Disturbo bipolare: differenze tra le versioni

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{{Disclaimer|medico}}
{{Malattia
{{Infobox malattia
|Nome=Disturbo Bipolarebipolare
|Immagine=P culture.svg
|Didascalia=Il disturbo bipolare è caratterizzato da un alternarsi smodato tra stati emotivi diversiopposti
|Sinonimo1=Disturbi bipolari|Sinonimo2=BSD|Sinonimo3=Psicosi maniaco-depressiva
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I '''disturbi dello "spettro bipolare"''', ovvero i [[quadro clinico|quadri clinici]] un tempo indicati col termine generico di "''[[psicosi]] maniaco-depressiva''", consistono in [[disturbo psichico|sindromi]] di interesse [[psichiatria|psichiatrico]] sostanzialmente caratterizzate da un'alternanza fra le due condizioni contro-polari dell'attività [[psiche|psichica]], il suo eccitamento (donde la cosiddetta ''[[Mania (disturbi psichici)|mania]]'') e al rovescio la sua inibizione, ovvero la "[[disturbo depressivo|depressione]]", unita a [[nevrosi]] o a disturbi del [[pensiero]]. La [[diagnosi differenziale]] è principalmente con i [[disturbi di personalità]], il [[disturbo schizoaffettivo]], la [[disturbo depressivo|depressione maggiore unipolare]] e cause organiche come la [[demenza frontotemporale]] (se i sintomi compaiono la prima volta dopo i 50 anni).<ref name="psychiatryonline.it">{{cita testo|url=http://www.psychiatryonline.it/node/2634|titolo=Bipolar Disorder: Improving Diagnosis, Guidance and Education}}</ref>
 
QuestaLa [[Deregolazione|disregolazione]] funzionale si traduce nello sviluppo di alterazioni dell'equilibrio timico ([[disturbi dell'umore|psicopatologia dell'umore]]), dei processi [[idea]]tivi (alterazioni della forma e del contenuto del [[pensiero]]), della motricità e dell'iniziativa [[comportamento|comportamentale]], nonché in manifestazioni neurovegetative (anomalie dei livelli di [[energia]], dell'[[appetito]], delladel [[desiderio sessuale|libido]], del ciclo-ritmo sonno-veglia).
 
Sulla base delNel [[Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali|DSM]] (D.S.M.)-IV, i disturbi bipolari comprendono il ''Disturbo Bipolarebipolare di I tipo'', il ''Disturbo Bipolarebipolare di II tipo'', il ''Disturbo [[ciclotimia|Ciclotimicociclotimico]]'' e la categoria, residua, del ''Disturbo Bipolarebipolare Nonnon Altrimentialtrimenti Specificatospecificato''.
 
== Cenni storici ==
{{quote|La [[Malinconia]] costituisce l'inizio della [[Mania (disturbi psichici)|Mania]] e ne è parte integrante [...] Lo sviluppo della mania rappresenta un peggioramento della malinconia piuttosto che il passaggio ad una patologia differente.|[[Areteo di Cappadocia]]<ref>[[Areteo di Cappadocia]], [http://www.chlt.org/sandbox/dh/aretaeusEnglish/page.52.a.php?size=240x320 ''Sulle Cause ed i Sintomi delle Malattie Croniche'', Libro I]</ref>}}
 
== Storia ==
{{citazione|La [[Malinconia]] costituisce l'inizio della [[Mania (disturbi psichici)|Mania]] e ne è parte integrante [...] Lo sviluppo della mania rappresenta un peggioramento della malinconia piuttosto che il passaggio ad una patologia differente.|[[Areteo di Cappadocia]]<ref>[[Areteo di Cappadocia]], {{cita testo|url=http://www.chlt.org/sandbox/dh/aretaeusEnglish/page.52.a.php?size=240x320|titolo= ''Sulle Cause ed i Sintomi delle Malattie Croniche'', Libro I}}</ref>}}
[[File:E. Kraepelin.jpg|thumb|Lo [[psichiatra]] [[Germania|tedesco]] [[Emil Kraepelin]]; fece per primo la distinzione tra malattia maniaco-depressiva e "demenza precoce" (ora nota come [[schizofrenia]]) nel tardo [[XIX secolo]].]]
 
Le brusche variazioni dell'umore e delle emozioni sono state osservate come parte della vita umana da tempi immemorabili. La parola "malinconia" e "mania" hanno le loro [[etimologia|etimologie]] nella [[lingua greca antica]]. La parola [[malinconia]] deriva dalda ''melasμέλας''/ (''μελαςmélas''), che significa "nero", e ''choleχολή''/ (''χοληcholé'') che significa "bile" o "fiele",<ref name="Liddell 1980">{{Cita libro| autore = [[Henry George Liddell|Liddell, Henry George]] e [[Robert Scott (grecista)|Robert Scott]] | anno = 1980 | titolo = [[A Greek-English Lexicon]] (Abridged Edition) | editore = [[Oxford University Press]] | città = United Kingdom | idisbn =ISBN 0-19-910207-4 }}</ref> ad indicare le origini del termine nelle [[Teoria umorale|teorie umorali]] [[ippocrate di Coo|ippocratiche]]. Secondo le teorie umorali, la mania derivava o da un eccesso di [[bile gialla]], o da una miscela di [[bile nera]] e [[bile gialla]]. L'origine linguistica di "mania", tuttavia, non è chiara. Diverse etimologie sono proposte dal medico [[storia romana|romano]] [[Celio Aureliano]], tra cui il termine greco "μανία (''aniamania''"), che significa "per la produzione di grande [[angoscia]] mentale", e ''manos'' che significa "rilassato", che contestualmente approssimano il concetto di un eccessivo rilassamento della mente o dell'anima.<ref name="Angst-2001">{{Cita pubblicazione | cognome = Angst | nome = J. | last2 cognome2= Marneros | first2 nome2= A. | titolo = Bipolarity from ancient to modern times: conception, birth and rebirth | rivista = J Affect Disord | volume = 67 | numero = 1–3 | pagine pp= 3–193-19 | mese=dicembre| anno = 2001 | doi = 10.1016/S0165-0327(01)00429-3| idpmid=PMID 11869749 |issn=0165-0327 }}</ref>
 
La concettualizzazione della malattia maniaco-depressiva può essere fatta risalire alla metà del [[XIX secolo]]: il 31 gennaio [[1854]], [[Jules Baillarger]] descrisse all'Accademia Imperiale francese di medicina una malattia mentale che causa oscillazioni bifasiche ricorrenti tra mania e depressione, che esso definì ''folie à double forme'' (follia a doppia forma).<ref name="pmid15506718">{{Cita pubblicazione |autore=Pichot P |titolo=[Circular insanity, 150 years on] |lingua=Frenchfr |rivista=Bull. Acad. Natl. Med. |volume=188 |numero=2 |paginepp=275–84275-84 |anno=2004 |idpmid=PMID 15506718 |doi= |url=}}</ref> Due settimane più tardi, il 14 febbraio 1854, [[Jean-Pierre Falret]] presentò una relazione alla stessa Accademia sulla stessa condizione, per cui coniò il termine ''folie circulaire'' (follia circolare).<ref name="Sedler">{{Cita pubblicazione |cognome=Sedler |nome=MJ. |last2cognome2=Falret |first2nome2=JP. |titolo=Falret's discovery: the origin of the concept of bipolar affective illness. Translated by M. J. Sedler and Eric C. Dessain |url=https://archive.org/details/sim_american-journal-of-psychiatry_1983-09_140_9/page/1127 |rivista=American Journal of Psychiatry |volume=140 |numero=9 |paginepp=1127–331127-33 |mese=settembre|anno=1983 |doipmid=6351641 |id=PMID 6351641}}</ref>
 
Questi studi furono successivamente sviluppati dallo [[psichiatra]] [[Germania|tedesco]] [[Emil Kraepelin]] (1856-1926)<ref name="Mondimore">{{cita pubblicazione | quotes =no | autore =Mondimore FM. | autorelink = | anno = 2005| mese=febbraio| titolo = Kraepelin and manic-depressive insanity: an historical perspective| rivista =Int Rev Psychiatry. | volume =17 | paginepp =49-52| doi = |}}</ref>, il quale, usando il concetto di [[Karl Ludwig Kahlbaum]] di [[ciclotimia]],<ref name="millon">{{Cita libro|nome = Theordore|cognome = Millon|anno = 1996| titolo = Disorders of Personality: DSM-IV-TM and Beyond|url = https://archive.org/details/disordersofperso0000mill_e4c3|editore = John Wiley and Sons|città = New York|pp={{cita testo|url=https://archive.org/details/disordersofperso0000mill_e4c3/page/290|titolo=290}}| isbn = 0-471-01186-X}}</ref> suddivise i pazienti in categorie e studiò il corso naturale della malattia negli individui non trattati. Introdusse il termine di psicosi maniaco-depressiva, dopo aver constatato che i periodi di malattia acuta, maniacali o depressivi, venivano generalmente intervallati da periodi relativamente privi di sintomi, periodi in cui il paziente era in grado di vivere normalmente.<ref>[[Emil Kraepelin]], ''Manic-depressive Insanity and Paranoia'', 1921, ISBN 0-405-07441-7</ref>
| nome = Theordore
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Il termine "psicosi maniaco-depressiva'" apparve nel [[1952]], nel primo ''[[Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali]]'' della [[American Psychiatric Association|American psychiatric association]], sotto l'influenza delle teorie di [[Adolf Meyer (psichiatra)|Adolf Meyer]], che sosteneva che la malattia fosse una reazione di fattori biogenetici alle influenze psicologiche e sociali. La sottoclassificazione del disturbo è stata proposta dallo psichiatra tedesco [[Karl Leonhard]] nel 1957, che fu anche il primo aad introdurre il termine bipolare (per quelli con maniaepisodi maniacali) e unipolare (per gliquelli con episodi esclusivamente depressivi).
 
== Epidemiologia ==
[[File:Bipolar disorder world map - DALY - WHO2002.svg|thumb|left|''[[Disability-adjusted life year|DALY]]'' per il disturbo bipolare per 100.000{{formatnum:100000}} individui nel 2002.
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L'[[incidenza (epidemiologia)|incidenza]] di tali disturbi è dell'1,2% nel sesso maschile, nel sesso femminile dell'1,8%; durante il corso della vita si arriva al 2%.<ref name="Kes">{{cita pubblicazione | quotes =no | autore =Kessler MC | autorelink = | anno = 1994| mese = | titolo = Lifetime and 12 month prevalence of DSM III-R disorder in the United States: results from the national comorbidity Survey| rivista =Arch gen Psychiatry | volume = 51| paginepp =355-364| doi = |}}</ref>. Per quanto riguarda le forme si osserva che nella forma I l'incidenza è pressoché pari fra i due sessi, nella forma II il maggiore impatto è sul sesso femminile,<ref>Dati American Psychiatric Association 2000</ref>; invece non vi è alcuna differenza in rapporto alle culture e ai [[gruppi etnici]].<ref>{{cita|Goodwin & Jamison 1990|Capitolo 7|goodwinjaminson90}}.</ref>. Il [[disturbo ciclotimico]] ha un'incidenza più bassa (0,4-1%).<ref>{{cita libro | cognome= Invernizzi| nome= Giordano | coautori= | titolo= Manuale di Psichiatria e Psicologia clinica, terza edizione p.140 | editore= McGraw-Hill | città= Milano| anno= 2006| idisbn= ISBN 88-386-2393-7}}</ref>
 
La tarda adolescenza e la giovinezza sono anni di picco per l'insorgenza del disturbo bipolare,<ref>{{cita|Goodwin & Jamison 2007|p. 1945|goodwinjaminson07}}.</ref><ref name="pmid3394882">{{Cita pubblicazione |autore=Christie KA, Burke JD, Regier DA, Rae DS, Boyd JH, Locke BZ |titolo=Epidemiologic evidence for early onset of mental disorders and higher risk of drug abuse in young adults |url=https://archive.org/details/sim_american-journal-of-psychiatry_1988-08_145_8/page/971 |rivista=Am J Psychiatry |volume=145 |numero=8 |paginepp=971–5971-5 |anno=1988 |mese=agosto|idpmid=PMID 3394882 |doi= |url=}}</ref> con un esordio maggiore intorno ai 18 anni (per il disturbo ciclotimico 15-20 anni).<ref name="Robins">{{cita pubblicazione | quotes =no | autore =Lee Robins e Darrel Regier | autorelink = | anno = 1991| mese = | titolo = Psychiatric disorders in America: The epidemiologic catchment Area Study| rivista =DA. New York, Free Press, 1991| volume = | pagine =| doi = |}}</ref> Dall'inizio del [[XXI secolo]] sono aumentati i casi che riguardano l'età infantile.<ref>Perlis RH, Miyahara S, Marangell LB, Wisniewski SR, Ostacher M, DelBello MP, et al. Long-term implications of early onset in bipolar disorder: data from the first 1000 participants in the Systematic Treatment Enhancement Program for Bipolar Disorder (STEP-BD). Biological Psychiatry. 2004;55:875–881</ref> Uno studio ha anche riscontrato che nel 10% dei casi di disturbo bipolare, l'inizio della condizione era avvenuto dopo i 50 anni d'età.<ref name="pmid21188315">{{Cita pubblicazione |autore=Monczor M |titolo=[Bipolar disorder in the elderly] |lingua=Spanish;es, Castilianes |rivista=Vertex |volume=21 |numero=92 |paginepp=275–83275-83 |anno=2010 |idpmid=PMID 21188315 |doi= |url=}}</ref>
 
Vi sono limitazioni concettuali e metodologiche per una corretta analisi [[epidemiologia|epidemiologica]] dei risultati. Studi di [[prevalenza (medicina)|prevalenza]] del disturbo bipolare vengono solitamente svolti da personale non medico che segue schemi di intervista fissi e strutturati, così che le risposte alle domande possono accusare una validità limitata. Inoltre, i tassi di diagnosi e prevalenza dipendono dal tipo di approccio tenuto. Sono stati spesso sollevati dubbi circa la possibilità sia di sottodiagnosi che di sovradiagnosi.<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Phelps J |titolo=Bipolar Disorder: Particle or Wave? DSM Categories or Spectrum Dimensions? |rivista=Psychiatric Times |anno=2006 |url=http://www.psychiatrictimes.com/print.jhtml?articleID=191504355&url_prefix=}}</ref>
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== Clinica ==
 
Il disturbo bipolare si caratterizza per lo sviluppo di alterazioni periodiche del livello di attivazione psichica, episodi talora intervallati da periodi asintomatici ([[eutimia]], [[normotimia]] o normoforìa), talvolta inquadrati in specifici intervalli di tempo (come accade nel [[normoforìaDisordine affettivo stagionale]]), talaltratra l'altro capaci di cronicizzare in fasi protratte, acon detrimentodeterioramento deldelle funzionamentocondizioni dell'individuo, che va incontro ad un inesorabile scadimento.
 
In realtà, la sintomatologia affettiva non è la manifestazione più evidente, invece lo sono le conseguenze comportamentali, fra l'altro più facilmente obiettivabili e - da un punto di vista operativo - più utili ai fini diagnostici.
 
=== Episodio Maniacalemaniacale ===
{{Vedi anche|Mania (disturbi psichici)}}
 
Nell'episodio maniacale è possibile individuare tre fasi: una d'esordio, una di stato e una di risoluzione. Tra i fattori di rischio di sviluppo dell'eccitamento maniacale nei soggetti vulnerabili vi sono la riduzione del tempo di sonno, l'uso di farmaci ([[antidepressivi]], [[glucocorticoidi]]), l'abuso di sostanze psicostimolanti (il [[caffè]], le [[amfetamine|anfetamine]], la [[cocaina]], etc.).
 
Solitamente la fase d'esordio dell'episodio maniacale è più repentina rispetto a quella della depressione: alcune volte la mania è annunciata da [[sindrome prodromica|sintomi prodromici]], ad es. risvegli precoci associati a senso di benessere, di incremento delle energie e di rinnovato ottimismo, che insistono per 3-4 giorni, determinando solitamente un incremento della produttività ed un miglioramento delle performance più in generale, altre volte si assiste ad un viraggio dell'umore, fenomeno noto come switch espansivo, che consiste nell'improvviso transito dall'[[eutimia]] (o dalla depressione) alla fase di stato della mania, che può avvenire in poche ore, non di rado dopo una notte insonne.
Solitamente, la fase d'esordio dell'episodio maniacale è più repentina rispetto a quella della depressione: alcune volte la mania è annunciata da [[sindrome prodromica|sintomi prodromici]], ad es. risvegli precoci associati a senso di benessere, di incremento delle energie e di rinnovato ottimismo, che insistono per 3 o 4 giorni, determinando solitamente un incremento della produttività ed un miglioramento delle ''performance'' più in generale, altre volte si assiste ad un viraggio dell'umore, fenomeno noto come ''switch espansivo'', che consiste nell'improvviso transito dall'[[eutimia]] (o dalla depressione) alla fase di stato della mania, che può avvenire in poche ore, non di rado dopo una notte insonne.
La fase di stato della mania ha una durata mediamente inferiore a quella dell'episodio depressivo e si aggira sui 4-6 mesi. Ad essa segue la fase di risoluzione, in genere piuttosto rapida (giorni, settimane), cui può far seguito un periodo di eutimia, una nuova una fase depressiva, oppure ancora un episodio misto.
 
