Duomo di Prato: differenze tra le versioni

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{{Coord|43|52|55|N|11|5|52|E|display=title|type:landmark_region:IT}}
{{Edificio religioso
|DedicatoA = [[Stefano protomartire]]
|NomeEdificioNome = Cattedrale di Santo Stefano
|Immagine = Prato0003Duomo Prato 01.jpg
|Didascalia = Esterno
|Larghezza =
|Città NomeComune = [[File:Prato-Stemma.png (Italia)|20px]] [[Prato]]
|Regione = {{IT-TOS}}[[Toscana]]
|SiglaStato = ITA
|Religione = [[Chiesa cattolica|Cristiana cattolica]] di [[rito romano]]
|Diocesi = [[Diocesi di Prato]]
|AnnoConsacr =
|StileArchitett = [[architettura romanica|romanico]], [[architettura gotica|gotico]], [[architettura barocca|barocco]]
|InizioCostr = [[XII secolo]]
|FineCostr = [[XIV secolo]]
|Website =
|Note =
}}
 
La '''cattedrale di Santo Stefano''' è il [[duomo|principale luogo di culto]] [[cattolicesimo|cattolico]] della [[città d'Italia|città]] di [[Prato (Italia)|Prato]], situato in [[Piazza del Duomo (Prato)|Piazza del Duomo]]. Nel luglio [[1996]] [[papa Giovanni Paolo II]] l'ha elevata alla dignità di [[basilica minore]].<ref>{{Cita web|url=http://www.gcatholic.org/churches/data/basITX.htm|titolo=Basilicas in Italy, Vatican City State, San Marino|accesso=}}</ref>
All'interno si trova il più importante [[Storie di Santo Stefano e San Giovanni Battista|ciclo di affreschi]] di [[Filippo Lippi]], all'esterno il [[Pulpito del Duomo di Prato|pulpito]] costruito da [[Michelozzo]] e decorato da [[Donatello]]. È [[Monumenti nazionali (Italia)|monumento nazionale italiano]].
 
==Storia==
[[File:Duomo di prato, balaustrata presbiteriale del xvii secolo 01.JPG|thumb|right|Balaustra del presbiterio]]
La Cattedrale è una delle più antiche chiese di Prato. Testimoniata già a partire dal [[X secolo]] come pieve di [[Santo Stefano (martire)|Santo Stefano]], era la chiesa principale di [[Borgo al Cornio]], il primitivo insediamento pratese. Ristrutturata dal X al XV secolo, appare unitaria per l'equilibrata purezza dei volumi e la vibrante bicromia dei paramenti esterni, in [[pietra alberese|alberese]] e ''[[marmo verde di Prato]]'' ([[serpentino]]).
La Cattedrale è una delle più antiche chiese di Prato. Testimoniata già a partire dal [[X secolo]] come pieve di [[Santo Stefano (martire)|Santo Stefano]], ma esistente almeno dal VI secolo era la chiesa principale di Borgo al Cornio, il primitivo insediamento pratese. Ristrutturata dal X al XV secolo, appare unitaria per l'equilibrata purezza dei volumi e la vibrante bicromia dei paramenti esterni, in [[pietra alberese|alberese]] e ''[[marmo verde di Prato]]'' ([[serpentino]]).
 
La struttura attuale risale alad un periodo di ricostruzione iniziato nel [[XII secolo]]. (diA essaquel rimangonosecolo risalgono le fiancate ed il chiostro romanico. A partire dai primi anni del [[XIII secolo]] fu iniziata la costruzione del [[campanile]] da parte di [[Guidetto (architetto)|Guidetto da Como]], tranne l'ultima cella costruitain alto conclusa nel [[1356]]). Nel corso del [[XIV secolo|Trecento]], per la crescente popolarità della [[reliquia]] della [[Sacra Cintola]] (in città dal [[1141]] secondo la tradizione), l'edificio venne allargato: dapprimanella prima metà del secolo fu costruito il [[transetto]] (forse su progetto di [[Giovanni Pisano]]), poie nella seconda metà venne eretta la [[Cappella]] della Cintola ed iniziata la costruzione della nuova [[facciata]] conclusa solo nel [[1456]]. Gli edifici che si trovavano davanti alla facciata, inoltre, vennero demoliti per poter creare una nuova, larghissima [[Piazza del Duomo (Prato)|piazza]], per ospitare la folla in occasione delle [[ostensione|ostensioni]] della [[Sacra Cintola|sacra reliquia]].
 
==Descrizione==
===Esterno===
[[File:Piazza Duomo, Prato (1).jpg|miniatura|sinistra|Esterno della cattedrale]]
[[File:Antica facciata del duomo di prato, 01.jpg|upright|miniatura|destra|Antica facciata del Duecento]]
[[File:017PratoDuomo.JPG|upright |miniatura|destra|[[Andrea della Robbia]], ''Madonna fra i Santi Stefano e Lorenzo'', lunetta del portale della facciata]]
[[File:Orologio Duomo.jpg|miniatura|destra| Orologio]]
 
Nonostante le aggiunte e modifiche avvenuto nel corso di numerosi secoli, l'aspetto esterno del Duomo risulta unitario e armonico. Tanto all'esterno quanto all'interno l'architettura della cattedrale è connotata da accentuati effetti policromi, ottenuti con la giustapposizione tra elementi in [[Pietra alberese|alberese]] o marmo bianco e quelli in [[Marmo verde di Prato|verde di Prato]].
[[File:Duomo di prato, view 03.JPG|250px|miniatura|sinistra|Esterno della cattedrale]]
 
====Facciata====
Nonostante CIAO BELLINIII !le aggiunte e modifiche avvenuto nel corso di numerosi secoli l'aspetto del Duomo risulta piuttosto unitario e armonico.
La prima facciata duecentesca, in parte visibile sotto quella attuale attraverso un'intercapedine, è opera di [[Guidetto (architetto)|Guidetto]]. Ricostruire il disegno originale della facciata, caratterizzata da un paramento liscio d'alberese nella parte inferiore e bicromo in quella soprastante, è quasi impossibile a causa dell'esiguo numero di elementi sopravvissuti: era coronata da [[archetti pensili]] forse poggianti su due paraste d'angolo; mentre protomi leonine segnavano l'innesto degli spioventi delle navate laterali. Essa era completata plausibilmente da un unico portale sormontato da una bifora e da due finestrelle arcuate.
 
