Papa Giovanni XXIII: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|descrizione=l'[[antipapa]]|Giovanni delXXIII [[XV secolo]](disambigua)|titolo=[[Antipapa Giovanni XXIII]]}}
{{Papa della Chiesa cattolica
|nome = Papa Giovanni XXIII
|immagine =[[File:giovannixxiii Ioannes XXIII, by De Agostini, 1958–1963.jpg|250px]]
|didascalia = Ritratto ufficiale, 1958
|stemma = [[File:John 23 coa.svg|100px]]
|stemma = C o a Johannes XXIII.svg
|titolo = 261º papa della Chiesa cattolica
|elezione = [[28 ottobre]] [[1958]]
|incoronazione = [[4 novembre]] [[1958]]
|fine pontificato = [[3 giugno]] [[1963]]<br /><small>({{Età e giorni|1958|10|28|1963|6|3}})</small>
|motto = ''OboedientiaOboedentia et Paxpax''
|cardinali = vedi [[:Categoria:CardinaliConcistori nominatidi dapapa Giovanni XXIII|vedi categoria]]
|predecessore = [[papa Pio XII]]
|successore = [[papa Paolo VI]]
|nome nascita = Angelo Giuseppe Roncalli
|data di nascita = [[25 novembre]] [[1881]]
|luogo di nascita = [[Sotto il Monte Giovanni XXIII |Sotto il Monte]] ([[Provincia di Bergamo|BG]])
|ordinato = 10 agosto [[1904]] dal [[Patriarca (cristianesimo)|patriarca]] [[Giuseppe Ceppetelli]]
|data di morte = [[3 giugno]] [[1963]] ({{Età|1881|11|25|1963|06|03|}} anni)
|nomarcivescovo = 3 marzo [[1925]] da [[papa Pio XI]]
|arcconsacrato = 19 marzo [[1925]] dal [[cardinale]] [[Giovanni Tacci Porcelli]]
|patrelevato = 15 gennaio [[1953]] da [[papa Pio XII]]
|creato = 12 gennaio [[1953]] da [[papa Pio XII]]
|data di morte = {{Calcola età3|1963|6|3|1881|11|25}}
|luogo di morte = [[Città del Vaticano]]
|sepoltura = [[Basilica di San Pietro in Vaticano]]
}}
{{Santo
|nome = BeatoSan Giovanni XXIII
|immagine = JohnXXIIIPope John XXIII, 1958–1963.jpg
|didascalia = Giovanni XXIII con l'abito corale e la stola
|note=Romano pontefice
|note = Papa
|nato= [[Sotto il Monte Giovanni XXIII|Sotto il Monte]], [[25 novembre]] [[1881]]
|mortonato = [[CittàSotto delil VaticanoMonte Giovanni XXIII|Sotto il Monte]], [[325 giugno]]novembre [[19631881]]
|morto = [[Città del Vaticano]], {{Calcola età3|1963|6|3|1881|11|25}}
|venerato da= Chiesa cattolica
|venerato da = Chiesa cattolica
|beatificazione=[[3 settembre]] [[2000]] da [[papa Giovanni Paolo II]]
|beatificazione = 3 settembre [[2000]] da [[papa Giovanni Paolo II]]
|canonizzazione=
|canonizzazione = 27 aprile [[2014]] da [[papa Francesco]]
|santuario principale=
|santuario principale =
|ricorrenza=[[3 giugno]] ([[11 ottobre]] localmente)
|ricorrenza = [[11 ottobre]]
|attributi=
|attributi = [[abito corale]] papale, [[abito talare]] papale, [[triregno]], [[paramenti liturgici]]
|patrono di=
|patrono di = {{Lista
|[[Esercito Italiano]]<ref>{{cita web|url=http://www.ordinariatomilitare.chiesacattolica.it/arcidiocesi_ordinariato_militare_per_l_italia_/le_attivita/00023334_Papa_Giovanni_Patrono_dell_Esercito__oggi_la_consegna_della_Bolla_Pontificia.html|titolo=San Giovanni XXIII Papa Patrono dell'Esercito|sito=ordinariatomilitare.chiesacattolica.it|data=12 ottobre 2017|accesso=15 ottobre 2017|editore=Ordinariato militare}}</ref>
|[[Valsamoggia|Comune di Valsamoggia]]
}}
{{Infobox militare
|Nome = Angelo Giuseppe Roncalli
|Immagine =
|Didascalia =
|Soprannome =
|Data_di_nascita =
|Nato_a =
|Data_di_morte =
|Morto_a =
|Cause_della_morte =
|Luogo_di_sepoltura =
|Nazione_servita = {{ITA 1861-1946}}
|Forza_armata = [[File:Flag of Italy (1860).svg|25px]] [[Regio Esercito]]
|Arma = Esercito
|Corpo = Sanità
|Specialità =
|Unità =
|Reparto =
|Anni_di_servizio = 1915 - 1918
|Grado = [[File:Rank insignia of tenente of the Italian Army (1918).png|20px]] [[Tenente]] cappellano
|Ferite =
|Comandanti =
|Guerre = [[Prima guerra mondiale]]
|Campagne =
|Battaglie =
|Comandante_di =
|Decorazioni =
|Studi_militari =
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre =
|Altro_lavoro =
|Altro_campo =
|Altro =
|Note =
|Ref =
}}
{{quote|Cari figlioli, tornando a casa, troverete i bambini: date una carezza ai vostri bambini e dite: "Questa è la carezza del Papa!"|Papa Giovanni XXIII}}
{{Bio
|Nome = Papa Giovanni XXIII
|Nome = Giovanni XXIII<ref>L'[[ordinale]] ''XXIII'' è spesso pronunciato "ventitreesimo", secondo l'uso corrente della [[lingua italiana]]; ma la forma più o meno ufficiale, preferita a suo tempo dalla [[curia romana]] e dal papa stesso, è quella latineggiante di "vigesimoterzo" (in [[lingua latina|latino]], ''vigesimus'' vuol dire "ventesimo"). Cfr. http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=2186&r=39845.</ref>
|Cognome =
|PreData = {{latino|Ioannes PP. XXIII}}
|PostCognomeVirgola = nato '''Angelo Giuseppe Roncalli'''
|ForzaOrdinamento = Giovanni 23
|PreData = in [[lingua latina|latino]]: ''Ioannes PP. XXIII'', nato '''Angelo Giuseppe Roncalli'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Sotto il Monte
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|GiornoMeseMorte = 3 giugno
|AnnoMorte = 1963
|CategorieEpoca = no1900
|Attività = papa
|FineIncipit = è stato il 261º [[vescovo]] di [[Roma]] e [[papa]] della [[Chiesa cattolica]] (il 260º successore di [[San Pietro|Pietro]]), [[Primate (ecclesiastico)|Primate]] d'[[Italia]] e 3º [[monarchia|sovrano]] dello [[Stato della Città del Vaticano]] (accanto agli altri titoli connessi al suo ruolo)
|Attività2 = cardinale
}} Fu eletto papa il [[28 ottobre]] [[1958]] e in meno di cinque anni di pontificato riuscì ad avviare il rinnovato impulso evangelizzatore della [[Chiesa cattolica|Chiesa Universale]]. È ricordato con l'appellativo di "Papa buono". Fu [[terzo ordine francescano|terziario francescano]] ed è stato [[beatificazione|beatificato]] da [[papa Giovanni Paolo II]] il [[3 settembre]] [[2000]].
|Attività3 = patriarca cattolico
|Nazionalità = italiano
|FineIncipit = è stato il 261º [[papa]] della [[Chiesa cattolica]] e [[vescovo]] di [[Roma]], [[Primate (ecclesiastico)|primate]] d'[[Italia]] e 3º [[monarchia|sovrano]] dello [[Stato della Città del Vaticano]], oltre agli altri titoli propri del romano pontefice, dal 28 ottobre 1958 fino alla morte
}}
 
In meno di cinque anni di pontificato riuscì ad avviare il rinnovato impulso evangelizzatore della [[Chiesa cattolica|Chiesa Universale]]. Già [[ordine francescano secolare|terziario francescano]] e cappellano militare durante la [[prima guerra mondiale]], è stato [[Beatificazione|beatificato]] da [[papa Giovanni Paolo II]] il 3 settembre [[2000]]<ref name="autogenerato2">[http://www.ofm.org/3/post/JNxxiii02.html Dall'Osservatore Romano del 3 settembre 2000] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101219070525/http://ofm.org/3/post/JNxxiii02.html|data=19 dicembre 2010}}</ref> e successivamente canonizzato il 27 aprile [[2014]], insieme con Giovanni Paolo II, da [[papa Francesco]].<ref name="autogenerato1">{{cita news|url=http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2013/09/30/0618/01384.html|titolo=Concistoro per il voto sulle cause di canonizzazione dei Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II|editore=Sala Stampa della Santa Sede|data=30 settembre 2013|accesso=30 settembre 2013}}</ref>
== Biografia ==
 
Per l'indole bonaria e gentile venne soprannominato "Il papa buono".<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.storicang.it/foto-del-giorno/perche-giovanni-xxiii-venne-chiamato-il-papa-buono|titolo=Perché Giovanni XXIII venne chiamato "il papa buono"?|sito=Storica National Geographic|data=2023-10-30|accesso=2025-04-26}}</ref>
Nato a Sotto il Monte il 25 novembre 1881, da Giovanni Battista Roncalli e da Marianna Mazzola, quarto di tredici fratelli, veniva - a differenza del suo predecessore, [[Papa Pio XII|Eugenio Pacelli]], che era di stirpe [[nobiltà|nobile]] - da una famiglia di umili origini: i suoi parenti lavoravano infatti come [[mezzadria|mezzadri]]. Questo non gli impedì, grazie all'aiuto economico di uno zio, di studiare presso il seminario minore di [[Bergamo]], per poi vincere una borsa di studio e trasferirsi al Seminario dell'Apollinare di Roma, l'attuale [[Pontificio Seminario Romano Maggiore]], ove completò brillantemente gli studi e fu ordinato prete nella [[chiesa di Santa Maria in Montesanto]], in [[Piazza del Popolo (Roma)|Piazza del Popolo]], nel [[1904]].
 
== Biografia ==
Da ragazzo, e durante il seminario, manifestò la venerazione per la Vergine con numerosi pellegrinaggi al [[Santuario della Madonna del Bosco (Imbersago)|Santuario della Madonna del Bosco]] ad [[Imbersago]].<ref>[http://www.trigoso.it/Amici%20raccontano/Cogliati_Pres2007/SANTUARIO%20DELLA%20MADONNA%20DEL%20BOSCO%20DI%20IMBERSAGO.pdf Santuario della Madonna del Bosco]</ref>
Angelo Giuseppe Roncalli<ref>{{cita web|titolo=«Io voglio essere soltanto il pastore»|pubblicazione=Stampa Sera|data=1958-10-29|p=2|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,1582_02_1958_0257_0002_22173174/}}</ref> nacque in via [[Brusicco]], 42, a [[Sotto il Monte Giovanni XXIII|Sotto il Monte]] (oggi ''Sotto il Monte Giovanni XXIII''), un piccolo paese della [[provincia di Bergamo]], il 25 novembre [[1881]], da Giovanni Battista Roncalli (1854-1935) e da Marianna Mazzola (1855-1939), quarto di tredici fratelli: Caterina (1877-1883), Teresa (1879-1954), Ancilla (1880-1953), Zaverio (1883-1976), Maria (1884-1955), Assunta (1886-1980), Domenico (1888-1888), Alfredo (1889-1972), Giovanni Francesco (1891-1956), Enrica (1893-1918), Giuseppe (1894-1981) e Luigi (1896-1898).<ref>Marco Roncalli, ''Giovanni XXIII. Angelo Giuseppe Roncalli. Una vita nella storia'', Torino, Lindau, 2012, p. 791, n. 11</ref>
 
A differenza del suo predecessore al soglio petrino, [[Papa Pio XII|Eugenio Pacelli]], che era di stirpe [[nobiltà|nobile]], Roncalli era di umili origini: la sua famiglia apparteneva al ceto contadino e viveva di [[mezzadria]]. Il padre era impegnato nella vita pubblica: fu presidente della locale [[fabbriceria]], [[consigliere comunale]], [[assessore]] e [[giudice di pace]].<ref>{{cita web|url=https://www.fondazionepapagiovannixxiii.it/s-giovanni-xxiii/biografia/le-radici-1881-1887/|titolo=Le radici (1881-1887)|sito=Fondazione Papa Giovanni XXIII|lingua=it-IT|accesso=2022-02-01}}</ref> Angelo ricevette il sacramento della [[cresima]] il 13 febbraio 1889 dal [[vescovo di Bergamo]] monsignor [[Gaetano Camillo Guindani]]. Grazie all'aiuto economico di suo zio Zaverio, studiò presso il [[Seminario vescovile Giovanni XXIII|seminario minore]] di [[Bergamo]]; qui, sotto la direzione spirituale di Luigi Isacchi, il 1º marzo 1896 entrò nel [[Ordine francescano secolare|terz'ordine francescano]].<ref>{{Cita web|url=http://www.vatican.va/content/john-xxiii/it/homilies/1959/documents/hf_j-xxiii_hom_19590416.pdf|titolo=Omelia in occasione del 750º anniversario dell'approvazione della regola francescana}}</ref> Grazie a una [[borsa di studio]], si trasferì al [[seminario]] del collegio di [[Basilica di Sant'Apollinare (Roma)|Sant'Apollinare di Roma]], poi [[Pontificio Seminario Romano Maggiore]], dove completò gli studi.
Nel [[1901]] era stato coscritto ed arruolato nel [[73º Reggimento fanteria "Lombardia"|73º Reggimento fanteria]], brigata Lombardia, di stanza a Bergamo.
 
Durante la permanenza a Roma, partecipando nel 1903 ai funerali del cardinale [[Lucido Maria Parocchi]], ebbe a scrivere: "Se io possedessi la scienza e la virtù sua, io potrei ben chiamarmi soddisfatto". Da ragazzo, e durante il seminario, manifestò la venerazione per la Vergine con numerosi pellegrinaggi al [[Santuario della Madonna del Bosco (Imbersago)|santuario della Madonna del Bosco]] a [[Imbersago]]<ref>[http://www.trigoso.it/Amici%20raccontano/Cogliati_Pres2007/SANTUARIO%20DELLA%20MADONNA%20DEL%20BOSCO%20DI%20IMBERSAGO.pdf Santuario della Madonna del Bosco]</ref>. Nel [[1901]] era stato coscritto e arruolato nel [[73º Reggimento fanteria "Lombardia"|73º Reggimento fanteria]], brigata Lombardia, di stanza a Bergamo.
 
=== I primi passi nella carriera ecclesiastica ===
[[File:Roncalli-1901Young Pope John XXIII.jpg|thumb|left|220px|Un giovane Angelo Giuseppe Roncalli fotografato nel [[1901]]1900 circa]]
Nel [[1905]] fu scelto dal nuovo vescovo di Bergamo, [[Giacomo Radini-Tedeschi]], quale segretario personale. Roncalli si segnalò per la dedizione, la discrezione e l'efficienza. A sua volta Radini-Tedeschi rimarrà sempre guida ed esempio per Angelo Roncalli.
Roncalli restò al fianco di Radini-Tedeschi fino alla morte di questi, il 22 agosto [[1914]], durante questo periodo si dedicò altresì all'insegnamento della [[storia della Chiesa]] presso il [[seminario]] di Bergamo.
Fu richiamato nel [[1915]], a [[prima guerra mondiale|guerra]] iniziata, nella [[sanità militare]] e ne fu poi congedato col grado di tenente cappellano.
 
Venne ordinato sacerdote il 10 agosto [[1904]] dal [[Patriarca (cristianesimo)|patriarca]] [[Giuseppe Ceppetelli]] nella [[chiesa di Santa Maria in Montesanto]], in [[Piazza del Popolo (Roma)|piazza del Popolo]] a Roma.
Nel [[1921]] [[papa Benedetto XV]] lo nominò [[Prelato d'onore di Sua Santità|prelato domestico]] (che gli valeva l'appellativo di [[monsignore]]) e presidente del Consiglio Nazionale Italiano dell'Opera della Propagazione della Fede. In tale ambito egli si occupò fra l'altro della redazione del ''motu proprio'' di [[Pio XI]] ''Romanorum pontificum'', che divenne la ''magna charta'' della cooperazione missionaria.
 
Nel [[1905]], il nuovo [[vescovo]] di [[Diocesi di Bergamo|Bergamo]], [[Giacomo Radini-Tedeschi]], lo nominò suo segretario personale. {{Senza fonte|Don Roncalli si segnalò per la dedizione, la discrezione e l'efficienza. A sua volta Radini-Tedeschi rimarrà sempre guida ed esempio per Angelo Roncalli.}} La personalità di questo vescovo riuscirà a sensibilizzare Roncalli a nuove idee e movimenti della Chiesa del tempo, rendendolo sensibile alla questione sociale, in un'epoca in cui valeva ancora il ''[[non expedit]]'' che, dopo il 1861, impediva ai cattolici di impegnarsi in politica. In particolare Radini-Tedeschi e Roncalli saranno figure fondamentali nello [[Sciopero di Ranica del 1909|sciopero di Ranica (BG) del 1909]], tanto che saranno anche messi sotto accusa dal [[Sant'Uffizio]], salvo poi uscirne indenni<ref>M. Benigni, G. Zanchi, ''Giovanni XXIII'', San Paolo</ref>.
 
Roncalli restò al fianco di Radini-Tedeschi fino alla morte di questi, il 22 agosto [[1914]]; durante questo periodo si dedicò inoltre all'insegnamento della [[storia della Chiesa]] presso il seminario di Bergamo. Si contraddistinse anche nel lavoro di ricerca storica sulla diocesi, lavorando sull'edizione critica degli atti della visita apostolica a Bergamo di [[San Carlo Borromeo]].
 
Fu richiamato nel [[1915]], a [[prima guerra mondiale|guerra]] incominciata, nella [[sanità militare]] e ne fu poi congedato col grado di tenente cappellano. L'affermazione, nel [[1919]], del [[Partito Popolare Italiano (1919)|Partito Popolare Italiano]] di don [[Luigi Sturzo]], fu vista da Roncalli come "una vittoria del pensiero cristiano"<ref>Marco Roncalli, ''Papa Giovanni il Santo'', Cinisello Balsamo (MI), Edizioni San Paolo, 2014</ref>.
 
Nel [[1921]] [[papa Benedetto XV]] lo nominò [[Prelato d'onore di Sua Santità|prelato domestico]] (che gli valeva l'appellativo di [[monsignore]]) e presidente del Consiglio Nazionale Italiano dell'[[Opera della Propagazione della Fede]]. In tale ambito egli si occupò fra l'altro della redazione del ''motu proprio'' del nuovo [[papa Pio XI]] ''Romanorum pontificum'', che divenne la ''magna charta'' della cooperazione missionaria<ref>Marco Roncalli, 2014, p. 40</ref>.
 
L'avvento del [[fascismo]] non trovò monsignor Roncalli particolarmente favorevole: alle ultime elezioni che si tennero con liste contrapposte ([[Elezioni politiche in Italia del 1924|1924]]), dichiarò alla famiglia che sarebbe rimasto fedele al Partito Popolare. Il suo giudizio su [[Benito Mussolini|Mussolini]] è tendenzialmente negativo, pur nella consueta moderazione dei toni: «La salute dell'Italia non può venire neanche da Mussolini, per quanto sia un uomo d'ingegno. I suoi fini sono forse buoni e retti, ma i mezzi sono iniqui e contrari alla legge del Vangelo»<ref>Marco Roncalli, 2014, p. 42</ref>.
 
=== Le missioni diplomatiche ===
==== In Bulgaria ====
[[File:03-Kardinal-Ronkali-v-Bardarski-geran.jpg|thumb|Monsignor Roncalli in [[Bulgaria]]]]
Nel [[1925]] [[papa Pio XI]] lo nominò visitatore apostolico in [[Bulgaria]], elevandolo alla dignità episcopale e affidandogli la sede titolare, pro illa vice titolo arcivescovile, di [[Diocesi di Areopoli|Areopoli]].
Nel [[1925]] [[papa Pio XI]] lo nominò [[visitatore apostolico]] in [[Regno di Bulgaria|Bulgaria]], elevandolo alla dignità episcopale e affidandogli la sede titolare, ''[[pro illa vice]]'' con titolo arcivescovile, di [[Diocesi di Areopoli|Areopoli]].<ref>{{Cita libro|autore=Giovanni XXIII|curatore=[[Loris Francesco Capovilla]]|titolo=I doni del cuore|anno=2000|editore=Edizioni San Paolo|p=63|capitolo=Ritiro di preparazione alla consacrazione episcopale}}</ref> Si trattava di una diocesi antica della [[Palestina]], un tempo chiamata ''[[in partibus infidelium]]'', ossia, semplicementeuna [[Sede titolare]], unche titoloviene disponibileassegnata per attribuire il rango di vescovo - in questo caso a Roncalli - senza dovere affidare al prescelto le cure pastorali di una diocesi effettiva. Roncalli scelse come [[motto]] episcopale ''Oboedientia et pax'' ("Ubbidienza e pace", in [[lingua latinaitaliana|latinoitaliano]]), frase che divenne il simbolo del suo operato e che aveva ripreso dal motto del cardinale [[Cesare Baronio]] ''Pax et oboedientia''.<ref>{{Cita libro|autore=Giovanni XXIII|curatore=[[Loris Francesco Capovilla]]|titolo=I doni del cuore|anno=2000|editore=Edizioni San Paolo|p=67|capitolo=Ritiro di preparazione alla consacrazione episcopale}}</ref>
La consacrazione episcopale, presieduta dal [[cardinale]] [[Giovanni Tacci Porcelli]], Segretario della Congregazione Orientale, si tenne il [[19 marzo]] [[1925]] a Roma nella [[Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso|chiesa di San Carlo al Corso]].
 
