Osho Rajneesh: differenze tra le versioni

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{{citazione|L'amore è l'unica religione. Tutto il resto è solo spazzatura.|Osho, ''This Very Body the Buddha'', 1977}}
{{Avvisounicode}}
{{quote|L'amore è l'unica religione. Tutto il resto è solo spazzatura.|Osho, ''Il canto della meditazione''}}
{{Bio
|Nome = Osho
|Cognome = Rajneesh
|PostCognomeVirgola = o semplicemente '''Osho'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Kuchwada
|LuogoNascitaLink = KuchwadaDistretto di Raisen
|GiornoMeseNascita = 11 dicembre
|AnnoNascita = 1931
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|AnnoMorte = 1990
|Attività = mistico
|AttivitàAltre = {{sp}}e [[maestro spirituale]]
|Epoca = 1900
|Nazionalità = indiano
|PostNazionalità = , che acquisì seguito internazionale
|Immagine = Bhagwan beweging gekwetst door reclame-affiche van het NRC met de tekst profeet, Bestanddeelnr 933-0734-cropped.jpg
|Immagine = Osho_rajneesh_italia.jpg
|Didascalia = Osho Rajneesh nel settembre 1984
}}
|DimImmagine = 240}}
 
AllaNato nascita chiamato ''Chandra Mohan Jain'' ([[hindi]] [[devanagari]]: चन्द्र मोहन जैन), fu noto anche come ''Acharya Rajneesh'' dagli anni Sessanta in poi, e come ''Bhagwan Shree Rajneesh''<ref>Acharya significa "insegnante", "guru" (più strettamente "precettore"); Rajneesh è un soprannome che gli era stato dato sin da ragazzo per le sue abitudini notturne di girarsene da solo per il suo villaggio e quelli limitrofi quando c'era la [[luna piena]], e che significa appunto ”Signore della luna piena” (si pronuncia Ràj-nìsh); Shree o Shri è un termine di onore religioso, che corrisponde pressapocopressappoco all'inglese "Sir", "signore" o "venerabile", mentre Bhagwan significa "benedetto", "beato", "santo".</ref><ref>Il 7negli gennaioanni 1989sessanta e poi come Bhagwan Shree Rajneesh annunciònegli pubblicamenteanni lasettanta suae ottanta, finché il 7 gennaio 1989 annunciò la volontà di abbandonareadottare il nome «Bhagwandi Shree»Osho inRajneesh, quantoche perpoi tropperidusse personea essoOsho conservava(dalla ilpronuncia significatoˌəʊʃɪˈænɪk didella «Dio».parola inglese ''oceanic''),</ref>“[[William James]] negliha annidato Ottantaal adottòmondo questa parola 'oceanic'. L'oceano c'è sempre stato, ma talvolta un uomo col dono dell'intuizione può vederne nuovi significati. È la prima persona a usare il nometermine oceanico nel senso di ampio vasto, infinito, eterno, immortale. L'oceano è sempre lì… continuano a formarsi onde dopo onde. Proprio come nell'oceano normale questo succede anche nell'oceano della consapevolezza: onda dopo onda, una gioia infinita, albe senza fine, una continua celebrazione…” Osho, ''The Invitation #16'', 1988</ref> in quanto per troppe persone l'epiteto Bhagwan conservava il significato di Dio.<ref>Il termine -''Osho'', già utilizzato nell'antico Giappone quale segno di rispetto per i Maestrimaestri della tradizione Zen -, venne riproposto in età moderna dal filosofo [[William James]] per indicare l'esperienza spirituale del "«dissolversi nell'oceano dell'esistenza"». Osho Rajneesh spiegò che "«osheanic"» descrive l'esperienza; mentre, per definire colui che vive quell'esperienza, utilizziamo il termine "Osho". Il termine fu usato per la prima volta da Eka nei confronti del suo maestro [[Bodhidharma]]: "O" significa "profondo rispetto, amore e riconoscenza", come pure indica "sincronicità" e "armonia". "Sho" significa "espansione multidimensionale della consapevolezza" ed esprime il "riversarsi dell'esistenza da ogni direzione", vedi qui: [http://24emilia.com/Sezione.jsp?titolo=Osho%20reloaded&idSezione=41616 (Osho reloaded] e qui: [http://www.zam.it/home.php?id_autore=247 Osho biografia], inoltre: [http://www.oshoamici.it/osho.htm Amici di Osho]</ref> che deriva dal termine "oceanico"<ref>“[[William James]] ha dato al mondo questa parola 'oceanic'.La L’oceanomeditazione c’è sempre stato, ma talvolta un uomo col dono dell’intuizione può vederne nuovi significati. È la prima persona a usare il termine oceanico nel senso di ampio vasto, infinito, eterno, immortale. L’oceano è sempre lì… continuano a formarsi ondepasso dopo onde. Proprio come nell’oceano normale questo succede anche nell’oceano della consapevolezza: onda dopo ondapasso'', una gioia infinitaMilano, albeDe senza fineAgostini, una continua celebrazione…” (Osho2015)</ref> (pronunciato ''osheanic'' in inglese).
 
Osho fu professore di [[filosofia]] fino al 1966, quando abbandonò la carriera accademica per girare il mondo come [[maestro spirituale]].<ref name=shunyo>Ma Prem Shunyo, ''My Diamond Days with Osho: The New Diamond Sutra'', Motilal Banarsidass 1993</ref> Le sue posizioni anticonformiste suscitarono scalpore e reazioni controverse.<ref name=fitzgerald>Frances FitzGerald, ''Rajneeshpuram'', "The New Yorker", 22 e 29 settembre 1986</ref> Affermò di aver vissuto, ventunenne, l'esperienza mistica dell'[[Bodhi|illuminazione]].<ref name=mullan>Bob Mullan, ''Life as Laughter: Following Bhagwan Shree Rajneesh'', Routledge & Kegan Paul Books 1983</ref> Iniziò a viaggiare per l'[[India]], a tenere discorsi e a condurre campi di meditazione. Negli anni settanta creò un [[ashram]] a [[Pune]], che arrivò a ricevere trentamila visitatori l'anno.<ref name=fitzgerald/><ref name=carter>Lewis F. Carter, ''Charisma and Control in Rajneeshpuram: A Community without Shared Values'', Cambridge University Press 1990</ref>.
I suoi insegnamenti [[sincretismo|sincretici]] enfatizzano l'importanza della [[meditazione]], della [[consapevolezza]], dell'[[amore]], della [[creatività]], dell'[[umorismo]] e di una gioiosa [[rito|celebrazione]] dell'esistenza, valori che egli riteneva soppressi dai sistemi di credenze imposti dalla società, dalle fedi religiose e dalle ideologie. Osho invitò l'uomo a vivere in armonia e in totale pienezza tutte le dimensioni della vita, sia quelle interiori che quelle esteriori, poiché ogni cosa è sacra ed espressione del divino.
 
Nel 1981 si trasferì in [[Oregon]] dove fondò una [[Comune (sociologia)|comune]] che finì per collassare a causa di attività illegali commesse dai suoi esponenti di spicco,<ref name=fitzgerald/> denunciate pubblicamente dallo stesso Osho.<ref>[https://www.newyorker.com/magazine/1986/09/29/ii-rajneeshpuram ''II-Rajneeshpuram''], F. FitzGerald, "The New Yorker", 29 settembre 1986</ref><ref>[http://portland.daveknows.org/2011/09/13/september-13-1985-ma-anand-sheela-flees-rajneeshpuram-for-europe/ ''September 13, 1985: Ma Anand Sheela Flees Rajneeshpuram for Europe''], "Dave Knows Portland", 13 settembre 2011</ref> Nel 1986, duramente osteggiato dal [[governo statunitense]],<ref>Max Brecher, ''A Passage to America'', Book Quest, 1993</ref><ref name=melton>J. Gordon Melton, ''Encyclopedia of American religions'', Gale, 1996</ref> tornò in India dove le sue condizioni di salute subirono un drastico peggioramento, da lui attribuito a un [[avvelenamento]] messo in atto nelle carceri americane.<ref name=jesus>Osho, ''Jesus Crucified Again: This Time in Ronald Reagan's America'', Rebel Publishing House, 1988</ref> Morì a Pune a cinquantotto anni.
Fautore di una ribellione fondata sul senso critico e sul rifiuto di assumere qualsiasi norma di vita o valore sociale solo perché comunemente accettati, fu un forte oppositore delle religioni organizzate e di ogni tipo di potere. Considerava tutte le tradizioni religiose come [[superstizione|superstizioni]] che reprimono l'uomo e ne ostacolano il cammino verso la verità.<ref>[http://www.osho.com/main.cfm?Area=Shop&Sub1Menu=Books&Sub2Menu=ShopBooksTitles&Language=Italian Osho, ''La grande sfida - Preti e politici: la cospirazione mortale'']</ref> Le sue idee ebbero un notevole impatto sul pensiero [[New Age]] occidentale (da cui tuttavia egli prese le distanze)<ref>Heelas, Paul (1996), The New Age Movement: Religion, Culture and Society in the Age of Postmodernity, Oxford: Wiley-Blackwell, ISBN 0-631-19332-4.</ref><ref>Forsthoefel, Thomas A.; Humes, Cynthia Ann (eds.) (2005), Gurus in America, Albany, NY: State University of New York Press, ISBN 0-7914-6574-8.</ref> e sulla [[controcultura]] ereditata dagli [[anni 1960|anni sessanta]]. La sua popolarità ha continuato ad aumentare dopo la sua morte.<ref>Urban, Hugh B. (2003), Tantra: Sex, Secrecy, Politics, and Power in the Study of Religion, Berkeley, CA: University of California Press, ISBN 0-520-23656-4.</ref><ref>Forsthoefel, Thomas A.; Humes, Cynthia Ann, op.cit.</ref>
 
I suoi insegnamenti [[sincretismo|sincretistici]] sono volti al [[Bodhi|risveglio spirituale]] dell'individuo ed enfatizzano l'importanza della [[libertà]], dell'[[amore]], della [[meditazione]], dell'[[umorismo]] e di una gioiosa [[rito|celebrazione]] dell'esistenza, valori che egli riteneva soppressi dai sistemi di pensiero imposti dalla società e dalle fedi religiose.<ref>Osho, ''I misteri della vita. Un'introduzione alla visione di Osho'', Mondadori, 2009</ref> Osho invitò l'uomo a vivere in armonia e in totale pienezza tutte le dimensioni della vita, sia quelle interiori che quelle esteriori, poiché ogni cosa è sacra ed espressione del divino.<ref>Osho, ''Il libro dei segreti'', Bompiani, 2001</ref>
Osho era un professore di [[filosofia]] e viaggiò per l'India negli anni Sessanta del XX secolo come conferenziere e maestro spirituale. Le sue posizioni contro le religioni organizzate, le istituzioni politiche e le tradizioni suscitarono scalpore. Sosteneva anche una più aperta attitudine verso la sessualità, fatto che gli guadagnò il nomignolo di "guru del sesso" presso la stampa internazionale.<ref>Joshi, Vasant (1982), The Awakened One, San Francisco, CA: Harper and Row, ISBN 0-06-064205-X.</ref> Nel 1970 si stabilì per breve tempo a Mumbai ([[Bombay]]) e, riconosciuto come "Maestro di Realtà" da quanti vivevano intorno a lui, prese ad iniziare discepoli, noti come [[sannyasa|neo-sannyasin]]. Nei suoi discorsi reintrerpretava gli scritti di tradizioni religiose, di mistici e intellettuali di tutto il mondo.
 
Fautore di una ribellione fondata sul senso critico e sul rifiuto di accettare qualsiasi norma di vita o valore sociale solo perché comunemente condivisi, manifestò una forte avversione per le religioni organizzate e il mondo politico.<ref name=grande_sfida>Osho, ''La grande sfida. Il testamento spirituale di un profeta del nostro tempo'', Bompiani, 2002</ref> [[Guru]] [[iconoclasta]], considerava le tradizioni religiose più influenti come false [[credenze]] che reprimono l'uomo e ne ostacolano la ricerca del Vero.<ref>Osho, ''From Ignorance to Innocence, # 11''</ref><ref>Il sannyasin Swami Govind Siddharth affermò che nel 1972 il XVI Karmapa [[Karmapa Rangjung Rigpe Dorje|Rangjung Rigpe Dorje]] definì Osho come un Buddha vivente, «la più grande [[Tulku|incarnazione]] in India dai tempi del [[Gautama Buddha|Buddha]]» (cfr. carteggio tra Swami Govind Siddarth e Narayanadeva, in: ''Prem Purushottama Goodnight, From Lemurs to Lamas. Confessions of a Bodhisattva''). Tuttavia Ole Nydahl, un discepolo stretto del XVI Karmapa e suo primo emissario in Occidente, ha negato la veridicità di questa storia (cfr. Lama Ole Nydahl, ''Riding the Tiger: Twenty Years on the Road: The Risks and Joys of Bringing Tibetan Buddhism to the West'', Nevada City, CA: Blue Dolphin Publ., 1992)</ref>
Trasferitosi a [[Pune]] nel 1974, fondò un [[ashram]] la cui eco divenne mondiale facendo aumentare vertiginosamente il numero di visitatori occidentali. Questo centro di crescita [[Olismo|olistica]] (primo nucleo di quello che è tuttora il cuore pulsante dell’''Osho International Meditation Resort'') divenne una comunità dove si svolgevano anche attività commerciali e spettacoli teatrali e musicali. Per sette anni (1974-81) Osho vi tenne un discorso ogni mattina, toccando tutti gli aspetti possibili della ricerca spirituale e della società. Inoltre, a partire dal 1975, con l’arrivo di alcuni esponenti dello [[Movimenti del potenziale umano|Human Potential Movement]], le pratiche meditative furono integrate da terapie di gruppo, e la stampa iniziò a darne ampio risalto, anche per i suoi insegnamenti permissivi e provocatori. Alla fine degli anni Settanta l'ashram arrivava a ricevere 30mila visitatori l'anno. Crebbero i contrasti col governo e la società indiani.
 
Le sue idee ebbero un notevole impatto sul pensiero [[New Age]] occidentale – da cui tuttavia egli prese le distanze<ref>Paul Heelas, ''The New Age Movement: Religion, Culture and Society in the Age of Postmodernity'', Blackwell Pub, 1996</ref><ref name=gurus>Thomas A. Forsthoefel, Cynthia Ann Humes, ''Gurus in America'', State University of New York Press 2005</ref> – e sulla [[controcultura]] ereditata dagli [[anni 1960|anni sessanta]]. La sua popolarità ha continuato ad aumentare dopo la sua morte.<ref name=gurus/><ref>Hugh B. Urban, ''Tantra: Sex, Secrecy, Politics, and Power in the Study of Religion'', University of California Press 2003</ref>
Nel 1981 Osho si trasferì negli Stati Uniti e i suoi seguaci fondarono una Comune, in seguito nota come [[Rajneeshpuram]], nello stato dell'[[Oregon]]. Ben presto la comunità entrò in conflitto con i residenti locali, soprattutto per l'utilizzo dei terreni, con episodi di ostilità da ambo le parti. L'ampia collezione di [[Rolls-Royce Limited|Rolls-Royce]] di Osho, donata da alcuni ricchi seguaci, divenne celebre. La Comune di Osho collassò nel 1985, quando venne alla luce tutta una serie di intrighi e attività illegali – denunciati e resi pubblici da Osho – commessi dalla segretaria Sheela (che il 14 settembre fuggì dall'ashram) e dai suoi più stretti collaboratori. Osho fu arrestato poco dopo e accusato di violazioni della legge sull'immigrazione. Venne estradato dopo una [[Plea bargaining|richiesta di patteggiamento]]<ref>Latkin, Carl A. (1992), "Seeing Red: A Social-Psychological Analysis", Sociological Analysis 53 (3): Pages 257–271, doi:10.2307/3711703, reprinted in Aveling 1999, pp. 337–361.</ref><ref>{{Cita news | cognome =Staff | nome = | coautori = | titolo =Wasco County History | pubblicazione =Oregon Historical County Records Guide | pagine = | lingua = | editore =Oregon State Archives | data = | url =http://arcweb.sos.state.or.us/county/cpwascohome.html | accesso=22 novembre 2007}}</ref><ref>{{Cita news | cognome =Staff | nome = | coautori = | titolo =Bhagwan Shree Rajneesh | pubblicazione =Newsmakers 1990 | pagine =Issue 2 | lingua = | editore =Gale Research | anno =1990 | url = | accesso = }}</ref>. Ventuno Stati gli negarono l'ingresso, e Osho dovette viaggiare a lungo prima di tornare a Pune, dove morì nel 1990. La sua ashram è oggi l'[[Osho International Meditation Resort]].
 
== Biografia ==
{{Citazione|Dopo l'illuminazione non esiste biografia. Tutto è silenzio, perché tutto è eternità.|Osho, ''The Perfect Master'', 1978}}
=== L'infanzia ===
=== Infanzia e adolescenza (1931-1950) ===
[[File:Devgarha2.jpg|thumb|160px|Ingresso di un tempio [[giainista]] nel Madhya Pradesh. La famiglia di Osho apparteneva a questa religione.]]
[[File:Devgarha2.jpg|thumb|upright=0.7|Ingresso di un tempio [[giainista]] nel Madhya Pradesh. La famiglia di Osho apparteneva a questa religione.]]
Osho nasce a Kuchwada, un piccolo villaggio nel Distretto di Raisen del [[Madhya Pradesh]], in India Centrale, l'11 dicembre 1931, in una famiglia [[giainismo|giainista]]. I suoi genitori, Babulal e Saraswati, giainisti della corrente Teranpanthi, gli consentirono di vivere con i nonni materni fino all’età di sette anni. Osho dichiarò che questo fatto ebbe un'influenza fondamentale sul suo sviluppo caratteriale dal momento che i nonni (a differenza dei genitori, che cercarono vanamente di convertirlo alla loro religione) gli dimostrarono grande rispetto e gli impartirono un’educazione improntata al principio della massima libertà. Fu lasciato senza cure particolari né restrizioni o alcun tipo di imposizione. "Non si dovrebbe ostacolare la crescita di un bambino, neppure se si mette in pericolo, – spiegò in seguito Osho. – È meglio lasciare che qualche bambino muoia per eccesso di fiducia che continuare a dare corda a questo mondo pieno di stupidità e ipocrisia. Un conto è dire al bambino che esiste un pericolo mortale e offrirgli aiuto, un altro è impedirgli sempre e comunque di rischiare liberamente; io non interferirò mai nella libertà di nessuno, la rispetterò a qualsiasi costo.”.<ref>Osho, ''Bagliori di un'infanzia dorata. L'infanzia ribelle di un grande illuminato'', ed. Mediterranee</ref>
Osho nacque Chandra Mohan Jain (il maggiore di undici figli di un mercante di stoffe e di sua moglie) a casa dei nonni materni a Kuchwada, un piccolo villaggio nel Distretto di Raisen del [[Madhya Pradesh]], in India Centrale, l'11 dicembre 1931.<ref name=mullan/><ref>Vishal Mangalwadi, ''The World of Gurus'', Cornerstone Pr Chicago, 1992</ref><ref name=gordon>James S. Gordon, ''The Golden Guru: The Strange Journey of Bhagwan Shree Rajneesh'', Stephen Greene Press 1987</ref> I suoi genitori, Babulal e Saraswati, [[Giainismo|giainisti]] della corrente Teranpanthi, lo lasciarono vivere coi nonni materni fino all'età di sette anni.<ref name=mullan/> Questi gli concessero una grande libertà senza imporgli alcuna educazione, esercitando così un'influenza intensa sul suo sviluppo caratteriale.<ref>Osho, ''Bagliori di un'infanzia dorata'', Edizioni Mediterranee, 1988</ref><ref>"Non si dovrebbe ostacolare la crescita di un bambino, neppure se si mette in pericolo, – spiegò in seguito Osho. – È meglio lasciare che qualche bambino muoia per eccesso di fiducia che continuare a dare corda a questo mondo pieno di stupidità e ipocrisia. Un conto è dire al bambino che esiste un pericolo mortale e offrirgli aiuto, un altro è impedirgli sempre e comunque di rischiare liberamente; io non interferirò mai nella libertà di nessuno, la rispetterò a qualsiasi costo.”Osho, ''Bagliori di un'infanzia dorata. L'infanzia ribelle di un grande illuminato'', ed. Mediterranee</ref> Quando aveva sette anni il nonno morì e il piccolo Osho tornò a Gadarwara a vivere con i genitori.<ref name=mullan/><ref name=joshi>Vasant Joshi, ''The Awakened One: The Life and Work of Bhagwan Shree Rajneesh'', Harpercollins 1982</ref> Il decesso del nonno, quello della cugina (e primo amore) Shashi, morta quindicenne di febbre tifoidea, e le previsioni di un astrologo (che gli presagì vita breve) ebbero un violento impatto su di lui.<ref name=gordon/><ref name=joshi/>
 
Studente ribelle e formidabile oratore,<ref name="fitzgerald" /> si avvicinò all'arte (pittura, scrittura, fotografia) e a dodici anni divenne editore della rivista ''Prayas'' (Sforzo), scritta di suo pugno.<ref>''Osho Times n. 48 di giugno-luglio 1999, VOL. V n. 6''</ref> In questa prima giovinezza Osho era [[Antiteismo|antiteista]], interessato all'[[ipnosi]] e aderì per breve tempo al [[socialismo]] e a due organizzazioni nazionaliste indiane: l'India National Army e il Rashtriya Swayamsevak Sangh.<ref name="fitzgerald" /><ref name="gordon" /><ref name="joshi" /> Tuttavia la sua appartenenza a tali organizzazioni fu di breve durata poiché egli si rifiutava di accettare qualsiasi disciplina, ideologia o sistema imposti dall'esterno.<ref name="joshi" />
Fin da bambino si rivela uno spirito libero, insofferente alle regole e alle convenzioni, e mostra una profonda sete di verità; in particolare viene attratto dal mistero della morte, vissuta indirettamente attraverso le previsioni di un astrologo, che gli predisse una vita breve; poi, a sette anni, il decesso del nonno e in seguito, a quindici anni, quello della cugina - e primo amore - Shashi, morta di febbre tifoidea. Queste esperienze lo spingono verso uno stato di solitudine, a ricercare il modo per trascendere la mente e trovare la felicità dentro se stesso. In quegli anni il piccolo Mohan ama sviluppare la fantasia: è famoso per i suoi racconti improvvisati, in particolare per l’abilità con cui costruisce racconti polizieschi. Anche i suoi dipinti, le sue poesie, e le sue fotografie, sono molto apprezzati. A dodici anni diviene editore di una rivista scritta a mano da lui (la sua calligrafia è un poema in sé): “Prayas”, che significa sforzo. Nell’ambiente scolastico accentra l’attenzione di tutti i ragazzi, che lo riconoscono come loro leader, e insieme formano una banda pronta a tuffarsi in ogni tipo di impresa. All’inizio degli anni Cinquanta, Mohan inizia a immergersi sempre di più nella sua dimensione interiore, meditando per ore, e manifestando comportamenti che sconcertano la sua comunità e che richiamano le esperienze mistiche trasmesse da tradizioni di tutto il mondo, sia in Oriente che in Occidente.<ref>''Osho Times n. 48 di giugno-luglio 1999, VOL. V n. 6''</ref>
 
=== L'«Illuminazione»illuminazione e le prime comunità (1951-1969) ===
Nel 1951, all'età di diciannove anni, Osho intraprese i suoi studi presso Hitkarini College di Jabalpur.<ref name="suss">Joachim Süss, ''Bhagwans Erbe: Die Osho-Bewegung heute'', Claudius, 1996</ref> In seguito a conflitti con un insegnante si trasferì al D.N. College di Jabalpur.<ref name=carter/> A causa della sua indole polemica gli venne concesso di non frequentare le lezioni (salvo in caso di esami); utilizzò il tempo libero per lavorare come aiuto-redattore per un giornale locale.<ref name=joshi/> Cominciò a parlare in pubblico durante l'incontro annuale del ''Sarva Dharma Sammelan'', organizzato a Jabalpur dalla comunità giainista Teranpanthi (vi partecipò fino al 1968).<ref>Smarika, ''Sarva Dharma Sammelan'', Taran Taran Samaj, 1974</ref> Non volle sposarsi nonostante le pressioni dei genitori.<ref>Intervista con Howard Sattler (1985), Radio 6PR, Australia</ref>
[[File:Pune in India.png|thumb|[[Pune]] (India), dove nel 1974 Osho fondò il suo ''[[ashram]]''.|161x161px]]
Ottimo studente e oratore formidabile, Osho da giovane era [[ateo]] e [[marxista]], e aderì per breve tempo al [[socialismo]]: rinnegherà più tardi le sue posizioni politiche<ref>Frances FitzGerald, ''RajneeshPuram''</ref>. In questi anni cominciò a parlare pubblicamente durante l’incontro annuale organizzato dalla comunità giainista Teranpanthi, il Sarva Dharma Sammelan, che si teneva a Jabalpur. Il 21 marzo [[1953]], all'età di ventun anni, dopo un intenso periodo, visse l'esperienza dell'[[Illuminazione]], quella in cui si raggiunge il più alto grado di consapevolezza, dove "la goccia si fonde nell'oceano, nell'attimo stesso in cui l'oceano si riversa nella goccia". È il momento della suprema comprensione, della "caduta di tutti i veli" che impediscono di abbracciare la dimensione divina della realtà, è "l'erompere dell'individuo fuori da ogni mappa mentale, nel libero e infinito territorio della realtà del vivente".<ref>Osho, ''Una vertigine chiamata vita'', pagg. 76 e seguenti</ref> Da allora dedicò la sua vita all'evoluzione della consapevolezza, invitando ogni individuo a condividere la sua stessa esperienza. Cominciò così a viaggiare per tutta la nazione indiana, istituendo dibattiti e convegni e attirando migliaia di persone.
 
Il 21 marzo [[1953]], all'età di ventun anni, visse, stando alle sue parole, l'esperienza mistica dell'[[Bodhi|illuminazione]] mentre era seduto sotto un albero nel Giardino Bhanvartal a Jabalpur.<ref name=mullan/><ref>Si tratta dell'esperienza in cui si raggiunge il più alto grado di consapevolezza, dove "la goccia si fonde nell'oceano, nell'attimo stesso in cui l'oceano si riversa nella goccia". È il momento della suprema comprensione, della "caduta di tutti i veli" che impediscono di abbracciare la dimensione divina della realtà, è "l'erompere dell'individuo fuori da ogni mappa mentale, nel libero e infinito territorio della realtà del vivente". Osho, ''Una vertigine chiamata vita'', pagg. 76 e seguenti</ref> Dopo aver completato il suo [[baccellierato]] in Arti in filosofia al D.N. Jain College nel 1955, si iscrisse all’universitàall'università di [[Sagar]] dove conseguì un ''Master of Arts'' sempre con filosofialode comein materiafilosofia.<ref principale ed ottenendo il massimo dei voti.name=joshi/> Venne subitocosì assunto come docente al Raipur Sanskrit College, ma il vice-presidevicepreside glilo chiesespinse ben presto dia lasciare l'incarico e trasferirsi giacchépoiché riteneva il suo operato nocivo per l'educazione e la moralità degli studenti.<ref name=carter/> Dal 1958 iniziò ad insegnare filosofia all'Università di [[Jabalpur]], prima come 'lettore' e poi, dalnel 1960, come professore.<ref Nonostantename=carter/> la sua eccentricità e il suo anticonformismo, divenne un conferenziereConferenziere di talento, venne acclamato dai suoi colleghi come un uomo dall’intelligenzadall'intelligenza eccezionale.<ref>[http://www.instoria.it/home/Osho_rajneesh.htm Cenninonostante biograficila diformazione Osho]in una piccola città.<ref name=gordon/ref>.
 
In concomitanza con il suo lavoro universitario, Osho iniziò a viaggiare per tutta l'India con il nome di Acharya Rajneesh (''Acharya'' significa maestro, o guru, ''Rajneesh'' era un soprannome risalente all'infanzia), criticando apertamente il [[socialismo]] ("l'unica cosa che può socializzare è la miseria") e [[Gandhi]], descritto come un socialista reazionario che adorava la povertà.<ref name=fitzgerald/><ref name=carter/><ref name=gordon/> Ciò di cui l'India aveva bisogno per prosperare era invece il capitalismo, la scienza, la tecnologia e il [[Politica demografica|controllo delle nascite]].<ref name=fitzgerald/> Attaccò le religioni indiane ortodosse considerandole ormai superate e caratterizzate da una vuota ritualità, e le accusò di opprimere i seguaci con la paura della dannazione eterna e le promesse di redenzione.<ref name=fitzgerald/><ref name=gordon/> Queste posizioni lo resero una figura controversa ma gli assicurarono anche un seguito di fedelissimi che comprendeva ricchi mercanti e uomini d'affari.<ref name=fitzgerald/><ref name=lewis-petersen>James R. Lewis; J.A. Petersen, ''Controversial New Religions'', Oxford University Press, 2004</ref> Offriva consulenze individuali sulla loro ricerca spirituale e la vita quotidiana in cambio di donazioni (prassi comune in India), e la sua attività crebbe rapidamente.<ref name=lewis-petersen/>
Il suo gruppo di fedelissimi si ampliò rapidamente e, nel 1962, Osho si ritrovò a condurre dai tre ai dieci campi giornalieri di meditazione, e nacque il primo vero e proprio centro di meditazione basato sul suo insegnamento, il ''Jivan Jagruti Kendra'', successivamente chiamato ''Jivan Jagruti Andolan'', "Movimento del Risveglio". Dopo alcune controverse conferenze che tenne nel 1966, lasciò l'insegnamento su richiesta dell'Università. Nel 1968, in una serie di conferenze che saranno pubblicate successivamente con il titolo "Dal sesso all'eros cosmico", scandalizzò i leader indù con le sue affermazioni a favore della libertà sessuale. L'anno successivo venne invitato alla Seconda Conferenza Mondiale sulla religione indù alimentando ulteriormente le polemiche e affermando che "qualsiasi religione che consideri questa vita come una valle di lacrime priva di significato incentivando pertanto l’odio verso questa esistenza, non potrà mai essere una vera religione. La religione è invece un’Arte che deve insegnare come godere della vita". Osho completò poi il suo discorso accusando i preti di essere attenti unicamente al proprio tornaconto, suscitando così le ire dello ''shankaracharya'' di Puri, che tentò invano di interrompere il suo intervento.
[[File:Osho 1972 Birthday seek-index 268 0.26.ogv|thumb|Festeggiamenti per il compleanno di Osho, a Bombay. 11 dicembre 1972.]]
Nel 1962 si ritrovò a condurre dai tre ai dieci campi giornalieri di meditazione. Attorno al suo insegnamento nacquero i primi centri di meditazione, ''Jivan Jagruti Kendra'', chiamati in seguito il "Movimento del Risveglio" (''Jivan Jagruti Andolan'').<ref>Osho, ''Una vertigine chiamata vita: autobiografia di un mistico spiritualmente scorretto'', Mondadori, 2004</ref> Dopo alcune controverse conferenze che tenne nel 1966, lasciò l'insegnamento universitario. Nel 1968, in una serie di conferenze che saranno pubblicate successivamente con il titolo "Dal sesso all'eros cosmico", scandalizzò i leader indù con le sue affermazioni su una maggiore accettazione della sfera sessuale e venne soprannominato dalla stampa indiana "Il guru del sesso".<ref name=carter/><ref name=joshi/>
 
L'anno successivo venne invitato (nonostante le perplessità di alcuni capi indù) alla Seconda Conferenza Mondiale sulla religione indù scatenando ulteriori polemiche e affermando che "qualsiasi religione che consideri questa vita come una valle di lacrime priva di significato incentivando pertanto l'odio verso questa esistenza, non potrà mai essere una vera religione. La religione è invece un'Arte che deve insegnare come godere della vita".<ref name=carter/> Osho completò poi il suo discorso accusando i preti di pensare unicamente al proprio tornaconto e suscitando così le ire dello ''shankaracharya'' di Puri, che tentò invano di interrompere il suo intervento.<ref name=joshi/>
=== L'''ashram'' di Pune ===
Nel [[1969]] un gruppo di discepoli stabilì una fondazione in supporto al suo lavoro. Iniziò così a proporre le sue tecniche di [[meditazione]] con l'intento di raggiungere una maggiore [[consapevolezza]] di [[Sé (coscienza)|sé]] fino ad arrivare al completo «risveglio» interiore. Nell'ottobre del 1970 prese vita intorno a lui una ''sanga'', una comunità spirituale di ricercatori che si riconobbero come discepoli, accettando il [[mālā]] (una collana di centotto grani, al cui termine era posto un medaglione che racchiudeva l’immagine di Osho), l'uso di abiti dai colori solari (arancio-rossi) e il cambio del nome a significare una nuova nascita. In quello stesso anno (10-13 aprile 1970) Bhagwan presentò per la prima volta la Meditazione Dinamica, a Bombay: una tecnica di meditazione nuova, adatta all’uomo contemporaneo, studiata su misura per ricreare un contatto con l’energia biopsichica e ristabilire un’armonia nel flusso vitale all’interno dell’organismo. Il 26 settembre del [[1970]] iniziò il suo primo discepolo (o ''[[Sannyasa|sannyasin]]'') durante una meditazione all'aperto, uno dei grandi incontri in cui dava conferenze e guidava meditazioni di gruppo.
 
=== A Bombay (1970-1974) ===
Sempre in questo periodo, smise di viaggiare, vivendo a Bombay prima e quindi trasferendosi a Pune nel 1974, dove fondò il suo [[ashram]], centro di comunità spirituale e dove intensificò i discorsi offrendo degli spunti per cogliere il ''silenzio'' da cui ha origine la consapevolezza. Qui il flusso di visitatori, in particolar modo quelli occidentali, diventò inarrestabile. Alla fine degli anni Settanta l'ashram di Pune ospita il Centro di terapia e di crescita interiore più grande del mondo, dove migliaia di persone accorrono per partecipare a gruppi terapeutici e a corsi di meditazione, per ascoltare il discorso giornaliero tenuto al mattino da Osho, oppure partecipare al ''darshan'' (incontro col Maestro) serale.
[[File:Osho Rajneesh 2.jpg|thumb|220px|Rajneesh nel 1972]]
[[File:Osho 1972 Birthday seek-index 268 0.26.ogv|thumb|Filmato della festa di compleanno per i 41 anni di Osho, 11 dicembre 1972, Mumbai.|275x275px]]
Durante una meditazione pubblica, nella primavera del 1970, Osho presentò per la prima volta il suo metodo di Meditazione Dinamica.<ref name=carter/> Alla fine di giugno lasciò Jabalpur per [[Bombay]].<ref name=joshi/> Il 26 settembre 1970 iniziò il suo primo gruppo di discepoli, detti “neo-sannyasin”,<ref name=carter/> che in quanto tali dovevano assumere un nuovo nome e indossare vesti rosso-arancio (da cui il soprannome "gli arancioni") e il [[mālā]], una collana di grani in legno con il ritratto del guru.<ref name=fitzgerald/> Essi, tuttavia, erano invitati a seguire uno stile di vita celebrativo, non ascetico, e lui non chiedeva di essere venerato ma considerato un agente catalizzatore, “un sole che incoraggia il fiore ad aprirsi”.<ref name=gordon/>
Per sette anni (1974-1981) Osho tenne un discorso ogni mattina, toccando tutti gli aspetti possibili della ricerca spirituale, rispondendo a domande di discepoli e ricercatori, affrontando una varietà infinita di argomenti: dalla psicologia alla religione, dall'educazione alla società, dalla politica alla filosofia, all'amore, alla famiglia, al sesso ecc. Non mancarono nuove controversie, anche perché la stampa di tutto il mondo, soprattutto occidentale, venne incuriosita da quest'incredibile migrazione di giovani e meno giovani alla volta di Pune.
 
Osho assunse come segretaria ''Ma Yoga Laxmi'' (Laxmi Thakarsi Kuruwa), figlia di uno dei suoi primi seguaci (un ricco giainista sostenitore del Partito del Congresso Nazionalista nella lotta per l'indipendenza indiana, strettamente legato a [[Gandhi]], [[Nehru]] e [[Morarji Desai]]), che raccolse il denaro necessario per consentirgli di sospendere il continuo girovagare.<ref name=fitzgerald/>
=== La comune in Oregon ===
Quando la fama di Pune aveva raggiunto i quattro angoli del pianeta, il 1º maggio 1981 Osho entra improvvisamente in silenzio dichiarando che quella era la fase suprema del suo lavoro (riprenderà a parlare 1315 giorni dopo, il 30 ottobre 1984). Nel frattempo i suoi discepoli avevano costruito nel mondo 250 centri di meditazione, 45 comunità autosufficienti, hotel, ristoranti, attività commerciali (che fecero parlare la stampa di "J.R. dello spirito") e questa espansione sembra non conoscere limiti. In America si provvede ad acquistare un ranch, – il quarto per grandezza negli USA, – in [[Oregon]], dove vengono centralizzate le attività della Rajneesh Foundation International, l’associazione religiosa sorta intorno a Osho, e questi viene invitato a risiedervi quando si trasferisce in USA per motivi di salute, nel giugno del 1981.<ref>Swami Anand Videha, ''La Bibbia di Rajneesh''.</ref> Quell'estate, dunque, l'esperimento comunitario viene trasferito in America, dove ha modo di affermarsi nel mondo occidentale con la fondazione di una comune presso il ranch "Big Muddy" ad [[Antelope]]. La nuova Comune viene chiamata ''Rajneeshpuram'' ("La Città di Rajneesh"), è grande ben 65000 acri, riscuote un grande successo fino ad ingrandirsi alle dimensioni di una piccola cittadina.
 
