Zarqa' al-Yamama: differenze tra le versioni

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'''Zarqāʾ al-Yamāma''' ({{arabo|ﺯﺭﻗﺎءزَرقاء ﺍﻟﻴﻤﺎﻫـةاليمامة}}), ossia "quella dagli occhi azzurri della [[Yamama|Yamāma]]", è il soprannome di una mitica donna [[indovinoarabi|indovinaaraba]] (''dei B. Numayr,<ref>[[kahin|kāhinaIbn '')Abd [[arabaRabbih]], vissuta''al-ʿIqd inal-farīd''.</ref> che sarebbe vissuta unall'imprecisabileincirca etànel pre[[islamIII secolo]]ica, e che sarebbe stata dotata di una vista (non solo fisica) talmente acuta da permetterle di vedere ununa oggettopersona a 50tre chilometrigiorni di marcia di distanza (oltre 50 chilometri, a prescindere dalle variazioni altimetriche).
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'''Zarqāʾ al-Yamāma''' ({{arabo|ﺯﺭﻗﺎء ﺍﻟﻴﻤﺎﻫـة}}), ossia "quella dagli occhi azzurri della [[Yamama|Yamāma]]", è il soprannome di una mitica [[indovino|indovina]] (''[[kahin|kāhina'') [[araba]], vissuta in un'imprecisabile età pre[[islam]]ica, che sarebbe stata dotata di una vista (non solo fisica) talmente acuta da permetterle di vedere un oggetto a 50 chilometri di distanza.
 
Secondo le leggende arabe, la donna apparteneva ai [[Tasm|Ṭasm]], una popolazione non meno mitica, collocatache assiemeviveva accanto ai [[Jadis|Jadīs]] (aiuno qualidei appartenevacui suocomponenti marito)ella nelleaveva più remote età che precedettero la rivelazione [[Corano|coraniche]] di [[Maometto]]sposato).<br>
Quando un ''[[Tubba']]'' [[yemen]]ita, di nome Ḥassān Abū Karīb, invaseavrebbe invaso la Yamama, Zarqāʾ al-Yamāma sarebbe riuscita a vedere da lontano, e con un anticipo di tre giorni, i soldati sud-arabici che avanzavano, malgrado la loro mimetizzazione con rami di albero.<ref>Che casualmente ricorda il noto episodio del ''[[Macbeth]]'' di [[William Shakespeare]].</ref> L'allarme da lei dato alla sua gente vanificò il fattore-sorpresa degli [[Himyar]]iti, anche se non impedì che il sovrano yemenita conquistasse la regione e prendesse prigioniera la stessa Zarqāʾ al-Yamāma, facendole strappare gli occhi, per poi crocifiggerla a Jaww al-Yamama.
 
Fu notato che nei bulbi oculari erano presenti strane fibre nere e Zarqāʾ al-Yamāma spiegò che ciò era dovuto all'uso da lei sempre fatto di polvere d'[[antimonio]] come [[collirio]]. Per questo, nei successivi libri di ''awāʾil'' - un genere letterario di grande successo in epoca [[islam]]ica che riportavano i nomi dei "primi" che avevano fatto qualcosa di rilevante o di curioso - Zarqāʾ al-Yamāma sarebbe stata ricordata come la prima donna ad aver usato il ''[[Kajal|kohl]]'' per gli occhi.
 
Di totale inconsistenza storica è l'ipotesi che, vari decenni or sono, aveva ipotizzato un suo scandaloso [[lesbismo]] (''siḥāq''), a causa di rapporti da lei intrattenuti con la principessa [[lakhmide]] Ḥind bt. al-Nuʿmān, vissuta tra l'altro 3 secoli dopo la morte di Zarqāʾ al-Yamāma.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
*[[Armand-Pierre Caussin de Perceval]], ''Essai sur l'histoire des Arabes avant l'islamisme, pendant l'époque de Mahomet et jusqu'à la réduction de toutes les tribus sous la loi musulmane'', 3 voll., AkademParigi, Druck-UFirmin VerlagsanstaltDidot, 1847-1848, I, pp. 100-101.
*Lemma «Zarqāʾ al-Yamāma» ([[Irfan Shahid]]), su: ''The [[Encyclopaedia of Islam]]'', 2ª edizione.
 
[[Categoria:Mitologia|araba]]