Instabilità fluidodinamica: differenze tra le versioni
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Lo studio della ''stabilità'' (o ''instabilità'') dei flussi costituisce una parte importante della [[fluidodinamica]], perché consente di predire, data una certa classe di flussi, quello/quelli ''sperimentalmente osservabili''. Un flusso instabile è ''rapidamente'' soggetto a rottura ed evolve verso un'altra configurazione, ovvero verso un flusso con altre caratteristiche spazio-temporali. Lo studio della stabilità di flussi è importante, inoltre, perché per un'ampia classe di essi l'instabilità del regime laminare conduce al regime turbolento, caratterizzato come è noto da un campo di vorticità tridimensionale fortemente variabile nel tempo, con un ampio spettro di scale spaziali e temporali.
▲Lo studio della ''stabilità'' (o ''instabilità'') dei flussi costituisce una parte importante della [[fluidodinamica]], perché consente di predire, data una certa classe di flussi, quello/quelli ''sperimentalmente osservabili''. Un flusso instabile è ''rapidamente'' soggetto a rottura ed evolve verso un'altra configurazione, ovvero verso un flusso con altre caratteristiche spazio-temporali. Lo studio della stabilità di flussi è importante, inoltre, perché per un'ampia classe di essi l'instabilità del regime laminare conduce al regime turbolento, caratterizzato come è noto da un campo di vorticità tridimensionale fortemente variabile nel tempo, con un ampio spettro di scale spaziali e temporali.
== Generalità ==
L'obiettivo centrale di un'analisi di stabilità è, dunque, stabilire se un dato flusso [[regime laminare|laminare]] è stabile o instabile e, nel secondo caso, analizzare come esso è soggetto a rottura evolvendo verso uno stato [[Turbolenza|turbolento]] o un altro (spesso più complesso) stato [[regime laminare|laminare]].
La teoria e i metodi della stabilità fluidodinamica riguardano in generale lo studio della risposta di un flusso laminare a disturbi di piccola o moderatamente piccola ampiezza.
I concetti di base della stabilità fluidodinamica sono stati fissati e le metodologie
Vale la pena di sottolineare che il concetto della stabilità dello stato di un sistema fisico era già stato formalizzato in precedenza, in particolare in meccanica, allo scopo di analizzare il comportamento dinamico (stabilità e/od oscillazioni) di masse.
Una definizione di stato stabile di un sistema, tanto qualitativa quanto incisiva, è attribuita a [[James Clerk Maxwell|Maxwell]]: ''Considerata una condizione iniziale di un sistema, se una qualunque piccola variazione di essa modificherà quello stato in istanti successivi solo per una qualunque piccola entità, allora la condizione iniziale stessa è detta stabile; se invece, una qualunque piccola variazione dello stato iniziale (attuale) può produrre uno scostamento finito dello stato del sistema in un tempo finito, la condizione del sistema è detta instabile''.
Più o meno allo stesso periodo risale la celebrata esperienza di [[Osborne Reynolds|Reynolds]] (1883) riguardante un'indagine sperimentale sull'instabilità di flussi (il liquido impiegato era acqua) in condotti, o, in altri termini, l'osservazione della transizione dal regime laminare a quello turbolento quando una opportuna combinazione dei parametri di governo del fenomeno (velocità media del flusso, diametro del condotto, coefficiente di [[viscosità]] cinematica), oggi denominata [[numero di Reynolds]], supera un certo valore critico.
Per quanto l'esperimento di [[Reynolds]] sia forse il più datato sistematico esperimento sulla instabilità in fluidodinamica, e nel corso degli anni sia stato oggetto di successive approfondite indagini effettuate con tecniche sperimentali sempre più sofisticate, paradossalmente dal punto di vista teorico esso non appare a tutto oggi ancora completamente chiarito. Proprio nel caso dell'esperimento di [[Reynolds]] la definizione di stabilità (o di instabilità) posta da Maxwell non è applicabile in quanto si dimostra che il moto in condotti
== Esempi ==
* [[Instabilità di Rayleigh-Taylor]] (due fluidi con densità diversa)
== Analisi spaziale e temporale == ▼
* [[instabilità di Kelvin-Helmholtz]] (due fluidi con velocità diversa)
In un’analisi temporale, si studia l’evoluzione nel tempo di una perturbazione iniziale: se questa decresce fino ad annullarsi (o comunque se la sua ampiezza rimane costante), la configurazione è stabile; se invece l’ampiezza della perturbazione cresce nel tempo, fino a tendere all’infinito, il sistema è instabile. In casi semplici, la perturbazione può essere considerata come un’[[Onda (fisica)|onda]], di lunghezza λ e di [[numero d'onda]] k = 2π/λ.▼
* [[instabilità di Jeans|instabilità gravitazionale]] (collasso dovuto alla gravità stessa del fluido)
In un’analisi spaziale, invece, si vuole studiare l’evoluzione spaziale si un disturbo imposto al sistema da una fonte collocata in una determinata posizione; anche in questo caso, se a valle del disturbo la perturbazione cresce fino all’infinito, il sistema è instabile, se invece decresce e viene riassorbita dal sistema, la situazione è di stabilità. Anche in questo caso, in alcune configurazioni più semplici, il disturbo imposto può essere studiato in forma [[seno (matematica)|sinusoidale]], con una pulsazione pari a ω e un periodo pari a T = 2π/ω▼
* [[instabilità di Rayleigh-Plateau|instabilità capillare]] (fluido con tensione superficiale)
I vantaggi di poter studiare perturbazioni in forma d’onda sinusoidale sono evidenti: l’analisi può essere condotta in tutta generalità, introducendo nel sistema perturbazioni proporzionali a <big><math>\exp{ i(kx-wt)}</math></big>. Una volta stabilità la stabilità rispetto ad ogni singola onda di numero k, si può valutare la stabilità davanti ad ogni generica perturbazione semplicemente espandendo quest’ultima in [[serie di Fourier]], o operando una [[trasformata di Fourier]] che la riconduca a perturbazioni sinusoidali. ▼
* [[Instabilità di Saffman-Taylor]] (due fluidi con viscosità diversa)
* [[Convezione doppio-diffusiva|Instabilità doppio-diffusiva]] (due fluidi con temperatura e salinità diversa)
▲In
▲In
▲I vantaggi di poter studiare perturbazioni in forma
== La relazione di dispersione ==
Restando nel caso più semplice in cui le perturbazioni possono essere espresse come proporzionali a <
Per ogni k, si presentano allora tre possibile casi:
* se il corrispondente ω(k) è un numero reale (cioè se la sua parte immaginaria è nulla), allora
* se il corrispondente ω(k) ha una parte immaginaria positiva,
* se il corrispondente ω(k) ha una parte immaginaria negativa,
Più generalmente, la relazione di dispersione può essere scritta come <
dove R rappresenta un insieme di parametri geometrici e dinamici da cui la stabilità dipende.
== Bibliografia ==
[[Subrahmanyan Chandrasekhar|S. Chandrasekhar]], ''Hydrodynamic and hydromagnetic stability'', Dover Press, New York 1981
[[Categoria:
{{Portale|fisica}}
[[en:Fluid thread breakup]]
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