Perseo: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua}}
{{Personaggio
|medium = mitologia
|saga = [[Le metamorfosi (Ovidio)|Le Metamorfosi]]
|nome = Περσεύς
|nome traslitterato = Perséus
|nome italiano = Perseo
|epiteto =
|immagine = Perseus by Benvenuto Cellini - foreground.jpg
|didascalia = ''[[Perseo con la testa di Medusa]]'', statua di [[Benvenuto Cellini]], [[Firenze]], [[Loggia dei Lanzi]]
|autore =
|prima apparizione =
|sesso = maschio
|luogo di nascita = Argo
|razza = umano
|professione = re, condottiero
|affiliazione =
}}
'''Perseo'''{{efn|La pronuncia parossitona ''Persèo'', alla greca, è oggi quella più comune;<ref>{{Dipi|Perseo|accesso=13 marzo 2024}}</ref> in alternativa, è possibile l'accentazione sdrucciola ''Pèrseo'', alla latina.<ref>{{DOP|lemma=Perseo|id=1066631}}</ref>}} ({{lang-grc|Περσεύς|Perséus}}) è un eroe della [[mitologia greca]], figlio del re degli dei [[Zeus]] e di [[Danae]] e nipote del re di [[Argo (città antica)|Argo]] [[Acrisio]].
Perseo viene ricordato soprattutto per l'uccisione della [[Gorgoni|gorgone]] [[Medusa (mitologia)|Medusa]], per aver salvato [[Andromeda (mitologia)|Andromeda]], poi diventata sua sposa, da un mostro marino, e per essere stato re di [[Tirinto]] - dopo aver rinunciato al trono di [[Argo (città antica)|Argo]] a favore di [[Megapente (figlio di Preto)|Megapente]] - e di [[Micene]], città da lui stesso fondata. Da Andromeda ebbe molti figli, tra cui [[Elettrione]] (suo erede e nonno di [[Eracle]]) e [[Gorgofone]] (madre di [[Icario di Sparta|Icario]] e nonna di [[Penelope]], sposa di [[Odisseo]]).
== Il mito ==
=== Nascita e infanzia ===
[[File:JohnWilliamWaterhouse-Danaë(1892).jpg|thumb|upright=1.5|''Danae e Perseo rinchiusi nella cassa'', 1892, olio su tela, di [[John William Waterhouse]]]]
[[Acrisio]], nonno di Perseo e re di [[Argo (città antica)|Argo]], temeva per le sorti del proprio regno: aveva infatti avuto dalla moglie Aganippe una sola figlia femmina, [[Danae]], e in assenza di [[Erede legittimo|eredi]] maschi non sapeva a chi avrebbe trasmesso il titolo di sovrano. Spinto dal desiderio di conoscere il destino della sua città, chiese all'[[Lista degli oracoli di Delfi#Oracoli della mitologia|Oracolo di Delfi]] come avrebbe potuto avere figli: il dio gli rispose che sua figlia Danae avrebbe avuto un figlio che avrebbe raggiunto la gloria, ma anche che lo avrebbe ucciso.<ref name="Apol2.2.2">{{Cita web|url=http://www.theoi.com/Text/Apollodorus2.html#2|autore=Apollodoro|titolo=Biblioteca|volume=II, 2, 2|lingua=en|accesso=28 luglio 2019|editore=su ''Theoi.com''}}</ref>
Preso dal più grande sconforto e terrore, Acrisio rinchiuse la figlia in una torre ben fortificata, con porte di bronzo guardate da cani ferocissimi,<ref>{{cita|Kerenyi 2010}}.</ref> con la speranza di aggirare la profezia.