La [[Ordinazione episcopale nel rito romano|consacrazione episcopale]], presieduta dal [[cardinale]] [[Giovanni Tacci Porcelli]], Segretario della Congregazione Orientale, si tenne il 19 marzo [[1925]] a Roma nella [[Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso|chiesa di San Carlo al Corso]]. Inizialmente il suo ministero in Bulgaria doveva durare solo qualche mese, per espletare cinque compiti: visitare tutte le comunità cattoliche del regno (cosa che fece dal maggio al settembre 1925); risolvere il conflitto nella Diocesi di Nicopoli tra don Karl Raev e il vescovo [[Congregazione della Passione di Gesù Cristo|passionista]] monsignor Damian Theelen (cosa che realizzò nei primissimi mesi); promuovere e avviare un seminario nazionale per la formazione di sacerdoti locali (cosa che non riuscì mai a ottenere); riorganizzare la comunità di [[Chiesa orientale|rito orientale]] (cosa che realizzò nel 1926, con l'ordinazione del primo esarca, monsignor Kirill Kurtev); avviare le relazioni diplomatiche con la corte e il governo, in vista di una piena rappresentanza della Santa Sede (lavoro che portò alla creazione, il 26 settembre 1931, della Delegazione Apostolica). Per diversi motivi i previsti pochi mesi diventarono dieci anni e così monsignor Roncalli ebbe occasione di inserirsi più profondamente nella vita del popolo bulgaro, di cui imparò anche la lingua. Si ritrovò anche in contatto con la maggioranza [[Chiesa ortodossa|ortodossa]] della popolazione, nei confronti della quale dimostrò una particolare carità, sempre nell'ambito dell'ideale unionista, senza alcuna anticipazione ecumenica.
In Bulgaria, dove aveva principalmente il compito di riorganizzare la disastrata comunità di [[Chiesa orientale|rito orientale]], si ritrovò a contatto con la maggioranza ortodossa della popolazione, nei confronti della quale dimostrò una particolare carità. Tale approccio era d'altronde unionista, funzionale cioè a far ritornare all'unica vera Chiesa, quella cattolica, i dissidenti. In seguito dovette occuparsi pure del matrimonio tra il re bulgaro [[Boris III di Bulgaria|Boris III]], [[ortodossia|ortodosso]], e la figlia del re d'Italia [[Vittorio Emanuele III]], [[Giovanna di Savoia (1907-2000)|Giovanna di Savoia]]. [[Papa Pio XI]] aveva infatti concesso la dispensa per il matrimonio di mista religione a condizione che lo sposalizio non venisse ripetuto nella Chiesa ortodossa e che l'eventuale prole fosse battezzata ed educata cattolicamente. Dopo la cerimonia cattolica celebrata ad [[Assisi]] il [[25 ottobre]] [[1930]], il [[31 ottobre]] [[1930]] la coppia reale, pur senza rinnovare il consenso matrimoniale, diede ad intendere al popolo bulgaro di aver ripetuto il connubio nella cattedrale ortodossa di Sofia. La profonda irritazione di [[Papa Pio XI]] per l'accaduto diede luogo a una solenne protesta papale. Il [[battesimo]] ortodosso dei figli della coppia, a partire da quello di Maria Luisa nel gennaio del [[1933]], diede spunto ad ulteriore indignazione, che prese la forma di nuova pubblica protesta pontificia.
 
In seguito dovette occuparsi del matrimonio tra il re bulgaro [[Boris III di Bulgaria|Boris III]], ortodosso, e la figlia del re d'Italia [[Vittorio Emanuele III]], [[Giovanna di Savoia (1907-2000)|Giovanna di Savoia]]. [[Papa Pio XI]] aveva infatti concesso la dispensa per il matrimonio di religione mista, a condizione che lo sposalizio non venisse ripetuto nella Chiesa ortodossa e che l'eventuale prole fosse battezzata ed educata cattolicamente. Dopo la cerimonia cattolica, celebrata ad [[Assisi]] il 25 ottobre [[1930]], il 31 ottobre la coppia reale, pur senza rinnovare il consenso matrimoniale, diede a intendere al popolo bulgaro di aver ripetuto il connubio nella cattedrale ortodossa di [[Sofia]]. La profonda irritazione di papa Pio XI per l'accaduto diede luogo a una solenne protesta papale. Il [[battesimo]] ortodosso dei figli della coppia, a partire da quello di Maria Luisa nel gennaio del [[1933]], diede spunto a ulteriore indignazione, che prese la forma di nuova pubblica protesta pontificia.
 
==== A Istanbul ====
Nel [[1934]] fu nominato [[vescovo titolare|arcivescovo titolare]] di [[Arcidiocesi di Mesembria|Mesembria]], antica città della [[Bulgaria]], con l'incarico di [[delegato apostolico]] in [[Turchia]] e in [[Grecia]] ede inoltre di [[amministratore apostolico]] "di [[sede vacante]]" del [[Vicariato apostolico di Istanbul]]. Questo periodo della vita di Roncalli, che coincise con la [[seconda guerra mondiale]], è ricordato in particolare per i suoi interventi a favore degli [[ebrei]] in fuga dagli stati europei occupati dai [[nazismo|nazisti]].
 
Questo periodo della vita di Roncalli, che coincise con la [[seconda guerra mondiale]], è ricordato in particolare per i suoi interventi a favore degli [[ebrei]] in fuga dagli stati europei occupati dai [[Nazionalsocialismo|nazisti]]. Roncalli strinse uno stretto rapporto con l’l'[[ambasciatore]] di [[Germania]] aad Istanbul[[Ankara]], il cattolico [[Franz von Papen]], ex vice-cancelliere del [[TerzoGermania Reichnazista|Reich]], pregandolo di adoperarsi in favore degli ebrei. Così testimonierà l’ambasciatorel'ambasciatore tedesco: «''"Andavo a Messa da lui nella delegazione apostolica. Parlavamo del modo migliore per garantire la neutralità della Turchia. Eravamo amici. Io gli passavo soldi, vestiti, cibo, medicine per gli ebrei che si rivolgevano a lui, arrivando scalzi e nudi dalle nazioni dell’estdell'est europeo, man mano che venivano occupate dalle forze del Reich. Credo che 24 mila.000 ebrei siano stati aiutati a quel modo"''»<ref name=giusti>[http://www.storiaxxisecolo.it/deportazione/deportazionegiustil.htm I giusti italiani]</ref>.
 
Durante la guerra, una nave piena di bambini ebrei tedeschi, miracolosamentefortunatamente sfuggita ada ogni controllo, giunse al porto di Istanbul. Secondo le regole della [[neutralità]], la Turchia avrebbe dovuto rimandare quei bambini in Germania, dove sarebbero stati avviati ai [[campi di sterminio]]. Mons.Monsignor Roncalli invece si adoperò giorno e notte per la loro salvezza e, alla fine - grazie anche alla sua amicizia con von Papen - i bambini sifurono salvaronosalvati<ref name=giusti></ref>.
 
Nel luglio del [[1943]] Roncalli scrisse sul diario: «La notizia più grave del giorno è il ritiro di [[Benito Mussolini|Mussolini]] dal potere. L'accolgo con molta calma. Il gesto del Duce lo credo atto di saggezza, che gli fa onore. No, io non getterò pietre contro di lui. Anche per lui ''[[sic transit gloria mundi]]''. Ma il gran bene che lui ha fatto all'Italia resta. Il ritirarsi così è espiazione di qualche suo errore. ''Dominus parcat illi'' (Dio abbia pietà di lui)»<ref>Marco Roncalli, ''Giovanni XXIII. Angelo Giuseppe Roncalli. Una vita nella storia'', Torino, Lindau, 2012, p. 340</ref>.
Con l'occupazione tedesca dell'[[Ungheria]], iniziarono le deportazioni e le esecuzioni di massa anche in quel paese. La collaborazione tra Roncalli e il diplomatico svedese [[Raoul Wallenberg]] consentì a migliaia di ebrei di evitare la camera a gas. Venuto a conoscenza - grazie a Wallenberg - che migliaia di ebrei erano riusciti a varcare il confine dell'Ungheria e a rifugiarsi in [[Bulgaria]], Roncalli scrisse una lettera a [[Boris III di Bulgaria|re Boris]] (in debito verso il nunzio, che aveva fatto celebrare il suo matrimonio, nonostante le difficoltà sopra descritte), pregandolo di non cedere all'ultimatum di [[Hitler]] che aveva ordinato di rispedire indietro i profughi. I vagoni con gli ebrei erano già al confine, ma il re annullò l'ordine di deportazione. Una ricerca portata avanti dalla Fondazione Wallenberg e dal Comitato Roncalli, con la partecipazione di alcuni storici, ha messo in luce che il delegato apostolico, approfittando delle sue prerogative diplomatiche, provvide a inviare, agli ebrei ungheresi, falsi certificati di battesimo e di immigrazione per la [[Palestina]], dove infine giunsero. Il suo intervento si estese a favore degli ebrei di Slovacchia e Bulgaria e si moltiplicò per molte altre vittime del nazismo<ref> [http://www.zenit.org/it/articles/la-fondazione-wallenberg-certifichera-l-aiuto-di-giovanni-xxiii-agli-ebrei La Fondazione Wallenberg certificherà l'aiuto di Giovanni XXIII agli ebrei], Zenit 24 novembre 2009.</ref>.
 
Nel luglio del [[1943]] scrisse sul diario: «La notizia più grave del giorno è il ritiro di [[Benito Mussolini|Mussolini]] dal potere. L'accolgo con molta calma. Il gesto del Duce lo credo atto di saggezza, che gli fa onore. No, io non getterò pietre contro di lui. Anche per lui ''sic transit gloria mundi''. Ma il gran bene che lui ha fatto all'Italia resta. Il ritirarsi così è espiazione di qualche suo errore. ''Dominus parcat illi'' (Dio abbia pietà di lui)»<ref>[[Marco Roncalli]], ''Giovanni XXIII. Angelo Giuseppe Roncalli. Una vita nella Storia'', [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]] Milano ([[2006]])</ref>.
 
==== A Parigi ====
[[File:Coat of arms of Angelo Giuseppe Roncalli.svg|thumb|Stemma cardinalizio di Roncalli]]
Nel [[1944]] [[papa Pio XII]] lo nominò [[nunzio apostolico]] a [[Parigi]]. Fra i suoi maggiori successi a Parigi si segnalò la riduzione del numero di vescovi di cui il governo francese reclamava l'epurazione in quanto compromessi con la [[Francia di Vichy]]. Egli riuscì a fare sì che [[Pio XII]] fosse costretto ad accettare soltanto le dimissioni di tre vescovi (quelli di [[diocesi di Mende|Mende]], [[arcidiocesi di Aix|Aix]] e [[diocesi di Arras|Arras]]), oltre quello di un vescovo ausiliare di [[arcidiocesi di Parigi|Parigi]] e di tre vicari apostolici delle colonie d'Oltremare. Quando in seguito fu creato cardinale, nel 1953, il presidente francese [[Vincent Auriol]] (benché [[Partito Socialista (Francia)|socialista]] e notoriamente [[ateo]]), reclamò un antico privilegio riservato ai [[Elenco di monarchi francesi|monarchi francesi]] e gli impose personalmente la [[berretta cardinalizia]] durante una cerimonia al [[Palazzo dell'Eliseo]] (lo stesso presidente francese gli conferì la Gran Croce della Legione d'Onore della Repubblica Francese il 14 gennaio 1958)<ref>''io GIOVANNI XXIII, La vita e i miracoli di Papa Roncalli narrati da lui stesso'', Alberto Peruzzo editore, 1988, p.170</ref>.
 
Nel [[1944]] [[papa Pio XII]] nominò monsignor Roncalli [[nunzio apostolico]] a [[Parigi]]. Nel frattempo, con l'occupazione tedesca dell'[[Ungheria]], erano incominciate le deportazioni e le esecuzioni di massa anche in quel Paese. La collaborazione del nunzio apostolico e del diplomatico svedese [[Raoul Wallenberg]] consentì a migliaia di ebrei di evitare le camere a gas. Venuto a conoscenza - grazie a Wallenberg - che migliaia di ebrei erano riusciti a varcare il confine dell'Ungheria e rifugiarsi in [[Bulgaria]], Roncalli scrisse una lettera a re Boris III (riconoscente verso il nunzio, che aveva fatto celebrare il suo matrimonio, nonostante le difficoltà frapposte da Pio XI), pregandolo di non cedere all'ultimatum di [[Adolf Hitler]] che aveva ordinato di rispedire indietro i profughi.
 
I vagoni con gli ebrei erano già al confine, ma il re annullò l'ordine di deportazione. Una ricerca portata avanti dalla Fondazione Wallenberg e dal Comitato Roncalli, con la partecipazione di alcuni storici, ha messo in luce che il nunzio apostolico, approfittando delle sue prerogative diplomatiche, provvide a inviare agli ebrei ungheresi falsi certificati di battesimo<ref>Claudio Rendina, ''I Papi. Storia e segreti'', Roma, Newton Compton, 1983, p. 804</ref> e d'immigrazione per la [[Palestina]], dove infine giunsero. Il suo intervento si estese a favore degli ebrei di Slovacchia e Bulgaria e si moltiplicò per molte altre vittime del nazismo.<ref>''Zenit'', 24 novembre 2009.[http://www.zenit.org/it/articles/la-fondazione-wallenberg-certifichera-l-aiuto-di-giovanni-xxiii-agli-ebrei La Fondazione Wallenberg certificherà l'aiuto di Giovanni XXIII agli ebrei] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131102071341/http://www.zenit.org/it/articles/la-fondazione-wallenberg-certifichera-l-aiuto-di-giovanni-xxiii-agli-ebrei|data=2 novembre 2013}}</ref> Per questo la International Raoul Wallenberg Foundation, sin dal settembre 2000, ha chiesto formalmente allo [[Yad Vashem]] di [[Gerusalemme]] di inserire il nome di Angelo Giuseppe Roncalli nell'elenco dei [[Giusti tra le nazioni]].<ref>[http://www.aleteia.org/it/dal-mondo/news/giovanni-xxiii-proposto-come-giusto-tra-le-nazioni-1132003 Giovanni XXIII proposto come “giusto tra le Nazioni”]</ref><ref>[http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/israele-israel-giovanni-xxiii-juan-xxiii-john-xiii-25337/ Papa Roncalli sarà "Giusto tra le nazioni"?]</ref><ref>[http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/il-papa-buono-presto-Giusto.aspx Il Papa Buono presto Giusto delle nazioni?]</ref>
 
Fra i maggiori successi diplomatici a Parigi si segnala la riduzione del numero di vescovi di cui il governo francese reclamava l'epurazione in quanto compromessi con la [[Francia di Vichy]]. Roncalli riuscì a fare sì che Pio XII fosse costretto ad accettare soltanto le dimissioni di tre vescovi (quelli di [[diocesi di Mende|Mende]], [[arcidiocesi di Aix|Aix]] e [[diocesi di Arras|Arras]]), oltre quelle di un vescovo ausiliare di [[arcidiocesi di Parigi|Parigi]] e di tre vicari apostolici delle colonie d'Oltremare. Quando, nel [[1953]], Roncalli fu creato cardinale, il presidente francese [[Vincent Auriol]]<ref>{{cita web|url=https://www.comune.bergamo.it/node/163997|titolo=Il presidente della Repubblica Francese impone la Berretta Cardinalizia al Patriarca di Venezia, Angelo Roncalli}}</ref> (benché [[Partito Socialista (Francia)|socialista]] e notoriamente [[ateo]]) reclamò un antico privilegio riservato ai [[Sovrani di Francia|monarchi francesi]] e gli impose personalmente la [[berretta cardinalizia]] durante una cerimonia al [[Palazzo dell'Eliseo]] (lo stesso Presidente francese gli conferì la Gran Croce della [[Legion d'onore]] della [[Francia|Repubblica francese]] il 14 gennaio [[1953]]).<ref>Giovanni XXIII, ''La vita e i miracoli di Papa Roncalli narrati da lui stesso'', Alberto Peruzzo, 1988, p. 170</ref>
 
=== Il Patriarcato di Venezia ===
[[File:Copia di giovannixxiii-standa-venezia.jpg|thumb|left|250px|<center>Angelo Roncalli [[patriarca di Venezia]] in visita ai magazzini [[Standa]] di Campo San Luca</center>]]
[[File:Roncalli Venezia2.jpg|thumb|Venezia, lapide sul palazzo patriarcale]]
[[File:Roncalli Venezia1.png|thumb|]]
Nel [[1953]] venne creato cardinale da papa Pio XII, nel [[concistoro]] del 12 gennaio di quell'anno, e fu nominato [[patriarca di Venezia]], dove poté esercitare quel lavoro pastorale immediato, a stretto contatto con i sacerdoti e il popolo, che aveva desiderato fin dal giorno dell'ordinazione sacerdotale. Il nuovo Patriarca condusse una vita modesta, evitando barriere formali con fedeli e sconosciuti; faceva spesso lunghe passeggiate per le [[Calle|calli]] e i [[Campiello|campielli]], accompagnato solo dal nuovo segretario don [[Loris Francesco Capovilla]] (poi arcivescovo e cardinale), fermandosi a conversare in [[Dialetto veneziano|dialetto]] con i [[gondolieri]]. Chiunque poteva andare a trovarlo nella dimora patriarcale perché, fece sapere, "chiunque può aver bisogno di confessarsi e non potrei rifiutare le confidenze di un'anima in pena". Secondo un'espressione testuale attribuita da un giornale a un veneziano, "riceveva senza tante storie anche l'ultimo degli straccioni".
 
Durante questo periodo si segnalò per alcuni gesti di apertura: fra i tanti va ricordato il messaggio che inviò al Congresso del [[Partito Socialista Italiano|PSI]], quando il 6 febbraio [[1957]] i socialisti si riunirono nella città lagunare. Ciò nonostante, non rinnegò mai la continuità con le posizioni storiche della Chiesa nei confronti delle sfide quotidiane: [[Jean Guitton]], [[Académie française|accademico di Francia]] e osservatore laico al [[Concilio Vaticano II]], ricorda che, come riportato in una rivista del 2 gennaio [[1957]], Angelo Roncalli individuava le «cinque piaghe d'oggi del Crocifisso» nell'[[imperialismo]], nel [[marxismo]], nella democrazia progressista, nella [[massoneria]] e nel [[laicismo]]<ref>[http://www.treccani.it/site/Scuola/Zoom/storiadipapi/pdf/giovannixxiii.pdf Enciclopedia Treccani] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070927002330/http://www.treccani.it/site/Scuola/Zoom/storiadipapi/pdf/giovannixxiii.pdf|data=27 settembre 2007}}</ref>.
Nel [[1953]], oltre a essere creato cardinale nel [[concistoro]] del 12 gennaio di quell'anno, fu nominato [[patriarca di Venezia]].
 
A Venezia Roncalli non abbandonò l'impegno apostolico ecumenico già esercitato nelle sue missioni in Oriente: proseguirono, infatti i suoi contatti con i "fratelli separati" e partecipò ogni anno all'Ottava per l'Unità delle Chiese con omelie e conferenze.
Già durante questo periodo si segnalò per alcuni gesti di apertura. Fra i tanti va ricordato il messaggio che inviò al Congresso del [[Partito Socialista Italiano|PSI]] - partito ancora alleato del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] i cui dirigenti e propagandisti erano stati scomunicati da [[papa Pio XII]] nel [[1949]] -, quando il [[6 febbraio]] [[1957]] i socialisti si riunirono nella città lagunare. Ciò nonostante, non rinnegò mai la continuità con le posizioni storiche della Chiesa nei confronti delle sfide quotidiane: [[Jean Guitton]], [[Académie française|accademico di Francia]] e osservatore laico al [[Concilio Vaticano II]], ricorda che, come riportato in una rivista del [[2 gennaio]] [[1957]], Angelo Roncalli individuava le «cinque piaghe d'oggi del Crocifisso» nell'[[imperialismo]], nel [[marxismo]], nella democrazia progressista, nella [[massoneria]] e nel [[laicismo]]<ref>[http://www.treccani.it/site/Scuola/Zoom/storiadipapi/pdf/giovannixxiii.pdf Enciclopedia Treccani]</ref>.
 
Alla sua partenza per il conclave del 1958, per la morte di [[Papa Pio XII|Pio XII]], una grande folla l'accompagnò alla stazione facendogli a gran voce gli auguri di buon viaggio e di buon lavoro.
=== L'elezione ===
 
=== Il conclave del 1958 e l'elezione a pontefice ===
{{Nota
{{vedi anche|Conclave del 1958}}
[[File:Paus Johannes XXIII, Bestanddeelnr, 254-7064.jpg|thumb|Il cardinale Angelo Giuseppe Roncalli, [[Patriarcato di Venezia|patriarca di Venezia]], prima di essere eletto papa]]
 
Il {{Data|28|10|1958}} Roncalli fu eletto papa, scegliendo il nome pontificale di ''Giovanni XXIII'', che nella forma curiale e arcaica di allora, e da egli stesso preferita, si pronunciava ''Giovanni vigesimoterzo'' (dal latino ''vigesimus'', "ventesimo")<ref>{{cita web|url=http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=2186&r=39845|titolo=Dizionario italiano multimediale e multilingue d'ortografia e pronunzia|editore=[[Rai]]|sito=dizionario.rai.it|capitolo=Ventesimo|accesso=2021-10-19|dataarchivio=17 settembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160917063626/http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=2186&r=39845|urlmorto=sì}}</ref>. Il successivo {{Data|04|11|}} fu incoronato 261º pontefice.
 
Si ritiene che la sua età avanzata (quasi 77 anni all'epoca dell'elezione) unita alla sua personale modestia siano stati tra i principali motivi di scelta da parte del [[collegio cardinalizio]], orientato a eleggere «un papa di transizione»<ref>Claudio Rendina, ''op. cit.'', p. 802.</ref><ref>Loris F. Capovilla, ''Giovanni XXIII, papa di transizione'', Edizioni di Storia e Letteratura, 1979.</ref>. Giunse inaspettato, invece, che il calore umano, il buon umore e la gentilezza di Giovanni XXIII, oltre alla sua esperienza diplomatica, conquistarono l'affetto di tutto il mondo cattolico e la stima dei non cattolici.
 
Molti cardinali si accorsero che Roncalli non era ciò che si aspettavano fin dalla scelta del nome pontificale: ''Giovanni'' era un nome che nessun papa adottava da secoli; anzi, l'ultimo a detenerlo era stato un [[antipapa]], appunto [[Giovanni XXIII (antipapa)|Giovanni XXIII]], durante il [[Grande Scisma d'Occidente]].
 
Accadde anche un fatto che non succedeva dall'elezione di [[Papa Pio IX|Pio IX]]: al momento dell'apertura della [[Cappella Sistina]] per l'ingresso di monsignor [[Alberto di Jorio]], segretario del Conclave, quando il prelato si inginocchiò in segno di omaggio davanti a Roncalli, egli (ancora vestito degli abiti cardinalizi) si tolse lo zucchetto e glielo posò in testa, fra la sorpresa dei cardinali presenti. Essi si accorsero, già da ciò, che il nuovo pontefice sarebbe stato un uomo di sorprese e non un "vecchietto accomodante"<ref>''Io Giovanni XXIII, La vita e i miracoli di Papa Roncalli narrati da lui stesso'', Alberto Peruzzo editore, 1988, p. 252. Alberto Di Jorio fu nominato cardinale nel primo Concistoro del 15 dicembre 1958.</ref>. Scelse come segretario privato monsignor [[Loris Francesco Capovilla]], che già lo assisteva quando era patriarca di Venezia. Capovilla stesso è rimasto, dopo la morte di Roncalli, un fedele custode della sua memoria<ref>Loris Capovilla ha curato la pubblicazione degli scritti di Giovanni XXIII ''Il giornale dell'anima'' ed è autore di numerosi volumi sulla vita e le opere del pontefice bergamasco, di cui alcuni citati in bibliografia.</ref>.
 