La fase di stato della mania ha una durata mediamente inferiore a quella dell'episodio depressivo e si aggira sui 4-6 mesi. Ad essa segue la fase di risoluzione, in genere piuttosto rapida (giorni, settimane), cui può far seguito un periodo di eutimia, una nuova fase depressiva, oppure ancora un episodio misto.
 
Colto nella sua fase di stato, l'episodio maniacale è definito dal DSM-IV-TR come:
:A. Un periodo definito di umore anormalmente e persistentemente elevato, espansivo od irritabile, della durata di almeno una settimana (o di qualsiasi durata se è necessaria l'ospedalizzazione).
:B. Durante il periodo di alterazione dell'umore, tre (o più) dei seguenti sintomi sono stati persistenti e presenti a un livello significativo (quattro se l'umore è solo irritabile):
::# 1) autostimaAutostima ipertrofica o grandiosità;
::# 2) diminuitoDiminuito bisogno di sonno (ad es. si sente riposato dopo solo 3 ore di sonno);
::# 3) maggioreMaggiore loquacità del solito, continua spinta a parlare;
::# 4) fugaFuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedano rapidamente;
::# 5) distraibilitàDistraibilità (l'attenzione è facilmente deviata da stimoli esterni non importanti o non pertinenti);
::# 6) aumentoAumento dell'attività finalizzata (sociale, lavorativa, scolastica o sessuale) o agitazione psicomotoria;
::# 7) coinvolgimentoCoinvolgimento in attività ludiche che hanno un alto potenziale di danno (per es., eccessi nel comprare, comportamento sessuale sconveniente, investimenti in affari avventati).
:C. I sintomi non soddisfano i criteri per l'episodio misto.
:D. L'alterazione dell'umore è tale da compromettere il funzionamento lavorativo o delle attività sociali abituali o delle relazioni interpersonali o da richiedere l'ospedalizzazione per prevenire danni a sé o agli altri, oppure sono presenti manifestazioni psicotiche.
:E. I sintomi non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco o altro trattamento) o di una condizione medica generale (per es., [[ipertiroidismo]]).
 
Nota: Episodi simil-maniacali chiaramente indotti da un trattamento somatico antidepressivo (per es., farmaci, terapia elettroconvulsivante, ''light therapy'') non dovrebbero essere considerati per una diagnosi di Disturbo Bipolare I.
 
La mania è dunque una sindrome di eccitamento (psico) affettivopsicoaffettivo endogeno, ovvero a genesi autoctona, caratterizzata dall'esaltazione morbosa, pervasiva, protratta ed altrimenti ingiustificata, di sentimenti vitali ed emozioni, nonché delle pulsioni istintive. Un tale stato di ''relazione'' patologica si associa tipicamente ad un senso di [[autostima]] ipertrofica, di ottimismo e di facilità nel perseguimento dei propri obiettivi, che sottendono sentimenti di sicurezza e di potenza, spesso ostentati. Tuttavia, piuttosto che dall'[[euforia]], l'umore espanso è contraddistinto da un aspecifico ampliamento della risonanza affettiva e dalla labilità emotiva, ovvero da una sostanziale instabilità dell'umore. Nell'episodio maniacale sono tutt'altro che rare le oscillazioni contropolari: il paziente, adesso ludico, gioioso, può rapidamente scivolare verso un cupo [[pessimismo]], per poi tornare altrettanto repentinamente alla più smodata ilarità. Inoltre, benché tendenzialmente socievole ed comunicativo, qualora contrastato può facilmente divenire polemico, irascibile, aggressivo o addirittura violento. L'aspetto peculiare della labilità emotiva maniacale è ben inquadrato dalla frase di Schule, il quale affermava come nulla fosse durevole in mania se non la trasformazione.
 
====Labilità emotiva====
Caratteristica dell'episodio maniacale è inoltre l'accelerazione del flusso ideativo (tachipsichismo), che è il prodotto di una facilitazione dei processi associativi. D'altro canto, se ad un livello moderato di eccitamento le associazioni rispettano i principi elementari della logica, in un momento di gravità successivo si può riscontrare il cosiddetto allentamento dei nessi associativi: i collegamenti tra le idee tendono a farsi più superficiali, magari realizzandosi per rima o per somiglianza fonetica. Nelle forme più severe accelerazione ideativa ed allentamento dei nessi associativi possono giungere a configurare la cosiddetta ''fuga delle idee'' (o pensiero fuggente), in cui si assiste allo smarrimento della tendenza determinante del flusso ideico, ovvero alla perdita della direzionalità. Nei gradi estremi di fuga delle idee si perde ogni residuo legame di concatenazione, ciò che configura il cosiddetto “pensiero scucito” e che esita nella peculiare “insalata di parole”.
Tuttavia, piuttosto che dall'[[euforia]], l'umore espanso è contraddistinto da un aspecifico ampliamento della risonanza affettiva e dalla labilità emotiva, ovvero da una sostanziale instabilità dell'umore. Nell'episodio maniacale sono tutt'altro che rare le oscillazioni contropolari: il paziente, adesso ludico, gioioso, può rapidamente scivolare verso un cupo [[pessimismo]], per poi tornare altrettanto repentinamente alla più smodata ilarità. Inoltre, benché tendenzialmente socievole e comunicativo, qualora contrastato può facilmente divenire polemico, irascibile, aggressivo o addirittura violento. L'aspetto peculiare della labilità emotiva maniacale è ben inquadrato dalla frase di Schule, il quale affermava come nulla fosse durevole in mania se non la trasformazione.
 
====Tachipsichismo====
Nelle forme più gravi di mania è frequente il rilievo di una riduzione della capacità attentiva: il focus si sposta continuamente ed è spesso catturato da stimoli secondari o irrilevanti rispetto agli obiettivi prefissati. Di fatto, questa marcata distraibilità costituisce motivo di profonda perturbazione di ogni attività finalizzata.
Caratteristica dell'episodio maniacale è inoltre l'accelerazione del flusso ideativo (tachipsichismo), che è il prodotto di una facilitazione dei processi associativi. D'altro canto, se a un livello moderato di eccitamento le associazioni rispettano i principi elementari della logica, in un momento di gravità successivo si può riscontrare il cosiddetto allentamento dei nessi associativi: i collegamenti tra le idee tendono a farsi più superficiali, magari realizzandosi per rima o per somiglianza fonetica. Nelle forme più severe accelerazione ideativa ed allentamento dei nessi associativi possono giungere a configurare la cosiddetta "fuga delle idee" (o pensiero fuggente), in cui si assiste allo smarrimento della tendenza determinante del flusso ideico, ovvero alla perdita della direzionalità. Nei gradi estremi di fuga delle idee si perde ogni residuo legame di concatenazione, ciò che configura il cosiddetto "pensiero scucito" e che esita nella peculiare "insalata di parole".
 
Nelle forme più gravi di mania è frequente il rilievo di una riduzione della capacità attentiva: il ''focus'' si sposta continuamente ed è spesso catturato da stimoli secondari o irrilevanti rispetto agli obiettivi prefissati. Di fatto, questa marcata distraibilità costituisce motivo di profonda perturbazione di ogni attività finalizzata.
La ricca produzione ideativa del paziente maniacale, talora spinta sino all'[[ideorrea]], converge su alcuni contenuti ad impronta espansiva: frequenti sono i progetti vanagloriosi, i temi di grandezza, la millanteria, la fabulazione ludico-fantastica. In alcuni casi i temi di grandezza assumono intensità [[delirio|delirante]]. Abbiamo allora:
 
====Mania delirante====
La ricca produzione ideativa del paziente maniacale, talora spinta sino all'ideorrea, converge su alcuni contenuti ad impronta espansiva: frequenti sono i progetti vanagloriosi, i temi di grandezza, la millanteria, la fabulazione ludico-fantastica. In alcuni casi i temi di grandezza assumono intensità [[delirio|delirante]]. Abbiamo allora:
* i ''deliri di ambizione'' (il paziente ritiene di possedere notevoli qualità psichiche o fisiche);
* i ''deliri di riforma'' (il paziente crede di poter rivoluzionare l'assetto socio-politicosociopolitico o religioso vigente);
* i ''deliri inventori'' (il paziente si attribuisce invenzioni o scoperte geniali);
* i ''deliri genealogici'' (il paziente è convinto di discendere da una genealogia illustre);
* i ''deliri di potenza'' (si identifica con personaggi influenti);
* i ''deliri [[megalomania|megalomanici]]'' (il paziente è convinto di possedere poteri psico-fisicipsicofisici straordinari, giungendo talora a ritenersi immortale);
* i ''deliri mistico-religiosi'' (il paziente godrebbe di un contatto privilegiato col divino);
* i ''deliri di enormità'' (il paziente crede di avere un corpo immenso, immortale e totipotente, che spesso colloca al centro dell'universo);
* i ''deliri d'amore'' ovvero l'[[erotomania]] di Esquirol o sindrome dell'amante immaginario di De Clérembault, che(il consistepaziente nellaè convinzioneconvinto di essere amato da una persona in realtà ignara.);
* i ''deliri di infedeltà'' (impropriamente definiti [[delirio di gelosia|deliri di gelosia]]), ovvero il convincimento infondato di essere traditi dal ''partner'' (a questa conclusione, che se nella sostanza può anche coincidere col vero, il paziente giunge in maniera paralogica ede in assenza di prove incontrovertibili).
 
La mania si manifesta anche sul piano volitivo e motivazionale, caratterizzandosi per un marcato incremento dell'iniziativa, ovvero un'esasperata spinta verso l'azione. In effetti, se l'inibizione rappresenta l'esito comportamentale caratteristico della [[disturbo depressivo|depressione]], nella mania, controparte speculare, la diagnosi è sovente resa possibile dalle manifestazioni di disinibizione e attivazione comportamentale.
 
====Sindrome da eccitamento psicomotorio====
La sindrome di eccitamento coinvolge caratteristicamente anche la sfera motoria: il paziente in stato maniacale mostra una mimica e una gestualità accentuate, iperespressive, teatrali, associate a una motricità vivace e accelerata, che può oscillare fra la semplice irrequietezza motoria e l'agitazione franca. L'eloquio, rapido e sostenuto, è spesso interrotto da esclamazioni, [[turpiloquio]], giochi di parole e audaci battute di spirito. L'incrementata pressione del linguaggio ("spinta a parlare"), che si manifesta con loquacità, prolissità, [[logorrea]], può spingersi fino a configurare il cosiddetto "fiume di parole". In tali circostanze il paziente tende a scivolare di digressione in digressione in una progressiva rotta di deriva.
La festinazione ideo-verbo-motoria si inserisce in una più generica tendenza all'iperattività. Questa, se non esasperata, può di fatto condurre a un aumento della produttività e delle ''performance'' ma, quando troppo accentuata, implica una progressiva disorganizzazione del [[comportamento]], fino a concludere nel cosiddetto affaccendamento afinalistico.
 
Tra le manifestazioni comportamentali osservabili nella mania abbiamo inoltre l'incremento della progettualità, il coinvolgimento in attività ad alto tenore di rischio, associato a sottovalutazione delle possibili conseguenze negative, la prodigalità, ovvero la tendenza ad effettuare spese inutili o eccessive, l'abuso di sedativi e psicostimolanti, l'aggressività verbale e/o fisica, che può sfociare nelle crisi clastiche o pantoclastiche del furore maniacale, come la violenza eterodiretta, l'intrusività e altri comportamenti inadeguati nelle relazioni interpersonali: il paziente tende infatti a divenire inopportuno e privo di ritegno, mostrandosi disinibito, volgare e talora sessualmente promiscuo.
La mania si manifesta anche sul piano volitivo e motivazionale, caratterizzandosi per un marcato incremento dell'iniziativa, ovvero un'esasperata spinta verso l'azione. In effetti, se l'inibizione rappresenta l'esito comportamentale caratteristico della [[disturbo depressivo|depressione]], nella mania, controparte speculare, la diagnosi è sovente resa possibile dalle manifestazioni di disinibizione ed attivazione comportamentale.
 
Sul piano somatico e neurovegetativo sono caratteristici il senso di benessere fisico, la ridotta sensibilità al caldo e al freddo, agli stimoli dolorosi, l'aumento dei livelli di energia, che si riflette in un'apparente instancabilità, il ridotto bisogno di sonno, che può spingersi fino all'[[insonnia]] totale, l'accentuazione della libido, fino alla "[[satiriasi]]" nel maschio e alla "[[ninfomania]]" nella femmina.
La sindrome di eccitamento coinvolge caratteristicamente anche la sfera motoria: il paziente in stato maniacale mostra una mimica ed una gestualità accentuate, iperepressive, teatrali, associate ad una motricità vivace e accelerata, che può oscillare fra la semplice irrequietezza motoria e l'agitazione franca. L'eloquio, rapido e sostenuto, è spesso interrotto da esclamazioni, [[turpiloquio]], giochi di parole e audaci battute di spirito. L'incrementata pressione del linguaggio (“spinta a parlare”), che si manifesta con loquacità, prolissità, [[logorrea]], può spingersi fino a configurare il cosiddetto “fiume di parole”. In tali circostanze il paziente tende a scivolare di digressione in digressione in una progressiva rotta di deriva.
La festinazione ideo-verbo-motoria si inserisce in una più generica tendenza all'iperattività. Questa, se non esasperata, può di fatto condurre ad un aumento della produttività e delle performance ma, quando troppo accentuata, implica una progressiva disorganizzazione del [[comportamento]], fino a concludere nel cosiddetto affaccendamento afinalistico.
 
Carlson & Goodwin (1973) hanno proposto di dividere il periodo di stato maniacale in tre stadi a gravità crescente:
Tra le manifestazioni comportamentali osservabili nella mania abbiamo inoltre l'incremento della progettualità, il coinvolgimento in attività ad alto tenore di rischio, associato a sottovalutazione delle possibili conseguenze negative, la prodigalità, ovvero la tendenza ad effettuare spese inutili od eccessive, l'abuso di sedativi e psicostimolanti, l'aggressività verbale e/o fisica, che può sfociare nelle crisi clastiche o pantoclastiche del furore maniacale, come la violenza eterodiretta, l'intrusività e altri comportamenti inadeguati nelle relazioni interpersonali: il paziente tende infatti a divenire inopportuno e privo di ritegno, mostrandosi disinibito, volgare e talora sessualmente promiscuo.
* lo stadio I è fondamentalmente caratterizzato dall'euforia e dall'iperattività;
* lo stadio II è dominato da labilità emotiva, agitazione psicomotoria e deliri.
* lo stadio III è caratterizzato da disorganizzazione psichica e da bizzarrie comportamentali.
 
Sul piano somatico e neurovegetativo sono caratteristici il senso di benessere fisico, la ridotta sensibilità al caldo e al freddo, agli stimoli dolorosi, l'aumento dei livelli di energia, che si riflette in un'apparente instancabilità, il ridotto bisogno di sonno, che può spingersi fino all'[[insonnia]] totale, l'accentuazione della libido, fino alla “[[satiriasi]]” nel maschio e alla “[[ninfomania]]” nella femmina.
Carlson & Goodwin (1973) hanno proposto di dividere il periodo di stato in tre stadi a gravità crescente:
*lo stadio I è fondamentalmente caratterizzato dall'euforia e dall'iperattività;
*lo stadio II è dominato da labilità emotiva, agitazione psicomotoria e deliri.
*lo stadio III è caratterizzato da disorganizzazione psichica e da bizzarrie comportamentali.
Tali stadi sono talora osservabili durante il decorso di un singolo episodio maniacale; purtroppo, la transizione dall'una all'altra fase avviene in tempi variabili da caso a caso e in molti casi rimane misconosciuta fino alle forme più eclatanti.
 
