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{{nota disambigua|altri significati|[[Negro (disambigua)]]}}
{{W|antropologia|ottobre 2023|La voce è infarcita di overlink di date, significati ovvi e link ripetuti da rimuovere. Le note sono in buona parte da wikificare. Moltissimi redirect da sostituire. Eccessivo uso delle immagini che non favoriscono la lettura, considerare la rimozione di una parte o eventualmente il riordino in forma di galleria. Varie.}}
Il termine '''negro''' indica una persona appartenente a una delle [[etnia|etnie]] originarie dell'[[Africa subsahariana]] e caratterizzate dalla [[pigmentazione]] scura della pelle; in senso più ampio, può applicarsi ad altri gruppi etnici con caratteristiche somatiche analoghe, come i ''[[negritos]]'' delle [[Filippine]] o gli [[australiani aborigeni]].<ref>Sull'uso di "negro" con riferimento ad aborigeni e meticci in Australia, si veda per esempio il romanzo [[autobiografia|autobiografico]] di [[Sally Morgan]] ''[[La mia Australia]]''.</ref> Sebbene la sua etimologia e il suo significato originale e tecnico non siano né dispregiativi né [[Lingua volgare|volgari]], sotto l'influenza di simili termini in [[lingua inglese|inglese]] e [[lingua tedesca|tedesco]], la parola ha assunto col tempo connotazioni negative anche nella [[lingua italiana]].<ref>Federico Faloppa, ''Risposta al quesito di Paola Costantini sulle forme nero e di colore'', La Crusca per voi, numero 43, ottobre 2011</ref><ref>{{Sabatini-Coletti|negro|N}}</ref><ref name="treccani">{{Treccani|negro|Negro|v=1}}</ref>. Si presume che il passaggio da termine neutro a negativo sia avvenuto nel corso degli [[anni 1990]]<ref>[http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/nero-negro-colore Accademia della Crusca: Nero, negro e di colore]</ref>.
[[File:Slave Auction Ad.jpg|thumb|right|Riproduzione di un volantino su un'asta di schiavi negri a [[Charleston, South Carolina|Charleston]], South Carolina, 1769.]]
Il termine '''negro''' indica una persona generalmente appartenente a una delle [[etnia|etnie]] originarie dell'[[Africa subsahariana]] e caratterizzate dalla [[Pigmento biologico|pigmentazione]] scura della pelle. In senso più ampio, può applicarsi ad altri gruppi etnici con caratteristiche somatiche analoghe, come ad esempio i [[negritos delle Filippine|''negritos'' delle Filippine]] o gli [[aborigeni australiani]]<ref group="N">Sull'uso di "negro" con riferimento ad aborigeni e meticci in Australia, si veda per esempio il romanzo autobiografico di [[Sally Morgan]] ''[[La mia Australia]]''.</ref>.
 
Sebbene la sua etimologia e il suo significato originale e tecnico non siano né dispregiativi né volgari, sotto l'influenza di simili termini in [[lingua tedesca|tedesco]] e soprattutto in [[lingua inglese|inglese]] la parola ha assunto col tempo connotazioni negative e [[razzismo|razziste]] anche nella [[lingua italiana]]<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Federico Faloppa |titolo=Risposta al quesito di Paola Costantini sulle forme nero e di colore |pubblicazione=La Crusca per voi |numero=43 |data=ottobre 2011}}</ref><ref>{{Sabatini-Coletti|negro}}</ref><ref name="treccani">{{Treccani|negro|Negro|v=1}}</ref><ref>{{cita web|url=https://canestrinilex.com/risorse/negro-di-merda-e-razzismo-cass-30721|titolo="Negro di merda", è razzismo (Cass. 307/21)}}</ref>.
 
Il termine inglese "negro", così come si scrive, probabilmente preso in prestito dalla [[lingua spagnola]], venne spesso utilizzato negli Stati Uniti d'America nel periodo dell'[[Tratta atlantica degli schiavi africani|importazione di schiavi neri dall'Africa]] del XIX secolo, poi ripreso in letteratura agli inizi del XX secolo, dove si ritiene fu introdotto dal sociologo americano [[William Edward Burghardt Du Bois|William Du Bois]], quindi affiancato dal termine più propriamente inglese ''nigger''. Il passaggio poi di entrambi i termini da significato neutro a connotazione offensiva avvenne sempre in terra americana, e successivamente nel mondo, a partire dalla seconda metà del XX secolo<ref>{{Cita web |url=http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/nero-negro-colore |titolo=Nero, negro e di colore |sito=[[Accademia della Crusca]] |data=12 ottobre 2012}}</ref>.
 
== Etimologia e uso del termine ==
[[File:Stedman-hanging.jpg|thumb|right|''Negro sospeso vivo per le coste''.<ref group="N">Illustrazione della traduzione italiana di ''NarrativesNarrative, of a Five Years' Expedition, against the Revolted Negroes of Surinam'' di [[John Stedman]], 1818. L'immagine è una ripresa dell'illustrazione del poeta e incisore [[1818William Blake]], ''Un negro appeso vivo alla forca per le costole'' (1796), realizzata sempre per l'opera di Stedman.</ref>]]
Il termine [[lingua italiana|italiano]] ''negro'' è [[etimologia|etimologicamente]] equivalente all'[[aggettivo]] ''nero'' (dal [[lingua latina|latino]] ''niger''/''nigru(m)''), e aveva in origine tale significato; esempi di quest'uso del termine si trovano tra l'altro in [[Francesco Petrarca|Petrarca]],<ref>[http://books.google.it/books?id=ytIOAAAAIAAJ&pg=RA1-PA561&lpg=RA1-PA561&dq=vesta+negra&source=web&ots=HWAdS_5bKK&sig=XLpFDeoxDuRRKhakiUqwIS_2vBM&hl=it&sa=X&oi=book_result&resnum=2&ct=result]</ref> [[Ludovico Ariosto|Ariosto]]<ref>[http://books.google.it/books?id=52hJAAAAMAAJ&pg=PA180&dq=ariosto+negri+occhi Orlando furioso]</ref> e [[Giosuè Carducci|Carducci]].<ref>Nel ''[[Pianto antico]]''</ref>
 