=== La scelta del nome ===
[[File:Pope John XXIII - 1959.jpg|thumb|Giovanni XXIII nel 1959]]
 
Quando il cardinale Roncalli fu eletto, ci fu una piccola controversia per decidere se dovesse essere chiamato Giovanni XXIII oppure Giovanni XXIV. Lui stesso scelse la prima ipotesi, chiudendo la questione. La decisione di non assumere il numerale XXIV valeva come conferma dello stato di antipapa al precedente [[Giovanni XXIII (antipapa)|Giovanni XXIII]].
 
La scelta era stata in un certo senso già presa sabato 27 settembre [[1958]] a [[Lodi]], dove il cardinale Roncalli, in veste di [[legato pontificio]] per le celebrazioni dell'ottavo centenario di rifondazione della città, accolto dal vescovo [[Tarcisio Vincenzo Benedetti]], visitò la quadreria della Sala Gialla del [[Palazzo Vescovile (Lodi)|palazzo vescovile]] soffermandosi davanti a un quadro che ritraeva un papa in posa benedicente. Avendo chiesto di chi si trattasse e sentendosi rispondere "Giovanni XXIII", Roncalli fece notare bonariamente che non conveniva tenere in un palazzo vescovile il quadro di un antipapa. Di fronte all'imbarazzo dei presenti (primo tra tutti il vescovo Benedetti), Roncalli comunque precisò: "Fu un antipapa, ma ebbe il merito di indire il [[Concilio di Costanza]], che restituì l'unità alla Chiesa dopo lo [[Scisma d'Occidente]]"''<ref>{{Cita libro|autore=M. Prignano|titolo=Giovanni XXIII. L'antipapa che salvò la Chiesa|editore=Morcelliana|anno=2019|p=9}}</ref>''.
 
Nessuno immaginava che un mese dopo sarebbe toccato proprio a Roncalli troncare definitivamente la questione scegliendo di farsi chiamare Giovanni ed assumendo l'ordinale XXIII. Anni dopo si scoprì che quel quadro, tuttora conservato nel palazzo vescovile di Lodi, ritraeva in realtà [[papa Pio VI]] e non l'antipapa Giovanni XXIII.<ref>M. Prignano, ''Giovanni XXIII. L'antipapa che salvò la Chiesa'', Morcelliana, 2019, p. 9. Il problema, comunque, permane da un punto di vista esclusivamente storiografico. I due papi eletti dal [[concilio di Pisa]], [[Alessandro V (antipapa)|Alessandro V]] (Pietro Filargo) e Giovanni XXIII (Baldassarre Cossa), furono per secoli considerati legittimi successori di [[papa Gregorio XII]]. Ciò è dimostrato, ad esempio, dal fatto che il successivo papa che scelse di chiamarsi Alessandro assunse la numerazione di [[Alessandro VI]], in quanto all'epoca Alessandro V e Giovanni XXIII-Cossa erano annoverati tra i pontefici. Viceversa, il nome di Giovanni XXIII-Cossa fu ripreso tale e quale da Roncalli, in quanto quest'ultimo fu eletto quando Cossa era considerato un antipapa, e Roncalli concordava. In sostanza: il nome "Alessandro" fu ripreso prima che Filargo e Cossa non fossero più considerati veri papi, mentre il nome "Giovanni" fu ripreso dopo che i due non furono più considerati tali, con gli esiti appena esposti. Resta il fatto che, nei mosaici con i ritratti dei papi nella [[basilica di San Paolo fuori le mura]], figurano anche i due papi pisani, prova che la tradizione successiva li aveva riconosciuti entrambi: [[papa Martino V]] si considerava successore immediato di Giovanni XXIII-Cossa (del quale era stato sostenitore) e non di Gregorio XII (anche se quest'ultimo, e non Giovanni, fu nominato da Martino, alla sua morte, pontefice emerito di Roma), in quanto Martino pensava, e con lui molti altri, che Gregorio avesse smesso di essere papa con la sua deposizione da parte del concilio di Pisa nel 1409, e che la sua abdicazione dinnanzi al concilio di Costanza nel 1415 fosse stata solo un'onorevole formalità. Nel 1893, [[Papa Leone XIII]] fece restaurare la tomba di Alessandro V: ciò implica che considerava anche Giovanni XXIII-Cossa suo legittimo predecessore. Per secoli è regnata l'incertezza tra chi considerava i due veri papi (come i loro successori Martino V, Alessandro VI e Leone XIII) e chi no. Dunque Roncalli scelse di chiamarsi con il nome di un sedicente papa, che era stato presente nelle liste ufficiali e nell'[[Annuario pontificio]] fino al 1947, perché condivideva la tesi degli storici, adottata da qualche anno anche nella Chiesa, secondo cui Cossa in realtà era stato, così come Filargo, solo un usurpatore. Nel 1907, nel romanzo apocalittico ''[[Il padrone del mondo (Robert Hugh Benson)|Il padrone del mondo]]'', [[Robert Hugh Benson]] chiama gli ultimi due papi della storia "Giovanni XXIV" e "Silvestro III" poiché allora, e fino al 1947, Filargo e Cossa erano considerati veri papi, mentre [[Papa Silvestro III|Silvestro III]] era considerato un [[antipapa]] (e infatti il suo ritratto non figura tra i mosaici di San Paolo fuori le mura), ossia l'opposto di quanto succede oggi. La scelta del nome di Roncalli parrebbe comunque aver chiuso definitivamente la questione. Ad ogni modo, se un giorno Alessandro V e Giovanni XXIII-Cossa venissero di nuovo considerati dalla Chiesa veri papi, la numerazione del secondo non costituirebbe un problema: mancando un [[papa Giovanni XX]] (mai esistito), basterebbe infatti rinumerare i papi Giovanni [[Papa Giovanni XXI|XXI]] (Pedro Julião) e [[Papa Giovanni XXII|XXII]] (Jacques Duése) come "XX" e "XXI", e inserire Baldassare Cossa come "Giovanni XXII". Pur tenendo presente che [[Antipapa Giovanni XVI|Giovanni XVI]] fu in realtà un antipapa, questa numerazione sarebbe ancora più vicina, rispetto all'attuale, al vero numero dei ''Papae Ioannes'' effettivamente esistiti. Lo storico [[Edward Gibbon]], infatti, si riferisce all'antipapa Cossa chiamandolo "Giovanni XXII" e mai "XXIII".</ref>
 
=== Lo stemma papale ===
{{Approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 250px
|titolo = Blasonatura dello stemma papale di Papa Giovanni XXIII
|dim-testo = 100%
|contenuto =
[[File:JohnC 23o coaa Johannes XXIII.svg|200px|center]]<br />
''Di rosso, alla fascia d'argento, alla torre al naturale chiusa e finestrata di nero attraversante sul tutto e accostata in capo da due gigli d'argento, col capo patriarcale di Venezia: d'argento, al leone alato passante, guardante e nimbato, tenente con la branca anteriore destra un libro aperto recante la scritta PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEUS, il tutto d'oro.''
}}
Essendo di umili origini, papa Giovanni XXIII non disponeva di uno stemma di famiglia. Quando dovette scegliere un'arma, il sacerdote Roncalli scelse lo stemma della sua città natale, Sotto il Monte. Come patriarca, Roncalli seguì la tradizione veneziana di porre il [[leone di San Marco]] in capo al suo scudo, simbolo che intese conservare anche nel suo stemma come pontefice, sull'esempio di quanto aveva fatto [[Pio X]], anch'egli patriarca di Venezia prima di essere eletto pontefice. Al suo araldista, mons. Bruno Bernhard Heim, Giovanni XXIII chiese solo di rendere "meno feroce e più umano" il leone di San Marco in capo al suo stemma, rendendo meno visibili denti ed artigli.
 
Allo stemma di papa Giovanni XXIII, in riconoscenza, si rifà anche quello che fu del suo segretario personale, il cardinal [[Loris Capovilla]].
A seguito della morte di [[papa Pio XII]], Roncalli, con sua grande sorpresa, fu eletto Papa il [[28 ottobre]] [[1958]] e il 4 novembre dello stesso anno fu incoronato, divenendo così il 261º Sommo Pontefice.
 
== Il pontificato ==
{{cn|Secondo alcuni analisti sarebbe stato scelto principalmente per un'unica ragione: la sua età.
=== L'ecumenismo della Chiesa universale ===
Dopo il lungo pontificato del suo predecessore, i cardinali avrebbero perciò scelto un uomo che presumevano, per via della sua età avanzata e della modestia personale, sarebbe stato un Papa di «transizione».}}
[[File:Paus Johannes XXIII , kop, Bestanddeelnr 924-1801 (cropped).jpg|thumb|left|Giovanni XXIII con la [[triregno|tiara papale]]]]
Ciò che giunse inaspettato fu il fatto che il calore umano, il buon umore e la gentilezza di Giovanni XXIII, oltre alla sua esperienza diplomatica, conquistarono l'affetto di tutto il mondo cattolico e la stima dei non cattolici, {{cn|in un modo che i suoi predecessori non avevano mai ottenuto.}}
[[File:GiovanniXXIII ReginaCoeli.jpg|thumb|Giovanni XXIII in visita ai detenuti del carcere romano di [[Carcere di Regina Coeli|Regina Coeli]]]]
Fin dal momento della scelta del nome, molti cardinali si accorsero che Roncalli non era ciò che loro si aspettavano, infatti ''Giovanni'' era un nome che nessun papa adottava da secoli (nel Novecento quasi tutti i papi si erano chiamati ''Pio'' e questo è ciò che molti si aspettavano) perché nella storia, dal [[1410]] al [[1415]], c'era stato un [[antipapa]] di nome [[Antipapa Giovanni XXIII|Giovanni XXIII]].
 
Il primo atto di papa Giovanni XXIII fu la nomina di monsignor [[Domenico Tardini]] a [[Segretario di Stato della Santa Sede|segretario di Stato]], una carica che il suo predecessore aveva lasciato vacante sin dal [[1944]].
Inoltre, fatto che non succedeva dall'elezione di Pio IX, al momento dell'apertura momentanea della Cappella Sistina per far entrare mons. [[Alberto di Jorio]], segretario del Conclave, subito dopo l'elezione e l'accettazione, appena il prelato si inginocchiò in segno di omaggio davanti a lui, il nuovo Papa, ancora seduto sul suo scranno da porporato, vestito degli abiti cardinalizi, si tolse dal capo lo zucchetto rosso e lo posò in testa a Di Jorio, nominandolo così cardinale. Primo atto sovrano "da Papa", fra la sorpresa generale dei cardinali confratelli che lo attorniavano e che si accorsero, da questo fatto, che il nuovo Pontefice sarebbe stato un uomo di sorprese e non un "vecchietto accomodante"<ref>''io GIOVANNI XXIII, La vita e i miracoli di Papa Roncalli narrati da lui stesso'', Alberto Peruzzo editore, 1988, p.252</ref>.
 
Nel dicembre [[1958]] provvide a integrare il [[Collegio cardinalizio]] che, a causa dei rari [[concistoro|concistori]] di [[papa Pio XII]], si era molto ridotto. Il primo cardinale da lui creato fu l'arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini, che gli succederà sul soglio pontificio con il nome di [[Papa Paolo VI|Paolo VI]]. Parimenti creò cardinale anche il segretario di Stato Tardini.
Scelse quale segretario privato [[Loris Francesco Capovilla]], che già lo assisteva quand'era patriarca di Venezia.
{{cn|Capovilla è restato, dopo la morte di Roncalli, un fedele custode della sua memoria.}}
 
In quattro anni e mezzo Giovanni XXIII creò cinquantadue nuovi [[cardinale|cardinali]], superando il tetto massimo di settanta cardinali in totale, fissato nel XVI secolo da [[papa Sisto V]]. Nel [[concistoro]] del 28 marzo [[1960]] nominò il primo cardinale [[Nero (antropologia)|nero]], il tanzaniano [[Laurean Rugambwa]], il primo cardinale giapponese, [[Peter Tatsuo Doi]] e il primo cardinale filippino, [[Rufino Jiao Santos]]. Il 6 maggio [[1962]], elevò agli altari anche il primo santo [[mulatto]], [[Martino de Porres|Martín de Porres]], il cui iter canonico era incominciato nel 1660 e poi interrotto<ref>Gino Lubich, ''Il primo santo di colore: Martín de Porres'', Città Nuova, 1967</ref>.
=== Il pontificato ===
{{vedi anche|Concistori di Papa Giovanni XXIII}}
[[File:roncallisedia.jpg|thumb|left|250px|Il Beato Giovanni XXIII con la [[triregno|tiara papale]]]]
Già nel dicembre [[1958]] papa Giovanni XXIII provvide a integrare il [[Collegio cardinalizio]], che a causa dei rari [[concistoro|concistori]] di [[Pio XII]] era ormai numericamente assai ridotto. Il nuovo Papa mostrò subito un tratto di novità, in effetti egli portò il numero massimo di [[cardinale|cardinali]] a settantacinque, superando il tetto di settanta cardinali ormai fermo dai tempi di [[papa Sisto V]].
 
Un tratto distintivo del suo pontificato furono i «fuori programma», spesso coinvolgenti per i convenuti. Essi riempirono quel vuoto di contatto con il popolo che i precedenti pontefici avevano perseguito con la comunicazione distante del "Vicario di Cristo in Terra" e preservato in virtù di un ruolo immanentista e dogmatico del papa, ormai sorpassato. Per il primo [[Natale]] da papa, Giovanni XXIII visitò e benedisse i bambini malati dell'ospedale romano [[Ospedale pediatrico Bambino Gesù|Bambin Gesù]], alcuni dei quali furono talmente sorpresi che lo scambiarono per [[Babbo Natale]]<ref>{{Cita libro|nome=Andrea|cognome=Tornielli|titolo=Giovanni XXIII: vita di un padre santo|url=https://books.google.com/books?id=h_9yqzbR8kMC&pg=PA97&lpg=PA97&dq=giovanni+xxiii+babbo+natale&source=bl&ots=y9HSpG5HkB&sig=ACfU3U3zRKOMCAgHdTwVb4VWte7e7K2SRg&hl=es&sa=X&redir_esc=y#v=onepage&q=babbo%20natale&f=false|accesso=2022-08-12|data=2000|editore=Gribaudi|lingua=it|pp=96-97|ISBN=978-88-7152-583-9}}</ref>.
Il suo pontificato fu segnato da episodi indelebilmente registrati dalla memoria popolare, oltre che da un'aneddotica celeberrima e vastissima. I suoi «fuori programma», talvolta strepitosamente coinvolgenti, riempirono quel vuoto di contatto con il popolo che le precedenti figure pontificie avevano accuratamente preservato come modo di comunicazione distante e immanentista del «Vicario di Cristo in Terra», quale è il ruolo dogmatico del pontefice.
 
Il giorno successivo, memoria liturgica di [[Santo Stefano protomartire]], visitò i detenuti nel carcere romano di [[Carcere di Regina Coeli|Regina Coeli]], dicendo loro: «Non potete venire da me, così io vengo da voi... Dunque eccomi qua, sono venuto, m'avete visto; [[ho messo i miei occhi nei vostri occhi]], ho messo il cuor mio vicino al vostro cuore... La prima lettera che scriverete a casa deve portare la notizia che il papa è stato da voi e si impegna a pregare per i vostri familiari». Accarezzò quindi il capo di un recluso che gli si inginocchiò davanti, domandandogli se «le parole di speranza che lei ha pronunciato valgono anche per me»<ref>Marco Roncalli, ''Giovanni XXIII. Angelo Giuseppe Roncalli. Una vita nella storia'', Torino, Lindau, 2012, pp. 553-554</ref>.
Per il primo Natale da Papa visitò i bambini malati dell'ospedale romano Bambin Gesù, ove benedisse i piccoli, alcuni dei quali lo avevano scambiato per [[Babbo Natale]].
 
In totale si contano 152 uscite di papa Giovanni dalle mura del Vaticano; egli adottò l'abitudine della visita domenicale alle parrocchie romane<ref>Il suo predecessore, Pio XII era uscito pochissime volte dal Vaticano e solo in occasione di circostanze molto particolari, quali la restituzione della visita protocollare dei sovrani d'Italia (1939); dopo i bombardamenti alleati al quartiere San Lorenzo e poi negli altri quartieri (1943); l'inaugurazione dell'anno mariano del 1954 alla [[basilica di Santa Maria Maggiore]].</ref>.
Il giorno di santo Stefano sempre del suo primo anno di pontificato, il [[26 dicembre]] [[1958]], visitò i carcerati nella prigione romana di [[Carcere di Regina Coeli|Regina Coeli]], dicendo loro: «Non potete venire da me, così io vengo da voi...Dunque eccomi qua, sono venuto, m'avete visto; io ho fissato i miei occhi nei vostri, ho messo il cuor mio vicino al vostro cuore..la prima lettera che scriverete a casa deve portare la notizia che il papa è stato da voi e si impegna a pregare per i vostri familiari». Memorabilmente, accarezzò il capo del recluso che, disperato, inaspettatamente gli si buttò ai piedi domandandogli se «le parole di speranza che lei ha pronunciato valgono anche per me»<ref>Marco Roncalli, ''op. cit.'', pag. 444</ref>.
 
Lo stile di papa Giovanni XXIII non si caratterizzò soltanto per l'informalità. A soli tre mesi dalla sua elezione al soglio pontificio, il 25 gennaio [[1959]], nella [[basilica di San Paolo fuori le mura]], Giovanni XXIII annunciò l'indizione di un [[concilio ecumenico]], di un [[sinodo]] della [[diocesi di Roma]] e l'aggiornamento del [[Codice di diritto canonico]].<ref>{{cita news|autore=Papa Giovanni XXIII|url=http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/speeches/1959/documents/hf_j-xxiii_spe_19590125_annuncio_it.html|titolo=Annuncio del Sinodo romano, del Concilio ecumenico e dell'aggiornamento del Codice di Diritto Canonico|data=25 gennaio 1959}}</ref>
{{cn|Quando la moglie del presidente degli Stati Uniti, [[Jacqueline Bouvier Kennedy|Jacqueline Kennedy]], arrivò in [[Città del Vaticano|Vaticano]] per incontrarlo, egli iniziò a provare nervosamente le due formule di benvenuto che gli era stato consigliato di usare: «''mrs Kennedy, madame''» o «''madame, mrs Kennedy''». Quando la Kennedy arrivò, comunque, per il divertimento della stampa, abbandonò entrambe e le venne incontro appellandola semplicemente «Jackie!».}}
Novant'anni dopo il [[Concilio Vaticano I]], fra lo stupore dei suoi consiglieri e vincendo le resistenze della parte conservatrice della [[Curia romana|Curia]], annunciò:{{Citazione|Venerabili Fratelli e Diletti Figli Nostri! Pronunciamo innanzi a voi, certo tremando un poco di commozione, ma insieme con umile risolutezza di proposito, il nome e la proposta della duplice celebrazione: di un Sinodo Diocesano per l'Urbe, e di un Concilio ecumenico per la Chiesa universale.}}
 
In aggiunta all'ecumenismo della proposta conciliare, Giovanni XXIII perseguì rapporti fraterni con i rappresentanti di diverse confessioni cristiane e non cristiane, in particolar modo con il pastore David J. Du Plessis, ministro pentecostale della Chiesa Cristiana Evangelica delle Assemblee di Dio. Il [[venerdì santo]] del [[1959]], senza alcun preavviso, diede ordine di rimuovere dalla preghiera ''Pro Judaeis'', tradizionalmente recitata in quel giorno durante la liturgia solenne, la dizione che [[Oremus et pro perfidis Judaeis|definiva "perfidi" gli ebrei]]. Questo gesto fu considerato un primo passo verso il riavvicinamento tra le due religioni e indusse [[Jules Isaac]], direttore dell'Associazione "Amicizia ebraico-cristiana" a chiedere un'udienza al Papa, che venne accordata il 13 giugno [[1960]]<ref>{{Cita web |url=http://www.morasha.it/deicidio/ |titolo=Dal riconoscimento dei torti ai ''Mea culpa'' |accesso=6 luglio 2013 |dataarchivio=16 settembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140916103010/http://www.morasha.it/deicidio/ |urlmorto=sì }}</ref>.
=== Il Concilio Vaticano II e l'Ecumenismo della Chiesa Universale ===
[[File:Olympische Spelen te Rome, Paus Johannes XXIII zegent de deelnemers aan de Spele, Bestanddeelnr 911-5392.jpg|miniatura|Giovanni XXIII saluta gli atleti convenuti in piazza San Pietro per le Olimpiadi|sinistra]]
[[File:Giovanni XXIIIsedia.jpg|thumb|left|Giovanni XXIII in sedia gestatoria]]
Il 24 agosto 1960, alla vigilia dell'inizio dei [[Giochi della XVII Olimpiade]], il Papa pronunciò un discorso in [[piazza San Pietro]] rivolto a tutti gli atleti partecipanti alle Olimpiadi e impartì la benedizione apostolica sui presenti. Il 2 dicembre [[1960]] Giovanni XXIII incontrò in Vaticano, per circa un'ora, [[Geoffrey Francis Fisher]], [[arcivescovo di Canterbury]]. Fu la prima volta in oltre 400 anni che un capo della [[Chiesa anglicana]] visitava il papa. Il 12 agosto 1961, a seguito della morte del cardinale Tardini, nominò segretario di Stato il cardinale [[Amleto Giovanni Cicognani]].
Il radicalismo di papa Giovanni XXIII non si fermò all'informalità. Fra lo stupore dei suoi consiglieri e vincendo le remore e le resistenze della parte conservatrice della [[Curia Romana|Curia]], indisse un [[concilio ecumenico]], meno di novant'anni dopo il [[Primo Concilio Vaticano|Concilio Vaticano I]], Giovanni XXIII ebbe rapporti fraterni con i rappresentanti di diverse confessioni cristiane ed in particolar modo con il pastore David J. Du Plessis, ministro pentecostale della Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio. Mentre i suoi consiglieri pensavano a tempi lunghi (almeno un decennio) per i preparativi, Giovanni XXIII lo programmò e lo organizzò in pochi mesi.
[[File:Medicina Cattolica 1961 giovanniXXIII.jpg|miniatura|Papa Giovanni XXIII presenzia all'inaugurazione della facoltà di Medicina e Chirurgia dell'[[Università Cattolica del Sacro Cuore]] a Roma, il 5 novembre 1961. Dietro il pontefice si scorge, con la [[Berretta|berretta cardinalizia]] tra le mani, il [[Papa Paolo VI|cardinale Montini]], futuro papa Paolo VI]]
Il 17 ottobre [[1961]], in occasione dell'anniversario del [[rastrellamento del ghetto di Roma]], papa Giovanni XXIII ricevette in Vaticano un gruppo di centotrenta ebrei provenienti dagli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] per ringraziarlo per la sua opera a favore del popolo ebraico, prima e dopo il secondo conflitto mondiale, e li accolse con le parole bibliche: «Io sono Giuseppe, vostro fratello»<ref>''[[Genesi]]'', 45</ref>, in riferimento (oltre che al proprio nome di battesimo) all'incontro in [[Egitto]] e alla riconciliazione tra il patriarca [[Giuseppe (patriarca)|Giuseppe]] e i suoi [[Dodici tribù di Israele|undici fratelli]] che, in gioventù, lo avevano perseguitato<ref>[http://it.gariwo.net/persecuzioni/genocidio-ebrei/sono-giuseppe-vostro-fratello-8770.html Gariwo.net]</ref>.
 
