Utente:Strumet.polimi/XII Triennale di Milano: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
modifica Mostra storica del piatto e della posata
m fix wikilink
 
(70 versioni intermedie di 13 utenti non mostrate)
Riga 1:
La '''XII Triennale di Milano''' si tenne nel [[1960]] e {{citazione necessaria|fu la prima Triennale che seguì il modello della mostra tematica}}.<ref>http://issuu.com/giuliaciliberto/docs/giulia_ciliberto_triennale_high pag.85</ref> Era dedicata ai due grandi temi della casa e della scuola, negli anni in cui prendeva il via in Italia il dibattito sulla riforma del sistema scolastico nazionale.
 
==Piano Terra==
Riga 5:
''Progettista:'' arch. [http://it.wikipedia.org/wiki/Ettore_Sottsass_jr Ettore Sottsass jr.]<br />
 
Il progetto di Sottsass prevede di modificare la sala d’ingresso della [http://it.wikipedia.org/wiki/Triennale_di_Milano Triennale] da un ambiente di rappresentanza in una zona di attesa e soggiorno.<br />
Per fare ciò è stato abbassato il soffitto fino a portarlo a un’altezza di 2,50 metri e sono state modificate le aperture posizionando dei pannelli in obece.<br />
Per suddividere gli spazi, senza tuttavia modificare la continuità dell’ambiente, sono stati ingrossati i pilastri e sono state create delle pareti in legno sulle quali vengono posizionate le opere d’arte.<br />
In questo modo si vengono a creare delle zone per il soggiorno, per la conversazione e per il riposo e per favorire queste funzioni sono stati collocati diversi divani ed elementi d’arredo. Per caratterizzare l’ambiente sono stati utilizzati vari materiali: il soffitto è costituito di piastrelle di gesso, le pareti sono rivestite di [http://it.wikipedia.org/wiki/Ceramica_di_Montelupo ceramica di Montelupo] o viene lasciato a vista il legno di obece, il pavimento è in un materiale vetroso bianco e su di esso sono presenti dei motivi geometrici che danno indicazioni sul percorso e sulla disposizione dell’esposizione. <br />
Le opere d’arte diventano parte integrante della struttura architettonica e gli artisti sono stati scelti proprio per la loro sensibilità a tale questione e sono:[[ Alberto Burri]], [[Giuseppe Capogrossi]], [[Enrico Castellani]] , D’Angelo, [[Mario Deluigi]], [[Piero Dorazio]], [[Lucio Fontana]], [[Nino Franchina]], [[Quinto Ghermandi]], [[Piero Manzoni]], [[Giò Pomodoro]], [[Arnaldo Pomodoro]], [[Mimmo Rotella]] , [[Giulio Turcato]]. Ci sono anche le ceramiche di Valentini, i vetri di Vianello e Poli e lo stesso Sottsass ha realizzato un pannello in ceramica.<br />
Per caratterizzare l’ambiente sono stati utilizzati vari materiali: il soffitto è costituito di piastrelle di gesso, le pareti sono rivestite di [http://it.wikipedia.org/wiki/Ceramica_di_Montelupo ceramica di Montelupo] o viene lasciato a vista il legno di obece, il pavimento è in un materiale vetroso bianco e su di esso sono presenti dei motivi geometrici che danno indicazioni sul percorso e sulla disposizione dell’esposizione. <br />
Nell’ingresso si trovano anche gli Uffici della direzione della mostra e l’Ufficio Stampa della XII Triennale.<br />
Le opere d’arte diventano parte integrante della struttura architettonica e gli artisti sono stati scelti proprio per la loro sensibilità a tale questione e sono:[[ Alberto Burri]], [[Giuseppe Capogrossi]], [[Enrico Castellani]] , D’Angelo, [[Mario Deluigi]], [[Piero Dorazio]], [[Lucio Fontana]], [[Nino Franchina]], [[Quinto Ghermandi]], [[Piero Manzoni]], [[Giò Pomodoro]], [[Arnaldo Pomodoro]], [[Mimmo Rotella]] , [[Giulio Turcato]]. Ci sono anche le ceramiche di Valentini, i vetri di Vianello e Poli e lo stesso Sottsass ha realizzato un pannello in ceramica.<br />
Tra l’ingresso e il Salone d’Onore si trova un ambiente nel quale è stata collocata la banca progettata dell’architetto Zavanella.<br />
Nell’ingresso si trovano anche gli Uffici della direzione della mostra e l’Ufficio Stampa della XII Triennale.
Tra l’ingresso e il Salone d’Onore si trova un ambiente nel quale è stata collocata la banca progettata dell’architetto Zavanella.
<br />
 