Nel dicembre 1970 si stabilì nei Woodlands Apartments di Bombay, dove teneva lezioni e riceveva spesso visitatori, tra cui i primi occidentali; viaggiava raramente e non parlava più in pubblico.<ref name=joshi/> Nel 1971 adottò il nome di “Bhagwan Shree Rajneesh”:<ref name=fitzgerald/> ''Shree'' corrisponde all'incirca all'inglese 'Sir' e ''Bhagwan'', che significa 'beato', è un termine tradizionale indiano che si usa per indicare un individuo in cui l'essenza divina è ormai evidente.<ref name="suss"/>
I sannyasin di Osho, in questo periodo, indossano una veste [[arancione]], da cui il nome "arancioni" con cui furono conosciuti per un po' (da non confondersi, ad esempio, con alcuni discepoli arancioni del movimento [[Associazione internazionale per la coscienza di Krishna|Hare Krishna]]).<ref>[http://www.riflessioni.it/dizionario_religioni/arancioni-osho.htm Dizionario delle religioni: Baghwan Shree Rajneesh - Arancioni, i seguaci di Osho]</ref> Nel giro di poco tempo, fra una miriade di ostacoli legali, quella proprietà si trasforma in una cittadina in grado di ospitare 4-5000 residenti fissi più circa 15.000 persone durante le celebrazioni annuali in luglio; vengono costruite strade, case, ponti, persino un piccolo aeroporto, oltre a un centro commerciale con negozi, caffè, ristorante, ufficio postale e un albergo. I servizi essenziali vengono centralizzati con una grossa mensa per i pasti (successivamente due) e un sistema di trasporti pubblici che arriva a contare 115 autobus e a essere uno dei maggiori dello stato dell’Oregon. Viene costruita una stalla per 60 mucche da latte, comprensiva di impianto di riciclaggio per la produzione di gas metano e fertilizzanti, e un gigantesco pollaio che ospita più di 700 galline ovaiole, oltre ad anatre ed oche. A coronare tutto questo, un progetto da 1,5 milioni di dollari porta alla costruzione, in soli quattro mesi, di una diga con un bacino della portata di quasi un milione e mezzo di metri cubi d’acqua. Il lago così ottenuto, dedicato a [[Krishnamurti]], viene utilizzato oltre che per l’irrigazione e il controllo delle piene, anche a scopi ricreativi, con barche, piccolo molo e trampolini.<ref>''Osho Times n. 54 del gennaio 2000, Vol. VI n. 1''</ref>
 
=== L'ashram di Pune (1974-1981) ===
Nel luglio del 1982 viene organizzato un primo festival di una settimana al quale partecipano 20.000 persone da tutto il mondo: Osho appare tutte le mattine per un [[satsang]] silenzioso, e nel pomeriggio lunghe file di sannyasin e amici festeggiano il suo passaggio in auto con musica, canti e fiori, in quello che verrà poi chiamato il “drive by”. Il festival estivo viene in seguito organizzato tutti gli anni fino al 1985. Nonostante il silenzio di Osho, anche di quei primi anni del Ranch rimangono tre volumi con le sue parole – ''Bagliori di un’infanzia dorata'', ''Appunti di un folle'' e ''Libri che ho amato'' – tratti dagli appunti che il dentista di Osho prese, con l’aiuto della sua assistente, all’interno di una serie di trattamenti odontoiatrici che durarono per qualche tempo.
[[File:Pune in India.png|thumb|La città di [[Pune]], situata nello stato indiano del Maharashtra, dove nel 1974 Osho fondò il suo ''[[ashram]]''.]]
Il clima umido di Bombay gli procurò numerose [[allergie]], l'[[asma]] bronchiale e si ammalò anche di [[diabete]]. Nel 1974, in occasione del ventunesimo anniversario del suo Risveglio, si spostò nel Koregaon Park a Pune in una proprietà acquistata, con l'aiuto di ''Ma Yoga Mukta'', da Catherine Venizelos, un'ereditiera greca.<ref name=fitzgerald/><ref name=carter/> Qui insegnò fino al 1981. Questo appezzamento – {{M|24000|u=m²}} e due case adiacenti – divenne il nucleo di quello che è ora l'Osho International Meditation Resort. Si procedette alla registrazione audio e (in seguito) video, e alla stampa dei suoi discorsi per agevolarne la diffusione mondiale. Crebbe vertiginosamente il numero dei visitatori occidentali. L'ashram ben presto divenne un centro di “arti e mestieri” che produceva abiti, gioielli, ceramiche, cosmetici biologici e si organizzavano spettacoli teatrali e musicali.<ref name=fitzgerald/> Nel 1975, con l'arrivo di alcuni terapisti dello Human Potential Movement, le meditazioni vennero integrate da terapie di gruppo<ref name=mullan/><ref name=joshi/> (che divennero una delle principali fonti di reddito).<ref name=fitzgerald/><ref name=fox>Judith M. Fox, ''Osho Rajneesh. Studies in Contemporary Religion Series, No. 4'', 2002</ref>
 
L'ashram di Pune era un luogo molto stimolante, con un'atmosfera intensa e carnevalesca.<ref name=fitzgerald/><ref name=gordon/><ref name=fox/> La giornata iniziava alle 6.00 del mattino con la Meditazione Dinamica.<ref name=mullan/><ref name=aveling>Harry Aveling, ''The Laughing Swamis'', Motilal Banarsidass, 1994</ref> Alle 8.00, Osho teneva una lezione di un'ora-un'ora e mezzo nel “Buddha Hall auditorium” commentando scritti religiosi e rispondendo ai quesiti di visitatori e discepoli.<ref name=fitzgerald/><ref name=mullan/> Fino al 1981 alternò letture in lingua hindi con letture in inglese.<ref name=mehta>Uday Mehta, ''Modern Godmen in India: A Sociological Appraisal'', Popular Prakashan, 1993</ref> Durante la giornata si svolgevano sedute meditative e terapiche, la cui intensità era dovuta al campo di energia spirituale (''buddhafield'') sprigionato da Osho.<ref name=fox/> Nei ''[[darśana]]'' serali, Osho conversava individualmente con visitatori e seguaci, e procedeva all'iniziazione (''sannyas'') di nuovi discepoli.<ref name=fitzgerald/><ref name=mullan/> Per decidere a quali terapie partecipare, i visitatori consultavano Osho oppure procedevano in base alle proprie preferenze.<ref name=aveling/> Alcuni fra i primi gruppi di terapia erano sperimentali e consentivano scambi sessuali tra i partecipanti e aggressioni fisiche.<ref name=fitzgerald/><ref>Janet Maslin, "Ashram (1981) Life at an Ashram, Search for Inner Peace (movie review)", ''New York Times'', 13 novembre 1981</ref> Sui giornali iniziarono così ad apparire notizie contrastanti riguardo a ferite e lesioni riportate da alcuni soggetti durante lo svolgimento di sessioni di gruppo.<ref name=mehta/><ref name="ReferenceA">Ram Chandra Prasad, ''Rajneesh: The Mystic of Feeling'', Motilal Banarsidass, 1978</ref><ref>N. Karlen, P. Abramson, "Bhagwan's realm", ''Newsweek'', 3 dicembre 1984</ref>
==== Espulsione dagli Stati Uniti ====
 
Secondo Richard “Dick” Price, all'epoca uno dei terapisti di punta dello Human Potential Movement e cofondatore dell'Esalen Institute, questi gruppi incoraggiavano gli individui ad “essere violenti” piuttosto che a “giocare a fare i violenti” (quest'ultima era la prassi nei centri U.S.A.); inoltre, a suo avviso, avvenivano “i peggiori errori di alcuni leader inesperti di gruppi Esalen”. Price ha abbandonato l'ashram di Pune con un braccio rotto dopo essere stato chiuso in una stanza per otto ore con individui armati di mazze di legno. Il suo collega Bernard Gunther se la cavò un po' meglio e scrisse un libro ''Dying for Enlightenment'', ricco di fotografie e descrizioni liriche delle sedute meditative e delle terapie di gruppo.<ref name=carter/> La violenza nelle terapie di gruppo cessarono nel gennaio 1979, quando l'ashram emise un comunicato stampa in cui dichiarava che la violenza “aveva ormai adempiuto al proprio scopo nell'ambito dell'ashram inteso come una comune in evoluzione spirituale”.<ref name=gordon/>
[[File:Osho Rajneesh.jpg|thumb|Osho negli anni Ottanta.|272x272px]]
Dopo un inizio travolgente la Comune entrò in contrasto con le autorità locali e, nel 1984, alcuni esponenti di spicco del movimento, tra cui la segretaria di Osho che amministrava la comune mentre il guru si era ritirato in meditazione solitaria, organizzarono una serie di attacchi biologici<ref>[http://24emilia.com/Sezione.jsp?titolo=Osho%20reloaded&idSezione=41616 Osho reloaded]</ref> con l'intento di influire sulle elezioni locali, impedendo a parte della popolazione di andare a votare, tramite contaminazione con [[salmonella]] di insalate coltivate nella comune.<ref>Flaccus, Gillian (October 19, 2001). "Ore. Town Never Recovered From Scare". Associated Press.</ref> La reazione della popolazione locale costrinse Osho ad allontanarsi dal ranch e a rifugiarsi presso la casa di una discepola. Il 30 ottobre 1985 fu arrestato a [[Charlotte (Carolina del Nord)|Charlotte]], nel North Carolina, e, riconosciuto colpevole solo di violazione della legge sull'immigrazione, venne incarcerato in più prigioni per dodici giorni, condannato a dieci anni di carcere (sospesi con la [[condizionale]]) ed espulso dagli Stati Uniti.<ref>Le basi dell'accusa erano piuttosto fragili: "Non avevamo alcuna prova nei confronti di Rajneesh, - dichiarò Charles Turner, Procuratore generale dell'Oregon, in una conferenza stampa di alcuni mesi dopo - cercavamo di portare avanti questo caso usando la procedura penale per risolvere un problema di natura politica. Non è stato certamente un sistema ortodosso, ma Rajneesh doveva essere buttato fuori dal paese ad ogni costo". Il procuratore Turner, inoltre, alla domanda dei giornalisti che gli chiedevano come mai i capi d'accusa spiccati contro la segretaria di Bhagwan non fossero stati contestati anche a lui, rispose evidenziando tre punti molto significativi: 1) la priorità del governo degli Stati Uniti era distruggere la comune nata a Rancho Rajnneesh, e le autorità sapevano che l'allontanamento di Bhagwan avrebbe fatto precipitare la situazione; 2) non era loro intenzione trasformare Bhagwan in un martire; 3) non esisteva prova alcuna che collegasse Bhagwan a qualcuno dei crimini commessi, e pertanto non lo si poteva ritenere complice degli stessi. ''fonte: Intervista di Max Brecher al procuratore generale dell'Oregon, Turner, riportato nel libro-inchiesta 'Operazione Socrate'.''</ref> Dichiarò alla stampa:
{{quote|Nei miei confronti gli Stati Uniti si sono comportati in modo subdolo e [[fascista]]. Sono stato arrestato senza mandato, sulla base delle armi che mi venivano puntate addosso. Ogni volta che un governo fallisce a livello mentale, accadono cose come queste. In carcere hanno cercato di umiliarmi in tutti i modi, negandomi le coperte, una dieta vegetariana, addirittura lo spazzolino da denti. Ho notato che i carcerati sono molto più umani dei carcerieri. Alla fine il procuratore distrettuale è andato dai miei legali – è raro, solo la parte debole va a trattare con la controparte prima del processo – e ha detto loro che se non mi fossi dichiarato colpevole, avrebbero fatto di tutto per rinviare il processo alle [[calende greche]], negandomi l'uscita su cauzione.<ref>''Newsweek'', n. 11, 1986.</ref>}}
 
[[File:OSHO ineternational Asharam.JPG|thumb|sinistra|L{{'}}''ashram'' di Pune (India).]]
La gestione del potere nella comune della segretaria di Osho, Ma Anand Sheela<ref>Sheela Ambalal Patel nata in India il 28 dicembre 1949, conosciuta anche come Sheela Silverman e Sheela Birnstiel</ref>, venne denunciata all'FBI dallo stesso Osho, ma la donna era già scappata all'estero con un'ingente quantità di denaro della comune (43 milioni di dollari). Estradata negli Stati Uniti, venne condannata a decine di anni di carcere per un concorso di reati fra cui il tentato omicidio del medico personale di Osho,<ref>Per la precisione, Sheela fu condannata, per un concorso di reati, a: 20 anni di prigione per il tentato omicidio di Swami Devaraj, il medico personale di Rajneesh; 20 anni per aggressione di primo grado nell'avvelenamento del commissario William Hulse; 10 anni per aggressione di secondo grado per l'avvelenamento del commissario Raymond Matthew; 4 anni per aver infettato mediante salmonella, nel tentativo di contaminare la rete idrica della città di The Dallas, 750 persone della stessa città; 4 per intercettazioni telefoniche illegali e 5 anni di libertà vigilata per frodi sull'immigrazione. Scontò solo 2 anni in una prigione federale di media sicurezza di Pleasanton e fu rilasciata per buona condotta nel dicembre del 1988. Le autorità federali non notificarono il rilascio agli organi inquirenti dell’Oregon, che la stavano indagando per il tentato omicidio del procuratore dello stato Charles Turner, e prima che spiccassero un mandato di cattura nei suoi riguardi ella riusci a rifugiarsi all’estero.</ref> ma fu scarcerata per buona condotta dopo due anni.<ref>[http://24emilia.com/Sezione.jsp?titolo=Osho%20reloaded&idSezione=41616 Miten Veniero Galvagni, ''Osho reloaded'']</ref><ref>Bernett, Brian C. (December 2006). U.S. Biodefense and Homeland Security Toward Detection and Attribution (PDF). United States Navy. pp. Pages 13–35: "The Rajneeshee Cult Biological Attacks". Archived from the original on 29 February 2008. Retrieved 18 March 2008.</ref> La donna cercò di accusare Osho di essere a conoscenza del piano, ma non fu creduta.<ref>Carus, W. Seth (2002). Bioterrorism and Biocrimes (PDF). The Minerva Group, Inc. pp. Pages 50–55. ISBN 1-4101-0023-5. Archived from the original on 29 February 2008. Retrieved 18 March 2008.</ref> Il guru, dal canto suo, disconobbe Sheela, e, oltre all'attacco biologico, la accusò anche, in una conferenza stampa, di aver pianificato di uccidere il Procuratore Generale.<ref>Gordon, James S. (1987). The Golden Guru – The Strange Journey of Bhagwan Shree Rajneesh. The Stephen Greene Press. pp. Page 181–182. ISBN 0-8289-0630-0</ref> Osho considerava tutta la faccenda come un complotto contro di lui e le sue idee ordinato dai [[fondamentalismo cristiano|fondamentalisti cristiani]] e dal mondo politico.<ref>[http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/maestri/biagi.htm Enzo Biagi intervista Osho]</ref>
I sannyasin, dopo mesi di meditazione e terapia, avevano la possibilità di applicarsi in alcuni lavori nell'ashram: un sistema appositamente ispirato a quello utilizzato nella comune creata da [[Gurdjieff]] in Francia nel 1930, che contemplava l'esecuzione di lavori faticosi non retribuiti e la scelta di supervisori dotati di una personalità irritante, allo scopo di stimolare i soggetti all'auto-osservazione e alla “trascendenza”. Parecchi discepoli vi restarono per anni.<ref name=clarke>Peter B. Clarke, ''Encyclopedia of New Religious Movements'', Routledge, 2006</ref> A compromettere l'immagine dell'ashram,<ref name="ReferenceB">S. Mitra, R. Draper e R. Chengappa, “Rajneesh: Paradise lost”, ''India Today'', 15 dicembre 1985</ref> oltre alle polemiche sui metodi di terapia, si aggiunsero le accuse sull'utilizzo di stupefacenti; alcuni sannyasin finanziavano i prolungati soggiorni in India con la prostituzione e il trasporto di droga.<ref name=gordon/><ref>Sam, ''Life of Osho'', Sannyas, 1997</ref> Qualcuno, molto tempo dopo, disse che, sebbene Osho non fosse direttamente coinvolto, era stato informato di tali attività e non si era opposto.<ref name=fox/>
 
Alla fine degli [[anni 1970|anni settanta]] si iniziò a cercare uno spazio più esteso dove trasferire l'ashram. Vennero individuate: una proprietà situata nella provincia di Kutch nel [[Gujarat]] e due nel territorio montagnoso nell'India del nord. A causa di attriti fra Osho e il partito di Morarji Desai (il Janata party, che era al governo), non venne conferita l'autorizzazione per l'utilizzo del terreno e nemmeno il visto a tutti i visitatori stranieri che indicavano l'ashram di Osho come destinazione principale.<ref name=fitzgerald/><ref>Marion S. Goldman, "Reviewed Work(s): Charisma and Control in Rajneeshpuram: The Role of Shared Values in the Creation of a Community by Lewis F. Carter", ''Journal for the Scientific Study of Religion'', 1991</ref> Inoltre Desai annullò retroattivamente lo status di esenzione fiscale dell'ashram, che pertanto dovette pagare una tassa di circa 5 milioni di dollari.<ref name=carter/> I conflitti con alcuni leader indù aggravarono la situazione.
=== Il ritorno a Pune ===
Tornato in India, nel gennaio 1986, Osho decise di intraprendere un giro del mondo con prima tappa Katmandu, e seconda Creta: qui il governo lo espulse, il 5 marzo, su richiesta del sinodo dei vescovi della chiesa ortodossa greca che lo vedeva come un “pericolo pubblico”. Seguì, su pressioni americane, un rifiuto di visto d'entrata in Irlanda, Canada, Inghilterra, Svezia, Germania, Svizzera ecc. per un totale di ben 21 paesi nell'arco di otto mesi. Solo l'Italia gli concesse il visto d'ingresso dopo lunghe battaglie condotte da seguaci di Osho e da intellettuali come [[Giorgio Gaber]] e [[Federico Fellini]] ed esponenti politici come [[Marco Pannella]]<ref>Fabrizio Ponzetta, ''L'esoterismo nella cultura di destra, l'esoterismo nella cultura di sinistra'', capitolo 5, parte 4: ''Bhagwan Shree Rajneesh (Osho), il guru liberal'', Jubal, 2005</ref>, ma a quel punto il guru era già partito per l'India (secondo Pannella, [[Ronald Reagan]] avrebbe raccomandato all'Italia di far sostare l'aereo per il rifornimento del carburante, ma di non far fermare i passeggeri.<ref>[http://24emilia.com/Sezione.jsp?titolo=Osho%20reloaded&idSezione=41616 Miten Veniero Galvagni, ''Osho reloaded'']</ref><ref>[http://www.oshoamici.it/osho.htm]</ref>).[[File:Osho International Meditation Resort.jpg|thumb|left|Manifesto dell'''Osho International Meditation Resort'' di Pune.|179x179px]] Il 29 luglio 1986, si stabilì a Bombay, dove riprese a parlare fino al 4 gennaio 1987, giorno in cui decise di tornare a Pune in un clima di profonda ostilità<ref>Poche ore dopo il suo arrivo, il capo della polizia della città emetteva un'ordinanza in cui veniva richiesto a Bhagwan di lasciare immediatamente Poona, in quanto si trattava di “persona controversa” che poteva “disturbare la quiete della città”. Ma lo stesso giorno, il tribunale di Bombay revocò quest'ordinanza. Contemporaneamente un fanatico hindu, che nel maggio 1980 aveva attentato alla vita di Bhagwan lanciandogli un coltello durante un discorso pubblico, tornò a farsi vivo minacciando di assaltare l’ashram alla testa di 200 uomini, tutti esperti in arti marziali, se Bhagwan non veniva espulso dalla città. Fonte: Swami Anand Videha, Milano, 1987, in ''La Bibbia di Rajneesh'', Mondadori)</ref> (ma vi furono anche manifestazioni di stima, persino dal sindaco di Pune). Qui il vecchio ashram divenne la nuova Comune (che ancora oggi, sotto il nome di "Osho International Meditation Resort"<ref>[http://www.osho.com/Main.cfm?Area=MedResort&Language=Italian Osho Resort]</ref>, riceve visitatori da tutto il mondo). Per più di un anno i discorsi avvengono sia di mattina che di sera: nel corso di tre anni Osho parla per un equivalente di 48 libri. Nel gennaio del 1989 adottò ufficialmente il nome di "Osho". Il suo ultimo anno fu funestato dal [[suicidio]] della sua compagna di sempre, Vivek, che egli riteneva la [[reincarnazione]] di un suo amore giovanile.
 
Nel 1980 la tensione era così alta che la stessa [[Indira Gandhi]], in passato alleata di Osho e nel frattempo ritornata al governo, si rifiutò di intercedere per lui.<ref name=carter/> Nel maggio del 1980, Vilas Tupe, un giovane fondamentalista indù, attentò senza successo alla vita di Osho durante un discorso pubblico, affermando che a suo avviso Osho era un agente della [[CIA]].<ref name=fitzgerald/><ref>"First suicide squad was set up in Pune 2 years ago", ''The Times of India'', 18 novembre 2002</ref> Nel 1981 l'ashram riceveva ormai 30.000 visitatori l'anno, prevalentemente europei e statunitensi.<ref name="ReferenceB"/> Molti osservatori notarono un cambiamento nello stile dialettico di Osho: che sul finire degli anni settanta divenne sempre meno “intellettuale” e sempre più ricco di barzellette popolari o piccanti volte a spiazzare e divertire il pubblico.<ref name=fitzgerald/> Dall'aprile 1981 al novembre 1984 Osho "entrò in silenzio": non parlava più pubblicamente e non teneva discorsi. Suppergiù in quel periodo ''Ma Anand Sheela'' (Sheela Silverman) sostituì ''Ma Yoga Laxmi'' come segretaria personale di Osho.<ref name=gordon/>
Il 19 gennaio 1990 muore. Per il suo ''samadhi'', il luogo dove si conservano le ceneri, lasciò la seguente epigrafe: ''"OSHO. Never Born, Never Died. Only Visited this Planet Earth between Dec 11 1931 – Jan 19 1990."'' ovvero ''"Osho. Mai nato, mai morto, ha solo visitato questo pianeta Terra dall'11 dicembre 1931 al 19 gennaio 1990"''. Il corpo fu cremato e le ceneri sepolte sotto una lapide con il suddetto epitaffio. Alla sua morte, – avvenuta dopo un lungo periodo di acciacchi, dolori e una salute sempre più precaria dovuta, a suo dire, a un avvelenamento da [[tallio]] [[avvelenamento da radiazione|radioattivo]] subito nelle carceri americane<ref>Alla fine del 1987 dei campioni completi (sangue, urine e capelli) furono mandati per analisi in un laboratorio medico specializzato di Londra e risultò che tutti questi sintomi - compreso il tipico sintomo della caduta improvvisa di parte dei capelli e di peli corporei - potevano essere spiegati solo come conseguenza di un avvelenamento da tallio. Col suo solito umorismo Osho aveva fatto inviare i campioni sotto il nome fittizio di David Washington, lo stesso che era stato costretto a usare quando – il 5 e 6 novembre 1985 – venne rinchiuso illegalmente nel carcere federale di El Reno (Oklahoma USA), il luogo dove tutti gli indizi indicano sia avvenuto l’avvelenamento. ''Fonte: Osho Times (luglio 2000)'' riportato nel sito [http://oshorajneesh.oneminutesite.it/ Osho - Un mistico "spiritualmente scorretto"]</ref><ref>[http://www.oshoworld.com/biography/innercontent.asp?FileName=biography10/10-16-poisoned.txt ''Was Osho poisoned by the US government?'']</ref><ref>[http://belliniguerrucci.blogspot.it/2013/03/ed-avvelenamento-di-osho-rajneesh-di.html Ambra Guerrucci, ''Processo ed Avvelenamento di Osho Rajneesh'']</ref><ref>Il suo medico personale affermò di avere riscontrato alcuni sintomi tipici sulla parte destra del corpo, dove Osho dormiva, ipotizzando che gli avvelenatori avessero collocato il tallio sul materasso delle celle dove Osho veniva trasferito; vedi: Fox, Judith M. (2002), ''Osho Rajneesh – Studies in Contemporary Religion Series, No. 4'', Salt Lake City: Signature Books, ISBN 1-56085-156-2.</ref><ref>Osho, ''Jesus crucified again: This time in Ronald Reagan's America'', Rebel Publishing House, 1988 ISBN 3-89338-039-6</ref><ref>Osho asserì che sarebbe potuto vivere al massimo sessant'anni a causa delle sue esperienze extracorporee che ne avevano minato la salute; vedi Osho, ''Il lungo, il corto, il nulla'', Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1993, p. 217</ref><ref>Majid Valcarenghi, Ida Porta, ''Operazione Socrate. Il caso Osho. Come e perché è stato ucciso il Maestro spirituale più discusso della nostra epoca'', ed. Re Nudo, 1995</ref> (ma c'è anche chi parla di problemi di salute congeniti e abuso di farmaci)<ref>[http://liberameditazione.blogspot.it/2013/01/la-morte-di-osho-bhagwan-rajneesh-per.html Alfredo Lorenzi, ''La morte di Osho Bhagwan Rajneesh per Valium, Protossido di Azoto,antidolorifici e forse per Hiv lento.'']</ref><ref>[http://www.medicinenon.it/un-altro-caso-celebre-di-avvelenamento-da-mercurio-dentale-osho Lorenzo Acerra, ''Un altro celebre caso di avvelenamento da mercurio: Osho'']</ref><ref>Christopher Calder, ''Osho Bhagwan Rajneesh, and the Lost Truth''</ref> – la gestione della Comune di Pune, in cui ha sede una "Multiversità dell'essere" con programmi e corsi di crescita interiore, passò a un gruppo di 21 persone da lui stesso nominate qualche tempo prima.
 
=== La comune "Rajneeshpuram" in Oregon (1981-1985) ===
== L'insegnamento ==
[[File:Wasco County Oregon Incorporated and Unincorporated areas Antelope Highlighted.svg|thumb|La cittadina di Antelope, situata in Oregon, nella Contea di Wasco. A pochi chilometri di distanza sorgeva il "Rajneeshpuram" di Osho.]]
[[File:Osho Enzo Biagi.jpg|thumb|Osho ed [[Enzo Biagi]] a [[Kathmandu]] (Nepal), il 12 gennaio 1986.|276x276px]]
Nel 1981 la tensione crescente nell'ashram di Pune, le polemiche e l'atteggiamento ostile delle autorità indiane convinsero Osho e la sua segretaria a spostarsi negli Stati Uniti.<ref name=lewis-petersen/><ref name=wallis>"Roy Wallis, Religion as Fun? The Rajneesh Movement", ''Sociological Theory, Religion and Collective Action'', Queen's University, Belfast, 1986</ref><ref>''Guru in Cowboy Country'', "Asia Week", 29 luglio 1983</ref> Secondo Susan J. Palmer la decisione “fu presa unilateralmente da Sheela”.<ref name=palmer>Susan J. Palmer, "Charisma and Abdication: A Study of the Leadership of Bhagwan Shree Rajneesh", ''Sociological Analysis'', Dawson College, Montreal, 1988</ref> Secondo Gordon, invece, Sheela e Osho avevano discusso di questa possibilità alla fine del 1980, sebbene non si fossero mossi fino al giugno 1981.<ref name=gordon/> Osho entrò negli Stati Uniti con un visto turistico, apparentemente per motivi sanitari, e trascorse diversi mesi in un centro di ritiro presso il castello di Kip a [[Montclair (New Jersey)|Montclair]] nel New Jersey.<ref name=mistlberger>P.T. Mistlberger, ''The Three Dangerous Magi: Osho, Gurdjieff, Crowley'', O Books, 2010</ref><ref>William E. Geist, ''Cult in Castle Troubling Montclair'', “The New York Times”, 16 settembre 1981</ref> Gli era stata da poco diagnosticata un'[[ernia]] del disco, trattata in India da diversi medici tra cui James Cyriax dell'ospedale St. Thomas, un medico esperto in patologie del distretto muscolo-scheletrico e in iniezioni epidurali proveniente da Londra.<ref name=fitzgerald/><ref name=gordon/><ref name=meredith>George Meredith, ''Bhagwan: The Most Godless Yet the Most Godly Man'', Rebel Publishing House, 1988</ref>
Osho affermava che il ''sannyas'', ossia il suo movimento di “ricercatori del Vero”, non fosse una disciplina ma un'affermazione di libertà (da ogni controllo e autocontrollo), un invito a vivere momento per momento, spontaneamente, fluendo verso l’ignoto, lasciandosi compenetrare dal divino. La “nuova religione”, secondo Osho, dovrà essere “una religione d’amore e non di leggi, una religione della natura e non di disciplina, una religione di totalità e non di perfezione, una religione di sentimenti e non cerebrale”. Una religione, in sostanza, che affermi la vita, fiduciosa nella natura, che è perenne, gioiosa celebrazione.<ref>Osho, ''Estasi. Il linguaggio dimenticato'', De Agostini.</ref> Osho dichiarò inoltre che il suo ''sannyas'' non fosse un programma bensì un processo di “deprogrammazione”, di “deipnosi”, finalizzato a liberare il discepolo da tutti i condizionamenti imposti dalla propria società, cultura e tradizione; e che il suo messaggio non fosse una dottrina né una filosofia, ma che operasse "un'alchimia particolare", come una "scienza della trasformazione" diretta a risvegliare nell'individuo la ''consapevolezza''. Al giornalista [[Enzo Biagi]], che gli domandò<ref>[http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/maestri/biagi.htm Enzo Biagi intervista Osho]</ref> quale fosse il suo insegnamento, rispose:
[[File:Shannon Jo Ryan, Rajneesh movement member, cropped.jpg|thumb|left|180px|Shannon Jo Ryan, seguace del movimento Rajneesh e figlia del deputato [[Leo Ryan]], assassinato nel 1978 dai membri del culto di [[Jim Jones]].]]
{{quote|Io non ho nessun insegnamento. Non sono un insegnante. Non do nessuna filosofia della vita, né alcuna disciplina, né programmi da seguire. Ho un approccio alla vita ben preciso, che condivido con i miei amici. E il mio approccio inizia con una ''deprogrammazione''. Per quanto mi riguarda questa è la parola chiave. Essere iniziati alla mia amicizia significa essere iniziati a un processo di de-programmazione. Ogni essere umano viene programmato dalla nascita a essere cristiano, hindu, ebreo, mussulmano. Il bambino nasce innocente, ma immediatamente viene appesantito da migliaia di concetti, coi quali vive poi tutta la vita. In questo modo si vive una vita fasulla; non è autentica, non è onesta perché non ti appartiene.[…] Il mio lavoro fondamentale è questo: renderti un individuo, non un semplice ingranaggio dei sistema, non una particella della massa. Voglio darti un'integrità, una libertà dell'anima, in modo tale che tu non sia più vittima di alcuna schiavitù, detta cristianesimo, induismo, ebraismo: per la prima volta sarai semplicemente te stesso. A quel punto entrerà in gioco la tua ricerca della verità, la tua indagine nella verità. E ricorda, tutte le risposte che ti sono state date da altri non potranno mai salvarti. Solo la tua risposta, quella che troverai con le tue mani, con la tua ricerca, potrà liberarti dall'ignoranza, dall'infelicità, dall'angoscia. Io non ho insegnamenti. Offro solo espedienti, stratagemmi. Non sono un insegnante, sono un Maestro. Gli insegnanti offrono insegnamenti, i Maestri possiedono espedienti, stratagemmi, metodologie per trasformare la gente.}}
Laxmi (la precedente segretaria di Osho) disse alla giornalista Frances FitzGerald di “non essere riuscita a trovare una nuova ___location adeguata alle esigenze e pertanto, a seguito dell'emergenza medica, il progetto passò in mano a Sheela”.<ref name=fitzgerald/> In un comunicato ufficiale Sheela precisò che ormai Osho si trovava in pericolo in India; in America avrebbe ricevuto le cure mediche appropriate nel caso fosse stato necessario un intervento chirurgico.<ref name=gordon/><ref name=fox/><ref name=meredith/> Nonostante le condizioni dichiaratamente gravi della sua salute, durante la sua permanenza negli States Osho non usufruì di trattamenti medici, il che portò l'Ufficio Immigrazione (INS) a sospettare che Osho avesse premeditato di restare lì.<ref name=fitzgerald/> (In effetti sarà successivamente dichiarato colpevole di frode migratoria, comprese false dichiarazioni in merito alla sua domanda iniziale di visto).
 
Il 13 giugno 1981 il marito di Sheela, ''Swami Prem Chinmaya'' (Marc Harris Silverman), acquistò per 5,75 milioni di dollari il Big Muddy Ranch, un ranch di {{formatnum:64000}} acri vicino alla città di [[Antelope (Oregon)|Antelope]], che attraversava due contee dell'Oregon: Wasco e Jefferson. Il ranch fu ribattezzato “Rajneeshpuram” e in seguito “Rancho Rajneesh”, e Osho vi si trasferì il 29 agosto.<ref name=carter/> La reazione della popolazione locale variò dalla tolleranza all'ostilità, a seconda della vicinanza al ranch,<ref name=abbott>Carl Abbott, ''Utopia and Bureaucracy: The Fall of Rajneeshpuram, Oregon'', “The Pacific Historical Review”, Vol. 59 No. 1, 1990</ref> con una serie di battaglie legali soprattutto per l'utilizzo del territorio. Nel maggio 1982 i residenti del Rancho Rajneesh (circa {{formatnum:5000}}<ref name=urban/>) votarono per incorporare parte della proprietà (2 013 acri) come la Città di Rajneeshpuram.<ref name=latkin>Carl A. Latkin, ''Seeing Red: A Social-Psychological Analysis of the Rajneeshpuram Conflict'', “Sociological Analysis”, Vol. 53, No. 3, 1992</ref> Il conflitto con i vicini divenne sempre più aspro, la comune fu oggetto di pressioni esterne;<ref name=carter/><ref name=latkin/> i suoi dirigenti avevano atteggiamenti sfrontati e aggressivi, e i continui cambiamenti dei progetti stabiliti erano percepiti come manovre fraudolente.<ref name=abbott/>
Osho spiegò di non essere un insegnante, e di non avere alcun messaggio, teoria, filosofia o dogma da dare; occorreva soltanto entrare in sintonia col suo essere, col "mistero che mi è accaduto", poiché, se riesci immergerti profondamente in un Maestro inizi a sentire la presenza del divino. "Non sono un filosofo, – disse – non sto creando un sistema; sono un anarchico, tanto anarchico quanto lo è la vita stessa. Non credo nei sistemi, sono un flusso anarchico". La sua visione è stata considerata da alcuni come un insieme di idee proprie delle dottrine orientali ([[Buddhismo]], [[Taoismo]], [[Vedismo]], [[Brahmanesimo]], [[Induismo]] e [[Giainismo]]), – con una particolare predilezione per la scuola [[Buddhismo Zen|Zen]], il [[Tantrismo]] e i movimenti religiosi mistici ([[Sufismo]] e [[Chassidismo]]), – di alcuni tratti del pensiero occidentale ([[George Gurdjieff]], [[Bertrand Russell]], [[Sigmund Freud]]), dell'antica [[filosofia greca]] ([[Eraclito]], [[Pitagora]]) e di quella moderna (in particolare [[Nietzsche]] e il suo [[Così parlò Zarathustra (Nietzsche)|"Zarathustra"]]).<ref>[http://www.osho.com/main.cfm?Area=Shop&Sub1Menu=Books&Sub2Menu=ShopBooksTitles&Language=Italian Elenco delle opere di Osho, con i temi trattati]</ref>
 
=== =Il sincretismo e i valoriperiodo propostidi "silenzio"====
A partire dal 1º maggio 1981 (preannunciandolo l'11 aprile) Osho si autoimpose un silenzio di tre anni e mezzo, dopo aver parlato quotidianamente per quasi 15 anni.<ref>Rodney Stark, ''Religious Movements: Genesis, Exodus, and Numbers'', Paragon House, 1985</ref> In questo periodo vennero mostrati al pubblico i video con i suoi discorsi, che furono sostituiti anche da ''[[satsang]]'', raduni silenziosi con musica e letture di opere mistiche (come ''[[Il profeta (libro)|Il Profeta]]'' di [[Khalil Gibran]] e l{{'}}''Isha [[Upanishad]]''). Passò il suo tempo perlopiù in isolamento; comunicava solo con pochi discepoli chiave, tra cui Sheela e la sua compagna ''Ma Yoga Vivek'' (Christine Woolf).<ref name=mistlberger/> Osho viveva in una roulotte vicino a una piscina coperta; vedeva la maggior parte dei discepoli che si disponevano sul lato della strada durante le sue lente guide giornaliere;<ref name=fox/> era noto per le numerose [[Rolls-Royce Silver Spur|Rolls-Royce]] acquistate; ufficialmente ne possedeva 93<ref name=palmer/><ref>Hank Pellissier, ''The Bay Citizen: Red Rock Island'', “The New York Times”, 14 maggio 2011</ref> e questo fece di lui il più grande proprietario di Rolls-Royce al mondo in quel periodo (i suoi discepoli avevano in progetto di estendere la collezione a 365 auto: una per ogni giorno dell'anno).<ref>Lal Ranjit, ''A hundred years of solitude'', “The Hindu”, 16 maggio 2004</ref> La comune divenne ben presto una vera cittadina con sistema fognario e telefonico, una rete di trasporto pubblico, un ufficio postale, una banca, una stazione di polizia, vigili del fuoco, centri commerciali, hotel di lusso, un ristorante, un casinò e un piccolo aeroporto. Durante i festival annuali vi accorrevano fino a {{formatnum:15000}} discepoli da tutto il mondo. Il sistema di produzione agricola era all'avanguardia, veniva riciclato il 70% di tutto ciò che era utilizzato e per i primi due anni i media locali manifestarono apprezzamento per la comunità.<ref name=urban/><ref>Kenny Moore, ''Bowerman and the Men of Oregon'', Rodale Press, 2007</ref>
L'originalità dell'opera di Rajneesh, in anni di diffuso interesse per la tradizioni spirituali orientali, consiste nell'intenzione di adattare i millenari concetti e pratiche delle antiche culture religiose, mistiche e psicologiche, al moderno uomo occidentale. Da questa esigenza nascono gli esercizi di meditazione dinamica studiati su misura per l'uomo contemporaneo e introdotti da Osho per ristabilire un'armonia nell'energia vitale all'interno dell'organismo.
[[File:Pune OSHO Teerth Park Preeti-Parashar 11.JPG|thumb|264x264px|Statua di Osho, presso l'Osho Teerth Park di Pune.]]
Osho afferma che la grazia più grande che possa essere concessa ad un uomo sia l'esperienza dell'[[Bodhi|illuminazione]] spirituale. Questa «illuminazione» non può essere descritta a parole, la mente è inadeguata a comprendere un'esperienza che va oltre le nostre capacità sensorie; è la presa di coscienza della fiamma divina che arde in ciascuno di noi, la nostra più intima essenza che s'identifica con il Tutto. L'illuminazione non avviene per gradi, ma è il balzo di un istante, e può essere favorita dalla pratica della meditazione, considerata da Osho "una chiave per svelare il mistero dell'esistenza".<ref>[http://www.osho.com/main.cfm?Area=Shop&Sub1Menu=Books&Sub2Menu=ShopBooksTitles&Language=Italian Raccolta di insegnamenti di Osho]</ref>
 
[[File:Osho Drive By.jpg|thumb|left|Osho alla guida di una Rolls-Royce salutato dai sannyasin nel 1982.]]
Per chiarire agli ascoltatori il suo approccio e fornire strumenti sistematici al suo metodo di ricerca, Osho prese spunto da molteplici fonti. Nei suoi discorsi, sia nella lingua hindi che in inglese, si occupò di varie tradizioni spirituali, fra cui: quella di [[Buddha]], di [[Krishna]], di [[Lao Tzu]], di [[Gesù]], dei maestri [[Zen]], delle [[Upanishad]] e del "maestro di danze" armeno [[Gurdjieff]], ispirato in parte alla mistica [[sufismo|sufi]].
Nel 1981 Osho conferì a Sheela un limitato potere di rappresentanza, eliminando i limiti l'anno successivo.<ref name=palmer/> Nel 1983 Sheela annunciò che da quel momento in avanti Osho avrebbe parlato solo con lei.<ref name=fitzgerald/> In seguito Osho disse che ne era all'oscuro.<ref name=palmer/> Molti sannyasin espressero dubbi sul fatto che Sheela potesse rappresentare adeguatamente Osho e lasciarono il Rajneeshpuram in segno di protesta per la sua leadership [[Autocrazia|autocratica]].<ref name=fitzgerald/> Diversi sannyasin residenti senza cittadinanza statunitense incontrarono difficoltà per il visto, che alcuni cercarono di ottenere con matrimoni di convenienza. Gli amministratori della comune cercarono di risolvere i problemi di immigrazione di Osho dichiarandolo il capo di una religione, il Rajneeshismo.<ref name=fox/> Nel novembre 1981 Osho chiese lo status di residente in quanto svolgente attività religiosa, ma la sua domanda venne respinta con la motivazione che non poteva guidare una religione mentre era malato e in silenzio. Tale decisione venne in seguito rovesciata a causa di violazioni procedurali. Il permesso di Osho di rimanere come leader religioso venne concesso nel 1984.<ref name=mullan/><ref name=fox/>
 
Nel corso degli anni in Oregon, Osho affermò che il mondo avrebbe potuto essere distrutto da una guerra nucleare (o altri disastri) nel 1990.<ref name=wallis/> Già nel 1964 egli disse che “la terza e ultima guerra è ormai vicina”, facendo spesso riferimento alla necessità di creare una “nuova umanità” per evitare il suicidio globale (parlò di una “Arca di Noè della consapevolezza”, da qui l'urgenza di costruire la comune).<ref name=wallis/> Nel marzo 1984 Sheela annunciò che Osho aveva predetto la morte di due terzi dell'umanità per [[AIDS]],<ref name=gordon/><ref name=wallis/> i sannyasin erano dunque tenuti ad indossare guanti e preservativi durante il rapporto sessuale: la stampa ritenne eccessive tali misure poiché all'epoca non erano ancora raccomandati i preservativi per la prevenzione dell'AIDS.<ref name=palmer/><ref name=palmer-sharma>Susan J. Palmer, Arvind Sharma, ''The Rajneesh Papers: Studies in a New Religious Movement'', Motilal Banarsidass, 1993</ref> Durante le cure odontoiatriche, Osho dettò tre libri: ''Bagliori di un'infanzia dorata'', ''Appunti di un folle'' e ''I libri che ho amato''.<ref name=shunyo/>
Volle evitare di costruire un "sistema di pensiero" dal momento che, secondo le sue parole, le speculazioni filosofiche non sono che vuoti giochi della mente che non conducono alla verità, – essa infatti è "un'esperienza esistenziale", da sperimentare direttamente. Oratore consumato, utilizzò il suo acume psicologico, la vastissima cultura di cui era dotato (aveva letto oltre diecimila libri), l'acutissima memoria che lo sorreggeva, per veicolare il messaggio insistendo sul fatto che l'unico scopo per il quale continuava a parlare era quello di indurre gli ascoltatori a guardare dentro se stessi liberandosi dalle abitudini, dai condizionamenti e degli schemi mentali che li hanno accompagnati per l'intera vita. E per raggiungere tale obiettivo occorre diventare attenti e consci, intraprendere un percorso di [[meditazione]].
 
