[[File:Istituzione Educativa 03c.gif|thumb|right|Le componenti fondamentali di un'Istituzione Educativa. Il progetto educativo accresce il coordinamento armonico tra tali componenti, potenziando l'efficienza e l'efficacia dell'organizzazione nel perseguimento delle proprie finalità didattico-educative.]]
Il '''progetto educativo''' è unaun tipologiatipo particolarespeciale di [[progetto]] che prevede leuno modalitàsviluppo disimile sviluppoa quello di un [[processo educativo]] o di varie forme di [[Didattica|attività didattiche]] in un contesto di [[apprendimento]].
Il termine è associato a quello di "gestione del progetto", derivante dall'[[Lingua inglese|inglese]] ''[[project management]]'' che, partendo dai precoci contributi didell'ingegnere [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[Henry Gantt]], conosciuto come il padre delle tecniche di pianificazione e controllo<ref>Martin Stevens (2002). ''Project Management Pathways''. Association for Project Management. APM Publishing Limited, 2002
ISBN 1-903494-01-X p.xxii</ref> (e famoso per l'uso del [[Diagramma di Gantt]] come importante strumento di ''project management'') e di [[Henri Fayol]] per la sua ideazione delle 5cinque funzioni di management (che formano la base del corpo di conoscenze associate alla gestione del programma e del progetto)<ref>Morgen Witzel (2003). ''Fifty key figures in managementmanagement''. Routledge, 2003. ISBN 0-415-36977-0. p. 96-101.</ref><ref>Sia Gantt che Fayol erano studenti delle teorie di [[Frederick Winslow Taylor]] (conosciute come [[Taylorismo]]) il cui lavoro è considerato precursore dei moderni strumenti di ''project management'' includendo il WBS ([[work breakdown structure]]) e la ''resource allocation''.</ref> ha portato alle teorie di [http://www.russarchibald.com Russel D. Archibald]<ref>Russel, D. Archibald, ''Project management. La gestione di progetti e programmi complessi''. Edizioni Franco Angeli, (2004) ISBN 8846451791</ref><ref>''The Definitive Guide to Project Management''. Nokes, Sebastian. 2nd Ed.n. London (Financial Times / Prentice Hall): 2007. ISBN 978-0-273-71097-4</ref>.
Il "progetto educativo" è uno [[strumento]] di lavoro, utilizzato nel settore dell'[[educazione]] e generalmente redatto da [[Docente|personale docente]] mediante le fasi della [[progettazione educativa]] (detta anche "programmazione" o "pianificazione didattica" in italiano e ''instructional design'' in inglese). Lo strumento, partendo da [[Bisogno|bisogni]] (AIF, 1998 p. 188)<ref>"La progettazione di un intervento parte infatti dall'analisi dei bisogni.." che normalmente sono legati a diverse tipologie di variabili.</ref> espliciti ed impliciti di un [[gruppo discente]], descrive un percorso atto a realizzare delle [[finalità]]<ref>"La finalità: è un'affermazione di principio attraverso cui la società identifica e veicola i propri valori.. In questo senso le finalità fanno capo a dei valori". Vandevelde cit in ((Titone, R. 1990, p. 31)</ref> educative mediante il raggiungimento di specifici obiettivi (Titone et al 1990 p. 33)<ref>Definiti come "Ciò che i discenti devono essere capaci di realizzare al termine di un periodo di insegnamento/apprendimento e che non erano capaci di realizzare prima".</ref> all'interno di svariate tipologie di [[Gruppo sociale|comunità di apprendimento]]<ref>L'apprendimento cooperativo in particolare ha studiato a fondo il tema dei gruppi di apprendimento ed individua tre tipi di gruppi: "''formali'' (la cui durata va dal tempo di una lezione ad alcune settimane), ''informali'' (la cui durata va da pochi minuti al tempo di una lezione) e di ''base'' (della durata di almeno un anno)" (Johnson, David et al 1994, p. 20)</ref> o (''learning communities'')<ref>Psicologi delle comunità come McMillan e Chavis (1986) affermano che ci sono quattro fattori chiave che definiscono il senso della comunità: "(1) adesione, (2) influenza, (3) soddisfacimento dei bisogni individuali e (4) eventi condivisi e connessioni emotive.</ref> o ancora, secondo la definizione di [[Jean Lave]] e [[EtienneÉtienne Wenger]] "[[comunità di pratichepratica]]" (''Communities of practice'').<ref>Habhab. S. (2008), [http://www.chris-kimble.com/CLEE/Book_1/Chapters/Chapter_11.html Workplace Learning in a Community of Practice: How do Schoolteachers Learn?] ''in'' Communities of Practice: Creating Learning Environments for Educators, C. Kimble, P. Hildreth and I. Bourdon (Eds), Information Age Publishing. Vol 1, Ch 11, pp. 213-232.</ref>
[[File:Sjccc students.jpg|thumb|Gli studenti della scuola St. Joseph di [[Mbengwi]] [[Cameroun]] alla mattina.]]
==Caratteristiche==
[[File:Bloom's Rose.png|framethumb|left|La rosa rappresentante il diagramma di Bloom.]]
Uno tra i primi ad effettuare ricerche per ideare [[Modello (scienza)|modelli]] di [[programmazione]] didattica]] è stato lo statunitense [[Ralph Tyler]]<ref>Tyler, R.W. (1949) Basic principles of curriculum and instruction. Chicago: The University of Chicago Press.</ref>. Tra i suoi collaboratori ricordiamo [[Hilda Taba]]<ref>Taba fu allieva di [[John Dewey]] era un architetto, una teorica e riformatrice del curriculum e un'insegnante</ref> (estone), S. B. RobinshonRobinsohn<ref>S. B. RobinshonRobinsohn, Curricola Scolastici della Tecnologia dell'Educazione, in "Orientamenti Pedagogici", n. 4, Luglio-Agosto 1978.</ref> (tedesco) e lo stesso [[Benjamin Bloom]] (statunitense), ideatore dell'omonima [[tassonomia]]. L'attenzione rivolta ai processi di [[programma]]zione nel [[Educazione|settore educativo]] si accompagnava all'approccio, nato in [[Giappone]] e diffuso negli [[Stati Uniti]] verso gli [[Anni 1950|anni cinquanta]] nel settore della [[produzione]], noto come ricerca della [[qualità totale]] (in inglese ''Total Quality Management'') e volto, in ultima analisi, alla realizzazione migliore della [[Missione aziendale|mission]] di un'[[Azienda|organizzazione]]. Allo stesso tempo tali processi risentirono delle teorie della [[Ricerca - azione|ricerca-azione]] o (''action research''), [[Teoria|teorizzata]] negli [[Anni 1940|anni quaranta]] dallo [[Psicologia|psicologo]] tedesco [[Kurt Lewin]] e dell'''[[action learning]]'', proposta dall'inglese [[Reg Revans]] (Revans, R. 1983) negli [[Anni 1950|anni cinquanta]].
Tra la metà degli [[anni 1960|anni sessanta]] e la metà degli [[anni 1970|anni settanta]], la "programmazione" nelle [[istituzione|istituzioni]] educative era composta da elenchi di nozioni che il discente avrebbe dovuto acquisire unitamente ad attività disciplinari da svolgere. Verso la fine degli [[anni 1970|anni settanta]] tale strumento subì l'influenza delle correnti [[Comportamentismo|comportamentiste]]<ref>Watson J.B. (1913) Psychology as a behaviorist view, Psychological review, 20, 2, 158-177. [http://psycnet.apa.org/index.cfm?fa=buy.optionToBuy&id=1926-03227-001&CFID=23630319&CFTOKEN=46017949 abstract]</ref><ref>''La tecnologia dell'insegnamento'', trad. Lidia Magliano, introduzione di Cesare Scurati, Brescia: La Scuola, 1970</ref>. Il [[comportamentismo]]<ref>''Il comportamentismo'', a cura di Paolo Meazzini, tr. Adriano Corao e Mario Di Pietro, Firenze: Giunti-Barbera, 1984 e Milano: Fabbri, 2007.</ref> introdusse il concetto che "le cose che fa un [[Organismo vivente|organismo]], inclusi l'[[Azione sociale (sociologia)|agire]], il [[Pensiero|pensare]] ed il [[Percezione|percepire]], siano da considerarsi [[Comportamento|comportamenti]]"<ref name= "Skinner1984 ">{{Cita pubblicazione |autore= B. F. Skinner |data=16 aprile 1984 |titolo=The operational analysis of psychological terms |rivista=Behavioral and brain sciences ''(Print)'' |volume=7 |numero=4 |pagine=547–581 |url=http://cat.inist.fr/?aModele=afficheN&cpsidt=9212556 |accesso=10 gennaio 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080226171937/http://cat.inist.fr/?aModele=afficheN&cpsidt=9212556 |dataarchivio=26 febbraio 2008 |urlmorto=sì }}</ref>. Il [[Psicologia cognitiva|cognitivismo]] a sua volta, pose l'accento sugli [[Progetto educativo#Struttura|obiettivi]]<ref> [{{cita web|url=http://www.funzioniobiettivo.it/glossadid/motivazione.htm |titolo=Cognitivismo ed obiettivi educativi ] |data= |accesso= }}</ref> e contribuì a concepire il "programma" anche come una serie di ''comportamenti'' che il discente avrebbe dovuto esplicitare al fine di dimostrare l'avvenuto raggiungimento degli obiettivi di apprendimento. ▼
L'attenzione rivolta ai processi di [[Programma|programmazione]] nel [[Educazione|settore educativo]] si accompagnava all'approccio, nato in [[Giappone]] e diffuso negli [[Stati Uniti]] verso gli [[Anni 1950|anni cinquanta]] nel settore della [[produzione]], noto come ricerca della [[qualità totale]] (in inglese ''Total Quality Management'') e volto, in ultima analisi, alla realizzazione migliore della [[Missione aziendale|mission]] di un'[[Azienda|organizzazione]]. Allo stesso tempo tali processi risentirono delle teorie della [[Ricerca - azione|ricerca-azione]] o (''action research''), [[Teoria|teorizzata]] negli [[Anni 1940|anni quaranta]] dallo [[Psicologia|psicologo]] tedesco [[Kurt Lewin]] e dell'''[[action learning]]'', proposta dall'inglese [[Reg Revans]] (Revans, R. 1983) negli [[Anni 1950|anni cinquanta]].
