Periodo interbellico: differenze tra le versioni
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{{F|seconda guerra mondiale|marzo 2015|Note sostanzialmente assenti, trattazione che dire superficiale è un eufemismo.}}
[[File:EUROPE 1919-1929 POLITICAL 01.png|
==Contesto europeo==
Il [[Trattato di Versailles (1919)|Trattato di Versailles]], che avrebbe dovuto siglare la pace tra le nazioni dopo la prima guerra, è fondamentalmente fallito (vedi ad esempio [[Revisionismo#Revisionismo_dei_trattati_di_pace|revisionismo dei trattati di pace]] ) e non risolve le gravi tensioni internazionali: ▼
{{Per approfondire|Periodo interbellico in Europa}}
▲Il [[
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Vedendo così le cose, il periodo tra le due guerre mondiali costituirebbe una sorta di tregua, un'interruzione delle ostilità tra il blocco
Tuttavia un periodo di oltre due decenni, vissuto in maniera profondamente diversa tra i vari paesi e continenti, costituisce un'entità molto complessa e ricca di eventi in parte in contraddizione tra di loro. Fra i maggiori del periodo tra le due guerre, si segnalano:<ref>
* l'avvento di dittature [[fascismo|fasciste]]: non solo in Italia ma nella maggior parte dei paesi europei cadono le strutture democratiche per lasciare il posto a regimi militaristici, autoritari e spesso espansionistici;
* il fallimento della [[Società delle Nazioni]], legato anche al [[colonialismo italiano]];
* il consolidarsi del [[comunismo]] in Unione Sovietica, con le [[
* il periodo di fervore culturale ed economico negli [[Anni 1920|anni venti]], particolarmente pronunciato in alcuni paesi come gli USA (''[[Anni ruggenti|Roaring twenties]]'');
* la [[grande depressione]] in seguito al crollo della borsa del 1929; a questo fenomeno è legata la [[iperinflazione]] osservata in diversi paesi;
* la ripresa della Germania, trasformatasi nel 1933 nel [[Germania nazista|Terzo Reich]], la cui politica volge decisamente ad un'espansione verso est.
Il periodo tra le due guerre volge al tramonto con gli sforzi diplomatici - da parte delle democrazie sopravvissute - di frenare l'espansionismo della Germania
=== Il dopoguerra in Austria ===
In [[Prima Repubblica Austriaca|Austria]] durante il dopoguerra, dopo la loro sconfitta, un'assemblea costituente proclamò la repubblica con una costituzione democratica. Il popolo si divise nel [[Partito Socialdemocratico d'Austria|Partito socialdemocratico]] e il [[Partito cristiano-sociale]]. All'inizio i due partiti ebbero un ruolo di alleanza, ma dopo ebbero un rapporto pieno di conflitti.
=== Il dopoguerra in Francia ===
Anche la [[Terza Repubblica (Francia)|Francia]] dovette affrontare la crisi nel dopoguerra. Essa infatti diede avvio ad un processo di crescita economica che sarebbe durato per tutti gli anni venti. In questo periodo la Francia si modernizzò usando anche le tecniche organizzative del [[Taylorismo]] e la produzione di serie. La Francia incontrò anche una crisi nel governo a causa della fragile coalizione fra conservatori e radicali che resero precaria la situazione politica. Alla metà degli [[Anni 1930|anni trenta]] le forze democratiche e di sinistra si allearono, che tramite il patto di unità d'azione politica e sindacale puntava a mettere fine alle divisioni del movimento socialista. Le sinistre presentandosi unite in un fronte popolare vinsero le elezioni politiche del 1936. Così andò al governo [[
=== Il dopoguerra in Germania ===
In Germania la sconfitta fu drammatica e il paese si divise: in [[Baviera]] venne proclamata una repubblica democratica e gli altri
Quando nel 1929 ci fu la crisi economica internazionale inizia l'ascesa al potere di Hitler. Nel 1920 Hitler aderì al Partito di estrema destra Partito Nazionalsocialista tedesco dei lavoratori. Quando Hitler conquistò la guida del Partito
=== Il dopoguerra in Gran Bretagna ===
La [[Regno Unito|Gran Bretagna]] usciva dalla
Per affrontare la crisi, la Gran Bretagna introdusse dazi per difendere la produzione industriale nazionale, concesse finanziamenti alle industrie e regolamentò la quantità e i prezzi nell'agricoltura. === Il dopoguerra in Italia ===
