Villastellone: differenze tra le versioni

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{{Avvisounicode}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Villastellone
|Panorama = Abside della chiesa di San Giovanni Battista, Villastellone.jpg
|Panorama=Villastellone - Piazza martiri della libertà.JPG
|Didascalia =
|Didascalia=Piazza martiri della libertà, piazza principale del paese
|Bandiera = Villastellone-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Villastellone-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Piemonte
|Divisione amm grado 2 = Torino
|Amministratore locale =Davide NiccoFrancesco Principi
|Partito = [[lista civica]] Insieme per Villastellone
|Data elezione =08/06/2009 27-5-2019
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Latitudine gradi=44
|Sottodivisioni = Borgo Cornalese, Cascina Monache, Fontanacervo, Fortepasso, Tetti Mauritti
|Latitudine minuti=55
|Divisioni confinanti = [[Cambiano]], [[Carignano]], [[Carmagnola]], [[Moncalieri]], [[Poirino]], [[Santena]]
|Latitudine secondi=0
|Zona sismica = 3
|Latitudine NS=N
|Gradi giorno = 2576
|Longitudine gradi=7
|Nome abitanti = Villastellonesi
|Longitudine minuti=45
|Patrono = sant'Anna, san Bartolomeo
|Longitudine secondi=0
|Festivo =
|Longitudine EW=E
|PIL =
|Altitudine=234
|PIL procapite =
|Superficie=19
|Mappa = Map - IT - Torino - Municipality code 1308.svg
|Note superficie=
|Didascalia mappa = Localizzazione del comune di Villastellone nella città metropolitana di Torino.
|Abitanti=4898
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bil2010/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
|Aggiornamento abitanti=31-12-2010
|Sottodivisioni=Borgo Cornalese, Tetti Mauritti, Cascina Monache, Fortepasso, Fontanacervo
|Divisioni confinanti=[[Cambiano]], [[Carignano (Italia)|Carignano]], [[Carmagnola]], [[Moncalieri]], [[Poirino]], [[Santena]]
|Codice postale=10029
|Prefisso=[[011 (prefisso)|011]]
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=001308
|Codice catastale=M027
|Targa=TO
|Zona sismica=4
|Gradi giorno=
|Diffusività=
|Nome abitanti=villastellonesi
|Patrono=sant'Anna, san Bartolomeo
|Festivo=
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa= Map - IT - Torino - Municipality code 1308.svg
|Didascalia mappa=Localizzazione del Comune di {{PAGENAME}} nella Provincia di Torino.
|Sito=http://www.comune.villastellone.to.it/
}}
'''Villastellone''' (''Vilastlon'' {{IPA|[vilasˈtlʊŋ]}} o ''Vila dë Stlon'', oppure semplicementente ''Vila'', in [[lingua piemontese|piemontese]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Torino]] in [[Piemonte]].
 
== Geografia fisica ==
'''Villastellone''' (''Vilastlon'' {{IPA|[vilas'tlʊŋ]}} o ''Vila dë Stlon'' in [[lingua piemontese|piemontese]]) è un comune di 4.831 abitanti della [[provincia di Torino]]. Si trova ad una ventina di chilometri a sud del capoluogo piemontese.
Il comune si adagia in una zona pianeggiante a sud delle colline torinesi, collocato su due pianori diversi: il primo, a sud del paese, confinante con [[Carignano]], [[Carmagnola]] e [[Poirino]], risulta più paludoso, perché parte integrante del letto di esondazione del [[Po]]; il secondo, a nord, verso [[Cambiano]] e [[Santena]], è rialzato di qualche metro, costituito principalmente da terreni sabbiosi.
È attraversato dal rio [[Rio Stellone|Stellone]] che è sempre stato parte integrante della storia e dell'economia locale.
Sorge su due pianori diversi: il primo a sud è paludoso perché parte integrante del letto di esondazione del [[Po]]; il secondo, verso [[Santena]], è rialzato rispetto al primo di qualche metro ed è costituito da terreni sabbiosi.
 
