Isola Navassa: differenze tra le versioni

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{{F|isole|arg2= degli Stati Uniti d'America|marzo 2013}}
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L{{'}}'''Isolaisola di Navassa''' (''Navassa Island'' in [[lingua inglese|inglese]], ''La Navasse'' in [[lingua francese|francese]], ''Lanavaz'' o ''Lavash'' in [[creolo haitiano]]) è una piccola isola disabitata (di circa 5 &nbsp;km²) nel [[MarMare Caraibico|mar dei Caraibi]], che dipende dalla Base[[base navale di Guantánamo|base militare statunitense di [[Baia di Guantanamo|GuantànamoGuantánamo]] (situata a circa 160 &nbsp;km a nord dell'Isolaisola di Navassa). In francese "navasse" significa "barcaccia".
 
== Storia ==
[[File:NavassaISS14cropped.jpg|sinistra|miniatura|L'isola Navassa.]]
L'isola (originariamente chiamata ''"Navaza''') fu scoperta nel [[1504]] da Mendoza[[Diego Méndez de Segura]], il braccio destro di [[Cristoforo Colombo]], durante un viaggio verso [[Hispaniola]]. A metà del [[XVII secolo]], era divenuta un approdo sicuro, seppur di secondaria importanza, dei pirati caraibici.
 
Navassa fu rivendicata inizialmente dagli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] nel [[1857]] per le sue importanti riserve di [[guano]]. Attività organizzate di raccolta del guano ebbero luogo tra il [[1865]] ed il [[1898]]; durante tale periodo avvennero diversi episodi di violenza, perpetrati dagli agenti delle società commerciali statunitensi a danno dei carcerati e delle diverse centinaia di operai di colore portati sull'isola ed impegnati nella raccolta di guano. I brutali maltrattamenti degli operai (compresecompresi pestaggi, torture ed uccisioni), trattati come schiavi nonostante la già avvenuta abolizione della schiavitù, diedero infine luogo ad una violenta rivolta di questi ultimi, che all'inizio del [[1889]] uccisero 15 agenti commerciali a colpi di arma bianca, decapitandoli e mutilandoli; la [[United States Navy|U.S. Navy]] e la [[United States Coast Guard|Guardia Costiera statunitense]] ripresero quindi il controllo dell'isola, ed arrestarono 41 rivoltosi (40 neri ed 1 indiano), che vennero processati poi a [[Baltimora]]. I rappresentanti della ''Baltimore Fertilizer Company'' e della ''Navassa Phosphate Company'', principali responsabili per le atrocità commesse sull'isola dai propri agenti commerciali, negarono (mentendo) che i maltrattamenti e le torture contro gli operai avessero mai avuto luogo; molti di questi vennero quindi condannati alla pena di morte, poi commutata in ergastolo. Nel [[1898]], anche in collegamento al peggiorato quadro geopolitico legato alla [[Guerraguerra ispano-americana]] (i cui teatri operativi si trovavano nella stessa zona), le operazioni di raccolta del guano ebbero termine, e l'isola fu di fatto abbandonata.
 
Un faro alto 46 metri, costruito nel [[1917]], automatizzato nel [[1924]] (dopo che il guardiano del faro, unico abitante dell'isola, fu ritrovato impazzito nel [[1923]]) e definitivamente chiuso nel [[1996]], fu inizialmente gestito dalla Guardia Costieracostiera statunitense per facilitare la navigazione nelle acque circostanti; acque pericolose e frequentemente attraversate dalle navi dirette o provenienti da [[PanamáPanama]].
 
Alla chiusura del faro, la Guardia Costieracostiera passò poi la gestione dell'isola e delle sue strutture al [[Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti d'America|Dipartimento degli interni]]. Nel [[1998]] una spedizione scientifica confermò l'importanza dell'isola di Navassa come importante riserva caraibica di biodiversità; nel [[1999]] venne quindi trasformata in area ambientale protetta, ed ulteriormente studiata da successive spedizioni di ricerca ambientale.
 
Il governo degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] la classifica quale proprio territorio non incorporato (non suddiviso in municipalità), e la l'amministra attraverso il [[Servizio della Pescapesca e della Faunafauna Selvaticaselvatica degli Stati Uniti]].
 
L'isola è rivendicata da [[Haiti]], èin rivendicatabase al [[Trattato di Rijswijk]] del [[1697]] tra Francia e Spagna, {{Senza fonte|dall'uomo di affari [[California|californianocalifornia]]no [[Bill Warren]] (il quale avanza pretese in virtù del ''[[Guano Islands Act]]'')}}, ed inoltre da [[Cuba]] che, come per la [[base navale di GuantanamoGuantánamo]], la reputa territorio cubano occupato da una nazione straniera.
 
