Renault R35: differenze tra le versioni

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{{F|veicoli militari|febbraio 2014|l'intera voce (anche la bibliografia) è stata copiata pari pari dal sito [http://fatti-su.it/renault_r35] e interi paragrafi mancano delle note|arg2=seconda guerra mondiale}}
{{F|veicoli militari|dicembre 2013|interi paragrafi sono privi di note (storia, descrizione tecnica, la gran parte delle sezioni del paragrafo vendite ed esportazioni)}}
{{Infobox veicoloVeicolo militare
|Veicolo = carro_armato
|Nome = Renault R35
|Immagine = RenaultR35-R-35-latrun-3Saumur.00047t4x.jpg
|Didascalia = UnIl Renault R35 vistoesposto al [[Museo dei blindati (Saumur)|Musée des Blindés]] di lato[[Saumur]]
<!-- Descrizione -->
|Tipo = [[carro armato leggero]]
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|Progettista =
|Costruttore =
|Data_impostazione = [[1933]]
|Data_primo_collaudo = [[1934]]
|Data_entrata_in_servizio= [[1936]]
|Data_ritiro_dal_servizio= [[1951]]
|Utilizzatore_principale = {{bandiera|FRA}} [[Francia]]
|Altri_utilizzatori = vedi [[Renault R35#Altri utilizzatori|qui]]
|Esemplari = 1.686 (1.541 R35 e 145 R40)
|Costo_unitario =
|Sviluppato_dal = [[Renault FT]]
|Altre_varianti = Renault R40
<!-- Dimensioni e pesi -->
|Tavole_prospettiche =
|Lunghezza = 4,20 [[Metro|m]]
|Larghezza = 1,85 m
|Altezza = 2,10 m
|Peso = 10,6 [[Tonnellata|t]]
|Capacità = 100 proietti per il cannone
|Capacità_combustibile = 167 litri
<!--Propulsione e tecnica-->
|Motore = Renault V4a 4 cilindri in linea, raffreddato a liquido e alimentato a [[benzina]]
|Potenza =82 85&nbsp;[[Cavallo vapore britannico|hp]] a 2.200 [[giri al minuto]]
|Rapporto_peso_potenza =7 8,7402 hp/t
|Trazione = [[Cingolo (trasporti)|cingolata]]
|Sospensioni = a molle elicoidali
<!-- Prestazioni -->
|Velocità = 20
|Velocità_max =
|Velocità_su_strada =
|Velocità_fuori_strada =
|Autonomia = 130
|Pendenza_max = 40 %
|Armamento e corazzatura =
|Apparati_di_tiro =
|Armamento_primario = 1 × cannone [[Puteaux SA. 18]] da 37/21 con 100 colpi&nbsp;mm
|Armamento_secondario = 1 × mitragliatrice [[ReibelMAC 1931]] M.6 M.le 1931 da 7,5 &nbsp;mm
|Corazzatura =40 mm
|Corazzatura_frontale = 30&nbsp;mm
|Corazzatura_laterale =
|Corazzatura_posteriore =
|Corazzatura_superiore = 14&nbsp;mm
|Altro_campo =
|Altro =
|Note =prodotto in 1680 esemplari: 1540 R35, ~140 R40
|Ref = Corazzati.it<ref>{{citanote web|url=http://www.corazzati.it/scheda_r35.htm|titolo=Carroe Leggerofonti Renaultcitate Rnel 35|accesso=14corpo ottobredel 2013}}</ref>testo
}}
 
Il '''Renault R35''' fu un [[carro armato leggero]] da [[Carro armato per fanteria|accompagnamento per la fanteria]] progettato dalla [[Francia]] durante gli anni trenta e prodotto in oltre 1.600 esemplari, comprendendo anche le circa 100 unità della versione [[Renault R40]] con meccanica rivista. Il Renault R35 era armato con un cannone a canna corta Puteaux SA 18 da 37&nbsp;mm ed era dotato di corazzature piuttosto spesse; tuttavia la concezione tattica che stava alla base della sua costruzione ne impedirono un proficuo utilizzo contro le più mobili [[Panzer-Division]] tedesche, che nel maggio e giugno 1940 fecero crollare la Francia.
Il '''Renault R.35''' è un carro armato leggero francese del periodo tra le due guerre mondiali.
 
A seguito dell'[[Secondo armistizio di Compiègne|armistizio di Compiègne]], centinaia di R35 furono riutilizzati dalla Germania come [[Trattore d'artiglieria|trattori d'artiglieria]], veicoli portamunizioni o base semovente per [[Artiglieria controcarri|cannoni anticarro]] e pezzi [[Cannone da campagna|da campagna]]. Altri furono invece distribuiti ai paesi alleati, come l'[[Italia fascista]] e la [[Bulgaria]]: tuttavia con il procedere della [[seconda guerra mondiale]] il Renault era ormai obsoleto e lo sporadico impiego in battaglia dopo il 1940 ne evidenziò la totale decadenza. Fu riutilizzato dai francesi nei primi anni del secondo dopoguerra fino a quando non furono rimpiazzati nel 1951 dagli [[M4 Sherman]] forniti dagli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].
== Descrizione tecnica ==
Carro leggero per l'accompagnamento della fanteria, con due uomini d'equipaggio. Il pilota era seduto anteriormente a sinistra, mentre il capocarro/tiratore era all'interno della torretta montata al centro. Il carro pesava in ordine di combattimento 10.600 kg. Le sue dimensioni erano: lunghezza totale 4,20 m, larghezza 1.85 m; altezza 2,10 m, altezza minima dal suolo 0.32 m.
 
== Storia ==
Il propulsore a benzina era un Renault a 4 cilindri in linea di 5.789 cc, raffreddato a liquido, erogante 85 CV a 2.200 giri/minuto. Il rapporto peso:potenza era pari a 125 kg/CV. L'impianto di alimentazione prevedeva un serbatoio da 107 litri, più uno di riserva di 60 litri. Il consumo di carburante era di 120 litri per 100 km su trada e 209 litri per 100 km fuori strada. Il motore era posizionato sul lato destro posteriore dello scafo, con il radiatore di raffreddamento sul lato sinistro. L'albero motore era collegato alla frizione a doppio disco e al cambio a quattro marce avanti, più la retromarcia, che mediante giunti cardanici. Trasmetteva il moto al differenziale con sistema di sterzo Cletrac (Cleveland Tractor), posizionato nella parte anteriore destra dello scafo. La velocità massima del mezzo era di 20 km/h su trada, che scendevano a 12,5-14 km/h fuori strada.
=== Sviluppo ===
Il 2 agosto 1933 il ''Conseil Consultif de l'Armament'' dell'[[Armée de terre]] emise una specifica relativa ad un "Char de 6 tonnes", destinato a sostituire i carri armati leggeri [[Renault FT]] allora in servizio.
 
Le caratteristiche richieste erano: equipaggio di due uomini; armamento su una o due mitragliatrici da 7,5&nbsp;mm o, in alternativa, un cannone da 37&nbsp;mm; protezione massima di 30&nbsp;mm; velocità massima su strada di 15–20&nbsp;km/h; autonomia fuori strada non inferiore a 40&nbsp;km; pendenza massima superabile 65%; possibilità di manovra su pendenze fino al 40%; altezza minima dal suolo di 0,35 metri; massima trincea superabile 1,70 metri; guado superabile 1,20 metri; raggio di sterzata di 4 metri; frenata in 3 metri alla velocità di 10&nbsp;km/h, autonomia massima di otto ore. Il propulsore poteva essere sia a gasolio che a benzina, con alimentazione su due serbatoi, uno dei quali in grado di consentire un'ora di marcia.
Il treno di rotolamento si componeva di due ruote motrici anteriori, due ruote di rinvio posteriori, dieci rulli rivestiti in gomma e sei rulli tendicingolo. Le sospensioni erano costituite da sei elementi elestici orizzontali. Lo scafo era costituito da tre sezioni, imbullonate tra di loro, e da un pavimento in lamiera da 14 mm. La torretta aveva uno spessore medio di 30 mm, che diventavano 40 nella parte anteriore. La corazzatura sul dorso dello scafo era di 14 mm. La torretta iniziale era una APX-R progettata dall'Atelier Puteaux, con sistema di puntamento L.713. Questa torretta era armata con un cannone Puteaux SA.18 da 37/21 mm, provenienti dalla radiazione dei carri leggeri renault FT-17.
 
Al concorso risposero quattordici ditte e, dopo gli esami dei progetti preliminari, cinque aziende furono autorizzate a costruire dei [[Prototipo|prototipi]]: [[Atelier de construction de Puteaux]] (APX), [[Compagnie Générale de Construction de Locomotives]] (Batignolles-Châtillon), [[Forges et Chantier de la Méditerranée]] (FCM), [[Delaunay-Belleville]] e [[Renault]]; si aggiunse poi una sesta ditta in quanto la specifica emessa dal Conseil Consultif era stata sollecitata dalla ditta [[Hotchkiss]] che aveva presentato un progetto relativo ad un [[Carro armato per fanteria|"char d'accompagnement"]], il cui sviluppo era stato approvato il 30 giugno 1933.
In seguito fu introdotto il sistema di puntamento L.739 asservito ad un cannone Puteaux SA.18 Modéle 1937 da 37/21 mm con 100 colpi e la mitragliatrice MAC Reibel M.6 M.le 1931 da 7,5 mm (con 2.400 colpi), al posto della precedente MAC M.le 1934. L'arma secondaria era incorporata nello scudo del cannone, ma poteva essere rimossa e montata all'esterno della torretta. Nel corso della produzione vennero introdotte migliorie ai sistemi di visione a alla cupola del capocarro.
Nel 1940, a partire dal 1.100 esemplare di produzione, venne aggiunta una coda per facilitare le operazioni di superamento delle trincee.
 
[[File:Renault-R-35-latrun-4.jpg|left|thumb|Un Renault R35 esposto al museo di [[Latrun]] in [[Israele]] e ripreso dal retro]]
== Versioni ==
 
Il 22 maggio 1934 il generale Velpry, ispettore generale dei corazzati, richiese che la corazzatura massima fosse aumentata a 40&nbsp;mm, con conseguente aumento del peso massimo a 8 tonnellate. [[Louis Renault (imprenditore)|Louis Renault]] preferì completare il prototipo, designato Renault ZM, secondo la specifica iniziale, con corazzatura di 30&nbsp;mm. Il nuovo carro fu presentato alla Commission d'Expériences du Materiel Automobile (CEMA) il 20 dicembre 1934: i collaudi avvennero dal gennaio 1935 sotto la direzione del colonnello Keller. Dal 30 aprile al 30 maggio 1935 il carro fu provato al poligono di [[Mourmelon]], sotto la direzione del colonnello Lepoutre. Il giudizio finale fu complessivamente positivo.
'''Renault ZM''': un prototipo completato secondo le specifiche iniziali, consegnato il 20 dicembre 1934.
 
I carri armati concorrenti incontrarono invece difficoltà di vario tipo: l'APX 6 e il Batignoles-Châtillon CL 1935 non superarono la fase di prototipo; l'[[FCM 36]], sebbene giudicato vincitore del concorso, venne prodotto solamente in cento esemplari per decisione della ditta, che riteneva il prezzo troppo basso; [[Hotchkiss H35|Hotchkiss H39]] ordinato in cento esemplari fu bocciato dalla commissione esaminatrice dell'arma della [[fanteria]] (''Commission d'Infanterie'') ma, accettato dalla [[cavalleria]], continuò a essere prodotto.
'''R.35''': versione base, prodotta in 1541 esemplari.
 
=== Produzione ===
'''R.39''': Nel primo dopoguerra il carro R.35 servì nella [[Gendarmerie]], con la designazione R.39. I mezzi erano stati riarmati con il cannone SA 38. Vennero radiati dal servizio nel 1951, sostituiti dai carri americani M4 Sherman.
Il 25 aprile 1935 il prototipo Renault ZM era stato riconsegnato completo di corazzatura aggiuntiva e nuova torretta APX. Il 29 aprile fu emesso un primo ordine di produzione per 300 esemplari: il primo fu consegnato il 4 giugno 1936 e immesso in servizio sotto la designazione ''Char Léger Renault Modèle 1935 R'' abbreviato come Renault R35. Poiché il mezzo presentava notevoli differenze con il prototipo, dovette essere sottoposto nuovamente ad un intenso ciclo di valutazione. Nel complesso furono fabbricati 1.541 esemplari.
 
=== Impiego operativo ===
'''R.40''': dapo i primi collaudi dell'R.35 ci si rese conto che il principale difetto del mezzo era rappresentato dalle sospensioni, che causavano una poco confortevole marcia ed una eccessiva usura dei cingoli. Soluzione alternative per eliminare tali difetti furono presentate dalla Lorraine e dell'AMX. Il 16 febbraio 1939 venne prescelta una delle tre o quattro soluzioni presentate dall'AMX. Essa prevedeva l'adozione di sei molloni verticali ed altrettante coppie di ruote, coperte da una protezione laterale di 8 mm. La nuova versione venne inizialmente designata Char Léger Modele 1935R modifié 1939, ma divenne nota anche come R.35/39, R.39, R.40 ed AMX-40.
Dopo la distribuzione ai reparti il carro risultò adeguato, ma la sua carriera operativa rimase sempre inficiata dalla sua concezione base di mezzo adattato a scortare la fanteria, troppo lento per contrastare i veloci carri tedeschi; il cannone [[Puteaux SA 18|Puteaux 18 da 37&nbsp;mm]] si dimostrò inoltre del tutto inefficace contro i blindati tedeschi, tanto che non rappresentò una seria minaccia neppure il carro armato leggero [[Panzer II]], il più numeroso tra le forze corazzate tedesche che attaccarono l'Europa occidentale. Il 10 maggio 1940, giorno dell'inizio della [[campagna di Francia]], i Renault R35 equipaggiavano ventuno battaglioni ognuno forte di quarantacinque veicoli. In totale erano in servizio sulla linea del fronte 945 carri tra R35 e R40; almeno 900 erano inquadrati in ''Groupements de Bataillons de Chars'', suddivisi a livello di Armate.
 
