Palazzo Cavalli-Franchetti: differenze tra le versioni

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'''{{nd|il palazzo di [[Pisa]]|[[Palazzo Franchetti (Pisa)]]|Palazzo Cavalli-Franchetti'''}}
{{Edificio civile
[[Immagine:Palazzo Cavalli-Franchetti.JPG|thumb|right|270px|Pallazzo Cavalli-Franchetti]]
|nome edificio = Palazzo Gussoni Cavalli Franchetti
Sorge nelle immediate vicinanze del [[Ponte dell'Accademia]], fu edificato alla metà del [[XVI secolo|cinquecento]] e notevolmente ristrutturato con modifiche importanti nell'[[XIX secolo|ottocento]] dall'architetto [[Camillo Boito]]. È sede dell'[[Istituto Veneziano di Scienze, Lettere e Arti]]. Ospita spesso mostre d'arte.
|immagine = Palazzo Cavalli Franchetti (Venice).jpg
|didascalia = La facciata sul Canal Grande
|paese = ITA
|divamm1 = Veneto
|città = Venezia
|latitudine = 45.4319
|longitudine = 12.32969
|stato = <!-- di default è "in uso" -->
|periodo costruzione = XV secolo
|ricostruito = dal 1878
|stile = gotico con evidenti contaminazioni neogotiche
|piani = quattro
|ascensori = uno
|architetto = Giovanni Battista Meduna e Camillo Boito
|proprietario = [[Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti]]
}}
[[File:9936 - Venezia - Camillo Boito, Palazzo Cavalli Franchetti - Foto Giovanni Dall'Orto, 12-Aug-2007.jpg|thumb|L'accesso al palazzo da [[campo Santo Stefano]].]]
[[File:Palazzo Cavalli-Franchetti La corte e il pozzo.jpg|thumb|La corte e il pozzo]]
 
'''Palazzo Cavalli-Franchetti''', o semplicemente '''Palazzo Franchetti''',<ref>"Palazzo Cavalli-Franchetti" è il nome più attestato, anche se è entrato ampiamente in uso il nome "Palazzo Franchetti". Altre fonti lo indicano con il nome delle antiche famiglie come "Palazzo Gussoni Cavalli Franchetti" o "Palazzo Cavalli".</ref> è un edificio di [[Venezia]] ubicato nel [[sestiere (Venezia)|sestiere]] di [[San Marco (sestiere di Venezia)|San Marco]], nelle immediate vicinanze del [[ponte dell'Accademia]]. Si prolunga posteriormente in [[Campo Santo Stefano]], vicino alla [[chiesa di San Vidal]].
[[categoria:Venezia]]
 
Dal [[1999]] appartiene all'[[Istituto veneto di scienze, lettere ed arti]], che vi ospita frequenti manifestazioni culturali e mostre.
 
== Storia ==
Edificato nella seconda metà del [[XV secolo|Quattrocento]] in stile [[tardo gotico|gotico]] dai [[Marcello (famiglia)|Marcello]], vi abitarono in seguito anche i [[Gussoni]] ed i Cavalli. Nel [[1847]] fu ceduto al giovane arciduca [[Federico Ferdinando d'Asburgo-Teschen]], comandante superiore della marina da guerra imperiale. Federico elimina le vecchie divisioni tra la parte Cavalli e quella Gussoni e riunifica quindi l'unità edilizia; oltre a questo, avvia, per quanto attiene agli interni del palazzo, un consistente lavoro di ammodernamento funzionale.
 
Nell'[[XIX secolo|Ottocento]] passò ad [[Enrico, conte di Chambord]], che ne affidò una prima ristrutturazione all'architetto [[Giovanni Battista Meduna]]. Meduna, sotto la attenta vigilanza degli intendenti di corte, non apporterà al palazzo solo una massiccia serie di trasformazioni, ma ne riprogetterà, in un certo senso, ragioni e logica, avviandolo a divenire uno degli emblemi dell'[[Ottocento]] veneziano.
 
