Morus alba: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: numeri di pagina nei template citazione
 
(81 versioni intermedie di 52 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{Tassobox
|nome = Gelso bianco
|colore=lightgreen
|statocons = Lc
|nome= Gelso Bianco
|statocons_versione =
|statocons=LR/lc
|statocons_ref =
|statocons_versione=IUCN2.3
|immagine = FruitlessMulberry-3965.jpg
|statocons_ref=
|didascalia = ''Morus alba''
|immagine=[[File:FruitlessMulberry-3965.jpg|250px]]
<!-- CLASSIFICAZIONE -->|dominio = [[Eukaryota]]
|didascalia= Morus alba
|regno = [[Plantae]]
<!-- CLASSIFICAZIONE -->
|divisione = [[Magnoliophyta]]
|dominio=[[Eukaryota]]
|regnoclasse = [[PlantaeMagnoliopsida]]
|ordine = [[Urticales]]
|sottoregno=
|famiglia = [[Moraceae]]
|superdivisione=
|genere = [[Morus (botanica)|Morus]]
|divisione=[[Magnoliophyta]]
|specie = '''M. alba'''
|sottodivisione=
<!-- CLASSIFICAZIONE APG IV -->|FIL? = x
|superclasse=
|classeregnoFIL = [[MagnoliopsidaPlantae]]
|clade1 = [[Angiosperme]]
|sottoclasse=
|clade2 = [[Mesangiosperme]]
|infraclasse=
|clade3 = [[Eudicotiledoni]]
|superordine=
|clade4 = [[Eudicotiledoni centrali]]
|ordine=[[Urticales]]
|clade5 = [[Superrosidi]]
|sottordine=
|clade6 = [[Rosidi]]
|infraordine=
|clade7 = [[Eurosidi]]
|superfamiglia=
|famigliaclade8 = [[MoraceaeEurosidi I]]
|ordineFIL = [[Rosales]]
|sottofamiglia=
|famigliaFIL = [[Moraceae]]
|tribù=
|sottofamigliaFIL =
|sottotribù=
|tribùFIL = [[Moreae]]
|genere='''[[Morus (botanica)|Morus]]'''
|sottotribùFIL =
|sottogenere=
|genereFIL = [[Morus (botanica)|Morus]]
|specie='''M. alba'''
|specieFIL = '''M. alba'''
|sottospecie=
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE -->|biautore = [[Linneo|L.]]
<!-- CLASSIFICAZIONE FILOGENETICA -->
|binome = Morus alba
|FIL?=
|bidata = <!-- ALTRO -->
|regnoFIL=
|sinonimi =
|ordineFIL=
|nomicomuni = Gelso bianco
|famigliaFIL=
|suddivisione =
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE -->
|suddivisione_testo =
|biautore=[[Carl von Linné|L.]]
|binome=Morus alba
|bidata=
<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE -->
|triautore=
|trinome=
|tridata=
<!-- ALTRO -->
|sinonimi=
|nomicomuni=Gelso bianco
|suddivisione=
|suddivisione_testo=
}}
 
Il '''gelso bianco''' o '''moro bianco'''<ref>{{cita libro | nome=Nicola | cognome=Zingarelli | titolo=Vocabolario della lingua italiana | anno=1988 | ed=11 | città=Bologna | editore=Zanichelli}}</ref> ('''''Morus alba''''' <small>[[Linneo|L.]]</small>) è un [[albero da frutto]] appartenente alla [[famiglia (tassonomia)|famiglia]] delle [[Moraceae]]<ref name=POWO>{{cita web |lingua=en |titolo=Morus alba |sito=Plants of the World Online |editore=Royal Botanic Gardens, Kew |url=https://powo.science.kew.org/taxon/urn:lsid:ipni.org:names:30051955-2 |accesso=30/5/2022}}</ref>, contenente [[lattice]], originario della Cina settentrionale e della [[Corea]].
Il '''Gelso bianco''' (''Morus alba'' [[Carl von Linné|L.]]) è un [[albero]] deciduo appartenente alla famiglia delle [[Moraceae]], contenente [[lattice]], originario della [[Cina]] settentrionale e della [[Corea]]. Venne introdotto in [[Europa]] verso il [[XV secolo]], principalmente per l'uso delle sue foglie in [[Bombyx mori|bachicoltura]] come alimento dei bachi da seta e si rinviene sporadicamente a seguito di vecchie coltivazioni datate in [[Europa meridionale]], specie in [[Italia]] e [[Spagna]], dove la [[bachicoltura]] era particolarmente diffusa fino agli [[anni 1950|anni cinquanta]].
 
