Piaggio Vespa: differenze tra le versioni
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{{Prodotto di disegno industriale
|nome= Vespa
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|didascalia=
|anno di progettazione= [[1946]]
|progettista= [[Corradino D'Ascanio]]
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|idea= creare
|concetti= economicità, semplicità progettuale, praticità, sicurezza.
|movimento artistico=
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|materiali= acciaio
|tecnica di lavorazione= scocca autoportante in lamiera stampata
|
}}
La '''Vespa''' è un modello di [[scooter (veicolo)|scooter]] della [[Piaggio]], brevettato il 23 aprile del [[1946]], su progetto dell'ingegnere aeronautico [[Corradino D'Ascanio]].
Si tratta di uno dei prodotti di [[disegno industriale]] più famosi al mondo nonché più volte utilizzato come simbolo del [[design italiano]]. La Vespa è stata esposta nei musei di design, arte moderna, scienza & tecnica e trasporti di tutto il mondo. Fa parte della collezione permanente del [[Triennale Design Museum]] di [[Milano]]<ref>{{cita web|url=http://www.triennaledesignmuseum.it/collezioni/oggettis/details/102/page:1/sort:Miecollezioni2.ogg_nome_it/direction:/asc?p=1|titolo=collezione permanente del Triennale Design Museum|accesso=1º ottobre 2012|urlmorto=sì}}</ref> e del [[MoMA]] di [[New York]]<ref>{{cita web|url=http://www.moma.org/collection/object.php?object_id=90009|titolo=collezione permanente del MoMA di New Yotk|accesso=1º ottobre 2012}}</ref>.
== Storia ==
{{Citazione|Chi Vespa mangia le mele!|Storico slogan pubblicitario della Vespa<ref>Questo slogan viene menzionato, tra le tante, anche da [[Vasco Rossi]] nella canzone ''[[Bollicine (brano musicale)|Bollicine]]''</ref>}}
[[File:Piaggio, lettera sul prototipo di Vespa MP3, Biella 1945 - san dl SAN TXT-00003405.pdf|thumb|Lettera dell'ing. Panzani all'ing. [[Corradino D'Ascanio]], nella quale sono descritti alcuni problemi riscontrati durante le prove tecniche del prototipo di Vespa MP6, Biella 2 dicembre 1945. I primi esemplari del veicolo furono prodotti nello stabilimento di Pontedera nell'aprile 1946.]]
[[Enrico Piaggio]] comprese che per realizzare qualcosa di realmente innovativo avrebbe dovuto scegliere un progettista la cui mente fosse sgombera da ogni concetto costruttivo riguardante una motocicletta; scelse così di affidarne la progettazione all'Ingegnere aeronautico [[Corradino D'Ascanio]], progettista di alcuni modelli sperimentali di elicotteri e uomo che "detestava le motociclette", quindi la persona ideale per inventare qualcosa di completamente nuovo.
D'Ascanio detestava dover scavalcare una moto per sedercisi sopra, così sfruttò le sue conoscenze di progettista aeronautico per inventare la prima moto a scocca portante, priva di struttura tubolare in acciaio e, grazie a questo, priva di tunnel centrale. Adottò una sospensione anteriore ispirata a quella dei carrelli per aerei e creò un motore concettualmente derivato dai motori d'avviamento aeronautici. Spostò il cambio sul manubrio, ritenendolo molto più pratico da usare, coprì il motore con il telaio per rimediare alle frequenti perdite d'olio che macchiavano i pantaloni (soluzione, questa, già adottata nell'MP5), aggiunse la ruota di scorta in quanto la maggior parte delle strade dell'epoca erano in sterrato e i motociclisti erano costretti a rimediare alle frequenti forature con soluzione e toppe. Modellò la posizione di guida attorno al disegno di un uomo comodamente seduto su una poltrona, affinché la guida prolungata risultasse la meno affaticante possibile. Con l’aiuto di Mario D’Este<ref>{{Cita web|url=https://lanieri.com/blog/it/storia-italiana-la-vespa/|titolo=Una storia italiana: la Vespa}}</ref>, suo disegnatore di fiducia, a Corradino D’Ascanio bastarono pochi giorni per mettere a punto la sua idea e preparare il primo progetto della Vespa, prodotto a Pontedera nell’aprile del 1946. Era nata la prima Vespa.
=== Origine del nome ===
[[File:Lettera di Corradino D'Ascanio, New York 1948 - san dl SAN TXT-00003407.pdf|thumb|left|Lettera di [[Corradino D'Ascanio]] sulla presentazione della Vespa a una ditta americana, New York 19 maggio 1948. Con la Sears, Roubuk & Co la Piaggio firmò un accordo per la commercializzazione e distribuzione della Vespa. Il modello immesso sul mercato americano fu la 125U, ribattezzata ''Vespa Allstate''.]]
L'origine del nome "Vespa", divenuto in seguito famoso a livello planetario, rimane incerta. Secondo la versione più famosa, esso sarebbe nato da un'esclamazione di [[Enrico Piaggio]] che alla vista del prototipo esclamò: «sembra una [[Vespidae|vespa]]!», per via del suono del [[motore]] e delle forme della [[carrozzeria]] che vista dall'alto la rendono somigliante all'insetto, con la parte centrale molto ampia per accogliere il guidatore e dalla “vita” stretta. È invece priva di fondamento un'altra versione, a lungo sopravvissuta, secondo cui il termine "Vespa" equivarrebbe all'[[acronimo]] di ''Veicoli Economici Società Per Azioni'' (dato che la Piaggio fu una delle prime [[società per azioni]] in [[Italia]] e, al contempo, la Vespa nacque come veicolo per tutti, quindi di primaria importanza era un prezzo basso, adatto alle caratteristiche dell'epoca). Tale ipotesi è stata smentita dai vari esperti del veicolo<ref>{{cita news|autore=Carlo Perelli|titolo=Editoriale|pubblicazione=Motociclismo d'Epoca|data=agosto-settembre 2012}}</ref>.
In seguito il termine "Vespa" divenne celebre, tanto da essere conosciuto in tutto il mondo ed essere oggi trattato
=== Dalla nascita fino al 1999 ===
Il 23 aprile 1946 la Piaggio & C. S.p.A. deposita - presso l’Ufficio centrale dei [[Brevetto|brevetti]] per invenzioni, modelli e marche del [[Ministero dell'industria e del commercio|Ministero dell’Industria e del commercio]] di [[Firenze]] - il modello di utilità per “motocicletta a complesso razionale di organi ed elementi con telaio combinato con parafanghi e cofano ricoprenti tutta la parte meccanica”<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/04/21/vespa-la-due-ruote-piu-famosa-ditalia-e-del-mondo-compie-settantanni-foto/2656540/|titolo=Vespa, la due ruote più famosa d’Italia (e del mondo) compie settant’anni}}</ref>.
In realtà la data della nascita è antecedente di circa un mese. Infatti il 24 marzo 1946 lo scooter debuttò alla Mostra della Meccanica e Metallurgia a Torino dove avvenne la prima presentazione e dove diversi contratti d'acquisto vennero stipulati. Il giorno dopo il leader dell'Azienda Enrico Piaggio, in una lettera indirizzata al Direttore dello stabilimento e a tutte le maestranze, così scrisse: ''"Ho il piacere di comunicarVi che i primi esemplari hanno incontrato l'ammirazione generale..Vi esprimo il mio più vivo compiacimento, certo che con l'unione di tutte le forze, potremo segnare altri passi importanti per la nostra ripresa industriale"'' .<ref>{{Cita libro|autore=P.Zanon|titolo=Piaggio dal cielo alla terra|anno=2016|editore=New Print|città=|p=|pp=|ISBN=}}</ref> La settimana successiva venne presentata nelle principali città italiane con diversi annunci pubblicitari sui principali quotidiani.
Il debutto in società si tenne al Circolo del Golf di [[Roma]], alla presenza del generale americano Stone in rappresentanza del governo statunitense alleato. L’avvenimento venne ripreso dal [[cinegiornale]] ''Movieton'': gli italiani avrebbero visto per la prima volta la Vespa nelle pagine interne di ''Motor'' e nella copertina in bianco e nero de ''La Moto'' del 15 aprile 1946, toccandola con mano alla [[Fiera di Milano]] dello stesso anno, dove anche il cardinale [[Alfredo Ildefonso Schuster|Schuster]] si fermò incuriosito a guardare l’avveniristico veicolo<ref>{{Cita web|url=http://www.museoscienza.org/approfondimenti/documenti/vespa/brevetto.asp|titolo=Il primo brevetto di Vespa}}</ref>.
[[File:Piaggio, Vespa con accessori, 1948 - san dl SAN IMG-00003403.jpg|thumb|Una donna alla guida di una Vespa arricchita di accessori, come il parabrezza e il parapioggia, per renderla più confortevole e pratica, 1948.]]
L'intento di Enrico Piaggio nel produrre la "Vespa" non era quello di avviare una [[casa motociclistica]], ma semplicemente di trovare una momentanea produzione alternativa, di largo consumo, che consentisse all'azienda di superare le inevitabili secche del [[dopoguerra]] e, in seguito, riprendere la tradizionale costruzione aeronautica. Tant'è che [[Enrico Piaggio]], contando sui buoni rapporti con l'aviatore e concittadino [[Giorgio Parodi]], nei primi mesi del 1946 propose alla [[Moto Guzzi]] la distribuzione della "Vespa", cercando di sfruttare il prestigio e la capillare rete di vendita e manutenzione della casa di [[Mandello del Lario|Mandello]]. L'offerta fu però declinata per il parere negativo di [[Carlo Guzzi]], assai contrario a progettazioni esterne, e per la ferma opposizione di [[Giuseppe Guzzi]] verso i motocicli a ruote basse, a causa della loro instabilità e conseguente pericolosità.
In aggiunta a tale diniego, occorre aggiungere che il primo lotto pre-serie della "Vespa 98", al prezzo di 55.000 Lire, non era stato accolto con entusiasmo dalla clientela; oltre alla versione "classica" (da 55.000 Lire) venne messa in vendita una versione ''lusso'' a 61.000 Lire con alcuni optional quali il contachilometri, la stampella laterale e i raffinati pneumatici con fianco bianco. La vendita dei primi 50 esemplari, costruiti e assemblati artigianalmente, procedeva comunque a rilento e gli ultimi due furono acquistati da dirigenti Piaggio che vollero così dichiarare la loro fiducia nel progetto.