Tra la metà degli [[anni 1960|anni sessanta]] e la metà degli [[anni 1970|anni settanta]], la "programmazione" nelle [[istituzione|istituzioni]] educative era composta da elenchi di nozioni che il discente avrebbe dovuto acquisire unitamente ad attività disciplinari da svolgere. Verso la fine degli [[anni 1970|anni settanta]] tale strumento subì l'influenza delle correnti [[Comportamentismo|comportamentiste]]<ref>Watson J.B. (1913) Psychology as a behaviorist view, Psychological review, 20, 2, 158-177. [http://psycnet.apa.org/index.cfm?fa=buy.optionToBuy&id=1926-03227-001&CFID=23630319&CFTOKEN=46017949 abstract]</ref><ref>''La tecnologia dell'insegnamento'', trad. Lidia Magliano, introduzione di Cesare Scurati, Brescia: La Scuola, 1970</ref>.
▲Il [[comportamentismo]]<ref>''Il comportamentismo'', a cura di Paolo Meazzini, tr. Adriano Corao e Mario Di Pietro, Firenze: Giunti-Barbera, 1984 e Milano: Fabbri, 2007.</ref> introdusse il concetto che "le cose che fa un [[Organismo vivente|organismo]], inclusi l'[[Azione sociale (sociologia)|agire]], il [[Pensiero|pensare]] ed il [[Percezione|percepire]], siano da considerarsi [[Comportamento|comportamenti]]"<ref name=Skinner1984>{{Cita pubblicazione |autore= B. F. Skinner |data=16 aprile 1984 |titolo=The operational analysis of psychological terms |rivista=Behavioral and brain sciences ''(Print)'' |volume=7 |numero=4 |pagine=547–581 |url=http://cat.inist.fr/?aModele=afficheN&cpsidt=9212556 |accesso=10 gennaio 2008}}</ref>. Il [[Psicologia cognitiva|cognitivismo]] a sua volta, pose l'accento sugli [[Progetto educativo#Struttura|obiettivi]]<ref>[http://www.funzioniobiettivo.it/glossadid/motivazione.htm Cognitivismo ed obiettivi educativi]</ref> e contribuì a concepire il "programma" anche come una serie di ''comportamenti'' che il discente avrebbe dovuto esplicitare al fine di dimostrare l'avvenuto raggiungimento degli obiettivi di apprendimento.
I concetti di ''project management'', l'[[epistemologia genetica]] (proposta negli anni cinquanta da [[Jean Piaget]])<ref>Jean Piaget, ''L'epistemologia genetica'', Laterza, 2000, ISBN 8842041424</ref> nonché le correnti [[Costruttivismo (psicologia)|costruttiviste]]<ref>Ernst von Glasersfeld, ''L’interpretazioneL'interpretazione Costruttivista dell’Epistemologiadell'Epistemologia Genetica''</ref><ref>[[Jean Piaget]], ''La costruzione del reale nel bambino'', 1973, La Nuova Italia, Firenze (ISBN 8822106725), (titolo originale: ''La construction du réel chez l'enfant'', 1937).</ref><ref>Maturana, H.R., Varela, F.J., 1985, ''Autopoiesi e cognizione. La realizzazione del vivente'', [[Venezia]], Marsilio [''Autopoiesis and Cognition. The Realization of the Living'', 1980]</ref><ref>Maturana, H.R., Varela, F.J., 1987, ''L'albero della conoscenza'', Milano, Garzanti [''El árbol del conocimiento'', 1984]</ref> insieme a quelle [[Costruzionismo (teoria dell'apprendimento)|costruzioniste]] di [[Seymour Papert]]<ref>[[1972]] - ''Learn Think to Children'', UCLA (University of California Los Angeles). L. A. relation</ref><ref>[[1993]] - ''The Children's Machine: Rethinking School in the Age of the Computer''. New York: Basic Books. ''I bambini e il computer'', Rizzoli, Milano. 1994</ref> contribuiscono a modificare ulteriormente il processo [[Previsione|previsionale]] in ambito educativo. Questo, da programma atto a trasmettere nozioni, diventa un percorso complessivo, mirante a favorire la costruzione della conoscenza. Il termine di "progetto" viene gradualmente preferito a quello di "programma". In particolare, con la progettazione educativa per competenze<ref>Davide Capperucci, ''Dalla programmazione educativa e didattica alla progettazione curricolare. Modelli teorici e proposte operative per la scuola delle competenze'', Franco Angeli Edizioni, 2011.</ref> si descrivono non soltanto i saperi da "trasmettere" ma anche i percorsi educativi da attuare per rendere possibile la formazione delle [[Competenza|competenze]] che dovranno essere acquisite dal discente. Intendendo per competenza la capacità di applicare determinate [[Conoscenza|conoscenze]] in uno specifico contesto, al fine di raggiungere dei risultati previsti, mediante l'adozione di [[Comportamento|comportamenti]] adeguati.
Il termine di "progetto" viene gradualmente preferito a quello di "programma". In particolare, con la progettazione educativa per competenze<ref>Davide Capperucci, ''Dalla programmazione educativa e didattica alla progettazione curricolare. Modelli teorici e proposte operative per la scuola delle competenze'', Franco Angeli Edizioni, 2011.</ref> si descrivono non soltanto i saperi da "trasmettere" ma anche i percorsi educativi da attuare per rendere possibile la formazione delle [[Competenza|competenze]] che dovranno essere acquisite dal discente. Intendendo per competenza la capacità di saper applicare determinate [[Conoscenza|conoscenze]] in uno specifico contesto, al fine di raggiungere dei risultati previsti, mediante l'adozione di [[Comportamento|comportamenti]] adeguati.
Partendo dal concetto di ''[[scaffolding]]'', termine usato come [[metafora]] per indicare l'intervento di una persona più esperta ed utilizzato per la prima volta in ambito psicologico da [[Jerome Bruner]], [[David Wood (psicologo)|David Wood]] e [[Gail Ross]] nel 1976<ref>Wood D., Bruner J. S., Ross G., The role of tutoring in problem solving, in Journal of Child Psychology and Psychiatry, volume 17, da pp. 89 a 100, Pergamon Press, 1976</ref> nei progetti di educazione individualizzata si afferma in Italia il cosiddetto "[[sfondo integratore]]", metodologia di progettazione educativa utilizzata nell'ambito dell'integrazione scolastica di alunni con [[disabilità]]. Tale strumento considera anche la teoria di [[zona di sviluppo prossimale]] teorizzata da [[Lev Semënovič Vygotskij]], e rivolge particolare attenzione all'organizzazione degli elementi dell'[[Ambiente educativo|ambiente]] (soprattutto spazi, materiali, tempi) e all'utilizzo di elementi mediatori o organizzatori delle attività (in linea con la [[pedagogia istituzionale]]).<ref>Si veda, ad esempio: Giampietro Lippi, "La progettazione per sfondi (progettazione 'istituzionale')", in P. Crispiani, N. Serio (a cura di) ''Il manifesto della progettazione'', Roma, Armando 1997.</ref> La prima elaborazione del costrutto è contenuta in Zanelli, 1986.
Tale strumento considera anche la teoria di [[zona di sviluppo prossimale]] teorizzata da [[Lev Semënovič Vygotskij]], e rivolge particolare attenzione all'organizzazione degli elementi dell'[[ambiente]] (soprattutto spazi, materiali, tempi) e all'utilizzo di elementi mediatori o organizzatori delle attività (in linea con la [[pedagogia istituzionale]]).<ref>Si veda, ad esempio: Giampietro Lippi, "La progettazione per sfondi (progettazione 'istituzionale')", in P. Crispiani, N. Serio (a cura di) ''Il manifesto della progettazione'', Roma, Armando 1997.</ref> La prima elaborazione del costrutto è contenuta in Zanelli, 1986.