Il termine [[lingua italiana|italiano]] ''negro'' è [[etimologia|etimologicamente]] equivalente all'aggettivo ''nero'' (dal [[lingua latina|latino]] ''niger'' / ''nigru(m)'') e, in origine, aveva tale significato; esempi di quest'uso del termine si trovano tra l'altro in [[Francesco Petrarca|Petrarca]]<ref>{{Google books |id=ytIOAAAAIAAJ |titolo=Le rime |autore=[[Francesco Petrarca]] |p=561}}</ref>, [[Ludovico Ariosto|Ariosto]]<ref>{{Google books |autore=[[Ludovico Ariosto]] |id=52hJAAAAMAAJ |titolo=Orlando furioso |p=1980}}</ref> e [[Giosuè Carducci|Carducci]]<ref group="N">Nel ''[[Pianto antico]]''.</ref>. L'uso del termine per riferirsi alle etnie di pelle scura è anch'esso attestato già nella letteratura del [[basso medioevo]] (per esempio nello stesso Petrarca)<ref>{{Google books |id=ytIOAAAAIAAJ |p=561 |titolo=Rime}}</ref>, ma è diventato più comune in epoca [[colonialismo|coloniale]], sia in italiano che in altre lingue (alcune delle quali lo hanno mutuato dall'equivalente [[lingua spagnola|spagnolo]]).
L'uso di ''negro'' per riferirsi alle etnie di pelle scura è anch'esso attestato già nella letteratura del [[basso medioevo]] (per esempio nello stesso Petrarca),<ref>[http://books.google.it/books?id=ytIOAAAAIAAJ&pg=RA1-PA561&lpg=RA1-PA561&dq=vesta+negra&source=web&ots=HWAdS_5bKK&sig=XLpFDeoxDuRRKhakiUqwIS_2vBM&hl=it&sa=X&oi=book_result&resnum=2&ct=result#PRA1-PA680,M1 Rime]</ref> ma è diventato più comune in epoca [[colonialismo|coloniale]], sia in italiano che in altre lingue (alcune delle quali lo hanno mutuato dall'equivalente [[lingua spagnola|spagnolo]]). Derivati di questa accezione di ''negro'' sono termini come [[negroide]] (introdotto a partire dal [[XIX secolo]] dagli [[antropologia|antropologi]] per denotare una delle ipotetiche [[razza|razze]] umane) o [[negritudine]] (''l'insieme dei valori etnici e culturali dei popoli neri''<ref>''Dizionario italiano'', Garzanti (2003)</ref>). Contrariamente a quanto si potrebbe supporre, non risultano invece riconducibili alla radice latina ''niger'' i [[toponimo|toponimi]] [[Niger]] e [[Nigeria]], per i quali si ipotizza una derivazione dall'espressione [[tuareg]] ''ngher'' (abbreviazione di ''gher n gheren'', ''fiume dei fiumi'').<ref>[http://www.absoluteastronomy.com/topics/Niger_River Niger River] presso [http://www.absoluteastronomy.com Absolute Astonomy]</ref>
 
In [[lingua spagnola|spagnolo]] e [[lingua portoghese|portoghese]] ''negro'' significa semplicemente ''nero'', così come ''negre'' in [[lingua catalana|catalano]] o e [[lingua occitana|occitano]], e vienein passato veniva usato comunemente per riferirsi aglialle africanipersone esub-sahariane o appartenenti ad altri gruppi etnici di pelle scura. InQualcosa epocadi [[storiaanalogo delavveniva colonialismonelle lingue slave: {{cn|in Africa[[lingua russa|colonialerusso]] antico, ead inesempio, particolareil in"negro" seguito allaera l{{'}}''[[trattaarap]]'', degliovvero schiaviun africani|trattaindividuo degliipoteticamente schiaviarrivato dall'[[Arabia Saudita]], lapoi parola spagnolachiamato ''negronegr'', entrò"negro", nell'uso anche in [[lingua inglese|inglese]]appunto.}}
In passato, ''negro'' non era percepito come termine dispregiativo e costituiva il modo più comune per riferirsi ai popoli di pelle scura, sia in [[letteratura]] (usato tra l'altro come traduzione comune di termini stranieri come l'[[lingua inglese|inglese]] ''nigger'' e il [[lingua francese|francese]] ''nègre''), sia nel linguaggio comune. Un esempio noto di uso del termine ''negro'' nella sua accezione originale è il brano musicale ''Angeli negri'' (dal film ''Angelitos Negros'' del [[1948]], cantato da [[Pedro Infante]] ed eseguito in italiano da [[Marino Barreto Junior]] nel [[1959]] e da [[Fausto Leali]] nel [[1968]]), così come nel brano del [[1963]] ''[[I Watussi/Prendiamo in affitto una barca|I Watussi]]'' di [[Edoardo Vianello]]. Anche vocaboli ancora in uso come ''negritudine'' o il titolo della rivista ''[[Nigrizia]]'' dei [[Comboniani|padri comboniani]] derivano dal termine ''negro'' usato senza alcuna connotazione negativa o discriminatoria.
 
==Storia==
Nell'uso comune contemporaneo ''negro'' viene tuttavia generalmente percepito come dispregiativo e [[razzismo|razzista]], probabilmente come conseguenza dell'estensione all'italiano dei dettami del ''[[politicamente corretto]]'' che nella cultura [[lingua inglese|anglosassone]] hanno portato alla condanna del dispregiativo ''nigger'' (ulitizzato al posto di ''black'').<ref>O. Calabrese, ''I buffi integralisti del politically correct'' in [http://archiviostorico.corriere.it/1999/settembre/19/buffi_integralisti_del_politically_correct_co_0_9909195010.shtml Corriere della Sera, 19 settembre 1999]</ref><ref>V. ''Negro, nero, nigger'', in ''[[New Thing]]'' di [[Wu Ming]] 1</ref> Vengono considerati sostituti accettabili di ''negro'' espressioni come ''persona di colore'' o semplicemente ''nero'' oppure, laddove possibile, denominazioni più specifiche (come ''[[africa]]no'' o ''[[afroamericano]]'' rispettivamente per riferirsi ai neri africani o [[Stati Uniti d'America|statunitensi]]).<ref>B. Gabutti, traduttore di ''Charles de Foucauld: esploratore del Marocco, eremita nel Sahara'' di [[René Bazin]] (1921) usa il termine negro e spiega che più avanti nel testo il termine verrà tradotto come ''uomo di colore'' o ''nero''.</ref> Il termine viene talvolta recuperato per motivi letterari<ref>Si veda per esempio l'introduzione di Giuseppe Culicchia a ''[[Le avventure di Huckleberry Finn]]'', [[Feltrinelli]] 2005.</ref> o per tradurre varianti straniere anch'esse considerate dispregiative, come l'inglese ''nigger'' molto frequente nel [[cinema]].<ref>Per esempio nel doppiaggio di opere cinematografiche come ''[[Arma letale 2]]'', ''[[Die Hard (serie di film)|Die hard]]'', ''[[Get Shorty]]'' e ''[[Tropic Thunder]]''.</ref> L'uso del termine senza connotazioni dispregiative ha comunque ancora qualche diffusione, e la [[magistratura italiana]] ha giudicato condannabili come incitamenti all'odio razziale solo [[locuzione|locuzioni]] esplicitamente offensive come ''sporco negro''.<ref>http://www.piemonteimmigrazione.it/PDF/approfondimento%20leg_sporco%20negro.pdf?ID=1210</ref>
In epoca [[storia del colonialismo in Africa|coloniale]], e in particolare in seguito alla [[tratta degli schiavi africani|tratta degli schiavi]], la parola spagnola ''negro'' entrò largamente nell'uso anche in [[lingua inglese]].
 