Per nulla scoraggiato dalle avversità, Enrico Piaggio decise di approvare l'allestimento della linea di montaggio per la produzione di serie e cercò l'aiuto della [[Lancia (azienda)|Lancia]] per l'iniziale appoggio commerciale.<ref>Alberto Calliano, ''Registro storico Vespa'', Motociclismo d'Epoca, settembre 2008</ref>
Il nuovo scooter ottenne di essere ospitato nelle concessionarie della [[Lancia (azienda)|Lancia]], sottolineando il telaio-carrozzeria a scocca portante, già sperimentato da [[Vincenzo Lancia]] nel 1923 sul modello [[Lancia Lambda|Lambda]]<ref>Davide Mazzanti, ''Vespa: un'avventura italiana nel mondo'', Giunti, [[Firenze]], 2003, pag.55</ref>. Si diede, quindi, avvio alla produzione in serie di un primo lotto di 2.500 esemplari, 2.181 dei quali furono venduti nel 1946; un risultato destinato a quintuplicare nell'anno successivo, con 10.535 Vespa vendute<ref>Bob Darnell, Bob Golfen, ''How to Restore and Maintain Your Vespa Motorscooter'', MotorBooks International, [[Saint Paul]], 1999, pag.13</ref>.
[[File:Stabilimento Piaggio, celebrazioni per la milionesima Vespa, Pontedera 1956 - san dl SAN IMG-00003397.jpg|thumb|left|Stabilimento Piaggio, celebrazioni per la milionesima Vespa, Pontedera 1956.]]
La prima Vespa aveva una cilindrata di {{m|98|ul=cc}}, [[motore a due tempi]], tre marce, accensione a volano magnete, potenza massima di 3,2 [[Cavallo vapore|cavalli]] a 4500 [[giri al minuto]], che consentivano una velocità massima di 60 km/h e il superamento di pendenze del 20%. La posizione del motore consentiva la trasmissione diretta dal cambio alla [[ruota]] posteriore senza catena, che faceva parte della semplicità progettuale che ha favorito il successo planetario della Vespa.
Forse la più grande innovazione di questo modello, che contribuì al suo successo planetario, fu la presenza di una [[carrozzeria (meccanica)|carrozzeria]] portante, che sostituiva il [[telaio (meccanica)|telaio]] e che copriva integralmente il motore e le parti meccaniche principali, col risultato di una protezione efficace dalle intemperie e di poter consentire l'utilizzo della [[motoveicolo|motocicletta]] con l'abbigliamento di tutti i giorni, sfatando la nomea della motocicletta che imbrattava il guidatore. Nell'anno del lancio Piaggio immise sul mercato 2.484 scooter, che diventarono 10.535 l'anno seguente, nel 1948 l'azienda arrivò a produrre 19.822 mezzi. Quando poi la produzione prese il via anche nella prima licenziataria tedesca, negli anni cinquanta, ecco raggiunti i 60.000 mezzi, mentre tre anni dopo ben 171.200 veicoli varcheranno le porte degli stabilimenti<ref>{{Cita web|url=http://www.motociclismo.it/vespa-la-nascita-i-record-la-storia-e-i-modelli-dal-1946-a-oggi-65204|titolo=1946 – 2016: TANTI AUGURI ALLA VESPA|accesso=21 marzo 2017|dataarchivio=22 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170322020721/http://www.motociclismo.it/vespa-la-nascita-i-record-la-storia-e-i-modelli-dal-1946-a-oggi-65204|urlmorto=sì}}</ref>.
[[File:Vespa 125 anno 1950.jpg|thumb|Vespa 125 prima serie V30T del 1950, munita di bacchetta per il cambio: questa dava problemi e risultava poco pratica, pertanto dall'anno successivo verrà commercializzata la nuova versione munita di cavi ''[[Guaina (meccanica)|Bowden]]''.]]
Il prezzo di 68.000 lire equivaleva a diversi mesi di lavoro di un impiegato, tuttavia la possibilità del pagamento rateizzato fu uno stimolo notevole per le vendite: la Vespa dette il primo impulso alla motorizzazione di massa in Italia, prima ancora dell'avvento dell'altra grande protagonista, la [[Fiat Nuova 500]].
Anche i modelli successivi avevano rigorosamente [[motore|motori]] a due tempi, funzionanti con miscela di [[benzina]] e [[olio (lubrificante)|olio]] (in una prima fase al 6% e al 5%, successivamente al 2%). Il motore era sostenuto posteriormente dalla carrozzeria portante nelle vicinanze della ruota, il serbatoio situato anch'esso posteriormente dal lato opposto del motore e, perlomeno in alcuni modelli, con la presenza anche della ruota di scorta. Il [[cambio (meccanica)|cambio]] a tre o quattro marce era comandato dal manubrio tramite la rotazione della manopola in blocco unico con la leva di comando della [[Frizione (meccanica)|frizione]].
[[File:Vespaprimavera.jpg|thumb|left|Vespa 125 Primavera del 1973]]
La Vespa è stata prodotta con varie motorizzazioni. Dai modelli 50 cm³ (1963) per uso dai 14 anni senza [[patente di guida|patente]] e rigorosamente senza passeggero, alle 125 cm³ che potevano ospitare anche un passeggero (in particolare il modello ''Primavera'') guidabili in [[Italia]] a partire dai 16 [[anno|anni]], fino alle versioni da 150 e 200 cm³ autorizzate anche al transito [[autostrada]]le.
Nonostante lo scorrere degli anni, la Vespa rimane uno degli esempi di ''design'' industriale più riuscito al mondo. La sua linea, pur variando nel particolare, rimane inconfondibile nell'insieme: qualsiasi sia il modello, qualsiasi sia l'anno di produzione, le sue caratteristiche fondamentali rimangono impresse a tal punto che l'oggetto Vespa è identificabile in modo univoco.
Anche all'estero guardarono con interesse alla nascita dello scooter: il ''[[The Times|Times]]'' parlò di "un prodotto interamente italiano come non se ne vedevano da secoli dopo la biga romana"<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/motori/sezioni/moto/2016/04/22/foto/vespa_un_avventura_lunga_70_anni_che_mostra-138134566/12/|titolo=Vespa, tutta la storia per immagini}}</ref>. Enrico Piaggio creò intorno al suo prodotto un'attenzione costante con iniziative come la fondazione e la diffusione dei Vespa Club: il primo nacque a [[Viareggio]] il 23 ottobre 1949<ref>{{Cita web|url=http://www.vespaclubditalia.it/istituzionale.aspx/vespa_club_d_italia/le_origini_del_vespa_club|titolo=Le Origini Del Vespa Club|accesso=21 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170322015520/http://www.vespaclubditalia.it/istituzionale.aspx/vespa_club_d_italia/le_origini_del_vespa_club|dataarchivio=22 marzo 2017|urlmorto=sì}}</ref>.
Alla Giornata italiana della Vespa del 1951 accorsero ventimila Vespisti<ref>{{Cita web|url=https://www.elogioallavespa.it/VCstoria.html|titolo=La storia dei Vespa Club Italia}}</ref>. Nel 1953 si contarono oltre diecimila stazioni Piaggio in tutto il mondo, [[America]] e [[Asia]] comprese.
Quattro anni dopo il debutto, nel 1950, Vespa venne prodotta in Germania dalla società Hoffmann-Werke di [[Lindtorf]]; nel 1951 aprirono le licenziatarie di [[Gran Bretagna]] (Douglas di [[Bristol]]) e [[Francia]] ([[ACMA Vespa 400|ACMA]] di [[Parigi]]); nel 1953 iniziò la produzione anche in [[Spagna]] con la Moto Vespa S.A. di [[Madrid]]. Subito dopo a [[Jette]], [[Belgio]]. Nacquero stabilimenti anche a [[Mumbai|Bombay]] e in [[Brasile]]; Vespa sbarcò anche negli [[Stati Uniti d'America|USA]], in [[Australia]], in [[Sudafrica]] (dove venne battezzata "Bromponie", il ''pony'' della brughiera), [[Iran]] e [[Cina]]. Il veicolo vanta anche un'imitazione: il 9 giugno 1957 le ''Isvestja'' salutarono l'avvio della produzione in [[Unione Sovietica|URSS]], a [[Kirov (Oblast' di Kirov)|Kirov]], della [[VPMZ Vjatka VP 150|Vjatka]] 150 cc, una copia di Vespa.
L'unico scooter "rivale" dell'epoca degno di nota è stato la [[Innocenti Lambretta|Lambretta]] della [[Innocenti]], nata un anno dopo e che ha cessato di essere prodotta in Italia nel 1971.
=== Dal 1996 a oggi ===
[[File:Vespa scooters.jpg|thumb|Modelli di Vespa a [[variomatic]] del 2009]]
Nel 1996 viene presentata una nuova generazione di Vespa, denominata ET2 ed ET4 che ha completamente rivoluzionato il concetto della Vespa finora prodotta in quanto si presenta come un moderno scooter con cambio automatico a variazione continua e con forme moderne e contemporanee. La serie ET2 ed ET4 farà da base alle moderne Vespa che saranno prodotte negli anni successivi e segnerà il ritorno del marchio Piaggio sul mercato nord americano nel 2000.<ref>{{cita web|url= https://www.repubblica.it/auto/supplemento/2003/12/23/58auespa.html|titolo= E la nuova Vespa punta sugli Stati Uniti|data=23 dicembre 2003|accesso=23 settembre 2021}}</ref>
Oggi assistiamo a un'altra forma di "divisione interna", tra i sostenitori della Vespa Classica con [[cambio (meccanica)|cambio]] manuale e [[motore a due tempi]] e chi preferisce la nuova Vespa con cambio automatico, e meno inquinante rispetto ai modelli precedenti. La [[Vespa Cosa|Cosa]], prodotta solo dal 1988 al 1995, è l'ultimo modello a mantenere le impostazioni classiche con motore a 2 tempi dotato di marce. La [[Vespa PX|PX]], penultimo modello della Vespa con cambio manuale, ha invece subito un'evoluzione particolare: è uscita dai listini ufficiali Piaggio a gennaio 2008, ed è rientrata in produzione nel 2011 nelle cilindrate 125 e 150 con motore rigorosamente 2 tempi, cambio a 4 marce comandato dal manubrio e alcune migliorie tra cui la marmitta catalitica.
[[File:Vespe ad Avezzano.jpg|thumb|left|Esposizione di alcune Vespa ad [[Avezzano]], 2018]]
Nel 2005 viene presentata la nuova Vespa LX, erede dei modelli ET2 ed ET4, nonché una profonda evoluzione dal punto di vista meccanico di queste ultime due. La LX appartiene alla gamma di vespe moderne con cambio automatico e sarà evoluta nelle versioni [[Piaggio Vespa GTS|Granturismo]] con motori 250 e 300 nonché nelle successive versioni S e Sprint.