[[File:R-35-Aberdeen.0003kprx.jpg|thumb|L'esemplare in mostra allo [[US Army Ordnance Museum]] di [[Aberdeen (Maryland)|Aberdeen]]]]
Era previsto che il nuovo treno di rotolamento fosse installato a partire dal 1.501 carro di produzione, ma l'adozione fu installata a partire dal 1.541 carro. Nel frattempo si decise di installare la nuova torretta APX-R.1 (L.767) armata con un cannone Puteaux SA.38 da 37/35 mm, dotato di 90 colpi. Nel maggio 1940 ne erano entrati in servizio 90 esemplari, con una produzione complessiva di 145 carri (dei quali solo 120 completi, per ritardi nella consegna delle torrette), l'ultimo dei quali uscì dalla catena di montaggio il 20 giugno 1940.<ref name="Sgarlato">Sgarlato, Nico. Renault R.35 Char Léger Modele 1935R. Eserciti nella Storia n.57, Delta Editrice, Parma, gennaio-febbraio 2010</ref>
 
* VIIe Armée
'''R.35 Fascine''': versione ricavata per conversione di carri R.35, dotata di un telaio per sorreggere fascine, destinate a colmare fossati larghi 1.60-2 metri.
** GBC 510
*** 9e BCC (R35)
*** 22e BCC (R35)
* Ie Armée
** GBC 515
*** 13e BCC ([[Hotchkiss H35|H35]])
*** 35e BCC (R35)
** GBC 519
*** 38e BCC (H35)
*** 39e BCC (R35)
* IXe Armée
** GBC 518
*** 6e BCC (R35)
*** 32e BCC (R35)
*** 33e BCC (FT)
* IIe Armée
** GBC 503
*** 3e BCC (R35)
*** 4e BCC ([[FCM 36]])
*** 7e BCC (FCM 36)
* IIIe Armée
** GBC 511
*** 5e BCC (R35)
*** 12e BCC (R35)
** GBC 513
*** 29e BCC (FT)
*** 51e BCC ([[FCM 2C]])
** GBC 520
*** 23e BCC (R35)
*** 30e BCC (FT)
** GBC 532
*** 43BCC (R35)
* IVe Armée
** GBC 502
*** 20e BCC (R35)
*** 24e BCC (R35)
** GBC 504
*** 10e BCC (R35)
*** 343e CAC (FT)
*** 344e CAC (FT)
* Ve Armée
** GBC 501
*** 1r BCC (R35)
*** 2e BCC (R35)
*** 31e BCC (FT)
** GBC 508
*** 21e BCC (R35)
*** 34e BCC (R35)
** GBC 517
*** 19e BCC ([[Char D2]])
* VIIIe Armée
** GBC 506
*** 16e BCC (R35)
*** 36e BCC (FT)
*** 17e BCC (R35)
*** 18e BCC (FT)
* Armée des Alpes
** GBC 514
*** Bataillon de Chars des [[Troupes coloniales]] (FT)
 
Queste unità di carri non disponevano di nessuna unità organica di fanteria o componenti di artiglieria e dovevano così cooperare con le divisioni di fanteria. Comunque 135 carri R35 appartenenti al 2º, 24º e 44º BCC (''Battailion de Chars de Combat'') di nuova formazione furono assegnati il 15 maggio 1940 alla 4ª [[divisione corazzata]] della riserva (''Division Cuirassée de Réserve'' o DCR); le due unità di più recente formazione, il 40º e 48º BCC, sebbene non avessero ancora terminato l'addestramento, andarono a rinforzare la 2ª DCR: il primo reparto era equipaggiato con quindici R35 e trenta R40, il secondo con sedici R35 e ventinove R40 che portavano la forza organica totale a 1.035 carri. In più il 1º e 2º [[battaglione]] corazzato della 10ª [[brigata]] di [[cavalleria]] blindata polacca, mentre si stavano addestrando con gli FT, ricevettero diciassette R35 e approssimativamente ventiquattro R40 alla fine di maggio. Alla stessa data il 1º, 6º, 25º, 34º e 39º BCC furono adoperati per ricostituire la 1ª DCR; il 10º BCC rinforzò la 3ª DCR e il 25º BCC fu riarmato con ventuno R35 e ventiquattro R40 appartenuti ai polacchi. Circa 300 carri della riserva andarono ad equipaggiare i reparti operativi. Nel corso della campagna centinaia di Renault R35 furono abbandonati dai francesi e catturati dalle avanzanti truppe tedesche.
'''Panzerkampfwagen 35R 731 (f)''': designazione attribuita a 131 carri R.35 catturati dai tedeschi ed immessi in servizio come carri armati. Erano dotati di radio FuG 5 e mitragliatrice Mauser MG 34 da 7,92 mm.<ref name="Sgarlato"/>
 
Due battaglioni di R35 (63º e 68º BCC) con rispettivamente quarantacinque e cinquanta carri si trovavano in [[Siria]], trenta erano in [[Marocco]], ventisei in servizio con il 62º BCC e quattro in deposito. I carri che si trovavano in Siria combatterono nel 1941 l'[[Campagna di Siria (1941)|invasione delle forze alleate]] (operazione ''Exporter''), militando poi nel 1e CCC delle [[France Libre|forze francesi libere]]. I carri presenti in Nord Africa parteciparono ai combattimenti contro le forze anglo-americane [[Operazione Torch|sbarcate in Marocco e Algeria]] l'8 novembre 1942.
'''Munitionspanzer 35R (f)''': versione trattore d'artiglieria ricavata dalla [[Wehrmacht]] per conversione di carri R.35 catturati, cui era stata asportata la torretta.<ref name="Sgarlato"/>
 
== Tecnica ==
'''Munitionsschlepper 35R (f)''': versione trasporto munizioni ricavata dalla Wehrmacht per conversione di carri R.35 catturati.<ref name="Sgarlato"/>
Il Renault R35 era un [[carro armato leggero]] concepito per il [[Carro armato per fanteria|supporto alla fanteria]] con due uomini d'equipaggio. Il pilota trovava posto nello [[scafo]] anteriore sulla sinistra mentre il capocarro era all'interno della [[Torretta (cannone)|torretta]] montata al centro. Il carro pesava in ordine di combattimento 10,60 tonnellate, era lungo 4,20 metri e largo 1,85 metri; l'altezza arrivava a 2,10 metri. La luce libera, cioè la distanza tra fondo dello scafo e suolo, misurava 32&nbsp;cm.
 
Sul lato destro posteriore dello scafo era sistemato il motore, un Renault a 4 cilindri in linea da 5.789 litri di [[cilindrata]] erogante 85&nbsp;[[Cavallo vapore britannico|hp]] a 2.200 [[giri al minuto]], dotato di un sistema di raffreddamento a liquido e alimentato a [[benzina]]; il [[Raffreddamento a liquido|radiatore]] di raffreddamento era invece spostato sul lato sinistro dello scafo. L'impianto di alimentazione prevedeva un serbatoio da 107 litri, più uno di riserva di 60 litri: il consumo di carburante era di 120 litri per 100 chilometri su strada e 209 litri per 100 chilometri su terra. Il rapporto peso/potenza era pari a 125&nbsp;kg/CV. L'[[albero motore]] era collegato alla [[Frizione (meccanica)|frizione]] a doppio disco e al [[Cambio (meccanica)|cambio]] a quattro marce avanti e una retromarcia, che mediante [[Giunto cardanico|giunti cardanici]] trasmetteva il moto al [[Differenziale (meccanica)|differenziale]] con sistema di sterzo Cletrac (dalla contrazione di ''Cleveland Tractor''), posizionato nella parte anteriore destra dello scafo. La velocità massima dell'R35 arrivava a 20&nbsp;km/h su strada e a 12,5&nbsp;km/h, con punte di 14&nbsp;km/h, fuori strada.
'''Zugkraftwagen 35R 731 (f)''': diversa vartiante della Wehrmacht come trattore per il traino dei pezzi d'artiglieria.<ref name="Sgarlato"/>
 
Il treno di rotolamento si componeva per lato di una ruota motrice anteriore, una ruota di rinvio posteriore, cinque [[Ruota|ruote]] portanti con battistrada in gomma e tre doppi [[rullo (trasporto)|rulli]] tendicingolo nella parte superiore. La prima ruota d'appoggio era equipaggiata con un [[Sospensione (meccanica)#Struttura|braccio oscillante longitudinale]] agente su una [[Molla|molla elicoidale]] montata in orizzontale; le altre quattro ruote erano accoppiate con elementi a squadra poi uniti da una molla elicoidale parallela al terreno. Lo scafo era costituito da tre sezioni imbullonate tra di loro: lo spessore del tetto e del pavimento era in entrambi casi di 14&nbsp;mm. La torretta presentava una [[corazzatura]] da 30&nbsp;mm su tutti i lati, eccettuato il frontale dove fu incrementata a 40&nbsp;mm.
'''4,7 cm PaK(t) auf Gw 35R(f)''' : semovente controcarro realizzata dai tedeschi in 174 esemplari per conversione di carri R.35 catturati. La torretta era stata asportata e sostituita da una sovrastruttura a cielo aperto, armata con un pezzo controcarro Škoda A6 da 47 mm.<ref name="Sgarlato"/>
 
La torretta era la APX-R progettata dall'[[Atelier de construction de Puteaux]], con sistema di puntamento L713. Questo modello era armato con un [[cannone]] Puteaux SA 18 da 37&nbsp;mm lungo 21 [[Canna (armi)#Lunghezza riferita al calibro|calibri]] (L/21), proveniente dagli FT-17 ritirati dal servizio e rottamati, e con una [[mitragliatrice]] coassiale [[MAC 1934]]. In seguito il pezzo fu scambiato per un pari calibro Puteaux SA.18 Modèle 1937 sempre L/21, fornito del sistema di puntamento L739 e con una scorta caricabile di 100 granate; coassiale al cannone fu montata una mitragliatrice [[MAC 1931|MAC 1931 M.6 Reibel]] da 7,5&nbsp;mm per la quale erano trasportabili 2.400 cartucce. L'arma secondaria era incorporata nello [[Mantelletto (corazzatura)|scudo del cannone]], ma poteva essere rimossa e agganciata alla sommità della torre. Nel corso della produzione vennero introdotte migliorie ai sistemi di visione e alla cupola del capocarro.
'''10,5 cm leFH 18 auf Gw 35R(f)''': semovente d'artiglieria realizzato dalla Becker con l'installazione di un obice leFH 18 da 105 mm in una sovrastruttura a cielo aperto.<ref name="Sgarlato"/>
 
Nel 1940, a partire dal 1.100º esemplare di produzione, venne aggiunta una coda per facilitare il passaggio attraverso le trincee.
'''Mörserträger 35r(f)''': veicolo porta mortaio, equipaggiato con un mortatio sGrW 34 da 80 mm. Noto anche come 8 cm sGrW 34 auf PzKpwf 35R 731(f).
 
== Versioni ==
'''Panzerkampfwagen 40R 731 (f)''': designazione attribuita dai tedeschi ai carri Renault R.40 catturati. Vennero dotati di radio FuG 5 e mitragliatrice Mauser MG 34 da 7,92 mm.<ref name="Sgarlato"/>
[[File:R35s.jpg|thumb|Due Renault R35 esposti al [[Museo dei blindati (Saumur)|Musée des Blindés]] di [[Saumur]]. L'esemplare a destra è la conversione postbellica del carro, distinguibile dal cannone a canna lunga]]
 
=== R35 Fascine ===
'''Renault 35 (Fr.)''': designazione attribuita dal Regio Esercito italiano ai 127 carri R.35 consegnati dai tedeschi. Noti anche come M.R.35, o genericamente R.35, vennero dotati di impianto radio Marelli RF.1CA.<ref name="Sgarlato"/>
Versione ricavata per conversione del carro base. Era stata dotata di un telaio per sorreggere fascine, destinate a colmare fossati larghi da 1,60 fino a 2 metri.<ref name="Sgarlato">{{Cita|Sgarlato 2010}}.</ref>
 
==Storia= Renault R40 ===
{{vedi anche|Renault R40}}
Il Renault R.35 era un carro leggero da accompagnamento della fanteria, che ricordava moltissimo il precedente [[FT.17 (carro armato)|Renault FT17]] della Prima Guerra Mondiale. Il 2 agosto 1933 il Conseil Consultif de l'Armament dell'Armée de Terre emise una specifica relativa ad un "Char de 6 tonnes", destinato a sostituire i carri leggeri Renault FT-17 allora in servizio.
Dopo i primi collaudi dell'R35, i comandi dell'esercito francese richiesero modifiche al treno di rotolamento e alle [[Sospensione (meccanica)|sospensioni]], che causavano una poco confortevole marcia ed eccessiva usura dei [[Cingolo (trasporti)|cingoli]]; soluzioni alternative per eliminare tali difetti furono presentate dalla [[Lorraine-Dietrich|Lorraine]] e dell'AMX. Il 16 febbraio 1939 venne prescelta uno dei tre o quattro progetti della seconda ditta: prevedeva l'adozione di sei [[Molla|molle elicoidali]] vincolate a sei [[carrello (meccanica)|carrelli]] con due ruote ciascuno e introdusse una lamiera spessa 8&nbsp;mm a protezione della meccanica. La nuova versione venne inizialmente designata ''Char Léger Modele 1935R modifié 1939'' ma divenne nota anche come Renault R35/39, Renault R39, Renault R40 e AMX-40.
 
