Automotore FS 213: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua|il successivo gruppo 213|Automotore FS 213.4000}}
{{Vaglio|arg=Ingegneria|arg2=Trasporti}}.
{{Nota disambigua|il successivo gruppo 213|[[Automotore FS 213.4000]]}}
{{Box treno/Diesel
|Nome = Automotore FS 213
|Immagine = FS 213.915 (cropped).jpg
|Didascalia =
}}
{{Box treno/Dati costruzione
|Anno_Progettazione =
|Anno_Costruzione = [[1933]]-[[1936]]
|Anni_di_Esercizio = [[1933]]-[[1985]]
|Quantità_Prodotta = 17
|Costruttore = [[Deutz AG|Deutz]], [[Henschel & Sohn|Henschel]], [[Krupp]], Kämper, Jung, [[Orenstein & Koppel]]
}}
{{Box treno/Dati
|Tipo_elemento =
|Dimensioni =
|Capacità =
|Piano_del_Ferro =
|Passo_tra_carrelli =
|Passo_dei_carrelli =
|Peso_In_Servizio =
|Peso_Aderente =
|Peso_Vuoto =
}}
{{Box treno/Motrice
|Rodiggio = B
|Diametro_Ruota =
|Distribuzione =
|Rapporto_di_trasmissione =
|Potenza_Massima = 37/56 kW (in base al tipo di motore)</br />110 kW (dopo modifica, eccetto unità 902 e 910)
|Potenza_Continuativa =
|Sforzo_Trazione_Massimo =
|Sforzo_Avviamento =
|Velocità_Massima = 25 km/h
|Alimentazione = gasolio/benzina (in origine)</br />gasolio (dopo il cambio motore)
|Autonomia =
}}
{{Box treno/Chiusura
}}
Gli '''automotori FS 213''' sono stati dei [[Veicolo ferroviario|mezzi di trazione da manovra]] delle [[Ferrovie dello Stato]] (FS).
 
Gli '''automotori FS 213''' sono stati un gruppo di [[Locomotiva da manovra|locomotive da manovra]] delle [[Ferrovie dello Stato]] (FS).
Arrivati in Italia durante la [[seconda guerra mondiale]] a seguito delle truppe d'occupazione tedesche, nel dopoguerra vennero rilevati dalle FS e inseriti nel proprio parco, ove hanno prestato servizio fino agli [[Anni 1980|anni ottanta]].
 
Nel gruppo 213 le FS inserirono locomotive di varia provenienza ma accomunate dalle caratteristiche tipiche dei mezzi da manovra, e in particolare dalla potenza minore di 200 CV (equivalente a 147 kW) e dalla possibilità di essere condotte da personale diverso da [[Macchinista ferroviario|quello del Servizio Materiale e Trazione]], generalmente operai d'armamento e manovali in possesso d'una abilitazione alla condotta limitata a tali mezzi, per motivi di economia.
 
La maggior parte degli automotori del gruppo 213 arrivarono in Italia durante la [[seconda guerra mondiale]] a seguito delle truppe d'occupazione tedesche. Nel dopoguerra 17 vennero rilevati dalle FS e inseriti nel proprio parco, ove hanno prestato servizio fino agli [[Anni 1980|anni ottanta]].
 
[[Automotore|Automotori]] dello stesso tipo, ceduti dalle ferrovie tedesche e acquistati sul mercato dell'usato da varie imprese italiane di manutenzione dell'infrastruttura ferroviaria, sono ancora in servizio all'inizio del [[XXI secolo]].
 
Ai 213 d'origine tedesca vanno aggiunti 4 esemplari unici, anche di tipo sperimentale, radiati a partire dagli [[Anni 1970|anni settanta]].
 