È anche uno dei mezzi a due ruote che per primi hanno consentito elaborazioni personali; famose le verniciature particolari, le selle personalizzate, l'aggiunta di cromature e tutto ciò che consentiva di avere un modello ''unico'' di cui dar sfoggio nei numerosi raduni dedicati in tutto il [[mondo]] a questa motocicletta. Tuttora esistono molti ''fan club'' della Vespa anche al di fuori dei confini nazionali Italiani, così come è facile trovare numerosi [[siti web]] a essa dedicati.
Inoltre, come si può vedere dalle foto, vi sono stati degli utilizzi molto originali, per esempio con l'aggiunta di ''[[sidecar]]'' o l'adattamento a un impiego prettamente militare.
[[File:VESPASIDECAR09042024 034A.jpg|thumb|Vespa con ''[[sidecar]]'' a [[Roma]], 2024]]
La produzione parallela delle gamme Vespa Classica (composta dalla PX) e Vespa Moderna (composta dalle varie LX, Primavera e le Granturismo/GTS) volge al termine all’inizio del 2017 quando ormai la vecchia PX cessa definitivamente di essere prodotta per via delle normative anti inquinamento Euro 4 entrate in vigore nell’Unione Europea.<ref>{{cita web|url= https://www.notizie.it/vespa-px-va-in-pensione-piaggio-la-toglie-dalla-produzione/|titolo= Vespa PX va in pensione: Piaggio la toglie dalla produzione|accesso=23 settembre 2021}}</ref>
Oggi la produzione è composta da modelli tutti con cambio variomatic a cui si è aggiunta l’inedita Vespa Elettrica con motore elettrico e batterie agli ioni di litio presentata nel 2018.<ref>{{cita web|url= https://www.piaggiogroup.com/sites/piaggiocorpd7/files/cs_piaggio_-_avvio_produzione_vespa_elettrica_27.08.2018_-_eng.pdf|titolo= PIAGGIO GROUP: VESPA ELETTRICA TO GO INTO PRODUCTION IN SEPTEMBER|data=27 agosto 2018|accesso=23 settembre 2021}}</ref>
Nel 2021 in occasione del 75º anniversario la produzione cumulativa di Vespa raggiunge i 19 milioni di esemplari.<ref>{{cita web|url= https://www.piaggiogroup.com/en/archive/press/it-celebrates-its-75k-birthday-vespa-surpasses-milestone-19-million-units-produced|lingua=en|titolo=Celebrates its 75k birthday: Vespa suprpasses milestone 19 million units|accesso=23 settembre 2021}}</ref>
== I singoli modelli ==
=== Ventesimo secolo ===
==== Vespa 50 "sportellino piccolo" ====
Nel [[1963]] venne prodotta la prima Vespa V 50, caratterizzata dallo sportellino piccolo
==== Vespa 50S "sprint" ====
In concomitanza con la Vespa 50 "sportellino piccolo" viene prodotta la vespa 50s, ove la S sta per Sprint. Rispetto alla Vespa 50 "Sportellino Piccolo" viene modificato il posteriore, che ora gode di linee più rotonde e sprintose. Rinnovato è anche il fanale posteriore (dall'aspetto triangolare) e quello anteriore (leggermente più piccolo, ma con un buon fascio di luce).
==== Vespa 50 N ====
Versione "Nuova" ([[
==== Vespa 50 L ====
[[File:Vespa scooter1.jpg|thumb|left|Vespa 50L]]
Versione "Lusso" ([[1966]]): a rendere particolare e di maggior pregio questo modello sono varie migliorie soprattutto estetiche: un profilo bordoscudo in anticorodal come le sorelle di maggior cilindrata, le strisce pedana in alluminio e gomma con puntalini in alluminio fissati al telaio tramite ribattini, il bordo del fanale anteriore cromato, una crestina in alluminio lucidato sul parafango anteriore, la sella
==== Vespa 50 R ====
Versione "Rinnovata" ([[1969]]): un'evoluzione della N e della L dalle quali eredita alcune peculiari caratteristiche. Le sigle telaio vanno dal V5A1T-700001 al V5A1T-938761. È stata prodotta dal 1969 al 1983 in 238762 esemplari. È stato senz'altro, assieme alla Special, uno dei "vespini" di maggior successo,
*''Prima serie'': dal 69 al 70 ha cerchi chiusi, ammortizzatore anteriore di tipo non idraulico, priva del bordofaro, fregio sul parafango anteriore, strisce pedana in gomma, scritta anteriore in corsivo obliqua, leva rubinetto in alluminio e motore con sigla V5A1M, come per i modelli precedenti griglia del coprivolano a V e bobina interna; dal 1971 il motore diventa V5A2M sempre con bobina interna, i cerchi diventano aperti da 9" con tamburo a stellina.
*''Seconda serie'': dal 72 al 74 ha scritte anteriori in orizzontale, nuove manopole e leve; dal 74 al 78 cambiano scritte, numeri di serie e stampo del
==== Vespa 50 Special ====
[[File:A scooter 05267.jpg|thumb|Vespa V 50 Special, seconda serie.]]
Il modello 50 Special fu prodotto dal [[1969]] al [[
*''Prima serie'' ([[1969]]-[[1972]] (in parte), caratterizzata da scritte identificative in corsivo posizionate in obliquo (''Vespa 50'' davanti, rispettivamente sopra e sotto, e ''Special'' dietro, sopra il fanale), nasello davanti e copristop in plastica neri, [[ruote]] da 9" con quattro dadi di fissaggio e cambio a tre velocità;
*''Seconda serie'' ([[1972]]-[[1975]]), nella quale le ruote diventano da 10" con cinque dadi di fissaggio, il nasello e il copristop diventano grigio chiari, le scritte diventano orizzontali in stampatello minuscolo, quindi scritta ''Vespa'' davanti, ''50 Special'' dietro (anche se i primissimi esemplari avevano ancora le scritte vecchio tipo), mantenendo le tre marce. il cavalletto passa da 16mm a 20mm e quindi più resistenza e più stabilità.
*''Terza serie'' ([[1975]]-[[1982]]), con la modifica del cambio, passato da tre a quattro marce per unificarlo alla sorella maggiore vespa 125 Primavera, ed il telaio rinforzato.
Caratteristica di tutte le serie è la sella monoposto ''a gobbino'', però da molti sostituita con selle allungate (Gaman e
La 50 Special non aveva indicatori di direzione
==== Vespa 50 Elestart ====
*''Prima serie'' V5A3T/V5B2T ([[1969]]-[[1975]]): nonostante sia sempre stato facilissimo avviare il motore della 50 Special con la pedivella, la Piaggio ha creato questo modello esteticamente uguale, dotato di un sistema di avviamento elettrico del motore: sulla fiancata sinistra della parte posteriore della scocca (con un secondo sportellino) vi alloggiavano due [[
*''Seconda serie'' V5B4T ([[1975]]-[[1976]]): il cambio è stato passato da tre a quattro marce e le scritte "Vespa" e "50 Elestart" sono dritte e in stampatello anziché oblique e in corsivo come nella prima serie.
Di questo modello
==== Vespa SS 50 ====
Questo modello di Vespa è stato prodotto
==== Vespa PK 50 ====
Di
==== Vespa PK 50 Elestart ====
Stesso modello della PK 50,
==== Vespa PK 50 Automatica ====
Modello, insieme alla versione 125 Automatica, che ha probabilmente favorito l'evoluzione degli odierni scooter: aveva sostituito la frizione manuale e il cambio a tre/quattro marce, con la trasmissione [[variomatic|automatica a variatore]] e [[frizione centrifuga]]. Aveva eliminato il pedale del freno posteriore, ponendolo sulla leva sinistra al posto della frizione; invece che le marce, aveva la "folle" e la "marcia automatica", che doveva essere innestata esclusivamente a regimi bassi per evitare il "grattamento" degli ingranaggi di innesto.
==== Vespa PK 50 Elestart Automatica ====
Modello di concezione mista: cambio automatico a variazione continua e
====Vespa PK 50 Plurimatic====
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==== Vespa FL2 50 ====
La Vespa 50 FL2 (chiamata anche in gergo Vespa V per via dell'inedito logo presente sullo sportello del vano portaoggetti) è stata prodotta dal 1990 al 1992. Successivo al modello
Meccanicamente ha ancora il cilindro in ghisa che verrà invece sostituito da quello in alluminio nella HP, è alimentata da un [[carburatore]] [[Dell'Orto]] 16/12, è dotata di cambio a tre marce
Non ha la pedivella per la messa a moto ma quest'ultima è solo elettrica.
Di questo modello è stato prodotta anche una versione 125 cc.
==== Vespa HP 50 ====
[[File:VESPA HP 4.JPG|thumb|left|Vespa 50 HP]]
La Vespa 50 HP è stata prodotta dal 1991 al 1999, precisamente: il modello 3 marce dal [[1991]] al [[1993]] il modello 4 marce dal [[1993]] al [[1999]]. A differenza delle Vespe 50 del passato monta numerosi pezzi in [[plastica]], come il parafango anteriore, il bordino sotto-sella e la calandra posteriore (esteticamente una continuazione della sella), il coperchio del bauletto anteriore dietroscudo oltre che la parte superiore del cupolino che alloggia il contachilometri ed il musetto anteriore, già in plastica su diversi altri modelli. Il motore introduceva soluzioni innovative come la frizione modificata con cuscinetto reggispinta ed un unico cavo rigido per l'innesto delle marce (quest'ultimo condiviso con la FL2). Montava di serie
Diverse varianti negli anni.
==== Vespa
Vespa 90 SS dove ''SS'' sta per ''Super Sprint'', è una versione prodotta dal [[1965]] al [[1971]] in 5309 esemplari ed è stata l'[[Icona (società)|icona]] dello scooter sportivo di un'intera generazione. Aveva una cilindrata di 88,5 cm³ e 6 cv a 6000 giri/min. Si preferiva all'epoca la versione 50 (per la mancanza di patente) o la 125 (
Caratteristico il manubrio sportivo, la ruota di scorta montata centralmente sul ponte e sovrastata da un finto serbatoio con sopra una specie di cuscino utile per raggiungere la posizione sdraiata da pista. Veniva prodotta per il mercato italiano in due colori, il rosso e il blu pavone, il primo in due tonalità, per i mercati esteri venne prodotta anche in livrea bianca, ci fu anche una piccola produzione di vespa 50 ss che aveva lo stesso telaio della sorella maggiore (cioè con il finto serbatoio, il manubrio sportivo e lo scudo "aerodinamico") ma con un motore depotenziato.
