Francesco Nullo: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua}}
{{Tmp|Militare}}
{{Bio
|Nome = Francesco
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|GiornoMeseMorte = 5 maggio
|AnnoMorte = 1863
|Epoca = 1800
|PreAttività=
|Attività = patriota
|Attività2 = militare
|Epoca = 1800
|Nazionalità = italiano
|Immagine = FNullobgFrancesco Nullo.jpg
|Didascalia = Busto di Francesco Nullo
}}
[[File:Francesco Nullo grave - 02.JPG|200px|thumb|La tomba di Francesco Nullo a [[Olkusz]], in [[Polonia]]]]
 
== La famigliaBiografia ==
=== Primi anni ===
Figlio di Arcangelo e Angelina Magno, che avevano una fabbrica di tessuti a [[Clusone]], personaggio di grande coraggio, visse nel [[XIX secolo]] e legò il suo nome a numerose imprese patriottiche in Italia e Polonia. Di famiglia agiata, era commerciante di tele di lino e possedeva una fabbrica di tessuti. Partecipò, coi suoi due fratelli, a fianco della popolazione milanese nelle barricate delle [[cinque giornate di Milano]], durante i moti del [[1848]], fatto che gli causò numerosi problemi con la polizia austriaca. Arruolatosi nei [[Corpi Volontari Lombardi]] del generale [[Michele Allemandi]], nel mese di aprile prese parte alla sfortunata [[invasione del Trentino (1848)|invasione del Trentino]].
 
=== Attività da garibaldino ===
== Il patriota ==
[[File:Francesco Nullo.PNG|left|thumb|160px|Francesco Nullo]]
Animato da profondo spirito patriottico, si unì nel [[1859]] a [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] nelle file dei [[Cacciatori delle Alpi]] per combattere contro gli [[Impero austriaco|austriaci]]. Ma l'impresa per la quale passò alla storia fu la [[spedizione dei Mille]]. Nullo si occupò personalmente dell'arruolamento dei volontari nella [[Bergamo|propria città]] che, visto il grande numero di adesioni, si poté fregiare dell'appellativo di ''Città dei Mille''.
 
Inoltre si dice che, grazie alla sua attività nel campo dei tessuti, fornì le camicie rosse utilizzate dai garibaldini nella spedizione.
 
La spedizione dei Mille lo vide protagonista di atti di valore, tanto che fu lui a piantare il primo [[tricolore]] a [[Palermo]], il 27 maggio [[1860]]. Successivamente ebbe il comando di unità militari in varie operazioni, fra cui quella bruscamente interrotta dalla [[battaglia di Pettorano]].
Scrisse sul ''Libro d'Onore'' dei volontari bergamaschi {{quotecitazione|Io sono superbo di appartenere alla valorosa schiera dei figli di Bergamo che fregiano i fogli di questo libro d'onore e di vedere il mio nome accanto a quelli di tanti compagni d'armi|Bortolo Belotti, ''Storia di Bergamo e dei bergamaschi'', Bergamo, Bolis, 1989}}
Nell'elenco ufficiale dei partecipanti all'impresa, pubblicato sulla [[Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia]] del 12 novembre 1878, lo si trova al numero 695.<ref>[{{Cita web |url=http://www.liberatiarts.com/storia/mille.htm |titolo=Elenco Garibaldini] |accesso=4 marzo 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110320024004/http://www.liberatiarts.com/storia/mille.htm |urlmorto=sì }}</ref>
Ebbe tra i garibaldini una carriera militare assai veloce, che lo vide passare dal grado di capitano (dopo il suo ferimento anella [[battaglia di Calatafimi]]) a quello di tenente colonnello, per terminare a quello di generale.
 