== Premesse ==
{{vedi anche|Köf}}
[[File:RM-Ostia 51.jpg|thumb|Il locomotore D 51, tipo Kö, della Ferrovia Roma-Lido]]
Gli automotori FS 213 sono un gruppo piuttosto eterogeneo di [[Locomotiva da manovra|mezzi di trazione da manovra]] a [[scartamento]] normale che all'indomani della [[seconda guerra mondiale]] raccolse 17 locomotive della serie K 4000 abbandonate in Italia dalle truppe tedesche di occupazione. Si trattava di macchine con motore a combustione interna del tipo comunemente indicato con la sigla Kö per quelle a [[ciclo Diesel]] o Kb per quelle a [[ciclo Otto]] (Köe o Kbe per quelle a trasmissione elettrica) seguita da un numero progressivo a partire da 4000, costruite in migliaia di esemplari dall'industria tedesca tra il [[1932]] e il [[1959]] e presenti fino al principio del XXI secolo su tutta la rete italiana come locomotive da cantiere<ref name="iT52/16-24">{{cita|Cervigni, ''Il Gruppo''|pp. 16-24|iT52}}.</ref><ref name="LocoDiesel/36-37">{{cita|Nascimbene, Vanni, ''FS Trenitalia''|pp. 36-37|iT52}}.</ref>.
 
Gli automotori FS 213 sono un gruppo piuttosto eterogeneo di [[Locomotiva da manovra|mezzi di trazione da manovra]] a [[scartamento]] normale che all'indomani della [[seconda guerra mondiale]] raccolse 17 locomotive della serie K 4000 abbandonate in Italia dalle truppe tedesche di occupazione. Si trattava di macchine con motore a combustione interna del tipo comunemente indicato con la sigla Kö per quelle a [[ciclo Diesel]] o Kb per quelle a [[ciclo Otto]] (Köe o Kbe per quelle a trasmissione elettrica) seguita da un numero progressivo a partire da 4000, costruite in migliaia di esemplari dall'industria tedesca tra il [[1932]] e il [[1959]] e presenti fino al principio del XXI secolo su tutta la rete italiana come locomotive da cantiere<ref name = "iT52/16-24">{{cita|Cervigni, ''Il Gruppo''|pp. 16-24|iT52}}.</ref><ref name = "LocoDiesel/36-37">{{cita|Nascimbene, Vanni, ''FS Trenitalia''|pp. 36-37|iT52}}.</ref>.
Ai primi 17 automotori immatricolati nel parco FS come {{TA|213.901-917}} si aggiunsero due ulteriori unità in pessimo stato ricostruite nel 1953, che ricevettero la numerazione {{TA|213.918-919}}; nel [[1958]] venne acquisito un prototipo di costruzione Ranzi caratterizzato dal giunto fluidomeccanico brevettato dal costruttore, numerato {{TA|213.920}}, e nel 1961 il gruppo 213 venne completato con l'acquisizione del 213.921, costruito da [[Orenstein & Koppel]]<ref name="LocoDiesel/36-37"/>.
 
Ai primi 17 automotori immatricolati nel parco FS come {{TA|213.901-917}} si aggiunsero due ulteriori unità in pessimo stato ricostruite nel 1953, che ricevettero la numerazione {{TA|213.918-919}}; nel [[1958]] venne acquisito un prototipo di costruzione Ranzi caratterizzato dal giunto fluidomeccanico brevettato dal costruttore, numerato {{TA|213.920}}, e nel 1961 il gruppo 213 venne completato con l'acquisizione del 213.921, costruito da [[Orenstein & Koppel]]<ref name = "LocoDiesel/36-37"/>.
 
== Storia ==
Le locomotive, immatricolate nelle [[Ferrovie dello Stato]] in numero di 17 unità a partire dalla fine della [[seconda guerra mondiale]], erano state prodotte tra il [[1933]] e il [[1936]] in vari stabilimenti di produzione della [[Germania]] allo scopo di sostituire in alcuni servizi, di manovra e di brevi tradotte in linea, le [[locomotiva|locomotive da treno]]; vennero abbandonate dall'esercito nazista in ritirata e incamerate nel parco delle FS come [[preda bellica]] con numerazione 213.901-917<ref name = "iT52/16-20">{{cita|Cervigni, ''Il Gruppo''|pp. 16-20|iT52}}.</ref>.
 
Ulteriori 4 unità rimasero in dotazione alla [[Ferrovia Torino-Ceres]], alle [[FTV (Vicenza)|Ferrovie e TranvieTramvie Vicentine]], alla [[STEFER]] e alla [[Società Veneta]]<ref name = "iT52/20-22">{{cita|Cervigni, ''Il Gruppo''|pp. 20-22|iT52}}.</ref>.
 