[[File:Ioannes PP. XXIII, in Sedia gestatoria, 1962.jpg|thumb|left|Giovanni XXIII in [[sedia gestatoria]] nel 1962]]
Giovanni XXIII incontrò al Vaticano [[Geoffrey Francis Fisher]], [[arcivescovo di Canterbury]], per circa un'ora il [[2 dicembre]] [[1960]]. Fu la prima volta in oltre 400 anni che un capo della [[Chiesa Anglicana]] visitava il Papa.
Il 3 gennaio [[1962]] si diffuse la notizia che papa Giovanni XXIII avesse [[scomunica]]to [[Fidel Castro]] dando seguito al decreto del [[1949]] di [[papa Pio XII]] che vietava ai cattolici di appoggiare i governi comunisti. A parlare di scomunica fu l'arcivescovo [[Dino Staffa]], in quel momento segretario della Congregazione per i seminari, che in base ai suoi studi di [[diritto canonico]] la considerava già operata ''de facto'' se non ''de jure''<ref>[http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/cuba-fidel-castro-papa-el-papa-pope-vaticano-vatican-12303/ Fidel Castro, il "giallo" della scomunica] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120502042512/http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/cuba-fidel-castro-papa-el-papa-pope-vaticano-vatican-12303|data=2 maggio 2012}}, ''[[La Stampa]]'', 4 febbraio 2012]</ref>; inoltre altri importanti esponenti della curia volevano con questa mossa lanciare un segnale ostile al [[Centro-sinistra "organico"|centro-sinistra]] allora nascente in [[Italia]]<ref name="corriere" />. L'autorevolezza di tali voci fece in modo che la leggenda della scomunica non venisse smentita dal papa (che però ne fu molto dispiaciuto<ref name="corriere" />) e che fosse creduta da tutti, anche da Castro stesso, che aveva precedentemente abbandonato la fede [[Chiesa cattolica|cattolica]] e che lo considerò un evento di scarse conseguenze poiché, per sua stessa ammissione, non era mai stato credente.<ref>Documentario ''[[Comandante (film)|Comandante]]'' di [[Oliver Stone]] del [[2003]]</ref> In realtà tale atto non è stato mai effettuato dal pontefice, come ha rivelato il 28 marzo [[2012]] l'allora segretario monsignor [[Loris Capovilla]], secondo cui la parola "scomunica" non faceva parte del vocabolario del "Papa buono"<ref name="corriere">[http://www.corriere.it/esteri/12_marzo_28/segretario-papa-giovanni-scomunica_62ee0478-7903-11e1-9401-15564ff52752.shtml Il segretario di Giovanni XXIII: «La scomunica al Líder Máximo? Non c'è mai stata»] ''[[Corriere della Sera]]'' 28 marzo 2012</ref>. A testimonianza di quanto dichiarato vi è il diario di Giovanni XXIII in cui il papa non accenna al provvedimento né il 3 gennaio 1962 (data in cui parla solamente delle sue udienze) né in altre date<ref name="corriere" />.
 
Nello stesso 1962, il [[Sant'Uffizio]], presieduto dal cardinale [[Alfredo Ottaviani]], redasse il ''[[Crimen sollicitationis]]'', con l'avallo di papa Giovanni: un documento diretto a tutti i vescovi del globo, che stabilisce le pene da comminare secondo il [[diritto canonico]] nelle cause di ''[[sollicitatio ad turpia]]'' (latino, «provocazione a cose turpi»), cioè quando un chierico (presbitero o vescovo) veniva accusato di usare il sacramento della [[Penitenza (sacramento)|confessione]] per fare ''avance'' sessuali ai penitenti. In esso fu prevista, per gli episodi più gravi, la [[scomunica]] per coloro che non vi si fossero attenuti.
Il [[4 ottobre]] [[1962]], ad una settimana dall'inizio del [[Concilio Vaticano II]], Giovanni XXIII si recò in pellegrinaggio a [[Loreto]] e [[Assisi]] (Roncalli era dall'età di 14 anni terziario francescano) per affidare le sorti dell'imminente Concilio alla [[Maria, madre di Gesù|Madonna]] e a [[San Francesco]]. Per la prima volta dall'[[unità d'Italia]] un papa varcò i confini del [[Lazio]] ripercorrendo i territori che anticamente erano appartenuti allo [[Stato pontificio]]. Il breve tragitto ripristinò l'antica figura del papa pellegrino, ed il suo esempio venne poi seguito dai suoi successori [[Paolo VI]] e, in particolare, da [[Giovanni Paolo II]].
 
Il 7 marzo [[1963]], tra lo stupore generale, concesse udienza a Rada Chruščёva, figlia del [[segretario generale del PCUS]] [[Nikita Sergeevič Chruščëv|Nikita Chruščёv]], e a suo marito Alexei Adžubej: essi gli riportarono l'apprezzamento del leader sovietico per le iniziative del papa in favore della pace, lasciando intendere la disponibilità per lo stabilimento di relazioni diplomatiche tra il Vaticano e l'[[Unione Sovietica]]. In risposta Giovanni XXIII evidenziò la necessità di procedere per tappe in tale direzione, temendo che un tale passo, se troppo affrettato, non sarebbe stato condiviso dall'opinione pubblica<ref>Loris F. Capovilla (a cura di), ''Giovanni XXIII: Lettere 1958-1963'', Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1978</ref>.
La gente accolse favorevolmente questa iniziativa affollando non solo i due [[santuario|santuari]] meta del tragitto (ad [[Assisi]] persino i frati salirono sui tetti antistanti la [[basilica]]), ma anche le varie stazioni dove sostò il treno papale. Nello stesso anno (1962) il [[Sant'Uffizio]] nella figura di [[Alfredo Ottaviani]] redasse il ''[[Crimen sollicitationis]]'', con l'avallo di Papa Giovanni: un documento diretto a tutti i vescovi del globo, che stabilisce le pene da comminare secondo il [[diritto canonico]] nelle cause di ''[[sollicitatio ad turpia]]'' (latino, «provocazione a cose turpi»), cioè quando un chierico (presbitero o vescovo) veniva accusato di usare il sacramento della [[Penitenza (sacramento)|confessione]] per fare ''avances'' sessuali ai penitenti. Il documento regola inoltre lo svolgimento dei processi canonici relativi e ordina di mantenere sui fatti scoperti un segreto totale, comprendente anche i nomi delle vittime degli abusi, pena la scomunica.
 
=== Il Concilio Vaticano II ===
Il [[3 gennaio]] [[1962]] si diffuse la notizia che Papa Giovanni XXIII avesse [[scomunica]]to [[Fidel Castro]] dando seguito al decreto del [[1949]] di [[Papa Pio XII]] che vietava ai cattolici di appoggiare i governi comunisti. In realtà tale atto non è stato mai effettuato dal [[Papa|Pontefice]], come ha rivelato il [[28 marzo]] [[2012]] l'allora segretario di Angelo Giuseppe Rocalli, monsignor [[Loris Capovilla]], secondo cui la parola "scomunica" non faceva parte del vocabolario del ''Papa Buono''<ref name="corriere">[http://www.corriere.it/esteri/12_marzo_28/segretario-papa-giovanni-scomunica_62ee0478-7903-11e1-9401-15564ff52752.shtml Il segretario di Giovanni XXIII: «La scomunica al Líder Máximo? Non c'è mai stata»] ''[[Corriere della Sera]]'' 28 marzo 2012</ref>. A testimonianza di quanto dichiarato, basti leggere il diario di Giovanni XXIII in cui egli non accenna al provvedimento né il 3 gennaio 1962 (data in cui parla solamente delle sue udienze) né in altre date<ref name=corriere/>.
{{vedi anche|Documenti del Concilio Vaticano II|Ermeneutica del Concilio Vaticano II|Riforma liturgica del rito romano}}
Mentre i suoi consiglieri pensavano a tempi lunghi (almeno un decennio) per i preparativi, Giovanni XXIII programmò e organizzò in pochi mesi il [[Concilio Vaticano II]]. Il 25 dicembre 1961 firmò ufficialmente la Bolla d'Indizione ''Humanae Salutis'', e indicò la finalità del Concilio nella ricerca dell'unità e nella pace del mondo.<ref name="Periodico 2014">Periodico ''La domenica'', numero 1 2014, Alba (CN)</ref>
 
Il 4 ottobre [[1962]], a una settimana dall'inizio del [[Concilio Vaticano II]], Giovanni XXIII si recò in pellegrinaggio a [[Loreto]] e [[Assisi]] per affidare le sorti dell'imminente Concilio alla [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] e a [[San Francesco]] (Roncalli era dall'età di 14 anni terziario francescano). Per la prima volta dall'[[unità d'Italia]] un papa uscì dai confini di Roma e dintorni. Il breve tragitto costituì l'esempio di papa pellegrino che fu poi seguito dai suoi successori ([[Paolo VI]], [[Giovanni Paolo II]], ecc.). La gente accolse l'iniziativa affollando a dismisura le varie stazioni dove sostò il treno papale e i due [[santuario|santuari]] meta del tragitto (ad [[Assisi]] i frati salirono persino sui tetti antistanti la basilica).
A parlare di scomunica fu l'arcivescovo [[Dino Staffa]], in quel momento segretario della Congregazione per i seminari, che in base ai suoi studi di [[diritto canonico]] la considerava già operata ''de facto'' se non di diritto<ref>[http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/cuba-fidel-castro-papa-el-papa-pope-vaticano-vatican-12303/ Fidel Castro, il <<giallo>> della scomunica], ''[[La Stampa]]'', 4 febbraio 2012]</ref>; inoltre altri importanti esponenti della curia volevano con questa mossa lanciare un segnale ostile al [[centrosinistra]] nascente in [[Italia]]<ref name=corriere/>. L'autorevolezza di tali voci fece in modo che la leggenda della scomunica non venisse smentita dal Papa (che però ci rimase molto male<ref name=corriere/>) e che fosse creduta da tutti, anche dallo stesso Castro, che aveva precedentemente abbandonato la fede [[Cattolicesimo|cattolica]] e che dunque lo considerò un evento di scarse conseguenze poiché per sua stessa ammissione non è mai stato credente.<ref>Documentario ''[[Comandante (film)|Comandante]]'' di [[Oliver Stone]] del [[2003]]</ref>
 
[[File:Giovanni XXIII durante il Concilio Vaticano II (Lothar Wolleh).jpg|miniatura|Giovanni XXIII presiede la cerimonia di apertura del Concilio Vaticano II nella Basilica di San Pietro]]
[[File:Guardabosone-DSCF8864.JPG|thumb|right|250px|<center>Un monumento al Beato Giovanni XXIII a [[Guardabosone]] ([[provincia di Vercelli|VC]])</center>]]
Il Concilio fu aperto ufficialmente l'11 ottobre [[1962]] all'interno della [[basilica di San Pietro in Vaticano]] con una cerimonia solenne. In tale occasione Giovanni XXIII pronunciò il discorso ''[[Gaudet Mater Ecclesia]]'' (Gioisce la Madre Chiesa) nel quale indicò quale fosse lo scopo principale del concilio:
{{Citazione|[...] occorre che questa [[dottrina cristiana|dottrina]] certa ed immutabile, alla quale si deve prestare un assenso fedele, sia approfondita ed esposta secondo quanto è richiesto dai nostri tempi. Altro è infatti il deposito della Fede, cioè le verità che sono contenute nella nostra veneranda dottrina, altro è il modo con il quale esse sono annunziate, sempre però nello stesso senso e nella stessa accezione.|Papa Giovanni XXIII – Discorso per la solenne apertura del SS. Concilio, 11 ottobre [[1962]]<ref name="gaudet">{{cita news|data=11 ottobre 1962|url=http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/speeches/1962/documents/hf_j-xxiii_spe_19621011_opening-council_it.html|titolo=Discorso per la solenne apertura del SS. Concilio|autore=Papa Giovanni XXIII}}</ref>}}
 
Il concilio si caratterizzò pertanto subito per una marcata natura "pastorale": si vollero interpretare i "segni dei tempi" ({{passo biblico|Mt|16, 3}}); la Chiesa avrebbe dovuto riprendere a parlare con il mondo, anziché arroccarsi su posizioni difensive.
=== Il discorso della luna ===
Uno dei più celebri discorsi di papa Giovanni, forse una delle allocuzioni in assoluto più celebri della storia della Chiesa, è quello che ormai si conosce come «Il discorso della luna».
 
Nello stesso discorso Roncalli si rivolse anche ai «profeti di sventura»:<ref name="gaudet" />
L'[[11 ottobre]] [[1962]], in occasione della serata di apertura del Concilio, piazza San Pietro era gremita di {{cn|fedeli che, se pur non comprendendo a fondo il valore teologico dell'avvenimento, ne percepivano la storicità, la fondamentalità, la difficoltà}}, ed erano nel luogo che simboleggia il cattolicesimo, la piazza appunto. A gran voce chiamato ad affacciarsi, {{cn|cosa che non si sarebbe mai immaginata possibile richiedere al papa precedente}}, Roncalli disse di non voler parlare, ma limitarsi a benedire i presenti. Poi davvero si sporse, {{cn|a condividere con la piazza la soddisfazione per il raggiungimento del primo traguardo}}: si era arrivati ad aprirlo, il Concilio.
{{Citazione|Nelle attuali condizioni della società umana essi non sono capaci di vedere altro che rovine e guai; vanno dicendo che i nostri tempi, se si confrontano con i secoli passati, risultano del tutto peggiori; e arrivano fino al punto di comportarsi come se non avessero nulla da imparare dalla storia, che è maestra di vita, e come se ai tempi dei precedenti Concili tutto procedesse felicemente quanto alla dottrina cristiana, alla morale, alla giusta libertà della Chiesa|}}
 
Nel corso dell'[[XX secolo|ultimo secolo]] la Chiesa cattolica da [[Europa|eurocentrica]] si era andata caratterizzando sempre più come una Chiesa universale, soprattutto grazie alle attività [[evangelizzazione|missionarie]] avviate durante il [[pontificato]] di [[Pio XI]]. Il Concilio fu la prima vera occasione affinché le realtà ecclesiali fino a quel momento rimaste ai margini della Chiesa potessero farsi conoscere.
Il discorso a braccio fu poetico, dolce, semplice, e pur tuttavia conteneva elementi del tutto innovativi.
 
La diversità non era più rappresentata dalle sole [[Chiese cattoliche di rito orientale]], ma anche dalle Chiese [[America Latina|latino-americane]] e [[africa]]ne, che chiedevano maggiore considerazione per la loro "diversità". Non solo: al Concilio parteciparono per la prima volta, in qualità di osservatori, anche esponenti delle altre confessioni cristiane diverse da quella cattolica, come ad esempio quelle ortodosse e protestanti.
{{cn|Nel momento che avrebbe dato un nuovo corso alla religione cattolica}}, con un richiamo straordinario salutò la Luna: {{Quote|Cari figlioli, sento le vostre voci. La mia è una voce sola, ma riassume la voce del mondo intero. Qui tutto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la Luna si è affrettata stasera, osservatela in alto, a guardare a questo spettacolo.}}salutò i fedeli della sua diocesi (il papa è anche il vescovo di Roma), e si produsse in un atto di umiltà forse senza precedenti, asserendo tra le altre cose:
{{Quote|La mia persona conta niente, è un fratello che parla a voi, diventato padre per volontà di Nostro Signore, ma tutti insieme paternità e fraternità è grazia di Dio (..)
(...) Facciamo onore alle impressioni di questa sera, che siano sempre i nostri sentimenti, come ora li esprimiamo davanti al Cielo, e davanti alla Terra: Fede, Speranza, Carità, Amore di Dio, Amore dei Fratelli. E poi tutti insieme, aiutati così, nella santa pace del Signore, alle opere del Bene.}}E, sulla linea dell'umiltà, impartì un ordine da pontefice con il parlare di un curato:
{{Quote|Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell'amarezza.}}
 
[[File:100 Lire - Citta del Vaticano - Giovanni XXIII and Concilio Vaticano II.png|miniatura|Moneta commemorativa dell'apertura del Concilio Vaticano II, 100 [[Lira vaticana|lire]], tiratura 200.000 pezzi, 1962]]
Il Papa ora viveva con la piazza dei fedeli, ne condivideva la serata di fine estate, ne partecipava la sofferenza e la «maraviglia» per quella luna inattesa; {{cn|la Chiesa era davvero molto più comunitaria di quanto non fosse mai stata in passato}}. I fedeli avevano il Papa fra loro, con loro. {{cn|Proprio ciò per cui il Concilio era stato voluto.}}
Dal [[Concilio Vaticano II]], che Giovanni XXIII non vide terminare, si sarebbero prodotti negli anni successivi fondamentali cambiamenti che avrebbero dato una nuova connotazione al [[cattolicesimo]] moderno; gli effetti più immediatamente visibili consistettero nella [[riforma liturgica del rito romano]]<ref>Cfr. la costituzione ''[[Sacrosanctum Concilium]]'' e [[Papa Giovanni Paolo II]], enciclica ''[[Tertio Millennio Adveniente]]'' [http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/apost_letters/documents/hf_jp-ii_apl_10111994_tertio-millennio-adveniente_it.html n. 36], riguardante la liturgia e</ref>, in un nuovo [[ecumenismo]]<ref>Cfr. il decreto ''[[Unitatis Redintegratio]]'', promulgato il 21 novembre 1964 da [[papa Paolo VI]].</ref> e in un nuovo approccio al mondo e alla modernità<ref>Cfr. la costituzione ''[[Gaudium et spes]]'' dell'8 dicembre [[1965]], ultimo giorno del Concilio.</ref>.
 
=== LaIl crisidiscorso deidella missili a Cubaluna ===
{{vedi anche|CrisiDiscorso deidella missili di Cubaluna}}
[[File:Ioannes XXIII, from Correio da Manhã, AN.jpg|miniatura|Giovanni XXIII col [[Saturno (copricapo)|saturno]]]]
Uno dei più celebri discorsi di papa Giovanni è quello noto come "discorso della luna". In occasione della serata di apertura del Concilio, piazza San Pietro era gremita di fedeli radunati per una fiaccolata di preghiera indetta dall'[[Azione Cattolica]]. Chiamato a gran voce, Roncalli decise di affacciarsi, per benedire i presenti. Poi decise di pronunciare a braccio un discorso semplice, dolce e poetico, con un particolare richiamo alla luna, contenente elementi del tutto innovativi:
{{Citazione|Cari figlioli, sento le vostre voci. La mia è una voce sola, ma riassume la voce del mondo intero. Qui tutto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera - osservatela in alto - a guardare a questo spettacolo.}}
 
Salutò i fedeli della diocesi di Roma, essendone vescovo, e compì un atto di umiltà probabilmente senza precedenti, asserendo, tra le altre cose:
[[File:October 23, 1962- President Kennedy signs Proclamation 3504, authorizing the naval quarantine of Cuba.jpg|thumb|left|260px|Il presidente USA John Kennedy autorizza il blocco navale su Cuba]]
{{Citazione|La mia persona conta niente, è un fratello che parla a voi, diventato padre per volontà di Nostro Signore, ma tutti insieme paternità e fraternità è grazia di Dio (..)
Pochi giorni dopo l'apertura del [[Concilio ecumenico]], il mondo sembra precipitare nel baratro di un conflitto nucleare.
(...) Facciamo onore alle impressioni di questa sera, che siano sempre i nostri sentimenti, come ora li esprimiamo davanti al cielo, e davanti alla terra: fede, speranza, carità, amore di Dio, amore dei fratelli. E poi tutti insieme, aiutati così, nella santa pace del Signore, alle opere del bene.}}
Particolarmente famose sono le frasi finali, improntate sulla linea dell'umiltà:
{{Citazione|Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell'amarezza.}}
 
=== La crisi di Cuba ===
Il [[22 ottobre]] [[1962]], il [[Presidente degli Stati Uniti d'America]], [[John F. Kennedy]], infatti, annuncia alla nazione la presenza di installazioni missilistiche a [[Cuba]] e l'avvicinamento all'isola di alcune navi sovietiche con a bordo le testate nucleari per l'armamento dei missili. Il presidente americano impone un [[blocco navale]] militare a 800 miglia dall'isola, ordinando agli equipaggi di essere pronti ad ogni eventualità, ma le navi sovietiche sembrano intenzionate a forzare il blocco.
{{vedi anche|Crisi dei missili di Cuba|Radiomessaggio per l'intesa e la concordia tra i popoli}}
 
[[File:October 23, 1962- President Kennedy signs Proclamation 3504, authorizing the naval quarantine of Cuba.jpg|thumb|Il presidente USA [[John Fitzgerald Kennedy|John Kennedy]] autorizza il blocco navale di [[Cuba]]]]
Di fronte alla drammaticità della situazione, il Papa sente la necessità di agire per la pace. Il [[25 ottobre]] successivo, alla [[Radio vaticana]], rivolge "a tutti gli uomini di buona volontà" un messaggio in lingua francese, già consegnato - in precedenza - agli ambasciatori degli Stati Uniti e dell'[[Unione Sovietica]], presso la santa Sede: ''“Alla Chiesa sta a cuore più d’ogni altra cosa la pace e la fraternità tra gli uomini; ed essa opera senza stancarsi mai, a consolidare questi beni. A questo proposito, abbiamo ricordato i gravi doveri di coloro che portano la responsabilità del potere. Oggi noi rinnoviamo questo appello accorato e supplichiamo i Capi di Stato di non restare insensibili a questo grido dell’umanità. Facciano tutto ciò che è in loro potere per salvare la pace: così eviteranno al mondo gli orrori di una guerra, di cui nessuno può prevedere le spaventevoli conseguenze. Continuino a trattare. Sì, questa disposizione leale e aperta ha grande valore di testimonianza per la coscienza di ciascuno e in faccia alla storia. Promuovere, favorire, accettare trattative, ad ogni livello e in ogni tempo, è norma di saggezza e prudenza, che attira le benedizioni del Cielo e della terra”''<ref>[http://www.news.va/it/news/cinquantanni-fa-la-crisi-di-cuba-limpegno-per-la-p Radio Vaticana, 23 ottobre 2012]</ref>.
Pochi giorni dopo l'apertura del [[Concilio ecumenico]], il mondo sembra precipitare nel baratro di un conflitto nucleare. Il 22 ottobre [[1962]], il [[presidente degli Stati Uniti d'America]] [[John F. Kennedy]] annuncia alla nazione la presenza di installazioni missilistiche a [[Cuba]] e l'avvicinamento all'isola di alcune navi sovietiche con a bordo le testate nucleari per l'armamento dei missili. Il Presidente statunitense impone un [[blocco navale]] militare a 800 miglia dall'isola, ordinando agli equipaggi di essere pronti a ogni eventualità, ma le navi sovietiche sembrano intenzionate a forzare il blocco.
 
