Ceglie Messapica: differenze tra le versioni

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Mfran22 (discussione | contributi)
 
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Ceglie Messapica
|Panorama =Panoramica Ceglie Messapica.jpg
 
|Didascalia=
|BandieraDidascalia = Panorama del centro storico di Ceglie Messapica-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma =Ceglie_Messapica-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Puglia
|Divisione amm grado 2 = Brindisi
|Amministratore locale =Luigi CaroliAngelo Palmisano
|Partito = [[centrodestraFratelli d'Italia (partito politico)|FdI]]
|Data elezione = [[elezioni comunali in Puglia del 2020#Ceglie Messapica|5-10-2020]]
|Data elezione=12/04/2010
|Data istituzione =
|Sottodivisioni =
|Latitudine gradi=40
|Divisioni confinanti = [[Francavilla Fontana]], [[Martina Franca]] (TA), [[Ostuni]], [[San Michele Salentino]], [[Villa Castelli]]
|Latitudine minuti=39
|Zona sismica = 4
|Latitudine secondi=0
|Gradi giorno = 1542
|Latitudine NS=N
|Nome abitanti = cegliesi
|Longitudine gradi=17
|Patrono = [[Sant'Antonio di Padova]]
|Longitudine minuti=31
|Festivo = 13 giugno
|Longitudine secondi=0
|PIL =
|Longitudine EW=E
|PIL procapite =
|Altitudine=305
|Mappa = Map of comune of Ceglie Messapica (province of Brindisi, region Apulia, Italy).svg
|Superficie=130.31
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Ceglie Messapica nella provincia di Brindisi
|Note superficie=
|Abitanti=20639
|Aggiornamento abitanti=31-05-2012
|Note abitanti=[http://www.demo.istat.it/bilmens2012gen/query.php?lingua=ita&Rip=S4&Reg=R16&Pro=P074&Com=3&submit=Tavola Dato ISTAT] - Popolazione residente al 31 maggio 2012
|Sottodivisioni=
|Divisioni confinanti=[[Francavilla Fontana]], [[Martina Franca]] (TA), [[Cisternino]], [[Ostuni]], [[San Michele Salentino]], [[San Vito dei Normanni]], [[Villa Castelli]]
|Codice postale=[[72013]]
|Prefisso=[[0831]]
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=074003
|Codice catastale=C424
|Targa=BR
|Zona sismica=4
|Gradi giorno=
|Diffusività=
|Nome abitanti=cegliesi
|Patrono=[[sant'Antonio di Padova]]
|Festivo=[[13 giugno]]
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Ceglie Messapica (province of Brindisi, region Apulia, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Ceglie Messapica nella provincia di Brindisi
|Sito=
}}
'''Ceglie Messapica''' (fino al 1864 ''Ceglie'', dal 1864 al 1988 ''Ceglie Messapico'') è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Brindisi]] in [[Puglia]]. Il centro storico e i rioni si contraddistinguono per la [[Calce|calce bianca]], le [[Chiancarelle|chianche]] e le strette viuzze lastricate in pietra. Il territorio si caratterizza per i [[trulli]], le [[masserie]], gli [[oliveti]] secolari e le grotte carsiche. Il centro storico alto-medievale è costruito sul colle che in epoca pre-romana ospitava l'acropoli dell'antica città messapica di [[Kailia]].
 
== Geografia fisica ==
'''Ceglie Messapica''' è un [[comune italiano]] di {{TA|20 639}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[provincia di Brindisi]] in [[Puglia]] ed è uno dei centri più grandi della provincia. È una delle città più antiche della Puglia e fu fondata attorno al [[XV secolo a.C.]].
 
Per le sue chiese molto antiche, il castello, il cibo prelibato, il territorio incontaminato e disseminato di [[trulli]], [[masserie]], [[oliveti]] secolari e grotte carsiche, gli stranieri ne sono molto attratti.
 
== Geografia ==
=== Territorio ===
Il territorio comunale si estende per 130,33&nbsp;{{M|132.02|u=km<sup>2</sup>}}<ref>{{Cita web|url=http://www.istat.it/it/archivio/82599|titolo=Dati ISTAT superfici comunali aggiornati al 2011}}</ref> nella parte meridionale dell'altopiano delle [[Murge]] tra la [[Valle d'Itria]] e l'[[Altosalento]]il Salento, in una zona collinare al confine con la [[pianura salentina]]. Il comune si trova a 31&nbsp;km dachiamata [[Taranto]]Soglia e a circa 35&nbsp;km da [[Brindisimessapica]]; confina con [[Ostuni]] (distanza 11&nbsp;km), [[Martina Franca]] (17&nbsp;km), [[Villa Castelli]] (8&nbsp;km), [[Francavilla Fontana]] (14&nbsp;km) e [[San Michele Salentino]] (10&nbsp;km).
* [[Classificazione sismica dell'Italia|Classificazione sismica]]:<ref>{{Cita web|1=http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/Classificazione2006_perRegione.pdf|accesso=11 maggio 2013|titolo=Classificazione sismica dei comuni italiani (a cura della Protezione Civile)|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090418213631/http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/Classificazione2006_perRegione.pdf|dataarchivio=18 aprile 2009|urlmorto=sì}}</ref> zona 4 (sismicità molto bassa).
 
*[[Classificazione sismica]]:<ref>{{Cita web|http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/Classificazione2006_perRegione.pdf|accesso= 11-5-2013|titolo= Classificazione sismica dei comuni italiani (a cura della Protezione Civile)}}</ref>: zona 4 (sismicità molto bassa)
 
=== Orografia ===
[[File:Trullo e terrazzamenti nelle campagne di Ceglie Messapica.JPG|miniatura|Trullo e terrazzamenti nelle campagne di Ceglie Messapica]]
Il territorio comunale può essere suddiviso in due macro aree: una, dall'aspetto collinare, si estende sostanzialmente a nord-ovest dell'abitato, si presenta con dolci colline e terrazzamenti con muretti a secco e numerosissimi [[trullo|trulli]]; l'altra declina lentamente verso la piana salentina. Proprio per questi motivi Ceglie Messapica viene considerata uno degli ultimi lembi meridionali della [[Murgia]]. L'altitudine del territorio comunale varia tra i 133 metri [[m s.l.m.]] e i 382 metri [[m s.l.m.]] della località Monte d'Oro.
Il territorio comunale può essere suddiviso in due macro aree: una, dall'aspetto collinare, si estende sostanzialmente a nord-ovest dell'abitato, si presenta con dolci colline e terrazzamenti con muretti a secco e numerosissimi [[trullo|trulli]]; l'altra declina lentamente verso la piana salentina. Proprio per questi motivi Ceglie Messapica viene considerata uno degli ultimi lembi meridionali della [[Murgia]]. L'altitudine del territorio comunale varia tra i 148 metri [[s.l.m.]] della foggia ''Palagogna'' e i 385 metri [[m s.l.m.]] di Contrada ''Alfieri''<ref name="autogenerato1">Rilevazioni da [[Google Earth]].</ref>. L'abitato invece è posto a un'altezza di 298 metri s.l.m.<ref>{{cita web|url=https://www.tuttitalia.it/puglia/46-ceglie-messapica/|titolo=Ceglie Messapica|sito=Tuttitalia}}</ref>, si estende su due colli, uno dei quali interamente occupato dal centro storico e dalla zona ottocentesca.
L'abitato invece è posto a un'altezza di 302 metri [[m s.l.m.]], si estende su 2 colli, uno dei quali interamente occupato dal centro storico e dalla zona ottocentesca.
 
Nel territorio sono numerose le [[Carsismo|forme carsiche]] (doline, grotte, inghiottitoi, lame): esse hanno un rilevante valore paesaggistico, ambientale, naturalistico ma anche storico-archeologico, in quanto spesso, le grotte in particolare, erano già in epoca preistorica sede privilegiata per gli insediamenti umani. La presenza di diffusi fenomeni carsici è strettamente connessa alle caratteristiche del substrato geologico di questo territorio: ovunque affiorano infatti strati di [[dolomia|rocce calcareo-dolomitiche]], spessi alcune migliaia di metri e molto fessurate. Le rocce calcaree sono a tratti ricoperte da strati, spesso di esiguo spessore, di "[[Terra rossa|terre rosse]]", localizzate in particolare nelle aree morfologicamente più depresse, quali le doline e i letti dei principali solchi erosivi.
 
==== Grotte ====
{{Sequenza immagini
[[File:Grotte di Montevicoli Ceglie Messapica.JPG|thumb|right|200px|[[Grotte di Montevicoli]]]]
|larghezza = 200px
Nel territorio di Ceglie risultano essere censite 53<ref>{{Cita web|http://www.fspuglia.it/CatastoGrotte_naturali_elenco_2008.htm|accesso=11-5-2013|titolo= Catasto delle cavità naturali della Puglia- a cura della Federazione Speleologica Pugliese}}</ref> tra cavità, grotte e fratture verticali chiamate dai contadini capivienti o vole. Elenco delle grotte di Ceglie Messapica: Grotta Recupero 1 e 2, [[Grotte di Montevicoli]], Grotta di Zizze, Grotta-Cripta di San Michele, Grotta-Cripta della Madonna della Grotta, Grotta Abbondanza 1,2 e 3, Grotta Masseria Iazzo (wanda), Grotta del Frantoio, Grotta Donna Lucrezia, Grotta di Nisco, Grotta Masseria le Croci 1 e 2, Grotta San Pietro, Grotta dei Grilli, Grotta Abate Nicola, Grotta Olmo, Grotta di Fedele Grande (Grotta del Cavaddone), Pozzo Alfieri, Vora dell’Olmo, Grotta Sardella 1,2 e 3, Grotta dei Messapi, Grotta Antelmi, Grotta della Cantina, Grotta delle Meraviglie, Grotta Madonna Piccola, Grotta Tagliente, Grotta Marangi, Vora di Castelluzzo, Grotta Abate Amato, Vora Facciasquata, Inghiottitoio Facciasquata, Grotta Ciarlete, Grotta del Frantoio Scolepie, Grotta Angeluzzi 1 e 2, Grotta Montagnulo, Grave Vuotolo Rosso, Grotta specchia Abate Amato, Voraginetta Insarti, Inghiottitoio Lecci, Grottina di San Pietro, Grotta Madonna della Grotta 2, Grotta Masseria Tamburo, Grotta Insarti, Grotta del Campo Sportivo, Grotta del Monte Vecchio, Grotta Masseria San Pietro.
|titolo = [[Grotte di Montevicoli]]
|align = right
|sfondo = bianco
|bordo = nero|File:Grotte di Montevicoli Ceglie Messapica.JPG|Grotte di Montevicoli|File:Grotte di Montevicoli Ceglie Messapica 1.JPG|Grotte di Montevicoli|File:Colonna nelle Grotte di Montevicoli - Ceglie Messapica.JPG|Colonna Grotte di Montevicoli|File:Sala Grotte di Montevicoli Ceglie Messapica.JPG|Vista della grotta
}}
Nel territorio di Ceglie risultano essere censite 53<ref>{{Cita web|1=http://www.fspuglia.it/CatastoGrotte_naturali_elenco_2008.htm|accesso=11 maggio 2013|titolo=Catasto delle cavità naturali della Puglia- a cura della Federazione Speleologica Pugliese|dataarchivio=4 febbraio 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220204100710/http://www.fspuglia.it/CatastoGrotte_naturali_elenco_2008.htm|urlmorto=sì}}</ref> tra cavità, grotte e fratture verticali chiamate dai contadini capivienti o vole<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=PROBLEMI E PROSPETTIVE DEL PATRIMONIO SPELEOLOGICO NELLE AREE CARSICHE DELL’ALTO SALENTO:L’ESEMPIO DI CEGLIE MESSAPICA|autore= Silvio Laddomada|autore2=Arcangelo Leporale|rivista=Thalassia Salentina|volume=29 supplemento|data=2006|url=http://siba-ese.unile.it/index.php/thalassiasal/article/view/i15910725v29supp195/1979|accesso=16 febbraio 2016|}}</ref>. Elenco delle grotte di Ceglie Messapica: Grotta Recupero 1 e 2, [[Grotte di Montevicoli]], Grotta di Zizze, [[Cripta di San Michele|Grotta-Cripta di San Michele]], [[Chiesa della Madonna della Grotta (Ceglie Messapica)|Grotta-Cripta della Madonna della Grotta]], Grotta Abbondanza 1,2 e 3, Grotta Masseria Iazzo (wanda), Grotta del Frantoio, Grotta Donna Lucrezia, Grotta di Nisco, Grotta Masseria le Croci 1 e 2, Grotta San Pietro, Grotta dei Grilli, Grotta Abate Nicola, Grotta Olmo, Grotta di Fedele Grande (Grotta del Cavaddone), Pozzo Alfieri, Vora dell'Olmo, Grotta Sardella 1, 2 e 3, Grotta dei Messapi, Grotta Antelmi, Grotta della Cantina, Grotta delle Meraviglie, Grotta Madonna Piccola, Grotta Tagliente, Grotta Marangi, Vora di Castelluzzo, Grotta Abate Amato, Vora Facciasquata, Inghiottitoio Facciasquata, Grotta Ciarlete, Grotta del Frantoio Scolepie, Grotta Angeluzzi 1 e 2, Grotta Montagnulo, Grave Vuotolo Rosso, Grotta specchia Abate Amato, Voraginetta Insarti, Inghiottitoio Lecci, Grottina di San Pietro, Grotta Madonna della Grotta 2, Grotta Masseria Tamburo, Grotta Insarti, Grotta del Campo Sportivo, Grotta del Monte Vecchio, [[Castelliere di San Pietro|Grotta Masseria San Pietro]].
 
=== Idrografia ===
L'idrografia superficiale è quasi completamente assente dal territorio; le uniche forme riconducibili sono alcuni invasi artificiali di piccole dimensioni scavati nella roccia per raccogliere le acque piovane e chiamati comunemente “fogge”"fogge". Si pensa che le fogge abbiano un'origine tardo medioevale, bizantina o addirittura risalente all'[[Messapi|epoca messapica]]. Quelle presenti nel territorio sono denominate ''Foggia Marangi'', ''Foggia di Sant'Anna'', ''Foggia Vetere'', ''Foggia di Lamarina Nuova'', ''Foggia di Casamassima,'' ''Foggia Palagogna, Foggia Nova e Foggia Gaetano Oliva''.
Si pensa che le fogge abbiano un'origine tardo medioevale, bizantina o addirittura risalente all'[[Messapi|epoca messapica]].
Quelle presenti nel territorio sono denominate Foggia nel luogo Marzano, Foggia allo Spinuso, Foggia Vetere e Foggia di sant'Anna. Nel sottosuolo, le acque di falda si rinvengono invece a più di 500 metri sotto il piano di campagna, presentando, sotto il profilo fisico e chimico, caratteristiche tra le migliori di Puglia, quasi per nulla interessate da fenomeni di inquinamento antropico e non sfiorate dall'ingressione delle acque marine.
 
=== Biohabitat ===
==== Flora ====
Da un punto di vista vegetazionale, il territorio di Ceglie Messapica è assimilabile all'intero territorio della Murgia di sud–est.
Le aree boschive occupano il 4.5% della superficie comunale<ref>[http://www.terredelmediterraneo.org/itinerari/ceglie_messapica.htm Ceglie Messapica<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> altrettanta estensione hanno le aree interessate da [[macchia mediterranea]] o [[gariga]].
La vegetazione potenziale del territorio è costituita prevalentemente da formazioni di latifoglie eliofile decidue con dominanza di [[Quercus|querce]], nel caso specifico di fragni ([[quercus trojana]]).
Oltre al fragno vanno ricordate anche la [[roverella]], il [[Quercus cerris|cerro]], il [[leccio]] e, episodicamente, anche la [[sughera]] e altre specie come [[Carpinus|carpino orientale]], [[acero campestre]], [[orniello]].
 
La situazione attuale della vegetazione naturale è molto distante sia dal quadro emerso dall'analisi della vegetazione potenziale sia da quanto deducibile da numerose fonti storiche che descrivevano un paesaggio strutturato da vasti e intricati boschi.
La trasformazione dei caratteri originari del paesaggio è legata in primo luogo alla pressione delle attività antropiche: l'ampliamento della superficie destinata alle colture agrarie, il pascolo eccessivo.
La forma più matura della vegetazione di questo territorio, è rilevabile solo in poche e poco estese aree (Masseria S.Pietro, Masseria Marcuccio, Masseria Montedoro).
Lo strato arbustivo dei querceti è caratterizzato dalla presenza delle piante tipiche della [[macchia mediterranea]], quali il [[lentisco]], la [[fillirea]], il [[terebinto]], il [[biancospino]], il [[Pyrus amygdaliformis|perastro]], le rose selvatiche, i [[Cistus|cisti]], associati a numerose piante rampicanti e lianose ([[Smilax aspera|smilax]], [[Clematis vitalba|vitalba]], [[lonicera]], etc.).
 
Le aree interessate dalla macchia mediterranea si presentano caratterizzate da un fitto ed intricato strato arbustivo, in cui le singole piante perdono la loro individualità per fondersi l'una con l'altra. Sono presenti piante termofile a carattere sempreverde. In alcuni casi l'ambiente si presenta più simile alla pseudo-macchia (macchia con presenza sparsa di querce allo stato arboreo).
 
Sono presenti aree interessate dal fenomeno della gariga, per esempio le aree marginali dei boschi, le aree percorse dal fuoco o quelle degradate dal pascolo eccessivo. Nel territorio di Ceglie le garighe sono in genere dominate dalla presenza del [[cisto di Montpellier]] e del [[thymus|timo]].
 
Sono inoltre presenti:
* aree interessate dalla presenza della pseudo-[[steppa mediterranea]];
* vasti [[rimboschimento|rimboschimenti]] a [[conifere]], con prevalenza di [[pino d'Aleppo]].
 
Le aree boschive o interessate dalla presenza di macchia mediterranea aventi maggiore estensione sono le seguenti: bosco di San Pietro (120 [[ettaro|ettari]] circa); bosco e macchia di Montedoro (110 ettari); bosco di Casina Vitale (75 ettari); bosco e macchia di Alfieri (41 ettari); bosco di Facciasquata (37 ettari); bosco e macchia di Recupero; bosco e macchia di Tarturiello; bosco di Montecchie; pineta Ulmo; bosco di Sacramento; bosco d'Insarti; macchia di Selvaggi; macchia di Sumerano; macchia di Epicocco; macchia di Donno Santo.
 
Nel territorio di Ceglie sono presenti 3 [[Pianta monumentale|alberi monumentali]] censiti dal corpo forestale dello stato<ref> {{Cita web | url=http://www.molisealberi.com/alberiitalia_dettaglio.asp?regione=6&idalberiitalia=16| titolo= elenco alberi monumentali Puglia - sito Molise Alberi}} </ref>:
* [[Pistacia lentiscus]] L., circonferenza 1.3 m; altezza 8 m; località Masseria le Montecchie.
* [[Quercus pubescens]] Willd., circonferenza 4.35 m; altezza 17 m; località Masseria le Montecchie.
* [[Phyllirea]] variabilis L., circonferenza 1.4 m; altezza 10 m; località Masseria le Montecchie.
 
 
 
==== Fauna ====
Per quanto riguarda la fauna, nel territorio di Ceglie Messapica si registra la presenza di una comunità faunistica non particolarmente numerosa, ma comunque di rilevante valore per il mantenimento degli equilibri ecologici del territorio. La limitata presenza di grandi mammiferi è strettamente connessa alla limitata estensione delle aree con vegetazione naturale e alla discontinuità di tali aree sul territorio.
La fauna è caratterizzata dalla presenza di [[lepri]], [[volpe|volpi]], [[riccio|ricci]], [[chiocciole]], [[falco|falchi]], [[Erithacus rubecula|pettirossi]], [[Turdus philomelos|tordi]], [[Turdus merula|merli]] (compresi i rari merli dal becco giallo, considerati specie protetta), [[rondini]] e diversi rapaci notturni come [[Athene noctua|civetta]], [[Asio otus|gufo]], [[assiolo]] e [[barbagianni]] e [[pipistrelli]] che trovano rifugio nelle numerose grotte.
 
=== Clima ===
Ceglie gode di un tipico [[clima mediterraneo]], mite e confortevole nei periodi primaverile e autunnale, estati caldo umide e inverni non eccessivamente freddi.
 
Le temperature medie mensili risentono dell'influenza degli eventi atmosferici del [[Mar Mediterraneo]] nord orientale e oscillano dai {{M|7.4|u=°C}} nei mesi freddi, ai {{M|23.8|u=°C}} nei mesi estivi. Rari i casi di forti escursioni termiche, i mesi con maggiore scarto termico fra massime e minime risultano essere i mesi estivi con una differenza tra massime e minime di circa {{M|10|u=°C}}. Il vento influenza il clima della zona attraverso correnti fredde di origine balcanica (che in inverno rendono l'aria gelida), oppure calde di origine africana (che rendono l'estate afosa). Il territorio di Ceglie risulta avere una ventosità media annua, secondo l'atlante eolico italiano, tra i 5 e {{M|6|ul=m/s}}.
Ceglie gode di un tipico [[clima mediterraneo]], mite e confortevole nei periodi primaverile ed autunnale, estati caldo umide ed inverni non eccessivamente freddi.<br />
Le temperature medie mensili risentono dell'influenza degli eventi atmosferici del [[mediterraneo]] nord orientale ed oscillano dai 7,4°C nei mesi freddi, ai 24,1°C nei mesi estivi. Rari i casi di forti escursioni termiche, i mesi con maggiore scarto termico fra massime e minime risultano essere i mesi estivi con una differenza tra massime e minime di circa 10°C. Il vento influenza il clima della zona attraverso correnti fredde di origine balcanica (che di inverno rendono l'aria gelida), oppure calde di origine africana (che d'estate rendono l'aria afosa). Il territorio di Ceglie risulta avere una ventosità media annua, secondo l'atlante eolico italiano, tra i 5 e 6 [[m/s]]
 
Non è infrequente che, durante le notti invernali, il termometro scenda sotto zero, anche di diversi gradi ({{M|-3|u=°C}}, {{M|-4|u=°C}}) con conseguente formazione di estese gelate, o che si registrino nevicate con importanti accumuli nevosi, soprattutto quando l'il [[adriaticomare Adriatico]] meridionale è colpito da ondate di [[Burian]]aria fredda di origine artico-continentale (come, ad esempio, nel [[1987]]<ref>{{Cita web|url=http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1988/04/02/088A1503/sg| accesso = 8 agosto 2014|titolo= Riconoscimento stato di calamità eccezionale per gelate e nevicate, marzo 1987 - Gazzetta Ufficiale}}</ref>, 1993, [[2001]]<ref>{{Cita news|url=http://www.ideanews.it/online/2001/dicembre.htm|titolo=Neve e ghiaccio, il maltempo non risparmia Ceglie – 17 dicembre 2001}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.ideanews.it/online/2001/dicembre.htm|titolo=Ceglie in ginocchio per la neve e la disorganizzazione – 20dicembre20 dicembre 2001}}</ref>, [[2006]]<ref>{{Cita news|url=http://www.ideanews.it/online/2006/febbraio.htm|titolo=Ceglie sotto la neve, disagi per il traffico, domani scuole chiuse – 6 febbraio 2006}}</ref>, 2009 e nel [[2009]]2014). L'annoNel piùmarzo nevosodel risulta1949 esseresi statoè ilraggiunto [[1956]], quando nel febbraio caddequasi un metro di neve.<ref>{{Cita news|titolo=Neve e freddo|pubblicazione=Gazzetta del Mezzogiorno|data=9 marzo 1949|p=2}}</ref> D'estate, invece, occasionalmente si verificano intense e lunghe ondate di calore, conche tassirendono diil umiditàclima molto elevatitorrido e portano le temperature chesu possonovalori superanotalvolta anchesuperiori iai {{M|40 |u=°C}}.
 
Le precipitazioni annuali si attestano sull'ordine dei {{M|700&nbsp;|u=mm}} di pioggia, distribuiti prevalentemente nel periodo da ottobre a marzo. La primavera e l'estate sono caratterizzate da periodi di siccità.
 
A Ceglie Messapica, precisamente preso la masseria NisiSeppunisi, dal [[2008]] è attiva<ref> {{Cita news |url=http://forum.meteonetwork.it/nowcasting-discussioni-climatiche-italia-meridionale-insulare/79155-nuova-davis-vp2-meteovalleditria-ceglie-messapica-br-online.html|titolo= attivazione stazione meteo masseria Nisi - Ceglie Messapica}}</ref> ununa stazione meteo amatoriale facente parte della rete di stazioni meteorologiche dell'associazione Meteo Valle D'Itria<ref>[{{Cita web |url=http://www.meteovalleditria.altervista.orgit/ceglie-messapica/Current_Vantage_Pro.htm.it |titolo=stazione meteo masseria Nisi - associazione meteo valle d'itria] |accesso=27 aprile 2018 |dataarchivio=17 luglio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200717171542/http://www.meteovalleditria.it/ceglie-messapica/ |urlmorto=sì }}</ref>.
 
<ref>Dati piovosità e giorni pioggia media anni dal 1923 al 2015 ottenuti utilizzando valori {{Cita web|url=http://www.protezionecivile.puglia.it/centro-funzionale/analisielaborazione-dati|titolo=dal 1923 al 2012 (del centro analisi/elaborazione dati protezione civile Puglia|accesso=9 febbraio 2016|dataarchivio=24 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191024072404/http://www.protezionecivile.puglia.it/centro-funzionale/analisielaborazione-dati|urlmorto=sì}}) e per il 2013, 2014 e 2015 i dati della centralina Meteo Valle d'Itria</ref>
{{ClimaAnnuale
| nome = Ceglie Messapica
<!-- Temperature massime mensili , da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmax01 = 10.6
 
| tempmax01tempmax02 = 1011.54
| tempmax02tempmax03 = 1013.47
| tempmax03 = 13.3
| tempmax04 = 17.4
| tempmax05 = 21.86
| tempmax06 = 26.63
| tempmax07 = 29.43
| tempmax08 = 29.5
| tempmax09 = 24.84
| tempmax10 = 2019.26
| tempmax11 = 15.89
| tempmax12 = 11.78
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmin01 = 45.21
| tempmin02 = 45.45
| tempmin03 = 67.53
| tempmin04 = 89.51
| tempmin05 = 12.513
| tempmin06 = 1617.76
| tempmin07 = 1820.83
| tempmin08 = 1820.64
| tempmin09 = 16.38
| tempmin10 = 1213.92
| tempmin11 = 910.42
| tempmin12 = 56.84
<!-- Piovosità totali mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in mm), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| pioggia01 = 8381.26
| pioggia02 = 7274.39
| pioggia03 = 65.174
| pioggia04 = 45.254
| pioggia05 = 3938.6
| pioggia06 = 3026.24
| pioggia07 = 2518.21
| pioggia08 = 2725.28
| pioggia09 = 3853.61
| pioggia10 = 6581.64
| pioggia11 = 9593.8
| pioggia12 = 8599.16
 
<!-- I giorni di pioggia (numero anche con cifre decimali, senza unità di misura), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| giornipioggia01 = 118.17
| giornipioggia02 = 12.38
| giornipioggia03 = 86.86
| giornipioggia04 = 8
| giornipioggia05 = 4.5
| giornipioggia06 = 3.42
| giornipioggia07 = 21.69
| giornipioggia08 = 2.73
| giornipioggia09 = 64.26
| giornipioggia10 = 9.27
| giornipioggia11 = 117.8
| giornipioggia12 = 129.17
<!-- Umidità percentuali medie mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in %), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| umido01 = 80
Riga 188 ⟶ 133:
| umido11 = 81
| umido12 = 81
 
}}
* [[Classificazione climatica dei comuni italiani|Classificazione climatica]] di Ceglie Messapica<ref>{{cita web |1=http://www.confedilizia.it/clima-ZONE.htm |2=Pagina con le classificazioni climatiche dei vari comuni italiani |3=07-01-2009 |= |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100127140928/http://www.confedilizia.it/clima-ZONE.htm |dataarchivio=27 gennaio 2010 }}</ref>:
 
* [[Classificazione climatica dei comuni italiani|Classificazione climatica]] di Ceglie Messapica<ref>{{cita web|http://www.confedilizia.it/clima-ZONE.htm|Pagina con le classificazioni climatiche dei vari comuni italiani|07-01-2009}}</ref>:
** [[Zona climatica]] D;
** [[Gradi giorno]] 1542.
 