Gli automotori del gruppo 213 entrarono in funzione in vari impianti dei [[Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato#Organizzazione|compartimenti FS di Ancona, Genova, Roma, Torino, Venezia e Verona]] già a partire dall'estate [[1945]], cominciando ad essere alienati verso la fine degli [[Anni 1970|anni settanta]], per essere completamente soppiantati da macchine di tipo più moderno nei primi mesi del 1985<ref name = "iT52/20-22"/>.
 
Diversa sorte toccò invece agli automotori della stessa serie importati in Italia tra gli [[Anni 1950|anni cinquanta]] e gli [[Anni 1980|anni ottanta]] da aziende munite di raccordi o imprese di lavori e manutenzioni ferroviarie, destinati a rimanere in Italia ancora per lunghi anni a testimonianza della bontà di una concezione tecnica sviluppata oltre cinquant'anni prima<ref name = "iT52/22-24">{{cita|Cervigni, ''Il Gruppo''|pp. 22-24|iT52}}.</ref>.
[[File:RM-Ostia 51.jpg|thumb|left|Il locomotore D 51, tipo Kö, della Ferrovia Roma-Lido]]
 
== Caratteristiche ==
[[File:Koef322607-3 Antrieb 21092008.JPG|thumb|left|Particolare della trasmissione meccanica a catena]]
Gli esemplari in dotazione alle FS erano a trasmissione meccanica; facevano eccezione il 213.901 e 213.902 che erano forniti di generatrice e [[motore elettrico di trazione|motori elettrici di trazione]]. Di questi il 902 aveva l'eccitazione compound sia della [[dinamo|generatrice]] che del motore.
La motorizzazione era [[Motore Diesel|Diesel]] eccetto che per il 213.902 che aveva il motore a benzina. Gli esemplari in dotazione alle ferrovie in concessione sono tutti dotati di motore diesel e trasmissione meccanica. La motorizzazione originale, quanto mai variegata, a 3, 4 o 6 cilindri, con potenze variabili tra i 50 e i 75&nbsp;CV, è stata nel tempo uniformata mediante rimotorizzazione con motore [[Officine Meccaniche (azienda)|OM]]/Saurer tipo BXD da 150&nbsp;CV eccetto che per il 213.902 che, in luogo del vecchio motore a benzina, ha ricevuto un motore diesel [[Fiat]] 366 da 105&nbsp;CV e il 213.910 che ne ha avuto uno Fiat, tipo 355C, da 75&nbsp;CV<ref name="iT52/20-22"/>.
Nel 1974 l'unità 213.913 venne modificata nelle officine del [[deposito locomotive di Bologna]] con l'applicazione di un giunto idraulico FIAT tra motore e cambio per ovviare all'inconveniente dell'eccessiva usura della [[Frizione (meccanica)|frizione]] conseguente alla maggiore potenza del motore OM/Saurer. In seguito venne modificato anche il 213.906; nonostante il buon risultato la modifica rimase limitata ai due soli esemplari in ragione dei costi elevati, non giustificabili a causa dell'obsolescenza dei rotabili interessati<ref>{{Cita|Cervigni|p.20|iT52}}</ref>.
 
Gli esemplari in dotazione alle FS erano a trasmissione meccanica; facevano eccezione il 213.901 e 213.902 ex DRG 4082 e 4097, che erano forniti di generatrice e [[motore elettrico di trazione|motori elettrici di trazione]] [[AEG (azienda)|AEG]] [[Siemens (azienda)|& Siemens]]. Di questi il 902 aveva l'eccitazione compound sia della [[dinamo|generatrice]] che del motore. La motorizzazione era [[Motore Diesel|Diesel]] eccetto che per il 213.902 che aveva il motore a benzina con una [[Potenza (fisica)|potenza]] di [[Chilowatt|77 Kw]] a 2000 [[giri/min]], mentre il 213.901 aveva una [[Potenza (fisica)|potenza]] di [[Chilowatt|83 Kw]] (113 [[Cavallo vapore|CV]]) a 1900 [[giri al minuto]].
===Differenze e modifiche===
 
Gli esemplari in dotazione alle ferrovie in concessione sono tutti dotati di motore diesel e trasmissione meccanica ad eccezione del 213.906 che aveva trasmissione con giunto idraulico. La motorizzazione originale, quanto mai variegata, a 3, 4 o 6 cilindri, con potenze variabili tra i 50 e i 75&nbsp;CV, è stata nel tempo uniformata mediante rimotorizzazione con motore [[Officine Meccaniche (azienda)|OM]]/Saurer tipo BXD da 150&nbsp;CV eccetto che per il 213.902 che, in luogo del vecchio motore a benzina, ha ricevuto un motore diesel [[FIAT]] 366 da 105&nbsp;CV e il 213.910 che ne ha avuto uno FIAT, tipo 355C, da 75&nbsp;CV<ref name = "iT52/20-22"/>.
 
