Retrofuturismo: differenze tra le versioni
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[[File:Helmuth Ellgaard 1953.jpg|thumb|Piattaforma di decollo e atterraggio nella [[stratosfera]], illustrazione di Helmuth Ellgaard in un giornale del 1953.]]▼
▲[[File:Helmuth Ellgaard 1953.jpg|thumb|Piattaforma di decollo e atterraggio nella stratosfera, illustrazione di Helmuth Ellgaard in un giornale del 1953.]]
Il '''
== Origine del termine ==
[[File:LAX LA.jpg|thumb|Il [[Theme Building]] all'[[Aeroporto Internazionale di Los Angeles]] ricorda un veicolo spaziale atterrato]]
[[File:ShanghaiPlanNine.jpg|thumb|Un esempio di design "retrofuturistico" in un'architettura di [[Shanghai]]]]
La paternità di questa parola viene attribuita a [[Lloyd John Dunn]] che, dal 1983, iniziò ad utilizzarla per alcune produzioni [[pubblicità|pubblicitarie]] relative a pezzi di gioielleria. Il termine apparve poi con una definizione più accentuata e relativa alla rappresentazione del futuro attraverso visioni tipiche del passato in una recensione apparsa sul ''[[The New Yorker]]'' del film del 1985 ''[[Brazil (film 1985)|Brazil]]'' di [[Terry Gilliam]] in cui l'autrice, [[Pauline Kael]] definì l'opera con il termine "''retro-futurist''".<ref>{{Cita web|url=https://www.newyorker.com/goings-on-about-town/movies/brazil|titolo="Brazil". The New Yorker. Retrieved 2018-07-01}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=|autore2=|autore3=|titolo="retro, adj. and n.2." OED Online. Oxford University Press, June 2018. Web. 30 June 2018|rivista=|volume=|numero=}}</ref> Successivamente fu utilizzata da una [[rivista d'arte]], ''Retrofuturism'' (1988-1993).<ref>
Alcune pubblicazioni e siti internet fanno risalire l'origine del termine ad un presunto libro pubblicato dalla Pelican nel 1967 intitolato appunto ''Retrofuturism'' di T.R. Hinchcliffe, ma attualmente non risultano tracce di questo libro né informazioni sul suo autore che possano comprovarne l'esistenza. A volte questo termine viene erroneamente confuso con [[postmodernismo]], che ha un significato molto diverso. L'unione dei termini "retro" e "futurismo" è nata dall'esigenza di poter identificare facilmente tutta una serie di opere caratterizzate da visioni avveniristiche (o "futuristiche", o meglio in italiano [[futuribile|futuribili]]), cronologicamente spostate all'indietro.
Principalmente, oggi, questa parola richiama alla mente le creazioni artistiche in cui vi è una forte componente [[tecnologia|tecnologica]] e che immaginano una sorta di [[realtà parallela]], mai concretizzata. Le ambientazioni retro-futuristiche si collocano solitamente in [[utopia|società utopiche]], al contrario della successiva corrente fantascientifica del [[Cyberpunk]] (che descrive tipicamente ambientazioni [[distopia|distopiche]]). Tuttavia, l'ottimismo e l'ingenuità di questi scenari vengono utilizzati a volte in senso ironico. Il riflesso di questa corrente è presente anche in altri campi, come quello della [[Moda (abbigliamento)|moda]], dell'[[architettura]], del [[disegno industriale|design]], del [[cinema di fantascienza|cinema]] e della [[letteratura]].