L'uso di ''negro'' per riferirsi alle etnie di pelle scura è anch'esso attestato già nella letteratura del [[basso medioevo]] (per esempio nello stesso Petrarca),<ref>[http://books.google.it/books?id=ytIOAAAAIAAJ&pg=RA1-PA561&lpg=RA1-PA561&dq=vesta+negra&source=web&ots=HWAdS_5bKK&sig=XLpFDeoxDuRRKhakiUqwIS_2vBM&hl=it&sa=X&oi=book_result&resnum=2&ct=result#PRA1-PA680,M1 Rime]</ref> ma è diventato più comune in epoca [[colonialismo|coloniale]], sia in italiano che in altre lingue (alcune delle quali lo hanno mutuato dall'equivalente [[lingua spagnola|spagnolo]]). Derivati di questa accezione di ''negro'' sono termini come [[negroide]], (introdotto a partire dal [[XIX secolo]] dagli [[antropologia|antropologi]] dell'epoca per denotare una delle ipotetiche [[razzaRazza (categorizzazione umana)|razze]] umane), ooppure il più letterario "[[negritudine]]", un movimento che promuoveva (''l'insieme dei valori etnici e culturali dei popoli neri''<ref>''{{Cita libro |titolo=Dizionario italiano'', |editore=Garzanti (|anno=2003)}}</ref>). Contrariamente a quanto si potrebbe supporre, non risultano invece riconducibili alla radice latina ''niger'' i [[toponimo|toponimi]] [[Niger]] e [[Nigeria]], per i quali si ipotizza una derivazione dall'espressione [[tuareg]] ''ngher'' (abbreviazione di ''gher n gheren'', ovvero ''fiume dei fiumi'').<ref>[{{Cita web |url=http://www.absoluteastronomy.com/topics/Niger_River |titolo=Niger River] presso|sito=Absolute [http://www.absoluteastronomy.comAstronomy Absolute Astonomy]|lingua=en}}</ref>.
Il termine ''negro'' continua inoltre a essere usato in [[Idiotismo|frasi idiomatiche]] con una varietà di significati [[metafora|metaforici]], legati soprattutto alla [[Tratta atlantica degli schiavi africani|tratta degli schiavi]] africani; un esempio è la [[locuzione]] ''lavorare/sudare come un negro'' (ovvero ''come uno schiavo'') o l'uso della parola ''negro'' per riferirsi a chi lavora al posto di un altro (per esempio nel campo della letteratura)<ref> {{cita web|url=http://old.demauroparavia.it/73408|titolo=De Mauro - negro <!-- Bot generated title -->|deadurl=yes|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20080101000000/http://demauroparavia.it/73408|dataarchivio=1º gennaio 2008}}</ref>.
 
=== Nelle altre lingueLetteratura ===
{{vedi anche|Letteratura afroamericana}}
[[File:TomEva.jpg|thumb|right|250px|Illustrazione per l'edizione originale de ''[[La capanna dello zio Tom]]'', [[Boston]] [[1852]]]]
[[File:Pages-from-The Negro Christianized an Essay to Exci.jpg|thumb|upright=0.7|Pagina del libro ''The Negro Christianized'', di [[Cotton Mather]], 1706]][[File:MrBradish.jpg|thumb|rightupright=0.7|250pxleft|Illustrazione per ''[[Le avventure di Huckleberry Finn]]'' di [[Mark Twain]]. Nella didascalia: ''Misto'' (slang per ''mister'') ''Bradish's nigger'', ''Il negro del signor Bradish'']]
In [[lingua spagnola|spagnolo]] e [[lingua portoghese|portoghese]] ''negro'' significa semplicemente ''nero'', come ''negre'' in [[lingua catalana|catalano]] o [[lingua occitana|occitano]], e viene usato comunemente per riferirsi agli africani e ad altri gruppi etnici di pelle scura. In epoca [[storia del colonialismo in Africa|coloniale]], e in particolare in seguito alla [[tratta degli schiavi africani|tratta degli schiavi]], la parola spagnola ''negro'' entrò nell'uso anche in [[lingua inglese|inglese]].
 
AncheAll'inizio ladel varianteXIX secolo, il termine ''niggernegro'', erainsieme usataa frequentemente''nigger'', infu sensousato neutrofrequentemente anche in letteratura. Nel celebre romanzo abolizionista ''[[La capanna dello zio Tom]]'', purdi essendo[[Harriet percepitaBeecher Stowe|Stowe]] (1852), e nelle opere di uno scrittore progressista come più[[Mark volgare;Twain]], era usato per esempio,riferirsi agli schiavi o ex schiavi [[afroamericani]]. Twain in particolare, usava spesso il termine ''negronegroes'' anche nelle opere di saggistica, come in ''[[Following the Equator]]'', e ricorreva invece a ''nigger'' quando rappresentava lo slang della gente di campagna della valle del [[Mississippi (fiume)|Mississippi]]; nessuna delle due forme, però, appare, nelle sue opere, come intrinsecamente discriminatoria. Una diversa sensibilità del significato del termine iniziò a manifestarsi nellaa primacavallo metàtra delil XIX e il [[XX secolo]]. Due celebri casi letterari che provano questo cambiamento linguistico sono quelli del romanzo di [[Joseph Conrad]] ''[[Il negro del ''"Narciso''"]]'' (''The Nigger of the Narcissus'', [[1897]]), che inizialmente fu pubblicato con un altro titolo su insistenza della casa editrice, e il [[romanzo giallo|giallo]] di [[Agatha Christie]] ''[[Dieci piccoli indiani]]'' ([[1939]]), il cui titolo originale ''Ten Little Niggers'' fu modificato, per motivi analoghi, in ''And Then There Were None'' o ''Ten Little Indians''.<ref>[{{cita web |url=http://uk.agathachristie.com/site/find_a_story/stories/And_Then_There_Were_None.php] |titolo=Copia archiviata |accesso=8 luglio 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061221015808/http://uk.agathachristie.com/site/find_a_story/stories/And_Then_There_Were_None.php |dataarchivio=21 dicembre 2006 }}</ref>. La letteratura nella descrizione della schiavitù dei negri continuò nella storia fiorì fino tempi moderni, producendo numerosi testi in merito, tra cui si possono citare, tra i più famosi, ''[[Le avventure di Huckleberry Finn]]'' (1884), ''House of Bondage'' (1967), fino al più recente ''[[Radici (romanzo)|Radici]]'', del 1976.
Come in italiano, anche in [[lingua inglese|inglese]] il termine ''negro'' erano in origine inteso in senso neutro, lo si ritrova, infatti, tra l'altro, nel romanzo [[abolizionismo|abolizionista]] ''[[La capanna dello zio Tom]]'' e nelle opere di uno scrittore progressista come [[Mark Twain]] per riferirsi agli schiavi o ex schiavi africani negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. L'uso del termine ''negro'' era talmente radicato ancora negli [[anni 1960|anni sessanta]] che anche personaggi come [[Martin Luther King]] lo usavano correntemente nei loro comizi pubblici in difesa dei [[diritti civili]] dei neri afroamericani.<ref>Martin Luter King, ''[http://www.archives.gov/press/exhibits/dream-speech.pdf I have a dream]'', Archives.gov</ref>
 