Nel 1974 l'unità 213.913 venne modificata nelle officine del [[deposito locomotive di Bologna]] con l'applicazione di un giunto idraulico FIAT tra motore e cambio per ovviare all'inconveniente dell'eccessiva usura della [[Frizione (meccanica)|frizione]] conseguente alla maggiore potenza del motore OM/Saurer. In seguito venne modificato anche il 213.906; nonostante il buon risultato la modifica rimase limitata ai due soli esemplari in ragione dei costi elevati, non giustificabili a causa dell'obsolescenza dei rotabili interessati<ref>{{Cita|Cervigni|p. 20|iT52}}.</ref>.
 
=== Differenze e modifiche ===
[[File:Deutz 57269 52.jpg|thumb|right|Cabina di guida del tipo aperto]]
[[File:323aufWagen.jpg|thumb|right|Cabina di guida di tipo chiuso]]
L'eterogeneità dei rotabili era avvertibile anche esteriormente in quanto alcuni di essi avevano la cabina di guida interamente chiusa, con porte e finestrini, altri invece aperta (simile a quella di molte locomotive a vapore). Altra differenza evidente era rappresentata dal posizionamento dei vari serbatoi cilindrici dell'[[aria compressa]] o del [[carburante]]. Differente era anche la forma del "muso" anteriore, della fanaleria, dei panconi con i [[respingente|respingenti]] e dei corrimano. Un automotore, il 213.903, è rimasto privo fino all'ultimo del freno ad aria compressa<ref>{{Cita|Cervigni|p.21|iT52}}</ref>.
 
L'eterogeneità dei rotabili era avvertibile anche esteriormente in quanto alcuni di essi avevano la cabina di guida interamente chiusa, con porte e finestrini, altri invece aperta (simile a quella di molte locomotive a vapore). Altra differenza evidente era rappresentata dal posizionamento dei vari serbatoi cilindrici dell'[[aria compressa]] o del [[carburante]]. Differente era anche la forma del "muso" anteriore, della fanaleria, dei panconi con i [[respingente|respingenti]] e dei corrimano. Un automotore, il 213.903, è rimasto privo fino all'ultimo del freno ad aria compressa<ref>{{Cita|Cervigni|p. 21|iT52}}.</ref>.
===La livrea===
 
=== La livrea ===
{{vedi anche|Schemi di verniciatura dei veicoli ferroviari}}
All'atto dell'immissione nel parco rotabili delle Ferrovie dello Stato gli automotori rivestivano la livrea della [[Deutsche Reichsbahn]], [[nero|nera]] con tetto [[grigio]] e fasce frontali [[rosso|rosse]]. Questa venne mantenuta fino all'inizio degli [[Anni 1950|anni cinquanta]]: da tale periodo in poi fu adottata la [[Schemi di verniciatura dei veicoli ferroviari#Locomotive e automotrici Diesel|livrea grigio delta FS]] eccetto che per alcuni rotabili che ne ebbero una in [[castano]] e [[Isabella (colore)|isabella]]. Negli [[anni 1960|anni sessanta]] furono gradatamente uniformati alla livrea degli altri rotabili da manovra, con la carrozzeria color verde vagone (una particolare tonalità di [[verde]] in uso nel primo trentennio del ventesimo secolo sulle carrozze viaggiatori) e tetto color [[alluminio]] con fasce frontali rosse. Per ultimo in epoca più recente sono state aggiunte le fasce orizzontali gialle<ref name="iT52/20-22"/>.
 