Il progetto generale di un'istituzione educativa prevede inoltre la definizione del [[curriculum]] (o "curricolo"). Il primo volume pubblicato su questo soggetto fu ''The Curriculum'' (il curriculum),<ref>Bobbitt, John Franklin. The Curriculum. Boston: Houghton Mifflin, 1918.</ref> e risale al 1918. L'autore, John Franklin Bobbitt, spiegava il curriculum come "il corso degli atti e delle esperienze attraverso le quali un bambino diventa adulto". Sebbene apparso formalmente nella definizione del Bobbitt, il termine curriculum come "corso di di esperienze formative" pervade anche l'opera di [[John Dewey]] (che era in disaccordo con Bobbitt su molti punti essenziali). Anche se l'idealistica concezione di "curriculum" del Bobbitt e di Dewey era diversa da quella più ristretta che si dà oggi al termine, esperti e ricercatori generalmente la condividono come significato sostanziale di curriculum.<ref>Jackson, Philip W. "Conceptions of Curriculum and Curriculum Specialists." In Handbook of Research on Curriculum: A Project of the American Educational Research Association, edited by Philip W. Jackson, 3-40. New York: Macmillan Pub. Co., 1992.</ref><ref>Pinar, William F., William M. Reynolds, Patrick Slattery, and Peter M. Taubman. Understanding Curriculum: An Introduction to the Study of Historical and Contemporary Curriculum Discourses. New York: Peter Lang, 1995.</ref>
Il progetto educativo pertanto:
*È indirizzato ai "discenti", destinatari principali del progetto, i quali si impegnano con l'istituzione educativa a percepire dei servizi e agli obblighi previsti dal [[Contratto educativo]].
*È diretto allo sviluppo di [[beni immateriali]] come [[abilità]] e [[Competenza|competenze]], a differenza dei progetti aventi come finalità principale la [[produzione]] di [[beni materiali]].
*È "orientato ai processi" piuttosto che alla realizzazione di un [[Prodotto (commercioeconomia)|prodotto]] finale. La maggior concentrazione verso i [[Processo educativo|processi educativi]] e di [[apprendimento]] è dovuta alla loro centralità nella formazione delle [[Competenza|competenze]]. Pertanto, allo scopo del loro raggiungimento, i percorsi di sviluppo [[Cognizione|cognitivo]], [[Formazione|formativo]] ed [[Esperienza|esperienziale]] prefigurati nel progetto educativo, eserciteranno un'importanza primaria.
*Può proporre la realizzazione di un ''prodotto finale'' che assume talvolta funzioni accessorie o di “esca motivazionale”. Tendente cioè a stimolare nel discente o nel gruppo di apprendimento l'[[Curiosità|interesse]] alla base della [[Motivazione (psicologia)|motivazione]] ed elemento "chiave" del processo di apprendimento<ref>Alyce Dickinson nel 1978 (Dickinson, A., 1978 e 1989), dimostrò la possibilità di apprendimenti prodotti senza l'intenzione di apprendere. Concluse che non sempre la motivazione è basilare per apprendere. Alcune tipologie di motivazionemotivazioni sono più efficaci di altre, che invece possono avere effetti negativi sull'apprendimento. Ad esempio Dickinson dimostrò che la migliore prestazione è raggiunta avendo una bassa motivazione quando il compito è difficile e con una motivazione forte quanto esso è debole.</ref>.
*Può descrivere alcuni comportamenti attesi, essendo il processo di apprendimento favorito dai comportamenti "adattivi"<ref>I comportamenti adattivi hanno corrispondenti attività a livello [[Encefalo|encefalico]] recentemente evidenziate. Sono quelle dei cosiddetti "[[Neuroni specchio]]" (''Mirror Neurons''), messe in luce in seguito alle ricerche di Rizzolati e Sinigaglia e colleghi del Dipartimento di Neurologia dell’Universitàdell'Università di Parma e Pavia (Rizzolatti G., Sinigaglia C., 2006)</ref> ed ostacolato da quelli "non adattivi".
==TipologieTipologia==
A seconda della sua specifica destinazione e del [[contesto educativo]] di utilizzo vengono distinte varievari tipologietipi di progetti educativi:
* '''PEG''' ("Progetto educativo generale"): Esplicita gli obiettivi, la [[metodologia]], i [[ruolo|ruoli]] degli operatori, i principi generali complessivi di un'intera istituzione educativa. Può assumere denominazioni specifiche a seconda del Paese o delladel tipologiatipo di istituzione di riferimento. Ad esempio una scuola dell'obbligo italiana redige un PEG<ref>Detto anche PEI ("Progetto educativo di istituto") da non confondersi con il "Piano educativo individualizzato" indicato con la stessa abbreviazione.</ref> (unitamente ad una "[[Carta dei servizi (diritto italiano)|Carta dei servizi]]" e ad un "Regolamento di Istituto") e un POF<ref>[{{Cita web |url=http://archivio.pubblica.istruzione.it/argomenti/autonomia/pof/default.shtml |titolo=- Ministero dell'Istruzione (Italia) Piano dell'Offerta Formativa] |accesso=29 giugno 2011 |dataarchivio=10 ottobre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111010215246/http://archivio.pubblica.istruzione.it/argomenti/autonomia/pof/default.shtml |urlmorto=sì }}</ref> (''piano dell'offerta formativa'' nella quale vengono descritti i [[curricolo|curricoli]], gli strumenti educativi e le "quote" di alcuni curricoli), una facoltà universitaria redige il PA ("Progetto accademico") ecc.
* [[Piano educativo individualizzato|'''PEI''']] ("Piano educativo individualizzato") o PEP ("Piano educativo personalizzato"). In lingua inglese è noto come SEND (''Special Educational Needs and Disability'') ''project'' o anche IEP (''Individualized Education Program''). In Italia è utilizzato per descrivere gli interventi che le istituzioni scolastiche devono mettere in atto nei confronti di uno studente con ''bisogni educativi speciali'' (''special educational needs'') a norma di legge 104/92; nel contesto italiano inoltre, per lo studente che evidenzi ''disturbi specifici dell'apprendimento'' (DSA)<ref>Accertate problematiche cognitive, comportamentali o di diversa abilità.</ref> ma non disabilità certificata a norma di legge 104/92, si parla di [[Piano didattico personalizzato|PDP]] (Piano didattico personalizzato). DaAll'alunno ciòè conseguedovuta una valutazione differenziata<ref>Secondo [http://www.edscuola.it/archivio/handicap/pei.html Rolando Alberto Borzetti] il PEI può essere definito come: "un progetto operativo interistituzionale tra operatori della scuola, dei servizi sanitari e sociali, in collaborazione con i familiari; o anche un "progetto educativo e didattico personalizzato riguardante la dimensione dell'apprendimento correlata agli aspetti riabilitativi e sociali".</ref> sia nel caso di disabilità cognitiva "tradizionale" che di DSA.
* '''PLI''' ("Piano di lavoro individuale" detto WP o ''working plan'' in lingua inglese): è il piano di lavoro (generalmente annuale) redatto dal singolo docente<ref name="Writing">"[http://www.huntington.edu/dept_interior.aspx?id=2217 Writing Lesson Plans] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110722140554/http://www.huntington.edu/dept_interior.aspx?id=2217 |data=22 luglio 2011 }}." Huntington University: a Christian college ranked among America's best colleges. 15 Mar. 2009.</ref> all'interno di una comunità di apprendimento. È preceduto da un'analisi dei ''prerequisiti'' o delle ''pre-competenze'' degli studenti al fine di poter calibrare un progetto adatto. Deve contenere in sintesi: le varie lezioni che compongono le diverse ''Unità Di Apprendimento'' (U.D.A.), intese come quei blocchi tematici della disciplina che verranno affrontati nel corso del periodo di insegnamento previsto. Le U.D.A. conterranno inoltre l'indicazione di: obiettivi, tempi, spazi o luoghi, metodologie, strumenti, materiali/risorse, sistema di valutazione ed eventuali interazioni con altre discipline. Nell'UDA ogni lezione potrà poi essere descritta da un ''lesson plan''<ref name="ITC">{{Cita web | cognome =O'Bannon | nome =B. | wkautore = | coautori = | titolo = What is a Lesson Plan? | opera = | editore = Innovative Technology Center * The University of Tennesseee | data =2008 | url = http://itc.utk.edu/~bobannon/lesson_plan.html | formato = | doi = | accesso =17 maggio 2011| urlmorto =sì| urlarchivio =https://web.archive.org/web/20110729152652/http://itc.utk.edu/~bobannon/lesson_plan.html| dataarchivio =29 luglio 2011}}</ref> (LP in inglese) con una descrizione dettagliata della singola lezione.