==== Vespa V 98 "farobasso" ====
[[File:1947 Vespa 98 100cc.jpg|thumb
Prodotta dal [[1946]] al [[1948]] in due serie di cui differenziano alcune migliorie, si caratterizzava appunto per il fanale che anziché sullo sterzo stava sul parafango anteriore. Come optional si poteva mettere un contachilometri, ma a differenza delle altre vespe aveva il manubrio senza rivestimenti in lamiera e poteva quindi essere soggetta ad atti vandalici o furti. Richiedeva manutenzione, ma a quella data era stata progettata per sopravvivere nei lunghi tragitti alle possibili insidie del dopoguerra, come il perforamento di una gomma. Era priva di sospensioni posteriori e questa funzione era svolta dalle molle del sellino. La sospensione anteriore era posta anziché sul lato destro della ruota, come in tutti gli altri modelli, sul lato sinistro.
==== Vespa "125 Nuova" ====
La "125 Nuova" è la prima Vespa smallframe ad adottare di serie un motore
Alcune caratteristiche di questo modello sono poco note
==== Vespa
La Vespa 125 modello base, si presenta con una forma più arrotondata grazie ai due semigusci in lamiera stampata ora staccabili dalla carrozzeria. La serie VNA è stata prodotta dal 1957 al 1960, in due serie distinte (VNA1T a VNA2T), e possedeva ancora l'aspirazione al cilindro ''piston ported'', con miscela al 5%. Il motore della VNA è servito come base per tutti i motori ''largeframe'' fino al PX. Il manubrio è in lamiera stampata, diviso in due: nella prima produzione, fino al telaio 20220, la parte superiore è chiusa senza possibilità di montare il contachilometri; solo successivamente è stato introdotto un lamierato superiore con sede contachilometri. Il foro contachilometri ha un tappo, non essendo ancora il contachilometri montato di serie. La VNA è anche l'unica largeframe a non avere il comando dello starter nella zona rubinetto ma mantiene il sistema adottato sulle farobasso della leva sottosella.
==== Vespa 125 VNB ====
La serie VNB, prodotta dal 1959 al 1966 in sei serie distinte (VNB1T, VNB2T, VNB3T, VNB4T, VNB5T e VNB6T), utilizza per la prima volta su un motore 125 il sistema di ammissione a valvola rotante già utilizzato sul modello VBA1T. Il carburatore è posto sul carter e non più sul cilindro, di conseguenza la miscela passa da 5% a 2% con numerosi vantaggi, minori depositi carboniosi, maggiore fluidità e minori consumi.
==== Vespa
[[File:Vespa 125 Super.jpg|miniatura|Vespa 125 Super]]
Il nome deriva dalla moda dell'epoca di chiamare "Super", i modelli della stessa serie con prestazioni superiori. È infatti dotata di un motore potenziato in accoppiata con un carburatore perfezionato che la porta a 6,16 Cv. a 5000 giri e a superare gli 80 km/h. Con il telaio derivato dalla 150 GL, è l'ultima vespa ad adottare gli storici cerchi da 8". Di nuovo disegno il parafango che si intona alla spigolosità delle sacche laterali, mentre il manubrio accoglie un nuovo contakm, la possibilità di installare specchietti e parabrezza e la possibilità di orientare il faro anteriore con una vite. Caratteristiche le scritte distintive davanti e dietro in blu scuro. È stata prodotta con un'unica colorazione verde chiaro (codice MaxMeyer 1.298.5303). La sella biposto era opzionale. Prodotta in poco più di 24.000 esemplari tra il 1965-1969, soprattutto a causa della sorella da 150 cm³ uguale in ogni suo aspetto, venne commercializzata soprattutto all'estero.
==== Vespa Primavera 125 ====
[[File:Piaggio Vespa bicolore (rosa e azzurra).jpg|thumb|left|Vespa 125 Primavera]]
La Vespa 125 Primavera uscì nel [[1968]] per sostituire la ''Nuova 125''. La “Primavera” adottava notevoli miglioramenti rispetto alla sua progenitrice; un motore potenziato, nonostante cubatura invariata a 121 [[centimetro cubo|cm³]] e accensione sempre a puntine, venne aumentando il rapporto di compressione da 7.2 a 8.25, cosicché la potenza passò da 4,8 CV a 4500 giri a 5,56 a 5500 giri. Questo potenziamento consentì un sensibile incremento delle prestazioni: la velocità massima passò da 83,8 a 92,3 km/h con un'accelerazione assai più vivace.
Fu prodotta in tre serie: la prima aveva il fanale posteriore tipo ''[[#Vespa SS 90|90 SS]]'', presentava scritte in corsivo vespa 125 sullo scudo anteriore e primavera sopra il fanale posteriore, tachimetro con fondo bianco e montava ancora le caratteristiche leve freno con pallino intermedio, la seconda stesso fanale ma scritte in stampatello (dal 1973, anno del cambio delle scritte da parte della Piaggio). Nel triennio 74-76 la 125 primavera venne venduta nella colorazione ''marrone metallizzato Cod M.M 1.268.5130 (PIA 130)'' con sella beige, la terza, uscita assieme alla ''ET3'', stesse scritte ma fanale di nuovo disegno. Ebbe successo sul mercato grazie alle prestazioni brillanti e alla linea che piacque a tutti, anche alle ragazze. Uscì di produzione nel [[1982]], assieme alla ET3, è tuttora molto ricercata tra i collezionisti e vespisti restauratori con uno sviluppato mercato after-market.
==== Vespa Primavera 125 ET3 ====
[[File:Schriftzug "125 primavera" und "ET3".jpg|thumb|Dettaglio del posteriore di una Primavera 125 ET3]]
La Vespa 125 ET3 Primavera nasce nel [[1976]] affiancando un modello già in produzione, la ''Vespa 125 Primavera''. Da questa la ET3 si differenzia da un punto di vista tecnico grazie ad una nuova accensione elettronica gestita da centralina [[Ducati]], non più a puntine platinate. Questo, oltre a garantire un pronto avviamento del motore in ogni condizione, permette al motore di "girare" agli alti regimi con maggiore regolarità a tutto vantaggio delle prestazioni.
Altra novità è la presenza di tre travasi nel [[cilindro (meccanica)|cilindro]] anziché due (ET3=Elettronica 3 Travasi) che danno alla Vespa ET3 più spunto e una maggiore [[velocità]] di punta di 98 km/h. Una nuova marmitta "a siluro" simile a quella già montata da Piaggio sulla [[#Vespa SS 90|90SS]] avente un silenziatore che può essere smontato dal corpo della marmitta, una sella più accogliente, alcuni particolari verniciati Grigio scuro opaco (coprimolleggio anteriore, coprivolano e calotta ammortizzatore anteriore) e gli adesivi laterali con la scritta "Electronic" completano la nascita di questo modello, tra i più amati grazie alle sue caratteristiche di agilità, [[potenza (fisica)|potenza]] ed estetica riuscita.
Era disponibile nelle colorazioni Blu jeans (codice PIA 228) fino al 1977, Blu marine (codice PIA 275) dal 1978, Rosso arancio (codice PIA 2/1) dal 1980, Grigio chiaro di luna (codice PIA 108) per tutta la produzione, Azzurro metallizzato (codice PIA 5/2) dal 1980. Resterà in produzione fino al [[1982|1984]].
==== Vespa PK 125 ====
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La Vespa PK è considerata la legittima erede, rivista in chiave estetica anni '80 della Vespa Primavera.
Prodotta dal [[1982]], e dal [[1984]] con anticipo all'accensione, caratterizzata dalla sigla
Caratteristiche tecniche: motore 2 tempi, cilindro da 121
Come tutte le vespe con cambio manuale non ha trasmissione secondaria, ma la ruota di trazione è imperniata "a sbalzo" direttamente sull'albero secondario in uscita dal cambio.
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==== Vespa PK 125 Automatica ====
Modello di PK 125, che anziché avere le quattro marce, il pedale del freno posteriore e la frizione manuale, è dotata di trasmissione continua [[variomatic]] con frizione automatica a centrifuga, e freno posteriore azionato con la leva sinistra. Quanto al comando del cambio si può azionare la "folle" e la "marcia automatica". Questa particolarità è conseguenza della posizione che assume la vespa sul cavalletto, con la ruota posteriore a terra. Sarebbe stato difficile e pericoloso accendere il motore senza questo sistema.
==== Vespa PK 125 Elestart Automatica ====
Modello di concezione mista tra cambio automatico e starter elettronico.
==== Vespa PK 125 Plurimatic ====
L'unica miglioria che la differenzia dalla PK 125 Elestart Automatica è il contachilometri della versione PK "XL Rush", ovverosia con quattro spie e l'indicatore del livello della miscela. Come con i modelli "XL Rush" il clacson si trova nel retroscudo e il nasello è più aerodinamico.
==== Vespa P125 ETS ====
[[File:
La Vespa P 125 ETS, prodotta dal [[1984]] al [[1986]], anche nella versione con avviamento elettrico (Elestart), fu la Vespa
==== Vespa 125 T5 ====
Il modello T5 fu costruito dal [[1985]] al [[1989]]. Era un modello sportivo, costruito sulla base della Vespa PX, dalla quale differiva per il faro anteriore rettangolare, il cupolino in plastica sul [[manubrio]], la coda più verticale, per la strumentazione più grande con [[contagiri]] elettronico, per una crociera del [[cambio (meccanica)|cambio]] modificata al fine di evitare i forti ''tac'' durante i cambi di marcia veloci, per il nasello davanti più appuntito, per la [[corsa (meccanica)|corsa]] più corta di quella del PX (52[[millimetro|mm]] contro 57mm), per i [[cuscinetto (meccanica)|cuscinetti]] di banco a rulli più robusti e, differenza più importante, il [[cilindro (meccanica)|cilindro]] in alluminio cromato (prodotto da Gilardoni) anziché in ghisa come le altre PX e con 5 [[travaso (meccanica)|travasi]] invece di 3 (da qui il nome T5). L'[[aerodinamica]] era particolarmente curata, grazie a una serie di modifiche come il parafango più piccolo, lo spoiler alla base delle scudo e il cupolino. L'alimentazione era a miscela [[benzina]]/[[olio (lubrificante)|olio]] (al 2% di quest'ultimo) con l'opzione di poter adottare il miscelatore automatico. In una seconda fase della produzione, la casa madre introdusse gli specchietti retrovisori (non presenti inizialmente, in quanto all'epoca non obbligatori) direttamente nella struttura del manubrio, mirando a garantire una maggiore efficienza alla visione posteriore rispetto a quella che era possibile ottenere grazie ai poco efficienti retrovisori prodotti da talune aziende operanti nel settore dei ricambi ''aftermarket''.
