Angelo Bevilacqua: differenze tra le versioni
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|AnnoNascita = 1895
|LuogoMorte = Monte Camulera
|LuogoMorteLink=Murialdo
|GiornoMeseMorte = 29 novembre
|AnnoMorte = 1944
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|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , figura di spicco dell’[[antifascismo]] e della [[Resistenza italiana|Resistenza]] nel Savonese, medaglia d'argento al valor militare
}}<ref>[http://www.anpi.it/donne-e-uomini/631/angelo-gin-bevilacqua Donne e Uomini della Resistenza: Angelo Gin Bevilacqua]</ref>
== Biografia ==
Secondogenito di otto figli, frequenta le [[scuole elementari]] fino alla classe terza, poi, nel 1903, si trasferisce con la famiglia a [[Campochiesa]], vicino ad [[Albenga]], dove aiuta il [[padre]] nei lavori agricoli.
Nel 1908 torna a Savona e con il fratello maggiore Gian Battista inizia a lavorare come operaio presso la ''Manovra Astengo'' nella zona portuale: con i cavalli spostano sotto le navi i vagoni per le operazioni di carico e scarico delle merci. Comincia allora a interessarsi dei problemi dei lavoratori.
Al fronte durante la [[
|url= http://www.savonanews.it/2011/11/25/leggi-notizia/argomenti/eventi-spettacoli/articolo/lanpi-celebra-il-partigiano-savonese-gin-bevilacqua-incontro-in-sala-rossa.html
|titolo= L'Anpi celebra il partigiano savonese Gin Bevilacqua, incontro in Sala Rossa
|editore= Savonanews.it
|data= 25 novembre 2011
|accesso= 2 marzo 2018
|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20180302170058/http://www.savonanews.it/2011/11/25/leggi-notizia/argomenti/eventi-spettacoli/articolo/lanpi-celebra-il-partigiano-savonese-gin-bevilacqua-incontro-in-sala-rossa.html
|dataarchivio= 2 marzo 2018
|urlmorto= sì
}}</ref>
=== Il fascismo e
Durante il fascismo non interrompe
Con la [[Sentenza]] numero 15 del 20 marzo [[1935]] il [[Tribunale speciale per la difesa dello Stato (1926-1943)|Tribunale Speciale fascista]], lo condanna per Associazione comunista e Propaganda sovversiva a 10 anni di reclusione da scontare nel carcere di [[Fossano]], dove entra in contatto con altri membri del partito, tra i quali [[Umberto Terracini]].
Già il 5 aprile [[1937]], però, viene liberato grazie
=== La vita da ex detenuto politico ===
In questi anni Angelo è costretto a vivere di lavori occasionali, perché nessuno intende assumere in pianta stabile un uomo condannato per propaganda antifascista, e non può allontanarsi da Savona, perché due volte alla settimana deve firmare un apposito registro nella caserma dei Carabinieri.
Tra le altre restrizioni vi è quella di non poter intrattenere rapporti con altri condannati; gli ex detenuti vengono poi arrestati preventivamente e trattenuti in carcere per alcuni giorni quando è prevista a Savona qualche manifestazione o
Nonostante tutto Bevilacqua continua ad occuparsi clandestinamente di informazione e [[propaganda antifascista]], con grande pericolo perché le abitazioni degli ex detenuti politici sono le prime ad essere perquisite ogni volta che le autorità hanno notizia o sospetto di attività antifasciste.
Nel [[1939]] riesce comunque a farsi riassumere
Dal [[1941]] è membro del [[Comitato federale]] di Savona del Partito Comunista.
=== Nella Resistenza ===
Il 26 luglio [[1943]], di prima mattina, il Comitato federale si riunisce nella [[Chiesa dei Santi Lorenzo, Biagio e Donato|Chiesa di San Lorenzo]], per decidere come agire dopo che la [[Radio (mass media)|radio]], la sera prima, aveva annunciato la caduta di [[Benito Mussolini]].
Vengono decretati uno sciopero
Dopo il comizio si forma un corteo che muove verso la caserma della Milizia Portuale di corso Vittorio Veneto per chiedere la fine della guerra; i militi aprono il fuoco uccidendo due donne: Lina Castelli e Maria Pescio.
Il 27 luglio [[1943]], una nuova manifestazione unisce alla protesta
Tornando indietro, molti manifestanti si trattengono in piazza Sisto IV, dove Bevilacqua, dal balcone del Municipio, improvvisa un [[discorso]] in cui chiede la fine immediata della guerra e lo scioglimento di tutte le forze armate fasciste.
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Nei giorni successivi le pressioni degli operai non diminuiscono, tanto che alcuni di essi, come Andrea Aglietto e lo stesso Bevilacqua, vengono arrestati, ma rilasciati dopo appena un giorno.
Il 9 settembre,
I tedeschi e i fascisti, i quali, scomparsi dopo il 25 luglio, ora tornano attivamente al fianco dei [[nazisti]], intendono arrestare gli uomini di notoria fede antifascista; tra questi c'è Bevilacqua, che a fine settembre<ref>a [[Ferro]]</ref> o ai primi di ottobre<ref>a [[Malandra]]</ref> raggiunge il Distaccamento ''Stella Rossa'' accampato a [[Santa Giulia]] e poi trasferitosi a [[Gottasecca]] verso il 15 ottobre.
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Nel corso di una di queste visite a Santa Giulia, Bevilacqua sfugge a un rastrellamento a Dego; un'altra volta, arrestato dai carabinieri, viene subito rilasciato grazie a un [[lasciapassare]] rilasciatogli dal Comando Tedesco quando lavorava all'Ilva.