L'attuale [[facciata a salienti]] tardo gotica ([[1386]]-[[1457]]) opera di [[Niccolò di Piero Lamberti]] detto ''il Pela'' è costruita in [[Pietra alberese]] e [[marmo verde di Prato]] a rendere la caratteristica bicromia bianco-verde. Presenta un solo portale ed un orologio al posto del [[rosone]]. Fu edificata a ridosso, ma non adiacente, alla vecchia: nello spazio rimasto è stato realizzato un [[corridoio]] che porta al [[Pulpito del Duomo di Prato|pulpito esterno]].
La facciata tardo gotica ([[1386]]-[[1457]]) fu edificata a ridosso, ma non adiacente alla vecchia: nello spazio rimasto è stato realizzato un [[corridoio]] che porta al [[Pulpito del Duomo di Prato|pulpito esterno]], costruito da [[Michelozzo]] e decorato da [[Donatello]], fra il [[1428]] e il [[1438]]. Il pulpito fu creato per l'ostensione pubblica dell'importante reliquia della [[Sacra Cintola]] della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]], che ancora oggi si mostra per [[Natale]], [[Pasqua]], il 1º maggio, il 15 agosto e, nelle forme più solenni, l'8 settembre, festa della Natività di Maria. Sul [[capitello]] in [[bronzo]] del pulpito una serie di cornici concentriche in marmo bianco accentuano l'effetto centrifugo del pulpito, il cui parapetto (l'originale è nel vicino [[Museo dell'Opera del Duomo (Prato)|Museo]]) simula un tempietto dentro il quale gruppi di [[angelo|angeli]] intrecciano vivaci girotondi; l'elegante baldacchino a ombrello corona il pulpito.
 
Sulla [[lunetta]] sopra la porta principale venne posta una [[terracotta invetriata]] di [[Andrea della Robbia]], raffigurante la ''Madonna fra i Santi Stefano e GiovanniLorenzo'' (protettori rispettivamente di Prato e di [[Firenze]]).
 
==== Orologio ====
Sul fianco destro, ristrutturato intorno al [[1160]], sono due portali arricchiti da intarsi (con simboli non ancora decodificati) e lo slanciato campanile a torre dei primi del Duecento (attribuito a [[maestro Guidetto]]), che in origine fungeva da cavalcavia. Alleggerito da [[bifore]] che divengono molto ampie nel penultimo ordine, è concluso da una aerea cella gotica a grandi [[trifore]], aggiunta nel Trecento, come il compatto blocco in [[pietra alberese]] del transetto, che si appoggia al campanile.
 
Realizzato attorno alla metà del Quattrocento, questo orologio era dotato di un fantoccio-bambino che batteva le ore, già documentato in un testo del 1480, redatto in occasione della sua riparazione. Aggiustato e sostituito nelle sue parti già nel corso dei due secoli successivi, l'orologio fu definitivamente rimpiazzato da un nuovo congegno creato nel 1795 dall'orologiaio pratese Domenico Magheri, come testimonia la targa apposta sul telaio, che recita: «A.M. D.P. Dominicus Magheri Pratensis fecit Anno Domini 1795 – volat ambiguis volubilis alis hora». Il dispositivo originale è oggi conservato in loco dentro una teca di plexiglas. Il quadrante della facciata presenta ancora scolpite le 24 cifre romane relative all'orologio quattrocentesco, per quanto oggi coperte da 12 cifre romane in bronzo a rilievo. Il quadrante all'interno del Duomo, sulla contro-facciata, mostra, invece, la numerazione alla romana, con 6 sole cifre. Anticamente collegata all’orologio vi è anche una campana, attualmente conservata sulla sommità della facciata, fusa dal fonditore pistoiese [[Iacopo Cari]] nel 1795.
Sempre sul lato destro della chiesa è presente una piccola ed essenziale [[meridiana]] che indica il [[tempo solare apparente|mezzogiorno solare apparente]], costituita unicamente dallo gnomone (falsostilo) e dalla linea meridiana.
 
====Fianco destro====
Sul fianco destro, ristrutturato intorno al [[1160]], sono due portali arricchiti da intarsi (con simboli non ancora decodificati) e lo slanciato campanile a torre dei primi del Duecento (progettato dal [[Guidetto (architetto)|maestro Guidetto]]), che in origine fungeva da cavalcavia. Alleggerito da [[bifore]] che divengono molto ampie nel penultimo ordine, è concluso da una aerea cella gotica a grandi [[trifore]], aggiunta nel Trecento, come il compatto blocco in [[pietra alberese]] del transetto, che si appoggia al campanile. La cella campanaria, piana, fu da ispirazione per quello fiorentino che, secondo il progetto giottesco, era previsto con guglie.
 
Sempre sul lato destro della chiesa è presente una piccola ed essenziale [[meridiana]] che indica il mezzogiorno solare apparente ai solstizi, costituita unicamente dallo gnomone (falsostilo) e dalla linea meridiana.
 
La porta esterna accanto al campanile ha una macchia rossa nella lunetta sopra il portale. La leggenda vuole che si tratti del sangue uscito dalla mano mozzata a un tal Musciattino [[pistoia|pistoiese]] che nel medioevo cercò di rubare la [[reliquia]] del Sacro Cingolo, ma che venne catturato e punito con il taglio delle mani. Una mano allora volò miracolosamente verso la cattedrale, macchiando per sempre i marmi nel punto dove aveva battuto.
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File:Duomo di prato, portale sud, 01.JPG| Particolare del portale laterale
File:Duomo di prato, portale sud, 02.JPG| Particolare del portale laterale
File:Duomo di prato, portale sud, 03.JPG| Particolare del portale laterale
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==== Il campanile ====
[[File:Piazza Duomo, Prato, Toscana, Italia 15.jpg|upright|miniatura | destra|Il campanile]]
La torre campanaria con i suoi 46 metri di altezza è l'edificio più alto di [[Prato (Italia)|Prato]]. La prima torre risale al 1160 e si inserisce nel prospetto simmetrico del fianco meridionale della chiesa.
 
Al 1211 risale la stesura del contratto, rogato "in claustro Sancti Stefani''"'', con il quale si affidò a [[Guidetto (architetto)|Guidetto da Como]], maestro marmorario di san Martino a [[Lucca]], l'incarico di portare a compimento i lavori della pieve e tra questi il campanile; la scrittura non lascia dubbi sulla corrispondenza tra G. e il "marmolarius" operante a Prato giacché, dalla lettura, si ricava che questi si riservò di tornare a Lucca per quattro volte all'anno, con il probabile scopo di verificare i progressi ivi compiuti dai suoi collaboratori<ref>{{Cita libro|nome=Ridolfi,|cognome=Enrico|titolo=L'arte in Lucca studiata nella sua cattedrale|url=http://worldcat.org/oclc/251925674|accesso=|data=1882|editore=Canovetti|OCLC=251925674}}</ref>. [[Guidetto (architetto)|Guidetto]], attorno al 1220, completò la parte superiore con quattro livelli. Nel Trecento, fu necessario innalzare il campanile di un ulteriore piano dopo la costruzione del transetto. I lavori terminarono nel 1356 e da allora la struttura non è più stata modificata ed è la stessa che vediamo ancora oggi. La scala interna si compone di 177 gradini. Nel 2010 iniziano i lavori di restauro. Dopo sette anni la torre torna visitabile al pubblico: il 15 settembre 2018 il campanile è stato visitato in anteprima dal vescovo Franco Agostinelli, dal vicario generale Nedo Mannucci, dall'allora sindaco Matteo Biffoni e altre autorità cittadine. Le visite al pubblico iniziano successivamente in maniera continuativa a partire dalla primavera del 2019.
 