La velocità massima della T5 era di 108 [[chilometro orario|km/h]], che si raggiungevano con una relativa facilità, anche grazie alla rapportatura "corta" del cambio che ben si accordava a una curva di erogazione della potenza piuttosto appuntita. Di converso, la T5 non era particolarmente brillante in ripresa, mostrando un'evidente pigrizia a prendere giri nei regimi bassi e intermedi, costringendo spesso a scalare una marcia per mandare il motore "in coppia". Alle buone prestazioni complessive del motore, faceva paio un discreto equilibrio complessivo del telaio, adeguatamente assecondato da freni (a tamburo) migliorati nell'efficienza rispetto a quelli della Vespa da cui derivava. Abbastanza elevati - sempre rispetto al modello di riferimento - erano i consumi di carburante. La Vespa T5, assieme alla Vespa PX è stata per molti anni impiegata da molte scuole-guida per gli esami pratici della [[patente di guida|patente A1]] e A2. In ambito sportivo inoltre, questo modello di Vespa (assieme all'ancora più rara PK Automatica) era il premio che veniva dato a chi conquistava la Pole Position al Gp di Monza nel Campionato di Formula 1. Per questo la Piaggio apponeva l'adesivo T5 POLE POSITION. I piloti di Formula 1 che hanno ricevuto in premio la T5 o la Vespa Automatica sono [[Ayrton Senna]] e Nelson Piquet.
==== Vespa PX 125/150/200 ====
{{vedi anche|Piaggio Vespa PX}}
[[File:Piaggio_Vespa_P125X.jpg|thumb|left|Vespa P125X (1980)]]
Il modello Vespa "Nuova Linea", anche chiamata "P-X" fu una grande rivoluzione in casa Piaggio. Nel [[1977]] fu subito pensata nelle tre motorizzazioni classiche per Piaggio, 125, 150 e 200, la PX incarnava "la vespa del futuro": nuova [[carrozzeria (meccanica)|carrozzeria]], diversa piega del manubrio, [[forcella (moto)|forcella]] anteriore rivisitata con dispositivo antiaffondamento, agile e scattante riscosse subito molto successo tra il pubblico.<br />
Le prime PX non avevano indicatori di direzione, non obbligatori al tempo, ma che erano disponibili come accessorio. Diventeranno di serie già dal 1980. In serie ed in opzione il miscelatore automatico della benzina. Rimasta pressoché invariata fino a tutto il 1999, a parte modifiche di dettaglio introdotte con la serie "Arcobaleno" della fine del 1984 e nuove colorazioni tempo per tempo introdotte, nel 1999 arriva la modifica più attesa: il freno anteriore a disco. Unito al miscelatore automatico di serie ed al faro alogeno anteriore sono le modifiche più importanti in tutto l'arco di produzione del modello. Tutte dotazioni che ne hanno aumentato la sicurezza attiva ("l''a Vespa ora frena e illumina la strada...''") e l'affidabilità.
Nell'anno Nel 1977-1984 fu presentata negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] la P125X e la P200E, che avevano come caratteristiche oltre ad un contamiglia al posto del contachilometri, i catarifrangenti laterali (obbligatori in alcuni stati americani), la luce del folle, la spia degli abbaglianti sul cruscotto, la luce dello stop che si accendeva anche tirando il freno anteriore, un rubinetto benzina particolare, il fanale posteriore omologato per gli USA, gli spioncini sui tamburi per controllare l'usura dei ferodi, il blocchetto d'accensione a tre posizioni che permetteva di tenere accese le luci di posizioni anche a veicolo spento, la batteria 12Volt, i comandi sul manubrio rovesciati rispetto a quelli europei (quindi interruttore delle frecce a dx e devioluci a sx), interruttore di spegnimento motore d'emergenza come sulle attuali moto, tutti gli interruttori e le spie con la scritta in inglese della loro funzione, impianto elettrico con luci obbligatoriamente accese anche di giorno, il clacson con una melodia studiata solo per l'America, il carburatore da 20.20 anziché da 24.24 oltre ad un distanziale tra l'ammissione del carter e la scatola filtro per limitare le emissioni, tutte queste modifiche convinsero la Piaggio a fermare la produzione a 1.600 rarissimi modelli.
==== Vespa GS VS1/5 150 ====
[[File:Vespa da Infante Santo I.jpg|thumb|Una Vespa GS come monumento a [[Lisbona]], Portogallo.]]
Nasce nel 1955, prodotta in 5 serie fino al 1961. Motoristicamente ispirata al primo modello sportivo dello scooter Piaggio, la Vespa 6 Giorni, La GS (Gran Sport) è un tentativo di rendere lo scooter di Pontedera competitivo con le piccole motoleggere dell'epoca, raggiungendo i 100 km/h. Il motore rispetto alle versioni contemporanee alla GS è potenziato e con carburatore direttamente innestato sul cilindro, la carrozzeria è rastremata per una migliore penetrazione nell'aria. Il primo modello (VS1) si distingue dagli altri successivi per avere i cavi che passano esterni al manubrio.
==== Vespa VBA 150 ====
[[File:1959 Vespa VBA 150.jpg|thumb|left
Nel [[1959]], a seguito del rinnovamento della gamma, Piaggio mette in produzione la Vespa 150 VBA basato sul telaio di nuova concezione derivato dalla 125 del '58. Il modello VBA introduce un'innovazione che diventerà il cavallo di battaglia della Vespa fino ai giorni nostri: il motore ad aspirazione a [[Valvola a disco rotante|valvola rotante]]. La Vespa VBA ebbe una notevole successo e gettò le basi per tutti i modelli 125 e 150 cm³ degli [[anni 1960|anni sessanta]]. Il carburatore non possiede lo starter (aria) inglobato, tale funzione veniva lasciata ad una "farfalla" posta all'ingresso della scatola filtro, tirando il pomello dell'aria, sotto la sella, si chiude sensibilmente l'ingresso dell'aria, a mezzo farfalla, aumentando così il quantitativo di combustibile (benzina) rispetto
==== Vespa VBB1 150 ====
Nasce nel 1961, succedendo alla VBA della quale eredita il motore, che già aveva subito importanti modifiche, Viene introdotta la quarta marcia. Il motore della
==== Vespa GS 160 ====
[[File:Gloria Paul2.jpg|thumb
La Vespa 160GS, prodotta dal [[1962]] al [[1964]], è il modello sportivo che va a sostituire la 150 GS. All'epoca rappresenta il modello di Vespa con [[cilindrata]] più alta mai prodotta.
Rispetto alla Vespa 150 GS gode di telaio e motore completamente nuovi, un'inedita [[sospensione (meccanica)|sospensione]] anteriore in cui l'[[ammortizzatore]] integra la molla (soluzione che verrà poi ripresa su tutti i modelli Small Frame e sulla serie PX), ruota di scorta integrata sotto la pancia sinistra, un inedito cassettino portaoggetti ricavato posteriormente. Quest'ultimo, è peculiarità esclusiva dei primi esemplari prodotti, identificati come "160 GS prima serie". Nella serie successiva verrà adottato, per la prima volta, il bauletto anteriore, fissato sul retro dello scudo. Rappresenta il meglio della produzione: è veloce ed elegante, raggiunge 103 [[chilometro orario|km/h]] di [[velocità]] massima, grazie ad 8,9 [[cavallo vapore|cv]] di potenza massima. Veniva prodotta in
==== Vespa 180 SS ====
La Vespa 180SS (Super Sport), prodotta dal [[1964]] al [[1968]], sigla telaio VSC1T.... è il modello sportivo che va a sostituire la 160 GS. All'epoca
==== Vespa Rally 180 ====
Nata nel [[1968]] con telaio nº VSD1T 001001 e prodotta fino al 1973 VSD1T 0027495 montava una [[marmitta]] ad alto rendimento ma molto silenziata, crogiuolo di tecnologia per l'epoca; [[carburatore]] [[Dell'Orto]] SI20/20. Disponibile in quattro colori: giallo positano, giallo arancio, giallo cromo e argento metallico.<br />
Il pezzo forte di casa Piaggio, successore del GS: la Vespa 180 Rally.
Il motore ha sempre la stessa cilindrata della 180 S.S. ma cambia radicalmente nel sistema di alimentazione: il vecchio sistema a luci incrociate lascia spazio all'ammissione rotante comandata dalla spalla dell'albero motore, soluzione già sperimentata dalla Piaggio ma su cubature minori. In realtà i 180
Esteticamente è un mix tra la 180 S.S. e la Sprint ad eccezione del manubrio che è di nuovo disegno, faro, manopole e contachilometri compresi. Sulla forcella c'è un ritorno al passato con molla separata dall'ammortizzatore.<ref>{{cita news|url= https://archivio.unita.news/assets/main/1968/06/03/page_006.pdf|titolo=Un chilometro da fermo in 42” con la Vespa Rally 180 cc|pubblicazione=l'Unità|data=3 giugno 1968}}</ref>
==== Vespa Rally 200 ====
[[File:Vespa Rally 200 Electronic 1974.JPG|thumb|left|Vespa Rally 200]]
La Vespa Rally 200<ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=b_esUgL8ycs&embeds_referring_euri=https%3A%2F%2Fwww.ricambi-v.it%2F&source_ve_path=OTY3MTQ|titolo=Restauro completo Vespa Rally 200}}</ref>, modello derivato dal 180 rally, è uno scooter studiato per gli spostamenti veloci. Fu il modello di Vespa più veloce e potente mai
La linea della 200 (successiva al 180) era arricchita da strisce adesive di colore bianco sui cofani e sul parafango, che andavano ad indicare il pregio dell'elettronica (c'erano le scritte electronic) di cui era priva l'antenata 180.<br />
È stato uno dei modelli ad essere dotato di [[accensione]] elettronica e come optional vantava il miscelatore automatico.<br />
È una delle vespe più affidabili e ricercate.
====
[[File:Vespa ET2 50.jpg|thumb|Vespa ET2 50]]
La vespa ET2 50 è stata prodotta in due versioni: [[carburatore]] (ø12) e injection (con sistema a [[Iniezione (motore)|iniezione pneumatica]] senza centralina) È stata prodotta dal 1997 al 1998 e successivamente in una seconda serie in allestimento cat dal 2000 al 2006, quando è stata sostituita dal modello ET4.
