Concordia (Antartide): differenze tra le versioni

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{{Base scientifica
|nome = Base Concordia
|nome ufficiale = Base antartica Concordia<br />Base antarctique Concordia
|immagine = ConcordiaFromTower.jpg
|didascalia = La base Concordia fotografata da una torre situata a 1 km dalla base (gennaio 2005). È visibile sia la nuova stazione invernale (in costruzione all'epoca, in primo piano) chesia la più vecchia stazione estiva (sullo sfondo).
|stato = ATA note
|div amm 1 = [[Territorio antarticoAntartico australianoAustraliano]]
|div amm 2 = [[Dome C]]
|div amm 3 =
|operata da = {{ITA}}<br />{{FRA}}
|gradi latitudine = 75
|primi latitudine = 06
|secondi latitudine = 06
|NS = S
|gradi longitudine = 123
|primi longitudine = 24
|secondi longitudine = 43
|WE = E
|altitudine = 3220
|operata da = {{ITA}}<br/>{{FRA}}
|tipologia = Base permanente
|fondazione = [[1996]]
|popolazione = 32 ([[estate]]), 16 ([[inverno]])
|UNLOCODE = AQ CON
|sito = www.concordiabase.eu/
|cod mappa =
|mappa =
|didascalia mappa =
}}
'''Concordia''' è una [[Basi scientifiche in Antartide|base di ricerca]] permanente [[Italia|italo]]-[[Francia|francese]] situata in [[Antartide]]. Si trova sul [[plateau antartico]], nel sito denominato ''[[Dome C]]'' a un'[[altitudine]] di {{M|3 220||m}} [[Livello del mare|s.l.m.]]<ref name=COORD>Programma nazionale di ricerche in Antartide (PNRA) (2009). ''[http://www.italiantartide.it/spedizioni/xxviii/documentazione/Antarctic_Facilities.pdf Main Antarctic Facilities operated by National Antarctic Programs in the Antarctic Treaty Area(South of 60° latitude South)]''.</ref>
 
'''Concordia''' è una [[Basi scientifiche in Antartide|base di ricerca]] permanente [[Italia|italo]]-[[Francia|francese]] situata in [[Antartide]]. Si trova sul [[Altopiano Antartico|plateau antartico]], nel sito denominato ''[[Dome C]]'' a un'[[altitudine]] di {{M|3233|ul=m}} [[Livello del mare|s.l.m.]]<ref name=COORD>Programma nazionale di ricerche in Antartide (PNRA) (2009). ''[http://www.italiantartide.it/spedizioni/xxviii/documentazione/Antarctic_Facilities.pdf Main Antarctic Facilities operated by National Antarctic Programs in the Antarctic Treaty Area(South of 60° latitude South)] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304054907/http://www.italiantartide.it/spedizioni/xxviii/documentazione/Antarctic_Facilities.pdf |data=4 marzo 2016 }}''.</ref>
==Scopi e costruzione==
 
La costruzione della stazione è frutto di un accordo congiunto, nel [[1993]], tra l'[[Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente|ENEA]] (''Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente''), e l<nowiki>'</nowiki>''[[Istituto polare francese Paul Émile Victor]]'' (IPEV). Nel [[1996]] venne realizzata una prima installazione temporanea, operativa solo nella stagione estiva, per fornire il supporto logistico alla missione ''[[European Project for Ice Coring in Antarctica]]'' (EPICA) un progetto di perforazione a [[carotaggio]] continuo della calotta glaciale fino alla base rocciosa per una profondità totale di {{M|3 270,2||m}}.<ref name=DISAT>DISAT (2010). ''[http://www.disat.unimib.it/DISAT_CRYOLAB/Epica.htm Dome C - EPICA e la stazione Concordia]''. Milano: [[Università degli Studi di Milano-Bicocca]].</ref><br/>
== Progetti e costruzione ==
Le [[geochimica isotopica|analisi isotopiche]]<ref>In particolare viene determinato il rapporto <sup>18</sup>[[Ossigeno|O]]-<sup>16</sup>[[Ossigeno|O]] (Δ<sup>18</sup>[[Ossigeno|O]] ‰ SMOW) che permette di ricavare la [[temperatura]] relativa delle precipitazioni nevose da cui si sono originati i vari strati di ghiaccio, e comporre una curva temporale della variazione di temperatura utile per la ricostruzione [[paleoclimatologia|paleoclimatica]].</ref> effettuate sui campioni di ghiaccio e sull'aria imprigionata all'interno hanno permesso di ricostruire le variazioni climatiche in Antartide degli ultimi 720&nbsp;000 anni e di compararne i dati con quelli di due progetti analoghi realizzati nell'[[Artide]], in [[Groenlandia]]: il ''[[Greenland Ice Sheet Project]]'' ([[1971]]-[[1979]] e [[1988]]-[[1993]]) e il ''[[Greenland Icecore Project]]'' ([[1989]]-[[1992]]).<ref name=DISAT />
[[File:Conference call (18693845142).jpg|thumb|Sala conferenze]]
La costruzione della stazione è frutto di un accordo congiunto, nel [[1993]], tra l'[[Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile|ENEA]] (''Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente''), e l{{'}}''[[Istituto polare francese Paul-Émile Victor]]'' (IPEV). Nel [[1996]] venne realizzata una prima installazione temporanea, operativa solo nella stagione estiva, per fornire il supporto logistico alla missione ''[[European Project for Ice Coring in Antarctica]]'' (EPICA) un progetto di perforazione a [[carotaggio]] continuo della calotta glaciale fino alla base rocciosa per una profondità totale di {{M|3270,2|ul=m}}.<ref name=DISAT>DISAT (2010). ''{{Cita web|url=http://www.disat.unimib.it/DISAT_CRYOLAB/Epica.htm|titolo=Dome C - EPICA e la stazione Concordia|accesso=19 giugno 2021|urlarchivio=https://archive.is/20130717005738/http://www.disat.unimib.it/DISAT_CRYOLAB/Epica.htm|dataarchivio=17 luglio 2013}}'' Milano: [[Università degli Studi di Milano-Bicocca]].</ref>
 
Le [[geochimica isotopica|analisi isotopiche]]<ref>In particolare viene determinato il rapporto <sup>18</sup>[[Ossigeno|O]]-<sup>16</sup>[[Ossigeno|O]] (Δ<sup>18</sup>[[Ossigeno|O]] ‰ SMOW) che permette di ricavare la [[temperatura]] relativa delle precipitazioni nevose da cui si sono originati i vari strati di ghiaccio, e comporre una curva temporale della variazione di temperatura utile per la ricostruzione [[paleoclimatologia|paleoclimatica]].</ref> effettuate sui campioni di ghiaccio e sull'aria imprigionata all'interno hanno permesso di ricostruire le variazioni climatiche in Antartide degli ultimi 720&nbsp;000 anni e di compararne i dati con quelli di due progetti analoghi realizzati nell'[[Artide]], in [[Groenlandia]]: il ''[[Greenland Ice Sheet Project]]'' ([[1971]]-[[1979]] e [[1988]]-[[1993]]) e il ''[[Greenland Icecore Project]]'' ([[1989]]-[[1992]]).<ref name="DISAT" />
 
Il progetto EPICA si è concluso agli inizi del 2005 e la stazione è stata trasformata in una stazione scientifica permanente. La prima missione invernale (con 13 persone, di cui 11 francesi e 2 italiani) ha avuto inizio il 13 febbraio [[2005]].
 
La Stazione Concordia ha una capacità massima nominale di 65 persone<ref name=COORD />; è in grado di ospitare 32 persone nel periodo estivo e un massimo di 16 in quello invernale<ref>{{Cita|ASTRO1Fossat|ppp. 357|Fossat|harv=s}}.</ref>, ede occupa un'area di circa {{M|1 500|1500|ul=m2}}.<ref name=IPEV1>IPEV (2013). ''[http://www.institut-polaire.fr/ipev/bases_et_navires/station_concordia_dome_c Station Concordia – Dôme C : Présentation] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110316142827/http://www.institut-polaire.fr/ipev/bases_et_navires/station_concordia_dome_c |date=16 marzo 2011 }}''.</ref>
 
La stazione principale (la stazione invernale) è costituita da due edifici cilindrici (alti 17 &nbsp;m, a tre piani, collegati tra loro da una galleria al primo piano) con strutture portanti in carpenteria metallica rivestite da pannelli altamente isolanti in grado di resistere al freddo estremo e ada un'elevata [[escursione termica]] tra l'interno e l'esterno (fino a 100 &nbsp;°C di escursione). Un edificio è dedicato alle attività cosiddette ''"silenziose"'' (laboratori, alloggi del personale, infermeria, sala radio, stazione meteorologica), mentre l'altro alle attività ''"rumorose"'': sala riunioni, uffici, sala mensa, biblioteca, palestra, sala tv, magazzini e supporto logistico.<ref name=IPEV1 />
 
In un edificio adiacente alla struttura principale, prendono posto i generatori elettrici, le caldaie e la struttura per lo smaltimento delle acque reflue che impiega un impianto sviluppato dall'[[Agenzia Spazialespaziale Europeaeuropea]] specificatamente per le missioni spaziali di lunga durata basato su un rettorereattore anaerobico (mentre le acque grigie vengono trattate con processi di [[ultrafiltrazione]], [[nanofiltrazione]] ede [[osmosi inversa]]).<ref name=IPEV1 />
 