== Descrizione ==
[[File:Morus alba Bra47.png|250px|thumb|left|Illustrazione di [[foglie]] e [[fiori]] di gelso bianco]]
=== Portamento della pianta ===
Il gelso bianco è un [[albero]] [[caducifoglio]] e [[latifoglie]], ad accrescimento piuttosto rapido, è longevo e può diventare secolare, alto fino a 15-2015–20 mmetri, con [[Fusto (botanica)|tronco]] che si presenta irregolarmente ramificato, [[Chioma (botanica)|chioma]] densa, ampia e arrotondata verso la sommità. Presenta [[radice (botanica)|radici]] di colore aranciato carico, robuste, profonde ed espanse, poco adatte a [[terreno|terreni]] secchi e aridi, pur presentando un fitto capillarizio che gli consente di sopravvivere anche in condizionistato di moderata siccità. Vegeta in luoghi soleggiati o al massimo a mezz'ombra, e necessita di ampio spazio in quanto raggiunge notevoli dimensioni. PuòAllo stato naturale e se non capitozzato può vivere fino a 150300 anni e più.
 
=== Corteccia e legno ===
La [[corteccia (botanica)|corteccia]] è giallo-grigiastra con toni più o meno aranciati e cosparsa di numerose [[lenticelle]] giallino-biancastre nella pianta giovane, in seguito diviene marrone-brunastro scura, profondamente solcata e screpolata in fasci fibrosi più o meno verticali formanti piccole scaglie allungate. Il [[legno]] è duro, compatto, resistente e robusto, ottimo come [[combustibile]] e per piccoli lavori d'intarsio. Il [[durame]] è bruno scuro, mentre l'[[alburno]] è chiaro e di colore bianco-giallastro. Particolarità del gelso bianco è l'avere il [[cambio (botanica)|cambio cribro-vascolare]] attaccato alla corteccia, e non all'[[alburno]], come nella stragrande maggioranza delle piante vascolari, e questo ha particolare interesse soprattutto per quanto riguarda le tecniche d'[[innesto]]. Tutta la pianta è percorsa, al disotto dei tessuti di rivestimento (corteccia, derma fogliare ecc...), da una fitta rete di [[canale laticifero|canali laticiferi]] apociziali, ossia formati a partire da poche [[cellule]] originarie embrionali polinucleate senza membrane divisorie, che si sono sviluppate e accresciute e ramificate per tutta la pianta, pur non anastomizzandosi con i tessuti circostanti formando un vero e proprio apparato escretore interno. Il [[lattice]], elemento molto comune nella famiglia delle [[Moracee]] di cui il gelso bianco fa parte, contenuto nei canali laticiferi è denso e di colore bianco latte ed è irritante.
 
I succhi intracellulari e le [[foglie]] contengono elevate quantità di [[alluminio]], variabile in base alla tipologia di [[terreno]] in cui un singolo esemplare sviluppa, e vi è motivo di credere che esso non rappresenti un costituente casuale, ma abbia importanza nel chimismo della pianta. Il [[legno]] presenta, inoltre, varie molecole come [[fitoalessina|fitoalessine]] e composti organici ad alto peso molecolare, e trova uso come reagente per la rilevazione chimica di numerosi [[cationi]].
I succhi intracellulari e le foglie contengono elevate quantità di [[alluminio]], variabile in base alla tipologia di terreno in cui un singolo esemplare sviluppa, e vi è motivo di credere che esso non rappresenti un costituente casuale, ma abbia importanza nel chimismo della pianta. Il [[legno]] presenta, inoltre, varie molecole come [[fitoalessina|fitoalessine]] e composti organici ad alto peso molecolare, e trova uso come reagente per la rilevazione chimica di numerosi [[cationi]].
 
=== Foglie ===
Le [[foglie]] si presentano caduche, [[fillotassi|alterne]], distiche, portate da un [[picciolo]] scanalato e ornato da piccole stipole laterali caduche. Presentano un elevato polimorfismo, generalmente hanno forma ovato-acuta asimmetrica alla base, ma non di rado sono cuoriformi e in forme intermedie tra le due appena citate. La lunghezza varia dai 7 ai 14 &nbsp;cm e la larghezza è compresa tra i 4 e i 6 &nbsp;cm. La [[Foglia#Lamina|lamina]] si presenta intera, trilobata nelle foglie tripartite dei [[Pollone (botanica)|polloni]] basali. I margini sono dentato-seghettati (dentatura triangolare), l'apice acuto e la base leggermente cordata. Entrambe le pagine (superiore ed inferiore) si presentano glabre (senza peluria), di colore verde chiaro in primavera-estate e giallo carico in autunno. Quella superiore è lucida e liscia, quella inferiore scarsamente tomentosa sulle nervature. Il [[picciolo]], leggermente [[tomento|tomentoso]], è lungo 2-3 centimetri e presenta scanalature e [[Stipola|stipole]] caduche. Le gemme sono piccole, larghe alla base ed appuntite all’apiceall'apice, ognuna di esse è formata da 13 a 24 [[Perula|perule]] e nel fusticino da 5 a 12 foglioline. I giovani sono grigio-verdi, di aspetto liscio e con lunghi internodi, anche se non di rado presentano una fine [[tomento|tomentosità]].
 
