Carosello: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua}}
{{Programma
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|didascalia = Logo dal 1962 al 1977
|paese = [[Italia]]
|dimensione = 300px
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|puntate = {{formatnum:7261}}
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|lingua originale =
|genere = Pubblicità
|produttore = [[Rai|Radiotelevisione Italiana]]
|conduttore =
|rete TV = [[Rai 1|Programma Nazionale]]<br />[[Rai 1|Rete 1]]
|regista = vari
}}
'''''Carosello''''' è stato un [[programma televisivo]] pubblicitario della [[Rai]], un contenitore di cortometraggi realizzati dalle aziende per reclamizzare i prodotti: nato il {{Data|03|02|1957}} sull'unico canale esistente,<ref>senza nome, semplicemente “Televisione” (v. annate 1957-1961 del ''Radiocorriere'')</ref> poi denominato [[Rai 1|Programma Nazionale]] nel 1961,<ref>''Radiocorriere Tv'', n. 44 del 1961, pagg. 60-61</ref> andò in onda fino al 1º gennaio 1977, quotidianamente dopo il [[Telegiornale (RAI)|Telegiornale]] serale, per un totale di 7.261 puntate, tutte in bianco e nero.<ref>Walter Veltroni, ''I programmi che hanno cambiato l'Italia. Quarant'anni di televisione'', Milano, [[Feltrinelli]], 1992 ISBN 88-07-42064-3</ref>
== Caratteristiche ==
Veniva trasmesso tutti i giorni, tranne il [[venerdì santo]] e il [[Commemorazione dei defunti|2 novembre]], originariamente dalle 20:50 alle 21:00. Per effetto dell{{'}}''[[austerity]]'', che spinse la Rai ad anticipare tutti i programmi della serata a partire dal [[Telegiornale (RAI)|Telegiornale]] (spostato alle 20:00), dal 2 dicembre 1973 fu trasmesso alle 20:30.
Consisteva in una serie di filmati (spesso scenette comiche sullo stile del [[teatro]] leggero o intermezzi musicali) seguiti da [[Pubblicità televisiva|messaggi pubblicitari]]. ''Carosello'' non era e non poteva essere solo un [[contenitore]] di [[pubblicità|messaggi pubblicitari]]: erano predeterminati il numero di secondi dedicati alla pubblicità, il numero di citazioni del nome del prodotto e il numero di secondi da dedicare allo "spettacolo", la cui trama doveva essere di per sé estranea al prodotto. Per una legge allora vigente non era concesso fare della pubblicità all'interno di uno spettacolo televisivo serale e nemmeno prima di un intervallo di novanta secondi dall'inizio del medesimo.
I ''[[cortometraggio|corti]]'' venivano realizzati come qualsiasi film professionale, girati in pellicola impegnando ambienti e maestranze delle normali produzioni cinematografiche, spesso ricorrendo a sceneggiatori di fama - per esempio [[Age & Scarpelli]] - e a grandi registi: fra gli altri, [[Luciano Emmer]] (che ne è considerato l'inventore), [[Pupi Avati]], [[Corrado Farina]], [[Federico Fellini]], [[Ugo Gregoretti]], [[Sergio Leone]], [[Luigi Magni]], [[Ermanno Olmi]], [[Pier Paolo Pasolini]], [[Gillo Pontecorvo]], [[Valerio Zurlini]] e, fra gli stranieri, l'americano [[Richard Lester]].
[[File:Tortora59.jpg|thumb|upright=1.3|[[Enzo Tortora]] nel Carosello [[Durban's]] Adamo ed Eva 1959]]
== Storia ==
=== La nascita ===
[[File:Logo Carosello Rai 1957.png|thumb|left|La sigla originale del 1957]]
Nel 1957 la [[Rai]] decise di inserire messaggi pubblicitari nella programmazione e per aggirare il divieto di fare pubblicità durante gli spettacoli televisivi sviluppò un apposito [[Format televisivo|''formato'' televisivo]].
La regola principale del Carosello era che la parte di spettacolo (il "pezzo", della durata di 1 minuto e 45 secondi), doveva essere rigidamente separata e distinguibile da quella puramente pubblicitaria (il "codino", della durata di 30 secondi). Il passaggio dal pezzo al codino avveniva con una frase-chiave pronunciata dal protagonista; solo nella parte finale poteva essere nominato il prodotto. Ogni Carosello era inserito, durante i primi sei anni, in un contesto di tipo [[teatro|teatrale]]: veniva introdotto dall'apertura del [[sipario]] con accompagnamento di una specie di [[Banda musicale|fanfara]].
