Houston Rockets: differenze tra le versioni

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{{F|società di pallacanestro|novembre 2015|}}
{{Squadra di pallacanestro
<!-- Introduzione -->
|nome = Houston Rockets
|logo = Houston Rockets logo.png
|dimensioni logo = 200
|h_body = b90b0d
|detentore_southwest_division =
|h_pattern_b = _houstonrocketsh
X
|h_shorts = b90b0d
| h_pattern_b = _houstonrockets_association
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<!-- Uniforme da trasferta -->
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| a_pattern_b = _houstonrockets_icon
|a_shorts = b90b0d
| a_pattern_s = _houstonrocketsa_houstonrockets_icon
<!-- Terza uniforme -->
|campionato = [[National Basketball Association|NBA]]
|3_body = ffffff
|conference =[[NBA Western Conference|Western Conference]]
| 3_pattern_b = _houstonrockets_statement
|division =[[Southwest Division]]
|3_shorts = ffffff
|annofondazione = 1967
| 3_pattern_s = _houstonrockets_statement
|storia = '''San Diego Rockets'''<br />[[1967]]-[[1971]]<br />'''Houston Rockets'''<br />[[1971]]-oggi
|terza divisa = Terza divisa
|palazzetto = [[Toyota Center]]
<!-- Segni distintivi-->
|capienza= 18 300
|colori = Rosso, argento, nero, bianco<ref>{{Cita web|titolo=General Information|url=https://ak-static-int.nba.com/wp-content/uploads/sites/3/2016/10/2016-17-Media-Guide-Rockets.pdf#page=4|editore=NBA Properties, Inc.|opera=Houston Rockets 2016-17 Media Guide|accesso=21 gennaio 2018}}</ref><ref>{{Cita web|titolo=Houston Rockets Reproduction and Usage Guideline Sheet|url=https://mediacentral.nba.com/wp-content/uploads/logos/nba/hou/Houston_Rockets_Logosheet.jpg|editore=NBA Properties, Inc.|accesso=21 gennaio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180429030301/https://mediacentral.nba.com/wp-content/uploads/logos/nba/hou/Houston_Rockets_logosheet.jpg|dataarchivio=29 aprile 2018|urlmorto=sì}}</ref><br />{{color box|#CE1141}} {{color box|#C4CED4}} {{color box|#000000}} {{color box|#FFFFFF}}
|città = [[Houston]], [[Texas]]
<!-- Dati societari-->
|nazione= USA
|città = [[Houston]] ([[Texas|TX]])
|proprietario = {{Bandiera|USA}} [[Leslie Alexander]]
|nazione = USA
|allenatore = {{Bandiera|USA}} [[Kevin McHale]]
|campionato = [[NBA]]
|general manager = {{Bandiera|USA}} [[Daryl Morey]]
|conference = [[NBA Western Conference|Western Conference]]
|colori = [[File:600px Bianco con disco Rosso.png|20px]] [[Rosso]] e [[bianco]]
|division = [[Southwest Division]]
|titoli nba = 2
|annofondazione=|capienza = 18.055
|titoli conference nba = 4
|storia = '''San Diego Rockets'''<br />1967-1971<br />'''Houston Rockets'''<br />1971-presente
|titoli division nba = 4
|proprietario = Tilman Fertitta
|presidente = Gretchen Sheirr
|general manager = Rafael Stone
|allenatore = [[Ime Udoka]]
|sito = www.nba.com/rockets
<!-- Palmarès-->
|titoli nba = 2
|titoli conference nba = 4
|titoli division nba = 9
|stagione attuale = Houston Rockets 2022-2023
}}
 
Gli '''Houston Rockets''' sono una delle trenta squadre di [[pallacanestro]] che militano nel massimo campionato professionistico statunitense, la [[National Basketball Association]]. La franchigia, con sede a [[Houston]] in [[Texas]] dal 1971 dopo il trasferimento da [[San Diego]], compete nella [[NBA Western Conference|Western Conference]] della Nba.
 
Colori sociali della franchigia sono il rosso e il bianco, con utilizzo anche del nero, soprattutto nella terza divisa. Il nome Rockets, [[Razzo a propellente solido|razzi]], già utilizzato nei primi anni della franchigia a San Diego, è stato scelto in omaggio alla corsa spaziale che in quegli anni caratterizzava gli Stati Uniti. A Houston ha inoltre sede lo Space Center della [[NASA|Nasa]].
Giocano al [[Toyota Center]]. Il precedente palazzetto era il Compaq Center, in origine chiamato "''The Summit''"; quello nuovo è stato costruito dopo che la squadra ha subìto pressioni dalla città per l'ottenimento di un nuovo impianto sportivo, più capiente e moderno. I Rockets sono proprietari dei [[Rio Grande Valley Vipers]] della [[NBA Development League]].
 
I Rockets giocano al [[Toyota Center]], mentre in precedenza il palazzetto era il Compaq Center, in origine chiamato 'The Summit'. La nuova arena è stata costruita a seguito ad alcune pressioni della città per l'ottenimento di un nuovo impianto sportivo, più capiente e moderno.
 
La Franchigia ha raggiunto quattro volte nella sua storia le [[NBA Finals|Nba Finals]], perdendo le prime due negli anni ottanta: nel [[National Basketball Association 1980-1981|1981]] e nel [[National Basketball Association 1985-1986|1986]] sempre per mano dei [[Boston Celtics]]. Ha invece vinto le altre due finali disputate a metà anni novanta, nel [[National Basketball Association 1993-1994|1994]] e nel [[National Basketball Association 1994-1995|1995]], rispettivamente contro [[New York Knicks]] e [[Orlando Magic]]. I Rockets sono l'unica squadra riuscita a interrompere il dominio dei [[Chicago Bulls]] di [[Michael Jordan]] in quel decennio. Dalla prima stagione disputata nel 1967 al 2024, i Rockets si sono qualificati per i playoff in 34 occasioni sulle 57 totali.
 
== Storia della franchigia ==
=== San Diego Rockets ===
I [[San Diego Rockets]] vengono fondaticreati nel [[1967]], dopo essere stati comprati da [[Robert Breitbard]] per 1,75 milioni di $dollari ed entrano nella [[National Basketball Association|NBA]] nella [[National Basketball Association 1967-1968|stagione 1967-1968]], nati come dallo scorporo dei [[Seattle SuperSonics]], lo stesso anno in cui l'[[American Basketball Association]] si lancia come lega rivale. Il nome "Rockets" viene scelto in onore dello sviluppo locale ([[General Dynamics]]) del [[SM-65 Atlas|Missile Atlas]] e del programma aerospaziale. VenneViene nominato allenatore [[Jack McMahon]] e nel [[Draft NBA 1967|draft 1967]] venne scelto [[Pat Riley]]. PerdonoLa 67prima partitestagione, nellacome lorodi stagionesolito inauguraleaccade a tutte le franchigie esordienti, chesi conclude con un bilancio estremamente negativo, in questo caso con 67 partite eraperse; allora un record di sconfitte in [[NBA]].
 
Nel [[Draft NBA 1968|draft 1968]], dopo averavere vinto alla lotteria la prima scelta contro i [[Washington Wizards|Baltimore Bullets]], selezionano [[Elvin Hayes]], proprio dall'[[Università di Houston]]. [[Elvin Hayes|Hayes]] guida la squadra alla sua prima apparizione di sempre ai [[NBA Playoffs|play-off]] nel [[NBA Playoffs 1969|1969]], ma i Rockets vengono sconfitti per 4-2 in semifinale di [[NBA Western Division|Western Division]] dagli [[Atlanta Hawks]]. Al [[Draft NBA 1970|draft 1970]] vengono selezionati il futuro [[Naismith Memorial Basketball Hall of Fame|Hall of Fame]] [[Calvin Murphy]] e il futuro allenatore dei Rockets campioni [[NBA]] [[Rudy Tomjanovich]], che avrebbero entrambi giocato nei Rockets per tutta la loro carriera, venendo nominati più volte [[NBA All-Star Game|All-Star]].
 
Allenati dall'allenatore [[Naismith Memorial Basketball Hall of Fame|Hall of Fame]] [[Alex Hannum]], i Rockets chiudono le successive due stagioni con un bilancio di 57-97, senza mai qualificarsi ai [[NBA Playoffs|play-off]]. A causa degli scarsi risultati [[Robert Breitbard|Breitbard]] mette in vendita la squadra. Nel [[1971]] il broker immobiliare [[Wayne Duddleston]] e il banchiere [[Billy Goldberg]] (il primo broker immobiliare, il secondo banchiere) comprano la franchigia per 5,6 milioni di dollari e la trasferisconotrasferendola a [[Houston]] ([[Texas]]), la casa della loro stella [[Elvin Hayes]] e città ritenuta potenzialmente più appetibile rispetto a San Diego per il mercato Nba. Leggenda vuole che il primo mercoledì in cui giocano a Houston, la chiesa locale attiri più persone dei Rockets, sebbene la squadra giochi bene, grazie al talento di due giocatori effervescenti come [[Calvin Murphy|Murphy]] e [[Rudy Tomjanovich|Tomjanovich]].
 
=== Era Murphy - Rudy-T ===
Prima dell'inizio della [[National Basketball Association 1971-1972|stagione 1971-197272]] [[Alex Hannum|Hannum]] viene ingaggiato dai [[Denver Rockets]], (che sarebbero poi diventati [[Denver Nuggets]] nella fusione [[NBA]]-[[American Basketball Association|ABA]]), e viene assunto al suo posto [[Tex Winter]]. [[Tex Winter|Winter]] dichiara tuttavia che [[Elvin Hayes|Hayes]] aveva "'i peggiori fondamentali di qualsiasi altro giocatore"', applicando un sistema di gioco contrastante con quello offensivo a quello a cui era abituato proprio [[Elvin Hayes|Hayes]]. A causa dei contrasti tra [[Tex Winter|Winter]] e [[Elvin Hayes|Hayes]], i Rockets lo cedono, nonostante li avesse guidati nelle loro precedenti stagioni, ai [[Washington Wizards|Baltimore Bullets]] in cambio di [[Jack Marin]] dopo la [[National Basketball Association 1971-1972|stagione 1971-1972]]. In questo periodo i Rockets adottano inoltre il logo che useranno fino alla [[National Basketball Association 1994-1995|stagione 1994-1995]]. [[Tex Winter|Winter]] viene licenziato poco dopo, nella [[primavera]] [[1973]], a seguito di una striscia di 10 sconfitte consecutive, venendo sostituito da [[Johnny Egan]].
 
Nel [[1974]] i Rockets svelano le nuove uniformi abbinate al nuovo logo che avrebbero usato per i successivi 21ventuno anni. Nella [[National Basketball Association 1974-1975|stagione 1974-197575]] ecco la prima comparsa dei Rockets nei [[NBA Playoffs|playoffs]] da quando si sono trasferiti a [[Houston]]: sconfiggono al primo turno i [[New York Knicks]] per 2-1 perdendo nella semifinale di Conference contro i [[Boston Celtics]]. Durante questo periodo la città di [[Houston]] inizia finalmente ad affezionarsi alla sua squadra di [[pallacanestro]], facendo registrare il tutto esaurito ad alcune partite di stagione regolare e a tutte le partite casalinghe dei [[NBA Playoffs 1975|play-off 1975]].
 
=== Era Moses Malone ===
Nella [[National Basketball Association 1975-1976|stagione 1975-197676]] i Rockets si stabiliscono permanentemente a [[Houston]], stabilendosi al [[Lakewood Church Central Campus|The Summit]], che sarebbe stata la loro arena per i successivi 29ventinove anni. Nella stagione successiva, (dopo averavere saltato i [[NBA Playoffs 1976|play-off 1976]]), sotto la guida dell'allenatore [[Johnny Egan|Egan]], da [[Moses Malone]] (appena arrivato dall'[[American Basketball Association|ABA]]) e dai veterani [[Calvin Murphy|Murphy]], [[Rudy Tomjanovich|Tomjanovich]] e [[Mike Newlin]], i Rockets vincono il loro primo titolo di [[NBA Central Division|Division]], vincendo la [[NBA Central Division|Division]] con un bilancio di 49-33 e qualificandosi ai [[NBA Playoffs 1977|play-off]] per la seconda volta dal loro arrivo a [[Houston]]. Dopo averavere chiuso con il secondo bilancio in [[NBA Eastern Conference|Eastern Conference]], i Rockets affrontano i [[Washington Bullets]] guidati dall'ex stella dei Rockets [[Elvin Hayes]], da [[Wes Unseld]] e [[Dave Bing]] nelle semifinali di [[NBA Eastern Conference|Eastern Conference]], sconfiggendoli per 4-2, venendo però sconfitti alle finali di [[NBA Eastern Conference|Eastern Conference]] dai [[Philadelphia 76ers]] di [[Julius Erving]] per 4-2.
 
Agli inizi della [[National Basketball Association 1977-1978|stagione 1977-197878]], nella partita del 9 dicembre [[1977]], scoppia una rissa tra [[Kevin Kunnert]] dei Rockets e [[Kermit Washington]] del [[Los Angeles Lakers]]. Mentre [[Rudy Tomjanovich|Tomjanovich]] stava intervenendo per sedare la rissa, [[Kermit Washington|Washington]] gli sferrò un pugno in faccia, causandogli numerose fratture al volto. [[Rudy Tomjanovich|Tomjanovich]] trascorse i successivi 5cinque mesi in riabilitazione e saltò l'[[NBA All-Star Game 1978|All-Star Game]] e [[Moses Malone|Malone]] fu l'unico giocatore dei Rockets convocato. Le prestazioni di [[Rudy Tomjanovich|Rudy-T]] calarono nettamente dopo l'infortunio e i Rockets, senza la guida del loro capitano, chiusero la stagione con appena 28 vittorie, nonostante un'ottima stagione disputata da [[Calvin Murphy|Murphy]].
 
