Perseo: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua}}
{{NN|mitologia greca|febbraio 2013}}
{{Personaggio
{{C|Occorre fare uno sforzo in più per evitare errori. Occorre seriamente contestualizzare queste voci. È noto che il racconto mitologico su Perseo ha nella ricostruzione di (Pseudo)Apollodoro il suo nucleo portante, qui non viene citato; eppure, e ad esempio, il nostro dice «Le figlie di Forco gli indicarono la via, Perseo restituì loro il dente e l'occhio, poi si recò dalle Ninfe»(Traduzione di Maria Grazia Ciani). Occorre quindi contestualizzare con fonti tutto il racconto e le sue eventuali varianti. |mitologia|febbraio 2013}}
|medium = mitologia
|saga = [[Le metamorfosi (Ovidio)|Le Metamorfosi]]
|nome = Περσεύς
|nome traslitterato = Perséus
|nome italiano = Perseo
|epiteto =
|immagine = Perseus by Benvenuto Cellini - foreground.jpg
|didascalia = ''[[Perseo con la testa di Medusa]]'', statua di [[Benvenuto Cellini]], [[Firenze]], [[Loggia dei Lanzi]]
|autore =
|prima apparizione =
|sesso = maschio
|luogo di nascita = Argo
|razza = umano
|professione = re, condottiero
|affiliazione =
}}
 
'''Perseo'''{{efn|La pronuncia parossitona ''Persèo'', alla greca, è oggi quella più comune;<ref>{{Dipi|Perseo|accesso=13 marzo 2024}}</ref> in alternativa, è possibile l'accentazione sdrucciola ''Pèrseo'', alla latina.<ref>{{DOP|lemma=Perseo|id=1066631}}</ref>}} ({{lang-grc|Περσεύς|Perséus}}) è un eroe della [[mitologia greca]], figlio del re degli dei [[Zeus]] e di [[Danae]] e nipote del re di [[Argo (città antica)|Argo]] [[Acrisio]].
{| class="toccolours" cellpadding="3" cellspacing="0" style="float: right; margin: 0 0 1em 1em; width: 20em; clear: right" width=43%
|-
| colspan="2" style="font-size: larger; text-align: center;" | '''Perseo'''
|-
| colspan="2" style="font-size: larger; text-align: center;" | ''Re di Micene e di Tirinto''
|-
| colspan="2" style="font-size: larger; text-align: center;" | [[File:Firenze.Loggia.Perseus02.JPG|center|200px]]
|- style="vertical-align: top;"
| '''Genitori'''
| [[Zeus]] e [[Danae]]
|- style="vertical-align: top;"
| '''Moglie'''
| [[Andromeda (mitologia)|Andromeda]]
|}
 
Perseo viene ricordato soprattutto per l'uccisione della [[Gorgoni|gorgone]] [[Medusa (mitologia)|Medusa]], per aver salvato [[Andromeda (mitologia)|Andromeda]], poi diventata sua sposa, da un mostro marino, e per essere stato re di [[Tirinto]] - dopo aver rinunciato al trono di [[Argo (città antica)|Argo]] a favore di [[Megapente (figlio di Preto)|Megapente]] - e di [[Micene]], città da lui stesso fondata. Da Andromeda ebbe molti figli, tra cui [[Elettrione]] (suo erede e nonno di [[Eracle]]) e [[Gorgofone]] (madre di [[Icario di Sparta|Icario]] e nonna di [[Penelope]], sposa di [[Odisseo]]).
'''Perseo''' (in [[Lingua greca antica|greco antico]]: Περσεύς) è un eroe della [[mitologia greca]], figlio del re degli Dei [[Zeus]] e di [[Danae]], figlia del re di [[Argo (città)|Argo]] [[Acrisio]]. Attraverso la madre discende da [[Linceo]] e [[Ipermestra]], perciò dai fratelli [[Danao]] e [[Egitto (mitologia)|Egitto]].
 
== Il mito ==
Perseo viene ricordato soprattutto per l'uccisione della [[Gorgone]] [[Medusa (mitologia)|Medusa]], per aver salvato [[Andromeda (mitologia)|Andromeda]], poi sua sposa, da un mostro marino e per essere stato re di [[Tirinto]], dopo aver rinunciato al trono di [[Argo (Grecia)|Argo]] a favore di [[Megapente]], e di [[Micene]], città che fondò lui stesso.
=== Nascita e infanzia ===
[[File:JohnWilliamWaterhouse-Danaë(1892).jpg|thumb|upright=1.5|''Danae e Perseo rinchiusi nella cassa'', 1892, olio su tela, di [[John William Waterhouse]]]]
 
[[Acrisio]], nonno di Perseo e re di [[Argo (città antica)|Argo]], temeva per le sorti del proprio regno: aveva infatti avuto dalla moglie Aganippe una sola figlia femmina, [[Danae]], e in assenza di [[Erede legittimo|eredi]] maschi non sapeva a chi avrebbe trasmesso il titolo di sovrano. Spinto dal desiderio di conoscere il destino della sua città, chiese all'[[Lista degli oracoli di Delfi#Oracoli della mitologia|Oracolo di Delfi]] come avrebbe potuto avere figli: il dio gli rispose che sua figlia Danae avrebbe avuto un figlio che avrebbe raggiunto la gloria, ma anche che lo avrebbe ucciso.<ref name="Apol2.2.2">{{Cita web|url=http://www.theoi.com/Text/Apollodorus2.html#2|autore=Apollodoro|titolo=Biblioteca|volume=II, 2, 2|lingua=en|accesso=28 luglio 2019|editore=su ''Theoi.com''}}</ref>
Dalla moglie Andromeda ebbe molti figli, tra i quali [[Elettrione]] (suo erede ) [[Gorgofone]] (madre di [[Icario (Sparta)|Icario]] e nonna di [[Penelope]], sposa di [[Odisseo]]).
Preso dal più grande sconforto e terrore, Acrisio rinchiuse la figlia in una torre ben fortificata, con porte di bronzo guardate da cani ferocissimi,<ref>{{cita|Kerenyi 2010}}.</ref> con la speranza di aggirare la profezia.
 
