Parlate al portiere: differenze tra le versioni
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|Primapubblicazione = Inedito
|Primarappresentazione = 17 gennaio [[1933]]
|Teatro = [[Teatro
|Primaitaliana =
|Teatroprimaitaliana =
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|Versionisuccessive =
|Personaggi =
*
*Concetta, sua moglie
*Nannina, loro figlia
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*Filomena, zia di Nannina e Ciccillo
*Vincenzo, zio di Nannina e Ciccillo
*Condomina
▲*Condomina<ref>I personaggi sono stati desunti poiché non esiste alcuna edizione dell'opera.</ref>
|Autografo =
|Opera =
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}}
'''''Parlate al portiere''''' è una [[commedia]] in due atti di [[Eduardo De Filippo]], scritta in collaborazione con la sorellastra [[Maria Scarpetta]] nel [[1933]]. Venne
==Trama==
Peppino è il portiere di un abitato ed è sposato con Concetta, donna ambiziosa al massimo della felicità per la figlia
Il pranzo si apre con i rozzi discorsi dei parenti di Peppino: Filomena, la bigotta zia tutta casa e chiesa, e zio Vincenzo, "ogliararo"<ref>Venditore d'olio ambulante.</ref> dai modi bruschi. All'arrivo di Ciccillo scoppia il putiferio con Luigi, assalito a ceffoni dal ragazzo: la situazione si complica quando il [[ragù]] si rivela immangiabile a causa della [[pipa]] di Peppino, lasciata incidentalmente (o forse no) nella pentola del sugo.
L'[[epilogo]] si ha quando una condomina, alla quale Concetta aveva fatto trafugare dalla cameriera una ricca tovaglia durante la sua assenza per far bella figura, irrompe nell'abitazione rovesciando il tavolo e riprendendosi le sue cose
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Fiorenza Di Franco, ''Le commedie di Eduardo'', Laterza, Bari 1984
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{{portale|teatro}}
[[Categoria:Opere teatrali
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