== Dome C ==
{{vedi anche|Dome C}}
Il tavolato di Dome C (''Dome Concordia'' per italiani e francesi, ''Dome Charlie'' per gli statunitensi) ha un'altitudine compresa fra i {{M|3 200 e i 3 300||m}} ed è stato sede di numerose ricerche in ambito climatico coordinate dall'[[Antarctic Meteorological Research Center]] di [[Madison (Wisconsin)|Madison]] ([[Wisconsin]], USA). Nel [[1980]], fu posizionata in situ una [[stazione meteorologica]] automatica, battezzata ''Dome C'' ({{coord|74|30|S|123|00|E}}, {{M|3 280||m}}), che registrò la temperatura minima rimasta a lungo record dell'area (&minus;84,6&nbsp;[[Celsius|°C]], il 26 agosto [[1982]]); nel [[1995]] la stazione fu spostata a qualche decina di chilometri ({{coord|75|07|S|123|22|E}}, {{M|3 250||m}}) e ribattezzata ''Dome C II'': tuttora operativa, ha misurato una temperatura minima di &minus;83,2&nbsp;°C (13 agosto [[2010]]), mentre la temperatura minima misurata alla stazione Concordia è stata di &minus;84,7&nbsp;°C (13 agosto [[2010]]). Questi estremi, tipici del [[Plateau Antartico]] orientale, si raggiungono di norma verso la fine del semestre invernale (aprile - settembre), mentre il dato medio annuale si colloca a &minus;52,7&nbsp;°C; le [[Precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]] [[neve|nevose]] variano, invece, dai {{M|2 ai 10|c|m}}<ref>IPEV (2013). ''[http://www.institut-polaire.fr/ipev/bases_et_navires/station_concordia_dome_c/la_vie_a_concordia Station Concordia – Dôme C : La vie à Concordia]''.</ref>: tutte condizioni favorevoli, oltre che per gli studi di [[climatologia]], [[sismologia]] e fisica dell'[[atmosfera]] dell'Antartide, anche per verificare l'adattamento umano in condizioni climatiche estreme.
Il tavolato di Dome C (''Dome Concordia'' per italiani e francesi, ''Dome Charlie'' per gli statunitensi) ha un'altitudine compresa fra {{Val|3200|e|3300|u=m}} ed è stato sede di numerose ricerche in ambito climatico coordinate dall'[[Antarctic Meteorological Research Center]] di [[Madison (Wisconsin)|Madison]] ([[Wisconsin]], USA). Nel [[1980]], fu posizionata in situ una [[stazione meteorologica]] automatica, battezzata ''Dome C'' ({{coord|74|30|S|123|00|E}}, {{M|3280|ul=m}}), che registrò la temperatura minima rimasta a lungo record dell'area ({{M|-84,6|ul=°C}}, il 26 agosto [[1982]]); nel [[1995]] la stazione fu spostata a qualche decina di chilometri ({{coord|75|07|S|123|22|E}}, {{M|3250|ul=m}}) e ribattezzata ''Dome C II'': tuttora operativa, ha misurato una temperatura minima di {{M|-83,2|u=°C}} (13 agosto [[2010]]), mentre la temperatura minima misurata alla stazione Concordia è stata di {{M|-84,7|u=°C}} (13 agosto [[2010]]).
 
Questi estremi, tipici del [[Altopiano Antartico|Plateau antartico]] orientale, si raggiungono di norma verso la fine del semestre invernale (aprile - settembre), mentre il dato medio annuale si colloca a {{M|-52,7|u=°C}}; le [[Precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]] [[neve|nevose]] variano, invece, da {{Val|2|a|10|u=cm}}<ref>IPEV (2013). ''[http://www.institut-polaire.fr/ipev/bases_et_navires/station_concordia_dome_c/la_vie_a_concordia Station Concordia – Dôme C: La vie à Concordia] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130813143545/http://www.institut-polaire.fr/ipev/bases_et_navires/station_concordia_dome_c/la_vie_a_concordia |date=13 agosto 2013 }}''.</ref>: tutte condizioni favorevoli, oltre che per gli studi di [[climatologia]], [[sismologia]] e fisica dell'[[atmosfera]] dell'Antartide, anche per verificare l'adattamento umano in condizioni climatiche estreme.
Il sito si presta, in modo eccellente, anche alle osservazioni [[astronomia|astronomiche]] grazie all'atmosfera relativamente tersa e calma<ref>La turbolenza atmosferica prodotta dal vento - che degrada la qualità delle immagini ottenute dagli strumenti d'osservazione - viene monitorata ed analizzata costantemente per correggere le distorsioni ed è rilevante solo per primi {{M|30-40||m}} dal suolo. Fonte: {{fr}} ''[http://www.concordiabase.eu/ricerca-scientifica/astroconcordia.html astroconcordia]'', in ''ricerca scientifica-astroconcordia'', sito ufficiale della Stazione Concordia.</ref> e garantisce un [[seeing]] medio di 0,3 secondi d'arco al di sopra dei {{M|30||m}}.<ref>{{fr}} Djamel Mékarnia, François Jeanneaux, ''Astroconcordia'' in [http://www.pnra.it/biblioteca/docs/rapporti_campagna/DC_rappinvernale_2007.pdf Stazione Concordia - Rapporto sulla Campagna Antartica Inverno Australe 2007], [[Programma Nazionale di Ricerche in Antartide]] (PNRA).</ref><ref>{{Cita|ASTRO1|pp. 351-354|Fossat|harv=s}}</ref>
 
Il sito si presta, in modo eccellente, anche alle osservazioni [[astronomia|astronomiche]] grazie all'atmosfera relativamente tersa e calma<ref>La turbolenza atmosferica prodotta dal vento - che degrada la qualità delle immagini ottenute dagli strumenti d'osservazione - viene monitorata e analizzata costantemente per correggere le distorsioni ed è rilevante solo per primi {{Val|30|-|40|ul=m}} dal suolo. Fonte: {{fr}} ''[http://www.concordiabase.eu/ricerca-scientifica/astroconcordia.html astroconcordia] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090331111735/http://www.concordiabase.eu/ricerca-scientifica/astroconcordia.html |data=31 marzo 2009 }}'', in ''ricerca scientifica-astroconcordia'', sito ufficiale della Stazione Concordia.</ref> e garantisce un [[seeing]] medio di 0,3 [[Secondo (geometria)|secondi d'arco]] al di sopra dei {{M|30|ul=m}}.<ref>{{Cita web|lingua=fr|nome1=Djamel|cognome1=Mékarnia|nome2=François|cognome2=Jeanneaux|titolo=Astroconcordia|url=http://www.pnra.it/biblioteca/docs/rapporti_campagna/DC_rappinvernale_2007.pdf|rivista=Stazione Concordia - Rapporto sulla Campagna Antartica Inverno Australe 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110820153850/http://www.pnra.it/biblioteca/docs/rapporti_campagna/DC_rappinvernale_2007.pdf |dataarchivio=20 agosto 2011 }}, [[Programma Nazionale di Ricerche in Antartide]] (PNRA).</ref><ref name="cita-Fossat-pp351-354-ASTRO1">{{Cita|Fossat|pp. 351-354}}.</ref>
==Mezzi di trasporto==
[[File:DomeCTraverse.jpg|thumb|Un convoglio di approvvigianamento proveniente dalla [[base Dumont d'Urville]] e diretto verso Concordia (gennaio 2005).]]
L'approvvigionamento e il collegamento della base vengono assicurati da diversi mezzi di trasporto, sia aerei che terrestri.
 
== Mezzi di trasporto ==
Gran parte del materiale (circa 350 t) viene trasportato da tre convogli terrestri organizzati durante la campagna estiva. Tipicamente un convoglio è costituito da due [[gatto delle nevi|gatti delle nevi]] e da 6-8 trattori cingolati. L'equipaggio è costituito da 8-10 uomini che dormono all'interno di due roulotte realizzate allo scopo. Partendo dalla [[base Dumont d'Urville]], la durata del tragitto è di 20-25 giorni fra andata e ritorno. Durante il viaggio di ritorno si trasportano rifiuti, ma anche strumenti e materiali che devono ritornare in Europa. In ragioni delle condizioni climatiche, particolarmente difficili, il tragitto viene predisposto facendo utilizzo di immagini satellitari [[SPOT]] e la rotta viene controllata via [[GPS]].<ref name="transport">{{fr}} {{Cita web
[[File:DomeCTraverse.jpg|thumb|Un convoglio di approvvigionamento proveniente dalla [[base Dumont d'Urville]] e diretto verso Concordia (gennaio 2005).]]
|url=http://www.institut-polaire.fr/ipev/infrastructures_et_moyens/moyens_de_transport
L'approvvigionamento e il collegamento della base vengono assicurati da diversi mezzi di trasporto, sia aerei sia terrestri.
|titolo=Infrastructures et moyens - Moyens de transport
 
|editore=[[Istituto polare francese Paul Émile Victor]]
Gran parte del materiale (circa 350 t) viene trasportato da tre convogli terrestri organizzati durante la campagna estiva. Tipicamente un convoglio è costituito da due [[gatto delle nevi|gatti delle nevi]] e da 6-8 trattori cingolati. L'equipaggio è costituito da 8-10 uomini che dormono all'interno di due roulotte realizzate allo scopo. Partendo dalla [[base Dumont d'Urville]], la durata del tragitto è di 20-25 giorni fra andata e ritorno. Durante il viaggio di ritorno si trasportano rifiuti, ma anche strumenti e materiali che devono ritornare in Europa. In ragioni delle condizioni climatiche, particolarmente difficili, il tragitto viene predisposto facendo utilizzo di immagini satellitari [[SPOT]] e la rotta viene controllata via [[Sistema di posizionamento globale|GPS]].<ref name="transport">{{fr}} {{Cita web
|accesso=8 settembre 2008}}</ref>
|url=http://www.institut-polaire.fr/ipev/infrastructures_et_moyens/moyens_de_transport
|titolo=Infrastructures et moyens - Moyens de transport
|editore=[[Istituto polare francese Paul-Émile Victor]]
|accesso=8 settembre 2008
|dataarchivio=7 ottobre 2008
|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081007155856/http://www.institut-polaire.fr/ipev/infrastructures_et_moyens/moyens_de_transport
|urlmorto=sì
}}</ref>
 