Nell'autunno del 1984 la comune favorì l'ingresso di centinaia di senzatetto nel tentativo (fallito) di registrarli per il voto alle imminenti elezioni della contea. Quando ciò venne contestato, dette persone furono rilasciate a spese dello Stato nelle rispettive città di provenienza.<ref>Les Zaitz, ''Rajneeshee leaders see enemies everywhere as questions compound'' – Part 4 of 5, “The Oregonian”, 15 aprile 2011</ref> Dopo che gli sforzi per costituire una città fallirono, i residenti del ranch tentarono di acquisire la piccola città di [[Antelope (Oregon)|Antelope]], in Oregon (46 abitanti nel 2010). Il 18 settembre 1984 lo Statuto di Antelope venne emendato con un voto di 57 a 22 per cambiare il nome della città in “Rajneeshpuram” (Città di Rajneesh).<ref>Lewis A. McArthur, ''Oregon Geographic Names'', University of Washington Press, 2003</ref> Osho insegnò a Sheela come utilizzare i media a proprio vantaggio; durante il periodo in cui si chiuse in silenzio disse privatamente che Sheela parlava a suo nome. La appoggiò nelle discussioni in merito al suo comportamento con la leadership della comune, ma nella primavera del 1984 (quando la tensione all'interno di quella ristretta cerchia raggiunse il culmine) venne convocato un incontro tra Sheela e il suo staff.<ref name=5years>[https://web.archive.org/web/20120423142622/http://www.oregonlive.com/rajneesh/index.ssf/2011/04/part_one_it_was_worse_than_we.html ''5 years after Rajneeshee commune collapsed, truth spills out''], “The Oregonian” (Oregon Live), 14 aprile 2011</ref> Secondo la testimonianza di ''Swami Devageet'' (Charles Harvey Newman), lei venne rimproverata prima degli altri.<ref>[https://www.documentcloud.org/documents/73832-03-swami-devageet-testimony.html#document/p33/a14388 Trascrizione] della testimonianza al Gran Giurì del Dr Charles Harvey Newman, dentista di Osho</ref> Osho dichiarò che il centro della comune era la sua casa e non quella di lei, e disse inoltre di aver avvertito che chiunque vicino a lui sarebbe stato un possibile obiettivo per Sheela.<ref name=5years/>
Fu sarcasticamente definito dalla stampa il "[[guru]] del sesso", dopo che le sue opinioni sulla sessualità e alcuni suoi discorsi della fine degli [[anni 1960|anni sessanta]] scandalizzarono la parte della società più conservatrice. Questi, che erano il commento di alcuni libri sacri del Tantra, vennero in seguito trascritti e pubblicati sotto il titolo ''Dal sesso alla supercoscienza''. A suo avviso, «per il [[Tantra]] tutto è sacro, e nulla è profano», e ogni morale sessualmente repressiva è controproducente dal momento che «non si può trascendere il sesso senza averne avuto un'esperienza completa e consapevole».
 
==== L'attacco batteriologico e l'espulsione dagli Stati Uniti ====
=== La meditazione ===
Il 30 ottobre 1984 Osho interruppe il suo periodo di “silenzio” annunciando che era giunto il momento di “dire le sue verità”.<ref name=carter/><ref name=fox/> Nel luglio 1985 riprese i discorsi pubblici quotidiani (contro la volontà di Sheela, dichiarò alla stampa).<ref>Osho, ''The Last Testament, Vol. 2, Cap. 29''</ref> Il 16 settembre 1985, due giorni dopo che Sheela e il suo gruppo dirigente avevano lasciato la comune per andare in Europa, Osho tenne una [[conferenza stampa]] in cui descrisse Sheela e i suoi collaboratori come una “banda di fascisti” che avevano “trasformato la comune in un campo di concentramento”. Li accusò di una serie di gravi reati (in gran parte risalenti al 1984) e invitò le autorità ad indagare.<ref name=fitzgerald/> Dal canto suo, Sheela sostenne di aver lasciato la comune perché non poteva più sopportare le esigenze di Rajneesh riguardanti le Rolls Royce e gli orologi costosi.<ref name=swissinfo/>
 
I reati ipotizzati (che Osho dichiarò commessi a sua insaputa e senza il suo consenso) includevano: il tentato omicidio del suo medico, avvelenamenti di pubblici ufficiali, intercettazioni telefoniche e intercettazioni ambientali all'interno della comune e in casa sua, e un attacco bioterroristico ai cittadini di [[The Dalles]], Oregon (usando la [[salmonella]]) per influenzare le elezioni distrettuali.<ref name=fitzgerald/> Inizialmente le sue accuse vennero accolte con scetticismo dagli osservatori esterni, ma una successiva indagine delle autorità statunitensi le confermò.<ref>Douglas Martin, ''Guru's Commune Roiled As Key Leader Departs'', “The New York Times”, 22 settembre 1985</ref> Sheela e diversi collaboratori ammisero le loro responsabilità per l'accusa di tentato omicidio e violenza privata, sebbene in seguito lei abbia tentato di negare il bioattentato.<ref name=carter/><ref name=swissinfo/> Sheela fu arrestata in [[Germania Ovest]] il 28 ottobre, estradata in Oregon e condannata a 20 anni e alla multa di {{formatnum:470000}} dollari. Scontò due anni e mezzo in una prigione federale di [[Pleasanton (California)|Pleasanton]], venne rilasciata per buona condotta e riuscì a rifugiarsi in [[Svizzera]] (paese di cui ha la cittadinanza per matrimonio) nel [[1989]], dove lavorò come [[badante]].<ref name=mistlberger/><ref name=swissinfo/> Un altro ''sannyasin'' la accusò di aver praticato l'eutanasia sul suo primo marito, malato di AIDS, ma per questo non fu processata.<ref>The Most Shocking Reveals from the Sex Cults FBI Informants". Archived from the original on July 25, 2020. Retrieved September 27, 2018</ref> Negli anni 2010 e 2020 è stata intervistata per alcuni documentari, tra cui ''Wild Wild Country'' di [[Netflix]], dai quali si evince che è ancora residente in Svizzera, dove ha fondato a [[Maisprach]] una piccola casa di cura per anziani con [[demenza]] o non autosufficienti e per [[Disabilità intellettiva|disabili intellettivi]], senza scopo di lucro e finanziata dalla pubblica assistenza; appare ancora devota alla figura di Rajneesh (come risulta anche dalle sue pagine social e nonostante fosse stata ripudiata dal guru) e sostiene che all'epoca agì in quel modo per difendere la comune dagli attacchi dei cittadini di Antelope.<ref name=swissinfo>[https://www.swissinfo.ch/ita/societa/wild-wild-country-_la-rinascita-di-ma-anand-sheela-in-svizzera/44045096 Sheela, la criminale con la lista di "persone da uccidere" che oggi cura i malati La “rinascita” di Ma Anand Sheela in Svizzera]</ref> Nel 2022 ha dato alle stampe la propria autobiografia difensiva, ''Be My Own Rules''.
Secondo Osho, la [[meditazione]] (in sanscrito ''dhyāna'' – ध्यान – da cui deriva il termine cinese ''Chan'' e da qui il giapponese ''Zen'')<ref>Osho spiegò che "''Dhyana'' vuol dire stato di meditazione, il divino stato di meditazione. La parola 'meditazione' non è un’adeguata traduzione di ''dhyana'', perché in Occidente non è mai esistito qualcosa di simile a dhyana e per questo motivo nessuna lingua occidentale ha un termine appropriato per definire questo stato. Meditazione è la parola che gli si avvicina di più, ma manca comunque il bersaglio. Meditazione significa contemplazione e riflessione, mentre ''dhyana'' vuol dire non pensare affatto, essere semplicemente. La meditazione è un’attività e ''dhyana'' uno stato dell’essere. La meditazione indica ancora il pensare, magari in forma più concentrata. I cristiani dicono: 'Meditate su dio'. Noi in Oriente non possiamo dire una cosa del genere, perché se mediti su qualcosa non è più meditazione. Sarà un pensare a dio, cos’altro puoi fare? Quando c’è un oggetto, tu pensi a quell’oggetto. In Oriente diciamo che ''dhyana'' è uno stato di non-pensiero – in cui sei pienamente consapevole, sveglio, non immerso nel sonno – ma privo di un oggetto, senza alcun oggetto nella tua consapevolezza. ''Dhyana'' è uno stato di consapevolezza non-pensante, una consapevolezza priva di contenuto. Sei e basta. Non c’è attività, né mentale né fisica. È assoluta passività, niente accade, niente viene fatto: sei, e questo è tutto."</ref> è uno stato di "non-mente", di puro essere, di puro sentire, di totale presenza di sé in cui si raggiunge consapevolmente il ''silenzio interiore''. Tale stato interiore non può essere spiegato o descritto in modo esaustivo, essendo un'esperienza nella quale la mente ed ogni pensiero logico (quindi anche il linguaggio) vengono trascesi.<ref>[http://www.osho.com/main.cfm?Area=Shop&Sub1Menu=Books&Sub2Menu=ShopBooksTitles&Language=Italian Osho: ''perché meditare?'']</ref>
 
Il 30 settembre 1985 Osho affermò di non essere un capo religioso e disse che il "Rajneeshismo" era sorto senza il suo permesso; ordinò pertanto ai discepoli di bruciare le {{formatnum:5000}} copie del ''Libro del Rajneeshismo'' (una raccolta di suoi insegnamenti che definivano il Rajneeshismo "una religione senza religione"),<ref name=aveling2>Harry Aveling, ''Osho Rajneesh and His Disciples: Some Western Perceptions'', Motilal Banarsidass, 1998</ref> di cui disconobbe la paternità affermando che fosse un'iniziativa di Sheela.<ref>Osho, ''From Bondage to Freedom'', 26 settembre 1985</ref> Disse inoltre che non era più necessario indossare le vesti rosse e la collana con la sua immagine.<ref>[https://www.nytimes.com/1985/10/01/us/guru-s-book-is-burned-at-oregon-commune.html ''Guru's book is burned at Oregon commune''], "The New York Times", 1º ottobre 1985</ref> Osho spiegò che aveva ordinato la distruzione del libro per liberare il movimento dalle ultime tracce dell'influenza di Sheela, i cui abiti vennero “aggiunti al falò”.<ref>''Guru's arrest not imminent'', “Spokane Chronicle”, 2 ottobre 1985</ref> L'attacco di salmonella è stato il primo caso confermato di [[Bioterrorismo|terrorismo chimico]] (o biologico) negli Stati Uniti.<ref>W. Seth Carus, ''Bioterrorism and Biocrimes'', Fredonia Books (NL), 2002</ref> Osho dichiarò che, poiché si era ritirato in silenzioso isolamento (incontrandosi solo con Sheela), non era venuto a conoscenza dei crimini commessi dalla dirigenza del Rajneeshpuram finché Sheela e la sua "banda" non se n'erano andati e i sannyasin non si erano fatti avanti per informarlo.
La pratica della meditazione non implica quindi un'attività spirituale, la concentrazione su qualcosa, la ripetizione di [[mantra]] ecc. e non è possibile forzarla con un atto di volontà, ma occorre soltanto lasciare che questo stato di non-mente, di assenza assoluta di pensieri, si manifesti spontaneamente, agevolandolo con apposite tecniche. È questa la mente del bambino che guarda incantato le meraviglie del mondo; è la mente innocente che si affaccia per la prima volta sull'universo e lo contempla, contrapposta alla mente manipolata dalla società (Osho usava il termine "[[deprogrammazione]]" per indicare l'obiettivo dei suoi esercizi meditativi, ossia quello di eliminare tutti i condizionamenti sociali e culturali che l'individuo subisce fin dalla nascita).<ref>[http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/maestri/biagi.htm Intervista a Osho di Enzo Biagi]</ref>
 
Alcuni commentatori hanno detto che, a loro avviso, Sheela venne usata come [[capro espiatorio]].<ref name=fitzgerald/><ref name=aveling/><ref name=mehta/> Altri invece hanno fatto notare che, sebbene Sheela abbia spiato le abitazioni di Osho e messo quelle registrazioni a disposizione delle autorità degli Stati Uniti come parte del suo patteggiamento, non è venuta alla luce nessuna prova che Osho fosse partecipe dei suoi crimini.<ref name=gordon/><ref name=fox/><ref name=aveling/> Tuttavia Gordon riporta<ref name=gordon/> che Charles H. Turner, David Frohnmayer e altri funzionari di polizia (che visionarono dichiarazioni mai rilasciate pubblicamente e ascoltarono centinaia di ore di registrazioni su nastro) lasciarono intendere che Osho fosse colpevole di altri reati rispetto a quelli per cui venne processato. Frohnmayer affermò che la filosofia di Osho non era di "disapprovare l'avvelenamento" e sentiva che Osho e Sheela erano "veramente malvagi".<ref name=gordon/> In seguito, in una conferenza stampa, Charles H. Turner, procuratore generale dell'Oregon, ammise che non esisteva nessuna prova che collegasse Osho a qualcuno dei crimini commessi e pertanto non lo si poteva ritenere complice degli stessi:<ref>Max Brecher, ''A Passage to America'', Book Quest, 1993; “Il procuratore degli Stati Uniti d'America Charles H. Turner, in una conferenza stampa, alla domanda dei giornalisti che gli chiedevano come mai i capi d'accusa spiccati contro la segretaria di Bhagwan non fossero stati contestati anche a lui, rispose evidenziando tre punti molto significativi: la priorità del governo degli Stati Uniti era distruggere la comune nata a Rancho Rajneesh, e le autorità sapevano che l'allontanamento di Bhagwan avrebbe fatto precipitare la situazione. In secondo luogo, non era loro intenzione trasformare Bhagwan in un martire. E infine, non esisteva prova alcuna che collegasse Bhagwan a qualcuno dei crimini commessi e pertanto non lo si poteva ritenere complice degli stessi”;</ref> si decise allora di venirne a capo in maniera indiretta.<ref name=subhuti>Subhuti Anand Waight, ''Wild Wild Guru'', Spazio Interiore, Roma, 2021</ref>
Osho spiegò che la meditazione è un semplice processo di osservazione della propria mente, senza combattere con essa, senza cercare di controllarla. Si resta semplicemente presenti, come un testimone che non sceglie, e si prende nota di tutto ciò che passa, senza alcun pregiudizio a favore o contro, senza giudicare, perché nel momento in cui si giudica ci si riidentifica con la mente e si perde la meditazione. Bisogna invece evitare qualsiasi relazione con il proprio processo di pensiero, rimanerne del tutto scollegati, calmi, distaccati, osservando tutto ciò che passa. In tal modo, guadualmente, l’intensità dei pensieri diminuisce e si diventa sempre più puramente “consapevoli”. Il traffico dipende infatti dalla consapevolezza: quando la consapevolezza è perfetta, anche se solo per un istante, tutti i pensieri si fermano e si è in uno stato “meditativo”, di non-mente.
 
{{citazione|Cercavamo di portare avanti questo caso [accusare Bhagwan di frode d'immigrazione] usando la procedura penale per risolvere quello che in realtà era un problema politico. Presto mi resi conto che la cosa da fare, per sbarazzarci di questa gente, era deportare Bhagwan perché era lui il catalizzatore e il cardine dell'organizzazione, e tutto sarebbe andato in pezzi di conseguenza.<ref>Max Brecher, ''A Passage to America'', South Asia Books, 1993</ref><ref name=subhuti/>}}
La meditazione, secondo Osho, è la natura intrinseca dell’uomo: è la propria realtà, il proprio puro essere al di là della mente, è un silenzio completo e profondo, assolutamente indisturbato, è totale serenità, estasi, “ebbrezza divina”. Osho sosteneva che la meditazione è una dimensione semplice da realizzare, ma la mente interferisce e la rende complicata perché rappresenta la sua morte, e suggeriva ai suoi discepoli di provare diverse tecniche fino a trovare quella loro più congeniale.
[[File:Osho Drive By.jpg|thumb|left|Osho alla guida accolto dai sannyasin, ai tempi della comune americana (1982).<ref>[http://www.osho.com/main.cfm?Area=Shop&Sub1Menu=Books&Sub2Menu=ShopBooksTitles&Language=Italian Osho: ''perché meditare?'']</ref>|260x260px]]
 
Secondo la testimonianza in tribunale di ''Ma Ava'' (Ava Avalos), un discepolo di primo piano, Sheela fece ascoltare la registrazione audio di un incontro avuto con Osho in cui il guru avrebbe detto che era necessario “uccidere gente per restare in Oregon” e avrebbe inoltre elogiato la figura di [[Adolf Hitler]] affermando che “ebbe una grande visione”.<ref name=zaitz>Les Zaitz, ''Rajneeshees' Utopian dreams collapse as talks turn to murder'', “The Oregonian”, 14 aprile 2011</ref> L'ex discepola ''Ma Anand Deeksha'' (Maria Grazia Mori) ha dichiarato, da parte sua, che Osho era diventato "un megalomane" rispetto ai tempi di Pune.<ref>''Dragon lady'', podcast di Roberta Lippi, 2022</ref> L'avvocato personale di Osho, Philip Niren Toelkes, ha scritto nel 2021 che Sheela stralciò alcuni discorsi di Osho e ne alterò il contenuto per sostenere le proprie tesi e condizionare gli altri seguaci, dicendo loro che se fosse stato necessario avrebbero dovuto mentire allo stesso guru.<ref>Philip Toelkes, ''USA V. OSHO:: A Legal History of the U. S. Government Persecution of a Minority Religious Community, Oregon 1981-1986.'', 2021</ref>
Secondo Osho, non è possibile usare alcun metodo tradizionale esattamente così com'è perché l'uomo moderno (e la qualità della sua mente) è diverso da quello che l'ha preceduto, pertanto tutti i metodi tradizionali si dimostrano inefficaci, se non dannosi, e devono essere trasformati in relazione alla situazione moderna. Osho mise a punto dei metodi "caotici", perché "un metodo caotico è di grande aiuto nello spostare il centro dal cervello verso il basso"; invece con un metodo "sistematico", basato cioè sulla comprensione intellettuale, il cervello si rafforzerà ancora di più, poiché si tratta di un lavoro mentale che gli infonde energia. I metodi caotici annullano il cervello e spostano automaticamente il centro dal cervello al cuore, e così avviene la catarsi.
Nei suoi discorsi pubblici<ref>Osho, ''Zen and the Art of Living'', Fusion Books, 2004</ref><ref>Osho, ''Il libro della saggezza'', Edizioni del Cigno, 2007</ref><ref>Osho, ''From Unconsciousness to Consciousness'', Rebel Books, 2008</ref> e nelle interviste,<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=otGQqO2TYMI Jeff McMullen, intervista a Osho, “60 minutes”], Australia TV</ref> Osho ha sempre definito Hitler “un idiota”, "un essere perverso" (seppur dotato di grande carisma);<ref>Bhagwan Shree Rajneesh, ''10 storie Zen'', Re Nudo/Fiore d'Oro, Milano 1980, pag. 258</ref> e in un'occasione sostenne che fosse "manovrato da forze occulte".<ref>[https://www.oshonews.com/2013/08/07/adolf-hitler-group-of-ashoka/ Osho, ''I Am the Gate'', Ch 8, Q 1]</ref> Sheela tentò di uccidere la fidanzata e sorvegliante personale di Osho, ''Ma Yoga Vivek'', e il suo medico ''Swami Devaraj'' (George Meredith) perché sentiva che erano una minaccia per Osho; aveva segretamente registrato una conversazione tra ''Devaraj'' e Osho "in cui il medico accettava di ottenere i farmaci che il guru voleva per garantirgli una morte serena se avesse deciso di togliersi la vita”.<ref name=zaitz/>
 
[[File:DallesRestaurantsCombined.jpg|thumb|left|Quattro dei ristoranti a [[The Dalles]] colpiti dall'attacco bioterroristico nel 1984.]]
{{quote|Le mie meditazioni sono fatte per riportarti all'infanzia, quando non eri rispettabile, quando potevi fare cose pazze, quando eri innocente, incorrotto dalla società, quando ancora non avevi imparato gli inganni del mondo, quando non eri di questo mondo. Mi piacerebbe che tu tornassi a quel punto. E da lì, ricominciare. E questa è la tua vita. Ci sarà bisogno di disimparare. Disimparare significa che la smetti con questi modi sbagliati, smetti di percorrere strade che non sono tue, strade in cui sei stato costretto dalla società che ti ha convinto ad accettarle come giuste. Ti prendi la responsabilità della tua vita, diventi il maestro di te stesso.}}
Il 23 ottobre 1985 un gran giurì federale formulò 35 capi d'accusa a carico di Osho e molti altri discepoli per il tentativo di eludere le leggi sull'immigrazione. L'atto d'accusa fu emesso a porte chiuse, ma la notizia giunse all'avvocato di Osho. I negoziati per consentire ad Osho di arrendersi alle autorità a Portland, in caso di mandato di arresto, fallirono.<ref name=fitzgerald/><ref name=carter/> Le voci di un intervento della [[National Guard of the United States|Guardia Nazionale]] e del previsto arresto forzato di Osho provocarono tensioni e paura di violenze.<ref name=palmer-sharma/> Sulla base delle registrazioni audio di Sheela, le autorità in seguito dichiararono la loro convinzione che ci fosse un piano che prevedeva uno scudo umano di donne e bambini sannyasin qualora le autorità avessero cercato di arrestare Osho nella comune.<ref name=gordon/>
 
Il 28 ottobre 1985 Osho e un ristretto numero di discepoli furono arrestati all'aeroporto di [[Charlotte (Carolina del Nord)|Charlotte]], nel Nord Carolina, a bordo di due [[Learjet]] noleggiati che erano atterrati per rifornirsi di carburante dopo il decollo dall'Oregon. Secondo le autorità federali il gruppo era in viaggio verso le [[Bermuda]] per evitare il processo.<ref>''Transfer delayed. Rajneesh to stay for another night in Oklahoma city'', “Spokane Chronicle”, 5 novembre 1985</ref> Sul velivolo vennero trovati 58mila dollari in contanti e trentacinque orologi (del valore di un milione di dollari). Osho, a detta di tutti, non era stato informato dell'imminente arresto o del motivo del viaggio.<ref name=fitzgerald/><ref name=carter/><ref name=palmer-sharma/> L'incarcerazione di Osho e il trasferimento per tutto il paese divennero uno spettacolo pubblico. Fu mostrato in catene e trattenuto in [[Carolina del Nord]], [[Oklahoma]] e [[Portland (Oregon)|Portland]]. I funzionari sfruttarono il termine massimo consentito dalla legge per trasferirlo dal North Carolina a Portland per la lettura dei capi d'imputazione,<ref name=carter/> e così nell'arco di dodici giorni Osho passò per ben sei prigioni differenti. Osho dichiarò che il governo statunitense si era comportato in maniera [[Fascismo#Il punto di vista anglo-americano|fascista]], l'aveva umiliato in carcere, nonché avvelenato nel periodo di detenzione.<ref name=jesus/>
==== Le "Meditazioni Attive" ====
 
Dopo essersi inizialmente dichiarato non colpevole di tutte le accuse ed essere stato rilasciato su cauzione, su consiglio dei suoi avvocati Osho accettò un ''Alford Plea'' (una forma di patteggiamento in cui l'imputato non ammette la sua colpevolezza ma afferma che ci potrebbero essere prove sufficienti per condannarlo) per l'accusa di false dichiarazioni sul visto d'ingresso nel 1981 e per quella di violazione delle leggi sull'immigrazione (ossia l'organizzazione di matrimoni fittizi tra sannyasin per l'ottenimento della residenza statunitense).<ref name=gordon/> In base all'accordo fra i suoi avvocati e l'ufficio del Procuratore degli Stati Uniti, fu condannato a 10 anni con sospensione condizionale e a una sanzione di {{formatnum:400000}} dollari tra multe e spese processuali. Accettò inoltre di lasciare gli Stati Uniti e di non ritornare per almeno cinque anni senza il permesso del Procuratore generale degli Stati Uniti.<ref name=fitzgerald/><ref name=carter/>
Osho individuò alcune tecniche di ''meditazione attiva'', il cui fine essenziale era di placare la mente per creare quello spazio di silenzio e consapevolezza necessario alla meditazione. Alcuni di questi esercizi preparatori possono essere ritrovati nelle terapie della moderna psicoterapia occidentale (ad esempio la [[psicoterapia della Gestalt]]), e consistono nell'alterazione del respiro, nel [[gibberish]] (l'esprimersi in un linguaggio sconosciuto)<ref>[http://www.osho.com/main.cfm?Area=Shop&Sub1Menu=Books&Sub2Menu=ShopBooksTitles&Language=Italian L'uso del gibberish]</ref>, nel piangere o ridere liberamente, nel danzare e muovere il corpo fino a realizzare una catarsi, una purificazione, ossia il disfacimento degli schemi mentali mediante un'esplosione emozionale. In tal modo si infrangono le barriere che impediscono il libero sprigionarsi della propria energia, si realizza un'armonia interiore, ed è possibile dissolversi nell'esistenza.<ref>[http://www.osho.com/main.cfm?Area=Shop&Sub1Menu=Books&Sub2Menu=ShopBooksTitles&Language=Italian Meditazione dinamica]</ref>
 
Osho considerava tutta la faccenda come un complotto contro di lui e le sue idee ordito dai fondamentalisti cristiani e dal mondo politico, e affermò che il governo statunitense aveva predisposto un piano per assassinarlo se non avesse accettato il compromesso proposto ai suoi avvocati.<ref name=jesus/> Il 6 novembre 1985 gli abitanti rimasti, sia quelli originali che i residenti del ranch, votarono 34 a 0 per ripristinare il nome originale della cittadina di Antelope, che non era mai stato modificato dal Servizio Postale ma che era stato cambiato e successivamente ripristinato dal ''Geographical Names Board'' statunitense. Il ranch, che dista {{M|29|u=km}} da Antelope, appartiene ora alla Young Life (associazione cristiana) ed è stato convertito in un campo chiamato “Washington Family Ranch”.
Le "Meditazioni Attive" comprendono quella: dinamica, ''[[kundalini]]'', ''nadabrahma'', ''nataraj'' ed altre. L'uomo moderno deve praticare meditazioni attive, non silenziose, perché la sua energia ha bisogno di essere espressa fisicamente, in modo che egli possa entrare in sintonia col fluire dell'esistenza dopo aver rilasciato le tensioni accumulate e vissuto un'esperienza di catarsi.<ref>[http://www.osho.com/main.cfm?Area=Shop&Sub1Menu=Books&Sub2Menu=ShopBooksTitles&Language=Italian Tipi di meditazione secondo Osho]</ref>
 
=== Il ritorno a Pune (1986-1990) ===
Osho, dunque, ripropose alcune tecniche tradizionali di meditazione adattandole alle esigenze dell'uomo moderno, precisando che lo stato meditativo può essere raggiunto anche attraverso le azioni quotidiane, se vengono effettuate con profonda presenza e consapevolezza. Spiegò che il meditatore percepisce "il pulsare della realtà dentro di sè, il battito della vita, dell'esistenza"; ciò lo porta a provare una riconoscenza priva di motivazioni per tutto ciò che esiste, che è vera preghiera, amore autentico, un puro ringraziamento non motivato né indirizzato a qualcuno in particolare ma rivolto al Tutto.
[[File:SivakempfortOsho Rajneesh.jpg|thumb|Statua220px|Osho delin diouna [[Shiva]]foto indei meditazione.primi [[Bangalore]],anni India. |228x228px'80]]
Osho lasciò gli Stati Uniti e tornò in India, dopo che numerosi paesi gli avevano rifiutato l'ingresso. Sbarcò a [[Delhi]] il 17 novembre 1985. Fu accolto come un eroe dai discepoli indiani e denunciò gli Stati Uniti affermando che fossero un “mostro” da tenere a bada per il bene di tutti.<ref>''World must put U.S. 'monster' in its place, guru says'', “Chicago Tribune”, 18 novembre 1985</ref> Restò sei settimane nella regione dell'Himachal Pradesh. Quando i non indiani del suo gruppo si videro revocato il visto d'ingresso, si trasferì a [[Kathmandu]] (Nepal) e un paio di settimane più tardi a [[Creta (Grecia)|Creta]]. Arrestato dai [[servizi segreti greci]] (KYP) pochi giorni dopo, volò per [[Ginevra]], [[Stoccolma]] e [[Londra-Heathrow]]; ma ogni volta gli venne rifiutato l'ingresso. Quando il Canada gli negò il permesso di atterrare, il suo aereo tornò all'aeroporto di [[Shannon (Irlanda)|Shannon]], in Irlanda, per fare rifornimento. Gli fu concesso di rimanere per due settimane in un albergo a Limerick, a condizione che non uscisse o facesse discorsi. A Osho venne concessa una carta d'identità uruguayana, una residenza provvisoria di un anno e la possibilità di residenza permanente, così il gruppo si mise in viaggio, fermandosi a [[Madrid]] (dove l'aereo venne circondato dalla Guardia Civile). Gli fu consentito di trascorrere una notte a [[Dakar]] prima di proseguire per [[Recife]] e [[Montevideo]].
In Uruguay il gruppo si trasferì in una casa a Punta del Este; Osho riprese a parlare pubblicamente fino al 19 giugno, quando fu "invitato ad andarsene" senza un motivo ufficiale. Ottenne un visto di due settimane per la [[Giamaica]], ma al suo arrivo a Kingston la polizia gli concesse 12 ore per andare via.<ref name=shunyo/><ref name=carter/> In questo “giro del mondo” ben 21 paesi nell'arco di otto mesi gli negarono l'ingresso o lo espulsero subito dopo il suo arrivo, anche a causa delle forti pressioni diplomatiche esercitate dell'amministrazione Reagan.<ref name=melton/> L'Italia ([[governo Craxi II]]), dopo un rifiuto del Ministro dell'Interno [[Oscar Luigi Scalfaro]], gli concesse il visto (inizialmente di 10 giorni, con gravi restrizioni; poi di 2 mesi) dopo la mobilitazione di seguaci, intellettuali e politici (fra cui [[Marco Pannella]], [[Andrea Valcarenghi]], [[Federico Fellini]], [[Giorgio Gaber]], [[Mauro Rostagno]], [[Liliana Cavani]], e altri) ma il guru si era ormai stabilito in India.<ref>Fabrizio Ponzetta, ''L'esoterismo nella cultura di Destra, l'esoterismo nella cultura di Sinistra'', Jubal 2005</ref><ref>Paolo Franceschetti, ''L'assassinio di Osho. Perché si uccide un leader spirituale'', 20 giugno 2010</ref> Fatto rifornimento a [[Gander]] (Canada) e Madrid, Osho fece infatti ritorno a Bombay il 30 luglio 1986. Anche negli anni seguenti, il [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]] con diversi esponenti (Pannella, Valcarenghi, [[Gianfranco Spadaccia]], [[Sergio Stanzani]]) tentò ancora di far ottenere il visto d'ingresso a Osho nel [[1988]], definendolo un [[Asilo politico|perseguitato politico]] "[[Confino|confinato]]" e paragonandolo ai ''[[refusenik]]'' ebrei.<ref>{{cita web|url=http://old.radicali.it/search_view.php?id=49820&lang=&cms=|titolo=ANCHE BHAGWAN È UN REFUZNIK. I motivi e gli obiettivi del digiuno intrapreso da Andrea Valcarenghi per affermare il diritto di Bhagwan ad entrare in Italia|pubblicazione=Notizie Radicali n. 87|data=28 aprile 1988|accesso=21 marzo 2024}}</ref>
 
[[File:Osho Auditorium.jpg|thumb|left|Auditorium dell{{'}}''Osho International Meditation Resort'' di Pune.]]
Osho illustrò i centododici metodi di meditazione ideati da [[Shiva]] e tramandati nel ''Vigyana Bhairava Tantra'', precisando che “l’essere testimoni”, il semplice osservare i propri gesti e pensieri, come un testimone imparziale, senza identificarvici, è il nucleo essenziale dei suddetti metodi. I centododici metodi, dunque, non sono che diverse applicazioni dell’essere testimoni, che resta l’unico vero metodo. La meditazione - sosteneva - è la propria libertà, è "la consapevolezza di non essere la mente": quando questa consapevolezza scende dentro di te sempre più profondamente, giungono degli istanti di assoluto silenzio e di spazio puro in cui è possibile conoscere il proprio essere e il mistero dell'esistenza. La meditazione è la condizione naturale che l'uomo ha perduto.<ref>[http://www.osho.com/main.cfm?Area=Shop&Sub1Menu=Books&Sub2Menu=ShopBooksTitles&Language=Italian Domande sulla meditazione]</ref>
Il 4 gennaio 1987 Rajneesh tornò all'ashram di Pune,<ref name=gordon/><ref name=fox/> dove teneva discorsi serali quotidiani quando la sua salute glielo permetteva. Le pubblicazioni e le terapie ripresero; l'ashram si estese in una "Multiversità dell'Essere", in cui la terapia era un ponte verso la meditazione. Osho ideò nuovi metodi di “terapia meditativa” (come la “Rosa Mistica”) e iniziò a condurre meditazioni durante i suoi discorsi dopo più di dieci anni.<ref name=fox/><ref name=aveling/> I suoi discepoli occidentali non fondarono grandi comunità, preferendo una vita indipendente.<ref name=fox/> Le vesti rosso-arancio e il mālā vennero in gran parte abbandonate (erano facoltative dal 1985). Gli abiti marroni nell'ashram vennero reintrodotti nell'estate del 1989, con vesti bianche da indossare per la meditazione serale e vesti nere con fasce bianche per i capigruppo.<ref name=aveling/>
 
Nel novembre 1987, Osho dichiarò che il peggioramento della sua salute (nausea, affaticamento, [[neuropatie]] periferiche dolorose e bassa resistenza alle infezioni) era dovuto a un avvelenamento perpetrato dalle autorità statunitensi quando era in carcere.<ref name=jesus/> Sulla base di apposite analisi, i medici e il suo ex avvocato Philip J. Toelkes (''Swami Prem Niren'') ipotizzarono radiazioni e un [[avvelenamento da tallio]] (attraverso un materasso contaminato, poiché i sintomi erano sul fianco destro del corpo),<ref name=fox/> ma non fornirono prove certe.<ref name=palmer-sharma/> L'avvocato statunitense e procuratore dell'Oregon Charles H. Hunter parlò di "totale fantasia"; altri suggerirono che i sintomi fossero causati da [[AIDS|infezione da HIV]], [[diabete mellito di tipo 2|diabete di tipo 2]] con complicazione [[neuropatia diabetica|neuropatica]] (in un discorso Osho stesso affermò di essere diabetico<ref>[http://www.osho.com/it/highlights-of-oshos-world/zorba-the-buddha Osho, ''Zorba the Buddha'']: «Come se ci fosse troppo zucchero, che ha creato il diabete. Io sono diabetico. Troppo cuore, troppa dolcezza, soffrirai di diabete – non voglio che nessuno di voi soffra di diabete. Proprio così, vivere solamente con il cuore ti procurerà un diabete spirituale». (''From personality to Individuality'')</ref>), [[avvelenamento da mercurio]]<ref name=calder>Christopher Calder, ''Osho, Bhagwan Rajneesh, and the Lost Truth'', 1998</ref> (a causa di otturazioni dentali) o stress cronico.<ref name=fox/><ref>Brian S. Akre, ''Rajneesh Conspiracy, Associated Press Writer''</ref> Sheela dichiarò che Osho assumeva 60 milligrammi di [[Valium]] (Diazepam) al giorno<ref>In seguito ha affermato che la dose arrivava a 240 mg al giorno, ed era mista a Meprobamato, cfr. Ma Anand Sheela, ''Don't Kill Him! The Story of My Life With Bhagwan Rajneesh'', Prakash Books, 2013</ref> ed era dipendente dal [[protossido di azoto]] (gas esilarante) come cura per la sua [[asma]],<ref name=sinha>Sri Prakash Von Sinha , ''Ich denke nie an die Zukunft'', “Der Spiegel” 9 dicembre 1985</ref><ref name=storr>Anthony Storr, ''Feet of Clay. A Study of Gurus'', The Free Press, 1996</ref><ref>''Rajneesh, Ex-secretary attack each other on TV'', "The Charlotte Observer”, 4 novembre 1985</ref> ma lui negò queste accuse quando venne interrogato dalla stampa.<ref name=sinha/><ref>Osho, ''The Last Testament, Vol. 4 Cap. 19''</ref> L'ex discepolo Christopher Calder disse che Rajneesh soffriva fin dai 30 anni di diverse patologie come una [[sindrome da fatica cronica]] o encefalomielite mialgica, [[asma]], [[diabete di tipo 1]], [[ipotensione ortostatica]], [[neuropatia autonomica]] e gravi [[allergie]], e una [[cardiopatia]] derivata da queste patologie<ref name=calder/>, e in carcere avrebbe subìto i sintomi di una
=== L'illuminazione spirituale ===
[[Benzodiazepine#Sintomi e gestione dell'astinenza|crisi di astinenza]] da [[benzodiazepine]].<ref>{{Cita web|url=https://www.wumingfoundation.com/italiano/freekarmafood/osho.html|autore=Piero Mancuso|titolo=Il mito del complotto catto-reaganiano contro Osho Rajneesh|accesso=19 marzo 2024}}</ref>
La meditazione, secondo Osho, può servire a rimuovere gli ostacoli che impediscono l'accadere dell'''illuminazione'' – in sanscrito ''[[bodhi]]'', ossia il "risveglio spirituale" – quello stato esistenziale di comunione col Tutto. Osho afferma che non è possibile descrivere lo stato di illuminazione, poiché non si tratta di una sensazione o di un pensiero.
 