=== Salone d’Onore ===
 
''Progettisti:'' arch. [[Enrico Peressutti]] , arch. [[Ernesto Nathan Rogers]] <br />
 
Nel Salone d’Onore i progettisti hanno realizzato una soluzione in grado di svolgere nello stesso tempo due diverse funzioni: contenere una mostra permanente di piatti e posaterie e permettere lo svolgimento di riunioni. <br />
Riga 31 ⟶ 29:
''Sistemazione:'' Alessandro Orsi<br />
 
La Mostra Storica del Piatto e della Posata contiene una serie di oggetti risalenti dal [http://it.wikipedia.org/wiki/XVI_secolo XVI] al [[XVIII secolo]].<br />
Gli ordinatori hanno cercato di stabilire un filo logico nella disposizione degli elementi in modo che dai primi servizi da tavola del [[Rinascimento]] si arrivasse fino ai servizi completi del XVIII secolo; il materiale risalente al periodo più antico è piuttosto scarso, mentre gli oggetti più “moderni” sono molto più numerosi, soprattutto per quanto riguarda la produzione locale. <br />
All’inizio dell’esposizione si trovano le opere più rare, provenienti dalle botteghe dell’Italiadell’[[Italia Centrale]], realizzate in maiolica smaltata di blu, verde e giallo.<br />
A queste si susseguono i piatti di [https://it.wikipedia.org/wiki/Maiolica_di_Montelupo Montelupo], di Castelli e di Savona, ricche di decorazioni.<br />
Si trovano poi prodotti del XVIII secolo realizzati nelle fabbriche di tutta Italia: in [[Veneto]] c’erano le manifatture Cozzi, Nove di Bassano e Angarano, in [[Toscana]] era presenta l’azienda Ginori di Doccia, a Faenza c’era la Ferniani ed è esposto un servizio completo realizzato a [[Pesaro]].<br />
Chiudono la rassegna gli oggetti realizzati nelle manifatture di [[Lodi]] e di [[Milano]].<br />
Per completare la mostra del piatto si è fatta anche una breve rassegna di posate che comprende sia gli elementi da “tavola” che quelli da “caccia”, talvolta completi di astucci e foderi originali. Sono realizzate in metalli diversi, ricchi di decorazioni nelle impugnature che spesso sono costituite di materiali preziosi come avorio, argento dorato o ceramica decorata e dimostrano la grande perizia degli artigiani italiani.
<br />
Sono realizzate in metalli diversi, ricchi di decorazioni nelle impugnature che spesso sono costituite di materiali preziosi come avorio, argento dorato o ceramica decorata e dimostrano la grande perizia degli artigiani italiani.
 
=== Padiglioni Stranieri ===
 
==== Sezione della Cecoslovacchia ====
 
[[File:Pianta Sezione Padiglione della Cecoslovacchia.svg|thumb|right|Pianta e Sezioni del Padiglione della Cecoslovacchia|400px]]
[[File:Padiglione della Cecoslovacchia.jpg|left|thumb|Padiglione della Cecoslovacchia - Vista 01|400px]]
[[File:Padiglione della Cecoslovaccia1.jpg|left|thumb|Padiglione della Cecoslovacchia - Vista 02|400px]]
''Commissario generale:'' dott. [[Miroslav Micko]]
 
''Ordinamento:'' pittore [[Jan Kotik]]
''Commissario generale:'' dott. [[Miroslav Micko]]
 
''Allestimento:'' ing. arch. [[Ivan Sova]]
''Ordinamento:'' pittore [[Jan Kotik]]
 
''Allestimento:'' ing. arch. [[Ivan Sova]]
 
La sezione della [[Cecoslovacchia]] era situata al piano terra, nell'angolo rivolto a nord fra la sezione del Giappone e quella del Belgio.
 