Era previsto che il treno di rotolamento fosse installato a partire dal 1.501º esemplare ma fu integrato nel processo costruttivo solo dal 1.541º; nel frattempo era stato deciso di rimpiazzare la torretta con il modello APX-R1 (L767) armata con un cannone [[37 mm SA 38|Puteaux SA 38 da 37&nbsp;mm]] lungo 35 [[Calibro (armi)#Lunghezza riferita al calibro|calibri]] con una scorta di novanta [[Granata (arma)|granate]]. Nel maggio 1940 erano entrati in servizio novanta unità e nel complesso furono prodotti 145 carri, dei quali venticinque non però furono armati a causa di ritardi nella consegna delle torrette. L'ultimo R40 uscì dalla catena di montaggio il 20 giugno 1940.<ref name="Sgarlato"/>
Le caratteristiche richieste erano: equipaggio di due uomini; armamento su una o due mitragliatrici da 7,5 mm o, in alternativa, un cannone da 37 mm; protezione massima di 30 mm; velocità massima su strada di 15-20 km/h; autonomia fuori strada non inferiore a 40 km; pendenza massima superabile 65%; possibilità di manovra su pendenze fino al 40%; altezza minima dal suolo di 0.35 m; massima trincea superabile 1,70 m; guodo superabile 1.20 m; raggio di sterzata di 4 m; frenata in 3 m alla velocità di 10 km/h, autonomia massima di otto ore. Il propulsore poteva essere sia a gasolio che a benzina, con alimentazione su due serbatoi, uno dei quali in grado di consentire un'ora di marcia.
 
=== Renault R39 ===
Al concorso risposero 14 ditte e, dopo gli esami dei progetti preliminari, cinque di esse furono autorizzate a costruire dei prototipi. Si trattava delle ditte APX (Atelier de construction de Puteaux), Compagnie Générale de Construction de Locomotives (Batignolles-Châtillon), Forges et Chantier de la Méditerranée (FCM), Delaunay-Belleville e Renault. In realtà i concorrenti erano sei, in quanto la specifica emessa dal CCA era stata sollecitata dalla ditta Hotchkiss che aveva presentato un progetto relativo ad un "char d'accompagnement", il cui sviluppo era stato approvato il 30 giugno 1933.[[File:Renault-R-35-latrun-4.jpg|300px|left|thumb|la parte posteriore del mezzo]] Il 22 maggio 1934 il generale Velpry, ispettore generale dei corazzati, richiese che la corazzatura massima fosse aumentata a 40 mm, con conseguente aumento del peso massimo a 8 tonnellate. Louis Renault preferì completare il prototipo, designato Renault ZM, secondo la specifica iniziale, con corazzatura di 30 mm. Il nuovo carro fu presentato alla Commission d'Expériences du Materiel Automobile (CEMA) il 20 dicembre 1934. I collaudi avvennero a partire dal gennaio 1935, sotto la direzione del colonnello Keller. Dal 30 aprile al 30 maggio 1935 il carro fu provato sul pologono di [[Mourmelon]], sotto la direzione del colonnello Lepoutre. Il giudizio fui complessivamente positivo.
Nel primo dopoguerra l'R35 servì nella [[Gendarmerie nationale]] con la designazione Renault R39, riarmati con il cannone SA 38 da 37&nbsp;mm. Vennero radiati dal servizio nel 1951 quando si resero disponibili gli [[M4 Sherman]] di fornitura statunitense.
 
== Altri utilizzatori ==
A causa delle difficoltà incontrate dai carri concorrenti, l'APX 6 e il Batignoles-Châtillon CL 1935 non superarono la fase prototipica, l'FCM.36 giudicato vincitore del concorso fu prodotto solamente in 100 esemplari per decisione della ditta, che riteneva il prezzo troppo basso, mentre l'Hotckhiss H.39 ordinato in 100 esemplari fu, in seguito, bocciato dalla commissione esaminatrice (Commission d'Infanterie), ma venne accettato dalla cavalleria e la produzione poté continuare.
;{{BGR 1908-1946}}
Unitasi all'[[Potenze dell'Asse|Asse]] nel marzo 1941, la [[Bulgaria]] ricevette materiale bellico dalla [[Germania]], nell'ambito del programma di potenziamento dell'esercito in vista della partecipazione bulgara all'attacco all'Unione Sovietica. Già il 23 gennaio 1941 la Germania accettò formalmente di consegnare quaranta R35 che arrivarono in Bulgaria in estate; dapprima utilizzati come mezzi d'addestramento, formarono poi la 4ª [[Compagnia (unità militare)|compagnia]] carri del 1º [[battaglione]]. Alla consegna degli R35 si accompagnò la riorganizzazione delle forze corazzate bulgare: le quattro compagnie corazzate raggruppate in due battaglioni costituenti il 1º reggimento corazzato, il cui comando fu assunto dal [[tenente colonnello]] Geno K. Genov. Il reparto aveva un organico di 1.802 uomini ed era stanziato a Knias Simeone, 10 chilometri a ovest di [[Sofia]]. Il 22 giugno 1941 la Germania dette avvio all'[[Operazione Barbarossa]] per annientare i sovietici, ma lo [[zar]] [[Boris III di Bulgaria|Boris III]] rifiutò di prendervi parte nonostante le forti pressioni tedesche.
 
Nel maggio 1942 l'[[ordine di battaglia]] del reggimento fu rivisto: il 2º battaglione disponeva di tre compagnie che riunivano gli R35 (uno dotato di radio) e tre carri leggeri esploranti [[CV33|Ansaldo L3/33]] comprati dall'Italia, ma alcune esercitazioni evidenziarono che gli R35 non avrebbero potuto operare con gli altri corazzati a causa della scarsa velocità. Fu dunque proposto di sostituirli e l'11 luglio 1942 arrivò in Bulgaria la missione militare tedesca del tenente colonnello [[Karl August von Bülow]], che assistette personalmente a una serie di manovre del reggimento svoltesi ad agosto; gli esiti furono deludenti e a ottobre von Bülow, in un suo rapporto, individuò il principale problema nel materiale in uso.
Il 25 aprile 1935 il prototipo Renault ZM era stato riconsegnato completo di corazzatura aggiuntiva e nuova torretta APX. Il 29 aprile fu emesso un primo ordine di produzione relativo a 300 esemplari. Il primo esemplare di serie fu consegnato il 4 giugno 1936 ed immesso in servizio sotto la designazione Char Léger Renault Modèle 1935 R (o R.35). Poiché il mezzo presentava notevoli differenze con il prototipo, dovette essere sottoposto nuovamente ad un intenso ciclo di valutazione.
 
Dopo la distribuzione ai reparti il mezzo risultò adeguato, ma la sua carriera operativa rimase sempre inficiata dalla sua concezione base di mezzo adattato a scortare la fanteria, troppo lento per contrastare i veloci carri tedeschi. Alla prova dei fatti il suo cannone era incapace di perforare anche le corazze dei carri leggeri PzKpfw II e molti R.35 furono abbandonati durante la ritirata francese del maggio [[1940]].
 
Il 10 maggio 1940, giorno dell'attacco tedesco, in territorio francese i carri R 35 equipaggiavano 21 battaglioni, ognuno forte di 45 veicoli. In totale erano in servizio sulla linea del fronte 945 carri tra R.35 e R.40. Almeno 900 erano inquadrati in Groupements de Bataillons de Chars, suddivisi a livello di Armate:
 
[[File:R35s.jpg|right|thumb|"R 39" del ''[[Musée des Blindés]]'' di [[Saumur]]. Dato il cannone a canna lunga si tratta della conversione postbellica di un R.35 destinato alla ''[[Gendarmerie]]''.]]
[[File:R35-Saumur.00047t4x.jpg|thumb|right|Il modello R 35 presso Saumur]]
[[File:R-35-Aberdeen.0003kprx.jpg|thumb|right|Il modello R 35 esposto presso Aberdeen]]
 
*VIIe Armée
**GBC 510
***9eBCC (R 35)
***22BCC (R 35)
*Ie Armée
**GBC 515
***13BCC ([[Hotchkiss H35|H 35]])
***35BCC (R 35)
**GBC 519
***38BCC (H 35)
***39BCC (R 35)
*IXe Armée
**GBC 518
***6eBCC (R 35)
***32BCC (R 35)
***33BCC (FT 17)
*IIe Armée
**GBC 503
***3eBCC (R 35)
***4eBCC (FCM 36)
***7eBCC (FCM 36)
*IIIe Armée
**GBC 511
***5eBCC (R 35)
***12BCC (R 35)
**GBC 513
***29BCC (FT 17)
***51BCC ([[Char 2C]])
**GBC 520
***23BCC (R 35)
***30BCC (FT 17)
**GBC 532
***43BCC (R 35)
*IVe Armée
**GBC 502
***20BCC (R 35)
***24BCC (R 35)
**GBC 504
***10BCC (R 35)
***343 CAC (FT 17)
***344 CAC (FT 17)
*Ve Armée
**GBC 501
***1rBCC (R 35)
***2eBCC (R 35)
***31BCC (FT 17)
**GBC 508
***21BCC (R 35)
***34BCC (R 35)
**GBC 517
***19BCC ([[Char D2]])
*VIIIe Armée
**GBC 506
***16BCC (R 35)
***36BCC (FT 17)
***17BCC (R 35)
***18BCC (FT 17)
*Armée des Alpes
**GBC 514
***Bataillon de Chars des Troupes Coloniales (FT 17)
 
Queste unità di carri non disponevano di nessuna unità organica di fanteria o componenti di artiglieria e dovevano così cooperare con le divisioni di fanteria. Comunque 135 carri R.35 (appartenenti al 2°, 24° e 44° BCC di nuova formazione) furono assegnati il 15 maggio 1940 alla 4ª DCR provvisoria (Divisione Cuirassée de Réserve). Le due unità di più recente formazione, il 40° e 48° Bataillion Chars de Combat, sebbene non avessero ancora terminato l'addestramento, andarono a rinforzare la 2ª DCR, il primo reparto era equipaggiato con 15 R.35 e 30 R.440, il secondo con 16 R.35 e 29 R.40 che portavano la forza organica totale a 1.035 carri. In più il 1º e 2º Battaglione Corazzato della 10 Brigata di Cavalleria Blindata polacca, mentre si stavano addestrando con i carri Renault FT-17, ricevettero 17 carri R.35 ed approssimativamente 24 R.40 alla fine del mase di maggio. Alla stessa data il 1°, 6°, 25°, 34° e 39° BCC furono usati per ricostituire la 1ª DCR, il 10° BCC rinforzò la 3ª DCR e il 25° BCC fu riarmato con 21 R.35 e 24 R.40 (ex-polacchi). Approssimativamente 300 carri della riserva andarono ad equipaggiare i reparti operativi.
 
Due battaglioni di R.35 (63° e 68° BCC) con rispettivamente 45 e 50 carri si trovavano in Siria, 30 erano in Marocco, 26 in servizio con il 62° BCC e quattro in deposito. I carri che si trovavano in Siria combatterono contro l'invasione delle forze alleate (Operazione Exporter), nel 1941 militando poi nel 1e CCC delle forze francesi libere. I carri presenti in Nord Africa parteciparono ai combattimenti contro le forze anglo-americane , Operazione Torch, nel novembre 1942.
 
Nel primo dopoguerra il carro R.35 servì nella [[Gendarmerie]], come "R 39" riarmati con il cannone SA 38. Vennero radiati dal servizio nel 1951, sostituiti dai carri americani M4 Sherman.
 
== Vendite e esportazioni ==
 
;{{BGR 1908-1946}}
Divenuta alleata dell'Asse nel marzo del 1941, la Bulgaria divenne oggetto di cessione di materiale bellico tedesco, nell'ambito del programma di potenziamento dell'esercito, in vista della sua partecipazione alle operazioni contro l'URSS. Il 23 gennaio 1941 la Germania accettò formalmente di consegnare 40 carri Renault R.35 di preda bellica. I carri arrivarono in Bulgaria nell'estate dello stesso anno, usati inizialmente come carri "scuola" per poi andare a formare la 4ª Compagnia Carri del 1º Battaglione.
La consegna dei nuovi mezzi fu l'occasione per una riorganizzazione delle forze corazzate. Le quattro compagnie corazzate allora a disposizione vennero raggruppate in due battaglioni che andarono a costituire il 1º Reggimento Corazzato, al comando del tenente colonnello Geno K. Genov. Il reparto aveva un organico di 1.802 uomini, ed era stanziato a Camp Knias Simeone, 10 km ad ovest da [[Sofia]]. Il 22 giugno 1941 la Germania attaccò l'URSS, ma nonostante le forti pressioni tedesche, Re Boris III di Bulgaria si rifiutò di dichiarare guerra all'Unione Sovietica. Nel maggio 1942 il Reggimento venne riorganizzato, il 2º Battaglione disponeva a quell'epoca di tre compagnie con complessivi 40 R.35 (uno dotato di radio) e tre carri leggeri esploranti Ansaldo L.3/33, noti anche come [[CV33|CV.33]].
 