In [[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]] il dopoguerra evidenziò la fragilità delle istituzioni liberali italiane che causò una ''crisi di sistema'', la quale portò all'instaurazione di una dittatura. Le difficoltà economiche scaricarono il loro peso sulle fasce sociali più deboli. Così iniziò il ''[[Biennio rosso]]'' del [[1919]]-[[1920]] fatto di durissime lotte sociali e sindacali; ci furono inoltre scioperi per aumenti salariali, tumulti contro il carovita e l'occupazione delle terre incolte da parte dei contadini poveri nel meridione. Dopo queste lotte i lavoratori ottennero aumenti salariali nelle fabbriche, riduzione della giornata lavorativa a otto ore, i braccianti nelle campagne padane e pugliesi ebbero aumenti di paga e l'imponibile di manodopera, infine al sud il governo redistribuì le terre incolte occupate. Non fu solo il proletariato agricolo e industriale a soffrire le conseguenze della guerra, ma anche i ceti medi, che faticavano a reinserirsi nella vita civile e lamentavano di non ottenere un riconoscimento sociale proporzionato. ▼
{{Vedi anche|Biennio rosso in Italia|Impresa di Fiume|Vittoria mutilata}}
▲In [[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]] il dopoguerra evidenziò la fragilità delle istituzioni liberali italiane che causò una ''crisi di sistema'', la quale portò all'instaurazione di una dittatura. Le difficoltà economiche scaricarono il loro peso sulle fasce sociali più deboli. Così iniziò il ''[[Biennio rosso in Italia|Biennio rosso]]'' del [[1919]]-[[1920]] fatto di durissime lotte sociali e sindacali; ci furono inoltre scioperi per aumenti salariali, tumulti contro il carovita e l'occupazione delle terre incolte da parte dei contadini poveri nel meridione. Dopo queste lotte i lavoratori ottennero aumenti salariali nelle fabbriche, riduzione della giornata lavorativa a otto ore, i braccianti nelle campagne padane e pugliesi ebbero aumenti di paga e l'imponibile di manodopera, infine al sud il governo redistribuì le terre incolte occupate. Non fu solo il proletariato agricolo e industriale a soffrire le conseguenze della guerra, ma anche i ceti medi, che faticavano a reinserirsi nella vita civile e lamentavano di non ottenere un riconoscimento sociale proporzionato.
Un altro reinserimento fu la ''[[Vittoria mutilata]]'' ([[Gabriele D'Annunzio]]) per cui l
{{vedi anche|Vittoria mutilata}}▼
▲Un altro reinserimento fu la ''[[Vittoria mutilata]]'' per cui l'[[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]] al termine della [[Prima guerra mondiale|guerra]] non aveva ottenuto come stabilito dal [[Patto di Londra]] l'[[Istria]], la [[Dalmazia]] e la città di [[Fiume]]. [[Giovanni Giolitti|Giolitti]] poi firmerà il [[Trattato di Rapallo (1920)|Trattato di Rapallo]], che faceva ottenere all'[[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]] l'[[Istria]], alla Iugoslavia la [[Dalmazia]] mentre [[Fiume]] andava a formare uno [[Stato libero di Fiume|stato libero autonomo]].
Nel
▲==== I cambiamenti politici ====
▲Nel [[1919]] nacque il primo partito politico italiano di ispirazione cattolica il [[Partito Popolare Italiano (1919)|Partito Popolare Italiano]]. Le elezioni del novembre [[1919]] segnarono una svolta decisiva nel dopoguerra perché furono le prime a svolgersi con il sistema proporzionale, dove i seggi in parlamento vengono attribuiti in proporzione ai voti ottenuti da ciascun partito. Con la vittoria del partito socialista le masse popolari godevano, per la prima volta, di una rappresentanza sociale e politica. Nel [[1920]] gli operai metallurgici di [[Milano]], [[Torino]] e [[Genova]], in risposta alla chiusura degli stabilimenti, occuparono le principali fabbriche. Questa lotta si concluse con un accordo tra imprenditori e sindacato, che prevedeva aumenti salariali e partecipazione dei lavoratori al controllo delle aziende.
====Sovversivismo delle classi dirigenti====
Con la vittoria del partito socialista le masse popolari godevano, per la prima volta, di una rappresentanza sociale e politica. Nel 1920 gli operai metallurgici di [[Milano]], [[Torino]] e [[Genova]], in risposta alla chiusura degli stabilimenti, occuparono le principali fabbriche. Questa lotta si concluse con un accordo tra imprenditori e sindacato, che prevedeva aumenti salariali e partecipazione dei lavoratori al controllo delle aziende.