A partire dal XX secolo iniziarono ad emergere delle denominazioni alternative ai termini tradizionali ''negro'' e ''nigger'' in alcuni ambienti americani, ad esempio una delle più antiche associazioni anti-razziste statunitensi, fondata nel 1909, venne battezzata ''[[National Association for the Advancement of Colored People]]'', denominazione in cui fu impiegato, per la prima volta, uno dei più comuni eufemismi usati come alternativa, tradotto in italiano come ''di colore''. Il graduale rifiuto dei termini ''negro'' e ''nigger'' da parte della popolazione afroamericana iniziò a prendere forza soprattutto perché tali termini erano nati in epoca schiavista, e di conseguenza associati storicamente alla stessa discriminazione razziale<ref>{{Cita web |url=https://memory.loc.gov/ammem/aaohtml/exhibit/aopart9.html |titolo=African American Odyssey: The Civil Rights Era (Part 1) |lingua=en}}</ref>. Tuttavia, il termine ''negro'' fu ancora usato per molti decenni; ad esempio in [[Francia]], nel brano classico ''Le petite nègre'' di [[Claude Debussy|Dèbussy]] (1914), quindi ancora dagli intellettuali legati al movimento artistico e culturale statunitense del "[[Rinascimento di Harlem]]", oppure in alcuni titoli legati al movimento, come ''[[The New Negro]]'', antologia pubblicata nel 1925, o ''[[Negro World]]'', settimanale fondato a [[New York]] da [[Marcus Garvey]] e voce dell'organizzazione [[Universal Negro Improvement Association and African Communities League]].
Anche la variante ''nigger'' era usata frequentemente in senso neutro anche in letteratura, pur essendo percepita come più volgare; per esempio, Twain usava il termine ''negro'' nelle opere di saggistica come ''[[Following the Equator]]'', e ricorreva invece a ''nigger'' quando rappresentava lo slang della gente di campagna della valle del [[Mississippi]]; nessuna delle due forme, però, appare nelle sue opere come intrinsecamente discriminatoria. Una diversa sensibilità iniziò a manifestarsi nella prima metà del [[XX secolo]]. Due celebri casi letterari che provano questo cambiamento linguistico sono quelli del romanzo di [[Joseph Conrad]] ''[[Il negro del ''Narciso'']]'' (''The Nigger of the Narcissus'', [[1897]]), che inizialmente fu pubblicato con un altro titolo su insistenza della casa editrice, e il [[romanzo giallo|giallo]] di [[Agatha Christie]] ''[[Dieci piccoli indiani]]'' ([[1939]]), il cui titolo originale ''Ten Little Niggers'' fu modificato, per motivi analoghi, in ''And Then There Were None'' o ''Ten Little Indians''.<ref>[http://uk.agathachristie.com/site/find_a_story/stories/And_Then_There_Were_None.php]</ref>.
 
Dal 1936 al 1966 (con l'unica sospensione negli anni della [[seconda guerra mondiale]]) fu pubblicata, con cadenza annuale dall'impiegato delle poste newyorchese [[Victor Hugo Green]], una guida annuale per viaggiatori afroamericani intitolata ''[[Negro Motorist Green Book]]'' (a volte intitolata ''The Negro Motorist Green-Book'' o ''The Negro Travelers' Green Book'')<ref>{{Google books |autore=Bruce Sinclair |titolo=Technology and the African-American Experience: Needs and Opportunities for Study |id=DPknc2Id1LEC |p=131 |accesso=2019-02-04 |anno=2004 |editore=MIT Press |isbn=9780262195041 |lingua=en}}</ref>.
Già alla fine del [[XIX secolo]], tuttavia, iniziarono a emergere denominazioni dei neri alternative a quelle tradizionali ''negro'' e ''nigger''. Una delle più antiche associazioni anti-[[razzismo|razziste]] statunitensi, fondata nel [[1909]], venne battezzata [[National Association for the Advancement of Colored People]], denominazione in cui viene impiegato uno dei più comuni [[eufemismo|eufemismi]] usati come alternative rispetto ai derivati di ''negro''. Il rifiuto dei termini ''negro'' e soprattutto ''nigger'', nati in epoca schiavista e di conseguenza associati storicamente alla discriminazione razziale, divenne sempre più netto negli Stati Uniti negli [[anni 1960]] e [[anni 1970]], epoca delle grandi battaglie per i diritti civili degli afroamericani.<ref>[http://memory.loc.gov/ammem/aaohtml/exhibit/aopart9.html African American Odyssey: The Civil Rights Era (Part 1)<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> In questo periodo cominciarono a essere identificate come più ''politically correct'' denominazioni come ''black people'' (''neri'') e la più tecnica ''afro-americans'' (''afro-americani'').
 