Al [[colonnello]] [[Heinrich Gade]] fu affidata l'organizzazione dei reparti corazzati bulgari. Egli consigliò all'[[Oberkommando der Wehrmacht]] di fornire dodici [[Carro armato medio|carri medi]] [[Panzer IV]], venti [[Cannone d'assalto|cannoni d'assalto]] [[Sturmgeschütz III]] e ritirare gli esemplari più obsoleti: Gade considerava del tutto inutili gli R35, riteneva che i [[Vickers 6-Ton]] dovessero essere declassati a veicoli per l'osservazione del tiro d'artiglieria e optò per adoperare gli L3/33 come ambulanze e veicoli portamunizioni. Sull'onda delle proposte di Gade, 79 tra ufficiali e sottufficiali vennero inviati alla scuola mezzi corazzati di [[Wünsdorf]], tuttavia Boris III non approvò la profonda riorganizzazione delle truppe corazzate bulgare e concesse poche modifiche all'organico: gli R35 rimasero in prima linea e assieme ad alcuni StuG II avrebbero formato il 1º battaglione del reggimento. La struttura definitiva fu approvata il 24 maggio 1943 e l'unità venne riclassificata come [[brigata]] corazzata ([[Bronirana brigada]]), articolata su tre battaglioni per un totale di trentasei carri armati leggeri [[LT vz. 35|Škoda LT-35]], trentotto obsoleti R35 e quarantatré carri medi Panzer IV; i cannoni d'assalto StuG III vennero raggruppati in un battaglione controcarro indipendente. Nell'agosto 1943 la brigata e il battaglione corazzati furono coinvolti in una grande esercitazione tenutasi nelle vicinanze di Sofia, ancora una volta con pessimi risultati.
Poiché le esercitazioni tenute dal reggimento evidenziarono i difetti degli R.35, considerati troppo lenti per operare insieme agli altri carri, si cominciò a pensare di sostituirli con mezzi più idonei. L'11 luglio 1942 arrivò in Bulgaria una missione militare tedesca, guidata dall'Oberstleutnant [[Karl August von Bülow]]. L'arrivo del generale Bülow coincise con una serie di manovre tenute dal reggimento nel mese di agosto. Gli esiti delle grandi manovre furono deludenti, e nel mese di ottobre il generale tedesco scrisse un rapporto in cui dichiarava che i problemi che ancora si verificavano erano da imputare al materiale in uso.
 
Il 28 agosto, alla morte dello zar e all'incoronazione di suo figlio [[Simeone II di Bulgaria|Simeone II]] di appena sei anni, il potere [[ad interim]] venne assunto dal Primo ministro [[Bogdan Filov]]. Nei mesi successivi i bulgari radiarono infine gli ormai usurati R35 e negli ultimi mesi del 1943 ricevettero moderni rimpiazzi dalla Germania; la Bulgaria avanzò comunque richieste per dieci R35, venticinque Panzer II e dieci carri armati medi [[Panzer III]]. I tedeschi risposero negativamente ma inviarono, nel febbraio 1944, diciannove carri leggeri [[Hotchkiss H35|Hotchkiss H39]] e sei carri medi [[SOMUA S35]].<ref>Ludi, Giovanni. Le forze corazzate bulgare. Eserciti nella Storia n.62, Delta Editrice, Parma, maggio-giugno 2011</ref>
All'Oberst Heinrich Gade fu affidata l'organizzazione dei reparti corazzati bulgari. Egli consigliò l'OKW di fornire nuovo materiale, 12 carri PzKpfw IV e 20 semoventi controcarro StuG III, radiando nel contempo il materiale più anziano. Infatti Gade considerava del tutto inutili gli R.35, mentre i carri Vickers 6 ton dovevano venire declassati a veicoli per l'osservazione del tiro d'artiglieria e gli L.3/33 in ambulanze e veicoli portamunizioni. Sull'onda delle proposte di Gade, 79 tra ufficiali e sottufficiali vennero inviati alla scuola mezzi corazzati di [[Wünsdorf]]. Il Re Boris III non approvò la decisa riorganizzazione delle truppe corazzate, e ne consentì una più tranquilla. I carri R.35 non sarebbero stati radiati, ma appoggiati da alcuni semoventi StuG III avrebbero formato il 1º Battaglione del Reggimento Corazzato. La struttura definitiva fu approvata il 24 maggio 1943, e l'unità venne riclassificata come Brigata Corazzata, articolata su tre battaglioni con un totale di 36 carri Skoda LT-35, 38 inutilizzabili R.35 e 43 carri medi PzKpfw IV. I semoventi StuG III vennero raggruppati in un battaglione controcarro indipendente. Nell'agosto 1943 i reparti furono coinvolti in una grande esercitazione tenutasi nelle vicinanze di Sofia: i risultati furono pessimi. Il 28 agosto 1943 Re [[Boris III di Bulgaria]] moriva in circostanze misteriose, e gli succedeva il figlio di sei anni [[Simeone II]]. Il potere ad interim venne assunto dal primo ministro [[Bogdan Filov]]. Nei mesi successivi i tedeschi riuscirono a convincere i bulgari a radiare gli inefficienti R.35. Alla fine del 1943, tuttavia, i bulgari ricevettero molto materiale militare tedesco, e avanzarono la richiesta della cessione di ulteriori 10 carri R.35, 25 carri PzKpfw II e 10 carri PzKpfw III. Nessuno di questi venne consegnato, ma i tedeschi cedettero, nel febbraio 1944, 19 carri Hotchkiss H.39 e 6 SOMUA S.35.<ref>Ludi, Giovanni. Le forze corazzate bulgare. Eserciti nella Storia n.62, Delta Editrice, Parma, maggio-giugno 2011</ref>
 
;{{HRV 1941-1945}}
L'esercito croato ricevette dai tedeschi alcuni carri Renault R.35R35 già appartenentiappartenuti all'esercito jugoslavo,. seguitiIn daseguito altri tre carriR35, exche polacchierano provenientistati utilizzati dalla [[Polonia]], furono acquisiti dall'[[Regno d'Ungheria (1920-1946)|Ungheria]].
 
;{{DEU 1933-1945}}
[[File:Bundesarchiv Bild 101I-174-1154-13, Jugoslawien, französischer Panzer H39.jpg|left|thumb|Un Renault R35 in servizio con l'esercito tedesco nel 1942]]
Dopo la capitolazione della Francia, nel giugno 1940, le truppe tedesche si impadronirono di 843 carri Renaul R.35. Di essi 131 furono immessi in servizio attivo presso le Panzerdivision, designati Panzerkampfwagen 35R 731 (f). Questi carri furono principalmente usati per addestramento dei conducenti o attività di sicurezza. La maggior parte di essi fu più tardi riconvertita, dopo averli privati della torretta, in trattori d'artiglieria o carri trasporto munizioni.
 
Dopo la [[Secondo armistizio di Compiègne|capitolazione della Francia]] avvenuta il 22 giugno 1940, la [[Germania]] si impadronì di 843 Renault R35 che per lo più furono utilizzati per addestramento dei conducenti o attività di sicurezza. Centotrentuno furono poi immessi in servizio nell'[[Heer (Wehrmacht)|esercito regolare]] con la designazione ''Panzerkampfwagen 35R 731 (f)'': tutti erano stati equipaggiati con una [[Radio (apparecchio)|radio]] FuG 5 e una mitragliatrice [[MG 34]] da 7,92&nbsp;mm; anche alcuni Renault R40 furono integrati nelle forze corazzate, riequipaggiati come gli R35 e denominati ''Panzerkampfwagen 40R 731 (f)''.<ref name="Sgarlato"/> Aliquote di carri furono private della [[Torretta (cannone)|torretta]], al cui posto fu inchiavardata una sovrastruttura corazzata aperta superiormente dove fu installato un [[mortaio (arma)|mortaio]] [[8 cm Granatwerfer 34|sGW 34]] da 80&nbsp;mm; simili veicoli furono ridenominati ''Mörserträger 35R(f)''. Un piccolo numero fu invece equipaggiato con un [[obice]] [[10,5 cm leFH 18|leFH 18]] da 105&nbsp;mm e divennero [[Semovente d'artiglieria|semoventi d'artiglieria]] chiamati ''10,5&nbsp;cm leFH auf Geschützwagen 35R(f)''.<ref name="Sgarlato"/> Numerosi altri furono infine trasformati in veicoli portamunizioni (''Munitionsschlepper 35R (f)'') e in [[Trattore d'artiglieria|trattori d'artiglieria]] indicati come ''Munitionspanzer 35R (f)'' e ''Zugkraftwagen 35R 731 (f)''.<ref name="Sgarlato"/>
Un numero considerevole, secondo alcune fonti almeno 174 esemplari, venne convertito in un cacciacarri armati con un pezzo anticarro da 47 mm per sostituire presso i reparti il precedente Panzerjäger I. Il mezzo così ottenuto venne designato 4,7 cm PaK(t) auf Panzerkampfwagen 35R(f) ohne Turm. La versione cacciacarri aveva la torretta sostrituita da una sovrastruttura corazzata aperta che montava un cannone anticarro P.U.V. vz. 36 (Škoda A6) da 47 mm. I carri furono convertiti dalla Alkett tra maggio e l'ottobre 1941, tentando di ottenere un veicolo equivalente al Panzerjäger I. Purtroppo il risultato della conversione non ebbe particolare successo, principalmente a causa della scarsa velocità del carro R.35 e del peso in sovraccarico. Le torrette asportate da questi carri furono integrate nelle difese del [[Vallo Atlantico]] ed usate per la protezione delle spiagge Alcuni cacciacarri operarono in URSS durante le prime fasi dell'Operazione Barbarossa, ma la maggior parte di essi fu rischierata nei territori occupati, come le Isole del Canale, i Paesi Bassi (con il Pz.Jg.Abt.657, appartenente alla Panzer Kompanie 224) e in Francia.
 
Almeno 174 esemplari ebbero installato nella casamatta un [[Artiglieria controcarri|cannone anticarro]] [[4,7 cm KPÚV vz. 36|Škoda A6]] da 47&nbsp;mm. La conversione fu eseguita tra maggio e ottobre 1941 dalla [[Altmaerkische Kettenwerk GmbH|Alkett]]: designati come ''4,7&nbsp;cm PaK (t) auf Geschützwagen 35R(f) ohne Turm'', era stato pianificato di sostituirli al [[Panzerjäger I]],<ref name="Sgarlato"/> ma il semovente ottenuto non ebbe particolare successo perché il peso aggiuntivo di [[casamatta]] e cannone ridusse ulteriormente la già modesta velocità dell'R35. Furono pochi i GW 35R operarono in [[Unione Sovietica]] durante le prime fasi dell'[[Operazione Barbarossa]] poiché la maggior parte fu rischierata nei territori occupati di Francia e Olanda.
[[File:Bundesarchiv Bild 101I-174-1154-13, Jugoslawien, französischer Panzer H39.jpg|left|thumb| Un Renault R35 in servizio presso l'esercito tedesco nel 1942]]
 
[[File:Renault Panzerjäger.jpg|thumb|Un cacciacarri armato con il pezzo Škoda A6 da 47&nbsp;mm esposto al Museo di Turm]]
Furono proprio i mezzi schierati in Francia ad avere impiego bellico durante le fasi successive alla sbarco in Normandia con la Schnelle Brigade 30 (cinque cacciacarri appartenenti alla 3ª Compagnia dello Schnelle Abteilung 517). Il 6 giugno 1944 i cacciacarri delle unità della riserva furono mandati in combattimento nelle vicinanze di [[Sainte-Mère-Église]] nel tentativo di opporsi agli sbarchi aerotrasportati americani in Normandia. Sostenendo un contrattacco dal 1057º Reggimento Granatieri, un carro R.35 penetrò nel posto di comando del 1º Battaglione del 505º Reggimento Fanteria Paracadutisti dell'US Army prima di essere distrutto dal fuoco di un bazooka.
Nel tentativo di contrastare l'aviosbarco alleato ad Arnhem, Operazione Market-garden, i cacciacarri appartenenti al Pz.Jg.Abt. 657 della 59ª Divisione di fanteria si opposero con coraggio alle truppe della 101ª Divisione Aerotrasportata americana.
 
Subito dopo lo [[sbarco in Normandia]], cinque cacciacarri appartenenti alla 3ª compagnia dello ''Schnelle Abteilung 517'', ''Schnelle Brigade 30'', lo stesso 6 giugno 1944 furono mandati in combattimento nelle vicinanze di [[Sainte-Mère-Église]] per contrastare i paracadutisti statunitensi: i veicoli sostennero un contrattacco lanciato dal 1057º [[reggimento]] [[Panzergrenadier|granatieri]] e un cacciacarri penetrò nel posto di comando del 1º battaglione del 505º reggimento prima di essere distrutto da un [[bazooka]]. Ulteriori cacciacarri potrebbero aver servito con la [[346. Infanterie-Division|346ª divisione fanteria]] schierata sempre in Normandia; quattordici R35, usati per l'addestramento, furono organizzati nel ''100. Panzer-Ersatz-Bataillon'' dipendente dalla [[7. Armee (Wehrmacht)|7ª Armata]] nel 1944. I cacciacarri R35 furono rincontrati dagli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] durante i combattimenti ad [[Arnhem]] durante l'[[operazione Market Garden]] del settembre 1944: in particolare si trattava dei mezzi del ''Panzerjäger-Abteilung 657'' della ''Panzer-Kompanie 224'', distaccata presso la [[59. Infanterie-Division (Wehrmacht)|59ª divisione fanteria]], che si scontrarono con elementi della [[101st Airborne Division|101ª divisione aviotrasportata]].
Altri possibili utilizzatori dei cacciacarri 4,7 cm PaK(t) auf Panzerkampfwagen 35R(f) ohne Turm includono la 346ª Divisione di Fanteria in Normandia. Quattordici carri R.35, usati per addestrare i conducenti, equipaggiarono il 100. Panzer-Ersatz-Bataillon in seno alla 7ª Armata dell'esercito tedesco nel 1944.
 