== Origini del nome ==
{{F|centri abitati della Puglia|agosto 2023}}
Sull'origine del nome di Ceglie<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Pietro Magno|autore2=Giuseppe Magno|titolo=Storia di Ceglie Messapica}}</ref> si è molto discusso, in particolare il nome greco della città è stato oggetto di indagini, ipotesi e leggende. Oltre alla testimonianza di [[Strabone]] che cita la città, vi sono le tante testimonianze della [[numismatica]] cegliese, che di fatto attesta la presenza di una zecca nel centro messapico. Monete, quelle cegliesi che riportano su un lato la figura di [[Minerva]] (probabilmente il simbolo della antica città), che viene rappresentata galeata(armata) o laureata (cinta da alloro); sul retro il nome di "KAIΛΙΝΩΝ" o "KYΛΛΙΝΩΝ", altre volte solo con "KA" o più spesso con "nωn/NΩN". Quella numismatica è l'unica testimonianza diretta inerente al nome antico della città. Spesso i ritrovamenti cegliesi, tra i quali le monete sopracitate, sono state erroneamente attribuite alla città di Ceglie nella [[Peucezia]], ossia [[Ceglie del Campo]], equivoci originati dalla negligenza di chi negli anni si è occupato degli scavi e della loro classificazione. Secondo alcuni storici il nome greco di Ceglie deriverebbe da Kalόs (καλός [-ή] [-όν]/ aggettivo)<ref>{{Cita web|url=https://www.grecoantico.com/dizionario-greco-antico.php?parola=kalos|titolo=Dizionario greco antico- olivetti}}</ref> il cui significato è "bello", secondo ciò il significato del nome della città sarebbe "posto bello". Secondo altri, invece, il nome di ''Kailia (Καιλια)'' dall'antica città di [[Calidone]] (in [[Lingua greca antica|greco antico]]: Καλυδών, ''Kalydṑn''), la patria di [[Diomede]], eroe della [[mitologia greca]], il quale secondo la leggenda, in fuga da [[Troia]], sarebbe approdato nell'antico [[Salento]], terra dei [[Messapi]] e che nel suo viaggio nella penisola italiana avrebbe fondato varie città tra cui [[Vasto]] (Histonium), [[Andria]], [[Brindisi]], [[Benevento]], Argiripa ([[Argos Hippium|Arpi]]) presso l'attuale [[Foggia]], [[Siponto]] presso l'attuale [[Manfredonia]], Canusio ([[Canosa di Puglia]]), [[Aequum Tuticum|Equo Tutico]] ([[Ariano Irpino]]), Drione ([[San Severo]]), Venafrum ([[Venafro]]) e infine Venusìa ([[Venosa]]). Oltre alla somiglianza tra i nomi greci di Ceglie e Calidone, vi è anche un altro dato interessante che riguarda l'[[orografia]]. Infatti Calidone proprio come Ceglie sorgeva su due colli vicini ed elevati, l'attuale centro storico medioevale di Ceglie infatti è arroccato su di un colle (lo stesso sul quale un tempo sorgeva l'acropoli di ''Kailia'') a 303 [[Livello del mare|m s.l.m.]], mentre sull'altro colle sorge la [[Chiesa di San Rocco (Ceglie Messapica)|Chiesa di San Rocco]] e si sviluppano i [[Rione|rioni]] settecenteschi e ottocenteschi. La somiglianza del territorio forse ha fatto sì che il nome della città antica di Ceglie fosse dedicato alla patria stessa di Diomede. Secondo altri ancora l'origine del nome di Ceglie deriverebbe direttamente dagli [[Illiri]] che dalla vicina [[Albania]] si stanziarono nella Puglia. La parola Ceglie secondo una teoria filologica di [[Giovanni Semerano (filologo)|Giovanni Semerano]], deriverebbe invece dallo sloveno "Celija", o dallo slavo "Kelija".<ref>{{Cita web|url=http://www.ideanews.it/antologia/elia/ceglie.htm|titolo=L'idea- Antologia|accesso=21 maggio 2013|dataarchivio=21 gennaio 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220121234829/http://www.ideanews.it/antologia/elia/ceglie.htm|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:IMmagine cenyr.jpg|miniatura|Via del Centro Storico]]
{{Approfondimento
|titolo= Breve descrizione di Ceglie tratta dal manoscritto di Angelo Serafino Russo - ''Origine di Ceglie, …'' datato 1819
|contenuto=
… ''Questa Città di Ceglie, …, non vi è dubbio sia una bellissima Città, dove anticamente era la Rocca, e già si vedono le ruine delle sue antiche Mura, ch’erano di gran circuito. Ella è posta oggi nel numero delle Città. Oggi replico il suo circuito è di non poco ambito: onde le sue abitazioni sono assai strette essendo che peraltro sia di Popolo assai abbondante. È sita su di un alto Colle dipendente dall'Appennino, da dove con assai bella prospettiva, si scuoprono a colpo d'Occhio non solo il Mare supero, ma tutte le sottoposte Campagne. Abbonda molto di Grani, Biade, ed assai più di Oglio, possedendo un ampio spazioso Uliveto. I frutti sono abbondantissimi, e di ogni sorte. Il Terreno è produttivo di belli talenti. Il suo Aere salutevole, benché assai freddo. Insomma tutto vi è di commodo alla vita umana. E questo fu il motivo, che i Cretesi colsero il tempo del fondo di detta Città, e del Clima per essere non solo consimile alla Capitale Oria, anzi maggiore ancora…''}}
[[File:Murge mappa antica.jpg|miniatura|Le [[Murge]]]]
[[File:Ceglie Messapica - Castello Ducale - 202209061548.jpg|miniatura|verticale|Il [[Castello di Ceglie Messapica|Castello Ducale]]]]
[[File:Stemma ceglie.gif|miniatura|Stemma di Ceglie adottato dal 1864]]
 
=== Evoluzione dei nomi della città ===
* ''[[Kailia]] (Καιλια)''<ref>G. Scatigna Minghetti, ''Vestigia di icone sacre a Ceglie Messapica'', Ceglie Messapica, 1995, p. 5.</ref>: nome della città in età ellenistica, epoca in cui era abitata dai coloni greci; citata da [[Strabone]].
* ''Caelia, Caelium'': nome latino adottato in seguito all'occupazione romana del [[267 a.C.]]; citata da [[Plinio il Vecchio]].
* ''Castellum Caeje''<ref>«[…] nel 1100, Accardo, signore e padrone di Ostuni e di Lecce, per indicare la nostra Ceglie usò il termine Castillo Cilij e non città di Ceglie […]»{{Cita web| 1 = http://www.ideanews.it/antologia/elia/caelium.htm| accesso = 17 maggio 2013| titolo = Ceglie, origini e mutamenti del nome- P. Elia| dataarchivio = 4 dicembre 2021| urlarchivio = https://web.archive.org/web/20211204035811/http://www.ideanews.it/antologia/elia/caelium.htm| urlmorto = sì}}</ref>: nome usato in età normanna;
* ''Cilia''<ref>«Nel 1273 Carlo II d'Angiò la indica solo CILIA […]»{{Cita web|1= http://www.ideanews.it/antologia/elia/ceglie.htm|accesso= 17 maggio 2013|titolo= Ceglie, il mistero sull'origine del nome- P. Elia|dataarchivio= 21 gennaio 2022|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20220121234829/http://www.ideanews.it/antologia/elia/ceglie.htm|urlmorto= sì}}</ref>;
* ''Celio''<ref>La Puglia, carta geografica [[Giovanni Botero|G. Botero]], Relazioni Universali, 1591-1596.</ref>;
* ''Cilij / Celie del Galdo'' o ''Guado'': nome utilizzato per identificare la città utilizzato nel medioevo e con diverse citazioni nel 1600 e fino al 1806<ref>«Con l'abolizione della feudalità (decreto 2-4 agosto 1806) gli amministratori cegliesi eliminano il predicato GAUDO […]» {{Cita web|1= http://www.ideanews.it/antologia/elia/ceglie.htm|accesso= 17 maggio 2013|titolo= Ceglie, il mistero sull'origine del nome- P. Elia|dataarchivio= 21 gennaio 2022|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20220121234829/http://www.ideanews.it/antologia/elia/ceglie.htm|urlmorto= sì}}</ref>. L'appellativo guado, probabilmente derivante dal tedesco, a sua volta derivante dal longobardo ''wald'', indicava una della caratteristiche della Ceglie e della Valle d'Itria di quel periodo, cioè quella di essere circondata da fitti boschi di querce;<ref>{{Cita libro|autore=Gaetano di Thiène Scatigna Michetti|titolo=Le pietre della fede. L'abbazia di sant'Anna nella storia medioevale di Ceglie Messapica|anno=2010|editore=Kailinon|città=Ceglie Messapica|p=29}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Rosario Jurlaro|titolo=Ceglie Messapica nel medioevo si chiamava Ceglie della Foresta|pubblicazione=Gazzetta del Mezzogiorno|data=luglio 1965}}</ref>
* ''Ceglia'': XVII secolo (vedasi cartina delle Murge);
* ''Ceglie'': tra il 1806 e il 1864;
* ''Ceglie Messapico'': l'appellativo Messapico fu introdotto con un Regio Decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale 17 marzo 1864, in memoria dell'antico popolo dei [[Messapi]] che, secondo la tradizione, avrebbe fondato la città;
* ''Ceglie Messapica'': l'appellativo Messapico fu trasformato in Messapica con decreto del Presidente della Repubblica del 10 ottobre 1988 n. 921.
 
== Storia ==
[[File:Murge mappa antica.jpg|thumb|left|250px|Le Murge]]
[[File:Castello Ducale de Ceglie.JPG|left|200px|thumb|Il Castello Ducale]]
{{Vedi anche|Storia di Ceglie Messapica}}
Secondo una leggenda, la fondazione di Ceglie sarebbe legata all'arrivo in Italia del mitico popolo dei [[Pelasgi]], al quale è attribuita la costruzione di manufatti [[Megalitismo|megalitici]] noti con il nome di [[Specchia (megalite)|specchie]].
 
Secondo la tradizione, la fondazione di Ceglie sarebbe legata alla venuta della tribù [[iapigi]]a dei [[Messapi]], al quale è attribuita la costruzione di manufatti [[Megalitismo|megalitici]] noti con il nome di [[Specchia (megalite)|specchie]]. In realtà il territorio era frequentato però già da millenni prima.
In seguito all'arrivo di coloni [[Grecia antica|greci]] nella zona, intorno al [[700 a.C.]], la città assunse il nome di ''Kailìa''. Il nucleo urbano, esteso ai piedi di un colle (nella zona dove attualmente sorge la stazione ferroviaria delle Ferrovie Sud-Est), era difeso da fortificazioni i cui scarsi resti sono noti con il nome locale di "Paretone". Presso la città sarebbero sorti santuari extraurbani dedicati alle divinità greche [[Apollo]] (in corrispondenza dell'odierna chiesa di San Rocco), [[Venere (divinità)|Venere]] (sulla collina di Montevicoli) e sotto la Basilica di Sant'Anna nel corso dei lavori di sondaggio i frammenti di ceramica votiva e resti del tempio della Dea [[Latona]] madre di [[Apollo]] e [[Diana (divinità)|Diana]] (Archivio 1987).
 
Era nota ai [[Grecia classica|Greci]] con il nome di [[Kailia|Kailìa]]. Il nucleo urbano, esteso ai piedi di un colle (nella zona dove attualmente sorge la stazione ferroviaria), era difeso da fortificazioni i cui resti sono noti con il nome locale di "[[Paretone]]". Presso la città sarebbero sorti santuari urbani dedicati alle divinità greche [[Apollo]] (in corrispondenza dell'odierna [[Chiesa di San Rocco (Ceglie Messapica)|chiesa di San Rocco]]) e sotto la [[Abbazia di Sant'Anna|Basilica di Sant'Anna]] nel corso dei lavori di sondaggio i frammenti di ceramica votiva e resti del tempio della dea [[Latona]] madre di [[Apollo]] e [[Diana]] (Archivio 1987). Oltre che santuari extra-urbani come quello dedicato ad [[Afrodite]] collina Montevicoli.
La città fu punto di avvistamento del popolo dei [[Messapi]] subalterno ai centri di [[Oria]] e [[Brindisi]] a lungo in lotta contro la spartana [[Taranto]] che aveva un suo avamposto militare detto Phrouron in località [[Pezza Petrosa]] nel territorio di [[Villa Castelli]]. Taranto aspirava ad uno sbocco sul [[mar Adriatico]] e giunse a sottomettere tutti i centri messapici; oltre a Ceglie, caddero sotto il dominio tarantino una dopo l'altra [[Oria]], [[Rudiae]], [[Lecce]], [[Brindisi]], ''[[Egnazia|Egnatia]]'' e [[Carovigno|Carbina]]. In epoca [[Roma antica|romana]] la città era ormai decaduta.
 
La città fu punto di avvistamento del popolo dei [[Messapi]] con i centri di [[Oria]] e [[Brindisi]] a lungo in lotta contro la spartana [[Taranto]] che aspirava a uno sbocco sul [[mar Adriatico]]. In epoca [[Roma (città antica)|romana]] la città era decaduta ma non cessa l'attività antropica, come testimoniano alcune sepolture di epoca romana, in particolare il nucleo urbano va a scindersi in vari insediamenti rurali.
Le dinamiche insediative di Ceglie medievale sono state ampiamente analizzate in un convegno di studi del 2009<ref>si veda: C. D. Fonseca - I. Conte (a cura di), ''Dal castello al territorio. Dinamiche insediative a Ceglie Messapica tra XII e XV secolo. Atti della giornata di studio, Ceglie Messapica 28 aprile 2009'', Bari 2010 </ref>. In età normanna Ceglie è nota come feudo, ''Castellum Caeje'', sotto l'autorità del Castellano Paganus che delinea i suoi confini con la potente città di [[Ostuni]]<ref>L. Pepe (a cura di), Libro rosso della città di Ostuni, codice diplomatico, compilato nel 1609 da Pietro Vincenti ed ora per la prima volta pubblicato con altri diplomi e note premesse le notizie bibliografiche del Vincenti da Ludovico Pepe, Scuola Tipografica editrice Bartolo Longo, Valle di Pompei 1888</ref>. in età Sveva il borgo è noto come ''Celie de Galdo'' (Ceglie della Foresta) ed era tenuto a contribuire, insieme al [[casale di S. Maria dei Grani|Chiesa di Santa Maria dei Grani]], alla manutenzione del [[Storia di Oria|Castello di Oria]]<ref>B. Ligorio, Federico II Federico II. Ebrei, castelli e Ordini monastici in Puglia nella prima metà del XIII secolo, prefazione di S. Bernardi, Artebaria ed., Martina Franca 2011.</ref>. Il suo feudatario più importante è [[Glicerio de Persona]]<ref>Glicerio è figlio di [[Gervasio de Persona]], noto anche come De Matina</ref> signore delle Terre di Ceglie del Gualdo, di [[Mottola]], di [[Soleto]] e del Casale di San Pietro in [[Galatina]]<ref>B. Ligorio, Federico II. Ebrei, castelli e Ordini monastici in Puglia nella prima metà del XIII secolo, prefazione di S. Bernardi, Artebaria ed., Martina Franca 2011.</ref>. Glicerio parteggiò per [[Corrado IV del Sacro Romano Impero]] figlio di [[Federico II del Sacro Romano Impero]] e Re di Sicilia contro gli angioini. Caduto anche [[Manfredi di Sicilia]], l'ultimo degli Svevi, [[Carlo I d'Angiò]] ordina la cattura di Glicerio, che si era dato alla latitanza nelle campagne di [[Taranto]] dove fu catturato, condotto in carcere nel castello di [[Brindisi]] (insieme ai figli Gervasio, Giovanni e Perello) e condannato per [[fellonia]], subì il patibolo.<ref>[[Archivio di Stato di Napoli]], Documento Angioino, reg. 1269, b.4, fg.39; Camillo Minieri Riccio, Documenti di Carlo I d'Angiò</ref>. I possedimenti che deteneva furono confiscati e ceduti ad Anselino de Toucy.
Dotato di un piccolo castello, il feudo fu successivamente in possesso delle famiglie Orimi, Scisciò, Brancaccio, Dentice e Pignatelli, e degli [[Arcidiocesi di Brindisi|arcivescovi di Brindisi]].
 
Le dinamiche insediative di Ceglie medievale sono state ampiamente analizzate in un convegno di studi del 2009<ref>si veda: C. D. Fonseca e I. Conte (a cura di), ''Dal castello al territorio. Dinamiche insediative a Ceglie Messapica tra XII e XV secolo. Atti della giornata di studio, Ceglie Messapica 28 aprile 2009'', Bari, 2010.</ref>. In età normanna Ceglie è nota come feudo, ''Castellum Caeje'', sotto l'autorità del Castellano Paganus che delinea i suoi confini con la potente città di [[Ostuni]]<ref>L. Pepe (a cura di), ''Libro rosso della città di Ostuni, codice diplomatico, compilato nel 1609 da Pietro Vincenti ed ora per la prima volta pubblicato con altri diplomi e note premesse le notizie bibliografiche del Vincenti da Ludovico Pepe'', Valle di Pompei, Scuola Tipografica editrice Bartolo Longo, 1888.</ref>. In età sveva il borgo è noto come ''Celie de Galdo'' (Ceglie della Foresta) ed era tenuto a contribuire, insieme al [[casale di Santa Maria dei Grani]], alla manutenzione del [[Storia di Oria|castello di Oria]]<ref name="ref_A">B. Ligorio, ''Federico II. Ebrei, castelli e Ordini monastici in Puglia nella prima metà del XIII secolo'', prefazione di S. Bernardi, Martina Franca, Artebaria ed., 2011.</ref>. Il suo feudatario più importante fu [[Glicerio de Persona]] (Glicerio de Matino) già feudatario di [[Matino]] e del Casale di [[Tuglie]], signore delle Terre di Ceglie del Gualdo, di [[Mottola]], di [[Soleto]] e del Casale di San Pietro in [[Galatina]]<ref name="ref_A" />. Glicerio parteggiò per [[Manfredi di Sicilia]] contro gli angioini. Caduto anche [[Corrado IV di Svevia]] figlio di [[Federico II di Svevia]], Glicerio fu il capo dei difensori nell'assedio di Gallipoli che rappresentò l'ultimo tentativo di resistenza degli svevi contro gli angioini. Alla caduta di Gallipoli Glicerio fu catturato, condotto in carcere nel castello di [[Brindisi]] (insieme con i figli Gervasio, Giovanni e Perello) e condannato per [[fellonia]], subì il patibolo.<ref>[[Archivio di Stato di Napoli]], Documento Angioino, reg. 1269, b. 4, fg. 39; Camillo Minieri Riccio, Documenti di Carlo I d'Angiò.</ref>. I possedimenti cegliesi furono confiscati e ceduti ad Anselino de Toucy.
Nel territorio circostante erano già stati fondati gli importanti monasteri dell'abbazia di Sant'Anna, alla periferia dell'odierno abitato e della Madonna della Grotta, di cui resta la chiesa, sulla via vicinale per [[Francavilla Fontana]]. Nel [[1521]] venne costruita al posto della chiesa matrice la collegiata, ingrandita e arricchita di decorazioni [[Architettura barocca|barocche]] nel [[1786]].
 
Dotato di un castello, il feudo fu successivamente in possesso delle famiglie Orimi, Scisciò, [[Brancaccio (famiglia)|Brancaccio]], [[Dentice (famiglia)|Dentice]], [[Pignatelli (famiglia)|Pignatelli]], Lubrano e degli [[Arcidiocesi di Brindisi|arcivescovi di Brindisi]].
Il 24 ottobre [[1584]] il feudo venne ceduto in permuta da Cornelio Pignatelli a Ferdinando [[Sanseverino (famiglia)|Sanseverino]], conte di Saponara e barone di Viggianello. I Sanseverino ampliarono il castello e promossero la fondazione del convento dei [[Ordine dei Cappuccini|Cappuccini]], oggi scomparso, e di quello dei [[Ordine dei Domenicani|Domenicani]], sede del comune fino al 2005.
Ai Sanseverino subentrarono quindi i Lubrano e i Sisto y Britto: in seguito all'estinzione di questa casata con il duca Raffaele, nel [[1862]], il castello e le residue proprietà dell'ex feudo vennero ereditate dalla famiglia Verusio.
 
Nel territorio circostante erano già stati fondati gli importanti monasteri dell'[[abbazia di Sant'Anna]], alla periferia dell'odierno abitato e della [[Chiesa della Madonna della Grotta (Ceglie Messapica)|Madonna della Grotta]], di cui resta la chiesa, sulla via vicinale per [[Francavilla Fontana]]. Nel 1521 venne costruita al posto della chiesa matrice la collegiata, ingrandita e arricchita di decorazioni [[Architettura barocca|barocche]] nel 1786.
Durante il [[Risorgimento]] ebbe sede a Ceglie una vendita [[Carboneria|carbonara]], ad opera di Domenico Termetrio di [[Cisternino]], e una sezione della [[Giovine Italia]], ad opera di Pietro Elia, amico personale di [[Giuseppe Mazzini]]. Dopo l'annessione al [[Regno d'Italia]] visse un periodo di fioritura e agli inizi del [[XX secolo]] vide una crescita demografica, nonostante la presenza del fenomeno dell'[[emigrazione]].
 
Il 24 ottobre 1584 il feudo venne ceduto in permuta da Cornelio Pignatelli a Ferdinando [[Sanseverino (famiglia)|Sanseverino]], conte di Saponara e barone di Viggianello. I Sanseverino ampliarono il castello e promossero la fondazione del convento dei [[Ordine dei Cappuccini|Cappuccini]], oggi scomparso, e di quello dei [[Ordine dei Domenicani|Domenicani]], sede del comune fino al 2005. Ai [[Sanseverino (famiglia)|Sanseverino]] subentrarono quindi i Lubrano, che nella persona di don Diego Lubrano, ottennero il 21 settembre 1641, il titolo di duca sul feudo di Ceglie e i Sisto y Britto: in seguito all'estinzione di questa casata con il duca Raffaele, nel 1862<ref>{{Cita web|url=https://www.ideanews.it/sisto-y-britto-famiglia-spagnola-ducato-ceglie-messapica-la-storia-francesco-moro/|titolo=Il viaggio fino a Ceglie dei Sisto y Britto (genealogia della famiglia ducale di Ceglie)}}</ref>, il castello e le residue proprietà dell'ex feudo vennero ereditate dalla famiglia Verusio, i passaggi del titolo tra le famiglie Lubrano, Sisto y Britto e Verusio avvenerò tramite matrimoni di membri delle famiglie.
===Simboli===
[[File:Ceglie Messapica-Stemma.png|left|100px]]
 
Durante il [[Risorgimento]] ebbe sede a Ceglie una vendita [[Carboneria|carbonara]], da parte di Domenico Termetrio di [[Cisternino]], e una sezione della [[Giovine Italia]], da parte di Pietro Elia, amico personale di [[Giuseppe Mazzini]]<ref>Biografia di Pietro Elia, ''Patria Decor Oggi'' di M. Ciracì e N. Santoro, pagg. 132-133</ref>. Dopo l'annessione al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] visse un periodo di fioritura e agli inizi del [[XX secolo]] vide una crescita demografica, nonostante la presenza del fenomeno dell'[[emigrazione]].
Descrizione araldica dello stemma:
 
Un importante segno alla storia cittadina di fine Ottocento l'apportarono due sindaci, [[Giuseppe Elia|Giuseppe]] e Francesco Elia<ref>Biografia di Francesco Elia, ''Patria Decor Oggi'' di M. Ciracì e N. Santoro, pp. 122-123.</ref> (padre e figlio), che ottennero tra l'altro entrambi l'onorificenza di Commendatore dell'[[Ordine della Corona d'Italia]]; da loro fu avviato e poi seguito nel ruolo di membri del consiglio provinciale di Terra d'Otranto (Francesco fu anche vicepresidente del consiglio della [[Terra d'Otranto#La provincia di Terra d'Otranto|provincia di Terra d'Otranto]]) il lungo processo durato quasi cinquant'anni che portò alla costruzione del tronco ferroviario [[Francavilla Fontana]]- Ceglie - [[Cisternino]] - [[Martina Franca]] - [[Locorotondo]]. La costruzione della ferrovia fu praticamente realizzata però solo negli anni venti del Novecento, infatti l'inaugurazione della stazione avvenne il 14 agosto 1924<ref>{{Cita news|titolo=''L'inaugurazione della Ferrovia Francavilla-Ceglie'' - La Provincia di Lecce 24 agosto 1924}}</ref>. Qualche anno prima il territorio cegliese fu interessato dalla realizzazione di un'altra importante opera pubblica, la costruzione del ''canale principale'' dell'[[acquedotto pugliese]].
{{Quote|d'azzurro alla torre aperta d'oro con sopra tre merli coronata all'antica dello stesso|
Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 6 marzo 1953}}
<br />
 
Nel corso della seconda metà del Novecento la cittadina si è modificata da un punto di vista sociale, si è persa infatti la vocazione prettamente agricola e artigiana (principalmente nel settore tessile) della popolazione, gli abitanti di Ceglie infatti, come quelli della provincia sono stati assorbiti dalle grandi industrie nate a [[Brindisi]] e [[Taranto]]. Gli anni 1960 sono stati, come nel resto del paese gli anni del boom edilizio, si è infatti assistito anche a Ceglie a uno sviluppo del tessuto urbano, gli anni in cui il "vecchio" lasciava il posto al "nuovo" (veniva abbattuto il convento dei Cappuccini con annessa Chiesa per far posto all'Ospedale Civile).
=== Evoluzione dei nomi della città ===
*'''Kalia (Καιλια)'''<ref> G.Scatigna Minghetti, Vestigia di icone sacre a Ceglie Messapica, Ceglie Messapica 1995, p.5 </ref>: nome della città in età ellenistica, epoca in cui era abitata dai coloni greci;
*'''Caelia, Caelium''': nome latino adottato in seguito all'occupazione romana del [[267 a.C.]];
*'''Castellum Caeje'''<ref> “...nel 1100, Accardo, signore e padrone di Ostuni e di Lecce, per indicare la nostra Ceglie usò il termine Castillo Cilij e non città di Ceglie...”{{Cita web |http://www.ideanews.it/antologia/elia/caelium.htm| data accesso= 17/05/2013| titolo=Ceglie, origini e mutamenti del nome- P. Elia}}</ref>: nome usato in età normanna;
*'''Cilia'''<ref> “Nel 1273, Carlo II d'Angiò, la indica solo CILIA...”{{Cita web |http://www.ideanews.it/antologia/elia/ceglie.htm| data accesso= 17/05/2013| titolo=Ceglie, il mistero sull'origine del nome- P. Elia}}</ref>;
*'''Celio'''<ref> La Puglia, carta geografica [[Giovanni Botero|G. Botero]], Relazioni Universali, 1591-1596</ref>;
*'''Cilij / Celie del Galdo o Guado''': nome utilizzato per identificare la città utilizzato tra il [[1600]] e il [[1806]]<ref>“Con l'abolizione della feudalità (decreto 2-4 agosto 1806) gli amministratori cegliesi eliminano il predicato GAUDO...” {{Cita web |http://www.ideanews.it/antologia/elia/ceglie.htm| data accesso= 17/05/2013| titolo=Ceglie, il mistero sull'origine del nome- P. Elia}}</ref>. L'appellativo Guado/Galdo indicava una della caratteristiche della Ceglie di quel periodo, cioè quella di essere circondata da fitti boschi;
*'''Ceglie''': tra il 1806 e il 1864;
*'''Ceglie Messapico''': l'appellativo Messapico fu introdotto con un Regio Decreto, in memoria dell'antico popolo dei messapici che fondo la città;
*'''Ceglie Messapica''':l'appellativo Messapico fu trasformato in Messapica con decreto n° 921 del Presidente della Giunta Regionale Pugliese, del 10 ottobre 1988.
 