==Origini del nome==
==Castello==
Nel [[1203]], la vicina [[Chieri]] acquistò i terreni fluviali di ''Sancti Martini'', a difesa dall'espansione del [[Marchesato di Saluzzo]] e di Provana. Il nome derivava dalla chiesetta di [[Ordine cistercense|cistercensi]], presenti in gran parte del territorio (come si evince anche dalla vicina [[abbazia di Casanova]] di [[Carmagnola]]), molto devoti a [[Martino di Tours|san Martino]].<br> Sul finire del [[XIV secolo]] poi, i conti chieresi Tomaso e il figlio Franceschino Villa,<ref>[http://www.comune.villastellone.to.it/Home/Guidaalpaese/tabid/24700/Default.aspx?IDPagina=9923 Comune di Villastellone - La Storia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> vi costruirono una residenza provvista di cinta muraria, e il territorio divenne dapprima ''Villa Sancti Martini'', poi semplicementre ''Villa''; l'aggiunta ''Stellone'' risulta più tardiva, e deriva dall'omonimo [[Rio Stellone|rio]], a sua volta affluente del [[Banna (torrente)|torrente Banna]], che attraversa la vicina [[Santena]].
Il castello che si affaccia sulla piazza principale (Piazza della Libertà) costruito su disegno attribuito all'architetto siciliano [[Filippo Juvarra]] (o Juvara) (1678&nbsp;– 1736) sorge sui resti di un più antico maniero medioevale del quale si sa molto poco, certo è che doveva avere pianta rettangolare con una corte al centro e un'alta torre su cui nei giorni di fiera veniva esposto lo stemma cittadino e in caso d'assedio fungeva da vedetta. nel 1693 in seguito all'invasione del Piemonte delle truppe francesi guidate dal generale Catinat, la comunità villastellonese nascose nella torre tutti gli oggetti di valore compreso l'archivio, i francesi non riuscendovi ad entrare minarono la torre e la fecero saltare.
dopo questi fatti il maniero si presentava irreparabilmente danneggiato, ecco perché nel 1735 il conte Ercole Della Villa affidò la costruzione della villa barocca ancora oggi presente. Il castello è privato e non è accessibile alle visite. Un grande parco all'inglese, di circa 60 ettari, si estende intorno ad esso, e al suo interno si trovano edifici di pregio quali la chiesa di S.Anna, le serre, le scuderie e gli alloggi per la servitù costruiti verso la metà dell'Ottocento dall'architetto John Vallance. Nel parco nascosto dalle fitte chiome degli alberi secolari sorge un fienile, originariamente costruito come deposito di munizioni del presidio nazista che aveva luogo proprio nel castello durante il secondo conflitto mondiale, sulla struttura si sono sempre vociferate leggende popolari, infatti ancora oggi viene denominata "la casa delle masche"
 
==ParrocchiaStoria==
Durante il [[XIII secolo]] era presente una mansione [[Cavalieri templari|templare]] dei terreni, detti ''airali'', in difesa della chiesetta di San Martino e del ponte sul [[rio Stellone]], in direzione [[Carignano]]. La vicina [[Chieri]] acquistò la mansione nel [[1203]], e vi costruì il primo insediamento urbano in località Campo di Costa. Tale "Villanova" costruita in posizione sopraelevata non era cinta di mura ma circondata da una palizzata in legno e da un fossato che, vista la quota elevata, non poteva esser riempito d'acqua.
La Parrocchiale dedicata a S.Giovanni Battista è prevalentemente in stile barocco. ({{citazione necessaria|Si dice che sia stata ruotata di 90° nel XIX secolo spostando l'entrata principale a nord-ovest anziché a nord-est}}).<br>
 
