Giovanni Battista Ramusio: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Andre86 (discussione | contributi)
integro incipit
 
(56 versioni intermedie di 31 utenti non mostrate)
Riga 1:
[[Immagine:Map_of_Hochelaga.jpg|thumb|upright=1.7|Pianta ''La Terra De Hochelaga Nella Nova Francia'', con a sinistra, il ''Monte Real'', disegnata da [[Giacomo Gastaldi]], illustrazione del libro ''Delle Navigationi et Viaggi''.]]
 
{{Bio
|Nome = Giovanni Battista
Riga 11 ⟶ 9:
|GiornoMeseMorte = 10 luglio
|AnnoMorte = 1557
|Attività = diplomatico
|Epoca = 1500
|Attività = diplomatico
|Attività2 = geografo
|Attività3 = umanista
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = della [[Repubblica di Venezia]], noto soprattutto per la monumentale raccolta di resoconti di viaggio ''[[Delle navigationi et viaggi]]'', considerata una pietra miliare nella storia della geografia moderna e della letteratura di viaggio.<ref name="TreccaniDBI">{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-battista-ramusio_(Dizionario-Biografico)/|titolo=Ramusio, Giovanni Battista|lingua=ita|autore=Massimo Donattini|data=|accesso=13 ottobre 2025|sito=Treccani Dizionario Biografico}}</ref>
|PostNazionalità = {{sp}}della [[Repubblica di Venezia]]
|Immagine = Giovambattista Ramusio (cropped).jpg
}}
 
Fu l'autore del primo trattato geografico dell'età moderna.
Giovanni Battista Ramusio è considerato uno dei più importanti eruditi della geografia rinascimentale. La sua opera rappresenta il primo tentativo organico di raccogliere, ordinare e interpretare le testimonianze delle esplorazioni moderne in un quadro coerente e accessibile al pubblico colto europeo.<ref name="TreccaniDBI" /><ref name="Almagià" /><ref name="Summagallicana" /> Attraverso il suo lavoro di traduttore e commentatore, Ramusio diede forma a una nuova immagine del mondo, integrando conoscenze antiche e moderne e diffondendo una visione globale della Terra.<ref name="Summagallicana" /> La sua influenza si estese ben oltre i confini italiani, poiché le ''Navigationi et viaggi'' costituirono una fonte di riferimento per studiosi e geografi di tutta Europa, consolidando il ruolo di Veenzia come centro di diffusione della conoscenza geografica.<ref name="Almagià" /><ref name="Summagallicana" /> La memoria di Ramusio resta legata alla capacità di coniugare la precisione del funzionario pubblico con l’apertura mentale dell’intellettuale umanista, rendendolo una figura esemplare della cultura veneziana del XVI secolo.<ref name="TreccaniDBI" /><ref name="Summagallicana" />
 
==Biografia==
{{F|diplomatici italiani|arg2=geografi|novembre 2015}}
Figlio del trevigiano [[Paolo Ramusio]], magistrato della [[Repubblica Veneta]], fu discepolo del filosofo e umanista [[Pietro Pomponazzi]], fece parte dell’[[Accademia Aldina]] collaborando con il suo fondatore, il famoso umanista e stampatore [[Aldo Manuzio]], per il quale curò le edizioni aldine di ''Quintiliano'' [[1514]] e della ''Terza deca di Tito Livio'' [[1519]].
[[ImmagineFile:Map_of_Hochelaga.jpg|thumb|upright=1.7|Pianta ''La Terra De Hochelaga Nella Nova Francia'', con a sinistra, il ''Monte Real'', disegnata da [[Giacomo Gastaldi]], illustrazione del libro ''Delle Navigationi et Viaggi''.]]
Scambiò fitte corrispondenze con eminenti personalità del suo tempo, quali il letterato [[Pietro Bembo]] e il medico [[Girolamo Fracastoro]].
[[File:Ramusio & Gastaldi Universale della Parti della Mondo 1556 UTA.jpg|thumb|upright=1.7|''Universale della Parte del Mondo Novamente Ritrovata'', 1556, Ramusio & Gastaldi]]
Giovanni Battista Ramusio nacque a Treviso nel 1485 da Paolo Ramusio, magistrato al servizio della Repubblica di Venezia, in un ambiente colto e profondamente legato alla tradizione amministrativa e politica veneta.<ref name="Summagallicana">{{Cita web|url=https://www.summagallicana.it/lessico/r/Ramusio%20Giovanni%20Battista.htm|titolo=Ramusio Giovanni Battista|lingua=ita|autore=|data=|accesso=13 ottobre 2025|sito=Summagallicana}}</ref> Studiò all’[[Università di Padova]], dove ebbe come maestro [[Pietro Pomponazzi]] e come compagni di studio [[Girolamo Fracastoro]], [[Andrea Navagero]], [[Gasparo Contarini]] e [[Pietro Bembo]], legandosi a loro in rapporti di amicizia e di vivace corrispondenza intellettuale che sarebbero durati per tutta la vita.<ref name="Almagià">{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-battista-ramusio_(Enciclopedia-Italiana)/|titolo=Ramusio, Giovanni Battista|lingua=ita|autore=Roberto Almagià|data=1935|accesso=13 ottobre 2025|sito=Treccani Enciclopedia Italiana}}</ref>
 
