Angiolo D'Andrea: differenze tra le versioni

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[[File:Angiolo d'andrea, incendio a telve, 1916 (milano, coll. bracco).jpg|thumb|Angiolo D'Andrea, ''Incendio a Telve'', 1916 (Milano, collezione Bracco)]]
{{Bio
|Nome = Angiolo
|Cognome = D'Andrea
|Sesso = M
|LuogoNascita = San Giorgio della RichinveldaRauscedo
|GiornoMeseNascita = 24 agosto
|AnnoNascita = 1880
|LuogoMorte = San Giorgio della RichinveldaRauscedo
|GiornoMeseMorte = 10 novembre
|AnnoMorte = 1942
|Epoca = 1900
|Attività = pittore
|Attività2 = illustratore
|Epoca = 1900
|Nazionalità = italiano
}}
 
== Formazione ==
 
Angiolo D'andreaAndrea nacque il 24 agosto 1880 nella frazione Rauscedo di [[San Giorgio della Richinvelda]], comune in [[provincia di Pordenone]]. Rauscedo era un borgo agricolo ma aveva già dato i natali a unal pittore, [[Jacopo D'Andrea]] (1819-1906), che sul finire dell'Ottocento fece parte del corpo insegnante dell'[[Accademia di belle arti di Venezia]].
 
Negli ultimi anni del secolo XIX il soffitto della chiesa parrocchiale fu affrescato da un artista ignoto con l{{'}}''Assunzione della Vergine Maria'' e nel [[1898]] [[Francesco Barazzutti]], pittore di [[Gemona]], affrescò il presbiterio della parrocchiale di San Giorgio della Richinvelda.: Pocopoco più che adolescente, Angiolo osservòaveva osservato con interesse la preparazione e l'esecuzione di entrambe le opere.
 
Studiò arte a [[Padova]] e attrasseattirò l'attenzione dell'architetto [[Camillo Boito]], direttore del mensile ''Arte italiana decorativa e industriale'', che lo impiegò come illustratore. Tra il [[1900]] e il [[1905]] disegnò per la rivista edifici, monumenti, vedute e paesaggi.
 
Nel [[1906]], con l'aiuto ancora di Camillo Boito, titolare della cattedra di architettura presso l'[[Accademia di Brera]], si trasferì a [[Milano]], dove fu influenzato dal [[Divisionismo]] e dall'opera di [[Gaetano Previati]].
 
== Maturità artistica ==
 
D'Andrea partecipò alle esposizioni che si tenevano a Brera e un suo dipinto, intitolato ''Nube rossa'', fu acquistato nel [[1910]] da re [[Vittorio Emanuele III]]. [[Affresco|Affrescò]] la sala dei marmi della villa Visconti di Modrone-Erba a [[Cernobbio]], sul Lago di Como, e il [[palazzo Berri -Meregalli]] (1911-1913) di via Cappuccini a Milano. Nel [[1914]] realizzò un [[mosaico]] nello storico bar[[Caffè CampariCamparino]]<ref name="Locali storici, 40">AA. VV., ''I locali storici di Milano'', [[Collana editoriale|coll.]] ''Perle d'Italia'', [[Touring Editore]], 2004 ISBN 88-365-3462-7 (p. 40).</ref> della [[Galleria Vittorio Emanuele II]].
 
Negli [[Anni 1910|anni dieci]] del Novecento viaggiò in [[Sicilia]] e durante la [[prima guerra mondiale]] fu soldato-pittore in [[Trentino]]. Tornato a Milano nel [[1918]], visse e dipinse in via Melloni per oltre un ventennio. Lavorò a paesaggi, vedute, ritratti, soggetti religiosi e nature morte floreali con oli e acquerelli ma firmò anche multipli. Partecipò a numerose mostre cittadine, con riconoscimenti, attestati e premi. Alla XIII [[Biennale di Venezia]] espose un dipinto intitolato ''Gratia plena''<ref>{{Cita web |url=http://asac.labiennale.org/it/passpres/artivisive/ava-ricerca.php?scheda=162842&p=1 |titolo=scheda dell'opera sul sito della Biennale di Venezia |accesso=8 ottobre 2022 |dataarchivio=8 ottobre 2022 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20221008154940/http://asac.labiennale.org/it/passpres/artivisive/ava-ricerca.php?scheda=162842&p=1 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
Nel 1920 espose alla [[Galleria Pesaro]] di Milano con [[Aldo Carpi]].
==Il declino==
 
== Il declino ==
Nel [[1935]] eseguì i disegni preparatori per le vetrate della cappella del nuovo [[Ospedale Maggiore di Milano]] (Niguarda). In seguito, tuttavia, le occasioni di lavoro divennero sempre più rare: Angelo D'Andrea non simpatizzava infatti col [[fascismo]] e neppure con il [[futurismo]], la [[pittura metafisica]], il [[cubismo]] e tutte le avanguardie dei primi decenni del secolo XX. Fu dunque ignorato dalla stampa di regime e rimase isolato dalla comunità artistica.
 