Nella [[National Basketball Association 1978-1979|stagione 1978-197979]] [[Moses Malone|Malone]], [[Calvin Murphy|Murphy]] e [[Rudy Tomjanovich|Tomjanovich]] disputano tutti e tre l'[[NBA All-Star Game 1979|All-Star Game 1979]] e [[Moses Malone|Malone]], "The Chairman Of The Boards" ("Il presidente dei Consigli di Amministrazione"), conquista il titolo di [[NBA Most Valuable Player Award|MVP]]: pur non essendo eccezionalmente grosso o veloce riesce grazie alla determinazione a diventare un [[Centro (pallacanestro)|centro]] superbo. I Rockets cedono inoltre [[John Lucas (cestista 1953)|John Lucas II]] ai [[Golden State Warriors]] in cambio di [[Rick Barry]], che avrebbe siglato un allora record in [[NBA]] di percentuale di tiri liberi in una stagione, tirando con il 94,7%. I Rockets, nell'ultima stagione sotto la guida di [[Tom Nissalke]], siglano un punteggio di 47 vinte e 35 perse che gli vale il secondo posto nella [[NBA Central Division|Central Division]] e l'accesso ai [[NBA Playoffs 1979|playoffsplay-off]], dove tuttavia sono sconfitti al primo turno dagli [[Atlanta Hawks]] per 2-0. La stagione successiva premia l'impegno dei Rockets: nei [[NBA Playoffs 1980|playoffsplay-off]] (dopo averavere chiuso con un bilancio di 41-41) passano il primo turno contro i [[San Antonio Spurs]] e sono sconfitti dai [[Boston Celtics]] della matricola [[Larry Bird]] nella semifinale di [[NBA Eastern Conference|Conference]]. Prima della stagione [[Tom Nissalke|Nissalke]] era stato sostituito da [[Del Harris]].
 
Nel [[1979]] [[George Maloof]], un uomo di affari di [[Albuquerque]] (nel [[Nuovo Messico]]), compra la squadra per 9 milioni di $dollari. [[Bill Schadewald]], del [[Houston Business Journal]], aveva dichiarato che "Potrei arrivare subito prima della partita, pagare un bagarino all'ultimo e sedermi un po' ovunque al [[Lakewood Church Central Campus|The Summit]]".
 
{{Approfondimento|col1=#{{NBA color|Houston Rockets|1}}|col2=white|col3=#{{NBA color|Houston Rockets|3}}|titolo=Finali NBA 1981|contenuto=
<div style="float:right; font-size:90%; width:320px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:5px;margin-bottom:0px; text-align:left">
5 maggio-14 maggio 1981
{{finestra|align=center|width=250px|border=1px|col1=c5001e|col2=white|col3=d3d3d3|font-size=120%|titolo=finali NBA 1981|contenuto=
5 maggio-14 maggio [[1981]]
 
'''{{Basket Boston Celtics}}''' - {{Basket Houston Rockets}} 98–95<br />
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[[Bill Russell NBA Finals Most Valuable Player Award|MVP]]: [[Cedric Maxwell]]
}}
</div>
L'arrivo di una terza squadra [[NBA]] in [[Texas]], i [[Dallas Mavericks]], causa un rimescolamento nella divisione delle franchigie e [[Houston]] viene spostata nella [[NBA Midwest Division|Midwest Division]] della [[NBA Western Conference|Western Conference]], insieme a [[San Antonio Spurs]], [[Kansas City Kings]], [[Utah Jazz]] e [[Dallas Mavericks]]. Nella [[National Basketball Association 1980-1981|stagione 1980-1981]], la seconda di [[Del Harris|Harris]], i Rockets lottano con i [[Kansas City Kings|Kings]] per il secondo posto in [[NBA Midwest Division|Midwest Division]] dietro agli [[San Antonio Spurs|Spurs]], qualificandosi ai [[NBA Playoffs 1981|play-off]] per una sola partita (bilancio di 40-42): qui raggiungono la finale sconfiggendo clamorosamente i [[Los Angeles Lakers]] di [[Magic Johnson]] campioni uscenti (al primo turno), gli [[San Antonio Spurs|Spurs]] di [[George Gervin]] per 4-3 (in gara-7 [[Calvin Murphy|Murphy]] fa registrare un career-high nei [[NBA Playoffs|play-off]] di 42 punti) e, nella finale di [[NBA Western Conference|conference]], i [[Sacramento Kings|Kansas City Kings]] di [[Otis Birdsong]], [[Scott Wedman]], e [[Phil Ford]] che cadono in 5 partite; i Rockets diventano così la prima squadra dopo i [[Minneapolis Lakers]] nel [[NBA Playoffs 1959|1959]] ad arrivare in finale dopo aver chiuso la stagione regolare con un bilancio perdente. Houston raggiunge così la finale contro i [[Boston Celtics]] di [[Larry Bird]], [[Robert Parish]] e [[Cedric Maxwell]] giocata in sei partite ma terminata con una sconfitta sonora: i [[Boston Celtics|Celtics]], purtroppo per Houston, erano troppo forti. Durante i [[NBA Playoffs 1981|play-off]] si distinguono [[Calvin Murphy|Murphy]], [[Mike Dunleavy (1954)|Mike Dunleavy]], [[Tom Henderson]], [[Bill Willoughby]], [[Billy Paultz]], [[Leavell Allen]], [[Robert Reid]], [[Major Jones]] e anche l'anziano [[Rudy Tomjanovich]], che ha segnato dei fondamentali tiri liberi in gara-2, oltre alle solite superbe prestazioni di [[Moses Malone|Malone]]. In questa stagione [[Calvin Murphy|Murphy]] sigla due record [[NBA]]: segnando 78 tiri liberi consecutivi supera il record di [[Rick Barry|Barry]] del [[1976]] di 60 e, con una percentuale di 0,958, supera il record di [[Rick Barry|Barry]] con i Rockets del [[1979]].
 
L'arrivo di una terza squadra [[NBA]] in [[Texas]], i [[Dallas Mavericks]], causa un rimescolamento nella divisione delle franchigie e [[Houston]] viene spostata nella [[NBA Midwest Division|Midwest Division]] della [[NBA Western Conference|Western Conference]], insieme a [[San Antonio Spurs]], [[Kansas City Kings]], [[Utah Jazz]] e [[Dallas Mavericks]]. Nella [[National Basketball Association 1980-1981|stagione 1980-81]], la seconda di [[Del Harris|Harris]], i Rockets lottano con i [[Kansas City Kings|Kings]] per il secondo posto in [[NBA Midwest Division|Midwest Division]] dietro agli [[San Antonio Spurs|Spurs]], qualificandosi ai [[NBA Playoffs 1981|play-off]] per una sola partita. Qui raggiungono la finale sconfiggendo clamorosamente i [[Los Angeles Lakers]] di [[Magic Johnson]] campioni uscenti, gli [[San Antonio Spurs|Spurs]] di [[George Gervin]] per 4-3 e, nella finale di [[NBA Western Conference|conference]], i [[Sacramento Kings|Kansas City Kings]] di [[Otis Birdsong]], [[Scott Wedman]], e [[Phil Ford]] che cadono in cinque partite. I Rockets diventano la prima squadra dopo i [[Minneapolis Lakers]] nel [[NBA Playoffs 1959|1959]] ad arrivare in finale dopo avere chiuso la stagione regolare con un bilancio perdente. Houston raggiunge la finale contro i [[Boston Celtics]] di [[Larry Bird]], [[Robert Parish]] e [[Cedric Maxwell]] giocata in sei partite ma terminata con una sconfitta sonora: i [[Boston Celtics|Celtics]], per Houston, erano troppo forti. Durante i [[NBA Playoffs 1981|play-off]] si distinguono [[Calvin Murphy|Murphy]], [[Mike Dunleavy (1954)|Mike Dunleavy]], [[Tom Henderson]], [[Bill Willoughby]], [[Billy Paultz]], [[Allen Leavell]], [[Robert Reid (cestista)|Robert Reid]], [[Major Jones]] e anche l'anziano [[Rudy Tomjanovich]], oltre alle solite superbe prestazioni di [[Moses Malone|Malone]]. In questa stagione [[Calvin Murphy|Murphy]] sigla due record [[NBA]]: segnando 78 tiri liberi consecutivi supera il record di [[Rick Barry|Barry]] del 1976 di 60 e, con una percentuale di 95,8, supera il record di [[Rick Barry|Barry]] con i Rockets del 1979.
La stagione successiva ([[National Basketball Association 1981-1982|1981-1982]]) vede la conquista del secondo titolo [[NBA Most Valuable Player Award|MVP]] di [[Moses Malone|Malone]], che con una media di 31.1 punti a partita e 14.7 rimbalzi si impone sui rivali. In stagione regolare i Rockets migliorano il loro bilancio, chiudendo con 46-36. Ai [[NBA Playoffs 1982|playoffs]] sono eliminati al primo turno contro i [[Seattle SuperSonics]].
 
La stagione [[National Basketball Association 1981-1982|1981-1982]] vede la conquista del secondo titolo [[NBA Most Valuable Player Award|MVP]] di [[Moses Malone|Malone]], che con una media di 31.1 punti a partita e 14.7 rimbalzi si impone sui rivali. In stagione regolare i Rockets migliorano il loro bilancio, chiudendo con 46-36. Ai [[NBA Playoffs 1982|playoffs]] sono eliminati al primo turno dai [[Seattle SuperSonics]].
 
=== Era Hakeem Olajuwon ===
==== Le "Torri Gemelle" ====
[[File:Hakeemsigningautocropped.jpg|thumb|250px|right|Hakeem Olajuwon]]
Nell'[[estate]] [[1982]] [[Moses Malone|Malone]], [[free agent]] con restrizioni, accetta l'offerta del contratto dei [[Philadelphia 76ers]]: Houston pareggia l'offerta, ma poco dopo scambia l'[[NBA Most Valuable Player Award|MVP]] con la franchigia della città dell'amore fraterno (che andrà subito a vincere l'agognato titolo da [[NBA Most Valuable Player|MVP]] di stagione e le [[NBA Finals 1983|finali]]) per [[Caldwell Jones]]; questa mossa di mercato è finalizzata soprattutto a disfarsi dello stipendio di [[Moses Malone|Malone]], a causa delle difficoltà finanziarie dovute a una crisi economica regionale. La [[National Basketball Association 1982-1983|stagione 1982/83]], l'ultima per [[Del Harris]], finisce con il peggior record (14-68) di sempre dei [[Texas|texani]]; l'anno dopo il nuovo coach [[Bill Fitch]] (ex [[Boston Celtics]]) fa un po' meglio (29-53). Il paio di stagioni in ombra valgono a Houston la possibilità di scegliere per primi nel [[NBA Draft|draft]] e tali scelte condizioneranno il futuro dei Rockets per molto tempo: nel [[Draft NBA 1983|1983]] viene scelto [[Ralph Sampson]] (alto 2,25 metri) dall'[[Università della Virginia]] e nel [[Draft NBA 1984|1984]] [[Hakeem Olajuwon]] (alto 2,10 metri) dall'[[Università di Houston]], che sono la coppia più alta che la lega abbia mai conosciuto. [[Ralph Sampson|Sampson]] conquistò il titolo di [[NBA Rookie of the Year Award|miglior matricola dell'anno]] nella [[National Basketball Association 1983-1984|stagione 1983-1984]], grazie a una media di 21 punti e 11 rimbalzi. [[Hakeem Olajuwon|Olajuwon]] aveva meno esperienza di quest'ultimo: originario della [[Nigeria]], non aveva mai giocato a [[pallacanestro]] fino al [[1978]], due anni prima di trasferirsi all'università. Houston lo prende come prima scelta assoluta, lo stesso anno in cui i [[Chicago Bulls]] chiameranno con la terza scelta [[Michael Jordan]].
 