Di fronte alla drammaticità della situazione, il Papa sente la necessità di agire per la pace. Il [[25 ottobre]] successivo, alla [[Radio Vaticana]], rivolge "a tutti gli uomini di buona volontà" un messaggio in lingua francese, già consegnato - in precedenza - all'ambasciatore degli Stati Uniti presso la santa Sede e ai rappresentanti dell'[[Unione Sovietica]]:
Il messaggio suscita consenso in entrambe le parti in causa e la crisi rientra.
{{q|Alla Chiesa sta a cuore più d'ogni altra cosa la pace e la fraternità tra gli uomini; ed essa opera senza stancarsi mai, a consolidare questi beni. A questo proposito, abbiamo ricordato i gravi doveri di coloro che portano la responsabilità del potere. Oggi noi rinnoviamo questo appello accorato e supplichiamo i Capi di Stato di non restare insensibili a questo grido dell'umanità. Facciano tutto ciò che è in loro potere per salvare la pace: così eviteranno al mondo gli orrori di una guerra, di cui nessuno può prevedere le spaventevoli conseguenze. Continuino a trattare. Sì, questa disposizione leale e aperta ha grande valore di testimonianza per la coscienza di ciascuno e in faccia alla storia. Promuovere, favorire, accettare trattative, ad ogni livello e in ogni tempo, è norma di saggezza e prudenza, che attira le benedizioni del Cielo e della terra<ref>[http://www.news.va/it/news/cinquantanni-fa-la-crisi-di-cuba-limpegno-per-la-p Radio Vaticana, 23 ottobre 2012]</ref>.}}
 
Il messaggio suscita consenso in entrambe le parti in causa; alla fine la crisi rientra.
L'importanza del passo compiuto dal Papa è testimioniata dal russo Anatoly Krasikov, nella biografia di Giovanni XXIII scritta da Marco Roncalli: ''“Resta curioso il fatto che negli Stati cattolici non si riesca a trovare traccia di una reazione ufficiale positiva, all’appello papale alla pace, mentre l’ateo Kruscev non ebbe il più piccolo momento di esitazione per ringraziare il papa e per sottolineare il suo ruolo primario per la risoluzione di questa crisi che aveva portato il mondo sull’orlo dell’abisso”''<ref>[http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/cuba-vaticano-vatican-18705/ Lorenzo Carlessio, ''La Stampa, Vatican insider'', 24 aprile 2013]</ref>.
 
Non sono stati ancora pubblicati documenti sull'attività per la pace esercitata in quei giorni della diplomazia vaticana nei confronti del cattolico Kennedy e sull'Unione Sovietica, per tramite del governo italiano<ref>All'epoca la [[Santa Sede]] non stringeva relazioni diplomatiche ufficiali con l'Unione Sovietica</ref>, presieduto dal democristiano [[Amintore Fanfani]]. È certo, peraltro, che il 27 ottobre alle ore 11:03, dopo nemmeno quarantotto ore dal radiomessaggio del Papa, giunge a Washington una proposta del leader sovietico [[Nikita Sergeevič Chruščëv|Nikita Chruščёv]] concernente il ritorno in Patria delle navi sovietiche e lo smantellamento delle postazioni cubane in cambio del ritiro delle testate atomiche americane dalla [[Turchia]] e dall'[[Italia]]<ref>John T. Correll, ''Airpower and the Cuban Missile Crisis''. In: ''AirForce-Magazine.com 88'', agosto 2005</ref> ([[San Vito (base aeronautica)|base di San Vito dei Normanni]]). Poiché in quella stessa mattinata, nella capitale degli Stati Uniti, era presente [[Ettore Bernabei]], uomo di fiducia di Fanfani, già con l'incarico di consegnare al presidente Kennedy una nota del governo italiano con la quale si accettava il ritiro dei missili dalla base italiana<ref>Paolo Cacace, ''L'atomica europea: I progetti della guerra fredda, il ruolo dell'Italia, le domande del futuro'', Roma, Fazi editore, 2004, p. 94</ref>, non è improbabile che la mediazione diplomatica sia stata abilmente concertata tra il Vaticano e [[Palazzo Chigi]].
La drammatica esperienza convince ancor più Giovanni XXIII a un rinnovato impegno per la pace. Da questa consapevolezza, nasce, nell’[[aprile]] del [[1963]], la stesura dell’enciclica ''Pacem in Terris''.
 
Il 28 ottobre gli Stati Uniti accettano la proposta sovietica.
 
L'importanza del passo compiuto dal Papa è testimoniata dal russo Anatoly Krasikov, nella biografia di Giovanni XXIII scritta da Marco Roncalli: "Resta curioso il fatto che negli Stati cattolici non si riesca a trovare traccia di una reazione ufficiale positiva, all'appello papale alla pace, mentre l'ateo Kruscev non ebbe il più piccolo momento di esitazione per ringraziare il Papa e per sottolineare il suo ruolo primario per la risoluzione di questa crisi che aveva portato il mondo sull'orlo dell'abisso"<ref>Lorenzo Carlessio, [http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/cuba-vaticano-vatican-18705/ ''La Stampa, Vatican insider''], 24 aprile 2013</ref>. In data 15 dicembre [[1962]], infatti, perveniva al Papa un biglietto di ringraziamento del ''leader'' sovietico del seguente tenore: "In occasione delle sante feste di Natale La prego di accettare gli auguri e le congratulazioni... per la sua costante lotta per la pace e la felicità e il benessere'<ref>Claudio Rendina, ''op. cit.'', p. 808</ref>. La drammatica esperienza convince ancor più Giovanni XXIII a un rinnovato impegno per la pace. Da questa consapevolezza, nasce, nell'[[aprile]] del [[1963]], la stesura dell'enciclica ''Pacem in Terris''.
 
=== Pacem in Terris ===
{{vedi anche|Pacem in Terris}}
[[File:firmapaceminterrisIoannes XXIII, signing of Pacem in Terris, 1963.jpg|thumb|right|200pxleft|Giovanni XXIII firma l'enciclica "''Pacem in Terris"'']]
 
La ''Pacem in Terris'' resta tuttora un brano fondamentale della teologia cattolica sul versante della socialità e, della vita civile. Ede è per altro verso comunque un brano importante anche per ladella cultura sociale occidentale (anche laica) del Novecento,. È un testo la cui lettura (peraltro, discretamente agevole), è necessaria per la comprensione di alcune tracce della politica vaticana e di quella occidentale.
 
Giovanni XXIII rivelò<ref>Intervista al [[Silvio Oddi|cardinale Oddi]], su ''Il Sabato'', 10 novembre 1990, riportata in [{{cita web|url=http://rassegnastampa.totustuus.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1285]|titolo=Copia archiviata|accesso=27 ottobre 2006|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060513082123/http://rassegnastampa.totustuus.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1285|dataarchivio=13 maggio 2006}}</ref> che aveva affidato la composizione delle sue encicliche più famose, quelle di carattere sociale, a suoi collaboratori: nel caso della ''[[Mater et Magistra]]'' fu lui stesso a confermarlo alla finestra di piazza sanSan Pietro, precisando che il gruppo degli esperti incaricati di stendere questo testo si era rifugiatoritirato in Svizzera e lui ne aveva perduto ognile tracciatracce. Per l'enciclica ''Pacem in terrisTerris'' accadde lo stesso: ricevendo il primo ministro del [[Belgio]], [[Théo Lefévre]], che si complimentava per la pubblicazione del documento, gli confidò: «Guardi,[...] aA parte alcune righe che sono mie, tutto il resto è il frutto del lavoro di altri... Sono problemi che il Papa non può conoscere a fondo». Anche il giornale umoristico belga ''Pan'' riportò l'episodio.
È la prima enciclica che oltre al clero e ai fedeli cattolici si rivolge "a tutti gli uomini di buona volontà".
 
È la prima enciclica che oltre al clero e ai fedeli cattolici si rivolge "a tutti gli uomini di buona volontà".
[http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_11041963_pacem_it.html Letta nelle titolazioni dei suoi capoversi], parrebbe un documento pressoché statutario, costituzionale, di organica classificazione di diritti e doveri. Letta storicamente, invece, contiene in sé elementi che valsero di ''force de frappe'' per superare l'immobilismo nei rapporti idealistici fra Chiesa e Stati, allora praticamente stagnante.
 
Letta nelle intitolazioni dei suoi capoversi, parrebbe un documento pressoché statutario e costituzionale, un'organica classificazione di diritti e doveri. Letta storicamente, invece, contiene elementi che valsero di ''force de frappe'' per superare l'immobilismo nei rapporti idealistici fra Chiesa e Stati, allora praticamente stagnanti. Il richiamo alle necessità dello [[statoStato sociale]], mentre nel mondo occidentale cominciavano ada essere proposti schemi di capitalismo oltranzista sullo stile statunitense, giungeva in piena guerra fredda, con nazioni europee intente a pagare anche politicamente ede amministrativamente i tributi della disfatta, e per questo più inclini a considerare (ciò che sarebbe stato anche strumento di facilitazione gestionale per i governi) riduzioni delledella spesespesa pubblichepubblica perdestinata all'assistenza sociale.
 
[[File:Floris Francesco Capovilla - Pacem in terris.webmsd.webm|thumb|[[Loris Francesco Capovilla]] - Attualità della ''Pacem in Terris'']]
Per contro, l'enciclica non andava certo verso proposte di stato che da sociale potesse divenire socialista, e ristorava il ruolo di centralità dell'uomo, di libero pensiero e intendimento, ragione e motore delle scelte ideali ed obiettivo della socialità. Vale la pena di riportare il punto 5:
L'enciclica non andava verso proposte di Stato che da sociale potesse divenire [[Stato socialista|socialista]], e puntava al ruolo di centralità dell'uomo, di libero pensiero e intendimento, ragione e motore delle scelte ideali e obiettivo della socialità. È opportuno riportare il punto 5:
{{quote|In una convivenza ordinata e feconda va posto come fondamento il principio che ogni essere umano è persona cioè una natura dotata di intelligenza e di volontà libera; e quindi è soggetto di diritti e di doveri che scaturiscono immediatamente e simultaneamente dalla sua stessa natura: diritti e doveri che sono perciò universali, inviolabili, inalienabili}}
{{Citazione|In una convivenza ordinata e feconda va posto come fondamento il principio che ogni essere umano è persona cioè una natura dotata di intelligenza e di volontà libera; e quindi è soggetto di diritti e di doveri che scaturiscono immediatamente e simultaneamente dalla sua stessa natura: diritti e doveri che sono perciò universali, inviolabili, inalienabili}}
 
La pace, oggetto fondamentale e dichiarato dell'enciclica, può sorgere solo dalla riconsiderazione, in senso forse «''particulare» o forse meglio'' (umanistico,) del valore dell'uomodel "singolo individuo", che non può annientarsi al cospetto dei sistemi, siano essi capitalistici o socialisti. È la poco ricordatacosiddetta «terza via», nota anche dettacome «via del buon senso», oggi riscoperta da sempre più persone e gruppi, ma definita già al tempo ben definita.
 
=== La morte ===
[[File:St. Peter's Basilica - Tomb of Pope John XXIII.jpg|thumb|Tomba di Giovanni XXIII, nelle [[Grotte Vaticane]], prima della beatificazione]]
[[File:JanXXIII.Grób.JPG|thumb|250px|Sarcofago contenente la salma in abito corale di Giovanni XXIII, nella [[Basilica di San Pietro in Vaticano]]. Il volto e le mani sono rivestiti da una pellicola di cera.]]
[[File:Reliquienschrein Papst Johannes XXIII. - Petersdom 1.JPG|thumb|Tomba di Giovanni XXIII, nella [[basilica di San Pietro in Vaticano]]. Il volto e le mani sono rivestiti da una pellicola di cera]]
[[File:Body (face detail) of Pope Blessed Ioannes XXIII in St. Peter's Basilica - 20 Sept. 2010.jpg|thumb|250px|Particolare del volto]]
[[File:Body (face detail) of Pope Blessed Ioannes XXIII in St. Peter's Basilica - 20 Sept. 2010.jpg|thumb|Particolare del volto]]
Sin dal settembre [[1962]], prima ancora dunque dell'apertura del [[Concilio]], si erano manifestate le avvisaglie della malattia fatale: un [[tumore dello stomaco]], patologia che aveva già colpito altri fratelli Roncalli.<ref>Marco Roncalli. '' op. cit.'', p. 562</ref>
Sin dal settembre [[1962]], prima ancora dell'apertura del [[Concilio]], Giovanni XXIII incominciò ad avvertire le avvisaglie di un [[tumore dello stomaco]], patologia che aveva già colpito alcuni membri della sua famiglia<ref>Marco Roncalli, ''Giovanni XXIII. Angelo Giuseppe Roncalli. Una vita nella storia'', Torino, Lindau, 2012, pp. 699-700</ref>.
 
Pur visibilmente provato dal progredire del cancro, papa Giovanni firmò l'[[11 aprile]] 1963 il papa firmò e pubblicò l'enciclica ''[[Pacem in Terris]]'' e, un mese più tardi, l'[[11 maggio]] [[1963]], ricevette dal Presidentepresidente della Repubblica italiana [[Antonio Segni]] il [[premio Balzan]] per il suo impegno in favore della pace<ref>[https://www.balzan.org/it/news/50-anni-fa-papa-giovannixxiii-in-quirinale-per-il-premio-balzan Il Papa in Quirinale per il Premio Balzan]</ref>. Questo fu il suo ultimo impegno ufficiale; l'ultima apparizione fu invece il 23 maggio, allorché in occasione della solennità dell'Ascensione si affacciò per l'ultima volta dalla finestra del [[Palazzo Apostolico]] per recitare il ''Regina Coeli''.
Fu il suo ultimo impegno pubblico.
Il [[23 maggio]] 1963, solennità dell'Ascensione, si affacciò per l'ultima volta dalla finestra per recitare il Regina Coeli.
 
Il 31 maggio il quadro clinico del pontefice incominciò a precipitare: nel primo pomeriggio del 3 giugno gli venne riscontrata una febbre di circa 42 [[°C]]. Seppur sempre più provato, Giovanni XXIII si mantenne lucido fino agli ultimi istanti, nei quali affidò le sue ultime parole al segretario particolare mons. [[Loris Francesco Capovilla]]:
Il [[31 maggio]] [[1963]] iniziò l'agonia.
Nel primo pomeriggio del [[3 giugno]] [[1963]], Papa Giovanni patì di una febbre altissima, circa 42 gradi, in conseguenza alla malattia che lo affliggeva da tempo.
 
{{q|Perché piangere? È un momento di gioia questo, un momento di gloria|}}
Giovanni XXIII morì alle 19:49 del [[3 giugno]] [[1963]].
 
«PerchéGiovanni piangere?XXIII Èmorì unalle momento19:49 didel gioia3 questogiugno [[1963]], un momentoall'età di gloria»81 furonoanni, lementre suein [[ultimepiazza parole]]San Pietro rivoltevolgeva al suotermine segretario,una [[Lorismessa Francescodi Capovilla]].preghiera per lui<ref>[[Denis Mack Smith]], ''L'Italia del XX secolo'', vol. VI (1961-1970), Rizzoli, 1977.</ref>.
 
Memore dell'esito disastroso dell'intervento praticato cinque anni prima sulla salma di [[papa Pio XII]], Roncalli si era raccomandato con il proprio medico di fiducia, il professor [[Pietro Valdoni]] (direttore dell’istituto di chirurgia generale del [[Policlinico Umberto I]] di Roma), affinché eventuali interventi conservativi sui suoi resti fossero condotti con perizia e criterio. Valdoni e l'[[anestesista]] Nicola Mazzoni contattarono alcuni esperti di [[medicina legale]] e [[anatomia]], fino ad arrivare al professor Gastone Lambertini, che presentò loro il quarantenne professor Gennaro Goglia, che da due anni andava perfezionando un metodo di conservazione cadaverica basato sull'iniezione nelle arterie principali di un liquido da lui inventato, allo scopo di sostituire il più possibile il sangue e i fluidi corporei.
Dal [[Secondo Concilio Vaticano|Concilio Vaticano II]], che Giovanni XXIII non vide dunque terminare, {{cn|si sarebbero prodotti negli anni successivi fondamentali cambiamenti che avrebbero dato una nuova connotazione al [[cattolicesimo]] moderno}}; {{cn|gli effetti più immediatamente visibili consistettero nella [[riforma liturgica]]}}, {{cn|in un nuovo [[ecumenismo]]}} {{cn|e infine in un nuovo approccio al mondo e alla modernità.}}
 
La sera del 3 giugno Goglia venne chiamato in Vaticano e praticò l'intervento sulla salma del papa<ref>''Famiglia Cristiana'', n. 22 del 3/6/2001.</ref>; nei giorni seguenti tornò più volte a controllare che non insorgessero problemi.
Giovanni XXIII venne inizialmente sepolto nelle [[Grotte Vaticane]] e all'atto della beatificazione il suo corpo fu riesumato. La salma fu trovata in un perfetto stato di conservazione (salvo annerimenti vari e lievi colliquazioni nelle parti declivi), grazie al particolare processo d'imbalsamazione eseguito dal professor Gennaro Goglia subito dopo il decesso, consistente tra l'altro nell'iniettare molti litri di liquido conservativo nelle arterie principali, sostituendo il sangue<ref>''Famiglia Cristiana'', n. 22 del 3/6/2001.</ref>. Praticati alcuni interventi conservativi, sul volto e sulle mani fu applicato uno strato conservativo di cera. Indi, dopo la cerimonia di beatificazione e l'ostensione ai fedeli, la salma fu tumulata in un'urna di vetro in un altare della navata destra della [[basilica di San Pietro]].
 
L'indomani il corpo del papa, rivestito dei molteplici paramenti propri del lutto pontificio ([[mitria]] dorata, [[fanone papale]], [[Pallio (paramento liturgico)|pallio]], [[Rocchetto (paramento liturgico)|rocchetto]], [[chiroteche]], [[Pantofole papali|pantofole]], [[Dalmatica|dalmatiche]], [[Manipolo (paramento liturgico)|manipolo]] e [[Pianeta (paramento liturgico)|pianeta]], il tutto di colore rosso), venne traslato nella [[basilica di San Pietro]] ed esposto dinnanzi all'altare maggiore su un catafalco all'omaggio dei fedeli. Fu l'ultima occasione in cui il rito funebre pontificio ricorse a simili fasti; infatti cinque anni prima Roncalli stesso, nel commentare le esequie del predecessore, aveva - insieme con altri cardinali - aspramente criticato la spettacolarizzazione dell'insieme e la prolungata ostensione della salma (oltretutto il corpo di Pio XII era già in avanzato stato di decomposizione):
== La beatificazione e la canonizzazione ==
Giovanni XXIII fu dichiarato [[beato]] da [[papa Giovanni Paolo II]] il [[3 settembre]] [[2000]]. Il [[Martirologio Romano]] indica come data di culto il [[3 giugno]], mentre le [[diocesi di Roma]] e di [[diocesi di Bergamo|Bergamo]] e l'[[arcidiocesi di Milano]] ne celebrano la memoria locale l'11 ottobre, anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II ([[11 ottobre]] [[1962]]).
 
{{q|[è sgradita ai cardinali] la {{sic|obligata}} assistenza alla deposizione della salma nelle tre casse di prescrizione ed ugualmente sgradito il miserabile castello piantato nell’emiciclo della Confessione, da parere un palco per la [[ghigliottina]]. Queste due operazioni non occorre che il gran {{sic|publico}} vi assista. Una volta posto il velo bianco di seta sulla faccia del cadavere, il resto deve essere riservato a pochissimi testimonii.<ref>Enrico Galavotti, [https://journals.openedition.org/mefrim/2385 ''« Eccomi nominato papa ». Il diario del conclave del 1958 del cardinale Angelo Giuseppe Roncalli'']</ref>|}}
In generale, ai fini della beatificazione, la [[Chiesa cattolica]] ritiene necessario un [[miracolo]]: nel caso di Giovanni XXIII, ha ritenuto miracolosa la guarigione improvvisa, avvenuta a [[Napoli]] il [[25 maggio]] [[1966]], di suor Caterina Capitani, delle [[Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli|Figlie della Carità]], affetta da una [[gastrite]] ulcerosa emorragica gravissima che l'aveva ridotta in fin di vita.
La [[suora]], dopo aver pregato papa Giovanni XXIII insieme alle consorelle, avrebbe avuto una sua visione, seguita dalla subitanea guarigione, dichiarata in seguito scientificamente inspiegabile dalla Consulta Medica della [[Congregazione per le Cause dei Santi]]<ref>[http://www.ofm.org/3/post/JNxxiii02.html Dall'Osservatore Romano del 3 settembre 2000]</ref>.
Dal [[2000]] numerose sono state le segnalazioni e i presunti miracoli. Uno di questi avrebbe passato il vaglio delle consulte mediche e dei teologi della [[Congregazione per le Cause dei Santi]].
Giovanni XXIII sarà canonizzato da [[Papa Francesco]] nel mese di [[dicembre]] del [[2013]] insieme ad un altro [[papa]], [[Giovanni Paolo II]].
 