la pianta è suddivisa in tre navate, dietro all'altare maggiore, nel catino absidale, si trova una pala d'altare sormontata da due putti che reggono lo stemma dei conti Della Villa (antichi signori del luogo e committenti della chiesa) sormontato da un'insegna recante il motto della famiglia "droit et avant".
Negli anni successivi, la fedeltà del paese a Chieri fruttò il privilegio di potenziare la fortificazione, questa volta in difesa del vicino dominio del [[Marchesato di Monferrato]] e [[Asti]]. Per tutto il [[XIV secolo]], il villaggio non ebbe vita facile. Dopo le continue carestie, le pestilenze e un disastroso incendio che lo rase al suolo, si trovò nuovamente spopolato, tanto che Chieri incentivò circa ottanta famiglie provenienti dalla [[val Chisone]] a insediarsi nel borgo, offrendo loro nuove terre e una casa. Nel [[1396]] i Conti, prima Tomaso, poi il figlio Franceschino Della Villa (o successivamente semplicemente ''Villa''), membri di nobiltà chierese,<ref name=Angius>{{cita libro|cognome= Angius|nome= Vittorio|titolo= Sulle famiglie nobili della monarchia di Savoia|editore= Fontana e Isnardi |città= Torino |anno= 1841 |p= 1166|citazione= Nel 1400, 20 novembre, il conte Amedeo rese all'antica nobiltà e dignità de' Villa, una onestissima testimonianza, Invitandoli tra' più illustri della città di Chieri, e ponendoli primi nel numero. Diceva il principe, che per la cognizione che avea dell'antica probità della vita, della onestà dei eostumi, e degli altri argomenti di virtù per cui si erano sempre distinte le schiatte de' sottonotati primarii cittadini di Chieri, i de' Villa, i Dodoli, il maestro Luchino Pasquale, suo figlio e professore di medicina con tutta la parentela de' Pasquali, quindi gli Alamani, i Capastri, i Ricci, i Buschetti, i Guasehi, i Moncucco, i Carneri, i Tana, i Mazzetti, i Vadoni, concedeva a queste famiglie di nominarsi tutto d'uno stesso modo, di servirsi dello stesso stemma e portare a simbolo il Cigno. |url= http://books.google.it/books?id=iVrFEgSGO-0C&pg=PA1166 }}</ref> potenziarono le fortificazioni, facendo costruire nuove porte, nuovi ponti ed un mulino. Fecero poi erigere un castello con un'alta torre, dalla quale nei giorni di fiera veniva esposto lo stemma del paese. Durante il XV e il [[XVI secolo]] si susseguirono tre grandi periodi siccitosi, con invasioni di cavallette, ed ancora una pestilenza nel [[1630]], che decimò tragicamente la popolazione. Le sventure non finirono; nel [[1670]], l'esercito francese, comandato dal generale [[Nicolas de Catinat de La Fauconnerie|Catinat]], assediò il paese. Vista la drammatica situazione, i popolani nascosero i loro tesori e il catasto comunale nella torre; le truppe francesi, non riuscendo ad entrarvi, la minarono e la fecero saltare, distruggendo parzialmente il castello. Le armate francesi rubarono anche il grande orologio del campanile, con tutti gli ingranaggi, e lo trasferirono in Francia.
nella navata sinistra sopra l'altare maggiore si trova una loggia separata dal resto della chiesa da un paravento, infatti questo luogo era riservato ai signori del paese.
 
al di sotto dell'altare maggiore, inoltre, trovano luogo le tombe dei suddetti conti.
Il paese tornò in mano a [[Vittorio Amedeo II di Savoia]] — e quindi ai nobili Villa — soltanto intorno al [[1720]], dove iniziò un periodo di ricostruzione. Nel [[1735]], i suddetti commissionarono nientemeno che l'architetto [[Filippo Juvarra]] (che aveva appena terminato la vicina [[Palazzina di caccia di Stupinigi]]) di progettare una villa signorile, con annesso un parco all'inglese. Verso l'Ottocento, con l'invasione napoleonica, si svilupparono anche nuove attività, tra cui la [[bachicoltura]] e la coltivazione di [[solanum tuberosum|patate]] di qualità, divenuto poi prodotto tipico del paese.
Durante la [[seconda guerra mondiale]] lo scoppio di un treno carico di munizioni ne fece saltare tutte le vetrate. L'ultimo restauro è stato eseguito ai primi del Novecento. In quell'occasione vennero alla luce gli affreschi sopra l'altare maggiore raffiguranti i quattro evangelisti.
Nel [[1860]] fu messa in posa la stazione ferroviaria sulla linea per [[Asti]]. Tuttavia, l'ultimo marchese Carlo Villa non ebbe figli e, con la sua morte, il nobile ramo dei Villa si estinse definitivamente nel [[1866]]. La sorella Clara invece, sposò il conte di [[Pancalieri]], Carlo Morra di Lavriano, dando un così un cambio di cognome alla discendenza. Fedelissimi a [[Casa Savoia]], fecero intitolare la piazza centrale del paese al re [[Umberto I di Savoia|Umberto I]] e l'asilo infantile ai Principi di Piemonte.
 