Il modello è dotato di motore posto centralmente rispetto al baricentro del mezzo, [[accensione elettronica]], [[avviamento elettrico]], [[avviamento a pedale]] e [[freno a disco]] anteriore.<ref>{{Cita web|url=https://www.dueruote.it/tutte-le-moto/piaggio/vespa-50-et2/|titolo=Piaggio Vespa 50 ET2: Dati e schede tecniche - Dueruote|sito=Dueruote.it|lingua=it|accesso=2024-01-20}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.moto.it/listino/vespa/50-et2/50-et2-1997-98/9dsSfj|titolo=Vespa 50 ET2 (1997 - 98), prezzo e scheda tecnica|sito=Moto.it|lingua=it|accesso=2024-01-20}}</ref>
==== Tabella riepilogativa ====
<div style=overflow:auto>
{|class="wikitable"
!colspan=4|Telaio piccolo||colspan=4|125 cm³||colspan=4|150 - 200 – 300 cm³
|-
!Anno inizio produzione||Modello||Nº serie telaio||Nº serie motore||Anno inizio produzione||Modello||Nº serie telaio||Nº serie motore||Anno inizio produzione||Modello||Nº serie telaio||Nº serie motore
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|[[1969]]||50 Special||V5A2T||V5A2M||[[1953]]||Vespa125||VM2T||VM2M||[[1957]]||Vespa 150||VB1T||VB1M
|-
|[[1972]]||50 Special||V5B1T||V5A2M||[[1954]]||Vespa125||VN1T||VN1M||[[1959]]||[[
|-
|[[1975]]||50 Special||V5B3T||V5A4M||[[1956]]||Vespa125||VN2T||VN2M||[[1960]]||Vespa 150||VBB1T||VBB1M
Riga 262 ⟶ 318:
|[[1963]]||50S||V5SAIT||V5A3M||[[1961]]||Vespa125||VNB2T||VNB2M||[[1959]]||Vespa 150 GL||VGLA1T||VGLA1M
|-
|[[1965]]||50SS||V5SS1T||V5SS1M||[[1961]]||Vespa125||
|-
|[[1971]]||50 Sprinter||V5SS2T||V5SS2M||[[1962]]||Vespa125||VNB4T||VNB4M||[[1965]]||Vespa 150 Sprint||VLB1T||VLB1M
Riga 282 ⟶ 338:
|[[1985]]||PK50 XL Elestart||V5X3T||V5X1M||[[1975]]||Vespa 125 TS||VNL3T||VNL3M||[[1958]]||Vespa 150 GS||VS5T||VS5M
|-
|[[1980]]||Vespa P80||V8A1T||V8A1M||[[1977]]||Vespa P125X||VNX1T||VNL3M||[[1962]]||[[
|-
|[[1984]]||Vespa P80X||V8X1T||V8X1M||[[1981]]||Vespa PX125E||VNX2T||VNX1M||[[1964]]||Vespa 180 SS||VSC1T||VSC1M
Riga 288 ⟶ 344:
|[[1982]]||Vespa PK80S||V8X5T||V8X5M||[[1985]]||Vespa T5||VNX5T||VNX5M||[[1968]]||Vespa Rally 180||VSD1T||VSD1M
|-
|[[1983]]||PK80S Elestart||V8X5T||V8X5M||[[1997]]||Vespa ET4||?||?||[[1972]]||[[
|-
|[[1963]]||Vespa 90||V9A1T||V9A1M||[[2003]]||Vespa GT125L||?||?||[[1978]]||Vespa P150X||VLX1T||VLX1M
|-
|[[1965]]||[[
|-
|[[1971]]||90R||V9SS2T||V9SS2M||||||||||?||Vespa P150S||VBX1T||VBX1M
Riga 306 ⟶ 362:
|[[1965]]||Vespa 125||VMA1T||VMA1M||||||||||1996||Vespa ET4||?||?
|-
|[[1967]]||Vespa 125 Primavera||VMA2T||VMA2M||||||||||
|-
|[[1976]]||[[
||M314M
|- |2003||[[Vespa Granturismo]] 200L||ZAPM31200 ||M312M
|-|2005||[[Vespa Granturismo]] 125L||ZAPM31101 ||M314M
|-|- |2006||[[Vespa Granturismo]] 125L||ZAPM31101 ||M315M
|-
|[[1982]]||PK125||VMX1T||VMX1M||
|-
|[[1983]]||PK125S||VMX5T||VMX5M||[[2009]]||Vespa GTS 125Super||?||?||[[2008]]||Vespa GTS 300 Super||ZAPM452||M452M
|-
|[[1983]]||PK125S Elestart||VMX5T||VMX5M
|-
|[[1984]]||[[
|-
|[[1988]]||Vespa PK 50 XL RUSH||V5X4T||V5X2M
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|[[1997]]||Vespa ET2||ZAPC16000||C161M
|}
</Div>
=== Ventunesimo secolo ===
==== Vespa LX ====
{{vedi anche|Piaggio Vespa LX}}
Uscita in occasione del sessantenario della nascita del marchio Vespa, il modello LX riprende esteticamente le linee dei vecchi modelli in versione moderna. Dalla versione originale vennero derivate anche la ''Vespa LXV'' e la ''Vespa S''.
==== Vespa GT 60º ====
Al Salone di Milano del 2005 fu presentata la show bike ''Vespa GT-60''. Questo prototipo derivava dal modello GTS 250ie ABS introdotto qualche mese prima sul mercato. Gli elementi distintivi erano il faro anteriore sul parafango e il manubrio in tubo d'acciaio a vista che ricollegavano la moderna Vespa serie GT alla prima Vespa 98. Inoltre, la GT-60 differiva dalla Vespa GTS per la sella in pelle marrone, formata da due elementi separati.
Nonostante la smentita di un'eventuale produzione del prototipo GT-60, il 27 aprile 2006 Piaggio presentò alla stampa internazionale la versione di serie denominata Vespa GT 60º, in occasione del 60º anniversario che fu celebrato al Museo Giovanni Alberto Agnelli di Pontedera (PI). Il successivo 11 maggio, in occasione del raduno mondiale Vespa Day tenutosi a Roma come da tradizione, la Vespa GT 60º fu presentata al grande pubblico.
La Vespa GT 60º confermava l'equipaggiamento della show bike da cui derivava e che comprendeva il cupolino sportivo fumé, la strumentazione con grafica
==== Vespa ET4 ====
La Vespa ET4 nasce nel 1996 in occasione del cinquantenario della nascita della Vespa ed è la prima a montare un motore a 4 tempi. Una small frame automatica con avviamento elettrico o a pedalina e con la tradizionale scocca portante in acciaio. Munita di freno a disco anteriore e tamburo posteriore. I motori disponibili sono da 50, 125 e 150 cc.<ref>{{cita news|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1996/09/21/page_008.pdf|titolo=Al Mipel presentata la nuova Vespa|pubblicazione=l'Unità|data=21 settembre 1996}}</ref>
Dalla sua presentazione e fino all'
==== Vespa Granturismo ====
La Granturismo è, nella storia della Vespa, il 138º modello realizzato ed è stata introdotta sul mercato nel 2003, per affiancare i già esistenti modelli ET2, ET4 e PX, ponendosi al top di gamma.
Adotta alcune novità tecniche importanti rispetto al passato, come il [[raffreddamento a liquido]], i freni a disco anteriori e posteriori da 220
I motori disponibili erano i 125 da 15 CV e 200 da 20 CV della linea LEADER a carburatore, a 4 tempi e 4 valvole, in regola con la normativa [[Euro 2]]. Per quanto riguarda le prestazioni, la Granturismo raggiungeva la velocità massima di 102
La gamma era composta da due versioni: la 125L in vendita al prezzo di lancio di 3.555 euro e la 200L in vendita al prezzo di lancio di 3.895 euro.
Nel 2005 la Granturismo subisce delle piccole modifiche estetiche ovvero cambia il rivestimento della sella e lo stop diventa tutto di colore rosso. Si aggiungono nuove colorazioni ovvero il grigio excalibur (argento), il bianco, il bianco diamante, il nero metallizzato, prugna audace e il blu scuro metallizzato. La sigla del numero di telaio della 125L diventava nel 2005 ZAPM31101 con motorcode M314M.
Nel 2006 la Granturismo 125L continua a vivere e subisce altre tre piccole modifiche ovvero viene montato di serie l'ammortizzatore anteriore con molla cromata, le griglie destra e sinistra del bauletto anteriore passano dal colore grigio al colore nero ed infine con l'omologazione del motore in euro 3 alla marmitta viene modificata la griglia paracalore da quella in plastica a quella in acciaio e cromata. La sigla del numero di telaio diventava nel 2006 ZAPM31301 con motorcode M315M. Le colorazioni nel 2006 si riducono solo a 4 che erano: il grigio excalibur (argento), prugna audace, il nero metallizzato e il blu scuro metallizzato. Nel 2006 è uscita di scena la Granturismo 200L, per far posto alla Vespa GTS introdotta l'anno precedente.
La Granturismo 125L è uscita definitivamente di scena nel corso del 2007<ref>[http://www.vespagt.it/vespa-granturismo/ Pagina Vespa Granturismo su VespaGT.it] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120627113306/http://www.vespagt.it/vespa-granturismo/ |data=27 giugno 2012 }}</ref>.
==== Vespa GTS ====
{{vedi anche|Piaggio Vespa GTS}}
Si tratta della versione restyling della moderna Granturismo che prima ha affiancato e poi sostituito. Ha debuttato sul mercato nel mese di maggio 2005 ed inizialmente era disponibile nella sola versione 250ie, equipaggiata con il motore monocilindrico Quasar a 4 tempi e 4 valvole.
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==== Vespa GTS 300 Super ====
{{vedi anche|Piaggio Vespa GTS 300 Super}}
La GTS 300 Super è, nella storia della Vespa, il 145º modello realizzato in serie dalla casa di [[Pontedera]]<ref>[http://www.it.vespa.com/it_IT/vespa/gts_super/gts_300_super/default.aspx Vespa GTS 300 Super] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20091016101436/http://www.it.vespa.com/it_IT/vespa/gts_super/gts_300_super/default.aspx |data=16 ottobre 2009 }}</ref>. La sua presentazione ufficiale è avvenuta nel corso del [[2009]].
==== Vespa 946 ====
[[File:Vespa 946 schraeg.jpg|thumb|left|Vespa 946]]
La Vespa 946 è stata presentata per la prima volta a Milano all'EICMA 2012.
È un modello innovativo rispetto ai precedenti, infatti pur mantenendo le tipiche linee che contraddistinguono la Vespa, possiede alcune modifiche
Il particolare nome "946" deriva dal fatto che proprio nel 1946 Enrico Piaggio depositò all'ufficio brevetti di Firenze il progetto originario della Vespa, cui la 946 si richiama esplicitamente nelle sue forme.