Ma nonostante queste precauzioni, Danae concepì un figlio: alcuni sostengono che Perseo era nato per opera di [[Preto]], fratello d'Acrisio, e che qui è da ricercare l'origine della disputa sorta fra i due fratelli; ma per lo più si racconta che il seduttore fu lo stesso [[Zeus]], il quale, trasformato in pioggia d'oro, penetrò attraverso una fessura del tetto e ottenne l'amore della ragazza.<ref name="Apol2.4.1">{{Cita web|url=https://www.theoi.com/Text/Apollodorus2.html#4|autore=Apollodoro|titolo=Biblioteca|volume=II, 4.1 - II, 4.2 e 4|lingua=en|accesso=22 luglio 2019|editore=su ''Theoi.com''}}</ref> Rinchiusa nella prigione con la propria nutrice, Danae poté avere il figlio di nascosto e allevarlo per vari mesi. Un giorno, però, mentre stava giocando, il bambino emise un grido, udito da Acrisio, il quale, non sapendo chi fosse il responsabile di questa nascita misteriosa, pensò che il fratello Preto avesse sedotto sua figlia per fargli un dispetto. Danae insisteva nel dire che il padre del bambino non era un mortale, ma Acrisio non le credette e, terrorizzato dalla rivelazione dell'oracolo, fece uccidere la nutrice e chiudere Danae e il figlioletto in una cassa di legno che mise su una nave lasciata alla deriva. La cassa navigò verso l'ignoto con la madre e il bambino, e atterrò sulla riva dell'isola di [[Serifo]], dove fu fermata da un pescatore di nome [[Ditti]], fratello del tiranno dell'isola, [[Polidette]]. Vedendo la cassa e credendo che contenesse qualcosa di prezioso, Ditti la portò a riva; una volta aperta, vi trovò Danae e Perseo miracolosamente vivi, quindi li aiutò a riprendere le forze e li condusse al cospetto del re che, preso da pietà per i due, offrì loro ospitalità.<ref name=" igi1 ">{{cita web|url=https://www.hs-augsburg.de/~harsch/Chronologia/Lspost02/Hyginus/hyg_fabu.html#c63|titolo= Igino, ''Fabulae'' LXIII|lingua=la|accesso=12 aprile 2019}}</ref><ref name=" apol2.4.1 ">{{cita web|url=
https://www.theoi.com/Text/Apollodorus2.html#4|titolo= Apollodoro, ''Biblioteca'' II, 4.1|lingua=en|accesso=1º giugno 2019}}</ref>
Passarono gli anni e Perseo cresceva forte e valoroso, imparando a pescare, navigare, nuotare, combattere e cacciare, sotto la guida del padre adottivo Ditti. Danae, che la maturità aveva reso ancora più bella, era oggetto dei desideri del re Polidette che cercava in tutti i modi di convincerla a sposarlo; ma la donna, il cui unico pensiero era il figlio Perseo, non ricambiava il suo amore.
=== La proposta e l'impresa di Perseo ===
[[File:DSC00401 - Tempio C di Selinunte - Perseo e Medusa - Sec. VI a.C. - Foto G. Dall'Orto crop.jpg
Per poter raggiungere Medusa, Perseo doveva procurarsi tre cose:
Dopo che le Ninfe gli consegnarono i sandali, la sacca e l'elmo, Perseo si diresse volando sull'[[Oceano (divinità)|Oceano]]<ref>[[Esiodo]], ''[[Teogonia (Esiodo)|Teogonia]]'', 274</ref>. La foresta nella quale si incamminò per giungere presso Medusa era pietrificata e cosparsa di strane statue color piombo rappresentanti uomini e donne in diversi atteggiamenti; Perseo si accorse subito che quelle non erano statue, ma esseri umani che avevano avuto la sventura di guardare il volto di Medusa.
Resosi invisibile grazie all'elmo di Ade, avanzò camminando all'indietro e guardando lo scudo sorretto da Atena; quando fu abbastanza vicino al mostro da sentirne sibilare i serpenti che gli si agitavano sul capo, lo decapitò col falcetto mentre dormiva. Dal collo mutilato della Medusa scaturirono un cavallo alato, [[Pegaso (mitologia)|Pegaso]], e un gigante, [[Crisaore]]<ref>Esiodo, ''Teogonia'', 280</ref>. Perseo prese con sé la testa di Medusa e la avvolse in un telo, in segno di pietà affinché la nuda terra non la insozzasse, poi si alzò in volo con i suoi sandali alati per allontanarsi il più in fretta che poteva da quel luogo sinistro. L'eroe raccolse pure il sangue colato di Medusa, che aveva proprietà magiche: quello che era colato dalla vena sinistra era un veleno mortale, mentre quello colato dalla vena destra era un rimedio capace di resuscitare i morti. Inoltre, un solo ricciolo dei suoi capelli, mostrato a un esercito assalitore, aveva il potere di sconfiggerlo.