[[File:Hakeemsigningautocropped.jpg|thumb|Hakeem Olajuwon]]
<div style="float:left; font-size:90%; width:320px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:5px;margin-bottom:0px; text-align:left">
Nell'estate 1982 [[Moses Malone|Malone]], [[free agent]] con restrizioni, accetta l'offerta del contratto dei [[Philadelphia 76ers]]: Houston pareggia l'offerta, ma poco dopo scambia l'[[NBA Most Valuable Player Award|MVP]] con la franchigia della città dell'amore fraterno (che andrà subito a vincere l'agognato titolo da [[NBA Most Valuable Player Award|MVP]] di stagione e le [[NBA Finals 1983|finali]]) per [[Caldwell Jones]]; questa mossa di mercato è finalizzata soprattutto a disfarsi dello stipendio di [[Moses Malone|Malone]], a causa delle difficoltà finanziarie dovute a una crisi economica regionale. La [[National Basketball Association 1982-1983|stagione 1982-83]], l'ultima per [[Del Harris]], finisce con il peggior record di sempre dei [[Texas|texani]]; l'anno dopo il nuovo [[coach (sport)|coach]] [[Bill Fitch]] fa leggermente meglio. Il paio di stagioni in ombra valgono a Houston la possibilità di scegliere per primi nel [[NBA Draft|draft]] e tali scelte condizioneranno il futuro dei Rockets per molto tempo: nel [[Draft NBA 1983|1983]] viene scelto [[Ralph Sampson]] dall'[[Università della Virginia]] e nel [[Draft NBA 1984|1984]] [[Hakeem Olajuwon]] dall'[[Università di Houston]]: la coppia più alta che la lega abbia mai conosciuto. [[Ralph Sampson|Sampson]] conquista il titolo di [[NBA Rookie of the Year Award|miglior matricola dell'anno]] nella [[National Basketball Association 1983-1984|stagione 1983-84]], grazie a una media di 21 punti e 11 rimbalzi. [[Hakeem Olajuwon|Olajuwon]] invece, originario della [[Nigeria]], non aveva mai giocato a [[pallacanestro]] fino al 1978, due anni prima di trasferirsi all'università. Houston lo prende come prima scelta assoluta, lo stesso anno in cui i [[Chicago Bulls]] chiamano con la terza scelta [[Michael Jordan]].
{{finestra|align=center|width=250px|border=1px|col1=c5001e|col2=white|col3=d3d3d3|font-size=120%|titolo=finali NBA 1986|contenuto=
 
26 maggio-8 giugno [[1986]]
{{Approfondimento|col1=#{{NBA color|Houston Rockets|1}}|col2=white|col3=#{{NBA color|Houston Rockets|3}}|titolo=Finali NBA 1986|contenuto=
26 maggio-8 giugno 1986
 
'''{{Basket Boston Celtics}}''' - {{Basket Houston Rockets}} 112–100<br />
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[[Bill Russell NBA Finals Most Valuable Player Award|MVP]]: [[Larry Bird]]
}}
</div>
Nella [[National Basketball Association 1983-1984|stagione 1983-1984]] i Rockets chiudono con un bilancio di 29-53. La squadra e la sua coppia di punta, soprannominata ''Twin Towers'' ("Torri Gemelle"), raggiunge i [[NBA Playoffs 1985|playoffs]] nella stessa stagione dell'ingaggio di [[Hakeem Olajuwon|Olajuwon]], le finali nell'anno successivo ([[National Basketball Association 1985-1986|1985-1986]]) sconfitti ancora una volta dai [[Boston Celtics]] per 4-2.
 
Nella [[National Basketball Association 1983-1984|stagione 1983-1984]] i Rockets chiudono con un bilancio di 29-53. La squadra e la sua coppia di punta, soprannominata Twin Towers 'Torri Gemelle', raggiunge i [[NBA Playoffs 1985|playoffs]] nella stessa stagione dell'ingaggio di [[Hakeem Olajuwon|Olajuwon]], Nel 1986 raggiungono nuovamente le finals, sconfitti ancora una volta dai [[Boston Celtics]] per 4-2.
La stagione successiva i problemi fisici di Sampson (a soli 26 anni) lo costringono a saltare quasi la metà delle gare di regular season, costringendo l'ingaggio di [[Cedric Maxwell]]: i Rockets vengono eliminati nelle semifinali di Conference. L'anno dopo Sampson viene ceduto a metà stagione mentre arriva [[Joe Barry Carroll]], la squadra perde il primo turno dei playoff e l'allenatore Bill Fitch non viene confermato per l'anno seguente (subentrerà Don Chaney).
 
La stagione successiva i problemi fisici di Sampson lo costringono a saltare quasi la metà delle gare di regular season, costringendo l'ingaggio di [[Cedric Maxwell]]: i Rockets vengono eliminati nelle semifinali di Conference. L'anno dopo Sampson viene ceduto a metà stagione mentre arriva [[Joe Barry Carroll]], la squadra perde il primo turno dei playoff e l'allenatore Bill Fitch non viene confermato per l'anno seguente. Gli subentrea Don Chaney.
==== I due titoli ====
La città di Houston, nel panorama dello sport USA, è stata sempre considerata una città perdente, in quanto le compagini sportive cittadine, negli anni, non hanno mai vinto niente d'importante. Dal 1989 al 1991 i texani subiscono tre eliminazioni al primo turno dei playoff perdendo 9 gare su 10; la stagione 1991/92 (durante la quale Chasey è sostituito da Rudy Tomjanovich) vede addirittura il mancato accesso ai playoff, nonostante il record positivo 42-40. Ma le soddisfazioni per i fan dei Rockets arrivano svoltato l'angolo degli anni novanta: sebbene l'acquisto di nuove star emergenti (tra cui [[Otis Thorpe]], [[Kenny Smith]] e [[Robert Horry]]) non porti a dei risultati nei primi anni, condizionati dall'infortunio di Olajuwon, la stagione [[National Basketball Association 1993-1994|1993-1994]] rappresenta il picco della storia della franchigia texana.
 
Dal 1989 al 1991 i texani subiscono tre eliminazioni al primo turno dei playoff perdendo nove gare su dieci; la stagione 1991/92 vede addirittura il mancato accesso ai playoff, nonostante il record positivo 42-40. Ma le soddisfazioni per i fan dei Rockets arrivano svoltato l'angolo degli anni novanta: sebbene l'acquisto di nuove star emergenti tra cui [[Otis Thorpe]], [[Kenny Smith]] e [[Robert Horry]] non porti a dei risultati nei primi anni, condizionati dall'infortunio di Olajuwon, la stagione [[National Basketball Association 1993-1994|1993-94]] rappresenta il picco della storia della franchigia texana.
Già l'anno precedente i Rockets erano stati autori di un sorprendente exploit, perdendo le semifinali di conference battuti dai Seattle Supersonics dopo aver fatto registrare la miglior regular season della storia della franchigia.
 
Già l'anno precedente i Rockets erano stati autori di un sorprendente exploit, perdendo le semifinali di conference battuti dai [[Seattle SuperSonics|Seattle Supersonics]] dopo avere fatto registrare la miglior regular season della storia della franchigia.
La ''regular season'' 93/94 inizia nel migliore dei modi per la franchigia, che riesce ad ottenere il record di vittorie iniziali (15), andando a classificarsi, nel tabellone playoff, come seconda squadra dell'Ovest (58 vinte e 24 perse, miglior record di sempre dei "razzi"). Nel primo turno di playoff la franchigia incontra i Portland Trail Blazers, che verranno sconfitti per 3 a 1 (all'epoca il primo turno si svolgeva al meglio delle cinque gare). Nelle semifinali di conference Houston si scontra con i Phoenix Suns di [[Charles Barkley]] e [[Kevin Johnson]]; i Rockets la spunteranno in gara 7, dopo essere andati sotto 2 a 0, e avanti 3 a 2. Prima della finale di conference con gli Utah Jazz, Hakem Olajuwon viene insignito del premio come [[NBA Most Valuable Player Award|miglior giocatore dell'anno (MVP)]]; nello stesso anno si era già aggiudicato il premio di [[NBA Defensive Player of the Year Award|miglior difensore della lega]]. "Dedico questo premio ai miei compagni di squadra perché è grazie a loro se quest'anno ho raggiunto questi livelli" sono le parole del numero 34 dei Rockets. La finale della West Conference risulta una passeggiata per Houston, che schiacciano i Jazz di Malone e Stockton per 4 a 1.
 
La regular season 1993-94 inizia nel migliore dei modi per la franchigia, che riesce a ottenere il record di vittorie iniziali andando a classificarsi nel tabellone playoff come seconda squadra dell'Ovest. Nel primo turno di playoff la franchigia incontra i [[Portland Trail Blazers]] sconfitti per 3 a 1. Nelle semifinali di conference Houston si scontra con i [[Phoenix Suns]] di [[Charles Barkley]] e [[Kevin Johnson (cestista 1966)|Kevin Johnson]]; i Rockets la spuntano in gara 7, dopo essere andati sotto 2 a 0 e avanti 3 a 2. Prima della finale di conference con gli [[Utah Jazz]], Hakem Olajuwon viene premiato come [[NBA Most Valuable Player Award|miglior giocatore dell'anno.]] Nello stesso anno si era già aggiudicato il premio di [[NBA Defensive Player of the Year Award|miglior difensore della lega]]. La finale della [[NBA Western Conference|Western Conference]] risulta una passeggiata per Houston, che schiaccia i Jazz di [[Karl Malone|Malone]] e [[John Stockton|Stockton]] per 4 a 1.
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8 giugno-22 giugno [[1994]]
8 giugno-22 giugno 1994
 
'''{{Basket Houston Rockets}}''' - {{Basket New York Knicks}} 85–78<br />
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[[Bill Russell NBA Finals Most Valuable Player Award|MVP]]: [[Hakeem Olajuwon]]
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In finale i Rockets trovano i New York Knicks di [[Patrick Ewing]]: la sfida fra i due grandi centri è il leitmotiv della serie, anche se altri personaggi risulteranno importanti nell'evolversi delle [[finali NBA 1994]]. Il fattore campo è a favore di Houston, quindi le prime due partite vengono giocate nella città texana. Mentre in gara 1 il gioco dei Rockets riesce ad imporsi, in gara 2 New York, grazie a ben cinque uomini in doppia cifra, e ai rimbalzi catturati da [[Patrick Ewing|Ewing]] e [[Charles Oakley|Oakley]], la spunta per 91 a 83. A questo punto la serie sembra volgere a favore dei Knicks, che giocheranno le prossime tre gare sul campo di casa del [[Madison Square Garden]]. In gara 3 New York parte forte, mentre Houston sembra subire il colpo; piano piano però i Rockets si riordinano in difesa e riescono a rimontare punto su punto. Alla fine un tiro da tre del [[rookie]] [[Sam Cassell]] fornisce a Houston la certezza della vittoria. Il protagonista è talmente sconosciuto e inaspettato che Ewing, in una intervista dopo gara, lo ribattezzerà "Cossell". Il fattore campo viene così ristabilito.
 
In finale i Rockets trovano i New York Knicks di [[Patrick Ewing]]. La sfida fra i due grandi centri è il leitmotiv della serie. Le prime due partite vengono giocate nella città texana. Mentre in gara 1 il gioco dei Rockets riesce a imporsi in gara 2 New York, grazie a ben cinque uomini in doppia cifra, e ai rimbalzi catturati da [[Patrick Ewing|Ewing]] e [[Charles Oakley|Oakley]], la spunta per 91 a 83. A questo punto la serie sembra volgere a favore dei Knicks, che giocheranno le prossime tre gare sul campo di casa del [[Madison Square Garden]]. In gara 3 New York parte forte, mentre Houston sembra subire il colpo; piano piano i Rockets si riordinano in difesa e riescono a rimontare punto su punto. Alla fine un tiro da tre del [[rookie]] [[Sam Cassell]] fornisce a Houston la certezza della vittoria. Gara 4 e gara 5 non conoscono storia: New York domina i due incontri senza particolari sofferenze, guidata dalla vena offensiva di [[John Starks]] e di Ewing, autore di otto stoppate in gara 5. Per gara 6 si torna a Houston. I Knicks riescono a imporsi sin dai primi minuti della gara, sempre grazie a un ottimo Starks, alla fine autore di ventisette punti. Houston grazie all'aiuto della panchina e di un Olajuwon stratosferico, riesce a mantenere in vita la gara. Sulla sirena finale John Starks ha sulle mani il tiro da tre della vittoria ma Olajuwon grazie a una stoppata impercettibile riesce a evitare il sorpasso. Houston vince 86 a 84. Gara 7, il match decisivo, pur essendo equilibrato in alcuni frangenti, sembra destinata a consacrare la squadra texana. Alla fine sarà 90 a 84 per Houston. Ottima prova di Maxwell e di Olajuwon, che alla fine sarà MVP della serie.
Gara 4 e gara 5 non conoscono storia: New York domina i due incontri senza particolari sofferenze, vincendo con punteggi quasi simili (91 a 82 e 91 a 84). New York è guidata dalla vena offensiva di [[John Starks]] e di Ewing, autore di 8 stoppate in gara 5. Da rilevare i 32 e 27 punti di Olajuwon nelle due gare.
 
Nella stagione successiva i Rockets si ripetono: conquistano il secondo anello consecutivo raggiungendo il record condiviso da [[Chicago Bulls]], [[Detroit Pistons]], [[Boston Celtics]] e [[Los Angeles Lakers]], grazie all'inizialmente criticato arrivo di [[Clyde Drexler]] e all'immancabile apporto di Olajuwon.
Per gara 6 si ritorna al "The Summit", l'allora campo dei Rockets. I Knicks riescono ad imporsi sin dai primi minuti della gara, sempre grazie ad un ottimo Starks, alla fine autore di 27 punti. Houston all'inizio si trova in difficoltà, poi grazie all'aiuto della panchina (Cassell ed Herrera), di un Olajuwon stratosferico (30 punti e 10 rimbalzi), riescono a mantenere in vita la gara. Sulla sirena finale John Starks ha sulle mani il tiro da tre della vittoria ma Olajuwon grazie ad una stoppata impercettibile riesce ad evitare il sorpasso. Houston vince 86 a 84.
 