All'atto dell'immissione nel parco rotabili delle Ferrovie dello Stato gli automotori rivestivano la livrea della [[Deutsche Reichsbahn]], [[nero|nera]] con tetto [[grigio]] e fasce frontali [[rosso|rosse]]. Questa venne mantenuta fino all'inizio degli [[Anni 1950|anni cinquanta]]: da tale periodo in poi fu adottata la [[Schemi di verniciatura dei veicoli ferroviari#Locomotive e automotrici Diesel|livrea grigio delta FS]] eccetto che per alcuni rotabili che ne ebbero una in [[Castano (colore)|castano]] e [[Isabella (colore)|isabella]]. Negli [[anni 1960|anni sessanta]] furono gradatamente uniformati alla livrea degli altri rotabili da manovra, con la carrozzeria color verde vagone (una particolare tonalità di [[verde]] in uso nel primo trentennio del ventesimo secolo sulle carrozze viaggiatori) e tetto color [[alluminio]] con fasce frontali rosse. Per ultimo in epoca più recente sono state aggiunte le fasce orizzontali gialle<ref name = "iT52/20-22"/>.
==Località di assegnazione==
Gli automotori hanno trovato utilizzazione, a partire dal 1945, nell'[[Italia]] centro-settentrionale, specialmente nei [[Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato#Organizzazione|Compartimenti ferroviari]] di [[Torino]], [[Verona]], [[Venezia]], [[Genova]], [[Bologna]], [[Ancona]] e [[Roma]]<ref>{{Cita|Cervigni|p.22|iT52}}</ref>.
{{Clear}}
 
== Località di assegnazione ==
==Quadro statistico==
Gli automotori hanno trovato utilizzo, a partire dal 1945, nell'[[Italia]] centro-settentrionale, specialmente nei [[Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato#Organizzazione|Compartimenti ferroviari]] di [[Torino]], [[Verona]], [[Venezia]], [[Genova]], [[Bologna]], [[Ancona]] e [[Roma]]<ref>{{Cita|Cervigni|p. 22|iT52}}.</ref>.
{|class="wikitable"
 
== Quadro statistico ==
{|class = "wikitable"
!Gruppo e numero FS!!Gruppo e numero DR!!Fabbrica!!Anno fabbricazione!!Motore origine!!Potenza (kW)!!Data accantonamento
|-
|213.901||Köe 4082||[[Borsig]]/[[AEG (azienda)|AEG]]||1933-1934||Deutz, 6 cilindri, 4 tempi||75 ||?1984/85
|-
|213.902||Kbe 4097||[[Henschel & Sohn|Henschel]]/[[Siemens (azienda)|Siemens]]||1933-1934||Henschel, 4 cilindri, 4 tempi||74||1984/85
|-
|213.903||Kö 4302||[[Krauss-Maffei|Krauss Maffei]]||1933-1934||[[MAN (azienda)|MAN]], 3 cilindri, 4 tempi||65||1984/85
|-
|213.904||Kö 4346||[[Orenstein & Koppel]]||1934||O&K/Acro, 4 cilindri, 4 tempi||65||1984/85
|-
|213.905||Kö 4358||Orenstein & Koppel||1934||Deutz, 6 cilindri 4 tempi||75||1976 (incidente), demolito 1978
|-
|213.906||Kö 4419||[[Arnold Jung Lokomotivfabrik|Jung]]||1934||[[Heinrich Kämper Motorenfabrik|Kämper]], 4 cilindri, 4 tempi||60||
|-
|213.907||Kö 4420||Jung||1934||Kämper, 4 cilindri, 4 tempi||60||1984/85
|-
|213.908||Kö 4501||Henschel||1934||Deutz, 6 cilindri 4 tempi||75||1984/85
|-
|213.909||Kö 4571||[[Krupp]]||1934||Krupp, 4 cilindri, 4 tempi||65||1984/85
|-
|213.910||Kö 4588||Krupp||1934||Krupp, 4 cilindri, 4 tempi||65||1984/85
|-
|213.911||Kö 4592||Krupp||1934||Krupp, 4 cilindri, 4 tempi||65||demolito novembre 1984
|-
|213.912||Kö 4644||Jung||1934||Jung, 3 cilindri, 2 tempi||50||1984/85
|-
|213.913||Kö 4794||[[Schwartzkopff]]||1935||Kämper, 4 cilindri, 4 tempi||60||1984/85
|-
|213.914||Kö 4875||Jung||1936||Kämper, 4 cilindri, 4 tempi||60||1984/85
|-
|213.915||Kö 4891||[[Deutz (azienda)|Deutz]]||1936||Deutz, 6 cilindri 4 tempi||75||
|-
|213.916||Kö 4892||Deutz||1936||Deutz, 6 cilindri 4 tempi||75||1984/85
|-
|213.917||Kö 4895||Deutz||1936||Deutz, 6 cilindri 4 tempi||75||1984/85
|-
|213.918||Kö ||?Orenstein &Koppel||?1936||?O&K ||?35||1984
|-
|213.919||Kö ||?[[Ansaldo]] ||?1953||?[[Cummins]]||?140||1984
|-
|213.920||-||Ranzi||?1957||?FIAT 355 C||?55|| 1984
|-
|213.921||Kö ||Orenstein & Koppel||?1950||?O&K Montania 3D||?75||1972
|-
|}
(Dati desunti da:Vittorio Cervigni, ''Il gruppo FS 213 e i suoi simili'' I treni oggi n. 52, p. 21 {{Cita|Cervigni|p. 21|iT52}})
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita pubblicazione|autore = Erminio Mascherpa|anno = 1976|mese = giugno|titolo = Piccola storia dei piccoli 213|rivista = [[Italmodel Ferrovie]] |volume = 26 (1976)|numero = n.&nbsp;194|pp = &nbsp;335-347|cid = iF194}}
* {{cita pubblicazione
 