Ma nonostante queste precauzioni, Danae concepì un figlio: alcuni sostengono che Perseo era nato per opera di [[Preto]], fratello d'Acrisio, e che qui è da ricercare l'origine della disputa sorta fra i due fratelli; ma per lo più si racconta che il seduttore fu lo stesso [[Zeus]], il quale, trasformato in pioggia d'oro, penetrò attraverso una fessura del tetto e ottenne l'amore della ragazza.<ref name="Apol2.4.1">{{Cita web|url=https://www.theoi.com/Text/Apollodorus2.html#4|autore=Apollodoro|titolo=Biblioteca|volume=II, 4.1 - II, 4.2 e 4|lingua=en|accesso=22 luglio 2019|editore=su ''Theoi.com''}}</ref> Rinchiusa nella prigione con la propria nutrice, Danae poté avere il figlio di nascosto e allevarlo per vari mesi. Un giorno, però, mentre stava giocando, il bambino emise un grido, udito da Acrisio, il quale, non sapendo chi fosse il responsabile di questa nascita misteriosa, pensò che il fratello Preto avesse sedotto sua figlia per fargli un dispetto. Danae insisteva nel dire che il padre del bambino non era un mortale, ma Acrisio non le credette e, terrorizzato dalla rivelazione dell'oracolo, fece uccidere la nutrice e chiudere Danae e il figlioletto in una cassa di legno che mise su una nave lasciata alla deriva. La cassa navigò verso l'ignoto con la madre e il bambino, e atterrò sulla riva dell'isola di [[Serifo]], dove fu fermata da un pescatore di nome [[Ditti]], fratello del tiranno dell'isola, [[Polidette]]. Vedendo la cassa e credendo che contenesse qualcosa di prezioso, Ditti la portò a riva; una volta aperta, vi trovò Danae e Perseo miracolosamente vivi, quindi li aiutò a riprendere le forze e li condusse al cospetto del re che, preso da pietà per i due, offrì loro ospitalità.<ref name=" igi1 ">{{cita web|url=https://www.hs-augsburg.de/~harsch/Chronologia/Lspost02/Hyginus/hyg_fabu.html#c63|titolo= Igino, ''Fabulae'' LXIII|lingua=la|accesso=12 aprile 2019}}</ref><ref name=" apol2.4.1 ">{{cita web|url=
==Il mito ==
https://www.theoi.com/Text/Apollodorus2.html#4|titolo= Apollodoro, ''Biblioteca'' II, 4.1|lingua=en|accesso=1º giugno 2019}}</ref>
===Nascita e infanzia===
[[Immagine:JohnWilliamWaterhouse-Danaë(1892).jpg|thumb|right|330px|''Danae e Perseo rinchiusi nella cassa'', 1862, olio su tela, di [[John William Waterhouse]]]]
 
Passarono gli anni e Perseo cresceva forte e valoroso, imparando a pescare, navigare, nuotare, combattere e cacciare, sotto la guida del padre adottivo Ditti. Danae, che la maturità aveva reso ancora più bella, era oggetto dei desideri del re Polidette che cercava in tutti i modi di convincerla a sposarlo; ma la donna, il cui unico pensiero era il figlio Perseo, non ricambiava il suo amore.
[[Acrisio]], nonno di Perseo e re di [[Argo (Grecia)|Argo]], temeva per le sorti del proprio regno perché, avendo avuto dalla moglie [[Aganippe]] una sola figlia femmina, [[Danae]], in assenza di [[Erede al trono|eredi]] maschi non sapeva a chi avrebbe trasmesso il titolo di sovrano. Spinto dal desiderio di conoscere il destino della sua città, chiese all'[[oracolo]] come avrebbe potuto avere figli. Il dio gli rispose che sua figlia [[Danae]] avrebbe avuto un figlio che lo avrebbe ucciso. Preso dal più grande sconforto e anche dal terrore, rinchiuse la figlia in una torre ben fortificata, con porte di bronzo guardate da cani ferocissimi.
 
Egli pensò che in questo modo non avrebbe avuto più nulla da temere, ma si sbagliava; il suo destino era già stato stabilito dagli dèi. Infatti, nonostante queste precauzioni, [[Danae]] concepì un figlio. Alcuni sostengono che questo bambino era nato per opera di [[Preto]], fratello d'[[Acrisio]], e che qui è da ricercare l'origine della disputa sorta fra i due fratelli; ma, per lo più, si racconta che il seduttore fu lo stesso [[Zeus]], il quale, trasformato in pioggia d'oro, penetrò attraverso una fessura del tetto e ottenne l'amore della ragazza. [[Danae]], rinchiusa nella prigione con la propria nutrice, poté avere il figlio di nascosto e allevarlo per vari mesi. Un giorno tuttavia il bambino, giocando, emise un grido, e [[Acrisio]] lo udì. Non sapendo chi fosse il responsabile di questa nascita misteriosa, pensò che il fratello [[Preto]], per fargli dispetto, gli avesse sedotto la figlia ancora una volta. Danae insisteva nel dire che il padre del bambino non era un mortale, ma [[Acrisio]] non le credette e, terrorizzato dalla rivelazione dell'oracolo, cominciò con l'uccidere la nutrice, e fece chiudere [[Danae]] e il figlioletto in una cassa di legno che mise su una nave lasciata alla deriva.
 