== Contesti, attori ed azioni ==
Un progetto educativo può generalmente esplicarsi, all'interno delle [[Istituzione|istituzioni]] [[Educazione|educative]] formali in presenza di diversediversi tipologietipi di specifici "contesti", "attori" ed "azioni":
*'''Contesti''': istituzioni educative formali ([[Scuola|scuole]], [[Accademia|accademie]], [[università]])
*'''Attori''':
#[[Maestro elementare|Maestri elementari]]: coloro che esercitano le loro attività di insegnamenti nella scuola primaria.
#[[Professore|Professori]]: coloro che esercitano attività di insegnamento in una scuola di grado superiore (scuola secondaria di primo e di secondo grado, università e istituti superiori) come esperti di una disciplina.
#[[Educatore professionale socio sanitario|Educatori professionali]]: coloro che svolgono la loro attività presso comunità e servizi sociali.
#[[Formatore certificato|Formatori]]: coloro che preparano le persone a svolgere un'attività, una professione o comunque ad iniziare un cambiamento personale.
#[[Tutor di formazione|Tutors/Istruttori]]: coloro che svolgono un ruolo "cerniera" tra le esigenze degli allievi e dei docenti all'interno di un corso di formazione. Tra lei varievari tipologietipi si ricordano il tutor d'aula, il tutor aziendale, il tutor [[Formazione a distanza|FAD]] e il [[tutor dei Circoli di studio]] ecc.
#[[Animatore socio-educativo|Animatori socio-educativi]]: coloro che si inseriscono all'interno di una comunità di apprendimento al fine di rafforzare o supportare, anche dal punto di vista motivazionale, una parte di un intervento educativo.
*'''Azioni''':
:1. Dei docenti
::"Educare": azione attraverso la quale gli individui sviluppano o perfezionano facoltà e attiudiniattitudini intellettuali, sociali e fisiche.
::"Istruire": azione attraverso la quale idee o concetti vengono trasmessi da parte di un insegnante o di un tutor.
::"Insegnare": azione di uno specifico operatore (''insegnante'' o ''docente'' nel caso dei sistemi formali) di mettere in atto specifici percorsi di apprendimento.
== Struttura ==
[[File:Progetto Educativo 01c.jpg|framethumb|rightupright=1.8|Struttura di massima di un progetto educativo.]]
=== Bisogni ===
=== Finalità ===
Le "finalità educative" sono "comportamenti generali attesi che riguardano la formazione dell'uomo e del cittadino. Affinché le finalità perdano il loro carattere di vaghezza, indeterminatezza e [[discrezionalità]], dovranno essere tradotte in obiettivi.."<ref>[{{cita web|url=http://www.funzioniobiettivo.it/glossadid/Obiettivo.htm |titolo=Definizione] |data= |accesso= }}</ref>. Possono essere suddivise in:
*"Finalità educative generali": legate ai presupposti generali di un'istituzione educativa. Ad esempio "Educare alla legalità", alla "convivenza", alla "responsabilità", alla "cittadinanza", allo "spirito argomentativo", alla "critica costruttiva e propositiva", oppure creare le condizioni per "una pari opportunità nell'offerta formativa", "favorire la continuità degli studi" e così via.
=== Obiettivi ===
Gli [[Project management#Obiettivi del Progettoprogetto|obiettivi]]<ref>Per un approfondimento si veda [[Eliyahu M. Goldratt]], Jeff Cox. ''The Goal: A Process of Ongoing Improvement''. ISBN 0-88427-061-0</ref>, indicati anche con il termine inglese ''goals'', sono i "risultati desiderati" che un individuo o un'organizzazione vogliono perseguire mediante l'applicazione di azioni o di un progetto in un [[tempo]] predefinito. Allo psicologo dell'educazione statunitense [[Benjamin Bloom]] (Bloom, B. 1956) si deve la più nota [[classificazione]] degli obiettivi per il settore cognitivo, la prima [[tassonomia]] fu da lui pubblicata nel [[1956]].
Nel settore educativo gli obiettivi si riferiscono alle trasformazioni o ai cambiamenti che si vorrebbero apportare a seguito dell'espletamento di un processo finalizzato a perseguire delle finalità educative.
Il raggiungimento degli obbiettivi dovrebbe portare al soddisfacimento dei bisogni educativi. Si possono distinguere principalmente (Titone, R. 1990 p. 33) in:
*"Obiettivi educativi": quelli di tipo generale e di "sfondo" di un [[contesto educativo]]. Per essere raggiunti necessitano di tempi più lunghi rispetto a agli obiettivi didattici.
*"Obiettivi didattici": direttamente collegati col percorso di apprendimento proposto. Sono di tipo specifico, legati all'acquisizione di saperi e competenze da parte dei discenti. Necessitano di tempi più brevi a seconda che siano "intermedi" o "finali" rispetto a quelli educativi.
Gli obiettivi del progetto, sulla base della ''didattica per competenze'', non si limitano ad elenchi di nozioni da trasmettere. DefininisconoDefiniscono piuttosto (in via generale): 1) # "[[Competenza|competenze generali]]" e trasversali, 2) # "competenze specifiche" che il discente deve sviluppare nell'ambito delle diverse "discipline" (intese come "organizzatori del sapere").
Sia nel primo che nel secondo caso individua anche le "competenze essenziali", le "core skills" imprescindibili che i discenti dovranno possedere.
=== Metodologie didattiche ===
* Funzione [[Formazione#Aspetti della formazione|formativo-educativa]]: di [[Creatività|creare]] e [[Scoperta indipendente|scoprire]] [[Genio (filosofia)|talenti]], [[abilità]], capacità, comportamenti, competenze, ecc.
* Funzione strumentale: rappresenta uno strumento per il raggiungimento degli obiettivi didattici.
* Funzione [[Norma (filosofia)|normativa]]: indica come il processo educativo deve evolvere; come si dovrebbero ottenere i risultati attesi; come raggiungere la migliore [[produttività]], quali sono i [[Metodo|modi]] più brevi per raggiungere gli obiettivi ecc.
Oltre alla metodologia, il progetto conterrà le [[Procedura|procedure]] educative. Le procedure sono le parti componenti una metodologia e sono usate in situazioni concrete. Ogni metodologia educativa si compone quindi delle sue specifiche procedure (classiche), che la distinguono dalle altre. La [[combinazione]] di "nuove procedure" determina "nuove metodologie". Le procedure possono essere [[Divisione (matematica)|divise]] in [[Categoria (filosofia)|categorie]] (ad es.: a-procedure pratiche, b-procedure teoriche). Le procedure didattiche sono completate dalle [[Tecnica|tecniche]] e dagli strumenti che aiutano gli studenti ad [[Jean Piaget#Assimilazione e accomodamento|assimilare]] più facilmente i contenuti proposti.
I docenti possono scegliere di inserire nel progetto educativo diverse metodologie didattiche, per sviluppare un percorso educativo adatto al [[Contesto educativo|contesto]] e allaal tipologiatipo [[Materia (didattica)|disciplinare]]. Tuttavia una o più metodologie proposte nel progetto ''ex ante'' potranno essere considerate efficaci soltanto se le procedure coinvolte daranno risultati positivi concreti e misurabili dopo la sua applicazione pratica (vedi le modalità di "[[#La valutazione del progetto educativo|valutazione del progetto educativo]]").
Le principali metodologie didattiche si riferiscono a diverse "[[Filosofia della mente|filosofie dell'apprendimento]]":
* Coerenza e adeguatezza: essere coerenti col contesto di riferimento e con l'impianto complessivo del progetto.
* Interesse e [[curiosità]]: sviluppare con continuità l'interesse e la curiosità atti alla predisposizione all'apprendimento dei discenti, motivandoli alla partecipazione ad attività curricolari ed extracurricolari.
* [[Inclusione sociale|Inclusione]] (e non [[Esclusione sociale|esclusione]]) dei discenti: ogni studente dovrà avere parte attiva nel processo ed un suo [[Ruolo (sociologia)|ruolo]] nel [[Gruppo sociale|gruppo]].
* Sviluppo [[Cognizione|cognitivo]] e delle competenze: con la crescita sia del [[pensiero]] logico che fattuale.
Saranno inoltre:
==== Modelli di apprendimento ====
Modelli di apprendimento (in base allaal tipologiatipo delladi relazione tra gli attori)
* Modello unidirezionale (lezione frontale).
* Modello dialogico (interattivo).
* Modello ''team-teaching'' (compresenza di docenti)<ref>Nel ''team teaching'' un gruppo di insegnanti lavora con regolarità in modo cooperativo pianificando, aiutando e valutando le attività di apprendimento dello stesso gruppo di studenti. Per approfondimenti vedi (Beggs, David, 1964) e (Buckley, Francis, 2000)</ref>.
* Modello per ''tutoring'' (docente facilitatore dell'apprendimento)<ref>Un tutor e'è una persona impiegata nell'educazione degli altri, sia individualmente che in gruppi.</ref>.
* Modello apprendimento collaborativo (''cooperative learning'' (apprendimento collaborativo).