=== Duplice interpretazione ===
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== Tematiche ==
Questa corrente ha alla base un filo conduttore che prescinde dal periodo storico in cui sono state prodotte. Questo punto comune è il disagio con il presente, a cui il retro-futurismo offre un'alternativa ideale. In forte contrasto con immaginari scenari [[Distopia|distopici]], che disegnano un futuro afflitto dal [[degrado ambientale]] e da svariate [[Disastro|catastrofi]], il retro-futurismo suggerisce un'idea intrinsecamente positiva di [[progresso
== Fonti di ispirazione ==
=== Il mondo di domani ===
Negli anni cinquanta e sessanta del Novecento si pensava al futuro in modo molto più ottimistico rispetto ai decenni successivi. L'[[ottimismo]] collettivo, generato dal [[miracolo economico italiano|boom economico]] che coinvolse sia l'America che l'Europa, e il fascino dei primi [[esplorazione dello spazio|viaggi nello spazio]] spinsero gli individui a predisporsi in maniera positiva nei confronti della tecnologia e generarono in essi una marcata fede nel progresso scientifico. Le produzioni che ne sono derivate ci mostrano una prospettiva brillante per il futuro dell'umanità; paradisi tecnologici sulla Terra e nello spazio, destinati alla convivenza pacifica delle popolazioni.▼
▲L'[[ottimismo]] collettivo, generato dal [[miracolo economico italiano|boom economico]] che coinvolse sia l'America che l'Europa, e il fascino dei primi [[esplorazione dello spazio|viaggi nello spazio]] spinsero gli individui a predisporsi in maniera positiva nei confronti della tecnologia e generarono in essi una marcata fede nel progresso scientifico. Le produzioni che ne sono derivate ci mostrano una prospettiva brillante per il futuro dell'umanità; paradisi tecnologici sulla Terra e nello spazio, destinati alla convivenza pacifica delle popolazioni.
Anche l'[[esplorazione dello spazio]] è un tema da sempre molto presente in questa corrente artistica. Uno dei più grandi visionari tecnologici, rappresentativi di questa corrente, fu probabilmente [[Norman Bel Geddes]], un designer industriale vissuto nella prima metà del XX secolo. Bel Geddes progettò aeroporti galleggianti, maestosi grattacieli e svariati mezzi di locomozione, ma la sua opera più grande fu la realizzazione del padiglione per la mostra ''Futurama''.<ref name="Horizons">Norman Bel Geddes: [
▲Uno dei più grandi visionari tecnologici, rappresentativi di questa corrente, fu probabilmente [[Norman Bel Geddes]], un designer industriale vissuto nella prima metà del XX secolo. Bel Geddes progettò aeroporti galleggianti, maestosi grattacieli e svariati mezzi di locomozione, ma la sua opera più grande fu la realizzazione del padiglione per la mostra ''Futurama''.<ref name="Horizons">Norman Bel Geddes: [http://www.archive.org/details/horizons00geddrich "Horizons (1932)"], [http://www.archive.org/details/magicmotorways00geddrich "Magic motorways (1940)"]</ref>
==== Futurama (Fiera Mondiale di New York) ====
Futurama, tenuta a [[New York]] nel [[1939]] durante la [[Fiera mondiale di New York del 1939-1940|Fiera Mondiale di quell'anno]], fu una mostra sponsorizzata dalla [[General Motors]] che aveva cercato di mostrare una visione del mondo in avanti di vent'
I visitatori della mostra ricevevano una spilla con scritto "I have seen the future" e venivano trasportati a bordo di poltrone mobili lungo un percorso interattivo. Durante questo percorso i visitatori assistevano alla rappresentazione della città del futuro, fatta di autostrade tecnologiche, parcheggi sotterranei, grandi giardini e rampe di lancio per missili spaziali.<ref name="futurama video">[
[[
Uno dei modelli più ricchi di fascino era quello della Democraticy, nel quale si poteva ammirare l'immagine di un modo idealizzato composto da una [[megalopoli]], piccole campagne ed un [[aeroporto]] circolare.
Sempre in quell'occasione fu sepolta una delle prime [[capsula del tempo|capsule del tempo]], contenente oggetti e messaggi destinati alle popolazioni del futuro. I messaggi ne comprendevano anche uno di [[Albert Einstein]], che diceva:
{{
Oltre ai messaggi, erano presenti oggetti d'uso comune nella quotidianità, il tutto per un totale di circa 300 testimonianze della vita di quegli anni.