[[File:Renault Panzerjäger.jpg|thumb|right|''4,7cm PaK(t) auf Panzerkampfwagen 35R(f) del museo di Turm'']]
 
;{{ITA 1861-1946}}
Vista la precaria dotazione di mezzi corazzati del [[Regio Esercito]], il 30 dicembre 1940, il generale tedesco [[Wilhelm Ritter von Thoma]] offrì agliall'alleata italiani[[Regno lad'Italia cessione di(1861-1946)|Italia]] 350 carri Renault R.35R35 di preda bellica.; Ilil 15 gennaio 1941 l'offerta venne incrementata a 500 esemplari, dei quali 140 di pronta consegna. La Direzione Generale della Motorizzazione spedì in Francia un'apposita commissione per ispezionare i carri.: Ilil rapporto della commissione, datato 23 gennaio 1941, riferì che i carri risultavano idonei all'impiego, risultando però notevolmentesebbene lenti e privisprovvisti di radio. I primi 20venti esemplari furono caricati sui treni il 24 aprile 1941 e trasferiti in Italia, dove furono denominati ufficialmente ''M.R.35'', o più semplicemente R35, e dotati di impianto radio Marelli RF1 CA.<ref name="Sgarlato"/> Lo [[Stato Maggiore dell'Esercito]] decise(S.M.E.) dili assegnarliassegnò al [[4º Reggimento carri|4º Reggimento Fanteria Carrista]], su sei battaglioni, incaricandolo dell'addestramento degli equipaggi. La prima; l'intenzione delloiniziale Stato Maggiore fuera di inviare un [[plotone]] di Renault R.35 ed, uno di [[SOMUA S35|SOMUA S.35]], accompagnati dae quattro autoblindo [[Autoblindo Fiat-Ansaldo|AB40]] del [[Nizza Cavalleria|Reggimento "Nizza Cavalleria"]] in Nord Africa. Il 27 luglio 1941 a [[AfricaSiena]], Settentrionalepresso il deposito del [[31º Reggimento carri]], fu costituito il [[131º Reggimento carri]] nel quale furono inquadrati i battaglioni carri CI e CII equipaggiati con R35, e il CC battaglione dotato invece dei SOMUA S35, ceduti dal 4º Reggimento. Il 15 agosto successivo il 131º reggimento viene dislocato in [[Friuli]] come parte della [[131ª Divisione corazzata "Centauro"]], ma un mese dopo la scarsa disponibilità di munizioni e parti di ricambio fecero sì che i carri francesi rimanessero in Italia. Nel frattempo le autorità tedesche, che avevano deciso di utilizzare gli R35 per i propri scopi, comunicarono all'Italia che avrebbero ceduto un totale di 124 Renault.
Il 27 luglio 1941 si costituisce in [[Siena]], presso il deposito del [[31º Reggimento carri|31º Reggimento Fanteria Carrista]], il [[131º Reggimento carri|131º Reggimento Fanteria Carrista]] nel quale vengono inquadrati i battaglioni carri CI e CII, con materiali Renault R35, e CC con mezzi Somua S.35, ceduti dal 4º Reggimento. Il 15 agosto successivo il Reggimento viene dislocato in [[Friuli]], inserito nella [[131ª Divisione corazzata "Centauro"]].
 
Nel settembre 1941 ne risultavano in servizio 109, suddivisi nei battaglioni CI e CII del 131º reggimento basato a [[Scordia]], in [[provincia di Catania]]. Nel gennaio 1942 il 131º Reggimento fu reso indipendente e inviato in Sicilia alle dipendenze del XVI [[corpo d'armata]]. Il CI battaglione fu invece assegnato al XII Corpo d'Armata mentre il CC battaglione fu dirottato in Sardegna e incorporato dal XIII corpo d'armata.
Il 27 agosto 1941 la decisione di inviare i carri in Africa Settentrionale venne abbandonata per la scarsa disponibilità di munizioni e parti di ricambio. Nel frattempo le autorità tedesche decisero di utilizzare i carri R.35 di preda bellica e comunicarono alle autorità italiane che avrebbero ceduto un totale di 124 carri R.35. Nel settembre 1941 ne risultavano in servizio complessivamente 109, suddivisi nei battaglioni CI e CII del 131º Reggimento Corazzato, basati a [[Scordia]] (Catania).
 
In un rapporto del 30 giugno 1942 nell'Ufficio Storico dello S.M.E. si può leggere: "Da un esame tecnico dei carri M.R.35 è stata riscontrata una notevole usura di tali mezzi e la necessità di lavori e parti di ricambio nuove per rimetterli in efficienza. [...] Nel frattempo è necessario che da parte dei dipendenti vengano risparmiati al massimo i carri M.R.35 evitando di muoverli nelle ore calde, quando il consumo dei rulli delle sospensioni e il riscaldamento del differenziale è più forte, limitando l'istruzione all'indispensabile".<ref>{{Cita|Pignato 1971}}.</ref>
Nel gennaio 1942 il 131º Reggimento, reso autonomo, è inviato in Sicilia alle dipendenze del XVI Corpo d'Armata, ad eccezione del CI battaglione assegnato al XII Corpo d'Armata, e del CC battaglione che è trasferito in Sardegna al XIII Corpo d'Armata.
 
In seguito i carri del CI battaglione furono assegnati ai Gruppi Mobili Difesa Aeroporti D, E, F e G, mentre quelli del CII vennero assegnati ai Gruppi Mobili A, B e C: tutti questi reparti tattici erano inquadrati nella [[6ª Armata (Italia)|6ª Armata]] del [[generale di corpo d'armata]] [[Alfredo Guzzoni]]. L'organico e la distribuzione in dettaglio:
In un rapporto del 30 giugno [[1942]], conservato presso l'Ufficio Storico dello [[Stato Maggiore dell'Esercito|S.M.E.]] si può leggere che:
* Gruppi A, B e C in seno al XII Corpo d'Armata. Il primo era dislocato a [[Paceco]] e comprendeva la compagnia comando del XII battaglione carri L, la 4ª compagnia del CII battaglione carri R35 e la 1ª compagnia del CXXXIII battaglione con [[L40|semoventi da 47/32]]. Il Gruppo B stanziato a [[Santa Ninfa]] era formato dalla compagnia comando CXXXIII battaglione semoventi 47/32, dalla 6ª compagnia del CII battaglione carri R35 e dalla 3ª compagnia del CXXXIII battaglione semoventi 47/32. Il Gruppo C infine, di stanza a [[Portella Misilbesi]], era costituito dalla compagnia comando CIII battaglione carri R35 e dalla 5ª compagnia del CII battaglione carri R35.
''Da un esame tecnico dei carri M.R.35 è stata riscontrata una notevole usura di tali mezzi e la necessità di lavori e parti di ricambio nuove per rimetterli in efficienza. [...] Nel frattempo è necessario che da parte dei dipendenti vengano risparmiati al massimo i carri M.R.35 evitando di muoverli nelle ore calde, quando il consumo dei rulli delle sospensioni e il riscaldamento del [[Differenziale (meccanica)|differenziale]] è più forte, limitando l'istruzione all'indispensabile.''<ref>NICOLA PIGNATO, Atlante mondiale dei mezzi corazzati VOL 2. Parma, 1971</ref>.
* Gruppi D, E, F, G, H dipendenti dal XVI Corpo d'Armata. Il Gruppo D, che si trovava a [[Misterbianco]], era formato dalla compagnia comando CI battaglione carri R35 (due veicoli) e dalla 3ª compagnia del CI battaglione carri R35 con sedici mezzi. Il Gruppo E a [[Niscemi]] consisteva nella sola 1ª compagnia del CI battaglione dotata degli R35; il Gruppo F presso [[Rosolini]] comprendeva la 2ª compagnia del CI battaglione carri R35 tranne un plotone; il Gruppo G dislocato a [[Comiso]] coincideva con il 1º plotone della 1ª compagnia del CI battaglione carri R35. Il Gruppo H acquartierato a [[San Pietro Caltagirone]] contava la sola 2ª compagnia che schierava nove obsoleti [[Fiat 3000]], caricati su autocarri.
 
Secondo quanto scrisse il generale Faldella nel suo libro ''1943, lo sbarco e la difesa della Sicilia'' i carri italiani avevano ben poche possibilità di contrastare gli anglo-americani: "... il complesso di 100 carri italiani aveva un valore bellico assolutamente trascurabile. Che dire poi delle due compagnie carri 3000 costruiti più di vent'anni prima e che, a mala pena, quando si mettevano in moto procedevano alla velocità di un paio di chilometri all'ora? Il XII Corpo d'Armata li impiegò interrati come postazioni corazzate di mitragliatrici ed il XVI li assegnò ad un gruppo mobile su autocarri ..."
In seguito i carri del battaglione CI furono assegnati ai Gruppi Mobili Difesa Aeroporti D, E, F e G, mentre quelli del CII vennero assegnati ai Grupi Mobili A, B e C, tutti inquadrati nell'ambito della 6ª Armata del generale [[Alfredo Guzzoni]]. Ecco la disloccazione dei Gruppi Mobili:
*Gruppo A, inquadrato nel XII Corpo d’Armata, disloccato a [[Paceco]] e comprendeva: Compagnia Comando del XII battaglione carri L, 4ª compagnia del CII battaglione carri R/35 e 1ª compagnia del CXXXIII battaglione semoventi 47/32.
 
Al momento dello [[sbarco in Sicilia]] nel luglio 1943, gli R35 del Gruppo Mobile E vennero inquadrati nella [[4ª Divisione fanteria "Livorno"|divisione Livorno]] che li lanciò al [[Battaglia di Gela (1943)|contrattacco verso Gela]] per diretto ordine del generale Guzzoni.<ref name="Pond">{{Cita|Pond 1971}}.</ref> Il comando della divisione costituì due colonne corazzate con trentadue R35, sedici [[CV35]] e solo alcuni dei Fiat 3000, contando di ricevere appoggio e protezione sui fianchi da parte della [[Fallschirm-Panzer-Division 1 "Hermann Göring"]], dotata di [[Panzer IV]] e diciassette carri pesanti [[Panzer VI Tiger I|Tiger I]]. Tra le forze italo-tedesche mancò tuttavia qualsiasi coordinamento e a Gela arrivò solamente il Gruppo Mobile E con quindici Renault R35. Scrisse lo storico [[Hugh Pond]]: "Il reparto [...] era il Gruppo Mobile "E" della Divisione "Livorno" [...] Il capitano Giuseppe Granieri, che comandava una squadra, si gettò a tutta velocità contro Gela, con i suoi carri verniciati di nero. Era un'occasione d'oro per i caccia bombardieri [...] ma nonostante le urgenti segnalazioni delle truppe di terra, nessun aereo alleato apparve [...]. Il colonnello Darby chiese l'appoggio dell'artiglieria navale, poi ordinò ai suoi uomini di scendere nelle trincee e di aspettare finché i carri non fossero tanto vicini da poter sparare dalle feritoie. Non avevano molte probabilità di mettere fuori combattimento i carri, con quel sistema, ma con un po' di fortuna sarebbero forse riusciti a mettere fuori combattimento i conducenti e l'equipaggio. Ma prima che le navi avessero potuto aggiustare il tiro, molti carri erano già entrati in città e sparavano senza fermarsi, facendo roteare le torrette e rovesciando proiettili su tutti i bersagli possibili [...]"<ref name="Pond"/>.
*Gruppo B, inquadrato nel XII Corpo d’Armata, disloccato a [[Santa Ninfa]] e comprendeva: Compagnia Comando CXXXIII battaglione [[L40|semoventi 47/32]], 6ª compagnia del CII battaglione carri R/35 e 3ª compagnia del CXXXIII battaglione semoventi 47/32.
*Gruppo c, inquadrato nel XII Corpo d’Armata, disloccato a [[Portella Misilbesi]] e comprendeva: Compagnia Comando CIII battaglione carri R/35, 5ª compagnia del CII battaglione carri R/35.
*Gruppo D, inquadrato nel XVI Corpo d’Armata, disloccato a [[Misterbianco]] e comprendeva: Compagnia Comando CI battaglione carri R/35 (2 carri), 3ª compagnia del CI battaglione carri R/35 (16 carri).
*Gruppo E, inquadrato nel XVI Corpo d’Armata, disloccato a [[Niscemi]] e comprendeva: 1ª compagnia del CI battaglione carri R/35.
*Gruppo F, inquadrato nel XVI Corpo d’Armata, disloccato a [[Rosolini]] e comprendeva: 2ª compagnia del CI battaglione carri R/35 (meno 1 plotone).
*Gruppo G, inquadrato nel XVI Corpo d’Armata, disloccato a [[Comiso]] e comprendeva: 1º plotone della 1ª compagnia del CI battaglione carri R/35.
*Gruppo H, inquadrato nel XVI Corpo d’Armata, disloccato a [[San Pietro Caltagirone]] e comprendeva: 2ª compagnia carri [[Fiat 3000]] (9 mezzi che operavano caricati su autocarri)
 
L'attacco italiano venne infine fermato dalle artiglierie da 152&nbsp;mm dell'incrociatore leggero {{nave|USS|Boise|CL-47|2}}, che distrusse dieci carri; due furono messi fuori combattimento dai [[75th Ranger Regiment|Ranger del 1º e 2º battaglioni]] del [[colonnello]] [[William Darby]], uno da un cannone controcarro da 37&nbsp;mm e l'altro da un colpo di bazooka.<ref name="Pond"/> I rimanenti R35 degli altri Gruppi Mobili vennero decimati: cinque del Gruppo D andarono perduti a [[Palazzolo Acreide]] e quattro dell'F furono distrutti a Rosolini vicino a [[Siracusa]]. Dalla [[Sicilia]] sfuggì senza perdite il 131º Reggimento, che a metà agosto era rientrato nella penisola e il 1º settembre era stato inserito nell'organico della [[1ª Divisione corazzata "M"|136ª Divisione corazzata Centauro II]], che però fu sciolta già l'8 settembre 1943, a causa dei convulsi eventi seguiti alla caduta del [[fascismo]] il 25 luglio. Sul continente si trovavano allora diciotto Renault R35: quattro vennero demoliti in prove di resistenza o per prelevarne organi meccanici, ma cosa sia accaduto ai superstiti quattordici non è noto.<ref name="Sgarlato"/>
Secondo quanto scrisse il Gen. Faldella nel suo libro "1943, lo sbarco e la difesa della Sicilia" i carri italiani avevano ben poche possibilità di contrastare gli anglo-americani: ''"... il complesso di 100 carri italiani aveva un valore bellico assolutamente trascurabile. Che dire poi delle due compagnie [[Fiat 3000|carri 3000]] costruiti più di vent'anni prima e che, a mala pena, quando si mettevano in moto procedevano alla velocità di un paio di chilometri all'ora? Il XII Corpo d'Armata li impiegò interrati come postazioni corazzate di mitragliatrici ed il XVI li assegnò ad un gruppo mobile su autocarri ...".''
 