La messa esequiale si celebrò in San Pietro il 6 giugno, dopodiché Giovanni XXIII venne sepolto in un sarcofago nelle [[Grotte Vaticane]] anche se in un suo autografo lasciò la sua volontà di essere sepolto al Laterano<ref>M. Manzo, ''Papa Giovanni vescovo a Roma. Sinodo e pastorale diocesana nell’episcopato romano di Roncalli'', Cinisello Balsamo, 1991: "Esprimo però il vivo desiderio e la fervida preghiera che [...] le mie povere ''exuviae'' vengano pietosamente trasferite dalla cripta di S. Pietro alla cappella interna – che non potrà certo mancare – dello stesso Vicariato. [...] Questa carità come opera di misericordia mi permetto di chiedere perché il mio tenue ricordo rimanga a San Giovanni, a segno di protezione e di benedizione precipua sopra la diocesi di Roma, che ho sempre sentito di amare tanto, sulle tracce di San Pietro apostolo, primo suo vescovo, e come tale erede del supremo Pontificato ''urbis et orbi'', che nonostante la mia indegnità, il Signore si è degnato di affidarmi".</ref>.
== La memoria di Papa Giovanni a Sotto il Monte ==
Questo piccolo paese del bergamasco, che diede i natali ad Angelo Roncalli, è oggi meta di numerosi pellegrinaggi. Oltre la casa natale, particolarmente significativo è il museo che Mons. [[Loris Francesco Capovilla]], Segretario personale di Giovanni XXIII, ha allestito dal 1988 nella residenza di [[Ca' Maitino]] (sempre presso Sotto il Monte), dove Roncalli era solito recarsi per le sue ferie estive prima di essere eletto Papa. Questo museo conserva innumerevoli cimeli appartenuti a Giovanni XXIII lì raccolti da Mons. Capovilla, fra i quali il letto su cui il Pontefice spirò il 3 giugno 1963 e l'altare della cappella privata.
 
Per la prima volta durante i successivi [[novendiali]] non venne eretto il ''tumulo'' (il tradizionale catafalco di forma piramidale coperto di drappi neri e ornato da molti ceri votivi) dinnanzi all'altare maggiore di San Pietro.
== La scelta del nome ==
{{vedi anche|Antipapa Giovanni XXIII}}
Quando il cardinale Angelo Giuseppe Roncalli fu eletto e divenne papa Giovanni, ci fu una piccola controversia per decidere se lui doveva essere chiamato Giovanni XXIII oppure Giovanni XXIV; lui stesso dichiarò che il suo [[nome pontificale]] era Giovanni XXIII chiudendo la questione.
 
Nel [[2000]], all'atto della beatificazione, si procedette all'esumazione della salma, che fu trovata in un perfetto stato di conservazione (salvo annerimenti vari e lievi colliquazioni nelle parti declivi), a riprova della perizia dell'intervento praticato dal professor Goglia. Una volta praticati alcuni interventi conservativi, sul volto e sulle mani fu applicato uno strato conservativo di cera. Dopo la cerimonia di beatificazione e l'ostensione ai fedeli, la salma (rivestita in [[abito corale]], con [[camauro]] e [[mozzetta]] rosso-ermellinati) fu ricomposta in un'urna di vetro in un altare della navata destra della [[basilica di San Pietro]].
La decisione di Roncalli di non essere chiamato Giovanni XXIV, come ci si poteva aspettare, valeva come una conferma dello stato di antipapa di questo primo Giovanni XXIII. La scelta del numerale "XXIII" da parte di Roncalli venne presa, in un certo senso, già nell'estate del [[1958]] a [[Lodi]] dove l'allora ancora porporato, in visita al vescovo [[Tarcisio Vincenzo Benedetti]], visitò la quadreria della Sala Gialla del [[Palazzo Vescovile (Lodi)|palazzo vescovile di Lodi]], dove sono presenti le effigi dell'antipapa Giovanni XXIII e dell'imperatore [[Sigismondo del Sacro Romano Impero|Sigismondo]], che si incontrarono a Lodi nel [[1414]]. Roncalli fece notare bonariamente all'amico Benedetti che non era conveniente tenere in un palazzo vescovile il quadro di un antipapa. Sorta la discussione circa il nome Giovanni XXIII o XXIV in un'eventuale scelta di "Giovanni" da parte di un nuovo pontefice, Roncalli espresse l'opinione che fosse giusto Giovanni XXIII, poiché [[antipapa Giovanni XXIII|Baldassarre Cossa]] era stato un antipapa. Non sapeva che da lì a pochi mesi sarebbe stato lui, come successore di [[papa Pio XII|Pio XII]], a compiere quella scelta.
 
== Beatificazione e canonizzazione ==
Dal punto di vista storico il problema rimane. I due papi dell'[[Concilio di Pisa|obbedienza pisana]], per cinque secoli, furono riconosciuti come legittimi successori di Gregorio XII, e il nome di [[Papa Alessandro V|Alessandro V]] ne è la prova: il successivo papa Alessandro assunse la numerazione [[Papa Alessandro VI|VI]], perché allora Alessandro V e il Cossa erano annoverati tra i pontefici; invece il nome del secondo papa pisano, Giovanni XXIII-Cossa, fu ripreso da Roncalli tale e quale, poiché quest'ultimo fu eletto in un periodo in cui l'opinione della storiografia era mutata e lui condivideva tale opinione.
[[File:Canonization 2014- The Canonization of Saint John XXIII and Saint John Paul II (14033195931).jpg|thumb|Canonizzazione celebrata da papa Francesco]]
In sostanza: il nome "Alessandro" fu ripreso prima che Filargo e Cossa non fossero più considerati veri papi, mentre il nome "Giovanni" fu preso dopo che i due non furono più considerati tali, con gli esiti che abbiamo visto.
Giovanni XXIII fu dichiarato [[beato]] da [[Giovanni Paolo II]] il 3 settembre [[2000]]. Inizialmente fu stabilita come data della sua ricorrenza il [[3 giugno]], giorno della sua morte, mentre le [[diocesi di Roma]] e di [[diocesi di Bergamo|Bergamo]] e l'[[arcidiocesi di Milano]] ne celebravano la memoria locale l'[[11 ottobre]], anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II (11 ottobre [[1962]]). A seguito della canonizzazione, è stata stabilita come unica data a livello universale l'11 ottobre<ref>{{cita web|url=http://www.osservatoreromano.va/it/news/i-santi-giovanni-xxiii-e-giovanni-paolo-ii|titolo=Decreto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti per i santi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II|accesso=13 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140913213758/http://www.osservatoreromano.va/it/news/i-santi-giovanni-xxiii-e-giovanni-paolo-ii|dataarchivio=13 settembre 2014|urlmorto=sì}}</ref>.
 
In generale, ai fini della [[beatificazione]], la [[Chiesa cattolica]] ritiene necessario un [[miracolo]]: nel caso di Giovanni XXIII, ha ritenuto miracolosa la guarigione improvvisa, avvenuta a [[Napoli]] il 25 maggio [[1966]], di suor Caterina Capitani, delle [[Figlie della carità di San Vincenzo de' Paoli|Figlie della carità]], affetta da una [[gastrite]] ulcerosa emorragica gravissima che l'aveva ridotta in fin di vita.
Resta il fatto che nella [[Basilica di San Paolo fuori le Mura]] i mosaici dei due papi pisani si trovano entrambi esposti, prova che la tradizione successiva li aveva riconosciuti entrambi: [[papa Martino V|Martino V]] si considerava successore immediato di Giovanni XXIII (del quale era stato sostenitore) e non di Gregorio XII (anche se quest'ultimo, e non Giovanni, fu nominato da Martino, alla sua morte, pontefice emerito di Roma), in quanto Martino pensava, e con lui molti altri, che Gregorio avesse smesso di essere papa già con la deposizione del [[1409]] e che la sua abdicazione del [[1415]] fosse stata un'onorevole formalità. [[Papa Leone XIII]] nel [[1893]] fece restaurare la tomba di Alessandro V, in quanto suo predecessore: ciò implica che considerava anche Giovanni XXIII (XXII) suo legittimo predecessore. Per secoli è regnata l'incertezza tra chi, come Martino V, Alessandro VI e Leone XIII, li considerava veri papi e chi no. Dunque [[Angelo Roncalli]] scelse di chiamarsi con il nome di un sedicente papa, che era stato presente nelle liste ufficiali (e anche nell'[[Annuario Pontificio]]) fino al [[1947]], perché condivideva la tesi degli storici, adottata da qualche anno anche nella Chiesa, secondo cui Cossa in realtà era stato, così come Filargo, solo un usurpatore.
La [[suora]], dopo aver pregato papa Giovanni XXIII insieme con le consorelle, avrebbe avuto una sua visione, seguita dalla subitanea guarigione, dichiarata in seguito scientificamente inspiegabile dalla Consulta medica della [[Congregazione delle cause dei santi]]<ref name="autogenerato2" />.
Dal [[2000]] numerose sono state le segnalazioni e i presunti miracoli<ref>[http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/roncalli-33689/ I tanti «miracoli» del Papa che diventa santo senza miracolo]</ref>.
 
Il 5 luglio [[2013]] [[papa Francesco]] ha firmato il decreto per la [[canonizzazione]] di Giovanni XXIII e di [[Giovanni Paolo II]] che è avvenuta il 27 aprile [[2014]],<ref name="autogenerato1" /> prescindendo dai risultati del processo indetto dalla congregazione competente per la veridicità di un secondo miracolo<ref name="autogenerato1" />
Nel [[1907]], nel romanzo ''Il Padrone del Mondo'', [[Robert Hugh Benson]] chiama gli ultimi due papi della storia "Giovanni XXIV" e "Silvestro III" poiché allora, e fino al '47, Filargo e Cossa erano considerati veri papi, mentre [[Papa Silvestro III|Silvestro III]] era considerato un [[antipapa]] (infatti il suo ritratto a San Paolo fuori le Mura non c'è), esattamente l'opposto di quanto succede oggi.
<ref name="giorno">[[Il Giorno]], Bergamo, 5 luglio 2013 [http://www.ilgiorno.it/bergamo/cronaca/2013/07/05/915111-papa-giovanni-XXIII-santo-angelo-roncalli.shtml]</ref>.
 
Alla cerimonia in [[piazza San Pietro]], celebrata da [[papa Francesco]] alla presenza del [[papa emerito]] [[Benedetto XVI]], di ventiquattro capi di Stato, otto vicecapi, dieci capi di governo e 122 delegazioni straniere<ref>[http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/canonizzazione-iniziata-notte-di-preghiera-e-veglia-fd8aea7c-1593-4c2c-a265-c94ac53c9f54.html Un milione di fedeli per Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII - Rai News<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, ha partecipato circa un milione di fedeli, mentre sono state stimate in due miliardi le persone che hanno seguito l'evento in [[mondovisione]]<ref>[http://www.ansa.it/lazio/notizie/2014/04/27/canonizzazione-oltre-un-milione-fedeli_fd92756e-0477-482f-ace0-0cbcca9e37d2.html Canonizzazione, oltre un milione fedeli]</ref><ref>[http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Alfano-Italia-pronta-ad-ospitare-questo-grande-evento-la-canonizzazione-dei-due-papi-cd5c4db4-fa49-4f11-9142-18ee08c96be6.html Saranno in tutto due miliardi le persone pronte a seguire l'evento in tutto il mondo]</ref>. Oltre ai maxischermi posti in chiese e piazze di tutto il mondo, per la prima volta nella storia un evento è stato trasmesso in diretta [[Cinema tridimensionale|3D]] anche in più di 500 cinema di venti paesi<ref>[http://www.rainews.it/dl/rainews/media/duepapisanti-maxischermi-piazze-italiane-1803d5b7-c44a-4fdc-a3c2-1db5cbd7eb6f.html Maxischermi nelle città per vedere la canonizzazione]</ref><ref>{{cita web|url=http://www.melty.it/canonizzazione-giovanni-paolo-ii-e-giovanni-xxiii-diretta-tv-e-cinema-aperti-a125103.html|titolo=Canonizzazione Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII: Diretta tv e cinema aperti|editore=melty.it|data=27 aprile 2014|accesso=17 maggio 2014|dataarchivio=1 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190401180436/https://www.melty.it/canonizzazione-giovanni-paolo-ii-e-giovanni-xxiii-diretta-tv-e-cinema-aperti-a125103.html|urlmorto=sì}}</ref> (in Italia è altresì andato in onda in tale formato sul canale a pagamento [[Sky 3D]]). L'evento è anche stato registrato in [[4K|Ultra HD 4K]] grazie alla collaborazione tra il [[Centro Televisivo Vaticano]], [[Sony]] e [[Sky Italia]]<ref>[http://www.digital-sat.it/ds-news.php?id=36661 Sony Digital Cinema, la tecnologia 4K alla cerimonia di canonizzazione – Digital-Sat]</ref>.
La scelta del nome di Roncalli ha chiuso definitivamente la questione. Però, se un giorno Alessandro V e Giovanni XXIII (XXII) venissero reintegrati come veri papi, non sarebbe un problema mettere il Cossa tra i pontefici di nome Giovanni poiché, mancando un [[papa Giovanni XX]] (mai esistito), basterebbe rinumerare i papi Giovanni [[papa Giovanni XXI|XXI]] (Pedro Iuliani) e [[Papa Giovanni XXII|XXII]] (Jacques Duése) come "XX" e "XXI" ed inserire Baldassare Cossa come "Giovanni XXII". Pur tenendo presente che [[Antipapa Giovanni XVI|Giovanni XVI]] fu in realtà un Antipapa, questa numerazione sarebbe ancora più vicina, rispetto all'attuale, al vero numero dei ''Papae Ioannes'' davvero esistiti. Lo storico [[Edward Gibbon]], infatti, si riferisce all'Antipapa Cossa chiamandolo "Giovanni XXII" e mai "XXIII".
 
== Encicliche di Giovanni XXIII nella cultura di massa ==
*Giovanni XXIII è comunemente soprannominato "Papa buono". L'attribuzione di tale appellativo si è palesata in particolare nel corso della visita del pontefice alla parrocchia di [[San Tarcisio]] al [[Quarto Miglio]], la [[domenica delle palme]] del 17 marzo [[1963]], occasione in cui, pur essendo in piena campagna elettorale, i segretari dei partiti politici decisero all'unanimità di eliminare gli striscioni propagandistici e di sostituirli con grandi lenzuoli su cui spiccava la dicitura «Evviva il papa buono».<ref>Marco Roncalli, ''Giovanni XXIII. Angelo Giuseppe Roncalli. Una vita nella storia'', Torino, Lindau, 2012, p. 760</ref>
{{Vedi anche|Elenco delle encicliche#Dal Concilio Ecumenico Vaticano II agli anni 2000}}
* Il pontificato di Giovanni XXIII fu segnato da episodi ricordati dalla memoria popolare e da una vasta e celebre aneddotica. Un tratto distintivo e costante era la sua propensione alla battuta. Quando si recò al vicino [[Arcispedale di Santo Spirito in Saxia|Ospedale Santo Spirito]] per visitare un amico sacerdote ricoverato, suonò egli stesso alla porta delle suore, le quali aprirono senza chiedere chi fosse e si trovarono davanti il pontefice. La suora superiora si presentò con le parole: «Santo Padre... sono la Madre Superiora dello Spirito Santo!» e con prontezza di spirito, il papa rispose: «Beata lei, che carriera! Io sono solo il [[Servus servorum Dei|servo dei servi di Dio]]!»<ref>[http://www.aleteia.org/it/religione/news/le-battute-di-papa-giovanni-xxiii-1550005 Le battute di Papa Giovanni]</ref>.
* ''[[Ad Petri Cathedram]]'' ([[29 giugno]] [[1959]]) [http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_29061959_ad-petri_it.html]: conoscenza della verità, restaurazione dell'unità e della pace nella carità
* Quando la moglie del Presidente degli Stati Uniti [[Jacqueline Kennedy Onassis|Jacqueline Kennedy]] si recò in visita in [[Città del Vaticano|Vaticano]] per incontrare Roncalli, egli incominciò a provare le due formule di benvenuto che gli era stato consigliato di usare: «''mrs Kennedy, madame''» o «''madame, mrs Kennedy''». Quando la Kennedy arrivò, per il divertimento della stampa, abbandonò entrambe e le venne incontro appellandola semplicemente: «''madame Jacqueline!''»<ref>José Luis González-Balado, Janet Nora Playfoot, ''Il cuore di Papa Giovanni XXIII'', Bompiani, 2013</ref>.
* ''[[Sacerdotii Nostri Primordia]]'' ([[1º agosto]] [[1959]]) [http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_19590801_sacerdotii_it.html]: nel centenario del piissimo transito del santo Curato d'Ars
* [[File:Pope John XXIII - Time Magazine Cover - January 4, 1963.jpg|thumb|Papa Giovanni XXIII sulla copertina di ''[[Time]]'' nel 1963]]Nel [[1963]] il [[settimanale]] statunitense ''[[Time]]'' nominò Giovanni XXIII ''[[Persona dell'anno]]'' [[1962]] e, per l'occasione, pubblicò in copertina, a tutta pagina, l'immagine del pontefice<ref>{{cita web|url=http://www.ilpost.it/2011/12/14/copertine-persone-anno-time/|titolo=Tutte le “persone” dell'anno di Time|editore=ilpost.it|data=14 dicembre 2011|accesso=17 maggio 2014}}</ref>.
* ''[[Grata Recordatio]]'' ([[26 settembre]] [[1959]]) [http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_26091959_grata-recordatio_it.html]: sulla recita del rosario per le missioni e per la pace
* La casa discografica [[Fonola Dischi|Fonola]] ha inciso la voce di Giovanni XXIII sul 45 giri ''Il papa buono'', 4054A-B.
* ''[[Princeps Pastorum]]'' ([[28 novembre]] [[1959]]) [http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_28111959_princeps_it.html]: sulle missioni cattoliche
* La voce di Giovanni XXIII, insieme a quelle di [[John Kennedy]] e [[Martin Luther King]], inframmezzate al deflagrare di colpi d'arma da fuoco, è incisa in sottofondo nel disco ''Canzone della libertà'', cantata da [[Sergio Endrigo]] su testo di [[Luciano Lucignani]] e musica di [[Ennio Morricone]]. Si tratta frasi tratte dal [[discorso della luna]].
* ''[[Mater et Magistra]]'' ([[15 maggio]] [[1961]]) [http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_15051961_mater_it.html]: sui recenti sviluppi della questione sociale
* Il regista [[Pier Paolo Pasolini]], nel [[1964]], dedicò il suo film ''[[Il Vangelo secondo Matteo]]'' "alla cara, lieta e familiare memoria di Giovanni XXIII".
* ''[[Aeterna Dei Sapientia]]'' ([[11 novembre]] [[1961]]) [http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_11111961_aeterna-dei_it.html]: nel XV centenario della morte di san Leone Magno
* Il regista [[Ermanno Olmi]], nel [[1965]], ha sceneggiato e diretto il film ''[[E venne un uomo]]'', che racconta la storia della vita di papa Giovanni XXIII, conterraneo del regista bergamasco. Il protagonista del film è [[Rod Steiger]] che interpreta la vita del pontefice senza impersonarlo in prima persona. Il regista utilizzò attori non professionisti nella parte di alcune figure caratteristiche della vita giovanile di Roncalli.
* ''[[Paenitentiam Agere]]'' ([[1º luglio]] [[1962]]) [http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_01071962_paenitentiam_it.html]: invito a far penitenza per il buon esito del concilio
* ''E venne un uomo'' è anche il titolo di una puntata andata in onda nel [[1997]], de ''[[La grande storia]]'' il programma di approfondimento storico di [[Rai 3]].
* ''[[Pacem in Terris]]'' ([[11 aprile]] [[1963]]) [http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_11041963_pacem_it.html]: sulla pace fra tutte le genti nella verità, nella giustizia, nell'amore, nella libertà
* ''[[Papa Giovanni - Ioannes XXIII]]'' è una miniserie tv del [[2002]], mandata in onda da [[Rai 1]] e diretta da [[Giorgio Capitani]]. Papa Giovanni ha il volto di [[Massimo Ghini]] (dai 20 ai 60 anni) e di [[Edward Asner]] (dai 60 agli 81 anni).
* ''[[Il papa buono]]'', è una miniserie di [[Mediaset]] del [[2003]] in due puntate che racconta la vita di papa Giovanni XXIII, interpretato da [[Fabrizio Vidale]] (dai 20 ai 45 anni) e da [[Bob Hoskins]] (dai 50 anni fino alla morte), per la regia di [[Ricky Tognazzi]].
* La voce di Roncalli nel cosiddetto discorso alla luna è tra quelle, tratte appunto da discorsi storici, campionate nella sigla del programma Rai “La storia siamo noi” di Giovanni Minoli.
* Per la sua canonizzazione le [[Poste italiane]] stamparono un francobollo a lui dedicato riportando la sua effigie a destra e la scritta ''canonizzazione di Papa Giovanni XXIII'' stampato dall'[[Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato]]<ref>{{cita web|url=http://www.veneziatoday.it/cronaca/due-francobolli-per-la-canonizzazione-di-giovanni-xxiii-e-giovanni-paolo-ii-2139349.html|titolo=Due francobolli per la canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II|editore=Venezia today|accesso=22 agosto 2018}}</ref>.
* Nel [[2015]] [[TV2000]] ha mandato in onda due puntate dedicate a Giovanni XXIII della serie «[[Giovanni Paolo II]] e Giovanni XXIII: Le vite, La storia, La santità»; la prima intitolata "La sapienza del cuore" e la seconda "Il seme del concilio".
* Nello stesso anno la [[Rai]] ha trasmesso il documentario di Antonia Pillosio ''Giovanni XXIII - Il parroco del mondo'', per "[[Italiani (programma televisivo 2014)|Italiani]]", programma di Rai Cultura a cura di [[Paolo Mieli]]. Il titolo riporta un altro epiteto di successo di papa Roncalli, poi riferito anche a [[Giovanni Paolo I]] e [[papa Francesco]].
* Il 3 gennaio [[2019]], la rete televisiva [[Nove (rete televisiva)|Nove]] ha mandato in onda il documentario «Giovanni XXIII - Roncalli, Il Papa buono», quarta puntata delle serie "I Grandi papi".
 