=== La liberazione di Andromeda e la contesa con Fineo ===
[[
Mentre volteggiava sul territorio della Filistia, vide incatenata a uno scoglio una
Perseo ingannò il mostro marino che doveva divorare Andromeda con giochi d'ombra sull'acqua, quindi riuscì ad ucciderlo con la spada e riportò la giovane dai genitori.
Durante i successivi festeggiamenti di nozze, [[Agenore]], un ex pretendente alla mano di Andromeda, giunse alla reggia accompagnato da uomini armati, pronto a tutto pur di averla. Per difendersi, Perseo estrasse ancora una volta la testa di Medusa puntandola su Agenore e tutti quelli tra i suoi seguaci che non erano stati precedentemente uccisi dall'eroe. Questa versione è riferita da Igino. <ref>Igino,. ''Fabulae'', 64</ref>.
[[File:Jean-Marc_Nattier_-_Perseus,_under_the_protection_of_Minerva,_turns_Phineus_to_stone_by_brandishing_the_head_of_Medusa.jpg|thumb|''[[Perseo, protetto da Minerva, pietrifica Fineo]]'', dipinto di [[Jean-Marc Nattier]].]]
Secondo una diversa e più diffusa tradizione, presente già in alcuni mitografi greci e accolta anche da [[Ovidio]] nelle sue ''[[Le metamorfosi (Ovidio)|Metamorfosi]]''<ref>Ovidio, ''Metamorfosi'', V, 86</ref>, fu invece [[Fineo (figlio di Belo)|Fineo]], zio paterno e aspirante sposo di Andromeda, a fomentare disordini; scontento del matrimonio con Perseo, ordì insieme a centinaia di seguaci - sia etiopi sia uomini provenienti da altri territori - un complotto contro di lui mentre era in corso il pranzo nuziale, venendo per questo criticato sia da Cassiopea che da Cefeo. La reggia divenne così un grande campo di battaglia, finché Perseo, mostrando la testa della Gorgone a Fineo e ai suoi amici ancora in vita, li trasformò in altrettante statue di pietra. Autori greci più antichi identificano anch'essi l'avversario di Perseo con Fineo, che avrebbe però tentato il rapimento di Andromeda con l'aiuto di un solo suo amico, [[Abaride]]; Perseo convertì entrambi in statue (mentre secondo [[Ovidio]] Abaride era uno dei tanti seguaci di Fineo e fu tra le prime vittime dell'eroe greco, quelle non pietrificate dalla testa di Medusa). Il vincitore prese per mano Andromeda, e grazie ai sandali alati fece rotta verso la Grecia atterrando a Serifo.
=== La vendetta di Perseo a Serifo e il ritorno ad Argo ===
Al ritorno nell'isola, Perseo trovò in un tempio la madre Danae e Ditti che si nascondevano per sfuggire a [[Polidette]] il quale, non avendo nessuna intenzione di sposare Ippodamia, non aveva smesso di insidiare la madre. Perseo allora fu preso da un'ira incontenibile, e dopo aver messo al sicuro Andromeda, si avviò alla reggia di Polidette: giunto al palazzo e portando il dono di nozze, venne deriso ed insultato dal sovrano, ma egli, per vendicarsi dei torti subiti, tirò fuori ancora una volta dalla sacca magica la testa della Medusa, pietrificando così il re e i suoi cortigiani<ref name="ovid">{{Cita libro |url=https://www.theoi.com/Text/OvidMetamorphoses5.html#4 |autore=[[Ovidio]] |titolo=Metamorfosi |volume=242 |lingua=en |accesso=12 aprile 2019}}</ref>. Quindi consegnò al patrigno il potere sull'isola di Serifo, e donò poi ad Ermes i sandali, la bisaccia e l'elmo di Ade, ossia gli oggetti che gli avevano permesso di uccidere la Gorgone, e che Ermes rese alle [[Ninfa (mitologia)|ninfe]]. La testa di Medusa fu donata invece ad [[Atena]], che la pose in mezzo al proprio scudo (l'[[Egida]])<ref>Apollodoro, ''[http://www.iconos.it/le-metamorfosi-di-ovidio/libro-iv/perseo-e-medusa/fonti-classiche/medfc15/ Biblioteca'' su Iconos], II, 4, 1-3</ref>.