=== Fiori e frutti ===
[[File:Morus-alba.jpg|thumb|right|250px|[[Foglie]] e [[frutti]] immaturi di gelso bianco. L'intero [[frutto]] è in realtà un'infruttescenza (''[[sorosio]]'') formata da un frutto vero rivestito da un [[frutto|falso frutto]], la [[polpa]], che deriva da una parte del calice fiorale ingrossata e divenuta carnosa]]
[[Fiori]]I [[monoicoFiore|monoicifiori]], unisessuali sono raramente ermafroditi. Quelli maschili ([[stami|staminiferi]]) formano [[infiorescenza|infiorescenze]] ad [[amento]] di forma cilindrica lunghe circa 2-3,5 &nbsp;cm, sono dotati di [[perianzio]] quadripartito segmentato e 4 [[Stame|stami]] producenti [[polline]] con filamenti inflessi nel bocciolo immaturo ed eretti durante l'[[antesi]]. È presente anche un rudimentale [[Gineceo (botanica)|pistillo]] sterile. Quelli femminili ([[pistillo|pistilliferi]]) si presentano come [[amento|amenti]] globosi lunghi 1-2 1–2&nbsp;cm, dotati di [[perianzio]] a quattro lacinie glabre erette, opposte a due a due (le esterne di dimensioni maggiori), e [[pistillo]] con ovario uniovulato. Lo [[stigma (botanica)|stigma]] è glabro.
L'ovario si presenta diviso in 2 parti, una delle quali abortisce ([[pistillo]] uniovulato), contenenti ciascuna un solo ovulo pendulo campilotropo; lo [[stilo (botanica)|stilo]] centrale è diviso fin quasi alla base in due lobi stimmatici ricurvi e l'[[embrione]] che si forma a seguito della [[fecondazione]] si presenta curvo e accompagnato da albume carnoso, con [[cotiledoni]] incombenti e radichetta supera.
 
L'ovario si presenta diviso in 2 parti, una delle quali abortisce (pistillo uniovulato), contenenti ciascuna un solo ovulo pendulo campilotropo; lo [[stilo (botanica)|stilo]] centrale è diviso fin quasi alla base in due lobi stimmatici ricurvi e l'[[embrione]] che si forma a seguito della [[fecondazione]] si presenta curvo e accompagnato da albume carnoso, con [[cotiledoni]] incombenti e radichetta supera.
Entrambe le [[infiorescenza|infiorescenze]] sono peduncolate (il [[fiore]] femminile presenta peduncolo lungo quanto se stesso) e a prima vista, specie se immaturi, assomigliano a tanti piccoli [[lampone|lamponi]] verdi di diversa lunghezza. Possono anche fiorire in [[capolini]] diclini ascellari. Solitamente i due [[fiori]] di diverso sesso sono portati da [[piante]] diverse, anche se non sono rari i casi di esemplari con ambedue le [[infiorescenza|infiorescenze]] sulla stessa pianta. Il gelso bianco fiorisce in aprile-maggio.
 
Unica nel [[regno vegetale]] è la velocità di emissione di [[polline]] dalle [[infiorescenza|infiorescenze maschili]], i cui [[stami]], tramite un rapido movimento, liberano [[polline]] espellendolo a circa 560 km/h (oltre la metà della velocità del suono), rilasciando l'energia elastica accumulata durante la crescita in soli 25 µs ([[microsecondi]]), il che lo rende il movimento più veloce e rapido conosciuto finora nel [[regno vegetale]]<ref name="Taylor et al">{{Cite journal
Solitamente i due fiori di diverso sesso sono portati da piante separate, cioè piante [[dioiche]], anche se non sono rari i casi di esemplari con ambedue le [[infiorescenza|infiorescenze]] sulla stessa pianta. Il Morus alba fiorisce in aprile-maggio. Entrambe le [[infiorescenza|infiorescenze]] sono peduncolate (il fiore femminile presenta peduncolo lungo quanto se stesso) e a prima vista, specie se immaturi, assomigliano a tanti piccoli [[lampone|lamponi]] verdi di diversa lunghezza. Possono anche fiorire in [[capolini]] diclini ascellari. Unica nel [[regno vegetale]] è la velocità di emissione di [[polline]] dalle [[infiorescenza|infiorescenze maschili]], i cui [[stami]], tramite un rapido movimento, liberano [[polline]] espellendolo a circa 560&nbsp;km/h (oltre la metà della velocità del suono), rilasciando l'energia elastica accumulata durante la crescita in soli 25 microsecondi, il che lo rende il movimento più veloce e rapido conosciuto finora nel [[regno vegetale]]<ref name="Taylor et al">{{Cita pubblicazione| doi = 10.1007/s00497-005-0018-9
| doi = 10.1007/s00497-005-0018-9
| volume = 19
| issue numero= 1
|pp= 19-24
| pages = 19–24
| last cognome= Taylor
| first nome= Philip
| coauthors coautori= Gwyneth Card, James House, Michael Dickinson, Richard Flagan
| title titolo= High-speed pollen release in the white mulberry tree, Morus alba L
| journal rivista= Sexual Plant Reproduction
|data= date =marzo 2006-03-01
}}</ref>.
 