* Modello ''mastery learning'' (insegnamento per la padronanza, personalizzato, riferito ad obiettivi attesi di apprendimento e di performance non uniformi).
* Modello ''Play role'' (studio di ruoli diversi, inversione di ruoli, drammatizzazione di contenuti e concetti, dibattiti e tavole rotonde "a ruolo").
==== Problem e decision managing ====
Il progetto potrà [[Definizione|definire]] le [[Metodologia|metodologie]] di [[problem posing]]<ref>Il ''Problem-posing'' è un termine coniato dall'educatore brasiliano Paulo Freire nel suo libro ''Pedagogia do Oprimido'' (''[[La pedagogia degli oppressi]]'') del 1970. Il Problem-posing si riferisce ad un metodo di insegnamento che enfatizza l'utilizzo del pensiero critico con un fine che è stato definito "di liberazione" dell'individuo.</ref> ([[Paulo Freire|Freire, P.]] 1970) utilizzate per individuare e gestire i [[Problema|problemi]], insieme alle [[Decisione|decisioni]] messe in atto per risolverli. In pratica indicherà i [[Metodo|metodi]] per il:
* ''[[Problem finding]]'': la presa di coscienza di un problema o di un [[disagio]].
* ''[[Problem setting]]'': la definizione di un problema (o la [[trasformazione]] di un disagio in un problema o argomento definito).
* ''[[Problem analysis]]'': la scomposizione di un problema in un certo numero di problemi secondari.
* ''[[Problem solving]]'': l'individuazione di soluzioni (o l'identificazione di uno o più percorsi volti ad eliminare un problema in quanto tale).
* ''[[Decision making]]'': le modalità mediante le quali si operano le scelte per ''pervenire'' ad una decisione (ad es. la definizione delle modalità di scelta che verranno operate dal gruppo).
* ''[[Decision taking]]'': le modalità mediante le quali ''attuare'' una decisione (a cui si è pervenuti mediante il processo precedente) (ad es. stabilendo illa ''timing''tempistica attuativodi attuazione, i [[Ruolo|ruoli]], i [[Contesto educativo|contesti]], le cose da fare ecc.).
==== Definizione delle fasi di cooperazione e collaborazione ====
Il progetto educativo può contenere la descrizione degli interventi curricolari che verranno affrontati seguendo i principi del dell'[[cooperativeapprendimento learningcooperativo]] (apprendimento cooperativo), del dell'[[Apprendimentoapprendimento collaborativo|collaborative learning]] (apprendimento collaborativo) e della dell'[[educazione cooperativa|cooperative education]] (educazione cooperativa). L'introduzione di queste fasi nel curricolo permette il disegno di percorsi di apprendimento particolarmente adatti allo sviluppo delle [[Apprendimento cooperativo#Abilità sociali|competenze sociali]] del discente.
==== Approccio verso le culture e le lingue ====
Il progetto educativo dovrebbe prevedere:
* La descrizione delle pratiche [[Multiculturalismo|multiculturali]] e [[Intercultura|interculturaliintercultura]]li o degli interventi di [[educazione interculturale]] dell'istituzione educativa.
* La descrizione dell'approccio alle [[Lingua (linguistica)|lingue]] diverse da quella [[Madrelingua|materna]]. In particolare:
:La mappa linguistica dell'istituzione, indicante le diverse lingue parlate dai discenti in termini [[Percentuale|percentuali]].
==== Progetti di educazione a distanza ed e-learning ====
I progetti educativi a distanza (''distance education'' o ''distance learning'' in inglese), quelli di [[formazione a distanza]] e di ''[[e-learning|apprendimento online]]'' necessitano di ''[[expertise|perizie]]'' particolari per il loro ''design''. I progetti di formazione a distanza richiederanno professionisti specializzati nella [[progettazione della formazione]] mentre i progetti di ''e-learning'' avranno necessità di progettisti specializzati nell'''[[interaction design in ambienti e-learning]]'' e in ''[[learning management system]]''.<br />
In linea generale le metodologie utilizzate richiederanno approcci che meritano particolari attenzioni in funzione di:
# età dei discenti
# tempi, livelli e qualità delle iterazioni
# lingua di scambio
# tipologietipo di tutoraggio
# definizione di eventuali attività in presenza
# sistemi di misurazione e valutazione e di certificazione delle competenze
* [[Risorse umane]] (o HR, ''Human resources'') in termini di [[Competenza|competenze]] (''skills''), talenti o [[Attitudine|attitudini]] (''aptitudes''), [[abilità]] e [[Conoscenza|conoscenze]]
* Risorse e/o contesti ambientali
* [[Attrezzo|Attrezzature]] o [[Strumento|strumenti]]
* [[Materiali]]
Definite le risorse occorrerà individuare:
== La valutazione del progetto educativo ==
[[File:Progetto Educativo Valutaz01b.jpg|framethumb|rightupright=1.8|Il processo di valutazione nel progetto educativo.]]
Per Rossi, Lipsey e Freeman, (2004) la valutazione è intesa come "la sistematica, rigorosa e meticolosa applicazione di metodi scientifici per accertare il design, l'implementazione, il miglioramento o gli esiti di un progetto o di un programma".
Si tratta di un "processo ad alta intensità di risorse, che richiede valutatori esperti, molto lavoro e tempo nonché [[budget]] considerevoli".
Nell'ambito delle istituzioni educative, per [[valutazione]] di un progetto si intende l'insieme di quelle tecniche e metodologie utilizzate per valutare: [[pertinenza]], [[rilevanza]], [[efficacia]], efficienza, "lezioni apprese" (''lessons learnt''), "buone pratiche", "effetti e impatti" del progetto educativo.
Si possono distinguere due fondamentali livelli di intervento valutativo:
* "Livello territoriale" (o "Sistemico"): La [[Docimologia|valutazione]] di un piano di intervento educativo a livello [[territorio|territoriale]] è utilizzato nei processi decisionali degli [[Ente pubblico|enti e delle amministrazioni]] che si trovino ad operare delle [[Scelta|scelte]] nella destinazione delle [[Risorsa economica|risorse]]. Se in un primo tempo si tendeva a valutare un progetto educativo su scala territoriale specialmente in funzione delle modifiche in senso migliorativo che avrebbe potuto apportare al [[Tasso di Istruzione degli Adulti|tasso di istruzione]], oggi le variabili da osservare o modificare/misurare sono molteplici e rendono tale valutazione molto più complessa. L'[[analisi delle politiche pubbliche]] sfrutta i costosi strumenti di [[valutazione delle politiche pubbliche]] per accertarsi dell'impatto degli interventi a livello di sistema. Gli alti costi sono dovuti anche al fatto che generalmente questi strumenti "devono essere tagliati su misura" (Peter H. Rossi, Howard Freeman e Mark W. Lipsey, 1999). Per quanto riguarda i sistemi nazionali l'[[OCSE]] (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) pubblica ogni anno il rapporto [http://www.cidimi.it/allegati_comunicazioni/Education_at_a_glance_summary_ITALIANO_final.pdf ''Education at a Glance: OECD Indicators'' (''Uno sguardo all'Educazione: indicatori OCSE'')]<ref>[http://www.cidimi.it/allegati_comunicazioni/Education_at_a_glance_summary_ITALIANO_final.pdf ''Uno sguardo all'Educazione: indicatori OCSE'']</ref>, che presenta un insieme di [[Indicatore statistico|indicatori statistici]] che sono di riferimento per orientare le [[Politiche territoriali|politiche nazionali di sviluppo]] dei [[Educazione#Indicatori OCSE per la Valutazione dei Sistemi Educativi|sistemi educativi]].
* "Livello di singolo plesso o istituto": Nell'ambito dimensionalmente più ristretto riferito alle singole [[Istituto|istituzioni educative]] formali lo strumento valutativo ha valenze di controllo ed [[autogoverno]]. Tende a ''pesare'' la bontà dei processi previsti o l'efficacia di quelli messi in atto (nel caso di ''progetti ex post'') attraverso:
La valutazione ''[[ex post]]'' ("a posteriori") del progetto "agito" si riferisce alla valutazione effettuata in itinere o a seguito della sua realizzazione.
La valutazione ''ex post'' di un progetto didattico può essere di tipo:
*''Sistemico quantitativo'': è usata, per valutare progetti ampi e di respiro territoriale. Viene realizzata da enti o amministrazioni appartenenti a diverse tipologie didiversi livelli: internazionale, statale, regionale, provinciale o comunale. Si serve principalmente degli strumenti tipici della ricerca quantitativa a livello territoriale, basati sull'analisi di campioni statistici. Mira a definire l'eventuale raggiungimento di obiettivi sulla base di parametri di: 1) "efficacia", 2) "adeguatezza" rispetto al contesto di riferimento, 3) "coerenza" tra finalità e obiettivi, 4) "ricaduta" sull'utenza, 5) "proporzionalità" tra le risorse previste e quelle effettivamente impiegate e tra gli obiettivi previsti e quelli effettivamente raggiunti. Il fine è quello della razionalizzazione delle risorse, della definizione di eventuali nuclei di problematicità o di disomogeneità nell'impiego delle stesse. Ha un costo elevato essendo condotta su vasti campioni a livello territoriale.