La [[Illegalismo#Sovversivismo|violazione della legalità]] ebbe allora i suoi sostenitori, in Italia, per la prima volta<ref>Per dei precedenti, in seno all'[[interventismo]], v. però ''Avanti!'', 12 novembre 1915, p. 1 (“Una lezione di sovversivismo”).</ref> anche a livello giuridico: il ritrovamento nel 1919 di armi e munizioni nella Casa degli [[arditi]] di Milano fu derubricato dal delitto di costituzione di un corpo armato contro i poteri dello Stato a quello di aver creato “una specie di guardia civica senza licenza"<ref>G. Scarpari, ''Giustizia politica e magistratura, dalla Grande Guerra al fascismo'', Bologna, 2019, pp. 57-58.</ref>.
L’uso della violenza, da parte di bande private, cominciò ad essere giustificato «con la necessità di ripristinare l’autorità della legge e dello Stato, e di restaurare l’economia e la finanza salvandole dall’estrema ruina»<ref>[[Giacomo Matteotti]], ''Un anno e mezzo di dominazione fascista'' (a cura di S. Caretti), Pisa University Press, 2020, pp. 3-5, che evidenzia anche la pretestuosità dell'argomento, utilizzato dal fascismo per salire al potere: «mai come in questo periodo la legge è divenuta una finzione, che non offre più nessuna garanzia per nessuno […]. Nessun cittadino sente sopra di sé la vigilanza di uno Stato; ognuno sente solo la minaccia di un partito che è padrone dello Stato, cosicché chi è membro del partito crede se stesso lo Stato; chi è avverso al fascismo, è costretto a confondere lo Stato nella sua avversione contro il partito dominante»".</ref>: l’argomento ebbe un suo «fascino, anche tra i giuristi, che, di fronte alle violenze politiche e sociali del primo dopoguerra, dismettevano il tradizionale habitus tecnico nel denunziare quella che pareva, oltre la questione penale, una crisi dello Stato»<ref>[https://www.giustiziainsieme.it/it/diritto-e-societa/3137-note-su-giacomo-matteotti-ed-il-penale-costituzionale-la-legalita-dalla-crisi-dello-stato-liberale-alla-dominazione-fascista Floriana Colao, ''Note su Giacomo Matteotti ed il penale costituzionale: la legalità dalla crisi dello Stato liberale alla «dominazione fascista»'', Giustizia insieme, 11 maggio 2024], che cita [[Alfredo De Marsico]], Gennaro Escobedo, Eduardo Massari, [[Arturo Rocco]], [[Alfredo Rocco]] e [[Vincenzo Manzini]].</ref>: questo avvenne, secondo [[Antonio Gramsci]], "forzando la pazienza" del [[Parlamento]] fino a giungere a un vero e proprio "ricatto della [[guerra civile]]"<ref>[[Antonio Gramsci]], ''Quaderni del carcere'', Edizione critica a cura di V. Gerratana, Einaudi Torino 1977, 13, 37: 1636-37.</ref>.
==== Il fascismo ====
{{vedi anche|Fascismo}}
A causa del clima teso del dopoguerra il fascismo ebbe una rapida ascesa. Il movimento dei fasci di combattimento venne fondato nel marzo
==== Progetti del regime fascista ====
Il progetto politico di Mussolini mirò alla fascistizzazione dello stato e della società civile. A questo scopo nacquero le ''[[Leggi fascistissime]]'' del
Sul piano coloniale il regime fascista era basato sul fortificare i [[Colonialismo italiano|possedimenti italiani in Africa]]. Mussolini decise di conquistar l'[[Impero d'Etiopia|Etiopia]] per motivi di prestigio internazionale, di carattere economico e di politica interna. Il fascismo comunque è ritenuto un totalitarismo "imperfetto" perché rimasero attivi centri di potere come la Corona e la Chiesa Cattolica e non si realizzò l'identificazione fra "italiano" e "fascista". === Il dopoguerra in Ungheria ===
In [[Regno d'Ungheria (1920-1946)|Ungheria]] nel dopoguerra c'era una tendenza rivoluzionaria e comunista. Infatti socialdemocratici e comunisti si allearono per creare un regime socialista. La diffusione in tutta Europa non si realizzò a causa delle sconfitte in Germania e in Italia. La repubblica ungherese crollò quando vennero invasi dalle truppe rumene che instaureranno un regime autoritario.
=== Il dopoguerra in Unione Sovietica ===
L'[[Unione Sovietica]] riemerse dalla guerra civile in condizioni di arretratezza più gravi di quelle dell'età zarista. Si aprì una grave frattura tra il governo comunista e la popolazione, a cui si aggiunse anche l'isolamento internazionale dell'Unione Sovietica.