Una nuova edizione di Futurama fu presentata durante la [[Fiera mondiale di New York del 1964|Fiera di New York del 1964]]. In questa occasione la mostra, nuovamente sponsorizzata dalla General Motors, dipingeva il futuro di 60 anni dopo, quindi nel 2024. Dimostrò di essere la più importante mostra della Fiera Mondiale, totalizzando oltre 26 milioni di presenze nelle due stagioni di sei mesi.<ref name="futurama">[
==== Experimental Prototype Community of Tomorrow ====
[[File:EPCOT MissionSpace.jpg|thumb|Il parco tematico [[Epcot]] all'interno del [[Walt Disney World Resort]]]]
Nel 1960 [[Walt Disney]] pianificò un'utopica città del futuro chiamata [[Experimental Prototype Community of Tomorrow|EPCOT]] (''Experimental Prototype Community of Tomorrow''), mai realizzata. L'idea alla base era quella di trovare una soluzione ai problemi delle città contemporanee di quei tempi. Venne immaginata una città in continuo movimento, il cui progetto non avrebbe avuto mai termine. In realtà l'iniziativa non puntava solo a edificare il luogo ideale per una comunità del domani, ma anche ad avere un cantiere sempre attivo in cui sperimentare nuove tecnologie. Disney tuttavia morì prima di poter portare a termine il suo progetto, che negli anni successivi fu utilizzato per un [[Epcot|famoso parco tematico]].<ref name="epcot">[
=== Fonti energetiche ===
I progetti concepiti nelle mostre Futurama ed il progetto EPCOT non erano soltanto fantascienza. Rappresentano un'epoca in cui la fede nel progresso era tale da poter sognare qualsiasi tipo di applicazione. Alla base di tale convinzione c'era la sicurezza che il progresso sarebbe stato sostenuto da risorse inesauribili come il nucleare, che costituiva nell'immaginario collettivo la soluzione a gran parte dei problemi dell'uomo. Grazie all'energia atomica sarebbero state eliminate tutte le fonti di inquinamento e si sarebbe minimizzato il lavoro manuale. Inoltre l'energia nucleare sarebbe stata applicata anche nel settore dei trasporti, inclusi quelli aerei. Secondo il chimico [[Harrison Brown]], le materie prime per l'industria sarebbero state ottenute dal mare, dall'aria e dalla luce solare. Dal mare si sarebbe ricavata l'acqua necessaria per l'agricoltura, opportunamente filtrata da appositi macchinari. Dall'aria si sarebbero estratti l'acido nitrico e l'ammoniaca, utili per produzioni alimentari. Infine la luce solare avrebbe costituito l'unica ed inesauribile fonte di energia elettrica, necessaria a tutti gli altri processi.<ref name="NAS">[https://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:9zyls41LHE4J:books.nap.edu/html/biomems/hbrown65.pdf+Harrison+Brown+chemical&hl=it&gl=it&pid=bl&srcid=ADGEESgxbujP58R5W9m6FezI38gYzytgxJ3dXoB9lFrOoIZaS_ko1nDMMDHCxN8XgI05uPZVwh4--8sQ_mxAyz5Ta3ZF5H7bz2Qcx7vRYKQp1PxaWiZu0-yJz82z2OqER5SjwtgziTyv&sig=AHIEtbSxTIXy-whQY-Fzl-dKIsR5bfujJQ "National Academy of Sciences - Harrison Brown pp. 46-49"]</ref>
=== Trasporti ===
[[
Non manca l'influenza di questa corrente nel mondo dei [[trasporti]].