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Gara 7 è la gara della vittoria dei Rockets. La partita, pur essendo equilibrata in alcuni frangenti, sembra destinata a consacrare la squadra texana. Alla fine sarà 90 a 84 per Houston. Ottima prova di Maxwell e di Olajuwon, che alla fine sarà MVP della serie.
7 giugno-14 giugno 1995
 
Nella stagione successiva i Rockets si ripetono: conquistano il secondo anello consecutivo raggiungendo il record condiviso da [[Chicago Bulls]], [[Detroit Pistons]], [[Boston Celtics]] e [[Los Angeles Lakers]], grazie all'inizialmente criticato arrivo di [[Clyde Drexler]] (scambiato con Thorpe) e all'immancabile apporto di Olajuwon.
 
<div style="float:left; font-size:90%; width:320px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:5px;margin-bottom:0px; text-align:left">
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7 giugno-14 giugno [[1995]]
 
'''{{Basket Houston Rockets}}''' - {{Basket Orlando Magic}} 120–118 OT<br />
'''{{Basket Houston Rockets}} - ''' - {{Basket Orlando Magic}}''' 117–106<br />
{{Basket Orlando Magic}} - '''{{Basket Houston Rockets}}''' 103–106<br />
'''{{Basket Orlando Magic}}''' - '''{{Basket Houston Rockets}}''' 101-113
 
[[Bill Russell NBA Finals Most Valuable Player Award|MVP]]: [[Hakeem Olajuwon]]
}}
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La regular season non inizia nel modo migliore per i Rockets a causa dell'infortunio di [[Carl Herrera]] e alla partenza di [[Vernon Maxwell]], senza questi due giocatori chiave i Rockets chiudono con un bilancio di 47-35, il sesto nella Western Conference. Ai [[NBA Playoffs 1995|play-off]] i Rockets incontrano tutte e tre le migliori squadre dell'ovest: gli [[Utah Jazz]] (60-22) battuti 3-2, i [[Phoenix Suns]] (59-23) battuti 4-3 e i [[San Antonio Spurs]] (62-20) per 4-2. La finale contro gli [[Orlando Magic]] di [[Shaquille O'Neal]] e [[Penny Hardaway]] finisce trionfalmente con un pesante 4-0 e Olajuwon raggiunge la Hall of Fame vincendo il suo secondo titolo di MVP delle finali.
 
Il gioco dei Rockets si trasforma, passando da un gioco difensivo, suffragato dal duo Olajuwon-Thorpe, a uno molto più offensivo, al fine di sfruttare le doti da contropiedista di [[Clyde Drexler]] e spostando [[Robert Horry]] ala grande. La stagione regolare si chiude con un bilancio di 47-35, il sesto nella Western Conference.
==== Ultimi anni ====
 
Passano due stagioni tra luci ed ombre e l'acquisto di [[Charles Barkley]] sembra ridare morale ai tifosi dei Rockets: insieme a [[Hakeem Olajuwon|Olajuwon]] e [[Clyde Drexler|Drexler]], infatti, si forma il cosiddetto ''The Big Three'' che riporta i Rockets ad alti livelli; nella [[National Basketball Association 1996-1997|stagione 1996-1997]] chiudono con un bilancio di 57-25, sconfiggendo ai [[NBA Playoffs 1997|play-off]] i [[Minnesota Timberwolves]] e i [[Seattle SuperSonics]], prima di venire eliminati per 4-2 dagli [[Utah Jazz]] grazie a un tiro all'ultimo secondo di [[John Stockton]].
Ai [[NBA Playoffs 1995|play-off]] i Rockets incontrano le migliori squadre dell'ovest, partendo dagli [[Utah Jazz]], poi i [[Phoenix Suns]] e nella finale di Conference i [[San Antonio Spurs]], battuti grazie soprattutto alla supremazia sotto canestro di Olajuwon su [[David Robinson]].
 
La finale contro gli [[Orlando Magic]] di [[Shaquille O'Neal]] e [[Penny Hardaway]] vede Houston fortemente sfavorita. In realtà la superiorità di [[Orlando Magic|Orlando]] verrà fuori solamente nel primo tempo di Gara 1. I Magic partono subito forte ma Houston, piano piano riesce a riportarsi sotto. Per Orlando [[Nick Anderson]] sbaglia 4 tiri liberi consecutivi e con 5 secondi sul cronometro, dopo il timeout, [[Kenny Smith]] realizza il tiro da tre punti che regala un overtime insperato a Houston. Nell'overtime Houston vince 120 a 118 grazie a un tap-in vincente di Hakeem Olajuwon, dopo una mischia sotto canestro. [[Orlando Magic|Orlando]] nelle partite successive subisce il colpo psicologico, non dando mai l'impressione di avere la forza di ribaltare la serie. Finisce trionfalmente 4-0 e [[Hakeem Olajuwon|Olajuwon]] vince il suo secondo titolo di MVP delle finali. Con questa vittoria i Rockets diventano la franchigia con il piazzamento più basso in regular season a vincere il titolo, record ancora detenuto nel 2024.
 
Passano due stagioni tra luci e ombre e l'acquisto di [[Charles Barkley]] sembra ridare morale ai tifosi dei Rockets: insieme a [[Hakeem Olajuwon|Olajuwon]] e [[Clyde Drexler|Drexler]], infatti, si forma il cosiddetto The Big Three per mantenere i Rockets ad alti livelli. Nella [[National Basketball Association 1996-1997|stagione 1996-1997]] sconfiggono ai [[NBA Playoffs 1997|play-off]] i [[Minnesota Timberwolves]] e i [[Seattle SuperSonics]], prima di venire eliminati nella finale ad Ovest per 4-2 dagli [[Utah Jazz]] grazie a un tiro all'ultimo secondo di [[John Stockton]].
 
Nella [[National Basketball Association 1997-1998|stagione 1997-98]] vengono ancora una volta sconfitti ai [[NBA Playoffs 1998|play-off]] dai [[Utah Jazz|Jazz]], questa volta al primo turno, con l'ultima partita della serie che chiude la carriera di [[Clyde Drexler]]. Nella stagione successiva i Rockets cercano di compensare la perdita di [[Clyde Drexler|Drexler]] acquistando [[Scottie Pippen]], pluricampione [[NBA]] con i [[Chicago Bulls]]. Pippen però non si ambienta e gioca una delle peggiori annate in carriera; Houston arriva ai [[NBA Playoffs 1999|playoff]] ma viene nuovamente eliminata al primo turno, questa volta per mano dei [[Los Angeles Lakers]] di [[Shaquille O'Neal]] e [[Kobe Bryant]]. Dopo il [[Draft NBA 1999|draft 1999]] i Rockets cedono quattro giocatori e una scelta al primo turno ai [[Vancouver Grizzlies]] in cambio della prima scelta [[Steve Francis]]. Tuttavia, dopo la cessione del deludente [[Scottie Pippen|Pippen]] ai [[Portland Trail Blazers]] e un infortunio che costringe [[Charles Barkley|Barkley]] a chiudere la carriera, i Rockets in ricostruzione perdono i [[NBA Playoffs 2000|play-off]] per la seconda volta in quindici anni.
 
=== Era Yao Ming - McGrady ===
[[File:AAAA1801.jpg|thumb|[[Yao Ming]]]]
A cavallo tra fine anni novanta e i primi duemila i Rockets mancano i play-off per alcune stagioni. Nel draft 2002 pescano con la prima scelta [[Yao Ming]], centro cinese di oltre due metri al quale si aggiunge un paio di anni dopo la stella [[Tracy McGrady]]. Il duo guida i Rockets al loro ritorno ai play-off nella stagione [[National Basketball Association 2004-2005|2004-05]], dove vengono eliminati dai [[Dallas Mavericks]] al primo turno. Eliminazioni al primo turno anche nelle stagioni successive, nonostante un roster puntellato da giocatori come [[Juwan Howard]], [[Dikembe Mutombo]] e [[Shane Battier]]. Nel 2007-08 a [[coach (sport)|coach]] [[Jeff Van Gundy]], che aveva sostituito la guida decennale di Tomjanovich, subentra [[Rick Adelman]], che porta subito il team a uno dei migliori record di sempre grazie a una storica striscia di 22 vittorie consecutive, la seconda più lunga della storia all'epoca. Nella stagione 2008-09 i Rockets possono fare comunque affidamento su [[Ron Artest]] e [[Luis Scola]] e raggiungono le semifinali di conference dove vengono sconfitti in 7 gare dai futuri campioni dei [[Los Angeles Lakers]]. Gli infortuni di McGrady fanno sì che a febbraio 2010 venga mandato a New York. Anche Ming ha seri problemi fisici dopo le prime tre annate al top. Dopo avere saltato più di cento gare tra il 2006 e il 2008 il centro cinese salta l'intera stagione 2009-10 e disputa solo una manciata di match in quella successiva annunciando poi il suo ritiro dall'attività professionistica a soli trenta anni. Così per tre anni consecutivi Houston non raggiunge i play-off pur chiudendo la stagione con record positivi.
 
Nel 2009 i Rockets firmano [[Trevor Ariza]], facendogli firmare un contratto di cinque anni a 32 milioni di dollari. A lui si aggiunge l'arrivo di [[Kevin Martin (cestista 1983)|Kevin Martin]] per sopperire alla partenza di [[Tracy McGrady|McGrady]]. Senza grandi risultati anche la ricerca di un sostituto di [[Yao Ming|Ming]], sostituito da centri come [[Brad Miller]], [[Marcus Camby]] e [[Samuel Dalembert]].
 
=== Era James Harden ===
[[File:James Harden Rockets cropped.jpg|thumb|left|[[James Harden]]]]
Le sorti della franchigia iniziano a volgere nuovamente sotto buoni auspici nel 2012. Sotto il direttore generale [[Daryl Morey]], diventato famoso per l'uso di analisi statistiche avanzate nelle acquisizioni dei giocatori e nello stile di gioco, i Rockets si mettono alla ricerca di nuovi giocatori su cui ricostruire. Firmano prima [[Jeremy Lin]] poi il centro [[Ömer Aşık]] e infine il tiratore [[James Harden]]. Al suo debutto con la maglia dei Rockets, [[James Harden|Harden]] mette a segno 37 punti, dodici assist, sei rimbalzi, quattro palle rubate e una stoppata. Nella sua seconda partita con i Rockets [[James Harden|Harden]] segna un career-high di 45 punti contro gli [[Atlanta Hawks]], chiudendo la stagione con 25,9 punti di media guadagnandosi la partecipazione all'[[NBA All-Star Weekend 2013|All-Star Game]], primo giocatore dei Rockets dopo [[Yao Ming|Ming]] a guadagnarsi la convocazione. Ai [[NBA Playoffs 2013|play-off]] i Rockets incontrano gli [[Oklahoma City Thunder]], squadra favorita insieme ai [[Miami Heat]] per la vittoria finale; dopo essere andati in svantaggio per 3-0, i Rockets vincono sorprendentemente gara-4 e gara-5, perdendo successivamente gara-6 e la serie per 4-2. Nel 2013 la franchigia texana conferma l'arrivo della stella [[Dwight Howard]] dai [[Los Angeles Lakers]], fortemente voluto dal GM Daryl Morey. Nonostante un ottimo ''roster'', la stagione termina però nuovamente al primo turno dei playoff. Ai play-off 2014-15 Houston supera facilmente [[Dallas Mavericks|Dallas]] al primo turno, mentre al secondo rimonta ed elimina i [[Los Angeles Clippers]], seri candidati al titolo. In finale di Conference però i [[Golden State Warriors]] hanno la meglio vincendo per 4-1. Nella stagione successiva i Rockets partono con grandi aspettative; tuttavia la stagione parte male per i texani che dopo 11 partite esonerano [[Kevin McHale]] sostituendolo con [[J.B. Bickerstaff|JB Bickerstaff]]. Nonostante la squadra faccia molta fatica e abbia divisioni interne nello spogliatoio, riesce a raggiungere un insperato ottavo posto, arrivando così ai [[NBA Playoffs 2016|play-off]]. Nella post-season i razzi rincontrano, questa volta al primo turno, i [[Golden State Warriors]], che vincono la serie 4-1.
 
Nell'estate 2016 gli Houston Rockets non rimettono sotto contratto [[Dwight Howard]], mentre per la panchina viene scelto [[Mike D'Antoni]], tornato alla guida di una squadra [[NBA]] a due anni di distanza dall'ultima esperienza con i [[Los Angeles Lakers]]. [[James Harden]] diventa il leader tecnico della squadra a tutti gli effetti. Durante la free agency arrivano giocatori importanti come [[Ryan Anderson (cestista 1988)|Ryan Anderson]] ed [[Eric Gordon]]. [[James Harden]] rileva il posto di [[Patrick Beverley]] infortunato come play titolare della squadra con ottimi risultati. Con il ritorno sul campo di [[Patrick Beverley|Beverley]] a livello tattico [[James Harden|Harden]] torna poi nel ruolo di guardia, con [[Eric Gordon]] sesto uomo della squadra. I Rockets ottengono grandi risultati in stagione regolare mentre ai [[NBA Playoffs 2017|playoff]], dopo avere sconfitto i [[Oklahoma City Thunder|Thunder]] dell'[[NBA Most Valuable Player Award|MVP]] [[Russell Westbrook|Westbrook]] al primo turno, vengono eliminati per 4-2 dagli [[San Antonio Spurs|Spurs]].
 