=== Episodio Mistomisto ===
 
Riportiamo di seguito i criteri diagnostici DSM-IV-TR per l'Episodioepisodio Mistomisto:
:A. Risultano soddisfatti i criteri sia per l'Episodioepisodio Maniacalemaniacale che per l'Episodioepisodio Depressivodepressivo Maggioremaggiore (eccetto per la durata), quasi ogni giorno, per almeno 1 settimana.
:B. L'alterazione dell'umore è tale da causare una marcata compromissione del funzionamento lavorativo o delle attività sociali abituali o delle relazioni interpersonali, o da richiedere l'ospedalizzazione per prevenire danni a sé o agli altri, oppure sono presenti manifestazioni psicotiche.
:C. I sintomi non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., un abuso di droga, un farmaco o un altro trattamento), o di una condizione medica generale (per es., ipertiroidismo).
Nota:Si noti che gli episodi simil-misti indotti da un trattamento somatico antidepressivo (per es., farmaci, [[terapia elettroconvulsivante]], ''light therapy'') non dovrebbero essere considerati per formulare una diagnosi di Disturbo"disturbo Bipolarebipolare I".
 
La definizione del DSM-IV-TR &nbsp;– che descrive l'Episodioepisodio Mistomisto come uno stato affettivo morboso generato dalla perfetta commistione di sintomi eccitativi e(es. dii disturbi deliranti del pensiero associati a sintomi depressivi&nbsp; oppure umore espanso e assenza di pensieri deliranti) – è riduttiva ed pertantoe conduce ada una sottostima della condizione. In realtà, gli stati misti costituirebbero l'espressione centrale del Disturbo Bipolare, rappresentandoessendo la più comune forma di presentazione della malattia (e quella che tra l'altro reca le peggiori implicazioni prognostico-terapeutiche). Ci sembraÈ pertanto opportuno fornire una descrizione più realistica della condizione, che si caratterizza piuttosto per il disarmonico accoppiamento di eccitamento ede inibizione a carico di umore, ideazione e (psico) motricità, ovvero da un diverso livello di attivazione (e di polarità opposta) per le succitate funzioni psichiche. Il [[Sistema nervoso centrale|SNC]] non è dunque globalmente in uno stato di contemporanea sovra-stimolazionesovrastimolazione e depressione, condizione che sarebbe peraltro difficile da concepire, mentre viene a trovarsibensì in una condizione di inconciliabilità del livello di attivazione delle diverse strutture nervose che si suppone sottendano specifiche funzioni psichiche.
 
Alcuni pazienti maniaco-depressivi mostrano ricadute affettive esclusivamente del tipo misto, cioè soggetti nei quali non vengono mai a realizzarsi i quadri di mania euforica e di depressione melanconica tipici. Secondo alcuni autori, questi soggetti rappresenterebbero in realtà la maggior parte dei pazienti maniaco-depressivi. L'insorgenza degli stati misti, in alcuni casi spontanea, è del resto favorita dall'abuso di sedativi (alcool, benzodiazepine, barbiturici) e psicostimolanti (cocaina, amfetamine). Nella pratica clinica può d'altro canto costituire l'esito indesiderato di una terapia [[antidepressivi|antidepressiva]]. Esso rappresenta la condizione psicopatologica a più alto rischio [[suicidio|suicidario]]:; è stato stimato che la maggior parte dei tentativi di suicidio venga attuata durante le fasi miste piuttosto che nel contesto di un episodio depressivo.; Inin effetti, nella depressione “pura”,esso l'inibizione ideativa e psicomotoria sono solitamentedi solito tali da frenare qualsiasi tipo di iniziativa, per quanto virtualmente desiderata. ParticolarmentePertanto asono rischioparticolarmente sarannoa pertantorischio quegli stati misti caratterizzati da depressione dell'umore associata a disinibizione psicomotoria. È in queste condizioni, spesso associate a ideazione delirante, che possono essere progettati e realizzati i cosiddetti “suicidi allargati”, ovvero estesi aia familiari e talora effettuati con intento salvifico.
 
Stati misti transitori sono facilmente osservabili nelle fasi di transizione tra episodi maniacali e depressivi puri o viceversa, in quanto loil switchcambio delle funzioni psichiche coinvolte può verificarsi in “scostamento''scostamento di fase”fase''. Si tratta spesso di condizioni ada elevata instabilità, caratterizzate da rapide oscillazioni dell'umore, conin alternanzacui trasi alternano l'euforia, la [[disforia]], l'[[ansia]] terrifica, lae depressione, fino alla paralisi emotiva (perplessità), a fluttuazioni di energia ede iniziativa (psicomotricità), oraprima nel senso dell'inibizione e fino all'arresto motorio, adessopoi verso la disinibizione della sfera istintivo-pulsionale e motoria, con irrequietezza, eccitamento odo agitazione psicomotoria, infine oscillazioni della produttività del pensiero tra l'affollamento ideico ([[ideorrea]]), la fuga delle idee e la paralisi ideativa (stupor). In tali circostanze non è insolito lo sviluppo di una fenomenica psicotica (deliri, [[allucinazione|allucinazioni]]) o sintomi fisici di tipo [[ansia|ansioso]] come [[balbuzie]], come accade anche nella fase [[#Depressione grave|depressiva grave]]. A questo proposito è stato stimato che le forme psicotiche possano rappresentare anche il 50% degli stati misti e che non di rado vadano incontro alla cronicizzazione, quando per stati misti cronici si intendono forme “cristallizzate” con durata di almeno 2 anni. È bene sottolineare che questi quadri pongono spinosi problemi di diagnosi differenziale con i disturbi dello spettro [[schizofrenia|schizofrenico]].
 
=== Episodio Ipomaniacaleipomaniacale ===
 
Secondo il DSM-IV-TR, l'Episodioepisodio Ipomaniacaleipomaniacale è definito come:
:A. Un periodo definito di umore persistentemente elevato, espansivo o irritabile, che dura ininterrottamente per almeno 4 giorni, e che è chiaramente diverso dall'umore non depresso abituale.
:B. Durante il periodo di alterazione dell'umore tre (o più) dei seguenti sintomi sono stati persistenti e presenti ad un livello significativo (4 se l'umore è solo irritabile):
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:F. I sintomi non sono dovuti all'azione fisiologica diretta di una sostanza (per es., abuso di una droga, un farmaco o un altro trattamento), o ad una condizione medica generale (per es., ipotiroidismo).
 
Nota: episodi simil-ipomaniacali chiaramente indotti da un trattamento somatico antidepressivo (per es., farmaci, terapia elettroconvulsivante, ''light therapy''), non dovrebbero essere considerati per la diagnosi di Disturbo"disturbo Bipolarebipolare II".
 
L'Episodioepisodio Ipomaniacaleipomaniacale non dovrebbe essere confuso con gli intervalli liberi, ovvero con le giornate di eutimia che seguono la risoluzione di un Episodioepisodio Depressivodepressivo Maggioremaggiore.
La discriminazione tra mania ed ipomania codificata dal DSM-IV è in realtà alquanto artificiosa poiché si basa su mal quantificabili criteri di gravità e di durata: affinché si possa diagnosticare un'“ipomania”, è ad es. necessario che la condizione si protragga per almeno 4 giorni, ciò che esclude tutti quegli episodi ipomaniacali (documentati) di durata compresa tra 1 e 3 giorni, conducendo inevitabilmente ad una sottostima del fenomeno. Per la mania è invece necessaria una durata pari ad almeno una settimana, sempre che la gravità della condizione non sia tale da richiedere l'ospedalizzazione, nel qual caso è sufficiente una durata inferiore. È evidente che si tratta di una soglia diagnostica convenzionale piuttosto arbitraria. Un siffatto “cut-off” sarà scarsamente attendibile in quanto risente inevitabilmente della sensibilità del clinico, del livello intellettivo e della personalità premorbosa del paziente, del supporto familiare, dell'influsso socio-culturale, sempre più difficile da valutare in una popolazione multietnica.
 
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In breve, fra i depressi considerati “unipolari” (secondo alcuni autori oltre il 50%), molti potrebbero essere classificati come bipolari di II tipo, pseudo-unipolari e bipolari “soft”, ovvero come forme di bipolarità attenuata, gravata tuttavia da un carico di comorbidità paragonabile al I tipo.
 
=== Episodio Depressivodepressivo Maggioremaggiore (EFMEDM) ===
{{Vedi anche|Disturbo depressivo}}
[[File:Accademia - La Meditazione by Domenico Fetti 1618.jpg|thumb|La ''[[Meditazione (Fetti)|Malinconia]]'' di [[Domenico Fetti]], 1622 circa. Anche se il disturbo bipolare è caratterizzato da alternarsi di depressione ed episodi maniacali, l'episodio depressivo è molto più comune.]]
 
[[File:Domenico Feti - Melancholy (Version 2).JPG|thumb|La ''[[Meditazione (Fetti)|Malinconia]]'' di [[Domenico Fetti]], 1622 circa. Anche se il disturbo bipolare è caratterizzato da alternarsi di depressione ed episodi maniacali, l'episodio depressivo è molto più comune.]]
 
Consiste in un singolo episodio depressivo di intensità lieve, moderata o grave, con o senza sintomi psicotici ([[allucinazioni]], [[Delirio|deliri]]).
È in assoluto il disturbo dell'umore più frequente: nel corso della vita, la probabilità di sviluppare un EDM oscilla tra il 10 ed il 25% nelle donnefemmine e tra il 5 ed il 12% nei maschi. Inoltre, sono tutt'altro che rare le recidive, con una probabilità calcolata intorno al 50% nei primi 2 anni di malattia ed intorno al 78% nei dieci anni successivi. È bene sottolineare che in circa il 50% dei casi la Depressione Maggiore rappresenta soltanto la modalità di esordio di un disturbo affettivo più complesso.
 
Nel corso dell'episodio depressivo si possono individuare una fase d'esordio, che è più spesso progressiva ed è frequentemente preannunciata da disturbi del pattern ipnico.
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::1. Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, come riportato dal soggetto (per es., si sente triste o vuoto) o come descritto da altri (per es., appare lamentoso). Nei bambini e negli adolescenti l'umore può essere irritabile.
::2. Marcata diminuzione di interesse o piacere ([[anedonia]]) per tutte, o quasi tutte le attività, per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno (come riportato dal soggetto o come osservato dagli altri)
::3. Significativa perdita di peso, senza essere a dieta, od aumento di peso (per es., un cambiamento superiore al 5% del peso corporeo in un mese), oppure diminuzione od aumento dell'appetito quasi ogni giorno.
::4. [[Insonnia]] od [[ipersonnia]] quasi ogni giorno.
::5. Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno (osservabile dagli altri, non semplicemente sentimenti soggettivi di essere irrequieto o rallentato)
::6. Faticabilità[[Fatica]]bilità o mancanza di energia quasi ogni giorno (astenia3[[astenia]] e adinamia4-NdA[[adinamia]])
::7. Sentimenti di autosvalutazione e di colpa eccessivi o inappropriati (che possono essere deliranti), quasi ogni giorno (non semplicemente autoaccusa o sentimenti di colpa per essere ammalato)
::8. Ridotta capacità di pensare o di concentrarsi, o indecisione, quasi ogni giorno (come impressione soggettiva od osservata dagli altri)
::9. Pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire), ricorrente ideazione suicidaria senza un piano specifico, od un tentativo di [[suicidio]], o l'ideazione di un piano specifico per commettere suicidio.
 
:B. I sintomi non soddisfano i criteri per un episodio misto.
:C. I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento sociale, lavorativo, o di altre aree importanti.
:D. I sintomi non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un medicamento) o di una condizione medica generale (per es., ipotiroidismo).
:E. I sintomi non sono meglio giustificati da Luttolutto, cioè, dopo la perdita di una persona amata, i sintomi persistono per più di 2 mesi, o sono caratterizzati da una compromissione funzionale marcata, autosvalutazione patologica, ideazione suicidaria, sintomi psicotici o rallentamento psicomotorio.
 
Molto spesso è il paziente stesso ad avvertire la differenza fra la normale tristezza e la depressione: in effetti l'umore depresso è più intenso, persistente, fisso ed è scarsamente sensibile alle sollecitazioni esterne.
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Peculiare della variante melanconica è la contrazione della risonanza affettiva, ovvero una riduzione della gamma emotiva in risposta agli avvenimenti, che nei casi più pronunciati può giungere alla spiacevole sensazione di non riuscire più a provare sentimenti. Questa penosa sensazione di “ipo-anestesia” affettiva viene indicata col termine di sentimento della mancanza di sentimenti,” sintomo che il soggetto vive con disagio, spesso facendosene una colpa. Al contrario, nella depressione “atipica” la reattività emotiva è conservata o addirittura esacerbata.
 
====Bradipsichismo====
Il paziente può inoltre mostrare un variabile grado di rallentamento psichico ([[bradipsichismo]]), che può spingersi sino all'arresto. Il depresso tende ad insistere su pochi contenuti, sui quali rimugina in chiave pessimistica. La polarizzazione del pensiero è incentrata su temi ricorrenti e caratteristici come ad es. idee di autosvalutazione, di inadeguatezza e indegnità, fondamentalmente correlate alla contrazione dell'[[autostima]], temi colpa, di inutilità, di sconfitta, idee di impoverimento, di miseria e di rovina, temi di inguaribilità, pensieri di morte, propositi suicidi etc… Di fatto, in alcuni casi il paziente passa da un'ideazione prevalente al delirio franco, ovvero alla ferma convinzione, sostenuta con caparbia tenacia nonostante ogni prova del contrario, ciò che configura la cosiddetta depressione psicotica. Generalmente il contenuto dei deliri tenderà ad essere congruo, ovvero in linea con la polarità affettiva. Caratteristici sono ad esempio i deliri di colpa od autoaccusa (il paziente può ritenersi responsabile di fatti non commessi od per mancanze veniali), i deliri di miseria, di povertà o di rovina (il paziente è convinto di essere economicamente compromesso o di essere caduto in disgrazia), i deliri ipocondriaci (che consistono nell'assoluta convinzione di essere affetto da una terribile malattia, in assenza di lesioni somatiche obiettivamente rilevabili), etc…
Il paziente può inoltre mostrare un variabile grado di rallentamento psichico ([[bradipsichismo]]), che può spingersi sino all'arresto. Il depresso tende ad insistere su pochi contenuti, sui quali rimugina in chiave pessimistica. La polarizzazione del pensiero è incentrata su temi ricorrenti e caratteristici come ad es. idee di autosvalutazione, di inadeguatezza e indegnità, fondamentalmente correlate alla contrazione dell'[[autostima]], temi di colpa, di inutilità, di sconfitta, idee di impoverimento, di miseria e di rovina, temi di inguaribilità, pensieri di morte, propositi suicidi, ecc.
 
====Depressione grave====
Sul piano motorio, la depressione e in specie le gravi forme melanconiche, può associarsi ad un variabile grado di compromissione della motricità intenzionale. Si possono infatti rilevare inerzia motoria, rallentamento, talora spinto fino all'arresto motorio, come nella grave condizione dello stupor depressivo. Sono inoltre presenti gestica ipomobile, andatura lenta e strascicata, eloquio rallentato, monotono, riduzione della mimica facciale (facies ipomimica) od espressioni caratteristiche del volto: si ricorda ad es. il cosiddetto “omega depressivo”, tracciato dal corrugarsi della fronte in un'espressione di sofferenza che ricorda l'omonima lettera greca.
Di fatto, in alcuni casi il paziente passa da un'ideazione prevalente al [[delirio]] franco, ovvero alla ferma convinzione, sostenuta con caparbia tenacia nonostante ogni prova del contrario, ciò che configura la cosiddetta depressione psicotica. Generalmente il contenuto dei deliri tenderà ad essere congruo, ovvero in linea con la polarità affettiva, così come nella mania si trovano deliri megalomaniaci, nella fase depressiva sono caratteristici ad esempio i deliri di colpa od autoaccusa (il paziente può ritenersi responsabile di fatti non commessi o per mancanze veniali), i deliri di miseria, di povertà o di rovina (il paziente è convinto di essere economicamente compromesso o di essere caduto in disgrazia), i deliri ipocondriaci (che consistono nell'assoluta convinzione di essere affetto da una terribile malattia, in assenza di lesioni somatiche obiettivamente rilevabili), fino a sconfinare in [[disturbo somatoforme]], [[disturbo da conversione]] [[psicosomatico]], [[parassitosi allucinatoria]], etc.
 