La sezione della [[Cecoslovacchia]] era situata al piano terra, nell'angolo rivolto a nord fra la sezione del [[Giappone]] e quella del [[Belgio]].
Aderendo al programma comune previsto per la XII Triennale (casa e scuola), la Cecoslovacchia presentava una rassegna dedicata alla casa, volta a documentare le iniziative e gli sforzi del Paese, al fine di raggiungere una superiore cultura dell'abitazione nazionale. Per ragioni di spazio l'esposizione era dedicata solamente all'interno dell'abitazione per concentrarsi, anziché sui mobili, sugli oggetti complementari, provenienti da vari rami dell'arte applicata, come il vetro, la porcellana e i tessuti. L'allestimento era infatti semplice, senza compiacimenti, volto a valorizzare i prodotti e a sottolineare gli sforzi compiuti dal Paese.
Gli oggetti esposti erano fabbricati in serie e dedicati ad una larga cerchia di consumatori: alla base dell'esposizione {{citazione necessaria|stava la volontà di rendere sempre più fertile e piena la collaborazione fra artisti e industrie}}.<ref>Dal discorso introduttivo del commissario generale della sezione Cecoslovacca dott. [[Miroslav Micko]], Esposizione Cecoslovacca XII Triennale 1960.</ref> I pezzi unici, nonostante di maggior livello qualitativo, potevano soddisfare solo le esigenze individuali e non avevano che una funzione accompagnatrice. Una tale dichiarazione non voleva in alcun modo svalutare i pezzi di artigianato, ma si intendeva mostrate il livello generale della cultura materiale, determinata dalle arti figurative industriali, che danno forma agli oggetti di uso quotidiano e imprimono un carattere all'ambiente in cui si vive.<ref>Dal discorso introduttivo del commissario generale della sezione Cecoslovacca dott. [[Miroslav Micko]], Esposizione Cecoslovacca XII Triennale 1960, {{chiarire|anno ed edizione sconosciuti|non è possibile scrivere così: trovare queste informazioni}}.</ref>
In linea con la struttura della società socialista della Cecoslovacchia del periodo, gli sforzi erano volti alla razionalizzazione dei metodi di produzione e soprattutto ad una radicale standardizzazione, al fine di far fronte ai problemi sociali ed economici del Paese nel miglior modo possibile. Una pianificazione in grande stile era l'idea del commissario generale dell'esposizione dott. Miroslav Míčko, senza tralasciare, però, irregolarità e variabilità, per rendere la vita dell'individuo più piacevole{{citazione.<ref>Dal discorso introduttivo del commissario generale della sezione Cecoslovacca dott. [[Miroslav Micko]], Esposizione Cecoslovacca XII Triennale necessaria}}1960.</ref>
 
Di maggior interesse all'interno dell'esposizione era l'industria tessile: attivissima prima della guerra, era però tributaria di altri Paesi nel gusto del disegno e nella lavorazione. Si cercò allora di rinnovare su basi più originali tutto il repertorio decorativo dei tessuti, grazie al contributo dei giovani artisti usciti dalla [[Scuola Superiore di Arti e Mestieri di Praga]].
Gli oggetti esposti erano fabbricati in serie e dedicati ad una larga cerchia di consumatori: alla base dell'esposizione {{citazione necessaria|stava la volontà di rendere sempre più fertile e piena la collaborazione fra artisti e industrie}}. I pezzi unici, nonostante di maggior livello qualitativo, potevano soddisfare solo le esigenze individuali e non avevano che una funzione accompagnatrice. Una tale dichiarazione non voleva in alcun modo svalutare i pezzi di artigianato, ma si intendeva mostrate il livello generale della cultura materiale, determinata dalle arti figurative industriali, che danno forma agli oggetti di uso quotidiano e imprimono un carattere all'ambiente in cui si vive.<ref>Dal discorso introduttivo del commissario generale della sezione Cecoslovacca dott. [[Miroslav Micko]], Esposizione Cecoslovacca XII Triennale 1960, {{chiarire|anno ed edizione sconosciuti|non è possibile scrivere così: trovare queste informazioni}}</ref>
 