*"Autovalutativo qualitativo": è sviluppata dall'istituzione attraverso percorsi auto-valutativi, coinvolgenti tutto il personale dell'istituzione ("utenza interna") insieme a più testimoni dell'"utenza esterna", guidati da un ''tutor'' generalmente non appartenente all'istituzione stessa. Gli strumenti, utilizzati a livello del singolo istituto o plesso, sono quelli tipici della ricerca qualitativa: 1) "Questionari" di variavari tipologiatipi, a risposta multipla e aperta, rivolti sia all'utenza "interna" che a quella "esterna", 2) "Interviste" su specifici ''target topics'' (o "argomenti bersaglio"), 3) ''Focus group'' condotti dal tutor con uno o più gruppi disomogenei di "testimoni privilegiati". La partecipazione ai processi auto-valutativi, se guidata da tutor esperti, offre ai docenti l'acquisizione di nuove competenze. Ha quindi il vantaggio di essere contemporaneamente un percorso formativo. ▼
▲*"Autovalutativo qualitativo": è sviluppata dall'istituzione attraverso percorsi auto-valutativi, coinvolgenti tutto il personale dell'istituzione ("utenza interna") insieme a più testimoni dell'"utenza esterna", guidati da un ''tutor'' generalmente non appartenente all'istituzione stessa. Gli strumenti, utilizzati a livello del singolo istituto o plesso, sono quelli tipici della ricerca qualitativa: 1) "Questionari" di varia tipologia, a risposta multipla e aperta, rivolti sia all'utenza "interna" che a quella "esterna", 2) "Interviste" su specifici ''target topics'' (o "argomenti bersaglio"), 3) ''Focus group'' condotti dal tutor con uno o più gruppi disomogenei di "testimoni privilegiati". La partecipazione ai processi auto-valutativi, se guidata da tutor esperti, offre ai docenti l'acquisizione di nuove competenze. Ha quindi il vantaggio di essere contemporaneamente un percorso formativo.
=== Valutazione come controllo continuo della qualità ===
[[File:Quality model (inverted).jpg|thumb|Schema del modello (invertito) della qualità.]]
Il controllo e la ricerca continua della [[qualità]] costituiscono un'opportunità per le Istituzioni educative pubbliche e private.
Lo sforzo volto ad accrescere il livello del [[servizio]] offerto, si esplicita nel tentativo di raggiungere [[standard]] stabiliti da indicatori di qualità riconosciuti a livello internazionale. L'istituzione educativa, col conseguente sviluppo delle proprie competenze, accresce in tal modo il livello di trasparenza nei confronti dell'utenza.
Le finalità principali della ricerca della qualità sono: 1) garantire affidabilità, riconoscimento e quindi spendibilità e [[Valore (economia)|valore]] ai titoli di studio certificati dalla stessa istituzione, 2) restituire all'utenza i [[Servizio|servizi]] rispondenti ai suoi bisogni e dichiarati nella [[Carta dei servizi (diritto italiano)|Carta dei servizi]], 3) assicurare un efficace utilizzo delle risorse (rapporto costi/benefici).
==== Accreditamenti, validazioni e certificazioni ====
[[File:Copie de Toeic - 875.jpg|thumb|Test of English for International Comunication.]]
Un "sistema di valutazione" è basato sull'attività di enti di valutazione ufficialmente riconosciuti che, a livello comunale, regionale, nazionale o internazionale a seconda dei Paesi e delle istituzioni coinvolte, [[Validazione di progetto|validano]] con regolarità i processi ed i progetti dei sistemi di educazione formale. La [[Certificato|certificazione]] garantisce il raggiungimento degli [[Controllo della qualità|standard di qualità]] (''quality standards''), sia a misura del singolo istituto che su ampia scala [[territorio|territoriale]]. Ciò favorisce: 1) il riconoscimento internazionale dei [[Titolo di studio|titoli di studio]] (o tra i diversi [[Stato|stati]] nei [[Stato federale|sistemi federali]]), 2) la mobilità degli studenti e dei lavoratori, 3) la realizzazione di [[Partenariato|partenariati]] tra istituzioni educative aventi standard similari.
== Progetti educativi in ambito internazionale ==
[[File:Flag of Europe.svg|thumb|L'Unione europea è oggi uno tra i più importanti promotori e finanziatori di progetti educativi a carattere transnazionale.]]
Diversi Paesi offrono alle istituzioni educative la possibilità di finanziare in tutto o in parte progetti internazionali di variavario tipologiatipo. TaliQueste proposte mirano principalmente a favorire lo scambio di esperienze trasnazionalitransnazionali di studenti e insegnanti al fine di potenziare l'acquisizione di specifiche competenze.
=== Europa ===
La [[Commissione europea]], organo esecutivo dell'[[Unione europea]], propone ogni anno, attraverso il Directorate-General For Education And Culture (Direttorato generale per l'educazione e la cultura)<ref>[http://ec.europa.eu/dgs/education_culture/index_en.htm Education and Culture] La Commissione è suddivisa in diversi dipartimenti e servizi. I dipartimenti sono noti come Direttorati generali (Directorates-General o DGs). Ogni DG è classificato in base alle politiche che deve perseguire.</ref> la partecipazione a diverse tipologieprogetti di progettidiversi tipi. Nel "[[Lifelong Learning Programme|Programma di Apprendimento Permanente]]" (''Lifelong Learning Programme'') viene offerta la partecipazione ai programmi ''[[Progetto Comenius|Comenius]]''<ref>[{{Cita web |url=http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=31 |titolo=Programma Comenius: Cos'è (Consultaz. del 04/09/2011)] |accesso=4 settembre 2011 |dataarchivio=25 agosto 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110825113804/http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=31 |urlmorto=sì }}</ref> (per l'[[istruzione primaria]] e [[Istruzione secondaria|secondaria]]) ''[[Progetto Erasmus|Erasmus]]''<ref>[{{Cita web |url=http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=325 |titolo=Programma Erasmus: Cos'è (Consultaz. del 04/09/2011)] |accesso=4 settembre 2011 |dataarchivio=18 settembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110918005928/http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=325 |urlmorto=sì }}</ref> (per l'[[istruzione superiore]]), ''[[Progetto Leonardo da Vinci|Leonardo da Vinci]]''<ref>[{{Cita web |url=http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=447 |titolo=Programma Leonardo da Vinci: Cos'è (Consultaz. del 04/09/2011)] |accesso=4 settembre 2011 |dataarchivio=18 settembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110918080123/http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=447 |urlmorto=sì }}</ref> (per la [[formazione professionale]]), ''[[Progetto Grundtvig|Grundtvig]]''<ref>[{{Cita web |url=http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=33 |titolo=Programma Grundtvig: Cos'è (Consultaz. del 04/09/2011)] |accesso=4 settembre 2011 |dataarchivio=24 settembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110924130735/http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=33 |urlmorto=sì }}</ref> (per l'[[educazione permanente]]) e ''[[Progetto Jean Monnet|Jean Monnet]]''<ref>[{{Cita web |url=http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=36 |titolo=Programma Jean Monnet: Cos'è (Consultaz. del 04/09/2011)] |accesso=4 settembre 2011 |dataarchivio=17 settembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110917032910/http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=36 |urlmorto=sì }}</ref> (per l'[[Storia dell'integrazione europea|integrazione europea]]) nei settori delle [[Lingua (linguistica)|lingue]], delle [[tecnologie dell'informazione e della comunicazione]], e della diffusione e valorizzazione dei risultati.
In [[Italia]] diversi organismi pubblici e privati propongono e finanziano la partecipazione a progetti internazionali. Il [[Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca|Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR)]]<ref>[http://www.istruzione.it/ MIUR (Consultaz. del 04/09/2011)]</ref> lancia spesso diverse proposte. Anche il [[Ministero degli Affari Esteri]] offre la possibilità di partecipare a progetti internazionali<ref>[http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Italiani/Opportunita/Di_studio/ Opportunità (Consultaz. del 04/09/2011)]</ref> con istituzioni di altri Paesi. I progetti, le istituzioneistituzioni ed i Paesi coinvolti variano di anno in anno<ref>[http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Italiani/Opportunita/Di_studio/ElencoPaesiOfferenti.htm Paesi e Istituzioni offerenti – A.A. 2011-2012 (Consultaz. del 04/09/2011)]</ref>.
=== Altri Paesi ===
Le [[Istituzione|istituzioni]] di molti [[Paese (area geografica)|Paesi]] offrono e finanziano proposte di partecipazione a progetti educativi di varievari tipologietipi. I principali [[Ente pubblico|enti]] proponenti fanno capo ai diversi Ministeri dell'Istruzione, ai Ministeri degli Esteri alle [[università]] e principali organismi [[Cultura|culturalicultura]]li.