La cassa navigò così, a caso, con la madre e il bambino e fu gettata sulla riva dell'isola di [[Serifo]]. L'imbarcazione fu fermata da un pescatore di nome [[Ditti]], fratello del tiranno dell'isola, [[Polidette]] che, vedendo la cassa e credendo che contenesse qualcosa di prezioso, la portò a riva. Apertala, vi trovò [[Danae]] e Perseo ancora miracolosamente vivi. Il pescatore li aiutò a riprendere le forze e li condusse al cospetto del re che, preso da pietà per i due naufraghi, offrì loro ospitalità.
 
Passarono gli anni e Perseo, circondato dall'amore della madre, cresceva forte e valoroso divenendo ben presto un giovane bellissimo e fortissimo. [[Danae]], che la maturità aveva reso ancora più bella, era oggetto dei desideri del re [[Polidette]] che cercava in tutti i modi di convincerla a sposarlo; ma ella, il cui unico pensiero era il figlio Perseo, non ricambiava il suo amore.
 
=== La proposta e l'impresa di Perseo ===
[[File:DSC00401 - Tempio C di Selinunte - Perseo e Medusa - Sec. VI a.C. - Foto G. Dall'Orto crop.jpg|right|330px|thumb|left|''Perseo euccide Medusa in presenza di Minerva'' - Dal[[Metopa]] dal ''[[Tempio C di Selinunte|Tempio C]]'' di [[Selinunte]], Sec[[Secolo VI a.C.|sec. VI a.C.]], [[Museo archeologico regionale Antonino Salinas|Museo archeologico regionale]] di [[Palermo]]]]
Allora Polidette pensò di eliminare Perseo con un piano astuto: disse di aspirare alle nozze con [[Ippodamia (figlia di Enomao)|Ippodamia]] per il bene del regno e, dopo aver radunato gli amici confinanti e lo stesso Perseo, annunciò i suoi propositi di nozze e chiese a tutti un cavallo come regalo: da ognuno dei presenti avrebbe gradito un cavallo. Perseo, mortificatoMortificato perché non possedeva nulla di simile da donargli, Perseo affermò che, se il re non avesse più insidiato sua madre Danae, gli avrebbe procurato qualunque cosa avesse chiesto. Polidette fu molto lieto in cuor suo pensando che questo fosse il mezzo per liberarsi di lui., Espresseed pertantoespresse l'estroso desiderio di avere come dono di nozze la testa di [[Medusa (mitologia)|Medusa]], una delle tre [[Gorgoni]]<ref name=theoi>{{cita web|lingua=en|url=http://www.theoi.com/Pontios/Gorgones.html|titolo=Medusa and the Gorgons|sito=Theoi Greek Mythology|accesso=7 ottobre 2014}}</ref>.
 
Per poter raggiungere Medusa, Perseo doveva procurarsi tre cose: deii sandali alati per spostarsi a gran velocità, una sacca magica (la ''kibisis'') per riporvi la testa recisa e l'elmo di [[Ade (divinità)|Ade]] (''kunè'') che rende invisibili. Intanto Atena gli aveva fornito uno scudo lucido come uno specchio, raccomandandogli di guardare Medusa solo di riflesso. Ermes gli regalò un falcetto di diamante affilatissimo, col quale l'eroe avrebbe decapitato il mostro<ref name=theoi>{{cita web|lingua=en|url=http://www.theoi.com/Pontios/Gorgones.html|titolo=Medusa and the Gorgons|sito=Theoi Greek Mythology|accesso=7 ottobre 2014}}</ref>.
Intanto Atena gli aveva fornito uno scudo lucido come uno specchio, raccomandando all'eroe di guardare Medusa solo di riflesso. Ermes gli regalò un falcetto di diamante affilatissimo, col quale l'eroe avrebbe decapitato il mostro. Quegli oggetti erano custoditi dalle ninfe dello [[Stige (fiume)|Stige]] che abitavano in un luogo noto solo alle [[Graie]], sorelle di Medusa: nate già decrepite e grinzose, esse erano in tre, ma disponevano di un solo occhio e di un solo dente che usavano a turno, e abitavano in un palazzo custodito da [[Atlante (mitologia)|Atlante]]. Allorché Perseo le raggiunse, attese il momento dello scambio di occhio e di dente, quindi li rubò entrambi, e le Graie, prive dei loro organi, si trovarono in grande difficoltà e accettarono di rivelare dove risiedevano le ninfe Stigie in cambio del maltolto<ref>[https://www.treccani.it/enciclopedia/perseo_res-7a6cbc0e-8bb5-11dc-8e9d-0016357eee51_(Enciclopedia-Italiana)/ Perseo] su Enciclopedia Treccani 1935</ref>.
 
Dopo che le Ninfe gli consegnarono i sandali, la sacca e l'elmo, Perseo si diresse volando sull'[[Oceano (divinità)|Oceano]]<ref>[[Esiodo]], ''[[Teogonia (Esiodo)|Teogonia]]'', 274</ref>. La foresta nella quale si incamminò per giungere presso Medusa era pietrificata e cosparsa di strane statue color piombo rappresentanti uomini e donne in diversi atteggiamenti; Perseo si accorse subito che quelle non erano statue, ma esseri umani che avevano avuto la sventura di guardare il volto di Medusa.
Allorché Perseo le raggiunse, attese il momento dello scambio di questi due vitali strumenti e li rubò entrambi. Così le Graie, prive dei loro organi, si trovarono in grande difficoltà e accettarono lo scambio loro proposto da Perseo: avrebbe restituito il maltolto se esse gli avessero indicato dove risiedevano le ninfe Stigie.
 