Nel [[1935]] eseguì i disegni preparatori per le vetrate della cappella del nuovo [[Ospedale Maggiore di Milano]] (Niguarda)<ref>[http://www.ospedaleniguarda.it/chi-siamo/niguarda-e-arte/angiolo-dandrea-le-vetrate-in-aula-magna sito dell'ospedale Niguarda]</ref>. In seguito, tuttavia, le occasioni di lavoro divennero sempre più rare: AngeloAngiolo D'Andrea non simpatizzava infatti col [[fascismo]] e neppure con il [[futurismo]], la [[pittura metafisica]], il [[cubismo]] e tutte le avanguardie dei primi decenni del secolo XX. Fu dunque ignorato dalla stampa di regime e rimase isolato dalla comunità artistica.
Il suo stato di salute peggiorò e nel [[1941]] lasciò Milano e si ritirò a Rauscedo, dove morì all'età di 62 anni, il 10 novembre del 1942.
 
Il suo stato di salute peggiorò e nel [[1941]] lasciò Milano e si ritirò a Rauscedo, dove morì all'età di 62 anni, il 10 novembre del 1942.
Dopo la sua morte venne dimenticato dalla critica, sebbene diverse opere siano conservate in musei e collezioni private. Da novembre [[2012]] a febbraio del [[2013]], nelle sale di palazzo Morando a Milano, si è tenuta una grande retrospettiva dedicata ad Angiolo D'Andrea<ref>La notizia è pubblicata su vari siti d'informazione. A titolo di esempio, si riporta la segnalazione fatta dalla Fondazione Bracco, organizzatrice dell'evento [http://www.fondazionebracco.com/archivio/cultura32.php]</ref>.
 
Dopo la sua morte venne dimenticato dalla critica, sebbene diverse opere siano conservate in musei e collezioni private. Per esempio dei suoi bozzetti per delle scenografie di opere goldoniane sono presenti nel Museo della SIAE presso il [[Palazzetto del Burcardo]]<ref>[http://www.burcardo.org/museo/disegni.asp sito del museo del Burcardo] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180728101339/http://www.burcardo.org/museo/disegni.asp |data=28 luglio 2018 }}</ref>, moltissime opere nella collezione della fondazione Bracco<ref>[http://www.fondazionebracco.com/it/progetti/99-prima-mostra-monografica-angiolo-d-andrea sito fondazione Bracco]{{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180728101317/http://www.fondazionebracco.com/it/progetti/99-prima-mostra-monografica-angiolo-d-andrea |data=28 luglio 2018 }}</ref>, una sua opera si trova nella quadreria dell'ospedale Maggiore a Milano<ref>[http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3n050-00098/?view=autori&offset=0&hid=20955&sort=sort_int sito Regione Lombardia Beni Culturali]</ref>.
==Il giudizio dei critici==
 
In tempi recenti diverse mostre hanno riacceso l'interesse verso l'autore. Nel 2002 si è tenuta a San Giorgio della Richinvelda un'esposizione di libri e riviste illustrate da Angiolo D’Andrea provenienti dalla biblioteca personale dell'autore, mostra in cui erano presenti alcuni disegni di stoffe da lui realizzate e una riproduzione del mosaico del bar Barbarino<ref>[http://www.sebico.it/easyne2/LYT.aspx?Code=BSS2&IDLYT=1211&ST=SQL&SQL=ID_Documento=928 sito delle biblioteche dello spilimberghese]</ref>. Da novembre [[2012]] a febbraio [[2013]], nelle sale di palazzo Morando a Milano, si è tenuta una grande retrospettiva dedicata al pittore friulano a cura di [[Luciano Caramel]] seguita, nel 2014, da una seconda mostra monografica dal titolo ''Angiolo D'Andrea. La riscoperta di un Maestro tra Simbolismo e Novecento'' tenuta presso il PArCo - Galleria d’arte moderna e contemporanea di Pordenone “A. Pizzinato”.<ref>[http://www.artemodernapordenone.it/mostre/angiolo-dandrea sito del museo Armando Pizzinato]{{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180728101308/http://www.artemodernapordenone.it/mostre/angiolo-dandrea |date=28 luglio 2018 }}</ref>, nel 2014 e in contemporanea con la mostra di Pordenone un'ulteriore mostra tenuta a San Giorgio della Richinvelda dal titolo ''Angiolo D’Andrea illustratore''<ref>in Stefano Aloisi, Angiolo D’Andrea illustratore, tipografia Menini, Spilimbergo 2014</ref>.
In un articolo pubblicato su ''Emporium''<ref>Cit. in S. Aloisi, ''Angiolo D'andrea. 1880-1942'', Spilimbergo, 2002</ref>, l'architetto [[Giulio Ulisse Arata]] definisce D'Andrea "colorista audace" ed esalta la forza espressiva dei suoi dipinti affermando che "qualunque materia, anche la più insignificante, che passi attraverso la retina di questo artista si spiritualizza". La spiritualità si accende nelle composizioni a tema sacro, dove il pittore effettua "ricerche di taglio, di tema e di tecnica, da lasciar veramente un'impronta nuova e degna di un artista non comune"<ref>D. G. Polvara, "Angiolo D'andrea", in ''Arte cristiana'', Milano 1926</ref>.
 