Nel 1505 entrò nella cancelleria della Repubblica di Venezia come notaio straordinario, incarico che gli permise di partecipare da vicino alla vita politica e diplomatica della Serenissima.<ref name="Summagallicana" /> Nello stesso anno accompagnò [[Alvise Mocenigo]] in Francia in qualità di segretario legatizio, rimanendovi due anni e distinguendosi per le sue doti diplomatiche e linguistiche.<ref name="Almagià" /> Nel 1513 fu nominato cancelliere e due anni più tardi segretario del Senato veneziano, ruolo nel quale divenne uno dei più stimati funzionari della Repubblica grazie alla sua integrità e alla sua capacità di mediazione tra i diversi organi di governo.<ref name="Almagià" />
Appena trentenne divenne cancelliere della Repubblica Veneta e {{cn|fu intimo collaboratore del [[Doge]] [[Alvise Mocenigo]]}}; dal [[1515]] fu segretario del [[Consiglio dei Dieci]].
 
Durante gli anni di servizio pubblico, Ramusio svolse missioni politiche in Svizzera, a Roma e probabilmente in Puglia, guadagnandosi la fiducia dei Dogi e delle principali famiglie veneziane.<ref name="Almagià" /> Tra gli incarichi più rilevanti si ricorda quello di trattare con il navigatore [[Sebastiano Caboto]], quando questi offrì i propri servigi alla Repubblica.<ref name="Almagià" /> Dal 1524 fu sposato con Franceschina Navagero, sorella dell’umanista Andrea Navagero, dalla quale ebbe un figlio, Paolo, anch’egli segretario del Senato e autore di opere storiche di rilievo.<ref name="Almagià" /> Morì a Padova il 10 luglio 1557, dopo una vita interamente dedicata al servizio pubblico e agli studi umanistici.<ref name="TreccaniDBI" />
Raffinato diplomatico, conoscitore profondo di parecchie lingue, venne inviato quale ambasciatore della [[Serenissima]] presso diverse corti europee. Resta famosa la sua permanenza presso la corte del re francese [[Luigi XII]] durante la quale si interessò molto alle esplorazioni francesi nell'[[America settentrionale]]. In quegli anni la Repubblica di Venezia era molto interessata alla via marittima delle Americhe, che vedeva come un nuovo sbocco per i suoi commerci, messi in pericolo dall’avanzare degli [[ottomani]] nel Mediterraneo.
 
== Attività e opere ==
Tramite le sue amicizie diplomatiche, riuscì ad ottenere sollecitamente i resoconti dei viaggi dell'esploratore bretone [[Jacques Cartier]], inviato dal re [[Francesco I di Francia|Francesco I]] nel [[Canada]], allora "[[Nuova Francia]]". La sua grande abilità nel tracciare mappe gli consentì, sulla sola scorta della descrizione di Cartier, di far comporre da [[Giacomo Gastaldi]] la mappa della "Terra di Hochelaga" (terra dei castori), che rappresenta con molta verosimiglianza il territorio della colonia di Ville-Marie, l’attuale [[Montréal]].
Ramusio coltivò fin da giovane la passione per la cultura classica e per le scienze geografiche, unendo la curiosità dello studioso alla concretezza dell’amministratore veneziano. Si dedicò allo studio del latino e del greco e, secondo alcune testimonianze, anche di lingue orientali.<ref name="Almagià" /> Collaborò con [[Aldo Manuzio]], curando la prefazione all’edizione di [[Quintiliano]] (1514) e quella alla ''Terza Deca'' di [[Tito Livio]] (1519), pubblicate entrambe dalla celebre stamperia aldina.<ref name="Almagià" /> Queste collaborazioni mostrano il suo pieno inserimento nella cerchia umanistica veneziana e la sua attenzione per l’uso filologico delle fonti antiche.<ref name="Summagallicana" /> La sua curiosità scientifica trovò espressione soprattutto nello studio della cosmografia e della geografia, discipline che coniugavano l’interesse umanistico per il sapere con la necessità pratica di aggiornare la conoscenza del mondo a seguito delle grandi scoperte geografiche.<ref name="Almagià" /> Intrattenne una fitta corrispondenza con studiosi come Fracastoro, Navagero e Bembo, nelle cui lettere venivano discusse le questioni più attuali della scienza e della geografia dell’epoca.<ref name="Almagià" /> Partecipò anche ad attività cartografiche: è infatti probabile che abbia supervisionato l’esecuzione delle carte geografiche dipinte nella ''Sala dello Scudo'' del [[Palazzo Ducale di Venezia]], realizzate da [[Giacomo Gastaldi]].<ref name="Almagià" />
 