Sempre nella prima metà del secolo, il noto museo [[MOMA]] di New York organizzò tre mostre tematiche sull'arte africana, tutte contenenti il termine ''negro'' nel loro titolo: ''African Negro Art'' (1935)<ref>{{Cita web |curatore=James Johnson Sweeney |url=https://www.moma.org/documents/moma_catalogue_2937_300086871.pdf |formato=pdf |titolo=African Negro art |sito=[[MOMA]] |lingua=en}}</ref>, ''Young Negro Art'' (1943)<ref>{{Cita web |url=https://www.moma.org/documents/moma_press-release_325414.pdf |formato=pdf |titolo=Press Release |sito=[[MOMA]] |lingua=en}}</ref>, e ''Understanding African Negro Sculpture'' (1952)<ref>{{Cita web |url=https://www.moma.org/documents/moma_press-release_325854.pdf |formato=pdf |titolo=Press Release |sito=[[MOMA]] |lingua=en}}</ref>.
Il termine ''negro'' continua a essere usato marginalmente nei paesi anglofoni, in particolare negli Stati Uniti, in riferimento a periodi storici o a particolari istituzioni che hanno conservato tale vocabolo nel nome, come ad esempio lo [[United Negro College Fund]], istituzione benefica per la concessione di borse di studio a vantaggio di studenti neri<ref>[http://www.uncf.org/ UNCF - Who We Are<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Nel 1948 il giornalista Ray Sprigle, travestito come persona di colore viaggiò per 30 giorni negli stati del [[Profondo Sud]] segregazionista, pubblicando quindi il resoconto della sua esperienza in una serie di articoli intitolati ''I Was a Negro in the South for 30 Days'' nella rivista "Pittsburgh Post-Gazette", un'esperienza simile fu vissuta nel 1959 da John Howard Griffin, dopo aver cambiato il colore della propria pelle con trattamenti medici, e descritta nel bestseller ''Black like Me'', uscito nel 1961 e pubblicato in Italia col titolo ''Nero come me'' nel 1964 da [[Longanesi]].
La percezione del termine ''nigger'' come dispregiativo [[discriminazione|discriminatorio]] è invece tanto netta che si è diffuso l'[[eufemismo]] ''n-word'' (ovvero: ''la parola con la n'') per riferirsi a tale termine senza pronunciarlo direttamente.<ref>http://www.naacp.org/events/convention/98th/funeral/index.htm</ref> Alcuni traduttori italiani rendono ''nigger'' con ''negraccio'' per enfatizzarne l'intento offensivo.<ref>Usano questa traduzione, per esempio, le sceneggiature italiane di alcuni film delle serie ''[[Arma letale]]'' e ''[[Die Hard]]''. Sull'uso di ''negraccio'' come traduzione di ''nigger'' vedi anche [http://www.feltrinellieditore.it/FattiLibriInterna?id_fatto=4526] e [http://www.homolaicus.com/storia/contemporanea/malcolm/after.htm].</ref>
 
====Anni sessanta====
Vi sono comunque anche in questo caso alcune eccezioni; per esempio, gli artisti neri appartenenti al movimento dello ''[[hip hop]]'' si fregiano spesso dell'uso della variante [[slang]] ''nigga''.<ref>http://www.tesseramento.it/immigrazione/pagine52298/newsattach778_Unita%202-03%20a.pdf</ref>
[[File:Tiro al negro.jpg|thumb|upright=0.7|left|Giocattolo per bambini americano anni '20]]
 
Durante il secondo [[dopoguerra]], il termine ''nigger'' assunse maggiormente il significato di [[afroamericani|popolo afro-americano]], da distinguersi dal resto e, comunque, sempre soggetto ad emarginazione sociale. Nel 1947, reagendo come provocazione alla rappresentazione delle sole persone bianche nei fumetti e a quelle di colore solo nelle storie ambientate in Africa<ref>{{cita web|url=http://racabrasil.uol.com.br/cultura-gente/140/cartoons-influencia-nos-quadrinhos-161056-1.asp|titolo=Influência nos quadrinhos|autore=Alexandre de Maio|data=2010|sito=Revista Raça #140|accesso=|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131105142842/http://racabrasil.uol.com.br/cultura-gente/140/cartoons-influencia-nos-quadrinhos-161056-1.asp|dataarchivio=5 novembre 2013}}</ref>, il giornalista [[afroamericano]] Orrin C. Evans produsse la rivista ''All-Negro Comics'', e diretta soltanto al pubblico di colore.
Anche l'uso dei diversi eufemismi utilizzati storicamente in sostituzione di ''negro'' o ''nigger'' è controversa ed evolve nel tempo. Lo stesso termine ''colored'' (''colorato''), in passato percepito come più rispettoso rispetto a ''negro'', viene messo in discussione a favore di altre varianti come ''people of color'' (''persone di colore'').<ref>William Safire, ''On language: People of color'', «New York Times», 20 novembre [[1988]]</ref><ref>''The Black Press at 150'', «Washington Post» 18 marzo 1977</ref><!-- Come verificare questi riferimenti? -->
 
Fu proprio in questo contesto ad essere identificate come più politicamente corretto le denominazioni come ''black people'' , o la più tecnica ''afro-american''. Fino alla fine degli anni sessanta, la parola ''negro'' non veniva ancora completamente percepita come dispregiativa, e costituiva il modo più comune per riferirsi ai popoli di pelle scura, sia in letteratura ([[lingua spagnola|spagnolo]] ''negro'', inglese ''nigger'' e [[lingua francese|francese]] ''nègre''), sia nel linguaggio comune. Esempi di tale uso li troviamo nel brano musicale ''[[Angeli negri]]'', dal film ''Angelitos Negros'' del 1948, cantato da [[Pedro Infante]], poi eseguito in italiano da [[Marino Barreto Junior|Barreto Jr.]] nel [[1959]], con testo ancora riproposto nello [[sketch]] "Pittore ti voglio parlare" di [[Gianni Agus|Agus]]-[[Ugo Tognazzi|Tognazzi]] del 1958, e ancora ricantato da [[Fausto Leali]] nel [[1968]]. Un altro esempio di quegli anni fu il brano italiano [[musica pop|pop]] del [[1963]] ''[[I Watussi/Prendiamo in affitto una barca|I Watussi]]'', cantato da [[Edoardo Vianello]]. I termini negro - e derivati - restavano ancora senza connotazione negativa anche nell'ambiente religioso, come ad esempio il titolo della rivista ''[[Nigrizia]]'' dei [[Comboniani|padri comboniani]]<ref>[http://www.parlarecivile.it/argomenti/immigrazione/negro.aspx Parlare Civile]</ref>. Anche negli [[anni 1960|anni sessanta]], ad esempio nel film ''[[Indovina chi viene a cena?]]'' (''Guess Who's Coming to Dinner''), di [[Stanley Kramer|Kramer]], venne proprio usato il termine ''nigger'' con estrema disinvoltura, nonostante la pellicola vertesse proprio sulle tematiche interrazziali in maniera molto netta.
== Bibliografia ==
 