Nel 2017 viene ingaggiato [[Chris Paul]] dai [[Los Angeles Clippers|Clippers]] in cambio di [[Patrick Beverley]], [[Lou Williams]], [[Sam Dekker]], [[Montrezl Harrell]], [[Darrun Hilliard]], [[DeAndre Liggins]], [[Kyle Wiltjer|Kyle Wiltje]], una prima scelta protetta al draft 2018 e una cifra in denaro non resa pubblica.[[James Harden|Harden]] e [[Chris Paul|Paul]] vanno così a formare uno dei più forti backcourt dell'intera lega. Con [[Chris Paul|Paul]] i Rockets riescono a disputare una stagione record da 65 vittorie in regular season. Durante i playoff battono 4-1 sia i [[Minnesota Timberwolves]] al primo turno che gli [[Utah Jazz]] al secondo, scontrandosi poi ancora una volta con i [[Golden State Warriors]] in finale di conference. Qui Houston riesce a portarsi avanti 3-2 nella serie ma, complice l'infortunio che costringerà Chris Paul a concludere in anticipo la stagione, vengono poi rimontati da [[Golden State Warriors|Golden State]] che chiuderà la serie sul 4-3.
Nella [[National Basketball Association 1997-1998|stagione 1997-1998]] i Rockets chiudono, a causa dei numerosi infortuni, con un bilancio di 41-41, classificandosi 8º in [[NBA Western Conference|Western Conference]], venendo ancora una volta sconfitti ai [[NBA Playoffs 1998|play-off]] dai [[Utah Jazz|Jazz]] per 3-2 e che chiuderà il ciclo di vittorie dei Rockets nel [[1998|'98]] quando il loro campione [[Clyde Drexler|Clyde "The Glide" Drexler]] giocherà l'ultima partita contro i [[Utah Jazz|Jazz]] per poi ritirarsi dalla [[pallacanestro]]. Nella stagione successiva ([[National Basketball Association 1998-1999|1998-1999]]) i Rockets cercano di compensare la perdita di [[Clyde Drexler|Drexler]] acquistando [[Scottie Pippen]], pluricampione [[NBA]] con i [[Chicago Bulls]]. Pippen però non si ambienta e gioca una delle peggiori annate in carriera; Houston arriva ai [[NBA Playoffs 1999|playoff]] (bilancio di 31-19) ma viene nuovamente eliminata al primo turno, questa volta per mano dei [[Los Angeles Lakers]] di [[Shaquille O'Neal]] e [[Kobe Bryant]]. Dopo il [[Draft NBA 1999|draft 1999]] i Rockets cedono quattro giocatori e una scelta al primo turno ai [[Vancouver Grizzlies]] in cambio della prima scelta [[Steve Francis]]. Tuttavia, dopo la cessione del deludente [[Scottie Pippen|Pippen]] ai [[Portland Trail Blazers]] e un infortunio che costringe [[Charles Barkley|Barkley]] a chiudere la carriera, i Rockets in ricostruzione con un bilancio di 34-48, perdendo i [[NBA Playoffs 2000|play-off]] per la seconda volta in 15 anni.
 
Nella stagione successiva i Rockets perdono due importanti giocatori per la difesa: [[Trevor Ariza]], che firma con i [[Phoenix Suns|Suns]] e [[Luc Mbah a Moute]] di ritorno a [[Los Angeles Clippers|Los Angeles]]. Durante la Free Agency viene firmato tra gli altri [[Carmelo Anthony]] nella speranza di riempire i posti vacanti da ala piccola e affiancare una terza stella alla coppia [[James Harden|Harden]] e [[Chris Paul|Paul]]. La regular season inizia sotto le aspettative e a sole 13 partite dall'inizio della stagione, la squadra in accordo con [[Carmelo Anthony|Anthony]], decide di scambiare il giocatore con i [[Chicago Bulls]] dai quali verrà poi tagliato. Dopo un pessimo inizio di stagione i Rockets, grazie a delle fenomenali prestazioni di [[James Harden|Harden]] che mette a referto almeno trenta punti per trentadue partite consecutive, riescono a conquistare il quarto posto in classifica concludendo la stagione con un record di 53 vittorie e 29 sconfitte e confermandosi campioni di [[NBA Southwest Division|Division]] per il secondo anno consecutivo raggiungendo i playoff per il settimo anno di fila. Nella postseason dopo avere sconfitto i [[Utah Jazz|Jazz]] in cinque partite, Houston viene sconfitta dai [[Golden State Warriors]] dopo una serie dall'arbitraggio controverso che riceve in seguito critiche di giocatori, allenatori e general manager.
=== Era Yao Ming ===
[[File:AAAA1801.jpg|thumb|250px|right|[[Yao Ming]]]]
A cavallo tra la fine degli anni Novanta e i Duemila i Rockets mancano i playoff: a seguito del record 28-54 nel 2001-2002 nel draft del [[2002]] i Rockets pescarono con la prima scelta [[Yao Ming]], centro cinese di oltre due metri e venti centimetri al quale si aggiunsero [[Glen Rice]] e [[James Posey]] e qualche anno dopo la stella [[Tracy McGrady]], il duo guidò i Rockets al loro ritorno ai playoffs (dopo 4 anni) nella stagione [[National Basketball Association 2004-2005|2004-2005]] dove però furono eliminati dai [[Dallas Mavericks]]. Nelle stagioni successive, i Rockets puntellarono il roster con [[Juwan Howard]], [[Dikembe Mutombo]] e [[Shane Battier]] ma non riusciranno mai ad andare oltre il secondo turno dei playoffs, finendo tutte le stagioni (tranne nel 2006) con record positivi. Nel 2007-2008 (dopo 4 stagioni) a coach [[Jeff Van Gundy]], che aveva sostituito la guida decennale di Tomjanovich, subentra [[Rick Adelman]], che porta subito il team ad uno dei migliori record di sempre (67,1 %) grazie anche ad una storica striscia di 22 vittorie consecutive, la seconda piu lunga della storia all'epoca. Nella stagione 2008-2009 i Rockets nonostante i problemi di infortuni di McGrady possono fare comunque affidamento su [[Ron Artest]] e [[Luis Scola]] e raggiungono le semifinali di conference dove vengono sconfitti in 7 gare dai futuri campioni dei [[Los Angeles Lakers]]. Gli infortuni di Mcgrady fanno sì che a febbraio 2010 venga mandato a New York. Anche Ming ha seri problemi fisici dopo le prime tre annate al top: dopo aver saltato più di 100 gare tra il 2006 e il 2008 il centro cinese salta l'intera stagione 2009-10 e disputa solo una manciata di match in quella successiva annunciando poi il suo ritiro dall'attività professionistica a soli 30 anni. Così per 3 anni consecutivi Houston non raggiunge i playoff pur chiudendo la stagione con record positivi.
 
Nel 2019 i Rockets decidono di scambiare [[Chris Paul]] con i [[Oklahoma City Thunder|Thunder]] in cambio dell'ex [[NBA Most Valuable Player Award|MVP]] [[Russell Westbrook]], che torna a giocare insieme ad [[James Harden|Harden]] dopo sette anni. A febbraio Westbrook e Harden diventano i primi compagni di squadra nella storia della NBA a raggiungere una media di 30 o più punti e 5 o più assist a partita. Questo segna il terzo campionato di divisione consecutivo della squadra, così come l'ottava selezione All-Star consecutiva di James Harden come Rockets. Nei playoff sconfiggono gli [[Oklahoma City Thunder]], l'ex squadra di Westbrook e Harden, in gara 7 del primo round. Tuttavia, nelle semifinali della Western Conference, perdono in 5 partite contro i futuri campioni dei [[Los Angeles Lakers]].
L'8 luglio [[2009]] i Rockets firmano [[Trevor Ariza]], facendogli firmare un contratto di 5 anni a 32 milioni di $, usando l'Opzione Giocatore Infortunato che la lega aveva concesso loro a seguito dell'infortunio di [[Yao Ming|Ming]]. [[Trevor Ariza|Ariza]] aveva precedentemente giocato nei [[Los Angeles Lakers]]. A lui si aggiunge l'arrivo di [[Kevin Martin]] per sopperire alla partenza di McGready. Qualche anno dopo i Rockets hanno continuato a cercare un sostituto a Ming ingaggiando centri come [[Brad Miller]], [[Marcus Camby]] e [[Samuel Dalembert]] senza ottenere i risultati sperati
===Ricostruzione===
Nell'estate 2020 finisce il quadriennio di [[Mike D'Antoni]] come capo allenatore, con la franchigia che assume in seguito [[Stephen Silas]] come nuovo coach. Si chiude un ciclo anche a seguito della partenza del direttore generale Daryl Morey dopo tredici anni. La società decide di rifondare dai giovani e per farlo, come spesso accade in questi frangenti, si decide di aumentare lo spazio salariale andando ad eliminare i giocatori dagli ingaggi più pesanti. [[James Harden]] viene ceduto ai [[Brooklyn Nets]] in un accordo a quattro squadre. Senza Harden e la maggior parte dei giocatori persi dalla squadra dell'anno scorso, la lenta fase di rebuilding e crescita dei nuovi prospetti, porta a tre stagioni anonime, dal 2020 al 2023, chiuse in regular season con basse percentuali di vittoria.
 
Una prima ripresa avviene dalla stagione [[National Basketball Association 2023-2024|2023-24]] con l'ingaggio in panchina di [[Ime Udoka]] e l'arrivo di alcuni ottimi giocatori come [[Fred VanVleet|Freed VanVleet]], [[Dillon Brooks]], l'esperto centro [[Steven Adams]] e la promessa turca [[Alperen Şengün|Alperen Sengun]]. I Rockets sfiorano l'accesso ai playoff per poi partire subito forte nella regular season della stagione successiva.
=== Era Harden-Howard ===
[[File:James Harden Rockets cropped.jpg|thumb|250px|left|[[James Harden]]]]
Dopo aver lasciato che [[Kyle Lowry]] fosse ingaggiato dai [[Toronto Raptors]] e che [[Goran Dragić]] facesse ritorno ai [[Phoenix Suns]], i Rockets si mettono alla ricerca di nuovi [[playmaker]]. L'11 luglio [[2012]] i Rockets firmano [[Jeremy Lin]], facendogli firmare un contratto di 3 anni a 25,1 milioni di $, dal momento che i [[New York Knicks]] non avevano pareggiato la loro offerta. Il 20 luglio il [[free agent]] con restrizioni [[Ömer Aşık]] firma con i Rockets un contratto di 3 anni a 25,1 milioni di $. I [[Chicago Bulls]] non pareggiano l'offerta e il 24 luglio [[Ömer Aşık|Aşık]] viene ufficialmente ingaggiato dai Rockets. Il 27 ottobre [[2012]] i Rockets cedono [[Kevin Martin|Martin]], [[Jeremy Lamb]] e alcune scelte al [[NBA Draft|draft]] in cambio del [[NBA Sixth Man of the Year Award|Sixth Man of the Year]] [[James Harden]], [[Cole Aldrich]], [[Daequan Cook]], e [[Lazar Hayward]]. Al suo debutto con la maglia dei Rockets [[James Harden|Harden]] mette a segno 37 punti, 12 assist, 6 rimbalzi, 4 palle rubate e una stoppata mentre [[Jeremy Lin|Lin]], il cui minutaggio è stato limitato da un problema di falli, ha segnato 12 punti, 4 rimbalzi, 8 assist e 4 palle rubate. [[James Harden|Harden]] ha poi rinnovato il suo contratto con i Rockets firmando per 5 anni a 80 milioni di $. Nella sua seconda partita con i Rockets [[James Harden|Harden]] ha segnato un career-high di 45 punti contro gli [[Atlanta Hawks]]. In seguito [[Jeremy Lin|Lin]] realizzerà un career-high di 38 punti in una sconfitta ai tempi supplementari contro i [[San Antonio Spurs]]. [[James Harden|Harden]] chiude la stagione con 25,9 punti di media guadagnandosi la partecipazione all'[[NBA All-Star Weekend 2013|All-Star Game]] (primo giocatore dei Rockets dopo [[Yao Ming|Ming]] a guadagnarsi la convocazione) che si svolge proprio al [[Toyota Center]] di [[Houston]] e trascina la squadra al ritorno ai [[NBA Playoffs 2013|playoff]] dopo 4 anni con un record di 45 vittorie e 37 sconfitte che valgono l'ottava posizione in [[NBA Western Conference|Western Conference]]. Ai [[NBA Playoffs 2013|play-off]] i Rockets incontrano gli [[Oklahoma City Thunder]], squadra favorita insieme ai [[Miami Heat]] per la vittoria finale; dopo essere andati in svantaggio per 3-0, i Rockets vincono sorprendentemente gara-4 e gara-5, perdendo successivamente gara-6 e la serie per 4-2. Il 6 luglio la franchigia texana conferma l'arrivo della stella [[Dwight Howard]] dai [[Los Angeles Lakers]]. Fortemente voluto dal GM Daryl Morey, Il centro ex [[Orlando Magic]], che era diventato free agent senza restrizioni lo scorso 1 luglio, firmerà un contratto quadriennale da 88 milioni di $.
 