Resosi invisibile grazie all'elmo di Ade, avanzò camminando all'indietro e guardando lo scudo sorretto da Atena; quando fu abbastanza vicino al mostro da sentirne sibilare i serpenti che gli si agitavano sul capo, lo decapitò col falcetto mentre dormiva. Dal collo mutilato della Medusa scaturirono un cavallo alato, [[Pegaso (mitologia)|Pegaso]], e un gigante, [[Crisaore]]<ref>Esiodo, ''Teogonia'', 280</ref>. Perseo prese con sé la testa di Medusa e la avvolse in un telo, in segno di pietà affinché la nuda terra non la insozzasse, poi si alzò in volo con i suoi sandali alati per allontanarsi il più in fretta che poteva da quel luogo sinistro. L'eroe raccolse pure il sangue colato di Medusa, che aveva proprietà magiche: quello che era colato dalla vena sinistra era un veleno mortale, mentre quello colato dalla vena destra era un rimedio capace di resuscitare i morti. Inoltre, un solo ricciolo dei suoi capelli, mostrato a un esercito assalitore, aveva il potere di sconfiggerlo.
Dopo essersi rifiutato di rendere l'occhio e il dente alle Graie, e quando le Ninfe consegnarono i sandali, la sacca e l'elmo, Perseo si diresse verso il paese degli [[Iperborei]], una popolazione che abitava nelle regioni fredde e spoglie del Nord. Quel luogo sembrava dominato dalla più grande desolazione e dalla più profonda tristezza: la terra, le erbe, il cielo e la natura in generale avevano un colore grigio e sinistro. La foresta nella quale si incamminò per giungere presso Medusa era pietrificata e cosparsa di strane statue color piombo rappresentanti uomini e donne in diversi atteggiamenti. Perseo si accorse subito che quelle non erano statue, ma esseri che avevano avuto la sventura di guardare il volto di Medusa.
 
Resosi invisibile grazie all'elmo di Ade, avanzò camminando all'indietro, guardando nello scudo sorretto da Atena; quando fu abbastanza vicino al mostro da sentirne sibilare i serpenti che gli si agitavano sul capo, lo decapitò col falcetto mentre dormiva. Dal collo mutilato della Medusa scaturirono un cavallo alato, [[Pegaso (mitologia)|Pegaso]] e un gigante, [[Crisaore]].
Perseo sollevò la pesante testa e la depose su un telo, in segno di pietà affinché la nuda terra non la insozzasse, e con quel telo l'avvolse. Poi si alzò in volo con i suoi sandali alati per allontanarsi il più in fretta che poteva da quel luogo sinistro. Perseo raccolse pure il sangue colato di Medusa, che aveva proprietà magiche: quello che era colato dalla vena sinistra era un veleno mortale, mentre quello colato dalla vena destra era un rimedio capace di resuscitare i morti. Inoltre, un solo ricciolo dei suoi capelli, mostrato a un esercito assalitore, aveva il potere di sconfiggerlo.
 
=== La liberazione di Andromeda e la contesa con Fineo ===
[[ImmagineFile:Mengs, Perseus befreit AndromedaPeter_Paul_Rubens_-_Perseus_and_Andromeda_(Hermitage_Museum).jpg|thumb|right|250pxupright=1.6|''Perseo elibera Andromeda'', olio su telaopera di [[AntonPeter RaphaelPaul MengsRubens]], [[San Pietroburgo]], [[Ermitage]]]]
 
ForteStando dellaa testauna delversione, mostroPerseo, oraavendo la testa di Medusa nelle sue mani, si recò da [[Atlante (mitologia)|Atlante re]] di [[Mauretania]], che non avevavolle voluto aiutarlo nell'impresaospitarlo: estratta la testa micidiale dalla sacca, lo trasformò in montagna<ref>[[Ovidio]], ''[[Metamorfosi (Ovidio)|Metamorfosi]]'', IV, 655</ref>. Sulla via del ritorno, deviò sopra il [[Deserto Libico-Nubiano|deserto libico]], dove fecesecondo cadereuna ilversione dentefece ecadere l'occhio delle Graie enel alcune[[Lago gocceTritonide]]<ref>[https://www.treccani.it/enciclopedia/graie/ del sangue di Medusa, popolandoGraie] in tal modo il deserto di serpenti, scorpioni e orribili animali dotati di un veleno micidialeTreccani.it</ref>.
 