Nel [[1862]] venne arrestato con altri 123 garibaldini mentre organizzava una spedizione per la liberazione del [[Veneto]], ricordata come [[fatti di Sarnico]]. Continuò ad essere fedele compagno di Garibaldi anche nella seconda spedizione in Sicilia del 1862 con lo [[Giornata dell'Aspromonte|scontro d'Aspromonte]]. In questa occasione Nullo, il 3 luglio a Palermo, fu affiliato alla [[massoneria]] di [[rito scozzese]] (nella Loggia "I Rigeneratori del 12 gennaro 1848 al 1860 Garibaldini", della quale era Maestro Venerabile Emanuele Sartorio) insieme agli altri componenti dello [[Stato Maggiore]] garibaldino ([[Giacinto Bruzzesi]], [[Pietro Ripari]], [[Enrico Guastalla]], [[Giuseppe Guerzoni]], [[Giovanni Chiassi]], [[Giovanni Basso]], [[Giuseppe Nuvolari]] ed altri ufficiali): fu lo stesso Garibaldi, nella veste di [[Gran Maestro]], a firmare la proposta di ammissione regolare «ai misteri dell'Ord:. M:. in alcune delle RR:. LL:. poste sotto l'O:. di Palermo». «A tal fine e con gli alti poteri a me conferiti – aggiungeva – gli dispenso dalle solite formalità».
Ebbe una carriera militare assai veloce, che lo vide passare dal grado di capitano (dopo il suo ferimento a Calatafimi) a quello di tenente colonnello, per terminare a quello di generale.
Nel [[1862]] Venne arrestato con altri 123 garibaldini mentre organizzava una spedizione per la liberazione del Veneto, ricordata come [[fatti di Sarnico]]. Continuò ad essere fedele compagno di [[Garibaldi]] anche nella seconda spedizione in Sicilia con lo [[Giornata dell'Aspromonte|scontro d'Aspromonte]].
 
=== InLa morte in [[Polonia]] ===
Nell'elenco ufficiale dei partecipanti all'impresa, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia del 12 novembre 1878, lo si trova al numero 695.<ref>[http://www.liberatiarts.com/storia/mille.htm Elenco Garibaldini]</ref>
[[File:PL Francesco Nullo.jpg|thumb|160px|Busto di Francesco Nullo a [[Varsavia]] (scultore [[Gianni Remuzzi]])]]
 
Dopo la caduta del [[Governo Rattazzi I|governo Rattazzi]] a causa della generale indignazione per i fatti d'Aspromonte, il nuovo primo ministro [[Luigi Carlo Farini|Farini]] incoraggiò Nullo a formare una legione di volontari per intervenire al fianco degli [[Rivolta di Gennaio|insorti polacchi contro la dominazione russa]], assicurando il proprio intervento presso il [[Vittorio Emanuele II di Savoia|re]] affinché dichiarasse guerra all'[[Impero russo]]. Malgrado la caduta di Farini (che aveva minacciato il re con un coltello durante un consiglio dei ministri, manifestando i segni di un disturbo psichico), Nullo riuscì a partire per la [[Polonia]], alla testa di una formazione raccogliticcia di circa 600 volontari italiani e francesi, tra i quali una sessantina di [[garibaldini|camicie rosse]]. Durante il viaggio di trasferimento, si aggregarono alla legione franco-italiana anche piccoli gruppi di cacciatori polacchi in esilio e gli ''[[Zuavi#Zuavi della Morte|Zuavi della Morte]]'', guidati dal tenente François Rochebrune.
== In [[Polonia]] ==
[[File:PL Francesco Nullo.jpg|thumb|Busto di Francesco Nullo a [[Varsavia]]]]
Dopo la caduta del governo [[Governo Rattazzi I|governo Rattazzi]], a causa della generale indignazione per i fatti d'Aspromonte, il nuovo primo ministro [[Luigi Carlo Farini|Farini]] incoraggiò Nullo a formare una legione di volontari per intervenire al fianco degli [[Rivolta di Gennaio|insorti polacchi contro la dominazione russa]], assicurando il proprio intervento presso il [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Re]], affinché dichiarasse guerra all'[[Impero russo]].
Malgrado la caduta di Farini (che aveva minacciato il re con un coltello durante un consiglio dei ministri manifestando i segni di un disturbo psichico) Nullo riuscì a partire per la [[Polonia]], alla testa di una formazione raccogliticcia di circa 600 volontari italiani e francesi, tra i quali una sessantina di [[garibaldini|camicie rosse]]. Durante il viaggio di trasferimento, si aggregarono alla legione franco-italiana anche piccoli gruppi di cacciatori polacchi in esilio e gli ''[[Zuavi#Zuavi della Morte|Zuavi della Morte]]'', guidati dal tenente François Rochebrune.
 
La Legione varcò i confini della [[Polonia del Congresso]] il 3 maggio 1863 presso [[Krzeszowice]]. Quel giorno venne ingaggiata la prima battaglia del gruppo in Polonia a [[Podłęże]], dove sconfisse una pattuglia [[Russia zarista|zarista]].
 