In linea con la struttura della società socialista della Cecoslovacchia del periodo, gli sforzi erano volti alla razionalizzazione dei metodi di produzione e soprattutto ad una radicale standardizzazione, al fine di far fronte ai problemi sociali ed economici del Paese nel miglior modo possibile. Una pianificazione in grande stile era l'idea del commissario generale dell'esposizione dott. Miroslav Míčko, senza tralasciare, però, irregolarità e variabilità, per rendere la vita dell'individuo più piacevole{{citazione necessaria}}.
 
Di maggior interesse all'interno dell'esposizione era l'industria tessile: attivissima prima della guerra, era però tributaria di altri Paesi nel gusto del disegno e nella lavorazione. Si cercò allora di rinnovare su basi più originali tutto il repertorio decorativo dei tessuti, grazie al contributo dei giovani artisti usciti dalla [[Scuola Superiore di Arti e Mestieri di Praga]].
 
====Sezione del Giappone====
''Commissario:'' arch. [[Junzo Sakakura]]
 
''Allestimento:'' arch. Junzo Sakakura
Riga 71 ⟶ 69:
L'ambiente era delimitato da pannelli fotografici con immagini di vegetazione tipicamente giapponese, dove le nuove generazioni crescevano e venivano educate. Lo spazio era diviso in un soggiorno tipicamente tradizionale, un soggiorno-pranzo in stile occidentale e una stanza per bambini. Su un altro ripiano si trovava, invece, una pedana riferita alla scuola giapponese sulla quale erano esposti oggetti dedicati alla scuola .
 
Esposto all'interno del padiglione, c'era anche un modellino di un nuovo progetto di casa-scuola sulla [[collina Toyama]]. Essa comprendeva un grande palazzo per 1500 alloggi e le scuole per il ciclo educativo dal giardino dell'infanzia alla scuola secondaria. {{citazione necessaria|Si trattava della più grande abitazione collettiva mai vista nel Giappone}} <ref>"Catalogo della XII Triennale</ref>, le scuole erano adattabili alle diverse esigenze derivanti dalle variazioni quantitative degli abitanti dell'edificio.
 
Una parte dell'esposizione era indipendente dal tema della scuola e delle casa , ma presentava una serie di idee innovative , in particolare nel campo dell'industrial design nei riguardi della cinefoto-ottica e dell'elettronica. Sono pezzi che dimostrano la perfezione tecnica e di forma a cui si è potuto giungere grazie all'affermarsi nel mondo interno della collaborazione attiva tra designers e produttori.
Riga 78 ⟶ 76:
====Sezione della Polonia====
 
''Commissario:'' prof. [[Oskar Hansen]]
 
''Vice commissario:'' [[Jolanta Owidzka]]
 
''Allestimento:'' prof. [[Oskar Hansen]]
 
{{citazione necessaria|In [[Polonia]] per quanto riguardava i problemi legati alla casa ed alla scuola interveniva lo Stato}}:<ref>"Catalogo della XII Triennale</ref> dava maggior importanza al progresso tecnico e all'industrializzazione per cercare di costruire al meglio ed il più rapidamente possibile, basandosi su un'efficiente organizzazione. Costruire più velocemente voleva dire avere più possibilità di debellare la mancanza di abitazioni e tener testa allo sviluppo demografico. L'industrializzazione comportava lo studio accurato e la pianificazione di soluzioni per gli elementi edilizi.
 