Mentre volteggiava sul territorio della Filistia, vide incatenata a uno scoglio una fanciulla,donna nuda e bellissima: di nome [[Andromeda (mitologia)|Andromeda]], figlia del re di [[Etiopia]] [[Cefeo (figlio di Belo)|Cefeo]] e di [[Cassiopea (mitologia)|Cassiopea]]. EraLa giovane era condannata a essere divorata da un mostro marino perché sua madre, orgogliosa dell'avvenenza di sua figlia, aveva affermato che superava in bellezza tutte le [[Nereidi]]:<ref>[[Igino le(astronomo)|Igino]], ''[[Fabulae]]'', 64</ref>. Le ninfe del mare si erano offese e [[Poseidone]], oltre addopo avereaver mandato sulle coste una forte mareggiata che aveva spazzato via l'abitato, aveva inviato un orribile mostro che faceva stragi e terrorizzava gli abitanti:, al che l'integerrimo Cefeo, per salvare il suo popolo, consultatoconsultò l'oracolo, e fu costretto a offrirgli la propria figlia per placarne l'ira. E quandoQuando Perseo giunse, Andromeda era ormai rassegnata alla sua terribile sorte., Perseoma l'eroe si offrì di liberare la fanciulla e il luogo da quella calamità e salvare la fanciulla purché il re gli consentisse di sposare Andromedasposarla. Cefeo e Cassiopea sulle prime non erano favorevoli:, poiché avrebbero preferito darla in moglie ad un pretendente più ricco e più potente, ma furono costretti dagli eventi ad acconsentire.
 
Perseo ingannò il mostro marino che doveva divorare Andromeda con giochi d'ombra sull'acqua, quindi riuscì ad ucciderlo con la spada e riportò la giovane dai genitori.
Perseo, ingannando il mostro marino che doveva divorare Andromeda con dei giochi d'ombra sull'acqua, riuscì ad ucciderlo e riportò la giovane dai genitori. Tuttavia l'uccisione del mostro fu ben poca cosa, a paragone di quel che successe dopo: durante i festeggiamenti di nozze, [[Agenore]], un ex pretendente alla mano di Andromeda, giunse alla reggia accompagnato da uomini armati, pronto a tutto pur di averla. Fu Cassiopea, che non gradiva Perseo come genero, a dare il segnale della battaglia. L'eroe, per difendersi, estrasse ancora una volta la testa di Medusa ottenendo l'effetto voluto: Cassiopea divenne una statua inerte, così come Agenore e tutti quelli tra i suoi seguaci che non erano stati precedentemente uccisi da Perseo.
 
Durante i successivi festeggiamenti di nozze, [[Agenore]], un ex pretendente alla mano di Andromeda, giunse alla reggia accompagnato da uomini armati, pronto a tutto pur di averla. Per difendersi, Perseo estrasse ancora una volta la testa di Medusa puntandola su Agenore e tutti quelli tra i suoi seguaci che non erano stati precedentemente uccisi dall'eroe. Questa versione è riferita da Igino. <ref>Igino,. ''Fabulae'', 64</ref>.
Secondo una diversa tradizione, presente già in alcuni mitografi greci e accolta anche da [[Ovidio]] nelle sue ''[[Le metamorfosi (Ovidio)|Metamorfosi]]'', fu invece [[Fineo (Agenore)|Fineo]], zio e aspirante sposo di Andromeda, a fomentare disordini; scontento del matrimonio con Perseo, ordì un complotto contro di lui, venendo per questo criticato anche da Cassiopea oltre che da Cefeo. La reggia divenne così un grande campo di battaglia, finché Perseo, mostrando la testa della Gorgone a Fineo e ai suoi amici ancora in vita, li trasformò in altrettante statue di pietra. Il vincitore, presa per mano Andromeda, grazie ai sandali alati fece rotta verso la Grecia atterrando a Serifo. Autori greci più antichi identificano anch'essi il nemico di Perseo in Fineo, che avrebbe però tentato il rapimento di Andromeda con l'aiuto di un solo suo amico, [[Abaride]]; [[Perseo]] convertì entrambi in statue (mentre in [[Ovidio]] Abaride, che è solo uno dei tanti seguaci di Fineo, è tra le prime vittime dell'eroe greco, quelle non pietrificate dalla testa di Medusa).
 
[[File:Jean-Marc_Nattier_-_Perseus,_under_the_protection_of_Minerva,_turns_Phineus_to_stone_by_brandishing_the_head_of_Medusa.jpg|thumb|''[[Perseo, protetto da Minerva, pietrifica Fineo]]'', dipinto di [[Jean-Marc Nattier]].]]
=== La vendetta di Perseo a Serifo ed il ritorno ad Argo ===
Secondo una diversa e più diffusa tradizione, presente già in alcuni mitografi greci e accolta anche da [[Ovidio]] nelle sue ''[[Le metamorfosi (Ovidio)|Metamorfosi]]''<ref>Ovidio, ''Metamorfosi'', V, 86</ref>, fu invece [[Fineo (figlio di Belo)|Fineo]], zio paterno e aspirante sposo di Andromeda, a fomentare disordini; scontento del matrimonio con Perseo, ordì insieme a centinaia di seguaci - sia etiopi sia uomini provenienti da altri territori - un complotto contro di lui mentre era in corso il pranzo nuziale, venendo per questo criticato sia da Cassiopea che da Cefeo. La reggia divenne così un grande campo di battaglia, finché Perseo, mostrando la testa della Gorgone a Fineo e ai suoi amici ancora in vita, li trasformò in altrettante statue di pietra. Autori greci più antichi identificano anch'essi l'avversario di Perseo con Fineo, che avrebbe però tentato il rapimento di Andromeda con l'aiuto di un solo suo amico, [[Abaride]]; Perseo convertì entrambi in statue (mentre secondo [[Ovidio]] Abaride era uno dei tanti seguaci di Fineo e fu tra le prime vittime dell'eroe greco, quelle non pietrificate dalla testa di Medusa). Il vincitore prese per mano Andromeda, e grazie ai sandali alati fece rotta verso la Grecia atterrando a Serifo.
Nell'isola, Perseo trovò in un tempio la madre Danae e Ditti che si nascondevano da [[Polidette]] che, non avendo nessuna intenzione di sposare [[Ippodamia]], non aveva smesso di insidiare la madre. Perseo allora fu preso da un'ira incontenibile, e dopo aver nascosto Andromeda, si avviò alla reggia di Polidette: giunto al palazzo e portando il dono di nozze, venne deriso ed insultato dal sovrano. Per vendicarsi dei torti subiti, Perseo tirò fuori ancora una volta dalla sacca magica la testa della [[Medusa]] pietrificando il re e i suoi cortigiani. Perseo consegnò allora al padre adottivo [[Ditti]] il potere sull'isola di Serifo. Donò poi gli oggetti che gli avevano permesso di uccidere la [[Gorgone]], ovvero i sandali, la bisaccia e l'elmo di Ade, ad Ermes, che li rese alle [[Ninfe]]. La testa di [[Medusa]] fu donata invece ad [[Atena]], che la pose in mezzo al proprio scudo (l'Egida).
 