L’illuminazione non è affatto un’esperienza, è assenza di tutte le esperienze, è puro essere, pura consapevolezza; non è neanche beatitudine, perché l’illuminazione è uno stato assoluto, non opposto a nulla, nemmeno all’infelicità. Nessuna parola umana è adeguata a definirla, perché l’intero linguaggio umano si basa sulla dualità, sugli opposti, mentre l’illuminazione è una trascendenza, ogni dualità viene superata. Il Buddha affermava infatti che è ''[[Śūnyatā|shunyha]]'', vuoto, vacuità, assenza di qualsiasi contenuto; o anche ''anatta'', ossia: uno stato di non-ego, di non-io, in cui non esiste alcun contenuto, scompare l’oggetto e di conseguenza scompare il soggetto che possa vivere e descrivere questa esperienza. Resta la Totalità, la comunione col Tutto, un silenzio assoluto, un amore puro, una “pienezza completamente vuota”. La presenza di un [[maestro spirituale]] può creare nel discepolo l’aspirazione a raggiungere questo stato esistenziale, può provocare intuizioni, visioni, aprire “porte ignote”. Osho afferma che l’illuminazione accade all’improvviso, istantaneamente, in un solo attimo, perché non è un graduale conseguimento ma un “ricordare” la propria reale natura, che la società e le strategie della mente hanno indotto a dimenticare. L’illuminazione è l’istante della morte dell’ego e della fusione col Tutto. L’insolubile mistero dell’esistenza e dell’ignoto tuttavia permangono, perché non possono essere compresi intellettualmente, essendo realtà infinite.<ref>Osho, ''Una risata vi risveglierà'', Feltrinelli, 2010</ref> Secondo Osho
Dall'inizio del 1988, i discorsi di Osho si focalizzarono esclusivamente sullo [[Buddhismo Zen|Zen]].<ref name=fox/> Alla fine di dicembre dichiarò che non intendeva più essere chiamato "Bhagwan Shree Rajneesh"; nel febbraio 1989 assunse il nome di "Osho Rajneesh", che ridusse a "Osho" nel mese di settembre.<ref name=suss/><ref name=fox/> La sua salute continuò ad aggravarsi. Tenne il suo ultimo discorso pubblico nell'aprile del 1989, da allora restò in silenzio assieme ai suoi seguaci. Poco prima della sua morte, Osho insinuò che uno o più membri del pubblico delle riunioni serali lo stessero sottoponendo a una forma di magia maligna. Venne effettuata una ricerca che non ebbe alcun esito.<ref name=shunyo/><ref name=fox/>
{{quote|un illuminato è qualcuno che parla schietto e dice pane al pane e vino al vino, è qualcuno che dice alle persone come vivere l'essenza, senza mai alterare o compromettere il messaggio. E quell'essenza è così rivoluzionaria che, se entri in comunione con il Tutto, la tua vita intera verrà radicalmente trasformata. Le istituzioni sono sempre andate in collera con gli illuminati: amano ogni sorta di prete e di [[pandit]], ma ai politici gli illuminati non piacciono. E preti e pandit hanno sempre tramato con i politici: hanno sempre legato la religione alla politica, l'hanno sempre posta al servizio dei politici. Un illuminato è qualcuno che vive la propria vita immerso nell'essenza divina e non accetta alcuna condizione. Un illuminato è qualcuno che non fissa alcun limite e non accetta alcun limite. L'illuminazione è uno stato di ribellione, è qualcosa di simile a un carbone ardente: ti brucerà e ti ridurrà in cenere! Ed è solo dalle ceneri che il divino sorgerà.<ref>Osho, Lo sguardo fuori dagli schemi, Bompiani 2012</ref>}}
 
=== Morte ===
Osho morì alle 17 del pomeriggio del 19 gennaio 1990 a 58 anni per [[insufficienza cardiaca]], come indicato nel certificato medico.<ref>Rajneesh mourned in India, “The Item”, 20 gennaio 1990</ref> [[Cremazione|Cremato]], le sue ceneri sono state collocate nella sua camera da letto di recente costruzione nella Lao Tzu House dell'ashram di Pune, oggi divenuta la sala che ospita il sepolcro. L'[[epitaffio]] recita: {{Citazione|OSHO - mai nato, mai morto. Ha solo visitato questo pianeta Terra tra l'11 dicembre 1931 e il 19 gennaio 1990}} Il suo ashram è oggi l'Osho International Meditation Resort.
 
== L'insegnamento ==
{{Citazione|Colui che conosce gli altri è sapiente, colui che conosce se stesso è illuminato.|[[Lao Tzu]], ''[[Tao Te Ching]]''}}
Gli insegnamenti di Osho, forniti attraverso i suoi innumerevoli discorsi, non erano espressi in forma accademica ma con una facondia che molti trovavano suggestiva ed inframezzati da barzellette.<ref name=mullan/><ref name=fox/> Il loro contenuto non era statico ma mutava nel tempo. Osho gioiva del paradosso e della contraddizione, rendendo il suo lavoro difficile da riassumere.<ref name=fox/> Si dilettava nell'assumere atteggiamenti apparentemente in contrasto con l'immagine tradizionale di un individuo illuminato. Era noto per il suo umorismo e il rifiuto di prendere qualcosa sul serio.<ref name=fox/><ref name=urban>Hugh B. Urban, ''Zorba the Buddha: Capitalism, Charisma and the Cult of Bhagwan Shree Rajneesh'', University of California Press, 1996</ref> Affermava che il rapporto maestro-discepolo non fosse che "una commedia", uno stratagemma utile per il risveglio spirituale.<ref>Osho, ''Il sutra del diamante'', Edizioni del Cigno, Peschiera del Garda, 1994</ref> Questo comportamento volubile e spiazzante era giustificato come “una tecnica per la trasformazione” diretta a spingere le persone “oltre la mente”.<ref name=fox/> Forte di un'erudizione sterminata (la sua biblioteca personale contava circa {{formatnum:80000}} libri),<ref name=mistlberger/> Osho parlò delle principali tradizioni spirituali (compreso l'[[induismo]], il [[sufismo]], il [[chassidismo]], il [[tantrismo]], il [[taoismo]], il [[buddhismo]], lo [[zen]] e il [[cristianesimo]]), di una varietà di mistici e pensatori occidentali e orientali, e delle sacre scritture come le [[Upanishad]], i [[testi buddhisti]] e i [[Vangeli]].<ref name=mullan/>
 
Secondo il sociologo [[Lewis F. Carter]] le sue idee affondano le radici nella scuola [[Advaita Vedānta]] induista, di impostazione [[Non-dualismo|non-dualista]], dove le esperienze umane di separatezza, [[Dualismo|dualità]] e temporalità sono ritenute una danza (o gioco) della coscienza cosmica (''[[līlā]]'') in cui tutto è sacro, ha valore assoluto ed intrinseco.<ref name=carter/> Si tratta di una visione le cui origini risalgono, a loro volta, ai testi delle [[Upanishad]] (IX-VI sec. a.C., facenti parte dell'antichissima [[Veda|tradizione vedica]]) che affermano l'esistenza di un unico Principio supremo, eterno e puro, come fondamento di ogni cosa, e l'identità tra l'[[Ātman|anima]] e il Divino: stadio di un'estasi nell'assoluto che richiama peraltro la concezione buddhista e quella taoista. Sebbene il suo contemporaneo [[Jiddu Krishnamurti]] non approvasse Osho, vi sono evidenti somiglianze fra i rispettivi insegnamenti.<ref name=fox/> Nei suoi atteggiamenti si è riscontrata, peraltro, un'eco della pazza saggezza [[Buddhismo tibetano|tibetana]], della [[Georges Ivanovič Gurdjieff#Controversie e critiche|"via del biasimo"]] resa celebre da [[Gurdjieff]] nel [[sufismo]], del [[cinismo]] greco e della provocazione [[zen]], comportamenti volti a scardinare le convenzioni che chiudono la mente del discepolo.<ref>Osho, The Divine Melody, p.85</ref>
 
Le idee di Osho rispecchiano anche alcune intuizioni occidentali:<ref name=mullan/> la sua visione "taoista" dell'armonia degli opposti rievoca [[Eraclito]] e quella del divino come [[Uno (filosofia)|Uno]] richiama [[Plotino]], mentre la descrizione dell'uomo come una macchina condannata ai conflitti dell'inconscio e ai modelli nevrotici ha molto in comune con [[Freud]] e col citato “maestro di danze” armeno [[Gurdjieff]], di cui era un grande estimatore;<ref name=fox/><ref name="ReferenceA"/> nei suoi discorsi citava spesso il filosofo [[Bertrand Russell]]; la sua visione dell'“Uomo nuovo” che fonde in sé la dimensione terrena e quella spirituale ricorda il “Superuomo” di [[Nietzsche]] che abbraccia lo spirito dionisiaco;<ref>Lewis F. Carter, ''The ‘New Renunciates’ of Bhagwan Shree Rajneesh: Observations and Identification of Problems of Interpreting New Religious Movements'', “Journal for the Scientific Study of Religion”, 1987</ref> le sue idee sulla liberazione sessuale sono comparabili al pensiero di [[David Herbert Lawrence|D.H. Lawrence]],<ref name=carter/> e le sue “meditazioni dinamiche” sono debitrici a [[Wilhelm Reich]].<ref name=clarke/>
 
Osho ribadì più volte di non essere un insegnante e di non avere nessuna filosofia di vita né programmi da seguire, spiegando che il suo era solo un invito a vivere la stessa esperienza spirituale da lui vissuta. Il suo approccio, dunque, non è filosofico né dottrinale, bensì "esistenziale", sperimentale, vale a dire: l'esperienza diretta come unica via per la trasformazione del proprio essere.
 
{{Citazione|Io non ho alcun insegnamento, alcuna dottrina, alcuna disciplina da darti. Tutto il mio sforzo consiste nel ''risvegliarti''. Non è un insegnamento, è soltanto acqua fredda gettata sui tuoi occhi. E quando ti sarai svegliato sarai semplicemente te stesso, né cristiano né indù né musulmano… un fiore unico.<ref>Osho, ''The Rebellious Spirit'', discorso 11</ref>}}
[[File:Pune OSHO Teerth Park Preeti-Parashar 11.JPG|thumb|Statua di Osho, presso l'Osho Teerth Park di Pune.|241x241px]]
Secondo Osho ogni essere umano è un [[buddha]] con la possibilità di “illuminarsi”, di entrare in comunione col divino, capace di amore incondizionato e di “rispondere” (piuttosto che reagire meccanicamente) alla vita; anche se l'ego solitamente lo impedisce poiché legato ai condizionamenti sociali, alla creazione di falsi bisogni e conflitti, e ad un'illusoria identità. Ciò costituisce una barriera alla realizzazione dell'essere,<ref name=fox/><ref name=wallis/><ref name=urban/> che può fiorire solo se ci si sposta da un esistere “in periferia” a un esistere al proprio “centro”.<ref name=fox/><ref name=wallis/>
 
Osho considerava la mente un semplice meccanismo utilitaristico, necessario per sopravvivere,<ref>Osho, ''Io sono la soglia'', Edizioni Mediterranee, 1980</ref> tuttavia nell'uomo moderno essa versa in uno stato caotico che gli impedisce di vivere autenticamente il momento presente, che è l'unica dimensione “reale” e fonte di gioia.<ref>Osho, ''Il benessere emotivo'', Mondadori 2014</ref> Il risultato è che la gente avvelena se stessa con [[nevrosi]], ossessioni e insicurezze.<ref name=fox/><ref name=wallis/> L'uomo dovrebbe utilizzare la mente come un utile strumento al proprio servizio, e non farsene assoggettare come invece accade nell'attuale società.<ref>Osho, ''La mente che mente'', Ferltrinelli, 2006</ref>
 
Osho sosteneva che la repressione psicologica, spesso propugnata dai capi religiosi, fa sì che i sentimenti repressi riemergano in un'altra forma, e inoltre la repressione sessuale dà origine a società ossessionate dal sesso.<ref name=fox/> Piuttosto che reprimersi, le persone dovrebbero aver fiducia in se stesse e accettarsi incondizionatamente;<ref name=fox/><ref name=wallis/> attraverso la meditazione dovrebbero diventare "un'unità", ossia interiormente integre, e non restare invece "frammentate" e "divise".<ref name=fox/>
 
=== La meditazione ===
Per Osho, la meditazione (in sanscrito ''[[dhyāna]]'', da cui deriva il termine cinese ''Chan'' e da qui il giapponese ''Zen'') è quello stato di “puro essere”, di pura ''consapevolezza''<ref>Da con confondersi con la "coscienza di sé", o "autocoscienza", che è espressione dell'ego e, pertanto, viene condizionata dall'ambiente esterno (ad esempio: dall'opinione della gente).</ref> che trascende la mente e la cui realizzazione può essere agevolata da apposite tecniche. Il suo stadio supremo è l'[[Bodhi|illuminazione]], ossia la scomparsa dell'ego e l'estatica fusione col Tutto (in sanscrito ''bodhi'', il "risveglio spirituale").<ref>Osho, ''Iniziazione alla meditazione. Il risveglio della consapevolezza'', Edizioni Mediterranee, 1999</ref> Quando l'io si dissolve – afferma Osho – il divino appare; resta solo la Realtà suprema. Per "meditazione", dunque, si intende quello stato di coscienza che rappresenta la condizione naturale del nostro essere: una consapevolezza senza pensieri, una "totale presenza" che risveglia l'individuo dal "sonno" dell'attività meccanica della mente. Con questo termine si indicano inoltre le diverse pratiche ed espedienti utili a raggiungere tale stato.<ref name=fox/><ref name=wallis/>
 
Secondo la tradizione indù, "realizzazione del Sé" (ovvero della ''verità'', del ''divino'') significa, per l'appunto, raggiungere il centro del proprio essere, quello che Osho chiama "l'occhio del ciclone": uno spazio interiore immobile, di eternità e silenzio, non turbato dalla "tempesta del mondo", in cui si è un tutt'uno con l'Assoluto. Osho invitò l'uomo a vivere nella realtà sociale restando tuttavia radicato nel proprio centro ("siate ''nel'' mondo ma non ''del'' mondo"). Impiegò la psicologia occidentale nelle fasi preparatorie della meditazione, la quale dev'essere presa "in maniera giocosa e non seria".<ref name=fox/> Illustrò e commentò le 112 tecniche di meditazione dello [[shivaismo]] [[tantra|tantrico]] riportate nel ''[[Vigyana Bhairava Tantra]]'', precisando che il loro nucleo fondamentale fosse "l'essere testimoni", l'attenzione cosciente, e ne elaborò di nuove adattandole all'uomo moderno.
 
==== Le meditazioni attive ====
[[File:Sivakempfort.jpg|thumb|Statua del dio [[Shiva]] in meditazione nella classica posizione del loto. [[Bangalore]], India.|214x214px]]
Le tecniche di “meditazione attiva” ideate da Osho sono caratterizzate da diversi stadi di attività fisica che conducono al silenzio. La più nota è la ''Meditazione Dinamica'':<ref name=fox/><ref name=urban/> eseguita con gli occhi chiusi (o bendati), comprende cinque fasi (quattro delle quali accompagnate da musica). In primo luogo, il meditatore effettua 10 minuti di respirazione rapida attraverso il naso; i successivi 10 minuti servono per la catarsi: “lascia accadere qualunque cosa accada… ridi, grida, urla, salta, scuotiti, qualunque cosa ti senti di fare, fallo!”.<ref name=gordon/><ref name=oshoprimae>Osho, ''Meditazione. La prima e ultima libertà'', Edizioni Mediterranee, 1990</ref> Quindi, per altri 10 minuti, bisogna saltare su e giù con le braccia alzate gridando “uh” ad ogni balzo. Nella quarta fase (silenziosa) il meditatore si arresta rimanendo immobile per 15 minuti e osservando tutto ciò che accade. L'ultima fase della meditazione è costituita da 15 minuti di danza e celebrazione:<ref name=gordon/><ref name=oshoprimae/> “le mie meditazioni sono fatte per riportarti all'infanzia, quando non eri rispettabile, quando potevi fare cose pazze, quando eri innocente, incorrotto dalla società”.<ref>Osho, ''La disciplina della trascendenza'', Bompiani, 2002</ref>
 
Osho mise a punto altre tecniche di meditazione attiva (come la ''Kundalini'' o la ''Nadabrahma''), che sono meno movimentate, sebbene includano anche attività fisica.<ref name=fox/> Le sue successive tecniche meditative richiedevano sedute di diversi giorni. La ''Rosa Mistica'' prevedeva tre ore di risate ogni giorno per una settimana, tre ore di pianto per una seconda settimana e la terza settimana tre ore di meditazione silenziosa.<ref name=aveling/> Lo stato di "testimone" del meditatore consentiva un "salto nella consapevolezza".<ref name=fox/> Osho sosteneva che tali metodi "caotici" fossero necessari per "spostare il centro della consapevolezza dal cervello verso il cuore"; un metodo "sistematico", basato cioè sulla comprensione intellettuale, non avrebbe sortito effetti: per l'uomo moderno, infatti, è difficile meditare stando semplicemente seduti, visto il suo tumultuoso stato mentale. Una volta che queste tecniche catartiche avessero "ripulito lo spazio interiore", la gente sarebbe stata in grado di utilizzare i metodi "silenziosi" senza problemi.<ref>[https://dotsub.com/view/33079e03-f37d-4b6f-9aa6-0463158420bb Osho, ''The Last Testament Vol.3 #19'']</ref>
 
=== Il sannyas e l'Uomo Nuovo ===
Osho sosteneva che il suo [[Sannyasa|sannyas]] (o ''neo-sannyas''), ossia il suo movimento di “ricercatori del Vero”, non fosse una dottrina ma una semplice “affermazione di libertà”, un invito a vivere in gioiosa sintonia con il divino. La “nuova religione” deve essere “una religione d'amore e non di leggi, una religione della natura e non della disciplina”.<ref>Osho, ''Estasi. Il linguaggio dimenticato'', De Agostini, 2013</ref> Dichiarò che il suo sannyas non fosse un programma ma, al contrario, un processo di “deprogrammazione”, di “deipnosi”, finalizzato a liberare il discepolo da tutti i condizionamenti esercitati dalla propria società, cultura e tradizione;<ref name=biagi>Enzo Biagi, ''Spot'', Rai Uno, 28 gennaio 1986 (intervista a Osho, a Kathmandu (Nepal), del 12/01/1986)</ref> e lo definì una “scienza della trasformazione interiore”. Osho affermò di non essere un insegnante e di non avere messaggi o filosofie da dare, “non credo nei sistemi, io sono un flusso anarchico come lo è la vita stessa”.<ref>Osho, ''The Open Secret: A Darshan Diary'', capitolo 16, Rajneesh Foundation, 1980</ref>
 
{{citazione|Il sannyas è il seme di un tipo di mondo completamente diverso nel quale la persona sia libera di essere se stessa, non sia repressa e storpiata, e non le vengano creati sensi di colpa. Un mondo in cui si accetti la gioia, in cui l'allegria sia la regola e la serietà sia scomparsa. Un mondo in cui penetri una sincerità non seriosa, la gaiezza e il gioco.<ref>Osho, ''Il sutra del cuore'', Peschiera del Garda, 1996</ref>}}
 
Un altro elemento chiave era la presenza di Osho come un [[Guru|maestro]]: se il discepolo entra in comunione col maestro può sentire la presenza del divino. L'[[Rito di iniziazione|iniziazione]] che offriva era un espediente del genere: “se il vostro essere riesce a comunicare con me diventa una comunione... la più grande forma di comunicazione possibile: una trasmissione senza parole. I nostri esseri si fondono. Questo è possibile solo se tu diventi un discepolo”.<ref name=fox/> Attuando una sorta di “auto-parodia”, Osho rinnegò la sua stessa autorità e dichiarò che il suo insegnamento altro non fosse che un gioco o uno scherzo.<ref name=urban/> Sottolineò inoltre che ogni cosa avrebbe potuto diventare un'opportunità di meditazione.<ref name=fox/>
 
[[File:Lightmatter buddha3.jpg|thumb|Statua di [[Gautama Buddha|Gautama il Buddha]], figura di estrema importanza per Osho.|255x255px]]
Osho considerava il suo movimento neo-sannyas una nuova dimensione spirituale incentrata sulla libertà assoluta. Sosteneva che i tradizionali sannyas indù si fossero trasformati in un sistema di rinuncia sociale e di imitazione di vecchi modelli.<ref name=aveling/> Ribadì l'importanza della libertà interiore e la responsabilità verso se stessi, chiedendo non mutamenti negli aspetti esteriori e superficiali ma una più profonda trasformazione interiore. I desideri dovrebbero essere accettati e quindi trascesi, piuttosto che repressi: il fiorire di una piena ''consapevolezza'' avrebbe fatto svanire desideri e ossessioni, come quella per il sesso.<ref name=aveling/>
 
Osho si autodefinì "il guru dei ricchi" e affermò che la povertà non fosse affatto un valore spirituale, bensì "un cancro da estirpare".<ref name=gordon/> Sosteneva che chi ha soddisfatto tutti i bisogni materiali ma all'interno si sente vuoto finisce per avvicinarsi alla religione,<ref>Osho, ''The Last Testament, Vol.2 #3''</ref> che lui definì, per l'appunto, "il lusso supremo": una dimensione cui si anela una volta appagate le necessità più impellenti (molti dei suoi discepoli erano infatti gente colta e benestante).<ref name=biagi/> Osho venne fotografato con abiti sontuosi e orologi fatti a mano,<ref>Neil Pate, ''Celluloid Osho, quite a hit'', “Times of India”, 3 gennaio 2004</ref> e in Oregon guidò Rolls-Royce quotidianamente (i suoi seguaci intendevano comprarne 365, una per ogni giorno dell'anno). Immagini divulgative delle Rolls vennero fornite alla stampa,<ref name=fitzgerald/><ref name=gordon/> come a ribadire il suo apprezzamento della ricchezza e il desiderio di provocare la sensibilità statunitense (così come aveva tratto piacere, in precedenza, nell'offendere la sensibilità indiana).<ref name=gordon/><ref name=lewis-petersen/>
 
==== Zorba il Buddha ====
Osho intendeva creare un “uomo nuovo” che unisse la spiritualità di [[Buddha|Gautama il Buddha]] con il gusto per le gioie terrene incarnato dal personaggio ''Zorba il greco'' dello scrittore [[Nikos Kazantzakis]]. Questa concezione di un uomo capace di godere sia dei piaceri materiali che dell'estasi spirituale è in aperta rottura con la tradizionale visione delle più importanti religioni, per le quali i due mondi sono separati: quello dello spirito e quello della materia. “Egli deve essere meticoloso e obiettivo come uno scienziato… sensibile, pieno di cuore come un poeta… e radicato nel profondo del suo essere come un mistico”.<ref name=fox/><ref name=urban/> La sua definizione di “uomo nuovo” era applicabile sia agli uomini che alle donne, i cui ruoli vedeva come complementari; anzi, la maggior parte dei ruoli di comando del suo movimento erano affidati a donne. Quest'uomo nuovo, ribattezzato “Zorba il Buddha”, avrebbe dovuto abbracciare scienza e spiritualità.<ref name=fox/>
 
Osho auspicava la scomparsa di tutte le religioni e di tutti i governi del mondo, per spianare la strada all'avvento di un nuovo essere umano che viva in un clima di diffusa religiosità (non ascrivibile a nessuna chiesa né organizzazione), che sia veramente spirituale e abbia una dimensione cosmica. L{{'}}''uomo nuovo'' non sarebbe stato ingabbiato in istituzioni come la famiglia, il matrimonio, le ideologie politiche e le religioni. In questo senso, Osho è vicino ad altri guru della controcultura e (forse) ad alcuni pensatori postmoderni e “[[Decostruzionismo|decostruzionisti]]”.<ref name=urban/> Osho, infine, credeva che l'umanità fosse a rischio estinzione a causa della [[sovrappopolazione]], delle [[armi nucleari]], dei [[disastri ambientali]], delle malattie (come l'AIDS), e che solo una "rivoluzione della consapevolezza umana" avrebbe potuto salvarla. Sosteneva, inoltre, che molti dei mali della società potessero essere eliminati con mezzi scientifici.<ref name=fox/>
Osho non predicò mai una fuga dal mondo terreno verso quello spirituale né contrappose la vita profana alla vita religiosa, ma invitò a vivere in maniera naturale e consapevole tutte le sfere dell'esistenza. Non a caso, figura ricorrente nei discorsi di Osho è quella di ''Zorba il Buddha'', che unisce in sé la vita vissuta pienamente sia nella dimensione materiale e quotidiana, – simboleggiata da Zorba il Greco, personaggio dell'omonimo romanzo di [[Nikos Kazantzakis]], – sia in quella spirituale e meditativa, simboleggiata dalla figura di [[Buddha]]<ref>[http://www.osho.com/Topics/TopicsEng/Zorba1.HTM Zorba the Buddha<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>''Zorba il Buddha'' è anche il titolo di un film ispirato alla visione di Osho, realizzato nel 2002 da Lakshen Sucameli (discepolo di Osho dal 1978) con il sostegno del Ministero per i Beni Culturali italiano http://www.oshothemovie.com/lak%20bio.html</ref>.
Questa concezione di un uomo capace di godere sia dei piaceri terreni che dell'estasi spirituale è in aperta rottura con la tradizionale visione delle più importanti religioni, per le quali i due mondi sono separati: quello dello spirito e quello della materia. È la dichiarazione che non esiste alcun conflitto tra materia e consapevolezza, che possiamo essere ricchi in entrambi gli aspetti. Osho auspicava la scomparsa di tutte le religioni e di tutti i governi del mondo, per spianare la strada all'avvento di un nuovo essere umano, che viva in un clima di diffusa ''religiosità'' (non ascrivibile a nessuna chiesa né organizzazione), che sia veramente spirituale e abbia una dimensione cosmica. "Le mie parole saranno la religione e la filosofia del futuro, – disse – io sarò contemporaneo tra duecento anni".<ref>Osho, ''Il sentiero si crea camminando'', Feltrinelli, Milano 2013</ref>
 
=== I "dieci comandamenti" di Osho ===
Osho dichiarò di essere contrario ad ogni dottrina, dogma e ad ogni tipo di comandamento. Tuttavia, in una lettera a un discepolo, stilò questo elenco semiserio:<ref>Osho, ''Una tazza di tè, Lettera # 124'', News Services Corporation, 1999</ref>
 
1) Non ubbidire ad alcun ordine all’infuoriall'infuori di quello interiore.<br />
2) L’unicoL'unico Diodio è la vita stessa.<br />
3) La verità è dentro di te, non cercarla altrove.<br />
4) L’amoreL'amore è preghiera.<br />
5) Il vuoto è la soglia della verità: è il mezzo, il fine e la realizzazione.<br />
6) La vita è qui e ora.<br />
7) Vivi totalmente desto.<br />
8) Non nuotare, galleggia.<br />
9) Muori ogni istante, così da poter rinascere ogni istante.<br />
10) Smetti di cercare. Ciò che è, è: fermati e guarda.<br>
 
[[File:Osho logo.jpg|thumb|230px|Logo dell'''Osho International Foundation''.]]In un'altra occasione, Osho precisò di non rappresentare "nessun dio, di nessun genere: ebreo, indù, maomettanoislamico o cristiano", ma di rappresentare solo se stesso e di parlare solo in nome della propria autorità. Dare comandamenti "è un crimine che ti priva della tua libertà e responsabilità". Pertanto, ada un discepolo che gli chiedeva dei comandamenti, rispose che lui poteva solo limitarsi a fare alcuni "inviti" per condividere la sua stessa esperienza:<ref>Osho, ''From Unconciousness to Consciousness # 28''</ref> 1) dubita sempre, "finché non arriverai a conoscere te stesso"; 2) non imitare mai, "non essere cristiano, musulmano o indù, così potrai scoprire chi sei"; 3) fai attenzione all'erudizione, "devi andare incontro alla realtà completamente nudo"; 4) ama tutto ciò che ti circonda, "non esiste nessun dio da pregare"; 5) vivi nel qui-e-ora: "questa totalità dell'essere nel presente ti unisce all'esistenza".
 
Suggerì, infine, dei "non-comandamenti", ossia dei valori che rappresentavano il suo fondamentale atteggiamento verso la vita:
1) ''Non permettere che il tuo dubitare scompaia.'' "È la cosa più preziosa che tu abbia ricevuto, perché è il dubbio che un giorno ti aiuterà a scoprire la verità. Tutte queste persone dicono: «Devi credere!», si sforzano principalmente di distruggere ogni tuo dubbio: «Inizia ad avere fede, perché se non inizi con la fede a ogni passo nasceranno interrogativi!». Dubita finché non trovi. Non credere finché non arrivi a conoscere te stesso."<br>
1) libertà; 2) unicità dell'individualità; 3) amore; 4) meditazione; 5) no alla serietà; 6) giocosità; 7) creatività; 8) sensibilità; 9) gratitudine; 10) senso del mistero.<ref>Osho, ''L'abc del risveglio'', Milano, Mondadori 2011</ref>
2) ''Non imitare mai.'' "La mente è un’imitatrice, perché imitare è molto facile. Essere qualcuno è molto difficile, diventare qualcuno – imitare – è molto semplice: ti basta solo essere ipocrita, che non è un gran problema. Se vuoi conoscere te stesso, per piacere evita l’imitazione, che è proprio un modo per evitare la conoscenza di te stesso."<br>
3) ''Fai attenzione al sapere.'' "Bisogna stare attenti alla conoscenza. Così allerta da poter in qualunque momento mettere da parte il sapere, in modo che non ti ostacoli la visuale, che non si frapponga tra te e la realtà. Devi andare incontro alla realtà completamente nudo."<br>
4) ''Non ti dirò mai "prega", perché non c'è nessun dio da pregare.'' "La parola che utilizzo al posto di preghiera è amore. Dimenticate la parola preghiera, sostituitela con la parola amore. L’amore non è per qualche dio invisibile. L'amore è per ciò che può essere visto: esseri umani, animali, alberi, oceani, montagne. Dispiega le ali del tuo amore il più ampiamente possibile."<br>
5) ''Vivi momento dopo momento.'' "Rimani nel momento, nella realtà del momento, completamente nel qui-e-ora: come se non ci fosse mai stato ieri e il domani non arrivasse mai – solo così potrai essere totalmente nel qui-e-ora. E questa totalità dell'essere nel presente ti unisce con l'esistenza, perché l’esistenza non conosce passato né futuro: è sempre qui-e-ora."<br>
 
== Il pensiero di Osho ==
{{Citazione|Nessuno potrà mai organizzare le mie parole secondo una logica, vi lascerò in una totale confusione.|Osho, ''The Secret of Secrets'', 1978}}
[[File:ReservoirDedicationStone.jpg|thumb|Monumento dedicato a Osho dai suoi ''sannyasin''.|266x266px]]
Oratore versatile e dissacrante, Osho affrontò nei suoi discorsi estemporanei, tenuti davanti a un pubblico internazionale nel corso di trentacinque anni, gli argomenti più disparati: dalla ricerca spirituale ed esistenziale del singolo individuo alle questioni sociali e politiche più scottanti che la società odierna si trova ad affrontareodierne. Amava articolareArticolava ragionamenti minuziosi, in uno stile ricco e cadenzato,si contraddirsicontraddiceva consapevolmente (perché "la vita stessa è contraddittoria e incoerente"), con un tono a un tempo solenne e ironico, fornendo risposte specificamente calibrate sulla persona che gli aveva posto la domanda ("la risposta sorge spontanea dal mio vuoto interiore, non la conosco in anticipo, la ascolto per la prima volta come il mio interlocutore, è nuova anche per me.").<ref>[http://www.instoria.it/home/Osho_rajneesh.htm Osho su InStoria]</ref><ref>[http://www.cesnur.org/religioni_italia/g/giainismo_02.htm CESNUR, l'eredità'Dimensioni di Osho Rajneesh]</ref><ref>[http://www.movimentidanzesacre.it/contenuti.aspx?action=osho_riflessioni Osho e Gurdjieff]</ref> La visione di Osho abbraccia sia la millenaria saggezza orientale, siaoltre il potenziale racchiuso nello sviluppo della scienza e della tecnologia occidentali. Compito del guru è "rompere il sonno dellconosciuto''inconscio, con i suoiEdizioni pensieriMediterranee, sogni e proiezioni mentali."<ref>[http://www.geagea.com/36indi/36_04.htm Alberto Toniutti, ''Osho Rajneesh'']2002</ref> Osho sosteneva che l'obiettivo dei suoi discorsi non fosse l'indottrinamento, la comunicazione verbale. "L'arte del parlare" serve invece a scardinare i meccanismi mentali dell'ascoltatore, a indurlo in uno stato interiore di pace e profonda attenzione che oltrepassi la mente, a "creare uno spazio sempre più ampio di meditazione; non si tratta di conferenze, in realtà è solo un espediente per aiutarti a diventare silenzioso, è un metodo di potenziale trasformazione". Riportiamo, nei paragrafi seguenti, le sue opinioni su alcune tematiche-chiave.
 
La visione di Osho abbraccia sia la millenaria saggezza orientale, sia la scienza e il pensiero occidentali. Osho sosteneva che l'obiettivo dei suoi discorsi non fosse l'indottrinamento ("non aggrappatevi alle mie idee, non vi darò nessun dogma"), ma quello di scardinare i meccanismi mentali dell'ascoltatore per indurlo in uno stato interiore di pace e profonda attenzione, e "creare uno spazio sempre più ampio di meditazione; non si tratta di conferenze, in realtà è solo un espediente per aiutarti a diventare silenzioso, è un metodo di potenziale trasformazione".<ref>Osho, ''Beyond Psychology #42 (discorsi in Uruguay)'', 1988.</ref> Riportiamo, nei paragrafi seguenti, le sue opinioni su alcune tematiche-chiave.
===Religione===
Osho condannò perentoriamente tutte le religioni organizzate considerandole spazzatura alla stregua delle [[Superstizione|superstizioni]], ed auspicò il superamento di tali credenze preconizzando l’avvento di una nuova, unica religiosità, una “scienza della dimensione interiore”, soggettiva, incentrata sull’essere (così come la scienza “oggettiva” si occupa del mondo esteriore). Affermò che le religioni tradizionali hanno represso lo sviluppo naturale dell’essere umano e sono destinate a scomparire, e che non hanno alcun senso i vari credo, le fedi e i [[Dogma|dogmi]] imposti dalla società; la dimensione spirituale deve sorgere dall’esperienza diretta, dalla ricerca, da una effettiva maturazione interiore; “per raggiungere la verità è necessario liberarsi da tutte le dottrine, da tutte le strutture formali”. L'errore fondamentale compiuto da tutte le religioni, secondo Osho, è che nessuna ha avuto il coraggio di riconoscere che ci sono cose che noi non sappiamo, ognuna ha finto di essere onnisciente, di essere l’unica vera religione condizionando l’uomo fin dalla nascita con effetti deleteri. Osho affermò che il vero uomo religioso è un ribelle in totale armonia con la sua luce, col flusso divino dell’esistenza, che vive in assoluta [[libertà]] senza essere condizionato dalla società, dalla cultura e dalle tradizioni.
Nell'ultima fase della sua vita, in una conferenza stampa mondiale, dichiarò sciolta la religione sorta intorno a lui, annullò l'uso dei colori rossi e del [[mālā]], perché per raggiungere "l’essenza più intima del proprio essere non occorre una professione di fede, io non sono un leader, non ho catechismi, non ho teologie. Tu non sei un seguace: è sufficiente essere amici". Nell'autunno del 1989, pochi mesi prima di "abbandonare il corpo", dichiarò alla stampa che la sua gente doveva continuare a sviluppare qualità come l'amore, la consapevolezza, la festa, la celebrazione e la gioia, che non sono monopolio di nessuno e attorno alle quali non è possibile costruire alcuna chiesa, e che dovevano crescere come individui completamente indipendenti e liberi da norme stabilite da altri, conservando lo sguardo innocente dei bambini: "la via per fare tutto questo è scendere dentro di sé". Nei discorsi di Osho ricorrono spesso dotti riferimenti alle [[Sacre Scritture|scritture]] delle grandi religioni mondiali, di cui forniva argute interpretazioni personali. Le sue feroci posizioni contro le tradizioni spirituali gli attirarono l’ostilità del mondo religioso.<ref>Osho, ''From Ignorance to Innocence'', Cap. 11</ref>
 
===Dio Religione ===
Osho condannò perentoriamente tutte le religioni organizzate considerandole spazzatura alla stregua delle [[Superstizione|superstizioni]], ed auspicò il superamento di tali credenze preconizzando l'avvento di una nuova, unica religiosità, una “scienza della dimensione interiore”, soggettiva, incentrata sull'essere (così come la scienza “oggettiva” si occupa del mondo esteriore). Affermò che le religioni tradizionali hanno represso l'essere umano e sono destinate a scomparire, e che non hanno alcun senso i vari [[Credo religioso|credo]], le [[Fede|fedi]], i [[Rituale|rituali]] e i [[Dogma|dogmi]]. La dimensione spirituale deve sorgere dall'esperienza diretta, dalla ricerca, da un percorso interiore; “per raggiungere la verità bisogna liberarsi da tutte le dottrine, da tutte le strutture formali” e coltivare un cuore amorevole e innocente. L'errore fondamentale compiuto dalle religioni storiche è che "nessuna ha avuto il coraggio di riconoscere che ci sono cose che noi non sappiamo, ognuna ha finto di essere onnisciente",<ref>Osho, ''From Ignorance to Innocence'', discorso #11</ref> di essere l'unica vera religione condizionando l'uomo fin dalla nascita con effetti deleteri. Osho affermò che il vero uomo religioso è un ribelle in totale armonia con la sua luce, col flusso divino dell'esistenza, che vive in assoluta [[libertà]] senza essere condizionato dalla società, dalla cultura e dalle tradizioni.
[[File:Yin yang.gif|thumb|Il [[Tao]], "l'eterna danza degli opposti", per Osho era un simbolo fondamentale.|148x148px]]
[[File:Yin yang.gif|thumb|Il [[Tao]], "l'eterna danza degli opposti", per Osho era un simbolo fondamentale.|185x185px]]
Osho non credeva all’esistenza di un Dio “persona”, come quello tramandatoci dalle grandi tradizioni religiose, bensì all’esistenza di una ''essenza divina'', un'energia allo stato puro, impersonale, eterna e creativa, in perenne espansione. Questa essenza divina – che possiamo chiamare Dio, [[Dharma]], [[Brahman]], [[Tao]], [[Logos]], Verità, Assoluto ecc. – non può essere dimostrata ma può essere sperimentata, poiché permea tutto ciò che esiste, è la vita stessa, “l’anima stessa dell’universo” che alberga anche dentro di noi, è la nostra più intima natura, e rientrare in connessione con essa costituisce l'esperienza suprema della beatitudine. Le divinità “personalizzate”, secondo Osho, non sono altro che proiezioni della mente umana, che ha bisogno di certezze, e sono state create dalle religioni per imporre la propria egemonia sull’essere umano. Altrettanto fasulla è l’esistenza del [[demonio]], controparte malevola del divino inventata dalle organizzazioni religiose per sostenere le proprie tesi: il male inteso come entità divina non esiste, è soltanto “assenza di luce”, di amore e consapevolezza.<ref>Osho, ''La Bibbia di Rajneesh'' Cap. 3</ref>
{{citazione|È arrivato il momento di mettere al rogo tutte le vecchie religioni ormai logore e di lasciar emergere un nuovo concetto di religiosità che affermi la vita, una religione basata sull'amore non sulle leggi, una religione della natura non della disciplina, una religione della totalità non della perfezione, una religione del sentire non del pensare. Il cuore dovrebbe essere il capo, allora tutto si sistemerebbe spontaneamente. Se riesci a fidarti della natura, a poco a poco diventerai quieto, silenzioso, felice, gioioso, festoso, perché la natura è in festa. La natura ''è'' una festa.<ref>Osho, ''Il benessere emotivo'', Mondadori, Milano 2009</ref>}}
 
Il suo [[Critiche alla religione|dissenso]] era rivolto soprattutto verso le [[religioni abramitiche]] e "istituzionali". In un'intervista<ref>''CJOR Radio'', Vancouver, Canada, in ''The Last Testament, Vol. 2, Cap. 2''</ref> affermò che [[cristianesimo]], [[giudaismo]] e [[islam]]ismo fossero "solo sciocchezze"; mentre [[buddhismo]], [[taoismo]] e [[giainismo]] contenessero degli elementi validi, in quanto tutte e tre fondate sulla meditazione; l'[[induismo]], da parte sua, era "a metà strada tra i due gruppi". Auspicò, inoltre, la diffusione dello [[buddhismo Zen|Zen]] nel mondo.<ref>Osho, ''Una vertigine chiamata vita'', Milano, Mondadori, 2003</ref> Nell'ultima fase della sua vita, in una conferenza stampa mondiale, dichiarò sciolta la religione sorta intorno a lui, annullò l'uso dei colori rossi e del [[mālā]], perché per raggiungere "l'essenza più intima del proprio essere non occorre una professione di fede, io non sono un leader, non ho catechismi, non ho teologie. Tu non sei un seguace: è sufficiente essere amici".
===Matrimonio e famiglia===
Osho considerava il [[matrimonio]] un'istituzione contronatura poiché in contrasto con la libertà personale, “il valore supremo, non esiste nulla di più elevato della libertà”. La vita – spiega il mistico – è un continuo mutamento, e le persone dovrebbero incontrarsi e amarsi occasionalmente, quando entrano in sintonia, e poi separarsi quando questa sintonia svanisce. Forzare legalmente i rapporti affettivi è sbagliato e genera [[nevrosi]], perversioni psicologiche, repressioni e sensi di colpa.
[[File:Sigmund Freud LIFE.jpg|thumb|left|160px|Sigmund Freud.]]
La famiglia, inoltre, danneggia e condiziona negativamente la psiche del bambino inculcandogli pregiudizi, falsi valori e appartenenze sociali e religiose.<ref>Osho, ''The Last Testament, vol. 1, discorso # 15''</ref> In un’altra occasione affermò che l’amore è distrutto non tanto dal matrimonio, quanto invece dalla [[relazione di coppia]], che spesso nasce fra individui inconsapevoli del reale significato dell’amore e avulsi da una vera dimensione di intimità.<ref>Osho, ''Dal sesso all’eros cosmico''</ref> Osho rifiutò categoricamente di sposarsi, nonostante le insistenze e la disapprovazione dei suoi familiari.
 