=== Frutti ===
[[File:Morus alba fruits.jpg|thumb|left|250px|[[Sorosi]] maturi di gelso bianco]]
[[File:Morus alba fruits.jpg|thumb|left|[[Sorosi]] maturi di gelso bianco]]
I [[frutti]], chiamati impropriamente ''more di gelso'', sono [[infruttescenza|infruttescenze composte]] formate dall'unione di un frutto vero e proprio, le [[nucula (botanica)|nucule]], e un falso frutto, che costituisce la polpa. Il nome corretto di questa [[infruttescenza]] è ''[[sorosio]]'' ([[botanica|botanicamente]] un [[frutto|falso frutto]]) e somiglia ad un piccolo [[lampone]] o ad una mora di [[rovo]], ma è più grosso ed allungato. I [[sorosi]] hanno forma ovato-arrotondata e lunghezza da 1 a 3 cm. Sono costituiti da tante piccole sferule carnose unite tra loro, formate a loro volta da una [[nucula (botanica)|nucula]] ([[frutto|frutto vero]]) ricoperta da un rivestimento polposo, derivato direttamente dal [[perianzio]] modificato del [[fiore]] femminile che l'ha originata ([[falso frutto]]). Queste sferule si fondono tra loro grazie ai rispettivi [[perianzio|perianzi]] che, tramite complesse modifiche fisiologiche, divengono un’unica massa carnosa e succulenta che circonda tutte le varie [[nucula (botanica)|nucule]], formando il [[sorosio]]. Queste piccole unità carnose sono false pseudodrupe, hanno forma rotondeggiante (sferica) schiacciata ai bordi e presentano [[esocarpo]] sottile, [[mesocarpo]] carnoso e succulento ed [[endocarpo]] crostoso. Ognuna contiene un piccolo [[frutto|frutto vero]], la [[nucula (botanica)|nucula]], dal guscio duro, coriaceo e [[legno|legnoso]] e forma rotonda. Il [[perianzio]] modificato serve a potenziare la disseminazione dei semi, essendo molto appetito dagli [[uccelli]], che cibandosi dei [[sorosi]] assumono anche le [[nucula (botanica)|nucule]] contenenti i [[semi]], che poi disperderanno con le feci.
[[File:Mulberries of different species.jpg|miniatura|Sorosi di gelso bianco.]]
Il colore dei [[sorosio|sorosi]] è bianco-giallognolo o rosa-violetto, e sono portati da un breve [[picciolo]]. Sono commestibili, la polpa è dolciastra con punte acidule già prima della maturazione, sebbene siano meno gustosi di quelli del [[Morus nigra|gelso nero]]. Contengono il 22% di zuccheri, e hanno potere edulcorante, sia freschi che ridotti in farina. Una volta fermentati ci si può ottenere un liquore alcolico. I [[semi]] sono piccoli, sferici e sono diffusi principalmente dagli [[uccelli]], che si cibano dei sorosi. In [[Italia]] e in [[Europa meridionale]] il gelso bianco ha trovato un [[habitat]] ideale, idoneo alla sua crescita e sviluppo, e in molte zone conclude il ciclo riproduttivo (''messa a seme'') senza particolari problemi, riproducendosi e moltiplicandosi spontaneamente per seme che, a differenza di molte piante esotiche o importate, non mostra alcun problema di sterilità o difficoltà di germinazione, dimostrando l'ampia adattabilità e naturalizzazione di questa [[specie]].
I frutti, chiamati impropriamente ''more di gelso o semplicemente more'', sono [[infruttescenza|infruttescenze composte]] formate dall'unione di un frutto vero e proprio, le [[Nucula|nucule]], e un falso frutto, che costituisce la polpa. Il nome corretto di questa [[infruttescenza]] è ''[[sorosio]]'' ([[botanica]]mente un [[frutto|falso frutto]]) e somiglia ad un piccolo [[lampone]] o ad una mora di rovo, ma è più grosso ed allungato. I sorosi hanno forma ovato-arrotondata e lunghezza da 1 a 3&nbsp;cm. Sono costituiti da tante piccole sferule carnose unite tra loro, formate a loro volta da una nucula (frutto vero) ricoperta da un rivestimento polposo, derivato direttamente dal [[perianzio]] modificato del [[fiore]] femminile che l'ha originata ([[falso frutto]]). Queste sferule si fondono tra loro grazie ai rispettivi perianzi che, tramite complesse modifiche fisiologiche, divengono un'unica massa carnosa e succulenta che circonda tutte le varie nucule, formando il [[sorosio]]. Queste piccole unità carnose sono false pseudodrupe, hanno forma rotondeggiante (sferica) schiacciata ai bordi e presentano [[esocarpo]] sottile, [[mesocarpo]] carnoso e succulento ed [[endocarpo]] crostoso. Ognuna contiene un piccolo frutto vero, la nucula, dal guscio duro, coriaceo e [[legno]]so e forma rotonda. Il [[perianzio]] modificato serve a potenziare la disseminazione dei semi, essendo molto appetito dagli uccelli, che cibandosi dei sorosi assumono anche le nucule contenenti i [[Seme|semi]], che poi disperderanno con le feci.
 