Successivamente, il 5 maggio 1863, la Legione prese parte nella [[battaglia di [[Krzykawka]], dove insieme agli ''Zuavi della Morte'' subì pesanti perdite; Nullo cadde in battaglia trafitto da un proiettile [[cosacco]], avendo solo il tempo di sussurrare, in [[dialetto bergamasco]]: '' mòrtmórt!'' ("sonoSono morto"). Nonostante l'inesperienza degli insorti polacchi, si batté con un coraggio tale da creare attorno a sé un alone di invulnerabilità e guadagnarsi l'ammirazione di tutti. Nello stesso scontro altri italiani furono fatti prigionieri e deportati in [[Siberia]], tra cui [[Giovanni Rustici]] e [[Luigi Caroli]], che morirono in prigionia; insieme a Nullo fu ferito anche [[Stefano Elia Marchetti]], che fu poi trasportato a casa di un capitano austriaco, vicino al confine della Polonia austriaca, a [[Chrzanów (Piccola Polonia)|Chrzanów]], dove morì sei giorni dopo a causa delle ferite riportate<ref>[http://books.google.it/books?id=EDMOAAAAQAAJ&pg=PA246&dq=Marchetti+Stefano+Elia&hl=it&ei=jM9wTc7FMYG38QOVj5mvCA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCkQ6AEwAA#v=onepage&q=Marchetti%20Stefano%20Elia&f=false Stefano Elia Marchetti in ''Vite degl'italiani benemeriti della libertà e della patria'']</ref>.
 
Nullo è stato sepolto a [[Olkusz]], in [[Polonia]].
Nonostante l'inesperienza degli insorti polacchi, si batté con un coraggio tale da creare attorno a sé un alone di invulnerabilità e guadagnarsi l'ammirazione di tutti. Nello stesso scontro altri italiani furono fatti prigionieri e deportati in [[Siberia]], tra cui il cornigliese [[Giovanni Rustici]].
Con Nullo fu ferito anche Stefano Elia Marchetti nella città [[polonia|polacca]] di [[Olkusz]] e fu trasportato a casa di un capitano austriaco, vicino al confine della Polonia austriaca, a [[Chrzanów (Piccola Polonia)|Chrzanów]], dove Marchetti morì sei giorni dopo a causa delle ferite riportate<ref>[http://books.google.it/books?id=EDMOAAAAQAAJ&pg=PA246&dq=Marchetti+Stefano+Elia&hl=it&ei=jM9wTc7FMYG38QOVj5mvCA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCkQ6AEwAA#v=onepage&q=Marchetti%20Stefano%20Elia&f=false Stefano Elia Marchetti in ''Vite degl'italiani benemeriti della libertà e della patria'']</ref>. È stato sepolto a [[Olkusz]], in [[Polonia]].
 
== Ricordo ==
[[File:RCTWaw Nullo USMMkuwejt11.jpg|thumbminiatura|250pxsinistra|right|IlVia cacciatorpediniereFrancesco ''Nullo'' in, navigazioneVarsavia]]
In [[Polonia]] Francesco Nullo è considerato un eroe nazionale. Il Governo Nazionale Polacco gli conferì il grado di generale. Nella [[Seconda Repubblica di Polonia]], fu patrono del 50º Reggimento Fucilieri di Kresy (''50 Pulk Piechoty Strzelców Kresowych'').<br/>Nel 1938, nel 75° anniversario della morte, la Città di Bergamo donò alla Città di Varsavia un busto in bronzo opera dello scultore [[Gianni Remuzzi]]. Il monumento fu inaugurato il 20 febbraio 1939.<ref>{{cita libro| autore-capitolo=Giuliana Donati Petténi | capitolo=Lo scultore Gianni Remuzzi | titolo=''Gianni Remuzzi (1894-1951) l'onestà della scultura'' | autore=[[Michela Valotti]] | città=Bergamo-Bione | editore= [[Ateneo di Scienze Lettere ed Arti di Bergamo]] - Edizioni Valle Sabbia | anno=2019 | pp=60-61, 142, 145 | ISBN=88-420-5380-5}}</ref><br/>Anche durante gli anni della [[guerra fredda]], un console andavaandò a Bergamo per rendergli omaggio ai piedi del monumento che la sua città natale gli ha dedicato. Diverse strade (a [[Breslavia]], [[Cracovia]], [[Jaworzno]], [[Olkusz]], [[Ostrów Wielkopolski]], [[Skała]], [[Sławków]], [[Słupsk]] e [[Varsavia]]) e scuole in Polonia (a Olkusz e Varsavia) portano il suo nome. Varie città italiane, tra cui [[Roma]], [[Milano]], [[Bologna]], [[Genova]], [[Firenze]], [[Padova]], [[Brescia]], [[Parma]] e la sua [[Bergamo]] gli hanno dedicato una strada.
 