All’interno del campanile è conservato un pregevole concerto di cinque campane, le più grandi della Diocesi e tra le più pesanti in Toscana. Esse seguono la scala di Si2 minore, sono tutte risalenti al XVIII secolo e sono state realizzate da diversi esponenti della famiglia Moreni, rinomati fonditori fiorentini.
 
La campana maggiore (“Grossa” o “Dondolona”) è stata fusa da Jacopo da Seravezza nel 1601 e successivamente ripristinata da Giovanni Domenico Moreni nel 1756 (pesa 2400&nbsp;kg), ha la funzione di scandire i tre Angelus della giornata. La mezzana (“Campana delle Undici”) è stata fusa da Alessandro Tognozzi Moreni nel 1766 (pesa 1800&nbsp;kg), deve il suo nome al fatto che viene fatta suonare ogni giorno alle ore 11:00 secondo antica tradizione. La mezzanella (“Santa Caterina Ricci”) è stata fusa da Antonio Bruscolini da Prato nel 1597 e poi rifusa da Giovanni Domenico Moreni nel 1755 (pesa 1300&nbsp;kg). La quarta (detta “Seconda”) è stata fusa da Giuliano Moreni nel 1737 (pesa 850&nbsp;kg), mentre la piccola è stata fusa da Bartolomeo da Pistoia nel 1549, successivamente rifusa dai fonditori Moreni nel 1775 (pesa 650&nbsp;kg). Assieme a queste campane è presente anche un’altra campana di dimensioni più ridotte detta “Stefanina”, risalente al 1316 e opera di Gregorio da Reggio (pesa 110&nbsp;kg), a causa della sua veneranda età non viene quasi mai fatta suonare.
 
Una tradizione legata a queste campane ancora oggi in vigore è quella del suono solenne alla Vigilia delle principali Solennità liturgiche, conosciuto a Prato col nome di “Grande Doppio”. È una suonata della durata di 9 minuti circa in cui i bronzi fanno sentire la loro voce prima uno a uno singolarmente per poi terminare con un Plenum, ossia il suono simultaneo di tutte le campane.
 
=== Pulpito di Donatello ===
 
[[File:Pulpito di Donatello e Michelozzo - Duomo di Prato.jpg|upright |miniatura |destra|[[Donatello]] e [[Michelozzo]], [[Pulpito del Duomo di Prato|pulpito esterno]] ([[1428]]-[[1438]])]]
{{vedi anche|Pulpito del Duomo di Prato}}
Tra il [[1428]] e il [[1438]] viene realizzato Il [[Pulpito del Duomo di Prato|pulpito esterno]], costruito da [[Michelozzo]] e decorato da [[Donatello]].
 
Il pulpito fu creato per l'ostensione pubblica dell'importante reliquia della [[Sacra Cintola]] della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]], che ancora oggi si mostra ai fedeli per [[Natale]], [[Pasqua]], il [[1º maggio]], il [[Assunzione di Maria|15 agosto]] e, in forma più solenne, l'[[8 settembre]], [[Natività di Maria|festa della Natività di Maria]]. Sul [[capitello]] in [[bronzo]] dorato alla base del una serie di cornici concentriche in marmo bianco accentuano l'effetto centrifugo dell'opera, il cui parapetto (l'originale è conservato nel vicino [[Museo dell'Opera del Duomo (Prato)|Museo]]) simula un tempietto dentro il quale gruppi di piccoli [[angelo|angeli]] (putti danzanti) intrecciano vivaci girotondi e balli come la farandòla; un elegante baldacchino a ombrello corona il pulpito.
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File:Pulpito di Donatello e Michelozzo - Duomo di Prato.jpg|[[Donatello]] e [[Michelozzo]], [[Pulpito del Duomo di Prato|pulpito esterno]] ([[1428]]-[[1438]])
File:017PratoDuomo.JPG|[[Andrea della Robbia]], ''Madonna fra i Santi Stefano e Giovanni'', lunetta del portale della facciata
File:Orologio Duomo.jpg|L'orologio della facciata
File:Prato, campanile.JPG|Il campanile dal basso
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=== Interno ===
 
[[File:Duomo di prato, interno, veduta dal balcone della controfacciata 02.JPGjpg|225pxupright|miniatura|destra|Interno]]
 
==== Navate ====
 
L'interno della [[cattedrale]] di [[santo Stefano]] è a [[pianta a croce latina]] e, malgrado i numerosi interventi, presenta un aspetto complessivamente unitario; le tre [[navate]] [[romanicoArchitettura romanica|romaniche]], del primo [[XIII secolo|Duecento]], sono divise da ampie arcate su preziose [[colonne]] in serpentino verde con raffinati capitelli, attribuiteopera adi [[Guidetto (scultorearchitetto)|Guidetto da Como]]. Sopra le arcate le pareti riprendono l'alternanza del colore nelle fasce di [[Pietra alberese|alberese]] e "[[Marmo verde di Prato|marmo verde"]]. La volta della navata centrale è [[volta a botte lunettata|a botte lunettata]] ed è stata realizzata nel [[XVII secolo]] su progetto di [[Ferdinando Tacca]]; coeve sono le [[architettura barocca|barocche]] cornici interne delle finestre.
 
Sotto la penultima arcata tra la navata centrale e la navata laterale di sinistra, si innalza l'elegante pulpito rinascimentale in marmo bianco ([[1469]]-[[1473]]), dall'esile forma a calice, con base arricchita da sfingi, realizzate da Maso di Bartolomeo e da Pasquino da Montepulciano. Il parapetto ha pregevolissimi rilievi di un pittoricismo vibrante, opera di [[Antonio Rossellino]] e [[Mino da Fiesole]], con l<nowiki>{{'</nowiki>}}''Assunta'', e ''Storie di Santo Stefano'' e altri con ''Storie del Battista'', di [[Mino da Fiesole]]. Lo fronteggia, nella navata opposta, un bellissimo ''candelabro'' in bronzo di [[Maso di Bartolomeo]], del [[1440]], in forma di vaso allungato dal quale escono sette carnosi steli vegetali. Il modello di bronzo è adesso esposto a Boston al Museum of Fine Art<ref>{{Cita web|url=https://provinciadiprato.wordpress.com/2018/11/24/un-candelabro/|titolo=Un candelabro|sito=Prato al centro della metropoli senza nome|data=2018-11-24|lingua=it-IT|accesso=2019-12-30}}</ref>. Maso realizzò anche il vicino terrazzo interno, in controfacciata, che ha sul fondo una pregevole ''Assunta'' di [[David Ghirlandaio|David]] e [[Ridolfo del Ghirlandaio]].
 
Di fronte alla Cappella del Sacro Cingolo è un piccolo Crocifisso ligneo di forte espressività, è molto probabilmente l'opera nota di [[Giovanni Pisano]].
 