== Arene di gioco ==
Riga 183 ⟶ 202:
! width=3%|Risultato
|-
|colspan="6" align=center bgcolor="#06730B" | <fontspan colorstyle="FFBF0Dcolor:white">'''San Diego Rockets'''</span>
|-
|[[San Diego Rockets 1967-1968|1967-68]] || 15 || 67 || .18318,3 || ||
|-
|[[San Diego Rockets 1968-1969|1968-69]] || 37 || 45 || .45145,1 || Perdono le Semifinali di Division || [[Atlanta Hawks|Atlanta]] 4, San Diego 2
|-
|[[San Diego Rockets 1969-1970|1969-70]] || 27 || 55 || .32932,9 || ||
|-
|[[San Diego Rockets 1970-1971|1970-71]] || 40 || 42 || .48848,8 || ||
|-
|colspan="6" align=center bgcolor="#c5001e{{NBA color|Houston Rockets|1}}" | <fontspan colorstyle="d3d3d3color:white">'''Houston Rockets'''</span>
|-
|[[Houston Rockets 1971-1972|1971-72]] || 34 || 48 || .41541,5 || ||
|-
|[[Houston Rockets 1972-1973|1972-73]] || 33 || 49 || .40240,2 || ||
|-
|[[Houston Rockets 1973-1974|1973-74]] || 32 || 50 || .39039,0 || ||
|-
|[[Houston Rockets 1974-1975|1974-75]] || 41 || 41 || .50050,0 || Vincono il Primo Turno<br />Perdono le Semifinali di Conference || Houston 2, [[New York Knicks|New York]] 1<br />[[Philadelphia 76ers|Philadelphia]] 4, Houston 1
|-
|[[Houston Rockets 1975-1976|1975-76]] || 40 || 42 || .48848,8 || ||
|- bgcolor="#D0E7FF"
|[[Houston Rockets 1976-1977|1976-77]] || 49 || 33 || .59859,8 || Vincono le Semifinali di Conference<br />Perdono le Finali di Conference || Houston 4, [[Washington Wizards|Washington]] 2<br />[[Philadelphia 76ers|Philadelphia]] 4, Houston 2
|-
|[[Houston Rockets 1977-1978|1977-78]] || 28 || 54 || .34134,1 || ||
|-
|[[Houston Rockets 1978-1979|1978-79]] || 47 || 35 || .57357,3 || Perdono il Primo Turno || [[Atlanta Hawks|Atlanta]] 2, Houston 0
|-
|[[Houston Rockets 1979-1980|1979-80]] || 41 || 41 || .50050,0 || Vincono il Primo Turno<br />Perdono le Semifinali di Conference || Houston 2, [[San Antonio Spurs|San Antonio]] 1<br />[[Boston Celtics|Boston]] 4, Houston 0
|- bgcolor="#96CDCD"
|[[Houston Rockets 1980-1981|1980-81]] || 40 || 42 || .48848,8 || Vincono il Primo Turno<br />Vincono le Semifinali di Conference<br />Vincono le Finali di Conference<br />Perdono le Finali NBA || Houston 2, [[Los Angeles Lakers|LA Lakers]] 1<br />Houston 4, [[San Antonio Spurs|San Antonio]] 3<br />Houston 4, [[Sacramento Kings|Kansas City]] 1<br />[[Boston Celtics|Boston]] 4, Houston 2
|-
|[[Houston Rockets 1981-1982|1981-82]] || 46 || 36 || .56156,1 || Perdono il Primo Turno|| [[Seattle SuperSonics|Seattle]] 2, Houston 1
|-
|[[Houston Rockets 1982-1983|1982-83]] || 14 || 68 || .17117,1 || ||
|-
|[[Houston Rockets 1983-1984|1983-84]] || 29 || 53 || .35435,4 || ||
|-
|[[Houston Rockets 1984-1985|1984-85]] || 48 || 34 || .58558,5 || Perdono il Primo Turno|| [[Utah Jazz|Utah]] 3, Houston 2
|- bgcolor="#96CDCD"
|[[Houston Rockets 1985-1986|1985-86]] || 51 || 31 || .62262,2 || Vincono il Primo Turno<br />Vincono le Semifinali di Conference<br />Vincono le Finali di Conference<br />Perdono le Finali NBA || Houston 3, [[Sacramento Kings|Sacramento]] 0<br />Houston 4, [[Denver Nuggets|Denver]] 2<br />Houston 4, [[Los Angeles Lakers|LA Lakers]] 1<br />[[Boston Celtics|Boston]] 4, Houston 2
|-
|[[Houston Rockets 1986-1987|1986-87]] || 42 || 40 || .51251,2 || Vincono il Primo Turno<br />Perdono le Semifinali di Conference || Houston 3, [[Portland Trail Blazers|Portland]] 1<br />[[Seattle SuperSonics|Seattle]] 4, Houston 2
|-
|[[Houston Rockets 1987-1988|1987-88]] || 46 || 36 || .56156,1 || Perdono il Primo Turno|| [[Dallas Mavericks|Dallas]] 3, Houston 1
|-
|[[Houston Rockets 1988-1989|1988-89]] || 45 || 37 || .54954,9 || Perdono il Primo Turno|| [[Seattle SuperSonics|Seattle]] 3, Houston 1
|-
|[[Houston Rockets 1989-1990|1989-90]] || 41 || 41 || .50050,0 || Perdono il Primo Turno|| [[Los Angeles Lakers|LA Lakers]] 3, Houston 0
|-
|[[Houston Rockets 1990-1991|1990-91]] || 52 || 30 || .63463,4 || Perdono il Primo Turno|| [[Los Angeles Lakers|LA Lakers]] 3, Houston 0
|-
|[[Houston Rockets 1991-1992|1991-92]] || 42 || 40 || .51251,2 || ||
|- bgcolor="#D0E7FF"
|[[Houston Rockets 1992-1993|1992-93]] || 55 || 27 || .67167,1 || Vincono il Primo Turno<br />Perdono le Semifinali di Conference || Houston 3, [[Los Angeles Clippers|LA Clippers]] 2<br />[[Seattle SuperSonics|Seattle]] 4, Houston 3
|- bgcolor="#FFCCCC"
|[[Houston Rockets 1993-1994|1993-94]] || 58 || 24 || .70770,7 || Vincono il Primo Turno<br />Vincono le Semifinali di Conference<br />Vincono le Finali di Conference<br />'''Vincono le Finali NBA'''|| Houston 3, [[Portland Trail Blazers|Portland]] 1<br />Houston 4, [[Phoenix Suns|Phoenix]] 3<br />Houston 4, [[Utah Jazz|Utah]] 1<br />''' Houston 4, [[New York Knicks|New York]] 3'''
|- bgcolor="#FFCCCC"
|[[Houston Rockets 1994-1995|1994-95]] || 47 || 35 || .57357,3 || Vincono il Primo Turno<br />Vincono le Semifinali di Conference<br />Vincono le Finali di Conference<br />'''Vincono le Finali NBA'''|| Houston 3, [[Utah Jazz|Utah]] 2<br />Houston 4, [[Phoenix Suns|Phoenix]] 3<br />Houston 4, [[San Antonio Spurs|San Antonio]] 2<br />''' Houston 4, [[Orlando Magic|Orlando]] 0'''
|-
|[[Houston Rockets 1995-1996|1995-96]] || 48 || 34 || .58558,5 || Vincono il Primo Turno<br />Perdono le Semifinali di Conference || Houston 3, [[Los Angeles Lakers|LA Lakers]] 1<br />[[Seattle SuperSonics|Seattle]] 4, Houston 0
|-
|[[Houston Rockets 1996-1997|1996-97]] || 57 || 25 || .69569,5 || Vincono il Primo Turno<br />Vincono le Semifinali di Conference<br />Perdono le Finali di Conference|| Houston 3, [[Minnesota Timberwolves|Minnesota]] 0<br />Houston 4, [[Seattle SuperSonics|Seattle]] 3<br />[[Utah Jazz|Utah]] 4, Houston 2
|-
|[[Houston Rockets 1997-1998|1997-98]] || 41 || 41 || .50050,0 || Perdono il Primo Turno|| [[Utah Jazz|Utah]] 3, Houston 2
|-
|[[Houston Rockets 1998-1999|1998-99]] || 31 || 19 || .62062,0 || Perdono il Primo Turno|| [[Los Angeles Lakers|LA Lakers]] 3, Houston 1
|-
|[[Houston Rockets 1999-2000|1999-00]] || 34 || 48 || .41541,5 || ||
|-
|[[Houston Rockets 2000-2001|2000-01]] || 45 || 37 || .55055,0 || ||
|-
|[[Houston Rockets 2001-2002|2001-02]] || 28 || 54 || .34134,1 || ||
|-
|[[Houston Rockets 2002-2003|2002-03]] || 43 || 39 || .52452,4 || ||
|-
|[[Houston Rockets 2003-2004|2003-04]] || 45 || 37 || .55055,0 || Perdono il Primo Turno|| [[Los Angeles Lakers|LA Lakers]] 4, Houston 1
|-
|[[Houston Rockets 2004-2005|2004-05]] || 51 || 31 || .62262,2 || Perdono il Primo Turno|| [[Dallas Mavericks|Dallas]] 4, Houston 3
|-
|[[Houston Rockets 2005-2006|2005-06]] || 34 || 48 || .41541,5 || ||
|-
|[[Houston Rockets 2006-2007|2006-07]] || 52 || 30 || .63463,4 || Perdono il Primo Turno|| [[Utah Jazz|Utah]] 4, Houston 3
|-
|[[Houston Rockets 2007-2008|2007-08]] || 55 || 27 || .67167,1 || Perdono il Primo Turno|| [[Utah Jazz|Utah]] 4, Houston 2
|-
|[[Houston Rockets 2008-2009|2008-09]] || 53 || 29 || .64664,6 || Vincono il Primo Turno<br />Perdono le Semifinali di Conference|| Houston 4, [[Portland Trail Blazers|Portland]] 2<br />[[Los Angeles Lakers|LA Lakers]] 4, Houston 3
|-
|[[Houston Rockets 2009-2010|2009-10]] || 42 || 40 || .51251,2 || ||
|-
|[[Houston Rockets 2010-2011|2010-11]] || 43 || 39 || .52452,4 || ||
|-
|[[Houston Rockets 2011-2012|2011-12]] || 34 || 32 || .51551,5 || ||
|-
|[[Houston Rockets 2012-2013|2012-13]] || 45 || 37 || .54954,9 || Perdono il Primo Turno|| [[Oklahoma City Thunder|Oklahoma City]] 4, Houston 2
|-
|[[Houston Rockets 2013-2014|2013-14]] || 54 || 28 || 65,9 || Perdono il Primo Turno|| [[Portland Trail Blazers|Portland]] 4, Houston 2
!Totale || 1902 || 1824 || .510 || ||
|- bgcolor="#D0E7FF"
|[[Houston Rockets 2014-2015|2014-15]] || 56 || 26 || 68,3 || Vincono il Primo Turno<br />Vincono le Semifinali di Conference<br />Perdono le Finali di Conference|| Houston 4, [[Dallas Mavericks|Dallas]] 1<br />Houston 4, [[Los Angeles Clippers|LA Clippers]] 3<br />[[Golden State Warriors|Golden State]] 4, Houston 1
|-
|[[Houston Rockets 2015-2016|2015-16]] || 41 || 41 || 50,0 || Perdono il Primo Turno|| [[Golden State Warriors|Golden State]] 4, Houston 1
|-
|[[Houston Rockets 2016-2017|2016-17]] || 55 || 27 || 67,1 || Vincono il Primo Turno<br />Perdono le Semifinali di Conference || Houston 4, [[Oklahoma City Thunder|Oklahoma City]] 1<br />[[San Antonio Spurs|San Antonio]] 4, Houston 2
|- bgcolor="#D0E7FF"
|[[Houston Rockets 2017-2018|2017-18]] || 65 || 17 || 79,3 || Vincono il Primo Turno<br />Vincono le Semifinali di Conference<br />Perdono le Finali di Conference|| Houston 4, [[Minnesota Timberwolves|Minnesota]] 1<br />Houston 4, [[Utah Jazz|Utah]] 1<br />[[Golden State Warriors|Golden State]] 4, Houston 3
|- bgcolor="#D0E7FF"
|[[Houston Rockets 2018-2019|2018-19]] || 53 || 29 || 64,6 || Vincono il Primo Turno<br />Perdono le Semifinali di Conference || Houston 4, [[Utah Jazz|Utah]] 1<br />[[Golden State Warriors|Golden State]] 4, Houston 2
|-
|- bgcolor="#D0E7FF"
|[[Houston Rockets 2019-2020|2019-20]] || 44 || 28 || 61,1 || Vincono il Primo Turno<br />Perdono le Semifinali di Conference || Houston 4, [[Oklahoma City Thunder|Oklahoma City]] 3<br />[[Los Angeles Lakers|LA Lakers]] 4, Houston 1
|-
|[[Houston Rockets 2020-2021|2020-21]] || 17 || 55 || 23,6 || ||
|-
|[[Houston Rockets 2021-2022|2021-22]] || 20 || 62 || 24,4 || ||
|-
|[[Houston Rockets 2022-2023|2022-23]] || 22 || 60 || 26,8 || ||
|-
|[[Houston Rockets 2023-2024|2023-24]] || 41 || 41 || 50,0 || ||
|- bgcolor="#D0E7FF"
|[[Houston Rockets 2024-2025|2024-25]] || 52 || 29 || 64,2 || Perdono il Primo Turno || [[Golden State Warriors|Golden State]] 4, Houston 3
|-
!Totale || 2421 || 2266 || 51,7 || ||
|-
!Playoffs || 116159 || 121168 || .48948,6 || colspan="2" |2 Titoli NBA
|}
 