[[File:Angelino supertrim.jpg|thumb|upright|Il pupazzo di ''Angelino''<ref>Prodotto dalla [[Paul film]] per pubblicizzare un prodotto "Supertrim"</ref> uno dei protagonisti dei [[cartone animato|cartoni animati]] inseriti in ''Carosello'' dal 1958 al 1965 e tra i primi esempi di integrazione fra gli [[Pubblicità televisiva|spot pubblicitari]] e la distribuzione di ''gadget'' destinati all'infanzia]]
Le quattro ''scenette'' della primissima puntata di ''Carosello'' (andata in onda il 1 febbraio 1957) furono, per sorteggio,<ref>Walter Veltroni, op. citata</ref> le seguenti<ref>[https://animitalia.blogspot.com/2009/02/33-dopo-la-pubblicita-tutti-nanna.html animitalia: 3.3 "...dopo la pubblicità tutti a nanna"<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>{{Cita web|url=https://carosello.tv/puntata/03-02-1957/|titolo=Puntata di domenica 3 febbraio 1957 – Il mito di Carosello|sito=carosello.tv|accesso=2019-02-03}}</ref><ref>{{Radiocorriere|1957|5|28|titolo=Televisione|data=3-9 febbraio}}</ref>:
* [[Royal Dutch Shell|Shell]]: ''Contributo [[Royal Dutch Shell|Shell]] per la sicurezza del traffico; [[Giovanni Canestrini (giornalista)|Giovanni Canestrini]] vi parla di: "Guida a destra o guida a sinistra?"''<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=QjDXBZidd8U]</ref>;
* [[L'Oréal]]: ''Un personaggio per voi'' con [[Mike Bongiorno]]<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=u1QbRBjv7Cc]</ref>;
* [[Singer (azienda)|Singer]]: ''Quadrante della moda'' con [[Isa Pola]] e [[Mario Carotenuto]]<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=886-4-sEKBY]</ref>;
* [[Cynar]]: ''Il barman'' con [[Carlo Campanini]] e [[Tino Bianchi]]<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=whL2rQqJFCU]</ref>.
Dal 10 febbraio 1957<ref>{{Cita web|url=https://carosello.tv/puntata/10-02-1957/|titolo=Puntata di domenica 10 febbraio 1957 – Il mito di Carosello|sito=carosello.tv|accesso=2019-02-03}}</ref> andò in onda la serie ''Le avventure del signor Veneranda'' per il brandy [[Stock 84]]. Il regista fu [[Eros Macchi]], lo sceneggiatore, soggettista e autore del personaggio fu [[Carletto Manzoni]], gli attori furono [[Erminio Macario]] e [[Giulio Marchetti]], il produttore fu [[Pino Peserico]].
Nei primi anni andavano in onda solo quattro spettacoli per ogni puntata. La pubblicizzazione di un dato prodotto seguiva un ciclo di quattro puntate con cadenza settimanale, diversi l'uno dall'altro sebbene con soggetto comune. All'interno di una trasmissione, quindi, un pezzo andava in onda solo una volta. Nella sigla di chiusura infatti, l'annunciatrice annunciava la data della successiva messa in onda. I lettori del ''[[Radiocorriere TV]]'', proprietà dell'ente RAI, potevano conoscere in anticipo le pubblicità incluse nel palinsesto. A partire dal 1960 i pezzi salirono a cinque per ogni puntata (anche se dal 1962 al 1964 scesero di nuovo a quattro). Dall'autunno 1974, e fino all'estate 1976, i Caroselli in onda ogni sera diventarono ben sei.
=== Successo ===
{{C|senza fonti e probabilissima ricerca originale|programmi televisivi|ottobre 2012}}
La soluzione ebbe un enorme successo: ''Carosello'' è stato per molti anni fra le trasmissioni televisive più amate, arrivando a rappresentare un tipico appuntamento della famiglia italiana, tanto che, ancora oggi, la frase «A nanna dopo Carosello», intimata dalle madri ai figli bambini che dovevano andare a letto quasi subito dopo cena, è rimasta parte del linguaggio parlato.<ref>Walter Veltroni, ''I programmi che hanno cambiato l'Italia. Quarant'anni di televisione'', Milano, [[Feltrinelli]], 1992. ISBN 88-07-42064-3</ref>
Oltre a introdurre l'innovazione della pubblicità, e a farlo inserendola in un contesto che aveva il pregio di renderla gradevole al pubblico, ''Carosello'' portò anche una serie di innovazioni nel linguaggio televisivo in generale. La sua caratteristica più rilevante era l'inedita "brevità" (non solo delle inserzioni ma anche degli altri "siparietti"); per questo, gli stacchi teatrali dovevano essere diretti, semplici, attingendo spesso a luoghi comuni e rimanendo molto vicini alla cultura popolare. Memorabile una pubblicità (contenitore di una sorta di mini serie a puntate) con protagonista un giovane che subiva il furto del proprio ciclomotore di una nota marca.