Nell'autunno del 1989, pochi mesi prima di "abbandonare il corpo", dichiarò alla stampa che la sua gente doveva continuare a sviluppare qualità come l'amore, la consapevolezza, la festa, la celebrazione e la gioia, che non sono monopolio di nessuno e "attorno alle quali non è possibile costruire alcuna chiesa", e che dovevano crescere come individui completamente indipendenti e liberi da norme stabilite da altri, conservando lo sguardo innocente dei bambini; "la via per fare tutto questo è scendere dentro di sé". Osho commentò le [[Sacre Scritture|sacre scritture]] delle grandi religioni mondiali, di cui forniva dotte interpretazioni personali. Le sue feroci posizioni contro le tradizioni spirituali gli attirarono l'ostilità del mondo religioso.<ref>Osho, ''From Ignorance to Innocence'', Cap. 11</ref>
===Ego, mente e psicoanalisi===
Osho sosteneva, in linea con le teorie buddhiste e il misticismo orientale, che la [[mente]] fosse la prima causa dell’infelicità umana, perché ha preso gradualmente il controllo dell’individuo distruggendone la vita. L’uomo – che in realtà è consapevolezza – ha fatto l’errore di identificarsi con la mente, invece di utilizzarla come semplice strumento al proprio servizio (essendo una parte del corpo fisico, “materia sottile”), e le ha così conferito un potere immenso e devastante. La mente, secondo Osho, è solo malattia e dovrebbe essere trascesa con la meditazione, che è appunto uno stato di non-mente, di puro essere. Precisò, tuttavia, che essa non deve essere considerata come un "nemico", ma utilizzata in modo accorto. L’[[ego]] è una falsa identità creata dalla mente e dal traffico incessante dei pensieri, e costituisce una barriera che separa l’essere umano dal divino. Osho, pur riconoscendo la rilevanza delle teorie di [[Freud]], ritiene la [[Psicoanalisi|psicologia moderna]] incapace di risolvere i problemi dell’uomo, poiché agisce comunque nell’ambito della mente, cercando di adattarla alle esigenze della società, e non considera invece la possibilità di oltrepassarla radicalmente. Anche i [[Sogno|sogni]], afferma Osho, sono meri prodotti dell’attività mentale come i pensieri, in una forma però più "primitiva", e dunque sono del tutto irrilevanti e inutili.<ref>Osho, ''Oltre La Psicologia''</ref>
 
===Sesso eDio amore===
Osho non credeva nell'esistenza di un Dio "persona", di un Dio-padre, come quello tramandatoci dalle grandi tradizioni religiose (tanto che da alcuni veniva considerato un [[ateo]]<ref>{{Cita web|autore=Osho |titolo=14.&nbsp;The Only Hope: The Enlightenment of Humanity |url=https://www.osho.com/osho-online-library/osho-talks/religion-being-atheism-3f1213a0-2d0?p=789176b1b3274ece433bab8494a34af1|urlmorto=|opera=From Personality to Individuality|editore=Osho.com}}</ref><ref>{{Cita web|pubblicazione=[[The Washington Post]]|data=30 aprile 2014|titolo=Commentary: Chanting 'Osho' and letting go|url=https://www.washingtonpost.com/national/religion/commentary-chanting-osho-and-letting-go/2014/04/30/46427bf8-d098-11e3-a714-be7e7f142085_story.html}}<!-- This is an opinion piece from the personal perspective of the author, which makes it non-authoritative unreliable personal commentary. It also does not say what this says that it says. It says he "rejected all institutionalized religion", not that he rejected all religion and was an anti-religious atheist. --></ref>), bensì nell'esistenza di una ''essenza divina'', un'energia allo stato puro, eterna e creativa, intelligente e multidimensionale, in perenne espansione. Questa qualità divina – che possiamo chiamare Dio, [[Dharma]], [[Brahman]], [[Tao]], Verità, Assoluto ecc. – non può essere dimostrata ma può essere sperimentata, poiché permea tutto ciò che esiste, è “l'anima stessa dell'universo” e la nostra più intima natura, e rientrare in connessione con essa costituisce l'esperienza suprema della beatitudine. Detta coscienza universale non è caotica, ma è un cosmo con un suo destino e un significato ben precisi: la realizzazione dell'estasi.<ref>Osho, ''Ecstasy: The Forgotten Language'', Cap. 8</ref>
Il sesso, per Osho, è l’energia primaria e fondamentale dell’essere umano, ha una natura divina. Le religioni storiche lo hanno sempre condannato e represso causando danni incalcolabili all’umanità. Il sesso resta tuttavia una pura funzione biologica e arriva un momento in cui dev’essere trasceso. In un’intervista al giornalista [[Enzo Biagi]], Osho affermò che
{{quote|tutti gli animali sono esseri sessuali, solo l'uomo ha il privilegio di avere qualcosa di più elevato: non il semplice incontro di due corpi, ma l'incontro di due anime, e questo è l'amore. L'amore può contenere in sé il sesso, il sesso non può inglobare in sé l'amore. Il sesso è una cosa minuscola, l'amore è vasto e tremendo, può esistere anche senza il sesso. Un rapporto d'amore non deve necessariamente implicare il sesso. Anzi, per esperienza posso dire che più ci si eleva oltre il sesso e più si inizia a gioire di una comunione spirituale con un amico, una donna, un uomo. Da quello stato di comunione il sesso sembra così distante, così vittima della biologia, se confrontato con la libertà che dà l'amore, con la crescita e l'espandersi che continua ad avere, che è possibile non desiderare più di scendere nelle valli oscure della sessualità. Ma io non impongo limiti di nessun tipo. Dico semplicemente che quando l'amore cresce in profondità, il sesso impallidisce. E quando l'amore raggiunge la sua estrema fioritura, il sesso scompare. Diventa una cosa infantile.<ref>Intervista con Enzo Biagi, tratta dalla serie ''Light on the Path'', rilasciata il 12 gennaio 1986 a Katmandu, Nepal</ref>}}
 
{{citazione|L'uomo ha vissuto nella paura, è ora di finirla! L'umanità ha bisogno di un'alba nuova, di una visione totalmente nuova. Non esiste altro Dio all'infuori della ''fragranza dell'amore''. Ma questa fragranza può nascere solo in profonda meditazione, non nella preghiera. La preghiera puzza di paura. […] Puoi accantonare il nome "Dio", non perderai nulla: lascia che l'amore sia il tuo Dio. Ma dovrai liberarti dai preti. Dovrai liberarti dalle tue cosiddette religioni, dalle chiese, dai templi, dai rituali, dalle scritture. Esiste un pattume enorme di cui ti devi liberare.<ref name=perfetta>Osho, ''Una perfetta imperfezione. Ama ciò che sei'', Cairo Publishing, 2007</ref><ref>Osho, ''Una risata vi risveglierà'', Milano, Feltrinelli, 2010</ref>}}
L'[[amore]], dunque, è la vera trasformazione dell'energia sessuale, ma accade solo quando il sesso viene accettato e vissuto come una cosa naturale e non ripudiato. Più ci si eleva spiritualmente, più la sessualità diminuisce: alla fine vi è un culmine in cui questa energia fluisce verso l’alto diventando compassione e amore. Secondo Osho, il sesso è il livello energetico più basso, il divino è il livello più alto. In un profondo stato di consapevolezza, di presenza totale e amore, è possibile trasformare la sessualità in un’esperienza di meditazione e beatitudine. L'amore infatti è la sostanza intima dell'universo, della vita, è Dio stesso, e abbandonarsi ad esso amando incondizionatamente diviene un'esperienza estatica. Per Osho, l’amore reale è proprio ''essere l’amore'', non è una relazione, è uno stato dell’essere, ed è il più alto picco della consapevolezza, e viene chiamato “lo stato del risveglio” o “lo stato di illuminazione” (ossia quello di un Gautama il Buddha): tu sei pieno, straripante d’amore e non puoi che condividerlo con chiunque: l'essenziale – sosteneva – è ''dare amore'' sempre e comunque, "come un imperatore", senza preoccuparsi che quell'amore venga ricambiato (l'esistenza ti ricompenserà lautamente), e non invece reclamare amore "come un mendicante". L’amore è una condizione del proprio essere, non una relazione, e sorge in uno stato di assoluta libertà e solitudine estatica. Amare significa dare senza alcun desiderio di contraccambio, di restituzione, senza condizioni, senza nessun tipo di pretesa, anzi, provando un senso si riconoscenza per chi ha accettato il tuo amore. Vi sono persone amorevoli e vi sono persone non amorevoli: le persone non amorevoli fingono di essere amorevoli attraverso la relazione; le persone amorevoli non hanno bisogno di avere una relazione; è sufficiente l'amore di cui sono colme. La relazione sentimentale è una reciproca illusione con cui si cerca di dare un senso alla propria vita; maturare l'intima consapevolezza di essere tutt'uno con l'esistenza fa invece sorgere l'amore assoluto come stato d'animo, come ''devozione''. Nel semplice innamoramento si resta infantili; andando oltre, si matura. Osho fece anche una serie di riflessioni sul rapporto di coppia e venne sprezzantemente definito il "guru del sesso" dalla stampa internazionale dopo che i suoi discorsi scandalizzarono la società conservatrice.<ref>Osho, ''Dal sesso all’eros cosmico''</ref>
====Le tre dimensioni dell'amore====
Per Osho, la relazione d'amore può avere tre dimensioni. Una è la ''dipendenza'', nella quale vive la maggioranza della gente. La moglie dipende dal marito, il marito dipende dalla moglie: si sfruttano e si dominano a vicenda, si possiedono a vicenda e riducono l’altro ad una merce. Questo è ciò che accade nel mondo nel 99% dei casi. Ecco perché l’amore, che dovrebbe aprire le porte del paradiso, apre soltanto le porte dell’inferno.
 
Le divinità individuali, secondo Osho, non sono altro che proiezioni della mente umana, frutto di una visione "primitiva" del [[sacro]], e sono state accreditate dalle religioni per imporre la propria egemonia sull'essere umano. Altrettanto fasulla è l'esistenza del [[demonio]], controparte malevola del divino, riconosciuta dalle organizzazioni religiose per sostenere le proprie tesi: il male inteso come entità divina non esiste, è soltanto "assenza di luce", di amore e consapevolezza;<ref>Osho, ''La Bibbia di Rajneesh'' Cap. 3</ref> "è la tua mente che continua a tentarti, a ingannarti e a crearti sempre nuove illusioni";<ref>Osho, ''The Dhammapada: The Way of the Buddha''</ref> "non esiste alcun Dio né alcun diavolo: esiste solo l'[[Uno (filosofia)|Uno]]".<ref>Osho, ''Unio Mystica'', Vol. 1, 1980</ref>
La seconda è l’''indipendenza''. Questo accade una volta ogni tanto. Ma anche questa possibilità porta infelicità, perché il conflitto è costante. Nessun accordo è possibile: entrambi sono assolutamente indipendenti e nessuno dei due è pronto a scendere a compromessi. Ognuno dà libertà all’altro, ma essa è più simile all’indifferenza che alla libertà. Entrambi vivono nei propri spazi e il loro rapporto sembra solo superficiale. Entrambi hanno paura di penetrare la profondità dell’altro, perché entrambi sono più attaccati alla propria libertà che non all’amore.
 
=== Matrimonio e famiglia ===
La terza possibilità è l’''interdipendenza''. Accade assai raramente, ma ogni volta che accade una parte di paradiso cade sulla terra. Accade tra due persone né dipendenti né indipendenti, ma in profonda sincronia tra loro, come se respirassero uno per l’altra, un’anima in due corpi. Ogni volta che accade, accade l’amore. Solo in questo caso è amore.
Osho considerava il [[matrimonio]] un'istituzione contronatura poiché in contrasto con la libertà personale, “il valore supremo, non esiste nulla di più elevato della libertà”. La vita – spiega il mistico – è un continuo mutamento, e le persone dovrebbero incontrarsi e amarsi quando le proprie energie collimano, e poi separarsi quando tale sintonia svanisce. Forzare legalmente i rapporti affettivi è sbagliato e genera [[nevrosi]], perversioni psicologiche, repressioni e [[sensi di colpa]]. La famiglia, inoltre, danneggia e condiziona negativamente la psiche del bambino inculcandogli pregiudizi, falsi valori e appartenenze sociali e religiose.<ref>Osho, ''The Last Testament, vol. 1, discorso # 15''</ref>
[[File:Sigmund Freud LIFE.jpg|thumb|left|upright=0.7|[[Sigmund Freud]].]]
In un'altra occasione affermò che l'amore è distrutto non tanto dal matrimonio, quanto invece dalla [[relazione di coppia]], che spesso nasce fra individui inconsapevoli del reale significato dell'amore e avulsi da un'autentica dimensione di intimità.<ref name=autogenerato2>Osho, ''Dal sesso all'eros cosmico'', Bompiani,
Milano 2013</ref> In alcuni discorsi fu più indulgente con la famiglia, sottolineando come un "matrimonio felice" e un contesto famigliare sano possano avvicinare l'individuo al divino.<ref name=osho_lungo>Osho, ''Il lungo, il corto, il nulla'', Mondadori, Milano 2009</ref> Osho rifiutò categoricamente di sposarsi, nonostante le insistenze e la disapprovazione dei suoi familiari.
 
=== Ego, mente e psicoanalisi ===
====L'amore come devozione====
Osho sosteneva, in linea con le teorie buddhiste e il misticismo orientale, che la [[mente]] fosse la prima causa dell'infelicità umana, perché ha preso gradualmente il controllo dell'individuo distruggendone la vita. L'uomo – che in realtà è pura consapevolezza – ha fatto l'errore di identificarsi con la mente diventandone schiavo, invece di avvalersene come utile strumento al proprio servizio (essendo parte del corpo fisico, cosiddetta “materia sottile”), e le ha così conferito un potere abnorme. La mente, secondo Osho, dovrebbe essere trascesa con la meditazione, che è appunto uno stato di non-mente, di puro essere. Precisò, nondimeno, che essa non deve essere considerata come un "nemico" ma utilizzata in modo accorto.
Osho sostiene che l'ego è la causa di tutte le follie, è "malattia", e si può dissolvere in un solo modo: quando l'amato diventa talmente importante che tu lentamente ti dissolvi e scompari in esso. In questo caso sei disposto a morire – e anche a vivere – per lui (o per lei), perché è diventato il senso della tua vita. Nei momenti più elevati di questa comunione gli amanti possono avere bagliori di ''devozione'', perché l'amante scompare e l'amato diventa Dio. Nella devozione ci si arrende completamente all'altro (che può essere un amante, un maestro, una divinità, più o meno reali, più o meno degni, questo è irrilevante). Solo in amore è possibile avere intuizioni di libertà. Quando ami, infatti, acquisisci "un'invisibile libertà": agli occhi degli altri potresti apparire uno schiavo, – si può apparire vicendevolmente schiavi, – ma in realtà si spalanca per entrambi un cielo di libertà sconfinata in cui dissolversi, che dona consapevolezza. Al contrario, è possibile essere fisicamente liberi ma trovarsi in una prigione perché non si ha nessun cielo in cui volare. L'amore è libertà, e quando diventa devozione, resa totale, è libertà assoluta. Lo stare insieme sarà ricco solo se le persone non sono dipendenti l'una dall'altra, non sono possessive ma capaci innanzitutto di vivere in un beato stato di solitudine. Altrimenti – come spesso accade – sarà una schiavitù, un reciproco inganno, un legame che nasce dall'incapacità di stare soli.<ref>Osho, ''I segreti della trasformazione'', Bompiani 1998</ref>
 
L'[[Io (psicologia)|ego]] è una falsa identità creata dalla mente e dal traffico incessante dei pensieri, e costituisce una barriera che separa l'essere umano dal divino. Osho, pur riconoscendo la rilevanza delle teorie di [[Freud]], ritiene la [[Psicoanalisi|psicologia moderna]] incapace di risolvere i problemi dell'uomo poiché agisce comunque nell'ambito della psiche, cercando di adattarla alle esigenze della società, e non considera invece la possibilità di oltrepassarla radicalmente. I [[Sogno|sogni]] sono, solitamente, meri prodotti dell'attività mentale (in una forma più elementare dei pensieri) e come tali trascurabili.<ref>Osho, ''Oltre La Psicologia'', Oshoba, Tradate (VA) 2000</ref> In un discorso, tuttavia, Osho affermò che prenderne nota e cercare di comprenderli può essere un proficuo esercizio di autopsicanalisi; alcuni sogni potrebbero addirittura “avere un valore iniziatico sulla via dell’evoluzione della coscienza e non provenire dall’inconscio”.<ref>Osho, ''The Osho Upanishad'', Rebel Publishing House Pvt. Ltd., India 2001, cap. 34</ref>
===Amicizia===
[[File:Osho house.jpg|thumb|263x263px|Casa di Osho nella comune americana in Oregon.]]
Per Osho, l’[[amicizia]] è una relazione più profonda e nobile della relazione d’amore, perché è amore allo stato puro: incondizionato, disinteressato, non possessivo e senza pretese. L'amore, infatti, non deve obbligatoriamente avere qualcosa a che fare con la [[sessualità]]. La sessualità può far parte dell'amore o può anche non farne parte. Se non è presente, nasce l’amicizia, che, di fatto, è il vero amore. Tuttavia l’amore privo di sessualità al giorno d’oggi è ormai inesistente, la gente conosce solo il tipo d’amore sessuale, che in sostanza è uno sfruttamento reciproco. Osho afferma, inoltre, che oggi l’amicizia viene spesso concepita “in termini biologici oppure in termini economici o sociologici – in termini di semplice conoscenza”. Se invece si è reali, autentici e assolutamente consapevoli del proprio essere, nasce l’''amichevolezza'', che è molto più vasta e profonda della semplice amicizia, perché è amore assoluto, in tutta la sua purezza.<ref>Osho, ''Satyam Shivam Sundram Cap. 10''</ref>
 
===Celebrazione Amore e risatasessualità ===
Il sesso, per Osho, è manifestazione di un'energia primaria e fondamentale nell'essere umano, che ha natura divina. Le religioni storiche lo hanno sempre condannato e represso causando danni smisurati all'umanità. La sessualità assolve tuttavia una pura funzione biologica e arriva il momento in cui dev'essere trascesa. In un'intervista al giornalista [[Enzo Biagi]],<ref name=biagi/> Osho affermò che
Osho esaltava una continua e gioiosa celebrazione dell’esistenza, perché tutto è sacro e pulsa di vita, ogni aspetto del creato: dal livello più basso a quello più alto, dal corpo all’anima, dal fisico allo spirituale, dal sesso al ''[[samadhi]]''; tutto è divino. Dunque, l’uomo deve “gioire nell’essere”, nel momento presente, deve danzare, cantare, celebrare, amare – deve ''essere'' amore – perché è parte di un universo infinito ed eterno, perennemente in festa. Secondo Osho, l’uomo è l’essere vivente più infelice e represso del pianeta perché ha smarrito la sua stessa natura, quella gioiosa armonia che invece anima tutte le altre forme di vita. L’amore, la beatitudine, la pace interiore e la gioia dovrebbero essere una qualità del proprio essere, traboccare estaticamente fino a generare un campo energetico di amore (''buddhafield'') che si irradia tutt’attorno. Osho sottolineò la bellezza e i benefici della risata, in opposizione alla serietà, che è un cancro dell’anima e soffoca la vita. Secondo Osho, la risata è la vera essenza della religiosità. La serietà invece non è mai religiosa, è il frutto dell'ego e parte della sua malattia.<ref>Osho, ''I Celebrate Myself: God Is No Where, Life Is Now Here, Talk #4''</ref>
{{citazione|tutti gli animali sono esseri sessuali, solo l'uomo ha il privilegio di avere qualcosa di più elevato: non il semplice incontro di due corpi, ma l'incontro di due anime, e questo è l'amore. L'amore può contenere in sé il sesso, il sesso non può inglobare in sé l'amore. Il sesso è una cosa minuscola, l'amore è vasto e tremendo, può esistere anche senza il sesso. Un rapporto d'amore non deve necessariamente implicare il sesso. Anzi, per esperienza posso dire che più ci si eleva oltre il sesso e più si inizia a gioire di una comunione spirituale con un amico, una donna, un uomo. Da quello stato di comunione il sesso sembra così distante, così vittima della biologia, se confrontato con la libertà che dà l'amore, con la crescita e l'espandersi che continua ad avere, che è possibile non desiderare più di scendere nelle valli oscure della sessualità. Ma io non impongo limiti di nessun tipo. Dico semplicemente che quando l'amore cresce in profondità, il sesso impallidisce. E quando l'amore raggiunge la sua estrema fioritura, il sesso scompare. Diventa una cosa infantile.}}
 
L'[[amore]], dunque, è la vera trasmutazione dell'energia sessuale, ma accade solo quando il sesso viene accettato e vissuto in maniera naturale e non ripudiato. Osho afferma, in accordo con la [[Tantra|visione tantrica]], che in un profondo stato di meditazione e amore è possibile trasformare il sesso in un'[[Estasi|esperienza estatica]], entrando in una dimensione di unità e [[samādhi]]. Il sesso è il livello energetico più basso, il divino è quello più alto. Più ci si eleva spiritualmente, più la sessualità diminuisce: alla fine vi è un culmine in cui questa energia fluisce verso l'apice diventando [[Compassione (buddhismo)|compassione]]. L'amore è la sostanza intima dell'universo, "l'uomo che non ha sviluppato la capacità di amare vive in un suo inferno privato, un uomo colmo di amore è in paradiso".<ref name=theshort>Osho, ''The Long, the Short and the All'', discorso #6</ref>
===Scienza===
Osho era totalmente favorevole al progresso della [[scienza]] e alla [[tecnologia]], che peraltro hanno avuto il merito di liberare l’uomo dai millenari “credo” religiosi e dalle superstizioni spingendolo verso una reale religiosità e “consapevolezza”. L’Oriente, secondo Osho, ha trascurato la ricerca scientifica, a favore di quella spirituale, producendo miseria e arretratezza. In Occidente, al contrario, il progresso scientifico non è andato di pari passo a una scienza della trasformazione interiore, e ha così creato una società troppo sbilanciata verso il materialismo e spiritualmente malata. In realtà, – spiega Osho – non esiste alcun conflitto tra scienza e religione, tra corpo e anima, e negli ultimi decenni si è infatti assistito a una compenetrazione dei due mondi, consapevoli del loro errore e desiderosi di colmare le loro reciproche lacune: la civiltà che nascerà in futuro sarà una sintesi e un equilibrio di scienza e religione.<ref>Osho, ''Meditazione passo dopo passo''</ref> Osho sosteneva che attualmente la [[Medicina|scienza medica]], la [[fisiologia]] e la [[psicologia]] sono molto immature e “chiuse” poiché negano l’esistenza della dimensione interiore dell’uomo, della “consapevolezza”, hanno una visione limitata e operano solo in superficie.<ref>Osho, ''Tu sei il mondo''</ref> Affermò, infine, che il [[cristianesimo]] ha sempre lottato strenuamente contro il progresso scientifico perché temeva che esso potesse agire anche nella sfera psicologica e spirituale dell'uomo modificandone lo stato mentale attraverso apposite tecniche.<ref>Osho, ''Il libro dei segreti''</ref>
 
==== L'amore come realtà assoluta ====
===Morte===
Osho affermò che l’universo è formato dalla "sostanza chiamata amore" e che l'amore è l'unica realtà concreta dell'esistenza: "tutto il resto è solo illusione", non è altro che "un sogno rimuginato dalla mente"; invitò dunque i suoi discepoli a coltivare questo sentimento per potersi avvicinare al divino. Osho sottolineò la necessità, per l'essere umano, di una vera e propria "educazione all'amore" che gli consenta di vivere con totale gioia e pienezza. È fondamentale, sosteneva, dare amore sempre e comunque, "come un imperatore", senza preoccuparsi che quell'amore venga ricambiato (l'esistenza ti ricompenserà lautamente perché "più condividiamo più ci torna indietro"), e non reclamare amore "come un mendicante".<blockquote>"Le imperiose richieste d'amore non renderanno mai nessuno capace di perfezionare il suo amore. Coloro che insistono sull'amore non lo ricevono mai e questo fallimento, così scoraggiante per loro, li rende gradualmente incapaci di dare amore".<ref name="theshort" /></blockquote>
Per Osho la morte non esiste, è soltanto un inganno dei sensi, una “finzione”. La nostra consapevolezza è immortale, mai ha avuto inizio e mai finirà, in quanto parte di un Tutto altrettanto eterno e infinito. “La vita e la morte sono un unico fenomeno, – spiegò – in realtà non esiste nulla che si possa definire morte: la vita è eterna”. Dunque, è soltanto il corpo a consumarsi e perire, la nostra reale essenza invece è immortale e, dopo la morte fisica, si trasferisce semplicemente in un altro corpo, in un’altra dimensione; oppure, qualora si muoia in piena consapevolezza, come un ''buddha'', ci si libera dal ciclo di nascita e morte e si rimane radicati nel proprio essere, estaticamente fusi col Tutto. Secondo Osho, pertanto, bisogna accettare la morte gioiosamente, goderla nella sua pienezza, perché è il culmine della vita, è un “ricadere nella fonte dell’esistenza, in Dio” per poi ricominciare il viaggio. “La morte – spiegò – significa che tu fai l’amore con il divino, oppure che il divino fa l’amore con te. La morte è l’orgasmo cosmico, totale”. Osho affermò che l’uomo moderno, occidentale, è ossessionato dalla paura della morte perché non ha mai colto l’essenza della vita, e si espresse a favore dell’eutanasia.<ref>Osho, ''Morte: la grande finzione'', OM, 2009</ref>
 
==== L'amore come stato interiore ====
===Eutanasia===
Per Osho l'amore reale è proprio ''essere amore'', non è una relazione sentimentale, è uno stato dell'essere, il più alto picco della consapevolezza, che viene chiamato “lo stato del risveglio” o “lo stato di illuminazione” (ossia quello di un Gautama il Buddha): tu sei pieno, straripante d'amore e non puoi che condividerlo con chiunque. "L'amore non è qualcosa che puoi ottenere da qualcuno che non abbia raggiunto uno stato di estasi", per questo motivo la sofferenza è così diffusa: tutti chiedono di essere amati e fingono di amare; "ma non sei in grado di amare se non conosci la verità, se non hai avuto l'esperienza del divino". L'amore è una condizione del proprio essere e sorge in uno stato di solitudine estatica. Amare significa dare senza alcun desiderio di contraccambio, senza condizioni e nessun tipo di richiesta, anzi: provando un senso di riconoscenza per chi ha accettato il tuo amore.<ref>Osho, ''Tantra, amore e meditazione'', Mondadori, 2012</ref>
Osho era favorevole all'[[eutanasia]], qualora le condizioni fisiche non permettano più una vita piena e appagante. Sostenne che l'[[accanimento terapeutico]] produce un'alterazione degli equilibri naturali e che a chiunque dovrebbe essere riconosciuto il diritto di disporre della propria vita (che invece viene negato dalle leggi e dalle religioni). Gli ospedali dovrebbero avere appositi reparti per rendere la morte più comoda e piacevole. Affermò che l'eutanasia dovrebbe essere praticata anche nel caso di bambini affetti da gravi [[malformazione|malformazioni]] multiple, handicap sensoriali o grande [[ritardo mentale]], poiché la morte è preferibile a una vita di privazioni e sofferenza. Sottolineò inoltre l'opportunità del [[controllo delle nascite]] per evitare il fenomeno della [[sovrappopolazione]]; fu fautore della diagnosi preimpianto e della [[eugenetica|selezione genetica]] nell'ambito della [[procreazione assistita]]; e affermò la necessità di dotare le strutture ospedaliere di meditatori che possano assistere il moribondo.<ref>[http://www.osho.com/magazine/oshointro/VisionGoldenIndexDetails.cfm?Golden=birth Osho, ''The Greatest Challenge: The Golden Future'']</ref>
 
==== Il rapporto di coppia ====
===Ricchezza===
Osho definì la [[Coppia (sociologia)|relazione sentimentale]] "una reciproca illusione", una prigionia che nasce dal bisogno di essere amati e dall'incapacità di stare soli, e con essa si cerca di dare un senso alla propria vita; entrare in comunione con l'esistenza fa invece sorgere l'amore assoluto come stato interiore, che consente di donare amore senza pretendere nulla né sacrificare la propria e l'altrui libertà.<ref>Osho, ''The Book of Secrets'', capitolo #20</ref> In altri discorsi, affermò che la relazione può essere sana e armoniosa se non vi è possessività e dipendenza ma una profonda sintonia,<ref>Osho, ''The Book of Wisdom'', The Rebel Publishing House, 1993</ref> e che gli amanti spalancano orizzonti sconfinati in cui "l'ego si dissolve".<ref>Osho, ''The Book of Secrets'', Vol. 2, 1998</ref><ref>Osho, ''The Dhammapada: The Way of the Buddha'', Vol. 2, discorso #4</ref> Osho fece diverse riflessioni sul rapporto di coppia,<ref>Alcune di esse sono state pubblicate nella raccolta postuma ''Con te e senza di te'' ("Love, freedom, aloneness", 2001).</ref> dispensando all'occasione consigli e suggerimenti, e venne sprezzantemente definito il "guru del sesso" dalla stampa internazionale dopo che i suoi discorsi, favorevoli a un approccio più naturale alla sfera sessuale, scandalizzarono la società conservatrice.
[[File:1982 Osho driving.jpg|thumb|Osho con una delle sue Rolls-Royce.|213x213px]]
Egli sostenne che gli agi, la prosperità e il benessere materiale non sono un male, ma dedicarsi esclusivamente ad essi conduce l'uomo all'infelicità, perché solo la ricchezza interiore è fonte di beatitudine. La vera felicità non è data dal conseguimento dei "piaceri", bensì dalla realizzazione del sé, la cui natura è pura beatitudine.<ref>Osho, ''Il lungo, il corto, il nulla'', Mondadori, 2009</ref> Osho affermò che se si è profondamente radicati nel materialismo non è possibile elevarsi alla spiritualità. L’Oriente, secondo Osho, ha coltivato eccessivamente la dimensione spirituale, irrazionale ed emotiva, trascurando quella terrena. L’Occidente ha fatto l’esatto contrario, concentrandosi sulla razionalità e la materialità, e andando parimenti incontro al fallimento. Occorre, dunque, fondere e trascendere entrambe le visioni della realtà per giungere a una “coscienza umana globale”, propria di un nuovo genere di essere umano capace di godere sia dei piaceri terreni sia dell'estasi spirituale.<ref>''Viaggio nell’utopia'', documentario Rai, con intervista a Osho, di Giovanni Costa (1972)</ref>
 
=== Amicizia ===
Osho venne criticato per la sua collezione di 93 [[Rolls-Royce Silver Spur|Rolls-Royce]] (tutte modello "Silver Spur") che furono acquistate dai suoi discepoli durante il periodo della comune in Oregon, tanto da essere soprannominato il “Guru delle Rolls”. Egli dichiarò che le automobili non appartenessero a lui ma alla comune, e che fossero un atto d'amore della sua gente. Lo scrittore [[Tom Robbins]] descrisse quell'esercito di Rolls-Royce come "la parodia del [[consumismo]] più buffa mai realizzata".<ref>[http://www.cesnur.org/religioni_italia/g/giainismo_02.htm Osho su CESNUR]</ref><ref>Radha C. Luglio, ''Tantra. Un modo di vivere e di amare'', Tecniche Nuove, 2006</ref>
Per Osho, l'[[amicizia]] è una relazione più profonda e nobile della relazione d'amore, perché è amore allo stato puro: incondizionato, disinteressato e non possessivo. L'amore, infatti, non deve obbligatoriamente avere a che fare con la [[sessualità]]. La sessualità può far parte dell'amore o può anche non farne parte: se non è presente nasce l'amicizia che, di fatto, è il vero amore. Tuttavia l'amore privo di sessualità al giorno d'oggi è ormai inesistente, la gente conosce solo il tipo di amore sessuale, che in sostanza è uno sfruttamento reciproco. Osho afferma, inoltre, che oggi l'amicizia viene spesso concepita in senso "sociologico", "in termini di semplice conoscenza”. Se invece si è "reali, autentici e assolutamente consapevoli del proprio essere" nasce l{{'}}''amichevolezza'', che è una qualità interiore molto più vasta delle semplici relazioni d'amicizia, perché è uno stato di amore assoluto.<ref>Osho, ''Satyam Shivam Sundram Cap. 10''</ref>
 
===Felicità Celebrazione e risata ===
Osho esaltava una continua e gioiosa celebrazione dell'esistenza, perché ogni aspetto della vita è divino, da quello fisico a quello spirituale. L'uomo deve “gioire nell'essere”, celebrare ed amare, in quanto parte di un'esistenza perennemente in festa. Secondo Osho, l'uomo è l'essere vivente più infelice e represso del pianeta perché ha smarrito la sua stessa natura: quella gioiosa armonia che invece anima tutte le altre forme di vita. La pace interiore e la beatitudine dovrebbero essere una qualità del proprio essere, traboccare estaticamente fino a generare un campo energetico di amore (''buddhafield'').
La felicità è la condizione naturale dell’essere umano, ogni bambino nasce infatti gioioso e innocente. Sin dai primi anni di vita, tuttavia, l’individuo viene oppresso da un'infinità di regole, convenzioni e condizionamenti che ne soffocano gradualmente l’anima. Pertanto subentrano ansia, infelicità e disperazione. Inoltre, l’umanità è profondamente infelice perché la condizione di felicità è legata all’ego che, con i suoi desideri, obiettivi e sogni da realizzare, non fa altro che generare insoddisfazione e infelicità. Dunque, per raggiungere un reale stato di estasi occorre rinunciare a tale genere di felicità legata all’ego per ritrovare, attraverso una profonda comprensione, la gioia che ci appartiene per diritto di nascita, – quella indipendente dai comportamenti altrui e dai propri desideri, – che è possibile vivere solo se si realizza uno stato di ''consapevolezza''. E questo avviene mediante una graduale trasformazione interiore, la quale fa sì che gli accadimenti esterni e i meccanismi mentali ci influenzino sempre di meno. La vera beatitudine è quella indipendente da circostanze esterne, quella che nasce da uno stato di libertà totale e incondizionata. Osho puntualizza, infine, che la meditazione può rendere l’uomo più equilibrato, rilassato e “radicato in se stesso”, ma non sempre può renderlo felice se quella pace raggiunta non si accompagna ad una ''danza dell'anima'', ad una beatitudine straripante; oppure se non si rimuovono le cause primarie dell'infelicità (ad esempio quando si vive una vita “repressa” e non si segue la propria reale vocazione). Pertanto, la felicità non arriva quando sei meditativo; è la meditazione che arriva quando sei felice, ossia quando attui “un cambiamento drastico nel tuo modo di vivere”.<ref>Osho, ''La verità che cura'', Mondadori 2008</ref>
 
Osho sottolineò la bellezza e i benefici della [[risata]], in opposizione alla serietà, che è "un cancro dell'anima" e soffoca la vita. Secondo Osho la risata è la vera essenza della religiosità, perché "la vita va presa come uno scherzo cosmico". La serietà invece non è mai religiosa, è frutto dell'ego e parte della sua malattia.<ref>Osho, ''I Celebrate Myself: God Is No Where, Life Is Now Here, Talk #4''</ref> <blockquote>"È un peccato che nessuna religione al mondo abbia accettato il senso dell'[[umorismo]] come una delle qualità fondamentali dell'uomo religioso. Voglio che comprendiate che il senso dell'umorismo, la giocosità, dovrebbe essere una qualità di base. Non prendete le cose troppo sul serio".<ref>Osho, ''The Sword and the Lotus'', Rebel, 1989</ref></blockquote>
===Società, politica e rivoluzione===
Osho considerava le rivoluzioni politiche e sociali del tutto inutili e sterili, e destinate al fallimento, poiché una società può cambiare unicamente se cambiano gli individui che la compongono, e questo può accadere solo mediante una “rivoluzione interiore”, spirituale. Se milioni di individui cambiano se stessi, la società cambierà di conseguenza, e non viceversa; non serve a nulla cambiare i governi e la struttura economica (Osho portò come esempio la [[rivoluzione russa]] del 1917 o la liberazione indiana dal [[colonialismo]] inglese, che non mutarono di fatto lo ''status quo''). La mentalità del rivoluzionario, infatti, è distruttiva: conosce solo i metodi per annientare, non conosce i metodi per creare. La vera rivoluzione, invece, è quella interiore, è quella del “ribelle”, e necessita di creatività, di amore, e non di odio, per questo è più difficile da realizzare di quella esteriore. Osho condannò ''in toto'' il [[Politica|mondo politico]], sostenendo che fosse composto da individui avidi, animati solo dalla brama di potere: non è il potere politico che rende avide le persone, – spiegò – ma è l’avidità già presente in determinati individui a manifestarsi attraverso la carriera politica. Affermò inoltre che i politici hanno il potere politico, i preti quello religioso: il politico protegge il prete e il prete benedice il politico; in questo gioco le masse vengono sfruttate da entrambi. Osho, infine, criticò aspramente l’operato di alcune note figure spirituali e politiche, quali [[Madre Teresa di Calcutta]], [[Giovanni Paolo II]], [[Gandhi]] e [[Adolf Hitler]].<ref>Osho, ''The Last Testament'', Vol. I, Cap. 4</ref><ref>Osho, ''La Bibbia di Rajneesh'', Bompiani, 2001</ref>
 
===Droga Scienza ===
Osho era totalmente favorevole al progresso della [[scienza]] e alla [[tecnologia]], che peraltro hanno avuto il merito di liberare l'uomo dai millenari "credo" religiosi e dalle superstizioni spingendolo, grazie al [[benessere]] generato, verso una reale spiritualità. L'Oriente, secondo Osho, ha trascurato la ricerca scientifica a favore di quella spirituale, producendo miseria e arretratezza. In Occidente, al contrario, il progresso scientifico non è andato di pari passo con una scienza della trasformazione interiore, e ha così creato una società troppo sbilanciata verso il materialismo e spiritualmente malata. In realtà, – spiega Osho – non esiste alcun conflitto tra scienza e religione, tra corpo e anima, e nella seconda metà del [[Novecento]] si è infatti assistito a una compenetrazione dei due mondi, tesa a colmare le reciproche lacune: la civiltà che nascerà in futuro sarà una sintesi e un equilibrio di scienza e religione.<ref>Osho, ''Meditazione passo dopo passo'', De Agostini, Milano 2015</ref>
Le [[Droga|droghe]], per Osho, creano uno stato di benessere falso e illusorio alterando la chimica della mente, ottundono la sensibilità e possono distruggere la capacità di meditare, l’unica via che conduce ad un reale stato di beatitudine e pace assoluta. Tuttavia, secondo Osho, chi è solo in cerca di [[Relax|rilassamento]] e sollievo temporaneo può fare uso di tali sostanze che, però, i governi, col supporto della scienza, dovrebbero provvedere a rendere innocue per l’organismo, come fossero semplici medicinali; limitarsi a proibirle, infatti, sarebbe inutile e controproducente. Chiunque dovrebbe poter sperimentare droghe sotto controllo medico, in tal modo verrebbe meno la loro attrattiva. L’uso di droghe resta comunque pericoloso, perché compromette la ricettività e le facoltà sottili dell’individuo che, solo se in stato di piena consapevolezza e lucida intelligenza, può intraprendere il cammino della crescita spirituale. Osho vietò nella sua comune dell'Oregon 'Rajneeshpuram' l'uso di sostanze stupefacenti, affermando che la "droga perfetta" fosse la meditazione.<ref>Osho, ''The last Testament vol 2 # 2''</ref><ref>Osho, ''This Is It cap. 8''</ref>
 