Rilevanti negli anni 1980 furono le lotte bracciantili e sindacali contro il [[caporalato]]<ref>{{Cita news|titolo=''In 5 mila hanno detto basta al Caporalato'' - L'Unità 25 maggio 1980}}</ref>, che videro in prima linea tra gli altri la già Ministra dell'agricoltura [[Teresa Bellanova]], e sviluppatesi anche in seguito a tragici eventi che videro coinvolte in incidenti stradali anche vittime cegliesi<ref>{{Cita web|http://vivi.libera.it/schede-169-pompea_lucia_e_donata_tre_donne_che_sognavano_un_futuro_libero_felice_e_indipendente|titolo=Pompea, Lucia e Donata: tre donne che sognavano un futuro libero, felice e indipendente. - Associazione Libera}}</ref>.
== Monumenti e luoghi di interesse ==
=== Siti Archeologici ===
Ceglie, era una delle città della [[Dodecapoli messapica|dodecapoli Messapica]], il cui centro principale è costituito da Oria. Tra 343 a.C. al 338 a.C. opposero strenua resistenza all'influenza di [[Taranto]], la città fondata da coloni spartani che ambiva a conquistare tutta la [[Magna Grecia]] e a consolidare il proprio ruolo egemone sul Mare Ionio sull'Adriatico meridionale. Taranto si impose definitivamente su tutta l'area pugliese dopo il 303 a.C. con un trattato che vietava alle navi romane di spingersi più ad oriente del Promontorio Lacinio.
 
Gli anni 1990 sono stati segnati dalla crisi definitiva del settore tessile, con la chiusura di vari stabilimenti.
Della civiltà messapica rimangono numerosi resti archeologici: il sistema difensivo ([[specchie]], fortini messapici, mura e muraglioni chiamati [[paretone|paretoni]]), [[necropoli]] oltre a iscrizioni, monete, vasi, [[Trozzella|trozzelle]] messapiche e reperti vari di natura ceramica o metallica.
 
=== Simboli ===
Ceglie (''Kailia'' nome messapico della città) per la sua posizione naturale in cima a un colle e per il suo territorio collinare da cui era ben visibile Taranto, per i ritrovamenti archeologici (mura, specchie) può essere considerata come una roccaforte della Messapia.
[[File:Ceglie Messapica-Stemma.svg|sinistra|100px]]
Il sistema difensivo era costituito da ben quattro cinte murarie ([[paretone|paretoni]]) delle quali la più esterna costituiva il collegamento tra le spechie (elevate fortificazioni, in blocchi megalitici, alte anche oltre 20 metri e diametro fino a 60 metri), la cinta di mura più interna aveva un perimetro di 5km e racchiudeva una popolazione non inferiore ai 40.000 abitanti<ref>G. Neglia, Il fenomeno delle cinte di Specchie nella penisola salentina, Edizioni Adriatica, Bari 1970</ref>. Proprio all'interno di tale cinta sono state individuate la maggior parte dei resti della città, i templi e le [[ necropoli]] da dove provengono le iscrizioni, le monete, i vasi messapici tipo Gnatia e reperti vari, che costituivano i corredi funerari, conservati in piccolissima parte nel locale museo archeologico a Ceglie e nei musei di [[Taranto]], [[Brindisi]], [[Lecce]] ed [[Egnazia]] ma, in massima parte dispersi in collezioni private e pubbliche ( ad esempio un vaso rinvenuto nel [[1820]] raffigurante la lotta tra [[Diomede (Tideo)|Diomede]] e i [[Messapi]] si trova presso il museo di [[Berlino]]<ref>Un vaso rinvenuto nel [[1820]] raffigurante la lotta tra [[Diomede (Tideo)|Diomede]] e i [[Messapi]] che si trova presso il museo di [[Berlino]])</ref>).
Un primo antico stemma di Ceglie rappresentava un castello con tre torri. Uno scudo con questa immagine si trova scolpito sulla facciata del carcere (attuale Piazza Vecchia) costruito nel 1568, e appare riprodotto, con l'aggiunta di una corona a tre punte, su un sigillo del 1752 conservato presso l'[[Archivio di Stato di Napoli]]. Con l'abolizione della feudalità, l'Università cegliese si dotò nel 1812 di un nuovo emblema: una torre rotonda, chiusa, con tre merli alla guelfa e su di essi un'aquila imperiale a volo spiegato. Nel 1864 fu scelto come nuovo simbolo un guerriero messapico armato con due lance, faretra con frecce, due saette, due stelle a otto punte, accompagnato dall'iscrizione in caratteri greci ''Kailinon''.<ref name=Stemmi>{{cita web|url= http://www.ideanews.it/antologia/elia/stemmi.htm |titolo= Ceglie, gli stemmi araldici |sito= Studi su Ceglie Messapica |autore= Pasquale Elia |accesso= 12 novembre 2022 }}</ref>
 
Lo stemma comunale attuale è stato riconosciuto con Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 6 marzo 1953.<ref name="Stemmi" /><ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/da5647aa-fab6-4a79-92d8-92ba90376195/555-ceglie-messapico|titolo=Bozzetto dello stemma del Comune di Ceglie Messapico|accesso=12 ottobre 2024|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref>
Per quanto riguarda le mura e muraglioni chiamati [[paretoni]], in passato si è teorizzata anche una loro origine su un'origine bizantina riferibile a un limes, è oggi accertato che si tratta di sistemi di demarcazione territoriale riferibili all'età medievale<ref>G. Stranieri, Un limes bizantino nel Salento? La frontiera bizantino-longobarda nella Puglia meridionale. Realtà e mito del “limitone dei greci”, Archeologia Medievale XXVII, pagg. 333-355, ed. All'Insegna del Giglio, 2000.</ref>.
{{Citazione|D'azzurro, alla [[Torre (araldica)|torre]] aperta d'oro, merlata alla ghibellina di tre, sormontata da una [[corona all'antica]] dello stesso. Ornamenti esteriori da Città.}}
Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 24 marzo 1981<ref name="ACS">{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?6088 |titolo= Ceglie Messapico |sito= Archivio Centrale dello Stato }}</ref>, è un drappo di giallo.
 
=== Onorificenze ===
Gli ultimi ritrovamenti archeologici risalgono al settembre [[2006]]<ref>{{cita news| url=http://www.ideanews.it/online/2006/settembre.htm| accesso=21/05/2012| titolo= Tomba messapica ritrovata durante lavori in una scuola di Ceglie - 13 settembre 2006}}</ref>, durante alcuni lavori di ristrutturazione presso via Toniolo, quando fu ritrovata una tomba familiare risalente alla seconda metà del [[IV secolo a.C.]], contenente 5 scheletri ed un corredo funerario di numerosi manufatti, fra i quali cinture in bronzo e forme ceramiche ornamentali e legate alle funzioni nutrizionali e al [[2008]], durante i lavori di ristrutturazione del castello di proprietà comunale, al di sotto dell'atrio della fortificazione.
{{Onorificenze
|immagine = Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia#Puglia
|motivazione = Il 15 settembre 1988<ref name=ACS/> tramite [[decreto del presidente della Repubblica]] n. 4136 il comune di Ceglie Messapica viene insignito del titolo onorifico di Città.<ref>{{Cita web|url=http://151.12.58.148:8080/comuni/|titolo=Archivio centrale dello Stato, ufficio araldico-fascicoli comunali|accesso=29 luglio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130928230324/http://151.12.58.148:8080/comuni/|dataarchivio=28 settembre 2013|urlmorto=sì}}</ref>
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
==== Specchie ====
=== Architetture religiose ===
Nell'agro del comune di Ceglie Messapica sono presenti ben 18 [[Specchia (megalite)|specchie]] che circondano l'abitato descrivendo una forma ellittica: Monte Pelusello, Talene, Facciasquata, Castelluzzo, S. Lucia, Tarantina II, Oliva, Puledri, Capece, La Selva, Cervarolo, Madonna della Grotta, Pezze di Ferro, Montefocaro, Virgilio, S. Paolo, Sativa, Foggia Vetere e [[Specchia Tarantina]]. È da ritenere che le specchie, o almeno alcune, abbiano avuto anche una funzione sepolcrale. Ad esempio la specchia di Castelluzzo presenta una struttura architettonica a carattere difensivo ma all'interno sono state ritrovate celle funerarie e frammenti di terrecotte.
[[File:Collegiata di Ceglie Messapica - Facciata.jpg|thumb|Collegiata di Santa Maria Assunta]]
* [[Collegiata di Santa Maria Assunta (Ceglie Messapica)|Collegiata di Santa Maria Assunta]], sorge sulla vecchia acropoli, già tra il IX-X secolo d.C. esisteva un luogo di culto cristiano edificato su un preesistente tempio pagano. Il tempio cristiano fu ampliato dai [[Sanseverino (famiglia)|Sanseverino]] nel [[1521]], ne conosciamo l'architettura grazie ad alcuni affreschi conservati in vari luoghi di culto di Ceglie, mentre l'attuale edificio risale al [[1786]]. Infatti tra il [[1781]] e il 1786 l'edificio sacro fu distrutto sia perché non sufficiente ad accogliere la popolazione che era cresciuta sia perché nel 1743 il [[Terremoto di Nardò del 1743|terremoto di Nardò]] ne aveva leso la struttura<ref>{{Cita web|url=http://www.itriabarocco.net/web/guest/home/articolo?p_p_id=pis11_articolo_WAR_pis11&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&p_p_mode=view&_pis11_articolo_WAR_pis11_f=index_articolo.jsp&_pis11_articolo_WAR_pis11_articleid=14070|accesso=29 maggio 2014|titolo=La Chiesa Matrice di Ceglie Messapica - Barocco Pugliese |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140529161826/http://www.itriabarocco.net/web/guest/home/articolo?p_p_id=pis11_articolo_WAR_pis11&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&p_p_mode=view&_pis11_articolo_WAR_pis11_f=index_articolo.jsp&_pis11_articolo_WAR_pis11_articleid=14070|urlmorto=sì}}</ref>. Il complesso risulta avere una pianta a croce greca ed è affiancato dalla torre campanaria, la facciata è in [[stile neoclassico]], la cupola è maiolicata<ref>{{cita web|url=http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=125|titolo=Chiesa Matrice Maria Santissima Assunta - sec. XVI|accesso=16 febbraio 2016}}</ref>. L'interno appare maestoso, è decorato da numerosi affreschi opera di [[Domenico Carella]] ed è ricco di altari in marmi policromi di cui uno dedicato al patrono della città ([[sant'Antonio da Padova]]). Tra le opere visibili nella chiesa si ricorda: il ''Crocifisso'' ligneo del [[XVI secolo]] collocato nell'abside sinistro; la statua di ''Sant'Antonio da Padova'' del [[XVIII secolo]]; la pala posta sull'altare raffigurante l'Immacolata Concezione, la scultura in pietra policroma raffigurante ''Cristo uscente dal sepolcro'', opera del XVI secolo attribuita a Raimondo da Francavilla e conservata nella sagrestia. Tra gli affreschi spicca quello raffigurante cena biblica con veduta prospettica della Ceglie di fine Settecento.
 
[[File:Chiesa di San Rocco di Ceglie Messapica.jpg|miniatura|sinistra|[[Chiesa di San Rocco (Ceglie Messapica)|Chiesa di San Rocco]]]]
==== Siti e segnalazioni archeologiche ====
* La [[Chiesa di San Rocco (Ceglie Messapica)|chiesa di San Rocco]], fu costruita sul punto più alto di una collina dove sorgeva una cappella edificata intorno al XVI secolo dedicata al santo di Montpellier. Su quel colle, si dice che in tempi remoti fosse ubicato un tempio pagano che cambiò nome quando la popolazione, afflitta da pestilenze, cominciò a rivolgersi al santo protettore degli appestati<ref>{{cita web|url=http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=127|titolo=Chiesa di San Rocco|accesso=16 febbraio 2016}}</ref>. Le prime notizie riguardanti la storia dell'edificio risalgono al [[1595]], quando fu compiuta una visita apostolica nella [[diocesi di Oria]] da parte di S.E. mons. Camillo Borghesi [[Diocesi di Castro di Puglia|vescovo di Castro]]. Dalla relazione di questa visita si capisce che vi è la prima costruzione di una chiesa dedicata a san Rocco fuori dalle mura a Ceglie. La struttura attuale del tempio fu realizzata su progetto dell'ing. Antonio Guariglia di Lecce anche se fu attuato con notevoli variazioni. Non fu eseguito il [[pronao]] tetrastilo toscano. All'interno lo [[stile ionico]] fu sostituito dal [[Ordine composito|composito]]. Al posto dell'attuale elegantissima cupola nel progetto si vede una semplice volta, allo stesso livello di quella della navata centrale. La facciata appare solenne soprattutto grazie alle ardite soluzioni architettoniche. Il santuario fu costruito con la fattiva collaborazione dell'intera popolazione di Ceglie, principalmente dagli abitanti del rione (all'epoca contrada) "mammacara". La chiesa è composta da tre navate, una centrale e due laterali e da una quarta trasversale che dà a tutto il tempio una forma di croce. La facciata anteriore è dello stesso stile del [[duomo di Taranto]]. A destra e a sinistra, della facciata, furono ricavate quattro nicchie in cui dovevano essere collocate altrettante statue con al centro e in alto quella di ''San Rocco''. All'interno del tempio, oltre alla statua lignea del santo, datata [[XVIII secolo]] è custodita anche quella litica, datata XVI secolo, proveniente dalla vecchia cappella, abbattuta per fare posto al nuovo edificio. Il campanile a quattro fornici, con altrettante campane di varie dimensioni e suoni è posto proprio sulla perpendicolare della originale sagrestia. La [[Chiesa di San Rocco (Ceglie Messapica)|chiesa di San Rocco]], fu eletta a parrocchia, nel marzo del 1855, da S.E. mons. Luigi Margarita, vescovo della [[diocesi di Oria]], a seguito dell'assenso concesso da [[Ferdinando II di Borbone]], re delle due Sicilie.
Oltre alle specchie sopracitate nel territorio comunale sono segnalati i seguenti siti archeologici: insediamento Preistorico Masseria San Pietro, abitato medioevale e necropoli romana Campo d’Orlando, abitato e necropoli Masseria Genovese, abitato e necropoli Conca di Scrina, grotte Masseria Le Croci, cripta Masseria Sant'Angelo, Paretone (antica cinta muraria della città di età messapica sottoposta a vincolo).
[[File:Chiesa di San Domenico - Ceglie Messapica.JPG|thumb|Facciata della Chiesa di San Domenico]]
<br />
[[File:Abbazia di Sant'Anna di Ceglie Messapica.JPG|miniatura|[[Abbazia di Sant'Anna]]]]
<br />
* [[Chiesa di San Domenico (Ceglie Messapica)|Chiesa di San Domenico]], è annessa a un ex convento monacale dell'ordine domenicano che ha ospitato per anni (fino al [[2004]]) la sede del palazzo di città. Il complesso fu edificato tra il [[1534]] e il [[1570]], una delle sue ali ha ospitato anche un sanatorio. L'attuale chiesa, costruita tra il [[1688]] e il [[1700]], ingloba un preesistente edificio dedicato al culto di [[Giovanni (evangelista)|san Giovanni evangelista]], la cui facciata incompleta è visibile da via Giuseppe Elia. La facciata della chiesa di San Domenico è in stile barocchetto leccese, l'edificio è a una sola navata a cui si affiancano 6 ambienti collaterali, di cui 5 cappelle e un ambiente che conduce all'ingresso laterale. Le 5 cappelle laterali dai caratteristici altari barocchi in pietra sormontati da pale e medaglioni ed accomunate dalla presenza di colonne tortili o bombate, stemmi dell'[[ordine dei domenicani]], statue litiche di santi domenicani, puttini, fregi e decorazioni dorate, sono separate, attraverso balaustre in pietra e cancelletti, e rialzate rispetto alla navata centrale. Nella sagrestia a sinistra, piccolo ambiente posto nelle adiacenze della chiesa per le monache di clausura che per breve periodo hanno abitato il convento, è collocato il sacello della duchessa Isabella Noirot del [[Belgio]], consorte del duca di Ceglie Diego Lubrano, deceduta giovanissima nel [[1641]]<ref>{{Cita web|url=http://www.itriabarocco.net/web/guest/home/articolo?p_p_id=pis11_articolo_WAR_pis11&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&p_p_mode=view&_pis11_articolo_WAR_pis11_f=index_articolo.jsp&_pis11_articolo_WAR_pis11_articleid=90520|accesso=29 maggio 2014|titolo=La Chiesa Di San Domenico Ceglie Messapica - Barocco Pugliese |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140529181949/http://www.itriabarocco.net/web/guest/home/articolo?p_p_id=pis11_articolo_WAR_pis11&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&p_p_mode=view&_pis11_articolo_WAR_pis11_f=index_articolo.jsp&_pis11_articolo_WAR_pis11_articleid=90520|urlmorto=sì}}</ref>. Nella chiesa sono state conservate tra il novembre [[1968]] e il settembre 2016<ref name="ricollocazione misteri">{{cita news|titolo=Ceglie, oggi ricollocate a S. Demetrio le statue dei Misteri|pubblicazione=Gazzetta del Mezzogiorno ed. pugliese|data=14 settembre 2016|p=16}}</ref> le settecentesche statue dei ''Misteri'', portate in processione il [[Venerdì santo]].
 
* [[Abbazia di Sant'Anna]], costruita sui resti di un tempio pagano – come recenti indagini hanno accertato in modo credibile – dedicato presumibilmente alla dea [[Latona]], l'abbazia è datare nel [[IX secolo]], le prime notizie documentate risalgono al [[1182]] e sono contenute nel ''Codice diplomatico brindisino''<ref>{{cita web|url= https://unosguardosuceglie-dg.blogspot.com/2010/10/abbazia-di-santanna-ii-parte.html |titolo= Abbazia di Sant'Anna |urlmorto= sì }}</ref>. La facciata dell'[[abbazia]], semplice e lineare, è caratterizzata dai [[Campanile a vela|campanili a vela]] a un [[fornice]], simili a quelli della chiesa dell'Annunziata e della chiesa della Madonna della Grotta. Nella parte posteriore, sotto la calce si riconosce un [[protiro]] trecentesco di stile gotico. L'interno, a una sola navata, spicca per la vivace policromia delle pareti: sopra l'ingresso è visibile il grande affresco trecentesco raffigurante la morte della Santa. Di notevole pregio una tela di autore ignoto raffigurante la ''Sacra Famiglia'', e il dipinto a olio ottocentesco attribuito a Vito Nicola Galeone, raffigurante la ''Madonna col Bambino e santi [[Cosma e Damiano|Cosimo, Damiano]] e [[Antonio di Padova]]''. L'altare, tipicamente barocco nelle forme, conserva la statua lignea della Santa del [[XVIII secolo]]<ref>{{Cita web|http://rilievo.stereofot.it/studenti/aa02/pepe/tema/arte.htm|titolo= Abbazia di Sant'Anna - Arte e Pittura}}</ref>; sulla sommità è collocato il dipinto della ''Presentazione di Maria al Tempio''.
===Architetture Militari===
* [[Chiesa di San Gioacchino (Ceglie Messapica)|Chiesa di San Gioacchino]], costruita per rispondere alla crescita demografica della città fuori le mura, in particolare in corrispondenza del rione Muriggini. La chiesa nella sua architettura è ispirata in parte al [[Pantheon (Roma)|Pantheon di Roma]], lo si nota dalla tozza e grande cupola. All'interno gli affreschi e la volta della cupola fanno da contrasto con la calce bianca delle pareti dando al tempio un aspetto molto luminoso.
==== Castello Ducale ====
[[File:CEGLIE CASTELLO.jpg|thumb|right|200px|Castello Ducale]]
Il Castello si erge su uno dei due colli su cui è posta Ceglie. Alla struttura si accede attraverso un ampio portale con [[arco a tutto sesto]] e un ingresso con volta ad ogiva che immette nell'atrio di forma irregolare circondato dalle varie ali del castello.
A sinistra è collocata la torre normanna che costituisce la parte originaria del castello, risalente pressappoco al 1100. La torre di forma quadrata è il simbolo tradizionale della Città, è alta 34&nbsp;m, conserva ancora tracce visibili del suo carattere militare.
Sempre nell'atrio, a ridosso della torre è situato un pozzo sormontato da colonne, dal quale, secondo la tradizione attingeva acqua l'intera città durante i periodi di siccità, inoltre all'interno dell'atrio pullulano gli stemmi delle famiglie nobili che si sono avvicendate alla guida del feudo, le iscrizioni e altri elementi lapidei di notevole interesse artistico.
Di fronte all'ingresso sono posti una scalinata ed un portale cinquecenteschi che conducono ad una delle parti residenziali (ala destra) costituita dalla Sala del Consiglio, un ampio [[Vestibolo (architettura)|vestibolo]] con volta decorata da pitture del ‘500 e un lungo corridoio che immette in stanze con caminetti monumentali in pietra. Il perimetro esterno inoltre comprende tre torrioni aragonesi di forma circolare.
 
[[File:Eglise de Ceglie Messapica.JPG|thumb|Chiesa di San Gioacchino]]
====Porte====
Erano tre le porte di accesso alla città d'[[Medioevo|età medioevale]], l'attuale centro storico. Gli ingressi erano tutti sorvegliati.
*'''Porta del Monterrone'''. La porta del Monterrone era l'accesso posto ad nord del centro abitato, permetteva l'accesso a coloro che arrivavano da [[Martina Franca|Martina]], [[Cisternino]] ed [[Ostuni]]. È la più articolata delle porte di accesso, composta da due ingressi distinti, quello posto sul lato destro riservato all'accesso dei pedoni (oggi murato ma comunque visibile) e l'altro di più grandi dimensioni per l'acceso dei carri e degli animali da soma muniti [[basto - Wikizionario|basto]]. Entrambi gli accessi sono caratterizzati da archi a sesto acuto e dalla presenza di due piedritti a cui era agganciati i portoni. Nei pressi della porta è presente anche una torre riservata al Corpo di Guardia.
*'''Porta di Giuso (Juso)'''. L'accesso posto nella parte est del centro storico permetteva l'ingresso a coloro che arrivano al borgo risalendo la salita del odierna via Bottega Nisco. La porta è molto semplice, è costituita da una sola arcata a sesto acuto ed è in parte scavata nella roccia. Permette l'acceso a quella che attualmente viene chiamata Piazza Vecchia, un tempo il centro del borgo. Si ipotizza che il locale posto al di sopra della porta un tempo servisse da punto di guardia.
*'''Porta dell'Arco della Croce'''. La porta, andata distrutta, si trovava nel parte a Sud del borgo all'angolo tra le attuali Piazza Plebiscito e Via Giuseppe Elia. Era l'accesso utilizzato dalla famiglia ducale e privilegiato da chi era diretto al Castello e alla Collegiata.
 