Un'attuale rilettura evidenzierebbe una centralità socio-culturale localizzata nelle regioni del Nord Ovest italiano ([[Milano]], [[Torino]]), teatro allora della [[Miracolo economico italiano|rinascita economica]] e meta preferenziale dell'[[Emigrazione italiana|emigrazione interna]]. Troviamo infatti lo stereotipo della massaia moderna e avveduta, da uno spiccato accento milanese, con il compito di indicare il prodotto casalingo più aggiornato. In contropartita osserviamo la persona semplice e sprovveduta, sia attore sia personaggio d'animazione, come il pulcino [[Calimero]], con spiccato accento veneto, regione allora depressa e [[Emigrazione veneta|serbatoio di emigrazione]]. Potrebbe indurre il sospetto di un velato razzismo l'apporre tale dialetto al personaggio di una colf di colore ma tuttavia si tendeva a evidenziare la differenza tra metropoli e provincia, l'ingresso o meno degli italiani nella cultura [[Consumismo|consumistica]]. Un buon esempio sono le avventure di un contadino in un negozio di casalinghi, alla ricerca di "una cosa cittadina". Inorridito davanti a degli elettrodomestici messi in prova da un commesso, l'uomo può rassicurarsi riconoscendo il marchio del prodotto richiesto, una comune lametta da barba.
Rispetto alla pubblicità moderna, la più lampante differenza rimase proprio il tentativo della RAI di integrare le novità di una nascente [[Consumismo|società dei consumi]] in un contesto legato alla tradizione nazionale popolare. Il messaggio pretendeva essere rassicurante e a tratti con pretese persino [[pedagogia|pedagogiche]]. Attraverso il messaggio pubblicitario si elargiva una promessa delle qualità di un prodotto.
Sicuramente il mondo della pubblicità, in prima fila la [[Rai Pubblicità|Sipra]] che gestiva la [[pubblicità]] RAI, vedeva in Carosello uno strumento sfuggito loro di mano e passato ai "creativi": il personaggio e la storiella erano più importanti del messaggio pubblicitario; ad esempio, [[Calimero]] era più famoso del detersivo reclamizzato.
D'altra parte, Carosello fu definito da una certa cultura anche "diseducativo",<ref>Adriano Zanacchi, voce “Carosello” in ''La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche'' di F. Lever, P. C. Rivoltella, A. Zanacchi (edd.)</ref> e inoltre la trasmissione risultava di fatto poco pratica e dispendiosa per la committenza, data l'eccessiva durata delle scenette.
=== Sospensioni ===
In quasi vent'anni di storia, il programma venne sospeso in sole due occasioni: per una settimana tra il 31 maggio e il 6 giugno 1963 per l'agonia e la morte di [[papa Giovanni XXIII]], e dal 12 al 15 dicembre 1969 all’indomani della [[strage di piazza Fontana]].
Altre sospensioni più brevi si ebbero per la morte di [[papa Pio XII]] (dal 9 all’11 ottobre 1958), per il [[disastro del Vajont]] (10 ottobre 1963), per le uccisioni dei fratelli [[John Fitzgerald Kennedy|John]] (22 novembre 1963) e [[Robert Kennedy]] (5 giugno 1968) nonché, a seguito di improrogabili collegamenti, per la prima trasmissione in [[Mondovisione]], il 25 giugno 1967, e per l'ammaraggio della navicella spaziale [[Apollo 14]], il 9 febbraio 1971. Alcuni scioperi e agitazioni in seno alla RAI alterarono lievemente la programmazione, ad esempio con l'avvio della sigla finale senza l'elencazione dei prodotti reclamizzati.
=== La chiusura ===
Il 1º gennaio 1977 andò in onda l'ultima puntata di Carosello.