Sul piano motorio, la depressione e in specie le gravi forme melanconiche, può associarsi ad un variabile grado di compromissione della motricità intenzionale. Si possono infatti rilevare inerzia motoria, rallentamento ([[bradicinesia]] e [[acinesia]]), talora spinto fino all'arresto motorio, come nella grave condizione dello [[stupor]] depressivo. Sono inoltre presenti gestualità ipomobile, andatura lenta e strascicata, eloquio rallentato, monotono, riduzione della [[mimica facciale]] (''facies ipomimica'') od espressioni caratteristiche del volto: si ricorda ad es. il cosiddetto “omega depressivo”, tracciato dal corrugarsi della fronte in un'espressione di sofferenza che ricorda l'omonima lettera greca. A volte compare [[balbuzie]] e altri sintomi fisici derivanti da ansia presenti anche nell'episodio misto.
La depressione differisce dalla comune tristezza fisiologica anche per l'intervento di peculiari alterazioni neurovegetative, tra le quali disordini del sonno (insonnia terminale, ovvero risvegli precoci, versus ipersonnia, come osservato nella depressione melanconica ed “atipica”, rispettivamente), alterazioni dell'appetito (iporessia-anoressia, versus iperfagia), deficit della libido (desiderio ipoattivo, anorgasmia, disturbi dell'erezione fino all'impotenza sessuale), variazioni circadiane dei livelli di energia (miglioramento serotino versus peggioramento serotino nella depressione melanconica rispetto a quella atipica). Sono inoltre possibili segni e sintomi somatici quali stipsi, diminuzione od arresto del flusso mestruale, cefalea, dispepsia, disturbi genitourinari, dolore psicogeno; secondo alcuni autori questi sintomi sostituirebbero le manifestazioni affettive, costituendo i cosiddetti “equivalenti depressivi”. Si tratterebbe cioè di forme di depressione mascherata in cui il sintomo fisico nasconde il colorito triste dell'umore.
 
=====Depressione catatonica=====
Innegabile il substrato organico della depressione, come dimostrato dallo sviluppo di manifestazioni fisiche obiettivabili, segni che certuni autori considerano alla stregua di marker biologici della depressione melanconica; tali sono ad es. il rallentamento delle risposte vasomotorie e l'ipotensione ortostatica in particolare, i disturbi del pattern ipnico (ridotta latenza REM, come evidenziato dal tracciato polisonnografico), l'alterazione del test di soppressione al desametazone, la disregolazione dei ritmi cronobiologici circadiani come ad es. l'anticipo di fase, che poi giustificherebbe l'insonnia terminale (risvegli precoci). Nella depressione melanconica l'orologio biologico (attività ritmico-periodica del nucleo soprachiasmatico dell'[[ipotalamo]]) e le funzioni neurovegetative da esso regolate, tendono infatti ad anticipare il ciclo luce-buio, mentre normalmente avverrebbe perfettamente il contrario.
Il paziente bipolare può giungere, in fase depressiva, anche oltre la depressione melanconica, fino alla depressione [[catatonia|catatonica]], una [[Disturbo depressivo#Sottotipi|forma rara e grave di depressione maggiore]] che coinvolge principalmente disturbi del comportamento motorio e altri sintomi ([[Apatia (psicologia)|apatia]], abulia, [[disforia]], [[distimia]]...), più che tristezza vera.<ref name=bart/> L'individuo appare [[mutismo|muto]], a volte anche [[disartria|disartrico]] (non [[afasia|afasico]]) e quasi [[sopore (medicina)|soporoso]], rimane immobile o mostra movimenti senza uno scopo o addirittura bizzarri, con muscolatura a volte [[Rigidezza#In fisiologia|rigida]] e [[mutacismo]] (difficoltà da parte del soggetto malato nel pronunciare le consonanti labiali).
 
Sintomi catatonici si verificano anche nella schizofrenia o durante gli episodi maniacali o possono essere causati da [[sindrome neurolettica maligna]], e anche solo accentuati da alcuni farmaci ([[iatrogenesi|iatrogeni]]), più facilmente durante la fase depressiva: altri sintomi sono rigidità plastica, ripetizione automatica di parole ([[ecolalia]]), in alcuni casi l'immobilità viene improvvisamente interrotta da forti [[tremore|tremori]], da agitazioni ([[acatisia]]) e talvolta da fughe. La postura è fissa, i movimenti stereotipati, è presente [[ecoprassia]]. Il paziente assume sembianze da statua, con immobilità, inespressività, inaccessibilità.<ref name="A"/> Per la possibilità di confusione, bisogna fare attenzione nella diagnosi poiché nella depressione psicomotoria la mimica è rallentata ma resta comunque fissa su un'espressione sofferente, a differenza del [[parkinsonismo]] che ha una mimica inespressiva e una rigidezza superiore; occorre fare diagnosi differenziale col [[Parkinsonismi#Parkinsonismi da farmaci|parkinsonismo iatrogeno]] nei pazienti bipolari in fase depressiva che utilizzino neurolettici, o con neurolettici e antidepressivi se presentano solo acatisia.
Dall'analisi delle manifestazioni neurovegetative emergono elementi distintivi di due forme depressive sostanzialmente differenti: la depressione “endogena o melanconica” e la depressione “reattiva od atipica”. Infatti, mentre la melanconia si caratterizza per la cosiddetta alternanza diurna classica, ovvero la tendenza al miglioramento serotino di umore, energie ed iniziativa, la depressione atipica disvela un'alternanza diurna inversa, ovvero un'opposta tendenza al peggioramento serotino. Inoltre, se nella melanconia si ha iporessia od anoressia, nelle forme atipiche si ha piuttosto [[iperfagia]], con craving (ovvero desiderio incoercibile) per i [[carboidrati]], i dolci ed il cioccolato in particolare. La depressione “atipica” è inoltre caratterizzata da ipersonnia piuttosto che insonnia, con esasperazione del ritardo di fase nel ciclo sonno-veglia, astenia con senso di paralisi plumbea degli arti. Tuttavia, la differenza più importante tra le forme depressive classiche e quelle atipiche consisterebbe nella reattività dell'umore, che in queste ultime risulta essenzialmente conservata.
 
Tale inattività è però solo apparente, in quanto è invece sostenuta da un intenso impegno di opposizione negativista, che può andare dallo sforzo di tensione muscolare al mutismo e al rifiuto di alimentarsi.<ref name="A">{{Cita web|lingua=it|url=https://www.corriere.it/salute/dizionario/catatonia/index.shtml/|titolo=Catatonia: definizione e significato medico {{!}} Corriere Salute|accesso=8 giugno 2025}}</ref> Frequenti nella depressione catatonica sono anche i fenomeni di [[catalessia]]. In caso di episodi maniacali acuti e deliranti è più probabile che l'episodio depressivo seguente sia grave.<ref name=bart>{{cita testo|url=http://www.jpsychopathol.it/issues/2012/vol18-3/05Bartolommei%20online.pdf|titolo=N. Bartolommei, L. Lattanzi, A. Callari, L. Cosentino, F. Luchini, M. Mauri, ''Catatonia: una revisione critica del concetto e indicazioni terapeutiche'', Dipartimento di Psichiatria, Neurobiologia, Farmacologia e Biotecnologie, Università di Pisa}}</ref>
'''Il problema della depressione ricorrente'''
 
La depressione differisce dalla comune tristezza fisiologica anche per l'intervento di peculiari alterazioni neurovegetative, tra le quali disordini del sonno (insonnia terminale, ovvero risvegli precoci, versus ipersonnia, come osservato nella depressione melanconica ed “atipica”, rispettivamente), alterazioni dell'appetito ([[iporessia]]-[[anoressia]], versus [[iperfagia]]), deficit della [[libido]] (desiderio ipoattivo, [[anorgasmia]], disturbi dell'erezione fino all'[[impotenza]] sessuale), variazioni circadiane dei livelli di energia (miglioramento serotino versus peggioramento serotino nella depressione melanconica rispetto a quella atipica). Sono inoltre possibili segni e sintomi somatici quali stipsi, diminuzione od arresto del flusso mestruale, cefalea, dispepsia, disturbi genitourinari, dolore psicogeno; secondo alcuni autori questi sintomi sostituirebbero le manifestazioni affettive, costituendo i cosiddetti “equivalenti depressivi”. Si tratterebbe cioè di forme di depressione mascherata in cui il sintomo fisico nasconde il colorito triste dell'umore.
 
Innegabile il substrato organico della depressione, come dimostrato dallo sviluppo di manifestazioni fisiche obiettivabili, segni che certuni autori considerano alla stregua di marker biologici della depressione melanconica; tali sono ad es. il rallentamento delle risposte vasomotorie e l'[[ipotensione ortostatica]] in particolare, i disturbi del pattern ipnico (ridotta latenza REM, come evidenziato dal tracciato polisonnografico), l'alterazione del test di soppressione al desametazone, la disregolazione dei ritmi cronobiologici circadiani come ad es. l'anticipo di fase, che poi giustificherebbe l'insonnia terminale (risvegli precoci). Nella depressione melanconica l'orologio biologico (attività ritmico-periodica del nucleo soprachiasmatico dell'[[ipotalamo]]) e le funzioni neurovegetative da esso regolate tendono infatti ad anticipare il ciclo luce-buio, mentre normalmente avverrebbe perfettamente il contrario.
 
Dall'analisi delle manifestazioni neurovegetative emergono elementi distintivi di due forme depressive sostanzialmente differenti: la depressione “endogena o melanconica” e la depressione “reattiva od atipica”. Infatti, mentre la melanconia si caratterizza per la cosiddetta alternanza diurna classica, ovvero la tendenza al miglioramento serotino di umore, energie ed iniziativa, la depressione atipica disvela un'alternanza diurna inversa, ovvero un'opposta tendenza al peggioramento serotino. Inoltre, se nella melanconia si ha iporessia od anoressia, nelle forme atipiche si ha piuttosto [[iperfagia]], con ''[[craving]]'' (ovvero desiderio incoercibile) per i [[carboidrati]], i dolci ed il cioccolato in particolare. La depressione “atipica” è inoltre caratterizzata da ipersonnia piuttosto che insonnia, con esasperazione del ritardo di fase nel ciclo sonno-veglia, astenia con senso di paralisi plumbea degli arti. Tuttavia, la differenza più importante tra le forme depressive classiche e quelle atipiche consisterebbe nella reattività dell'umore, che in queste ultime risulta essenzialmente conservata.
 
La fase depressiva del disturbo bipolare presenta sintomi diversi dalla classica depressione maggiore. Come incidenza, si evidenziano maggior rischio di eventi psicotici, maggiore inclinazione al suicidio e maggior rischio di assunzione di sostanze stupefacenti e/o alcool.
 
====Il problema della depressione ricorrente====
Le forme depressive ricorrenti (almeno due episodi depressivi in anamnesi, separati da un periodo di benessere anche soltanto parziale di durata non inferiore ai due mesi) richiedono particolare attenzione, in quanto potrebbero celare un disturbo bipolare misconosciuto. In effetti, molte di queste forme andrebbero ragionevolmente considerate alla stregua di disturbi pseudo-unipolari. Di fatto, secondo le più recenti tendenze della ricerca, che sembrano riallinearsi alle posizioni della psichiatria classica europea, le forme ricorrenti che pur non manifestano un decorso francamente maniaco-depressivo, sarebbero più correttamente da inquadrare nel contesto dei disturbi dello spettro bipolare. Una tale conclusione ha una valenza tutt'altro che speculativa, poiché si riflette in una diversa prognosi e soprattutto comporta un approccio terapeutico differente e specifico.
 
== Diagnosi ==
I criteri più ampiamente utilizzati per diagnosticare il disturbo bipolare provengono dal ''Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali'', Quinta Edizione (DSM-5) dell'Associazione Psichiatrica Americana (APA) e dalla ''Classificazione Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati'', Decima Edizione (ICD-10) dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Non vi è alcun chiaro consenso su quanti tipi di disturbo bipolare esistano.<ref name="pmid16488021">{{Cita pubblicazione |autore=Akiskal HS, Benazzi F |titolo=The DSM-IV and ICD-10 categories of recurrent [major] depressive and bipolar II disorders: evidence that they lie on a dimensional spectrum |rivista=J Affect Disord |volume=92 |numero=1 |paginepp=45–5445-54 |anno=2006 |mese=maggio|idpmid=PMID 16488021 |doi=10.1016/j.jad.2005.12.035 |url=}}</ref> Nel DSM-IV-TR e nell'ICD-10, il disturbo bipolare è concettualizzata come uno spettro di disturbi che si verificano in un ''continuum''. La discriminazione fra i vari sottotipi clinici dello spettro bipolare avviene sostanzialmente sulla base del decorso e della connotazione sintomatologica delle fasi affettive intercorrenti (od anamnesticamente raccolte). Il DSM-IV-TR elenca tre sottotipi specifici:<ref>{{Cita libro |autore= |titolo=Diagnostic and statistical manual of mental disorders: DSM-IV |editore=American Psychiatric Association |città=Washington, DC |anno=2000 |edizione=4th, text revision |idisbn=ISBN 0-89042-025-4 |oclc=742067027 |url=http://books.google.com/?id=3SQrtpnHb9MC |datadiaccesso=}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://behavenet.com/bipolar-disorder#301 |titolo=Bipolar Disorder |formato= |operasito=BehaveNet |accesso=}}</ref>
 
;Disturbo Bipolarebipolare di I tipo
: Può essere caratterizzato dalla presenza di almeno un Episodio Misto, oppure dalla presenza di almeno un Episodio Depressivo Maggiore intervallato da almeno un Episodio Maniacale spontaneo. Nella maggior parte dei casi gli episodi maniacali o misti sono alternati ad uno o più episodi depressivi, anche se questi non sono affatto necessari alla formulazione della diagnosi. In effetti, nel 2-10% dei casi si verificano esclusivamente ricadute maniacali, forme queste ultime che mostrano più spesso un esordio tardivo.
 
;Disturbo Bipolarebipolare di II tipo
: Questo, invece, mostra un decorso clinico caratterizzato da almeno un Episodioepisodio Depressivodepressivo Maggioremaggiore (vedi paragrafo dedicato), intervallato da almeno un Episodio Ipomaniacale spontaneo.
 
;[[Ciclotimia|Disturbo Ciclotimico]]ciclotimico
: È connotato dallo sviluppo di svariati episodi ipomaniacali, alternati a periodi caratterizzati dalla presenza di sintomi depressivi, che tuttavia non sono sufficienti per porre diagnosi di Depressionedepressione Maggioremaggiore.
 
;Disturbo bipolare non altrimenti specificato
===Diagnosi differenziale===
 
: Si parla di disturbo bipolare non altrimenti specificato quando i sintomi presentati non soddisfano pienamente i criteri diagnostici delle altre sindromi. Un esempio è quando è presente una netta alternanza (molto rapida, nel giro di pochi giorni) di sintomi maniacali e depressivi che non soddisfano i criteri di durata minima per definire un episodio maniacale o per un episodio depressivo maggiore.
 
 
Esistono diverse scale di valutazione per lo screening e la valutazione del disturbo bipolare<ref>{{Cita pubblicazione|nome=André F.|cognome=Carvalho|nome2=Yemisi|cognome2=Takwoingi|nome3=Paulo Marcelo G.|cognome3=Sales|data=2015-02|titolo=Screening for bipolar spectrum disorders: A comprehensive meta-analysis of accuracy studies|rivista=Journal of Affective Disorders|volume=172|pp=337–346|lingua=en|accesso=2025-06-19|doi=10.1016/j.jad.2014.10.024|url=https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S0165032714006466}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Delfina|cognome=Janiri|nome2=Mario|cognome2=Pinto|nome3=Silvia|cognome3=Montanari|data=2025-02-18|titolo=The Potential of Using Screening Tools for Bipolar Disorder to Predict Lithium Response|rivista=Pharmaceuticals|volume=18|numero=2|pp=269|lingua=en|accesso=2025-06-19|doi=10.3390/ph18020269|url=https://www.mdpi.com/1424-8247/18/2/269}}</ref>, tra cui la ''Bipolar Spectrum Diagnostic Scale'', il ''Mood Disorder Questionnaire'', il ''General Behavior Inventory'' e l’''Hypomania Checklist'' <ref>{{Cita pubblicazione|nome=Angelo|cognome=Picardi|data=2009-01|titolo=Rating scales in bipolar disorder:|rivista=Current Opinion in Psychiatry|volume=22|numero=1|pp=42–49|lingua=en|accesso=2025-06-19|doi=10.1097/YCO.0b013e328315a4d2|url=http://journals.lww.com/00001504-200901000-00009}}</ref>.
 