Durante la campagna estiva 2011-2012, è stato effettuato per la prima volta un collegamento andata e ritorno tra Concordia e la [[base Vostok|base russa Vostok]]. Il convoglio scientifico è partito da Concordia il 20 dicembre 2011 ed è arrivato a destinazione il 3 gennaio 2012.<ref>{{fr}} {{cita web
|url |url= http://www.sciencesetavenir.fr/nature-environnement/20120109.OBS8378/concordia-vostok-un-raid-scientifique-sans-precedent-en-antarctique.html
|titolo |titolo= Concordia-Vostok : un raid scientifique sans précédent en Antarctique
|autore |autore= Vahé Ter Minassian
|editore |editore= [[Sciences et Avenir]]
|data |data= 9 gennaio 2012
|accesso |accesso= 24 gennaio 2012
|urlmorto = sì
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120208061356/http://www.sciencesetavenir.fr/nature-environnement/20120109.OBS8378/concordia-vostok-un-raid-scientifique-sans-precedent-en-antarctique.html
|dataarchivio = 8 febbraio 2012
}}</ref> Il convoglio di ritorno è partito il 6 gennaio 2012 per arrivare a Concordia il 25 gennaio 2012.<ref>{{fr}} {{cita web
|url |url= http://www.liberation.fr/depeches/01012384698-antarctique-les-scientifiques-francais-sont-arrives-a-leur-point-de-forage
|titolo |titolo= Antarctique : les scientifiques français sont arrivés à leur point de forage
|autore |autore= [[Agence France-Presse|AFP]]
|editore = [[Libération]]
|data |data= 20 gennaio 2012
|accesso = 24 gennaio 2012
|urlmorto = sì
}}</ref><ref>{{fr}} {{cita web
|url=http://www.institut-polaire.fr/ipev/actualites/tout_public/des_nouvelles_du_terrain/carnet_de_bord_du_raid_scientifique
|titolo=Carnet de bord du Raid scientifique
|editore=[[Istituto polare francese Paul -Émile Victor]]
|accesso=26 gennaio 2012
|dataarchivio=27 gennaio 2012
}}</ref>
|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120127102233/http://www.institut-polaire.fr/ipev/actualites/tout_public/des_nouvelles_du_terrain/carnet_de_bord_du_raid_scientifique
|urlmorto=sì
}}</ref>
[[File:Kenn Borek Air DHC-6 (17197705367).jpg|thumb|left|[[de Havilland Canada DHC-6 Twin Otter|DHC-6 Twin Otter]]]]
 
Il collegamento aereo viene realizzato mediante [[de Havilland Canada DHC-6 Twin Otter|DHC-6 Twin Otter]] e [[BastlerBasler BT-67]]. Il Twin Otter viene adibito principalmente al trasporto del personale. Alloggiati nella [[Stazione Mario Zucchelli|stazione italiana Mario Zucchelli]] (MZS) durante il periodo da novembre a febbraio, i Twin Otter effettuano il loro volo sulla tratta Mario Zucchelli-Concordia-Dumont D'Urville. La durata media di un volo tra le stazioni è di circa 4 ore.<ref name="transport"/> I BastlerBasler provengono dalla base statunitense di [[Stazione McMurdo|McMurdo]] e sono adibiti sia al trasporto di persone chesia di materiali.
 
== Campi di ricerca ==
[[File:Dechargement de matériel pour dome c.jpg|thumb|Scarico del materiale per Dome C da un aereo.]]
[[File:DomeCSummerCamp.jpg|thumb|Panorama della stazione estiva (gennaio 2005).]]
I principali campi di ricerca comprendono:
 
=== Glaciologia ===
'''Glaciologia:''' nell’ambito del programma europeo di ricerca EPICA (''[[European Project for Ice Coring in Antarctica]]'', [[1996]]-[[2005]]), il sito Dome C venne scelto per un progetto di perforazione a carotaggio continuo della calotta glaciale fino alla base rocciosa per una profondità totale di 3 270,2 m. Le carote, con un diametro di 10 cm e una lunghezza massima di 3 m, provengono da strati di ghiaccio con temperature comprese tra -2 °C (al fondo) e -54 °C (in superficie) e le analisi isotopiche effettuate su questi campioni hanno permesso di determinare la composizione dell'aria (CO2, CH4, polveri) e ricostruire le variazioni climatiche degli ultimi 800 000 anni. Tutti i campioni sono conservati a - 55 °C presso la stessa base antartica.
Nell'ambito del programma europeo di ricerca EPICA (''[[European Project for Ice Coring in Antarctica]]'', [[1996]]-[[2005]]), il sito Dome C venne scelto per un progetto di perforazione a carotaggio continuo della calotta glaciale fino alla base rocciosa per una profondità totale di {{M|3270,2|u=m}}. Le carote, con un diametro di {{M|10|u=cm}} e una lunghezza massima di 3&nbsp;m, provengono da strati di ghiaccio con temperature comprese tra {{M|-2|u=°C}} (al fondo) e {{M|-54|u=°C}} (in superficie) e le analisi isotopiche effettuate su questi campioni hanno permesso di determinare la composizione dell'aria (CO2, CH4, polveri) e ricostruire le variazioni climatiche degli ultimi {{M|800000}} anni. Tutti i campioni sono conservati a {{M|-55|u=°C}} presso la stessa base antartica.
 
=== Fisica dell'''Atmosfera e Climatologia:''' ===
*sono Sono stati compiuti nel corso degli anni diversi studi, in particolare sull'[[buco nell'ozono|assottigliamento dello strato di ozono atmosfericostratosferico]] utilizzando sia palloni-sonda chesia l'altimetria laser dal suolo ([[LIDARLidar]]) a completamento delle misure satellitari.
*una Una stazione meteo automatica (AWS) registra permanentemente: [[temperatura]], [[umidità|umidità relativa]], [[pressione atmosferica]], direzione e velocità del vento (relativamente debole a Dome C a paragone dei [[vento catabatico|venti catabatici]] presenti sulla costa dove sono situate le stazioni Dumont d’Urvilled'Urville e Mario Zucchelli). Al [[2013]], la temperatura più bassa misurata presso la base è stata di −84{{M|-84,7 |u=°C}}.
* Una stazione [[Baseline Surface Radiation Network|BSRN]]<ref>{{Cita web|url = http://www.bsrn.awi.de/|titolo = BSRN - World Radiation Monitoring Center|accesso = 6 aprile 2015}}</ref> mediante particolari radiometri ([[Solarimetro|piranometri, pirgeometri, pireliometri]]) adattati all'ambiente antartico misura i bilanci radiativi alla superficie terrestre; in particolare la radiazione a onda corta (nella banda visibile-ultravioletto detta anche "a onde corte") e a onda lunga (nella banda vicino infrarosso detta anche "a onde lunghe") entrante (o "downwelling") e uscente (o "upwelling"). Da queste misure si ricavano grandezze come l'[[albedo]] e il flusso netto di radiazione al suolo.
 