Il colore dei [[sorosio|sorosi]] di ''Morus alba'' è bianco-giallognolo o rosa-violetto (può esserci confusione con quelle di ''Morus nigra''), e sono portati da un breve [[picciolo]]. Sono commestibili, la polpa è dolciastra con punte acidule già prima della maturazione, sebbene siano meno gustosi di quelli del [[Morus nigra|gelso nero]]. Contengono il 22% di zuccheri, e hanno potere edulcorante, sia freschi che ridotti in farina. Una volta fermentati ci si può ottenere un liquore alcolico. I semi sono piccoli, sferici e sono diffusi principalmente dagli uccelli, che si cibano dei sorosi. In [[Italia]] e in [[Europa meridionale]] il gelso bianco ha trovato un [[habitat]] ideale, idoneo alla sua crescita e sviluppo, e in molte zone conclude il ciclo riproduttivo (''messa a seme'') senza particolari problemi, riproducendosi e moltiplicandosi spontaneamente per seme che, a differenza di molte piante esotiche o importate, non mostra alcun problema di sterilità o difficoltà di germinazione, dimostrando l'ampia adattabilità e naturalizzazione di questa [[specie]].
 
== Tassonomia ==
=== Sinonimi e binomi obsoleti ===
{{div col|2}}
*''Morus acidosa'' Griff.
*''Morus alba'' var. ''indica'' Bureau
*''Morus alba'' var. ''latifolia'' ([[Jean Louis Marie Poiret|Poir.]]) Bureau
*''Morus alba'' var. ''multicaulis'' (Perr.) Loudon
*''Morus alba'' var. ''nigriformis'' Bureau
*''Morus alba'' var. ''stylosa'' Bureau
*''Morus alba'' var. ''tatarica'' ([[L.]]) [[Nicolas Charles Seringe|Ser.]]
*''Morus australis'' Poir.
*''Morus australis'' var. ''hastifolia'' ([[F.T.Wang]] & [[T.Tang]] ex [[Z.Y.Cao]]) Z.Y. Cao
*''Morus australis'' var. ''incisa'' [[C.Y. Wu]]
*''Morus australis'' var. ''inusitata'' ([[Augustin Hector Léveillé|H.Lév.]]) C.Y. Wu
*''Morus australis'' var. ''linearipartita'' Z.Y. Cao
*''Morus australis'' var. ''oblongifolia'' Z.Y. Cao
*''Morus bombycis'' [[Gen-Iti Koidzumi|Koidz.]]
*''Morus bombycis'' var. ''angustifolia'' Koidz.
*''Morus bombycis'' var. ''bifida'' Koidz.
Riga 110 ⟶ 102:
*''Morus bombycis'' var. ''tiliifolia'' Koidz.
*''Morus cavaleriei'' H. Lév.
*''Morus chinensis'' [[Joachim Conrad Loddiges|Lodd.]] ex Loudon
*''Morus formosensis'' [[Hotta]]
*''Morus hastifolia'' F.T. Wang & T. Tang ex Z.Y. Cao
*''Morus intermedia'' [[George Samuel Perrottet|Perr.]]
*''Morus inusitata'' H. Lév.
*''Morus latifolia'' Poir.
Riga 119 ⟶ 111:
*''Morus multicaulis'' Perr.
*''Morus nigriformis'' (Bureau) Koidz.
*''Morus stylosa'' var. ''ovalifolia'' [[Nicolas Charles Seringe|Ser.]]
*''Morus tatarica'' L.<ref name = TPL>[http://www.theplantlist.org/tpl/search?q=morus+alba ''Morus'' alba en The Plant List]</ref>
{{div col end}}
 
=== Specie simili ===
[[Specie]] molto caratteristica, il gelso bianco ha particolarità morfologiche che lo differenziano in modo netto all'interno del [[regno vegetale]], e lo rendono inconfondibile anche dalle altre specie di ''[[Morus (botanica)|Morus]]''. L'unico [[albero]] con cui questa [[moracee|moracea]] potrebbe venire confusa è il gelso nero (''[[Morus nigra]]''), una specie affine originaria delle zone temperate dell'Asia minore, che presenta però alcune differenze e particolarità più o meno evidenti:
*Portamento: il gelso nero si presenta più basso, meno slanciato e con chioma più arrotondata di quella del gelso bianco.
*[[Corteccia (botanica)|Corteccia]]: quella del gelso Nero è più spessa e legnosa.
*[[Foglie]]: quelle del gelso nero sono più scure e ricoperte da una fitta peluria ([[tomento]]) su entrambe le pagine, sono cuoriformi alla base e ruvide sulla pagina superiore.
*[[Fiori]]: quelli maschili del gelso nero sono più allungati e presentano stami rosati portati su lunghe antere, quelli femminili sono più piccoli e rotondeggianti rispetto al gelso bianco e presentano [[stigma (botanica)|stigmi]] e lacinie del [[perigonio]] villose.
*[[Frutti]]: i frutti del gelso''Morus neronigra'' sono più allungati, più grossi, successisuccosi e molto più scuri rispetto a quelli del gelso''Morus biancoalba'', anche se a volte i colori si assomigliano (ce ne sono varietà con tonalità simili al ''Morus nigra''). Sono aciduli prima della maturazione, ma in seguito molto dolci, più di quelli del gelso bianco.
 