==== Altre strutture religiose ====
Per permettere l'ingresso nel centro storico in età successive sono stati realizzai altri punti di accesso che pertanto non posso essere considerati delle strutture di tipo militare. Uno è l'arco posto nei pressi del Municipio (Via [[Enrico de Nicola|E. de Nicola]]), posto al di sotto del palazzo Antelmy, che pur avendo caratteristiche simili alle altre porte fu creato solo come punto di sfogo. Al di sotto di questo arco è posto anche un affresco raffigurante la Madonna del Pozzo.
[[File:Chiesa rurale della Madonna della Grotta di Ceglie Messapica.JPG|miniatura|Chiesa rurale della Madonna della Grotta.]]
[[File:Chiesa dell'Annunziata di Ceglie Messapica.jpg|miniatura|upright=0.7|Chiesa dell'Annunziata]]
* [[Chiesa della Madonna della Grotta (Ceglie Messapica)|Chiesa Madonna della Grotta]]: è un'antica (IX secolo) chiesa in stile gotico, situata sulla vecchia strada che da Ceglie conduce a [[Francavilla Fontana]]. La facciata della chiesa è arricchita da un ampio rosone del quale rimane la ghiera esterna e da un campanile a vela. La chiesa versa in uno stato di abbandono.
* [[Cripta di San Michele|Cripta Basiliana]] di [[San Michele Arcangelo]]: cripta edificata all'interno dell'omonima grotta carsica nell'agro di Ceglie sulla strada che conduce a Francavilla Fontana. All'interno sono visibili un altare e degli affreschi tra cui quello della ''Madonna Orante'' dell'[[VIII secolo]]<ref>{{cita web|url=http://www.salentoacolory.it/la-grotta-di-san-michele-ceglie/|accesso= 22 febbraio 2015|titolo= Grotta di San Michele a Ceglie }}</ref>.
* Chiesa di [[Sant'Antonio Abate]] (sconsacrata): piccola chiesa secondo alcuni studiosi risalente all'alto Medioevo (fine [[X secolo]]), tuttavia secondo lo storico locale Rocco Antelmy la chiesetta risale a molti secoli prima, in particolare l'incisione sull'architrave riportante "{{maiuscoletto|[[In hoc signo vinces]]}}" farebbe pensare all'edificazione del tempio in un periodo prossimo all'[[Editto di Milano|editto di Costantino]] ([[IV secolo|IV secolo d.C]]); si trova nel centro storico nei pressi della porta del Monterrone<ref>{{cita web|url=http://www.itriabarocco.net/web/guest/home/articolo?p_p_id=pis11_articolo_WAR_pis11&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&p_p_mode=view&_pis11_articolo_WAR_pis11_f=index_articolo.jsp&_pis11_articolo_WAR_pis11_articleid=90412|accesso=22 febbraio 2015|titolo= Chiesa e culto di sant'Antonio Abate, Ceglie Messapica - Barocco Pugliese |sito= itri@.net}}</ref>.
* Chiesetta dell'Annunziata: chiesa in stile gotico del [[XIV secolo]], si trova nel centro storico nell'omonima via nei pressi della piazza vecchia. La facciata della chiesa è sormontata da un campanile a vela, l'interno è a un'unica navata.
* Chiesa di [[Demetrio di Tessalonica|San Demetrio]]: piccola chiesa nel centro storico di Ceglie. L'aspetto attuale risale al [[XIX secolo]], come si evince dall'epigrafe posta sull'architrave<ref>{{cita web|url=http://www.itriabarocco.net/web/guest/home/articolo?p_p_id=pis11_articolo_WAR_pis11&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&p_p_mode=view&_pis11_articolo_WAR_pis11_f=index_articolo.jsp&_pis11_articolo_WAR_pis11_articleid=90484|accesso=22 febbraio 2015|titolo=La chiesa di san Demetrio, Ceglie Messapica - Barocco Pugliese |sito= itri@.net}}</ref>, anche se il tetto e il piccolo campanile a vela laterale sono stati ricostruiti tra il 2011 e il 2013 in seguito a un importante restauro che ha riguardato tutto l'edificio. Nel corso dei lavori sono emersi i resti di una chiesa a tre navate risalente al [[XIII secolo]] e delle camere funerarie<ref>D. Tasella, E. Caliandro, P. Semeraro e D. Tamborrino, ''Ceglie Messapico, S. Demetrio 2011-2012''.</ref>. Altre notizie sul edificio risalgono al [[XVI secolo]]. La chiesa per secoli, fino al 1968 data dell'ultimo crollo, è stata in uso alla Confraternita dell'Immacolata Concezione. Nel settembre 2016 hanno fatto rientro nella chiesa le settecentesche statue dei Misteri trasferite prima del crollo (novembre 1968) nella chiesa di San Domenico<ref name="ricollocazione misteri"/>.
* Chiesa di Santa Maria degli Angioli (abbattuta): con annesso convento dei [[Ordine dei frati minori cappuccini|padri cappuccini]], era ubicata ove sorge oggi l'Ospedale Civile. Il convento, costituito da 20 cellette, fu edificato nel 1566 a spese del comune, dopo che sin dal 1540 erano stati fatti ai cappuccini numerosi inviti a stanziarsi nella città, mentre i lavori per la chiesa iniziarono solo nel 1589. Quando nel 1866 furono [[Secolarizzazione dei beni ecclesiastici|soppressi gli ordini religiosi]], la struttura passò al comune e divenne ricovero per mendicanti e l'anno dopo, per fronteggiare il colera, sede dell'ospedale cittadino. Nel 1965 la dichiarò pericolante ed inagibile; venne quindi abbattuta per lasciare posto al nuovo ospedale.<ref>{{Cita libro|autore=Pasquale Elia|titolo=Caelia - Ceglie del guado - Ceglie Messapica|anno=2024|editore=Etabeta|pp=305–308|ISBN=9791255853336}}</ref>
* Chiesa delle Monache Donne: La Chiesa è inglobata dalla chiesa di San Domenico, l'edificio troppo piccolo per le esigenze dei [[Ordine dei frati predicatori|domenicani]] non fu abbattuto ma unito all'attuale chiesa, la facciata è ancora visibile da via Giuseppe Elia, nell'architettura è del tutto simile alla chiesa di Santa Maria degli Angioli, perciò è chiaro come furono costruite nel medesimo periodo, ossia il 1566.
* Chiesa di San Giuseppe e convento<ref>{{Cita web|url=http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=128| accesso = 3 giugno 2014|titolo=Chiesa di San Giuseppe |citazione= Eretta 1901 dal maestro Ambrogio Lisi e ricostruita nel 1966, la chiesa e l'annesso Convento di San Giuseppe si trovano alla periferia sud-est dell'abitato di Ceglie Messapica }}</ref>. In un primo momento il convento ha ospitato i Padri [[passionisti]] poi trasferitisi nella nuova sede nel 1935. Dalla metà del 1946 alla metà di settembre 1953 la chiesa, con l'annesso istituto, è stata sede dell'Opera Don Guanella che accoglieva ragazzi orfani e/o poveri. Nel 1953 l'Istituto accoglieva circa 100 ragazzi delle 5 classi di elementari.<ref>{{Cita libro|titolo=Storia dell'Opera Don Guanella a Ceglie Messapica 1946-2008 |autore= Cosimo Urso |anno= 2015 |editore= Sogno Edizioni}}</ref> Da allora la struttura è affidata alle suore domenicane.
* Chiesa del Sacro Cuore e convento delle [[suore domenicane missionarie di San Sisto]]<ref>{{cita web|url=http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=126|titolo=Chiesa del Sacro Cuore - sec.XIX}}</ref> databili attorno al 1936.
* Chiesa di [[Paolo della Croce|San Paolo della Croce]]<ref>{{cita web|url=http://www.passionistceglie.altervista.org/passionistceglie/Home.html|accesso=22 agosto 2014|titolo=Comunità dei Passionisti Ceglie Messapica}}</ref> e Convento dei Padri Passionisti, il convento edificato per volontà dei padri passionisti, in luogo diverso rispetto al ''convento vecchio'' tra il 1932 e il 1976<ref>''I Passionisti a Ceglie Messapica 1897 – 1997. Celebrazioni e Storia'' - Parte III '' I Figli di S. Paolo della Croce a Ceglie Messapica. Scansioni socio-storiche di un'esperienza centenaria'' a cura di G. Scatigna Minghetti, pp. 181-182.</ref>, anno in cui fu ultimata e consacrata la nuova chiesa al di sotto della quale in una cripta giacciono le sacre spoglie di [[sant'Aurelia vergine e martire]].
* Chiesa di [[Immacolata Concezione|Maria Immacolata]] Madre della Divina Provvidenza: la chiesa e l'omonima parrocchia, nate nel 1955 grazie al contributo di una gentildonna cegliese<ref>{{Cita news|titolo= Inaugurato a Ceglie l'Istituto Maria Immacolata |pubblicazione=Gazzetta del Mezzogiorno|data=12 ottobre 1955|citazione= Con una solenne Cerimonia si è inaugurato l'Istituto Maria Immacolata che i Figli di Don Guanella hanno potuto vedere realizzato col generoso concorso di Benefattori, quali la signorina Rosina Lodedo … La benedizione dei locali è stata impartita dal Vescovo. Quindi in Chiesa… }}</ref>, sono state amministrate per anni da [[Servi della Carità|Padri Guanelliani]] che nell'annesso complesso edilizio gestivano un istituto infantile educativo. Dopo la partenza dei Guanelliani, la parrocchia è passata nella diretta gestione della diocesi di Oria<ref>{{cita web|url=http://www.diocesidioria.it/ee2/index.php/parrocchie/detail/parrocchia_maria_immacolata_madre_della_divina_provvidenza|accesso=22 dicembre 2015|titolo=Parrocchia Maria Immacolata Madre della Divina Provvidenza|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304170641/http://www.diocesidioria.it/ee2/index.php/parrocchie/detail/parrocchia_maria_immacolata_madre_della_divina_provvidenza|urlmorto=sì}}</ref>. Nel 2015, dopo la divisione dei beni tra la Diocesi e l'Istituto Religioso, sono iniziati i lavori di riconversione della vecchia chiesa e la costruzione del nuovo edificio sacro, consegnato e [[Consacrazione|dedicato]] il 26 marzo 2018<ref>{{cita web|url=https://www.ceglieoggi.it/2018/03/26/nuova-chiesa-maria-immacolata-mdp-ecco-i-video-e-le-foto/|titolo= Nuova Chiesa Maria Immacolata MDP, ecco i video e le foto|accesso=16 aprile 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180417025816/https://www.ceglieoggi.it/2018/03/26/nuova-chiesa-maria-immacolata-mdp-ecco-i-video-e-le-foto/|urlmorto=sì}}</ref>.
* Chiesa di [[San Lorenzo da Brindisi]]: la chiesa ospita la parrocchia di più recente istituzione a Ceglie, la chiesa è stata costruita tra il 1985 e il 2008<ref>{{cita web|url=http://www.diocesidioria.it/ee2/index.php/parrocchie/detail/parrocchia_san_lorenzo_da_brindisi|accesso=22 dicembre 2015|titolo=Parrocchia di San Lorenzo da Brindisi |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305050931/http://www.diocesidioria.it/ee2/index.php/parrocchie/detail/parrocchia_san_lorenzo_da_brindisi|urlmorto=sì}}</ref>.
* Chiesa (rurale) della Masseria Palagogna, fatta costruire per ordine del duca Luigi Sisto y Britto nel 1771.
* Chiesa di [[Giovanni Battista|San Giovanni Battista]] (1535 ca.) nei pressi della chiesa di San Domenico e del convento, al fianco dell'antico ospedale, dell'edificio si conserva l'abside e un arco della campata unica, ora al suo interno sorge il centro musicale "Caelium".
 
====Mura= Architetture civili ===
==== Teatro ====
Dell'impianto murario di età medioevale oltre le 2 porte sopracitate resta ben poco, su di esso infatti è stata edificata la parte più esterna di quello che oggi viene considerato il centro storico racchiuso tra Piazza Plebiscito, Via [[Dante Alighieri]], Via Porta di Giuso, Via Pendinello, Via Muri ed il Castello.
{{Vedi anche|Teatro comunale di Ceglie Messapica}}[[File:Teatro Comunale - Ceglie Messapica.jpeg|miniatura|verticale|Facciata Teatro Comunale]]
Alla fine dell'Ottocento l'intera città fu interessata da un processo espansivo con la costruzione di importanti edifici che per l'epoca rappresentarono un salto di qualità nella crescita economica e produttiva della città e della sua popolazione. Il teatro fu progettato dall'ingegnere Antonio Guariglia di [[Lecce]]. Il sindaco, [[Giuseppe Elia]], ne avviò i lavori nel 1873 ma l'opera venne terminata molti anni dopo e venne inaugurata il 30 aprile del 1878. I lavori vennero eseguiti da maestranze locali. La facciata, il solo elemento originario che si conserva del Teatro Comunale, chiamato Politeama Giacosa, è in sobrio stile neoclassico e pochi elementi decorativi barocchi, con un solo ingresso ad arco a tutto sesto. Il manufatto architettonico ha svolto la sua funzione di teatro sino agli inizi dei [[XX secolo]] per poi diventare, nel corso del tempo, prima cinematografo, poi stalla durante la [[seconda guerra mondiale]], quindi sala matrimoni, infine deposito della nettezza urbana. Dopo una lunga fase di restauro incominciata sul finire del [[XX secolo]] la struttura ha ricominciato a svolgere il suo ruolo originario di teatro pubblico.
 
==== Torre civica dell'Orologio ====
Del sistema difensivo di [[Messapi|età messapica]] restano maggiori tracce, sono visibili infatti i resti di tre distinte cinte murarie. La prima è posta a ridosso dell'attuale centro abitato, risale al [[V secolo a.C.]], ha un'altezza che varia da tra i 2,5 m e i 4m, è composta in parte da blocchi di grosso taglio, alcuni dei quali lavorati, altri grezzi, mantenuti a secco.
[[File:Ceglie Messapica - Torre dell'Orologio.jpg|thumb|upright|La torre civica dell'Orologio]]
Le altre 2 cinte si trovano in direzione Francavilla a circa 4 km dall'abitato. La loro costruzione è successiva alla prima cinta, è da collocarsi alla fine del [[IV secolo a.C.]] quando la città ebbe bisogno di rafforzare il proprio sistema difensivo al fine di difendersi dagli attacchi tarantini. La cinta più esterna fungeva anche da collegamento fra le [[specchie]],anch'esse parti del sistema difensivo, presenti in quella zona.
La torre civica dell'Orologio, comunemente nota come Torre dell'Orologio, si trova in piazza Plebiscito. Fu costruita nel 1890 su progetto dell'ingegnere Paolo Chirulli<ref>{{Cita web|url=https://www.ideanews.it/storia-degli-orologi-di-ceglie-e-della-torre-in-piazza-plebiscito|accesso=19 ottobre 2013|titolo=L’Orologio, simbolo senza tempo|}}</ref>. La torre di forma quadrangolare si sviluppa su tre livelli per un'altezza di circa 12 m. Le facciate di aspetto neoclassico sono arricchite da decorazioni che alternano forme geometriche e motivi floreali. Al primo livello nella facciata principale è presente la porta d'accesso alla rampa di scale interna, mentre sulle altre facciate sono presenti delle false porte, ogni porta è sormontata da un rosone circolare. Al secondo livello è presente un balcone che circonda la torre, su ogni facciata è realizzata una porta. Nella parte superiore sono posti i quattro quadranti degli orologi. La torre è sormontata da due campane azionate dal meccanismo dell'orologio che segna lo scoccare dei quarti e delle ore e da una banderuola dei venti.
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==== Architetture CiviliPalazzi ====
* Palazzo Allegretti, risalente al Settecento, il prospetto è stato rinnovato, in stile neoclassico, nel 1870, con conci in pietra gentile locale. Possiede due ampi portali sovrastati dagli stemmi araldici degli Allegretti e dei Cenci e al suo interno sono conservate volte affrescate. Il palazzo posto nella cerchia esterna del centro storico affaccia sulla piazza Vecchia (fulcro un tempo della vita del centro storico) e su via porta di Giuso. Il palazzo è suddiviso in due ali entrambe proprietà privata.
==== Teatro ====
* Palazzo Chionna, posto nella cerchia esterna del centro storico di Ceglie, si affaccia sulle vie Vitali e Muri. Nato originariamente come casa religiosa abitata dai [[Ordine dei minimi|paolotti o frati minimi]] divenne in seguito la residenza gentilizia della famiglia Chionna. Di notevole pregio è il portale arcuato, impreziosito da due capitelli [[Ordine composito|compositi]], sormontato dallo stemma gentilizio e dalla statua litica di ''San [[Francesco di Paola]]''<ref>{{Cita web |url=http://www.itriabarocco.net/web/guest/home/articolo?p_p_id=pis11_articolo_WAR_pis11&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&p_p_mode=view&_pis11_articolo_WAR_pis11_f=index_articolo.jsp&_pis11_articolo_WAR_pis11_articleid=75849|accesso= 22 novembre 2013| titolo= Palazzi di Ceglie: Chionna, Vitale, Chirulli, Cenci, Contuzzi, Allegretti - Barocco Pugliese |sito= itriabarocco.net}}</ref>.
Alla fine dell'Ottocento l'intera città fu interessata da un processo espansivo con la costruzione di importanti edifici che per l'epoca rappresentarono un salto di qualità nella crescita economica e produttiva della città e della sua popolazione.
* Palazzo Epifani, a ridosso del castello ducale in via Forno del Duca. L'edificio è costituito da una parte settecentesca che include il portale a motivi floreali con stemma gentilizio, e una parte ottocentesca costruita in pietra di [[Ostuni]].
Il teatro fu progettato dall'ingegnere Antonio Guariglia di [[Lecce]]. Il sindaco, Giuseppe Elia, ne avviò i lavori nel [[1873]] ma l'opera venne terminata molti anni dopo e venne inaugurato il [[30 aprile]] del [[1878]]. I lavori vennero eseguiti da maestranze locali.
{{Sequenza immagini
La facciata, il solo elemento originario che si conserva del Teatro Comunale, chiamato Politeama Giacosa, è in sobrio stile neoclassico e pochi elementi decorativi barocchi, con un solo ingresso ad arco a tutto sesto.
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Il manufatto architettonico ha svolto la sua funzione di teatro sino agli inizi dei [[XX secolo]] per poi diventare, nel corso del tempo, prima cinematografo, poi stalla durante la seconda guerra mondiale, quindi sala matrimoni, infine deposito della nettezza urbana. Dopo una lunga fase di restauro iniziata sul finire del [[XX secolo]] la struttura ha ricominciato a svolgere il suo ruolo originario di Teatro pubblico.
|titolo= Palazzi
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|sfondo = bianco
|bordo = nero
|File:Ceglie Messapica - Palazzo Allegretti.jpg|Palazzo Allegretti
|File:Portale Palazzo Greco - Ceglie messapica.jpg|Portale Palazzo Greco
|File:Palazzo Vitale - Ceglie Messapica.jpg|Palazzo Vitale
|File:Palazzo Lupoli (particolare del Portale) - Ceglie Messapica.JPG|Palazzo Lupoli - particolare del Portale
}}
* Palazzo Greco, ubicato nell'omonima via, palazzo Greco è un palazzo posto alle spalle della Collegiata. Presenta un ampio portale d'ingresso su cui oltre a essere riportato lo stemma gentilizio della famiglia è riportata anche la data del primo restauro (1750) a cui corrispose un ampliamento della struttura e un rifacimento della facciata seguendo modelli vagamente neoclassici. All'interno del palazzo è presente anche una piccola cappella privata. Vi è un secondo portale d'ingresso A.D. 1887 con stemma gentilizio della famiglia in via Maddalena 10, in continuità alla Collegiata, di proprietà privata.
* Palazzo Nannavecchia - Monaco, situato in via Maddalena, lateralmente alla Collegiata è un palazzo gentilizio [[XVII secolo|seicentesco]]. È uno dei palazzi più grandi del centro storico; artisticamente costituisce un ''unicum'' nell'architettura salentina del periodo in particolare per il teatro privato posto nel piano superiore dell'edificio. La facciata principale del palazzo è arricchita da una loggia, il cui arco è sorretto da due colonne appena rastremate in alto<ref>{{Cita web|url=http://www.itriabarocco.net/web/guest/home/articolo?p_p_id=pis11_articolo_WAR_pis11&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&p_p_mode=view&_pis11_articolo_WAR_pis11_f=index_articolo.jsp&_pis11_articolo_WAR_pis11_articleid=76069|accesso= 22 novembre 2013| titolo= Palazzi di Ceglie: Principali, Greco, Cavallo, Nannavecchia - Barocco Pugliese |sito= itriabarocco.net}}</ref>, dallo stemma della famiglia e da due maschere apotropaiche. Il portale d'ingresso e una finestra sono sormontati da epigrafi. Il palazzo attualmente è disabitato e versa in stato di abbandono.
* Palazzo Vitale, posto nella cerchia esterna del centro storico di Ceglie, si affaccia sulle vie Vitali e Muri e su largo Ognissanti. Costruito nel 1801 dall'architetto Salvatore Trinchera. Il pianterreno rimanda ai moduli del convesso [[bugnato]] fiorentino. Le bugne, in pietra forte hanno assunto con il tempo un colore ambra; la facciata risulta incompleta.
 
==== TorreAltri Civica dell'Orologiopalazzi ====
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[[File:Torre dell'Orologio - Ceglie Messapica.jpg|thumb|right|200px|Torre dell'Orologio]]
* Palazzo Camarda (ora Fiorio) Sorge in Largo Ognissanti, dove fino al XVII secolo si ergeva il [[Sedile (architettura)|Palazzo del Sedile]]
La torre civica dell'orologio, comunemente nota come Torre dell'Orologio, si trova in Piazza Plebiscito. Fu costruita nel [[1890]] su progetto dell'ingegnere Paolo Chirulli. La torre di forma quadrangolare si sviluppa su tre livelli per un'altezza di circa 12 m. Le facciate di aspetto neoclassico sono arricchite da decorazioni che alternano forme geometriche e motivi floreali. Al primo livello nella facciata principale è presente la porta d'accesso alla rampa di scale interna, mentre sulle altre facciate sono presenti delle false porte, ogni porta è sormonta da un rosone circolare. Al secondo livello è presente un balcone che circonda la torre, su ogni facciata è realizzata un porta. Nella parte superiore sono posti i 4 quadranti degli orologi. La torre è sormontata da 2 campane azionate dal meccanismo del orologio che segnano lo scoccare dei quarti e delle ore e da una banderuola dei venti.
* Palazzo Antelmy, in via Antelmi e Muri. Caratteristico per la loggetta [[XVII secolo|settecentesca]] e la balaustra belvedere in calcare locale.
* Palazzo Agostinelli, in via San Rocco. Residenza del matematico [[Cataldo Agostinelli]].
* Palazzo Cavallo (ora Gatti), in via Mele. Una delle residenze del poeta dialettale cegliese Pietro Gatti.
* Palazzetto Cenci-Cantuzzi, in via P. Chirulli. Caratteristico per il salone ottagonale.
* Palazzo Chirulli, in via P. Chirulli.
* Palazzo Lupoli, in via V. Esposito. Sul portale d'ingresso un'epigrafe recita ''"invidus erexit 1680"'' ("L'invidioso edificò nel 1680").
* Palazzo Lamarina, in via P. Elia e piazza Plebiscito.
* Palazzo Lamarina (ora Padolecchia), in via Ospedale Vecchio e Dante.
* Palazzo Principalli, in via Principalli. Datato 1742.
* Palazzo Urgesi, in via San Rocco, palazzo ottocentesco oggi sede della [[Banca Popolare Pugliese]] (già Banca Popolare di Ceglie Messapico).
* Palazzo Marraffa, in Piazza Plebiscito
* Palazzo Chirico, in Piazza Plebiscito
* Palazzo Principalli, in Piazza Vecchia
 
==== Palazzo AllegrettiPiazze ====
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[[File:Ceglie Messapica - Palazzo Allegretti.jpg|thumb|right|200px|Palazzo Allegretti]]
{{Sequenza immagini
Palazzo risalente al Settecento, il prospetto è stato rinnovato, in stile neoclassico, nel [[1870]], con conci in pietra gentile locale. Possiede due ampi portali sovrastati dagli stemmi araldici degli Allegretti e dei Cenci. Il palazzo affaccia sulla piazza Vecchia (fulcro un tempo della vita del centro storico) e su via porta di Giuso. Il palazzo è suddiviso in due ali entrambe proprietà privata, al piano terra sono ubicate la pinacoteca “[[Emilio Notte]]" e la biblioteca comunale
|larghezza = 200px
|titolo= Piazza Plebiscito
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|File:Ceglie Messapica - Piazza Plebiscito - 1.jpg|Ceglie Messapica - Piazza Plebiscito
|File:Ceglie Messapica - Piazza Plebiscito - 2.jpg|Ceglie Messapica - Piazza Plebiscito
|File:Scorcio piazza e castello Ceglie Messapica.JPG|Scorcio della piazza e del castello nel periodo natalizio
|File:Piazza Plebiscito - Ceglie Messapica.jpg|La piazza, uno scorcio del Castello e la Torre dell'Orologio
}}
* Piazza Plebiscito, in passato nota come "piazza della Croce" poiché esattamente nei pressi dell'antica porta medievale detta "Arco della Croce". È considerata il centro cittadino e il principale luogo d'incontro della comunità. L'aspetto attuale della piazza risale alla fine del [[XIX secolo]], quando fu edificata la Torre dell'Orologio, che spicca al centro della piazza<ref>{{Cita web|url=http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=129|titolo=Piazza Plebiscito|accesso=16 febbraio 2016}}</ref>. L'ultima importante riqualificazione è avvenuta negli [[Anni 1990|anni novanta]] del XX secolo quando l'intera area fu ripavimentata con basole di pietra e fu realizzato lo stemma civico con dei sampietrini. Durante il periodo estivo diviene insieme alle vie circostanti un'[[isola pedonale|area pedonale]] e ospita la maggior parte degli eventi o manifestazioni estive.
* Piazza Sant'Antonio, è dedicata al santo patrono della città e ospita una statua del santo. Vi si affaccia l'ufficio postale. In passato durante dei lavori sono stati rinvenuti dei resti archeologici, al di sotto della stessa c'è un frantoio ipogeo.
* Piazza Vecchia, era il centro della città Medioevale, subito al di là di Porta di Juso, su di essa si affacciano vari Palazzi Gentilizzi e le antiche carceri, cuore di alcune attività e manifestazioni durante la stagione estiva e sede di locali caratteristici.
* Largo Ognissanti, ampia piazzetta situata nel centro storico, sorge ove un tempo era situatà l'agorà e il pantheon dedicato alle divinità messapiche.
 
==== Palazzo EpifaniMasserie ====
Le [[Masseria|masserie]] erano delle grandi aziende agricole abitate, a volte, anche dai proprietari terrieri. La grande costruzione rurale comprendeva gli alloggi dei contadini, anche solo stagionali, le stalle, i depositi per foraggi e i raccolti. Sono oltre 100 le Masserie di Ceglie, alcune attive con attività agricole, altre convertite in strutture ricettive, altre ancora abbandonate.
Il palazzo è posto a ridosso del castello ducale in via forno del Duca. L'edificio è costituito da una parte settecentesca che include il portale a motivi floreali con stemma gentilizio, ed una parte ottocentesca costruita in pietra di [[Ostuni]].
 
Le masserie dell'agro cegliese presentano fra loro caratteristiche simili. Si sviluppano principalmente intorno a delle corti su cui affacciano l'edificio principale sviluppato su due livelli, numerosi [[Trullo|trulli]] usati come magazzini o stalle e in alcuni casi chiese o cappelle rurali (Masseria Madonna della Grotta, Masseria Epifani, Masseria Galante, Masseria la Selva e altre). Alcune masserie presentano anche delle fortificazioni.
==== Palazzo Greco ====
Ubicato nell'omonima via, palazzo Greco è un palazzo posto alle spalle della Collegiata. Presenta un ampio portale d'ingresso su cui oltre a essere riportato lo stemma gentilizio della famiglia è riportata anche la data del primo ristrutturo ([[1750]]) a cui corrispose un ampliamento della struttura e un rifacimento della facciata seguendo modelli vagamente neoclassici. All'interno del palazzo è presente anche una piccola cappella privata.
 
Anche dal punto di vista agrario sono presenti delle similitudini, infatti spesso nei pressi masserie sono individuabili vaste aree di terreno utilizzate come pascolo o seminativo chiamate comunemente "pezze", boschi e aree di [[macchia mediterranea]], più o meno vasti a seconda dei casi, e [[oliveto|oliveti]] di grandi dimensioni.
==== Palazzo Vitale ====
Costruito nel 1801 dall'architetto Salvatore Trinchera. Il pianterreno rimanda ai moduli del convesso [[bugnato]] fiorentino. Le bugne, in pietra forte hanno assunto con il tempo il colore ambra, La facciata risulta incompleta.
 
=== Architetture militari ===
====Palazzo Chionna====
[[File:Ceglie Messapica - Castello Ducale - 202209061546.jpg|thumb|Castello Ducale]]
Originariamente casa religiosa dei Paolotti o frati Minori. Di notevole pregio è il portale con stemma gentilizio che supporta una statua litica di S. Francesco da Paola.
 