Le cinque ''scenette'' di quest'ultima puntata furono<ref>{{Cita web|url=https://carosello.tv|titolo=Il mito di Carosello|sito=carosello.tv|accesso=2016-11-01}}</ref>:
# [[Stock (azienda)|Stock]]: ''[https://www.youtube.com/watch?v=knXxJVC_wa4 Superspettacolo di Capodanno]'' (con [[Raffaella Carrà]], regia di [[Gino Landi]]);
# [[BTicino]]: ''Il calcolatore elettronico: Cassa robot'' (con [[Alfredo Danti]], regia di [[Nedo Zanotti]]);
# [[Amaro Ramazzotti]]: ''I due sceneggiatori: Il bowling'' (con [[Mario Maranzana]] e [[Giancarlo Dettori]], regia di [[Andrea Cardile]]);
# [[Ati/Piletti]]: ''Attività serene: La giornalaia'' (regia di [[Ermanno Olmi]]);
# [[Dr. Gibaud]]: ''[https://www.youtube.com/watch?v=wu7anWAEDDA Famiglia: Sciare]'' (con [[Mario Valdemarin]] e [[Gemma De Angelis]], regia di [[Ezio Perardi]]).
La chiusura del programma fu causata da vari fattori: ''in primis'', il mercato pubblicitario italiano si stava trasformando in senso più moderno e dinamico, e quindi i produttori cominciarono a diventare insofferenti verso i limiti di tempo imposti da questo modo di reclamizzare i propri prodotti; anche il pubblico stava cambiando, e la televisione basata su presupposti pedagogici cominciava a perdere presa. Anche le ditte più piccole, che non potevano permettersi i costi di ''Carosello'', iniziarono a far sentire la loro voce<ref>{{Cita web|url=https://animitalia.blogspot.com/2009/02/41-unitalia-diversa.html|titolo=animitalia: 4.1 "Un’Italia diversa"|autore=Simona|data=16 febbraio 2009|accesso=27 settembre 2020}}</ref>. Infine, i prodotti del [[globalizzazione|mercato internazionale]] avevano bisogno di un'immagine standard nei diversi Paesi e mal sopportavano il fatto di dover costruire pubblicità legate particolarmente al contesto italiano.
Vennero creati da allora degli annunci più brevi racchiusi in scenette pubblicitarie, compresi tra un ''intermezzo'' (solitamente scene animate) d'apertura e uno di chiusura e mandati in onda in precise fasce orarie; in base a talune gli spazi venivano contraddistinti con una lettera dell'alfabeto. In particolare il Carosello venne sostituito con lo ''Spazio F'', in onda alle 20:30, quindi alla fine del telegiornale. Lo Spazio F fu poi sostituito da una nuova serie di ''intermezzi'', che mostravano adesso il nome della rete, nell'ottobre 1983, periodo in cui il canale Rete 1 assunse l'attuale denominazione Rai 1.
== La sigla ==
[[File:Fontana del Gigante (Naples).jpg|thumb|La [[Fontana del Gigante]] a Napoli, che appare nella sigla di Carosello]]
Le prime due sigle (i cosiddetti "siparietti") vennero realizzate da [[Luciano Emmer]] e [[Cesare Taurelli]] per conto della loro società di produzione [[Recta Film]]. La prima, andata in onda solo per tutto il 1957, fu addirittura realizzata in casa dello stesso Emmer la notte prima della messa in onda, almeno secondo quanto raccontato dal regista romano.
La sigla più celebre con quattro panorami di città italiane
La colonna sonora rimase immutata per l'intero ventennio: si tratta della versione strumentale di una [[tarantella napoletana]] risalente al 1825 circa e raccolta dal musicista Vincenzo De Meglio (1825-1883), intitolata ''Pagliaccio''<ref>[https://imslp.org/wiki/Eco_di_Napoli_(Meglio,_Vincenzo_de) Se ne può trovare un arrangiamento per voce e piano nel 3° volume della raccolta ''Eco di Napoli'', pubblicato nel 1883 circa]</ref> curata da [[Raffaele Gervasio]] (1910-1994) titolata di proprio - in una prima versione del compositore barese - ''Commedianti'' (1957) e poi in una seconda, ''Menestrelli'' (1961). Le due versioni appaiono nel catalogo ufficiale di Gervasio come op. 76/CG 418<ref>https://raffaelegervasio.com/varie/commedianti/</ref> e op./CG 433<ref>https://raffaelegervasio.com/varie/menestrelli/</ref> entrambe per "orchestra" ma con organici strumentali diversi.