| autore = Erminio Mascherpa
* {{cita pubblicazione|autore = Vittorio Cervigni|anno = 1985|mese = luglio-agosto|titolo = Il gruppo FS 213 e i suoi simili|rivista = [[I Treni Oggi]]|volume = 6 (1985)|numero = n.&nbsp;52|pp = &nbsp;16-24|ISSN = 0392-4602|cid = iT52}}
| coautori =
 
| anno = 1976
* {{cita libro|autore = Angelo Nascimbene |coautori = Luca Vanni|titolo = FS Trenitalia - Locomotive Diesel|editore = Duegi Editrice|città = Albignasego (PD)|anno = 2002|pp = &nbsp;36-37, 62-67, 129|ISSN = 1124-4232|cid = LocoDiesel}}
| mese = giugno
 
| titolo = Piccola storia dei piccoli 213
== Voci correlate ==
| rivista = Italmodel ferrovie
* [[Rotabili italiani]]
| volume = 26 (1976)
* [[Köf]]
| numero = n.&nbsp;194
| pagine = pp.&nbsp;335-347
| id =
| cid = iF194
}}
* {{cita pubblicazione
| autore = Vittorio Cervigni
| coautori =
| anno = 1985
| mese = luglio-agosto
| titolo = Il gruppo FS 213 e i suoi simili
| rivista = I treni oggi
| editore =
| città =
| volume = 6 (1985)
| numero = n.&nbsp;52
| pagine = pp.&nbsp;16-24
| ISSN = 0392-4602
| cid = iT52
}}
* {{cita libro
| autore =
| coautori = Angelo Nascimbene, Luca Vanni
| titolo = FS Trenitalia. Locomotive Diesel
| editore = Duegi Editrice
| città = Albignasego (PD)
| anno = 2002
| pagine = pp.&nbsp;36-37, 62-67, 129
| volume =
| capitolo =
| ISSN = 1124-4232
| cid = LocoDiesel
}}
 
==Voci correlateAltri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sull'}}
*[[Lista dei rotabili italiani]]
*[[Köf]]
 
== Collegamenti esterni ==
==Altri progetti==
* {{cita web|https://scalaenne.wordpress.com/2021/05/01/kof-in-italia-parte-1-fs-213/|I Kö FS: gruppo 213}}
{{ip|commons=Category:DRG Class Kö II}}
* {{cita web|https://scalaenne.wordpress.com/2021/03/13/motrici-ranzi-ed-un-ricordo-di-alessandro-albe/|FS 213.920 (Ranzi)}}
 
{{Locomotive diesel FS}}
{{Portale|ingegneria|trasporti}}
{{portale|ingegneria|trasporti}}
 
[[Categoria:Locomotive diesel|FS 213italiane]]