=== Diagnosi differenziale ===
{{Vedi anche|Diagnosi differenziale}}
 
Vi sono molte altre condizioni mentali che possono comportare sintomi simili a quelli del disturbo bipolare. Tra di essi la [[schizofrenia]], [[sindrome da deficit di attenzione e iperattività]] (ADHD) e altri [[disturbi di personalità]] come il [[disturbo borderline di personalità]].<ref name="pmid15453104">{{Cita pubblicazione |autore=Magill CA |titolo=The boundary between borderline personality disorder and bipolar disorder: current concepts and challenges |url=https://archive.org/details/sim_canadian-journal-of-psychiatry_2004-08_49_8/page/551 |rivista=Can J Psychiatry |volume=49 |numero=8 |paginepp=551–6551-6 |anno=2004 |mese=agosto|idpmid=PMID 15453104 |doi= |url=}}</ref>
 
In età matura (di solito dopo i 50 anni, specialmente se il paziente non ha mai sofferto in precedenza di disturbi psichici o se non soffre di patologie genetiche neurologiche) la diagnosi differenziale va fatta anche con alcuni [[malattie neurodegenerative]] che causano sbalzi di umore e cambio improvviso della personalità, come la [[demenza frontotemporale]].<ref name="psychiatryonline.it" />
 
== Eziologia ==
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=== Fattori biologici ===
* Neurochimica - viene considerato l'effetto della [[serotonina]] e di un suo deficit,<ref name="Goldberg">{{cita pubblicazione | quotes =no | autore =Goldberg TE, Kotov R, Lee AT, Gregersen PK, Lencz T, Bromet E, Malhotra AK. | autorelink = | anno = 2009| mese = | titolo = The serotonin transporter gene and disease modification in psychosis: Evidence for systematic differences in allelic directionality at the 5-HTTLPR locus.| rivista =Schizophr Res. | volume = 111| paginepp =103-8| doi = |}}</ref> che provoca un effetto sulle [[sinapsi]] del [[sistema nervoso centrale]] simile alla depressione. Inoltre sembra coinvolta anche la [[noradrenalina]].
* Disturbi del [[sistema endocrino]] - si nota la correlazione fra un eccesso di [[cortisolo]], ovvero la [[sindrome di Cushing]] e la [[disturbo depressivo|depressione]].<ref name="Daban">{{cita pubblicazione | autore =Daban C, Vieta E, Mackin P, Young AH. | anno = 2005| mese=giugno| titolo = Hypothalamic-pituitary-adrenal axis and bipolar disorder.| url =https://archive.org/details/sim_psychiatric-clinics-of-north-america_2005-06_28_2/page/469 | rivista =Psychiatr Clin North Am. | volume =28 | pp =469-480}}</ref> Sotto tale aspetto si utilizza il test di soppressione al [[desametazone|desametasone]], ma non fa una distinzione dei vari disturbi psichici e quindi in tali casi risulta inutile.
 
* Disturbi del [[sistemaSistema endocrinoimmunitario]] - sianche notase la correlazionericerca si sta muovendo con fraidee opposte sull'argomento, si sospetta un eccessocoinvolgimento didel [[cortisolo]]sistema immunitario, ovveroosservando la [[sindromenatura didei Cushing]]vari esintomi ladella [[disturbo depressivo|depressione]].<ref name="DabanMaes">{{cita pubblicazione | quotes =no | autore =DabanMaes CM., VietaBosmans E., MackinCalabrese PJ., YoungSmith AHR., Meltzer H.Y. | autorelinkanno = 1995| annomese = 2005| mese=giugnomarzo-aprile| titolo =Interleukin-2 and Hypothalamicinterleukin-pituitary-adrenal6 axisin schizophrenia and bipolarmania: disorder.effects of neuroleptics and mood stabilizers| rivista =PsychiatrJ Clin NorthPsychiatr AmRes. | volume =2829 | paginepp =469141-480| doi = |52}}</ref> Sotto tale aspetto si utilizza il test di soppressione al [[desametazone]] ma non fa una distinzione dei vari disturbi psichici e quindi in tali casi risulta inutile.
 
* [[Sistema immunitario]] - anche se la ricerca si sta muovendo con idee opposte sull'argomento, si sospetta un coinvolgimento del sistema immunitario, osservando la natura dei vari sintomi della depressione.<ref name="Maes">{{cita pubblicazione | quotes =no | autore =Maes M., Bosmans E., Calabrese J., Smith R., Meltzer H.Y. | autorelink = | anno = 1995| mese = marzo-aprile| titolo =Interleukin-2 and interleukin-6 in schizophrenia and mania: effects of neuroleptics and mood stabilizers| rivista =J Psychiatr Res. | volume =29 | pagine =141-52.| doi = |}}</ref>
 
=== Fattori genetici ===
SiAlcuni sonostudî svoltistatistici numerosihanno studisuggerito il fatto che codesta malattia possa manifestarsi più facilmente in talsoggetti sensogeneticamente predisposti<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.britannica.com/science/bipolar-disorder|titolo=Bipolar disorder {{!}} Causes, hannoSymptoms evidenziato& cheTreatment è{{!}} unaBritannica|data=2 malattiagiugno fortemente2025|citazione=Statistical geneticastudies have suggested a hereditary predisposition to bipolar disorder|accesso=8 giugno 2025}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Jordan W.|cognome=Smoller|nome2=Christine T.|cognome2=Finn|data=15 novembre 2003|titolo=Family, twin, and adoption studies of bipolar disorder|rivista=American Journal of Medical Genetics. Part C, Seminars in Medical Genetics|volume=123C|numero=1|pp=48-58|accesso=8 febbraio 2025|doi=10.1002/ajmg.c.20013|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/14601036/}}</ref>; un maggiore [[fattore di rischio]] nella forma I, nella quale l'incidenza è di 8-18 volte maggiore.<ref>{{cita libro | cognome= Invernizzi| nome= Giordano | coautoricognome= Invernizzi| titolo= Manuale di Psichiatria e Psicologia clinica, terza edizione p.151| ed=3|anno=2006|editore= McGraw-Hill | città= Milano| annop= 2006151| idisbn= ISBN 88-386-2393-7}}</ref> I [[cromosomi]] indagati in cui si è riscontrata una connessione sono il [[Cromosoma 5|5]]<ref name="Crowe">{{cita pubblicazione | quotes =no | autore =Crowe R.R., Vieland V. | autorelink = | anno = 1999| mese = | titolo = Report of the Chromosome 5 Workshop of the Sixth World Congress on Psychiatric Genetics| rivista =Am J Med Genet. | volume =88 | paginepp =229-32|}}</ref> doil'[[Cromosoma 11|11]]<ref>{{cita web|citazione=that predisposition [sottointeso: «to bipolar depression»] has now been linked to a defect on a dominant gene located on chromosome 11|url=https://www.britannica.com/science/bipolar-disorder}}</ref> e l'[[Cromosoma 11X|11X]]. La malattia risulta avere origini fortemente genetiche{{Senza fonte}}. La psichiatra Pamela Sklar e il suo ''team'' hanno identificato una variante genetica del gene Odz4 associata a questo disturbo. La scoperta di nuove varianti genetiche associate con la schizofrenia e il disturbo bipolare è descritta sulla rivista ''[[CromosomaNature XGenetics]].''<ref>{{Cita pubblicazione|Xnome=Tadafumi|cognome=Kato|data=2007-02|titolo=Molecular genetics of bipolar disorder and depression|rivista=Psychiatry and Clinical Neurosciences|volume=61|numero=1|pp=3–19|accesso=8 giugno 2025|doi=10.1111/j.1440-1819.2007.01604.x|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/17239033}}</ref> Anche se il primo [[mappa genetica|linkage genetico]] per la sindrome maniacale venne scoperto nel [[1969]],<ref>Reich, T., P. J. Clayton and G. Winokur (1969). "Family history studies-V The genetics of Mania." American Journal of Psychiatry l25: l358–1369.</ref> gli studi sul linkage si sono rivelati inconsistenti.<ref name="Burmeister2008" />
La malattia risulta avere origini fortemente genetiche. Pamela Sklar e il suo team hanno identificato una variante genetica del gene Odz4 associata a questo disturbo. La scoperta di nuove varianti genetiche associate con la schizofrenia e il disturbo bipolare è descritta sulla rivista “Nature Genetics“, ,<ref>Kato, T. (2007). "Molecular genetics of bipolar disorder and depression." Psychiatry Clin Neurosci 61(1): 3–19. PMID 17239033</ref> Anche se il primo [[mappa genetica|linkage genetico]] per la sindrome maniacale venne scoperto nel [[1969]],<ref>Reich, T., P. J. Clayton and G. Winokur (1969). "Family history studies-V The genetics of Mania." American Journal of Psychiatry l25: l358–1369.</ref> gli studi sul linkage si sono rivelati inconsistenti.<ref name="Burmeister2008" />
 
Gli studi di linkage genetico possono essere seguiti dalla ricerca di disequilibri del linkage tramite la mappatura fine all'interno di un singolo gene, ed in seguito tramite la determinazione della sequenza del [[DNA]]; utilizzando questo approccio, cambi di paia di base del DNA, con effetto causale, sono stati segnalati per i geni P2RX7<ref>Barden N., Harvey M., Gagne B., Shink E., Tremblay M., Raymond C., Labbe M., Villeneuve A., Rochette D., Bordeleau L., Stadler H., Holsboer F., and Muller-Myhsok B. (2006). "Analysis of single nucleotide polymorphisms in genes in the chromosome 12Q24.31 region points to P2RX7 as a susceptibility gene to bipolar affective disorder." Am J Med Genet B Neuropsychiatr Genet.</ref> e TPH1.Una Un tema di particolare interesse è quello dei fenotipi di disturbo bipolare, come l'esordio precoce, il comportamento suicidario e i disturbi di personalità. Per quanto riguarda l'esordio precoce (prima dei 16 anni), questo è stato associato al gene HTR2C, mentre il comportamento suicidario a TPH, 5HTT e 5HT2A. Recenti meta-analisi degli studi sul linkage hanno rilevato la mancanza di variazioni significative ad ampio livello genomico, oppure, utilizzando una metodologia diversa, soltanto due picchi significativi a livello genomico, sul cromosoma 6q e sul 8q21. Gli studi di [[associazione genetica]] non hanno portato a identificare un focus consistente, dato che ogni studio ha identificato un nuovo [[locus genico|locus]], senza che nessuno dei loci precedentemente identificati fosse replicato<ref name="Burmeister2008">{{Cita pubblicazione|nome=Margit|cognome=Burmeister|nome2=Melvin G.|cognome2=McInnis|nome3=Sebastian|cognome3=Zöllner|data=2008-07|titolo=Psychiatric genetics: progress amid controversy|rivista=Nature Reviews Genetics|volume=9|numero=7|pp=527–540|lingua=en|accesso=8 giugno 2025|doi=10.1038/nrg2381|url=https://www.nature.com/articles/nrg2381}}</ref>.
Per quanto riguarda l'esordio precoce (prima dei 16 anni), questo è stato associato al gene HTR2C, mentre il comportamento suicidario a TPH, 5HTT e 5HT2A.
Recenti meta-analisi degli studi sul linkage hanno rilevato la mancanza di variazioni significative ad ampio livello genomico, oppure, utilizzando una metodologia diversa, soltanto due picchi significativi a livello genomico, sul cromosoma 6q e sul 8q21. Gli studi di [[associazione genetica]] non hanno portato a identificare un focus consistente, dato che ogni studio ha identificato un nuovo [[locus genico|locus]], senza che nessuno dei loci precedentemente identificati fosse replicato<ref name="Burmeister2008">Margit Burmeister, Melvin G. McInnis, & Sebastian Zöllner [http://www.nature.com/nrg/journal/v9/n7/abs/nrg2381.html Psychiatric genetics: progress amid controversy] Nature Reviews Genetics 9, 527–540 (July 2008) | doi:10.1038/nrg2381</ref>.
 
Le ricerche hanno fatto scoprire un [[polimorfismo a singolo nucleotide]] nel DGKH;<ref name="Baum2008">Baum,{{Cita pubblicazione|nome=A. E., et al|cognome=Baum|nome2=N. (|cognome2=Akula|nome3=M.|cognome3=Cabanero|data=2008). [http://www.nature.com/mp/journal/v13/n2/abs/4002012a.html -02|titolo=A genome-wide association study implicates diacylglycerol kinase eta (DGKH) and several other genes in the etiology of bipolar disorder] |rivista=Molecular Psychiatry, |volume=13(|numero=2), |pp=197–207.|lingua=en|accesso=8 DOI:giugno 2025|doi=10.1038/sj.mp.4002012|url=https://www.nature.com/articles/4002012}}</ref> un locus in una regione ricca di geni con grande disequilibrio di linkage (Linkage Disequilibrium) sul cromosoma 16p12;<ref name="Burton2007">Burton,{{Cita pubblicazione|nome=Paul P.R.,|cognome=Burton|nome2=David etG.|cognome2=Clayton|nome3=Lon alR. (|cognome3=Cardon|data=2007). [http://www.nature.com/nature/journal/v447/n7145/abs/nature05911.html -06|titolo=Genome-wide association study of 14,000 cases of seven common diseases and 3,000 shared controls] |rivista=Nature, |volume=447(|numero=7145), |pp=661–678.|lingua=en|accesso=8 DOI:giugno 2025|doi=10.1038/nature05911|url=https://www.nature.com/articles/nature05911}}</ref> e un [[polimorfismo a singolo nucleotide]] nel [[MYO5B]].<ref name="Sklar2008">Sklar,{{Cita pubblicazione|nome=P., |cognome=Sklar|nome2=J. W. |cognome2=Smoller, |nome3=J. |cognome3=Fan, M. A. Ferreira, R. H. Perlis, K. Chambert et al. (|data=2008) [http://www.nature.com/mp/journal/v13/n6/abs/4002151a.html -06|titolo=Whole-genome association study of bipolar disorder] |rivista=Molecular Psychiatry|volume=13|numero=6|pp=558–569|lingua=en|accesso=8 DOI:giugno 2025|doi=10.1038/sj.mp.4002151|url=https://www.nature.com/articles/4002151}}</ref>.
 
Un confronto di questi studi, combinato con un nuovo studio, suggeriva l'associazione con [[ANK3]] e [[CACNA1C]], che si ritiene attualmente siano correlati ai [[Canale ionico|canali]] del [[Calcio (elemento chimico)|calcio]] e del [[sodio]]<ref name="Ferreira2008">Ferreira,{{Cita Mpubblicazione|nome=Manuel A., MR.|cognome=Ferreira|nome2=Michael C.|cognome2=O'Donovan, Y.|nome3=Yan A. |cognome3=Meng, A. Jones I, D. M. Ruderfer1, L. Jones et al. (|data=2008) [http://www.nature.com/ng/journal/v40/n9/abs/ng.209.html -09|titolo=Collaborative genome-wide association analysis supports a role for ANK3 and CACNA1C in bipolar disorder] |rivista=Nature Genetics |volume=40,|numero=9|pp=1056–1058|lingua=en|accesso=8 1056–1058giugno 2025|doi=10.1038/ng.209|url=https://www.nature.com/articles/ng.209}}</ref>. Diverse scoperte indicano fortemente un'eterogeneità, con diversi geni implicati in diverse famiglie<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Ricardo|cognome=Segurado|nome2=Sevilla R, D.|cognome2=Detera-Wadleigh|nome3=Douglas SD, F.|cognome3=Levinson DF, Lewis CM, Gill M, Nurnberger JI Jr, Craddock N, et al. (|data=2003) -07|titolo=Genome Scanscan Metameta-Analysisanalysis of Schizophreniaschizophrenia and Bipolarbipolar Disorderdisorder, Partpart III: Bipolar Disorder.disorder|rivista=American AmJournal Jof Hum Genet.Human Genetics|volume=73, |numero=1|pp=49–62.|accesso=8 PMIDgiugno 2025|doi=10.1086/376547|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/12802785}}</ref>.
 