Secondo i ricordi di Luciano Emmer il brano era stato frettolosamente reperito da un cinegiornale d'epoca e direttamente utilizzato: lo fu per un primo periodo<ref>''Tutto il meglio di Carosello 1957-1977'', a cura di Guia Croce, Torino, Einaudi, p. 5</ref>.
Una leggera modifica dello strumentale appare già nel corso dello stesso 1957 come si avverte dall'ascolto dei materiali superstiti ed essa (sostanzialmente l'op. 76/CG 418 vedi sopra) viene utilizzata sino al 1961.
Dal 1962 al 1973 viene impiegata la nuova strumentazione di cui al Catalogo di Gervasio "433", che prevede un organico più brillante<ref>Ottavino, 2 flauti, 2 corni, 3 trombe in sib, 3 tromboni, 2 batterie, percussioni (xilofono e vibrafono), arpa, organo, pianoforte, mandolino, violini I, violini II, viole, contrabbassi; in https://raffaelegervasio.com/varie/menestrelli/.
Una nota ivi precisa che l'archivio di Gervasio "conserva diverse versioni di questa sigla".</ref> e convenzionalmente attribuita a [[Marcello De Martino]], che ne curò l'edizione di fatto registrata e che successivamente (1974) ne approntò una ulteriore accorciata rimasta sino alla chiusura definitiva del programma il 1º gennaio 1977.
Un estremo arrangiamento strumentale del motivo è opera di Fabio Gurian con l'[[Orchestra sinfonica nazionale della RAI]] per il ''rifacimento'' "[[Carosello Reloaded]]" (2013) che si rifà fondamentalmente a quello di Gervasio titolato "Menestrelli".<ref>{{Cita news|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/05/04/la-tarantella-dellorchestra-rai-per-la-riedizione.html|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|autore=Clara Caroli|titolo=La tarantella dell'Orchestra Rai per la riedizione di Carosello|data=4 maggio 2013|accesso=20 agosto 2021}}</ref><ref>https://www.youtube.com/watch?v=j_tX1NtFpuU</ref>
== Gli interpreti ==
I filmati erano interpretati in prevalenza da attori e attrici, talvolta in coppia con il proprio coniuge, ma vi recitarono anche cantanti, musicisti, sportivi, presentatori, annunciatrici RAI e persone assurte a improvvisa notorietà, come per esempio qualche campione del [[Rischiatutto]].
Tra i tanti si ricordano [[Giacomo Agostini]], [[Giorgio Albertazzi]], [[Laura Antonelli]], [[Renzo Arbore]], [[Nicola Arigliano]], [[Nino Benvenuti]], [[Riccardo Billi]], [[Walter Bonatti]], [[Gianni Boncompagni]], [[Mike Bongiorno]], [[Giulio Bosetti]], [[Gino Bramieri]], i [[Brutos]], [[Tino Buazzelli]], [[Ernesto Calindri]], [[Carlo Campanini]], [[Renato Carosone]], [[Mario Carotenuto]], [[Raffaella Carrà#Pubblicità|Raffaella Carrà]], [[Adriano Celentano]], [[Gino Cervi]], [[Walter Chiari]], [[Sabina Ciuffini]], [[Corrado (conduttore televisivo)|Corrado]], [[Carlo Dapporto]], [[Ninetto Davoli]], [[Eduardo De Filippo]], [[Peppino De Filippo]], [[Marisa Del Frate]], [[Lorella De Luca]], [[Oriella Dorella]], [[Johnny Dorelli]], [[Giustino Durano]], [[Maria Giovanna Elmi]], [[Aldo Fabrizi]], [[Sergio Fantoni]] e [[Valentina Fortunato]], [[Paolo Ferrari (attore)|Paolo Ferrari]], [[Anna Maria Ferrero]], [[Dario Fo]] e [[Franca Rame]], [[Arnoldo Foà]], [[Vittorio Gassman]], [[Carla Fracci]], [[Felice Gimondi]], [[Massimo Girotti]], [[Gilberto Govi]], [[Franco Franchi]] e [[Ciccio Ingrassia]], [[Sylva Koscina]], [[Ubaldo Lay]], [[Alberto Lionello]], [[Virna Lisi]], [[Alberto Lupo]], [[Erminio Macario]], [[Nino Manfredi]], [[Lauretta Masiero]], [[Mina (cantante)|Mina]], [[Domenico Modugno]], [[Sandra Mondaini]] e [[Raimondo Vianello]], [[Rina Morelli]] e [[Paolo Stoppa]], [[Francesco Mulè]], [[Tiberio Murgia]], [[Amedeo Nazzari]], [[Ave Ninchi]], [[Alighiero Noschese]], [[Ilaria Occhini]], [[Adriano Panatta]], [[Ottavia Piccolo]], [[Nicola Pietrangeli]], [[Raffaele Pisu]], [[Nilla Pizzi]], [[Paolo Poli]], [[Giovanna Ralli]], [[Renato Rascel]], [[Clay Regazzoni]], i [[Ricchi e poveri]], [[Mario Riva]], [[Nini Rosso]], [[Giancarlo Sbragia]], [[Delia Scala]], [[Tino Scotti]], [[Alberto Sordi]], [[Solvi Stubing]], [[Nino Taranto]], [[Gianrico Tedeschi]], [[Aroldo Tieri]], [[Ugo Tognazzi]], [[Totò]], [[Franca Valeri]], [[Bice Valori]] e [[Paolo Panelli]], [[Enrico Viarisio]], [[Lina Volonghi]], [[Franco Volpi (attore)|Franco Volpi]], [[Lia Zoppelli]].