Al governo, Stalin
== Il dopoguerra in Asia ==
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===Dopoguerra in India===
Nel dopoguerra in [[Impero anglo-indiano|India]] ispirarono ai valori tradizionali della religione e della cultura induista, inoltre contestava una eccessiva modernizzazione indotta dalla modernizzazione occidentale. Il [[Impero britannico|governo britannico]] decise allora di concedere degli spazi nell'amministrazione, ma comunque ci teneva a tenere il controllo reale dell'India, per questo alternò momenti di repressione
=== Dopoguerra in Giappone ===
Il [[Impero giapponese|Giappone]] ottenne vantaggi dalla prima guerra mondiale, infatti favorì i monopoli industriali e commerciali. Il sistema nipponico era una monarchia costituzionale che di fronte alle tensioni sociali dovette assumere caratteri sempre più autoritari fino alla pena di morte per i reati di pensiero. Alla fine degli anni venti la crisi colpì anche il Giappone. In questo periodo il governo iniziò una politica espansionistica in cui il Giappone cercava la liberazione di tutta l'[[Asia]] dal dominio occidentale. Questo obiettivo iniziò con l'aggressione alla [[Repubblica di Cina (1912-1949)|Cina]].
=== Dopoguerra in Cina ===
La Cina era divisa in due parti: la parte meridionale dove dominava il [[Kuomintang|Guomindang]] che era un partito nazionalista, progressista e democratico
Nazionalisti e comunisti si riuniranno nel 1936 per contrastare l'invasione giapponese creando il Fronte Comune.
== Dopoguerra negli USA e nel mondo
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===
Per l'[[America Latina|America latina]] la prima guerra mondiale comportò la sostituzione del predominio economico statunitense a quello britannico. Negli anni venti nella società latino americana si formeranno una borghesia imprenditoriale nazionale, una classe operaia e un ceto medio urbano dove si diffusero esigenze di indipendenza politica ed economica. La crisi degli anni trenta per l'America Latina comportò il rallentamento dei commerci internazionali mettendo in difficoltà le economie esportatrici che determinarono conflitti sociali e instabilità politica. A causa di questa situazione si crearono regimi populisti autoritari che si ispiravano ai fascismi europei. Un esempio è il regime instaurato in [[Estado Novo (Brasile)|Brasile]] nel 1930.
== La crisi del 1929 ==
{{F|
{{vedi anche|Grande depressione}}
Negli anni venti, dopo
La crisi del 1929 scoppiò soprattutto a causa della sovrapproduzione, amplificata dalla speculazione sui titoli azionari. Inoltre emersero difficoltà nel settore agricolo e una grande quantità di denaro fu investito nella borsa; dove venivano comprate azioni, in modo da far crescere il prezzo e dopo venivano rivendute in modo da guadagnare la differenza. La dimensione finanziaria dell'economia aumentava, ma non nell'economia reale, infatti, all'enorme crescita del mercato dei titoli azionari non corrispondeva un aumento della ricchezza prodotta e consumata. Quando iniziò a scendere l'indice di [[Wall Street]] tutti vendettero per paura. Nelle banche tutti si precipitarono a ritirare i loro depositi e le banche furono costrette a ridurre drasticamente i finanziamenti. Così si interruppe il flusso di capitali statunitensi verso l'Europa e questo provocò una recessione economica in tutti i paesi industrializzati e un aumento della disoccupazione. Questa situazione spinse tutti gli stati a rinchiudersi economicamente tramite le politiche protezionistiche.
== Il ''New Deal'' ==
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{{vedi anche|New Deal}}
Il democratico [[Franklin Delano Roosevelt]] dette inizio a una nuova fase della storia statunitense con il ''[[New Deal]]''; con questo Roosevelt non solo dette nuove misure di politica economica per uscire dalla crisi, ma instaurò un nuovo programma civile e ideale per la nazione. La parte economica del ''New Deal'' riguardò: il sostegno della domanda attraverso la spesa pubblica, l'introduzione di controllo e ordinamento dell'attività delle banche, provvedimenti di carattere sociale, collaborazione dei sindacati e l'opera di propaganda. Il New Deal ottenne risultati inferiori alle attese, ma permise a Roosevelt di vincere le [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1936|elezioni del 1936]] e la sua riconferma nel [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1944|1944]].
==Note==
<references/>
== Bibliografia ==
*
*Maddalena Guiotto, Helmut Wohnout (Hg.): Italien und Österreich im Mitteleuropa der Zwischenkriegszeit / Italia e Austria nella Mitteleuropa tra le due guerre mondiali, Böhlau, Wien 2018.
* ''Scoprire'', Milano, Fabbri editori.
== Voci correlate ==
* [[Conseguenze della prima guerra mondiale]]
* [[Dopoguerra]]
▲* [[Eventi precedenti la seconda guerra mondiale in Europa]]
{{portale|Grande Guerra|guerra|seconda guerra mondiale}}▼
== Altri progetti ==
[[Categoria:Prima guerra mondiale]]▼
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[[Categoria:Seconda guerra mondiale]]
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