'''=== Astronomia:''' ===
*i I tre mesi di notte polare e la posizione a 3 &nbsp;233 &nbsp;m di altitudine, consentono di avere un’atmosferaun'atmosfera tersa e un cielo senza nuvole per più dell’80dell'80% dell'anno, facendo di Concordia un posto privilegiato per le osservazioni astronomiche. La turbolenza atmosferica prodotta dal vento - che degrada la qualità delle immagini ottenute dagli strumenti d'osservazione - viene monitorata ede analizzata costantemente per correggere le distorsioni ed è rilevante solo per primi {{MVal|30|-|40||ul=m}} dal suolo. I risultati di tali osservazioni hanno permesso di prevedere, per gli strumenti di osservazione, una struttura più alta in modo da garantire una qualità ottica ottimale per le osservazioni astronomiche ([[seeing]] medio di 0,3 secondi d'arco al di sopra dei {{M|30||ul=m}}).<ref>{{Cita|ASTRO1|pp. 351name="cita-Fossat-pp351-354|Fossat|harv=s}}<-ASTRO1"/ref> Le scarse precipitazioni nevose (meno di 2,5 &nbsp;cm di neve all'anno) fanno sì che anche le osservazioni all'infrarosso siano ottimali.<ref>{{Cita|ASTRO1Fossat|pp. 354-355|Fossat|harv=s}}.</ref> Per tale motivo, la [[Commissione europea]] ha utilizzato la stazione Concordia, per il quadriennio [[2006]]-[[2009]], come sito di osservazione principale di ARENA (''Antarctic Research, a European Network for Astrophysics'') una rete internazionale di ricerca in campo astronomico e astrofisico.<ref>''[https://arena.oca.eu/ ARENA] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130611120903/https://arena.oca.eu/ |data=11 giugno 2013 }}'', sito istituzionale.</ref>
*dal Dal [[2007]], nell'ambito di vari programmi di ricerca tra cui ASTEP (''Antarctica Search for Transiting Extrasolar Planets'', 2010-in corso) la base opera nella ricerca dei [[pianeta extrasolare|pianeti extrasolari]] in [[Transito (astronomia)|transito]] cercando di determinare, nel contempo, i limiti del monitoraggio fotometrico.<ref>Guillot A. et al. (febbraio 2009). ''[http://smsc.cnes.fr/COROT/sympo1/present/tGuillot2.pdf Planetary transits beyond CoRoT: The case for Dome C observations] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150412004802/http://smsc.cnes.fr/COROT/sympo1/present/tGuillot2.pdf |data=12 aprile 2015 }}''. Parigi: First CoRoT International Symposium.</ref>
*nel Nel maggio [[2010]], ricercatori del CSNSM (''Centre de spectrométrie nucléaire et de spectrométrie de masse'') francese, nell’ambitonell'ambito del progetto ORIGINS (''Elucidating the origins of Solar System(s): anatomy of primitive meteorites''), hanno scoperto, nella neve di Dome C, un nuovo tipo di [[Micrometeorite|micrometeoriti]] (circa 0,1 &nbsp;mm di diametro) caratterizzate da un elevato tenore di materiale carbonaceo (48-85%) e un rapporto [[deuterio]]\/[[idrogeno]] molto alto (da 10 a 30 volte i valori terrestri). In precedenza, solo la missione spaziale [[Sonda Stardust|Stardust]] aveva fornito dei campioni comparabili (selezionati dal materiale prelevato dalla chioma della cometa [[81P/Wild]]).<ref>Duprat J. et al. (7 maggio 2010). ''[http://sciences.blogs.liberation.fr/files/duprat100507.pdf Extreme deuterium excesses in ultracarbonaceous micrometeorites from central Antarctic snow] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150413023917/http://sciences.blogs.liberation.fr/files/duprat100507.pdf |data=13 aprile 2015 }}''. ''Science.328(5979)'', 742-745.</ref>
 
===Collaborazione IRAIT/AMICA/CAMISTIC: (IRAIT-ITM)===
Progetto incominciato nel 2002. IRAIT è un telescopio in [[montatura altazimutale]] composto da uno specchio primario (M1) di {{M|80|ul=cm}} di diametro di focale f/20 realizzato per osservare la [[radiazione infrarossa]] dall'[[Università degli Studi di Perugia|Università di Perugia]]. È un telescopio di tipo [[Telescopio riflettore#Configurazione Nasmyth|Nasmyth]] costituito da tre specchi, M1, M2 e M3. La rotazione dello specchio M3 permette di inviare il fascio su uno dei due fuochi Nasmyth, dove si trovano gli strumenti di osservazione. Il secondario (M2) è uno specchio vibrante che permette d'utilizzare il metodo d'osservazione di chopping (vedere link), la sua traslazione permette di regolare la messa a fuoco. Gli specchi mobili M2/M3 e il loro sistema di guida sono stati realizzati dall'[[Università di Granada]] e dallo IEEC di [[Barcellona]].
 
Il primo strumento d'osservazione AMICA (acronimo ''Antarctic Multiband Infrared CAmera'') è uno strumento costituito da due sensori C-MOS, uno per l'infrarosso vicino e l'altro per l'infrarosso medio (utilizzando diversi filtri), realizzato dall'[[Istituto nazionale di astrofisica]] (Osservatorio di Teramo) a partire dal 2005. Questi due strumenti si trovano dentro un [[criostato]]. È possibile raffreddare il sensore infrarosso vicino a {{M|25|ul=K}} e il sensore infrarosso medio a {{M|5|u=K}} (con un compressore a He4) mantenendo una pressione di 10<sup>−7</sup>&nbsp;[[Bar (unità di misura)|mbar]].
Progetto iniziato nel 2002. IRAIT è un telescopio (tipo Alt-Az) composto da uno specchio primario (M1) di 80 cm di diametro di focale f/20 realizzato per osservare la radiazione infrarossa dall’Università di Perugia.
È un telescopio di tipo Nasmyth costituito da tre specchi, M1, M2 e M3. La rotazione dello specchio M3 permette di inviare il fascio su uno dei due fuochi Nasmyth, dove si trovano gli strumenti di osservazione. Il secondario (M2) è uno specchio vibrante che permette d’utilizzare il metodo d’osservazione di chopping (vedere link), la sua traslazione permette di regolare la messa a fuoco. Gli specchi mobili M2/M3 e il loro sistema di giuda so o stati realizzati dall’Università di Granada e dallo IEEC di Barcellona.
Il primo strumento d’osservazione AMICA (acronimo Antarctic Multiband Infrared CAmera) è uno strumento costituito da due sensori C-MOS, uno per l’infrarosso vicino e l’altro per l’infrarosso medio (utilizzando diversi filtri), realizzato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (Osservatorio di Teramo) a partire dal 2005.. Questi due strumenti si trovano dentro un criostato. È possibile raffreddare il sensore infrarosso vicino a 25K e il sensore infrarosso medio a 5K (con un compressore a He4) mantenendo una pressione di 10^-7mBar.
 
Nel [[2008]] il CEA/SAP (Service d'AstroPhysique du Commissariat à l'Energie Atomique et aux Energies Alternatives) si è aggiunto alla collaborazione sviluppando un secondo strumento: CAMISTIC (Camera a infrarosso submillimétriquesubmillimetrico per l’antartidel'Antartide). Questo strumento è costituito da una matrice di bolometri e permette l'osservazione della radiazione infrarossa lontana (200 e 350 micrometri). Il bolometro è raffreddato a {{M|0,3|u=K}} con un sistema refrigerante a due livelli (He3 e He4), mantenendo una pressione di 10<sup>−7</sup>&nbsp;mbar.
Questo strumento è costituito da una matrice di bolometri e permette l’osservazione della radiazione infrarossa lontana (200 e 350 micrometri).
Il bolometro è raffreddato a 0,3K con un sistema refrigerante a due livelli (He3 e He4), mantenendo una pressione di 10-7 mBar.
 
Il calore prodotto dai compressori di AMICA e di CAMISTIC è recuperato per riscaldare il laboratorio d’astronomiad'astronomia con un circuito di glicole realizzato dall’IPEVdall'IPEV.
 
-* Durante la campagna estiva 2008/2009 ha avuto inizio il montaggio del telescopio a Concordia.
* Durante la campagna estiva 2009/2010 è stato installato lo specchio M1
* Durante la campagna estiva 2010/2011 sono stati installati gli specchi M2 e M3
* Durante la campagna estiva 2011/2012 è stata realizzata la prima immagine astronomica di IRAIT con una camera CCD installata su uno dei fuochi Nasmyth: si trattava di Canopo
* Durante la campagna estiva 2012/2013, i due strumenti (AMICA e CAMISTIC) sono stati installati, ciascuno su un fuoco Nasmyth del telescopio
* Durante l'inverno 2013, DC9, i due astronomi responsabili hanno guidato la fase di test e di commissioning dell'insieme del progetto. L'acquisizione dei primi dati ha avuto inizio
 
=== Geodesia ===
-Durante la campagna estiva 2009/2010 è stato installato lo specchio M1.
* La rete di stazioni GPS - assieme a quelle delle stazioni di Dumont d'Urville e Mario Zucchelli - permette di misurare lo scorrimento delle placche continentali e di effettuare analisi [[tettonica delle placche|tettoniche]] a livello globale.
* Validazione al suolo delle misure satellitari (per la calibrazione degli strumenti).
 
=== Biologia umana e Medicina ===
-Durante la campagna estiva 2010/2011 sono stati installati gli specchi M2 e M3.
 
Le condizioni d'isolamento per un lungo periodo di un piccolo gruppo di persone sono ideali per definire le caratteristiche dell'equipaggio-tipo di una [[Esplorazione spaziale|missione intraplanetaria]], per esempio su [[Marte (astronomia)|Marte]].<ref>''Les limites des voyages habités vers Mars'' (riassunto di una conferenza di Christophe Bonnal e Antonio Güell). In ''[[Pour la Science]]'', aprile 2007, pp. 12-15.</ref><ref name=ESA>[http://www.esa.int/Our_Activities/Human_Spaceflight/Human_Spaceflight_Research/Calling_all_candidates_for_Concordia Calling all candidates for Concordia] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140313074402/http://www.esa.int/Our_Activities/Human_Spaceflight/Human_Spaceflight_Research/Calling_all_candidates_for_Concordia |data=13 marzo 2014 }}. In ''ESA - Human Spaceflight Research'', aprile 2011.</ref> A questo scopo, l'[[Agenzia spaziale europea]] conduce degli studi sull'equipaggio della base, sull'[[ipossia]] da altitudine, il rischio di [[trombosi]], la disidratazione (causata dall'atmosfera molto secca), l'alterazione dei [[ritmo circadiano|ritmi circadiani]] durante la [[notte polare]] e per l'esposizione prolungata all'illuminazione artificiale, e in generale sulla risposta umana a prolungate condizioni di stress psicofisico.<ref name=ESA />
-Durante la campagna estiva 2011/2012 è stata realizzata la prima immagine astronomica di IRAIT con una camera CCD installata su uno dei fuochi Nasmyth: si trattava di Canopo.
 
-Durante la campagna estiva 2012/2013, i due strumenti (AMICA e CAMISTIC) sono stati installati, ciascuno su un fuoco Nasmyth del telescopio.
 