Il telaio è in alluminio invece che in acciaio, particolare che la rende più leggera e notevolmente più costosa.
==== Vespa 946 Armani ====
Dalla collaborazione dei due marchi, Vespa e [[Giorgio Armani (azienda)|Armani]], nasce la Vespa 946 Emporio Armani, una serie limitata pensata per celebrare i 40 anni della Fondazione Giorgio Armani e i 130 anni di vita del [[Gruppo Piaggio]]. Lo scooter non si discosta dall’iconica due ruote originaria, che, come ricorda il nome stesso, nacque nel [[1946]], unendo lo stile della famosa casa di moda milanese.<ref>{{Cita web|url = http://icon.panorama.it/motori/vespa-946-emporio-armani-stile-italiano |titolo = Vespa 946 Emporio Armani, stile italiano|editore = [[icon.panorama.it]]|accesso = 17 marzo 2017}}</ref>
==== Vespa Primavera e Sprint====
{{vedi anche|Piaggio Vespa Primavera}}
Erede del modello [[Piaggio Vespa LX|LX]], la [[Piaggio Vespa Primavera|Primavera]] rappresenta la nuova generazione delle "small frame" disponibile con motori 50, 125 e 150. Venne lanciata nel novembre del 2013 e da esse ne è stata ricavata anche la serie Sprint lanciata nel 2014, con dettagli estetici più sportivi. Riprende esteticamente parte delle linee della Vespa Primavera del 1967 mixate a quella della recente 946.
==== Vespa 70º anniversario ====
Nel settantesimo anniversario della nascita della Vespa, il [[Gruppo Piaggio]] rende omaggio all’icona italiana famosa in tutto il mondo proponendo una serie di personalizzazioni che riguardano la [[Piaggio Vespa Primavera|Vespa Primavera]], la [[Vespa GTS]] e la [[Vespa PX]]. Per ciascuno di questi modelli l’allestimento prevede la variante cromatica “Azzurro 70”, una speciale verniciatura dei cerchi e una caratterizzazione estetica che comprende un logo speciale sulle fiancate e la targhetta identificativa fissata sul contro-scudo.<ref>{{Cita web|url = https://www.gazzetta.it/Passione-Motori/Moto/21-04-2016/vespa-piaggio-anniversario-70-anni-storia-brevetto-cinema-foto-150320535304.shtml?refresh_ce-cp |titolo = La Vespa compie 70 anni, una storia d'Italia su due ruote|editore = [[La gazzetta dello sport]]|data = 16 aprile 2016|accesso = 17 marzo 2017}}</ref>
==== (VESPA 946) RED ====
Questa Vespa speciale è stata realizzata in collaborazione con (RED), un'organizzazione con marchio [[no-profit]], i cui derivati vengono devoluti al [[Fondo globale per la lotta all'Aids, la tubercolosi e la malaria]]. Il marchio è posseduto da [[Bobby Shriver]], attivista statunitense, e [[Bono Vox]], leader del gruppo [[rock]] irlandese [[U2]]. (VESPA 946) RED è la versione 2017 di [[Vespa 946]]; le Vespa prodotte nella partnership sono commercializzate in [[Europa]], [[Asia]], Area del [[Pacifico]] e [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].<ref>{{Cita web|url = http://motori.virgilio.it/moto/una-vespa-in-red-per-la-lotta-allaids/85298/|titolo = Una Vespa in (RED) per la lotta all’AIDS|editore = [[Virgilio Motori]]|accesso = 17 marzo 2017|dataarchivio = 18 marzo 2017|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20170318090403/http://motori.virgilio.it/moto/una-vespa-in-red-per-la-lotta-allaids/85298/|urlmorto = sì}}</ref>
==== Vespa Elettrica ====
[[File:Vespa-Elettrica-Madrid-070219.jpg|thumb|Vespa Elettrica]]
La Vespa Elettrica è stata svelata all'[[EICMA]] 2017. Il veicolo, basata sulla meccanica della Primavera, presenta un motore elettrico con potenza continua di 2 kW (2,7 CV) e di picco pari a 4 kW (5,4 CV). L'autonomia dichiarata è di 100 km, ma la versione X - una sorta di ibrido con motore termico a benzina da 100 cc - estende il raggio d'azione di ulteriori 150 km per complessivi 250 km. La ricarica avviene tramite un cavo posizionato sottosella compatibile sia con una normale presa a muro che colonnine di ricarica (operazione che si completa in 4 ore)<ref>{{Cita web|url = https://www.tomshw.it/vespa-elettrica-solo-100-km-autonomia-tutti-godere-89549|titolo = Vespa Elettrica, solo 100 km di autonomia ma tutti da godere|editore = [[Tom's Hardware]]|accesso = 15 dicembre 2017|dataarchivio = 16 dicembre 2017|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20171216034559/https://www.tomshw.it/vespa-elettrica-solo-100-km-autonomia-tutti-godere-89549|urlmorto = sì}}</ref>.
==== Vespa Elettrica RED ====
Ad [[EICMA]] 2021 viene presentata Vespa Elettrica RED realizzata in partnership tra Gruppo Piaggio e (RED), l’organizzazione no profit fondata da [[Bono Vox|Bono]] e Bobby Shriver. In questa versione la scocca in acciaio, così come la sella e anche i cerchi ruota, sono verniciati in rosso. Per ogni esemplare venduto 100 USD verranno devoluti al [[Fondo globale per la lotta all'Aids, la tubercolosi e la malaria]]<ref>{{Cita web|url=https://www.quotidianomotori.com/moto/scooter/vespa-elettrica-red/|titolo=Vespa Elettrica Red: la versione speciale per la lotta contro le pandemie|sito=Quotidiano Motori|data=2021-11-25|lingua=it-IT|accesso=2021-12-03}}</ref>.
== La Vespa e il Piaggio P.108 ==
{{
In genere si ritiene che il famoso [[scooter (veicolo)|scooter]] sviluppato dalla ditta di [[Pontedera]] nel [[1946]] sia intimamente collegato al grande [[aereo]] quadrimotore, in quanto:
* le ruote della Vespa sarebbero i ruotini di coda del quadrimotore;
* il motore della Vespa sarebbe un motorino di avviamento dei [[motore radiale|motori radiali]] dell'aereo.
I due fatti in realtà sono solo due [[Leggenda metropolitana|leggende metropolitane]]. Per la precisione, i motori radiali Piaggio, come buona parte dei motori italiani di quel periodo utilizzavano l'aria compressa proveniente da una bombola caricata da un "aviocompressore" [[Garelli]], con caratteristiche diverse da quelle dei primi motori apparsi sulla Vespa. Negli archivi della Piaggio non vi è inoltre traccia di utilizzo di componenti aeronautici nel motociclo. Anche se nessun pezzo deriva da quello di un aereo, di ''"aeronautico"'' vi è comunque l'ideatore, [[Corradino D'Ascanio]], ed il supporto "monotubo" della [[ruota]] anteriore, derivato da quello dei [[carrello d'atterraggio|carrelli]] degli aerei. Anche la struttura portante in lamiera della Vespa è collegabile ai "[[Rivestimento lavorante|
== Galleria
<div align="center"><gallery perrow="3">
Vespa 125 del 1950.jpg|Vespa 125 prima serie V30T del 1950, munita di bacchetta rigida al cambio
Vespadecorata.JPG|Vespa decorata
Vespasidecar.JPG|Vespa
BKK Vespa078.jpg|Vespa da trasporto
Vespa militare1.JPG|[[Piaggio Vespa
Scooter_Piaggio_Vespa_125-TS.jpg|Piaggio Vespa 125 TS
Vespa ETS.jpg|Vespa accessoriata
Vespa con carrello.jpg|Vespa con carrello
Trupia la va in Vespa.jpg|Vespa d'epoca
</gallery></div>
== Pubblicità ==
Nel corso dei decenni sono state realizzate centinaia di campagne pubblicitarie per la Vespa: [[Annuncio_pubblicitario#Campagna_stampa|sulla stampa]], al cinema e [[Pubblicità televisiva|in televisione]], fin dai tempi di [[Carosello]].
Fra le varie case di produzione che hanno realizzato film pubblicitari per la Vespa si ricorda, negli [[anni Ottanta]], la [[International_Video_80|Video 80]] di [[Carlo Vanzina|Carlo]] ed [[Enrico Vanzina]]. <ref>{{Cita news|autore=Emmanuel Grossi|titolo=Vanzina 80|pubblicazione=[[Nocturno]] n. 190|data=ottobre 2018|p=82}}</ref>
== La Vespa nella cultura di massa ==
[[File:Audrey Hepburn and Gregory Peck on Vespa in Roman Holiday trailer.jpg|thumb|[[Audrey Hepburn]] e [[Gregory Peck]] in sella a una Vespa nel film ''[[Vacanze romane]]'' (1953)]]
L'appeal iconico della Vespa nel [[cinema]] riflette il suo status di simbolo dello stile italiano nel mondo, un veicolo che ha saputo attraversare decenni e generi cinematografici. Al grande schermo la Vespa appare in un centinaio di [[film]]: si possono citare, fra i tanti successi, ''[[Vacanze romane]]'', ''[[Amici per la pelle (film 1955)|Amici per la pelle]]'', ''[[Moglie e buoi]]'', ''[[Padri e figli (film)|Padri e figli]]'', ''[[Poveri ma belli]]'', ''[[Caccia al ladro]]'', ''[[I soliti ignoti]]'', ''[[Ciao, ciao bambina! (Piove)]]'' e ''[[La dolce vita]]'' negli anni 1950-59, ''[[Boccaccio '70]]'' e ''[[Jessica (film)|Jessica]]'' negli anni 1960-69, ''[[American Graffiti]]'' e ''[[Quadrophenia (film)|Quadrophenia]]'' negli anni 1970-79, ''[[Scarface (film 1983)|Scarface]]'', ''[[Sapore di mare]]'', ''[[Il ragazzo di campagna]]'', ''[[7 chili in 7 giorni]]'' e ''[[Good Morning, Vietnam]]'' negli anni 1980-89, ''[[Caro diario]]'', ''[[Il barbiere di Rio]]'', ''[[Il ragazzo del Pony Express]]'', ''[[Jack Frusciante è uscito dal gruppo (film)|Jack Frusciante è uscito dal gruppo]]'', ''[[Il talento di Mr. Ripley]]'' e ''[[American Pie (film)|American Pie]]'' negli anni 1990-99, e ''[[About a Boy - Un ragazzo]]'', ''[[Alfie (film 2004)|Alfie]]'', ''[[The Day After Tomorrow - L'alba del giorno dopo]]'', ''[[Manuale d'amore]]'', ''[[The Interpreter]]'' e ''[[Munich (film)|Munich]]'' negli anni 2000<ref>{{Cita web|url = https://www.vespaforever.net/vespacin.htm|titolo = La Vespa e il cinema|accesso = 17 marzo 2017}}</ref>. Di curioso interesse è anche una foto fuori scena di [[Charlton Heston]] e [[Stephen Boyd]] in abiti storici durante le riprese di ''[[Ben-Hur (film 1959)|Ben-Hur]]'', accanto a una vespa VNA1T del 1959 (facilmente riconoscibile dal manubrio scomponibile) utilizzata per gli spostamenti sul set. Per quanto concerne il cinema d'animazione, la Vespa è protagonista delle vicende di ''[[Luca (film 2021)|Luca]]'' del 2021: film [[Pixar]] ambientato sulla Riviera ligure, in cui lo scooter rappresenta un simbolo di libertà e desiderio di evasione dei protagonisti.