Hanno inciso dischi dedicati a papa Giovanni:
== Opere antecedenti il pontificato ==
* [[Ennio Morricone]], colonna sonora della miniserie ''[[Il papa buono]]'', di Ricky Tognazzi (cd album), Image Music IMG 5101362.
* ''Il Giornale dell'anima'', diario che Angelo Roncalli con costanza compilò giorno per giorno dal [[1895]] alla morte (cfr. Il Giornale dell'Anima).
* [[Aurelio Fierro]], ''Padre buono'' (45 giri, parte I-II), King Universal AFK/R 57052.
* Angelo Giuseppe Roncalli. ''Il cardinale [[Cesare Baronio]]. Nel terzo centenario della sua morte''. Monza, 1908 (3ª ed. Roma, Edizioni di Storia e letteratura, 1961)
* [[Roby Facchinetti]], ''Allelùia'' (cd singolo), Buena Suerte Records BSP 1020.
* Angelo Giuseppe Roncalli. ''Mons. [[Giacomo Maria Radini-Tedeschi]], vescovo di Bergamo'', Edizioni di Storia e Letteratura. Roma, 1963.
* Bruno Dasi, ''Papa Giovanni il Papa della bontà'' (45 giri), GMSG 928.
 
Inoltre:
== Genealogia episcopale ==
* I coristi e orchestrali del Conservatorio [[Gaetano Donizetti]] di [[Bergamo]] hanno interpretato l'''Inno a Giovanni XXIII, padre buono del gregge di Cristo'', musica del Maestro Marco Frisina e testo della Fondazione Papa Giovanni XXIII<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=FNcE0mizFyk Inno a Giovanni XXIII - "Pastore buono del gregge di Cristo"]</ref>.
{{vedi anche|Genealogia episcopale}}
* I cantastorie Nino e Romano hanno cantato ''Il valzer di Papa Giovanni. La vita di Angelo Roncalli'', su testo di Alfonso Mazzucca e musica di Giuseppe Mazzucca<ref>[http://www.musicameccanica.it/antologia_papagiovanni.htm La Domenica del Corriere, 3 luglio 1966]</ref>.
 
==Devozioni personali==
Fu un estimatore di don [[Primo Mazzolari]]. Intervistato da [[Indro Montanelli]], dichiarò che [[Pio X]] era un "santo triste".<ref>Giovanni Cubeddu,'' La Chiesa che ho conosciuto'', Intervista a Indro Montanelli, in 30Giorni, 2000, fasc. n. 7-8).</ref> Analoghe riserve furono espresse nei confronti di [[Pio XII]] e di [[Pio da Pietrelcina|padre Pio da Pietrelcina.]]<ref>{{Cita web|url=http://www.scuolaecclesiamater.org/2017/09/il-vero-volto-di-s-pio-x.html|titolo=Il vero volto di S. Pio X|lingua=it|accesso=2024-05-22}}</ref>
 
== La memoria di papa Giovanni XXIII a Sotto il Monte ==
[[File:Quadro di Giovanni XXIII .jpg|miniatura|[[Andrea Gusmai]] contempla il suo ritratto di Giovanni XXIII, che poi fu donato dal pontefice alla [[Chiesa di San Giovanni Battista (Sotto il Monte Giovanni XXIII)|chiesa di San Giovanni Battista]] a Sotto il Monte]]
Subito dopo la morte di papa Roncalli, il piccolo paese del bergamasco che gli diede i natali ha preso il nome di [[Sotto il Monte Giovanni XXIII]] (DPR n. 1996 dell'8 novembre 1963); da allora è meta di numerosi pellegrinaggi. Oltre alla casa natale, particolarmente significativo è il [[museo]] che monsignor [[Loris Francesco Capovilla]], segretario particolare di Giovanni XXIII fin dai tempi del suo episcopato a [[Venezia]], ha allestito dal [[1988]] nella residenza di Ca' Maitino (sempre presso Sotto il Monte), dove Roncalli era solito recarsi per le sue ferie estive prima di essere eletto papa. Questo museo conserva innumerevoli cimeli appartenuti a Roncalli, fra i quali il letto su cui il pontefice spirò il 3 giugno [[1963]] e l'altare della cappella privata.
 
Un'altra importante costruzione in memoria del papa è stata la realizzazione di un santuario in mezzo ad un grande prato situato da parte alla chiesa prepositurale di Sotto il Monte, ovvero la chiesa di S. Giovanni Battista. Il santuario è costituito da una statua di papa Roncalli alta circa 3 metri, ralizzata in gesso e posizionata sotto una tettoia in ferro. La particolarità di questo santuario è che è quasi totalmente circondato da delle grandi assi di legno, sulle quali i fedeli che lo visitano, hanno la possibilità di attaccare postit sui quali hanno scritto la grazia che vorrebbero ricevere dal papa.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|autore=Redazione|url=https://www.santalessandro.org/2025/06/03/giovanni-xxiii-il-cardinale-grech-a-sotto-il-monte-per-il-62-anniversario-della-morte/|titolo=Giovanni XXIII, il cardinale Grech a Sotto il Monte per il 62° anniversario della morte|sito=Santalessandro|data=2025-06-03|accesso=2025-10-02}}</ref> [[File:Statua Santuario Giovanni XXIII.jpg|thumb|Statua santuario Giovanni XXIII. Dietro è possibile notare al presenza delle assi di legno sulle quali i fedeli attaccano i postit con sopra scritta la grazia che vorrebbero si realizzasse per l'intercessione del papa.]]
 
== Concistori per la creazione di nuovi cardinali ==
{{vedi anche|Concistori di papa Giovanni XXIII}}
 
Papa Giovanni XXIII durante il suo pontificato ha creato 52 cardinali nel corso di 5 distinti concistori.
 
== Beatificazioni e canonizzazioni del pontificato ==
{{Vedi anche|Beatificazioni per pontificato#Pontificato di Giovanni XXIII (1958-1963)|Canonizzazioni per pontificato#Pontificato di Giovanni XXIII}}
 
Giovanni XXIII ha beatificato 5 servi di Dio e ha canonizzato 9 beati.
 
== Encicliche del pontificato ==
{{Vedi anche|Lista di encicliche#Giovanni XXIII (1958-1963)}}
[[File:Pope John XXIII in his study.jpg|thumb|Giovanni XXIII nel suo studio]]
*''[[Ad Petri Cathedram]]'' (29 giugno [[1959]]) [http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_29061959_ad-petri_it.html]: conoscenza della verità, restaurazione dell'unità e della pace nella carità
* ''[[Sacerdotii Nostri Primordia]]'' (1º agosto [[1959]]) [http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_19590801_sacerdotii_it.html]: nel centenario del piissimo transito del santo Curato d'Ars
* ''[[Grata Recordatio]]'' (26 settembre [[1959]]) [http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_26091959_grata-recordatio_it.html]: sulla recita del rosario per le missioni e per la pace
* ''[[Princeps Pastorum]]'' (28 novembre [[1959]]) [http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_28111959_princeps_it.html]: sulle missioni cattoliche
* ''[[Mater et Magistra]]'' (15 maggio [[1961]]) [http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_15051961_mater_it.html]: sui recenti sviluppi della questione sociale
* ''[[Aeterna Dei Sapientia]]'' (11 novembre [[1961]]) [http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_11111961_aeterna-dei_it.html]: nel XV centenario della morte di san Leone Magno
* ''[[Paenitentiam Agere]]'' (1º luglio [[1962]]) [http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_01071962_paenitentiam_it.html]: invito a far penitenza per il buon esito del concilio
* ''[[Pacem in Terris]]'' (11 aprile [[1963]]) [http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_11041963_pacem_it.html]: sulla pace fra tutte le genti nella verità, nella giustizia, nell'amore, nella libertà
 
== Genealogia episcopale e successione apostolica ==
La [[genealogia episcopale]] è:
* Cardinale [[Scipione Rebiba]]
* Cardinale [[Giulio Antonio SantorioSantori]]
* Cardinale [[Girolamo Bernerio]], [[Ordine dei frati predicatori|O.P.]]
* Arcivescovo [[Galeazzo Sanvitale (arcivescovo)|Galeazzo Sanvitale]]
* Cardinale [[Ludovico Ludovisi]]
Riga 305 ⟶ 377:
* Cardinale [[Ulderico Carpegna]]
* Cardinale [[Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni]]
* [[Papa Benedetto XIII]], O.P.
* [[Papa Benedetto XIV]]
* [[Papa Clemente XIII]]
Riga 316 ⟶ 388:
* Papa Giovanni XXIII
 
La [[successione apostolica]] è:
== Onorificenze ==
* Arcivescovo [[Antonio Gregorio Vuccino]], [[Agostiniani dell'Assunzione|A.A.]] (1937)
{{Infobox titolazione nobiliare
* Arcivescovo [[Joseph Emmanuel Descuffi]], [[Congregazione della missione|C.M.]] (1938)
|nome = Giovanni XXIII
* Cardinale [[Alfredo Pacini]] (1946)
|stemma = John 23 coa.svg
* Arcivescovo [[Giacomo Testa]] (1953)
|ruolo = [[Papa]] della [[Chiesa Cattolica]]<br/>[[Vescovo]] di [[Diocesi di Roma|Roma]]
* Vescovo [[Augusto Gianfranceschi]] (1953)
|riferimento = Sua Santità
* Cardinale [[Silvio Oddi]] (1953)
|parlato = Vostra Santità
* Vescovo [[Giuseppe Olivotti]] (1957)
|religioso = Santo Padre
* Vescovo [[Pio Agostino Crivellari]], [[Ordine dei frati minori|O.F.M.]] (1958)
|postumo = Beato
* Cardinale [[Mario Casariego y Acevedo]], [[Chierici regolari di Somasca|C.R.S.]] (1958)
* Arcivescovo [[José Floriberto Cornelis]], [[Ordine di San Benedetto|O.S.B.]] (1958)
* Cardinale [[Angelo Dell'Acqua]] (1958)
* Cardinale [[Giuseppe Antonio Ferretto]] (1958)
* Cardinale [[Carlo Grano]] (1958)
* [[Papa Giovanni Paolo I]] (1958)
* Vescovo [[Charles Msakila]] (1958)
* Cardinale [[Domenico Tardini]] (1958)
* Cardinale [[Corrado Bafile]] (1960)
* Cardinale [[Paul Zoungrana]], [[Missionari d'Africa|M.Afr.]] (1960)
* Cardinale [[Jérôme Louis Rakotomalala]] (1960)
* Cardinale [[Bernard Yago]] (1960)
* Vescovo [[Dominic Yoshimatsu Noguchi]] (1960)
* Vescovo [[Joseph Kilasara]], [[Congregazione dello Spirito Santo|C.S.Sp.]] (1960)
* Cardinale [[Peter Poreku Dery]] (1960)
* Vescovo [[Joseph Mikararanga Busimba]] (1960)
* Vescovo [[James Hagan (vescovo)|James Hagan]], C.S.Sp. (1960)
* Vescovo [[Aloysius Louis Scheerer]], [[Ordine dei frati predicatori|O.P.]] (1960)
* Vescovo [[Eusebius John Crawford]], O.P. (1960)
* Vescovo [[Anthony Denis Galvin]], [[Società missionaria di San Giuseppe di Mill Hill|M.H.M.]] (1960)
* Vescovo [[Renatus Lwamosa Butibubage]] (1960)
* Vescovo [[Thomas William Muldoon]] (1960)
* Vescovo [[François Xavier Rajaonarivo]] (1960)
* Cardinale [[Pericle Felici]] (1960)
* Cardinale [[Egano Righi-Lambertini]] (1960)
* Cardinale [[Dino Staffa]] (1960)
* Arcivescovo [[Joseph Francis McGeough]] (1960)
* Arcivescovo [[Giuseppe Mojoli]] (1960)
* Vescovo [[Carlos Stanislau Schmitt]], O.F.M. (1960)
* Vescovo [[Edward Ernest Swanstrom]] (1960)
* Vescovo [[Francesco Bertoglio]] (1960)
* Cardinale [[Gabriel Acacius Coussa]], [[Ordine basiliano aleppino dei melchiti|B.A.]] (1961)
* Vescovo [[Marie-Jean-Baptiste-Hippolyte Berlier]], [[Congregazione del Santissimo Redentore|C.SS.R.]] (1961)
* Arcivescovo [[Francis Carroll]], [[Società delle missioni africane|S.M.A.]] (1961)
* Arcivescovo [[Joseph Cheng Tien-Siang]], O.P. (1961)
* Vescovo [[Angelo Cuniberti]], [[Istituto missioni Consolata|I.M.C.]] (1961)
* Vescovo [[Caesar Gatimu]] (1961)
* Vescovo [[John Baptist Gobbato]], [[Pontificio istituto missioni estere|P.I.M.E.]] (1961)
* Vescovo [[William Zephyrine Gomes]] (1961)
* Arcivescovo [[Pius Kerketta]], [[Compagnia di Gesù|S.I.]] (1961)
* Arcivescovo [[Stanislaus Lokuang]] (1961)
* Vescovo [[Thomas Albert Newman]], [[Missionari di Nostra Signora di La Salette|M.S.]] (1961)
* Vescovo [[Placidus Gervasius Nkalanga]], O.S.B. (1961)
* Vescovo [[Ignatius Phakoe]], [[Missionari oblati di Maria Immacolata|O.M.I.]] (1961)
* Vescovo [[Sebastian U Shwe Yauk]] (1961)
* Vescovo [[Petrus Pao-Zin Tou]] (1961)
* Cardinale [[Alfredo Ottaviani]] (1962)
* Cardinale [[Alberto di Jorio]] (1962)
* Cardinale [[Francesco Bracci]] (1962)
* Cardinale [[Francesco Roberti]] (1962)
* Cardinale [[André-Damien-Ferdinand Jullien]] (1962)
* Cardinale [[Arcadio María Larraona Saralegui]], [[Missionari figli del Cuore Immacolato di Maria|C.M.F.]] (1962)
* Cardinale [[Francesco Morano]] (1962)
* Cardinale [[William Theodore Heard]] (1962)
* Cardinale [[Augustin Bea]], S.I. (1962)
* Cardinale [[Antonio Bacci]] (1962)
* Cardinale [[Michael Browne]], O.P. (1962)
* Cardinale [[Joaquín Anselmo María Albareda y Ramoneda]], O.S.B. (1962)
* Cardinale [[Enrico Dante]] (1962)
* Cardinale [[Cesare Zerba]] (1962)
* Cardinale [[Pietro Palazzini]] (1962)
* Arcivescovo [[Giovanni Battista Scapinelli di Leguigno]] (1962)
* Arcivescovo [[Beniamino Nardone]] (1962)
* Cardinale [[Paul-Pierre Philippe]], O.P. (1962)
 
== Opere ==
* ''Il cardinale Cesare Baronio. Nel terzo centenario della sua morte'', in ''[[La Scuola Cattolica]]'' a. 36, s. 4, v. 12, gennaio 1908.
* ''Note storiche intorno al santuario di S. Maria della Castagna presso Fontana (Bergamo)'', Bergamo, Istituto italiano d'arti grafiche, 1910.
* ''La Misericordia Maggiore di Bergamo e le altre istituzioni di beneficenza amministrate dalla Congregazione di Carità'', Bergamo, Tipografia S. Alessandro, 1912.
* ''In memoria di mons. Giacomo Maria Radini Tedeschi vescovo di Bergamo'', Bergamo, S. Alessandro, 1916.
* ''Mons. Giacomo Maria Radini Tedeschi vescovo di Bergamo. Note biografiche'', Bergamo, S. Alessandro, 1923.
* ''Gli atti della visita apostolica di S. Carlo Borromeo a Bergamo (1575)'', a cura di, con la collaborazione di [[Pietro Forno]], Firenze, Olschki, 1936-1957.
:I, ''La città'', 2 tomi, Firenze, Olschki, 1936-1937.
:II, ''La diocesi'', 3 tomi, Firenze, Olschki, 1939-1957.
* ''Gli inizi del Seminario di Bergamo e s. Carlo Borromeo'', Bergamo, S. Alessandro, 1939.
* ''Padre Maestro Giuseppe Caneve dei frati minori conventuali. Parole di elogio pronunziate il dì 31 maggio 1943 sulla sua salma nella basilica di s. Antonio in pera da a. G. R'', Padova, Tip. Della Provincia Patavina di S. Antonio, 1943.
* ''Trilogia Marialis Lapurdensis. 1. Il centenario delle apparizioni. 2. La dedicazione del nuovo tempio. 3. La piccola veggente di Lourdes e il grande pontefice Pio X nella luce della loro santità'', Venezia-Padova, Tip. del Santo, 1958.
* ''Scritti e discorsi''
:I, ''1953-1954'', Roma, Paoline, 1959.
:II, ''1955-1956'', Roma, Paoline, 1959.
:III, ''1957-1958'', Roma, Paoline, 1959.
:IV, ''Foglie sparse degli anni 1953-1954-1955-1956-1957-1958'', Roma, Paoline, 1962.
* ''Scritti e discorsi di S. S. Giovanni XXIII nel 1958'', Siena, Cantagalli, 1959.
* ''Scritti e discorsi di S. S. Giovanni XXIII nel 1959'', 6 voll., Siena, Cantagalli, 1959-1960.
* ''Il cinema nella parola del Cardinale Roncalli'', Roma, Ediz. dell'Ateneo, 1959.
* ''Giovanni XXIII pastor et nauta. Vita, scritti e discorsi fino alla festa dell'Ascensione del 1959'', Roma, Santoro, 1959.
* ''La propagazione della fede nel mondo'', Roma, Pontificia unione missionaria del clero, 1959.
* ''Scritti e discorsi di S. S. Giovanni XXIII nel 1960'', 6 voll., Siena, Cantagalli, 1960.
* ''Discorsi, messaggi, colloqui del Santo Padre Giovanni XXIII''
:I, ''Primo anno del pontificato. 28 ottobre 1958 - 28 ottobre 1959'', Città del Vaticano, Tip. Poliglotta Vaticana, 1960.
:II, ''Secondo anno del pontificato. 28 ottobre 1959 - 28 ottobre 1960'', Città del Vaticano, Tip. Poliglotta Vaticana, 1961.
:III, ''Terzo anno del pontificato. 28 ottobre 1960 - 28 ottobre 1961'', Città del Vaticano, Tip. Poliglotta Vaticana, 1962.
:IV, ''Quarto anno del pontificato. 28 ottobre 1961 - 28 ottobre 1962'', Città del Vaticano, Tip. Poliglotta Vaticana, 1963.
:V, ''Quinto anno del pontificato. 28 ottobre 1962 - 3 giugno 1963'', Città del Vaticano, Tip. Poliglotta Vaticana, 1964.
:VI, ''Indice delle materie contenute nei cinque volumi dei Discorsi, messaggi, colloqui del Santo Padre Giovanni XXIII. 28 ottobre 1958-3 giugno 1963'', Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 1967.
* ''Encicliche e discorsi'', 5 voll., Roma, Paoline, 1961-1963.
* ''Scritti e discorsi di S. S. Giovanni XXIII nel 1961'', 6 voll., Siena, Cantagalli, 1961.
* ''Scritti e discorsi di S. S. Giovanni XXIII nel 1962'', 4 voll., Siena, Cantagalli, 1962.
* ''Il giornale dell'anima e altri scritti di pietà'', Roma, Storia e letteratura, 1962.
* ''Breviario di papa Giovanni. Pensieri per ogni giorno dell'anno'', Milano, Garzanti, 1966.
* ''Edizione nazionale dei diari di Angelo Giuseppe Roncalli (Giovanni XXIII)''
:I, ''Il giornale dell'anima. Soliloqui, note e diari spirituali'', Bologna, Istituto per le scienze religiose, 2003. ISBN 88-901107-0-8.
:II, ''Nelle mani di Dio a servizio dell'uomo. I diari di don Roncalli, 1905-1925'', Bologna, Istituto per le scienze religiose, 2008. ISBN 978-88-901107-5-7.
:III, ''Tener da conto. Agendine di Bulgaria, 1925-1934'', Bologna, Istituto per le scienze religiose, 2008. ISBN 978-88-96118-00-9.
:IV, ''La mia vita in Oriente. Agende del delegato apostolico''
::IV.1, ''1935-1939'', Bologna, Istituto per le scienze religiose, 2006. ISBN 88-901107-7-5.
::IV.2, ''1940-1944'', Bologna, Istituto per le scienze religiose, 2008. ISBN 978-88-96118-01-6.
:V, ''Anni di Francia''
::V.1, ''Agende del nunzio, 1945-1948'', Bologna, Istituto per le scienze religiose, 2004. ISBN 88-901107-1-6.
::V.2, ''Agende del nunzio, 1949-1953'', Bologna, Istituto per le scienze religiose, 2006. ISBN 88-901107-9-1.
:VI, ''Pace e Vangelo. Agende del patriarca''
::VI.1, ''1953-1955'', Bologna, Istituto per le scienze religiose, 2008. ISBN 978-88-901107-4-0.
::VI.2, ''1956-1958'', Bologna, Istituto per le scienze religiose, 2008. ISBN 978-88-901107-6-4.
:VII, ''Pater amabilis. Agende del pontefice, 1958-1963'', Bologna, Istituto per le scienze religiose, 2007. ISBN 978-88-901107-2-6.
 