==== AltriCastello Palazzidi Ceglie Messapica ====
{{vedi anche|Castello di Ceglie Messapica}}
*Palazzo Antelmy, caratteristico per la loggetta settecentesca e la balaustra in calcare locale.
Si erge su uno dei due colli su cui è posta Ceglie. Alla struttura si accede attraverso un ampio portale con [[arco a tutto sesto]] e un ingresso con [[volta d'ogiva]] che immette nell'atrio di forma irregolare circondato dalle varie ali del castello. Il nucleo originario è costituito dalla Torre Normanna che costituisce la parte originaria del castello, risalente pressappoco al 1100<ref>{{Cita web|url=http://www.itriabarocco.net/web/guest/home/articolo?p_p_id=pis11_articolo_WAR_pis11&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&p_p_mode=view&_pis11_articolo_WAR_pis11_f=index_articolo.jsp&_pis11_articolo_WAR_pis11_articleid=13373|accesso=29 maggio 2014|titolo=Il Castello di Ceglie Messapica - Barocco Pugliese|citazione= ''Il nucleo più antico della struttura fortificata è costituito dalla torre quadrangolare, edificata, intorno all'XI secolo, sotto il dominio normanno''}}</ref>. A fianco alla Torre Normanna fu costruita nel XV secolo torre di forma quadrata che è il simbolo tradizionale della città, è alta {{M|34|u=m}}. Nell'atrio, a ridosso della torre normanna è situato un pozzo sormontato da colonne. Sempre nell'atrio sono presenti gli stemmi delle famiglie nobili che si sono avvicendate alla guida del feudo. Di fronte all'ingresso sono posti una scalinata e un portale cinquecentesco che conducono a una delle parti residenziali (ala destra) che ospita la ''Sala del Consiglio''. Il perimetro esterno inoltre comprende tre torrioni angioini di forma circolare.
*Palazzo Lamarina.
*Palazzo Nannavecchia
*Palazzo Principalli
 
Dal maggio 2016 nella parte di proprietà comunale sono state trasferite la biblioteca ''Pietro Gatti'' e la pinacoteca ''[[Emilio Notte]]''.
==== Masserie ====
[[File:Ceglie Messapica - Masseria Montecchie.JPG|thumb|right|250px|Masseria Montecchie]]
Nel territorio comunale sono presenti numerose [[masserie]], di cui alcune fortificate.
Elenco delle masserie presenti nel territorio comunale: Mass. Selvaggi, Mass. Recupero, Mass. Lamia Nuova, Mass. Menzella, Mass. Montedoro, Mass. Sumarano, Mass. Tarturiello, Mass. Marangi, Mass. Donno Santo, Mass. Monte Marcuccio, Mass. Angelo di Maglie, Mass. Genovese, Casina Vitale, Mass. Tagliente, Mass. Palazzo, Mass. S. Pietro, Mass. Epifani, Mass. Cappella vecchia, Mass. Abate Amato, Mass. Galante, Mass. Turco, Mass. Montecchie, Mass. Petrelli, Mass. Montecalvo, Mass. Gaetano Oliva, Mass. Palagogna, Mass. Casamassima, Mass. Alfieri, Mass. S. Anna, Mass. Fedele Grande, Mass. La Selva, Mass. Pisciacalze, Mass. Circiello, Casa del Monaco, Mass. Abate Nicola Grande, Mass. Coccia Coccia, Mass. La Marina Vecchia, Mass. Iazzo, Mass. Abate Nicola Piccolo, Mass. Donna Lucrezia, Mass. Facciasquata, Mass. Sciotta, Mass. Beneficio, Mass. Castelluzzo, Mass. Montefocaro, Mass. Taglialascia, Mass. Falascuso, Mass. Scuole Pie, Mass. Barone, Mass. Sardella, Mass. Le Croci, Mass. Madonna Piccola e Mass. Madonna della Grotta.
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==== Architetture religiosePorte ====
Erano tre le porte di accesso alla città d'[[Medioevo|età medioevale]], l'attuale centro storico. Gli ingressi erano tutti sorvegliati.
==== Collegiata ====
[[File:Affresco Collegiata.JPG|thumb|right|250px|Affresco del Carella]]
 
* Porta del Monterrone: era l'accesso posto a nord del centro abitato, permetteva l'accesso a coloro che arrivavano da [[Martina Franca|Martina]], [[Cisternino]] e [[Ostuni]]. È la più articolata delle porte di accesso, composta da due ingressi distinti, quello posto sul lato destro riservato all'accesso dei pedoni (poi murato ma comunque visibile) e l'altro di più grandi dimensioni per l'accesso dei carri e degli animali da soma muniti di basto. Entrambi gli accessi sono caratterizzati da archi a sesto acuto e dalla presenza di due piedritti a cui era agganciati i portoni. Nei pressi della porta è presente anche una torre riservata al Corpo di Guardia.
Chiesa consacrata al culto della Vergine Assunta. La chiesa sorge sulla vecchia acropoli, le origini risalgono al [[1521]] mentre l'attuale edificio risale al [[1786]]. Infatti tra il [[1781]] e il 1786 l'edificio sacro fu ampliato e ristrutturato secondo il progetto dell'architetto napoletano Giovanni B. Broggia che diede allo stesso un aspetto [[Barocco]]. Il complesso risulta avere una pianta a croce greca ed è affiancato dalla torre campanaria, la facciata è in [[stile proto-Neoclassico]], la cupola è maiolicata. L'interno appare maestoso, è decorato da numerosi affreschi opera di [[Domenico Carella]] ed è ricco di altari in marmi policromi di cui uno dedicato al santo patrono della città ([[Sant'Antonio da Padova]]).
* Porta di Giuso (Juso), nella parte est del centro storico permetteva l'ingresso a coloro che arrivano al borgo risalendo la salita dell'odierna via Bottega Nisco. La porta è molto semplice, è costituita da una sola arcata a sesto acuto ed è in parte scavata nella roccia. Permette l'accesso a quella che attualmente viene chiamata piazza Vecchia, un tempo il centro del borgo. Al di sopra della porta vi era un tempo una torre per il posto di guardia (abbattuta) che negli atti notarili viene identificata come "torre della mazza".
Tra le opere visibili nella chiesa si ricorda: il "Crocifisso" ligneo del [[XVI secolo]] collocato nell'abside sinistro; la "statua di S. Antonio da Padova", patrono di Ceglie, del [[XVIII secolo]]; la pala posta sull'altare raffigurante "l'Immacolata Concezione", la scultura in pietra policroma raffigurante "Cristo uscente dal sepolcro", opera del XVI secolo attribuita a Raimondo da Francavilla e conservata nella sagrestia.
* Porta dell'Arco della Croce, andata distrutta, si trovava nella parte a sud del borgo all'angolo tra le attuali piazza Plebiscito e via Giuseppe Elia. Era l'accesso utilizzato dalla famiglia ducale e privilegiato da chi era diretto al castello e alla collegiata.
Tra gli affreschi spicca quello raffigurante cena biblica con veduta prospettica della Ceglie di fine Settecento, che costituisce la più antica raffigurazione della città: si riconoscono la torre del castello ed una chiesa che potrebbe essere la chiesa di S. Rocco o l'abbazia di S. Anna.
 
* Porta Antelmy o Arco Antelmy: dopo il periodo medioevale, probabilmente nel Settecento, per sopperire all'aumento demografico della città e per migliorare la viabilità nel centro, vengono creati degli archi o aperture nelle mura medioevali come punti di sfogo. Tra queste aperture vi è quella praticata al di sotto del Palazzo Antelmy, tra via Antelmy e via Muri, proprio dinanzi al palazzo del Municipio. Tale apertura entra fin da subito nel linguaggio dialettale come "Porta Antelmy", tuttavia, nonostante permetta l'accesso al centro storico, la sua natura trascende da quella di accesso medioevale ed è sprovvista di caratteristiche di tipo militare, pertanto non può essere considerata una porta della città, almeno nell'accezione militare di "Porta". Al di sotto di questo arco è posto anche un affresco raffigurante la Madonna del Pozzo.
==== Chiesa di San Rocco ====
Il Santuario di [[San Rocco]] fu costruito sul punto più alto di una collina dove sorgeva una Cappella edificata intorno al XVI secolo dedicata al Santo di Montpellier. Su quel colle, si dice che in tempi remoti fosse ubicato un tempio pagano che cambiò nome quando la popolazione, afflitta da pestilenze, cominciò a rivolgersi al Santo protettore degli appestati. Le prime notizie riguardanti la storia dell'edificio risalgono al [[1595]], quando fu compiuta una visita apostolica nella [[diocesi di Oria]] da parte di S.E. Mons. Camillo Borghesi<ref> elenco vescovi [[Diocesi di Castro di Puglia]] </ref>,vescovo di [[Castro (Puglia)|Castro]]. Dalla relazione di questa visita si capisce che vi è la prima costruzione di una chiesa dedicata a San Rocco fuori dalle mura a Ceglie.
 
==== Mura medievali ====
La struttura attuale del Tempio fu realizzata su progetto dell'ing. Antonio Guariglia di Lecce anche se fu attuato con notevoli variazioni. Non fu eseguito il [[pronao]] tetrastilo toscano. All'interno lo [[stile ionico]] fu sostituito dal [[Ordine composito| composito]]. Al posto dell'attuale elegantissima cupola nel progetto si vede una semplice volta, allo stesso livello di quella della navata centrale.
Dell'impianto murario di età medioevale oltre le due porte sopracitate restano meno evidenze, su di esso infatti è stata edificata la parte più esterna di quello che oggi viene considerato il centro storico medioevale racchiuso tra piazza Plebiscito, via [[Dante Alighieri]], via Porta di Giuso, via Pendinello, via Muri e il castello. Delle torri che cingevano le mura medievali non vi è rimasta traccia alcuna, forse rase al suolo tra il Settecento e l'Ottocento, quando è iniziata l'espansione urbana di Ceglie. Fanno parte del castello tre torri angioine, due delle quali facenti parte delle antiche mura medievali. Delle altre torri si è individuata la posizione, che appare quasi accertata, ve ne erano due nei pressi di porta di Juso, una nei pressi della Porta del Monterrone e un'altra nei pressi di Palazzo Vitale. Per un totale di sette torri certe, e altre non individuate. Rimane incerta la posizione di altre eventuali torri, come quella che si evince essere esistita nei pressi della Porta dell'Arco della croce, a testimoniarlo un affresco ritrovato in una cappella rurale in agro di Ceglie. Le mura medioevali sono riscontrabili in vari tratti tra Via Muri e Via Pendinello, nel giardino Ducale, e all'incrocio tra le vie Elia dove alla torre aragonese vi è collegato un tratto di mura che rimane intatto sino all'entrata di Piazza Plebiscito, dove (è ancora visibile) una loggia che corrisponde al posto di guardia della Porta della Croce. Delle mura originali restano alcuni tratti di [[Scarpa (architettura)|scarpa]] e alcuni [[Barbacane|barbacani]]. I tratti meglio conservati si trovano in Via Muri tra il civico 26 e il civico 38 (altezza 8-9 metri); in via Pendinello tra il civico 33 e il civico 35 (lungo barbacane culminante in torre aragonese sventrata); Via Porta di Giuso tra io civico 15 ed il 51 (Porta di accesso, due torri aragonesi sventrate e la scarpa).
La facciata appare solenne soprattutto grazie alle ardite soluzioni architettoniche, ancora oggi, desta entusiasmo ed ammirazione.
Il Santuario fu costruito con la fattiva collaborazione dell'intera popolazione di Ceglie, principalmente dagli abitanti del rione (all'epoca contrada) “mammacara”. La chiesa è composta da tre navate, una centrale e due laterali e da una quarta trasversale che dà a tutto il Tempio una forma di croce. La facciata anteriore è dello stesso stile del Duomo di Taranto. A destra e a sinistra, della facciata, furono ricavate quattro nicchie in cui dovevano essere collocate altrettante statue con al centro ed in alto quella di San Rocco. All'interno del Tempio, oltre alla statua lignea del Santo, datata [[XVIII secolo]] è custodita anche quella litica, datata XVI secolo, proveniente dalla vecchia Cappella, abbattuta per fare posto al nuovo edificio.
Il campanile a quattro fornici, con altrettante campane di varie dimensioni e suoni è posto proprio sulla perpendicolare della originale sagrestia.
La chiesa di San Rocco, fu eletta a Parrocchia, nel marzo del 1855, da S.E. Mons. Luigi Margarita, vescovo della diocesi di Oria, a seguito dell'assenso concesso da [[Ferdinando II di Borbone]], Re delle due Sicilie.
 
==== ChiesaMura di San Gioacchinomessapiche ====
Del sistema difensivo di età [[messapi]]ca restano maggiori tracce, sono visibili infatti i resti di quattro distinte cinte murarie. La prime due sono poste a ridosso dell'attuale centro abitato, la prima risale verosimilmente al [[IX secolo a.C.]]-[[VIII secolo a.C.|VIII secolo a.C]]., la seconda risale al [[V secolo a.C.]]-[[VI secolo a.C.]], ha un'altezza che varia da tra i 3 m e i {{M|4|u=m}}, mentre lo sessore nei punti meglio conservati arriva fino a 7,5 m; è composta in parte da blocchi di grosso taglio, alcuni dei quali lavorati, altri grezzi, mantenuti a secco. Le terza cinta si trovano in direzione San Michele/Francavilla/Villa Castelli a circa {{M|4|u=km}} dall'abitato. La quarta a 5 km dall'abitato. La loro costruzione è successiva alla prima cinta, è da collocarsi alla fine del [[IV secolo a.C.]] quando la città ebbe bisogno di rafforzare il proprio sistema difensivo al fine di difendersi dagli attacchi della rivale [[Taras (città antica)|Taranto]]. La cinta più esterna fungeva anche da collegamento fra le [[specchie]], anch'esse parti del sistema difensivo, presenti in quella zona<ref>{{Cita web|url=http://egov.hseweb.it/ceglie/sa/sa_p_testo.php?x=&idservizio=10007&idtesto=15&idfoto=&&nodo=nodo9| accesso = 15 agosto 2014|titolo=Comune di Ceglie Messapica-Mura}}</ref>.
[[File:Eglise de Ceglie Messapica.JPG|thumb|left|250px|Chiesa di San Gioacchino]]
 
=== Siti archeologici ===
Chiesa dedicata al culto di [[San Gioacchino]]. Fu eretta, a partire dal [[1869]], su suolo donato da alcuni cittadini, con il fattivo contributo del popolo di Ceglie. Il progetto e la costruzione furono affidati ai fratelli Cavallo (maestri muratori del posto).
Ceglie era una delle città della [[Dodecapoli messapica]]. Tra il 343 a.C. e il 338 a.C. le città messapiche opposero strenua resistenza all'influenza di [[Taranto]], la città fondata da coloni spartani che ambiva a conquistare tutta la [[Magna Grecia]] e a consolidare il proprio ruolo egemone sul mare Ionio sull'Adriatico meridionale. Taranto si impose definitivamente su tutta l'area pugliese dopo il 303 a.C. con un trattato che vietava alle navi romane di spingersi più a oriente del Promontorio Lacinio.
L'edificio ha una pianta ottagonale lungo il cui perimetro si elevano le murature portanti atte a sostenere il tamburo e la volta emisferica, la cupola secondo il progetto originario doveva essere rivestita con maioliche colorate.
L'intera struttura richiama nella sua forma il Pantheon di Roma
Nell'interno spiccano: il pavimento costituito da quadrati di un'ottima graniglia di cemento, gli affreschi del pittore Abruzzese datati [[1876]], due dipinti raffiguranti [[Francesco di Paola|S. Francesco di Paola]] e la “deposizione” del pittore martinese "Giuseppe di Giuseppe", le stupende statue di San Lorenzo, S. Gioacchino e [[Anna (madre di Maria)|S. Anna]], Cristo risorto e la statua dell’Addolorata che veniva portata in processione la sera del giovedì santo, per tutta la notte.
Dopo accurati restauri, recentemente è stata riconsegnata al culto.
 
Della civiltà messapica rimangono numerosi resti archeologici: il sistema difensivo ([[specchie]], fortini messapici, mura e muraglioni chiamati [[paretone|paretoni]]), [[necropoli]] oltre a iscrizioni, monete, vasi, [[Trozzella|trozzelle]] messapiche e reperti vari di natura ceramica o metallica.
==== Chiesa di San Domenico ====
La chiesa è annessa ad uno ex convento monacale dell'ordine domenicano che ha ospitato per anni (fino al [[2004]]) la sede del palazzo di città. Il complesso fu edificato tra il [[1534]] e il [[1570]], in una delle sue ali ha ospitato anche un sanatorio.
L'attuale chiesa, costruita nel [[1688]], è in stile barocchetto leccese, l'edificio è ad una sola navata cui si affiancano cappelle dai caratteristici altari barocchi in pietra, sormontati da pale e medaglioni di grande suggestione.
All'interno, sulla porta centrale è posta l'Ultima Cena, opera del Casale datata [[1776]].
Barocco è l'altare maggiore in marmo, con il portello del ciborio donato da Pietro Allegretti Cavallo nel [[1866]]; sulla cantoria, collocata sopra l'altare maggiore, lo splendido organo positivo che necessita di un urgente restauro.
Nell'abside, dietro l'altare maggiore, il coro ligneo del XVII secolo. Al centro della chiesa, due pulpiti in legno: a sinistra è posto quello più antico, di età medievale, opera di grande pregio artistico; a destra, in posizione elevata, il pulpito del [[XVII secolo]], impreziosito dagli intagli delle colonnine tortili e dei pannelli decorativi.
In una nicchia si riconosce la statua lignea di [[Domenico di Guzmán|S. Domenico di Guzman]], Padre Fondatore dell'[[Ordine dei Domenicani]], il cui busto litico è posto sul portale laterale della chiesa. E stemmi dell'Ordine Religioso sono visibili in più parti della chiesa.
Nella sagrestia è collocato il sacello della duchessa Isabella Noirot del [[Belgio]], consorte del duca di Ceglie Diego Lubrano, deceduta giovanissima nel [[1641]].
Nella chiesa sono conservate le statue dei Misteri, portate in processione il [[venerdì Santo]].
 
Ceglie per la sua posizione naturale in cima a un colle e per il suo territorio collinare da cui era ben visibile Taranto, per i ritrovamenti archeologici (mura, specchie) può essere considerata come una [[Rocca (fortificazione)|roccaforte]] della Messapia. Il sistema difensivo era costituito da ben quattro cinte murarie ([[paretone|paretoni]]) delle quali la più esterna costituiva il collegamento tra le specchie (elevate fortificazioni, in blocchi megalitici, alte anche oltre 20 metri e diametro fino a 60 metri), la cinta di mura più interna aveva un perimetro di {{M|5|u=km}} e racchiudeva una popolazione non inferiore ai {{formatnum:40000}} abitanti<ref name="neglia">G. Neglia, Il fenomeno delle cinte di Specchie nella penisola salentina, Edizioni Adriatica, Bari 1970</ref>. Proprio all'interno di tale cinta sono state individuate la maggior parte dei resti della città, i templi e le [[necropoli]] da dove provengono le iscrizioni, le monete, i vasi messapici tipo Gnatia e reperti vari, che costituivano i corredi funerari, conservati in piccolissima parte nel locale museo archeologico a Ceglie e nei [[musei di Taranto]], [[Brindisi]], [[Lecce]] ed [[Egnazia]], ma, in massima parte dispersi in collezioni private e pubbliche. Ad esempio un vaso rinvenuto nel 1820 raffigurante la lotta tra [[Diomede]] e i [[Messapi]] si trova presso il museo di [[Berlino]].
==== Abbazia di Sant'Anna ====
 
Per quanto riguarda le mura e muraglioni chiamati [[paretoni]], in passato si è teorizzata anche una loro origine bizantina riferibile a un ''limes'', ma è oggi accertato che si tratta di sistemi di demarcazione territoriale riferibili all'età medievale<ref>G. Stranieri, Un limes bizantino nel Salento? La frontiera bizantino-longobarda nella Puglia meridionale. Realtà e mito del “limitone dei greci”, Archeologia Medievale XXVII, ed. All'Insegna del Giglio, 2000, pp. 333-355</ref>.
Costruita sui resti di un tempio pagano&nbsp;– come recenti indagini hanno accertato in modo credibile&nbsp;– dedicato presumibilmente alla dea [[Latona]], l'abbazia è datare nel [[IX secolo d.C.]], le prime notizie documentate risalgono al [[1182]] e sono contenute nel Codice Diplomatico Brindisino<ref>http://unosguardosuceglie-dg.blogspot.com/2010/10/abbazia-di-santanna-ii-parte.html</ref>. La facciata dell'[[abbazia]], semplice e lineare, è caratterizzata dai [[Campanile a vela|campanili a vela]] ad un [[fornice]], simili a quelli della chiesa dell'Annunziata e della chiesa della Madonna della Grotta. Nella parte posteriore, sotto la calce si riconosce un protiro trecentesco di stile gotico. L'interno, ad una sola navata, spicca per la vivace policromia delle pareti: sopra l'ingresso è visibile il grande affresco trecentesco raffigurante la Morte della Santa. Di notevole pregio una tela di autore ignoto raffigurante la Sacra Famiglia, ed il dipinto ad olio ottocentesco attribuito a Vito Nicola Galeone, raffigurante la Madonna col Bambino e santi [[Cosma e Damiano| Cosimo, Damiano]] e Antonio da Padova. L'altare, tipicamente barocco nelle forme, conserva la statua lignea della Santa del [[XVIII secolo]]; sulla sommità è collocato il dipinto della Presentazione di Maria al Tempio.
 
Gli ultimi ritrovamenti archeologici risalgono al settembre 2006<ref>{{cita news| url=http://www.ideanews.it/online/2006/settembre.htm| accesso=21 maggio 2012| titolo= Tomba messapica ritrovata durante lavori in una scuola di Ceglie - 13 settembre 2006}}</ref>, durante alcuni lavori di ristrutturazione presso via Toniolo, quando fu ritrovata una tomba familiare risalente alla seconda metà del [[IV secolo a.C.]], contenente cinque scheletri e un corredo funerario di numerosi manufatti, fra i quali cinture in bronzo e forme ceramiche ornamentali e legate alle funzioni nutrizionali, al 2008 durante i lavori di ristrutturazione del castello di proprietà comunale nell'atrio interno e al 2014 quando in via sant'Aurelia sono emerse le fondamenta di un tratto della cinta muraria interna di epoca messapica.
==== Altre strutture religiose ====
*Convento [[Congregazione della passione di Gesù Cristo|Padri Passionisti]]: qui giacciono le sacre spoglie di [[Sant'Aurelia Vergine e Martire]].
*Convento dei [[Frati Cappuccini]]: il convento era ubicato ove sorge oggi l'Ospedale Civile. Fu edificato nel 1566. Era costituito da 20 cellette e dalla chiesa di Santa Maria degli Angioli. La struttura fu abbattuta nel 1965.
*Convento delle [[Suore domenicane missionarie di San Sisto]].
*Chiesa (rurale) della Madonna della Grotta: è un'antichissima (IX secolo d.C.) chiesa in stile gotico, situata sulla vecchia strada che da Ceglie conduce a Francavilla Fontana. La facciata della chiesa è arricchita da un ampio rosone del quale rimane la ghiera esterna e da un campanile a vela. La chiesa versa in uno stato di abbandono.
*Chiesetta dell'Annunziata: chiesa in stile gotico del XIV secolo.
*Chiesa di [[San Lorenzo da Brindisi]].
*Chiesa di [[Demetrio di Tessalonica|San Demetrio]].
*Chiesa di [[Sant'Antonio Abate]](sconsacrata).
*Chiesa dell'Immacolata: è stata per anni sede dell'[[opera Don Guanella]].
 
* Un importante sito archeologico è l'abitato risalente al [[Paleolitico inferiore|Paleolitico Inferiore]] di Donna Lucrezia, tale sito scoperto attorno agli anni 90' non è stato mai oggetto di scavi, tuttavia le evidenze e reperti ritrovati casualmente hanno attirato l'attenzione degli studiosi che ne hanno analizzato l'estensione e i reperti definendolo come uno dei siti più grandi d'Europa.
===Piazze e Vie Principali===
I reperti principalmente emersi riguardano [[Fossile|fossili]] di ittioliti;
*'''Piazza [[Plebisciti del Regno d'Italia|Plebiscito]]'''. È considerata il centro cittadino ed il principale luogo d'incontro della comunità. L'aspetto attuale della piazza risale alla fine del [[XIX secolo]], quando fu edificata la Torre dell'Orologio, che spicca al centro della piazza. L'ultima importante riqualificazione è avvenuta negli [[Anni 1990|anni novanta]] del XX secolo quando l'intera area fu ripavimentata con basole di pietra e fu realizzato lo stemma civico con dei sampietrini. Durante il periodo estivo diviene insieme alle vie circostanti un'[[isola pedonale|area pedonale]] ed ospita la maggior parte degli eventi o manifestazioni estive.
* Importante ma mai soggetta ad operazioni di scavo è l'area archeologica presente nella [[Castelliere di San Pietro|Masseria di San Pietro]], dove è presente un [[Castelliere]] di importanti dimensioni che si presenta in buono stato, inoltre la zona è interessata da abitati di varie epoche storiche che negli anni 60' hanno restituito frammenti di ceramiche risalenti all'epoca ellenistica e ad epoche ancora precedenti;
*'''Piazza Sant'Antonio'''. La piazza è dedicata al santo patrono della città ed ospita un statua del santo. Su di essa si affaccia l'ufficio postale. In passato durante dei lavori sono stati rinvenuti dei resti archeologici, al di sotto della stessa c'è di un frantoio ipogeo.
* Varie necropoli di epoca romana e poi medioevale sono presenti e sparse per tutto l'agro, in particolare nella Masseria Campo d'Orlando; Masseria Genovese, contrada Conca di Scrina;
*'''Corso [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]]''' in dialetto cegliese ''a Cursìa'' (la Corsia). Funge da collegamento tra le due piazze principali, su di esso si affacciano varie attività commerciali. La via per tradizione è scelta come luogo del passeggio serale ed estivo.
* Vi sono inoltre 2 cripte basiliane con annesse chiese: La [[cripta di San Michele]] e la [[Chiesa della Madonna della Grotta (Ceglie Messapica)|cripta Madonna della grotta]], altre cripte e costruzioni rupestri erano presenti nella Masseria Le Croci e nella Masseria Scuolepie.
*'''Via San Rocco'''. La via funge da collegamento tra Piazza Sant'Antonio e slargo prospiciente la Chiesa di San Rocco. Sulla via oltre la Chiesa si affacciano il Teatro Comunale, la sede della [[Banca Popolare Pugliese]] (già Banca Popolare di Ceglie Messapico), il palazzo Agostinelli (residenza di [[Cataldo Agostinelli]]), ed altri palazzi. Inoltre a ridosso della via è presente una piccola area verde ed il monumento ai caduti. Anche questa via è caratterizzata dalla presenza di varie attività commerciali.
* In varie grotte dell'agro sono state trovate delle lucerne che attestano la frequentazione del sito in epoca ellenistica e romana prima che cristiana, riconoscendo in luoghi come la [[grotta di Montescotano]] o nelle [[Grotte di Montevicoli]] dei veri e propri luoghi di culto.
*'''Via Muri e Belvedere Monterrone'''. Via Muri è una delle strade prospicienti al centro storico, su di essa si affacciano i palazzi Vitale ed Antelmy. Il belvedere del Monterrone, attiguo a via Muri, è un terrapieno situato nella parte esterna dell'omonima porta medioevale, per le sue caratteristiche è un ottimo affaccio da cui è possibile osservare il panorama della [[Valle d'Itria]], ed i centri di [[Carovigno]], [[Cisternino]] ed [[Ostuni]]. Nel [[2012]] la via ed il belvedere sono stati oggetto di un progetto di riqualificazione, avente l'intento di creare una nuova [[isola pedonale|area pedonale]], che ha portato alla ripavimentazione con basole di pietra dell'intera area.
 
==== Specchie ====
[[File:Panorama dal belvedere Monterrone - Ceglie Messapica.jpg|thumb|center|1000px|Panorama dal Belvedere]]
[[File:Specchia Puledri - Ceglie Messapica.jpg|miniatura|[[Specchia (megalite)|Specchia]] Puledri]]
Nell'agro del comune di Ceglie Messapica e di quelli limitrofi sono presenti oltre 20 [[Specchia (megalite)|specchie]]<ref>{{cita news| url=http://www.ceglie.org/sa/sa_p_testo.php?x=5&idservizio=10007&idtesto=19&idfoto=&&nodo=nodo13|accesso=29 maggio 2014|titolo= Specchie - Comune di Ceglie Messapica}}</ref> che circondano l'abitato descrivendo una forma ellittica:
[[File:Specchia Castelluzzo - cinta di specchie Ceglie Messapica.jpg|thumb|Specchia Castelluzzo - cinta di specchie Ceglie Messapica]]
* Specchia Monte Pelusello,
* Specchia Galante
* [[Specchia Talene]] o Sardella
* Specchia Facciasquata o Di Lupi
* Specchia Castelluzzo o Miano
* Specchia Santa Lucia,
* Specchia Tarantina II,
* Specchia Gaetano Oliva,
* Specchia Puledri o di Vito Piccinno
* Specchia Capece,
* Specchia La Selva o Preziosa
* Specchia Cervarolo,
* Specchia Madonna della Grotta,
* Specchia Pezze di Ferro,
* Specchia Montefocaro,
* Specchia Virgilio o Casamassima
* Specchia San Paolo (distrutta),
* Specchia Sativa o Satia
* Specchia Foggia Vetere o del Convento Vecchio (ruderi)
* [[Specchia Tarantina]].
 
Inoltre vi sono altre Specchie isolate che si è ipotizzato fossero di avamposto rispetto a quelle sopra elencate<ref name="neglia"/> oppure punti di guardia lungo le vie della transumanza o comunque edifici di avvistamento fuori dalle mura, tra le varie troviamo:<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Giuseppe Magno|titolo=Storia di Ceglie Messapica}}</ref>
===Parchi e Aree Naturali===
*'''Villa Comunale'''. La villa comunale è stata la prima area verde creta a servizio della città, ha un'estensione di circa 3000 m<sup>2</sup>. Sorge nell'area antistante all'ospedale civile e a piazza della Repubblica, al suoi interno ospita l'ottocentesco Calvario e un monumento a [[San Francesco d'Assisi]], posto ai bordi della villa, dove un tempo iniziava la scalinata d'accesso al convento dei Cappuccini abbattuto nel [[1965]]. All'interno dell'area verde sono presenti varie varietà di piante tra le quali: [[Cedrus|cedri]], pini, [[Phoenix canariensis|palme]] e [[Quercus ilex|lecci]]; è inoltre presente un'area attrezzata e un [[parco giochi]].
*'''Villa Cento Pini'''. È l'area verde più grande all'interno della città con un'estensione di circa 9000 m<sup>2</sup>. L'alberatura dell'area è stata realizzata impiantando per la maggior parte alberi di pino e in minima parte alberi di leccio. All'interno della villa sono presenti un'area attrezzata, un parco giochi per bambini, 2 [[campi da tennis]] e una bocciofila.
*'''Aree naturali'''. A ridosso della città e nell'agro comunale esistono più aree pubbliche classificate come parchi o aree naturali. In particolare a ridosso della città sono presenti l'area denominata Bosco Insarti (zona a sud dell'abitato a ridosso della zona PEEP) e l'area naturale denominata Foggia Vetere (zona nord dell'abitato). Nell'agro invece sono presenti il parco comunale Pineta Ulmo, che ha un'estensione di circa 12 [[ettaro|ettari]], l'area naturale denominata Foggia di Sant'Anna e il parco provinciale di contrada Montecchie (14 ettari) al cui interno sono censiti 3 alberi monumentali.
 