Volendo rivedere suo nonno Acrisio, Perseo ritornò in seguito ad Argo insieme alla moglie Andromeda e alla madre Danae. Ma Acrisio, venendo a sapere le intenzioni dell'eroe suo nipote e temendo sempre l'oracolo che gli aveva predetto la morte per sua mano, partì per [[Larissa]], nel paese dei [[Pelasgi]], all'altra estremità della Grecia. Perseo lo raggiunse e dopo avergli rassicurato di non portare rancore riuscì a convincerlo a tornare ad Argo. A Larissa, il re Teutamide dava giochi in onore di suo padre, e Perseo vi giunse come competitore. Al momento di lanciare il disco, s'innalzò un vento violento, e l'attrezzo, deviato malauguratamente, finì tra gli spettatori e colpì Acrisio ad un piede; la ferita fu talmente grave che il vecchio sarebbe morto dopo poco tempo<ref name=":0">{{cita|Kerenyi 2010|p. 292}}.</ref>, cosicché il vaticinio dell'oracolo si compì. Pieno di dolore, Perseo gli tributò onori funebri e lo fece seppellire fuori dalla città di Larissa.
Divenuto signore di Argo, ma non sentendosela di regnare su quella terra, Perseo si recò a Tirinto e propose a [[Megapente (figlio di Preto)|Megapente]], succeduto a suo padre Preto, di scambiarsi i regni: secondo una variante Megapente salì al trono dopo che Perseo ebbe pietrificato Preto con la testa di Medusa, mentre un'altra riporta che Perseo fu ucciso da Megapente che in tal modo volle vendicare il padre <ref name=":0" />.
Perseo fondò [[Micene]], dotandola quindi di mura invincibili costruite dai [[Gasterochiri]], come quelle di Tirinto. Egli ebbe da Andromeda molti figli maschi e una femmina: [[Perse (figlio di Perseo)|Perse]], [[Alceo (figlio di Perseo)|Alceo]], [[Stenelo (figlio di Perseo)|Stenelo]], [[Eleio]], [[Mestore (figlio di Perseo)|Mestore]], [[Elettrione]] e [[Gorgofone]].
Alla morte di Perseo, la dea [[Atena]], per onorare la sua gloria, lo trasformò in una [[Perseo (costellazione)|costellazione]] cui pose a fianco la sua amata [[Andromeda (costellazione)|Andromeda]], [[Cefeo (costellazione)|Cefeo]] e [[Cassiopea (costellazione)|Cassiopea]], la cui vanità aveva fatto sì che i due giovani si incontrassero. Ancor oggi queste costellazioni portano i loro nomi<ref>Daniel Ogden, ''Perseus'', Routledge, 2008, p. 71</ref>.
== Pareri secondari ==
* Secondo
* Secondo altri, le ninfe che aiutarono l'eroe erano alcune [[Naiadi]].
* Secondo altri ancora, nel mito di Perseo e Medusa non sono presenti le Ninfe. I doni sarebbero quindi stati dati direttamente da Atena e da Ermes, compresi lo scudo levigato della prima e i calzari volanti del secondo, che è solito, come messaggero degli dei, indossare calzari con ali che permettano di volare in modo straordinariamente veloce.
* Altre versioni raffigurano l'elemento dell'invisibilità come una cappa, e non come un elmo.
==Albero genealogico di Perseo==
=== Genealogia argiva ===
{{Genealogia argiva}}
=== Genealogia dei Perseidi ===
{{Genealogia Perseidi}}
== Iconografia ==
Perseo è raffigurato come un giovane (completamente armato o con un abito corto) che tiene in mano una [[spada]] ricurva, dono di [[Ermes]]. Talvolta indossa calzari alati o viene raffigurato in sella al [[cavallo]] [[Pegaso (mitologia)|Pegaso]].