=== Esempi ===
==Note==
{{<references|2}}/>
==Bibliografia==
''';Processi cognitivi '''▼
<div style="height: 250px; overflow: auto; padding: 3px; border:1px solid #AAAAAA; reflist4" >
* [[Lev Vygotskij]], ''Il processo cognitivo'', Torino, Bollati Boringhieri, 1980
▲'''Processi cognitivi'''
* [[LevJerome VygotskijBruner]], ''IlLa processoMente cognitivoa più dimensioni'', TorinoBari, Bollati BoringhieriLaterza, [[1980]]1988
* [[Jerome Bruner]], ''La Mente a più dimensioni'', Bari, Laterza, [[1988]]
* [[Jerome Bruner|Bruner, Jerome]] ''The Culture of Education'' (1996) - (trad. it. ''La cultura dell'educazione'', Feltrinelli, Milano, 2000)
* [[EtienneÉtienne Wenger]], ''Communities of practice. Learning meaning and identity'', Cambridge University Press, Cambridge, [[1998]]
* AIF (Associazione Italiana Formatori), ''Professione formazione''. Franco Angeli Editore (1998) ISBN 8820498197
* Titone, Renzo e Gandini Gamaleri, Ester, ''Guida alla formazione didattica degli insegnanti''. Armando Editore (1990) ISBN 887144129X
'''Progetto educativo e ''working plan'' in generale'''
* Schlechty, Phillip C., ''Working on the Work: An Action Plan for Teachers, Principals, and Superintendents''. The Jossey-Bass Education Series (2002) ISBN 0-7879-6165-5
* Bloom, Benjamin, ''Taxonomy of Educational Objectives'' (1956). Boston, Allyn and Bacon, MA. Copyright (1984) by Pearson Education.
''';PEG'''
* Paparella, Nicola (a cura di), ''Il progetto educativo, vol. 1, 2, e 3.'' Armando Editore (2010) ISBN 8860815789
''';POF'''
* Tenuta, Umberto, ''Il piano dell'offerta formativa. Moduli e unità didattiche. La programmazione nella scuola dell'autonomia.'' Anicia Editore (2002) ISBN 8873460585
''';PEI'''
* Ianes, Dario e Cramerotti, Sofia (a cura di), ''Il Piano educativo individualizzato_Progetto di vita, vol. 1-2-3''. ([[Edizioni Centro Studi Erickson|Erickson]], 2009) ISBN 978-88-6137-525-3
* Zanelli, Paolo - Uno 'sfondo'"sfond" per integrare, Bologna, Cappelli (1986)
;
''';Valutazione'''
* Davis, Andrew I limiti della valutazione educativa (Teoria e storia dell'educazione). Anicia (2002) ISBN 8873460607
* Simeone, Daniela & Nirchi, Stefania, ''La qualità della valutazione educativa. Verifica e valutazione degli apprendimenti'' Anicia (2005) ISBN 887346288X
* Leone L., Prezza M. (1999), ''Costruire e valutare i progetti nel sociale. Manuale operativo'', Franco Angeli ([http://books.google.it/books?id=eVri1eWDd-8C&pg=PA258&dq=leone+prezza&hl=it&ei=C6DfTPjKGM-VswaFm939Cw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCwQ6AEwAA#v=onepage&q&f=false Google Libri])
* Lutz Beckert, Tim J Wilkinson, Richard Sainsbury (2003), ''A needs-based study and examination skills course improves students' performance Medical Education'' 37 (5), 424–428.doi:10.1046/j.1365-2923.2003.01499.x
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* Bondioli, Anna & Ferrari, Monica (2002), ''Manuale di valutazione del contesto educativo: teorie, modelli, studi per la rilevazione della qualità della scuola'', Franco Angeli Editore. ISBN 884641912X
* Fausto Presutti (2012), ''La Valutazione Formativa'', I.S.P.E.F., Roma, ISBN 978-88-96887-11-0.
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* Redmon, W. K, & Dickinson, A. M. (1978), ''A Comparative Analysis of Statistical Process Control Theory D and Behavior Analytic Approaches to Quality'', Journal of Organizational Behavior Management, 9, 47-65.
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* Block, James, ''Schools, Society and Mastery Learning'', (1974) ISBN 978-0030884078
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'''''Problem posing'' e ''Problem solving'''''
* Freire, Paulo, ''Pedagogy of the Oppressed'' (1970) - (trad. it. ''La pedagogia degli oppressi '', Gruppo Abele, 2002)
* Buckley, Francis, ''Team teaching: what, why, and how?'', SAGE, 2000
* Beggs, David, ''Team teaching: bold new venture'', Indiana University Press, 1964
''';Intelligenze multiple'''
* Gardner, Howard (1983), ''Frames of Mind: The Theory of Multiple Intelligences'', New York: [[Basic Books]] (in italiano: ''Formae mentis. Saggio sulla pluralità dell'intelligenza'', Feltrinelli, Milano, 1987)
''';Didattica breve'''
* Ciampolini, Filippo, ''La didattica breve'', Il Mulino, 1993
''';Apprendimento cooperativo'''
* Johnson, David et al, ''Apprendimento cooperativo in classe''. [[Edizioni Centro Studi Erickson|Erickson]] (1994) ISBN 88-7946-188-5
''';Lingue veicolari e immersione linguistica'''
* [http://www.edizionijunior.com/schedalibro.asp?ID=4471 Maggipinto, Antonello et al (2003). ''Lingue Veicolari e Apprendimento. Il Contesto dell'Unione Europea'' Bergamo: Junior.] ISBN 88-8434-140-X
''';Neuroni a specchio'''
* Rizzolatti G., Sinigaglia C., (2006), ''So quel che fai, Il cervello che agisce e i neuroni specchio'', Raffaello Cortina Editore. ISBN 88-6030-002-9
* Rizzolatti G., Sinigaglia C., (2010), ''The functional role of the parieto-frontal mirror circuit: interporetations and misinterpretations. Nature reviews neuroscience'', 11 (4) 264-274 doi:10.1038/nrn2805
</div>
== Voci correlate ==
{{div col}}
'''Conoscenza, processi cognitivi e filosofia della mente'''
:[[Conoscenza]] / [[Conoscenza tacita]] / [[Intelligenza]] / [[Neurone]] / [[Neuroni specchio]] / [[Filosofia della mente]] / [[Cognizione]] / [[Processo cognitivo]] / [[Scienze cognitive]] / [[Psicologia cognitiva]] / [[Jerome Bruner]] / [[Psicologia dell'educazione]] / [[Psicologia dello sviluppo]] / [[Psicopedagogia]] / [[Pedagogia]] / [[Storia della pedagogia]] / [[Pedagogia speciale]] / [[Pedagogia sperimentale]] / [[Pedagogia istituzionale]] / [[Motivazione (psicologia)]] / [[Problem finding]] / [[Problem solving]] / [[Ricerca - azione]] / [[Scaffolding]]
'''Apprendimento, didattica, matetica, pedagogia e scienze dell'educazione'''
:[[Apprendimento]] / [[Apprendimento cooperativo]] / [[Apprendimento collaborativo]] / [[Apprendimento cooperativo in aula]] / [[Action learning]] / [[Apprendimento ancorato]] / [[Apprendimento situato]] / [[Andragogia]] / [[Educazione]] / [[Processo educativo]] / [[Educazione permanente]] / [[Educazione aperta]] / [[Educazione omogenea]] / [[Contesto educativo]] / [[Coeducazione]] / [[Edutainment]] / [[Metodo Suzuki]] / [[Formazione]] / [[Apprendistato]] / [[Apprendistato cognitivo]] / [[Didattica]] / [[Matetica]] / [[Maieutica]]
'''Teorie e metodi di apprendimento'''
:[[Montessori]] //[[Metodo Montessori]] / [[Rudolf Steiner]] / [[Antroposofia]] / [[Pedagogia Waldorf]] / [[Costruttivismo (psicologia)]] / [[George Kelly]] / [[Jean Piaget]] / [[Humberto Maturana]] / [[Ernst von Glasersfeld]] / [[Francisco Varela]] / [[Heinz von Foerster]] / [[Niklas Luhmann]] / [[Paul Watzlawick]] / [[Lev Vygotskij]] / [[Gregory Bateson]] / [[Ludwig Wittgenstein]] / [[Costruzionismo (teoria dell'apprendimento)]] / [[Seymour Papert]]
'''Apprendimento a distanza e tecnologie della comunicazione'''
:[[Società dell'informazione]] / [[Knowledge management]] / [[Formazione a distanza]] / [[E-learning]] / [[Glossario di e-learning]] / [[Interaction design in ambienti e-learning]] / [[Tecnologie dell'informazione e della comunicazione|Tic]] / [[Informatizzazione]] / [[Telematica]] / [[Architettura telematica]] / [[M-learning]] / [[Sie-L]] / [[Enis]] / [[Computer Based Training]] / [[Tutoriale]] / [[Instructional Design]] / [[ITALC]] / [[Economia della conoscenza]] / [[Learning Management System|Learning Management System (LMS)]] / [[Docebo]] / [[Moodle]] / [[Progetto SLOOP]] / [[Courseware]]
'''Valutazione'''
:[[Docimologia]] / [[Valutazione]] / Verifica / [[Misurazione]] / Controllo / [[Prove strutturate di valutazione]]
'''Istituzioni educative'''
:[[Scuola]] / [[Scuola privata]] / [[Scuola dell'infanzia]] / [[Scuola primaria in Italia]] / [[Scuola secondaria di primo grado in Italia]] / [[Scuola secondaria di secondo grado in Italia]] / [[Formazione professionale|Scuola professionale]] / [[Seminario]] / [[Istruzione superiore]]
'''Progettazione e organizzazione'''
:[[Progetto]] / [[Organizzazione]] / [[Strumenti organizzatori del contesto educativo]]