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File:Duomo di prato, interno 03.JPG|Interno verso la controfacciata
 
File:Santo stefano-inner pulpit.jpg|Il pulpito ([[1469]]-[[1473]])
File:Ridolfo del ghirlandaio, assunta, cathedral of prato.jpg|[[David Ghirlandaio|David]] e [[Ridolfo del Ghirlandaio]], ''Assunta''
File:Duomo di prato, madonna dell'olivo di benedetto da maiano, 1480.JPG| [[Benedetto da Maiano]], ''Madonna dell'Ulivo''
Maso di bartolomeo (1440) candelabro, cathedral of prato.jpg|[[Maso di Bartolomeo]], ''Candelabro'' ([[1440]])
Maso di bartolomeo (1440) candelabro, cathedral of prato.jpg|[[Maso di Bartolomeo]], Candelabro ([[1440]])
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==== Transetto ====
[[File:Duomo di Prato plan.jpg|miniatura]]
 
[[File:SantoDuomo stefano-columnsdi prato, transetto 02.jpg|225pxJPG|miniatura|sinistra|Il braccio destro del transetto e il presbiterioTransetto]]
 
Saliti pochi scalini la chiesa antica si dilata nel vasto [[transetto]] trecentesco, tradizionalmente attribuito a [[Giovanni Pisano]], che è in ogni caso opera geniale del suo ambito (forse di un allievo di [[Nicola Pisano]]). Nel transetto le cinque altissime [[volte a crociera]] hanno naturale conclusione nelle altrettante cappelle absidali, divise da alti semipilastri a fasce, con notevoli peducci figurati.
 
Il [[presbiterio]], nella sua attuale conformazione ([[2012]]), è stato realizzato nei primi anni delnel [[XXI secolo2012]] dall'dallo [[USA|americanostatunitense]] [[Robert Morris (scultore)|Robert Morris]]. Sono sue opere i tre arredi principali: la ''cattedra vescovile'', con seduta in [[marmo di Carrara]] e schienale in [[bronzo]], situata sopra la [[scalinata]]; l<nowiki>{{'</nowiki>}}''altare maggiore'', situato ad una quota più bassa, sotto l'arco trionfale e costituito da un unico blocco di [[marmo di Carrara]] avente la forma di [[parallelepipedo]]; l<nowiki>{{'</nowiki>}}''ambone'', interamente in [[bronzo]], caratterizzato da una forma a mantello e da alcune pietre alla base, che vogliono così richiamare il [[Martirio (cristianesimo)|martirio]] di [[Stefano protomartire|santo stefanoStefano]]. Alle spalle del nuovo presbiterio, si trova l'[[altare maggiore]] [[arte barocca|barocco]] in [[marmo|marmi policromi]], sormontato dall'imponente ''Crocifisso bronzeo'' di [[Ferdinando Tacca]] ([[1653]])
 
Sulla destra del transetto è il tabernacolo rinascimentale della ''Madonna dell'Olivo'', dei fratelli [[Da Maiano]]: la ''Madonna col Bambino'' ([[1480]]) in [[terracotta]], preziosa nelle forme piene, è opera del celebre [[Benedetto da Maiano|Benedetto]].
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La ricca [[balaustra]]ta presbiteriale in marmi policromi, secentesca, riutilizza alcune lastre rinascimentali con stemmi e [[Cherubino|cherubini]] dell'antico coro, e dà accesso alle cappelle.
 
Nel transetto sinistro sul portale d'ingresso della Sagrestia è collocato il ''Monumento funebre a Carlo de' Medici'', scultura in marmo di [[Vincenzo Danti]] del 1564.
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File:Interno duomo di prato 3.JPG|L'altare maggiore durante una celebrazione
File:Santo stefano-ceiling catthedral 1.jpg|Le volte del transetto
File:Santo stefano-steps 06.jpg|Particolare della balaustrata del presbiterio ([[XVII secolo]])
File:Benedetto da maiano, madonna con bambino (1480) cathedral of prato.jpg|[[Benedetto da Maiano]], ''Madonna dell'Olivo'' ([[1480]])
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==== Cappelle del transetto ====
[[File:Wga filippo lippi prato cathedral fresco cycle 01.jpg|upright|miniatura|sinistra|La cappella maggiore]]
[[File:Duomo di prato, cappelle dell'assunta e vinaccesi.JPG|upright|miniatura|sinistra|La cappella dell'Assunta e la cappella Vinaccesi]]
[[File:Duomo Cappella del Santissimo Sacramento altare Prato.jpg|miniatura|Altare della cappella del Santissimo Sacramento]]
 
===== Cappella Maggiore =====
A destra, la ''cappella Vinaccesi'' conserva un notevole ''Cristo deposto'' duecentesco, ed è ornata da pregevoli affreschi ottocenteschi del pratese [[Alessandro Franchi (pittore)|Alessandro Franchi]], studiatissimi nel disegno e dalla vivissima resa coloristica, di gusto "[[nazareno]]".
====== Gli affreschi di Filippo Lippi ======
{{vedi anche|Storie di santo Stefano e san Giovanni Battista}}
Le pareti della [[Storie di Santo Stefano e San Giovanni Battista|''cappella maggiore'']] sono affrescate con ''[[Storie di Santo Stefano e San Giovanni Battista]]'', concluse nel [[1465]], il più celebre ciclo di fra [[Filippo Lippi]]. Di concezione monumentale, le figure – con molti vivaci ritratti - sono avvolte in vaporosi panneggi e rese leggere dalla luminosità della pennellata e dall'assenza di contorni netti, e si inseriscono in scenografiche prospettive. In basso, sulla sinistra, sono le Esequie di santo Stefano, ambientate in una basilica paleocristiana, nelle quali il Lippi dipinse [[papa Pio II]], imponente figura in vesti rosse, e all'estremità destra il proprio [[autoritratto]]. Di fronte, sulla parete opposta, uno scenografico salone ospita il ''Convito di Erode'', con la composta, elegante ''Danza di [[Salomè (figlia di Erodiade)|Salomè]]'', e la consegna della testa del [[Giovanni Battista|Battista]] alla bella, fredda [[Erodiade]] (bellissimi i due giovani all'estremità destra). Anche la vetrata fu disegnata dal Lippi, sebbene ne sopravvivano solo alcune parti<ref>{{Cita web|url=http://www.icvbc.cnr.it/bivi/schede/Toscana/prato/1santostefano.htm|titolo=Prato - Pieve di S. Stefano - Il miracolo del sacro Cingolo|accesso=2022-02-28|dataarchivio=24 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924032712/http://www.icvbc.cnr.it/bivi/schede/Toscana/prato/1santostefano.htm|urlmorto=sì}}</ref>. Al ciclo partecipò anche [[Fra Diamante]].
 