== Coltivazione e usi ==
Venne introdotto in [[Europa]] verso il [[XV secolo]], principalmente per l'uso delle sue foglie in [[Bombyx mori|bachicoltura]] come alimento dei bachi da seta e si rinviene sporadicamente a seguito di vecchie coltivazioni datate in [[Europa meridionale]], specie in [[Italia]] (dov'era coltivato principalmente nel [[ducato di Milano]] e nel [[granducato di Toscana]]) e [[Spagna]], dove la [[bachicoltura]] era particolarmente diffusa fino agli [[anni 1950|anni cinquanta]].
[[File:2013 0928 1511 56Morus.jpg|250px|thumb|right|Vecchio gelso bianco allevato a [[fustaia]] per l'utilizzo del fogliame in [[bachicoltura]]. Si può notare come, a seguito dell'abbandono della [[gelsicoltura]], si sia assistito ad una lenta rigenerazione della chioma da parte della pianta, facendo partire nuovi polloni da vecchie e corte branche precedentemente capitozzate, ricostituendo una forma più naturale]]
[[File:2013 0928 1511 56Morus.jpg|thumb|Vecchio gelso bianco allevato a [[fustaia]] per l'utilizzo del fogliame in [[bachicoltura]]. Si può notare come, a seguito dell'abbandono della [[gelsicoltura]], si sia assistito ad una lenta rigenerazione della chioma da parte della pianta, facendo partire nuovi polloni da vecchie e corte branche precedentemente capitozzate, ricostituendo una forma più naturale]]
Pianta di recente introduzione in [[Europa]] il gelso bianco, assieme al [[Morus nigra|gelso nero]], era utilizzato per l'allevamento dei bachi da seta ([[bachicoltura]]), pratica impossibile da attuare in assenza di [[gelsicoltura]], essendo le [[foglie]] di gelso l'alimento principale degli insetti e utilizzabili anche come foraggio per il bestiame, specie in quelle zone povere di [[erbacee]] nei pascoli estivi o che presentano solamente prati magri e radi. Di scarsa rilevanza è il suo impiego come specie da [[frutto]], anche se sono presenti alcune [[varietà (biologia)|varietà]] di vecchia data dal frutto più grosso e colorito, mentre alcune varietà dal fogliame particolare a volte vengono impiegate nei giardini come ornamentali.
 
La quasi totalità degli esemplari ancora viventi sono [[piante]] innestate appartenenti alla varietà ''fruitless'', ossia il gelso sterile, che produce [[foglie]] più grandi e in abbondanza rispetto al selvatico e non ha l'inconveniente di sporcare il terreno sottostante e le foglie con i frutti maturi. Un tempo la varietà fruitless copriva il 100% degli esemplari italiani mentre oggi si è ridotta in seguito a vari fenomeni e processi più o meno naturali tra cui l'inselvatichimento sporadico di vecchie piante, con la conseguente messa a seme che ha portato alla nascita di selvatici in varie zone incolte e boschive, e all'introduzione di nuove varietà da giardino, non più impiegate a scopo utilitaristico ma ornamentale.
 
Il gelso bianco cresce su qualsiasi tipologia di [[terreno]], dall'argilloso al sabbioso, presentando un'elevata rusticità e capacità di adattamento, e ha trovato nelle zone italiane l'[[habitat]] ideale di crescita, compiendo senza problemi la messa a [[seme]] e la conseguente riproduzione della [[specie]]. Necessita di [[terreno]] umido, anche se non bagnato costantemente. Tipiche erano le coltivazioni in [[Pianura Padana]] lungo i canali e i fossi per lo scolo dell'[[acqua]], dove interointeri filari di gelsi delimitavano i bordi dei campi, beneficiando dell'ambiente umido e acquoso che i canali stessi garantivano. In [[Italia]] centrale è particolarmente diffuso nella zona collinare, pur presentandosi sparso un po' ovunque, dalla [[pianura]] sino agli 800 m di quota, dove alcuni esemplari sono sfuggiti alle coltivazioni e si rinvengono nei boschi che circondano i campi. Nelle zone meridionali è particolarmente abbondante nei monti [[Nebrodi]] in [[Sicilia]]. Come tipologia di allevamento il gelso bianco si presta al [[ceduo]] (raramente, con una durata economica di 15 anni circa) e alla [[fustaia]] (la più diffusa, con una durata di circa 60-100 anni). Per l'allevamento a [[ceduo]] si formerà un cespuglio e si praticheranno tagli rasente a terra ogni anno regolarmente (in tarda primavera), non appena i polloni nati dalla ceppaia hanno raggiunto altezze adeguate e [[foglia|fogliame]]me abbondante, mentre per la [[fustaia]] sarà necessaria un'impalcatura dei rami alta e aperta (utile a favorire lo sviluppo di una densa e ricca chioma) e la pratica di due defogliazioni, una a primaverile e una autunnale, per non debilitare troppo la pianta.
 