'''Attori'''
:[[Studente]] / [[Docente]] / [[Professore]] / [[Formatore certificato|Formatore]] / [[Educatore]] / [[Educatore professionale]] / [[Educatore della famiglia]] / [[Tutor]] / [[Tutor di formazione]] / [[Tutor dei Circoli di studio]] / [[Dirigente scolastico]] / [[Ricercatore]]
'''Comportamento, competenze ed aspetti sociali dell'apprendimento'''
:[[Comportamento]] / [[Comportamentismo]] / [[Burrhus Skinner]] / [[Condizionamento classico]] / [[Condizionamento operante]] / [[Competenza]] / [[Sociologia]] / [[Collaborative learning]] / [[Peer tutoring]] / [[Groupware]] / [[Comunità di azione]] / [[Comunità di pratica]] / [[Comunità di pratica virtuale]] / [[Comunità di circostanza]] / [[Comunità di intenti]] / [[Comunità di interesse]] / [[Comunità di posizione]]
'''Integrazione educativa'''
:[[Sfondo integratore]] / [[Educazione differenziata]]
'''Aspetti linguistici e interculturali'''
:[[Immersione linguistica|Immersione linguistica e lingue veicolari nell'apprendimento]] / [[Intercultura]] / [[Educazione interculturale]]
'''Legislazioni, regolamenti e istanze sociali'''
:[[Statuto delle studentesse e degli studenti]]
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== Collegamenti esterni ==
''';Educazione e istruzione'''
* {{es}}cita [web|http://www.istruzione.it/web/hub |Italia - Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca]|lingua=es}}
* {{it}}cita [web|http://www.indire.it/ |Italia - Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica]}}
* {{it}}cita [web|url=http://www.indire.it/eurydice/content/index.php?action=read_cnt&id_cnt=983 |titolo=Italia - Eurydice-Italia]|accesso=1 luglio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110616181330/http://www.indire.it/eurydice/content/index.php?action=read_cnt&id_cnt=983|dataarchivio=16 giugno 2011|urlmorto=sì}}
* {{en}}cita [web|1=http://eacea.ec.europa.eu/education/eurydice/index_en.php |2=Europa - Eurydice-Information on Education Systems and Policies in Europe]|lingua=en|accesso=1º luglio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110902035720/http://eacea.ec.europa.eu/education/eurydice/index_en.php|dataarchivio=2 settembre 2011|urlmorto=sì}}
* {{de}}cita [httpweb|1=https://www.bmbf.de/ |2=Germania - Bundesministerium für Bildung und Forschung (BMBF)]|lingua=de|accesso=3 maggio 2019|dataarchivio=2 gennaio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180102074421/https://www.bmbf.de/|urlmorto=sì}}
* {{en}}cita [web|http://www.education.gov.uk/ |Regno Unito - Department for Education]|lingua=en}}
* {{fr}}cita [web|http://www.education.gouv.fr/ |Francia - Ministère de l'éducation nationale]|lingua=fr}}
* {{es}}cita [web|http://www.educacion.gob.es/portada.html |Spagna - Ministerio de Educación]|lingua=es}}
* {{it}}cita web | 1 = [http://www.edk.ch/dyn/17946.php | 2 = Svizzera (Confederazione) - Il sistema educativo nella Confederazione] | accesso = 2 luglio 2011 | dataarchivio = 3 ottobre 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111003200358/http://www.edk.ch/dyn/17946.php | urlmorto = sì }}
* {{it}}cita web | 1 = [http://scenaeducativa.educa.ch/it/ | 2 = Svizzera (Confederazione) - Scena educativa nella Confederazione] | accesso = 2 luglio 2011 | dataarchivio = 24 luglio 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110724081007/http://scenaeducativa.educa.ch/it | urlmorto = sì }}
* {{en}}cita [httpweb|https://www.ed.gov/ |Stati Uniti d'America - Department of Education]|lingua=en}}
''';Educazione e apprendimento'''
* {{it}}cita [web|1=http://www.i-dome.com/articolo/8081-Motivazioni-ed-apprendimento.html |2=Motivazione e apprendimento]|accesso=29 giugno 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151024040926/http://www.i-dome.com/articolo/8081-Motivazioni-ed-apprendimento.html|dataarchivio=24 ottobre 2015|urlmorto=sì}}
* {{it}}cita [web|http://www.scienzepostmoderne.org/DiverseTeorie/Costruttivismo/CostruttivismoHome.html |Riferimenti sul costruttivismo dell'Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo - Costruttivista]}}
* {{en}} [http://www.papert.org/articles/SituatingConstructionism.html Situating Constructionism] by Seymour Papert and Idit Harel, the first chapter from the book Constructionism (1991)
* {{en}} [http://www.papert.org/articles/const_inst/const_inst1.html Constructionism vs Instructionism] speech delivered by Papert to a conference of educators in Japan, in the 1980s
* {{en}} [httphttps://nsf.gov/awardsearch/showAward.do?AwardNumber=8751190 Constructionism: A New Opportunity for Elementary Science Education] a proposal to the National Science Foundation
* {{it}}cita [web|http://www.descrittiva.it/calip/dna/mirror.htm |Creatività, comportamento adattativo e neuroni a specchio]}}
* {{it}}cita [web|http://www.educare.it/ |Educare]}}
* {{it}}cita [web|http://www.homolaicus.com/uomo-donna/psicologia/apprendimento.htm |L'apprendimento]}}
* {{it}}cita [web|1=http://fc.didacta.com/managerdirete/gruppouno/agora/ricerca/AppCoop.htm |2=L’approccio cooperativo nell'apprendimento in rete]|accesso=29 febbraio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130217075259/http://fc.didacta.com/managerdirete/gruppouno/agora/ricerca/AppCoop.htm|dataarchivio=17 febbraio 2013|urlmorto=sì}}
''';Progetti europei'''
* {{it}} [[Progetto Comenius|Comenius]] [http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=31 (Consultaz. del 04/09/2011)] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110825113804/http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=31 |date=25 agosto 2011 }}: per l'[[istruzione primaria]] e [[Istruzione secondaria|secondaria]]
* {{it}} [[Progetto Erasmus|Erasmus]] [http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=325 (Consultaz. del 04/09/2011)] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110918005928/http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=325 |date=18 settembre 2011 }}: per l'[[istruzione superiore]]
* {{it}} [[Progetto Leonardo da Vinci|Leonardo da Vinci]] [http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=447 (Consultaz. del 04/09/2011)] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110918080123/http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=447 |date=18 settembre 2011 }}: per la [[formazione professionale]]
* {{it}} [[Progetto Grundtvig|Grundtvig]] [http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=33 (Consultaz. del 04/09/2011)] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110924130735/http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=33 |date=24 settembre 2011 }}: per l'[[educazione permanente]]
* {{it}} [[Progetto Jean Monnet|Jean Monnet]] [http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=36 (Consultaz. del 04/09/2011)] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110917032910/http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=36 |date=17 settembre 2011 }}: per l'[[Storia dell'integrazione europea|integrazione europea]]
''';Valutazione'''
* {{it}}cita [web|http://www.invalsi.it/invalsi/index.php |Italia - INVALSI Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione]}}
* {{it}}cita [web|http://www.vsu.it/ |Italia - Valutazione del sistema universitario]}}
* {{it}}cita [web|1=http://www.dps.tesoro.it/valutazione/ml.asp |2=Italia - Sistema Nazionale di Valutazione]|accesso=28 giugno 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130528070158/http://www.dps.tesoro.it/valutazione/ml.asp|dataarchivio=28 maggio 2013|urlmorto=sì}}
* {{it}}cita [web|http://www.edscuola.it/archivio/riformeonline/valutazione.htm |Italia - Valutazione delle scuole e standard nazionali]}}
* {{it}}cita [web|http://www.valutazione.it |Italia - Il sito sulla valutazione di Claudio Bezzi]}}
* {{it}}cita [web|http://irvapp.fbk.eu/it |Italia - Istituto per la Ricerca Valutativa sulle Politiche Pubbliche]}}
* {{it}}cita [web|http://www.cevas.it |Italia - CEVAS Consulenza e Valutazione nel Sociale]}}
{{portale| Istruzioneistruzione}} ▼
[[Categoria:Didattica]]
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