Numerosi studi specifici hanno trovato vari link specifici<ref>McQuillin, A., N. J. Bass, G. Kalsi, J. Lawrence, V. Puri, K. Choudhury, S. D. Detera-Wadleigh, D. Curtis and H. M. Gurling (2006). "Fine mapping of a susceptibility locus for bipolar and genetically related unipolar affective disorders, to a region containing the C21ORF29 and TRPM2 genes on chromosome 21q22.3." Mol Psychiatry 11(2): 134–142</ref><ref>Xu, C., F. Macciardi, P. P. Li, I. S. Yoon, R. G. Cooke, B. Hughes, S. V. Parikh, R. S. McIntyre, J. L. Kennedy and J. J. Warsh (2006). "Association of the putative susceptibility gene, transient receptor potential protein melastatin type 2, with bipolar disorder." Am J Med Genet B Neuropsychiatr Genet 141(1): 36–43.</ref><ref name="Barr2003">{{Cita pubblicazione | autore = Barrett TB, Hauger RL, Kennedy JL, Sadovnick AD, Remick RA, Keck PE, McElroy SL, Alexander M, Shaw SH, Kelsoe JR. | mese=maggio| anno = 2003 | titolo = Evidence that a single nucleotide polymorphism in the promoter of the G protein receptor kinase 3 gene is associated with bipolar disorder | rivista = Molecular Psychiatry | volume = 8 | numero = 5 | paginepp = 546–57546-57 | doi = 10.1038/sj.mp.4001268 | url = httphttps://www.nature.com/mp/journal/v8/n5/abs/4001268a.html | idpmid =PMID 12808434 }}</ref><ref name="bipolar_assoc_1">{{Cita pubblicazione |autore=Zandi PP, Belmonte PL, Willour VL |titolo=Association study of Wnt signaling pathway genes in bipolar disorder |rivista=Arch. Gen. Psychiatry |volume=65 |numero=7 |paginepp=785–93785-93 |anno=2008 |mese=luglio|idpmid=PMID 18606951 |doi=10.1001/archpsyc.65.7.785 |url=http://archpsyc.ama-assn.org/cgi/content/full/65/7/785}}</ref><ref>{{Cita web | autore = Emma Young | anno = 2006 | url = httphttps://www.newscientist.com/article.ns?id=dn8572&feedId=online-news_rss20 | titolo = New gene linked to bipolar disorder | opera sito= New Scientist | accesso = 2006}}</ref>. L'età avanzata dei genitori al momento del concepimento è stata collegata in qualche modo all'aumento del rischio di disturbo bipolare nella discendenza, fatto consistente con l'ipotesi dell'aumento di nuove [[mutazione genetica|mutazioni]]<ref>Frans,{{Cita E.,pubblicazione|nome=Emma Sandin, SM., |cognome=Frans|nome2=Sven|cognome2=Sandin|nome3=Abraham|cognome3=Reichenberg,|data=1º A., Lichtenstein, P.,settembre Langstrom, N., Hultman, C. (2008) [http://archpsyc.ama-assn.org/cgi/content/short/65/9/1034 |titolo=Advancing Paternal Age and Bipolar Disorder]|rivista=Archives Archof GenGeneral Psychiatry.|volume=65|numero=9|pp=1034–1040|accesso=8 2008;giugno 2025|doi=10.1001/archpsyc.65(.9).1034|url=https:1034–1040//doi.org/10.1001/archpsyc.65.9.1034}}</ref>. Una revisione mirante ad identificare le scoperte più consistenti suggeriva diversi geni correlati alla [[serotonina]] (SLC6A4 e TPH2), alla [[dopamina]] (DRD4 e SLC6A3), al [[acido glutammico|glutammato]] (DAOA e DTNBP1), alle vie metaboliche implicate nella crescita o manutenzione della cellula (NRG1, DISC1 e BDNF), anche se ha constatato la possibilità di un alto rischio di falsi positivi nella letteratura pubblicata. È stato anche suggerito che probabilmente singoli geni abbiano soltanto un piccolo effetto e siano coinvolti in qualche aspetto relativo al disturbo bipolare (e ad un ampio aspetto di quello che definiamo il "normale" comportamento umano) piuttosto che al disordine in sé stesso<ref name="Serretti">Serretti{{Cita pubblicazione|nome=A & Mandelli .|cognome=Serretti|nome2=L. (|cognome2=Mandelli|data=2008) -08|titolo=The genetics of bipolar disorder: genome 'hot regions,' genes, new potential candidates and future directions. Mol|rivista=Molecular Psychiatry. 2008 August;|volume=13(|numero=8|pp=742–771|accesso=8):742–71. PMIDgiugno 2025|doi=10.1038/mp.2008.29|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/18332878}}</ref>.
 
=== Fattori ambientali ===
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== Terapia ==
Non si conosce una cura definitiva per il disturbo bipolare. Tuttavia tale condizione può essere tenuta sotto controllo ed i pazienti bipolari possono condurre una vita normale e produttiva. Occorre tenere presente che il trattamento farmacologico non deve essere prolungato oltre il necessario per evitare che vi siano effetti negativi pericolosi.<ref>{{cita libro | cognome= Giberti| nome= Franco | coautoricognome= Rossi RomoloGiberti| titolo= Manuale di Psichiatria p.367 | anno=2007|editore= Piccin | città= Milano| annop= 2007367| idisbn= ISBN 978-88-299-1851-5|coautori=Rossi Romolo}}</ref>{{Chiarire|2=Tale riflessione si applica anche nel caso della somministrazione del litio, il quale è consigliabile prescriverlo al paziente affetto da disturbo bipolare per anni (vedi "infra")?}}
 
Il successo della terapia è direttamente correlato alla disponibilità del paziente, ma anche nell'ambiente in cui il paziente stesso vive. È vero che spesso il paziente rifiuta le cure, in quanto non riconosce di essere malato, o le sospende una volta dimesso ma è anche vero che chi soffre di disturbo bipolare è particolarmente vulnerabile allo stress dell'ambiente in cui vive.
 
=== Terapia farmacologica ===
 
[[File:Lamotrigine 3d structure.png|thumb|Molecola di [[Lamotrigina]], appartenente alla classe degli [[Antiepilettico|anticonvulsivanti]].]]
 
Un farmaco con azione [[stabilizzante dell'umore]] potrebbe essere definito idealmente come attivo nel trattare entrambe le fasi del disturbo e nel prevenire le ricadute. Nella pratica si utilizzano definizioni più estensive, che comprendono farmaci attivi nel prevenire alcune recidive senza incrementare l'incidenza di recidive di polarità opposta.
 
Nelle linee guida internazionali sono i sali di litio (in genere [[carbonato di litio]]) il farmaco di prima scelta che previene l'esordio nel 60-70% dei casi.<ref>{{Cita libro|nome=David Jay|cognome=Miklowitz|titolo=The bipolar disorder survival guide: what you and your family need to know|data=2002|editore=Guilford Press|p=104|ISBN=978-1-57230-712-4}}</ref> Capisaldi del trattamento sono in effetti gli stabilizzatori dell'umore ([[litio]], la cui somministrazione può durare anche anni, da 5 a 10 e, se venisse interrotta e poi ripresa, l'effetto sarebbe diverso). I suoi effetti collaterali includono [[nausea]], [[polidipsia]], [[poliuria]], [[ipotiroidismo]], [[iperparatiroidismo]] e deficit a livello cognitivo. Occorre fare attenzione alla quantità somministrata in quanto è possibile che insorga un'intossicazione. Si parla di [[avvelenamento da litio|intossicazione da litio]] quando si superano i valori di 1,5 mEq/l.<ref name="Ramchandani">Per la tossicità dei livelli del litio si veda:{{cita pubblicazione | autore =Ramchandani D, Schindler BA. | anno = 1993| titolo = The lithium toxic patient in the medical hospital: diagnostic and management dilemmas| rivista =Int J Psychiatry Med. | volume = 23| pp =55-62}}</ref> La pericolosità dell'intossicazione risiede nella circostanza che, oltre ai normali effetti collaterali ([[atassia]], [[vertigine (medicina)|vertigini]]), può condurre al [[delirio]] e alla morte.
Nelle linee guida internazionali sono i sali di litio (in genere [[carbonato di litio]]) il farmaco di prima scelta che previene l'esordio nel 60-70% dei casi.<ref>The bipolar disorder survival guide: what you and your family need to know p. 104 David Jay Miklowitz. Editore Guilford Press, 2002. ISBN 9781572305250</ref>
Capisaldi del trattamento sono in effetti gli stabilizzatori dell'umore ([[litio]], la cui somministrazione può durare anche anni, da 5 a 10 e, se venisse interrotta e poi ripresa, l'effetto sarebbe diverso). I suoi effetti collaterali includono [[nausea]], [[polidipsia]], [[poliuria]], [[ipotiroidismo]], [[iperparatiroidismo]] e deficit a livello cognitivo. Occorre fare attenzione alla quantità somministrata in quanto è possibile che insorga un'intossicazione. Si parla di [[intossicazione da litio]] quando si superano i valori di 1,5 mEq/l.<ref name="Ramchandani">Per la tossicità dei livelli del litio si veda:{{cita pubblicazione | quotes =no | autore =Ramchandani D, Schindler BA. | autorelink = | anno = 1993| mese = | titolo = The lithium toxic patient in the medical hospital: diagnostic and management dilemmas| rivista =Int J Psychiatry Med. | volume = 23| pagine =55-62| doi = |}}</ref> La pericolosità dell'intossicazione risiede nella circostanza che, oltre ai normali effetti collaterali ([[atassia]], [[vertigine (medicina)|vertigini]]), può condurre al [[delirio]] e alla morte.
 
La [[lamotrigina]] (Lamictal), anch'essa appartenente alla classe degli [[Antiepilettico|anticonvulsivanti]], svolge invece una prevalente funzione di prevenzione delle ricadute depressive, tanto da essere classificata da alcuni autori come un [[Farmaco antidepressivo|antidepressivo]]. Il meccanismo con cui tutti questi farmaci riescono a stabilizzare l'umore non è ancora del tutto chiaro. In alcuni casi gli anticonvulsionantianticonvulsivanti possono comportare risultati migliori del litio (e possono essere associati ad esso).
 
==== Altri farmaci ====
 
L'[[acido valproico]], l'[[oxcarbazepina]] e la [[carbamazepina]]<ref>Comprehensive Handbook of Personality and Psychopathology p. 508{{Cita libro|nome=Michel |cognome=Hersen, |nome2=Jay C. |cognome2=Thomas,|titolo=Comprehensive Danielhandbook L.of Segal,personality Frankand Andrasik, Robert Tpsychopathology|data=2006|editore=J. Ammerman. Editore John Wiley and Sons, 2005.|ISBN =978-0-471-47945-1}}</ref> riducono l'intensità e la frequenza delle crisi, sia maniacali compulsive sia depressive ed ansiogene. I neurolettici possono provocare [[discinesia tardiva]], la [[sindrome neurolettica maligna]],<ref name="Khaldi">{{cita pubblicazione | quotes =no | autore =Khaldi S, Kornreich C, Choubani Z, Gourevitch R. | autorelink = | anno = 2008| mese=dicembre| titolo = Neuroleptic malignant syndrome and atypical antipsychotics: a brief review| rivista = Encephale. | volume =34 | paginepp =618-24| doi = |}}</ref> e aumentano la tossicità del litio nel caso venisse somministrato.
 
Antipsicotici utilizzati sono la [[cloropromazinaclorpromazina]], e l'[[aloperidolo]], che vengono utilizzati nella fase maniacale acuta<ref name="Vieta">{{cita pubblicazione | quotes =no | autore =Vieta E, Franco C. | autorelink = | anno = 2008| mese = maggio-giugno| titolo = Advances in the treatment of mania: aripiprazole| rivista =Actas Esp Psiquiatr. | volume =36 | paginepp =158-164| doi = |}}</ref> la [[clozapina]] viene utilizzata in dosi 12,5 fino a 600&nbsp;mg al giorno ma deveè esserenecessario controllatomonitorare ilperiodicamente livelloemocromo ematico,per via della possibile insorgenza di agranulocitosi e previene la re-ospedalizzazione.<ref name="Chang">{{cita pubblicazione | quotes =no | autore =Chang JS, Ha KS, Young Lee K, Sik Kim Y, Min Ahn Y. | autorelink = | anno = 2006| mese=marzo| titolo = The effects of long-term clozapine add-on therapy on the rehospitalization rate and the mood polarity patterns in bipolar disorders.| rivista =J Clin Psychiatry. | volume =67 | paginepp =461-7| doi = |}}</ref>
 
Sono state utilizzate anche le [[benzodiazepine]] come il [[lorazepam]] o il [[clonazepam]] in dose di 2–6&nbsp;mg<ref>Depression and Anxiety p. 42. Di Karen L. Swartz, M.D., Karen L., M.D. Swartz, Johns Hopkins Medical Institutions, Johns Hopkins (COR). Editore Johns Hopkins Health, 2007.ISBN 978-1-933087-44-3</ref> che hanno un duplice effetto positivo: da una parte riducono le dosi da somministrare di farmaci potenzialmente nocivi, dall'altra hanno un veloce controllo sullo stato di agitazione del soggetto.
 
[[File:Olanzapine-from-xtal-3D-balls.png|thumb|left|Molecola di [[olanzapina]], un [[antipsicotico atipico]].]]
 
Per quanto riguarda le ricadute la [[Tiroxina|Levo-tiroxina]], su cui sono state condotte numerose ricerche in dosi dai 150 ai {{M|400&nbsp;|u=ug}},<ref>Bipolar disorder: biological models and their clinical application p.85.Di L. Trevor Young, Russell T. Joffe. Informa Health Care, 1997. ISBN 978-0-8247-9872-7</ref> assunta in aggiunta del litio in dose 25–50&nbsp;m³g al giorno riduce la durata e l'intensità degli attacchi,; per lo stato depressivo si preferiscono gli IMAO come la [[tranilcipromina]] e gli SSRI rispetto ai [[Antidepressivo triciclico|triciclici]], che tuttavia mostrano una certa tendenza al viraggio maniacale, cosa che non sembra invece causare [[moclobemide]].<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|nome=Alan G.|cognome=Mallinger|data=2009|titolo=Revisiting the Effectiveness of Standard Antidepressants in Bipolar Disorder: Are Monoamine Oxidase Inhibitors Superior?|rivista=Psychopharmacology bulletin|volume=42|numero=2|pp=64-74|accesso=6 settembre 2017|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3570273/|nome2=Ellen|cognome2=Frank|nome3=Michael E.|cognome3=Thase}}</ref>
 
Recenti studi mostrano risultati modesti per altri antiepilettici come il [[gabapentin]] e il [[topiramato]].
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Soggetti che rispondono in modo insoddisfacente al trattamento con stabilizzatori o associazioni di essi possono trarre giovamento dall'aggiunta allo schema terapeutico di un antipsicotico atipico, in particolare [[olanzapina]], [[quetiapina]] e [[aripiprazolo]], che hanno tutti forte valenza nella prevenzione dell'episodio maniacale. Olanzapina e quetiapina hanno il vantaggio di avere anche efficacia nelle fasi depressive e migliorano la qualità del sonno, oltre ad avere una grande rapidità di inizio d'azione.
 
Casi di mania disforica, ovvero percepiti in modo negativo anche dal malato, e la mania accompagnata da agitazione, sono da considerare emergenze psichiatriche e necessitano di un trattamento tempestivo.
Forme lievi rispondono alle [[benzodiazepina|benzodiazepine]], in particolare [[clonazepam]] e [[lorazepam]] (2–4&nbsp;mg per via parenterale). Spesso è però necessario il ricorso ad antipsicotici iniettivi come l'[[aloperidolo]] e l'[[olanzapina]] IM ([[modalità di somministrazione]] intramuscolare). Negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] sono stati anche sperimentati farmaci e preparati a base di [[cannabis]].<ref>Grinspoon{{Cita pubblicazione|nome=L,.|cognome=Grinspoon|nome2=J. B.|cognome2=Bakalar JB (|data=1998). "|titolo=The use of cannabis as a mood stabilizer in bipolar disorder: anecdotal evidence and the need for clinical research". |rivista=Journal of Psychoactive Drugs |volume=30 (|numero=2):|pp=171–177|accesso=8 171–7.giugno 2025|doi:=10.1080/02791072.1998.10399687|url=https://pubmed. PMID ncbi.nlm.nih.gov/9692379}}</ref>
Spesso può rendersi necessaria l'ospedalizzazione.
 
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! [[Antiepilettici]]
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! Altri (stabilizzatori)
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=== Terapia della fase depressiva ===
Il trattamento dell'episodio depressivo in corso di disturbo bipolare è particolarmente delicato, in quanto qualsiasi farmaco psicoanalettico può potenzialmente portare il paziente a virare verso una fase maniacale.
Gli studi non sempre sono concordi su quali molecole risultino meno rischiose sotto questo aspetto., Cituttavia secondo il risultato di alcuni studi [[moclobemide]] ha la minore tendenza al viraggio maniacale;<ref name=":0" /> ci sarebbero inoltre indicazioni comunque per considerare il [[bupropione]] e la [[venlafaxina]] come i farmaci di scelta.
È comunque necessario, per minimizzare il rischio di viraggio, che il trattamento antidepressivo sia effettuato al dosaggio minimo efficace e soprattutto che sia mantenuta la terapia stabilizzante a base di litio, anticonvulsivanti ed eventualmente un antipsicotico atipico.
 
L'introduzione del già citato stabilizzatore dell'umore [[lamotrigina]] è efficace nella prevenzione delle ricadute depressive, ma non ci sono prove definitive che la molecola prevenga l'insorgere della [[mania (disturbi psichici)|mania]].
 
Negli Stati Uniti è in commercio un'associazione fissa olanzapina più [[fluoxetina]] (Zyprexa e Prozac) sotto il nome ''Symbiax''.
 