Osho sosteneva che la [[Medicina|scienza medica]], la [[fisiologia]] e la [[psicologia]] sono ancora immature e "chiuse" poiché negano l'esistenza della dimensione interiore dell'uomo, hanno una visione limitata e agiscono solo in superficie.<ref>Osho, ''Tu sei il mondo'', Giunti, Firenze 2011</ref> Apprezzò l'avvento dei computer e dei [[sistemi informatici]].<ref>Osho, ''Hari Om Tat Sat, discorso 24''</ref> Propose, infine, l'istituzione di una ''Accademia delle scienze'' internazionale, in cui gli scienziati siano svincolati dai poteri politici e aperti alla dimensione spirituale.<ref name=grande_sfida/>
===New Age===
La [[New Age]] è solo una moda transitoria destinata a scomparire, come gli altri fenomeni simili (ad esempio, il [[Hippy|movimento hippy]]), e non è in assolutamente in grado di trasformare gli individui. Osho dichiarò di non appartenere a nessun movimento ma, semplicemente, di far parte “dell’eterna evoluzione dell’umanità”. La ricerca della verità e dell'essere, infatti, non ha etichette, è “atemporale”, è un fenomeno immenso. Nella storia del mondo sono apparsi molti “illuminati” che hanno contribuito a migliorare l’umanità, e altri ne verranno. Si tratta di un processo che esiste da sempre, afferma Osho, è “il cuore stesso dell’evoluzione”.<ref>Osho, ''Socrates Poisoned Again After 25 Centuries. Cap. 11''</ref>
 
===Ebrei eMorte colonialismo===
Per Osho la morte non esiste, è soltanto un inganno dei sensi, una “finzione”. La nostra consapevolezza è immortale, mai ha avuto inizio e mai finirà, in quanto parte di un Tutto altrettanto eterno e infinito. “La vita e la morte sono un unico fenomeno, – spiegò – in realtà non esiste nulla che si possa definire morte: la vita è eterna”. Dunque, è soltanto il corpo a consumarsi e perire, la nostra reale essenza invece è immortale e, dopo la morte fisica, si trasferisce semplicemente in un altro corpo, in un'altra dimensione; oppure, qualora si muoia in piena consapevolezza, come un ''buddha'', ci si libera dal ciclo di nascita e morte e si rimane radicati nel proprio essere, estaticamente fusi col Tutto. Secondo Osho, pertanto, bisogna accettare la morte gioiosamente, goderla nella sua pienezza, perché è il culmine della vita, è un “ricadere nella fonte dell'esistenza, in Dio” per poi ricominciare il viaggio. “La morte – spiegò – significa che tu fai l'amore con il divino, oppure che il divino fa l'amore con te. La morte è l'orgasmo cosmico, totale”. Osho affermò che l'uomo moderno, occidentale, è ossessionato dalla paura della morte perché non ha mai colto l'essenza della vita, e si espresse a favore dell'eutanasia.<ref>Osho, ''Morte: la grande finzione'', OM, Quarto Inferiore (BO) 2009</ref>
Osho dichiarò di amare gli [[ebrei]] e di considerarli "uno dei popoli più belli e intelligenti che esistano al mondo", e definì se stesso "un vecchio ebreo". Le tante barzellette che circolano su di loro nascono proprio dal senso di frustrazione che ha la gente nei loro confronti e che la spingono a "vendicarsi" in tale maniera.<ref>Osho, La disciplina della trascendenza</ref> Affermò inoltre che la creazione dello
Stato di [[Israele]], da parte degli Stati Uniti e dell'Inghilterra, avrebbe sortito un effetto molto più distruttivo di ciò che ha compiuto [[Hitler]], e che sarebbe stato più logico trasferire il popolo ebreo in Oregon.<ref>Osho Times n. 76 VOL. 2 dell'11 novembre 2001, intervista di Osho a Tom Robbins</ref> In un discorso affermò che gli ebrei vivono [[ebreo che odia se stesso|un senso di colpa inconscio]] per il fatto di non aver seguito gli insegnamenti di [[Cristo]], e disse provocatoriamente che i soprusi che l'[[India]] dovette subire dal [[colonialismo britannico]] furono persino peggiori della [[Shoah|violenza contro gli ebrei]] da parte dei [[nazisti]], perché morire in una [[camera a gas]] comporta meno dolore che [[inedia|morire di fame]], e il fumo (riferimento ai [[forni crematori]]) ha perlomeno una valenza sacra in alcune tradizioni, che difatti praticano la [[cremazione]] per raggiungere la divinità.<ref>Osho, ''The Moustard Seed'', discourse 12</ref>
 
==== Eutanasia e controllo delle nascite ====
===Gesù===
Osho era favorevole all'[[eutanasia]], qualora le condizioni fisiche non permettano più una vita piena e appagante. Sostenne che l'[[accanimento terapeutico]] produce un'alterazione degli equilibri naturali e che a chiunque dovrebbe essere riconosciuto il diritto di disporre della propria vita (che invece viene negato dalle leggi e dalle religioni). Gli ospedali dovrebbero avere appositi reparti per rendere la morte più piacevole. Affermò che l'eutanasia dovrebbe essere praticata anche nel caso di bambini affetti da gravi [[malformazione|malformazioni]] multiple, handicap sensoriali o grande [[ritardo mentale]], poiché la morte è preferibile a una vita di privazioni e sofferenza. Riteneva inoltre opportuno il [[Politica demografica|controllo delle nascite]], l'uso dei contraccettivi e, nelle sue comuni, raccomandava la [[Sterilizzazione (medicina)|sterilizzazione]]. Fu fautore della diagnosi preimpianto e della [[eugenetica|selezione genetica]] nell'ambito della [[procreazione assistita]], e affermò la necessità di dotare le strutture ospedaliere di meditatori che possano assistere il moribondo.<ref>{{Cita web |url=http://www.osho.com/magazine/oshointro/VisionGoldenIndexDetails.cfm?Golden=birth |titolo=Osho, ''The Greatest Challenge: The Golden Future'' |accesso=18 maggio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131005011408/http://www.osho.com/magazine/oshointro/VisionGoldenIndexDetails.cfm?Golden=birth |dataarchivio=5 ottobre 2013 |urlmorto=sì }}</ref>
[[File:Cefalu Christus Pantokrator cropped.jpg|thumb|172x172px|Mosaico del [[Cristo Pantocratore]], Duomo di Cefalù.]]
Osho considerava [[Gesù Cristo]] un maestro illuminato – al pari di [[Buddha]], [[Maometto]], [[Ramakrishna]], [[Mahavira]] ecc. – e lo definì “un poeta dell’Assoluto” frainteso sia dai cristiani che dagli ebrei, e disprezzato da questi ultimi perché visse la sua vita da individuo libero, autentico, che riconosceva solo la sua autorità avulsa da ogni tradizione. Osho ritiene il [[cristianesimo]] una falsa religione, "la peggiore manifestazione religiosa di questo mondo", edificata attorno alla sua figura e ossessionata dal concetto della morte e della sofferenza, che ha causato danni enormi all'umanità, approfittando peraltro della povertà per convertire la gente. Gesù – spiega Osho – non fu mai un cristiano; infatti in aramaico (la lingua parlata da Gesù) non esiste la parola “cristo”, né esiste in ebraico: solo trecento anni dopo la sua morte, quando il Vangelo venne tradotto in greco, la parola “messia” venne resa con “cristo”. Secondo Osho, [[Mosè]] fu responsabile per aver inculcato nel suo popolo l’idea di un messia (lo stesso Gesù, suggestionato, finì per proclamarsi tale cercando seguaci); affermò inoltre che [[Giovanni il Battista]] fu un grande maestro e profeta rivoluzionario, e sostenne che anche [[San Francesco]] fosse un illuminato nonostante l’appartenenza al cristianesimo. Osho diede una sua personale interpretazione dei [[Vangeli]], della figura di Gesù e dei [[Vangelo di Tommaso|Vangeli apocrifi di San Tommaso]]. In alcuni discorsi usò toni più sarcastici parlando di Gesù e delle altre figure religiose storiche, in quanto simboli di "false" religioni costruite dall'uomo.<ref>Osho, Il miracolo più grande, Feltrinelli, 2010</ref><ref>Osho, Il Seme della Ribellione, ECIG, 1988</ref>
 
===Omosessualità Ricchezza ===
[[File:1982 Osho driving.jpg|thumb|Osho con una delle sue Rolls-Royce.]]
Osho dichiarò esplicitamente di non avere nulla contro l’omosessualità – “è la tua vita, devi decidere tu; chi sono io?”; fra i suoi discepoli, peraltro, c’erano molti omosessuali, e questo non fu mai un problema. L’omosessualità, secondo Osho, è uno sfogo sessuale del tutto equivalente all’eterosessualità, ed è uno dei quattro stadi dello sviluppo sessuale dell’uomo: il primo stadio è la masturbazione, il secondo stadio è l’omosessualità, il terzo stadio è l’eterosessualità, il quarto stadio è asessuale, è lo stadio del ''brahmacharya'', e solo quando si raggiunge il quarto stadio è possibile accedere al nucleo più intimo del proprio essere. I primi tre stadi, pertanto, vanno oltrepassati. In tal senso, dunque, l’omosessualità diventa un ostacolo alla piena crescita spirituale dell’uomo. Infatti, più si arriva a comprendere la donna e l’uomo esterni, maggiore sarà la comprensione dell’analoga polarità interiore: un uomo non è solo uomo, è uomo-donna, è nato da un uomo e da una donna, è metà e metà, e così anche la donna, e l’unione interiore suprema, l’alchimia interiore è possibile solo se si impara la via nel mondo esteriore. Osho puntualizzò che questa non è una condanna (“io non condanno nulla”) ma, costituendo il sesso una delle parti più essenziali del nostro essere e la nostra energia primaria, è fondamentale viverlo con estrema attenzione e consapevolezza.<ref>Osho, ''The Divine Melody, Talks on songs of Kabir''</ref> In diverse occasioni, dunque, fu indulgente con l'omosessualità, in altre fu più duro, ritenendola il frutto di repressione e condizionamenti negativi. Ribadì comunque la legittimità dei matrimoni tra persone dello stesso sesso.<ref>Osho, ''Osho on Homosexuality: Accept whosoever you are. No condemnation''</ref><ref>Osho, ''From Bondage to Freedom'', Discourse 16</ref><ref>Osho, ''I segreti del risveglio''</ref>
Gli agi, la prosperità e il benessere materiale non sono un male, anzi: spianano la strada alla ricerca spirituale dell'individuo; ma dedicarsi esclusivamente ad essi conduce l'uomo all'infelicità, perché solo la ricchezza interiore è fonte di beatitudine. La vera felicità non è data dal conseguimento dei "piaceri" bensì dalla realizzazione del sé, la cui natura, in quanto divina, è pura beatitudine.<ref name=osho_lungo/> Osho affermò che se si è profondamente radicati nel materialismo non è possibile elevarsi alla spiritualità.
 
L'Oriente, secondo Osho, ha coltivato eccessivamente la dimensione spirituale, irrazionale ed emotiva, trascurando quella terrena. L'Occidente ha fatto l'esatto contrario, concentrandosi sulla razionalità e la materialità, e andando parimenti incontro al fallimento. Occorre, dunque, fondere e trascendere entrambe le visioni della realtà per giungere a una “coscienza umana globale”, propria di un nuovo genere di essere umano capace di godere sia dei piaceri terreni sia dell'estasi spirituale.<ref>''Viaggio nell'utopia'', documentario Rai, con intervista a Osho, di Giovanni Costa (1972)</ref>
===Vegetarianismo===
Osho considerava immaturo e incivile uccidere gli animali per cibarsene, e nel suo ashram consentì solo l’introduzione di [[Cucina vegetariana|cibo vegetariano]]. Mangiare carne – spiegò – non è un impedimento alla meditazione e all’illuminazione, ma è “antiestetico”, poiché rivela carenza di poesia, di “senso del bello”, di sensibilità per la vita. Osho affermò di non credere nel [[vegetarianismo]] in quanto ideologia da professare, ma quale naturale conseguenza della meditazione e di una maturata sensibilità per l’esistenza, che porta l’individuo a ritenere inaccettabile e ripugnante l’uccisione di animali per nutrirsi. L’idea del vegetarianismo si fonda su un profondo rispetto per la vita, che ha una natura divina, e mangiare cibo vegetariano trasforma la chimica del corpo permettendo all’individuo di elevarsi spiritualmente.<ref>Osho, ''From Death to Deathlessness #32''</ref>
 
===Pena= capitaleLa edcollezione ergastolodi Rolls ====
Osho venne criticato per la sua collezione di 93 [[Rolls-Royce Silver Spur|Rolls-Royce]] (tutte modello "Silver Spur") accumulate durante il periodo della comune in Oregon, tanto da essere soprannominato il “Guru delle Rolls” (cosa non infrequente tra i maestri indiani che ebbero successo in Occidente, anche [[Maharishi Mahesh Yogi]] si spostava in Rolls-Royce). Interpellato a più riprese dalla stampa, lui dava risposte di volta in volta diverse, più o meno serie e più o meno provocatorie. L’ex sannyassin Subhuti Anand Waight affermò che si trattava fondamentalmente di “un espediente pubblicitario”, e che il loro acquisto era richiesto da Osho con lo scopo di infiammare l’opinione pubblica.<ref name=subhuti/> Lo scrittore [[Tom Robbins]] descrisse quell'esercito di Rolls-Royce come "la parodia del [[consumismo]] più buffa mai realizzata".<ref>[http://www.cesnur.org/religioni_italia/g/giainismo_02.htm Osho su CESNUR]</ref><ref>Radha C. Luglio, ''Tantra. Un modo di vivere e di amare'', Tecniche Nuove, 2006</ref>
Osho prese posizione contro la [[pena di morte]], definendola un crimine, e affermò anche che l'[[ergastolo]] era persino peggiore. Osho dichiarò che la pena di morte è “la prova degradante dell'inumanità dell'uomo verso gli altri uomini” e rivela che l'uomo sta continuando a vivere in una età di barbarie dove la civiltà e i valori umanitari sono ideali non ancora realizzati. Sostenne che la pena di morte è “un crimine perpetrato dalla società contro un singolo individuo indifeso”, come anche il carcere a vita, pena altrettanto incivile e inumana. In generale, Osho si oppose alla punizione come metodo rieducativo.<ref>[http://oshosearch.net/Convert/Articles_Osho/From_Darkness_to_Light/Osho-From-Darkness-to-Light-index.html Osho, From Darkness to Light, parte IV, domanda 1]</ref>
 
=== Felicità ===
== L'eredità spirituale di Osho e il successo editoriale ==
Osho afferma che l'individuo è totalmente [[Responsabilità|responsabile]] della situazione in cui si trova; ciò che accade nella sua vita non è mai dovuto a circostanze esterne, ma è sempre il risultato di scelte e pensieri personali, più o meno consapevoli; è il risultato della propria natura. Dunque, affinché possa avvenire un reale cambiamento, bisogna innanzitutto assumersi questa completa responsabilità: il mondo in cui viviamo è una nostra creazione, noi siamo la causa della nostra gioia, come della nostra sofferenza. Ciò che comunemente l'essere umano intende per "felicità" è una condizione relativa di entusiasmo dovuta a cause esterne; la felicità reale è invece uno stato di [[beatitudine]] (assoluto) che prescinde da qualsiasi causa.
[[File:Osho Audio Cassette Copyright.jpg|thumb|206x206px|[[Audiocassetta]] con i discorsi di Osho.]]
Le registrazioni originali delle parole di Osho sono conservate in un deposito segreto europeo altamente protetto e climaticamente isolato (si tratta di una struttura usata da compagnie hollywoodiane come la MGM per conservare gli originali delle loro produzioni cinematografiche). Le copie digitali sono sparse nei diversi continenti. L’archivio originale è di proprietà dell’[[Osho International Foundation]] (OIF), con sede in Svizzera. Nel 1994 si è proceduto, a Londra, alla [[rimasterizzazione]] digitale con uso di tecnologie che hanno permesso agli operatori di migliorarne la qualità. In seguito, varie serie complete sono state acquistate da gruppi di discepoli in tutto il mondo: attualmente vi sono 8 copie dell’intero archivio video digitale in circolazione nel mondo, nonché 12 archivi audio in inglese e 14 in hindi.
 
==== Felicità come stato naturale ====
Dalla morte di Osho (avvenuta nel 1990) la crescita delle vendite dei libri e delle cassette è aumentata in maniera esponenziale raggiungendo i due milioni e mezzo di copie vendute all’anno, i libri tradotti ammontano a 2000 tradotti in 50 lingue, e nel corso dell’anno esce un titolo nuovo ogni due giorni. Dal 1996 le sue opere solo in Italia hanno venduto 50mila copie, e dal 2001 le vendite in Italia superano le 200mila copie. Osho è l’autore più prolifico a livello mondiale con i suoi 600 titoli, i 7000 discorsi in formato audio e i 1700 discorsi in formato video; i suoi discorsi vengono pubblicati dai maggiori editori mondiali e da centinaia di altri editori minori. "Ho una totale fiducia nell’esistenza, – affermò il mistico indiano – se le mie parole contengono una qualche verità, mi sopravviveranno."<ref>''Osho Times'' n. 31, gennaio 1998 (VOL. IV n. 1)</ref>
L'uomo è infelice perché vive in stato "inconscio", non comprende la propria natura. Comprendere se stessi – "risvegliarsi" – significa essere naturalmente beati: la beatitudine, infatti, non è qualcosa che proviene dall'esterno, ma la propria ''consapevolezza'', la propria intima realtà divina "che riposa in se stessa".<ref>Osho, ''L'avventura della verità'', Feltrinelli 2008</ref> La felicità è la condizione naturale dell'essere umano: ogni bambino nasce gioioso e innocente (ed è questo stato di purezza, "pre-egoico", che la meditazione aiuta a recuperare). Sin dai primi anni di vita, tuttavia, l'individuo viene oppresso da una serie di regole, convenzioni e condizionamenti che ne soffocano gradualmente l'anima, e inizia inoltre ad emergere l{{'}}''[[Io (psicologia)|ego]]'', pertanto subentrano ansia, infelicità e disperazione.
 
==== Felicità ed ego ====
L'umanità è profondamente infelice perché la condizione di felicità è legata all'[[Io (psicologia)|ego]] che, con i suoi obiettivi e sogni da realizzare, non fa che generare insoddisfazione. Per raggiungere un reale stato di estasi occorre ritrovare la gioia che ci appartiene per diritto di nascita, ossia quella indipendente dai propri desideri e dai comportamenti altrui, che è possibile vivere solo se si realizza uno stato di "consapevolezza"; grazie a questa trasformazione interiore, infatti, i meccanismi mentali smettono di influenzarci. La vera beatitudine prescinde da circostanze esterne, nasce da uno stato di libertà totale e incondizionata. La mentalità occidentale, al contrario, dipende interamente dall'ambizione di soddisfare l'ego, che è solo una falsa identità.
 
==== Felicità come insicurezza ====
L'uomo deve imparare a vivere momento per momento, "pericolosamente", con totale gioia, intensità e fiducia nell'esistenza, in assoluto stato di insicurezza. Vivere e amare realmente significa infatti godere il momento senza cercare sicurezze, senza fare calcoli o progetti per il futuro, ma restando profondamente immersi nell'istante presente. Nulla è stabile nella vita, dunque occorre "fluire con la corrente". Una vita mutevole è meravigliosa, ricca e appagante; costruirsi un'armatura di sicurezze, invece, produce una sorta di "morte vivente" e genera infelicità. "Insicurezza è proprio il tessuto di cui è fatta la vita. Se non comprendi l'insicurezza non potrai mai capire la vita".<ref>Osho, ''Vivere nell'insicurezza'' (tratto dalla serie ''The New Dawn #6'')</ref>
 
==== Felicità e meditazione ====
Osho afferma che la meditazione – ossia quello stato di "puro esistere", di pura consapevolezza in assenza della mente – trasforma l'uomo in un "lago di energia" che attira il trascendente rendendolo colmo di beatitudine. Può accadere, tuttavia, che lo stato meditativo renda l'uomo più equilibrato e “radicato in se stesso” ma non felice se quella pace raggiunta non si accompagna ad una "danza dell'anima", ovvero se non si rimuovono le cause primarie dell'infelicità (ad esempio quando si vive una vita “repressa” e non si segue la propria natura). Pertanto, a volte, la felicità non arriva quando sei meditativo: è la meditazione che arriva quando sei felice, ovvero quando attui “un cambiamento drastico nel tuo modo di vivere”.<ref>Osho, ''La verità che cura'', Mondadori 2008</ref>
 
=== Zen ===
 
Osho condannò tutte le religioni organizzate bollandole come “immondizia” e considerandole nocive per l’essere umano. Manifestò apprezzamento solo per il Buddhismo, il Giainismo (non esentandole tuttavia da critiche), per il Taoismo, e una totale predilezione per lo [[Zen]], la tradizione spirituale “più evoluta”. Lo Zen, spiegò, nasce dall’incontro, avvenuto in Cina, fra il Buddhismo e il Taoismo di Lao-Tzu,<ref>Osho, ''Walking in Zen, Sitting in Zen'', discorso # 16</ref> e possiede un grande senso dell’umorismo, è festosità e spirito di celebrazione. Lo Zen, attraverso stratagemmi paradossali, consente di trascendere la mente e immergersi nel divino. Non è una filosofia, ma un modo di essere. Non insegna con le parole né con le scritture, ma “sfidandoci a un gioco in cui la sola risposta è un nuovo livello di consapevolezza”: la fusione con la pura ed eterna essenza della realtà.<ref>Osho, ''Zen: The Path of Paradox, Vol. 3'', discorso # 1</ref> Il ''Manifesto dello Zen'', del 1989, sarà l’ultima serie di discorsi di un Osho sempre più gravato dai problemi di salute, ed in essi il guru auspicò la diffusione dello Zen nel mondo “prima che l’umanità vada completamente a rotoli”.
 
=== Società, politica e rivoluzione ===
[[File:Gandhi smiling.jpg|thumb|Il [[Mahatma Gandhi]].|228x228px]]
Osho considerava le rivoluzioni politiche e sociali del tutto inutili e destinate al fallimento, poiché una società cambia solo se cambiano gli individui che la compongono, ossia in virtù di una “rivoluzione interiore”, spirituale. Se milioni di individui cambiano se stessi, la società si trasformerà di conseguenza, e non viceversa; non serve a nulla cambiare i governi e la struttura economica (Osho fece l'esempio della [[rivoluzione russa]] del 1917 e della liberazione indiana dal [[colonialismo]] inglese, che non mutarono di fatto lo ''status quo''). La mentalità del rivoluzionario, infatti, è distruttiva: conosce solo i metodi per annientare, non quelli per creare. La vera rivoluzione è quella interiore, è quella del “ribelle”, e necessita di creatività e di amore, non di odio, per questo è più difficile da realizzare.
 
Osho condannò ''in toto'' il [[Politica|mondo politico]], sostenendo che fosse composto da individui avidi, animati solo dalla brama di potere: non è il potere politico che rende avide le persone, – spiegò – ma è l'avidità già presente in determinati individui a manifestarsi attraverso la carriera politica. Affermò inoltre che il potere politico e quello clericale si aiutano a vicenda e sfruttano le masse. Osho criticò aspramente l'operato di alcune note figure spirituali e politiche, quali [[Madre Teresa di Calcutta]], [[Giovanni Paolo II]], [[Gandhi]], [[Morarji Desai]] e [[Adolf Hitler]].<ref>Osho, ''The Last Testament'', Vol. I, Cap. 4</ref><ref>Osho, ''La Bibbia di Rajneesh'', Bompiani, 2001</ref> Auspicò, infine, la scomparsa delle singole nazioni e l'istituzione di un unico governo mondiale.<ref name=grande_sfida/>
 
=== Gesù e il cristianesimo ===
[[File:Cefalu Christus Pantokrator cropped.jpg|thumb|Mosaico del [[Cristo Pantocratore]], Duomo di Cefalù]]
In alcuni discorsi Osho parlò di [[Gesù Cristo]] come di un maestro illuminato – al pari di [[Buddha]], [[Maometto]], [[Ramakrishna]], [[Mahavira]] ecc. – definendolo “un poeta dell'Assoluto”, frainteso dai cristiani e disprezzato dagli ebrei, per la sua scelta di vivere da individuo libero, che riconosceva solo la propria autorità avulsa da ogni tradizione. In altre occasioni, utilizzò invece toni più caustici a proposito di Gesù e delle altre figure religiose storiche, in quanto simboli di "false" religioni costruite dall'uomo,<ref>Osho, ''From Misery to Enlightenment #6''</ref> sostenendo di averle solo utilizzate come "pretesti" per esporre le sue verità.<ref>Osho, ''From the False to the Truth #23''</ref>
 
Osho ritiene il [[cristianesimo]] una falsa religione, "la peggiore manifestazione religiosa di questo mondo", edificata attorno alla figura di Cristo e ossessionata dall'idea del peccato, della morte e della sofferenza; essa ha causato danni enormi all'umanità, approfittando peraltro della povertà per convertire la gente. Gesù – spiega Osho – non fu mai un cristiano, infatti in [[aramaico]] (la lingua parlata da Gesù) non esiste la parola “cristo”, né esiste in ebraico: solo diversi anni dopo la sua morte, quando il Vangelo fu tradotto in greco, la parola “messia” venne resa con “cristo”.<ref>Osho, ''La bibbia di Rajneesh'', Bompiani 2001</ref>
 
Secondo Osho, [[Mosè]] fu responsabile per aver inculcato nel suo popolo l'idea di un messia (lo stesso Gesù, suggestionato, finì per proclamarsi tale cercando seguaci); affermò inoltre che [[Giovanni il Battista]] fu un grande maestro e profeta rivoluzionario, e sostenne che anche [[San Francesco]] fosse un illuminato nonostante l'appartenenza al cristianesimo. Osho, più in generale, criticò il concetto di "[[fede]]" che impedirebbe una reale ricerca spirituale da parte del singolo (sottolineando, al contrario, i benefici del "dubitare"), e fornì una sua personale interpretazione dei [[Vangeli]], della figura di Gesù e dei [[Vangelo di Tommaso|Vangeli apocrifi di San Tommaso]].
 
Osho dichiarò inoltre che Gesù non morì sulla croce (aderendo alla tesi del teologo tedesco [[Karl Friedrich Bahrdt]]) ma fu salvato dopo tre ore da [[Ponzio Pilato]] che aveva sottoscritto un accordo segreto con i [[Apostoli|discepoli]], e dopo essere stato accudito nella [[Santo sepolcro|falsa tomba]] dai soldati romani, emigrò in [[Kashmir]] dove visse fino a 120 anni, abbandonando l'idea di essere il messia: "si pensa che Gesù sia venuto in Kashmir perché era una [[Storia degli ebrei in India|terra ebraica in India]] - una [[Tribù perdute|tribù di ebrei]] viveva lì. Ci sono molte storie in Kashmir su Gesù, ma si deve andare lì per scoprirle. La crocifissione cambiò del tutto la mente di Gesù". La condanna sarebbe stata una parziale messinscena per placare i capi ebrei di [[Gerusalemme]].<ref>[https://it.allreadable.com/5ace6fOY Osho: Jesus never died on the cross]</ref> La sua tomba sarebbe il santuario di [[Roza Bal]], come affermato da [[Mirza Ghulam Ahmad]]. [[Roza Bal#Gesù e Yuzasaf, il santuario Roza Bal «la tomba di ‘Īs»|Questa credenza]] è diffusa nel movimento musulmano [[Ahmadiyya]].
 
=== Droghe ===
Le [[Droga|droghe]] creano uno stato di benessere falso e illusorio alterando la chimica della mente, ottundono la sensibilità e possono distruggere la capacità di meditare, l'unica via che conduce ad un reale stato di beatitudine. Tuttavia, secondo Osho, chi è in cerca di un sollievo temporaneo può fare uso di tali sostanze, che però i governi, col supporto della scienza, dovrebbero provvedere a rendere innocue per l'organismo, come fossero semplici medicinali; limitarsi a proibirle, infatti, è inutile e controproducente. Chiunque dovrebbe poter sperimentare droghe sotto controllo medico, in tal modo verrebbe meno la loro attrattiva.
 
L'uso di droghe resta comunque pericoloso, perché compromette la ricettività e le facoltà sottili dell'individuo che, solo se in stato di piena consapevolezza e lucida intelligenza, può intraprendere il cammino della crescita spirituale.<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=9PkjfMW3I0I Osho, ''The Last Testament, Vol.2 #2'']</ref> L'[[LSD]] può dare buone intuizioni ma va assunto solo in un corpo appositamente addestrato (come accade in alcune scuole tantra e yoga), altrimenti si diventerà schiavi di un organismo chimicamente alterato.<ref>Osho, ''Meditazione dinamica. L'arte dell'estasi interiore'', Edizioni Mediterranee, 1993</ref> Osho vietò nella sua comune dell'Oregon 'Rajneeshpuram' l'uso di sostanze stupefacenti, affermando che la "droga perfetta" fosse la meditazione.<ref>Osho, ''The last Testament vol 2 # 2''</ref><ref>Osho, ''This Is It cap. 8''</ref>
 
=== New Age ===
La [[New Age]] è solo una moda transitoria destinata a scomparire, come gli altri fenomeni simili (ad esempio, il [[Hippy|movimento hippy]]), e non è assolutamente in grado di trasformare gli individui. Osho dichiarò di non appartenere a nessun movimento ma, semplicemente, di far parte “dell'eterna evoluzione dell'umanità”. La ricerca della verità e dell'essere, infatti, non ha etichette, è “atemporale”, è un fenomeno immenso. Nella storia del mondo sono apparsi molti “illuminati” che hanno contribuito a migliorare l'umanità, e altri ne verranno. Si tratta di un processo che esiste da sempre, afferma Osho, è “il cuore stesso dell'evoluzione”.<ref>Osho, ''Socrates Poisoned Again After 25 Centuries. Cap. 11''</ref>
 
=== Pensiero positivo ===
 
Osho considerava la filosofia del “[[pensiero positivo]]” – che afferma l’opportunità di imporre alla mente uno stato di ottimismo – una tecnica ipocrita e dannosa, che si limita a dare speranza alla gente condizionandola con pensieri positivi e relegando quelli negativi nella sfera inconscia.<ref>Osho, ''The transmission of the lamp'', Longwood Academic, 2015</ref> Ottimismo e pessimismo, afferma Osho, sono due polarità dello stesso fenomeno, ovvero atteggiamenti mentali con direzioni opposte.<ref>Osho, ''The beloved vol. 2'', Rebel Publishing House, 2001</ref> L’unica via per vivere una reale trasformazione interiore non è né positiva né negativa, ma è quella della ''trascendenza'', ossia la realizzazione di una consapevolezza priva di scelte. Se si permane in questo stato meditativo, la vita comincerà a fiorire.<ref>Osho, ''The Dhammapada: The Way of the Buddha, Vol. 4'', discorso #2</ref>
 
=== Omosessualità ===
Osho si espresse in maniera contraddittoria sull'omosessualità. Da un lato affermò che l'omosessualità è un aspetto che fa parte della libertà dell'uomo ("è la tua vita, devi decidere tu; chi sono io?"),<ref name=divinemelody>Osho, ''The Divine Melody, Talks on songs of Kabir'', Chapter #4</ref> dunque non c'è nulla di sbagliato se due persone scelgono un certo tipo di relazione sessuale ("goditela! Dio ti ha fatto così"), non è un problema reale, "è un fatto che non dovrebbe interessare a nessuno".<ref name=perfetta/> Non bisogna "condannare né giudicare", anzi: il mondo omosessuale ha sempre espresso grande creatività<ref name=philosophia>Osho, ''Philosophia perennis Vol. I'', Genova, ECIG, 1986</ref> e ha contribuito a ridurre la sovrappopolazione.<ref name=perfetta/> Spiegò che i diversi orientamenti sessuali (etero, omo e bisessualità) appartengono, di fatto, a una dimensione "infantile" dell'essere umano<ref name=philosophia/> e vanno superati per giungere alla purezza del ''[[brahmacharya]]'' (la trascendenza del sesso), in cui si tocca il nucleo più intimo del proprio essere.<ref name=divinemelody/><ref>Osho, ''Quell'oscuro intervallo è l'amore'', Bussolengo, Demetra, 1996</ref>
 
In altre occasioni, Osho fu più aspro riguardo all'omosessualità ritenendola il frutto di repressione e condizionamenti negativi, e giungendo perfino a definirla "una perversione" e "una malattia" poiché vissuta da soggetti inconsapevoli dello "schema fondamentale dell'energia umana e del suo movimento".<ref>Osho, ''I segreti del risveglio'', Bompiani 2007</ref> In un discorso affermò che l'omosessualità fosse responsabile della diffusione dell'[[AIDS]],<ref>Osho, ''Hari Om Tat Sat. The Divine Sound That is the Truth'', Discorso 6</ref><ref>Osho, ''From Bondage to Freedom. Answers to the Seekers on the Path'', Capitolo 16</ref> in un altro citò alcuni ''report'' che confutavano detta tesi.<ref>Osho, ''From Misery to Enlightenment'', discorso #28</ref> A un giornalista dichiarò di essere "contrario all'omosessualità (maschile e femminile)" in quanto "innaturale", precisando però che ognuno ha il diritto di vivere la propria inclinazione sessuale come meglio crede.<ref>Fred Bruning, ''Newsday'', Long Island, New York, in ''The Last Testament, Vol. 1, Cap. 30''</ref> Queste posizioni hanno portato taluni a rilevare gli "evidenti limiti" di Osho riguardo alla questione omosessualità;<ref>Armando Jivan Sahi, ''L'indicibile di me stesso. Memorie in corso d'opera del Signor Nessuno'', Bologna, Minerva, 2014</ref> altri a sottolinearne invece la pertinace tendenza a contraddirsi e provocare per scardinare ogni "sistema di pensiero".<ref>[https://globalindiannetwork.com/osho-on-homosexuality/ ''Osho on homosexuality: controversial ideas you need to hear''], Global Indian Network, 18 maggio 2024</ref><ref>Osho, ''The Perfect Master, Vol 1'', capitolo 4</ref><ref>Osho, ''From Death to Deathlessness'', capitolo 12</ref>
 
=== Vegetarianismo ===
Osho considerava immaturo e incivile uccidere gli animali per cibarsene, e nel suo ashram consentì solo l'introduzione di [[Cucina vegetariana|cibo vegetariano]]. Mangiare carne o pesce – spiegò – non è un impedimento alla meditazione e all'illuminazione, ma è “antiestetico”, poiché rivela carenza di poesia, di “senso del bello”, di riguardo per la vita. Osho affermò di non credere nel [[vegetarianismo]] in quanto ideologia, ma quale naturale conseguenza della meditazione e di una maturata sensibilità per l'esistenza, che porta l'individuo a ritenere inaccettabile e ripugnante uccidere gli animali per nutrirsi. L'idea del vegetarianismo si fonda su un profondo rispetto per la vita, che ha una natura divina, e mangiare cibo vegetariano trasforma la chimica del corpo permettendo all'individuo di elevarsi spiritualmente.<ref>Osho, ''From Death to Deathlessness #32''</ref>
 
=== Pena capitale ed ergastolo ===
Osho prese posizione contro la [[pena di morte]], definendola un crimine, e affermò anche che l'[[ergastolo]] era persino peggiore. Osho dichiarò che la pena di morte è “la prova degradante della disumanità dell'uomo verso gli altri uomini” e rivela che l'uomo sta continuando a vivere in una età di barbarie dove la civiltà e i valori umanitari sono ideali non ancora realizzati. Sostenne che la pena di morte è “un crimine perpetrato dalla società contro un singolo individuo indifeso”, come anche il carcere a vita, pena altrettanto incivile e inumana. In generale, Osho si oppose alla punizione come metodo rieducativo.<ref>[http://oshosearch.net/Convert/Articles_Osho/From_Darkness_to_Light/Osho-From-Darkness-to-Light-index.html Osho, From Darkness to Light, parte IV, domanda 1]</ref>
 
== Critiche e controversie ==
Osho è generalmente considerato uno dei leader spirituali più controversi apparsi in India nel corso del XX secolo.<ref name=mehta/><ref name=chrys>George D. Chryssides, ''Exploring New Religions'', Cassell, 1999</ref> Il suo messaggio di liberazione sessuale, emozionale, spirituale e istituzionale e il piacere che provava nel provocare e offendere gli assicurò una vita costellata di polemiche.<ref name=fox/> Osho era conosciuto come il "guru del sesso" in India e il "guru delle Rolls-Royce" negli Stati Uniti.<ref name=gordon/> Attaccò il concetto di nazionalismo, era sprezzante coi politici e dileggiava i leader di diverse religioni (a cui, a loro volta, non piaceva la sua arroganza).<ref name=joshi/><ref name=mehta/> Le idee di Osho sul sesso, il matrimonio, la famiglia e le relazioni erano in contrasto con la visione delle tradizioni culturali più numerose e influenti al mondo suscitando tra queste rabbia e ostilità.<ref name=joshi/><ref>William E. Geist, ''Cult in Castle Troubling Montclair'', "The New York Times", 16 settembre 1981</ref> Il suo movimento era temuto e denigrato: egli viveva "nell'ostentazione e nell'opulenza offensiva", mentre i suoi seguaci (molti dei quali avevano reciso i legami con gli amici e la famiglia e avevano donato tutto – o la maggior parte – dei loro beni alla comune) vivevano "a livello di sussistenza".<ref>Les Zaitz, ''Rajneeshee leaders see enemies everywhere as questions compound – Part 4 of 5'', The Oregonian, 15 aprile 2011</ref><ref>Marc Galanter, ''Cults and New Religious Movements'', American Psychiatric Association, American Psychiatric Publishing, 1989</ref> Questi ultimi, inoltre, erano indotti a sottoporsi all'aborto e alla sterilizzazione perché eventuali figli sarebbero stati un ostacolo al loro sviluppo spirituale.<ref>[https://aeon.co/essays/lost-innocence-the-children-whose-parents-joined-an-ashram ''The lost children''], Lily Dunn, a cura di Marina Benjamin, Aeon, 7 gennaio 2019</ref><ref>[https://www.theatlantic.com/entertainment/archive/2018/04/beyond-the-spectacle-of-wild-wild-country/558668/ ''Beyond the Spectacle of "Wild Wild Country"''], Ronit Feinglass Plank, The Atlantic, 25 aprile 2018</ref><ref name=carroll>Sarito Carroll, ''In the Shadow of Enlightenment'', Heroine Publishing LLC, 2024</ref> Nelle sue comuni si verificarono diversi casi di [[Abuso sessuale|abusi sessuali]] su minori, favoriti da un ambiente promiscuo privo di opportune tutele per tali soggetti e da una cultura che assecondava la sessualità precoce come parte del "percorso di crescita".<ref>M. Perizonius, A. McShane, ''Children of the Cult'', Dartmouth Films, 2024</ref><ref>[https://www.thetimes.com/uk/society/article/children-of-the-cult-documentary-interview-336bgbxvv ''My years in a cult that groomed children to have sex with adults''], Louise Carpenter, The Times, 28 settembre 2024</ref><ref name=carroll/>
{{vedi anche|Osho Rajneesh#L'attacco batteriologico e l'espulsione dagli Stati Uniti}}
 
=== Secondo gli studiosi delle religioni ===
Riassumendo il lavoro di Osho, il sociologo [[Bob Mullan]] della University of East Anglia nel 1983 disse: “È certamente eclettico, un prendere a prestito verità, mezze verità e travisamenti delle grandi tradizioni. Spesso è anche piatto, inesatto, fasullo ed estremamente contraddittorio”.<ref name=mullan/> Pur riconoscendo che la complessità e l'immaginazione di Osho non fossero seconde a nessuno e che molte delle sue affermazioni fossero argute e toccanti (e forse, a volte, anche profonde), secondo Mullan ciò che rimaneva era un “''potpourri'' di idee di controcultura e post-controcultura” focalizzate sull'amore e la libertà, sulla necessità di vivere nel momento, l'importanza del sé, il sentire di 'essere okay', il mistero della vita, l'etica del divertirsi, la responsabilità individuale del proprio destino e la necessità di abbandonare l'ego, la paura e il senso di colpa.<ref name=mullan/>
 
Il politologo e accademico [[Uday S. Mehta]], nel valutare gli insegnamenti di Osho (in particolare gli errori nella sua interpretazione dello Zen, del Buddhismo Mahayana e il loro rapporto con la natura proto-materialista della filosofia tantrica), afferma<ref name=mehta/> che “non sorprende scoprire che Osho potrebbe cavarsela nonostante le molte, vistose contraddizioni e incoerenze dei suoi insegnamenti, dal momento che l'ascoltatore indiano medio (e in queste materie anche quello occidentale) ne sa così poco di sacre scritture o di scuole varie di pensiero che con un piccolo sforzo è possibile sfruttare la sua ignoranza e credulità”. Secondo Mehta, l'attrattiva di Osho sui discepoli occidentali era dovuta ai suoi esperimenti sociali (che stabilivano una connessione filosofica tra la tradizione dei guru orientali e il movimento di crescita occidentale).
[[File:Osho house.jpg|thumb|Casa di Osho nella comune statunitense in Oregon, nel 1982.|256x256px]]
Nel 1996 [[Hugh B. Urban]], professore in studi religiosi presso l'[[Università statale dell'Ohio|Ohio State University]], definì l'insegnamento di Osho, come Mullan, né originale né particolarmente profondo, e osservò che gran parte del suo contenuto fosse ricavato da una serie di filosofie orientali e occidentali. Ciò che trovò veramente originale in Osho era il suo spiccato istinto per la strategia di marketing, con cui adattava i suoi insegnamenti alle mutevoli esigenze del suo pubblico<ref name=urban/> (un tema sollevato anche da [[Gita Mehta]] nel suo libro ''Karma Cola: Marketing the Mystic East'').<ref name=mehta/>
 
Nel 2005 Urban ha osservato che Osho subì una “notevole apoteosi” una volta tornato in India (soprattutto dopo la sua morte), che rappresentava ciò che [[Max Muller]] oltre un secolo fa aveva descritto come “quel circolo di rete planetaria attraverso cui, come una corrente elettrica, il pensiero orientale poteva correre verso l'Occidente e quello occidentale ritornare in Oriente”.<ref name=gurus/> Negando la dicotomia tra desideri materiali e spirituali e sottolineando l'ossessione per il sesso e le caratteristiche del corpo nella recente cultura consumistica del capitalismo, Osho creò un percorso spirituale in sintonia con le condizioni socio-economiche del suo tempo.<ref name=gurus/>
 
[[George Chryssides]], nel suo ''Exploring New Religions'' del 1999 descrive Osho sostanzialmente come un maestro buddhista che promosse una sorta di “Zen Beat”, viste le affinità con i valori della cultura giovanile. Sottolineò inoltre che alcuni commentatori sbagliano a sminuire la sua figura, perché Osho non era un “filosofo dilettante” ma aveva alle spalle una brillante carriera accademica: “che si accettino o meno i suoi insegnamenti, non era un ciarlatano quando si trattava di esporre le idee di altri”.<ref name=chrys/> Chryssides vede gli elementi non sistematici, contraddittori e oltraggiosi degli insegnamenti di Osho come parte della natura dello Zen: l'insegnamento spirituale cerca infatti di produrre nel pubblico un tipo di cambiamento diverso da quello delle lezioni filosofiche (che mirano a migliorare la comprensione intellettuale).<ref name=chrys/>
 
[[Peter B. Clarke]], nell'''Enciclopedia dei nuovi movimenti religiosi'' (2006), osserva che Osho ha finito per essere “visto come un importante insegnante nella stessa India” ed è “sempre più riconosciuto come un grande maestro spirituale del ventesimo secolo, all'avanguardia nell'attuale tendenza della spiritualità di ‘accettare il mondo’ basata sull'auto-sviluppo”.<ref name=clarke/> Clarke afferma inoltre che le modalità delle terapie ideate da Osho, col suo atteggiamento liberale verso la sessualità vista come aspetto sacro della vita, hanno influenzato altri terapisti e gruppi New Age. Secondo lui, la motivazione principale dei ricercatori che aderivano al movimento non era “né la terapia né il sesso, ma la prospettiva di diventare illuminati, nel senso buddhista del termine”. Pochi raggiunsero l'obiettivo, la maggior parte dei membri ed ex membri sentivano di aver fatto progressi nell'autorealizzazione (così come definita dallo psicologo statunitense [[Abraham Maslow]] e dai [[movimenti del potenziale umano]]).<ref name=clarke/>
 
Il teologo [[Aldo Natale Terrin]] ha scritto<ref>Aldo Natale Terrin, ''Nuove religioni. Alla ricerca della terra promessa'', Morcelliana, Brescia 1985</ref> che Osho "ha un senso forte, altissimo della vita, del momento, dell’istante; […] ha un eclettismo che si riassume in un [[esistenzialismo]] vivace, che implica una dimensione anche religiosa, un esistenzialismo con carattere ludico, una specie di amore per la vita in tutti i suoi momenti e in tutte le sue variazioni". Nella visione religiosa di Osho, l’esistenza è divina e deve essere vissuta nella sua pienezza, e "questa pienezza è il segno stesso del divino. Dio si nasconde, per così dire, nell’uomo. Dio è nella vita, nell’esistenza, nel vivere quotidiano". Terrin spiega che, secondo Osho, la piaga della nostra società è l’ego, l’attaccamento all’io, che c'impedisce di giocare, di ridere, di lasciarci andare. "Se uscissimo all’aria aperta, direbbe Osho, recupereremmo il senso della totale libertà. ''Arrendersi'' significherebbe cedere il proprio io, accantonarlo."
 
