Carlo Ramous: differenze tra le versioni
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|GiornoMeseMorte = 16 novembre
|AnnoMorte = 2003
|Epoca = 1900▼
|Attività = scultore
|Attività2 = pittore
▲|Epoca = 1900
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità =
}}
== Biografia ==
Nasce a [[Milano]], figlio di Adolfo Ramous e Luigia Burkhardt; suoi fratelli sono il letterato [[Mario Ramous]] (Milano 1924 - [[Bologna]] 1999), il [[compositore]] [[Gianni Ramous]] (Milano, 1930 - [[Roma]], 2014)<ref>{{Cita web|url=http://necrologie.repubblica.it/necrologi/2014/177298-ramous-gianni|titolo=Necrologie: Ramous Gianni}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.gianniramous.it/index.php/ct-menu-item-7.html|titolo=Composizioni Eseguite - Gianniramous.it|autore=Damiano|accesso=8 giugno 2017|urlmorto=sì}}</ref> e Graziella Ramous.
Nel 1938 si trasferisce a [[Bologna]], dove frequenta il [[liceo artistico]].
Nel 1945,
Nel 1946 espone le sue opere
Realizza le sue prime opere di ispirazione [[Antropomorfismo|antropomorfa]] in [[terracotta]] o [[Gesso (minerale)|gesso]], usandole spesso come calchi per delle fusioni in [[bronzo]]. Presto però, a partire dalla fine degli anni
Partecipa alla [[Biennale di Venezia]] (edizioni 1958, 1962, 1972)<ref>[in sito ufficiale biennale di Venezia voce Carlo Ramous http://asac.labiennale.org/it/passpres/artivisive/ava-ricerca.php?cerca=1&p=1 {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20210117032952/http://asac.labiennale.org/it/passpres/artivisive/ava-ricerca.php?cerca=1&p=1 |date=17 gennaio 2021 }}]</ref>, alla [[Triennale di Milano]] (edizioni 1954, 1960, 1964), alla Biennale di
Dopo una fase, tra il 1966 e il 1967, anni in cui dirige la sezione [[decorazione]] plastica
Nella fase finale della sua carriera di scultore realizza un gran numero di bozzetti in [[metallo]], principalmente [[zinco]].
Muore a Milano il 16 novembre 2003. Riposa al [[Cimitero Maggiore (Milano)|Cimitero Maggiore di Milano]]<ref>{{Sepolture Milano}}</ref>; il nome di Carlo Ramous si è meritato l'iscrizione al [[Famedio]] del [[Cimitero Monumentale di Milano|Cimitero Monumentale]]<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/10/23/14-milanesi-illustri-del-famedio.html|titolo=I 14 milanesi illustri del Famedio - la Repubblica.it|pubblicazione=Archivio - la Repubblica.it|accesso=6 maggio 2017}}</ref>.