Opportuno anche un accenno alla TEC ([[terapia elettroconvulsivante]]) che, seppur ancora molto discussa, in alcuni casi resistenti dimostra di avere una notevole efficacia in particolare negli stati depressivi e misti. Anche la terapia con [[Stimolazione magnetica transcranica]] (TMS) è ormai considerata sicura ed efficace per nei pazienti farmacoresistenti<ref name="Bersani">{{citeCita pubblicazione |autore=Bersani FS, Girardi N, Sanna L et al |titolo=Deep Transcranial Magnetic Stimulation for treatment-resistant bipolar depression: A case report of acute and maintenance efficacy. |rivista=Neurocase |pmid=22827578 |url= https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22827578}}</ref>.
 
<ref name="Bersani">{{Cita pubblicazione |autore=Bersani FS, Girardi N, Sanna L et al |titolo=Deep Transcranial Magnetic Stimulation for treatment-resistant bipolar depression: A case report of acute and maintenance efficacy. |rivista=Neurocase |volume= |numero= |pagine= |anno= |mese= |id=PMID 22827578 |doi= |url= http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22827578}}</ref>
 
=== Terapia adiuvante ===
Tra le terapie di supporto farmacologico si segnala la terapia con [[acido folico]]; la cui carenza è segnalata in soggetti con disturbo bipolare insieme ad un aumento patologico dei livelli di omocisteina plasmatica. Infatti, nei pazienti affetti da disturbo bipolare:
* [[Mutazioni genetiche]] dell'enzima [[MTHFR]] (Metil-tetraido-folato-reduttasi), che trasforma l'acido folico in [[acido folinico]], sembrano essere implicate nella genesi del disturbo, come conseguenza dell'aumento patologico dei livelli di [[omocisteina]] e una diminuzione dei folati circolanti nel plasma di questi pazienti<ref name="Ozbek">{{en}}.Cita pubblicazione|nome=Zeynep|cognome=Ozbek|nome2=Cem Z,Ismail|cognome2=Kucukali|nome3=Elif|cognome3=Ozkok|data=1º et al.,luglio 2008|titolo=Effect of the methylenetetrahydrofolate reductase gene polymorphisms on homocysteine, folate and vitamin B12 in patients with bipolar disorder and relatives.|rivista=Progress Progin Neuro-Psychopharmacology Neuropsychopharmacol& BiolBiological Psychiatry. 2008 Jul 1;|volume=32(|numero=5):1331-7.|pp=1331–1337|accesso=8 Epubgiugno 2025|doi=10.1016/j.pnpbp.2008 May 2. PMID 04.016|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/18513846}}</ref>
* L'uso di [[acido valproico]] ed altri farmaci stabilizzanti dell'umore pone seri problemi di prevenzione di malformazioni congenite nelle donne fertili affette da disturbo bipolare<ref name="Kennedy">{{Cita pubblicazione|nome=D.|cognome=Kennedy|nome2=G.|cognome2=Koren|data=1998-09|titolo=Valproic acid use in psychiatry: issues in treating women of reproductive age|rivista=Journal of psychiatry & neuroscience: JPN|volume=23|numero=4|pp=223–228|accesso=8 giugno 2025|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/9785701}}</ref>; che possono essere prevenute con dosaggi elevati di acido folico<ref>{{Cita pubblicazione|nome=A. H.|cognome=Behzadi|nome2=Z.|cognome2=Omrani|nome3=M.|cognome3=Chalian|data=2009-12|titolo=Folic acid efficacy as an alternative drug added to sodium valproate in the treatment of acute phase of mania in bipolar disorder: a double‐blind randomized controlled trial|rivista=Acta Psychiatrica Scandinavica|volume=120|numero=6|pp=441–445|lingua=en|accesso=8 giugno 2025|doi=10.1111/j.1600-0447.2009.01368.x|url=https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1600-0447.2009.01368.x}}</ref>.
 
* L'uso di [[acido valproico]] ed altri farmaci stabilizzanti dell'umore, pone seri problemi di prevenzione di malformazioni congenite nelle donne fertili affette da disturbo bipolare<ref name="Kennedy">{{en}}.Kennedy D, Koren G. Valproic acid use in psychiatry: issues in treating women of reproductive age. J Psychiatry Neurosci. 1998 Sep;23(4):223-8. PMID 9785701</ref>; che possono essere prevute con dosaggi elevati di acido folico<ref>A. H. Behzadi, et al., Folic acid efficacy as an alternative drug added to sodium valproate in the treatment of acute phase of mania in bipolar disorder: a double-blind randomized controlled trial. Acta Psychiatr Scand 2009: 1–5. DOI 10.1111/j.1600-0447.2009.01368.x</ref>.
 
=== Psicoterapia ===
La natura presumibilmente biologico-ereditaria del disturbo porta ad una serrata discussione sull'utilità della [[psicoterapia]]. La maggior parte degli psichiatri concorda sul fatto che, soprattutto in associazione ai farmaci, [[Psicoterapia cognitivo-comportamentale|terapie cognitivo-comportamentali]], terapie a orientamento psicodinamico e terapie di [[Terapia di gruppo|gruppo]] possano giovare. I problemi psicosociali causati dai sintomi della malattia stessa (problemi lavorativi, scarsa produttività, difficoltà relazionali, problemi legali etc.) possono influenzare l'andamento del disturbo, favorendo nuove ricadute e contribuendo alla cronicizzazione della patologia; alcuni possibili ed auspicabili obiettivi della psicoterapia, sono quelli di guidare il paziente nell'adattamento ed accettazione della malattia, oltre a stimolare l'affetto protettivo e contenitivo dei familiari. I problemi personali insorti prima degli episodi maniaco-depressivi possono continuare ad esistere. I problemi esistenziali non correlati al disturbo maniaco-depressivo non saranno risolti dalla terapia con [[stabilizzatoreStabilizzante dell'umore|stabilizzatori dell'umore]]. Al contrario, la psicoterapia od altre forme di supporto psicologico possono essere utili nell'affrontare tali difficoltà.
 
=== Psicoeducazione ===
Nonostante il progresso in campo farmaceutico, i disturbi bipolari continuano a comportare una fonte importante di morbilità e mortalità, con una grave compromissione della qualità della vita dei pazienti (e spesso anche dei loro familiari).
 
Le conseguenze della malattia e delle continue ricadute, per l’individuol'individuo e per i suoi familiari, unite ad un alto rischio di mortalità per suicidio, rendono necessario un approccio che vada oltre la farmacologia, che continua a rimanere un elemento fondamentale della terapia, ma che si orienti sempre di più verso la prevenzione<ref>{{cita pubblicazione|autore=Giovanni La Veglia G. (2012). |titolo=Il disturbo bipolare e la psicoeducazione. ''|rivista=Psicoclinica - Il Giornale della Società Italiana di Psicologia Clinica.'', 5-, 2012|url=https://www.psicoclinica.it/il-distubo-bipolare-e-la-psicoeducazione.html}}</ref>.
 
La psicoeducazione è uno strumento di cura del disturbo bipolare, rivolto non alla eliminazione di un ''deficit'', ma alla prevenzione e al rafforzamento delle competenze del paziente o “Empowerment”“''Empowerment''”<ref>Francesc Colom, (2011). ''Keeping therapies simple: psychoeducation in the prevention of relapse in affective disorders.'', in Brithsh«British Journal of Psychiatry», Maymaggio 2011, 198: (5), pp. 338-340.</ref>.
 
Le prime ricerche sulla psicoeducazione come strumento terapeutico nel disturbo bipolare, che risalgono a circaall'incirca 30agli anni fa1970, tendevano a mettere in luce il risultato del miglioramento dell’aderenzadell'aderenza al trattamento farmacologico da parte dei pazienti, mentre oggial principio del [[XXI secolo]] i vantaggi sono esplorati e misurati in un’otticaun'ottica molto più allargata<ref>Nathan P.E., Gorman J.M. (2007). A guide to treatments that work. Oxford University Press, New York.(Nathan, 2007)</ref>.
 
L’impiegoL'impiego di un trattamento psicoeducativo implica diversi vantaggi per la terapia dei pazienti bipolari, quali il miglioramento della qualità assistenziale percepita dai pazienti, che si traduce in un’alleanzaun'alleanza terapeutica, in una migliore aderenza farmacologica e in un aumento delle capacità del paziente nella ricerca di aiuto in situazioni complesse come, ad esempio, l’ideazionel'ideazione suicidaria o, in altri casi, la suscettibilità e autoreferenzialità proprie dell’iniziodell'inizio di alcuni episodi maniacali.
 
La psicoeducazione evita il modello di una relazione tra un medico “sanatore” e un paziente passivo, per potenziare, invece, un’adeguataun'adeguata alleanza terapeutica incentrata sulla collaborazione, sull’informazionesull'informazione e sulla fiducia. La non comprensione della propria malattia, infatti, tende ad aggravare il decorso dei disturbi psichiatrici, dal momento che, al malessere causato dagli stessi sintomi della malattia, si aggiunge il malessere derivante dal non sentirsi capito dagli altri, e, ancora peggio, dal non comprendere che cosa stia accadendo, né cosa bisogna aspettarsi. La psicoeducazione cura la non comprensione del paziente rispetto a quello che gli sta succedendo, in modo da non sentirsi più “colpevole” per diventare “responsabile”, e tale passo costituisce l’iniziol'inizio dell’accettazionedell'accettazione della necessità di assumere una terapia.
 
== Prognosi ==
 
Per molti pazienti affetti da disturbo bipolare, se trattati correttamente, la prognosi è buona. Ciò avviene, a sua volta, se era stata fatta in precedenza una diagnosi accurata. Dato che il disturbo bipolare può avere un alto tasso sia di sottodiagnosi che di diagnosi errata,<ref name="Bowden">{{Cita pubblicazione |url=http://ps.psychiatryonline.org/article.aspx?volume=52&page=51|titolo=Strategies to Reduce Misdiagnosis of Bipolar Depression|cognome=Bowden|nome=Charles L. |data=gennaio 2001 |rivista=Psychiatric Services |volume=52 |numero=1 | paginepp=51–5551-55|doi=10.1176/appi.ps.52.1.51|pmid=11141528|accesso=2 agosto 2021|idurlarchivio=PMID 11141528https://archive.is/20130415154914/http://ps.psychiatryonline.org/article.aspx?articleid=85367}}</ref> è spesso difficile per chi ne soffre ricevere cure tempestive e competenti.
 
Il disturbo bipolare può rappresentare una condizione medica gravemente invalidante. Tuttavia, molti individui con disturbo bipolare possono vivere una vita attiva e soddisfacente. Molto spesso è necessario fare ricorso ad una terapia [[farmaco]]logica.
 
La prognosi dipende da molti fattori, quali la somministrazione di farmaci corretti con il giusto dosaggio, la conoscenza completa della malattia e dei suoi effetti, un rapporto positivo con il medico e il terapeuta e una buona salute fisica; quest'ultima comprende l'[[attività fisica|esercizio fisico]], una [[Nutrizione|alimentazione]] corretta e un livello di [[stress (medicina)|stress]] regolamentato.<ref>{{Cita web|titolo=Introduction|url=http://www.cs.umd.edu/class/spring2004/cmsc434/teams/rise/Introduction.htm|editore=cs.umd.edu|accesso=16 febbraio 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081205200011/http://www.cs.umd.edu/class/spring2004/cmsc434/teams/rise/Introduction.htm}}</ref>
 
=== Mortalità ===
 
Il disturbo bipolare può causare ideazione [[suicidio|suicidaria]], che porta a compiere tentativi. Un paziente su tre con disturbo bipolare ha una storia di tentativi di suicidio,<ref name="pmid20148862">{{Cita pubblicazione |autore=Novick DM, Swartz HA, Frank E |titolo=Suicide attempts in bipolar I and bipolar II disorder: a review and meta-analysis of the evidence |rivista=Bipolar Disord |volume=12 |numero=1 |paginepp=1–91-9 |anno=2010 |mese=febbraio|idpmid=PMID 20148862 |doi=10.1111/j.1399-5618.2009.00786.x |url=}}</ref> e il tasso annuo medio di suicidi è di 0,4%, che è da 10 a 20 volte superiore a quello della popolazione generale.<ref>{{Cita libro | titolo = Kaplan & Sadock's synopsis of psychiatry: behavioral sciences/clinical ... |url = http://books.google.com/?id=u-ohbTtxCeYC&pg=PA1268&lpg=PA1268&dq=bipolar+%2220+times%22#v=snippet&q=20%20times&f=false | cognome = Benjamin J. Sadock, Harold I. Kaplan, Virginia A. Sadock | pagine p= 388 | anno = 2007 | datadiaccessoaccesso=30 dicembre 2010 | idisbn=ISBN 978-0-7817-7327-0 }}</ref> La fascia di età più a rischio per il suicidio è compresa tra i 1815 e i 25 anni.<ref name="MortBio_2006">{{Cita web|titolo=Bipolar Disorder: Defining Remission and Selecting Treatment| autore=Roger S. McIntyre, MD, Joanna K. Soczynska, and Jakub Konarski|editore=Psychiatric Times, October 2006, Vol. XXIII, No. 11|url=http://www.psychiatrictimes.com/article/showArticle.jhtml?articleId=193400986}}</ref> Il rischio di suicidio nella fascia giovanile è del 18-19%.<ref>{{Cita web|url=https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2461_allegato.pdf|titolo=I percorsi di cura per i pazienti con disturbo bipolare|sito=salute.gov|data=agosto 2014|formato=PDF|p=16|citazione=Il disturbo bipolare ha un andamento cronico e come già sottolineato un forte impatto sul funzionamento sociale e lavorativo del paziente, con un alto rischio di letalità in particolare nella fascia di età giovanile (25-34 anni) dove il rischio di suicidio è del 18-19%|accesso=28 agosto 2021}}</ref>
 
== Disturbo bipolare e, genio creativo e personalità famose affette ==
[[Kay Redfield Jamison]] affermò<ref>{{cita libro|titolo=Depressione - Salute naturale pagina 17|editore= Edizioni Del Baldo|url=http://books.google.it/books?id=gQhKRHIKPf4C&pg=PA17&dq=disturbo+bipolare+genio+artistico&hl=it&sa=X&ei=S8RvUru8F8SThgekloCwBQ&ved=0CDQQ6AEwAA#v=onepage&q=disturbo%20bipolare%20genio%20artistico&f=false}}</ref> che c'è una maggiore predisposizione nelle personalità geniali nei riguardi di questa malattia e che, in base a uno studio su dei sedicenni svedesi, c'è una probabilità quattro volte superiore di sviluppare questa patologia per quelli tra di loro che primeggiavano per intelligenza<ref>{{Cita web|autore=Rob Waugh|url=https://www.dailymail.co.uk/sciencetech/article-2154393/There-IS-link-genius-madness-claim-scientists--dont-know-evolved-gift.html|titolo=There IS a link between genius and madness - but we don't know why we evolved this 'gift'|sito=Mail Online|data=4 giugno 2012|accesso=8 giugno 2025}}</ref>. Alcuni psichiatri hanno ripreso gli studi di [[Cesare Lombroso]], il quale affermava ci fosse correlazione tra genio e malattia mentale, rilevando come vi sia un'alta percentuale di pittori [[Espressionismo|espressionisti]] che soffrivano di disturbi dell'umore<ref>{{Cita libro|lingua=it|nome=Emanuela|cognome=Giampieri|nome2=Massimo|cognome2=Clerici|titolo=Il suicidio oggi: Implicazioni sociali e psicopatologiche|url=https://books.google.it/books?id=sVlBAAAAQBAJ&pg=PA270&dq=disturbo+bipolare+genio+artistico&hl=it&sa=X&ei=S8RvUru8F8SThgekloCwBQ|accesso=8 giugno 2025|data=15 aprile 2013|editore=Springer Science & Business Media|ISBN=978-88-470-2715-2}}</ref>, così come il pittore [[naif]] [[Antonio Ligabue]], affetto da malattie fisiche e da psicosi maniaco-depressiva certificata<ref>{{Cita libro|nome=AA|cognome=VV|titolo=Antonio Ligabue (1899-1965): Tormenti e incanti|url=https://books.google.it/books?id=2nniCwAAQBAJ&pg=PA39&lpg=PA39&dq=antonio+Ligabue+disturbo+bipolare&source=bl&ots=qHH4ZCCpsb&sig=ACfU3U2qrj0do-i6jQH5zPSLgQo-EGmpRA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiEqPfQx4boAhVPa8AKHURmBbMQ6AEwD3oECAoQAQ#v=onepage&q=antonio%20Ligabue%20disturbo%20bipolare&f=false|accesso=6 marzo 2020|data=24 marzo 2016|editore=Gangemi Editore|lingua=it|ISBN=978-88-492-7982-5}}</ref>. Secondo il professore universitario di psichiatria Francisco Alonso-Fernández si evidenzia dalla lettura degli scritti di [[Johann Wolfgang von Goethe]] in quale fase del bipolarismo fosse lo scrittore<ref>{{Cita libro|lingua=it|nome=Francisco|cognome=Alonso-Fernández|titolo=Il talento creativo. Tratti e caratteristiche del genio|url=https://books.google.it/books?id=ncLfJ2KwnrAC&pg=PA88&dq=disturbo+bipolare+genio&hl=it&sa=X&ei=msVvUs-KDMOQhQfMNQ|accesso=8 giugno 2025|data=2001|editore=EDIZIONI DEDALO|ISBN=978-88-220-0215-0}}</ref>. Analogamente Giovanni Cassano, direttore del dipartimento di psichiatria dell'[[università di Pisa]], sostiene che sia rilevabile il disturbo bipolare di [[Richard Wagner]] contrapponendo le musiche cupe della sua composizione ''[[Tristano e Isotta (opera)|Tristano e Isotta]]'' con la sfavillanza de ''[[i maestri cantori di Norimberga]]''<ref>{{Cita libro|lingua=it|nome=Giovanni B.|cognome=Cassano|nome2=Antonio|cognome2=Tundo|titolo=Lo spettro dell'umore. Psicopatologia e clinica|url=https://books.google.it/books?id=Kj0OptIXQkIC&lpg=PA20&dq=bipolarismo+genio+creativo&hl=it&pg=PA19|accesso=8 giugno 2025|data=2008|editore=Elsevier srl|ISBN=978-88-214-2947-7}}</ref>. Il simbolo assoluto della poesia rumena, [[Mihai Eminescu]], visse gli ultimi anni affetto da questa patologia, e morì in clinica <ref>{{Cita libro|titolo=S. Mattesini, "Mihai Eminescu. Profilo di un genio desolato", Firenze Athenaeum, 1991}}</ref>
 