=== Rapporti con altri studiosi ===
Il Doge gli richiedeva mappe dettagliate di tutti i nuovi porti commerciali e si fece dipingere da lui, negli appartamenti di [[Palazzo Ducale (Venezia)|Palazzo Ducale]], una carta geografica con tutti i porti del Mediterraneo.
Ramusio mantenne rapporti epistolari e intellettuali con molti dei protagonisti della cultura europea del suo tempo, tra cui [[Girolamo Fracastoro]], [[Pietro Bembo]] e [[Andrea Navagero]].<ref name="Almagià" /> Dalle loro lettere emerge il costante scambio di idee su temi filosofici, geografici e letterari. Ramusio fu inoltre in contatto con esploratori e diplomatici che gli fornirono notizie e documenti provenienti da diverse parti del mondo, che egli raccolse e tradusse per la pubblicazione nelle ''Navigationi et viaggi''.<ref name="Summagallicana" /> Un esempio significativo è la sua attenzione per il [[Secondo viaggio di Jacques Cartier|viaggio]] di [[Jacques Cartier]] in Canada: attraverso i canali diplomatici della Serenissima, Ramusio entrò in possesso del resoconto dell’esploratore bretone, che incluse nella sua opera, corredandolo da una dettagliata rappresentazione della “[[Hochelaga|Terra di Hochelaga]]”, identificabile con l’attuale [[Montréal]].<ref name="VenetiNelMondo">{{Cita web|url=https://www.summagallicana.it/lessico/r/Ramusio%20Giovanni%20Battista.htm|titolo=L’uomo che scoprì il mondo con gli occhi degli altri|lingua=ita|autore=|data=|accesso=13 ottobre 2025|sito=Veneti nel Mondo}}</ref> In questa mappa descrisse con sorprendente precisione il territorio canadese, pur non avendolo mai visitato, guadagnandosi l’appellativo di “esploratore da scrivania” per la capacità di ricostruire il mondo attraverso i racconti altrui.<ref name="VenetiNelMondo" />
 
=== Interpretazioni sul Mappamondo di Fra Mauro ===
La sua opera più importante, alla quale è legata la sua fama letteraria, è il monumentale trattato dal titolo ''Delle navigationi et viaggi''<ref>[http://www.thetreasuremaps.com/Reference/Ramusio_1565.php G. B. Ramusio, ''Delle Navigationi et Viaggi'']</ref>, il primo trattato geografico dell'età moderna, pubblicato fra il [[1550]] e il [[1606]], che riunisce più di cinquanta memoriali di viaggi e di esplorazioni dall'antichità classica fino al XVI secolo, da [[Marco Polo]], a [[Amerigo Vespucci|Vespucci]], alle grandi esplorazioni africane. La pubblicazione di questo trattato subì varie vicissitudini, poiché il primo volume fu stampato nel 1550, il terzo volume fu stampato nel [[1556]], e il secondo volume, il cui manoscritto era andato distrutto in un incendio, fu stampato postumo nel [[1559]], due anni dopo la morte di Ramusio.
Un ulteriore aspetto dell’attività di Ramusio riguarda la sua interpretazione del [[Mappamondo di Fra Mauro]], conservato alla [[Biblioteca Nazionale Marciana]] di Venezia. Egli ne parlò nella ''Dichiaratione d'alcuni luoghi ne libri di M. Marco Polo'', inserita nell’edizione del 1606 del secondo volume delle ''Navigationi et viaggi'', dove collegò l’origine della carta alla figura di [[Marco Polo]].<ref name="BNM">{{Cita web|url=https://www.movio.beniculturali.it/bnm/ridottiprocuratorisanmarco/it/203/giovan-battista-ramusio|titolo=Giovan Battista Ramusio|lingua=ita|autore=|data=|accesso=13 ottobre 2025|sito=Biblioteca Nazionale Marciana}}</ref> Ramusio riferì quanto udito dal priore Paolo Orlandino, secondo il quale il monaco cartografo [[Fra Mauro]] avrebbe copiato antiche carte cinesi portate a Venezia da Marco Polo e da suo padre.<ref name="BNM" /> Sebbene tale ipotesi non trovi riscontri documentari, e la struttura del mappamondo non presenti chiari elementi di derivazione orientale, l’interpretazione ramusiana testimonia la volontà di inserire l’opera di Fra’ Mauro nel grande filone delle scoperte geografiche e nella tradizione del sapere veneziano.<ref name="BNM" /> Ramusio descrisse inoltre la carta come oggetto di ammirazione e meta di curiosi e studiosi, contribuendo così alla diffusione e alla fama del capolavoro cartografico nel mondo moderno.<ref name="BNM" />
 