====== La vetrata ======
[[File:Santo stefano-window back of the altar.jpg|275px|miniatura|destra|La [[Cappella dell'Assunta (Prato)|cappella dell'Assunta]]]]
La vetrata è composta da 9 pannelli rettangolari e, quale [[cimasa]], da un lunettone a sesto acuto. Nei registri inferiori 9 santi entro edicole: a 1) ''Santa;'' b 1) ''Santa''; c 1) ''Santa'' ( tre pannelli moderni; ; a 2) ''S. Paolo''; b 2) ''S. Pietro''; c 2) ''S. Andrea''; a 3) ''S. Giovanni Battista,'' (contitolare della chiesa e protettore del dominio fiorentino); b 3) ''S. Stefano'' (titolare della chiesa) ; c 3) ''S. Lorenzo''; abc 4) ''La Vergine Assunta consegna il sacro Cingolo.'' Il miracolo della sacra Cintola raffigurato nel lunettone , episodio nodale della vetrata, appartiene alla religiosità della cittadinanza pratese che venera la cintura conservata nella cattedrale.
 
Le scelte iconografiche della vetrata sono intimamente correlate al programma iconografico svolto negli affreschi dedicati alle ''Storie di S. Stefano'' (parete destra) e ''Storie di S. Giovanni Battista'' (parete sinistra). Ai lati della vetrata sono affrescati ''S. Alberto,'' fondatore dell’ordine carmelitano e ''S. Giovanni Gualberto,'' fondatore dell’ordine vallombrosano.
Contigua è la [[cappella dell'Assunta (Prato)|cappella dell'Assunta]], affrescata nel [[1435]]-[[1436]] da [[Andrea di Giusto Manzini]] e dal giovane [[Paolo Uccello]] con ''Storie della Vergine e di santo Stefano'', completate da [[Andrea di Giusto]] nella parte inferiore, che mostrano una stravagante fantasia nelle scene incantate, con colori definiti e vivaci, eleganti grafismi, e architetture di gusto [[brunelleschi]]ano.
 
La commissione di tale ciclo, inizialmente offerta all’Angelico e da lui rifiutata, venne affidata al Lippi cui nel 1442 venne assegnata l’allogazione contemporanea sia degli affreschi che della vetrata. I vari successivi spostamenti dei ponteggi all’interno della cappella risultanti dai documenti permettono di ricostruire le fasi dei lavori: nel 1456 l’impalcatura dei ponteggi venne una prima volta abbassata alla quota del registro mediano, segno evidente che la dipintura dei riquadri superiori era conclusa. Successivamente, sospesi i lavori (sospensione dovuta secondo la giustificazione ufficiale alla mancanza di fondi, ma forse provocata dalle drammatiche vicende personali dell’artista), il Lippi si impegnò in altre commissioni. Altri due spostamenti dei ponteggi sono registrati nel 1461 e nel 1464; e l’anno successivo, alla fine del 1465, le impalcature vennero definitivamente smontate.<ref>{{Cita libro|nome=Giuseppe|cognome=Marchini|titolo=Le Vetrate Italiane|url=http://worldcat.org/oclc/951667851|accesso=|data=1955|editore=Banca Nazionale del Lavoro|p=43|OCLC=951667851}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Giuseppe|cognome=Marchini|titolo=Il tesoro del Duomo di Prato|url=https://www.worldcat.org/title/tesoro-del-duomo-di-prato/oclc/472955557&referer=brief_results|accesso=|data=1963|editore=s.n.|lingua=It|pp=79 e segg; p. 103|OCLC=472955557}}</ref>
Le pareti della ''cappella maggiore'' sono affrescate con ''[[Storie di Santo Stefano e San Giovanni Battista]]'', concluse nel [[1465]], il più celebre ciclo di fra [[Filippo Lippi]]. Di concezione monumentale, le figure – con molti vivaci ritratti - sono avvolte in vaporosi panneggi e rese leggere dalla luminosità della pennellata e dall'assenza di contorni netti, e si inseriscono in scenografiche prospettive. In basso, sulla sinistra, sono le Esequie di santo Stefano, ambientate in una basilica paleocristiana, nelle quali il Lippi dipinse [[papa Pio II]], imponente figura in vesti rosse, e all'estremità destra il proprio [[autoritratto]]. Di fronte, sulla parete opposta, uno scenografico salone ospita il ''Convito di Erode'', con la composta, elegante ''Danza di [[Salomè (figlia di Erodiade)|Salomè]]'', e la consegna della testa del [[Giovanni Battista|Battista]] alla bella, fredda [[Erodiade]] (bellissimi i due giovani all'estremità destra). Anche la vetrata fu disegnata dal Lippi. Al ciclo partecipò anche [[Fra Diamante]].
 
A sostituzione di una vetrata commissionata nel 1413 a Niccolò di Piero Tedesco su cartoni di [[Lorenzo Monaco]] e raffigurante una ''Maiestas Domini,'' l’esecuzione della nuova vetrata su disegno del Lippi venne affidata a Ser Lorenzo di Antonio da Pelago, "cappellano di San Pier Maggiore a Firenze", maestro vetraio assai apprezzato nell’ambiente fiorentino che aveva già collaborato negli anni precedenti alla realizzazione delle vetrate della tribuna di S. Maria del Fiore ( v. Firenze cattedrale 24). Un pagamento datato 16 luglio giugno 1452, riguarda un disegno per la figura di S. Stefano che fu portato da Prato a Lorenzo di Antonio che risiedeva a Firenze: " ''Et adì 16 lulglio'' [sic] ''per uno dì'' [Bernardo di Bandinello] ''andò a Firenze a Ser Lorenzo a portarlgli'' [sic] ''il disegnino di Santo Stefano per soldi [....] il dì L.--- S. 16"''. E ancora; dalle note documentarie risulta che il maestro vetraio venne pagato lire 1964, al costo di lire 14 per ''76'' ''braccia quadre'' equivalenti all’intera superficie della vetrata; pagamento che autorizza ad attribuirgli la esecuzione dell’intera vetrata.
 
Che il grandioso pannello archiacuto della ''Assunta'', pur dipendendo da celebri precedenti iconografici (tabernacolo in Orsanmichele, porta della Mandorla), vada ricondotto all’ideazione del Lippi, è ormai criticamente assodato; evidenti sono infatti le analogie compositive e stilistiche tra la vetrata e la tavola dello stesso soggetto eseguita verso il 1460 dalla bottega del Lippi e destinata probabilmente a S. Margherita di Prato. Il linguaggio del Lippi è ravvisabile anche nelle sottostanti figure di ''S. Lorenzo'' (assai prossimo al S. Girolamo della tavola di Torino) e di ''S. Stefano,'' ambedue caratterizzate da stilemi peculiari alle figure lippesche; mentre si avvertono disparità stilistiche con le altre figure di santi; figure esili, avvolte in ondosi mantelli di gusto tardogotico, e riconducibili quindi a Lorenzo di Antonio. Né appartengono alle quadrature del Lippi i baldacchini. La ipotesi avanzata dal Badiani che Lorenzo abbia riutilizzato parti della precedente vetrata gotica non convince il Martin, che giustamente attribuisce tale disparità stilistica al riuso da parte di Lorenzo di cartoni immagazzinati nella sua bottega. Nel perseguire l’evoluzione della quadratura a baldacchino nella vetrata iconica la Del Nunzio puntualizza il ruolo di Lorenzo in tale evoluzione: ''.".. i baldacchini di Lorenzo.''..''già palesano i sintomi di modificazioni'' ''strutturali: sebbene ancor memori di quelli del Ghiberti, i tabernacoli mostrano un’enumerazione degli elementi del lessico gotico più ridotta, non esuberante e limitata alle strutture primarie verticali".''<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Angiolo Badiani|titolo=Le antiche vetrate del Duomo di Prato|rivista=Archivio storico pratese|volume=XII|numero=IV|p=145}}</ref>
 
===== Cappelle Laterali =====
A destra, la ''cappella Vinaccesi'' conserva un notevole ''Cristo deposto'' duecentesco, ed è ornata da pregevoli affreschi ottocenteschi del pratese [[Alessandro Franchi (pittore)|Alessandro Franchi]], studiatissimi nel disegno e dalla vivissima resa coloristica, di gusto "[[Nazareni|nazareno]]".
 