Durante la seconda guerra mondiale poi, il castello divenne un presidio [[Nazionalsocialismo|nazista]] e nel parco in quella che comunemente viene detta la ''ca' d'le [[masche]]'' (in [[lingua italiana|italiano]]: "la casa delle streghe"), venne costruito un deposito di munizioni, il che comportò un grave pericolo per la popolazione. Molti villastellonesi si impegnarono nella lotta al nazifascismo, come testimoniato dall'intitolazione di alcune strade del paese a specifici episodi della resistenza e al ricordo dei partigiani caduti.
 
===Simboli===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 9 ottobre 2002.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?14148 |titolo= Villastellone |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 13 maggio 2023 }}</ref>
{{citazione|[[Inquartato]]: il 1º, d'argento, alla testa e collo della donna mora, di nero; il 2º, di azzurro, alla [[Stella (araldica)|stella]] di sei raggi, d'oro; il 3º, d'azzurro, alle tre calendule d'oro; al 4º, di argento, alla croce di otto punte, di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.}}
La testa di donna mora deriva dallo stemma dei marchesi Morra di Lavriano (''[[bandato]] di rosso e d'azzurro, orlato d'argento; con il capo d'argento, carico di una testa di donna mora, al naturale''); la stella ha assonanza con il torrente Stellone da cui ha preso nome il paese; la croce ricorda la presenza dei [[Cavalieri Templari|Templari]] sul territorio; le [[Calendula|calendule]] erano simbolo dei conti De Maistre (''d'azzurro, a tre calendule d'oro''), proprietari di Borgo Cornalese, aggregato a Villastellone nel 1799.<ref>{{cita web|url= http://www.comune.villastellone.to.it/Guidaalpaese?IDPagina=25528&IDCat=3888 |titolo= Lo stemma |sito= Comune di Villastellone |accesso= 13 maggio 2023 }}</ref>
 
Il gonfalone è un drappo di bianco.
 
==Monumenti e luoghi d'interesse==
===Il castello===
Il castello, che si affaccia sulla piazza principale (piazza della Libertà), fu costruito da un disegno attribuito all'architetto siciliano [[Filippo Juvarra]], ma sorge sui resti di un più antico maniero medioevale del quale si sa molto poco, certo è che doveva avere pianta rettangolare con una corte al centro e un'alta torre su cui nei giorni di fiera veniva esposto lo stemma cittadino e in caso d'assedio fungeva da vedetta. Nel 1693 in seguito all'invasione del Piemonte delle truppe francesi guidate dal generale Catinat, la comunità villastellonese nascose nella torre tutti gli oggetti di valore compreso l'archivio, i francesi non riuscendovi ad entrare minarono la torre e la fecero saltare.
Dopo questi fatti il maniero si presentava irreparabilmente danneggiato ed ecco perché nel 1735 il conte [[Ercole Tommaso Villa|Ercole Della Villa]] affidò la costruzione della villa barocca ancora oggi presente. Il castello è privato e non è accessibile alle visite. Un grande parco all'inglese, di circa 60 ettari, si estende intorno ad esso, e al suo interno si trovano edifici di pregio quali la chiesa di S.Anna, le serre, le scuderie e gli alloggi per la servitù costruiti verso la metà dell'Ottocento dall'architetto John Vallance. Nel parco nascosto dalle fitte chiome degli alberi secolari sorge un fienile, originariamente costruito come deposito di munizioni del presidio nazista che aveva luogo proprio nel castello durante il secondo conflitto mondiale: sulla struttura si sono sempre vociferate leggende popolari, infatti ancora oggi viene denominata "''la casa delle masche''"
 
===La parrocchia===
La parrocchiale dedicata a S.Giovanni Battista è prevalentemente in stile barocco. ({{Senza fonte|Si dice che sia stata ruotata di 90° nel XIX secolo spostando l'entrata principale a nord-ovest anziché a nord-est}}).<br>
La pianta è suddivisa in tre navate: dietro all'altare maggiore, nel catino absidale, si trova una pala d'altare sormontata da due putti che reggono lo stemma dei conti Della Villa (antichi signori del luogo e committenti della chiesa) sormontato da un'insegna recante il motto della famiglia ''"droit et avant".''
Nella navata sinistra sopra l'altare maggiore si trova una loggia separata dal resto della chiesa da un paravento: infatti questo luogo era riservato ai signori del paese.
Al di sotto dell'altare maggiore, inoltre, trovano luogo le tombe dei suddetti conti.
Durante la [[seconda guerra mondiale]] lo scoppio di un treno carico di munizioni ne fece saltare tutte le vetrate.
L'ultimo restauro è stato eseguito ai primi del Novecento: in quell'occasione vennero alla luce gli affreschi sopra l'altare maggiore raffiguranti i quattro evangelisti.
 