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Uno dei più vecchi sistemi che presenta fonte di ispirazione retro-futuristica è il [[treno pneumatico]] di [[Alfred Ely Beach]], un inventore americano. Verso la fine degli anni sessanta venivano immaginati sistemi di veicoli centralizzati, in cui i passeggeri avrebbero avuto la possibilità di viaggiare in capsule individuali e selezionare destinazioni a piacimento. Idealmente, un sistema del genere avrebbe dato alle persone quasi la stessa comodità che offre oggi un mezzo privato, ma senza la necessità di guidare e senza pericolo di traffico. I mezzi più futuribili sarebbero tuttavia stati quelli marini e sotterranei. Fra i più noti si ricorda il prototipo sostenuto da [[Robert F. Salter]], il [[Vactrain]]. Questo progetto prevedeva la realizzazione di un [[treno a levitazione magnetica]] in tunnel sottovuoto, con cui sarebbe stato possibile collegare le due coste dell'[[Oceano Atlantico]]. Queste idee fantascientifiche si ritrovano già anni prima nella letteratura di [[Jules Verne]].
Per quanto riguarda il trasporto privato, oltre ai prototipi di Bel Geddes<ref name="Motor Coach">[
[[
Anche la [[General Motors]] negli anni trenta era costantemente impegnata nella produzione di modelli futuribili. Fra i più famosi sono noti quelli della serie ''[[General Motors Firebird|Firebird]]''. La Firebird I fu una delle prime vetture ad avere come propulsore una [[turbina]] d'aereo adattata. Le serie successive introdussero svariate innovazioni, alcune delle quali oggi risultano d'uso comune. La Firebird III prevedeva l'uso di una chiave attivabile a distanza e un sistema di interfacciamento con la strada in grado di programmare un itinerario e portare il passeggero a destinazione automaticamente.
Nel 1955 la [[Ford]] presentò una vettura chiamata [[Lincoln Futura]], esteticamente simile alla Firebird III, che successivamente venne utilizzata nella [[Batman (serie televisiva)|serie televisiva di ''Batman'']]. Gli anni cinquanta abbondano di prototipi d'auto "futuribili", e anche i costruttori italiani contribuirono allo sviluppo di fantasiosi modelli.
Mettendo da parte il design ed alcune applicazioni successivamente adottate, quello che rendeva davvero futuribili quei sogni era l'ambizione di una strada automatica in cui far viaggiare le auto senza l'ausilio dei guidatori. Alcuni progetti, avviati nel secolo scorso, risultano ancora in corso di sviluppo. [[Paul Moller]] ha ideato
▲Alcuni progetti, avviati nel secolo scorso, risultano ancora in corso di sviluppo. [[Paul Moller]] ha ideato un’automobile volante a [[decollo verticale]] che si prospetta esser commercializzata nei prossimi anni.<ref name="Paul Moller">[http://www.moller.com/index.php?option=com_content&view=article&id=49&Itemid=57 "Moller M400 Skycar"]</ref>
=== Architettura e urbanistica ===
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==== Città ideali ====
[[File:
[[Richard Buckminster Fuller]], oltre ad essere stato un progettista d'automobili, diede contributi significativi nel campo dell'architettura e della scienza. Il suo interesse per la comunità e
===== Cupola geodetica =====
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===== Cloud Nine, la città volante =====
Nel [[1958]] Fuller concepì l'idea di una
===== Triton City =====
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===== Plug-In City =====
Il progetto Plug-In City prevedeva una città senza sede fissa, collegata agli altri centri urbani grazie a [[monorotaia|monorotaie]] e [[hovercraft]]. Sarebbe stata una struttura modulare edificabile in qualunque luogo. Alcune [[Gru (
===== Instant City =====
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===== Sea City =====
Nel 1968 [[Jacque Fresco]] progettò Sea City, una città marina in grado di ospitare 30.000 abitanti.<ref name="Sea City">
===== Unabara =====
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A metà del ventesimo secolo sembrava che anche le [[Casa|abitazioni]] dovessero subire una rapida evoluzione nel giro di pochi anni. La tecnologia che oggi è possibile identificare come [[domotica]] sembrava già realtà alle porte degli [[anni 1970|anni settanta]]. Nelle case del futuro, le faccende domestiche sarebbero state svolte in maniera automatizzata. Inoltre il progresso in campo chimico, e le applicazioni con nuove tipologie di materiali, portavano i progettisti dell'epoca a pensare che gli arredamenti sarebbero stati sempre più trasportabili. Nel [[1956]] la [[General Motors]] previde che in ogni abitazione ci sarebbero stati una [[lavastoviglie]] ad [[ultrasuoni]], un [[inceneritore|bruciatore di rifiuti]] e dispositivi per il lavaggio automatico dei pavimenti.