Contigua è la [[cappella dell'Assunta (Prato)|cappella dell'Assunta]], affrescata nel [[1435]]-[[1436]] da [[Andrea di Giusto Manzini]] e dal giovane [[Paolo Uccello]] con ''Storie della Vergine e di santo Stefano'', completate da [[Andrea di Giusto]] nella parte inferiore, che mostrano una stravagante fantasia nelle scene incantate, con colori definiti e vivaci, eleganti grafismi, e architetture di gusto [[brunelleschi]]ano.
 
La contigua ''Cappella Manassei'' fu dipinta ai primi del Quattrocento con ''Storie di Santa Margherita e San Giacomo'' da un piacevole seguace di [[Agnolo Gaddi]], mentre l'ultima cappella a sinistra, ''degli Inghirami'', conserva un bel monumento funebre attribuito a [[Benedetto da Maiano]] e una vetrata del primo Cinquecento.
 
Al capo sinistro del transetto si trova la cinquecentesca ''Cappella del Santissimo Sacramento'', con una pala di [[Zanobi Poggini]] ([[1549]]) e la volta decorata nell'Ottocento.
 
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File:Wga filippo lippi herod's banquet.jpg| [[Filippo Lippi]], [[Storie di santo Stefano e san Giovanni Battista]], Salomè
File:Cristo deposto (XIII century) cathedral of prato.jpg|''Cristo deposto'' ([[XIII secolo]] nella cappella Vinaccesi
File:Filippo lippi, affreschi del 1452-65, 01.JPG| [[Filippo Lippi]], [[Storie di santo Stefano e san Giovanni Battista]], particolare
File:Prato, duomo cappella di Paolo Uccello volta.JPG|[[Paolo Uccello]], ''Virtù'' ([[1435]]-[[1436]]), volta della cappella dell'Assunta
File:Wga filippo lippi prato cathedral fresco cycle 01.jpg|La cappella maggiore
File:Fra Filippo Lippi - Herod's Banquet - WGA13286.jpg|[[Filippo Lippi]], ''Convito di Erode'' ([[1452]]-[[1462]]) nella cappella maggiore
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==== Cappella del Sacro Cingolo ====
{{vedi anche|Cappella del Sacro Cingolo}}
[[File:Cappella del sacro cingolo 03.JPG|miniatura|La cappella del Sacro Cingolo|upright]]
 
La Cappella del Sacro Cingolo, la zona più sacra di tutta la città, è costituita dal prolungamento verso l'esterno della prima [[campata]] della [[navata|navata laterale]] di sinistra. È costituita da un unico ambiente di due [[campata|campate]] coperto con [[volta a crociera]] ed illuminato da un [[rosone]] [[cerchio|circolare]] situato sulla parete fondale.
[[File:Cappella del sacro cingolo 17.JPG|225px|miniatura|sinistra|La cappella del Sacro Cingolo]]
 
Vi si conserva la [[Sacra Cintola]], cioè la cintura che, secondo antiche tradizioni, fu donata a [[Tommaso apostolo|San Tommaso]] dalla [[Maria (madre di Gesù)|Vergine]] durante l'[[Assunzione di Maria|Assunzione]], e giunse a Prato nel [[XII secolo]].
La Cappella del Sacro Cingolo, la zona più sacra di tutta la città, ed è costituito dal prolungamento verso l'esterno della prima [[campata]] della [[navata|navata laterale]] di sinistra. È costituita da un unico ambiente di due [[campata|campate]] coperto con [[volta a crociera]] ed illuminato da un [[rosone]] [[cerchio|circolare]] situato sulla parete fondale.
 
La cappella, costruita nel [[1386]]-[[1390]], è affrescata con ''Storie della Vergine e della Cintola'', ciclo di sorprendente unità figurativa, dipinto nel [[1392]]-[[1395]] da [[Agnolo Gaddi]]. Notevole è la sintetica veduta di Prato nell'affresco del ''Ritorno di Michele''.
Vi si conserva la [[Sacra Cintola]], cioè la cintura che, secondo antiche tradizioni, fu donata a [[San Tommaso]] dalla [[Maria (madre di Gesù)|Vergine]] durante l'[[Assunzione]], e giunse a Prato nel [[XII secolo]].
 
L'elegante altare settecentesco, con rilievo di [[Emilio Greco]], racchiude la Cintola, ed è coronato dalla marmorea ''Madonna col Bambino'' ([[1301]] circa), capolavoro di [[Giovanni Pisano]].
La cappella è affrescata con ''Storie della Vergine e della Cintola'', ciclo di sorprendente unità figurativa, dipinto nel [[1392]]-[[1395]] da [[Agnolo Gaddi]] con tecnica perfetta e colori luminosi. Notevole è la sintetica veduta di Prato nel ''Ritorno di Michele'', colui che portò la reliquia nella città.
 
L'elegante altare settecentesco, con rilievo di [[Emilio Greco]], racchiude la Cintola, ed è coronato dalla marmorea ''Madonna col Bambino'' ([[1301]] circa), capolavoro di [[Giovanni Pisano]]: la piccola, vibrante figura è alleggerita dalle dense pieghe del manto che l'avvolge, e genera un moto ascendente che si conclude nel colloquio di sguardi tra la Madre e il Figlio, che la incorona.
 