Al noto direttore d'orchestra americano [[Ronald Braunstein]] è stato diagnosticato con disturbo bipolare nel 1985, ma continua ad essere direttore musicale della Me/2 Orchestra per le persone che soffrono di malattie mentali.<ref>{{Cita news|titolo=David Gram for the Associated Press (2013-12-27). "For this orchestra, playing music is therapeutic", The Boston Globe|url=https://www.bostonglobe.com/arts/theater-art/2013/12/27/mentally-ill-and-their-supporters-fill-vermont-orchestra/WIeh9mIp9GzPampyIXwtLM/story.html|pubblicazione=|accesso=24 febbraio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190414112300/https://www.bostonglobe.com/arts/theater-art/2013/12/27/mentally-ill-and-their-supporters-fill-vermont-orchestra/WIeh9mIp9GzPampyIXwtLM/story.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.bbc.com/news/av/magazine-20732070|titolo=Bipolar conductor on music and mental illness|pubblicazione=BBC News|accesso=8 giugno 2025}}</ref>
[[Kay Redfield Jamison]] affermò<ref>{{cita libro|titolo=Depressione - Salute naturale pagina 17|editore= Edizioni Del Baldo|url=http://books.google.it/books?id=gQhKRHIKPf4C&pg=PA17&dq=disturbo+bipolare+genio+artistico&hl=it&sa=X&ei=S8RvUru8F8SThgekloCwBQ&ved=0CDQQ6AEwAA#v=onepage&q=disturbo%20bipolare%20genio%20artistico&f=false}}</ref> che vi è una maggiore predisposizione nelle personalità geniali nei riguardi di questa malattia. Alcuni psichiatri hanno ripreso gli studi di [[Cesare Lombroso]], il quale affermava ci fosse correlazione tra genio e malattia mentale, rilevando come vi sia un'alta percentuale di pittori [[Espressionismo|espressionisti]] che soffrivano di disturbi dell'umore<ref>{{cita libro|titolo=Il suicidio oggi: Implicazioni sociali e psicopatologiche pagina 270|editore= Springer Science & Business, 2013|url=http://books.google.it/books?id=sVlBAAAAQBAJ&pg=PA270&dq=disturbo+bipolare+genio+artistico&hl=it&sa=X&ei=S8RvUru8F8SThgekloCwBQ&ved=0CD4Q6AEwAg#v=onepage&q=disturbo%20bipolare%20genio%20artistico&f=false}}</ref>. Secondo il professore universitario di psichiatria Francisco Alonso-Fernández si evidenzia dalla lettura degli scritti di [[Johann Wolfgang von Goethe]] in quale fase del bipolarismo fosse lo scrittore<ref>{{cita libro|titolo=Il talento creativo. Tratti e caratteristiche del genio pagine 88-89, Volume 115 di La scienza nuova|editore= Edizioni Dedalo, 2001|url=http://books.google.it/books?id=ncLfJ2KwnrAC&pg=PA88&dq=disturbo+bipolare+genio&hl=it&sa=X&ei=msVvUs-KDMOQhQfMNQ&ved=0CDIQ6AEwAA#v=onepage&q=disturbo%20bipolare%20genio&f=false}}</ref>. Analogamente Giovanni Cassano, direttore del dipartimento di psichiatria dell'[[università di Pisa]], sostiene che sia rilevabile il distrurbo bipolare di [[Richard Wagner]] contrapponedo le musiche cupe della sua composizione ''[[Tristano e Isotta (opera)|Tristano e Isotta]]'' con la sfavillanza de ''[[i maestri cantori di Norimberga]]''<ref>{{cita libro|titolo= Lo spettro dell'umore. Psicopatologia e clinica, volume 7 pagina 19|autore= Giovanni B. Cassano, Antonio Tundo|editore= Elsevier srl, 2008|url= http://books.google.it/books?id=Kj0OptIXQkIC&lpg=PA20&dq=bipolarismo%20genio%20creativo&hl=it&pg=PA19#v=onepage&q=bipolarismo%20genio%20creativo&f=false}}</ref>.
 
Secondo analisi storiche si ritiene che personaggi illustri come<ref>The bipolar disorder survival guide: what you and your family need to know p. 136 David Jay Miklowitz. Editore Guilford Press, 2002. ISBN 9781572305250</ref> [[Ludwig Boltzmann]], [[Sylvia Plath]], [[George Gordon Byron]], [[Winston Churchill]], [[Napoleone Bonaparte]], [[Giacomo Leopardi]], [[Vincent van Gogh]], [[Friedrich Nietzsche]], [[Ludwig van Beethoven]], [[Kurt Cobain]], [[Jaco Pastorius]], [[Virginia Woolf]], [[Vivien Leigh]], [[Robert Schumann]] soffrissero di tali disturbi. Tra i più noti personaggi contemporanei che soffrono di questo disturbo, vi sono [[Catherine Zeta-Jones]]<ref>[http://www.corriere.it/spettacoli/12_novembre_16/depressione-catherine-zeta-jones_c7574e1c-2fd1-11e2-9676-750af71025bf.shtml Zeta-Jones: io bipolare]</ref>, [[Stephen Fry]]<ref>[http://www.repubblica.it/salute/medicina/2010/03/30/news/gb_attori_e_cantanti_siamo_tutti_bipolari_ma_e_una_malattia_non_una_moda-5584453/ Gb, attori e cantanti: siamo tutti bipolari, ma è una malattia non una moda]</ref>, [[Carrie Fisher]]<ref>[http://www.repubblica.it/salute/medicina/2010/03/30/news/gb_attori_e_cantanti_siamo_tutti_bipolari_ma_e_una_malattia_non_una_moda-5584453/ Gb, attori e cantanti: siamo tutti bipolari, ma è una malattia non una moda]</ref>, [[Mel Gibson]]<ref>[http://www.repubblica.it/salute/medicina/2010/03/30/news/gb_attori_e_cantanti_siamo_tutti_bipolari_ma_e_una_malattia_non_una_moda-5584453/ Gb, attori e cantanti: siamo tutti bipolari, ma è una malattia non una moda]</ref> e [[Robbie Williams]]<ref>[http://www.repubblica.it/salute/medicina/2010/03/30/news/gb_attori_e_cantanti_siamo_tutti_bipolari_ma_e_una_malattia_non_una_moda-5584453/ Gb, attori e cantanti: siamo tutti bipolari, ma è una malattia non una moda]</ref>. La poetessa [[Alda Merini]] è stata ricoverata per questa condizione<ref>[[Maria Corti]] in ''Introduzione di Vuoto d'amore'', Einaudi, Torino, 1991, pag. VI</ref>; in Italia probabilmente, fra i più famosi, ne hanno sofferto anche [[Vittorio Gassman]]<ref name="ilgiornale.unipi.it">{{cita web|url=http://ilgiornale.unipi.it/index.php?page=_layout_news&id=165&lang=it|titolo= Università di Pisa, Il giornale d'ateneo: Disturbo bipolare, una malattia che fa tendenza| accesso=24 giugno 2011}}</ref> e [[Indro Montanelli]]<ref name="ilgiornale.unipi.it"/>.
Anche capi di Stato come [[Winston Churchill]] e il Presidente della Repubblica [[Francesco Cossiga]] hanno sofferto<ref>{{Cita web|url=http://theconversation.com/winston-churchill-and-his-black-dog-of-greatness-36570|titolo=Winston Churchill and his ‘black dog’ of greatness|autore=Nassir Ghaemi|sito=The Conversation|data=23 gennaio 2015|lingua=en|accesso=30 luglio 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.open.online/2024/02/05/anna-maria-figlia-francesco-cossiga-disturbo-bipolare/|titolo=La figlia di Francesco Cossiga e il disturbo bipolare del padre: «Parlava dell'omino bianco e di quello nero»|autore=Redazione|sito=Open|data=5 febbraio 2024|lingua=it|accesso=30 luglio 2024}}</ref> di questo disagio psicologico.
 
L'attrice britannica [[Catherine Zeta-Jones]] ha dichiarato di soffrire di disturbo bipolare di tipo II.<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Nunzia Esposito|url=https://cinema.everyeye.it/notizie/catherine-zeta-jones-disturbo-bipolare-anche-piccole-cose-sembravano-difficili-467924.html|titolo=Catherine Zeta Jones e il disturbo bipolare: 'Anche le piccole cose sembravano difficili'|sito=Everyeye Cinema|data=2020-09-11|accesso=2025-09-21}}</ref>
 
Anche il rapper italiano [[Marracash]] ha dichiarato si soffrire di una forma lieve del disturbo bipolare<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.deejay.it/articoli/marracash-e-bipolare-e-soffre-dinsonnia-ho-una-tremenda-dipendenza-dai-sonniferi/|titolo=Marracash è bipolare e soffre d'insonnia: "Ho una tremenda dipendenza dai sonniferi"|sito=www.deejay.it|data=2021-11-23|accesso=2025-09-21}}</ref>, cosa di cui parla in alcuni dei suoi brani.
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
=== Testi scientifici ===
* {{cita libro | cognome= Graus| nome= Gianfranco| titolo= La depressione bipolare. Conoscere ed affrontare il disturbo bipolare: una guida per pazienti e familiari| editore= Editore [{{cita testo|url=http://www.eclipsi.it/scheda_bipolare.htm Eclipsi]|idtitolo=Eclipsi}}| ISBNisbn= 978-88-89627-09-9}}
* {{cita libro | cognome= Saettoni| nome= Marco| coautori= Umberto Marotta|| titolo= 66 domande sui disturbi dell'umore| editore= Editore Progetto Cultura| città= | anno= |id= ISBNisbn= 978-88-6092-107-9}}
* {{cita libro | cognome= Goldberg| nome=Joseph F. |coautori=Martin Harrow | titolo= Disturbi bipolari| editore= Raffaello Cortina Editore| città= | anno= |id= ISBNisbn= 88-7078-644-7}}
* {{cita libro | cognome= Jones| nome= Steven|coautori= Peter Hayward; Dominic Lam| titolo= Il disturbo bipolare| editore= | città= | anno= |id= ISBNisbn= 978-88-470-0847-2}}
* {{cita libro | cognome= Nibbio| nome= Giorgia| titolo= Il disturbo bipolare caratteristiche e fattori distintivi| editore= Editore Progetto Cultura|id= ISBNisbn= 9788860924346978-88-6092-434-6}}
* {{cita libro |autore=Basco Monica Ramírez |anno=2005 |titolo=The bipolar workbook: tools for controlling your mood swings |url=http://books.google.com/books?id=TPq0nHiWd6EC |editore=Guilford Press |idisbn=ISBN 978-1-59385-162-0 |lingua=ingleseen}}
* {{cita libro |autore=Goodwin F. K., Jamison K. R. |anno=1990 |titolo=Manic-Depressive Illness |url=https://archive.org/details/manicdepressivei00good |città=New York |editore=Oxford University Press |idisbn=ISBN 978-0-19-503934-4 |lingua=ingleseen|cid=goodwinjamison90}}
* {{cita libro| book |autore=Goodwin F. K., Jamison K. R. |anno=2007 |titolo=Manic-depressive illness: bipolar disorders and recurrent depression |editore=Oxford University Press |idisbn=ISBN 978-0-19-513579-4 |lingua=ingleseen|cid= goodwinjamison07|url=http://books.google.com/books?id=X7XLhltqsv8C&pg=PP6}}
* {{cita libro |autore=Robinson D. J |anno= 2003 |titolo=Reel Psychiatry: Movie Portrayals of Psychiatric Conditions |url=https://archive.org/details/reelpsychiatrymo0000robi |città=Port Huron, Michigan |editore=Rapid Psychler Press |idisbn=ISBN 978-1-894328-07-4 |lingua=ingleseen}}
 
=== Biografie ===
* {{cita libro | cognome= Hornbacher| nome= Marya| wkautore= Marya Hornbacher| titolo= Una vita bipolare| editore= Corbaccio| città= | anno= 2008 | idisbn= ISBN 88-7972-853-9}}
* {{cita libro | cognome= Jamison| nome= Kay Redfield |wkautore= Kay Redfield Jamison | titolo= Una mente inquieta| editore= TEA | anno= 1995 | idisbn= ISBN 978-88-7818-510-4}}
* {{cita libro | cognome= Jamison| nome= Kay Redfield| wkautore= Kay Redfield Jamison | titolo= Toccato dal fuoco| editore= TEA | anno= 1993 |id= ISBNisbn= 978-88-502-0649-0}}
* {{cita libro | cognome= Jamison| nome= Kay Redfield| wkautore= Kay Redfield Jamison | titolo= Rapida scende la notte. Capire il suicidio| editore= TEA | idisbn= ISBN 88-502-0357-8}}
* {{cita libro | cognome= Arachi| nome= Alessandra |wkautore= Alessandra Arachi| titolo= Lunatica| editore= Rizzoli | idisbn= ISBN 978-88-17-01382-6}}
* {{cita libro | cognome= Simon| nome= Lizzie | titolo= Deviazione| editore= TEA | idisbn= ISBN 88-502-0463-9}}
* {{cita libro | cognome= Steel| nome= Danielle |wkautore= Danielle Steel | titolo= Brilla una stella. La storia di mio figlio| url= https://archive.org/details/isbn_9788882745288| editore= Sperling & Kupfer | anno= 1998 |id isbn= ISBN 978-88-8274-528-8}}
* Michael Greenberg, ''Il giorno in cui mia figlia impazzì'', Biblioteca Universale [[Rizzoli]] (BUR), 2010 ISBN 88-17-03981-0
* {{cita libro | cognome= Cassano| nome= Giovanni B. |coautori= Serena Zoli| titolo= E liberaci dal male oscuro| editore= Longanesi| città= | anno= 2003}}
 
* {{cita libro|Carlo|Castelli|Nervi d'acciaio|2010|Stampa alternativa/Nuovi equilibri|Viterbo}} ISBN 978-88-6222-134-4.
== Altri progetti ==
* {{cita libro | cognome= Bon| nome= Alessandro | titolo= Abbiate fede... il domani sarà meraviglioso| editore= Ed. Progetto Cultura| città= | anno= 2006 | id= ISBN 8889243880}}
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.nimh.nih.gov/health/publications/bipolar-disorder/complete-index.shtml Bipolar Disorder overview] from the U.S. National Institute of Mental Health website
* [http{{cita testo|url=https://www.nicenimh.orgnih.ukgov/Guidancehealth/CG38 NICE publications/bipolar-disorder/complete-index.shtml|titolo=Bipolar Disorder clinicaloverview|postscript=nessuno|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130524162838/http://www.nimh.nih.gov/health/publications/bipolar-disorder/complete-index.shtml guidelines]}} from the U.KS. National Institute forof Mental Health and Clinical Excellence website
* {{cita testo|url=http://www.nice.org.uk/Guidance/CG38|titolo=NICE Bipolar Disorder clinical guidelines|postscript=nessuno}} from the U.K. National Institute for Health and Clinical Excellence website
* {{dmoz|Health/Mental_Health/Disorders/Mood/Bipolar_Disorder|Bipolar Disorder}}
 
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