===La chiesa della Madonna addolorata===
==L'Addolorata==
La chiesetta era intitolata un tempo alla Madonna degli Alteni per via dei numerosi vigneti che si estendevano in zona; dopo la soppressione del cimitero annesso alla chiesa di S. Martino oggi S. Anna, questo venne spostato proprio nel retro di questa chiesa.
Nel [[1944]], il 7 ottobre, le truppe partigiane vennero a sapere che i tedeschi, il cui presidio era nel castello, intendevano trasferire via treno le munizioni allocate nel deposito del parco e portarle oltre il fiume [[Ticino (fiume)|fiume Ticino]]. Il comandante Icilio Ronchi della Rocca immediatamente informò il capitano Powell della missione inglese. Tramite bombardamento aereo della [[Royal Air Force|RAF]] vennero sganciate dieci bombe sui circa quaranta vagoni del treno; le esplosioni si susseguirono per due giorni interi: cinquanta case, lo stabilimento Van Den Berg, la stazione e la stessa chiesa dell'Addolorata subirono ingentissimi danni; non fu così per la nicchia della Madonna, la quale insieme alla sua statua rimase intatta.
Nella chiesetta della Madonna Addolorata è stata recentemente ricollocata l'omonima statua recuperata dai [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]] in seguito ad un furto subito alcuni anni fa. La statua ha un certo pregio, in quanto, a detta degli esperti, risale almeno al 1400.
 
===L'ex chiesa di S.San Martino ora di S. Sant'Anna===
È forse l'edificio più antico di tutta Villastellone. Proprio qui aveva sede la mansione templare autrice della fondazione del paese; sul finire del [[XIV secolo|'500]], in seguito a guerre fu inevitabilmente danneggiata, il conte Della Villa la fece abbattere ede al suo posto vi eresse una nuova chiesetta rimasta fino ai giorni nostri.
il primo cimitero del paese si trovava nei pressi della chiesa, dopodiché lo stesso venne soppresso e le ossa spostate nel nuovo cimitero presso l'attuale chiesa dell'addolorataAddolorata. in questa occasione il conte della villa poté finalmente acquisire questo terreno e cingere il parco con un muro e non più con siepi.
 
===L'albergo di Santa Croce===
Nel [[1771]] un ricco commerciante villastellonese, Ludovico Assom, commissionava la costruzione dell'albergo di Santa Croce.
Dalla sua costruzione ad oggi ha sempre mantenuto una funzione di accoglienza, diventando ospedale dalla metà dell'Ottocento. Vi ha sede ora la casa di riposo.
È in corso il restauro dell'edificio, già cominciato con la torretta dell'orologio costruita dal carignanese Tappi.
 
===La chiesa di Santa Croce o dei ''Batù''===
Contigua all'albergo di Santa Croce si trova la chiesa omonima, detta anche dei ''batù'' poiché i membri della confraternita erano soliti infliggersi pene corporali.
È un edificio in stile barocco interamente affrescato. All'interno si trova un organo di manifattura molto rara che nell'anno 2010 ha ottenuto l'attestato di storicità, essendo uno dei pochissimi strumenti in grado di suonare le melodie del Frescobaldi; purtroppo l'organo avrebbe bisogno di un accurato restauro, ecco perché, sempre nel 2010 si è cercato, grazie al lavoro del Professor Quaglia, di iscrivere le chiese villastellonesi ai luoghi del cuore del FAI (fondo[[Fondo per l'ambiente italiano]]), allo scopo di sensibilizzare le fondazioni e gli istituti di credito del territorio a promuovere campagne di restauro.
La chiesa è stata sconsacrata neglinel anni novanta2003 ed è ora appartieneconcessa in usufrutto al comune. Al suo interno ha sede il Centro Studi Santa Croce. Un inventario degli arredi ha permesso chedi lascoprire usavere comee spazioproprie espositivoricchezze.
Un recente inventario degli arredi ha permesso di scoprire vere e proprie ricchezze.
 