=== La vendetta di Perseo a Serifo e il ritorno ad Argo ===
Poi Perseo, insieme alla moglie Andromeda e alla madre Danae, ritornò ad Argo, volendo rivedere suo nonno Acrisio. Questi però, venendo a sapere le intenzioni dell'eroe e temendo sempre l'oracolo che gli aveva predetto la morte per mano di suo nipote, partì per [[Larissa]], nel paese dei [[Pelasgi]], all'altra estremità della Grecia. Perseo, raggiuntolo, lo rassicurò perché non gli portava rancore e riuscì a farlo tornare ad Argo. Ora, a Larissa, il re Teutamide dava giochi in onore di suo padre, e Perseo vi giunse come competitore. Al momento di lanciare il disco, s'innalzò un vento violento, e il disco lanciato da Perseo, deviato malauguratamente, colpì Acrisio, che assisteva allo spettacolo, alla testa e lo uccise. Cosicché il vaticinio dell'oracolo si era compiuto. Pieno di dolore, Perseo gli tributò onori funebri e lo fece seppellire fuori dalla città di Larissa.
Al ritorno nell'isola, Perseo trovò in un tempio la madre Danae e Ditti che si nascondevano per sfuggire a [[Polidette]] il quale, non avendo nessuna intenzione di sposare Ippodamia, non aveva smesso di insidiare la madre. Perseo allora fu preso da un'ira incontenibile, e dopo aver messo al sicuro Andromeda, si avviò alla reggia di Polidette: giunto al palazzo e portando il dono di nozze, venne deriso ed insultato dal sovrano, ma egli, per vendicarsi dei torti subiti, tirò fuori ancora una volta dalla sacca magica la testa della Medusa, pietrificando così il re e i suoi cortigiani<ref name="ovid">{{Cita libro |url=https://www.theoi.com/Text/OvidMetamorphoses5.html#4 |autore=[[Ovidio]] |titolo=Metamorfosi |volume=242 |lingua=en |accesso=12 aprile 2019}}</ref>. Quindi consegnò al patrigno il potere sull'isola di Serifo, e donò poi ad Ermes i sandali, la bisaccia e l'elmo di Ade, ossia gli oggetti che gli avevano permesso di uccidere la Gorgone, e che Ermes rese alle [[Ninfa (mitologia)|ninfe]]. La testa di Medusa fu donata invece ad [[Atena]], che la pose in mezzo al proprio scudo (l'[[Egida]])<ref>Apollodoro, ''[http://www.iconos.it/le-metamorfosi-di-ovidio/libro-iv/perseo-e-medusa/fonti-classiche/medfc15/ Biblioteca'' su Iconos], II, 4, 1-3</ref>.
 
Volendo rivedere suo nonno Acrisio, Perseo ritornò in seguito ad Argo insieme alla moglie Andromeda e alla madre Danae. Ma Acrisio, venendo a sapere le intenzioni dell'eroe suo nipote e temendo sempre l'oracolo che gli aveva predetto la morte per sua mano, partì per [[Larissa]], nel paese dei [[Pelasgi]], all'altra estremità della Grecia. Perseo lo raggiunse e dopo avergli rassicurato di non portare rancore riuscì a convincerlo a tornare ad Argo. A Larissa, il re Teutamide dava giochi in onore di suo padre, e Perseo vi giunse come competitore. Al momento di lanciare il disco, s'innalzò un vento violento, e l'attrezzo, deviato malauguratamente, finì tra gli spettatori e colpì Acrisio ad un piede; la ferita fu talmente grave che il vecchio sarebbe morto dopo poco tempo<ref name=":0">{{cita|Kerenyi 2010|p. 292}}.</ref>, cosicché il vaticinio dell'oracolo si compì. Pieno di dolore, Perseo gli tributò onori funebri e lo fece seppellire fuori dalla città di Larissa.
Egli, divenuto signore di Argo, non se la sentì di regnare su quella terra e, recatosi a Tirinto, propose a [[Megapente]], succeduto a suo padre Preto, di scambiarsi i regni: secondo una variante Megapente salì al trono dopo che Perseo ebbe pietrificato Preto con la testa di Medusa. Perseo poi fondò [[Micene]], facendo costruire ai Ciclopi delle mura invincibili come quelle di Tirinto. Perseo ebbe da Andromeda molti figli maschi e una femmina: [[Perse]], [[Alceo (mitologia)|Alceo]], [[Stenelo (Perseo)|Stenelo]], [[Eleio]], [[Mestore]], [[Elettrione]] e [[Gorgofone]].
 