Questo gelso venne introdotto in [[Europa]] grazie a monaci italiani di ritorno dai loro viaggi di evangelizzazione in [[Asia]], assieme ad alcuni bachi da seta, anche se solo nel XII secolo si ebbe una massiccia diffusione, grazie al contributo di [[Ruggero di Sicilia]] che importò nel suo reame esemplari di gelso bianco assieme a numerosi [[bombyx mori|bachi]] e ad alcuni prigionieri in grado di lavorare la seta.
Una legislazione particolare tendeva alla tutela degli alberi di gelso, dapprima favorendone l'impianto<ref>[{{Cita web | url = http://www.buonalombardia.it/browse.asp?goto=12174 Buonalombardia -| titolo = More di Gelso cotte<!-- Titolo| generatoaccesso = 15 dicembre 2022 | urlarchivio = https://archive.is/20120729041512/http://www.buonalombardia.it/browse.asp?goto=12174 | dataarchivio = 29 luglio 2012 | urlmorto = automaticamente -->]}}</ref>, poi vietandone l'abbattimento. Nell'[[XIX secolo|Ottocento]] in molte regioni italiane era diventata una coltura fondamentale e questa importanza persistette sino agli anni '50 del secolo scorso, quando venne a mancare a causa dell'introduzione di fibre sintetiche e di nuovi tessuti che decretarono la fine dell'importanza che la seta ebbe fino ad allora.
 
La decadenza dell'allevamento del [[Bombyx mori|baco da seta]], non solo in Italia, ma nell'intera [[Europa]], ha portato alla quasi scomparsa di un qualsiasi interesse agricolo verso questa [[specie]], almeno in tali parti del mondo.
Riga 147 ⟶ 140:
Di scarso interesse il suo uso come pianta da [[frutto]], pur essendo presenti diverse varietà selezionate a questo scopo, che presentano [[frutti]] migliorati e più pregiati.
 
In [[Asia]] il [[legno]] di gelso bianco veniva utilizzato per la costruzione di [[arco (arma)|archi compositi]], mentre in [[Emilia-Romagna]] ancora oggi il legno di questa pianta è fondamentale per la produzione dell'''Aceto balsamico tradizionale di Modena'', ed è utilizzato per la costruzione di botti per-regina che conferiscono un particolare aroma al prodotto.
 
=== Patologie ===
Riga 161 ⟶ 154:
* Corrosione a cunicolo delle parti legnose provocata dalle larve dei Rodilegno rosso e giallo: ''[[Cossus cossus]]'' e ''[[Zeuzera pyrina]]''.
* Infestazione del legno dalla Cocciniglia bianca del Gelso: ''[[Pseudaulacaspis pentagona]]''.
* Spoliazione fogliare causata da larve di Lepidotteri: ''[[Lymantria dispari]]'', ''[[Hyphantria cunea]]'' et altal.
 
== Fitoterapia e usi medicinali ==
{{Disclaimer|pericolo}}
In [[fitoterapia]] l'estratto [[meristema|meristematico]]tico (dalle gemme) e fogliame di gelso bianco viene impiegato come [[ipoglicemia|ipoglicemizzante]]<ref name="Yang X. 2379">Hypolipidemic and antioxidant effects of mulberry (Morus alba L.) fruit in hyperlipidaemia rats Yang X., Yang L., Zheng H. [[Food and Chemical Toxicology]] 2010 48:8-9 (2374-2379)</ref><ref>Mulberroside A Possesses Potent Uricosuric and Nephroprotective Effects in Hyperuricemic Mice Wang C.-P., Wang Y., Wang X., Zhang X., Ye J.-F., Hu L.-S., Kong L.-D. [Article in Press] Planta Medica 2010</ref><ref>{{CiteCita journalpubblicazione|pmid=20411402|yearanno=2010|last1cognome1=Kim|first1nome1=JK|last2cognome2=Kim|first2nome2=M|last3cognome3=Cho|first3nome3=SG|last4cognome4=Kim|first4nome4=MK|last5cognome5=Kim|first5nome5=SW|last6cognome6=Lim|first6nome6=YH|titletitolo=Biotransformation of mulberroside a from Morus alba results in enhancement of tyrosinase inhibition|volume=37|issuenumero=6|pagespp=631–7631-7|doi=10.1007/s10295-010-0722-9|journalrivista=Journal of industrial microbiology & biotechnology}}</ref>. La [[corteccia (botanica)|corteccia]] ha proprietà antibatteriche e un tempo veniva masticata contro la carie, la polvere di [[sorosio]] ha effetti ipolipidici, antiossidanti e neuroprotettivi<ref>Mulberry fruit protects dopaminergic neurons in toxin-induced Parkinson's disease models. Kim H.G., Ju M.S., Shim J.S., Kim M.C., Lee S.H., Huh Y., Kim S.Y., Oh M.S. The British journal of nutrition 2010 104:1 (8-16)</ref>, gli estratti di [[radice (botanica)|radice]] trattata al [[metanolo]] hanno funzione anti stress.
 