Fra gli stranieri: [[Carole André]], [[Brigitte Bardot]], [[Senta Berger]], [[Janis Joplin]], [[Yul Brynner]], [[John Charles]], [[Corinne Clery]], [[Fernandel]], le [[gemelle Kessler]], [[Philippe Leroy]], [[Jerry Lewis]], [[Don Lurio]], [[Jayne Mansfield]], [[Georges Moustaki]], [[Pelè]], [[Mac Ronay]], [[Frank Sinatra]], [[Jean Sorel]], [[Orson Welles]].
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Alcuni di loro hanno legato il loro nome in modo quasi indissolubile al prodotto pubblicizzato; ecco alcuni esempi:
* [[Cesare Polacco]] (per la brillantina Linetti), attore teatrale, nel ruolo di un ''detective'' americano quasi infallibile: per sua stessa ammissione, il suo unico errore è non aver mai usato la [[brillantina]], divenendo calvo.
* [[Franco Cerri]] (per il detersivo Bio Presto), noto chitarrista [[jazz]], conosciuto come l'"Uomo in ammollo", il quale sperimenta un detersivo sulla propria camicia sempre indosso, affermando che "non esiste sporco impossibile!" Cerri per lungo tempo appare nel solo "codino" per essere proposto nelle ultime stagioni come protagonista dell'intera ''scenetta''.
* [[Mimmo Craig]], attore teatrale e televisivo, interprete di una pubblicità dell'olio Sasso. Ciascuna ''scenetta'' narra di un suo sogno romantico ricorrente sulle note de ''Il mattino'' tratto dal ''[[Peer Gynt]]'' di [[Edvard Grieg]]. L'idillio viene stroncato dalla consapevolezza della sua grassezza e l'uomo si sveglia terrorizzato per poi realizzare un riuscito dimagrimento, merito del condimento. L'uomo si veste cantando trionfante alla sua domestica (Edith Peters, una delle [[The Peters Sisters|Peters Sisters]]) il motivetto ''[[La pancia non c'è più|E la pancia non c'è più...!]]'', divenuto brevemente un tormentone.
* [[Nicola Arigliano]], cantante jazz, come Franco Cerri ricordato più per la pubblicità (del digestivo Antonetto) che per la sua produzione artistica.
* [[Paolo Ferrari (attore)|Paolo Ferrari]], attore e doppiatore. Per molti anni si dedica alla pubblicità recitando il ruolo di un intervistatore con delle massaie circa la preferenza di un notissimo detersivo.
* [[Gino Bramieri]]: il comico pubblicizzò il [[Moplen]], concludendo le sue scenette con la battuta: "e mo', e mo' e mo'... Moplen!"
Merita menzione l'ex nuotatore [[Fioravante Palestini]], figura dal fisico scultoreo che appare di spalle divenendo icona di una linea di alimenti per bambini, conosciuto come ''L'Uomo [[Plasmon]]''.