== Ascendenza ==
<div align="center">
{{Ascendenza
| 1 = Angelo Giuseppe Roncalli (Giovanni XXIII)
| 2 = Giovanni Battista Roncalli
| 4 = Angelo Roncalli
| 8 = Giovanni Battista Roncalli
|16 = Giuseppe Roncalli
|17 = Maddalena Formenti
| 9 = Maria Angela Esposito
|18 = Giovanni Esposito
|19 = Rosa Ferrari
| 5 = Maria Faustina Rizzi
|10 = Giovanni Rizzi
|20 = Marco Rizzi
|21 = Margarita Marasca
|11 = Catterina Sala
|22 = Giuseppe Sala
|23 = Angela Ferrari
| 3 = Marianna Giulia Mazzola
| 6 = Giovanni Mazzola
|12 = Carlo Mazzola
|24 = Giovanni Battista Mazzola
|25 = Domenica Martinelli
|13 = Caterina Mazzola
|26 = Andrea Mazzola
|27 = Anna Maria Colombelli
| 7 = Maria Enrica Locatelli
|14 = Antonio Locatelli
|28 = Giovanni Locatelli
|29 = Angela Tomasetti
|15 = Felicita Peroli
|30 = Antonio Peroli
|31 = Catterina Carissimi
}}
</div>
 
== Onorificenze ==
=== Onorificenze della Santa Sede ===
Il [[papa]] è sovrano degli ordini pontifici della Santa Sede mentre il Gran magistero delle singole onorificenze può essere mantenuto direttamente dal pontefice o concesso a una persona di fiducia, solitamente un [[cardinale]].
{{Onorificenze
|immagine = Ordine Supremo del Cristo Rib.png
|nome_onorificenza =Gran MaestroSovrano dell'Ordine Supremosupremo del Cristo
|collegamento_onorificenza = Ordine Supremosupremo del Cristo
|motivazione =
|data = 1958-1963
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine =Speron d'oroD-HES-Order Iron Helmet.png
|nome_onorificenza =Gran MaestroSovrano dell'Ordine dello Speron d'Orooro
|collegamento_onorificenza = Ordine dello Speron d'Orooro
|motivazione =
|data = 1958-1963
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine = VA Ordine Piano BAR.svg
|nome_onorificenza =Gran MaestroSovrano dell'Ordine Piano
|collegamento_onorificenza = Ordine Piano
|motivazione =
|data = 1958-1963
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine = Order of St. Gregory the Great.png
|nome_onorificenza =Gran MaestroSovrano dell'Ordine di San Gregorio Magno
|collegamento_onorificenza = Ordine di San Gregorio Magno
|motivazione =
|data = 1958-1963
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine = Order of Pope Sylvester BAR.svg
|nome_onorificenza =Gran MaestroSovrano dell'Ordine di San Silvestro Papapapa
|collegamento_onorificenza = Ordine di San Silvestro Papapapa
|motivazione =
|data = 1958-1963
|luogo=
}}
 
{{Onorificenze
|immagine = OESSG Cavaliere di Collare BAR.jpg
|nome_onorificenza = Sovrano dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
|collegamento_onorificenza = Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
|motivazione =
|data = 1958-1963
}}
 
=== Onorificenze italiane ===
{{Onorificenze
|immagine = MeritoMilitare.png
|nome_onorificenza = Croce al merito di guerra
|collegamento_onorificenza = Valor militare
|motivazione =
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine = CappellaniMilitari.png
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa per cappellani della guerra italo-austriaca 1915 – 18-1918 (4 anni)
|collegamento_onorificenza = Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18-1918
|motivazione =
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine = Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia, 1848-1918 (1922)
|collegamento_onorificenza = Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia
|motivazione =
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine = Allied Victory Medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa italianainteralleata della vittoriaVittoria (1920)
|collegamento_onorificenza = Medaglia interalleata della vittoria (Italia)
|motivazione =
|luogo=
}}
 
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine = Legion Honneur GC ribbon.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Legion d'Onoreonore (Francia)
|collegamento_onorificenza = Legion d'Onoreonore
|motivazione =
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine =Presidential MedalGER ofBundesverdienstkreuz Freedom7 (ribbon)Grosskreuz.pngsvg
|nome_onorificenza = Gran Croce al merito dell'Ordine al merito della Repubblica Federale di Germania (Repubblica Federale di Germania)
|nome_onorificenza=Presidential Medal of Freedom (Stati Uniti)
|collegamento_onorificenza =Presidential MedalOrdine al merito ofdi FreedomGermania
|motivazione =
|data = 1957-1958
|luogo=[[1963]]
}}
{{Onorificenze
|immagine = Presidential Medal of Freedom (ribbon).png
|nome_onorificenza = Medaglia presidenziale della libertà (Stati Uniti)
|collegamento_onorificenza = Medaglia presidenziale della libertà
|motivazione =
|data = 6 dicembre 1963 (postumo)
}}
 
=== Altri riconoscimenti ===
* L'11 maggio [[1963]] gli è stato conferito il [[premio Balzan]] per l'umanità, la pace e la fratellanza fra i popoli "Per aver contribuito al mantenimento di relazioni pacifiche tra gli stati, incoraggiando i popoli alla comprensione reciproca e stabilendo contatti anche oltre la comunità cristiana".
* Il 6 marzo 2014 in occasione della seconda [[Giornata europea dei Giusti]] gli è stato dedicato un albero nel [[Giardino dei Giusti di tutto il mondo]] di Milano<ref>Gariwo, ''[https://it.gariwo.net/giusti/giornata-europea-dei-giusti/gli-interventi-della-cerimonia-del-6-marzo-10778.html Gli interventi della cerimonia del 6 marzo]''</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
== Televisione ==
* ''[[Papa Giovanni (miniserie televisiva)|Papa Giovanni]]'', miniserie tv del [[2002]] diretta da [[Giorgio Capitani]]. Papa Giovanni ha il volto di [[Massimo Ghini]] (dai 20 ai 60 anni) e di [[Edward Asner]] (dai 60 agli 81 anni).
* ''[[Il Papa buono|Il papa buono]]'', miniserie TV del [[2003]] in due puntate che racconta la vita di papa Giovanni XXIII, interpretato da [[Fabrizio Vidale]] (dai 20 ai 45 anni) e da [[Bob Hoskins]] (dai 50 anni fino alla morte), per la regia di [[Ricky Tognazzi]].
 
== Bibliografia ==
* Gunnar Riebs, ''Giovanni XXIII. Il miracolo della bontà. Prefazione del card. Angelo Comastri'', Libreria Editrice Vaticana, 2020. ISBN 978-88-266-0475-6
* L. Botrugno, ''L'arte dell'incontro. Angelo Giuseppe Roncalli Rappresentante Pontificio a Sofia'', Edizioni Marcianum Press, Venezia, 2013.
* A.G.Angelo Giuseppe Roncalli, ''IlAd lupo, l'orso, l'agnelloOmnia. EpistolarioZibaldone bulgarodella conformazione don K. Raev e mons. D. Theelenroncalliana'', a cura di PaoloA. Cortesi, EdA. SanPersico, PaoloRoma, Cinisello Balsamo (MI)Studium, 20132015.
* L. Botrugno, ''L'arte dell'incontro. Angelo Giuseppe Roncalli Rappresentante Pontificio a Sofia'', Venezia, Edizioni Marcianum Press, 2013.
* Angelo Giuseppe Roncalli, ''Il lupo, l'orso, l'agnello. Epistolario bulgaro con don K. Raev e mons. D. Theelen'', a cura di Paolo Cortesi, Cinisello Balsamo (MI), Ed. San Paolo, 2013.
* Giovanni XXIII, ''Il congedo. Lettere a L. F. Capovilla'', a cura di Ezio Bolis, Ed. Studium, 2013.
* A.G.Angelo Giuseppe Roncalli/Giovanni XXIII, ''Il giornale dell'anima e altri scritti di pieta'', a cura di Loris Francesco Capovilla, Ed. San Paolo, Cinisello Balsamo (MI), Ed. San Paolo, 2003.
* A.G.Angelo Giuseppe Roncalli/Giovanni XXIII, ''Pater amabilis. Agende del pontefice 1958-1963'', ed. critica e annotazione a cura di Mauro Velati, Bologna, Istituto per le scienze religiose di Bologna, Bologna 2007.
* L.Loris F.Francesco Capovilla, ''I miei anni con Papa Giovanni. Conversazione con Ezio Bolis'', Rizzoli, 2013.
* L.Loris F.Francesco Capovilla, ''Giovanni XXIII, sette letture'', Libreria Editrice Vaticana, SCV 1963.
* ''Giovanni XXIII nel ricordo del segretario Loris Francesco Capovilla'', intervista di Marco Roncalli, Ed. San Paolo, Cinisello Balsamo (MI), Ed. San Paolo, 1994.
* L.Loris F.Francesco Capovilla, ''Papa Giovanni segno dei tempi'', Roma, Ed. Paoline, Roma 1967.
* ''Giovanni e Paolo, due papi. Saggio di corrispondenza (1925-1962)'', a cura di Loris Francesco Capovilla, Roma, Edizioni Studium, Roma 1982.
* L. Bizzarri, ''Giovanni XXIII. Il Papa Buono'', Roma, Edizioni RAI - ERI, Roma 2000.
* N. Fabbretti, ''La storia di Papa Giovanni'', Milano, Ed. Mursia, Milano 1967.
* E.[[Enrico Galavotti]], ''Processo a Papa Giovanni. La causa di canonizzazione di Angelo Giuseppe Roncalli (1965-2000)'', Bologna, Ed. Mulino, Bologna 2005.
* R. Iaria (a cura di), ''Il mio Dio è tutto. Le preghiere di Papa Giovanni XXIII'', Edizioni Segno
* M.Marco Roncalli, ''Giovanni XXIII. Angelo Giuseppe Roncalli. Una vita nella Storiastoria'', Milano, Mondadori, 2006.
* M. Benigni & G.Marco ZanchiRoncalli, ''Giovanni XXIII. BiografiaAngelo ufficialeGiuseppe aRoncalli. curaUna dellavita diocesinella di Bergamostoria'', Ed.Torino, San PaoloLindau, Milano 20002012.
* M. Benigni & G. Zanchi, ''Giovanni XXIII. Biografia ufficiale a cura della diocesi di Bergamo'', Milano, Ed. San Paolo, 2000.
* G. Napolitano, E. Bolognini, T. Bertone, D. Tettamanzi, P. Poupard, L. F. Capovilla, B. Forte, L. Bettazzi, F. Aloise, E. Malnati, ''Giovanni XXIII, di chi è questa carezza?'', Edizioni Marcianum Press, Venezia 2009.
* Gino Lubich, ''La vita raccontata di Papa Giovanni'', Roma, Città Nuova, 1965 e segg. ISBN 88-311-5400-1
* ''Io GIOVANNI XXIII. La vita e i miracoli di Papa Roncalli narrati da lui stesso'', Alberto Peruzzo editore, 1988
* F. Della Salda, ''Obbedienza e pace: il vescovo A. G. Roncalli fra Sofia e Roma, 1925-1934'', MariettiGenova, GenovaMarietti, 1989
* A.[[Alberto Melloni]], ''Fra Istanbul, Atene e la guerra: la missione di A. G. Roncalli, 1935-1944'', MariettiGenova, GenovaMarietti, 1993
* G. Sabatini, ''Dalla crisi di Cuba alla «Pacem in terris». Giovanni XXIII e la pace attraverso la stampa italiana'', Trento, Uni Service, Trento 2007
* S. Coppola, ''El pontífice sumamente bondadoso. Diplomazia, chiesa e politica ai tempi di Giovanni XXIII'', Galatina, Edipan, 2009
* P. Hebblethwaite, ''Giovanni XXIII. Il Papa del Concilio'' a cura di Marco Roncalli, Castelvecchi Editore, Roma, 2013
 
== Voci correlate ==
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* [[Conclave del 1963]]
* [[Concistori di papa Giovanni XXIII]]
* [[Documenti di papa Giovanni XXIII]]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|commons=Ioannes XXIIIinterprogetto|s=laAutore:IoannesPapa Giovanni XXIII|etichetta=Ioannes XXIII|q|s=Autore:Papa Giovanni XXIII}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/index_it.htm Papa Giovanni XXIII]
* {{Miranda|id=bios1953.htm#Roncalli|titolo=RONCALLI, Angelo Giuseppe}}
* [http://www.prolocosottoilmonte.it Sul paese natale e i luoghi legati al futuro Papa]
* {{cita web|http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/index_it.htm|Papa Giovanni XXIII}}
* [http://www.papagiovanni.org/ Sito ufficiale] del Santuario Sotto il Monte Giovanni XXIII
* {{cita web|1=http://www.prolocosottoilmonte.it|2=Sul paese natale e i luoghi legati al futuro Papa|accesso=15 giugno 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120112170719/http://www.prolocosottoilmonte.it/|dataarchivio=12 gennaio 2012|urlmorto=sì}}
* [http://www.intratext.com/Catalogo/Autori/AUT198.HTM Papa Giovanni XXIII]: testi con concordanze e liste di frequenza
* [{{cita web|1=http://www.documentacatholicaomnia.eu/01_01_1958-1963-_Ioannes_XXIII,_Beatus.html |2=Opera Omnia in varie lingue]|accesso=16 agosto 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101214022917/http://documentacatholicaomnia.eu/01_01_1958-1963-_Ioannes_XXIII,_Beatus.html|dataarchivio=14 dicembre 2010|urlmorto=sì}}
* [https://web.archive.org/web/20121224081412/http://www.vaticanstate.va/IT/Altre_Istituzioni/Filmoteca_Vaticana.htm Pellicole] della [[Filmoteca Vaticana]] sul Concilio (fine pagina - numeri 5 e 6), contenenti anche il famoso "discorso della Luna"
* [httphttps://smartarc.blogspot.it/2012/10/la-stella-piu-fulgida-il-monumento.html La Stella più Fulgida], Monumento a Giovanni XXIII e la [[Concilio Vaticano II]], opera dello scultore [[Alberto Sparapani]], collocato presso la chiesa dei SS.Santi Martino e Stefano di [[San Miniato Basso]] (Pi)
* {{cita web|1=http://www.zenit.org/it/articles/se-io-possedessi-la-scienza-e-la-virtu-sua|2=Giovanni XXIII e la scienza e virtù del cardinal Parocchi|accesso=26 settembre 2013|dataarchivio=28 settembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130928081240/http://www.zenit.org/it/articles/se-io-possedessi-la-scienza-e-la-virtu-sua|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://www.ilcattolico.it/catechesi/santi/giovanni-xxiii-e-giovanni-paolo-ii-una-santita-narrata-dai-segretari-personali.html|La santità di Giovanni XXIII narrata da mons. Loris Capovilla}}
* {{cita web|http://www.zenit.org/it/articles/il-carrierismo-tra-giovanni-xxiii-e-papa-francesco|Papa Giovanni e il carrierismo}}
* {{cita web|http://www.ilcattolico.it/rassegna-stampa-cattolica/formazione-e-catechesi/verso-la-memoria-liturgica-di-pio-ix.html|Giovanni XXIII devoto di Pio IX}}
* {{cita web|http://www.zenit.org/it/articles/giovanni-xxiii-e-ignazio-silone|Giovanni XXIII, Ignazio Silone e Alcide De Gasperi}}
* {{cita web|http://www.zenit.org/it/articles/giovanni-xxiii-e-l-ermeneutica-della-riforma|Giovanni XXIII e l'ermeneutica della riforma: "Ogni epoca ha le sue opere d'arte"}}
*{{YouTube|id=PORD1CRZqng|titolo=Pope John Crowned (1958)|produttore=British Pathé|lingua=en|data=13 aprile 2014|accesso=6 luglio 2019}}
 
{{Box successione
|tipologia = regnante
|precedentecarica = [[Papa]] Piodella [[Chiesa XIIcattolica]]
|immagine = Emblem of the Papacy SE.svg
|successivo=[[Papa Paolo VI]]
|periodo = 28 ottobre [[1958]] – 3 giugno [[1963]]
|carica=[[Papa]] della [[Chiesa cattolica]]
|precedente = [[Papa Pio XII]]
|periodo=[[28 ottobre]] [[1958]] - [[3 giugno]] [[1963]]
|successivo = [[Papa Paolo VI]]
|immagine=Emblem of the Papacy SE.svg
}}
{{boxBox successione
|tipologia = episcopale
|carica = [[Diocesi di Areopoli|Vescovo titolare di Areopoli]]<br /><small>(titolo personale di arcivescovo)</small>
|precedente=[[Paolo Emilio Bergamaschi]]
|immagine = BishopCoA PioM.svg
|successivo=[[Michael Joseph Keyes]]
|periodo = 3 marzo [[1925]] – 30 novembre [[1934]]
|carica=[[Sede titolare di Areopoli|Vescovo Titolare di Areopoli]]
|precedente = [[Paolo Emilio Bergamaschi]]
| periodo=[[3 marzo]] [[1925]] - [[30 novembre]] [[1934]]
|successivo = [[Michael Joseph Keyes]], [[Società di Maria (maristi)|S.M.]]
|immagine=BishopCoA PioM.svg
}}
{{boxBox successione
|tipologia = episcopaleincarico diplomatico
|carica = [[Visitatore apostolico]] in [[Chiesa cattolica in Bulgaria#Nunziatura apostolica|Bulgaria]]
|precedente=[[Carlo Margotti]]
|immagine = Emblem Holy See.svg
|successivo=[[Silvio Angelo Pio Oddi]]
|periodo = 16 marzo [[1925]] – 16 ottobre [[1931]]
|carica=[[Arcidiocesi di Mesembria|Arcivescovo Titolare di Mesembria]]
|precedente = -
|periodo=[[30 novembre]] [[1934]] - [[12 gennaio]] [[1953]]
|successivo = -
|immagine=Archbishop CoA PioM.svg
}}
{{boxBox successione
|tipologia = incarico diplomatico
|carica = [[Delegato apostolico]] in [[Chiesa cattolica in Bulgaria#Nunziatura apostolica|Bulgaria]]
|precedente=-
|immagine = Emblem Holy See.svg
|successivo= [[Mario Rizzi]]
|periodo = 16 ottobre [[1931]] – 30 novembre [[1934]]
|carica=[[Delegato apostolico]] in [[Bulgaria]]
|precedente = -
|periodo=[[16 ottobre]] [[1931]] - [[12 gennaio]] [[1935]]|immagine=Flag of the Vatican City.svg
|successivo = [[Giuseppe Mazzoli (arcivescovo)|Giuseppe Mazzoli]]
}}
{{boxBox successione
|tipologia = episcopale
|carica = [[Arcidiocesi di Mesembria|Arcivescovo titolare di Mesembria]]
|immagine = Archbishop CoA PioM.svg
|periodo = 30 novembre [[1934]] – 12 gennaio [[1953]]
|precedente = [[Carlo Margotti]]
|successivo = [[Silvio Oddi]]
}}
{{Box successione
|tipologia = incarico diplomatico
|carica = [[Delegato apostolico]] in [[Chiesa cattolica in Grecia#Nunziatura apostolica|Grecia]]
|precedente=[[Carlo Margotti]]
|immagine = Emblem Holy See.svg
|successivo=[[Giovanni Mariani]]
|periodo = 30 novembre [[1934]] – 23 dicembre [[1944]]
|carica=[[Delegato apostolico]] in [[Grecia]]
|precedente = [[Carlo Margotti]]
|periodo=[[12 gennaio]] [[1935]] - [[23 dicembre]] [[1944]]|immagine=Flag of the Vatican City.svg
|successivo = [[Giovanni Mariani]]
}}
{{boxBox successione
|tipologia = incarico diplomatico
|carica = [[Delegato apostolico]] in [[Chiesa cattolica in Turchia#Nunziatura apostolica|Turchia]]
|precedente=[[Angelo Rotta]]
|immagine = Emblem Holy See.svg
|successivo=[[Andrea Cassulo]]
|periodo = 30 novembre [[1934]] – 23 dicembre [[1944]]
|carica=[[Delegato apostolico]] in [[Turchia]]
|precedente = [[Angelo Rotta]]
|periodo=[[12 gennaio]] [[1935]] - [[23 dicembre]] [[1944]]|immagine=Flag of the Vatican City.svg
|successivo = [[Alcide Giuseppe Marina]], [[Congregazione della missione|C.M.]]
}}
{{boxBox successione
|tipologia = episcopale
|carica = [[Vicariato apostolico di Istanbul|Amministratore apostolico di Costantinopoli]]
|immagine = BishopCoA PioM.svg
|periodo = 30 novembre [[1934]] – 23 dicembre [[1944]]
|precedente = [[Carlo Margotti]]
|successivo = [[Alcide Giuseppe Marina]], [[Congregazione della missione|C.M.]]
}}
{{Box successione
|tipologia = incarico diplomatico
|carica = [[Nunzio apostolico]] in [[Nunziatura apostolica in Francia|Francia]]
|precedente= [[Valerio Valeri]]
|immagine = Emblem Holy See.svg
|successivo= [[Paolo Marella]]
|periodo = 23 dicembre [[1944]] – 12 gennaio [[1953]]
|carica=[[Nunzio apostolico]] in [[Francia]]
|precedente = [[Valerio Valeri]]
|periodo=[[23 dicembre]] [[1944]] - [[12 gennaio]] [[1953]]|immagine=Flag of the Vatican City.svg
|successivo = [[Paolo Marella]]
}}
{{boxBox successione
|tipologia=incarico diplomatico
|carica=Osservatore permanente della [[Santa Sede]] presso l'[[Rappresentanze della Santa Sede presso le organizzazioni intergovernative#Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura|Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura]]
|immagine = Emblem Holy See.svg
|periodo = maggio [[1951]] – 12 gennaio [[1953]]
|precedente = -
|successivo = ?
}}
{{Box successione
|tipologia = episcopale
|carica = [[Patriarcato di Venezia|Patriarca di Venezia]]
|precedente=[[Carlo Agostini]]
|immagine = PatriarchNonCardinal PioM.svg
|successivo=[[Giovanni Urbani (cardinale)|Giovanni Urbani]]
|periodo = 15 gennaio [[1953]] – 28 ottobre [[1958]]
|carica=[[Patriarcato di Venezia|Patriarca di Venezia]]
|precedente = [[Carlo Agostini]]
|periodo=[[12 gennaio]] [[1953]] - [[28 ottobre]] [[1958]]
|successivo = [[Giovanni Urbani (cardinale)|Giovanni Urbani]]
|immagine=PatriarchNonCardinal PioM.svg
}}
{{boxBox successione
|tipologia = cardinale
|carica = [[Santa Prisca (titolo cardinalizio)|Cardinale presbitero di Santa Prisca]]
|precedente=[[Adeodato Giovanni Piazza]]
|immagine = CardinalCoA PioM.svg
|successivo=[[Giovanni Urbani (cardinale)|Giovanni Urbani]]
|periodo = 29 ottobre [[1953]] – 28 ottobre [[1958]]
|carica=[[Cardinale presbitero]] di [[Santa Prisca (titolo cardinalizio)|Santa Prisca]]
|periodoprecedente = [[12Adeodato gennaioPiazza]], [[1953]]Ordine -dei [[28carmelitani ottobre]] [[1958scalzi|O.C.D.]]
|successivo = [[Giovanni Urbani (cardinale)|Giovanni Urbani]]
|immagine=CardinalCoA PioM.svg
}}
{{Box successione multiplo
 
{{box successione
|tipologia = incarico governativo
|carica = [[Congregazione per la dottrina della fede|Prefetto della Congregazione del Sant'Uffizio]]
|precedente= [[Eugenio Pacelli]]
|immagine = Emblem Holy See.svg
|successivo= [[Giovanni Battista Montini]]
|periodo = 28 ottobre [[1958]] – 3 giugno [[1963]]
|carica=[[Congregazione per i Vescovi|Prefetto della Sacra Congregazione Concistoriale]]
|periodoprecedente = [[1958]]-[[1963Papa Pio XII]]
|successivo = [[Papa Paolo VI]]
|immagine=Coat of arms of the Vatican City.svg
|tipologia2 = incarico governativo
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|carica3 = [[Congregazione per le Chiese orientali|Prefetto della Congregazione per le Chiese orientali]]
|periodo3 = 28 ottobre [[1958]] – 3 giugno [[1963]]
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{{Papi|precedente = [[Papa Pio XII]]|successivo = [[Papa Paolo VI]]}}
 
{{Persone dell'anno del Time}}
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{{Controllo di autorità}}
|tipologia = incarico governativo
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{{box successione
|tipologia = incarico governativo
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