Divenuto signore di Argo, ma non sentendosela di regnare su quella terra, Perseo si recò a Tirinto e propose a [[Megapente (figlio di Preto)|Megapente]], succeduto a suo padre Preto, di scambiarsi i regni: secondo una variante Megapente salì al trono dopo che Perseo ebbe pietrificato Preto con la testa di Medusa, mentre un'altra riporta che Perseo fu ucciso da Megapente che in tal modo volle vendicare il padre <ref name=":0" />.
Alla morte di Perseo, la dea [[Atena]], per onorare la sua gloria, lo trasformò in una [[Perseo (costellazione)|costellazione]] cui pose a fianco la sua amata [[Andromeda (costellazione)|Andromeda]], [[Cefeo (costellazione)|Cefeo]] e [[Cassiopea (costellazione)|Cassiopea]], la cui vanità aveva fatto sì che i due giovani si incontrassero. Ancor oggi queste costellazioni portano i loro nomi.
 
Perseo fondò [[Micene]], dotandola quindi di mura invincibili costruite dai [[Gasterochiri]], come quelle di Tirinto. Egli ebbe da Andromeda molti figli maschi e una femmina: [[Perse (figlio di Perseo)|Perse]], [[Alceo (figlio di Perseo)|Alceo]], [[Stenelo (figlio di Perseo)|Stenelo]], [[Eleio]], [[Mestore (figlio di Perseo)|Mestore]], [[Elettrione]] e [[Gorgofone]].
 
Alla morte di Perseo, la dea [[Atena]], per onorare la sua gloria, lo trasformò in una [[Perseo (costellazione)|costellazione]] cui pose a fianco la sua amata [[Andromeda (costellazione)|Andromeda]], [[Cefeo (costellazione)|Cefeo]] e [[Cassiopea (costellazione)|Cassiopea]], la cui vanità aveva fatto sì che i due giovani si incontrassero. Ancor oggi queste costellazioni portano i loro nomi<ref>Daniel Ogden, ''Perseus'', Routledge, 2008, p. 71</ref>.
 
== Pareri secondari ==
* Secondo altri,alcuni inveceautori, Perseo sarebbe figlio di [[Poseidone]], fratello di [[Zeus]].
* Secondo altri, le ninfe che aiutarono l'eroe erano alcune [[Naiadi]].
* Secondo altri, ancora, nel mito è completamente assente la presenza delle Ninfe. I doni sarebbero quindi stati dati direttamente da Atena e da Ermes, compresi lo scudo levigato della prima e i calzari volanti del secondo. Infatti è proprio Ermes che è solito, come messaggero degli dei, indossare calzari con ali che permettano di volare in modo straordinariamente veloce.
* Secondo altri ancora, nel mito di Perseo e Medusa non sono presenti le Ninfe. I doni sarebbero quindi stati dati direttamente da Atena e da Ermes, compresi lo scudo levigato della prima e i calzari volanti del secondo, che è solito, come messaggero degli dei, indossare calzari con ali che permettano di volare in modo straordinariamente veloce.
* Altre versioni raffigurano l'elemento dell'invisibilità come una cappa, e non come un elmo.
 
* Secondo alcuni le ninfe che aiutarono l'eroe sono le [[Naiadi]].
==Albero genealogico di Perseo==
== Omonimi ==
=== Genealogia argiva ===
Una figura mitologica che porta il nome di Perseo è un figlio di [[Nestore (mitologia)|Nestore]], l'anziano re di [[Pilo di Messenia|Pilo]].
{{Genealogia argiva}}
 
=== Genealogia dei Perseidi ===
{{Genealogia Perseidi}}
 
== Iconografia ==
Perseo è raffigurato come un giovane (completamente armato o con un abito corto) che tiene in mano una [[spada]] ricurva, dono di [[Ermes]]. Talvolta indossa calzari alati o viene raffigurato in sella al [[cavallo]] [[Pegaso (mitologia)|Pegaso]].
 
== Perseo nell'arte ==
{{Vedi anche|Perseo e Andromeda}}
[[File:Anton_Raphael_Mengs_-_Perseus_and_Andromeda_-_WGA15037.jpg|thumb|''Perseo e Andromeda'', [[Anton Raphael Mengs]], [[Ermitage]] ([[San Pietroburgo]])]]
Il mito di Perseo è un soggetto ricorrente nelle opere d'arte, dove viene perlopiù rappresentato mentre libera Andromeda. Si ricordano inoltre:
 
* ''[[Perseo uccide Medusa in presenza di Minerva]]'' ([[540 a.C.]]), [[metopa]] da [[Selinunte]], conservata al [[Museo archeologico regionale Antonio Salinas|Museo archeologico di Palermo]]
* ''[[Perseo con la testa di Medusa]]'' ([[1545]]-[[1554|54]]), statua bronzea di [[Benvenuto Cellini]], esposta sotto la [[Loggia dei Lanzi]] a [[Firenze]]
* ''[[Piatto con lotta tra Perseo e Fineo]]'', opera decorativa di autore ignoto conservata nel [[Museo del Bargello]] a Firenze
* ''[[Perseo affronta Fineo con la testa di Medusa]]'', dipinto di [[Sebastiano Ricci]] conservato nel [[Getty Museum]] di Los Angeles
* ''[[Perseo, protetto da Minerva, pietrifica Fineo]]'', dipinto di [[Jean-Marc Nattier]] del 1718 conservato a [[Tours]]
* ''[[Perseo trionfante]]'' ([[1797]]-[[1801]]), statua in marmo di [[Antonio Canova]], collocata nei [[Musei Vaticani]] a [[Roma]]
* ''[[Danae e Perseo rinchiusi nella cassa]]'', dipinto di [[John William Waterhouse]]
* un'intera serie dedicata al mito di Perseo del [[preraffaellita]] [[Edward Burne-Jones]]
 