Al momento dello sbarco anglo-americano in Sicilia ([[Operazione Husky|sbarco anglo-americano]]), nel luglio 1943, i carri R.35 del Gruppo Mobile E vennero inquadrati nella Divisione Livorno e impiegati in un contrattacco su [[Gela]]. Il gruppo aveva la sua base a Niscemi ed era stato mandato all'offensiva per diretto ordine del generale Guzzoni. Il Generale di Corpo d'Armata [[Alfredo Guzzoni]], già comandante del corpo di spedizione in Albania nel 1939 e successivamente esautorato perché aveva sposato una donna ebrea. Richiamato in servizio a 66 anni gli fu assegnato il Comando della 6ª Armata in Sicilia, isola che il Generale non aveva mai visitato in vita sua.<ref>Hugh Pond. Sicilia!, Longanesi & C. Editore, Milano 1971</ref>
Il comando della Divisione Livorno costituì due colonne corazzate impiegando 32 carri R.35, 16 carri [[CV35|L.35]] ed alcuni vecchi Fiat 3000, contando di ricevere appoggio e protezione sui fianchi da parte della [[Fallschirm-Panzer-Division 1 "Hermann Göring"|Panzerdivision Hermann Goering]], dotata di carri [[Panzer IV|PzKpfw IV]] e 17 nuovissimi carri pesanti [[PzKpwf VI Tiger]].
 
Tra le forze italiane e tedesche mancò il coordinamento e a [[Gela]] arrivò solamente il Gruppo Mobile E, dotato di 15 carri Renault R.35.
Scrisse lo storico Hugh Pond: ''"Il reparto che si avvicinava [ai ranger americani] era il Gruppo Mobile "E"" della Divisione "Livorno", composto di trentadue Renault 35 francesi da dieci tonnellate, di sedici carri da tre tonnellate e da alcuni Fiat della prima guerra mondiale. Il gruppo aveva la sua base a Niscemi ed era partito al contrattacco per diretto ordine del generale Guzzoni. Il capitano Giuseppe Granieri, che comandava una squadra, si gettò a tutta velocità contro Gela, con i suoi carri verniciati di nero. Era un'occasione d'oro per i caccia bombardieri: decine di carri armati allo scoperto, in una pianura aperta, ma nonostante le urgenti segnalazioni delle truppe di terra, nessun aereo alleato apparve. I comandi delle forze aeree avevano emanato istruzioni severe perché qualunque richiesta di appoggio dal cielo dovesse essere trasmessa con almeno dodici ore di anticipo, ma in quel caso sarebbe stato necessario accorrere in dodici minuti, non in dodici ore. Il colonnello Darby chiese l'appoggio dell'artiglieria navale, poi ordinò ai suoi uomini di scendere nelle trincee e di aspettare finché i carri non fossero tanto vicini da poter sparare dalle feritoie. Non avevano molte probabilità di mettere fuori combattimento i carri, con quel sistema, ma con un po' di fortuna sarebbero forse riusciti a mettere fuori combattimento i conducenti e l'equipaggio. Ma prima che le navi avessero potuto aggiustare il tiro, molti carri erano già entrati in città e sparavano senza fermarsi, facendo roteare le torrette e rovesciando proiettili su tutti i bersagli possibili, con un'audacia che destò l'ammirazione persino degli spericolati Rangers..".''<ref>Hugh Pond. Sicilia!, Longanesi & C. Editore, Milano 1971</ref>.
 
L'attacco italiano venne fermato dal tiro delle artiglierie da 152 mm dell'incrociatore leggero americano [[USS Boise (CL-47)]], che distrusse dieci carri. Altri due furono messi fuori combattimento dai Rangers del 1st e 2rd Battalion del Col. [[William O. Darby]], uno da un cannone controcarro da 37 mm e uno da un bazooka.<ref>Hugh Pond. Sicilia!, Longanesi & C. Editore, Milano 1971</ref>
 
Anche i rimanenti R.35 inquadrati negli altri repareti vennero decimati. Cinque carri del Gruppo D andarono perduti a [[Palazzolo Acreide]], e quattro del Gruppo F a [[Rosolini]] ([[Siracusa]]). L'occupazione anglo-americana della Sicilia costituì la fine dell'impiego del carro R.35 in seno al [[Regio Esercito]].
 
Riportatosi sul continente a metà agosto, dal 1 settembre il 131º Reggimento è assegnato alla ricostituita Divisione Corazzata Centauro II, poi sciolta a seguito degli eventi dell'armistizio dell'8 settembre [[1943]].
Dei rimanenti 18 carri rimasti sul continente, quattro vennero demoliti in porve di resistenza o per prelevarne organi meccanici, mentre dei rimanenti 14 esemplari non vi è rimasta traccia.<ref name="Sgarlato"/>
 
;{{YUG 1918-1943}}
[[File:Р 35 Тенк, Велики војни манерви на Торлаку, 1940.jpg|thumb|Uno degli R35 acquistati dall'esercito jugoslavo ripreso durante un'esercitazione presso [[Torlak]]]]Nell'ambito di un programma di cessioni di materiale militare a paesi amici, illa governoFrancia francese consegnò,vendette nell'aprile 1940, 54 carricinquantaquattro Renault R.35R35 all'esercito jugoslavo. Durante ila combattimentibattaglia sostenuticontro dall'esercito[[Invasione jugoslavodella controJugoslavia|le iforze tedeschitedesche all'offensiva]], igli carri R.35R35 parteciparono agli scontri del 13 e 14 aprile 1941 tra le truppe jugoslave e la [[11ª. PanzerdivisionPanzer-Division]]: tedesca.quasi Numerosissimitutti carrii andaronoRenault furono distrutti, mentree alcunii dipochi essi venneroesemplari catturati ela successivamenteGermania cedutili allacedette allo Croazia.[[File:РStato 35Indipendente Тенк,di Велики војни манерви на ТорлакуCroazia]], 1940.jpg|thumb|Ununo carro[[stato R35satellite]] dell'esercitoche Jugoslavoaveva inistituito azionea presso Torlakmaggio, nelalla 1940]]conclusione delle operazioni.
 
;{{Bandiera|POL}} [[Seconda Repubblica di Polonia|Polonia]]
Nel 1938, visto il precipitare della situazione internazionale, il governo polacco acquistò due esemplariRenault di carro R.35 da impiegareR35 per valutazione,valutare inse vistafosse dellaconvenuto sostituzionesostituirli deiai Vickers /TP allora[[7TP]] in servizio.: Lala commissione esaminatrice polacca non trovòrifiutò il carro soddisfacente,e insi quantoespresse iinvece test condotti evidenziarono tutti i difetti del carro.per La preferenza venne data alll'acquisto deldei massicci SOMUA S.35S35, maproposta ilsubito governorifiutata francesedalla siFrancia rifiutòche, diin esportarecambio, questooffrì carro.alla DaPolonia parte polacca venne respinta una proposta per l'acquisto dii carri armatimedi leggeri[[Char Hotckhiss H-35D1]] e mediquelli Charleggeri D1[[Hotchkiss H35]]. Considerando Conle latensioni guerra controcon la vicina Germania ormai alle porte, e visto anche il ritardo nella produzione di carri armati leggeri registratoaccusato dall'indusriaindustria polaccanazionale, la Polonia nell'aprile 1939, consi unarassegnò decisionead d'emergenza,acquistare furonocento ordinatiR35 100in carridue R.35.lotti: Iil primiprimo, da 50 (o secondo49 alcune fonti 49)veicoli, arrivaronoarrivò via mare nel porto polacco di [[Gdynia]] nela luglio 1939, insiemeaccompagnato ada tre carriH35 Hotckhissche Hl'esercito polacco intendeva valutare.39 acquistatiLa permaggior parte degli R35 fu immessa in servizio con il 12º battaglione corazzato (''12.Batalionu Pancernego'') a [[Łucka]], il cui addestramento fu condotto con la supervisione dei [[Maggiore|maggiori]] francesi M. Malaguettiego e G. de valutazioneFroment.
La maggior parte fu essi fu immessa in servizio con il 12º Battaglione Corazzato (12.Batalionu Pancernego), a Łucka. L'addestramento del repato si svolse sotto la suepervisione di due ufficiali francesi, i Maggiori M. Malaguettiego e G. de Froment.
 
Il 1º settembre 1939 la Germania [[Campagna di Polonia|attaccò su tutta la frontiera polacco-tedesca]]: con la mobilitazione generale i carri del 12º battaglione vennero sparsi nei villaggi vicini a Łucka, fino al completamento degli organici, terminato il 7 settembre; inoltre i carri R35 ancora disponibili furono organizzati nel 21º battaglione carri leggeri (''21.Batalion Czołgów Lekkich'') agli ordini del maggiore (''Mjr'') Jerzy Łucki e composto da una compagnia comando, tre compagnie carri (ognuna con tredici mezzi) e una compagnia autonoma (sei mezzi). Il battaglione era parte della riserva generale a disposizione del comandante supremo dell'esercito, che l'inviò a rinforzare l'"Armię Małopolska" a difesa della cosiddetta testa di ponte rumena (''przedmościa rumuńskiego''). {{chiarire|Il comando dell'armata decise che battaglione avrebbe rinforzato la [[Decima Brigata di Cavalleria Motorizzata (Polonia)|Decima Brigata di Cavalleria Motorizzata]]. Il trasporto dei carri sarebbe avvenuto per ferrovia, ma a causa dei bombardamenti tedeschi e di problemi con il materiale rotabile, il battaglione fu inviato a Dubna, dove giunse il 14 settembre. Il successivo trasporto dei carri per ferrovia avvenne il 15 settembre, ed il 12º battaglione raggiunse Radziwiłłowa nello stesso giorno. A quel tempo si era deciso che la 10. brigata di cavalleria motorizzata, rinforzata dai carri R35, avrebbe difeso la testa di ponte rumena. Il percorso di marcia del reparti fu: 15 settembre Zolochiv-Stanisławów, 16 settembre tappa a Brzeżany, marcia notturna da Podhajce a Monasterzyska; il 17 settembre da Klubowce a Niżniowa.|non si capisce a quali battaglioni si fa riferimento}}
Il 1º settembre 1939 la Germania attaccò su tutta la frontiera polacca. All'atto della mobilitazione generale, i carri del 12.Batalionu Pancernego vennero sparsi nei villaggi vicini a Łucka, fino al completamento degli organici, terminato il 7 settembre.
 
Il 17 settembre l'[[Armata Rossa]] attaccò la Polonia secondo quanto stabilito dal [[patto Molotov-Ribbentrop]] e il 21º battaglione fu diviso in due tronconi: la compagnia autonoma fu distaccata per sostenere le difese dell'azienda [[Obrony Narodowej]] a [[Stanisławowie]], dove il 18 settembre si svolsero vari scontri per mantenere aperta la strada verso la [[Romania]]; prima della fine della giornata la compagnia, che aveva perduto due carri armati, riparò nel paese neutrale. Un totale di trentaquattro R35 fuggirono in Romania, che provvide ad internarli; tre altri R35 del 21º battaglione e l'intera 10ª brigata motorizzata attraversarono il confine con l'Ungheria.
In seguito alla mobilitazione generale i carri R.35 disponibili andarono a cosittuire il 21º Battaglione Carri Leggeri (21.Batalion Czołgów Lekkich), che faceva parte della riserva generale a disposizione del Comandante in Capo dell'Esercito polacco. Il comandante del battaglione era il Maggiore (Mjr) Jerzy Łucki. Il battaglione era strutturato su una compagnia comando, tre compagnie carri (ognuna con 13 mezzi) e una compagnia autonoma (6 carri).
Tale unità venne inviata dal comando supremo a rinforzare l'"Armię Małopolska” che doveva difendere la testa di ponte rumena. Il comando dell'armata decise che battaglione avrebbe rinforzato la 10ª Brigata di Cavalleria Motorizzata (10.Brygadę Cavalleria Zmot). Il trasporto dei carri sarebbe avvenuto per ferrovia, ma a causa dei bombardamenti tedeschi e di problemi con il materiale rotabile, il battaglione fu inviato a Dubna, dove giunse il 14 settembre. Il successivo trasporto dei carri per ferrovia avvenne il 15 settembre, ed il 12º Battaglione raggiunse Radziwiłłowa nello stesso giorno. A quel tempo si era deciso che la 10. Brygady Cavalleria Zmot, rinforzata dai carri R.35 avrebbe difeso la cosiddetta testa di ponte rumena ("przedmościa rumuńskiego”). Il percorso di marcia del reparti fu: 15 settembre Zolochiv-Stanisławów, 16 settembre tappa a Brzeżany, marcia notturna da Podhajce a Monasterzyska; il 17 settembre da Klubowce a Niżniowa.
 