-Durante l’inverno 2013, DC9, i due astronomi responsabili hanno guidato la fase di test e di commissioning dell’insieme del progetto. L’acquisizione dei primi dati ha avuto inizio.
 
'''Geofisica:'''
*la rete di stazioni GPS - assieme a quelle delle stazioni di Dumont d’Urville e Mario Zucchelli - permette di misurare lo scorrimento delle placche continentali e di effettuare analisi [[tettonica delle placche|tettoniche]] a livello globale.
*validamento al suolo delle misure satellitari (per la calibrazione degli strumenti).
 
*[[Sociologia]] e [[medicina]]: le condizioni d'isolamento per un lungo periodo di un piccolo gruppo di persone sono ideali per definire le caratteristiche dell'equipaggio-tipo di una [[Esplorazione spaziale|missione intraplanetaria]], per esempio su [[Marte (astronomia)|Marte]].<ref>''Les limites des voyages habités vers Mars'' (riassunto di una conferenza di Christophe Bonnal e Antonio Güell). In ''[[Pour la Science]]'', aprile [[2007]], pp. 12-15.</ref><ref name=ESA>[http://www.esa.int/Our_Activities/Human_Spaceflight/Human_Spaceflight_Research/Calling_all_candidates_for_Concordia Calling all candidates for Concordia]''. In ''ESA - Human Spaceflight Research'', aprile 2011.</ref> A questo scopo, l'[[Agenzia Spaziale Europea]] conduce degli studi, sull'equipaggio della base, sull’[[ipossia]] da altitudine, il rischio di [[trombosi]], la disidratazione (causata dall'atmosfera molto secca), l'alterazione dei [[ritmo circadiano|ritmi circadiani]] durante la [[notte polare]] e per l'esposizione prolungata all'illuminazione artificiale, e in generale sulla risposta umana a prolungate condizioni di stress psico-fisico.<ref name=ESA />
 
== Spedizioni invernali ==
La stazione viene utilizzata per le campagne estive fin dal dicembre [[1997]], mentre le campagne invernali (da metà febbraio a metà novembre) hanno avuto inizio nel [[2005]].<ref>{{cita web
|url |url= http://www-luan.unice.fr/~mekarnia/hivernage/concordia.html
|titolo |titolo= Hivernage 2007 - Concordia
|autore |autore= Djamel Mekarnia
|accesso |accesso= 16 settembre 2008
|urlmorto = sì
}}.</ref> Durante questo periodo, la stazione è inaccessibile ed è quindi necessario che gli "invernanti" (''hivernants'' in francese) siano completamente autonomi.
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20081216132146/http://www-luan.unice.fr/%7Emekarnia/hivernage/concordia.html
|dataarchivio = 16 dicembre 2008
}}.</ref> Durante questo periodo, la stazione è inaccessibile ed è quindi necessario che gli svernanti (che nella base sono detti "invernanti", ''hivernants'' in francese) siano completamente autonomi.
 
=== Prima spedizione invernale (2005) ===
La prima spedizione ha avuto inizio a metà febbraio del 2005, con tredici invernanti (undici francesi e due italiani):<ref>{{cita web
|url |url= http://www-luan.unice.fr/~agabi/equipe.htm
|titolo |titolo= Équipe des hivernants au Dôme C - 2005
|autore |autore= Karim Agabi
|accesso |accesso= 16 settembre 2008
|urlmorto = sì
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080107113003/http://www-luan.unice.fr/~agabi/equipe.htm
|dataarchivio = 7 gennaio 2008
}}</ref>
{| border="0"
| valign="top" width="50%" |
* Michel Munoz : capo della stazione, idraulico, {{FRA}}
* Roberto Dicasilati Dicasillati: dottoremedico, {{ITA}}
* Christophe Mozer : responsabile della centrale elettrica, {{FRA}}
* Pascal Bordais : addetto alla radio, elettronica, computer, {{FRA}}
* Emanuele Salvietti : glaciologo, {{ITA}}
* Claire Le Calvez : capo tecnico, {{FRA}}
* Michel Galland : elettricista-meccanico, {{FRA}}
| valign="top" width="50%" |
* Jean-Louis Duraffourg : cuoco, {{FRA}}
* Abdelkarim Agabi (Karim Agabi) : astronomo, {{FRA}}
* Stéphane Beausire : caldaista/saldatore, {{FRA}}
* Jean Elegoet : meccanico, {{FRA}}
* Jean-François Jurvilliers : arredatore, {{FRA}}
* Guillaume Dargaud : climatologo, {{FRA}} (sotto contratto con il [[Programma Nazionale Ricerche in Antartide|PNRA]] italiano)
|}
 
A settembre 2005, la temperatura più elevata è stata di {{M|-48 |u=°C}} con una media in agosto di {{M|-60.2 |u=°C}} e un record di {{M|-78.6 |u=°C}}, misurato il 1º settembre.<ref name="libe">{{fr}} {{cita web
|url=http://www.liberation.fr/sciences/0101541904-en-antarctique-concordia-a-bien-passe-l-hiver
|titolo=En Antarctique, Concordia a bien passé l'hiver
|autore=Sylvestre Huet
|data=16 settembre 2005
|editore=[[Libération]]
|accesso= 15 settembre 2008
|dataarchivio=21 febbraio 2010
}}</ref>
|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100221131155/http://www.liberation.fr/sciences/0101541904-en-antarctique-concordia-a-bien-passe-l-hiver
Con queste temperature estreme, le uscite devono essere effettuate con la massima precauzione. Le persone devono uscire almeno in coppia, munite di radio, batterie di ricambio e con un abbigliamento adeguato. Il glaciologo italiano Emanuele Salvietti doveva effettuare dei campionamenti di neve superficiale tutti i giorni a circa un chilometro dalla base. Dal momento che si doveva muovere a piedi (in quanto nessun veicolo era in grando di funzionare a queste temperature), doveva equipaggiare una maschera integrale dotata di aeratore per la respirazione.
|urlmorto=sì
}}</ref>
Con queste temperature estreme, le uscite devono essere effettuate con la massima precauzione. Le persone devono uscire almeno in coppia, munite di radio, batterie di ricambio e con un abbigliamento adeguato. Il glaciologo italiano Emanuele Salvietti doveva effettuare dei campionamenti di neve superficiale tutti i giorni a circa un chilometro dalla base. Dal momento che si doveva muovere a piedi (in quanto nessun veicolo era in grado di funzionare a queste temperature), doveva equipaggiare una maschera integrale dotata di aeratore per la respirazione.
 
=== Seconda spedizione invernale (2006) ===
La seconda spedizione, da febbraio a novembre [[2006]], impiegava una squadra di dieci invernanti (sei francesi e quattro italiani).<ref>{{fr}} {{cita web
|url |url= http://www-luan.unice.fr/~aristidi/hivernage/Hivernants/hivernants.html
|titolo |titolo= Les hivernants
|autore |autore= Éric Aristidi
|accesso |accesso= 9 settembre 2008
|urlmorto = sì
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090716050036/http://www-luan.unice.fr/~aristidi/hivernage/Hivernants/hivernants.html
|dataarchivio = 16 luglio 2009
}}</ref>:
{| border="0"
| valign="top" width="50%" |
* Minh-Ly Pham-Minh : capo della stazione, dottoremedico, {{FRA}}
* Michele Impara : informatico, {{ITA}}
* Loïc Le Bechec : cuoco, {{FRA}}
* Lucia Agnoletto : climatologia, sismologia, {{ITA}}
* Éric Aristidi : astronomo, {{FRA}}
| valign="top" width="50%" |
* Omar Cerri : glaciologia, {{ITA}}
* Shaun Deshommes : capo tecnico, {{FRA}}
* ElyseoEliseo d'Eramo : meccanico, {{ITA}}
* José Dos Santos : elettricista, {{FRA}}
* Miguel Ravoux : idraulico, {{FRA}}
|}
La temperatura record misurata durante quell'inverno fu di {{M|-80 |u=°C}}, il 5 settembre 2006 alle ore 2.:37, un valore più volte toccato nel corso della campagna.<ref>{{fr}} {{cita web
|url |url= http://www-luan.unice.fr/~aristidi/hivernage/Journal/sep06.html
|titolo |titolo= 28 Août - 10 Septembre
|autore |autore= Éric Aristidi
|accesso |accesso= 9 settembre 2008
|urlmorto = sì
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080112011600/http://www-luan.unice.fr/~aristidi/hivernage/Journal/sep06.html
|dataarchivio = 12 gennaio 2008
}}</ref>
 
=== Terza spedizione invernale (2007) ===
La terza spedizione, da febbraio a novembre [[2007]], era composta da una squadra di quattordici invernanti (otto francesi e sei italiani):<ref>{{fr}} {{cita web
|url |url= http://www-luan.unice.fr/~mekarnia/hivernage/hivernants.html
|titolo |titolo= Hivernage 2007 - Hivernant
|autore |autore= Djamel Mekarnia
|accesso |accesso= 15 settembre 2008
|urlmorto = sì
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20081216085729/http://www-luan.unice.fr/%7Emekarnia/hivernage/hivernants.html
|dataarchivio = 16 dicembre 2008
}}</ref>
{| border="0"
| valign="top" width="50%" |
* François Jeanneaux : ingegnere ottico-meccanico, astronomo, {{FRA}}
* Jean-Pierre Pillisio : idraulico, {{FRA}}
* Carlos Marsal : cuoco, {{FRA}}
* Maurizio Busetto : climatologo, {{ITA}}
* Yvan Levy : dottoremedico, {{FRA}}
* Nicolas Le Parc : elettricista, {{FRA}}
* Christophe Choley : meccanico, {{FRA}}
| valign="top" width="50%" |
* Federico Miliacca : informatica e comunicazione, {{ITA}}
* Djamel Mékarnia : astronomo, {{FRA}}
* Runa Briguglio : astronomo, {{ITA}}
* Giuseppe Soriani : chirurgo, {{ITA}}
* Pietro di Felice : capo della stazione, sismologo, {{ITA}}
* Benoît Cuisset : capo tecnico, {{FRA}}
* Alessandro Iacomino : glaciologia, {{ITA}}
|}
La temperatura media è stata di {{M|-65 |u=°C}} e la temperatura minima registartaregistrata è stata di {{M|-81.9 |u=°C}}, il 5 settembre.
 