[[Giovanni Bottesini]] scrisse una "Fantasia funebre a grande orchestra alla memoria del colonnello Nullo".<ref>Cesare Fertonani, ''Amadeus'', n. 252, pag. 32: ''Il virtuoso viaggiatore''</ref>.
 
UnLa [[cacciatorpediniereRegia Marina]] italianogli diintitolò il [[classecacciatorpediniere]] Nazario''[[Francesco SauroNullo (cacciatorpediniere 1927)|classeFrancesco Nazario SauroNullo]]'', costruito a [[Fiume (Croazia)|Fiume]] e in servizio dal [[1926]] al [[1941]], ha portato il suo nome. Varie città italiane, tra cui Milano, Bologna, Genova e la sua Bergamo gli hanno dedicato una strada.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*Studi del Museo Storico di Bergamo.
*Tommaso Randi, ''Il Colonnello Nullo,'' Pisa 1863;
*Atti, ''Storia del Risorgimento nazionale'', documenti ed oggetti presentati dalla commissione nominata dal municipio di Bergamo, Bolis, [[Bergamo]] [[1884]], SBN IEI0228043;
*Luigi Stefanoni, ''Francesco Nullo, martire in Polonia. Notizie storiche,'' Milano 1863;
*Atti, ''Storia del Risorgimento nazionale'', documenti ed oggetti presentati dalla commissione nominata dal municipio di Bergamo, Bolis, [[Bergamo]] [[1884]], SBN IEI0228043;
*Giuseppe da Forio, ''[[:s:Elogio funebre del colonnello Francesco Nullo|Elogio funebre del colonnello Francesco Nullo]]'', Napoli 1863;
*[[Giuliana Donati Petténi]], ''La biografia di Francesco Nullo'', [[Bergamo]] [[1960]];
*[[Giuliana Donati Petténi]], ''La spedizione di Francesco Nullo in Polonia'', in AA. VV., ''Storia del volontarismo bergamasco'', a cura di Alberto Agazzi, Istituto Civitas Garibaldina, Società Editrice S. Alessandro, [[Bergamo]] [[1960]];
*[[Giuliana Donati Petténi]], ''Francesco Nullo, cavaliere della libertà'', Bolis, [[Bergamo]] [[1963]];
*[[Vittorio Polli]], ''Francesco Nullo'', Istituto Civitas Garibaldina, Stamperia Conti, [[Bergamo]] [[1964]];
*[[Bortolo Belotti]], ''Storia di Bergamo e dei bergamaschi'', Bolis, [[Bergamo]] [[1989]];
*[[Alberto Castoldi]], ''Bergamo e il suo territorio, dizionario enciclopedico: i personaggi, i comuni, la storia, l'ambiente'', Bolis, [[Bergamo]] [[2004]], ISBN 887827126888-78271268;
*[[Renato Ravanelli]], ''La storia di Bergamo'', Grafica & Arte, [[Bergamo]] [[1996]], ISBN 887201133788-72011337;
*Gaetano Platania, ''Tra diplomazia e rivoluzione. Il garibaldino Francesco Nullo e la fedeltà alla Polonia "crocifissa",'' in ''Relazioni Internazionali e diplomazia nell'Europa centro-orientale tra età moderna e contemporanea,'' a cura di Gaetano Platania, Viterbo, Sette Città editore, 2009, pp. 253-298;
*{{cita libro|autore=AA.VV., ''|titolo=Omaggio a Francesco Nullo 1826-1863'', a cura di [[|curatore=Giuseppe Dossi]], |editore=Sestante edizioni, [[|città=Bergamo]]|anno= [[2013]], ISBN 9788866421153.|isbn=978-88-66421153}}
*AA.VV., ''Le biografie di Francesco Nullo dal 1863 al 1963'', [http://www.bergamoestoria.it/schedaMostra.aspx?t=1&id=30 e-book] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130714033911/http://www.bergamoestoria.it/schedaMostra.aspx?t=1&id=30 |data=14 luglio 2013 }} a cura di [http://www.bergamoestoria.it/Default.aspx Fondazione Bergamo nella Storia], [[{{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130313195014/http://www.bergamoestoria.it/default.aspx |data=13 marzo 2013 }} 2013]].
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
*[[Storia di Bergamo]]
*[[Museo Storicodelle Storie di Bergamo]]
*[[Bergamo]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Francesco Nullo}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Risorgimento}}
 
[[Categoria:Componenti della spedizione dei Mille]]
[[Categoria:Massoni]]
[[Categoria:Italiani emigrati in Polonia]]
[[Categoria:Morti nel voivodato della Piccola Polonia]]