La cappella è chiusa da una preziosa cancellata in bronzo, uno dei migliori esempi del genere conservatisi del Rinascimento, di [[Maso di Bartolomeo]], [[Pasquino da Montepulciano]] e collaboratori, con quadrilobi e fregi di un fresco naturalismo.
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File:Duomo di prato, cappella del sacro cingolo 05 madonna di giovanni pisano 04.jpg|[[Giovanni Pisano]], ''Madonna col Bambino''
File:Cappella del sacro cingolo, cancellata 06.JPG|[[Maso di Bartolomeo]], Particolare della cancellata
File:Cappella del sacro cingolo 15.JPG|Altare
File:Cappella del sacro cingolo 11 annunciazione di agnolo gaddi.JPG| [[Agnolo Gaddi]], ''Annunciazione''
File:Agnolo Gaddi e bottega, cappella del sacro cingolo, 1392-95, ritorno dalla terrasanta 04.jpg| [[Agnolo Gaddi]], ''Storie della Cintola'', particolare
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=== Cappella Musicale ===
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La Cappella musicale fu istituita nel 1535, ma dovette essere continuazione di una più antica, poiché nell'archivio storico del Comune si trova un libro di memorie della Cappella musicale dal 1418 al 1560. Il codice n. 389 della [[Biblioteca Roncioniana]] contiene documenti che la riguardano. I manoscritti, attualmente serbati nell'archivio del Capitolo della Cattedrale, sono per la maggior parte autografi e furono composti in genere dai maestri di Cappella, che professarono nel duomo di Prato con « l'obbligo di suonare l'organo di detta Cattedrale, fare le musiche secondo il solito, e d'insegnare gratis la musica ai giovani » della città.
File:Prato, duomo cappella del sacro cingolo altar.JPG|L'altare della cappella ([[Emilio Greco]], [[XVIII secolo]])
File:Santo stefano-ceiling.jpg|La volta affrescata
File:Cappella del sacro cingolo 02.JPG|La cancellata bronzea
File:Giovanni pisano, madonna con bambino, cathedral of prato.jpg|[[Giovanni Pisano]], ''Madonna col Bambino'' ([[1301]] circa)
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==== Organo a cannemaggiore ====
 
L'[[organo a canne]] principale della [[cattedrale]] di [[santo Stefano]] è stato costruito neglinel [[anni 1960|anni sessanta]] del [[XX secolo1966]] dalla [[organaro|ditta organaria]] [[Padova|padovanapadova]]na dei [[Fratelli Ruffatti]] e dalla stessa restaurato nel [[20001998]]; nell'ambito di quest'ultimo intervento il ''Positivo corale'', già nell'abside alle spalle dell'altare maggiore, è stato spostato nel braccio destro del transetto, a pavimento, ed ampliato.
 
Lo strumento è a [[sistema di trasmissione (organo)|trasmissione elettronica]] installata nel [[2000]] al posto della precedente elettrica, possiede una [[consolle (organo)|consolle mobile indipendente]] con tre tastiere di 61 note ciascuna e [[pedaliera|pedaliera concavo-radiale]] di 32 note. Le canne sono situate in tre corpi distinti: due corpi gemelli, con mostra composta da [[canna (organo)|canne]] di [[Principale (registro d'organo)|principale]] disposte in cuspide unica con ali laterali, situati su apposite [[cantoria|cantorie]] nelle due campate estreme del [[transetto]], ed uno a pavimento nel transetto destro privo di mostra. L'organo dispone di 51 [[registro (organo)|registri]] per un totale di {{M|3407}} [[canna (organo)|canne]].<ref>{{cita|R. Fantappiè|p. 176}}.</ref>
 
==== Organo della cappella del Sacro Cingolo ====
{| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;"
 
| style="vertical-align:top" |
Nella cappella del Sacro Cingolo si trova un secondo [[organo a canne]], costruito nel [[1588]] da Cesare Romani e successivamente ampliato nel [[1773]] da Michelangelo Crudeli.<ref>{{cita web|url=http://elegiarecords.it/organi/113-organo-cesare-romani-e-michelangelo-crudeli-prato.html|titolo=Organo Cesare Romani e Michelangelo Crudeli, Prato|sito=elegiarecords.it|accesso=10 settembre 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305043841/http://elegiarecords.it/organi/113-organo-cesare-romani-e-michelangelo-crudeli-prato.html|dataarchivio=5 marzo 2016}}</ref>
{| border="0"
 
| colspan=2 | '''Prima tastiera - ''Corale aperto'''''<ref>a pavimento nel transetto</ref>
Lo strumento è caratterizzato dalla particolare collocazione, all'interno di un vano che si apre nella parete di destra della cappella e che è posto tra la cappella stessa e la [[sacrestia]]; in quest'ultimo ambiente trova luogo la consolle, costituita da un'unica tastiera di 45 note con prima ottava scavezza e [[pedaliera]] a leggio di 19 note, priva di registri propri e costantemente unita al manuale. I registri sono in totale 8: i cinque di [[ripieno (organo)|ripieno]] originari (dal Principale 8' alla XXII) e i tre aggiunti da Michelangelo Crudeli nel [[XVIII secolo]] (Flauto in VIII 4', Nasardo 2.2/3' Soprani e Voce umana 8' Soprani).
----
|-
|Principale || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|XV || 2'
|-
|XIX || 1.1/3'
|-
|Ripieno || 3 file
|-
|Flauto || 8'
|-
|Flauto in ottava || 4'
|-
|<span style="color:#8b0000;">Tromba dolce</span> || <span style="color:#8b0000;">8'</span>
|-
|Tremolo
|-
|}
</br>
{| border="0"
| colspan=2 | '''Pedale corale'''
----
|-
|Bordone || 16'
|-
|Bordone || 8'
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Seconda tastiera - ''Grand'Organo'''''
----
|-
|Principale || 16'
|-
|Principale || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|XII || 2.2/3'
|-
|XV || 2'
|-
|Ripieno grave || 4 file
|-
|Ripieno acuto || 3 file
|-
|Flauto a cilindrico || 8'
|-
|Flauto in ottava || 4'
|-
|Cornetto || 5 file
|-
|Sesquialtera || 2 file
|-
|Voce umana || 8'
|-
|<span style="color:#8b0000;">Trombone</span> || <span style="color:#8b0000;">16'</span>
|-
|<span style="color:#8b0000;">Tromba</span> || <span style="color:#8b0000;">8'</span>
|-
|<span style="color:#8b0000;">Tuba</span> || <span style="color:#8b0000;">8'</span>
|-
|<span style="color:#8b0000;">Clarion</span> || <span style="color:#8b0000;">4'</span>
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Terza tastiera - ''Espressivo'''''
----
|-
|Principale || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|Ripieno || 5 file
|-
|Bordone || 8'
|-
|Flauto fusato || 4'
|-
|Nazardo || 2.2/3'
|-
|Flautino || 2'
|-
|Terza || 1.3/5'
|-
|Piccolo || 1'
|-
|Viola || 8'
|-
|Voce celeste || 8'
|-
|<span style="color:#8b0000;">Oboe</span> || <span style="color:#8b0000;">8'</span>
|-
|Tremolo
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Pedale'''
----
|-
|Contrabbasso || 16'
|-
|Principale || 16'
|-
|Basso || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|Ripieno || 5 file
|-
|Subbasso || 16'
|-
|Bordone || 8'
|-
|Corno || 4'
|-
|Flautino || 2'
|-
|<span style="color:#8b0000;">Bombarda</span> || <span style="color:#8b0000;">16'</span>
|-
|<span style="color:#8b0000;">Trombone</span> || <span style="color:#8b0000;">16'</span>
|-
|<span style="color:#8b0000;">Tromba</span> || <span style="color:#8b0000;">8'</span>
|-
|<span style="color:#8b0000;">Tuba</span> || <span style="color:#8b0000;">8'</span>
|-
|<span style="color:#8b0000;">Clarion</span> || <span style="color:#8b0000;">4'</span>
|-
|}
|}
 