=== Quarta spedizione invernale (2008) ===
Riga 228 ⟶ 250:
{| border="0"
| valign="top" width="50%" |
* Érick Bondoux : astronomo, {{FRA}}
* Laurent Bonnardot : ricerche biomediche, {{FRA}}
* Zalpha Challita : astronomo, {{FRA}}
* Giorgio Deidda : cuoco, {{ITA}}
* Sébastien Denamur : meccanico, {{FRA}}
* Laurent Fromont : elettrotecnico, {{FRA}}
* Daniele Frosini : glaciologia, {{ITA}}
| valign="top" width="50%" |
* Patrick Le Roy : capo tecnico, {{FRA}}
* Fabrizio Martinet : idraulico, {{ITA}}
* Roberto Rainis : medico, {{ITA}}
* Lucia Sabbatini : astronoma, {{ITA}}
* Riccardo Schioppo : climatologia, {{ITA}}
* Jean-François Vanacker : capo della stazione, radio, {{FRA}}
|}
 
=== Quinta spedizione invernale (2009) ===
La quinta spedizione, da febbraio a novembre [[2009]], era composta da una squadra di dodici invernanti (otto francesi, tre italiani ede un britannico):<ref>{{fr}} {{cita web
|url |url= http://www.ipev.fr/pages/concordia/portraits2009.html
|titolo |titolo= Portraits des hivernants 2009
|editore |editore= Istituto polare francese Paul -Émile Victor
|accesso |accesso= 15 luglio 2013
|urlmorto = sì
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160407001821/http://www.ipev.fr/pages/concordia/portraits2009.html
|dataarchivio = 7 aprile 2016
}}</ref>
{| border="0"
| valign="top" width="50%" |
* Massimiliano Faiella : capo tecnico, {{ITA}}
* Domenico Fasano : cuoco, {{ITA}}
* Guillaume Frinot : idraulico, {{FRA}}
* Laura Genoni : glaciologia, climatologia {{ITA}}
* Caroline Jullian : chimica dell'atmosfera, {{FRA}}
* Alexandre Leluc : meccanico, {{FRA}}
| valign="top" width="50%" |
* Éric Lotz : capo della stazione, medico, {{FRA}}
* Denis Petermann : astronomo, {{FRA}}
* Cyprien Pouzenc : astronomo, {{FRA}}
* Alex Salam : ricerche biomediche, {{UKGBR}}
* Éric Tragin : elettrotecnico, {{FRA}}
* Jonathan Zaccaria : addetto alla radio, informatico, supporto scientifico, {{FRA}}
|}
 
=== Sesta spedizione invernale (2010) ===
La sesta spedizione, da febbraio a novembre [[2010]], era composta da una squadra di tredici invernanti (sei francesi, sei italiani e un ceco):<ref>{{fr}} {{cita web
|url |url= http://www.ipev.fr/pages/concordia/portraits2010.html
|titolo |titolo= Portraits des hivernants 2010
|editore |editore= Istituto polare francese Paul -Émile Victor
|accesso |accesso= 15 luglio 2013
|urlmorto = sì
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20101130120919/http://www.ipev.fr/pages/concordia/portraits2010.html
|dataarchivio = 30 novembre 2010
}}</ref>
{| border="0"
| valign="top" width="50%" |
* Jean-François Vanacker : capo della stazione, {{FRA}}
* Ales Rybka : ricerche biomediche, medico, {{CZE}}
* Karim Agabi : astronomo, {{FRA}}
* Alessandro Bambini : elettrotecnico, {{ITA}}
* Arthur Le Forestier : capo tecnico, {{FRA}}
* Boris Padovan : informatico, telecomunicazioni, {{ITA}}
* Christophe Rouy : meccanico, {{FRA}}
| valign="top" width="50%" |
* Daniele Karlicek : glaciologia, {{ITA}}
* Giorgio Deidda : cuoco, {{ITA}}
* Jean-Marie Moysan : idraulico, {{FRA}}
* Lorenzo Moggio : fisica dell'atmosfera, {{ITA}}
* Rosa Forgittoni : medico, {{ITA}}
* Sylvain Lafont : glaciologia, {{FRA}}
|}
 
=== Settima spedizione invernale (2011) ===
La settima spedizione, da febbraio a novembre 2011, era composta da una squadra di quattordici invernanti (sette francesi, sei italiani e un britannico)
<ref name="aaepf">[http://www.aaepf.org/pole_news.htm AAEPF, La vie des pôles] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120921002056/http://www.aaepf.org/pole_news.htm |data=21 settembre 2012 }}.</ref>:
{| border="0"
| valign="top" width="50%" |
* AndréaAndrea Cesana : capo della stazione, medico {{ITA}}
* Eoin MacDonald : ricerche biomediche, medico, {{SCOUK}}
* Djamel Mekarnia : astronomo, {{FRA}}
* Eric Aristidi : astronomo, {{FRA}}
* Alessandro Giusto : elettrotecnico, {{ITA}}
* Frederic Sergent : capo tecnico, {{FRA}}
* Paolo Perfetti : informatico, telecomunicazioni, {{ITA}}
| valign="top" width="50%" |
* David Colin : meccanico, {{FRA}}
* Domenico Romano : cosmologia, glaciologia, {{ITA}}
* AndréaAndrea Ballarini : cuoco, {{ITA}}
* Vivien Koutcheroff : idraulico/caldaista, {{FRA}}
* Ilann Bourgeois : chimica dell'atmosfera, {{FRA}}
* Pascal Robert : tecnico della sismologia e del magnetismo, {{FRA}}
* Angelo Galeandro : fisica dell'atmosfera, meteoosservatorio meteorologico {{ITA}}.
|}
 
=== Ottava spedizione invernale (2012) ===
L'ottava spedizione, da febbraio a novembre 2012, impiegava una squadra di tredici invernanti (sette francesi, cinque italiani e un britannico):<ref>{{Cita|PNRA|pp. 95-96|PNRA|harv=s}}.</ref>
{| border="0"
| valign="top" width="50%" |
* Eric Bondoux : capo della stazione, elettronico della scienza {{FRA}}
* Alexander Kumar : ricerche biomediche, medico ESA {{UKGBR}}
* Barbara Grolla : infermiera anestesista {{FRA}}
* Guillaume Bouchez : astronomo, {{FRA}}
* Alessandro Bambini : elettrotecnico, {{ITA}}
* Stephane Calvo : capo tecnico, {{FRA}}
* Roberto D'Amato : informatico, telecomunicazioni, {{ITA}}
| valign="top" width="50%" |
* Bruno Limouzy : meccanico, {{FRA}}
* Mattia Bonazza : glaciologia, chimica dell'atmosfera {{ITA}}
* Giorgio Deidda : cuoco, {{ITA}}
* Gérard Guérin : idraulico/caldaista, {{FRA}}
* Sebastien Aubin : glaciologia, chimica dell'atmosfera {{FRA}}
* Igor Petenko : scienza dell'atmosfera e del clima {{ITA}}
|}
 
Riga 340 ⟶ 368:
{| border="0"
| valign="top" width="50%" |
* Anne-Marie Courant : capo della stazione, medico {{FRA}}
* Evangelos Kaimakamis : ricerche biomediche, medico ESA {{GREGRC}}
* Hélène Faradji : astronoma, {{FRA}}
* Christophe Leroy-Dos Santos : astronomo, {{FRA}}
* Yann Reinert : astronomo, {{FRA}}
* J-G Coll : elettrotecnico, {{FRA}}
* Yannick Marin : capo tecnico, {{FRA}}
* Bruno Epifania : informatico, telecomunicazioni, {{ITA}}
| valign="top" width="50%" |
* Simon Reuze : meccanico, {{FRA}}
* Elio Padoan : glaciologia, chimica dell'atmosfera {{ITA}}
* Luigi Vaillati : cuoco, {{ITA}}
* Olivier Delanoë : idraulico/caldaista, {{FRA}}
* Albane Barbero : glaciologia, chimica dell'atmosfera e manutenzione meteorologica, {{FRA}}
* Antonio Litterio : elettronico della scienza, {{ITA}}
* Simonetta Montaguti : scienza dell'atmosfera e del clima, meteo {{ITA}}.
|}
 