== Perseo nell'arte ==
{{Vedi anche|Perseo e Andromeda}}
[[File:Anton_Raphael_Mengs_-_Perseus_and_Andromeda_-_WGA15037.jpg|thumb|''Perseo e Andromeda'', [[Anton Raphael Mengs]], [[Ermitage]] ([[San Pietroburgo]])]]
Il mito di Perseo è un soggetto ricorrente nelle opere d'arte, dove viene perlopiù rappresentato mentre libera Andromeda. Si ricordano inoltre:
* ''[[Perseo uccide Medusa in presenza di Minerva]]'' ([[540 a.C.]]), [[metopa]] da [[Selinunte]], conservata al [[Museo archeologico regionale Antonio Salinas|Museo archeologico di Palermo]]
* ''[[Perseo con la testa di Medusa]]'' ([[1545]]-[[1554|54]]), statua bronzea di [[Benvenuto Cellini]], esposta sotto la [[Loggia dei Lanzi]] a [[Firenze]]
* ''[[Piatto con lotta tra Perseo e Fineo]]'', opera decorativa di autore ignoto conservata nel [[Museo del Bargello]] a Firenze
* ''[[Perseo affronta Fineo con la testa di Medusa]]'', dipinto di [[Sebastiano Ricci]] conservato nel [[Getty Museum]] di Los Angeles
* ''[[Perseo, protetto da Minerva, pietrifica Fineo]]'', dipinto di [[Jean-Marc Nattier]] del 1718 conservato a [[Tours]]
* ''[[Perseo trionfante]]'' ([[1797]]-[[1801]]), statua in marmo di [[Antonio Canova]], collocata nei [[Musei Vaticani]] a [[Roma]]
* ''[[Danae e Perseo rinchiusi nella cassa]]'', dipinto di [[John William Waterhouse]]
* un'intera serie dedicata al mito di Perseo del [[preraffaellita]] [[Edward Burne-Jones]]
==
*''[[Perseo l'invincibile]]'' (1963), film diretto da [[Alberto De Martino]] con [[Richard Harrison]]
*''Perseo'' (Персей) (1973), cortometraggio di cartoni animati prodotto da [[Sojuzmul'tfil'm]] e diretto da Aleksandra Snezhko-Blotskaya (Александра Снежко-Блоцкая, 1909-1980)
*''[[Scontro di titani]]'' (1981), film in cui il personaggio di Perseo è interpretato da [[Harry Hamlin]]
*''[[Scontro tra titani]]'' (2010), film con [[Sam Worthington]] <ref>Nel lungometraggio del 2010, la storia di Perseo non corrisponde al mito se non per i nomi e i vari fatti; non mantiene uno schema temporale o descrittivo con il mito, né con il film del 1981.</ref>
*''[[La furia dei titani]]'' (2012), sequel del precedente
*''[[Percy Jackson (personaggio)|Percy Jackson]]'' è chiamato così in riferimento a Perseo, sebbene il personaggio di Riordan sia figlio di Poseidone e una mortale chiamata Sally Jackson, e non di Zeus. La ragione per cui Sally ha deciso di chiamarlo così è di buon augurio in quanto Perseo è uno dei pochissimi eroi della mitologia greca ad aver condotto una vita felice fino in fondo morendo di vecchiaia e non tragicamente come la maggior parte degli altri eroi. Tra le somiglianze con Perseo, Percy uccide Medusa e incontra Crono, inoltre si innamora perdutamente di Annabeth, figlia di Atena che era la dea protettrice di Perseo.
== Omaggi ==
* Gli sono state intitolate vie in diverse città italiane, tra cui Verona, Palermo, Siracusa.
== Note ==
;Annotazioni
{{Gruppo di note}}
;Fonti
<references />
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore = [[Pierre Grimal
* {{Cita libro |autore = Edi Minguzzi
*{{Cita libro|nome=Károly|cognome=Kerényi|titolo=Gli dei e gli eroi della Grecia. Il racconto del mito, la nascita delle civiltà|url=https://books.google.it/books?id=6kg2qQttz3kC&pg=PA275&lpg=PA275&dq=acrisio+oracolo+delfi&source=bl&ots=BQgEIQgzl0&sig=CuHwEG062plJTfolTeH9XI-kniY&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjz3c3kvoDcAhUHKMAKHWl3C_oQ6AEIazAM#v=onepage&q=acrisio%20oracolo%20delfi&f=false|accesso=2018-07-02|data=2010|editore=Il Saggiatore|lingua=it|p=|cid=Kerenyi 2010|ISBN=9788856501315}}
* {{Cita libro|autore=Marnie Campagnaro|titolo=Le terre della fantasia. Leggere la letteratura per l'infanzia e l'adolescenza|città=Roma|editore=Donzelli|anno=2014|isbn=978-88-6843-059-7}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
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