La Polonia, alla mostra, portò esempi di opere di diversa qualità e caratteri rispondenti ai diversi sentimenti, preferenze e necessità: un repertorio di oggetti di arredamento,ad esempio le sedie in vimini e ferro, la ceramica sviluppata in forme spontanee, tessuti, come i tovagliati per la casa e per la scuola di realizzazione semplice ma di buona qualità artigianale. Dalle documentazioni si evinceva la ricerca di soluzioni ai problemi dell'individuo combinando i sistemi tradizionali di costruzione con degli elementi prefabbricati.
 
L'aver portato numerosi esempi di prodotti polacchi aveva fatto sì che l'allestimento non avesse un tema particolare.
Tre tipi di scuole erano documentati: in un villaggio, in una piccola città e nel centro di una grande città.
 
====Sezione del Messico====
 
''Commissario:'' arch. [[Oscar Urrutia]]
 
''Allestimento'': arch. [[J. Salazar Portillo]]
 
Nelle campagne messicane c'erano molti problemi che affliggevano l'insegnamento: le scuole non venivano costruite a causa degli elevati costi e per la mancanza di professori che difficilmente avrebbero vissute in quelle condizioni di precarietà economica. Il [[Messico]] propose così la scuola-casa rurale come soluzione ai problemi: struttura semplicissima, leggera ed economica per ridurre i costi; si adattava ad ogni clima; poteva essere trasportata come un veicolo qualsiasi, facilitando gli spostamenti in campagna, e costruita dagli stessi contadini in poco tempo. La costruzione prevedeva l'intervento del governo e degli stessi contadini, che avrebbero aiutato a montare la tettoia, i muri ed i pavimenti, utilizzando materiali del luogo e contribuendo con la manodopera.{{citazione<ref>"Catalogo necessaria}}della XII Triennale</ref>
 
Si trattava di un nuovo modo di agire per il Messico, che si fondava sulle seguenti basi: disegnatori e produttori si relazionano per utilizzare al meglio i materiali, i serramenti scomponibili per un più facile trasporto e montatura, i servizi igienici uniti per ridurre il costo delle tubazioni, i mobili semplici e funzionali, il materiale plastico che sostituiva il vetro delle finestre, infrangibile e inalterabile, su cui vi erano illustrate la geografia,l'anatomia e la botanica.
Riga 107 ⟶ 105:
====Sezione dell'Olanda====
 
''Commissario:'' signor [[Ch. A. Jongejans]]
 
''Ordinamento:'' arch.tti [[G. J. A. Ten Holte]], [[Ch. A. Jongenjans]], [[A. N. Oyevaar]], [[C. Van Der Wiel]]
 
''Allestimento:'' arch.tti [[Oyevaar]], [[Stolle]], [[Van Goo]]
 
E' la quarta partecipazione alla Triennale dell'[[Olanda]]: dopo una mostra d'architettura e due rassegne dei prodotti dei tre anni precedenti, gli ordinatori preferirono fornire un'immagine sintetica della particolare linea operativa che il paese aveva adottato per interpretare e risolvere i problemi del design industriale: la scelta ricadeva quindi su oggetti, più o meno recenti, che documentavano la continuità di certi caratteri essenziali del paese. Per seguire questo ordinamento anche i prodotti anonimi erano indispensabili per comporre questo quadro: da un lato l'inventiva e la vitalità dei designers, dall'altro la cura e l'attenzione di un popolo per la qualità dei prodotti, che col passare del tempo egli adoperava in ogni atto della vita e del lavoro.
Riga 119 ⟶ 117:
====Sezione della Svezia====
 
''Commissario:'' signora [[Eva Benedicks]]
 
''Allestimento:'' arch. [[Hans Asplund]]
 
Alla XII Triennale la [[Svezia]] partecipò al programma mostrando alcune scuole svedesi e alcuni prodotti per la casa.
 