* Flavio Baroncelli, ''Il razzismo è una gaffe: eccessi e virtù del politically correct'', Donzelli Editore, 1996, ISBN 88-7989-206-1
In quegli anni, anche lo stesso [[Martin Luther King Jr.]] usava correntemente la parola ''nigger'' nei suoi comizi pubblici, in difesa dei [[diritti civili]] degli [[afroamericani]]<ref>{{Cita web|autore=Martin Luter King|url=http://www.archives.gov/press/exhibits/dream-speech.pdf |titolo=I have a dream|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150430114122/http://www.archives.gov/press/exhibits/dream-speech.pdf |lingua=en }}</ref>, sebbene fosse più una provocazione sociale che un uso neutro del termine.
* [[Wu Ming]] 1, ''[[New Thing]]'', Giulio Einaudi Editore, 2004
 
* Esoh Elamé, ''Non chiamatemi uomo di colore'', EMI Editrice, 2007,ISBN 978-88-307-1675-9
La parola ''negro'' venne anche utilizzata nei saggi pubblicati in Italia sulla tematica della discriminazione razziale in Italia che iniziò ad essere nota e osservata anche in Italia: nel 1963 l'americanista [[Claudio Gorlier]] pubblicò ''Storia dei negri degli Stati Uniti'' (Editore Cappelli, nella collana Universale Cappelli; 84/85) <ref>[https://www.anobii.com/books/Storia_dei_negri_degli_Stati_Uniti/01e9eb5b389b3f0c1b Storia dei negri degli Stati Uniti]</ref>, nel 1967 [[Roberto Giammanco]], che aveva già curato la pubblicazione dell'autobiografia di [[Malcolm X]], scrisse il saggio ''Black power. Potere negro. Analisi e testimonianze'' ([[Laterza editore]]) e l'anno successivo sempre Giammanco, sempre per Laterza, curò la traduzione italiana di ''Black Power: The Politics of Liberation in America'' (Random House ed. 1967) di Stokeley Carmichael e Charles V. Hamilton, che ebbe come titolo ''Strategia del Potere Negro''<ref>[https://shortcutsamerica.com/2020/06/07/7556/ Razzismo individuale e, soprattutto, razzismo istituzionale (Carmichael & Hamilton 1967)]</ref>.
 
====Anni settanta e graduale censura del termine "negro"====
La condanna del termine ''negro'' iniziò proprio negli Stati Uniti all'inizio del decennio dei [[anni 1970|settanta]] e, come detto, soprattutto a causa dei termini usati in [[lingua inglese|inglese]] e [[lingua tedesca|tedesco]]. In [[Germania]], fin dai tempi del [[Germania nazista|nazismo]], si era usato il termine ''neger'', a indicare soprattutto i figli dei coloniali francesi africani, i cosiddetti "[[bastardi della Renania]]", oppure i cosiddetti ''negri [[Apolidia|apolidi]]''. Pur non eseguendo una vera e propria [[Antisemitismo|persecuzione]] contro di essi come avvenne per gli ebrei, i [[Germania nazista|nazisti tedeschi]] li consideravano come un popolo di "[[Razza superiore|razza inferiore]]"<ref>[https://www.tpi.it/2017/08/13/africani-tedeschi-nazismo/ Cosa è successo ai tedeschi di colore durante il nazismo | TPI]</ref>, anche se comunque essi non costituivano una minaccia, soprattutto per il fatto che, all'epoca, in [[Germania]] costituivano una piccolissima minoranza e localizzati solo al confine con la [[Francia]]. Leggendario fu l'episodio di [[Adolf Hitler|Hitler]] che, in piena [[Propaganda nella Germania nazista|ascesa al potere]], si rifiutò di stringere la mano al plurivincitore [[afroamericano]] [[Jesse Owens]], durante le [[Giochi della XI Olimpiade|Olimpiadi della Germania Nazista del 1936]], fatto che fu poi smentito dallo stesso Owens, che narrò che, comunque, il [[Führer]] lo salutò dal palco<ref>[http://www.lanuovabq.it/it/lo-schiaffo-di-owens-a-hitler-tutta-la-verita-in-un-film Lo "schiaffo" di Owens a Hitler: tutta la verità in un film - La Nuova Bussola Quotidiana]</ref>. Anche nella moderna Germania, il termine ''neger'' acquistò connotati negativi, mentre l'individuo "nero", oggi chiamato "Schwarze", dovette affrontare, così come in altri paesi, la difficile integrazione e le divisioni politiche dei cosiddetti [[modelli di integrazione]] sociale, ancor oggi in atto.
 
Paradossalmente, fu più radicato, sia storicamente che culturalmente, una sorta di razzismo più nascosto, più profondo e contraddittorio, in paesi quali la [[Gran Bretagna]] e la [[Francia]], soprattutto a causa del loro secolare [[Storia del colonialismo in Africa|colonialismo africano]]. Per eredità storica quindi, negli [[Stati Uniti d'America]] del [[XIX secolo]] il [[Razzismo negli Stati Uniti d'America|razzismo]] nei confronti degli [[afroamericani]] che, a sua volta affonda nella lontana [[tratta atlantica degli schiavi africani]], diede luogo al termine ''nigger'' e, quasi consequenzialmente, fu associato a connotazioni negative. In mezzo alle varie persecuzioni e [[Segregazione razziale negli Stati Uniti d'America|segregazioni razziali]] infatti, si usava udire la locuzione estremamente offensiva di "''dirty nigger''", "''sporco negro''", diffusasi poi anche in altri paesi del mondo come, ad esempio, nell'[[Apartheid]] del [[Sudafrica]].
{{vedi anche|Razzismo negli Stati Uniti d'America|Segregazione razziale negli Stati Uniti d'America}}
Le sanguinose battaglie sociali per i [[diritti civili]] e la faticose lotte per la conquista dell'[[Uguaglianza sociale|uguaglianza]] degli [[afroamericani]] degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], guidate soprattutto dai personaggi quali [[Malcolm X]] e [[Martin Luther King Jr.]], entrambi assassinati nel [[anni 1960|decennio precedente]], sommati ad un'ulteriore spinta dell'arte e della musica afroamericana, dalla musica sacra [[gospel]], al [[jazz]]-[[blues]], alla [[disco music]], al [[funky]], al [[rapping]] e successivamente alla [[break dance]] e all'[[hip hop]], la tolleranza e l'[[Integrazione (scienze sociali)|integrazione]] degli [[afroamericani]] divennero fenomeni gradualmente più diffusi anche se probabilmente mai definitivamente conclusi, nemmeno nei tempi odierni.
 
L'interpretazione negativa di ''nigger'' da parte della [[Stati Uniti d'America|cultura americana]] prese forma lungo tutto il [[anni 1970|decennio degli anni Settanta]] e, tuttavia, giunse, tradotta in [[Italia]] e in altri paesi europei, soltanto molti anni dopo.
 