== L'animazione ==
{{Approfondimento
|larghezza = 400px
|titolo = Coppia vincente
|contenuto = [[File:Torino-Fiera del libro 2006-DSCF6945.JPG|left|175px|Carmencita]]
[[File:Torino-Fiera del libro 2006-DSCF6946.JPG|175px|Miguel]]<br />''Carmencita'' e ''Caballero'', testimonial della [[Luigi Lavazza (azienda)|Lavazza]] comparsi per la prima volta nell'originale Carosello degli [[anni 1960|anni sessanta]] ideato da [[Armando Testa]]
}}
Un motivo di novità fu certamente l'introduzione dell'[[animazione]]. La presenza di Carosello ha certamente contribuito a rilanciare la scuola di animazione italiana, infatti parecchie delle pubblicità diventate più note e apprezzate vennero realizzate da studi grafici italiani cresciuti proprio in quegli anni, come la [[Gamma Film]] di [[Gino Gavioli|Gino]] e [[Roberto Gavioli]], la modenese Paul Film di [[Paul Campani]], lo [[studio Pagot]] (dove operavano [[Nino Pagot|Nino]] e [[Toni Pagot]]), e altri. Da menzionare anche [[Guido De Maria]] che, oltre a svariati spot, creò, verso la fine degli [[anni 1970|anni settanta]], un memorabile programma di intrattenimento di sola animazione: ''[[SuperGulp!]]''
I "corti" trasmessi da Carosello spaziavano da filmati prodotti con la classica tecnica dei [[cartone animato|cartoni animati]] a filmati realizzati con la tecnica del [[passo uno]].
I primi cartoni animati, comparsi nel 1958, furono ''Angelino'' (detersivo Supertrim della Agip) e "l'[[Omino coi baffi]]" ([[Bialetti Industrie|caffettiera Bialetti]]), entrambi inventati da [[Paul Campani]], a cui seguirono il ''Vigile e il foresto'' (brodo Lombardi) e ''Ulisse e l'ombra'' ([[Hag (caffè)|caffè Hag]]), realizzati e ideati dai [[Roberto Gavioli|fratelli Gavioli]]. Nel 1965 ebbe inizio la serie di ''[[Salomone pirata pacioccone]]'' per pubblicizzare i prodotti dolciari della [[Fabbri 1905|Fabbri]]. Tra i più famosi, che continuarono a essere prodotti dopo la fine di Carosello, per scopi commerciali e anche in serie di puro ''intrattenimento'' si ricordano "[[Calimero]]" ([[Mira Lanza]]) e "[[La Linea (personaggio)|La Linea]]" (pentole [[Lagostina]]) di [[Osvaldo Cavandoli]].
Tra i filmati a passo uno vi sono il "caballero e Carmencita" ([[Luigi Lavazza (azienda)|Caffè Lavazza]]), "Papalla" ([[Philco]]), quelli realizzati con la tecnica ''[[claymation]]'' ([[Fernet Branca]]). Nel 1961 i filmati del pupazzo "[[Topo Gigio]]" hanno fatto la pubblicità ai biscotti [[Pavesini]].
== Altri spazi pubblicitari ==
A ''Carosello'' facevano corona altri appuntamenti fissi degli [[anni 1960|anni sessanta]] e degli [[anni 1970|anni settanta]]. I veri e propri siparietti commerciali
Sul secondo canale, che
==
''Carosello - La storia di un mito'' è una raccolta in 10 DVD, venduta, a partire da ottobre [[2011]], in allegato alle riviste ''[[TV Sorrisi e Canzoni]]'' e ''[[Panorama (rivista)|Panorama]]''.
L'opera, attraverso i caroselli e contenuti speciali, suddivisi in bienni, ripropone la storia del programma televisivo andato in onda dal [[1957]] al [[1977]]. Ogni DVD contiene un fascicolo illustrato che spiega la storia di quello specifico biennio. Il prezzo del primo DVD era di 4,99 €<ref>[http://antoniogenna.com/2011/10/04/edicola-carosello-%E2%80%93-la-storia-di-un-mito-con-tv-sorrisi-e-canzoni-e-panorama/ » Edicola – "Carosello – La storia di un mito" con ''TV Sorrisi e Canzoni'' e Panorama Antonio Genna Blog<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
== Citazioni e omaggi ==
* Tra il 1987 e il 1990, furono trasmessi degli intermezzi [[bumper pubblicitario|pubblicitari]] sulle tre reti Rai, con sottofondo musicale una parte della sigla di Carosello, che aprivano e chiudevano una sequenza di spot proposti all'epoca utilizzando un [[sipario]] teatrale, con uno dei tre colori che contraddistingueva e simboleggiava le rispettive reti: blu per Rai 1, rosso per Rai 2 e verde per Rai 3.