Il problema della Svezia, per quanto riguarda la scuola, era causato dall'estensione del territorio e dal gran numero di insediamenti sparsi nella campagna. Negli ultimi anni erano state chiuse numerose piccole scuole privilegiando lo sviluppo e la costruzione di grandi e moderne scuole nei centri vicini. Alla Triennale vi era una sintetica documentazione che illustrava questo problema.{{citazione<ref>"Catalogo necessaria}}della XII Triennale</ref>
 
Per quanto riguarda i prodotti per la casa, invece, veniva dato maggior rilievo alle tecniche artigianali piuù antiche: il tessuto e la ceramica, campi in cui la Svezia s'era distinta per la sua creatività. L'industrializzazione non aveva influito sulle tradizioni artigiane ed in questo modo la qualità dei prodotti s'era conservata.
Riga 135 ⟶ 133:
====Sezione del Belgio====
 
''Commissario generale'': dott. [[Joseph Hamels]]
 
''Commissario generale aggiunto'': signor [[Louis Loncin]]
 
''Allestimento'': architetto [[M. A. Constant]]
 
Il [[Belgio]] prese parte alla XII Triennale di Milano presentando un'unità scolastica, organica e coerente.
Riga 157 ⟶ 155:
====Sezione della Norvegia====
 
''Commissario generale'': signor [[Ferdinand Aars]]
 
''Allestimento'': architetto [[Odd Brochmann]]
 
Il padiglione della [[Norvegia]] era delimitato da pannelli fotografici rappresentanti il paesaggio del Paese.
Riga 171 ⟶ 169:
====Sezione dell'Austria====
 
''Commissario'': architetto [[Ceno Kosak]]
 
''Allestimento'': architetto [[Norbert Schlesinger]]
 
L'[[Austria]] aderì alla XII Triennale esponendo un quadro rappresentativo della "cultura dell'abitare" nel Paese.
Riga 180 ⟶ 178:
Per il tema della scuola, l'Austria, offrì una sintesi, composta da grafici e plastici sulla "scuola ad atrio centrale".
 
====Sezione della Finlandia====
==Primo Piano==
 
''Commissario'': H.O. Gummerus
===La casa e la scuola===
 
''Allestimento'': arch. A. Nurmesniemi
 
Presentando la [[Finlandia]] un ricco panorama nella sua industria artigianale<ref>{{cita| ''''Catalogo della XII Triennale di Milano'', p 27}}</ref>, l'allestimento alla XII Triennale si presentava come un'esposizione molto ricca di ceramiche, gioielli, lampade, mobili e oggetti vari in acciaio inox, stagno, argento, ghisa e smalto.
Ceramica e vetro avevano l'appoggio delle grandi industrie, e infatti il settore della ceramica fu quello più vasto che contava almeno una ventina di artisti di primo piano. Nei tessuti si impegnarono un abbastanza folto numero di artisti, tra cui soprattutto donne. Furono pochi gli artisti invece che si dedicarono ad oggetti in argento, metallo e legno, nonostante si trattasse del paese classico del legname<ref>{{cita| ''''Catalogo della XII Triennale di Milano'', p 27}}</ref>.
Furono poco coltivate la plastica e i materiali sintetici.
 
 
==== Sezione della Svizzera ====
 
arch.tti Georges Brera, Paul Waltenspuhl
[[File:Pianta Padiglione della Svizzera.jpg|left|thumb|]]
 
pensando che il modo migliore per presentare la scuola moderna nei suoi aspetti pedagogici ed edilizi gli ordinatori svizzeri hanno scelto il mezzo cinematografico quale forma della loro partecipazione alla Triennale.
 