===== Futuro
{{vedi anche|Futuro (architettura)}}
[[
Nel [[1968]] l'architetto [[Matti Suuronen]] presentò un prototipo di abitazione chiamato Futuro. Costruita in [[poliestere]] e di forma [[cerchio|circolare]], essa risultava facilmente trasportabile, anche con l'[[elicottero]]. Ideata per il clima freddo della [[Finlandia]], era dotata di un [[caminetto]] situato al centro della struttura. Al suo interno veniva fatto un uso massiccio di [[plastica]], che non appesantiva la struttura evitando di comprometterne la trasportabilità. A differenza di tanti altri prototipi, fu inizialmente prodotta (in numero limitato), ma ben presto fu ritirata dal mercato a causa della [[crisi energetica (1973)|crisi petrolifera]] che ne triplicò il prezzo di produzione.
===== Xanadu House =====
Il progettista [[Roy Mason]] nel [[1983]] realizzò una "casa del futuro" utilizzando una schiuma di [[Poliuretano#
===== Dymaxion House =====
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=== Comunicazioni ===
[[
Qualche decennio fa si era arrivati ad ipotizzare che ogni casa sarebbe stata collegata dalla [[posta pneumatica]]. Questa tecnologia era costosa e richiedeva molta manutenzione. I complessi sistemi di comunicazione erano composti da una rete di tubi in cui viaggiavano delle capsule ad alta velocità, grazie al vuoto generato da specifici [[compressore|compressori]]. Con gli anni, grazie alla diffusione di altre tecnologie, si decise il progressivo abbandono di queste tecniche.<ref>[http://www.capsu.org/history/telegram_conveyors.html "Capsule Pipelines"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100111070801/http://www.capsu.org/history/telegram_conveyors.html |data=11 gennaio 2010 }}</ref> Al giorno d'oggi è impiegata solo in isolati contesti, principalmente per il trasporto di oggetti fisici. Il suo impiego viene citato in film retro-futuristici come ''[[Brazil (film 1985)|Brazil]]'' di [[Terry Gilliam]] e [[Orwell 1984]] di [[Michael Radford]].
== Narrativa ==
[[File:Diesel Forces.jpg|thumb|Un poster in stile retrofuturista che ritrae una locomotiva volante]]
Dal [[1980]] in poi il retro-futurismo è fonte di ispirazione per diversi autori. Fra le opere più celebri è possibile citare il racconto ''[[Il continuum di
== TempleCon ==
Ogni anno a [[Warwick (Rhode Island)]] si svolge TempleCon, una convention internazionale su giochi in tema retro-futuristico. L'iniziativa è nata nel 2006 e puntualmente ospita artisti e scrittori appartenenti a questa corrente artistica. Durante lo svolgimento della convention, vengono organizzate diverse attività in tema per coinvolgere i partecipanti. Nel 2008, gli organizzatori hanno introdotto il tema Steampunk con l'obiettivo di allargare il campo di interesse e coinvolgere un gran numero di giocatori.<ref>
== Opere ==
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[[File:Berlin05-wki-tent.jpg|thumb|Modello di razzo retro-futuristico al Wikipedia event, Berlino, 2005]]
Molte opere prodotte nel Novecento, che
==== Letteratura ====
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* ''[[Il mondo nuovo]]'' (''Brave New World'', 1932) di [[Aldous Huxley]]
* ''[[Ecotopia]]'' (''Ecotopia: The Notebooks and Reports of William Weston'', 1975) di [[Ernest Callenbach]]
* ''[[Il continuum di
==== Animazione ====
* ''[[I Pronipoti]]'' (1962-1987)<ref name="Jetsons ">[
* ''[[La famiglia Mezil]]'' (''Mézga család'', 1968);