=== Decima spedizione invernale (2014) ===
==Note==
La decima spedizione, da febbraio a novembre 2014, è composta da una squadra di tredici invernanti (sei francesi, cinque italiani, un greco e un russo)<ref name="italiantartide_xxix">{{Cita web|titolo=Vivi con noi la XXIX Spedidione italiana in Antartide|url=http://www.italiantartide.it/spedizioni/xxix/news/news.php?id=262|accesso=16 marzo 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140315185153/http://www.italiantartide.it/spedizioni/xxix/news/news.php?id=262|dataarchivio=15 marzo 2014}}</ref>:
{| border="0"
| valign="top" width="50%" |
*Bruno Limouzy: gruppi elettrogeni, {{FRA}}
*Giorgio Deidda: cuoco, {{ITA}}
*Tindari Ceraolo: medico, {{ITA}}
*Adrianos Golemis: ricerche biomediche, medico ESA,<ref name="adrianos">{{Cita web|titolo=Follow MSS13 Adrianos Golemis to the Antarctic Concordia Station|url=http://www.isunet.edu/news-and-media-center-2/1276-follow-mss13-adrianos-golemis-to-the-antarctic-concordia-station|accesso=16 marzo 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140315201634/http://www.isunet.edu/news-and-media-center-2/1276-follow-mss13-adrianos-golemis-to-the-antarctic-concordia-station|dataarchivio=15 marzo 2014}}</ref> {{GRC}}
*Igor Petenko: scienza dell'atmosfera e del clima, {{RUS}}
*Pierre Pejoine: meccanico, {{FRA}}
*Julien Ribet: elettrotecnico, {{FRA}}
| valign="top" width="50%" |
*Paride Legovini: fisico, elettronico della scienza, {{ITA}}
*Tommaso Nicosia: informatico, Telecomunicazioni, {{ITA}}
*Daniele Tavagnacco: astrofisico, {{ITA}}
*Olivier Haye: capo tecnico, idraulico, caldaista, {{FRA}}
*Cecile Lenormant: chimico, {{FRA}}
*Xavier Joffrin: astronomo, {{FRA}}.
|}
 
=== Undicesima spedizione invernale (2015) ===
L'undicesima spedizione, da febbraio a novembre 2015, impiega una squadra di tredici invernanti (sei francesi, cinque italiani, un'inglese e uno svizzero):<ref name="italiantartide_xxx">{{Cita web|titolo=Vivi con noi la XXX Spedizione italiana in Antartide|url=http://www.italiantartide.it/|accesso=2 aprile 2015}}</ref>
{| border="0"
| valign="top" width="50%" |
* Mario Salza: capo della stazione, informatico, telecomunicazioni, {{ITA}}
* Yannick Marin: capo tecnico, {{FRA}}
* Antonietta Roveran: medico, {{ITA}}
* Roxanne Jacob: glaciologia e chimica dell'atmosfera, {{FRA}}
* Luca Ficara: cuoco, {{ITA}}
* Guillaume Poirot: meccanico, {{FRA}}
* [https://scholar.google.com/citations?user=8vMRr5AAAAAJ&hl=it Giampietro Casasanta]: glaciologia, telerilevamento dell'atmosfera, {{ITA}}
| valign="top" width="50%" |
* Benoit Laurent: elettronico della scienza, {{FRA}}
* Markus Wildi: astrofisica, {{CHE}}
* Benoit Joncheray: idraulico e riscaldamento, {{FRA}}
* [http://moggio-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/ Lorenzo Moggio]: fisica dell'atmosfera, {{ITA}}
* [https://twitter.com/bethahealey Beth Healey]: ricerche biomediche, medico ESA, {{ENG}}
* Rémi Puaud: elettrotecnico, {{FRA}}
|}
 
=== Dodicesima spedizione invernale (2016) ===
La dodicesima spedizione, da febbraio a novembre 2016, impiega una squadra di dodici invernanti (cinque francesi, cinque italiani, un belga e un olandese):<ref name="italiantartide">{{Cita web|titolo=Concordia: dodicesimo winter over, 2016|url=http://www.italiantartide.it/|accesso=13 feb. 2016}}</ref>
{| border="0"
| valign="top" width="50%" |
* Vitale Stanzione: capo della stazione, glaciologia,{{ITA}}
* Olivier Leloir: capo tecnico, {{FRA}}
* Elvio Lazzarini: medico, {{ITA}}
* Nicole Hueber: glaciologia e chimica dell'atmosfera, {{FRA}}
* Bertrand Bonnefoy: cuoco, {{FRA}}
* Gaetan Quere: meccanico, {{FRA}}
| valign="top" width="50%" |
* Luciano Milano: elettronico della scienza, {{ITA}}
* Alessandro Fausto: informatico, telecomunicazioni, {{ITA}}
* Henri van den Hove: idraulico e riscaldamento, {{FRA}}
* Simonetta Montaguti: fisica dell'atmosfera e del clima, meteo, {{ITA}}
* Floris van den Berg: ricerche biomediche, medico ESA, {{NLD}}
* Georges Karakasidis: elettrotecnico, {{BEL}}
|}
 
=== Tredicesima spedizione invernale (2017) ===
La tredicesima spedizione, da febbraio a novembre 2017, impiega una squadra di tredici invernanti (cinque francesi, sette italiani, un belga-canadese):
{| border="0"
| width="50%" valign="top" |
* Simone Chicarella: elettronico della scienza, capo della stazione, {{ITA}}
* Didier L'Hôte: capo tecnico, {{FRA}}
* Andrea Tosti: informatico, telecomunicazioni, {{ITA}}
* Aldo Clemenza: medico, {{ITA}}
* Simone Marcolin: cuoco, {{ITA}}
* Laura Caiazzo: glaciologia e chimica dell'atmosfera, {{ITA}}
* Yuri De Pra: informatica per l'astronomia, {{ITA}}
| width="50%" valign="top" |
* Carole Dangoisse: ricerche biomediche, medico ESA, {{BEL}} {{CAN}}
* Alexis Robin: idraulico, {{FRA}}
* Pol Monfort: meccanico, {{FRA}}
* Alfonso Ferrone: fisica dell'atmosfera e del clima, meteo {{ITA}}
* Paul Serre: glaciologia e chimica dell'atmosfera, {{FRA}}
* Sébastien Jullien-Palletier: elettrotecnico, {{FRA}}.
|}
 
=== Quattordicesima spedizione invernale (2018) ===
La quattordicesima spedizione, da febbraio a novembre 2018, impiega una squadra di tredici invernanti (cinque francesi, sette italiani, una austriaca):
{| border="0"
| width="50%" valign="top" |
* Moreno Baricevic: elettronico della scienza, {{ITA}}
* Rémi Bras: elettrotecnico, {{FRA}}
* Coline Bouchayer: glaciologia e chimica dell'atmosfera, {{FRA}}
* Andre Bourre: capo tecnico, {{FRA}}
* Marco Buttu: informatica per l'astronomia, {{ITA}}
* Filippo Cali' Quaglia: fisica dell'atmosfera e del clima, meteo, {{ITA}}
* Florentin Camus: idraulico, {{FRA}}
| width="50%" valign="top" |
* Mario Giorgioni: informatico, telecomunicazioni, {{ITA}}
* Carmen Possnig: ricerche biomediche, medico ESA, {{AUT}}
* Jacques Rattel: meccanico, {{FRA}}
* Alberto Razeto: medico, {{ITA}}
* Marco Smerilli: cuoco, {{ITA}}
* Cyprien Verseux: glaciologia e chimica dell'atmosfera, capo missione, {{FRA}} {{ITA}}.
|}
 
=== Quindicesima spedizione invernale (2019) ===
La quindicesima spedizione, da febbraio a novembre 2019, impiega una squadra di tredici invernanti (cinque francesi, sei italiani, una danese e una australiana):
{| border="0"
| width="50%" valign="top" |
* Nadja Albertsen: ricerche biomediche, medico ESA, {{DNK}};
* Damien Beloin: meccanico, {{FRA}};
* Ivan Bruni: astronomia, {{ITA}};
* Massimiliano Catricalà: elettronico della scienza, capo missione, {{ITA}};
* Giuditta Celli: glaciologia e chimica dell'atmosfera, {{ITA}};
* [[Meganne Christian|Meganne Louise Christian]]: fisica dell'atmosfera e del clima, meteo, {{AUS}} {{ITA}};
* Gianluca Ghiselli: medico, {{ITA}};
| width="50%" valign="top" |
* Daniele Giambruno: cuoco, {{ITA}};
* Thibault Gillet: elettrotecnico, {{FRA}};
* Bertrand Laine: capo tecnico, {{FRA}};
* Julien Le Goff: idraulico, {{FRA}};
* [https://twitter.com/manciniale Alessandro Mancini]: informatico, telecomunicazioni, {{ITA}};
* Julien Moyé: glaciologia e chimica dell'atmosfera, {{FRA}}.
|}
 
=== Sedicesima spedizione invernale (2020) ===
La sedicesima spedizione, da febbraio a novembre 2020, impiega una squadra di dodici invernanti (sette francesi, quattro italiani, uno olandese):
{| border="0"
| width="50%" valign="top" |
* Camille Bréant: glaciologia e chimica dell'atmosfera, {{FRA}}
* Elisa Calmon: cuoco, {{FRA}}
* Andrea Ceinini: meccanico, {{ITA}}
* Loredana Faraldi: medico, {{ITA}}
* Sylvain Guesnier: capo della centrale elettrica, {{FRA}}
* Luca Ianniello: informatico, telecomunicazioni, {{ITA}}
| width="50%" valign="top" |
* Vivien Koutcheroff: idraulico e capo tecnico, {{FRA}}
* Wenceslas Marie Sainte: elettronico della scienza, {{FRA}}
* Inès Ollivier: glaciologia e chimica dell'atmosfera, {{FRA}}
* Bastien Prat: elettrotecnico, {{FRA}}
* Alberto Salvati: fisica dell'atmosfera e del clima, meteo, capo missione, {{ITA}}
* Stijn Thoolen: ricerche biomediche, medico ESA, {{NLD}}
|}
 
