Modulazione (musica): differenze tra le versioni

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Modulazione ai toni vicini: Alcune precisazioni
 
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InNella [[musicateoria musicale]], launa '''modulazione''' corrisponde adè un cambio di [[tonalità (musica)|tonalità]] all'interno di un brano. Può essere di due generi:
* ''modulazione ai toni vicini''
* ''modulazione ai toni lontani''
 
==Modulazione ai toni vicini==
In [[musica]] la '''modulazione''' corrisponde ad un cambio di [[tonalità]] all'interno di un brano.
I toni vicini sono la relativa minore (o maggiore) e i toni sul IV e il V grado con le relative minori (maggiori).
 
Per modulare e giungere quindi in queste nuove tonalità, si possono adottare varie tecniche:
La modulazione si effettua in tre passaggi distinti:
* In un basso, se una nota viene innalzata di [[semitono]] cromatico, essa diventa VII grado di una nuova tonalità; quando invece una nota viene abbassata di semitono, essa diventa IV grado (che scende al III) oppure VI (che scende al V) di una tonalità minore.
* In un basso, se una nota alterata per salire (diesis o bequadro) non procede di semitono (cioè, se perde il suo carattere di sensibile), diventa II grado di modo minore; quando invece una nota viene alterata per discendere (bemolle o bequadro) può anche essere VI grado di una nuova tonalità, come detto sopra: essa si delinea dal movimento melodico del basso.
* In un basso se un VI e un VII in successione, non sono seguiti dal I, si trasformano in IV e V di una nuova tonalità.
* In un basso un IV e un VI si trasformano in II (che va al V) se muovono per salti di quarta ascendente o di quinta ascendente.
 
==Modulazione ai toni lontani==
#'''affermazione tonalità iniziale''' (gradi forti, cadenze, etc.),
Per toni lontani intendiamo le tonalità che presentano più di un'alterazione differenziale in più o in meno. Ci riferiamo quindi alle tonalità distanti almeno due quinte (ascendenti o discendenti) dal tono di partenza.
#'''fase neutra''' (utilizzo accordi comuni alle due tonalità),
I criteri per modulare sono tanti. Ne indichiamo solo alcuni al solo fine di ottenere un unico e completo quadro delle modulazioni.
#'''affermazione nuova''' tonalità.
 
* 1º criterio: Accordo comune – Come già per le modulazioni ai toni vicini è possibile che un accordo sia comune anche a tonalità lontane. Ad esempio da Do maggiore a Re maggiore abbiamo che la [[Triade (musica)|triade]] di Sol maggiore (V grado di Do) è comune alla tonalità di Re (IV grado).
Quindi, partendo ad esempio da Do maggiore, si dovrà inizialmente cercare di '''affermare inequivocabilmente''' che ci si trovi in do maggiore, con tutti i mezzi (possibilmente forti) affinché la tonalità sia chiara (la sequenza di acordi costruita sui [[grado (musica)|gradi]] I-IV-V-I ad esempio è schematicamente adatto allo scopo). Nel momento in cui dopo la cadenza ci si prepara alla fase neutra, ciò che è importante è agire contro il principio del punto precedente: se prima si dovevano cercare i mezzi per affermare la tonalità, ora questi dovranno essere evitati e si dovrà cercare l'ambiguità tonale possibilmente cercando accordi validi in una e nell'altra tonalià.
* 2º criterio: Sostituzione di modo – Abbassando o innalzando la terza nell'accordo di tonica si cambia il modo raggiungendo tonalità con più o meno tre alterazioni.
Se ad esempio la modulazione da do maggiore dovra avvenire a fa maggiore, potremmo usare tutti gli [[accordo (musica)|accordi]] che non contengono il si bemolle (che in do maggiore è bequadro).Gli accordi comuni in questo caso sono: il I di Do (=V di Fa), il II (=VI di Fa), il IV (=I di Fa), il VI (= III di Fa). Sarà opportuno evitare gli accordi che nella nuova tonalità corrispondono ai gradi forti poiché questo indebolirebbe la funzione neutra di questa fase nella quale non si dovrebbe effetivamente propendere a nessuna delle due tonalità. Molto opportuni sono gli accordi posti in rivolto.
* [[Modulazione cromatica|3º criterio: Moto contrario Diatonico-Cromatico]] – È possibile, a partire da qualsiasi accordo maggiore, raggiungere tonalità molto lontane mediante il cosiddetto moto contrario diatonico-cromatico che consiste:
Nell'ultima fase infine, si ha la conferma della nuova tonalità con una cadenza: questa dovra essere tanto più lunga quanto lo era la cadenza alla tonalità iniziale nella prima fase in modo tale da sbilanciare la propensione tonale verso la nuova tonalità.
# nel muovere il basso per semitono diatonico discendente e le parti superiori dell'accordo per semitono cromatico ascendente.
Esistono diversi livelli di modulazione a seconda di quanto peso e con quanta energia sia effettuata la modulazione.
# oppure nel muovere il basso per semitono cromatico discendente e le parti superiori dell'accordo per semitono diatonico ascendente.
In entrambi i casi si va direttamente sul IV grado in 2-4-6 (terzo rivolto dell'accordo di settima), ovvero IV che scende al III della nuova tonalità.
 
Si può anche partire da una tonalità minore. In tal caso però è necessario innalzare la 3ª dell'accordo di tonica minore così da evitare possibili errori.
Questi livelli sono tre:
*'''la modulazione''' vera e propria, che si ha quando la nuova tonalità viene affermata con forza e per un tempo sufficientemente lungo (affinche abbia il sopravvento sulla prima);
*'''la modulazione passeggera''' che sia ha quando vi è una per così dire ''divagazione'' tonale ad un'altra tonalità, per un breve tempo;
*'''la tonicizzazione''' che di solito è un passaggio temporaneo ad un'altra tonalità che tuttavia rafforza la tonalità iniziale piuttosto che indebolirla (ad esempio con le [[dominante|dominanti]] secondarie).
In genere, dopo una modulazione si inserisce una [[cadenza]] di conferma della nuova tonalità raggiunta. Il nuovo accordo principale, che definisce la tonalità, è introdotto da un accordo di passaggio (spesso la dominante corrispondente), o da una cadenza basata sui gradi fondamentali (IV, V e I) della nuova tonalità.
 
Oltre all'accordo sul I anche quello sul V si presta a questo tipo di modulazione. L'accordo che muove per moto contrario diatonico-cromatico non deve mai trovarsi in terza posizione (o posizione di quinta) perché in tal caso gli errori non possono evitarsi. Scegliere qualsiasi altra posizione.
{{musica}}
* 4º criterio: [[Glossario musicale (A-H)#Enarmonia|Enarmonia]] dell'accordo di 7ª di dominante – L'[[accordo di settima#Settima di prima specie|accordo di 7ª di prima specie]] si presta ad essere enarmonizzato: la settima diventa enarmonicamente una sesta aumentata. In tal modo l'accordo cambierà significato e consentirà una modulazione: l'accordo in questione deriva dall'accordo di 9a di terza specie. Una volta collocato l'accordo, il grado diventa VI abbassato che scende al V (se il modo è minore il VI sarà ovviamente minore). Il V prenderà, di preferenza, la cadenza composta consonante.
 
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