== Squadra attuale ==
{{VediNBA ancheroster/inizio|squadra=Houston Rockets 2012-2013}}
=== Roster ===
{{Sportivo in rosa/inizio|n°=1|ruolo=1|nazione 2|anno=1|altezza=1|peso=2|col1=#c5001e|testo=d3d3d3}}||[[File:600px Bianco con disco Rosso.png|25px|]]
{{Sportivo in rosa|n°=0|nazione=USA|ruolo={{Sportivo in rosa/ruolo|PC|P}}|nome=[[Aaron Brooks]]|anno=1985|altezza=183|peso=82}}
{{Sportivo in rosa|n°=1|nazione=USA|ruolo={{Sportivo in rosa/ruolo|PC|P}}|nome=[[Isaiah Canaan]]|anno=1991|altezza=185|peso=88}}
{{Sportivo in rosa|n°=2|nazione=USA|ruolo={{Sportivo in rosa/ruolo|PC|P}}|nome=[[Patrick Beverley]]|anno=1988|altezza=185|peso=82}}
{{Sportivo in rosa|n°=3|nazione=TUR|ruolo={{Sportivo in rosa/ruolo|PC|C}}|nome=[[Ömer Aşık]]|anno=1986|altezza=211|peso=116}}
{{Sportivo in rosa|n°=4|nazione=USA|ruolo={{Sportivo in rosa/ruolo|PC|C}}|nome=[[Greg Smith (cestista 1991)|Greg Smith]]|anno=1991|altezza=208|peso=113}}
{{Sportivo in rosa|n°=6|nazione=USA|ruolo={{Sportivo in rosa/ruolo|PC|AG}}|nome=[[Terrence Jones]]|anno=1992|altezza=207|peso=114}}
{{Sportivo in rosa|n°=7|nazione=USA|ruolo={{Sportivo in rosa/ruolo|PC|P}}|nome=[[Jeremy Lin]]|anno=1988|altezza=191|peso=91}}
{{Sportivo in rosa|n°=10|nazione=USA|ruolo={{Sportivo in rosa/ruolo|PC|G}}|nome=[[Ronnie Brewer]]|anno=1985|altezza=201|peso=99}}
{{Sportivo in rosa|n°=12|nazione=USA|ruolo={{Sportivo in rosa/ruolo|PC|C}}|nome=[[Dwight Howard]]|anno=1985|altezza=211|peso=120}}
{{Sportivo in rosa|n°=13|nazione=USA|ruolo={{Sportivo in rosa/ruolo|PC|G}}|nome=[[James Harden]]|anno=1989|altezza=196|peso=100}}
{{Sportivo in rosa|n°=18|nazione=ISR|ruolo={{Sportivo in rosa/ruolo|PC|AP}}|nome=[[Omri Casspi]]|anno=1988|altezza=206|peso=102}}
{{Sportivo in rosa|n°=20|nazione=LTU|ruolo={{Sportivo in rosa/ruolo|PC|AG}}|nome=[[Donatas Motiejūnas]]|anno=1990|altezza=213|peso=97}}
{{Sportivo in rosa|n°=25|nazione=USA|ruolo={{Sportivo in rosa/ruolo|PC|AP}}|nome=[[Chandler Parsons]]|anno=1988|altezza=206|peso=91}}
{{Sportivo in rosa|n°=32|nazione=DOM|ruolo={{Sportivo in rosa/ruolo|PC|GA}}|nome=[[Francisco García (cestista)|Francisco García]]|anno=1981|altezza=201|peso=88}}
{{Sportivo in rosa|n°=33|nazione=USA|ruolo={{Sportivo in rosa/ruolo|PC|AG}}|nome=[[Robert Covington]]|anno=1990|altezza=206|peso=98}}
{{Sportivo in rosa/fine}}
 
{{NBA roster|pos=P|num=0|nazione=USA|nome=Aaron|cognome=Holiday|altezza=183|peso=84|data_nascita=30-09-1996|università=UCLA}}
=== Staff tecnico ===
{{NBA roster|num=00|nazione=USA|nome=Kevon|cognome=Harris|pos=G|altezza=198|peso=100|università=Stephen F. Austin|data_nascita=24-06-1997}}
*'''Allenatore:''' {{Bandiera|Stati Uniti}} [[Kevin McHale]]
{{NBA roster|num=1|nazione=USA|nome=Amen|cognome=Thompson|pos=P|altezza=201|peso=91|università=Overtime Élite|data_nascita=30-01-2003}}
*'''Assistente allenatore:''' {{Bandiera|Stati Uniti}} [[Chris Finch]]
{{NBA roster|num=2|nazione=USA|nome=Dorian|cognome=Finney-Smith|pos=AP|altezza=203|peso=100|università=Florida|data_nascita=04-05-1993}}
*'''Assistente allenatore:''' {{Bandiera|Stati Uniti}} [[Greg Buckner]]
{{NBA roster|num=5|nazione=USA|first=Fred|last=VanVleet|pos=G|altezza=183|peso=88|college=Wichita State|DOB=25-02-1994}}
*'''Assistente allenatore:''' {{Bandiera|Stati Uniti}} [[Kelvin Sampson]]
{{NBA roster|num=7|nazione=USA|nome=Kevin|cognome=Durant|pos=AP/AG|altezza=208|peso=109|università=Texas|data_nascita=29-09-1988}}
*'''Assistente allenatore:''' {{Bandiera|Stati Uniti}} [[Jesse Mermuys]]
{{NBA roster|num=8|nazione=USA|nome=Jae'Sean|cognome=Tate|pos=AG|altezza=193|peso=104|università=Ohio State|data_nascita=28-10-1995}}
*'''Assistente allenatore:''' {{Bandiera|Stati Uniti}} [[J. B. Bickerstaff]]
{{NBA roster|num=10|nazione=USA|nome=Jabari|cognome=Smith Jr.|pos=AG|altezza=208|peso=100|università=Auburn|data_nascita=13-05-2003}}
*'''Preparatore atletico:''' {{Bandiera|Stati Uniti}} [[Keith Jones]]
{{NBA roster|num=12|nazione=NZL|nome=Steven|cognome=Adams|pos=C|altezza=211|peso=120|università=Pittsburgh|data_nascita=20-07-1993}}
*'''Preparatore atletico:''' {{Bandiera|Stati Uniti}} [[Jason Biles]]
{{NBA roster|num=15|nazione=USA|nome=Reed|cognome=Sheppard|pos=P/G|altezza=191|peso=83|università=Kentucky|data_nascita=24-06-2004}}
*'''Assistente preparatore atletico:''' {{Bandiera|Stati Uniti}} [[Darryl Eto]]
{{NBA roster|num=17|nazione=USA|nome=Tari|cognome=Eason|pos=AP|altezza=203|peso=98|università=Louisiana State|data_nascita=10-05-2001}}
*'''Assistente preparatore atletico:''' {{Bandiera|Stati Uniti}} [[David Macha]]
{{NBA roster|num=21|nazione=CHE|nome=Clint|cognome=Capela|pos=C|altezza=208|peso=109|provenienza=Svizzera|data_nascita=18-05-1994}}
{{NBA roster|num=28|nazione=TUR|nome=Alperen|cognome=Şengün|pos=C|altezza=208|peso=110|provenienza=Turchia|data_nascita=25-07-2002}}
{{NBA roster|pos=AP/AG|num=32|nazione=USA|nome=Jeff|cognome=Green|altezza=203|peso=107|data_nascita=28-08-1986|università=Georgetown}}
{{NBA roster|num=|nazione=USA|nazione2=NGA|nome=Josh|cognome=Okogie|pos=G/AP|altezza=193|peso=97|università=Georgia Tech|data_nascita=01-09-1998}}
{{NBA roster|num=|nazione=USA|nome=JD|cognome=Davison|pos=P|altezza=185|peso=88|università=Alabama|data_nascita=03-10-2002|note=TW}}
{{NBA roster|num=|nazione=USA|nome=Isaiah|cognome=Crawford|pos=AP/AG|altezza=198|peso=100|provenienza=Louisiana Tech|data_nascita=01-11-2001}}
 
<!-- fine lista giocatori -->
=== Stagioni passate ===
{{NBA roster/fine
{{Basket Houston Rockets storico}}
| allenatore =
* {{Bandiera|USA}} [[Ime Udoka]]
| assistente =
* {{Bandiera|USA}} [[Josh Bostic]]
* {{Bandiera|USA}} Cam Hodges
* {{Bandiera|USA}} [[Royal Ivey]]
* {{Bandiera|USA}} [[Garrett Jackson]]
* {{Bandiera|USA}} [[Mike Moser (1990)|Mike Moser]]
* {{Bandiera|BRA}} [[Tiago Splitter]]
* {{Bandiera|USA}} [[Ben Sullivan]]
| note1= '''(TW)''' Contratto Two-way
| note2= '''(GL)''' Assegnato a squadra [[NBA Development League|G League]] affiliata
| roster_url = http://www.nba.com/rockets/roster/→
| transazioni_url = http://basketball.realgm.com/nba/teams/Houston-Rockets/10/Transaction_History
| aggiornato = 09 ottobre 2025
}}
 
== Allenatori ==
{{Vedi anchecategoria|:Categoria:Allenatori dei San Diego Rockets|:Categoria:Allenatori degli Houston Rockets}}
 
{| class="wikitable" style="font-size:10095%;"
! rowspan="2" | #
! rowspan="2" | Nome
! rowspan="2" | Periodo
! colspan="4" | Regular season
! colspan="3" | Playoffs
|-
!colspan=2 align=center|Legenda
! PG
|-
!PA
|Partite allenate
|-
!V
|Vittorie
|-
!S
|Sconfitte
|-
!V%
|Percentuale di vittorie
|-
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|Ha trascorso l'intera sua carriera da allenatore con gli Rockets
|-
|style="background-color:#FFE6BD;"|
|Eletto nella [[Membri del Naismith Memorial Basketball Hall of Fame|Basketball Hall of Fame]]
|}
 
''Note: Statistiche aggiornate a fine [[National Basketball Association 2022-2023|stagione 2022-2023]].''
{| class="wikitable sortable"
! rowspan="2"|Num.
! rowspan="2"|Nome
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! PA
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! PS
! %V-P%
! PGPA
! V
! PS
! V%
! rowspan="2" class=unsortable|Successi
! rowspan="2" class=unsortable|Note
|-class="unsortable"
! colspan="4"|Stagione regolare
! colspan="4"|Playoff
|-
|colspan="16" align=center style="border:2px solid #FFBE00; background-color:#006633;| <span style="color:#FFFFFF;">'''San Diego Rockets'''</span>
|1
|-
| align="center"|1
|[[Jack McMahon]]
|1968–1970
|[[1968]]–[[1970]]
|190
|61
Riga 348 ⟶ 425:
|2
|4
|.333
|
|
|-
| align="center"|2
|2
| style="background-color:#FFE6BD" |[[Alex Hannum]]
|1970–1971
|[[1970]]–[[1971]]
|138
|58
|80
|.420
|<nowiki> </nowiki>
|<nowiki> </nowiki>
|<nowiki> </nowiki>
| –
|
|
|-
| colspan="16" align="center" style="border:2px solid black; background-color:#ED174C;"|<span style="color:#FFFFFF;">'''Houston Rockets'''
|3
|-
|[[Tex Winter]]*
| align="center"|3
|[[1971]]–[[1973]]
| style="background-color:#FFE6BD" |[[Tex Winter]]
|1971–1973
|129
|51
|78
|.395
|<nowiki> </nowiki>
|<nowiki> </nowiki>
|<nowiki> </nowiki>
| –
|
|
|-
| align="center"|4
|4
| bgcolor="#ddffdd"|[[Johnny Egan]]*
|1973–1976
|[[1973]]–[[1976]]
|281
|129
Riga 381 ⟶ 469:
|3
|5
|.375
|
|
|-
| align="center"|5
|5
|[[Tom Nissalke]]
|1976–1979
|[[1976]]–[[1979]]
|246
|124
Riga 392 ⟶ 483:
|6
|8
|.429
|1976–77 [[NBA Coach of the Year Award|Allenatore dell'anno NBA]]
|
|-
| align="center"|6
|6
|[[Del Harris]]
|1979–1983
|[[1979]]–[[1983]]
|328
|141
Riga 403 ⟶ 497:
|15
|16
|.484
|
|
|-
| align="center"|7
|7
| style="background-color:#FFE6BD" |[[Bill Fitch]]
|1983–1988
|[[1983]]–[[1988]]
|410
|216
Riga 414 ⟶ 511:
|21
|18
|.538
|Nella top 10 allenatori della storia NBA<ref name="topten">{{Cita web|url=http://www.nba.com/history/top_10_coaches.html|titolo=Top 10 Coaches in NBA History|opera=NBA.com|editore=Turner Sports Interactive|accesso=29 novembre 2008|urlarchivio=https://www.webcitation.org/5mr8ODkw4?url=http://www.nba.com/history/top_10_coaches.html|dataarchivio=17 gennaio 2010|urlmorto=sì}}</ref>
|
|-
| align="center"|8
|8
|[[Don Chaney]]
|1988–1992
|[[1988]]–[[1992]]
|298
|164
|134
|.550
|111
|2
|9
|.182
|1990–91 [[NBA Coach of the Year Award|Allenatore dell'anno NBA]]
|
|-
| align="center"|9
|9
| style="background-color:#FFE6BD" |[[Rudy Tomjanovich]]
|1992–2003
|[[1992]]–[[2003]]
|900
|503
Riga 436 ⟶ 539:
|51
|39
|.567
|2 Titoli NBA ([[NBA Playoffs 1994|1994]], [[NBA Playoffs 1995|1995]])
|
|-
| align="center"|10
|10
|[[Jeff Van Gundy]]
|2003–2007
|[[2003]]–[[2007]]
|328
|182
Riga 447 ⟶ 553:
|7
|12
|.368
|
|
|-
| align="center"|11
|11
| style="background-color:#FFE6BD" |[[Rick Adelman]]
|2007–2011
|[[2007]]–[[2011]]
|328
|193
Riga 458 ⟶ 567:
|9
|10
|.474
|
|
|-
| align="center"|12
|12
|[[Kevin McHale]]
|2011–2015
|[[2011]]–[[2013]]
| 323
| 193
| 130
|.598
|
| 29
| 13
| 16
|.448
|
|
|-
| align="center"|13
|[[J.B. Bickerstaff]]
|2015–2016
|71
|37
|34
|.521
|5
|1
|4
|.200
|
|
|-
| align="center"|14
|[[Mike D'Antoni]]
|2016–2020
|318
|217
|101
|.682
|51
|28
|23
|.549
|2016–17 [[NBA Coach of the Year Award|Allenatore dell'anno NBA]]
|
|-
| align="center"|15
| bgcolor="#ddffdd"|[[Stephen Silas]]
|2020–2023
|236
|59
|177
|.250
| –
| –
| –
| –
|
|
|-
| align="center"|16
| [[Ime Udoka]]
|2023–oggi
|0
|0
|0
|.000
| –
| –
| –
| –
|
|
|}
 