Altri carri armati del 12º battaglione (due o tre), tre R35 e uno o tre H35, che si trovavano all'Ufficio tecnico di ricerca su blindati (''Biura Badań Technicznych Broni Pancernej''), costituirono una compagnia indipendente (''Samodzielną Kompanię Czołgów R-35'') al comando del tenente Józefa Jakubowicz che il 16 settembre fu incorporata nel gruppo operativo "Dubno". Il 19 settembre nella città di Krasne scoppiarono combattimenti tra le forze regolari polacche e gruppi di [[Organizzazione dei nazionalisti ucraini|nazionalisti ucraini]] insorti; il 20 si verificarono altri scontri: un R35 saltò in aria mentre un secondo fu completamente bruciato. La compagnia indipendente fu ridislocata e prese parte alla [[battaglia di Kamionkę Strumiłową]] del 22 settembre, subendo alcune perdite e distruggendo diversi veicoli tedeschi. Entro il 25 settembre l'unità aveva perso tutti i carri.<ref>{{Cita|Kiński 2001|volume 1}}.</ref>
Il 17 settembre l'Armata rossa attaccò alle spalle l'esercito polacco, e l'unità fu divisa in due tronconi. Sei carri della compagnia autonoma rinforzarono le difese dell'azienda Obrony Narodowej a Stanisławowie. Il giorno successivou questa unità combatte una battaglia per mantenere aperta la strada in direzione del confine rumeno, ed 18 settembre i quattro carri superstiti ripararono in Romania. In totale il confine tra Polonia e Romania venne superato da 34 carri Renault R.35 che furono internati dalla autorità rumene. Due o tre carri R.35 del 21. Batalionu Czołgów Lekkich della 10.Brygady Kawalerii Zmot, insieme alla totalità di essa, attraversarono il confine con l'Ungheria.
 
Sconfitta la Polonia alla fine di settembre, molti ufficiali e soldati sfuggirono alla cattura da parte della Germania o dell'Unione Sovietica e raggiunsero sia la [[Francia]] sia il [[Regno Unito]]: la prima nel 1940 decise di costituire alcuni reparti corazzati con personale polacco. A maggio il 1º battaglione cavalleria corazzata della 10ª brigata di cavalleria, al comando del generale Maczek, ricevette quarantacinque carri R35, sia appena prodotti che già in servizio da tempo; il 2º battaglione ricevette verso la fine di maggio ventuno R35 e ventiquattro R40, che però dovette cedere al 25° BCC francese dopo pochi giorni. Il 1º battaglione partecipò, tra il 12 e il 17 giugno 1940, ai combattimenti vicino a [[Champaubert]] e a [[Montbard]]; nei giorni successivi la brigata si disperse e gli equipaggi distrussero tutti i mezzi. Il 10 giugno 1940 il 2º battaglione polacco fu rifornito con diciannove Renault R40 che andarono tutti alla 1ª compagnia del maggiore Chabowskiego aggregata alla 7ª armata francese; quando la grande unità, battuta dai tedeschi, si ritirò il 14 giugno, i carristi dettero fuoco ai carri. La 2ª compagnia del battaglione ricevette diciotto R40 che adoperò fino al 18 giugno, ma non ci sono notizie sull'uso operativo che ne fece. Infine il 19 giugno 1940 la 3ª compagnia ricevette probabilmente tredici R40, ma le informazioni in merito sono molto incerte.<ref>{{Cita|Kiński 2001|volume 2}}.</ref>
Altri carri armati del 12º Battaglione (2 o 3 R-35) e 3 R-35 e 1 H-35 (o tre carri H-35) presenti presso l'Ufficio tecnico di ricerca su blindati (Biura Badań Technicznych Broni Pancernej) costituirono una compagnia indipendente carri R-35 (Samodzielną Kompanię Czołgów R-35) al comando del tenente Józefa Jakubowicz, che il 16 settembre era incorporata nel gruppo operativo "Dubno". Il 19 settembre nella città di Krasne si combatté una battaglia tra le forze polacche ed i nazionalisti ucraini, seguita il giorno dopo da una con una colonna corazzata sovietica. Due carri andarono persi, uno distrutto ed uno bruciato. Questa unità prese parte anche alla battaglia di Kamionkę Strumiłową del 22 settembre, subendo alcune perdite, ma distruggendo diversi veicoli tedeschi. Entro il 25 settembre l'unità aveva perso tutti i suoi carri.<ref>Kiński Andrzej Czołg lekki Renault R-35/R-40 cz. 1, Nowa Technika Wojskowa Nr 9/2001</ref>
 
LaRiguardo alla seconda fornitura di 50cinquanta carriR35, R.35essa non arrivògiunse mai in Polonia,. fu dapprimaFu dirottata in un primo momento verso [[Costanza (Romania)|Costanza]], essendo il porto[[mar rumenoBaltico]] disotto Costanzail controllo della [[Kriegsmarine]], ma lepoiché autoritàil negaronogoverno rumeno negò il passaggiopermesso di scarico e ipassaggio, carriil venneroconvoglio speditifu indiretto verso la [[Tunisia]], dove gli R35 riarmarono alcuni reparti, nell'ottobre dello stesso anno1939.
 
;{{Bandiera|ROU}} [[Regno di Romania|Romania]]
Dopo la sconfitta della Polonia numerosissimi soldati ed ufficiali riuscirono a raggiungere la Francia e l'Inghilterra. Nel 1940 in Francia si decise di costituire alcuni reparti corazzati con personale polacco. Nel maggio 1940 arrivarono i primi 45 carri R.35 che costituirono la dotazione del 1º Battaglione Cavalleria Corazzata della 10ª Brigata di Cavalleria (10.Brygady Kawalerii Pancernego), comandata dal Gen. Maczek. I carri erano un misto di vecchi e nuovi. Il 2° +Battaglione riceverre 21 R.35 e 24 R.40, ma dopo qualche giorno dovette cederli ad una unità francese (25° BCC). Il 1º Battaglione, al comando del maggior S. Glińskiego, partecipò ai combattimenti contro i tedeschi. Insieme agli altri reparti della brigata, tra il 12 ed il 17 giugno 1940, i carri polacchi parteciparono ai combattimenti di [[Champaubert]] e [[Montbard]]. Nei giorni successivi, la brigata si disperse, ed i carri furono distrutti dal loro equipaggio. Dieci giorni dopo aver ceduto i carri armati al 25° BCC francese, il 2 ° Battaglione ricevette, il 10 giugno 1940, una dotazione di 19 carri R.40. La 1ª compagnia, sotto il comando del maggiore Chabowskiego, prese parte ai combattimenti sostenuti dalla 7ª Armata francese. A seguito del ritiro delle truppe francesi i carri furono incendiati dia propri equipaggi il 14 giugno. La 2ª compagnia ricevette 18 carri R.40 che usò fino al 18 giugno. Non ci sono informazioni sull'uso di questi carri. Probabilmente il 19 giugno 1940 la 3ª compagnia ricevette una dotazione di 13 carri R.40, ma non ci sono informazioni confermate su questo argomento.<ref>Kiński Andrzej Czołg lekki Renault R-35/R-40 cz. 2, Nowa Technika Wojskowa Nr 10/2001</ref>
Nel 1937, con la situazione internazionale sempre più incerta, la [[Romania]] aveva approvato un piano di riarmo per la produzione su [[Licenza (economia)|licenza]] di carri armati: a dicembre fu firmato l'accordo con la Francia che concesse la licenza per la fabbricazione di duecento Renault R35. Tuttavia la consegna dei componenti fu rallentata dalle pressanti necessità dell'[[Armée de terre|esercito francese]] e dal peggioramento del clima diplomatico, perciò le [[Forțele Armate Române|forze terrestri rumene]] ebbero soltanto quarantuno esemplari. Il loro numero si accrebbe però quando, dopo poche settimane l'inizio della [[seconda guerra mondiale]], circa 100.000 soldati, sbandati e profughi polacchi si riversarono in Romania secondo le direttive prebelliche diffuse dallo [[Stato maggiore]] dell'[[Wojska Lądowe|esercito polacco]]: infatti la Romania requisì i trentaquattro R35 in forza al 305º battaglione, permettendo agli uomini di raggiungere il Regno Unito; il 1º novembre l'esercito rumeno organizzò i settantacinque Renault di cui ora disponeva nel 2º [[reggimento]] carri. I veicoli erano stati riequipaggiati con una mitragliatrice ZB da 7,92&nbsp;mm, le sospensioni erano state irrobustite e le ruote portanti con battistrada in gomma erano state sostituite da ruote in solo [[acciaio]] progettate dal [[tenente colonnello]] [[Constantin Ghiulai]].
 
Il 12 ottobre 1940, dopo la ratifica dell'accordo firmato dal governo del [[generale]] [[Ion Antonescu]] con il Ministro degli Esteri del [[Terzo Reich]] arrivò in Romania una missione militare tedesca, cui seguirono 370.000 soldati della [[Wehrmacht]]. L'esercito rumeno, su consiglio dei militari tedeschi, rivide l'organico dei due reggimenti e li unificò nella 1ª divisione corazzata ([[Divizia 1 Blindată]]), che comprese anche un reggimento motorizzato. Ciascun reggimento corazzato era composto da due [[Battaglione|battaglioni]] su tre compagnie più una seziona antiaerea; le compagnie del 1º reggimento contavano cinque plotoni, ognuno con tre carri armati leggeri [[Panzer 38(t)|Škoda R-2]], quelle del 2º reggimento erano divise in tre plotoni di Renault R35. Questa sistemazione non era però ottimale, perché gli R-2 erano più veloci dei carri francesi ed era quindi assente una buona coordinazione tra i reparti: nei primi giorni del giugno 1941, in vista dell'imminente [[Operazione Barbarossa]] alla cui partecipazione la Romania aveva già dato il suo assenso, il 2º battaglione fu eliminato dalla divisione e trasferito presso la 4ª Armata.
;{{Bandiera|ROM}} [[Regno di Romania|Romania]]
Nel 1937 il governo rumeno, visto il precipitare della situazione internazionale, aveva approvato un piano di riarmo che prevedeva la produzione su licenza estera di carri armati. Nel dicembre di quell'anno venne firmato un accordo con il governo francese che prevedeva la produzione su licenza di 200 carri medi Renaul R.35. Il rapido aggravamento della situazione internazionale rallentò le consegna dei componenti per l'assemblaggio dei carri, e le forze armata rumene ricevettero solamente 41 carri R.35.
 
Il 22 giugno 1941 ebbe inizio la grande invasione tedesca dell'[[Unione Sovietica]] e cospicue forze dell'esercito rumeno affiancarono la Wehrmacht nella parte meridionale del vasto [[Fronte orientale (1941-1945)|fronte orientale]]: gli R35, ben corazzati ma sommariamente armati, furono adoperati nel solo appoggio alla [[fanteria]] in [[Bessarabia]], [[Bucovina]] settentrionale e durante l'[[assedio di Odessa]]. Dopo la campagna del 1941, ricca di successi ma non decisiva, gli R35 furono ritirati in riserva o dedicati all'addestramento, mentre il personale di formazione transitava nel 1º reggimento carri con compiti di pattugliamento e sicurezza nella regione della [[Transnistria]].
Il 1º settembre 1939 la Germania invase la Polonia, con le truppe tedesche che dilagarono rapidamente per il Paese. Il 17 settembre, in attuazione dell'accordo Ribbentrop-Molotov, la Polonia venne attaccata anche dall'URSS. Questo fatto segnò la sconfitta polacca e, seguendo gli ordini impartiti dall'alto comando polacco, circa 100.000 tra soldati, sbandati e profughi polacchi si riversarono in Romania. Tra di essi vi era l'intero 305º Battaglione carri polacco forte di 34 Renault R.35. Gli uomini del reparto proseguirono verso la Gran Bretagna, mentre i mezzi corazzati furono internati e consegnati all'esercito rumeno.
 
Nel corso del 1943, la ditta Concordia di [[Ploiești]] fu incaricata di modificare trentatré R35 disponibili: il Puteaux SA 18, del tutto obsoleto, venne rimpiazzato da un [[Artiglieria controcarri|cannone controcarro]] sovietico da 45&nbsp;mm [[45 mm M1937|M1937]] lungo 46 calibri, catturato in una certa quantità. La versione fu designata ''Vanatorul de Care R35''. Agli inizi del 1944 le continue offensive sovietiche avevano dissanguato le armate tedesche sul fronte orientale e distrutto l'apparato bellico rumeno sul campo; ad agosto inoltre i bombardamenti aerei, condotti dagli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] fin dall'estate 1943, avevano provocato gravi danni alle infrastrutture industriali del paese; infine negli ultimi giorni d'agosto 1944 i campi petroliferi di [[Popescu]], vicino a Ploiești, furono teatro di una battaglia (alla quale partecipò una compagnia di R35) conclusasi con la conquista sovietica della zona. Il 23 agosto scoppiò la rivolta a [[Bucarest]], il generale Antonescu fu arrestato e il 31 i sovietici entrarono nella capitale: il 14 settembre il re [[Michele I di Romania|Michele I]] firmò l'armistizio con l'Unione Sovietica e dichiarò al contempo guerra alla Germania, affiancando il menomato esercito all'Armata Rossa. Quasi un anno più tardi, nella primavera 1945, la Romania contava in servizio ancora ventotto R35, sia originali che Vanatorul, assegnati al 2º reggimento carri: otto furono però distrutti nel corso della battaglia della valle del fiume Hron, svoltasi il 26 e 27 marzo 1945, e due rimasero danneggiati; il reggimento combatté quindi in [[Cecoslovacchia]] e [[Austria]]. Gli R35 furono radiati dal servizio solo dopo la fine della [[seconda guerra mondiale]] quando arrivarono le forniture militari dall'Unione Sovietica.<ref>{{Cita|Cantamutto 2012}}.</ref>
Alla fine del 1939 l'esercito rumeno giunse, quindi, ad avere in servizio un totale di 75 carri armati R-35, in servizio nel 2º Reggimento carri, costituito il 1º novembre 1939. Diverse migliorie vennero apportate ai carri, come la sostituzione della mitragliatrice Chatellerault da 7,5 mm con una ZB da 7,92 mm, l'adozione di sospensioni migliorate o la sostituzione delle ruote in gomma con ruote metalliche durevoli progettate dal tenente colonnello [[Constantin Ghiulai]].
 