=== Come leader carismatico ===
Alcuni commentatori hanno evidenziato il carisma di Osho. Paragonandolo a [[Gurdjieff]], [[Anthony Storr]] ha scritto che Osho era “estremamente impressionante come persona” e che “molti di quelli che lo incontrarono per la prima volta sentirono che i loro sentimenti più intimi fossero stati immediatamente compresi, si sentirono accettati e inequivocabilmente accolti più che giudicati. [Osho] sembrava irradiare energia e risvegliare le potenzialità nascoste in coloro che entravano in contatto con lui”.<ref name=storr/> Molti sannyasin dichiararono che dopo aver ascoltato Osho “si sono innamorati di lui”.<ref name=mullan/><ref name=palmer/> La sociologa [[Susan J. Palmer]], specialista di nuovi movimenti religiosi, ha osservato che anche i suoi critici attestarono il potere della sua presenza.<ref name=palmer/> Lo psichiatra e ricercatore [[James S. Gordon]] ricorda che si ritrovò inspiegabilmente a ridere come un bambino abbracciando sconosciuti e versando lacrime di gratitudine dopo uno sguardo lanciato da Osho sulla sua Rolls-Royce di passaggio.<ref name=gordon/>
 
La giornalista e storica [[Frances FitzGerald (giornalista)|Frances FitzGerald]] concluse, dopo l'ascolto diretto di Osho, che era un oratore brillante; fu sorpresa dal tuo talento comico (non evidente nei suoi libri) e dalla qualità ipnotica dei suoi discorsi che esercitavano un effetto profondo sul pubblico.<ref name=fitzgerald/> Hugh Milne (''Swami Shivamurti''), un ex devoto che tra il 1973 e il 1982 lavorò a stretto contatto con Osho come capo della Guardia dell'Ashram di Pune<ref name=wallis/> e sua guardia del corpo personale,<ref name=clarke/><ref>Sally Belfrage, ''Flowers of Emptiness: Reflections on an Ashram'', Dial Press, 1981</ref> notò che il loro primo incontro gli aveva lasciato come la sensazione che tra di loro si fosse trasmesso più delle parole: “Non si tratta di invasione della privacy, non vi è allarme, ma è come se la sua anima scivolasse nella mia e in una frazione di secondo trasferisse informazioni vitali”. Milne ha sottolineato anche un altro aspetto della capacità carismatica di Osho: era “un brillante manipolatore del discepolo dalla fede cieca”.<ref>Hugh Milne, ''Bhagwan: The God That Failed'', Caliban Books, 1986</ref>
 
Hugh B. Urban osserva che Osho pare adattarsi all'iconografia classica della figura carismatica descritta da [[Max Weber]], dato che possedeva “uno straordinario potere sovrannaturale o ‘grazia’, che era essenzialmente irrazionale e affettiva”. Osho corrisponde al [[Autorità carismatica|soggetto carismatico]] di Weber che rifiuta le leggi e le istituzioni razionali e pretende di sovvertire ogni autorità gerarchica, sebbene Urban rilevi che questa promessa di libertà assoluta, in realtà, produsse nelle comuni più grandi organizzazioni burocratiche e controlli istituzionali.<ref name=urban/>
 
Alcuni studiosi hanno suggerito che Osho, come altri leader carismatici, possa aver avuto una personalità narcisistica.<ref name=storr/><ref>Fritz-Reinhold Huth, ''Das Selbstverständnis des Bhagwan Shree Rajneesh in seinen Reden über Jesus'', Peter Lang, 1993</ref><ref name=clarke1988>Ronald O. Clarke, ''The Narcissistic Guru: A Profile of Bhagwan Shree Rajneesh'', "Free Inquiry" 8, 1988</ref> Nel suo articolo ''The Narcissistic Guru: A Profile of Bhagwan Shree Rajneesh'', [[Ronald O. Clarke]] (Professore Emerito in Studi Religiosi presso la [[Università statale dell'Oregon|Oregon State University]]) sostiene che Osho possedeva tutte le caratteristiche tipiche del [[disturbo narcisistico di personalità]]: un senso grandioso della propria importanza e unicità, fantasie ossessive di successo illimitato, il bisogno di un'attenzione e ammirazione costante, una serie di tipiche reazioni alle minacce dell'autostima, confusione nelle relazioni interpersonali, cura ossessiva del proprio aspetto, una frequente tendenza a prevaricare (o perfino a dire il falso) e la mancanza di [[empatia]].<ref name=clarke1988/> Commentando le memorie di Osho ''Bagliori di un'infanzia dorata'', Clarke fa notare che Osho non ricevette una disciplina da parte dei genitori a causa dell'educazione troppo indulgente impartita dai nonni. Lo stato di Buddha auto-proclamato da Osho, conclude, era parte di una condizione delirante associata al suo disturbo narcisistico di personalità (un eccesso di ego piuttosto che una sua assenza).<ref name=clarke1988/>
Il giornalista [[ateo]] [[Christopher Hitchens]] tracciò così un ritratto di Osho come guru: {{Citazione|Era un uomo dagli occhi grandi e profondi, con un sorriso ammaliante e un naturale, per quanto a volte sboccato, senso dell'umorismo. La sua voce sibilante, solitamente diffusa a basso volume da un microfono durante il ''darshan'' mattutino, possedeva un timbro vagamente ipnotico. In qualche modo, essa serviva ad alleviare l'altrettanto ipnotica banalità dei suoi sermoni. [...] Nel complesso il suo insegnamento era innocuo, se non fosse stato per un cartello – affisso all'ingresso della tenda dove il guru predicava – che non ha mai mancato di irritarmi e che recitava «Lasciate all'ingresso le vostre scarpe e la mente». Lì vicino c'era una pila di scarpe e sandali e io, nella mia condizione ispirata, riuscivo quasi a figurarmi una catasta di menti vuote e abbandonate attorno a questo motto meschino e letteralmente insensato.<ref>C. Hitchens, ''[[Dio non è grande. Come la religione avvelena ogni cosa]]'', Einaudi, Milano 2007</ref>}}
 
=== Come oratore e pensatore ===
Ci sono diverse opinioni sulle qualità di Osho come pensatore e oratore. [[Khushwant Singh]], autore, storico ed ex direttore del ''Hindustan Times'' lo ha definito “il pensatore più originale che l'India abbia mai prodotto: il più erudito, la mente più lucida e il più innovativo”. Egli vede Osho come un “libero pensatore agnostico” capace di illustrare concetti astratti con un linguaggio semplice (accompagnato da aneddoti spiritosi) che derideva le divinità, i profeti, le scritture e i rituali religiosi, e che ha dato una nuova dimensione alla religione<ref name=bhawuk>Dharm P. S. Bhawuk, ''Culture's influence on creativity: the case of Indian spirituality'', “International Journal of Intercultural Relations”, 2003</ref> Il filosofo tedesco [[Peter Sloterdijk]], che divenne un discepolo di Rajneesh alla fine degli anni settanta, lo ha chiamato "[[Wittgenstein]] delle religioni" e lo considera una delle più grandi figure del ventesimo secolo. A suo avviso, Osho operò una decostruzione radicale dei giochi di parole messi in atto dalle religioni di tutto il mondo.<ref>Peter Sloterdijk, ''Selbstversuch: Ein Gespräch mit Carlos Oliveira'', Carl Hanser, 1996</ref>
 
Agli inizi degli [[anni 1980|anni ottanta]] diversi commentatori della stampa popolare erano sprezzanti verso Osho.<ref name=mullan/> Il critico e scrittore australiano [[Clive James]] lo ribattezzò “Bagwash” paragonando l'ascolto dei suoi discorsi allo stare in una lavanderia guardando “brandelli della vostra biancheria intima che vorticano fradici per ore mentre trasudano schiuma grigia. Così appaiono i discorsi del Bagwash”.<ref name=mullan/><ref name=mick>Mick Power, ''Adieu to God: Why Psychology Leads to Atheism'', Wiley-Blackwell, 2012</ref> James conclude affermando che Osho, sebbene fosse “un esempio piuttosto benigno del suo genere”, “era un insopportabile sciocco che manipola il manipolabile nel manipolare gli uni con gli altri”.<ref name=mullan/><ref name=mick/> In risposta a una recensione entusiastica di uno dei discorsi di Osho scritta da Bernard Levin sul ''Times'', [[Dominik Wujastyk]] affermò che secondo lui il discorso ascoltato durante una visita all'ashram di Pune era di livello molto basso, ripetitivo in maniera estenuante e spesso sostanzialmente errato; egli (Levin) fu condizionato dal culto della personalità che circondava Osho.<ref name=mullan/><ref>[https://web.archive.org/web/20120120083908/http://www.telegraph.co.uk/news/obituaries/1469028/Bernard-Levin.html Necrologio di Bernard Levin], “The Daily Telegraph”, 10 agosto 2004</ref>
 
Nel ''Seattle Post-Intelligencer'' (gennaio 1990) lo scrittore statunitense [[Tom Robbins]] ha scritto che i libri di Osho lo hanno convinto che Osho fosse "il più grande maestro spirituale" del ventesimo secolo. Robbins (sottolineando che non era un suo discepolo) afferma inoltre di aver "letto una tale, feroce propaganda contro di lui e resoconti tendenziosi da sospettare che egli sia una delle figure più calunniate della storia”.<ref name=bhawuk/> Secondo [[Paolo Franceschetti]], giurista e studioso di religioni, ciò che rende unico l'insegnamento di Osho rispetto a quello di altre tradizioni spirituali e di altri maestri, è la sua modernità, l'essere comprensibile anche all'uomo comune privo di "una particolare cultura".<ref>Paolo Franceschetti, ''Alla ricerca di Dio. Dalla Religione ai Maestri contemporanei'', Vecchiano (Pisa), Risveglio, 2016</ref>
 
Il commento di Osho all'inno ''Japji Sahib'' del guru Nanak Dev è stato accolto dall'ex presidente dell'India Giani Zail Singh come il migliore in circolazione.<ref>{{Cita web |url=http://law.incometaxindia.gov.in/DitTaxmann/IncomeTaxActs/2007ITAct/%5B2005%5D148TAXMAN0396(BOM).htm |titolo=Bombay High Court tax judgment, sezioni 12–14 |accesso=24 marzo 2012 |dataarchivio=27 settembre 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070927032356/http://law.incometaxindia.gov.in/DitTaxmann/IncomeTaxActs/2007ITAct/%5B2005%5D148TAXMAN0396(BOM).htm |urlmorto=sì }}</ref> Nel 2011 [[Farrukh Dhondy]] (scrittore britannico nato a Pune) ha definito Osho “il più intelligente truffatore intellettuale che l'India abbia mai generato. La sua produzione di ‘interpretazioni’ di testi indiani è specificamente calibrata verso una generazione di disillusi occidentali che volevano (e forse vogliono ancora) avere “la botte piena e la moglie ubriaca”, (e) pretendono allo stesso tempo che questa sia la più alta virtù in base alla saggezza antica-mista-alla-scienza”.<ref>Farrukh Dhondy, ''God Knows'', “Hindustan Times”, 25 aprile 2011</ref>
 
== L'eredità spirituale di Osho ==
{{Citazione|Le mie parole saranno la religione e la filosofia del futuro, io sarò contemporaneo tra duecento anni.|Osho, ''The Path of the Mystic'', 1986}}
Se gli insegnamenti di Osho vennero disapprovati nel suo paese d'origine finché egli era in vita, dopo la sua morte l'atteggiamento è mutato.<ref name=gurus/> Nel 1991 un influente giornale indiano ha incluso Osho, [[Buddha|Gautama il Buddha]] e il [[Mahatma Gandhi]] tra le dieci persone più influenti sul destino dell'India; nel caso di Osho, in particolare, nel “liberare le menti delle generazioni future dai ceppi della religiosità e del conformismo”.<ref name=fox/> Osho ha ricevuto più consensi in patria dopo la sua morte che quando era in vita.<ref name=urban/> Nel ''The Indian Express'', l'editorialista scrisse “Il defunto Rajneesh era un raffinato interprete delle assurdità sociali che hanno distrutto la felicità umana”.<ref>Tanweer Alam, Tanweer, ''Bending towards justice'', “The Indian Express”, 29 dicembre 2011</ref> Nel 2006, durante una celebrazione del 75º anniversario della nascita di Osho, il cantante indiano Wasifuddin Dagar ha detto che i suoi insegnamenti sono “più pertinenti nello scenario attuale di quanto non lo fossero prima”.<ref>APS Malhotra, ''In memoriam'', “The Hindu”, 23 settembre 2006</ref> In Nepal, nel gennaio 2008, c'erano sessanta Centri di Meditazione di Osho con quasi {{formatnum:45000}} discepoli iniziati.<ref>Sudeshna Sarkar, ''Rajneesh rises from his ashes in Nepal'', “News Post India”, 19 gennaio 2008</ref>
 
Le opere di Osho sono state accolte nella Biblioteca del Parlamento Nazionale Indiano a Nuova Delhi e (nel 1998) nella [[Biblioteca del Congresso]] di Washington D.C. Figure di spicco come il primo ministro indiano e lo scrittore sikh Khushwant Singh hanno espresso la loro ammirazione per Osho, così come altri intellettuali, politici e personaggi dello spettacolo.<ref name=mcphate>Mike McPhate, ''Mystic's burial site at commune is reincarnated as posh resort'', “San Francisco Chronicle”, 29 agosto 2004</ref> L'attore di Bollywood e discepolo di Osho Vinod Khanna, che lavorò come giardiniere nel Rajneeshpuram in Oregon, è stato ministro degli Affari Esteri in India dal 2003 al 2004.<ref>Tribune News Service, ''Vinod Khanna plays the spiritual franchiser'', “The Tribune”, 25 luglio 2002</ref> I libri con i discorsi di Osho sono circa 650.<ref name=suss/>. Dopo quasi due decenni di polemiche e uno di stabilizzazione, il movimento di Osho si è affermato nel mercato delle nuove religioni. I suoi seguaci hanno ridefinito i suoi contributi, riformulato gli elementi centrali del suo insegnamento per renderlo meno controverso agli occhi degli estranei. La società nordamericana e quella dell'Europa occidentale è diventata più indulgente verso le tematiche spirituali come lo yoga e la meditazione.<ref name=lewis-petersen/>
 
L'[[Osho International Foundation]] (OIF) promuove seminari per la gestione dello stress per clienti aziendali, come IBM e BMW, con un fatturato (registrato nel 2000) che oscilla tra 15 milioni e i 45 milioni di dollari annuali negli Stati Uniti.<ref>J. Carrette, Jeremy, R. King, ''Selling Spirituality: The Silent Takeover of Religion'', Routledge, 2004</ref><ref>Paul Heelas, ''The New Age Movement: Religion, Culture and Society in the Age of Postmodernity'', Wiley-Blackwell, 1996</ref> L'ashram di Osho a Pune è diventato l'Osho International Meditation Resort,<ref name=melton/> ed è stato paragonato all'istituto Esalen di [[Big Sur]]. È una delle maggiori attrazioni turistiche dell'India,<ref name=fox/> vi si insegnano diverse tecniche spirituali provenienti da molteplici tradizioni e appare come un'oasi spirituale: uno “spazio sacro” per scoprire se stessi e conciliare i desideri del corpo e della mente nel contesto di un resort.<ref name=gurus/> Secondo la stampa, attira circa {{formatnum:200000}} persone ogni anno provenienti da tutto il mondo.<ref name=mcphate/> I visitatori sono stati politici, personalità dei media e il Dalai Lama.<ref name=fox/> Prima di entrare nel villaggio, bisogna effettuare un test dell'HIV: se si risulta positivi non si è ammessi.<ref>{{Cita web |url=http://www.osho.com/medresort/faqmedresort/faqmedresort.cfm |titolo=Rajneesh Meditation Resort Website FAQ |accesso=24 marzo 2012 |dataarchivio=21 marzo 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120321170329/http://www.osho.com/medresort/faqmedresort/faqmedresort.cfm |urlmorto=sì }}</ref> Nel 2011, presso il Dipartimento di Filosofia del Mankunwarbai College per donne a Jabalpur, è stato inaugurato un seminario nazionale sugli insegnamenti di Osho, finanziato dalla sede di Bhopal dell'University Grants Commission. Il seminario è incentrato sull'insegnamento di Osho relativo a “Zorba il Buddha” e ha cercato di riconciliare la spiritualità con un approccio materialista e oggettivo.<ref>National seminar on 'Zorba the Buddha' inaugurated, “The Hitavada”, 5 febbraio 2011</ref>
 
=== La produzione editoriale ===
Le registrazioni originali delle parole di Osho sono conservate in un deposito in Nord America altamente protetto e climaticamente isolato (si tratta di una struttura usata dalle compagnie hollywoodiane, come la MGM, per conservare gli originali delle loro produzioni cinematografiche).<ref name=evald>Pierre Evald, ''Osho: The Reading, Library and Publishing of India's Greatest Bookman'', in "Festschrift to Dr. Satija", Delhi, 2008</ref> L'archivio originale è di proprietà dell'Osho International Foundation, con sede in Svizzera. All'inizio degli anni novanta si è proceduto, a Londra, alla [[rimasterizzazione]] digitale con uso di tecnologie che hanno permesso agli operatori di migliorarne la qualità.<ref name=evald/><ref>Swami Sahajanand, ''Osho Times'' n. 31, gennaio 1998</ref> Vi sono in commercio circa 650 libri di Osho,<ref name=suss/> quasi tutti sono trascrizioni di suoi discorsi registrati,<ref name=carter/> per un totale di {{formatnum:4800}} ore di discorsi audioregistrati in lingua inglese, {{formatnum:4000}} in hindi,<ref name=chaitanya>Arvind Swami Chaitanya, ''Our beloved Osho'', Diamond Pocket Books, 2001</ref> e registrazioni video pari a {{formatnum:3000}} ore (dal 1977 in avanti).<ref name=evald/>
 
[[File:Osho logo.jpg|thumb|Logo dell'Osho International Foundation.]]
Dalla morte di Osho, avvenuta nel 1990, la vendita dei suoi libri è aumentata in maniera considerevole: nel 1993 furono venduti nel mondo 640.000 libri in lingua inglese;<ref name=aveling2/> nel solo 2004 le vendite si sono attestate a 6 milioni di copie e, in totale, fino a quell'anno, sono state vendute circa 25 milioni di copie, tradotte in oltre 40 lingue, con una media di due milioni e mezzo di copie vendute all'anno.<ref name=evald/>
 
Negli Stati Uniti, dopo una battaglia legale di dieci anni con la Osho Friends International (OFI), la Osho International Foundation ha perso i diritti esclusivi sul marchio OSHO nel gennaio 2009.<ref>[https://archive.is/20130411041017/www.indianexpress.com/news/osho-trademarkoif-appeal-dismissed/490876/ ''Osho trademark: OIF appeal dismissed''], The Indian Express, 18 luglio 2009</ref> Nell'ottobre 2017 il [[Tribunale dell'Unione europea]] ha invece confermato che l'OIF è proprietaria del marchio OSHO, respingendo la petizione dell'Osho Lotus Commune di Colonia (Germania) contro [[Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale]] (EUIPO).<ref>[http://www.hindustantimes.com/pune-news/osho-brand-belongs-to-zurich-entity-rules-european-court/story-GjZ8Qr3rxIRdNzLJXTdkJN.html ''"Osho" brand belongs to Zurich entity, rules European Court''], Abhay Vaidya, Hindustan Times, 13 ottobre 2017</ref>
 
== Opere ==
I discorsi di Osho sono stati trascritti e raccolti in circa seicento650 libri, di cui oltre duecento200 tradotti in italiano.<br />
Bibliografia dei libri pubblicati in Italia ordinatisuddivisi per argomento:
 
Amore
[[Meditazione]]
* ''IlDall'amore libro arancioneall'amare'', RomaMilano, Edizioni MediterraneeMondadori, 20102016. ISBN 978-88-272204672-05666-61.
* ''CheIn cos'èamore vince lachi meditazioneama'', Milano, Mondadori, 20092014. ISBN 978-88-045804-65963562-38.
* ''LaDal meditazionesesso cheall'eros curacosmico'', Milano, RedBompiani, 20062013. ISBN 978-88-7447452-4047302-25.
* ''AlleggerireTu l'animasei amore'', MilanoFirenze, MondadoriGiunti, 20092012. ISBN 978-88-0458440-6614518-60.
* ''MeditazioneInnamorarsi dinamicadell'amore'', RomaMilano, Edizioni MediterraneeMondadori, 19842010. ISBN 978-88-272004-23359652-3.
* ''LaCon meditazionete passoe doposenza passodi te'', NovaraMilano, De AgostiniMondadori, 20122009. ISBN 978-88-418804-46058667-78.
* ''Meditazione.Questioni La prima e ld'ultima libertàamore'', RomaViterbo, EdizioniNuovi MediterraneeEquilibri, 19902004. ISBN 978-88-27207226-171795-80.
* ''L'esperienzaAmore dellae meditazionelibertà'', TorinoMilano, PsicheBompiani, 19832000. ISBN 978-88-8514452-2134332-85.
* ''IncensiQuell'oscuro eintervallo meditazione. Le fragranzeè delll'animaamore'', TorinoBussolengo, Lo ScarabeoDemetra, 20121996. ISBN 978-88-6527440-1630063-6.
 
* ''Iniziazione alla meditazione. Il risveglio della consapevolezza'', Roma, Edizioni Mediterranee, 1999. ISBN 978-88-2721-271-4.
Autobiografici
* ''La meditazione che cos'è? La base per una nuova religiosità'', Orbassano (TO), Uno Editori, 2011. ISBN 978-88-9762-300-7.
* ''Libri che ho amato'', Tradate (Va), Oshoba, 2010.
* ''Gioia e meditazione. Intuizione per risvegliare la propria essenza'', Orbassano (TO), Uno Editori, 2011. ISBN 978-88-9762-332-8.
* ''AmoreUna scienzavertigine meditazionechiamata vita'', TorinoMilano, PsicheMondadori, 19842009. ISBN 978-88-851404-21159026-42.
* ''CogliMai l'attimonato, mai morto'', MilanoTorino, FeltrinelliVivalda, 20092008. ISBN 978-88-07727480-099125-41.
* ''Appunti di un folle'', Tradate (Va), Oshoba, 2007.
* ''Il libro dei segreti'', Milano, Bompiani, 2001. ISBN 88-452-4880-1.
* ''IUn segreti della trasformazionemaestro'', Milano, TascabiliEdizioni Bompianidel Cigno, 20002007. ISBN 978-88-45287062-445942-87.
* ''IAvere segretiun delmaestro, essere un tantradiscepolo'', Milano, BompianiEdizioni del Cigno, 2003. ISBN 978-88-45287062-549223-5.6
* ''Semi di saggezza'' (lettere a una discepola), Arona (No), News Services Corporation, 2002.
* ''I segreti della gioia'', Milano, Bompiani, 2005. ISBN 88-452-3398-7.
* ''Una tazza di tè'' (lettere a discepoli e amici), Arona (No), News Services Corporation, 1999.
* ''I segreti del risveglio'', Milano, Bompiani, 2007. ISBN 978-88-4525-854-1.
* ''LBagliori di un'arteinfanzia dell'equilibriodorata'', MilanoRoma, BompianiEdizioni Mediterranee, 20041988. ISBN 978-88-4521272-2080839-67.
* ''Meditazione:Rajneesh laBuddhafield. sogliaIl interioremaestro dei maestri'', TradateCarmagnola (VaTo), OshobaArktos, 20021984.
* ''IlDimensioni sentierooltre dell'essereil conosciuto'', TorinoRoma, LoEdizioni ScarabeoMediterranee, 19981982. ISBN 978-6088-0082272-3080234-50.
 
* ''Il sentiero del reale'', Torino, Lo Scarabeo, 2013. ISBN 978-60-0077-088-4.
Benessere
* ''L'occhio del ciclone'', Arona (No), News Services Corporation, 2000.
* ''L'istinto. Riscoprire e vivere la propria natura'', Milano, Riza, 2012. ISBN 978-88-7071-169-1.
* ''Vortici di energia'', Arona (No), News Services Corporation, 2004.
* ''Il benessere emotivo'', Milano. Mondadori, 2010. ISBN 978-88-04-59579-3.
* ''La natura dell'invisibile'', Arona (No), News Services Corporation, 2005.
* ''La gioia. La felicità che affiora dall'interno'', Milano, Riza, 2009. ISBN 978-88-7071-136-3.
* ''Meditazione, motivazione e management'', Tradate (Va), Oshoba, 2000.
* ''La verità che cura'', Milano, Mondadori, 2009. ISBN 978-88-04-58559-6.
* ''Meditazione: la soglia interiore'', Arona (No), News Services Corporation, 2002.
* ''Cogli l'attimo'', Milano, Feltrinelli, 2009. ISBN 978-88-07-72099-4.
* ''Invito al silenzio'', Arona (No), News Services Corporation, 1993.
* ''Intimità. Fidarsi di se stessi e degli altri'', Milano, Riza, 2007. ISBN 978-88-7071-119-6.
* ''Consapevolezza. La chiave per vivere in armonia'' , Milano, Riza, 2006. ISBN 978-88-7071-103-5.
* ''Il gioco delle emozioni. Liberarsi da rabbia, paura e gelosia'', Milano, Oscar Mondadori, 2004. ISBN 88-04-53354-4.
 
[[Buddhismo]]
* ''Il sutra del diamante'', Milano, Edizioni del Cigno, 1995. ISBN 88-7303-117-X.
* ''Il sutra del cuore'', Milano, Edizioni del Cigno, 1996. ISBN 9788978-88-70687062-23737-3.
* ''La disciplina della trascendenza'', Milano. Bompiani, 2002. ISBN 978-88-452-5077-4. (commenti al "Sutra in 42 Capitoli" Vol. 1)
* ''La mente che mente'', Milano, Feltrinelli, 2006. ISBN 978-88-503-2289-3. (commenti al "[[Dhammapada]]" di Gautama il Buddha Vol. 1)
* ''La saggezza dell'innocenza', Milano, Feltrinelli, 2007. ISBN 978-88-07-81952-0.' (commenti al "Dhammapada" di Gautama il Buddha Vol. 2)''
* ''Buddha. La vita e gli insegnamenti'', Cesena (FC), Macro Edizioni, 2007. ISBN 88-7507-789-4.
* ''L'avventura della verità'', Milano, Feltrinelli, 2008. ISBN 978-88-5032503-2842284-8. (commenti al "Dhammapada" di Gautama il Buddha Vol. 3)
* ''LaUna menterisata chevi menterisveglierà'', Milano, Feltrinelli, 20062010. ISBN 978-88-503207-28972166-3. (commenti al "Dhammapada" di Gautama il Buddha Vol. 4)
* ''UnaIl risatamondo viè risveglieràin fiamme'', Milano, FeltrinelliApogeo, 2010. ISBN 978-88-0772503-1662935-39. (commenti al "Dhammapada" di Gautama il Buddha Vol. 5)
* ''LaL'intuizione saggezzadella dell'innocenzarealtà'', Milano, FeltrinelliApogeo, 20072012. ISBN 978-88-0781503-9523074-04. (commenti al "Dhammapada" di Gautama il Buddha Vol. 6)
* ''LaIl disciplinatempo dellache trascendenzanon conosce tempo'', Milano., BompianiUrra, 20022014. ISBN 978-88-4525503-0771701-41. (commenti al "Dhammapada" di Gautama il Buddha Vol. 7)
* ''Il mondopotere èdella in fiammefragilità'', Milano, ApogeoBompiani, 20102014. ISBN 978-88-5032452-9357613-92. (commenti al "Sutra in 42 Capitoli" Vol. 2)
* ''L'intuizione della realtà'', Milano, Apogeo, 2012. ISBN 978-88-5033-074-4.
 
[[ZenChassidismo]]
* ''IlL'arte librodi del nullamorire'', RomaFirenze, EdizioniLa MediterraneeGiuntina, 1992. ISBN 978-88-272085943-04764-60.
* ''L'arteLa delvera mutamento. Discorsi sullo zensaggezza'', Milano, MondadoriBompiani, 20092004. ISBN 978-88-0458452-6683286-57.
* ''La danza della luce e delle ombre'', Milano, Feltrinelli, 2011. ISBN 978-88-0772-287-5.
* ''Il sentiero si crea camminando. Lo zen come metafora della vita'', Milano, Feltrinelli, 2013. ISBN 978-88-0788-210-4.
* ''I tarocchi nello spirito dello zen'', Torino, Lo Scarabeo, 2011. ISBN 978-88-6527-113-1.
* ''La ricerca. Conversazioni sui dieci tori dello zen'', Baiso (RE), Verdechiaro, 2013. ISBN 978-88-6623-083-0.
* ''Antico canto dei pini. Lo zen passo per passo'', Torino, Psiche, 1991. ISBN 978-88-8514-223-7.
* ''Dieci storie zen. Lo zen spiegato con lo zen'', Roma, Edizioni Mediterranee, 2012. ISBN 978-88-2722-174-7.
* ''I tarocchi zen di Osho. Il gioco trascendente dello zen. Con 79 carte'', Torino, Lo Scarabeo, 2008. ISBN 978-88-8395-859-5.
* ''L'antico canto dei pini. Lo Zen passo per passo'', Torino, Libreria editrice Psiche, 1991. ISBN 88-85142-23-0.
* ''Su la testa! La morte di Dio e la nascita dell'uomo'', Milano, Apogeo, 2013. ISBN 978-88-5033-192-5.
* ''Una perfetta imperfezione'', Milano, Cairo, 2007. ISBN 978-88-6052-107-1.
* ''Il Manifesto dello Zen'', Tradate (Va), Oshoba, 1993.
* ''Nirvana. L'ultimo incubo'', Genova, ECIG, 1991. ISBN 978-88-7545-416-6.
* ''Koan zen: l'oca è fuori'', Genova, ECIG, 1988. ISBN 978-88-7545-285-8.
* ''Il canto della meditazione'', Milano, Mondadori, 2011. ISBN 978-88-0461-289-6.
 
[[Taoismo]]
* ''I libri del fiore d'oro. Discorsi su Il segreto del fiore d'oro'', Milano, Bompiani, 2007. ISBN 978-88-4860-341-6.
* ''Il cuore celeste'', Arona (No), News Services Corporation, 2001. ISBN 978-60-0107-974-0.
* ''Lo splendore dell'essere'', Arona (No), News Services Corporation, 2001. ISBN 978-60-0114-854-5.
* ''La luce nell'abisso'', Arona (No), News Services Corporation, 2002. ISBN 978-60-0119-512-9.
* ''Il sacro fuoco'', Arona (No), News Services Corporation, 2002. ISBN 978-60-0125-844-2.
* ''Tao. Discorsi sul Tao-Te-Ching di Lao Tzu (Vol. 1-2)'', Roma, Edizioni Mediterranee, 1992. ISBN 978-88-2720-146-6.
* ''La via del sole e del vento. Discorsi sul Tao-Te-Ching di Lao Tzu. (Vol. 3)'', Roma, Edizioni Mediterranee, 2012. ISBN 978-88-2722-204-1.
* ''Il regno dell'accadere. Discorsi sul Tao-Te-Ching di Lao Tzu. (Vol. 4)'', Roma, Edizioni Mediterranee, 2009. ISBN 978-88-2722-040-5.
* ''Il tempo del sole e del vento. Discorsi sul Tao-Te-Ching di Lao Tzu. (Vol. 5)'', Roma, Edizioni Mediterranee, 2013. ISBN 978-88-2722-232-4.
* ''Il candore della dignità'', Milano, Bompiani, 2010. ISBN 978-88-4526-473-3.
 
[[Cristianesimo]]
* ''Il miracolo più grande. Commento ai vangeli'', Milano, Mondadori, 2010. ISBN 88-04602-89-9.
* ''Lasciate che i morti seppelliscano i propri morti. Commento ai Vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni'', Roma, Il Minotauro, 2006. ISBN 88-8073-144-0.
* ''Il seme della ribellione. Commenti ai Vangeli Apocrifi di San Tommaso vol. 1'', Tradate (Va), Oshoba, 2000.
* ''Il seme della ribellione. Commenti ai Vangeli Apocrifi di San Tommaso vol. 2'', Tradate (Va), Oshoba, 2001.
* ''Il seme della ribellione. Commenti ai Vangeli Apocrifi di San Tommaso vol. 3'', Tradate (Va), Oshoba, 2002.
* ''Vi parlo di Gesù'', Lido di Ostia Ponente (RM), Europa Libri, 2010. ISBN 978-88-9044-000-7.
* ''Cristianesimo e zen'', Riza, Milano, 2002. ISBN 978-88-7071-056-4.
* ''Teologia mistica. Discorsi sul trattato di San Dionigi'', Genova, ECIG, 1998. ISBN 978-88-7545-351-0.
* ''Il seme della ribellione. Commenti ai Vangeli Apocrifi di San Tommaso Vol. 1'', Tradate (Va), Oshoba, 2000.
* ''Il seme della ribellione. Commenti ai Vangeli Apocrifi di San Tommaso Vol. 2'', Tradate (Va), Oshoba, 2001.
* ''Il seme della ribellione. Commenti ai Vangeli Apocrifi di San Tommaso Vol. 3'', Tradate (Va), Oshoba, 2002.
* ''Cristianesimo e zen'', Riza, Milano, 2002. ISBN 978-88-7071-056-4.
* ''Lasciate che i morti seppelliscano i propri morti. Commento ai Vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni'', Roma, Il Minotauro, 2006. ISBN 88-8073-144-0.
* ''Il miracolo più grande. Commento ai vangeli'', Milano, Mondadori, 2010. ISBN 88-04-60289-9.
* ''Vi parlo di Gesù'', Lido di Ostia Ponente (RM), Europa Libri, 2010. ISBN 978-88-904400-0-7.
 
Donna
[[Sufismo]]
* ''La donna. Una nuova visione'', Arona (No), News Services Corporation, 2006.
* ''Le onde e l'oceano'', Peschiera del Garda (VR), Edizioni del Cigno, 2004, ISBN 978-88-8706-228-1.
* ''ScolpireIl l'immenso. Discorso sul mistico sufi Hakimmistero Sanaifemminile'', Milano, FeltrinelliMondadori, 20012013. ISBN 978-88-5032604-7762666-74.
* ''Lo specchio del cuore'', Milano, Apogeo, 2012. ISBN 978-88-5031-351-8.
* ''Il velo impalpabile'', Milano, Apogeo, 2009. ISBN 978-88-5032-678-5.
* ''La porta sull'eternità'', Peschiera del Garda, Edizioni del Cigno, 2005. ISBN 978-88-8706-231-1.
* ''La leggenda delle sabbie'', Firenze, Giunti, 2010. ISBN 978-88-4403-677-5.
* ''Nelle tue mani'', Firenze, Giunti, 2013. ISBN 978-88-4404-362-9.
* ''La magia del semplice'', Milano, Bompiani, 2009. ISBN 978-88-4526-257-9.
 