<gallery mode="packed" caption="Sculture di Ramous fotografate nello studio milanese dell'artista da [[Paolo Monti]], 1960">
== Le Sculture a Scala Urbana ==▼
Paolo Monti - Servizio fotografico - BEIC 6342551.jpg
Paolo Monti - Servizio fotografico - BEIC 6342552.jpg
Paolo Monti - Servizio fotografico - BEIC 6342553.jpg
</gallery>
Alle altre grandi sculture in mostra nel 1974 toccò una sorte diversa: in previsione di una esposizione, poi mai realizzata, vennero trasportate a Parma, città che già aveva ospitato altri lavori dell'artista nella mostra all'aperto "Sculture Contemporanee nello Spazio Urbano", nell'estate del 1973. Lasciate smontate, in un appezzamento all'aperto, subirono le intemperie e diversi danneggiamenti. Rimaste in quella città fino al 2012, tre di loro vennero recuperate e [[Restauro|restaurate]] e in seguito, nel 2013, esposte: una a [[Cortina d'Ampezzo]] e le altre due alla Triennale di Milano.<ref>
==Pittura==▼
Seppure abbia lasciato principalmente lavori di Scultura, Carlo Ramous nasce artisticamente come pittore e disegnatore. La sua attività pittorica accompagna la sua carriera fino alla fine, tanto che dovette lasciare incompiuto il suo ultimo quadro.▼
"Ramous anche nella pittura inserisce spesso metalli, legni, stoffe, carte, riuscendo a coniugare pittura e scultura armoniosamente come raramente accade ad altri artisti.▼
Nella tecnica mista è un maestro per la perfetta fuzione dei diversi elementi espressivi: acrilici, smalti, lacche, inserti di materiale povero; carta, stoffe, legni, metalli dominati da un cromatismo rosso, blu, arancione prorompente di vitalità sempre più chiare[..]"<ref>Pasqualino Colacitti, ''Il dinamismo musicale nella scultura e nella pittura di carlo Ramous'', in ''Carlo Ramous, Sculture e Dipinti'', Seregno (MI) 1998, p. 4</ref>▼
▲== Pittura ==
▲Seppure abbia lasciato principalmente lavori di
▲"Ramous anche nella pittura inserisce spesso metalli, legni, [[Stoffa|stoffe]], [[Carta|carte]], riuscendo a coniugare pittura e scultura armoniosamente come raramente accade ad altri artisti.
▲Nella tecnica mista è un maestro per la perfetta
== Contributi architettonici ==
Di lui rimangono anche diversi contributi in campo architettonico. Suoi sono i [[Bassorilievo|bassorilievi]] sulla facciata delle chiese di [[Chiesa di Santa Marcellina e San Giuseppe alla Certosa|Santa Marcellina]] e [[Chiesa di San Giovanni Bosco (Milano)|di San Giovanni Bosco]] a Milano, in collaborazione con l'[[architetto]] [[Mario Tedeschi (architetto)|Mario Tedeschi]], che di questa loro collaborazione scrisse "Che un architetto e uno scultore abbiano potuto impostare un linguaggio comune tanto da creare opere nelle quali l'architettura e la scultura, pur rimanendo assolutamente se stesse, siano tanto intimamente fuse da far sì che l'una senza l'altra e viceversa perdano ogni significato, mi sembra un evento degno di nota.<ref>Mario Tedeschi, ''Presentazione mostra alla galleria Il Milione'', Milano 1956</ref>"
Nel 1957 l'ingegner Tullio Patscheider, incaricato di progettare e realizzare l'edificio che a [[Cinisello Balsamo]] ([[Provincia di Milano|Milano]]) ospiterà gli stabilimenti della Rotocalco Ambrosiana, si avvale del talento dell'amico Carlo Ramous,
▲Nel 1957 l'ingegner Tullio Patscheider, incaricato di progettare e realizzare l'edificio che a Cinisello Balsamo (Milano) ospiterà gli stabilimenti della Rotocalco Ambrosiana, si avvale del talento dell'amico Carlo Ramous fadendogli realizzae due grandi bassorilievi sulla facciata di ingresso. Lo stesso ingegner Patscheider darà l'incarico a Ramous per un altra decorazione di facciata. Questa volta un rilievo monocromo lungo più di centro metri sulla facciata dell' Imprimerie Cino Del Duca, a Blois (Francia), oltre a una scultura astratta in bronzo di notevoli dimensioni, in seguito trafugata da ignoti.
==Note==▼
▲== Note ==
<references/>
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://parma.repubblica.it/cronaca/2013/05/08/news/sculture_perdute_37_anni_fa_in_esposizione_alla_triennale-58370171/|Articolo di Chiara Perri su "Repubblica-Parma.it" sulle sculture esposte alla Triennale}}
{{Controllo di autorità}}
▲[http://www.carloramous.it Sito ufficiale su Carlo Ramous]
{{portale|biografie|pittura|scultura}}▼
[[Categoria:Sepolti nel cimitero maggiore di Milano]]
[[Categoria:Studenti dell'Accademia di belle arti di Brera]]
▲{{portale|biografie|pittura|scultura}}
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