Un estratto di [[foglie]] di ''Morus alba'' è stato studiato contro gli effetti del [[veleno]] della [[vipera]] indiana ''[[Daboia russelii]]'' ed è emerso che la sostanza ha completamente neutralizzato l'attività proteolitica e ialuronolitica in vitro del [[veleno]], eliminando in modo efficiente anche gli effetti secondari come [[edema]], [[emorragia]] e [[necrosi]]. Inoltre l'estratto ha parzialmente inibito l'attività pro-coagulante e completamente abolito la degradazione di una catena α del [[fibrinogeno]] umano, altrimenti duramente intaccati dal veleno del serpente<ref>Neutralization of local and systemic toxicity of Daboia russelii venom by Morus alba plant leaf extract Chandrashekara K.T., Nagaraju S., Usha Nandini S., Basavaiah , Kemparaju K. Phytotherapy Research 2009 23:8 (1082-1087)</ref>.
 
Due nuovi composti chimici di interesse farmaceutico sono stati scoperti grazie al gelso bianco, il primo è l'''Albanol'' A, isolato dell'estratto di corteccia della radice e in corso di sperimentazione come trattamento contro la leucemia<ref>Albanol a from the root bark of Morus alba L. induces apoptotic cell death in HL60 human leukemia cell line Kikuchi T., Nihei M., Nagai H., Fukushi H., Tabata K., Suzuki T., Akihisa T. Chemical and Pharmaceutical Bulletin 2010 58:4 (568-571)</ref>, il secondo è il ''kuwanon G.'', estratto sempre dalla corteccia della radice essicataessiccata tramite trattamento con [[etanolo]], che presenta attività antibatteriche paragonabili a quelle di [[clorexidina]] e [[vancomicina]] (1 μgµg ml–1).<ref>[httphttps://www.sciencedirect.com/science?_ob=ArticleURL&_udi=B6T8D-47MKSRX-7&_user=10&_coverDate=02%2F28%2F2003&_rdoc=1&_fmt=high&_orig=search&_origin=search&_sort=d&_docanchor=&view=c&_searchStrId=1450477094&_rerunOrigin=google&_acct=C000050221&_version=1&_urlVersion=0&_userid=10&md5=b0fe94317816caa28943642ed6522448&searchtype=a "Kuwanon G: an antibacterial agent from the root bark of Morus alba against oral pathogens"]</ref>
 
Altri composti isolati nel gelso bianco sono il ''Moracin M'', il ''Steppogenin-4′-O-β-D-glucoside'' e il ''Mulberroside'', tutti rinvenuti in tracce nella corteccia della radice. Hanno effetti ipoglicemici; in particolare il ''Mulberroside A'', un [[Stilbenoide|glucoside stilbenoide]], può essere utile nel trattamento di [[iperuricemia]] e [[gotta]]<ref>Hypolipidemic and antioxidant effects of mulberry (Morus alba L.) fruit in hyperlipidaemia rats name="Yang X., Yang L., Zheng H. [[Food and Chemical Toxicology]] 2010 48:8-9 (2374-2379)<"/ref>.
 
=== Altri usi ===
Riga 180 ⟶ 173:
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Morus alba|wikispecies=Morus alba}}
 
== Collegamenti esterni ==
*[{{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/gelso/ |Gelso bianco nell'Enciclopedia Treccani]}}
*[{{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/gelso_(Enciclopedia-Italiana)/ |Gelso bianco in Enciclopedia-Italiana 1932]}}
*[{{cita web | 1 = http://www5.indire.it:8080/set/bacodaseta/pagina23.htm | 2 = Gelso bianco] | accesso = 24 agosto 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110804014619/http://www5.indire.it:8080/set/bacodaseta/pagina23.htm | dataarchivio = 4 agosto 2011 | urlmorto = sì }}
*[{{cita web|http://www.giardinaggio.it/giardino/alberi/morus/morus.asp |Giardinaggio.it gelso bianco]}}
*[{{cita web|http://www.giardinaggio.net/giardino/alberi/gelso.asp |giardinaggio.net gelso bianco]}}
*[http{{Cita web | url = https://puglia-salento.blogspot.it/2012/05/il-gelso-nel-salento-potenzialita-e.html | titolo = Il Gelso: una biodiversità al servizio dell’Agricoltura, l’Ambiente, la Salute e l’Occupazione] | data = 30 maggio 2012 | accesso = 15 dicembre 2022 | urlarchivio = https://archive.is/20121218195629/http://puglia-salento.blogspot.it/2012/05/il-gelso-nel-salento-potenzialita-e.html | dataarchivio = 18 dicembre 2012 | urlmorto = sì }}
 
{{Portale|agricoltura|botanica|biologia|agricoltura}}
 
[[Categoria:Moraceae]]
[[Categoria:Frutta originaria dell'Asia]]
[[Categoria:Flora endemica della Cina]]
[[Categoria:Taxa classificati da Linneo]]