pdf|2=Statuto di Forza Italia|formato=pdf|accesso=8 febbraio 2006|dataarchivio=28 settembre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070928050518/http://www.forza-italia.it/speciali/statutoforzaitalia04.pdf|urlmorto=sì}}
*{{cita web|http://www.ragionpolitica.it|RagionPolitica.it, Dipartimento Formazione Forza Italia}}
{{Box successione|
|carica=Primo partito politico italiano
|periodo=1994 - 1996
|precedente=[[Democrazia Cristiana]]
|successivo=[[Partito Democratico della Sinistra]]
|periodo2=2001 - 2009
|precedente2=[[Democratici di Sinistra]]
|successivo2=[[Il Popolo della Libertà]]
}}
{{Box successione|
|carica=Partito alla Presidenza del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana
|periodo=1994 - 1995
|precedente=Indipendente
|successivo=Indipendente
|periodo2=2001 - 2006
|precedente2=Indipendente
|successivo2=Indipendente
|periodo3=2008 - 2009
|precedente3=[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|successivo3=[[Il Popolo della Libertà]]
}}
{{Box successione|
|carica=Partito alla Presidenza del Senato della Repubblica Italiana
|periodo=2001 - 2006
|precedente=[[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]]
|successivo=[[Democrazia è Libertà - La Margherita|La Margherita]]
|periodo2=2008 - 2009
|precedente2=[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|successivo2=[[Il Popolo della Libertà]]
}}
{{Partiti politici italiani del passato}}
{{Silvio Berlusconi}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|politica}}
[[Categoria:Forza Italia (1994)| ]]
[[Categoria:
| |||