Nel [[1878]] fu acquistato dal barone Raimondo Franchetti, padre di [[Alberto Franchetti|Alberto]], compositore, e di [[Giorgio Franchetti|Giorgio]] (fautore del recupero della [[Ca' d'Oro]]). I Franchetti avviarono radicali restauri, condotti da [[Camillo Boito]], tanto che per gran parte del palazzo si potrebbe parlare di [[Architettura neogotica|neogotico]].
 
Nel settembre [[1922]] la vedova, Sarah Luisa de Rothschild, cede il palazzo all'[[Istituto federale di credito per il risorgimento delle Venezie]], che procede ad una nuova fase di lavori e adattamenti funzionali. Viene realizzata la nuova scala con ascensore e vengono demoliti vari rami di scale interne; riallestito con materiali [[Marià Fortuny i Marsal|Fortuny]] e mobili "in stile", non sempre di grande gusto; adattati i ballatoi metallici alle nuove esigenze d'ufficio. Questa fase di lavori ebbe il suo più imponente e significativo intervento nella sistemazione del secondo piano nobile, con la creazione di un immenso mobile-boiserie per il [[Casellario centrale d'identità|Casellario centrale]]. Si tratta di una magistrale libreria e scaffalatura neogotica di sorprendente qualità ed effetto, servita per il piano superiore dalle due scalette a chiocciola, disposte specularmente a uno dei capi della sala (la lavorazione si rifà esplicitamente alle linee dello scalone boitiano).<ref>[https://www.palazzofranchetti.it/pdf/vic/storia_franchetti_romanelli.pdf Giandomenico Romanelli. ''Dai Cavalli ai Franchetti. Un edificio «squisitamente elegante»''] </ref>
 
== Architettura ==
[[ImmagineFile:Palazzo Cavalli-Franchetti il pozzo.JPGjpg|thumb|right|270px|PallazzoIl Cavalli-FranchettiPozzo]]
Si tratta di un notevolissimo esempio di architettura gotica, uno dei più prestigiosi tra quelli siti nella [[Venezia|città lagunare]]. La [[facciata]], che risale al [[XV secolo]], è stata però ristrutturata pesantemente, seguendo i canoni del [[Neogotico#Neogotico italiano|neogotico]] veneziano: l'apparato decorativo esterno appare, infatti, distante dalla semplicità formale tipica di molti altri edifici gotici veneziani.
 
Denunciano questa tipicità, in particolar modo, le [[pentafora|pentafore]] dei due [[piano nobile|piani nobili]], contraddistinte da caratteristici trafori simili a quelli di [[Palazzo Pisani Moretta]]. Quella del primo piano nobile è caratterizzata da [[arco (architettura)|archi]] intrecciati, decorati da quadrilobi soprelevati rispetto alla tradizionale disposizione che li vede vicini al capitello, e da balconcino aggettante centrale; quella del secondo piano nobile presenta invece quadrilobi posti all'apice dell'arco ed è priva di balcone. Questa composizione è affiancata da altri numerosi fori, simili alle pentafore per disegno; fanno eccezione le [[monofora|monofore]] del secondo piano, che sono ad ogiva, e il [[Portale (architettura)|portale]] d'acqua.
 
La facciata laterale, che insiste su un ampio giardino, propone invece un disegno più solido, caratterizzato da sette monofore per piano: questa relativa semplicità si perde però nel fronte posteriore, che ricalca quello anteriore e aggiunge persino ampie vetrate al pianterreno.
 
La pianta dell'edificio, nella sua complessità, ricalca lo schema tipico del Palazzo veneziano: è contraddistinta da [[portego]] centrale, affiancato da sale di minor entità.
 