Il Distaccamento "Stella Rossa", tra i primi della [[Resistenza italiana|Resistenza]], ha vita breve, sia per la scarsa organizzazione di uomini ancora inesperti di lotta armata clandestina, sia per alcune delazioni che consentono
“Gin” Bevilacqua compie un assiduo lavoro per riallacciare i contatti con i [[partigiani]] sbandati, infondendo loro coraggio e determinazione, riuscendo infine a riunirli nella prima formazione partigiana vera e propria: il Distaccamento “Calcagno”. A capo di questa formazione viene posto G.B. Parodi (''Noce''), che vuole fermamente Bevilacqua come commissario politico, pur non conoscendolo personalmente, ma essendone stato impressionato nelle manifestazioni savonesi di fine luglio. È proprio Noce, dopo aver visto Bevilacqua in azione, ad assegnargli il nome di battaglia di ''Leone''.
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Continua a svolgere le sue funzioni anche quando, in seguito alla formazione di nuovi e numerosi distaccamenti, diventa Ispettore della IV e V Brigata.
=== La morte ===
[[File:Monte Camulera partisans memorial.png|thumb|upright 0.7|La lapide in memoria dei partigiani uccisi sul [[Monte Camulera]]]]
A fine novembre 1944 Leone è presso il comando della V Brigata, quando giunge la notizia di un grosso rastrellamento. Invece di seguire i compagni per sfuggire all'accerchiamento, Leone prova a raggiungere il Distaccamento “Nino Bori”, che, formato da molti giovani alle prime armi, potrebbe trovarsi in difficoltà; durante il cammino incontra alcuni sbandati e li aiuta a mettersi in salvo, ma poco dopo viene catturato, insieme ad alcuni compagni, sul [[monte Camulera]] dalle [[Brigate Nere]] al comando del tenente Ferrari. Durante
Picchiato e colpito più volte col calcio dei fucili, Leone viene finito con numerosi colpi di arma da fuoco il 29 novembre 1944 insieme ad altri cinque [[partigiani]]<ref>{{Cita libro | url = https://books.google.it/books?id=BxhnAAAAMAAJ&q=%22Angelo+gin+Bevilacqua%22&dq=%22Angelo+gin+Bevilacqua%22&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwibjb7i2dLZAhVJ16QKHYhYBPcQ6AEIJzAA | p = 485 | titolo = La Resistenza in Liguria: cronache militari e documenti | volume = 1 | nome = Giorgio | cognome = Gimelli | editore = Carocci | anno = 2005 | accesso = 4 marzo 2018}}</ref>. I corpi, subito gettati in una fossa comune vicina al luogo
== Onorificenze ==
|immagine = Valor militare silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'argento al valor militare
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|luogo = [[Murialdo]], 29 novembre [[1945]]
}}
==
* Quando, nel gennaio 1945, si costituì la Divisione Garibaldina, tutti furono
* Ad Angelo Bevilacqua è oggi dedicata una via a Savona, nel quartiere Oltreletimbro, sorto nel dopoguerra, le cui strade e piazze sono tutte in memoria dei martiri della libertà.
* Un anno dopo
{{
di criminali Brigate Nere
Gin Bevilacqua (Leone) - da Savona
Pesce Giacomo (Miglianti) - da Murialdo
Sirello Vincenzo (Mario) - da Savona
Artis Grande (Maresciallo) - da Aosta
De Cicco Roberto - da La Spezia
La popolazione di Murialdo ha voluto che fosse scolpito sul marmo la loro memoria
Murialdo 29-11-1945|Iscrizione sulla targa}}<ref>{{Cita web |url=http://www.savonanews.it/2014/04/25/leggi-notizia/argomenti/attualit/articolo/murialdo-ricorda-i-caduti-del-monte-camulera-70-anniversario.html |titolo=Eccidio sul Monte Camulera in Riofreddo di Murialdo 29 novembre 1944 |accesso=5 novembre 2014 |dataarchivio=6 novembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141106010139/http://www.savonanews.it/2014/04/25/leggi-notizia/argomenti/attualit/articolo/murialdo-ricorda-i-caduti-del-monte-camulera-70-anniversario.html |urlmorto=sì }}</ref>.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* E. Baldassarre – R. Bruno, ''Schedario degli uomini illustri in Savona'', «A Campanassa», Savona 1981
* M. Calvo, ''Eventi di libertà. Azioni e combattenti della resistenza savonese'', ISREC Savona, Savona 1995
*{{cita libro|autore=Simona Bellone|titolo=Riofreddo, una piccola Inghilterra nel cuore dell’Alta Val Bormida|editore=Le Stelle|città=Cengio|anno=1998|cid=Bellone 1998}}
* N. De Marco - G. Ferro, ''Ricordo di Gin Bevilacqua'', ANPI Legino - Archivio Storico Partigiano Ernesto, Savona 2001
* G. Malandra, ''Il distaccamento partigiano della Stella Rossa a Santa Giulia e a Gottasecca'', ANPI Savona, Savona 2006
* G. Ferro, ''Ricordo di Angelo “Gin” Bevilacqua. Il partigiano Leone'' in [[I Resistenti]], n
*
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Antifascismo}}
{{Portale|biografie|
[[Categoria:
[[Categoria:Medaglie d'argento al valor militare]]
[[Categoria:Brigate Garibaldi]]
[[Categoria:Vittime di dittature nazifasciste]]
[[Categoria:Persone giustiziate per fucilazione]]
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