Nel [[1978]], un testo scolastico di [[geografia]] per la [[scuola media inferiore]] italiana, edito da [[Garzanti Editore|Garzanti]]<ref>vedi pag. 262 AAVV, ''Il libro Garzanti della geografia'', III nuova Edizione, volume terzo, Garzanti editore, (1978)</ref> in una scheda intitolata ''«Negri» e «Indiani», tutto sbagliato''<ref>dove lo "sbagliato" si riferisce ai trattamenti ricevuti, non alla denominazione</ref> riportava la seguente spiegazione:
{{cit|Da qualche tempo gli abitanti di colore degli Stati Uniti rifiutano di essere chiamati con il termine «negro» (''nigger''), che viene quasi sempre usato in tono spregiativo (come, ad esempio in Italia, si fa spesso purtroppo con il termine «terrone») e vogliono invece essere chiamati «neri» (in inglese ''blacks''). Da noi, in Italia, il termine «negro» non ha alcun tono di disprezzo, e quindi possiamo continuare a chiamarli così.}}
Il resto della scheda prosegue, descrivendo i problemi dei discendenti degli schiavi sempre usando il termine "negro" per indicarli.
[[File:All-Negro Comics 1.jpg|thumb|upright=0.5|left|Copertina della rivista a fumetti ''All-Negro Comics'']]
 
====Anni ottanta e novanta====
{{vedi anche|Mulatto|Meticcio|Creolo|Mescolanza etnica|Leggi contro la mescolanza razziale}}
La graduale censura dei termini ''nigger'' e ''negroes'' fu ulteriormente accelerata dalla spinta culturale relativa all'integrazione sociale afroamericana, specialmente nell'arte e nella musica, come ad esempio nelle sitcom televisive americane, o in [[film cult]] come ''[[The Blues Brothers (film)|The Blues Brothers]]'' ([[1980]]), il brano ''[[Ebony and Ivory]]'' ([[1981]]) di [[Paul McCartney|McCartney]]-[[Stevie Wonder|Wonder]] e, soprattutto con le forti mobilitazioni sociali internazionali degli [[anni 1980|anni ottanta]], spesso legate allo scottante problema dell'[[Apartheid]] del [[Sudafrica]].
 
All'inizio degli anni ottanta in [[Italia]], la parola ''negro'' fu usata ancora abitualmente (vedi, ad esempio, la canzone ''[[Colpa d'Alfredo]]'' di [[Vasco Rossi]]), mentre solo dalla seconda metà del decennio fu gradualmente caricato di un connotato offensivo, iniziando ad essere intesa proprio come [[razzismo|razzista]], in conseguenza dell'estensione all'italiano dei dettami del ''[[politicamente corretto]]'' derivante dalla cultura [[lingua inglese|anglosassone]], e che portarono alla quasi completa condanna del termine<ref>{{cita news|autore=O. Calabrese|titolo=I buffi integralisti del politically correct|pubblicazione=Corriera della Sera|url=http://archiviostorico.corriere.it/1999/settembre/19/buffi_integralisti_del_politically_correct_co_0_9909195010.shtml|data=19 settembre 1999|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110112224009/http://archiviostorico.corriere.it/1999/settembre/19/buffi_integralisti_del_politically_correct_co_0_9909195010.shtml}}</ref><ref>V. ''Negro, nero, nigger'', in ''[[New Thing]]'' di [[Wu Ming]] 1</ref>.
 
In merito alle stesse interpretazioni simboliche e culturali rispetto a tali popolazioni, oltre che [[Fisiognomica|tratti somatici]], [[antropologia|antropologici]] e comportamentali delle varie etnie definite "di pelle scura", in particolare i [[Negroide|negroidi africani]], tali termini furono utilizzati anche per altre gradazioni della pigmentazione della [[dermatologia|pelle]], utilizzando spesso anche le scale del [[fototipo]] e di [[Scala cromatica di Von Luschan|Von Luschan]]. A tal proposito, infatti, lo stesso destino della censura avvenne anche per il termine "[[mulatto]]", dove veniva indicato un soggetto figlio di una [[mescolanza razziale]], termine che andò via via in disuso, ed oggi ampiamente sconsigliato, poiché considerato derivante dallo spagnolo ''mulato'', in similitudine all'animale "[[mulo]]", inteso appunto, come un animale ibrido tra un [[asino]] ed una [[giumenta]]. In sostituzione, viene usato il termine ''mestizo'', ovvero "[[meticcio]]", oppure "[[creolo]]", quest'ultimo soltanto per alcune [[Etnia|etnie]].
 
Nell'usoPer comuneindicare contemporaneoi ''negro''popoli vienedi tuttaviapelle generalmentescura percepito come dispregiativo e [[razzismo|razzista]]quindi, probabilmentefurono comeripresi conseguenzatermini dell'estensionequali all'italiano'persona dei dettami deldi colore''[[politicamente corretto]]''o che nella cultura [[lingua inglese|anglosassone]] hanno portato alla condanna del dispregiativosemplicemente ''niggernero'' (ulitizzato al posto di ''black'').<ref>O. Calabrese, ''I buffi integralisti del politically correctSchwarz'' in [http://archiviostorico.corriere.it/1999/settembre/19/buffi_integralisti_del_politically_correct_co_0_9909195010.shtml Corriere della Seratedesco, 19 settembre 1999]</ref><ref>Vetc. ''Negro, nero, nigger'', in ''[[New Thing]]'' di [[Wu Ming]] 1</ref> Vengono considerati sostituti accettabili di ''negro'' espressioni come ''persona di colore'' o semplicemente ''nero'') oppure, laddove possibile, denominazioni più specifiche (come ''[[africa]]no'' o ''[[afroamericano]]'', rispettivamente per riferirsi ai neri africani o [[Stati Uniti d'America|statunitensi]]).<ref>B. Gabutti, traduttore di ''Charles de Foucauld: esploratore del Marocco, eremita nel Sahara'' di [[René Bazin]] (1921) usa il termine negro e spiega che più avanti nel testo il termine verrà tradotto come ''uomo di colore'' o ''nero''.</ref> Il termine vieneè talvolta recuperato per motivi letterari<ref>Si veda per esempio l'introduzione di Giuseppe Culicchia a ''[[Le avventure di Huckleberry Finn]]'', [[Feltrinelli]] 2005.</ref> o per tradurre varianti straniere anch'esse considerate dispregiative, come l'inglese ''nigger'' molto frequente nel [[cinema]].<ref>Per esempio nel doppiaggio di opere cinematografiche come ''[[Arma letale 2]]'', ''[[Die Hard (serie di film)|Die hard]]'', ''[[Get Shorty]]'' e ''[[Tropic Thunder]]''.</ref> L'uso del termine senza connotazioni dispregiative ha comunque ancora qualche diffusione, e la [[magistratura italiana]] ha giudicato condannabili, come incitamenti all'odio razziale, soltanto solole [[locuzione|locuzioni]] esplicitamente offensive come ad esempio, ''sporco negro''.<ref>http://www.piemonteimmigrazione.it/PDF/approfondimento%20leg_sporco%20negro.pdf?ID=1210</ref>.
 