== Giocatori ==
{{Vedi anchecategoria|:Categoria:Cestisti dei San Diego Rockets|:Categoria:Cestisti degli Houston Rockets}}
 
=== Membri della Basketball Hall of Fame ===
[[File:CharlesBarkleyBarkley Lipofsky.jpg|thumb|250px|right|[[Charles Barkley]]]]
* [[Charles Barkley]] (1996-2000)
* [[Rick Barry]] (1978-80)
Riga 485 ⟶ 656:
* [[Scottie Pippen]] (1999)
* [[Ralph Sampson]] (1983-87)
* [[Yao Ming]] (2002-2011)
 
=== Numeri ritirati ===
{| class="wikitable sortable" style="text-align:center"
* 22 [[Clyde Drexler]] (1995–98)
|-
* 23 [[Calvin Murphy]] (1970–83)
| colspan="5" style="{{NBA color cell|Houston Rockets}};"|'''Numeri ritirati Houston Rockets'''
* 24 [[Moses Malone]] (1976–82)
|-
* 34 [[Hakeem Olajuwon]] (1984–2001)
! style="{{NBA color cell2|Houston Rockets}};"|Num.
* 45 [[Rudy Tomjanovich]] (1970–81)
! style="{{NBA color cell2|Houston Rockets}};"|Giocatore
! style="{{NBA color cell2|Houston Rockets}};"|Ruolo
! style="{{NBA color cell2|Houston Rockets}};"|Stagione/i
! style="{{NBA color cell2|Houston Rockets}};"|Giorno ritiro
|-
| '''11''' || [[Yao Ming]] || C || 2002-2011 || 3 febbraio 2017
|-
| '''22''' || [[Clyde Drexler]] || G || 1995-1998 || 3 febbraio 2000
|-
| '''23''' || [[Calvin Murphy]] || G || 1970-1983 || 17 marzo 1984
|-
| '''24''' || [[Moses Malone]] || C || 1976-1982 || 19 aprile 1998
|-
| '''34''' || [[Hakeem Olajuwon]] || C || 1984–2001 || 9 novembre 2002
|-
| '''44''' || [[Elvin Hayes]] || F/C || 1968–1972<br>1981–1984 || 18 novembre 2022
|-
| '''45''' || [[Rudy Tomjanovich]] || F || 1970–1981 || 28 gennaio 1982
|}
 
== Leader di franchigia ==
 
Dati aggiornati al 28 dicembre 2023.
{{colonne}}
{{riquadro|larghezza=94%|col1=black|col2=white|col3=red|titolo=Punti|contenuto=
# '''[[Hakeem Olajuwon]]''': '''26.511'''
# ''[[James Harden]]: 18.365''
# [[Calvin Murphy]]: 17.949
# [[Rudy Tomjanovich]]: 13.383
# [[Elvin Hayes]]: 11.762
# [[Moses Malone]]: 11.119
# [[Yao Ming]]: 9.247
# [[Robert Reid (cestista)|Robert Reid]]: 8.823
# [[Mike Newlin]]: 8.480
# [[Otis Thorpe]]: 8.177
}}
{{colonne spezza}}
{{riquadro|larghezza=94%|col1=black|col2=white|col3=red|titolo=Presenze|contenuto=
# '''[[Hakeem Olajuwon]]''': '''1.177'''
# [[Calvin Murphy]]: 1.002
# [[Rudy Tomjanovich]]: 768
# [[Robert Reid (cestista)|Robert Reid]]: 762
# [[Allen Leavell]]: 700
# ''[[James Harden]]: 621''
# [[Mike Newlin]]: 604
# [[Elvin Hayes]]: 572
# [[Matt Bullard]]: 538
# [[Otis Thorpe]]: 518
}}
{{colonne spezza}}
{{riquadro|larghezza=94%|col1=black|col2=white|col3=red|titolo=Rimbalzi|contenuto=
# '''[[Hakeem Olajuwon]]''': '''13.382'''
# [[Elvin Hayes]]: 6.974
# [[Moses Malone]]: 6.959
# [[Rudy Tomjanovich]]: 6.198
# [[Otis Thorpe]]: 5.010
# [[Yao Ming]]: 4.494
# ''[[James Harden]]: 3.736''
# [[Robert Reid (cestista)|Robert Reid]]: 3.706
# ''[[Clint Capela]]: 3.243''
# [[Ralph Sampson]]: 3.189
}}
{{colonne fine}}
{{colonne}}
{{riquadro|larghezza=94%|col1=black|col2=white|col3=red|titolo=Assist|contenuto=
# '''[[James Harden]]''': '''4.796'''
# [[Calvin Murphy]]: 4.402
# [[Allen Leavell]]: 3.339
# [[Hakeem Olajuwon]]: 2.992
# [[Mike Newlin]]: 2.581
# [[Kenny Smith]]: 2.457
# [[Steve Francis]]: 2.411
# [[Sleepy Floyd]]: 2.363
# [[John Lucas (cestista 1953)|John Lucas]]: 2.358
# [[Robert Reid (cestista)|Robert Reid]]: 2.253
}}
{{colonne spezza}}
{{riquadro|larghezza=94%|col1=black|col2=white|col3=red|titolo=Palle Rubate|contenuto=
# '''[[Hakeem Olajuwon]]''': '''2.088'''
# [[Calvin Murphy]]: 1.165
# ''[[James Harden]]: 1.087''
# [[Allen Leavell]]: 929
# [[Robert Reid (cestista)|Robert Reid]]: 881
# [[Trevor Ariza]]: 683
# [[Steve Francis]]: 619
# [[Vernon Maxwell]]: 559
# [[Cuttino Mobley]]: 526
# [[Sleepy Floyd]]: 470
}}
{{colonne spezza}}
{{riquadro|larghezza=94%|col1=black|col2=white|col3=red|titolo=Stoppate|contenuto=
# '''[[Hakeem Olajuwon]]''': '''3.740'''
# [[Yao Ming]]: 920
# [[Moses Malone]]: 758
# [[Ralph Sampson]]: 585
# ''[[Clint Capela]]: 491''
# [[Kelvin Cato]]: 431
# [[Kevin Kunnert]]: 413
# ''[[James Harden]]: 390''
# [[Robert Reid (cestista)|Robert Reid]]: 364
# [[Shane Battier]]: 351
}}
{{colonne fine}}
 
== Palmarès ==
* '''{{Basketpalm|Campionato NBA|2}}'''
* '''[[File:NBA Larry O'brien Trophy.jpg|20px]] [[National Basketball Association|Titoli NBA]]: 2'''
:[[NBA Finals 1994|1994]], [[NBA Finals 1995|1995]]
 
Riga 500 ⟶ 775:
:[[NBA Playoffs 1981|1981]], [[NBA Playoffs 1986|1986]], [[NBA Playoffs 1994|1994]], [[NBA Playoffs 1995|1995]]
 
* '''[[NBA Southwest Division|Titoli di Division]]: 49'''
:[[National Basketball Association 1976-1977|1976-1977]]<ref>Il titolo 1976-1977 è stato vinto quando si chiamava [[NBA Central Division|Central Division]]</ref> , [[National Basketball Association 1985-1986|1985-1986]], [[National Basketball Association 1992-1993|1992-1993]], [[National Basketball Association 1993-1994|1993-1994]]<ref>I titoli 1985-1986, 1992-1993 e 1993-1994 sono stati vinti quando si chiamava [[NBA Midwest Division|Midwest Division]]</ref>, [[National Basketball Association 2014-2015|2014-2015]], [[National Basketball Association 2017-2018|2017-2018]], [[National Basketball Association 2018-2019|2018-2019]], [[National Basketball Association 2019-2020|2019-2020]], [[National Basketball Association 2024-2025|2024-2025]]
 
== Premi individuali ==
{{MultiColColonne}}
'''[[NBA Most Valuable Player Award]]'''
* [[Moses Malone]] - 1979, 1982
* [[Hakeem Olajuwon]] - 1994
* [[James Harden]] - 2018
 
'''[[Bill Russell NBA Finals Most Valuable Player Award]]'''
Riga 515 ⟶ 791:
* [[Ralph Sampson]] - 1985
 
'''[[NBA MostSixth ImprovedMan Playerof the Year Award]]'''
* [[Eric Gordon]] - 2017
 
'''[[NBA Most Improved Player Award]]'''
* [[Aaron Brooks]] – 2010
 
Riga 528 ⟶ 807:
* [[Tom Nissalke]] - 1977
* [[Don Chaney]] - 1991
* [[Mike D'Antoni]] - 2017
 
'''[[NBA Executive of the Year Award]]'''
* [[Ray Patterson (cestista)|Ray Patterson]] - 1977
* [[Daryl Morey]] - 2018
{{ColBreak}}
 
'''[[NBA Three-point Shootout]]'''
* [[Eric Gordon]] - 2017
{{Colonne spezza}}
'''[[All-NBA First Team]]'''
* [[Moses Malone]] - 1979, 1982
* [[Hakeem Olajuwon]] - 1987, 1988, 1989, 1993, 1994, 1997
* [[James Harden]] - 2014, 2015, 2017, 2018, 2019, 2020
 
'''[[All-NBA Second Team]]'''
Riga 542 ⟶ 827:
* [[Yao Ming]] - 2007, 2009
* [[Tracy McGrady]] - 2007
* [[Dwight Howard]] - 2014
 
'''[[All-NBA Third Team]]'''
Riga 549 ⟶ 835:
* [[Tracy McGrady]] - 2005, 2008
* [[James Harden]] - 2013
* [[Russell Westbrook]] - 2020
 
'''[[NBA All-Defensive First Team]]'''
* [[Hakeem Olajuwon]] - 1987, 1988, 1990, 1993, 1994
* [[Rodney McCray]] - 1988
* [[Scottie Pippen]] - 1999
* [[Patrick Beverley]] - 2017
* [[Amen Thompson]] - 2025
 
'''[[NBA All-Defensive Second Team]]'''
Riga 560 ⟶ 850:
* [[Shane Battier]] - 2008, 2009
* [[Ron Artest]] - 2009
* [[Patrick Beverley]] - 2014
{{ColBreak}}
{{Colonne spezza}}
'''[[NBA All-Rookie Team|NBA Rookie First Team]]'''
* [[Elvin Hayes]] - 1969
Riga 571 ⟶ 862:
* [[Yao Ming]] - 2003
* [[Luis Scola]] - 2008
* [[Jae'Sean Tate]] - 2021
* [[Jalen Green]] - 2022
 
'''[[NBA All-Rookie Team|NBA Rookie Second Team]]''' (record condiviso con i [[Boston Celtics]])
* [[Robert Horry]] - 1993
* [[Matt Maloney]] - 1997
Riga 581 ⟶ 874:
* [[Carl Landry]] - 2008
* [[Chandler Parsons]] - 2012
* [[Tari Eason]] - 2023
* [[Jabari Smith (2003)|Jabari Smith]] - 2023
* [[Amen Thompson]] - 2024
 
'''[[J. Walter Kennedy Citizenship Award]]'''
* [[Calvin Murphy]] - 1971
* [[Dikembe Mutombo]] - 2009
 
{{EndMultiCol}}
{{Colonne fine}}
 
== Note ==
<references />
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Houston Rockets}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{lingue|en|zh}}cita [web|http://www.nba.com/rockets/ |Sito ufficiale]|lingua=en, zh}}
 
{{Houston Rockets}}
{{Basket Houston Rockets storico}}
{{NBA}}
{{Campioni NBA}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|pallacanestro}}
 
[[Categoria:Houston Rockets| ]]
 
{{Link VdQ|en}}