* ''[[Metropolis (film 2001)|Metropolis]]'' (2001) per la regia di [[Rintarō]], film tratto dall'opera di [[Osamu Tezuka]];
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* ''[[Metropolis (film 1927)|Metropolis]]'' (1927) di [[Fritz Lang]]
* ''[[I prodigi del 2000]]'' (''Just Imagine'', 1930), un [[Commedia musicale|film musicale]] di [[David Butler (regista)|David Butler]] prodotto dalla [[20th Century Fox|Fox]]
==== Computer Graphics ====
* 'Cosmic Motors' di Daniel Simon
==== Illustrazioni ====
* [[Syd Mead]]
=== Il passato non realizzato nel futuro ===
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* ''[[Brazil (film 1985)|Brazil]]'' (1985) di [[Terry Gilliam]]
* ''[[Gattaca - La porta dell'universo]]'' (''Gattaca'', 1997) di [[Andrew Niccol]]
* ''[[Metropolis (film 2001)|Metropolis]]'' (''メトロポリス'', 2001) di [[Rintarō]]
* ''[[Sky Captain and the World of Tomorrow]]'' (2004) di [[Kerry Conran]]
* ''[[Gotham (serie televisiva)]]'' (2014- 2015)
* [[Loop (serie televisiva)|Tales From The Loop]], (2022), [[Simon Stålenhag|Simon Stalenhag]]
==== Videogiochi ====
* La serie di videogiochi ''[[Fallout (serie)|Fallout]]'' è ambientata in un universo retro-futurista in cui elementi futuristici sono combinati con lo stile degli anni cinquanta in America.
* La serie di videogiochi [[BioShock (serie)|''BioShock'']] riprende l'estetica retro-futurista e nei suoi vari capitoli è ambientata dapprima nell'immaginaria città sottomarina di Rapture negli anni '60 e nell'immaginifica metropoli sospesa nel cielo di Columbia nei primi del novecento.
* Nella serie [[Call of Duty: Black Ops]] in ogni capitolo della saga è possibile giocare in una mappa multigiocatore chiamata "Nuketown", ambientata durante la guerra fredda negli USA, più precisamente in Nevada (nel secondo capitolo della saga è chiamata semplicemente "Nuketown 2025"). La piccola area del gioco è un esempio di città retro-futuristica.
* il videogioco "Frostpunk" è ambientato in un'immaginaria epoca vittoriana alternativa con elementi tecnologici retro-futuristici, come gli "automatons" (robot alimentati dalla forza del vapore) e treni che non necessitano di rotaie.
'''Libri'''
* Tales From The Loop (2014) [[Simon Stålenhag|Simon Stalenhag]]
* [[Things From The Flood]] (2016) [[Simon Stålenhag|Simon Stalenhag]]
* [[Electric State]] (2018) [[Simon Stålenhag|Simon Stalenhag]]
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Christophe Canto, ''The History of the Future: Images of the 21st Century'', Flammarion, 1993.
* {{Cita web|url=http://www.fabiofeminofantascience.org/RETROFUTURE/RETROFUTURE1.html|autore=Fabio Feminò|titolo=Il futuro visto dal passato|accesso=26
* Elizabeth Guffey, ''Retro: The Culture of Revival'', Reaktion Books, 2006, pp. 152–168.
* John Micklethwait e Adrian Wooldridge, ''A Future Perfect'', Crown Business, 2000.
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* [[Tecnologia immaginaria]]
* [[Utopia]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web|url=http://www.fabiofeminofantascience.org/RETROFUTURE/RETROFUTURE1.html|titolo=Il futuro visto dal passato, di Fabio Feminò|accesso=
* {{Cita web|url=http://www.retrofuture.com/|titolo=Retrofuture Today|lingua=en|accesso=
* {{Cita web|url=http://www.retro-futurismus.de/|titolo=Retro-futurismus|lingua=de|accesso=
* {{Cita web|url=http://www.retrofuture.co.uk|titolo=Retrofuture uk|lingua=en|accesso=
{{generi fantascienza}}
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