* Specchia Giovannella
[[File:Foggia di Sant'Anna - Ceglie Messapica.jpg|thumb|center|750px|Foggia di Sant'Anna]]
* Specchia Carlo di Noi
* Specchia Spezzatarallo
* Specchia Monte Marcuccio
 
È da ritenere che le specchie, o almeno alcune, abbiano avuto anche una funzione sepolcrale. Ad esempio la specchia di Castelluzzo presenta una struttura architettonica a carattere difensivo, ma all'interno sono state ritrovate celle funerarie e frammenti di terrecotte. Sono strutture che si innalzano, in forma approssimativamente conica, per un'altezza che in alcuni casi può raggiungere anche i 15 – 20 [[Metro|m]]. Il termine "[[Specchia (megalite)|specchia]]" deriva dal latino ''Spĕcŭla, speculae'' col significato di: "altura"; "vedetta"; "osservatorio".
 
==== Reperti ====
Il rinvenimento in contrada Mesola a Ceglie di una [[metopa]] rappresenta una delle più importanti scoperte degli ultimi decenni nell'ambito della [[scultura ellenistica]] tarantina. L'attribuzione dei vari frammenti a un unico monumento funerario e la sua collocazione nell'area dell'antica Caelia ne fanno un unicum all'interno della documentazione disponibile sinora. L'attenzione per l'edilizia funeraria caratterizza la produzione artistica tarantina di età tardoclassica ed [[ellenistica]], con una progressiva crescita delle dimensioni e dell'impegno decorativo delle edicole erette sulle tombe delle famiglie appartenenti ai ceti emergenti della città. Questa produzione interessa in maniera molto minore anche altri insediamenti, come [[Eraclea (Magna Grecia)|Eraclea]], [[Canosa di Puglia|Canosa]], [[Brindisi]], oltre allo stesso territorio tarantino, indicando con chiarezza che la committenza e le officine di scultori si ubicavano nella stessa [[Taranto]]. Il materiale, però, proveniva certamente dall'esterno e l'area tra Ceglie e [[Ostuni]] sembra quella più probabile per la presenza in loco di banchi di pietra sedimentaria biancastra sfruttata per la decorazione architettonica sino all'[[XIX secolo|Ottocento]]. Non è quindi casuale il rinvenimento in questa zona del grande monumento funerario, l'unico decorato da sculture noto al di fuori di [[Taras (città antica)|Taranto]], e che segnala ulteriormente un rapporto preferenziale tra l'insediamento di tradizione messapica e la capitale [[Magna Grecia|magnogreca]], dipendente evidentemente anche da un sistema politico stabile. È probabile che in questo contesto sia maturata l'esigenza di adottare una tipologia tipicamente tarantina in un clima di forte omologazione culturale, utilizzando la disponibilità della pietra locale per costruire un ''[[naiskos]]'' su podio, destinato forse anche a un committente indigeno. La mancanza di elementi pertinenti all'ordine architettonico delle colonne non permette di accertare l'uso del [[Ordine corinzio|corinzio]] tarantino per basi e [[Capitello|capitelli]], ma è probabile comunque che il monumento possa essere contemporaneo alla prima diffusione di questo sistema decorativo; sulla base delle osservazioni stilistiche, in mancanza di altri elementi contestuali disponibili, si può proporre per il momento una datazione compresa tra la fine del IV e i primi decenni del III secolo a.C., in questo caso molto probabilmente entro il 280 a.C., considerando inoltre che la guerra romano-tarantina svoltasi tra il 282 e il 272 a.C. ha certamente ridisegnato integralmente il sistema dei rapporti e delle influenze nella Puglia centro-meridionale, ridimensionando il ruolo egemone di Taranto nella regione.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Assunta Cocchiaro|autore2=Isidoro Conte|autore3=Enzo Lippolis|titolo=Messapica Ceglie}}</ref>
 
=== Aree naturali ===
[[File:Foggia di Sant'Anna Ceglie Messapica.jpg|miniatura|L'area naturale foggia di Sant'Anna]]
* Villa Comunale,<ref>{{cita web|url=http://www.giardinidellapuglia.it/i-giardini/ceglie-messapica/|titolo=Ceglie Messapica villa comunale del Calvario|accesso=14 maggio 2016|dataarchivio=2 giugno 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160602124532/http://www.giardinidellapuglia.it/i-giardini/ceglie-messapica/|urlmorto=sì}}</ref> è stata la prima area verde creata a servizio della città, ha un'estensione di circa {{M|3000|u=m<sup>2</sup>}}<ref name="autogenerato1"/>. Sorge nell'area antistante all'ospedale civile e a piazza della Repubblica, al suoi interno ospita l'ottocentesco Calvario e un monumento a [[san Francesco d'Assisi]], posto ai bordi della villa, dove un tempo incominciava la scalinata d'accesso al convento dei Cappuccini abbattuto nel [[1965]]. All'interno dell'area verde sono presenti varie varietà di piante tra le quali: [[Cedrus|cedri]], pini, [[Phoenix canariensis|palme]] e [[Quercus ilex|lecci]]; è inoltre presente un'area attrezzata e un [[parco giochi]].
* Villa Cento Pini, è l'area verde più grande all'interno della città con un'estensione di circa {{M|9000|u=m<sup>2</sup>}}<ref name=autogenerato1 />. La villa fu inaugurata il 1º settembre 1975<ref>Gazzetta del Mezzogiorno 2 settembre 1975, pag. 15, ''Campi da Tennis a Ceglie''</ref>. Sorge in un'area che precedentemente alla realizzazione della villa era una depressione, chiamata localmente ''u patanar'', parzialmente riempita e livellata rispetto alle zone circostanti. L'alberatura dell'area è stata realizzata impiantando per la maggior parte alberi di pino e in minima parte alberi di leccio. All'interno della villa sono presenti un'area attrezzata, un parco giochi per bambini, due [[campi da tennis]] e una bocciofila<ref>{{cita web|url=http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=132|titolo=Villa dei Pini|accesso=16 febbraio 2016}}</ref>.
 
Le aree boschive o interessate dalla presenza di macchia mediterranea aventi maggiore estensione sono le seguenti:
 
* bosco di San Pietro (120 [[ettaro|ettari]] circa<ref name="autogenerato1" />);
* bosco e macchia di Montedoro (110 ettari);
* bosco e macchia di Facciasquata (100 ettari);
* bosco e macchia di Alfieri (41 ettari);
* bosco e macchia di Recupero;
* bosco e macchia di Tarturiello;
* macchia Abate Nicola (23 ettari);
* macchia di Seppunisi (18 ettari);
* macchia Fedele grande (44 ettari);
* macchia Carriero (7 ettari);
* bosco e macchia delle Montecchie (19 ettari);
* pineta Ulmo (11 ettari);
* bosco di Sacramento;
* macchia della Sardella (8 ettari);
* bosco di Casina Vitale (8 ettari);
* bosco e macchia d'Insarti (9 ettari);
* macchia di Selvaggi (2 ettari);
* macchia di Sumerano (27 ettari);
* macchia di Epicoco;
* macchia di Donno Santo.
 
[[File:Roverella monumentale nell'agro di Ceglie Messapica.JPG|miniatura|Roverella monumentale]]
Nel territorio di Ceglie sono presenti tre [[Pianta monumentale|alberi monumentali]] censiti dal corpo forestale dello Stato<ref>{{Cita web | url=http://www.molisealberi.com/regione-puglia-elenco-degli-alberi-monumentali-censiti-dal-c-f-s/|accesso=12 settembre 2014| titolo= elenco alberi monumentali Puglia - sito MoliseAlberi.com}}</ref>:
* [[Pistacia lentiscus]] L., circonferenza {{M|1.3|u=m}}; altezza {{M|8|u=m}}; località Masseria le Montecchie;
* [[Quercus pubescens]] Willd., circonferenza {{M|4.80|u=m}}; altezza {{M|19|u=m}}; località Masseria le Montecchie;
* [[Phyllirea]] variabilis L., circonferenza {{M|1.4|u=m}}; altezza {{M|10|u=m}}; località Masseria le Montecchie.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Ceglie Messapica}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Nella tabella si nota l'evoluzione del numero della popolazione residente a Ceglie dal [[2001]] al [[2012]].<ref>Dati aggiornati al [[31 dicembre]]. {{cita web|http://www.comuni-italiani.it/074/003/statistiche/recenti.html|accesso=18-5-2013}}</ref>
Al 31 dicembre [[2014]] nel territorio comunale si registra la presenza di 461<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2014/index.html|accesso=2 febbraio 2016|titolo=dati DEMO ISTAT cittadini stranieri 2014|dataarchivio=26 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191026080159/http://demo.istat.it/str2014/index.html|urlmorto=sì}}</ref> stranieri regolari (182 maschi e 279 femmine), pari circa allo 2,3% della popolazione cegliese. Per quanto riguarda la suddivisione per paese d'origine degli stranieri, i dati sono sempre riferiti al 31 dicembre [[2014]], si evince che sono presenti (si riportano paese d'origine e numero individui per le nazionalità più consistenti):
 
* [[Romania]]: 266
* [[Gran Bretagna]]: 60
* [[Albania]]: 29
* [[Macedonia del Nord]]: 29
* [[Marocco]]: 20
 
=== Lingue e dialetti ===
{| class="wikitable sortable"
{{Vedi anche|Dialetti della Puglia}}
|-
[[File:Dialetto cegliese.jpg|miniatura|Dove è parlato il dialetto cegliese]]
!Anno || Residenti || Variazione
|-
| align=right | '''[[2001]]''' || 21.318 || align=right |
|-
| align=right | '''[[2002]]''' || 20.940 || align=right | -1,8%
|-
| align=right | '''[[2003]]''' || 20.864 || align=right | -0,4%
|-
| align=right | '''[[2004]]''' || 20.732 || align=right | -0,6%
|-
| align=right | '''[[2005]]''' || 20.751|| align=right | 0,1%
|-
| align=right | '''[[2006]]''' || 20.678 || align=right | -0,4%
|-
| align=right | '''[[2007]]''' || 20.668|| align=right | -0,1%
|-
| align=right | '''[[2008]]''' || 20.706|| align=right | 0,2%
|-
| align=right | '''[[2009]]''' || 20.671 || align=right | -0,2%
|-
| align=right | '''[[2010]]''' || 20.690 || align=right | 0,1%
|-
| align=right | '''[[2011]]''' || 20.209 || align=right | -2,3%
|-
| align=right | '''[[2012]]''' || 20.639 || align=right | 2,1%
|}
 
Il dialetto parlato a Ceglie Messapica è «un idioma irto e arcaico, chiuso in un'enclave, o meglio al discrimine tra diverse aree linguistiche [...] sicché ha goduto nel tempo di una propria insularità che l'ha preservato da contaminazioni massificanti e imbastardimenti consumistici»<ref>[http://www.bpp.it/Apulia/html/archivio/1992/I/art/R92I022.html Albarosa Macrí Tronci].</ref>. I vocaboli usati sono nella maggioranza tarantini, ma la sua cadenza rimanda molto spesso ai dialetti pugliesi della fascia centrale. Nonostante una quasi coincidenza col vocabolario tarantino, si trovano anche vocaboli condivisi con tale fascia: ne sono un esempio i pronomi dimostrativi, cusse (questo) e cudde (quello), a differenza del tarantino che li indica con quiste (questo) e quidde (quello).
=== Etnie e minoranze straniere ===
I dialetti dei piccoli centri limitrofi di [[San Michele Salentino]] e [[Villa Castelli]]<ref>{{Cita libro|autore=A. G. Chirulli|titolo=Vocabolario del dialetto di Villa Castelli|editore=Martina Franca, Edizioni Pugliesi, 2005}}</ref> derivano direttamente dal cegliese, per cui ne conservano moltissime assonanze e similitudini (le due cittadine furono infatti fondate da contadini e coloni cegliesi ivi trapiantatisi secoli or sono) soprattutto quello castellano.
 
=== Religione ===
Al [[31 dicembre]] [[2011]] nel territorio comunale si registra la presenza di 352<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str20111009/index.html|accesso=17-5-2013| titolo= dati DEMO ISTAT cittadini stranieri 2011}}</ref> stranieri regolari (133 maschi e 219 femmine), pari circa allo 1,7% della popolazione cegliese. Per quanto riguarda la suddivisione per paese d'origine degli stranieri gli ultimi dati disponibili risalgono al [[31 dicembre]] [[2008]]<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2008/index.html|accesso=17-5-2013| titolo= dati DEMO ISTAT cittadini stranieri 2008}}</ref> quando erano censiti 200 stranieri così suddivisi (si riportano le nazionalità più consistenti):
La [[religione]] più diffusa sul territorio è il [[Cristianesimo]] nella [[Chiesa cattolica|confessione cattolica]]. Risalgono all'età medioevale le prime tracce storiche di tipo religioso rinvenute nel territorio comunale e manifestano la presenza di comunità legate sia al culto di tipo romano sia greco-bizantino. In particolare sono presenti nel territorio comunale una [[Cripta di San Michele|cripta basiliana all'interno della grotta di S. Michele]], in cui, grazie agli affreschi di chiara influenza bizantina e ai resti rinvenuti, è stato possibile stabilire la frequentazione della cavità da parte dei [[Monaci basiliani|monaci bizantini basiliani]] già nell'[[VIII secolo]]. Oltre alla cripta altre strutture religiose di chiara origine medioevale sono la chiesa della Madonna della Grotta, la chiesa dell'Annunziata e l'abbazia di Sant'Anna. Nel corso dei secoli sono state costruite chiese, cappelle votive e piccole edicole per rafforzare e tener viva la religiosità cittadina. Attualmente Ceglie rientra nella giurisdizione episcopale della [[Diocesi di Oria]] e venera il patrono sant'Antonio da Padova e i compatroni san Rocco da Montpellier e sant'Anna. Ceglie ospita inoltre le spoglie di sant'Aurelia vergine e martire<ref>{{cita web|url=http://www.passionistceglie.altervista.org/passionistceglie/S._Aurelia.html|accesso=22 agosto 2014|titolo=Sant'Aurelia-Comunità Passionisti di Ceglie Messapica}}</ref>.<br />
* [[File:Flag of Romania.svg|20px]] [[Romania]]: 105
Il territorio comunale è suddiviso in quattro parrocchie<ref>{{cita web|url=http://www.diocesidioria.it/ee2/index.php/parrocchie/category/ceglie_messapica|accesso=22 agosto 2014|titolo=Parrocchie Ceglie Messapica-Diocesi di Oria|dataarchivio=26 agosto 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140826115758/http://www.diocesidioria.it/ee2/index.php/parrocchie/category/ceglie_messapica|urlmorto=sì}}</ref>.
* [[File:Flag of the United Kingdom.svg|20px]] [[Gran Bretagna]]: 36
* [[File:Flag of Albania.svg|20px]] [[Albania]]: 23
* [[File:Flag of Macedonia.svg|20px]] [[Repubblica di Macedonia|Macedonia]]: 20
* [[File:Flag of Germany.svg|20px]] [[Germania]]: 15
* [[File:Flag of the People's Republic of China.svg|20px]] [[Cina]]: 12
 
===Religione===
La [[religione]] più diffusa sul territorio è il [[Cristianesimo]] nella [[Chiesa cattolica|confessione cattolica]]. Risalgono all'ètà mediovale le prime tracce storiche di tipo religioso rinvenute nel territorio comunale e manifestano la presenza di comunità legate sia al culto di tipo romano che greco-bizantino. In particolare sono presenti nel territorio comunale una Cripta basiliana all'interno della grotta di S. Michele, in cui, grazie agli affreschi di chiara influenza bizantina e ai resti rinvenuti, è stato possibile stabilire la frequentazione della cavità da parte dei [[Monaci basiliani|monaci bizantini basiliani]] già nell’[[VIII secolo]]. Oltre alla cripta altre strutture religiose di chiara origine medioevale sono la Chiesa Madonna della Grotta, la chiesa dell'Annunziata e l'abbazia di Sant'Anna. Nel corso dei secoli sono state costruite chiese, cappelle votive e piccole edicole per rafforzare e tener viva la religiosità cittadina. Attualmente Ceglie rientra nella giurisdizione episcopale della Diocesi di Oria e venera il patrono sant'Antonio da Padova e i compatroni san Rocco da Montpellier e sant'Anna. Ceglie ospita inoltre le spoglie di sant'Aurelia vergine e martire.
Il territorio comunale è suddiviso in quattro parrocchie.
 
Tra le minoranze religiose vi sono i [[Testimoni di Geova]], che hanno anche un proprio luogo di culto e, come diretta conseguenza dell'immigrazione alcuni [[ortodossi]].
 
=== Tradizioni e folclore ===
Le feste patronali celebrano:
==== Giovedì di settembre ====
Particolarmente sentita dagli abitanti è la festa dei "giovedì di settembre". Più che una festa vera e propria si tratta di un'usanza ereditata dalle civiltà contadine del passato; difatti queste "feste" si svolgono nelle campagne, tra amici, dove si mangia, si beve, si balla e si cantano canzoni popolari fino a tarda notte. Sconosciuto è il motivo per cui quest'usanza esiste, anche se la spiegazione più verosimile è che veniva usata come pretesto per consumare il vino "vecchio" e svuotare i ''[[capasone|capasoni]]'' per far posto al vino "nuovo".
 
* [[Antonio da Padova|Sant'Antonio da Padova]],<ref>''Uno sguardo su Ceglie nella prima metà del '700 …'' di Gallone Gianfranco pag. 130 (relazione dell'arciprete) cit.: ''...In questa Terra vi sono tre feste, una del glorioso Sant'Antonio da Padova protettore...''</ref> il 13 Giugno;
====Scascia Pignata (La pentolaccia)====
Tradizionalmente avviene la domenica dopo carnevale. Attualmente viene mantenuta la tradizione dai commercianti di Corso Garibaldi. I bambini vestiti in maschera e bendati, con un bastone lungo tentano di rompere delle pignate piene di caramelle e canditi.
 
* [[Anna (madre di Maria)|Sant'Anna]]<ref>''Uno sguardo su Ceglie nella prima metà del '700 …'' di Gallone Gianfranco pag. 47 (processione con simulacri) cit.: ''Processione con simulacro di Sant'Anna... introdotta da 30 anni in qua, nel quale tempo si fece la statua (nella nota n.57 si specifica 1717)''</ref> il 26 Luglio;
==== Quaremma ====
* [[San Rocco]]<ref>{{Cita news|url=http://www.affaritaliani.it/puglia/il-culto-di-san-rocco-a-ceglie-messapica.html|titolo=Affaritaliani.it -Il culto di San Rocco a Ceglie Messapica|accesso=9 giugno 2015|citazione=''...16 agosto del 1771 come prima volta in cui si porta in processione la statua di San Rocco... i rappresentanti della comunità, eleggono con voto segreto San Rocco come Compatrono di Ceglie Messapica. Il Capitolo accoglie la richiesta ed il 10 novembre dello stesso anno vota anch'esso a scrutinio segreto eleggendo San Rocco Compatrono della città''|dataarchivio=4 ottobre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151004000315/http://www.affaritaliani.it/puglia/il-culto-di-san-rocco-a-ceglie-messapica.html|urlmorto=sì}}</ref> il 16 agosto;
Pupazzo tradizionale rappresentante una vecchina che fa il fuso con appesa una collana formata da 7 taralli. Il fantoccio si appende per le strade a inizio quaresima e ogni settimana si toglie un tarallo fino a quando terminati i taralli si festeggia la fine della quaresima incendiando il fantoccio.
 
Feste minori sono quelle legate a [[Antonio abate|Sant'Antonio Abate]], chiamato volgarmente a Ceglie "San Antonio di Vienna", il 17 Gennaio, con sagra e benedizione degli animali. Un tempo molto sentita era la festa di [[Maria (madre di Gesù)|Sant'Annunziata]] e l'antica festa della Madonna della Grotta, un tempo la festa principale, festeggiata la terza domenica di Maggio e poi dal 15 al 18 Agosto, le cui fonti la fanno risalire a prima del 1473. La grande festa con annessa fiera fu bandita dalle [[Eversione dell'asse ecclesiastico|leggi eversive del 1866]].<br />Durante il periodo pasquale in città si svolgono i riti della [[Settimana Santa]] che includono le processioni della [[Domenica delle Palme]], il pellegrinaggio ai Sepolcri e la processione dei Misteri, risalenti alla prima metà del 1700<ref>''Processioni devozionali e con simulacri'' pagg. 46 e 47 ''Uno sguardo su Ceglie nella prima metà del '700 - La Relazione dell'Arciprete Donato M. Lombardi''</ref>.
==Cultura==
===Istruzione===
====Biblioteca – Pinacoteca====
La Biblioteca Pinacoteca [[Emilio Notte]] è allocata al piano terra del settecesco Palazzo Alegretti, nei pressi della piazza Vecchia. La Biblioteca pubblica possiede testi e libri che riguardano la città di Ceglie, alcune pubblicazioni del poeta locale Pietro Gatti e una numerosi testi donati alla città dal matematico [[Cataldo Agostinelli]]. La Pinacoteca ospita alcune opere<ref>http://www.gam-emilionotte.it/opere/opere.htm opere del pittore Emilio Notte conservate nella pinacoteca di Ceglie </ref> dell'artista Emilio Notte, tra le quali l'opera la “Crocefissione”, inoltre da alcuni anni viene organizzata al suo interno la mostra concorso dedicata all'artista<ref> http://associazioneemilionotte.blogspot.it/</ref>
 
Un'altra tradizione molto sentita, ereditata dalla civiltà contadina, è quella della festività popolare dei "Giovedì di settembre", una tradizione attestata da fonti scritte dal 1812<ref>{{Cita news|url=http://www.affaritaliani.it/puglia/i-gioved-di-settembre.html|titolo=I Giovedì di settembre|pubblicazione=[[Affaritaliani.it]]|data=6 settembre 2012|accesso=13 gennaio 2016|dataarchivio=4 febbraio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160204011043/http://www.affaritaliani.it/puglia/i-gioved-di-settembre.html|urlmorto=sì}}</ref> ma sicuramente antecedente.
====Scuole====
L'istruzione di primo grado a Ceglie è offerta da 2 istituti comprensivi, di circa 800 alunni, suddivisi in vari plessi scolastici. Fino al [[2011]], anno in cui è avvenuta la riorganizzazione degli istituti dell'istruzione primaria, Ceglie contava 2 circoli didattici, [[De Amicis]] e [[Giovanni Bosco]], per il coordinamento delle scuole elementari e materne e una [[scuola media inferiore]] intitolata a [[Giovanni Pascoli]]. È inoltre presente la Scuola Elementare e Materna privata intitolata al "Sacro Cuore di Gesù" retta dalle [[Suore domenicane missionarie di San Sisto]].
 
* Alle varie feste religiose si aggiunge il '''''Festival dei Giochi Tradizionali''','' il festival ha cadenza annuale e si svolge durante i mesi estivi con varie manifestazioni anche durante l'inverno. Il Festival nasce nel 2005 con due scopi principali: il primo, quello di recuperare le tradizioni e i giochi di strada che i bambini svolgevano anticamente per intrattenersi; il secondo scopo è indirizzato alla promozione di un gioco consapevole e divertente oppenendosi alle pratiche del gioco-scommesse ed in particolare come sensibilizzazione verso il problema della Ludopatia. Durante l'anno, l'organo organizzatore chiamato ''Casarmonica'' viene invitato in varie località pugliesi per riproporre alcuni giochi che vengono svolti nell'edizione estiva.
L'istruzione di secondo grado è offerta dall'I.I.S.S. "[[Cataldo Agostinelli]]"<ref>{{cita web|url=http://www.istitutoagostinelli.it/index.php?lang=it|titolo=Il sito dell'IISS ''C. Agostinelli''|accesso=12/05/2013}}</ref>.
* La '''''Festa della Scascia Pignata''''' è il nome dell'evento che si svolge durante il periodo di carnevale, il nome nasce dal termine dialettale cegliese per indicare il gioco della [[pentolaccia]], tale gioco si lega alla tradizione Carnevalesca. Fu organizzato in maniera autonoma per la prima volta nel 2002 nel Corso Garibaldi, qui bambini e adulti si misurano in squadre per distruggere con un bastone la "pignatta", il contenitore di terracotta all'interno del quale vengono inseriti dolciumi vari.
L'istituto nato nel 2000 per popolazione scolastica è uno dei maggiori della provincia ed offre un'offerta formativa molto variegata, infatti la scuola conta 6 diversi indirizzi didattici:
*[[Liceo Classico]];
*[[Liceo Scientifico]], indirizzo tradizionale;
*[[Istituto_professionale#Istituto_professionale_per_i_servizi_alberghieri_e_la_ristorazione|Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e la Ristorazione]];
*[[Istituto_professionale#Istituto_professionale_per_produzione_industriale_e_artigianale|Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato]];
*Istituto Professionale per i Servizi Sociali;
*Istituto Tecnico Commerciale;
 
== Cultura ==
====Università e corsi post diploma====
La cittadina vanta il riconoscimento regionale di ''città d'arte e terra di gastronomia''.<ref>{{Cita web|url=https://www.viaggiareinpuglia.it/at/146/localita/4388/it/Ceglie-Messapica?filtroMicroesperienzeRAArray=AUTENTICO&microes=si|titolo=Portale turistico Regione Puglia, scheda Ceglie Messapica}}</ref>
Ceglie ospita una sede distaccata del conservatorio statale [[Tito Schipa]] di Lecce.
=== Istruzione ===
==== Scuole ====
L'istruzione di primo grado a Ceglie è offerta da 2 istituti comprensivi<ref>{{cita web|url=http://www.deamicisceglie.gov.it/|titolo=Il sito del 1° Istituto Comprensivo Statale De Amicis di Ceglie Messapica|accesso=7 dicembre 2013|dataarchivio=10 dicembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141210065145/http://www.deamicisceglie.gov.it/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.secondoistitutocomprensivostataleceglie.it/index.html|titolo=Il sito del 2° Istituto Comprensivo Statale di Ceglie Messapica|accesso=7 dicembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130726182028/http://www.secondoistitutocomprensivostataleceglie.it/index.html|dataarchivio=26 luglio 2013|urlmorto=sì}}</ref>, di circa 800 alunni, suddivisi in vari plessi scolastici. Fino al [[2011]], anno in cui è avvenuta la riorganizzazione degli istituti dell'istruzione primaria, Ceglie contava 2 circoli didattici, [[Edmondo De Amicis]] e [[Giovanni Bosco]], per il coordinamento delle scuole elementari e materne e una [[scuola media inferiore]] intitolata a [[Giovanni Pascoli]]. È inoltre presente la Scuola Elementare e Materna privata intitolata al "Sacro Cuore di Gesù" retta dalle [[Suore domenicane missionarie di San Sisto]].
 