== Il giudizio dei critici ==
Lo storico dell'arte Stefano Aloisi osserva che, nonostante l'impostazione "tradizionale nei risvolti iconografici", Angiolo D'Andrea "seppe innervare i paesaggi, i ritratti e le nature morte con una pennellata densa e sapida di umori"<ref>S. Aloisi, op. cit.</ref>. Trasfigurando luoghi, persone e cose, egli metteva nei quadri tutti i colori e le luci che la sua vita sembrava non avere. Giulio Ulisse Arata, che lo conosceva bene, lo descrive così: "Insaziabile nel lavoro, rigoroso con sé stesso e scrupolosamente coerente con la propria individualità, questo nobile artista non cerca mai i vacui fumi degli incensi, non ama essere discusso, né vuole accettare altro giudizio all'infuori di ciò che gli suggerisce la sua particolare e chiaroveggente autocritica"<ref>G. U. Arata, "L'architettura attraverso l'arte dei pittori, Angiolo D'Andrea", articolo riportato nel sito [http://www.sangiorgioinsieme.it/angiolo-da-architettura-pittori-Arata.pdf sangiorgioinsieme.it]</ref>.
 
In un articolo pubblicato su ''Emporium''<ref>Cit. in S. Aloisi, ''Angiolo D'andreaAndrea. 1880-1942'', Spilimbergo, 2002</ref>, l'architetto [[Giulio Ulisse Arata]] definisce D'Andrea "colorista audace" ed esalta la forza espressiva dei suoi dipinti affermando che "qualunque materia, anche la più insignificante, che passi attraverso la retina di questo artista si spiritualizza". La spiritualità si accende nelle composizioni a tema sacro, dove il pittore effettua "ricerche di taglio, di tema e di tecnica, da lasciar veramente un'impronta nuova e degna di un artista non comune"<ref>D. G. Polvara, "Angiolo D'andrea", in ''Arte cristiana'', Milano 1926</ref>.
==Note==
 
Lo storico dell'arte Stefano Aloisi osserva che, nonostante l'impostazione "tradizionale nei risvolti iconografici", Angiolo D'Andrea "seppe innervare i paesaggi, i ritratti e le nature morte con una pennellata densa e sapida di umori"<ref>S. Aloisi, op. cit.</ref>. Trasfigurando luoghi, persone e cose, egli metteva nei quadri tutti i colori e le luci che la sua vita sembrava non avere. Giulio Ulisse Arata, che lo conosceva bene, lo descrive così: "Insaziabile nel lavoro, rigoroso con sé stesso e scrupolosamente coerente con la propria individualità, questo nobile artista non cerca mai i vacui fumi degli incensi, non ama essere discusso, né vuole accettare altro giudizio all'infuori di ciò che gli suggerisce la sua particolare e chiaroveggente autocritica"<ref>G. U. Arata, "L'architettura attraverso l'arte dei pittori, Angiolo D'Andrea", articolo riportato nel sito [http://www.sangiorgioinsieme.it/angiolo-da-architettura-pittori-Arata.pdf sangiorgioinsieme.it] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120125162821/http://www.sangiorgioinsieme.it/angiolo-da-architettura-pittori-Arata.pdf |data=25 gennaio 2012 }}</ref>.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
 
* S. Aloisi, ''Angiolo D'Andrea. 1880-1942'', Spilimbergo 2002.
* D. G. Polvara, "Angiolo D'Andrea", in ''Arte cristiana'', Milano 1926.
* Galleria Pesaro, ''Mostre individuali di Aldo Carpi e Angiolo D'Andrea'', Milano, Galleria Pesaro, 1920.
* D. G. Polvara, "Angiolo D'Andrea", in ''Arte cristiana'', Milano 1926.
* S. Aloisi, ''Angiolo D'Andrea. 1880-1942'', Spilimbergo 2002.
*Testi di Luciano Caramel, Kevin McManus, Stefano Aloisi,''Angiolo D’Andrea 1880-1942 La riscoperta di un maestro tra simbolismo e Novecento'', ED Skira, Milano 2012.
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [https://web.archive.org/web/20160307021532/http://www.rauscedo.org/documenti/Angiolo%20D'Andrea%27Andrea.pdf Angiolo D'andrea. 1880-1942] Sul sito Rauscedo.org
* [https://web.archive.org/web/20120125162821/http://www.sangiorgioinsieme.it/angiolo-da-architettura-pittori-Arata.pdf L'architettura attraverso l'arte dei pittori. Angiolo D'Andrea] sul sito SanGiorgioInsieme.it (vedi anche sullo stesso sito [https://web.archive.org/web/20120125184536/http://www.sangiorgioinsieme.it/angiolo-d-andrea/disegnatori-italiani-ADA.htm Disegnatori italiani: Angiolo D'andrea].
* [https://web.archive.org/web/20121128063713/http://www.fondazionebracco.com/archivio/cultura9.php Mostra retrospettiva dedicata al pittore Angiolo D'andrea] sul sito FondazioneBracco.com
 
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