La Vespa nella storia del cinema è stata simbolo di massa che ha saputo «essere anche terribilmente snob, l'unica compagna possibile per pensatori solitari e un po' asociali alla [[Nanni Moretti]], che a [[Ferragosto]] girano ''[[Caro diario|per le città deserte]]'' aspettando che gli arrivi addosso un'emozione».<ref>{{cita pubblicazione |nome=[[Massimo Gramellini]] |titolo=Punti dalla Vespa |rivista=Specchio della [[La Stampa|Stampa]] |editore=Editrice La Stampa Spa |città=Torino |numero=5 |anno= 1996|mese=24 febbraio |p=124}}</ref> Così la Vespa era stata, usciti dalla guerra, compagna d'avventura della gioventù più spensierata, come accade ai due protagonisti del film della [[Nouvelle Vague]] ''[[Blue Jeans (film 1958)|Blue Jeans]]''.
Nell'[[anime]] ''[[FLCL]]'' il personaggio di Haruko ha come mezzo di trasporto caratterizzante, tanto da essere soprannominata donna-vespa, una Vespa Super Special gialla, opportunamente modificata e in grado di raggiungere alte velocità.
In ambito [[musica]]le, nel 1999 il gruppo dei [[Lùnapop]] dedicò una canzone a un modello della Vespa, ''[[50 Special]]''.
La Vespa nel [[modellismo automobilistico statico]] è un tema molto apprezzato tra collezionisti e appassionati: c'è un'ampia offerta di modellini statici e da collezione che riproducono fedelmente i vari modelli storici e contemporanei dello scooter Piaggio. Disponibili in diverse scale (es. 1:18, 1:32, 1:43, 1:6), i modellini spaziano dagli storici modelli Vespa 50, 98, 125, 150, Primavera, 90SS, GS 150 fino alle versioni più recenti e speciali. Questi modellini possono essere in metallo, plastica o legno, e sono proposti sia come pezzi singoli sia come collezioni complete. In collaborazione con ''[[El Periódico (Barcellona)|El Periódico]]'' furono proposte in [[Spagna]] alcune collezioni esclusive – come la serie in edicola per il 75° anniversario Vespa – con modelli in scala 1:18 e fascicoli storici allegati, utili per conoscere ogni dettaglio tecnico e storico del modello rappresentato<ref>{{Cita web|url =https://www.mundodeportivo.com/solomoto/pruebas-motos/20211208/1002111261/coleccionar-vespa-mas-famosas-alcance.html|titolo = Coleccionar las Vespa más famosas a tu alcance|lingua=es|data=18 dicembre 2021|accesso = 19 luglio 2025}}</ref>.
== Traversate e raduni ==
La Vespa ha vissuto anche una vera e propria carriera agonistica. Nel [[1951]] Piaggio aveva realizzato un prototipo di Vespa 125cc per le gare di velocità, stabilendo il record mondiale sul km lanciato alla media di 171,102 km/ora. Nello stesso anno si assiste alla partenza del primo di una lunga serie di raid su due ruote. Nel [[1952]] il francese Georges Monneret costruisce una "Vespa Anfibia" per la [[Parigi]]-[[Londra]] e attraversa il [[La Manica|canale della Manica]].
Giancarlo Tironi, studente italiano, raggiunge il [[Circolo polare artico|Circolo Polare Artico]]; l’argentino Carlos Velez attraversa le [[Ande]]; il giornalista italiano [[Roberto Patrignani]] va in Vespa da [[Milano]] a [[Tokyo]]; James P. Owen dagli [[Stati Uniti d'America|USA]] alla [[Terra del Fuoco]]; Santiago Guillen e Antonio Veciana da [[Madrid]] ad [[Atene]] (la loro Vespa, che per l’occasione fu decorata da [[Salvador Dalí|Salvador Dalì]], è tuttora esposta al [[Museo Piaggio Giovanni Alberto Agnelli|Museo Piaggio]]); Miss Warral da [[Londra]] all'[[Australia]] e ritorno; l'australiano Geoff Dean compie in Vespa il [[giro del mondo]]. Pierre Delliere, sergente dell'aeronautica francese, raggiunge [[Saigon]] in 51 giorni da [[Parigi]], passando per l'[[Afghanistan]]. Lo svizzero [[Giuseppe Morandi]] percorre 6.000 km su una Vespa che aveva comprato nel [[1948]]. Ennio Carrega va da [[Genova]] in [[Lapponia]] e ritorno in soli 12 giorni.
[[Giorgio Bettinelli]], scrittore e giornalista, compie diverse traversate leggendarie in Vespa, tra cui si ricorda nel [[1992]] [[Roma]] - [[Saigon]], [[Alaska]] - [[Terra del Fuoco]], [[Melbourne]] - [[Città del Capo]], eccetera<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/06/16/fenomeno-vespa-passione-special.html|titolo=Fenomeno Vespa Passione Special}}</ref>.
I Vespa Club, d'altro canto, furono un importante veicolo promozionale della Vespa. Prima in [[Italia]] e poi in tutta [[Europa]] si organizzavano raduni, [[Gincana|gincane]] e gare di regolarità riservate alla Vespa. Quelle di maggiore importanza in Italia furono il giro dei tre mari e le 1000 km con partenza e arrivo nella stessa città ed in prova unica. Nel [[1949]] venne costituito il Vespa club d'Italia che raggruppava i diversi club sparsi nel Paese.
Nei primi anni in cui si disputarono le 1000 km si chiamavano "audax" proprio per evidenziare le difficoltà del percorso rispetto al mezzo. Alcuni concorrenti, denominati "corsari" e in barba al regolamento che ne prevedeva la squalifica, imbastivano delle vere e proprie gare di velocità: nel 1953 Ferdinando Nesti, un collaudatore della Piaggio, stabilì il record alla considerevole media di 73,011 km/h<ref>{{cita libro | nome=Guido | cognome=De Rossi | anno=2001 | titolo=La 1000 vespistica due momenti di un mito 1951-1954/1965-1970}}</ref>. Fu disputato anche un vero e proprio campionato italiano con prove di circa 200 km in tutta Italia. La media oraria da tenere in queste prove su strade aperte al traffico era di 45 km/h, non poco.
Dal 16 al 19 giugno [[2006]] si è tenuto a [[Torino]] l'ultima edizione dell{{'}}''Eurovespa'', il Raduno Annuale Mondiale Vespistico che ha una lunga storia alle spalle, ben 40 edizioni svoltesi di volta in volta negli anni, in tutte le nazioni europee per coinvolgere il maggior numero di appassionati possibile. Inoltre questa magnifica edizione tenutasi nella capitale subalpina, è coincisa con il 60º compleanno della Vespa ed è stata anche quella dei record assoluti di presenze per un vesparaduno: 3500 gli iscritti regolari più 4500 non iscritti per un totale di ben 8000 esemplari presenti nella sfilata del sabato mattina a Stupinigi. I Vespisti provenivano da tutta [[Europa]]: dal Portogallo alla Norvegia, dall'Inghilterra alla Grecia, dagli USA e Canada all'Argentina, dall'Algeria al Sudafrica e addirittura da [[Taiwan]].
Dal 14 al 17 giugno [[2007]], si è tenuto a [[San Marino]] il primo ''Vespa World Days'', la nuova definizione dell'Eurovespa, che ha contato circa 5.000 vespe, venute da ogni parte d'[[Europa]] e del [[mondo]]: [[Belgio]], [[Francia]], [[Spagna]], [[Germania]], [[Canada]] e [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], per citarne qualcuno. Nel 2008 il ''Vespa World Days'' si è tenuto a Cefalù, Sicilia, dal 24 al 27 aprile<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.vespaworld2008.com/old/Numero%20unico.pdf Resoconto di Vespa World Days 2008] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> e nel 2009 si è tenuto a [[Zell am See]] in Austria.
Altri appuntamenti con il Vespa World Days sono stati nel [[2010]] a [[Fátima (Portogallo)|Fátima]] in [[Portogallo]], nel [[2011]] a [[Oslo]] in [[Norvegia]], nel [[2012]] a [[Londra]] in [[Inghilterra]], nel [[2013]] a [[Hasselt]] in [[Belgio]], nel [[2014]] a [[Mantova]], nel [[2015]] a [[Zaravecchia]] in [[Croazia]] e nel [[2016]] a [[Saint-Tropez]], in [[Francia]]. Nel [[2017]] si sono tenuti a [[Celle (Germania)|Celle]], in [[Germania]]<ref>{{Cita web|url=http://it.vespaworlddays2017.com/|titolo=Vespa World Days 2017|accesso=21 marzo 2017|dataarchivio=22 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170322014647/http://it.vespaworlddays2017.com/|urlmorto=sì}}</ref>, nel [[2018]] a [[Belfast]] in [[Irlanda del Nord]] e nel [[2019]] a [[Zánka]] in [[Ungheria]].
In occasione dei festeggiamenti per i 70 anni di Vespa, la Fondazione Piaggio ha organizzato una grande mostra e un raduno a [[Pontedera]]<ref>{{cita web|url=https://www.museopiaggio.it/in-viaggio-con-vespa-intro/|titolo=Fondazione Piaggio}}</ref>.
== Note ==
<references />
== Voci correlate ==
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* [[Bajaj Chetak]]
* [[Piaggio Vespa 150 TAP]]
* [[Piaggio Vespa Siluro]]
* [[ACMA Vespa 400]]
* [[
* [[Innocenti Lambretta]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Piaggio}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|design|moto}}
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