=== Diciassettesima spedizione invernale (2021) ===
La diciassettesima spedizione, da febbraio a novembre 2021, impiega una squadra di dodici invernanti (cinque francesi, sei italiani, uno inglese):
{{div col|2}}
* {{bandiera|FRA}} Cédric Albert, elettrotecnico
* {{bandiera|FRA}} Dennis Appere, glaciologia e chimica dell'atmosfera
* {{bandiera|ITA}} Fabio Borgognoni, glaciologia e chimica dell'atmosfera
* {{bandiera|ITA}} Marco Buttu, elettronico della scienza
* {{bandiera|ITA}} Rodolfo Canestrari, fisico dell'atmosfera e capo missione
* {{bandiera|ITA}} Giuseppina Canestrelli, medico
* {{bandiera|FRA}} Charles Delgrange, meccanico
* {{bandiera|ITA}} Simone Marcolin, cuoco
* {{bandiera|FRA}} Quentin Perret, caldaista saldatore e tecnico polivalente
* {{bandiera|FRA}} Jean-François Roques, capo tecnico
* {{bandiera|ENG}} Nicholas Smith, ricerche biomediche e medico ESA
* {{bandiera|ITA}} David Tosolini, informatico, telecomunicazioni
{{div col end}}
 
=== Diciottesima spedizione invernale (2022) ===
La diciottesima spedizione, da febbraio a novembre 2022, impiega una squadra di tredici invernanti (sei francesi, sei italiani, uno svedese):
{{div col|2}}
* {{bandiera|FRA}} Nicolas Girard, elettricista
* {{bandiera|FRA}} Julien Witwicky, glaciologia e chimica dell'atmosfera
* {{bandiera|ITA}} Alessia Nicosia, glaciologia e chimica dell'atmosfera
* {{bandiera|ITA}} Massimiliano Catricalà, elettronico della scienza e capo missione
* {{bandiera|ITA}} Angelo Galeandro, fisico dell'atmosfera
* {{bandiera|FRA}} Fabien Farge, medico
* {{bandiera|FRA}} Pierre Supiot, meccanico
* {{bandiera|ITA}} Marco Smerilli, cuoco
* {{bandiera|ITA}} Thomas Gasparetto, astrofisico
* {{bandiera|FRA}} Stanislas Grabowski, idraulico
* {{bandiera|FRA}} Frederic Sergent, capo tecnico
* {{bandiera|SWE}} Hannes Hagson, ricerche biomediche e medico ESA
* {{bandiera|ITA}} Thomas Antonio Massimo Pagano, informatico, telecomunicazioni
{{div col end}}
 
=== Diciannovesima spedizione invernale (2023) ===
La diciannovesima spedizione, da febbraio a novembre 2023, impiega una squadra di dodici invernanti (sei francesi, cinque italiani, un tedesco):
{{div col|2}}
* {{bandiera|FRA}} Claude Blanc: meccanico
* {{bandiera|FRA}} Rudy Bunel: capo Tecnico
* {{bandiera|ITA}} Davide Carlucci: capo missione, Elettronico della Scienza
* {{bandiera|FRA}} Stéphane Fraize: medico
* {{bandiera|GER}} Sascha Freigang: medico ESA, Ricerche biomediche
* {{bandiera|ITA}} Jacopo Lucini Paioni: cuoco
* {{bandiera|FRA}} Vincent Morel: elettricista
* {{bandiera|ITA}} Domenico Mura: astronomia
* {{bandiera|FRA}} Damien Pessieau: idraulico e tecnico del riscaldamento
* {{bandiera|ITA}} Luca Rago: glaciologo
* {{bandiera|FRA}} Damien Till: glaciologo e chimico dell'atmosfera
* {{bandiera|ITA}} Andrea Traverso: tecnologie dell'informazione e delle telecomunicazioni (ICT)
{{div col end}}
 
=== Ventesima spedizione invernale (2024) ===
La ventesima spedizione, da febbraio a novembre 2024, impiega una squadra di tredici invernanti (sette francesi, cinque italiani, una svizzera):
{{div col|2}}
* {{bandiera|ITA}} Marco Buttu: elettronico della Scienza
* {{bandiera|ITA}} Gabriele Carugati: capo missione, Glaciologo
* {{bandiera|ITA}} Sergio Cosma: cuoco
* {{bandiera|FRA}} Vincent Deloupy: astrofisico
* {{bandiera|FRA}} Fanny Larcher: medico
* {{bandiera|FRA}} Julien Laurancy: elettricista
* {{bandiera|ITA}} Mario Lecca: fisico dell'Atmosfera
* {{bandiera|FRA}} Quentin Lecoutey: meccanico e condotta veicoli
* {{bandiera|FRA}} Manon Mastin: glaciologa e Chimica dell'Atmosfera
* {{bandiera|FRA}} Giovani Rosario: idraulico e tecnico del riscaldamento
* {{bandiera|FRA}} Frederic Sergent, capo tecnico
* {{bandiera|SWI}} Jessica Studer: ricerche biomediche e medico ESA
* {{bandiera|ITA}} Andrea Traverso: tecnologie dell'informazione e delle telecomunicazioni (ICT)
{{div col end}}
 
=== Ventunesima spedizione invernale (2025) ===
La ventunesima spedizione, dal 3 febbraio a novembre 2025, impiega una squadra di tredici invernanti (sei francesi, sei italiani, una inglese):
{{div col|2}}
* {{bandiera|FRA}} Clément Arrat: chimico dell'atmosfera
* {{bandiera|ITA}} Matteo Beltrame: astrofisico
* {{bandiera|ITA}} Davide Carlucci: elettronico della Scienza
* {{bandiera|FRA}} Julien Castel: meccanico
* {{bandiera|FRA}} Pierre Chene: capo tecnico
* {{bandiera|ITA}} Erik Geletti: tecnologie dell'informazione e delle telecomunicazioni (ICT)
* {{bandiera|ITA}} Simona Grimaldi: capo missione, glaciologa
* {{bandiera|FRA}} Valentin Jarnole: idraulico
* {{bandiera|FRA}} Julien Lacrampe: elettricista
* {{bandiera|FRA}} Yves-Marie Lahaie: medico
* {{bandiera|ITA}} Thomas Antonio Massimo Pagano: fisico dell'Atmosfera
* {{bandiera|ITA}} Laerte Picano: cuoco
* {{bandiera|ENG}} Nina Purvis: ricerche biomediche e medico ESA
{{div col end}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Bibliografia|ASTRO1|Fossatcita pubblicazione|autore=E. (2005). ''[http://www.ias.ac.in/jaa/junsep2005/jaa455.pdf Fossat|titolo=The Concordia Station on the Antarctic Plateau: The Best Site on Earth for the 21st Century Astronomers]''. ''|rivista=Journal of Astrophysics &and Astronomy'' ''|volume=26'', |numero=2|anno=2005|pp=349-357|lingua=en|doi=10.1007/BF02702343|cid=Fossat}}
* {{Bibliografia|PNRAcita pubblicazione|autore=Programma nazionale di ricerche in Antartide (PNRA) (2013). ''[|url=http://www.pnra.it/biblioteca/docs/rapporti_campagna/RapFin2012.pdf |titolo=Rapporto sulla campagna antartica Estate australe 2011-2012]'' (|anno=2013|pp. =95-163). |città=Roma: |editore=[[Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile|ENEA]]|accesso=20 maggio 2013|dataarchivio=5 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305033648/http://www.pnra.it/biblioteca/docs/rapporti_campagna/RapFin2012.pdf|urlmorto=sì|cid=PNRA}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Concordia Station}}
 
==Collegamenti esterni==
* [http://www.concordiabase.eu Sito ufficiale della Stazione Concordia]
* [http://www.italiantartide.it/spedizioni/xxviii/ Italia Antartide]. Il sito del Programma nazionale ricerche in Antartide (PNRA) dedicato alle spedizioni italiane in Antartide.
*{{fr}} [http://www.institut-polaire.fr/ipev/bases_et_navires/station_concordia_dome_c IPEV Concordia]. La sezione del sito dell'[[Istituto polare francese Paul Émile Victor]] dedicata alla stazione Concordia.
* {{en}} [http://www.gdargaud.net/Antarctica/WinterDCe.html#Noisy Immagini panoramiche a 360° della stazione Concordia (esterni e tutti gli ambienti interni)]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [https://web.archive.org/web/20130725110941/http://www.italiantartide.it/spedizioni/xxviii/ Italia Antartide]. Il sito del Programma nazionale ricerche in Antartide (PNRA) dedicato alle spedizioni italiane in Antartide.
* {{fr}} [http://www.institut-polaire.fr/ipev/bases_et_navires/station_concordia_dome_c IPEV Concordia] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110316142827/http://www.institut-polaire.fr/ipev/bases_et_navires/station_concordia_dome_c |date=16 marzo 2011 }}. La sezione del sito dell'[[Istituto polare francese Paul-Émile Victor]] dedicata alla stazione Concordia.
* {{cita web|http://blogs.esa.int/concordia/|Cronache da Concordia - Blog ESA Invernanti|lingua=en}}
* {{cita web|https://www.gdargaud.net/Antarctica/WinterDCe.html#Noisy|Immagini panoramiche a 360° della stazione Concordia (esterni e tutti gli ambienti interni)|lingua=en}}
 
{{basi antartiche}}
{{Portale|ScienzaAntartide|scienza e tecnica}}
 
[[Categoria:Basi scientifiche in Antartide]]