Nel corso degli [[anni 1990|anni novanta]], il lento e graduale processo di proibizione della parola ''negro'' fu praticamente completato, e il termine fu considerato offensivo praticamente in tutti paesi del mondo. In [[Italia]], la parola ''negro'' fu ancora utilizzata con disinvoltura fino ai primi anni del decennio, presente in alcune [[serie televisiva|serie televisive]] come, ad esempio, ''[[I ragazzi del muretto]]'' ([[1990]]), oppure nel cinema, come nel film ''[[Nel continente nero]]'', di [[Marco Risi]] ([[1991]]). Fu poi ancora utilizzata nel parlato comune, come l'uso di alcune [[frasi idiomatiche]], con una varietà di significati [[metafora|metaforici]] legati soprattutto alla storica [[Tratta atlantica degli schiavi africani|tratta degli schiavi]] africani, come ad esempio le locuzioni ''negriero'', inteso come "sfruttatore", oppure ''lavorare come un negro'' (ovvero ''come uno schiavo'')<ref>{{cita web|url=http://old.demauroparavia.it/73408|titolo=De Mauro - negro|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080101000000/http://demauroparavia.it/73408|dataarchivio=1º gennaio 2008}}</ref>, ma anche queste caddero in disuso.
 
===Anni Duemila e tempi attuali===
Oltre al classico termine inglese ''black'' ("nero"), cominciarono a diffondersi anche altri sinonimi, sempre di origine inglese, quali ''dark-skinned'' ("scuro di pelle") e il più noto ''coloured'' ("di colore"). I termini [[afroamericano]], [[africano]], etc., non attecchirono più di tanto nel linguaggio comune, poiché usate solo in determinati contesti e, comunque, solo per indicare determinate etnie.
 
AncheDagli l'uso[[anni dei2000|anni diversiDuemila]], eufemismiil utilizzatidibattito storicamentesu intali sostituzionesinonimi diresta ''negro''ancora o ''nigger'' è controversa ed evolve nel tempoaperto. LoLa stessolocuzione termine"di ''colored'' (''colorato'')colore", in passato percepitopercepita come più rispettosorispettosa rispetto a ''negro'', vieneè stata messomessa in discussione a favore di altre varianti, come ad esempio ''people of color'' (''{{lett|[[Persona di colore|persone di colore'']]}}).<ref>William Safire, ''On language: People of color'', «New York Times», 20 novembre [[1988]]</ref><ref>''The Black Press at 150'', «Washington Post» 18 marzo 1977</ref><!-- Comee, verificaretuttavia questianch'essa riferimenti?considerata, -->a volte, come discriminatoria. I termini ''nero'' e ''scuro'' (di pelle), potrebbero invece essere interpretati ancora come troppo generici.
 
La percezione odierna del termine ''nigger'' come dispregiativoaccezione dispregiativa-[[discriminazione|discriminatoriodiscriminatoria]] nel mondo anglosassone è inveceormai tanto netta che si è diffuso l'[[eufemismo]] ''n-word'' (ovvero: ''la parola con la nN'') per riferirsi a tale termine senza pronunciarlo direttamente.<ref>{{Cita web |url=http://www.naacp.org/events/convention/98th/funeral/index.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=24 febbraio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100304095324/http://www.naacp.org/events/convention/98th/funeral/index.htm |dataarchivio=4 marzo 2010 |urlmorto=sì }}</ref> Alcuni traduttori italiani rendono ''nigger'' con ''negraccio'', per enfatizzarne l'intento offensivo.<ref>Usano questa traduzione, per esempio, le sceneggiature italiane di alcuni film delle serie ''[[Arma letale]]'' e ''[[Die Hard (serie di film)|Die Hard]]''. Sull'uso di ''negraccio'' come traduzione di ''nigger'' vedi anche [{{Cita testo|url=http://www.feltrinellieditore.it/FattiLibriInterna?id_fatto=4526]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120121223319/http://www.feltrinellieditore.it/FattiLibriInterna?id_fatto=4526 |titolo=Feltrinelli }} e [{{cita web |url=http://www.homolaicus.com/storia/contemporanea/malcolm/after.htm] |titolo=RIVOLUZIONE CON OGNI MEZZO NECESSARIO |accesso=8 luglio 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080720140631/http://www.homolaicus.com/storia/contemporanea/malcolm/after.htm}}.</ref>.
 
IlI terminedesueti termini spagnoli-italiani ''negro''/''negroes'', continuainvece, continuano a essere usatousati solo marginalmente nei paesi anglofoni, in particolare negli Stati Uniti, in riferimento a periodi storici o a particolari istituzioni che hanno conservato tale vocabolo nel nome, come ad esempio lo [[United Negro College Fund]], istituzione benefica per la concessione di borse di studio a vantaggio di studenti neri<ref>[http://www.uncf.org/ UNCF - Who We Are<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Il termine inglese ''nigga'', una variante [[slang]] di ''nigger''<ref>http://www.tesseramento.it/immigrazione/pagine52298/newsattach778_Unita%202-03%20a.pdf</ref>, oggi appartiene invece ad alcuni artisti neri appartenenti al movimento [[rap]] e [[hip hop]], i quali si fregiano di tale termine in senso amichevole e fraterno.
 
== Note ==
;Annotazioni
[[File:Slave Market-Atlanta Georgia 1864.jpg|thumb|250px|1864, la scritta Negro campeggia sull'insegna di una via del mercato degli schiavi ad [[Atlanta]]]]
{{<references|2}} group="N" />
 
Fonti
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Flavio Baroncelli, ''Il razzismo è una gaffe: eccessi e virtù del politically correct'', Donzelli Editore, 1996, ISBN 88-7989-206-1
* [[Wu Ming]] 1, ''[[New Thing]]'', Giulio Einaudi Editore, 2004, ISBN 88-06-16276-4
* Esoh Elamé, ''Non chiamatemi uomo di colore'', EMI Editrice, 2007, ISBN 978-88-307-1675-9
 
== Voci correlate ==
* [[PoliticamenteCorrettezza correttopolitica]]
* [[Razzismo]]
* [[Negroide]]
* [[Tratta atlantica degli schiavi africani]]
 
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