L'edificio presenta due scale interne, che si affacciano specularmente su un vasto atrio, illuminato da quadrifora: una delle due è il celebre [[Scala (architettura)|scalone]] disegnato da [[Camillo Boito]] e sito in un oblungo corpo posteriore, staccato dall'edificio principale, con il concorso dello scultore [[Augusto Felici]], dell'ornatista [[Carlo Matscheg]] e dell'ingegnere Manetti, i quali crearono un'architettura profondamente mutata grazie a ornati dipinti, marmi intagliati, ferri fusi e battuti, pietre lavorate, lampade e arredi di gusto eclettico, che denunciano una (dubbia) scelta storicistica, in linea con le istanze dell'epoca.<ref>Antonello Nave, ''Artisti e decoratori. Gli edifici dei Franchetti a Reggio e a Venezia'', in «Reggio Storia», XXX, 1, gennaio-marzo 2009 (122), pp. 39-43; https://www.facebook.com/photo/?fbid=129830196166334&set=pb.100076069642119.-2207520000</ref>
 
La struttura si conclude con un'ala posteriore, che presenta locali in successione.<ref>[http://www.palazzofranchetti.it/pdf/spaziexpo/franchetti_primo_piano_nobile.pdf La piantina del Palazzo]</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro |autore=Gianjacopo Fontana|titolo=Venezia monumentale. I Palazzi|città=Venezia|editore= Filippi Editore|anno=1967}}
* {{cita libro |autore=Giandomenico Romanelli|titolo=Tra gotico e neogotico: Palazzo Cavalli Franchetti a San Vidal|città= Venezia|editore=Marsilio|anno=1990| ISBN= 978-88-7837-004-3}}
* {{cita libro |autore1=Umberto Franzoi|autore2=Mark Smith|titolo=Canal Grande|url=https://archive.org/details/canalgrande0000fran|città= Venezia|editore=Arsenale Editrice|anno= 1993|ISBN= 88-7743-131-8}}
* {{cita libro |autore=Raffaella Russo|titolo=Palazzi di Venezia|url=https://archive.org/details/palazzidivenezia0000russ|città=Venezia|editore=Arsenale Editrice|anno=1998|ISBN= 88-7743-185-7}}
* ''Venezia e provincia''. Milano, Touring Editore, 2004. ISBN 88-365-2918-6.
* {{cita libro |autore=Marcello Brusegan|titolo=La grande guida dei monumenti di Venezia|città=Roma|editore=Newton Compton|anno=2005|ISBN= 88-541-0475-2}}
* ''Guida d'Italia – Venezia''. 3ª ed. Milano, Touring Editore, 2007. ISBN 978-88-365-4347-2.
* {{cita libro |autore=Elsa e Wanda Eleodori|titolo=Il Canal Grande. Palazzi e Famiglie|città=Venezia|editore=Corbo e Fiore Editori|anno= 1993|ISBN= 88-7086-057-4}}
* Antonello Nave, ''Artisti e decoratori. Gli edifici dei Franchetti a Reggio e a Venezia'', in «Reggio Storia», XXX, 1, gennaio-marzo 2009 (122), pp. 39-43
 
== Voci correlate ==
* [[Architettura gotica]]
* [[Palazzi di San Marco]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.istitutoveneto.it/|Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti}}
* {{cita web|http://www.palazzofranchetti.it/|VIC (Venezia Iniziative Culturali)}}
* {{cita web | 1 = http://www.veneziainiziativeculturali.it/immagini/relazioneromanelli.pdf | 2 = Giandomenico Romanelli. La storia | accesso = 21 ottobre 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120127055748/http://www.veneziainiziativeculturali.it/immagini/relazioneromanelli.pdf | dataarchivio = 27 gennaio 2012 | urlmorto = sì }}
* {{en}} http://venice.jc-r.net/palaces/cavalli-franchetti.ht
 
{{Canal Grande}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|architettura|Venezia}}
 
[[Categoria:Architetture neogotiche del Veneto|Cavalli-Franchetti]]
[[Categoria:Neogotico Veneziano|Cavalli-Franchetti]]
[[Categoria:Palazzi di San Marco (Venezia)|Cavalli Franchetti]]
[[Categoria:Istituto veneto di scienze, lettere ed arti]]