L'istruzione di secondo grado è offerta dall'I.I.S.S. "[[Cataldo Agostinelli]]"<ref>{{cita web|url=http://www.istitutoagostinelli.gov.it/|titolo=Il sito dell'IISS ''C. Agostinelli''|accesso=27 aprile 2018|4=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180428094230/http://www.istitutoagostinelli.gov.it/|dataarchivio=28 aprile 2018|urlmorto=sì}}</ref>.
Ceglie è sede della Centro Internazionale di Gastronomia Mediterranea. Il centro nato nell'ambito del progetto IN.C.O.ME finanziato con fondi europei degli INTERR GRECIA-ITALIA 2000/2006 e 2007/2013 si pone l'obbiettivo creare la prima scuola di Alta cucina completamente dedicata alla tipicità e, con in più, di tipo Mediterraneo<ref> http://www.ansa.it/terraegusto/notizie/rubriche/inbreve/2013/03/18/Iscrizioni-gratuite-Scuola-cucina-pasticceria-Ceglie-Messapica_8420804.html </ref>. La scuola nel 2009 ha offerto un primo corso di studi programmato e diretto dall'[[Università di Bari]] – Facoltà di Agraria<ref> Bilancio di mandato Aprile 2005- Marzo 2010 a cura dell'amministrazione comunale</ref>. Per il [[maggio]] [[2013]] sono stati organizzati nuovi corsi didattici, in particolare di cucina e pasticceria mediterranea a cura chefs ed eperti gastronomici.
L'istituto nato nel 2000 per popolazione scolastica è uno dei maggiori della provincia e offre un'offerta formativa molto variegata, infatti la scuola conta 6 diversi indirizzi didattici:
* [[Liceo Classico]];
* [[Liceo Scientifico]], indirizzo tradizionale;
* [[Istituto professionale#Istituto professionale per i servizi alberghieri e la ristorazione|Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e la Ristorazione]];
* [[Istituto professionale#Istituto professionale per produzione industriale e artigianale|Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato]];
* Istituto Professionale per i Servizi Sociali;
* Istituto Tecnico Commerciale;
 
==== MuseoUniversità ====
Ceglie ospita una sede distaccata del conservatorio statale [[Tito Schipa]] di Lecce<ref>{{Cita web|url=http://www.conservatoriolecce.it/index.php?option=com_content&view=article&id=498&Itemid=196|titolo=Conservatorio di Lecce - Sede Distaccata Ceglie Messapica|accesso=30 gennaio 2016}}</ref>.
Il museo, centro di documentazione archeologica<ref>{{ Cita web |url=http://egov.hseweb.it/ceglie/sa/sa_p_testo.php?x=90a6973b7df4cd3c66c641213fdaa6b8&idservizio=10008|accesso=13-5-2013|titolo= sito Centro Documentazione Archeologica - Comune di Ceglie Messapica}}</ref>, cittadino ha sede in via Enrico de Nicola. Ospita la mostra “Messapica Ceglie” organizzata dall'amministrazione comunale, dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia e con la collaborazione scientifica dell’[[Università di Lecce]]. La mostra comprende alcuni dei numerosi reperti archeologici ( [[trozzella|trozzelle messapiche]], corredi funerari, iscrizioni ed [[epigrafe| epigrafi]] e monete) rinvenuti nel territorio comunale che spaziano dalla [[Preistoria]] all’[[età ellenistica]] corredati da documentazioni e cartografie riguardanti le attività di scavo effettuate negli ultimi decenni a Ceglie. Inoltre un ampio settore è dedicato al sistema difensivo della città di epoca messapica, costituito da cinte murarie, localmente note come "Paretoni" e Specchie. All'interno è presente anche il calco della Tana delle Iene, cavità carsica scoperta nel [[2000]] in cui furono rinvenuti alcuni resti dell'età [[Paleolitico Inferiore Medio]].
 
Ceglie era sede del Centro Internazionale di Gastronomia Mediterranea<ref>{{cita web| url=http://www.medcookingschool.com/| accesso= 2 marzo 2013| titolo= il sito ufficiale della scuola}}</ref>, denominato Med Cooking School, che aveva sede nell'ex convento dei Domenicani nel Centro medioevale della città.
=== Blog ===
Negli anni si è sviluppata una fervente attività di blogging cittadino che hanno come argomento vita cittadina, cronaca, politica, eventi, rassegne, sport, teatro e poesia, tutti incentrati sulla cittadina messapica.
 
=== MediaBiblioteca – Pinacoteca ===
La Biblioteca Pietro Gatti e la Pinacoteca [[Emilio Notte]] sono allocati in due distinte ali del Castello Ducale.
Music Italia TV, Radio Ceglie, Radio Stella.
 
La '''Biblioteca''' comunale intitolata<ref>Delibera Consiglio Comunale n.9 del 29-03-2016 "INTITOLAZIONE DELLA BIBLIOTECA COMUNALE AL POETA CONCITTADINO PIETRO GATTI"</ref> al poeta dialettale cegliese possiede testi e libri che riguardano la città di Ceglie, alcune pubblicazioni del poeta e numerosi testi da lui donati e il lascito (manoscritti, documenti e libri) del matematico [[Cataldo Agostinelli]]<ref>{{Cita web| url=http://ceglieplurale.it/la-storia-delle-biblioteche-a-ceglie-332.html| titolo= La storia delle biblioteche a Ceglie - Ceglie Plurale}}</ref>. Il patrimonio librario si può quantificare in quasi {{formatnum:16000}} testi<ref>{{cita web|url=http://www.cegliesistemagustodarte.it/biblioteca|titolo=Sito ufficiale sistema museale Ceglie Messapica denominato '''Sistema Gusto d'Arte''', sezione Biblioteca|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170211081443/http://www.cegliesistemagustodarte.it/bibliotecagatti|dataarchivio=11 febbraio 2017}}</ref>.
=== TV ===
Nella seconda edizione di [[MasterChef_Italia|MasterChef]] Ceglie è stata scelta come città per lo svolgimento della quinta prova in esterna. Ceglie Messapica viene definita da uno dei conduttori Tempio della Cucina Pugliese. Durante lo svolgimento della prova i concorrenti hanno preparato alcuni dei piatti tipici della gastronomia cegliese tra i quali le orecchiette al pomodoro fresco e basilico, fave e cicorie, grano pesto al ragù di carne ed infine le braciole di carne al sugo.
 
La '''Pinacoteca''' Emilio Notte ospita alcune opere dell'artista futurista di origine cegliese donate dallo stesso alla civica amministrazione, tra le quali l'opera la "Crocefissione"<ref>{{cita web|url=http://www.cegliesistemagustodarte.it/pinacoteca|titolo=Sito ufficiale sistema museale Ceglie Messapica denominato '''Sistema Gusto d'Arte''', sezione Pinacoteca|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170211081412/http://www.cegliesistemagustodarte.it/pinacotecanotte|dataarchivio=11 febbraio 2017}}</ref>.
===Cinema===
Nel [[1979]], presso la discoteca "Io Valentino", furono girate alcune scene del film ''"[[L'infermiera di notte]]"'', con [[Gloria Guida]] che canta e balla e d.j. d'eccezione l'attore [[Lucio Montanaro]].
 
=== Musei ===
Nel [[2011]], presso la stazione ferroviaria sono state girate alcune scene del film ''"[[100 metri dal paradiso]]"'', con [[Giulia Bevilacqua]], [[Giorgio Colangeli]], [[Jordi Mollà]], [[Domenico Fortunato]] per la regia di [[Raffaele Verzillo]].
[[File:Ceramica Messapica - Centro Documentazione Archeologica Ceglie Messapica.jpg|miniatura|Ceramica Messapica - Centro Documentazione Archeologica Ceglie Messapica]]
Il museo comunale MAAC<ref>{{cita web|url=http://www.cegliesistemagustodarte.it/maac|titolo=Sito ufficiale sistema museale Ceglie Messapica denominato "Sistema Gusto d'Arte", sezione MAAC|accesso=8 febbraio 2017|dataarchivio=11 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170211075947/http://www.cegliesistemagustodarte.it/maac|urlmorto=sì}}</ref>, Museo Archeologico e di Arte Contemporanea è allocato nei locali ''Ex OMNI'' in via [[Enrico De Nicola]].
Il museo è strutturato su tre livelli, al piano terra rialzato è presente il Museo Archeologico<ref>{{cita web|url=http://www.cegliesistemagustodarte.it/museoarcheologico|titolo=Sito ufficiale sistema museale Ceglie Messapica denominato "Sistema Gusto d'Arte", sezione museo archeologico|urlmorto=no |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20170211081349/http://www.cegliesistemagustodarte.it/museo_archeologico|dataarchivio=11 febbraio 2017}}</ref> ex ''Centro di Documentazione Archeologica'' comunale e al piano primo il Museo di Arte Contemporanea che ospita le opere che nelle varie edizioni hanno partecipato al concorso nazionale Emilio Notte<ref>{{cita web|url=https://associazioneemilionotte.blogspot.it/|titolo=Associazione Nazionale Emilio Notte, Concorso Emilio Notte}}</ref>.
Il MAAC è stato riaperto al pubblico nel maggio 2016<ref>{{cita news|url=http://www.valleditrianotizie.it/it/ceglie-messapica/2016/05/10/ceglie-messapica-inaugurato-il-maac-museo-archeologico-e-di-arte-contemporanea-il-video-servizio/|titolo=Ceglie Messapica, inaugurato il MAAC Museo Archeologico e di Arte Contemporanea|accesso=14 giugno 2016|dataarchivio=17 giugno 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160617082800/http://www.valleditrianotizie.it/it/ceglie-messapica/2016/05/10/ceglie-messapica-inaugurato-il-maac-museo-archeologico-e-di-arte-contemporanea-il-video-servizio/|urlmorto=sì}}</ref> dopo lavori di restauro della struttura realizzati nell'ambito di un progetto finanziato con fondi europei che ha aveva il fine di rimodulare e riorganizzare l'offerta dell'intero sistema museale cegliese denominato "Sistema Gusto d'Arte".
 
Il museo archeologico, centro di documentazione archeologica<ref>{{ Cita web |url=http://egov.hseweb.it/ceglie/sa/sa_p_testo.php?x=90a6973b7df4cd3c66c641213fdaa6b8&idservizio=10008|accesso=13 maggio 2013|titolo= sito Centro Documentazione Archeologica - Comune di Ceglie Messapica}}</ref> ospita la mostra "Messapica Ceglie" organizzata dall'amministrazione comunale, dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia e con la collaborazione scientifica dell'[[Università di Lecce]]. La mostra comprende alcuni dei numerosi reperti archeologici ([[trozzella|trozzelle messapiche]], corredi funerari, iscrizioni ed [[epigrafe|epigrafi]] e monete) rinvenuti nel territorio comunale che spaziano dalla [[Preistoria]] all'[[età ellenistica]] corredati da documentazioni e cartografie riguardanti le attività di scavo effettuate negli ultimi decenni a Ceglie. Inoltre un ampio settore è dedicato al sistema difensivo della città di epoca messapica, costituito da cinte murarie, localmente note come "Paretoni" e Specchie. All'interno del museo inoltre sono presenti anche il calco della ''Tana delle Iene'', cavità carsica scoperta nel [[2000]] in cui furono rinvenuti alcuni resti dell'età [[Paleolitico Inferiore Medio]] e un settore espositivo dedicato alle asce [[Neolitico|neolitiche]] rinvenute nel territorio comunale<ref>{{cita web|url=https://archeoclubceglie.blogspot.it/2014/07/le-asce-in-pietra-levigata-del-neolitico.html|titolo=Le asce in pietra levigata del Neolitico|accesso= 14 giugno 2016}}</ref>.
===Dialetto===
 
[[File:Dialetto cegliese.jpg|thumb|right|Dove è parlato il dialetto cegliese]]
=== Media ===
Music Italia TV, Video M Italia, Radio Ceglie, Radio Stella.<br />
 
Si tiene a Ceglie Messapica dall'agosto 2018 la kermesse del giornale [[affaritaliani.it]] La Piazza condotta dal direttore della testata [[Angelo Maria Perrino]].
 
Alla città di Ceglie Messapica è dedicata la sinfonia "I Messapi" scritta e diretta nel 2015 dal colonnello dei [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]] Maestro Vincenzo Borgia, già direttore della banda dell'Arma, in memoria del popolo che fondò la cittadina.
 
Trovandosi in una zona di "confine" (confinante con la provincia di Taranto, poco distante da quella di Bari) il dialetto di Ceglie Messapica viene definito un dialetto di transizione, pur facendo parte dei [[dialetti italiani meridionali]] e non dei [[dialetti italiani meridionali estremi]]. Nonostante una quasi totale coincidenza col vocabolario tarantino, si trovano anche vocaboli baresi, ne sono un esempio i pronomi dimostrativi, cusse (questo) e cudde (quello), a differenza del tarantino che li indica con quiste (questo) e quidde (quello); elementi baresi e lucani si riscontrano anche nella declinazione dei verbi.
I dialetti dei piccoli centri limitrofi di San Michele Salentino e Villa Castelli derivano direttamente dal cegliese, per cui ne conservano moltissime assonanze e similitudini (le due cittadine furono infatti fondate da contadini e coloni cegliesi ivi trapiantatisi secoli or sono) soprattutto quello castellano.
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=== Cucina ===
Tra i prodotti della cucina cegliese<ref>{{Cita web|url=http://www.tipicipuglia.it |titolo=Il sito che elenca i prodotti tipici della Puglia, comune per comune|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090224171147/http://www.tipicipuglia.it/ |data=24 febbraio 2009}}</ref> troviamo il [[Biscotto di Ceglie|biscotto cegliese]] e il panino cegliese.
 
==== Melanzane con l'aglio in culo ====
[[File:Biscotto di Ceglie.jpg|thumb|left|Biscotto di Ceglie Messapica - Presidio Slow Food]]
Questa antica ricetta contadina si differenzia dalle comuni [[melanzane ripiene]] per la preparazione e cottura oltre che per l'impiego dell'aglio e del pecorino.<ref>{{Cita web|url=https://www.bonculture.it/stili-di-vita/cucina/tra-le-ricette-di-chef-bricius-il-ricordo-delle-melanzane-con-laglio-in-co-di-nonna-menga-la-marescialla/|titolo=Il ricordo delle melanzane con l'aglio in culo di Nonna Menga la Marescialla}}</ref>
La cittadina vanta un'affermata tradizione gastronomica che, dagli [[anni 1950|anni cinquanta]], gli ha procurato diversi riconoscimenti, soprattutto nell'ambito della gelateria, della pasticceria e dei prodotti da forno.
La città e tutto il territorio sono disseminati da numerosi ristoranti, molti dei quali sono di notevole caratura e annoverati dalle migliori guide gastronomiche. Sono presenti anche un Istituto Alberghiero e una Scuola Internazionale di Gastronomia, dove si formano e si specializzano nuovi talenti della cucina.
 
==== Focaccia Cegliese ====
Tra i prodotti maggiormente apprezzati troviamo il [[Biscotto di Ceglie|biscotto cegliese]] e il panino cegliese.
Il prodotto si differenzia dalla [[focaccia barese]] poiché chiusa e ripiena, tipicamente condita con cipolla, pomodori e [[ricotta forte]], la preparazione del prodotto si è diffusa poi nelle città limitrofe.
==== Biscotto Cegliese ====
Il "[[Biscotto di Ceglie]]", {{Citazione necessaria|è candidato al riconoscimento di prodotto tipico DOP}}, è riconosciuto come "[[Slow Food|Presidio Slow Food]]" e come [[Prodotti agroalimentari tradizionali italiani|prodotto agroalimentare tradizionale (P.A.T.)]].
Si tratta di un pasticcino a base di mandorle tostate, con marmellata di amarene e limone, ricoperto con una glassa a base di zucchero e cacao (''u scilepp''). Per la sua realizzazione sono impiegate mandorle di produzione locale, di una varietà chiamata "cegliese" contraddistinta dal guscio semiduro. In passato, i biscotti cegliesi erano prodotti dalle famiglie contadine in occasione delle feste importanti e dei banchetti nuziali.
 
==== PaninoBiscotto Cegliesecegliese ====
[[File:Biscotto di Ceglie.jpg|miniatura|Biscotto di Ceglie Messapica]]
L'invenzione del panino cegliese viene attribuita a Vincenzo Zito (Bottegaio di generi alimentari) che per primo commercializzo il panino con la sua originale ricetta. Si tratta di un panino (rosetta o pagnotta) farcito con tonno e olio d'oliva extravergine brindisino, giardiniera, fette di provolone stagionato e piccante, capperi dissalati e fette di mortadella.
Il "[[Biscotto di Ceglie]]", è riconosciuto come "[[Slow Food|Presidio Slow Food]]" e come [[Prodotti agroalimentari tradizionali italiani|prodotto agroalimentare tradizionale (P.A.T.)]].
Si tratta di un pasticcino a base di mandorle tostate, con marmellata di amarene e limone, ricoperto con una glassa a base di zucchero e cacao (''u sceléppe''). Per la sua realizzazione sono impiegate mandorle di produzione locale, di una varietà chiamata "cegliese" contraddistinta dal guscio semiduro. In passato, i biscotti cegliesi erano prodotti dalle famiglie contadine in occasione delle feste importanti e dei banchetti nuziali.
 
==== PersonePanino legate a Ceglie Messapicacegliese ====
L'invenzione e diffusione del panino cegliese viene attribuita a Vincenzo Zito (bottegaio di generi alimentari) che per primo commercializzo il panino con la sua originale ricetta. Si tratta di un panino ([[Rosetta (pane)|rosetta]] o pagnotta) farcito con tonno e [[Olio extravergine di oliva|olio extravergine d'oliva]] brindisino, fette di provolone stagionato e piccante, [[Capperi#Culinario|capperi]] dissalati e fette di mortadella.<ref>{{Cita news|url=http://un-poco-di-buono-bari.blogautore.repubblica.it/2014/08/30/lultimo-giro-di-bicchiere-addio-a-zito/|titolo=Ultimo giro d'autore, addio a Zito|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|città=Bari|data=30 agosto 2014|citazione=''Nella bottega di papà Vincenzo è nato il panino cegliese, farcito con tonno in olio extravergine d'oliva, fette di provolone stagionato e piccante, capperi dissalati e fette di mortadella, boccone che di cegliese ha l'intuizione di Zito''|accesso=13 gennaio 2016}}</ref>
* [[Giuliano di Eclano]] (385-450/54) vescovo della [[diocesi di Eclano]] - [[Pelagianesimo|Teologo Pelagiano]].
* [[Gervasio de Persona]] (padre) (XIII sec.) signore di Matino (LE) e di Ceglie
* [[Glicerio de Persona]] ([[XIII secolo]]), signore di [[Mottola]] e Ceglie
* Stefano Ligorio, (1643), Abate
* [[Antonio Ligorio]] (1655), notaio
* [[Francesco Ligorio]] (1780), letterato
* [[Giuseppe Lagamba]] (1853-1932), medico e numismatico
* [[Emilio Notte]] (1891-1982), pittore
* [[Cataldo Agostinelli]] (1894-1988), matematico
* [[Pietro Gatti]] (1913-2001), poeta dialettale
* [[Rocco Caliandro]] (1872-1924), vescovo di Termoli (CB) dal 1912 al 1924
* [[Domenico Caliandro]] (1947), arcivescovo di [[Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni|Brindisi-Ostuni]]
* [[Teresa Bellanova]] (1958), sindacalista e parlamentare del [[Partito Democratico]]
* [[Angelo Petracca]] (1970-1990), carabiniere italiano, medaglia d'oro al valor militare
* [[Damiano Faggiano]] (1975), cestista italiano
* [[Rocco Casalino]]
* [[Nicolaus Zacharie]]
* [[Claudio Leo]]
 
== Geografia Antropicaantropica ==
[[File:Scorcio del centro storico di Ceglie - Scalinata.jpg|thumb|left|250px|Scorcio del centro storico]]
L'attuale centro urbano è il risultato di uno sviluppo urbanistico durato più secoli.
 
Il nucleo originario dell'antica città è individualeindividuabile nell'attuale [[centro storico]], intorno ada esso, soprattutto a partire dall'dal [[XVIII secolo|Settecento]] e [[XIX secolo|ottocentoOttocento]], si svilupparono nuovi quartieri o rioni,. traAlla icrescita qualidemografica ilè [[rione]]corrisposta ''Mammacara'',ela vennerocostruzione costruitidi nuovi edifici pubblici quali: il Teatro comunale, la chiesaChiesa di San Rocco,; la chiesaChiesa di San Gioacchino, ilTeatro [[Calvario (scultura)|Calvario]]comunale, la Torre dell'Orologioorologio, eCalvario, Macello ilComunale, macelloCimitero comunale.
 
Nel corso del [[XX secolo|novecentoNovecento]] la città ha teso da prima a svilupparsi lungo le principali direttrici viarie, in direzione della stazione ferroviaria e soprattutto a partire dagli [[Anni 1970|anni settanta]] si è assistito ada una nuova espansione della città con la realizzazioni di nuove lottizzazioni e quartieri che comunque hanno mantenuto impianto urbanistico simile a quello originario, caratterizzato da una compattezza dell'edificato e da assi viari aventi sezioni minime. Gli ultimi importanti interventi urbanistici hanno riguardato l'area a sud dell'abitato, quando a partire dagli [[Anni 1980|anni ottanta]] lungo la direttrice per [[Francavilla Fontana]], in maniera non contigua all'impianto urbano persistente, sono stati realizzati una zona abitativa [[PEEP]] e di [[Zona 167|edilizia popolare legge n. 167]], la zona [[Pianificazione territoriale | P.I.P.]] a servizio del quartiere in cui annohanno sede attività di tipo artigianale.
 
Inoltre a ridosso dell'abito, soprattutto nella contrada Montevicoli e sulla strada che conduce a [[Martina Franca]], sono sorte delle zone periurbane residenziali caratterizzate da bassa densità insediativa che comunque hanno comportato un notevole frazionamento del tessuto agrario.
[[File:Centro storico ceglie.jpg|miniatura|Arco nel Centro Storico]]
 
=== Centro Storicostorico ===
[[File:Vicolo del centro storico di Ceglie Messapica.jpg|thumb|right|200px|Vicolo del centro storico, sulla sinistra una delle tipiche finestre]]
Il centro storico di impianto medioevale sorge nella parte finale di uno dei 2 colli su cui si è sviluppata la città. Per le caratteristiche geomorfologiche, che permettevano una facile fortificazione dell'area attraverso cinte murarie, il sito già in [[Messapi|età messapica]] fu scelto come punto per realizzare l'[[acropoli]] e i [[Tempio|tempi]].
 
L'attuale tessuto urbano è invece sormontato dal [[Castello di Ceglie Messapica|Castello Ducale]] e dalla [[Collegiata di Santa Maria Assunta (Ceglie Messapica)|Collegiata]], intorno ada essi seguendo le linee morfologiche del colle si sviluppano, quasi a formare una figura circolare, una fitta rete di viuzze strette e tortuose, vie e scalinate (quasi tutte lastricate in pietra locale con le cosiddette ''chianche''), interrotte da spiazzi o larghi (i più grandi: Largo Ognissanti, Largo Celso e Piazza Vecchia) e qualche sottopasso<ref>{{cita web|url=http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=131|titolo=Vicoli di Ceglie Messapica|accesso=16 febbraio 2016}}</ref>. Sulle caratteristiche viuzze si affacciano per lo più piccole unità immobiliari sviluppate per lo più su 2 livelli, in rari casi su 3. Le unità immobiliari si caratterizzano per la presenza di piccole porte di accesso, scalinate esterne, piccoli balconcini realizzati ai livelli superiori e le caratteristiche finestre che hanno la particolarità di avere 4 piedritti sporgenti rispetto alle facciate in corrispondenza degli angoli. Le piccole abitazioni, scialbate con [[idrossido di calcio|latte di calce]], l'una simile all'altra, danno ai vicoli quasi un aspetto uniforme che viene interrotto episodicamente dalla presenza di edifici di maggiori dimensioni come: il Castello, le chiese, il convento dei domenicani e i palazzi gentilizi.
 
Il centro storico per essere "un unicum ambientale-architettonico di notevole valore" è interamente sottoposto a vincolo paesaggistico al fine di tutelare l'area di "notevole interesse pubblico" dal [[Decreto Ministeriale|D.M.]] del 18 maggio 1999<ref>{{cita web| url=http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario;jsessionid=2oA8nqw0rC0qhNzU4744tw__.ntc-as5-guri2a?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1999-09-15&atto.codiceRedazionale=099A7583&elenco30giorni=false| titolo=Gazzetta ufficiale - D.M. del 18.05.99 }}</ref>.
 
=== Rioni ===
I [[Rione|rioni]] Medioevali ci sono pervenuti tramite un atto che desciveva le squadre partecipanti ad un torneo di [[Giostra medievale|giostre]] previsto in passato ogni anno in occasione della festa della Madonna della Grotta; questi sono:
 
* Piazza (Piazza Vecchia)
* San Demetrio
* [[File:Scorcio centro storico 4.jpg|miniatura|Viuzza del centro]]Chianche di Scarano
* Ognissanti
* Porticella
* Spezieria
* Sotto San Nicola (oggi contrada)
* Molino Vecchio
* Lo Burgo
 
I [[rione|rioni]] al di fuori delle mura sono nati come naturale espansione del centro medioevale, in parte su quelli che un tempo dovevano essere gli orti a servizio della città, infatti alcune delle principali vie di questi quartieri conservano nel loro nome la dicitura "orto" (esempi: via Orto Nannavecchia, via Orto di Burla, via Orto del Capitolo e via Orto Lamarina).
I nuovi rioni sorti a partire dai primi anni dell'[[XIX secolo|Ottocento]] riunivano in un certo modo la città alle strutture religiose che nei secoli precedenti erano sorte nelle sue vicinanze, in particolare all'abbazia medioevale di Sant'Anna, al convento cinquecentesco dei frati cappuccini e alla cappella, poi divenuta chiesa nella seconda metà del secolo, dedicata a san Rocco.
Le abitazioni appaiono simili a quelle del centro storico, anche se sviluppate principalmente su tre livelli, i lotti restano di piccole dimensioni. Il tessuto urbano appare più organizzato, le strade si allargano leggermente e si sviluppano in maniera rettilinea e ortogonale. Il tessuto urbano viene interrotto dalle due piazze (Plebiscito e Sant'Antonio), da vie più ampie (corso Garibaldi, via Dante Alighieri, via San Rocco e via Sant'Anna) e da alcuni edifici di maggiori dimensioni (chiese, alcuni palazzi e gli edifici pubblici costruiti in quel periodo).
 
I rioni post-medioevali sono:
Il centro storico per essere un “ un unicum ambientale-architettonico di notevole valore” è interamente sottoposto a vincolo paesaggistico al fine di tutelare l'area di “notevole interesse pubblico” dal [[Decreto Ministeriale|D.M.]] del 18 maggio 1999<ref>{{cita web| url=http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario;jsessionid=2oA8nqw0rC0qhNzU4744tw__.ntc-as5-guri2a?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1999-09-15&atto.codiceRedazionale=099A7583&elenco30giorni=false| titolo=Gazzetta ufficiale - D.M. del 18.05.99 }}</ref>.
 
* Muriggini o Beneficio
=== Rioni ottocenteschi ===
* Mammacara
I [[rione|rioni]] sono nati come naturale espansione del centro medioevale, in parte su quelli che un tempo dovevano essere gli orti a servizio della città, infatti alcune delle principali vie di questi quartieri conservano nel loro nome la dicitura orto (esempi: Via Orto Nannavecchia, Via Orto di Burla, Via Orto del Capitolo e Via Orto Lamarina).
* Sant'Anna
I nuovi rioni sorti a partire dei primi anni dell'[[XIX secolo|ottocento]] riunivano in un certo modo la città alle strutture religiose che nei secoli precedenti erano sorte nelle sue vicinanze, in particolare all'abbazia medioevale di Sant'Anna, al convento cinquecentesco dei frati cappuccini e alla cappella, poi divenuta chiesa nella seconda metà del secolo, dedicata a san Rocco.
* San Rocco
Le abitazioni appaiono simili a quelle del centro storico, anche se sviluppate principalmente su tre livelli, i lotti restano di piccole dimensioni. Il tessuto urbano appare più organizzato, le strade si allargano leggermente e si sviluppano in maniera rettilinea e ortogonale. Il tessuto urbano viene interrotto dalle due piazze (Plebiscito e Sant'Antonio), da vie più ampie (Corso Garibaldi, Via Dante Alighieri, Via San Rocco e Via Sant'Anna) e da alcuni edifici di maggiori dimensioni (chiese, alcuni palazzi e gli edifici pubblici costruiti in quel periodo).
* Ospizio
* Orto Nannavecchia
* Orto Di Burla
* Orto Lamarina
* Orto del Capitolo
* Cappuccini o Colucci
 
Anche questa zona è tutelata dallo stesso vicolo paesaggistico del centro storico.
 