== Nell'artePerseo nel cinema ==
*''[[Perseo l'invincibile]]'' (1963), film diretto da [[Alberto De Martino]] con [[Richard Harrison]]
Perseo è un soggetto ricorrente nelle opere d'arte. Tra le più importanti si ricordano:
*''Perseo'' (Персей) (1973), cortometraggio di cartoni animati prodotto da [[Sojuzmul'tfil'm]] e diretto da Aleksandra Snezhko-Blotskaya (Александра Снежко-Блоцкая, 1909-1980)
*''[[Scontro di titani]]'' (1981), film in cui il personaggio di Perseo è interpretato da [[Harry Hamlin]]
*''[[Scontro tra titani]]'' (2010), film con [[Sam Worthington]] <ref>Nel lungometraggio del 2010, la storia di Perseo non corrisponde al mito se non per i nomi e i vari fatti; non mantiene uno schema temporale o descrittivo con il mito, né con il film del 1981.</ref>
*''[[La furia dei titani]]'' (2012), sequel del precedente
*''[[Percy Jackson (personaggio)|Percy Jackson]]'' è chiamato così in riferimento a Perseo, sebbene il personaggio di Riordan sia figlio di Poseidone e una mortale chiamata Sally Jackson, e non di Zeus. La ragione per cui Sally ha deciso di chiamarlo così è di buon augurio in quanto Perseo è uno dei pochissimi eroi della mitologia greca ad aver condotto una vita felice fino in fondo morendo di vecchiaia e non tragicamente come la maggior parte degli altri eroi. Tra le somiglianze con Perseo, Percy uccide Medusa e incontra Crono, inoltre si innamora perdutamente di Annabeth, figlia di Atena che era la dea protettrice di Perseo.
 
== Omaggi ==
* ''[[Perseo libera Andromeda (Rubens)|Perseo libera Andromeda]]'', ([[1622]]), dipinto di [[Pieter Paul Rubens]];
* Gli sono state intitolate vie in diverse città italiane, tra cui Verona, Palermo, Siracusa.
* ''[[Perseo uccide Medusa sotto gli occhi di Atena]]'', ([[540 a.C.]]), [[metopa]] da [[Selinunte]], [[Museo Archeologico di Palermo]];
* ''[[Perseo con la testa di Medusa]]'' ([[1545]]-[[1554|54]]), statua bronzea di [[Benvenuto Cellini]], esposta sotto la [[Loggia dei Lanzi]] a [[Firenze]];
* ''[[Perseo trionfante (Antonio Canova)|Perseo trionfante]]'' ([[1797]]-[[1801]]), statua in marmo di [[Antonio Canova]], che si trova nei [[Musei Vaticani]] a [[Roma]].
* Un'intera serie dedicata al mito di Perseo del [[Preraffaelliti|Preraffaellita]] [[Edward Burne-Jones]]
 
== Note ==
== Perseo nella cultura contemporanea ==
;Annotazioni
* Perseo appare come boss nel videogioco per [[PlayStation 2]] ''[[God of war II]]'', nel quale possiede lo scudo di Atena e l'elmo che rende invisibili di Ade.
{{Gruppo di note}}
* Perseo compare come protagonista dei film ''[[Scontro tra titani]]'' del [[2010]], remake di ''[[Scontro di titani]]'' del [[1981]], e ''[[La furia dei titani]]'' del [[2012]].
;Fonti
* Nella saga letteraria di ''[[Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo]]'' il vero nome del protagonista, [[Percy Jackson (personaggio)|Percy Jackson]], è Perseus.
<references />
* Come beyblade nell'anime "Beyblade Metal Master" con il nome di "Gravity Destroyer/Perseus". Partner di Julian Konzern.
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore = [[Pierre Grimal,]] |titolo = ''Mitologia'' |curatore = Carlo Cordié |altri = pref. di Charles Picard, tradotto da Pier Antonio Borgheggiani |città = Milano |editore = [[Garzanti,]] |anno = 2005, ISBN|isbn = 88-11-50482-1}}
* {{Cita libro |autore = Edi Minguzzi, ''|capitolo = Miti e archetipi'', Casa|curatore editrice= G.Gaetana Miglioli |titolo = Il romanzo della mitologia |editore = [[Casa Editrice D'Anna,]] |città = Messina-Firenze |anno = 2001 |isbn = 88-8104-731-4}}
*{{Cita libro|nome=Károly|cognome=Kerényi|titolo=Gli dei e gli eroi della Grecia. Il racconto del mito, la nascita delle civiltà|url=https://books.google.it/books?id=6kg2qQttz3kC&pg=PA275&lpg=PA275&dq=acrisio+oracolo+delfi&source=bl&ots=BQgEIQgzl0&sig=CuHwEG062plJTfolTeH9XI-kniY&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjz3c3kvoDcAhUHKMAKHWl3C_oQ6AEIazAM#v=onepage&q=acrisio%20oracolo%20delfi&f=false|accesso=2018-07-02|data=2010|editore=Il Saggiatore|lingua=it|p=|cid=Kerenyi 2010|ISBN=9788856501315}}
* {{Cita libro|autore=Marnie Campagnaro|titolo=Le terre della fantasia. Leggere la letteratura per l'infanzia e l'adolescenza|città=Roma|editore=Donzelli|anno=2014|isbn=978-88-6843-059-7}}
 
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Box successione
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{{Box successione
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