L'isola è anche rivendicata dall'ex-diplomatico italiano [[Ezio Scaglione]], che fu console onorario della [[Somalia]]<ref>{{cita web
|autore=Ezio Scaglione
|url=http://www.estadodenavaza.galeon.com/productos1424135.html
|titolo=EDICTOS Y PUBLICACIONES
|accesso=06/03/2013
}}</ref>. L'ex console è stato implicato in un'inchiesta per sversamento di rifiuti tossici al largo delle coste [[Somalia|somale]], con la complicità di vari industriali del Nord Italia e dell'ex-presidente somalo [[Ali Mahdi Muhammad]]<ref>
{{fr}}{{cita web
|autore=Greenpeace
|url=http://adscriptum.blogspot.fr/2010/06/les-navires-toxiques-un-dossier-de.html
|titolo=The toxic Ships
|accesso=06/03/2013
|editore=adscriptum
|opera=Les navires toxiques un dossier de Greenpeace
|anno=2010
|urlarchivio=http://speciali.espresso.repubblica.it/pdf/traduzioneGreenpeace.pdf}}
</ref>, e per traffici di armi tra l'[[Iraq]], l'[[Irlanda]], il [[Libano]] e la [[Somalia]]. Oltre ai rifiuti che furono versati direttamente in mare (vari dei quali, dopo lo [[maremoto|tsunami]] del 2005, si arenarono sulle coste somale), alcuni furono probabilmente seppelliti nelle fondamenta delle costruzioni del programma umanitario italiano per la Somalia. Il documentario ''Toxic Somalia'' (diffuso in [[Francia]] da Arte<ref>{{fr}}{{Cita video
|autore = Paul Moreira
|titolo = Toxic Somalia
|url = http://videos.arte.tv/fr/do_search/videos/recherche?q=toxic+somalie
|accesso = 06/03/2013
|data = 24/05/2011
|editore = Arte
}}</ref>, ed in Italia trasmesso su Rai3 il 4 marzo 2013<ref>{{cita web
|url=http://www.ilariaalpi.it/?p=5098
|titolo=TOXIC SOMALIA. Sulla pista di Ilaria Alpi, di Paul Moreira arriva su Rai Tre. Lunedì 4 marzo alle 23.
|accesso=06/03/2013
|editore=ilariaalpi.it}}
</ref>) tratta parzialmente di questi fatti. Scaglione attende tuttora di essere riconosciuto ufficialmente come il [[Capo di stato]] del [[Principato di Navassa]] (disabitato), carica che gli permetterebbe di ottenere l'immunità diplomatica<ref>{{Cita video
|autore = Paul Moreira
|titolo = Toxic Somalia
|url = http://www.youtube.com/watch?v=qpPTvrXR5jc
|accesso = 06/03/2013
|data = 24/05/2011
|editore = [[YouTube]]
|tempo = 00:24:24
}}</ref>.
 
== Geografia ==
L'isola si trova nel [[Marmar dei Caraibi]], 160 &nbsp;km a sud di [[Cuba]] e circa 55 &nbsp;km a ovest di [[Haiti]] (18° 25' N 75° 02' O).
 
Ha un'estensione di 5,4 &nbsp;km², con una linea costiera di 8 &nbsp;km. Il terreno è irregolare, ed è composto da rocce e coralli esposti; sono presenti alcune ampie aree erbose, ed una vegetazione costituita prevalentemente da fichi e cactus. L'isola è sostanzialmente piatta, con piccoli rilievi di 10-15 metri ed un picco di 77 metri in prossimità del faro. Il clima è tropicale.
L'isola è sostanzialmente piatta, con piccoli rilievi di 10-15 metri ed un picco di 77 metri in prossimità del faro. Il clima è tropicale.
 
A livello di risorse ambientali, oltre alle riserve di [[guano]] (in parte già ampiamente sfruttate), risultano importanti le riserve ittiche: le acque circostanti ldell'isola sono infatti particolarmente pescose.
 
Navassa, oltre al faro, ospita anche una piccola stazione radiotelegrafica (usata saltuariamente nel corso degli anni da appassionati radioamatori statunitensi) e viene occasionalmente utilizzata come punto d'approdo da gruppi di pescatori [[Haitihaiti]]ani.
[[File:Navassa Island Location.svg|thumb|L'Isola Navassa si trova a ovest di [[Haiti]], a sud di [[Cuba]], ad est della [[Giamaica]]. Questa mappa mostra la rivendicazione degli [[Stati Uniti d'America]] sull'isola.]]
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita pubblicazione |autore= Fabio Spadi |titolo=Navassa: Legal Nightmares in a Biological Heaven? |url=http://www.dur.ac.uk/ibru/publications/view/?id=195 |rivista=Boundary & Security Bulletin 2001; 9(3) |accesso=30 settembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110122224655/http://www.dur.ac.uk/ibru/publications/view/?id=195 |urlmorto=sì }}
 
== Voci correlate ==
* [[Isole minori esterne degli Stati Uniti d'America]]
* [[Lulu Town]] (ex centro abitato dell'isola)
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Navassa Island}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.doi.gov/oia/Islandpages/navassapage.htm Profilo dell'isola di Navassa]
* {{cita web |url=http://www.doi.gov/oia/Islandpages/navassapage.htm |titolo=Profilo dell'isola di Navassa |accesso=16 settembre 2005 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120204210201/http://www.doi.gov/oia/Islandpages/navassapage.htm |urlmorto=sì }}
* [http://coastal.er.usgs.gov/navassa/ Tour fotografico dell'isola di Navassa] - [[USGS]]
* [https://web.archive.org/web/20061129034110/https://www.cia.gov/cia/publications/factbook/geos/bq.html Navassa Island World Factbook] - [[Central Intelligence Agency|CIA]]
* [{{cita web | url = http://business.fortunecity.com/ziff/739/navassa.html | titolo = Sito del miliardario Bill Warren dove rivendica l'isola di Navassa] | accesso = 16 settembre 2005 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20051124042909/http://business.fortunecity.com/ziff/739/navassa.html | urlmorto = sì }}
* [{{cita web |url=http://www.webster.edu/~corbetre/haiti/misctopic/navassa/navassa.htm |titolo=Sito che supporta le rivendicazioni haitiane su Navassa] |accesso=16 settembre 2005 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060804153650/http://www.webster.edu/~corbetre/haiti/misctopic/navassa/navassa.htm |urlmorto=sì }}
 
 
{{Stati Uniti}}
{{America settentrionale e centrale}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|geografiaPortale|isole|Oceania|Stati Uniti d'America}}
 
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[[Categoria:Territori contesi]]
[[Categoria:Isole disabitate degli Stati Uniti d'America]]