===Opere già nel Duomo===
 
*[[Filippo Lippi]], ''[[Esequie di san Girolamo]]'', oggi nel [[Museo dell'Opera del Duomo (Prato)|Museo dell'Opera del Duomo]] di [[Prato]]
*[[Filippo Lippi]], ''[[Esequie di san Girolamo]]'', oggi nel [[Museo dell'Opera del Duomo (Prato)|Museo dell'Opera del Duomo]] di [[Prato (Italia)|Prato]]
* [[Bernardo Daddi]], ''[[Storie della Sacra Cintola]]'', oggi nel [[Museo civico (Prato)|Museo civico]] di [[Prato (Italia)|Prato]]
* [[Bernardo Daddi]], ''Assunzione della Vergine'' oggi nel [[Metropolitan Museum of Art]] di [[New York]]
 
<gallery>
File:Lippi, esequie di san girolamo.jpg |[[Filippo Lippi]], ''[[Esequie di san Girolamo]]'', oggi nel [[Museo dell'Opera del Duomo (Prato)|Museo dell'Opera del Duomo]] di [[Prato (Italia)|Prato]]
File: Bernardo Daddi, predella delle storie della sacra cintola, 1337-38, 02.JPG | [[Bernardo Daddi]], ''[[Storie della Sacra Cintola]]'', oggi nel [[Museo civico (Prato)|Museo civico]] di [[Prato (Italia)|Prato]]
File:Bernardo daddi, assunzione della vergine, 1340 ca..JPG |[[Bernardo Daddi]], ''Assunzione della Vergine'' oggi nel [[Metropolitan Museum of Art]] di [[New York]]
</gallery>
 
==Note==
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==Bibliografia==
* {{cita libro|nome=Ferdinando|cognome=Baldanzi|titolo=Della chiesa cattedrale di Prato: descrizione corredata di notizie storiche e di documenti inediti|città=Prato|editore=Giachetti|anno=1846|idisbn={{noISBN}}no}}
* {{cita libro|nome=Angiolo|cognome=Badiani|titolo=Paolo Uccello, Domenico Veneziano, Piero della Francesca e gli affreschi del duomo di Prato|città=Prato|editore=G. Bechi|anno=1934|idisbn={{noISBN}}no}}
* {{cita libro|nome=Angiolo|cognome=Badiani|titolo=Le antiche vetrate del duomo di Prato|città=Prato|editore=G. Bechi|anno=1935|idisbn={{noISBN}}no}}
* {{cita libro|nome=Mario|cognome=Salmi|titolo=Filippo Lippi: gli affreschi nel duomo di Prato|città=Bergamo|editore=Istituto Italiano d'Arti Grafiche|anno=1944|isbn=no|id=BNI 1945 1492 {{noISBN}}}}
* {{cita libro|nome=Giuseppe|cognome=Marchini|titolo=Il Duomo di Prato|città=Milano|editore=Electa|anno=1957|isbn=no|id=BNI 1957 9923 {{noISBN}}}}
* {{cita libro|curatore=Giuseppe Marchini|titolo=Il pulpito donatelliano del Duomo di Prato|città=Prato|editore=Azienda autonoma di turismo|anno=1966|isbn=no|id=BNI 66-6366 {{noISBN}}}}
* {{cita libro|nome=Francesco|cognome=Guerrieri|titolo=Donatello e Michelozzo nel pulpito di Prato|città=Firenze|editore=Edam|anno=1970|idisbn= {{noISBN}}no}}
* {{cita libro|nome=Giuseppe|cognome=Marchini|titolo=La Cappella del Sacro Cingolo nel Duomo di Prato|città=Prato|editore=Edizioni del Palazzo|anno=1975|isbn=no|id=BNI 78588 {{noISBN}}}}
* {{cita libro|nome=Anna|cognome=Padoa Rizzo|titolo=La Cappella dell'Assunta nel Duomo di Prato|città=Prato|editore=C. Martini|anno=1997|isbn=no|id=BNI 98-6583 {{noISBN}}}}
* {{cita libro|nome=Virginia|cognome=Barni|titolo=Il Duomo di Prato|città=Prato|editore=Libreria Cattolica|anno=2009|idisbn=ISBN 978-88-6430-011-5}}
* {{cita libro|autore=Renzo Fantappiè|titolo=Organari, organisti e organi a Prato. XIV-XX secolo|città=Prato|editore=Società pratese di storia patria|anno=2013|isbn=no|cid=R. Fantappiè}}
 
==Voci correlate==
*[[PiazzaPulpito del Duomoduomo di (Prato)|PiazzaPulpito deldi DuomoDonatello]]
*[[Storie di santo Stefano e san Giovanni Battista]] di [[Filippo Lippi]]
*[[Palazzo Vescovile (Prato)|Palazzo Vescovile]]
*[[Cappella del Sacro Cingolo]]
*[[Museo dell'Opera del Duomo (Prato)|Museo dell'Opera del Duomo]]
*[[Piazza del Duomo (Prato)]]
*[[Palazzo Vescovile (Prato)]]
*[[Museo dell'Opera del Duomo (Prato)]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|commonsb=Category:DuomoDisposizioni foniche di organi a canne/Italia/Toscana/Provincia di (Prato)/Prato/Prato - Cattedrale di Santo Stefano|b_preposizione=sulle|b_etichetta=disposizioni foniche degli organi della cattedrale|preposizionecommons_preposizione=sulla|etichettacommons_etichetta=cattedrale di Santo Stefano a Prato}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{citawebcita web|autore=Regione Toscana|url=http://web.rete.toscana.it/Fede/ricerca.jsp?lingua=italiano|titolo=Scheda nei "Luoghi della Fede"|accesso=13 agosto 2012}}
* {{cita web|autore=Diocesi di Prato|url=http://www.diocesiprato.it/pagina_template.asp?id=35&page_id=224&page_id2=238&id_pagina=238|titolo=Duomo|accesso=29 luglio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070819160014/http://www.diocesiprato.it/pagina_template.asp?id=35&page_id=224&page_id2=238&id_pagina=238|dataarchivio=19 agosto 2007}}
* {{cita web|autore=Istituto per la conservazione e la valorizzazione dei Beni Culturali|url=http://www.icvbc.cnr.it/bivi/schede/Toscana/prato/0santostefano.htm|titolo=Prato - Pieve di Santo Stefano|accesso=29 luglio 2013|urlmorto=sì}}
* [http://www.beweb.chiesacattolica.it/cattedrali/cattedrale/259/Chiesa+di+Santo+Stefano Chiesa di Santo Stefano (Prato)] su BeWeB - Beni ecclesiastici in web
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Architettura|cattolicesimo|Toscana}}
 
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[[Categoria:ArchitettureBasiliche romanichedi della ToscanaPrato|Stefano]]
[[Categoria:Disposizioni foniche di organi a canne]]