* Dall'11 maggio al 1º giugno 1997 la trasmissione fu riproposta in forma di varietà in prima serata su [[Rai 2]] per quattro puntate con la conduzione di [[Ambra Angiolini]] e la partecipazione virtuale di [[Calimero]], interpretato da [[Marco Giusti]], che fu anche coautore del programma con [[Tatti Sanguineti]], Alberto Piccinini, [[Beppe Cottafavi]] e [[Luigi Albertelli]]<ref>{{cita news|autore=Leandro Palestini|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/04/22/carosello-vent-anni-dopo-il-ritorno.html|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|titolo=Carosello vent'anni dopo, il ritorno|data=22 aprile 1987|urlarchivio=https://archive.is/20190428125415/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/04/22/carosello-vent-anni-dopo-il-ritorno.html?refresh_ce|dataarchivio=28 aprile 2019|urlmorto=no|accesso=20 agosto 2021}}</ref>. Sempre lo stesso anno la Rai decise di riproporre una versione moderna di ''Carosello'' il sabato e la domenica subito dopo il [[TG1]] delle 20:00.
* Nel 2007, a cinquant’anni dalla nascita, il gruppo editoriale [[GEDI Gruppo Editoriale|la Repubblica L’Espresso]], in collaborazione con Rai Trade, pubblicò un cofanetto con quattro dvd; dieci anni dopo l’iniziativa editoriale fu ripetuta con una raccolta di venti dvd, che oltre a proporre ore di ''pubblicità'' offre numerose interviste a commentatori ed ex interpreti.
* Dal 2008 al 2010 la sigla storica di ''Carosello'' è stata utilizzata come sigla d'apertura dell'anteprima di ''[[Affari tuoi]]'' programma di [[Rai 1]].
* Nel 2013, la Rai decide di riproporre, in via sperimentale, il formato di ''Carosello'' con una nuova trasmissione denominata ''[[Carosello Reloaded]]'', andato in onda dal 6 maggio 2013 al 14 dicembre 2014 alle 21:10 su [[Rai 1]].<ref>[http://www.digital-sat.it/ds-news.php?id=33223 Rai, dal 6 maggio torna Carosello in versione cross-mediale]</ref> Il programma ha una durata massima di 210 secondi (più breve rispetto ai dieci minuti del Carosello originale) e ha all'interno tre pubblicità. La storica sigla è stata mantenuta e rivisitata in chiave moderna. Il programma è curato dalla concessionaria pubblicitaria Rai, [[Rai Pubblicità]], ex [[Sipra]].<ref>{{Cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2013-02-18/sulla-ritornano-carosello-intervallo-155117.shtml|autore=Andrea Biondi|titolo=La Rai riscopre «Carosello»: il format tornerà in tv a metà marzo in versione «short»|pubblicazione=[[Il Sole 24 Ore]]|data=18 febbraio 2013|accesso=20 agosto 2021}}</ref>
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Francesco Alberoni, ''Pubblicità e televisione. Saggi, documenti'', ERI, Torino 1968.
* G. Ceserani, ''[[Storia della pubblicità in Italia]]'', [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]], Bari 1988
* [[
* [[Marco Giusti|M. Giusti]], ''Il grande libro di Carosello'', [[Sperling & Kupfer]], Milano 1995. ISBN 88-200-2080-7
* Piero Dorfles, ''Carosello'', il Mulino, Bologna 1998
* [[Gian Luigi Falabrino|G. L. Falabrino]], ''[[Pubblicità serva padrona]]'', cap.5: ''La rivoluzione di Carosello'', [[Il Sole 24 Ore]], Milano 1999
* A. Grasso, ''[[Enciclopedia della televisione]]'', Garzanti, Milano 2008
* Croce Guia, Edmondo Berselli, Aldo Nove, ''[[Tutto il meglio di Carosello, 1957-1977]]'', Einaudi, Torino 2008
* Laura Ballio e Adriano Zanacchi, ''Carosello story. La via italiana alla pubblicità televisiva'', ERI, Torino 2009 (con DVD).
== Voci correlate ==
* [[
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=https://www.treccani.it/magazine/atlante/societa/A_letto_dopo_Carosello.html|titolo=A letto dopo Carosello|data=16 febbraio 2017|opera=Atlante|editore=[[Istituto dell'Enciclopedia Italiana]]}}
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[[Categoria:Programmi televisivi degli anni 1950]]
[[Categoria:Programmi televisivi degli anni 1960]]
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