i film sono proiettati su tre schermi avvicinati da tre proiettori sincronizzati. le tre immagini, alternate, successivamente o simultaneamente , permettono di raggiungere una grande efficacia di impressioni visive e psichiche con la possibilità di contrasti, di confronti, di giustapposizioni di oggetti o di idee diverse.
il film presenta tre ambienti scolastici, tipici della Svizzera, che rispecchiano alcuni aspetti del programma d'insegnamento. ]Questi ambienti sono: nella Svizzera francese, un ambiente urbano a grande densità edilizia, una scuola infantile ed elementare circondata da un parco pubblico; nella Svizzera tedesca, un ambiente urbano diradato, una scuola media cantonale isolata nel verde; nella Svizzera italiana, un borgo ticinese delle Prealpi, una scuola di distretto. Questo film cerca semplicemente di mostrare lo sviluppo del fanciullo nel quadro più appropriato alla sua età e al suo ambiente.
film: "la scuola"
produzione: Actua-Films Genève
 
==== Sezione della Danimarca ====
 
==== Sezione della Germania ====
 
[[File:Padiglione della Germania.jpg|left|thumb|]]
[[File:Padiglione della Germania 1.jpg|left|thumb|]]
{{clear|both}}
 
==Primo Piano==
 
===Mostra commemorativa su Frank Lloyd Wright===
Riga 189 ⟶ 216:
Poi la mostra continuava con:
 
* Il [http://it.wikipedia.org/wiki/Guggenheim_Museum_di_New_York ''Museo Guggenheim''] di New York, [[1959]], mostrato in ampie fotografie in bianco e nero e disegni, tra cui anche le fotografie prese prima che fosse installato l'impianto elettrico e quelle di inaugurazione;
 
* Fotografie della costruzione della ''[[Chiesa Greco-Ortodossa di Milwaukee]]'' e disegni dei progetti;
 
* ''[[Taliesin West]]'', il campo nel deserto vicino a [[Phoenix]] ([[Arizona]]) cominciato nel [[1938]]. Tra le fotografie, vi erano quelle con vedute aeree e da terra, in bianco e nero, ed una pianta dell'edificio nel suo complesso. Tra le foto anche quelle del tavolo da disegno e dello studio dell'architetto;
 
* Stereo Tavola A, 48 fotografie a colori in tre dimensioni del museo Guggenheim, Taliesin West, [[Casa sulla cascata]] (Casa Kaufmann), [[Casa di David Wright]], [[Casa Walker]], [[Casa Price Sr]] e [[Casa Price Jr]];
 
* Un modellino che occupava una superficie di 3 m² del ''[[Marin County and Government Center]]'' con schizzi e disegni:
 
* ''Case'', un muro lungo 18 metri era dedicato alla rappresentazione di 8 case d'abitazione;
* ''[[Casa sull'oceano]]'', Walker House, [http://it.wikipedia.org/wiki/Carmel-by-the-Sea Carmel], [[California]], [[1952]];
 
* ''[[Casa sulla collina]]'', Palmer House, [[Ann Arbor]], [[Michigan]], [[1951]];
 
* ''[[Casa nel deserto]]'', Harold C. Price Sr. House, [[Paradise Valley (Arizona)|Paradise Valley]], [[Arizona]], [[1956]];
 
* ''[[Casa in un agrumeto]]'', David Wright House, [http://it.wikipedia.org/wiki/Scottsdale_(Arizona) Scottsdale], [[Arizona]], [[1952]];
 
* ''[[Casa in una piccola città]]'', Miller House, Charles City, [[Iowa]], [[1956]];
 
* ''[[Casa in pianura]]'', Harold C. Price Jr. House, [[Bartlesville]], [[Oklahoma]], [[1956]];
 
* ''[[Casa nei boschi]]'', R. L. Wright, [http://it.wikipedia.org/wiki/Bethesda_(Maryland) Bethesda], [[Maryland]], [[1955]];
 
* ''[[Casa vicino a Chicago]]'', Coonley House, Riverside, [[Illinois]], [[1908]];
 