Il rione Muriggini o Beneficio nasce con la concessione del suolo del [[Grangia|Beneficio della grancia]] di proprietà della Chiesa di Sant'Annunziata, con lo sviluppo del rione fu poi costruito nelle vicinanze il tempio di San Gioacchino.
 
Il rione Cappuccini o Colucci, trae il nome dall'omonimo convento del [[XVI secolo|Cinquecento]] dei [[padri Cappuccini]] che sorgeva ove ora è l'Ospedale civile, nella [[toponomastica]] locale si definisce tale zona come (Sobb'a Culuccij), facendo riferimento alla naturale espansione del rione Cappuccini avuta lungo l'asse della "Via Colucci".
 
Il rione Ospizio è compreso tra Via Giuseppe Verdi, Via Francesco Argentieri e Via Orto Lamarina, il nome deriva dal Convento con annesso Ospizio dei [[Carmelitani della Beata Vergine Maria Immacolata|Padri Carmelitani]] edificato nel 1696<ref>{{Cita libro|autore=Laura Turi|titolo=I carmelitani della Puglia e la memoria della Terra Santa}}</ref> e che che sorgeva nei pressi del civico 63 di via Argentieri, distrutto dal [[Terremoto di Nardò del 1743|terremoto che colpì il salento nel 1743.]] Del Convento rimane in via Argentieri un balcone loggiato.
 
== Economia ==
[[File:Albero di Olea Europea - Ceglie Messapica (Puglia).jpg|miniatura|Albero di olivo monumentale fotografato nelle campagne di Ceglie]]
{{Vedi anche|Economia della Puglia}}
 
L'economia è basata prevalentemente sull'[[agricoltura]] (soprattutto [[Olea europaea|ulivi]] e [[vite (botanica)|viti]]), anche se non mancano attività [[manifattura|manifatturiere]].
 
In notevole crescita anche il [[turismo]], oltre quello enogastronomico vero fiore all'occhiello della città, anche quello artistico e rurale. Sempre più inglesi, francesi e tedeschi rimangono affascinati dalla campagna cegliese, ricca di [[trulli]], [[masserie]] ed ulivi secolari.
 
=== Agricoltura ===
Il settore agricolo si basa principalmente sulla coltura dell'[[Olea europaea|olivo]], del [[Prunus dulcis|mandorlo]], del [[Ficus carica|fico]]. della [[Vitis|vite]] e del [[Prunus avium|ciliegio]].La produzione di mandorle serve per la produzione dolciaria, soprattutto del [[Biscotto di Ceglie|biscotto cegliese]]. Nel territorio è molto attivo anche l'allevamento di [[Bovinae|bovini]] [[Ovis|ovini]], [[Sus domesticus|suini]] e [[Caprinae|caprini]].
[[File:Ulivobitonto.gif|thumb|200px|Un olivo secolare]]
 
Il territorio di Ceglie rientra nell'area di produzione della [[Denominazione di origine protetta|DOP]] [[Olio Collina di Brindisi]]<ref>{{Cita web|url=http://www.oliodopcollinadibrindisi.it/media/disciplinare_consorzio.pdf|titolo=Disciplinare DOP ''Collina di Brindisi''}}</ref>.
Il settore agricolo è quello che occupa maggior numero di lavoratori per [[ettaro]]. Si basa principalmente sulla coltura dell'[[Olea europaea|olivo]], della [[Vitis|vite]], di vaste coltivazioni [[orticoltura|ortive]], del [[Prunus avium|ciliegio]] e del [[Prunus dulcis|mandorlo]], che serve per la produzione dolciaria, soprattutto del [[Biscotto di Ceglie|biscotto cegliese]]. Gli agricoltori, inoltre, non risentono pesantemente degli effetti causati dai periodi di siccità perché possono prendere l'acqua dalle numerose acque sorgentizie. Nel territorio è molto attivo anche l'allevamento di [[Ovis|ovini]], [[Sus domesticus|suini]] e [[Caprinae|caprini]].
 
== Infrastrutture e trasporti ==
Il sistema viario extraurbano di Ceglie Messapica è imperniato su alcune arterie di rilevanza locale:
* la [[strada statale 581 di Massafra]] garantisce i collegamenti verso [[Martina Franca]] ada ovest e verso [[San Michele Salentino]], [[San Vito dei Normanni]] e [[Brindisi]], ada est;
* la strada provinciale 22 permette il collegamento con Ostuni;
* le strade provinciali 22, 24 e 26 congiungono invece il comune rispettivamente con [[Ostuni]], [[Villa Castelli]] e [[Francavilla Fontana]].
* la strada provinciale 24 permette il collegamento con Villa Castelli;
* la strada provinciale 26 congiunge la città a [[Francavilla Fontana]];
* la strada provinciale 16 garantisce il collegamento con Cisternino;
Il servizio pubblico urbano è consentito da bus messi a disposizione dal Comune, i collegamenti extra-urbani sono invece affidati alle società [[STP (Brindisi)|Stp]], [[CTPI|Ctp]] e [[Ferrovie del Sud Est|Fse]].
 
La [[Stazione di Ceglie Messapica|stazione ferroviaria di Ceglie]] è posta sulla [[Ferrovia Martina Franca-Lecce|linea Martina Franca - Lecce]] delle [[Ferrovie del Sud Est]], che collega diversi comuni interni del Salento.
 
== Amministrazione ==
=== Tabella Sindaci ===
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|maggio 1945<ref name="elenco Sindaci">Elenco dei Sindaci e Podestà della Città di Ceglie Messapica fino al 1980 a p.169 del libro ''Ceglie Messapica una Città'' di M. Ciracì e G. Scatigna Minghetti.</ref>
|ottobre 1945
|Rocco Spina
|[[Partito Comunista Italiano]]
|
|
}}
|Rocco Spina
{{ComuniAmminPrec
|
|1945
|1946
|Francesco Allegretti Cenci
|[[Democrazia Cristiana]]
|
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1946
|
|Carlo Colucci
|
|Cosimo Mastro
|
|
Riga 593 ⟶ 624:
}}
{{ComuniAmminPrec
|1946
|
|1947
|
|Alessandro Argentiero
|Cosimo Mastro
|
|
Riga 601 ⟶ 632:
}}
{{ComuniAmminPrec
|1947
|
|Martino Quarto
|
|Camillo Caliandro
|
|
Riga 609 ⟶ 640:
}}
{{ComuniAmminPrec
|1947
|
|
|Vincenzo Defazio
|
|
|[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1947
|13 aprile 1948
|Martino Quarto
|
|
|Cosimo Gioia
|
}}{{ComuniAmminPrec
|13 aprile 1948<ref>D.P.R. del 13/04/1948 pubblicato in elenco n. 58423 della Gazzetta Ufficiale. Titolo: "SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI CEGLIE MESSAPICO (BRINDISI) E NOMINA DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO"</ref>
|18 maggio 1949
|Pasquale Bevilacqua
|
|[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|18 maggio 1949<ref>Gazzetta del Mezzogiorno 19 maggio 1949, ''Consiglio Comunale a Ceglie Messapico. Nomina del Sindaco e degli Assessori''</ref>
|1953
|Alberto Montesani
|[[Democrazia Cristiana]]
|
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1953
|2 maggio 1954
|Luigi Ricci
|[[Democrazia Cristiana]]
|
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|2 maggio 1954<ref>Gazzetta del Mezzogiorno 3 maggio 1965, pag. 8, ''Il prof. Cosimo Mastro eletto sindaco di Ceglie M.''</ref>
|13 gennaio 1965
|Cosimo Mastro
|[[Democrazia Cristiana]]
|
|[[Elezioni amministrative in Italia del 1954#Ceglie Messapica|elezioni comunali 1954]], [[Elezioni amministrative in Italia del 1958#Ceglie Messapica|1958]] e [[Elezioni amministrative in Italia del 1962#Ceglie Messapica|1962]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|13 gennaio 1965<ref>Gazzetta del Mezzogiorno 14 gennaio 1965, pag. 11, ''L'avv. Caliandro (DC) nuovo sindaco di Ceglie - Sostituisce il dimissionario Mastro''</ref>
|30 agosto 1978
|Camillo Caliandro
|[[Democrazia Cristiana]]
|
|[[Elezioni amministrative in Italia del 1967#Ceglie Messapica|elezioni comunali 1967]] e [[Elezioni amministrative in Italia del 1972#Ceglie Messapica|1972]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|31 agosto 1978<ref>Gazzetta del Mezzogiorno 1º settembre 1978, ''De Fazio (Dc) il nuovo sindaco di Ceglie M.''</ref>
|19 gennaio 1980<ref name="elenco Sindaci"/>
|Vincenzo De Fazio
|[[Democrazia Cristiana]]
|
|[[Elezioni amministrative in Italia del 1978#Ceglie Messapica|elezioni comunali 1978]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|19 gennaio 1980<ref>Gazzetta del Mezzogiorno 20 settembre 1980, ''Ha giurato ieri il Sindaco di Ceglie M.''</ref>
|8 settembre 1981
|Oronzo Elia
|[[Democrazia Cristiana]]
|
|
}}
|Paolo Locorotondo
{{ComuniAmminPrec
|25 settembre 1981<ref>Gazzetta del Mezzogiorno 26 settembre 1981, ''Il DC Gioia nuovo sindaco di Ceglie M.''</ref>
|11 ottobre 1983
|Cosimo Gioia
|[[Democrazia Cristiana]] e [[Partito Socialista Democratico Italiano|PSDI]]
|
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|11 ottobre 1983<ref>Gazzetta del Mezzogiorno 12 ottobre 1983, ''Sindaco dc eletto a Ceglie M.''</ref>
|18 luglio 1986
|Cosimo Mastro
|[[Democrazia Cristiana]] e [[Partito Socialista Italiano|PSI]]
|
|[[Elezioni amministrative in Italia del 1983#Ceglie Messapica|elezioni comunali 1983]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|19 luglio 1986<ref>Gazzetta del Mezzogiorno 20 luglio 1986, ''Eletto il Democristiano Locorotondo - Rattificato in consiglio l'accordo fra Dc e Psdi''</ref>
|20 aprile 1993
|Paolo Locorotondo
|[[Democrazia Cristiana]] e [[Partito Socialista Democratico Italiano|PSDI]]
|[[Sindaco]]
|[[Elezioni amministrative in Italia del 1988#Ceglie Messapica|elezioni comunali 1988]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[20 aprile]] [[1993]]
|[[6 dicembre]] [[1993]]
|Mario Giannuzzi
|
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}}
{{ComuniAmminPrec
|6 dicembre [[1993]]<ref name=elezionicomunaliceglie>{{Cita web|url=https://elezionistorico.interno.gov.it/index_ricerca.php?tpel=G|titolo=archivio elezioni Ministero dell'Interno - ricerca ente|accesso=18 febbraio 2016|dataarchivio=12 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180612162858/http://elezionistorico.interno.gov.it/index_ricerca.php?tpel=G|urlmorto=sì}}</ref>
|[[6 dicembre]] [[1993]]
|[[30 dicembre]] [[1994]]
|[[Pietro Mita]]
|Centro-Sinistra
|[[Sindaco]]
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}}
{{ComuniAmminPrec
|[[gennaio]] [[1995]]
|[[giugno]] [[1995]]
|Rosa Maria Simone
|
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}}
{{ComuniAmminPrec
|[[9 giugno]] [[1995]]<ref name=elezionicomunaliceglie/>
|[[27 giugno]] [[1999]]
|[[Pietro Mita]]
|[[Rifondazione Comunista]]
|[[Sindaco]]
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}}
{{ComuniAmminPrec
|[[27 giugno]] [[1999]]<ref name=elezionicomunaliceglie/>
|[[30 marzo]] [[2001]]
|Pietro Magno
|Centro-Destra
Riga 680 ⟶ 774:
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[30 marzo]] [[2001]]
|[[27 maggio]] [[2002]]
|Rosa Maria Simone
|
Riga 688 ⟶ 782:
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[27 maggio]] [[2002]]<ref name=elezionicomunaliceglie/>
|[[31 maggio]] [[2004]]
|Mario Annese
|Centro-Destra
Riga 696 ⟶ 790:
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[31 maggio]] [[2004]]
|[[18 aprile]] [[2005]]
|Clara Minerva
|
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}}
{{ComuniAmminPrec
|[[18 aprile]] [[2005]]<ref name=elezionicomunaliceglie/>
|[[12 aprile]] [[2010]]
|Pietro Federico
|Centro-Sinistra
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}}
{{ComuniAmminPrec
|[[12 aprile]] [[2010]]<ref name=elezionicomunaliceglie/>
|2 ottobre 2019
|in carica
|Luigi Caroli
|vari partiti di Centro-Destra
|[[Popolo delle Libertà]] poi Gruppo Misto
|[[Sindaco]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|4 ottobre [[2019]]<ref>{{Cita news|url=https://www.brindisioggi.it/caduta-dellamministrazione-caroli-erminia-cicoria-nominata-commissario-prefettizio/|titolo=Caduta dell’amministrazione Caroli, Erminia Cicoria nominata commissario prefettizio}}</ref>
|5 ottobre [[2020]]
|Pasqua Erminia Cicoria
|
|[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|5 ottobre [[2020]]<ref>{{Cita web|url=https://elezioni.interno.gov.it/comunali/scrutini/20200920/scrutiniGB160160030|titolo=Ministero dell'interno. Risultati comunali 2020|urlmorto=sì}}</ref>
|''in carica''
|Angelo Palmisano
|[[Fratelli d'Italia (partito politico)|Fratelli d'Italia]] e liste civiche
|[[Sindaco]]
|
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== Sport ==
[[File:Villaggio di Tappa - Ceglie Messapica - passaggio gruppo 01.jpg|miniatura|verticale|Giro d'Italia - 5ª tappa Ceglie Messapica - Matera - passaggio del gruppo]]
Ha sede nel comune la società di calcio A.S.D Calcio Ceglie, che ha disputato campionati dilettantistici regionali e la Taf Ceglie, entrambe le società giocano le loro partite allo Stadio Comunale G. Stoppa.
 
Il Circolo Tennis Ceglie milita nel campionato di Serie C.
Gli sport tradizionalmente più seguiti a Ceglie sono: il [[Calcio (sport)|calcio]], il [[volley]], il [[basket]] ed il [[ciclismo]]:
*La principale squadra di calcio della città è ''Taf Ceglie Messapica'' che milita nel Girone C di [[Seconda Categoria]]. In passato, sul finire degli anni 80', la squadra ha militato nel campionato di [[Promozione (calcio)|Promozione]].
* Le due squadre cittadine del Volley Ceglie e della Nuova Pallavolo Ceglie disputano i campionati regionali maschili in [[Serie C (pallavolo maschile)|Serie C]] ed in [[Serie D (pallavolo maschile)|Serie D]]; la Nuova Pallavolo Ceglie ha anche una compagine femminile militante in Prima Divisione.
* Il Basket Ceglie, dopo la promozione conquistata nella stagione 2009/2010, gioca nel Campionato Nazionale di Serie B dilettanti. La tradizione cestistica risale ai primi [[anni 1980|anni ottanta]] quando, tra i prodotti del suo vivaio vi fu [[Damiano Faggiano]], che poi avrebbe avuto una carriere da professionista con la [[Juvecaserta]].
 
Le due squadre cittadine del Volley Ceglie e della Nuova Pallavolo Ceglie disputano i campionati regionali maschili in [[Serie C (pallavolo maschile)|Serie C]] e in [[Serie D (pallavolo maschile)|Serie D]]; la Nuova Pallavolo Ceglie ha una compagine femminile militante in Prima Divisione.
Dopo 10 anni con a capo Mario Laneve, la squadra sale in B Dilettanti il [[14 aprile]] [[2009]]; un anno dopo la squadra conquista i playoff.
 
La squadra di [[basket]] maschile Nuova Pallacanestro Ceglie 2001<ref>{{Cita web|url=https://npc2001.blogspot.it/|titolo= Sito (blog) ufficiale Nuova Pallacanestro Ceglie 2001}}</ref> milita nel campionato di promozione.
Dal [[1952]] si disputa a Ceglie e dintorni la "Coppa Messapica", una competizione ciclistica di rilevanza nazionale riservata oggi alle categorie Elite ed Under 23.
 
Avevano sede nel comune la società [[New Basket Ceglie 2002-2003|New Basket Ceglie]] e la Maicard Basket Ceglie, non più attive<ref>{{Cita web|url=http://www.fip.it/public/gironi%20b%20dil.pdf|titolo=Campionato serie B dilettanti 2010-2011 gironi}}</ref>.
Nel [[1982]] la competizione valse come prova unica del campionato italiano femminile di ciclismo su strada.
 
Dal [[1952]] si disputa nel comune e dintorni la [[Coppa Messapica]], una [[corsa in linea]] di [[ciclismo su strada]] riservata agli Uomini [[Élite (ciclismo)|Élite]] e Under-23.
== Associazioni ==
*Sono presenti 2 gruppi di associazioni scout:
**[[AGESCI]] Ceglie Messapica 1 fondata nel 1989.
**[[CNGEI]] Ceglie Messapica fondata da alcuni anni.
*Casarmonica - Associazione Culturale e Musicale.
*ZION - Associazione di valorizzazione del patrimonio storico artistico e promozione delle diverse espressioni della cultura contemporanea.
*Amici Del Borgo Antico - Associazione Culturale per la promozione, valorizzazione e tutela del Centro Storico Cittadino attraverso la riscoperta di antiche tradizioni, di eventi e di manifestazioni gastronomiche.
*[[Lions Club]] Ceglie Messapica - Alto Salento
*[[Rotary Club]] Ceglie Messapica - Terra dei Messapi
*Ottovolante
*[[Unitre|Unitre - Università della Terza Età]]
*Passoditerra
*[[Associazione Nazionale Carabinieri|ANC - Associazione Nazionale Carabinieri]]
*[[Associazione Italiana Assistenza Spastici|A.I.A.S - Sezione di Ceglie Messapica]]
*Associazione Ceglie è
*Cicloamici
*Genius Loci
*Il Mughetto
*L'Attimo
*Le Cicale
*Speleocem - Associazione culturale speleologica
*Uecchje a cannela - Associazione Culturale
*Circolo Tennis Ceglie Messapica - Associazione Dilettantistica Sportiva
*G.S.C. "Orazio Lorusso" - Associazione Sportiva Dilettantistica Ciclistica
*A.S. Volley Ceglie
*Basket Ceglie
*Circolo Bocciofilo Messapico
*Nuova Pallacanestro Ceglie 2001 A.D.
*Polisportiva Dilettantistica Don Guanella
*Polisportiva Nuova Pallavolo Ceglie
*TAF Ceglie
*Associazione Open Jazz
*Centro Artistico Musicale
*72013 Associazione Culturale
*Ceglie nel Cuore
*InMovimento Per Ceglie - Cittadini in rete per una Ceglie migliore
 
Nel [[2025]] è città di tappa della [[Giro d'Italia 2025|108ª edizione del Giro d'Italia]].
== Galleria fotografica ==
<gallery>
File:CEGLIE CASTELLO.jpg|Scorcio del castello
File:Atrio Castello Ducale Ceglie Messapica.JPG|Atrio del castello
File:Lato castello e chiesa matrice Ceglie Messapica.JPG|lato castello e scorcio chiesa matrice
File:Scalinata Castello Ceglie Messapica.JPG|Scalinata nell'atrio del castello
File:Stradine centro storico Ceglie Messapica.JPG|Stradine centro storico
File:Stradine centro storico Ceglie Messapica 1.JPG|Stradine centro storico
File:Stradine centro storico Ceglie Messapica 2.JPG|Stradine centro storico
File:Scorcio piazza e castello Ceglie Messapica.JPG|Scorcio piazza e castello periodo natalizio
File:Scorcio piazza e castello Ceglie Messapica 1.JPG|Scorcio piazza e castello periodo natalizio
File:Grotte di Montevicoli Ceglie Messapica.JPG|[[Grotte di Montevicoli]]
File:Grotte di Montevicoli Ceglie Messapica 1.JPG|grotte di montevicoli
File:Quaremma.jpg|Quaremma, fantoccio tradizionale della quaresima</gallery>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Giuseppe Magno – Pietro Magno, ''Storia di Ceglie Messapica'', Fasano, Schena Editore, 1992.
* Isidoro Conte - Gaetano Scatigna Minghetti, ''Storia di Ceglie Messapico, Arte – Ambiente –Monumenti'', Martina Franca, Nuova Editrice Apulia, 1987.
* Isidoro Conte, ''Messapica Ceglie'', (catalogo della mostra realizzata dall'Amministrazione comunale), Ceglie Messapica, La Tipografica, 1998.
* Cosimo Damiano Fonseca - Isidoro Conte,''Dal Castello al Territorio. Dinamiche insediative a Ceglie Messapica tra XII e XV secolo'', Atti della Giornata di studio Ceglie Messapica 28 aprile 2009, Bari, [[Mario Adda Editore]], 2009.
* Carmela Massaro, ''Una comunità rurale del mezzogiorno tardomedievale: Ceglie de Gualdo nel XV secolo'', estratto del volume ''Territorio, culture e poteri nel Medioevo e oltre. Scritti in onore di Benedetto Vetere'', Galatina, Congedo, 2011
* Gianfranco Gallone, ''Uno sguardo su Ceglie nella prima metà del '700 - La Relazione dell'Arciprete Donato M. Lombardi'', Trnava, Editrice Spolok svätého Vojeticha SSV, 2008, ISBN 978-80-7162-729-6.
* Michele Ciracì - Francesco Moro, ''Dissertazione di Angelo Serafino Russo - Origine di Ceglie, suoi Fondatori, Antichità, e suoi Progressi'', 2019.
* Michele Ciracì - Gaetano Scatigna Minghetti, ''L'immagine ritrovata. Vedute di Ceglie Messapica dal XVI al XIX secolo'', MI.RA & GA.MI., 2001.
* Michele Ciracì - Nicola Santoro, ''Patriae Decor Oggi - I personaggi che hanno lasciato traccia nella storia di Ceglie Messapica'', filocalia edizioni, 2019. ISBN 978-88-909709-1-7
* ''Terre Celiarum del Galdo Hydruntini Provincia'', Oria, Italgrafica Edizioni srl, 1997.
* Michele Ciracì - Gaetano Scatigna Minghetti, ''Ceglie Messapica, una Città. Cronaca fotografica 1847-1947'', Galatina, Editrice Salentina, 1980.
* Michele Ciracì, ''Stemma civico e gonfalone della Città di Ceglie Messapica (Notizie storiche e documenti)'', Ceglie Messapica, La tipografica, 1994.
* Michele Ciracì, ''L'Università di Ceglie Messapica e i suoi sindaci dal 1513 al 1996'', Latiano, Progetto Physis.
* Augusto Conte, ''Note storiche sulle istituzioni giudiziarie di Ceglie Messapica'', Fasano, Schena Editore, 1993.
* Augusto Conte, ''Toghe cegliesi'', Ceglie Messapica, La Tipografica, 1997.
* Pasquale Elia, ''Ai cegliesi decorati al valore'', Ceglie Messapica, La Tipografica, 1995.
* Carmelo Turrisi, ''I Passionisti a Ceglie Messapica 1897 – 1997. Celebrazioni e Storia'', Manduria, Barbieri Editore, 2003.
* Enrico Turrisi, ''Centenario Chiesa di San Rocco - Ceglie Messapica 1898 -1998. È ancora l'alba'', Oria, Italgrafica Edizioni srl, 1999.
* Michele Ciracì, ''I riti della settimana santa a Ceglie Messapica 1500-1900'', Latiano, Progetto Physis, 1997.
* Gaetano di Thiène Scatigna Minghetti, ''I giorni del perdono e dell'espiazione. MISERERE NOSTRI, DOMINE MISERERE NOSTRI. FORME PARALITURGICHE PENITENZIALI DELLA SETTIMANA SANTA NEL SALENTO BRINDISINO'', (raccolta di saggi), Ceglie Messapica, Kailinon, 2011.
* Michele Ciracì, ''Culto e iconografia di Sant'Antonio di Padova in Ceglie Messapica'', Latiano Progetto Physis, 1996.
* Olga Sarcinella, ''Sant'Aurelia V. e M. "Nominis proprii" a Ceglie Messapica. Storia e culto'', Aversa, Euro Edizioni.
* Isidoro Conte, ''Le tele di Domenico Antonio Carella nella Collegiata di Ceglie Messapica'', Latiano, Progetto Physis, 1997.
* Enrico Turrisi, ''Soste di Pietra, ovvero Le cappelle Rupestri di Ceglie Messapica'', Latiano, Neografica, 2000.
* Aldo Flore & Rosanna Venezia, Il tempo della pietra. il restauro dei trulli tra conservazione e prevenzione. Mario Adda Editore. Bari. 2012. ISBN 978-88-8082-992-8
* Nicola Cavallo, ''Umanità contadina. Notazioni sparse sulla civiltà contadina in Ceglie Messapica. Dai primi anni '20 all'inizio della II guerra mondiale'', Galatina, Congedo editore, 1995.
* Francesco Cosimo Palmisano, ''Mala cuncta... vos spernam. Il motivo [[apotropaico]] nella Città di Ceglie Messapica. Scritture esposte ed espressioni demiche'', Latiano, Progetto Physis, 1997.
* ''Catalogo della Galleria Civica "Emilio Notte"'', a cura della Città di Ceglie Messapica con un saggio di Enrico Crispoliti, Cavallino di Lecce, Capone Editore, 1992.
* ''Pietro Gatti Poeta'', Donato Valli (pubblicazione realizzata dall'Amministrazione Comunale di Ceglie Messapica, 2 voll.), Lecce, Manni Editore, 2010.
* Del Gaudio V. - Fuiano R.- Ruina G., ''Rilievo gravimetrico preliminare sulla grotta di Montevicoli Ceglie Messapica (Br)'', estratto dagli Atti del XV Congresso Nazionale di Speleologia Castellana Grotte 10-13 settembre 1987, Castellana Grotte, 1989.
* Cosimo Urso, ''Storia dell'Opera Don Guanella a Ceglie Messapica 1946-2008,'' Sogno Edizioni, 2015
* Francesco Moro - Giusi Pignatelli, ''60 Anni di Coppa Messapica'', 2019.
 
== Voci correlate ==
* [[Altosalento]]
* [[Biscotto di Ceglie]]
* [[Castello di Ceglie Messapica]]
* [[Coppa Messapica]]
* [[Cripta di San Michele]]
* [[Collegiata Santissima Maria Assunta]]
* [[Dialetti della Puglia]]
* [[Dodecapoli messapica]]
* [[Grotte di Montevicoli]]
* [[Messapi]]
* [[Messapia]]
* [[Murge]]
* [[Provincia di Brindisi]]
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Ceglie Messapica}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.comune.ceglie-messapica.br.it Sito ufficiale]
* {{cita web |1=http://urp.comune.ceglie-messapica.br.it/itinerari-ceglie-messapica.asp |2=URP Comune Ceglie Messapica |accesso=18 aprile 2021 |urlarchivio=https://archive.is/20160218225345/http://urp.comune.ceglie-messapica.br.it/itinerari-ceglie-messapica.asp |dataarchivio=18 febbraio 2016 }}
* {{Dmoz|World/Italiano/Regionale/Europa/Italia/Puglia/Provincia_di_Brindisi/|Provincia di Brindisi}}
* {{cita web|http://www.ceglieturismo.it|Portale turistico del Comune di Ceglie Messapica}}
 
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{{ProvinciaComuni della provincia di Brindisi}}
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