[[File:Deganiatank1.jpg|thumb|Il Renault R35 danneggiato dagli israeliani durante il combattimento sostenuto contro la Siria presso [[Degania]]]]
Il 12 ottobre 1940, in attuazione dell'accordo firmato dal governo del generale Antonescu con i diplomatici del Terzo Reich arrivò in Romania una missione militare tedesca seguita, poi, da 370.000 soldati della Wehrmacht. Seguendo le indicazioni degli istruttori tedeschi i due reggimenti corazzati rumeni andarono a formare la 1ª Divisione Corazzata. Questa grande unità comprendeva i due reggimenti corazzati (ognuno forte di due battaglioni su tre compagnie e una seziona antiaerea) e un reggimento motorizzato. Le compagnie del 1º Reggimento contavano cinque plotoni, ognuno con tre carri Skoda R-2, mentre quelle del 2º Reggimento avevano tre plotoni di Renault R.35.
 
;{{SYR 1932-1958}}
La differenza di velocità tra gli Skoda R-2 e i Renault R.35 impediva una manovra omogenea tra i reparti, e così la struttura della Divisione Corazzata venne rivista mantenendo in organico solo il 1º reggimento, mentre il 2° divenne autonomo.
Divenuta indipendente subito dopo la fine della [[seconda guerra mondiale]], la [[Siria]] incorporò cinque R35 nel proprio neocostituito esercito, equipaggiandone alcuni con il cannone [[Ordnance QF 2 lb]] britannico da 40&nbsp;mm. I Renault appoggiarono le truppe siriane in un attacco lanciato contro il [[kibbutz]] di [[Degania]], in [[Galilea]], il 20 maggio 1948. I difensori israeliani, armati con un cannone anticarro da 20&nbsp;mm e bombe molotov, riuscirono a mettere fuori combattimento tre R35 e indussero alla ritirata la fanteria siriana: uno degli R35 rimase vicino al kibbutz come monumento commemorativo della [[guerra arabo-israeliana del 1948]].
 
;{{Bandiera|CHE}} [[Svizzera]]
Dal momento che le caratteristiche operative dei carri armati R.35 erano diverse da quelle dei più moderni R-2 del 1º Reggimento Carri, poco prima del 22 giugno 1941 venne deciso di mantenere in servizio presso la 1ª Divisione Blindata il 1º Reggimento Corazzato, mentre il 2º Reggimento venne trasferimento presso la 4ª Armata dell'esercito
Nel giugno 1940, con la sconfitta dell'esercito francese, dodici R35 appartenenti al 45º corpo d'armata entrarono in territorio svizzero, dove furono internati. I carri, revisionati dall'industria locale, entrarono in servizio con la designazione ''Leichter Panzer 35'' abbreviata in ''Lpz 35''.
Il 22 giugno 1941 scattò l'Operazione Barbarossa e le forze armata rumene invasero il territotio dell'Unione Sovietica al fianco dei reparti tedeschi. I carri R.35 del 2º Reggimento Corazzato vennero utilizzati nelle operazioni di conquista della Bessarabia, della Bucovina settentrionale e durante l'assedio di Odessa. Anche se avevano una notevole corazzatura, a causa della bassa velocità e del piccolo calibro dei cannoni, gli R.35 furono usati solo per il ruolo di supporto della fanteria. Alla fine del ciclo operativo gli R.35 vennero ritirati dal servizio attivo e destinati all'addestramento o a azioni di sicurezza. Dopo la campagna del 1941 il 2º Reggimento carri fu mandato in riserva, mentre il personale di formazione transitava nel 1º Reggimento Carri con compiti di sorvegliare la regione della Transnistria (costituita dal sud dell'Ucraina , dal Dniester al Bug).
 
Nel corso del 1943, la ditta Concordia di [[Ploesti]] fu incaricata di aggiornare e modificare 33 carri R.35 disponibili. Nella torretta venne installato un pezzo controcarro sovietico da 45 mm. Il carro così ottenuto fu denominato Vanatorul de Care R.35. Agli inizi del 1944 le continue offensive sovietiche avevano ormai compromesso la situazione bellica rumena. Nel mese di agosto i bombardamenti aerei Alleati e le offensive di terra sovietiche fecero collassare il fronte rumeno. Verso la fine del mese di agosto del 1944 una compagnia di carri R-35 partecipà alle battaglie per il controllo dei campi petroliferi Popescu, nelle vicinanze di Ploesti .
Il 23 agosto scoppiò la rivolta a Bucarest ad il generale Antonescu fu arrestato. Il 31 agosto 1944 i sovietici entrarono a [[Bucarest]]. Il 14 settembre il Re [[Michele II]] firmò l'armistizio con gli Alleati, dichiarando contemporaneamente guerra alla Germania. Nella primavera del 1945 erano in servizio 28 carri tra R.35 originali e Vanatorul de Care R.35, tutti appartenenti al 2º Reggimento carri. Durante i combattimenti nella valle del fiume Hron, tra il 26 e il 27 marzo 1945, otto carri R-35 andarono distrutti e altri due rimasero danneggiati. I carri R-35 del 2º Reggimento parteciparono ad ulteriori combattimenti in Cecoslovacchia ed Austria, venendo definitivamente radiati solo dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.<ref>Cantamutto, Adriana. Le forze corazzate rumene 1919-1945. Eserciti nella Storia n.66, Delta Editrice, Parma, gennaio-febbraio 2012</ref>.
 
;{{SYR}}
Dopo l'indipendenza delle Siria dal mandato francese, cinque carri R.35 entrarono a far parte del neocostituito esercito siriano. I cinque carri appoggiarono le truppe siriane in un attacco, senza successo, al kibbutz ebreo di Degania, nella [[Galilea]], il 20 maggio [[1948]]. I difensori dil kibbutz, armati con un cannone anticarro da 20 mm e bombe molotov, riuscirono a mettere fuori combattimento tre R.35, causando il ritiro delle rimanenti forze terrestri. Uno dei carri R.35 immobilizzato, rimase vicino al kibbutz come monumento commemorativo della guerra arabo-israeliana del 1948 . Alcuni dei veicoli siriani erano stati riarmati con un cannone britannico da 40 mm.
 
[[File:Deganiatank1.jpg|right|thumb|Un R-35 siriano danneggiato presso [[Degania]].]]
 
;[[File:Flag of Switzerland (Pantone).svg|20px|border|]] [[Svizzera]]
Nel giugno 1940, con la sconfitta dell'esercito francese, 12 carri Renault R.35 appartenenti al 45º Corpo d'Armata entrarono in territorio svizzero, dove furono internati. I carri, revisionati dall'indutria locale, entrarono in servizio con la designazione Leichter Panzer 35, (Lpz35).
 
;[[File:Flag of Hungary 1940.svg|20px|border]] [[Regno d'Ungheria (1920-1946)|Ungheria]]
Le autorità ungheresi sequestrarono trenell'ottobre carri1939 R.35tre R35 polacchi che avevano cercato rifugio al di là del confine rumeno. Dopo essere stati sottoposti a valutazione tecnica da parte deidell'[[Magyar tecnicikirályi ungheresi,honvédség sembra(1922-1945)|esercito chemagiaro]], sianofurono statitutti ceduti allaallo [[Stato Indipendente di Croazia]].
 
;{{TUR}}
Nell'ambito di un programma di cessioni di materiale militare a paesi amici, il governola franceseFrancia consegnò 100cento carri Renault R.35R35 all'esercito turco. La cessione avvenne in due lotti di 50cinquanta esemplari ciascuno, inviati l'uno consegnato nel febbraio 1940 ede unol'altro nel marzo delloil stessomese annosuccessivo.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore= Mark Axworthy|coautori= Cornel Scafeș, Cristian Crăciunoiu|titolo= Third Axis. Fourth Ally. Romanian Armed Forces in the European War, 1941-1945|editore= Arms and Armour|città= Londra|anno= 1995|isbn= 1-85409-267-7}}
* {{cita libro|autore= Adriana Cantamutto|titolo= Le forze corazzate rumene 1919-1945. Eserciti nella Storia n.66|editore= Delta|città= Parma|anno= gennaio-febbraio 2012}}
* {{cita libro|autore= Adriana Cantamutto|titolo= Le forze corazzate polacche. Eserciti nella Storia n.58|editore= Delta|città= Parma|anno= marzo-aprile 2010}}
* {{cita libro|autore= Christopher Chant|titolo= World Encyclopedia of the Tank|url= https://archive.org/details/worldencyclopedi0000chan_b5q7|editore= Sutton Publishing|anno= 2002}}
* {{cita libro|autore= Pascal Danjou|titolo= Renault R35/R40|editore= Editions du Barbotin|città= Ballainvilliers|anno= 2005}}
* {{cita libro|autore= Andrzej Kiński|titolo= Czołg lekki Renault R-35/R-40 cz. 1|editore= Nowa Technika Wojskowa Nr 9|anno= 2001}}
* {{cita libro|autore= Andrzej Kiński|titolo= Czołg lekki Renault R-35/R-40 cz. 2|editore= Nowa Technika Wojskowa Nr 10|anno= 2001}}
* {{cita libro|autore= Giovanni Ludi|titolo= Le forze corazzate bulgare. Eserciti nella Storia n.62|editore= Delta|città= Parma|anno= maggio-giugno 2011}}
* {{cita libro|autore= Nicola Pignato|titolo= Atlante mondiale dei mezzi corazzati Vol. 2|editore= Ermanno Albertelli|città= Parma|anno= 1971}}
* {{cita libro|autore= Hugh Pond|titolo= Sicilia!|editore= Longanesi & C.|città= Milano|anno= 1971}}
* {{cita libro|autore= Cornel I. Scafeș|coautori= Ioan I. Șerbănescu|titolo= Trupele Blindate din Armata Română 1919-1947|editore= Horia VlBucurești: Editura Oscar Print|anno= 25 august 2005}}
* {{cita libro|autore= Nico Sgarlato|titolo= Gli R.35 del Regio Esercito. Eserciti nella Storia n.57|editore= Delta|città= Parma|anno= gennaio-febbraio 2010}}
* {{cita libro|autore= Nico Sgarlato|titolo= Renault R.35 Char Léger Modele 1935R. Eserciti nella Storia n.57|editore= Delta|città= Parma|anno= gennaio-febbraio 2010}}
 
== Voci correlate ==
* Axworthy, Mark; Scafeș, Cornel e Crăciunoiu, Cristian. Third Axis. Fourth Ally. Romanian Armed Forces in the European War, 1941-1945. Arms and Armour, London, 1995. ISBN 1854092677
* Cantamutto, Adriana. Le forze corazzate rumene 1919-1945. Eserciti nella Storia n.66, Delta Editrice, Parma, gennaio-febbraio 2012.
* Cantamutto, Adriana. Le forze corazzate polacche. Eserciti nella Storia n.58, Delta Editrice, Parma, marzo-aprile 2010.
* Chant, Christopher. World Encyclopedia of the Tank, Sutton Publishing, 2002.
* Danjou, Pascal. Renault R35/R40, Editions du Barbotin, Ballainvilliers, 2005
* Kiński Andrzej Czołg lekki Renault R-35/R-40 cz. 1, Nowa Technika Wojskowa Nr 9/2001
* Kiński Andrzej Czołg lekki Renault R-35/R-40 cz. 2, Nowa Technika Wojskowa Nr 10/2001
* Ludi, Giovanni. Le forze corazzate bulgare. Eserciti nella Storia n.62, Delta Editrice, Parma, maggio-giugno 2011.
* Pignato, Nicola. Atlante mondiale dei mezzi corazzati Vol. 2. Ermanno Albertelli Editore, Parma, 1971.
* Hugh Pond. Sicilia!, Longanesi & C. Editore, Milano 1971.
* Scafeș, Cornel I; Scafeș, Ioan I; Șerbănescu. Trupele Blindate din Armata Română 1919-1947. Horia VlBucurești: Editura Oscar Print (25 august 2005).
* Sgarlato, Nico. Gli R.35 del Regio Esercito. Eserciti nella Storia n.57, Delta Editrice, Parma, gennaio-febbraio 2010
* Sgarlato, Nico. Renault R.35 Char Léger Modele 1935R. Eserciti nella Storia n.57, Delta Editrice, Parma, gennaio-febbraio 2010.
 
==Voci correlate==
* [[Hotchkiss H35]]
* [[Char D1]]
* [[Char B1D2]]
* [[T-26]]
* [[Panzer I]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Renault 35}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://www.corazzati.it/scheda_r35.htm|titolo=Renault R35 su corazzati.it|lingua=it}}
* {{cita web|url=http://fatti-su.it/renault_r35|titolo=Sviluppo, descrizione e servizio del Renault R35|lingua=it|accesso=25 febbraio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140302035443/http://fatti-su.it/renault_r35|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://www.wwiivehicles.com/france/tanks-light/r-35.asp|titolo=Renault R35 su wwiivehicles.com|lingua=en|accesso=25 febbraio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140407012316/http://wwiivehicles.com/france/tanks-light/r-35.asp|urlmorto=sì}}
 
{{veicoli francesi}}
Riga 332 ⟶ 290:
{{Carri armati nella IIGM}}
 
{{Portale|Guerra|mezzi corazzati|Secondaseconda guerra mondiale}}
 
[[Categoria:Veicoli militari francesi della seconda guerra mondiale]]