* ''[[Usonian House]]'', un pannello che comprendeva 8 dei progetti fatti da Frank Lloyd Wright per piccole case d'abitazione;
* ''[[Brown House]]'', [[Michigan]], [[1951]];
* ''[[Walter House]]'', [[Iowa]], [[1950]];
* ''[[Neils House]]'', [[Minnesota]], [[1951]];
* ''[[Sturges House]]'', [[California]], [[1939]];
* ''[[Affleck House]]'', [[Michigan]], [[1941]];
* ''[[McCartney House]]'', [[Michigan]], [[1950]];
* ''[[Wall House]]'', [[Michigan]], [[1941]];
* ''[[Jacobs House]]'', [[WiscounsinWisconsin]], [[1949]];
 
* Vita e lavoro a Taliesin, un muro lungo 6,5 m sul quale erano state disposte molte fotografie;
 
* Presentazione della ''[[Price Tower]]'', nell'[[Oklahoma]], ovvero un edificio con uffici ed appartamenti di abitazione. Un modellino accompagnava la presentazione fotografica;
 
* Il ''[[Kalita Humphreys Theater]]'' di [[Dallas]] ([[Texas]]) con disegni e fotografie;
 
* ''[[Beth Sholem Synagogue]]'', [http://it.wikipedia.org/wiki/Filadelfia_(Pennsylvania) Philadelphia] ([[Pennsylvania]]) con disegni e fotografie;
 
* Stereo Tavola B, 48 fotografie a tre dimensioni di vari edifici: la [[''Price Tower]]'', la [[''Beth Sholem Synagogue]]'', il [[''Florida Southern College]]'', la [[''A.D. German Warehouse]]'', [[''Taliesin North]]'' e la [[''S. C. Johnson & Son]]'';
 
* Disegni, ingrandimenti dei seguenti progetti di Wright:
 
- ''[[San Marcos in the desert]]'', [[1927]];
- ''[[Masieri memorial]]'', Venice, [[1953]];
- ''[[Marcus House]]'', [[1935]];
- ''[[Pauson House]]'', [[1940]];
- ''[[http://it.wikipedia.org/wiki/Casa_sulla_cascata Falling Water]]'', [[1936]];
- ''[[Coonley House]]'';
- ''[[Unity Temple]]'', [[1904]];
- ''[[Arizona State Capitol]]'', [[1957]];
- ''[[Daphne's funeral chapel]]'', [[1947]];
- ''[[Odawara Hotel]]'' ([[Giappone]]), [[1917]];
- ''[[Larking Building]]'', [[1904]];
- ''[[The press Building]]'', [[1912]].
 
==Note==
Riga 276 ⟶ 303:
==Bibliografia==
 
* ''Una esperienza didattica'', Milano, Industrie grafiche Nicola Moneta, 1960.
* Unrra- Casas, ''Congresso internazionale di edilizia scolastica'', XII Triennale, Milano, 1960.
* Mauro Cava, ''L'E.N.A.P.I. alla XII Triennale'', 1961.
* Frank Lloyd Wright, ''S.C. Johnson&Son''.
* ''Esposizone cecoslovacca XII Triennale di Milano'', 1960. Anno ed edizione sconosciuti.
* ''Britains new schools- XII Triennale di Milano'', England, Geo.Gibbons Ltd.
* ''Italia secondo tempo la programmazione: dati e prospettive'', Triennale di Milano.
* A cura dello IRMOU, ''Mostra di architettura parametrica e di ricerca matematica e operativa nell'urbanistica'', Milano, Arti grafiche Crespi, 1960.
 
==Collegamenti Esterni==
* [http://www.triennale.org Il sito della fondazione]
* http://issuu.com/giuliaciliberto/docs/giulia_ciliberto_triennale_high
 
{{Portale|Design|Milano|Musei|Architettura}}
{{portale|arte|cinema|Italia|Musei}}
 
<pre>[[Categoria:Triennale di Milano]]
[[Categoria:Fondazioni italiane]]
[[Categoria:Esposizioni artistiche]]
[[Categoria:Architetti legati a Milano]]
[[Categoria:Studenti del Politecnico di Torino]]
[[Categoria:Architettura]]</pre>
 
{{Triennale di Milano}}
 
<pre>[[Categoria:Eventi del 1960]]
[[Categoria:Triennale di Milano|12]]</pre>