[[ChassidismoMeditazione]]
* ''Il libro dei segreti. Discorsi su Vijnana Bhairava Tantra'', Milano, Bompiani, 1978. (commenti al [[Vijñānabhairava Tantra|Vijnana Bhairava Tantra]] Vol. 1)
* ''L'arte di morire'', Firenze, La Giuntina, 1992. ISBN 88-85943-64-0.
* ''Meditazione dinamica. L'arte dell'estasi interiore'', Roma, Edizioni Mediterranee, 1979.
* ''La vera saggezza'', Milano, Bompiani, 2004. ISBN 88-45232-86-7.
* ''Il libro arancione. Le tecniche di meditazione di Osho'', Roma, Edizioni Mediterranee, 1983. ISBN 88-272-0145-9.
* ''Amore, scienza e meditazione. Le dimensioni dell'uomo nuovo'', Torino, Psiche, 1984.
* ''Meditazione. La prima e l'ultima libertà. Una guida pratica alla meditazione'', Roma, Edizioni Mediterranee, 1989.
* ''Invito al silenzio. Una introduzione al mondo interiore'', Arona (No), News Services Corporation, 1997.
* ''Che cos'è la meditazione'', Milano, Mondadori, 1997. ISBN 88-04-42156-8.
* ''Meditazione, motivazione & management. Discorsi tratti dalle opere di Osho'', Arona (No), News Services Corporation, 1997.
* ''Il sentiero dell'essere'', Torino, Lo Scarabeo, 1998. ISBN 978-600-08-2308-5.
* ''Iniziazione alla meditazione. Il risveglio della consapevolezza'', Roma, Edizioni Mediterranee, 1999. ISBN 88-272-1271-X.
* ''L'occhio del ciclone. Discorsi sull'energia kundalini e sulla Meditazione Dinamica tenuti al campo di meditazione di Nargol, Gujarat, India dal 2 al 5 Maggio 1970'', Arona (No), News Services Corporation, 1999. (discorsi sull'energia [[kundalini]] Vol. 1)
* ''La meditazione. Passo dopo passo. Discorsi spontanei tenuti da Osho ad amici e ricercatori del vero durante un campo di meditazione a Mahabaleshwar, in India'', Arona (No), New Service Corporation, 1999; Novara, De Agostini, 2009. ISBN 978-88-418-5767-0.
* ''L'esperienza della meditazione. Un maestro di realtà contemporaneo introduce al mondo interiore'', Torino, Psiche, 2000. ISBN 978-88-85742-13-0.
* ''I segreti della trasformazione'', Milano, Tascabili Bompiani, 2000. ISBN 88-452-4459-8. (commenti al Vijnana Bhairava Tantra Vol. 2)
* ''Alleggerire l'anima'', Milano, Oscar Mondadori, 2001. ISBN 88-04-49071-3.
* ''Meditazione: la soglia interiore'', Arona (No), News Services Corporation, 2002. (Edito anche presso: Tradate (Va), Oshoba, 2002.)
* ''I segreti del tantra'', Milano, Bompiani, 2003. ISBN 88-452-5492-5. (commenti al Vijnana Bhairava Tantra Vol. 3)
* ''Vortici di energia'', Arona (No), News Services Corporation, 2004. (discorsi sull'energia kundalini Vol. 2)
* ''L'arte dell'equilibrio'', con CD audio, Milano, Bompiani, 2004. ISBN 88-452-1208-4.
* ''La natura dell'invisibile'', Arona (No), News Services Corporation, 2005. (discorsi sull'energia kundalini Vol. 3)
* ''I segreti della gioia'', Milano, Tascabili Bompiani, 2005. ISBN 978-88-452-3398-2. (commenti al Vijnana Bhairava Tantra Vol. 4)
* ''La meditazione che cura'', Milano, Red, 2006. ISBN 88-7447-404-0.
* ''I segreti del risveglio'', Milano, Bompiani, 2007. ISBN 978-88-452-5854-1. (commenti al Vijnana Bhairava Tantra Vol. 5)
* ''Cogli l'attimo. Metodi, esercizi, testi e stratagemmi per ritrovare l'armonia dentro sé'', Milano, Urra, 2005. ISBN 88-503-2384-0; Milano, Feltrinelli, 2009. ISBN 978-88-07-72099-4.
* ''La meditazione che cos'è? La base per una nuova religiosità'', Orbassano (TO), Uno Editori, 2011. ISBN 978-88-97623-00-7.
* ''Gioia e meditazione. Intuizione per risvegliare la propria essenza'', Orbassano (TO), Uno Editori, 2011. ISBN 978-88-97623-32-8.
* ''Incensi e meditazione. Le fragranze dell'anima'', Torino, Lo Scarabeo, 2012. ISBN 978-88-6527-163-6.
* ''Il sentiero del reale'', Torino, Lo Scarabeo, 2013. ISBN 978-600-07-7088-4.
* ''Meditazione per chi ha fretta'', Milano, Mondadori, 2016. ISBN 978-88-046-6150-4.
 
Morte
[[Filosofie orientali|Tradizioni orientali]]
* ''Morte. La dottrinagrande supremafinzione'' (discorsi sulla "Kena-Upanishad"), MilanoBologna, BompianiOM, 20012009. ISBN 978-88-452595687-01124-87.
 
* ''Questa è la vita'' (discorsi sulle "Mandukya Upanishad"), Milano, Mondadori, 2013. ISBN 978-88-0462-561-2
Psicologia
* ''Il battito dell'assoluto'' (discorsi sull'"Ishavasya Upanishad"), Genova, ECIG, 1991. ISBN 978-88-7545-713-6
* ''Estasi. IlLa linguaggiorivoluzione dimenticatointeriore'', (commentiRoma, aiEdizioni canti di Kabir)Mediterranee, Novara, De Agostini1983. ISBN 978-88-4188272-5720837-73.
* ''EssereOltre sele stessifrontiere della mente'' (commenti ai canti di Kabir), FirenzeTorino, GiuntiPsiche, 20101992. ISBN 978-88-440385142-76526-95.
* ''L'essenzaOltre la segretapsicologia'', Tradate (commenti ai canti di KabirVa), Milano, CairoOshoba, 20062000. ISBN 978-88600-605209-0197955-73.
 
* ''Sii felice adesso'' (commenti all'"Ashtavakra Samhita"), Milano, Cairo, 2011. ISBN 978-88-6052-384-6
[[Sufismo]]
* ''La rivoluzione del cuore'' (commenti all'"Ashtavakra Samhita"), Milano, Cairo, 2012. ISBN 978-88-6052-446-1
* ''IlScolpire velo impalpabilel'immenso'', Milano, Feltrinelli, 2001. ISBN 88-503-2677-7. (discorsicommento sual poema "IlHadiqua, il giardino cintato della verità" di Hakim Sanai), Milano, Apogeo. ISBN 978-88-5032-678-5.
* ''IlLe libroonde dellae saggezzal'oceano'', (commentiPeschiera aldel messaggioGarda di Atisha(VR), Milano, Edizioni del Cigno, 2007.2004, ISBN 978-88-870687062-23428-21.
* ''Il libro dell'alchimia interioresegreto'', (commentiPeschiera aldel messaggioGarda di Atisha(VR), Milano, Edizioni del Cigno, 20062004. ISBN 978-88-870687062-23329-58.
* ''IlLa libroporta del risvegliosull'eternità'', (commentiPeschiera aldel messaggioGarda di Atisha(VR), Milano, Edizioni del Cigno, 20082005. ISBN 978-88-870687062-23531-91.
* ''IlLa libromagia delladel consapevolezzasemplice'' (commenti al messaggio di Atisha), Milano, Edizioni del CignoBompiani, 20012009. ISBN 978-88-8706452-2246257-39.
* ''Il velo impalpabile. Discorsi su Il giardino cintato della verità di Hakim Sanai'', Milano, Apogeo, 2009. ISBN 978-88-503-2678-5. (commento al poema ''Hadiqua, il giardino cintato della verità'' di Hakim Sanai)
* ''I misteri occulti dell'oriente'', Genova, ECIG, 2010. ISBN 978-88-7544-201-9
* ''La vitaleggenda èdelle donosabbie'' (commenti ai canti dei Baul), NovaraFirenze, De AgostiniGiunti, 2010. ISBN 978-88-4186440-2343677-65.
* ''Lo specchio del cuore'', Milano, Apogeo, 2011. ISBN 978-88-503-1351-8; Milano, Feltrinelli, 2016. ISBN 978-88-07887-40-6. (commento al poema "Hadiqua, il giardino cintato della verità" di [[Sana'i di Ghazna|Hakim Sanai]])
* ''La vita è gioco'' (commenti ai canti dei Baul), Novara, De Agostini, 2011. ISBN 978-88-4186-883-6
* ''Nelle tue mani'', Firenze, Giunti, 2013. ISBN 978-88-440-4362-9.
* ''La creazione del presente'', Milano, De Agostini, 2013. ISBN 88-418-9586-1. (dalla serie di discorsi "The Perfect Master" Vol. 1)
* ''Ritorno al presente'', Milano, De Agostini, 2014. ISBN 978-88-511-2186-0. (dalla serie di discorsi "The Perfect Master" Vol. 2)
 
[[Tantra]]
* ''Tantra. La comprensione suprema'', Milano, Bompiani, 20011993. ISBN 978-88-4529452-1542074-86.
* ''Tantra, amore e meditazione'', Milano, Mondadori, 2012. ISBN 978-88-0462-173-7.
* ''L'amore nel tantra'', Milano, ES, 2004. ISBN 978-88-8535-783-9.
* ''L'amore nel Tantra'', Milano, Mondadori, 2009. ISBN 978-88-0458-662-3.
* ''Tantra, spiritualità e sesso'', Genova, ECIG, 1993. ISBN 978-88-7545-542-2.
* ''[[Liberi di essere]]. Il libro della comprensione'', Milano, Mondadori, 2007. ISBN 978-88-0456-414-0.
* ''La visione tantrica'', Arona (No), News Services Corporation, 2009. ISBN 978-60-0022-745-6.
* ''L'esperienza tantrica'', Arona (No), News Services Corporation, 1996.
* ''Tantra. La comprensione suprema'', Milano, Bompiani, 19932001. ISBN 978-88-4522452-0749154-68.
* ''Tantra, spiritualitàL'amore enel sessotantra'', GenovaMilano, ECIGES, 19932004. ISBN 978-88-754585357-54283-29.
* ''[[Liberi di essere]]. Il libro della comprensione'', Milano, Mondadori, 2007. ISBN 978-88-04-56414-0.
* ''L'amore nel Tantra'', Milano, Mondadori, 2009. ISBN 978-88-04-58662-3.
* ''La visione tantrica'', Arona (No), News Services Corporation, 2009. ISBN 978-600-02-2745-6.
* ''Tantra, amore e meditazione'', Milano, Mondadori, 2012. ISBN 978-88-04-62173-7.
 
[[YogaTaoismo]]
* ''YogaFra dellale comprensionerive interioredel nulla'', MilanoRoma, MondadoriEdizioni Mediterranee, 20091992. ISBN 978-88-0458272-9620146-46. (discorsi sul Tao-Te-Ching di Lao Tzu Voll. 1-2)
* ''Yoga:Il potenzacuore e libertàceleste'', MilanoArona (No), MondadoriNews Services Corporation, 20092001. ISBN 978-88600-0459107-364974-50.
* ''Yoga:Lo il respirosplendore dell'infinitoessere'', MilanoArona (No), MondadoriNews Services Corporation, 20092001. ISBN 978-88600-0461114-191854-25.
* ''Yoga:La laluce scienza dellnell'animaabisso'', MilanoArona (No), MondadoriNews Services Corporation, 20112002. ISBN 978-88600-0460119-911512-79.
* ''YogaIl persacro il corpofuoco'', laArona mente(No), eNews lo spirito'', Milano,Services MondadoriCorporation, 20112002. ISBN 978-88600-0460125-910844-02.
* ''Yoga:I amorelibri edel meditazionefiore d'oro'', Milano, MondadoriBompiani, 20132007. ISBN 978-88-0463486-1740341-36. (discorsi su Il segreto del fiore d'oro di [[Richard Wilhelm]])
* ''Yoga. LaIl scienzaregno dell'anima vol. 1accadere'', GenovaRoma, ECIGEdizioni Mediterranee, 19902009. ISBN 978-88-7545272-3902040-95. (discorsi sul Tao-Te-Ching di Lao Tzu Vol. 4)
* ''Yoga.Il Lacandore scienza dell'anima vol.della 2dignità'', GenovaMilano, ECIGBompiani, 19912010. ISBN 978-88-7545452-4066473-73.
* ''Yoga. La scienzavia dell'animadel vol.sole 3e del vento'', GenovaRoma, ECIGEdizioni Mediterranee, 19912012. ISBN 978-88-7545272-4632204-01. (discorsi sul Tao-Te-Ching di Lao Tzu Vol. 3)
* ''Il tempo del sole e del vento'', Roma, Edizioni Mediterranee, 2013. ISBN 978-88-272-2232-4. (discorsi sul Tao-Te-Ching di Lao Tzu Vol. 5)
* ''La forza di rinascere. A passeggio nel Tao'', Milano, Bompiani, 2015. ISBN 978-88-452-7933-1.
 
Tradizioni occidentali
* ''ZarathustraPhilosophia unperennis. dio cheVol. danza1'' (commenti allo "Zarathustra" di Friedrich Nietzsche), Genova, ECIG, 19891986. ISBN 978-88-7545-352767-79. (discorsi sui "Versi Aurei" di Pitagora)
* ''Zarathustra ilun profetadio che ridedanza'' (commenti allo "Zarathustra" di Friedrich Nietzsche), Genova, ECIG, 19911989. ISBN 88-7545-445352-07. (commenti allo "Zarathustra" di Friedrich Nietzsche)
* ''Zarathustra il profeta che ride'', Genova, ECIG, 1991. ISBN 88-7545-445-0. (commenti allo "Zarathustra" di Friedrich Nietzsche)
* ''I silenzi dell'anima'' (commenti al "Profeta" di Kahlil Gibran), Milano, Edizioni del Cigno, 2006. ISBN 978-88-8706-240-3.
* ''Philosophia perennis. Vol. 2'', Genova, ECIG, 1997. ISBN 978-88-7545-768-6. (discorsi sui "Versi Aurei" di Pitagora)
* ''I sentieri dell'anima'' (commenti al "Profeta" di Kahlil Gibran), Milano, Edizioni del Cigno, 2010.
* ''La nuova alchimia'', Torino, Psiche, 1997. ISBN 978-88-85142-12-1. (commento a "La Luce sul Sentiero" di Mabel Collins)
* ''Gli abissi dell'anima'' (commenti al "Profeta" di Kahlil Gibran), Milano, Edizioni del Cigno, 2012. ISBN 978-88-8706-213-7.
* ''L'armonia nascosta'' (discorsi sui frammenti di Eraclito), Genova, ECIG, 2003. ISBN 978-88-7545-952-9. (discorsi sui frammenti di Eraclito)
* ''I silenzi dell'anima'', Milano, Edizioni del Cigno, 2006. ISBN 978-88-87062-40-3. (commenti al "Profeta" di Kahlil Gibran)
* ''Philosophia perennis. Vol. 1'' (discorsi sui "Versi Aurei" di Pitagora), Genova, ECIG, 1986. ISBN 978-88-7545-767-9.
* ''I sentieri dell'anima'', Milano, Edizioni del Cigno, 2010. (commenti al "Profeta" di Kahlil Gibran)
* ''Philosophia perennis. Vol. 2'' (discorsi sui "Versi Aurei" di Pitagora), Genova, ECIG, 1997. ISBN 978-88-7545-768-6.
* ''Gli abissi dell'anima'', Milano, Edizioni del Cigno, 2012. ISBN 978-88-87062-13-7. (commenti al "Profeta" di Kahlil Gibran)
* ''La nuova alchimia'' (commento a "La Luce sul Sentiero" di Mabel Collins), Torino, Psiche, 1997. ISBN 978-88-8514-212-1.
* ''Il circolo virtuoso'', Milano, Cairo Publishing. 2013. ISBN 978-88-6052-510-9. (discorsi sulla poesia "Desiderata" di Max Ehrmann)
 
[[Filosofie orientali|Tradizioni orientali]]
Argomenti vari
* ''DalIl sessobattito alldell'eros cosmicoassoluto'' (amore), MilanoGenova, BompianiECIG, 20131991. ISBN 978-88-45277545-302713-56. (discorsi sull'"Ishavasya Upanishad")
* ''TuLa seidottrina amoresuprema'' (amore), FirenzeMilano, GiuntiBompiani, 20122001. ISBN 978-88-4404452-5185011-08. (discorsi sulla "Kena-Upanishad")
* ''Quell'oscuroIl intervallolibro èdella l'amoreconsapevolezza'', (amore)Milano, FirenzeEdizioni del Cigno, Giunti2001. ISBN 978-88-440387062-24124-83. (commenti al messaggio di Atisha)
* ''Amore eL'essenza libertàsegreta'' (amore), Milano, BompianiCairo, 20002006. ISBN 978-88-45246052-332019-57. (commenti ai canti di [[Kabīr]])
* ''ConIl telibro e senza didell'alchimia teinteriore'' (amore), Milano, MondadoriEdizioni del Cigno, 20092006. ISBN 978-88-045887062-66733-85. (commenti al messaggio di Atisha)
* ''QuestioniIndia un d'amore. Un viaggio spirituale nella terra dei Buddha'' (amore), ViterboVerona, NuoviCerchio della EquilibriLuna, 20042006. ISBN 978-88-722687295-79554-02.
* ''InnamorarsiIl dell'amorelibro della saggezza'' (amore), Milano, MondadoriEdizioni del Cigno, 20102007. ISBN 978-88-045987062-65234-32. (commenti al messaggio di [[Atiśa|Atisha]])
* ''LaIl rivoluzionelibro interioredel risveglio'' (psicologia), RomaMilano, Edizioni Mediterraneedel Cigno, 19832008. ISBN 978-88-272087062-83735-39. (commenti al messaggio di Atisha)
* ''OltreI lamaestri psicologiaraccontano'' (psicologia), Tradate (Va)Milano, OshobaMondadori, 20002008. ISBN 978-6088-009704-95558322-36. (commenti a testi hindu, sufi, tao e zen)
* ''OltreI lemisteri frontiereocculti della mentedell'oriente'' (psicologia), TorinoGenova, PsicheECIG, 19922010. ISBN 978-88-851427544-26201-59.
* ''Morte. LaEssere grandese finzionestessi'' (morte), BolognaFirenze, OMGiunti, 20092010. ISBN 978-88-9568440-7243765-79. (commenti ai canti di Kabir)
* ''IlLa misterovita femminileè dono'' (donna), MilanoNovara, MondadoriDe Agostini, 20132010. ISBN 978-88-0462418-6666234-46. (commenti ai canti dei Baul)
* ''La vita è gioco'', Novara, De Agostini, 2011. ISBN 978-88-418-6883-6. (commenti ai canti dei Baul)
* ''La donna. Una nuova visione'' (donna), Arona (No), News Services Corporation, 2006.
* ''IlSii giocofelice delle emozioniadesso'' (benessere), Milano, MondadoriCairo, 2011. ISBN 978-88-04586052-665384-46. (commenti all'"Ashtavakra Samhita")
* ''IlAl benesseredi emotivolà della paura, oltre il rancore'' (benessere), Milano., De MondadoriAgostini, 20102012. ISBN 978-88-0459418-5797311-3. (commento agli insegnamenti di [[Guru Nanak]])
* ''La veritàrivoluzione chedel curacuore'' (benessere), Milano, MondadoriCairo, 20092012. ISBN 978-88-04586052-559446-61. (commenti all'"Ashtavakra Samhita")
* ''Gita Darshan. Vol. 1: Yoga della disperazione, yoga della comprensione'', Colle di Val d'Elsa (Si), Laris, 2013. ISBN 978-88-96773-09-3. (discorsi sul "[[Bhagavad Gita]]")
* ''Cogli l'attimo'' (benessere), Milano, Feltrinelli, 2009. ISBN 978-88-0772-099-4.
* ''Intimità. Fidarsi di se stessiQuesta eè deglila altrivita'' (benessere), Milano, RizaMondadori, 20072013. ISBN 978-88-707104-11962561-62. (discorsi sulle "Mandukya Upanishad")
* ''La gioiaEstasi. LaIl felicitàlinguaggio che affiora dalldimenticato'interno'' (benessere), MilanoNovara, RizaDe Agostini, 20092013. ISBN 978-88-7071418-1368572-37. (commenti ai canti di Kabir)
* ''ConsapevolezzaArmonia. LaIl chiavelinguaggio per vivere in armoniadell'essere'' (benessere), Milano, RizaDe Agostini, 20062015. ISBN 978-88-7071511-1033193-57. (commenti ai canti di Kabir)
* ''L'istinto. Riscoprire e viverePioggia laa propriaciel naturasereno'' (benessere), Milano, RizaFeltrinelli, 20122015. ISBN 978-88-707107-16988583-19. (commenti ai versi di Sahajo)
 
[[Yoga]]
Libri autobiografici
* ''DimensioniYoga. oltreLa ilscienza conosciutodell'anima Vol. 1'', RomaGenova, Edizioni MediterraneeECIG, 19821990. ISBN 978-88-27207545-234390-09.
* ''BaglioriYoga. diLa unscienza dell'infanziaanima dorataVol. 2'', RomaGenova, Edizioni MediterraneeECIG, 19881991. ISBN 978-88-27207545-839406-7.
* ''UnaYoga. vertigineLa chiamatascienza dell'anima Vol. vita3'', MilanoGenova, MondadoriECIG, 20091991. ISBN 978-88-04597545-026463-20.
* ''MaiYoga nato,della maicomprensione mortointeriore'', TorinoMilano, VivaldaMondadori, 20082009. ISBN 978-88-748004-12558962-14.
* ''Yoga: potenza e libertà'', Milano, Mondadori, 2009. ISBN 978-88-04-59364-5.
* ''Una tazza di tè'' (lettere), Arona (No), News Services Corporation, 1999.
* ''Yoga: il respiro dell'infinito'', Milano, Mondadori, 2009. ISBN 978-88-04-61191-2.
* ''Semi di saggezza'' (lettere), Arona (No), News Services Corporation, 2002.
* ''Yoga per il corpo, la mente e lo spirito'', Milano, Mondadori, 2011. ISBN 978-88-04-60910-0.
* ''Rajneesh Buddhafield. Il maestro dei maestri'', Carmagnola (To), Arktos, 1984.
* ''Yoga: la scienza dell'anima'', Milano, Mondadori, 2011. ISBN 978-88-04-60911-7.
* ''Libri che ho amato'', Tradate (Va), Oshoba, 2010.
* ''Yoga: amore e meditazione'', Milano, Mondadori, 2013. ISBN 978-88-04-63174-3.
* ''Appunti di un folle'', Tradate (Va), Oshoba, 2007.
* ''UnYoga: maestrol'energia che trasforma'', Milano, Edizioni del CignoMondadori, 20072015. ISBN 978-88-870604-24265870-72.
* ''Avere un maestro, essere un discepolo'', Milano, Edizioni del Cigno, 2003. ISBN 978-88-8706-223-6
 
[[Zen]]
Libri su Osho
* ''Koan zen: l'oca è fuori'', Genova, ECIG, 1988. ISBN 978-88-7545-285-8.
* ''Operazione Socrate'', di Majid Valcarenghi e Ida Porta, Bologna, OM Edizioni, 2010. (Anche in DVD, edito da Uno Editori, 2010.)
* ''IAntico mieicanto giornidei dipini. luceLo conzen Oshopasso per passo'', di Ma Prem ShunyoTorino, Peschiera del Garda, Edizioni del CignoPsiche, 20131991. ISBN 978-88-870685142-23823-07.
* ''LaNirvana. miaL'ultimo vita con Oshoincubo'', di Azima V, Rosciano, ComoGenova, XeniaECIG, 20111991. ISBN 978-88-72737545-704416-06.
* ''Il libro del nulla'' (discorsi su "La mente fiduciosa" di [[Sēngcàn|Sosan]]), Roma, Edizioni Mediterranee, 1992. ISBN 978-88-272-0047-6.
* ''Le lacrime della rosa mistica'', di Swami Rajneesh, eBook, 2008.
* ''Il Manifesto dello Zen'', Tradate (Va), Oshoba, 1993.
* ''In compagnia del maestro'', di Anand Veeresh, Arona (No), News Services Corporation, 1999.
* ''Osho. La sua visioneCristianesimo e il suo lavorozen'', di Swami Anand VidehaRiza, Cesena (FC), Macro EdizioniMilano, 19982002. ISBN 978-88-75077071-181056-34.
* ''OshoUna Rajneeshperfetta e il suo movimentoimperfezione'', di Judith Coney, TorinoMilano, EllediciCairo, 19992007. ISBN 978-88-01016052-674107-1.
* ''I tarocchi zen di Osho. Il gioco trascendente dello zen. Con 79 carte'', Torino, Lo Scarabeo, 2008. ISBN 978-88-8395-859-5.
* ''L'arte del mutamento. Discorsi sullo zen'', Milano, Mondadori, 2009. ISBN 978-88-04-58668-5.
* ''La danza della luce e delle ombre'', Milano, Feltrinelli, 2011. ISBN 978-88-07-72287-5.
* ''I tarocchi nello spirito dello zen'', Torino, Lo Scarabeo, 2011. ISBN 978-88-6527-113-1.
* ''Il sussurro della sorgente interiore'', Milano, Bompiani, 2011. ISBN 978-88-45-26695-9.
* ''La ballata del cuculo solitario'', Roma, Europa Libri, 2011. ISBN 978-88-904400-5-2.
* ''Il canto della meditazione'' (commenti al Canto della Meditazione di [[Hakuin]]), Milano, Mondadori, 2011. ISBN 978-88-04-61289-6.
* ''Dieci storie zen. Lo zen spiegato con lo zen'', Roma, Edizioni Mediterranee, 2012. ISBN 978-88-272-2174-7.
* ''Il sentiero si crea camminando. Lo zen come metafora della vita'', Milano, Feltrinelli, 2013. ISBN 978-88-07-88210-4.
* ''La ricerca. Conversazioni sui dieci tori dello zen'', Baiso (RE), Verdechiaro, 2013. ISBN 978-88-6623-083-0.
* ''Su la testa! La morte di Dio e la nascita dell'uomo'', Milano, Apogeo, 2013. ISBN 978-88-503-3192-5.
* ''Zen: il lampo di diamante'', Milano, Edizioni del Cigno, 2013. ISBN 978-88-87062-46-5.
* ''L'eterno contrasto'', Milano, Feltrinelli, 2014. ISBN 978-88-07-88447-4.
* ''Uno specchio limpido. Risvegliarsi nello zen'', Milano, Mondadori, 2017. ISBN 978-88-04-67919-6.
 
[[DVD]] con i discorsi di Osho
* ''La meditazione che cos’ècos'è?'' (tratto dalla serie di discorsi "From Misery to Enlightenment"), Uno Editori, Orbassano (To), 2012.
* ''Libertà dai propri limiti'' (tratto dalla serie "The Invitation" # 4), Oshoba, Tradate (Va).
* ''Stati di coscienza superiore'' (tratto dalla serie "From ignorance to innocence"), Infinito Edizioni, Formigine (Mo), 2010.
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* ''Vivi felice'' (tratto dalla serie "The Transmission of the Lamp" # 31), Uno Editori, Orbassano (To), 2011.
* ''Osho Dynamic Meditation'', New Earth Records, Monaco di B., 2010.
* ''Una storia d’amored'amore con l’esistenzal'esistenza'' (tratto dalla serie "Yakusan: straight to the point of enlightenment # 4), Uno Editori, Orbassano (To), 2009.
* ''Ha un senso la vita?'', Infinito Edizioni, Formigine (Mo), 2010.
* ''L’innocenzaL'innocenza è pura intelligenza'' (tratto dalla serie "The transmission of the lamp" # 26), Uno Editori, Orbassano (To), 2008.
* ''Trova la tua voce interiore'' (tratto dalla serie "From Ignorance to Innocence" # 13), Uno Editori, Orbassano (To), 2009.
* ''Amore e odio'' (tratto dalla serie "From misery to enlightenment" # 13), Uno Editori, Orbassano (To), 2008.
* ''Giusto o Sbagliato?'' (tratto dalla serie "From Darkness to Light" # 19), Uno Editori, Orbassano (To), 2009.
* ''Gioia e Meditazione'', Uno Editori, Orbassano (To), 2011.
* ''I tre volti dell’amoredell'amore'' (intervista con Leslie Porter, giornalista di Vogue), Oshoba, Tradate (Va), 2011.
* ''Il rispetto per se stessi'' (tratto dalla serie "Satyam Shivam Sunderam" # 16), Oshoba, Tradate (Va), 2007.
* ''Vivere nell’insicurezzanell'insicurezza'' (tratto dalla serie The New Dawn # 6), Oshoba, Tradate (Va), 2006.
* ''Quando la competizione fallisce'', Uno Editori, Orbassano (To), 2013.
* ''Le dieci età dell'uomo'', Uno Editori, Orbassano (To), 2012.
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* ''Viaggio nell'utopia'', documentario Rai, con intervista a Osho, di Giovanni Costa (voce narrante di [[Arnoldo Foà]]), 1972.
* ''A Contemporary Guru: Rajneesh and his dynamic meditation cult'', documentario di David M. Knipe; University of Wisconsin, 1975.
 
* ''Osho Bhagwan, The Movie'', documentario su Oshoprodotto dele filmmakerdiretto americanoda [[Robert Hillmann]], 1978.
* ''Ashram in Poona: Bhagwan's Experiment'', documentario tedesco scritto e diretto da Wolfgang Dobrowolny, 1979.
 
* ''Osho, Bhagwan Shree Rajneesh'' (conosciuto anche come "''Osho, il soave clown"''), documentario di [[Silvano Agosti]], 1980.<ref>Il documentario è conosciuto anche col titolo "Osho, il soave clown". Silvano Agosti intervistò il guru a Pune, e dichiarò: "Dopo aver risposto alle mia domanda per quasi un’oraun'ora, mi ha fatto sapere di aver apprezzato l’intervistal'intervista e la mia discrezione. La sera, se volevo, potevo filmarlo mentre 'compiva i miracoli', delle strane terapie di guarigione. Nel filmato si assiste anche a una di queste terapie molto suggestive nel loro svolgersi tra venti di sensualità e brezze di sacralità. Vedere per credere."</ref>
 
* ''The God that Fled: Bhagwan Rajneesh'', documentario della BBC girato dal giornalista [[Christopher Hitchens]], 1980.
* ''Shree Rajneesh Ashram: This Commune, the Buddhafield'', documentario prodotto da Ma Prem Samadhi e commentato da Sw Anand Subhuti, 1980.
 
* ''Death: The Greatest Fiction'', documentario scritto e prodotto da Sw Anand Premlok e Samada Riedel, 1981.
* ''Fear is the Masterwhich'', prodotto dalla Jeremiah Films, contiene rare immagini della Comune 'Rajneeshpuram', 1987.
* ''Fear is the Master'', prodotto dalla Jeremiah Films, contiene rare immagini della Comune 'Rajneeshpuram', 1987.
 
* ''In loving gratitude to Bhagwan Shree Rajneesh: The rising moon'', documentario a cura di Neo-Sannyas International (Pune, India) e Osho International Foundation (Zurigo, Svizzera); distribuito da Wonder Full Things (Sedona, Arizona), 1987.<ref>Si tratta di un documentario con filmati d'archivio degli anni 1968-1975, che segue Osho dai primi campi di meditazione di Abu, proseguendo con la permanenza nell'appartamento di Bombay (Mumbai), fino ad arrivare all'inizio dell'Ashram di Pune.</ref>
* ''The Man Who Was God'', documentario di Peter Bate, 1989
 
* ''The Manifesto for a New Man and a New Humanity'', documentario di Sw Anand Harp e Sw Deva Mutribo (Rebel films), 1988.
* ''Bhagwan: My Dance is Complete'', documentario prodotto e diretto da Bob Mullan, 1988.
* ''Rajneesh: Spiritual Terrorist'', documentario della filmmaker australiana Cynthia Connop per la ABC TV/Learning Channel, 1989.
* ''Never Born, Never Died: Bhagwan Shree Rajneesh'', documentario diretto e prodotto da Bob Mullan, 1989.
 
* ''Osho: 1931-1990'', documentario diretto e prodotto da Bob Mullan, 1996.
* ''Boomtown und Bhagwan: Poona - das neue Indien'', documentario tedesco prodotto da ARD-Studios Neu Delhi, 2007.
* ''Guru: Bhagwan, His Secretary & His Bodyguard'', documentario svizzero di Sabine Gisiger e Beat Häner, 2010.
* ''Master: The Greatest Mystery'', documentario prodotto dalla Osho World Foundation (Ma Dharm Jyoti e Sw Chaitanya Keerti), 2010?
* ''Sommer in Orange'', film diretto da Marcus H. Rosenmüller sulla comunità bavarese ispirata al movimento di Osho, 2011.
* ''Rajneeshpuram'' (Oregon Experience), documentario della Oregon Public Broadcasting, 2012.
* ''Death of a Dream'', documentario prodotto da Charlotte Arden (Gizmo Films), 2014.
* ''[[Fiore ribelle]]'' (''Rebellious Flower''), film biografico diretto da Krishan Hooda, 2016 (Menzione Speciale della Giuria al [[Salento International Film Festival]] 2015).
* ''Wild Wild Country'', documentario [[Netflix]], diretto da Chapman Way e Maclain Way, 2018 (vincitore del [[Premio Emmy]] come miglior serie documentaria o non-fiction).
* ''Operazione Socrate,'' documentario sulla morte di Osho, regia di Majid Valcarenghi e Ida Porta. Ed. RE NUDO, durata 47'.
* ''La mia vita con Osho: racconti da Ustica,'' documentario Blue Cinema Tv, diretto da Alessandra Arcieri, con Azima V. Rosciano, 2020.
 
== Note ==
{{references|2note strette}}
 
== Bibliografia ==
* Ram Chandra Prasad, ''Rajneesh: The Mystic of Feeling'', Delhi: Motilal Banarsidass, 1978, ISBN 0-89684-023-9.
* Majid Valcarenghi, Ida Porta, ''Operazione Socrate. Il caso Osho. Come e perché è stato ucciso il Maestro spirituale più discusso della nostra epoca'', ed. Re Nudo, 1995
* Swami Deva Majid (Andrea Valcarenghi), ''Alla ricerca del D/io perduto'', Milano, SugarCo, 1979.
* Lewis, James R.; Petersen, Jesper Aagaard, ''Controversial New Religions'', New York: Oxford University Press, 2005, ISBN 0-19-515682-X
* Sw. Swatantra Sarjano, ''L'incanto d'arancio'', Roma, Savelli, 1979.
* Ma Satya Bharti, ''Il grande esperimento: meditazioni e terapie nell'Ashram di Bhagwan Shree Rajneesh'', Milano, Armenia, 1980.
* Vasant Joshi, ''The Awakened One - The Life and Work of Bhagwan Shree Rajneesh'', San Francisco, CA: Harper and Row, 1982, ISBN 0-06-064205-X.
* Bob Mullan, ''Life as Laughter: Following Bhagwan Shree Rajneesh'', London, Boston, Melbourne and Henley: Routledge & Kegan Paul Books Ltd, 1983, ISBN 0-7102-0043-9.
* N. Karlen, P. Abramson, ''Bhagwan's realm'', Newsweek, 3 dicembre 1984.
* S. Mitra, R. Draper, R. Chengappa, ''Rajneesh: Paradise lost'', in "India Today", 15 December 1985.
* Hugh Milne, ''Bhagwan: The God That Failed'', Caliban, 1986.
* Roy Wallis, ''Religion as Fun? The Rajneesh Movement'', Sociological Theory, Religion and Collective Action (Queen's University, Belfast): Pages 191–224, 1986.
* Kate Strelley, ''The Ultimate Game: The Rise and Fall of Bhagwan Shree Rajneesh'', Harper Collins, 1987.
* James S. Gordon, ''The Golden Guru: The Strange Journey of Bhagwan Shree Rajneesh'', Lexington, MA: The Stephen Greene Press, 1987, ISBN 0-8289-0630-0.
* George Meredith, ''Bhagwan: The Most Godless Yet the Most Godly Man'', 1988, Pune: Rebel Publishing House.
* Kate Strelley, ''Ultimo gioco. La mia vita nella comunità del guru arancione Bhagwan Shree Rajneesh'', Milano, Sperling & Kupfer, 1989.
* Lewis F. Carter, ''Charisma and Control in Rajneeshpuram: A Community without Shared Values'', Cambridge: Cambridge University Press, 1990, ISBN 0-521-38554-7.
* Satya Bharti Franklin, ''The Promise of Paradise: A Woman's Intimate Story of the Perils of Life with Rajneesh'', Station Hill Press, 1992.
* M. Valcarenghi, I. Porta, ''Operazione Socrate. Il caso Osho. Come e perché è stato ucciso il Maestro spirituale più discusso della nostra epoca'', Tranchida, 1995
* Ma Prem Shunyo, ''I miei giorni di luce con Osho. Il nuovo Sutra del Diamante'', Peschiera del Garda, Edizioni del Cigno, 1996. ISBN 88-87062-38-2.
* Anthony Storr, ''Feet of Clay: A Study of Gurus'', Harper Collins, 1996.
* Azima V. Rosciano, ''La mia vita con Osho. Le sette porte del cammino spirituale'', Xenia, 2011.
* Joachim Süss, ''Bhagwans Erbe: Die Osho-Bewegung heute'', Munich: Claudius Verlag, 1996, ISBN 3-532-64010-4.
* Lewis F. Carter, ''Charisma and Control in Rajneeshpuram: A Community without Shared Values'', Cambridge: Cambridge University Press, 1990, ISBN 0-521-38554-7.
* "Sam" (Chris Gray), ''Life of Osho'', London: Sannyas, 1997.
* Swami Anand Videha, ''Osho. La sua visione e il suo lavoro'', Cesena (FC), Macro Edizioni, 1998. ISBN 978-88-7507-181-3.
* Susan J. Palmer, ''Charisma and Abdication: A Study of the Leadership of Bhagwan Shree Rajneesh'', Sociological Analysis 49 (2), pp.&nbsp;119–135, Dawson College, Montreal, 1988.
* Anand Veeresh, ''In compagnia del maestro'', Arona (No), News Services Corporation, 1999.
* Judith Coney, ''Osho Rajneesh e il suo movimento'', Torino, Elledici, 1999. ISBN 978-88-01-01674-1.
* Judith M. Fox, ''Osho Rajneesh, Studies'' in "Contemporary Religion Series", No. 4, Salt Lake City: Signature Books, 2002, ISBN 1-56085-156-2.
* Tim Guest, ''My Life in Orange: Growing Up with the Guru'', Harcourt, 2004
* James S. Gordon, ''The Golden Guru: The Strange Journey of Bhagwan Shree Rajneesh'', Lexington, MA: The Stephen Greene Press, 1987, ISBN 0-8289-0630-0.
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== Collegamenti esterni ==
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=== Sito ufficiale ===
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* [http://www.osho.com Sito ufficiale di Osho Rajneesh]
* {{cita web | 1 = http://oshorajneesh.oneminutesite.it/ | 2 = La divina melodia dell'essere (biografia, documenti, immagini e citazioni) | accesso = 4 giugno 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20131213003816/http://oshorajneesh.oneminutesite.it/ | dataarchivio = 13 dicembre 2013 | urlmorto = sì }}
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* {{Cita web | url=https://www.ilpost.it/2018/04/19/osho-vera-storia/ | titolo = La vera storia di Osho | giornale = [[Il Post]] | giorno = 19 | mese = aprile | anno = 2018 }}
 
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=== Siti critici ===
* [http://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/osho2.htm#_Toc52625051 Rajneeshpuram. Utopia e incubo orwelliano]
* [http://paolofranceschetti.blogspot.it/2010/06/lassassionio-di-osho-perche-si-uccide.html L'assassinio di Osho. Perché si uccide un leader spirituale]
* [http://www.gianobifronte.it/0_allegati_pensieri/2003/bhagwan_il_dio_che_falli.htm Bhagwan, il dio che fallì (Introduzione)]
* [http://www.cesnur.org/religioni_italia/g/giainismo_02.htm L’eredità di Osho Rajneesh]
 
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