===''Delle navigationi et viaggi'' ===
L'idea di comporre questo trattato risale sicuramente al periodo in cui Ramusio ebbe l'incarico di prendere contatti con il navigatore [[Sebastiano Caboto]], figlio di [[Giovanni Caboto]], per convincerlo a mettersi al servizio della Serenissima. Ramusio, pur non avendo viaggiato personalmente nei paesi che descrisse, riuscì a darne una descrizione molto precisa e veritiera, perché si tenne in contatto con molti viaggiatori ed esploratori e poté consultarne i resoconti di viaggio. Con la sua opera, fu l'antesignano di tutta una vastissima produzione letteraria geografica, fra cui, subito dopo di lui, spiccano le opere di [[Richard Hakluyt]].
{{vedi anche|Delle navigationi et viaggi}}
La sua opera principale, ''[[Delle navigationi et viaggi]]'', rappresenta una delle più vaste raccolte di resoconti di viaggio mai realizzate nel Cinquecento. Pubblicata in tre volumi tra il 1550 e il 1559 dalla stamperia dei Giunti di Venezia, raccoglie narrazioni e testimonianze di esploratori dall’antichità all’età moderna.<ref name="Summagallicana" /> Ramusio iniziò a raccogliere il materiale intorno al 1520, procedendo per decenni con un lavoro di selezione, traduzione e commento dei testi provenienti da diverse lingue e tradizioni culturali.<ref name="Almagià" />
 
== Note ==
<references />
 
==Bibliografia==
* {{DBI
|nome = RAMUSIO, Giovanni Battista
|nomeurl =
|autore = Massimo Donattini
|anno = 2016
|pagine =
|volume =
|accesso = 2 ottobre 2017
}}
* Fiona Lejosne, ''Ecrire le monde depuis Venise au XVIe siècle. Giovanni Battista Ramusio et les Navigationi et viaggi'', Ginevra, Droz, 2021.
 
== Voci correlate ==
* [[ScoperteTullia geograficheGasparrini Leporace]]
* [[Delle navigationi et viaggi]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons=Category:Giovanni Battista Ramusio}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* Roberto Almagià, «[http://www.treccani.it/enciclopedia/ramusio_(Enciclopedia-Italiana)/ RAMUSIO Giovanni Battista]», in ''Enciclopedia Italiana'', Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1935.
* [https://web.archive.org/web/20141230015938/http://www.larici.it/culturadellest/storia/ramusio/02.htm RESTO DEL MONDO > Giovan Battista Ramusio, Delle Navigationi et Viaggi].
*[http://www.liberliber.it/libri/r/ramusio/ E-book di Navigazioni et viaggi].
* online a [[Archive.org]]:
*[http://www.larici.it/culturadellest/storia/ramusio/02.htm RESTO DEL MONDO > Giovan Battista Ramusio, Delle Navigationi et Viaggi].
** [https://archive.org/details/bub_gb_iZ5TZHXOnYcC Primo volume delle navigationi et viaggi nel qual si contiene la descrittione dell'Africa, et del paese del Prete Ianni, con varii viaggi, dal mar Rosso a Calicut & infin all'isole Molucche, dove nascono le Spetiere et la navigatione attorno il mondo li nomi de gli auttori, et le navigationi, et i viaggi più particolarmente si mostrano nel foglio seguente] (1550)
** [https://archive.org/stream/bub_gb_dpvHWQyVFTEC#page/n7/mode/2up Secondo volume delle navigationi et viaggi] (1583)
** [https://archive.org/details/dellenauigationi03ramu Delle nauigationi et viaggi] (prima edizione di 1556)
*{{Google books|id=iZ5TZHXOnYcC|titolo=Primo Volume delle Nauigationi et Viaggi}}
*{{Google books|id=dpvHWQyVFTEC|titolo=Secondo Volume delle Nauigationi et Viaggi}}
*{{Google books|id=vQ1MAAAAcAAJ|titolo=Terzo Volume delle Nauigationi et Viaggi}}
 
{{Viaggi d'esplorazione}}
{{Letteratura sul Nuovo Mondo}}
{{Portale|marina|storia|biografie}}
{{Controllo di autorità}}
 
{{Portale|Biografie|Venezia}}
[[Categoria:Esploratori dell'Africa]]