===Il palazzo comunale===
==Palazzo Comunale==
Dapprima residenza dei conti Cerutti di [[Castiglione Falletto]], venne, a metà Ottocento, acquistato dal comune di Villastellone che dovette però intitolare la via adiacente alla famiglia nobile.
Vi trovarono luogo le antiche carceri, riconoscibili lungo via Conti Cerutti da due piccole feritoie.<br />
Il palazzo è tuttora la sede del consiglio comunale.
 
===Borgo Cornalese===
[[File:Borgo Cornalese (Villastellone) panorama.jpg|thumb|Panorama della frazione]]
La frazione di Borgo Cornalese è interessante per la presenza del castello dei Conti de Maistre, con un grande parco e del bel viale di pioppi cipressini (pioppo nero "arbra pi-na" in piem.) che ne diparte e s'inoltra per il borgo rimasto invariato negli ultimi secoli. È presente una bella chiesa in stile [[architettura neoclassica|neoclassico]] dedicata alla Madonna dei dolori, opera del [[1850]] dell'architetto [[Benedetto Brunati]], immersa nel verde della campagna. Nella borgata si trova un mulino a ruota idraulica i cui ingranaggi sono interamente in legno.
Verso ovest, in direzione [[Carignano]] (fraz. ''Tetti Faule''), s'incontra Borgo Cornalese, frazione di interesse storico nota per la presenza della villa-castello dei [[Joseph de Maistre|Conti de Maistre]], un vasto complesso con parco e un suggestivo viale di pioppi cipressini (pioppo nero "arbra pi-na" in piemontese), che ne diparte e s'inoltra per il borgo rimasto invariato negli ultimi secoli. È presente anche una chiesa in stile [[architettura neoclassica|neoclassico]] dedicata alla [[Chiesa della Madonna dei Dolori e dei Santi Barnaba ed Eugenio|Madonna dei Dolori e ai Santi Barnaba ed Eugenio]], opera del [[1850]] dell'architetto [[Benedetto Brunati]], immersa nel verde della campagna. Nella borgata si trova un [[mulino ad acqua|mulino a ruota idraulica]] i cui ingranaggi sono interamente in legno.
La borgata venne fondata intorno all'anno [[1000]] da ungari e bulgari e il territorio venne successivamente fortificato con tre edifici: forte passo (in cui vi era il dazio del [[sale (cucina)|sale]]); Malpertusio (cascina nuova) e Val di Cosso (Valcorso). Nel 1180 passò nelle mani dei monaci cistercensi che costruirono ben tre luoghi di culto. Verso il 1300 vi si insediarono i tesorieri dei principi d'Acaia che vi rimasero fino alla meta del '700. Nel 1850 il duca Eugenio Laval di Motmorency commissionò l'attuale chiesa.
all'interno della chiesa si trova una copia del celebre dipinto, conservato agli Uffizi, dell'incoronazione della vergine di [[Raffaello Sanzio|Raffaello]].
 
La borgata venne fondata intorno all'anno [[1000]] da popolazioni di [[Ungari]] e [[Bulgari]], durante le loro scorrerie nel [[Chieri|chierese]]. Dai primi documenti dell'alto medioevo, con la denominazione di ''Contrada Bulgarium'', dotata di tre edifici a scopo difensivo (Fortepasso, Malpertusio, oggi Cascina Nuova, e Vai di Cosso, oggi Cascina Valcorso), si passò al nome di ''Borgo Cornalexio'', forse per l'attività venatoria dei cornuti [[Cervus elaphus|cervi]] praticata all'epoca<ref>http://www.piemonteparchi.it/cms/index.php/parchi-piemontesi/item/172-cornalese-borgo-fuori-dal-tempo</ref>.
==Storia==
{{F|storia|luglio 2008|Manca qualsiasi riferimento a fonti bibliografiche}}
 
Nel [[1180]] poi, il borgo passò nelle mani dei monaci cistercensi, che vi costruirono ben tre luoghi di culto. Verso il [[1300]], vi si insediò la famiglia Costa, tesorieri dei principi d'Acaja, che vi rimasero fino alla meta del '700. Tra il [[1799]] e il [[1816]], il borgo venne aggregato al territorio di Villastellone e, successivamente, venne donato dal duca Eugène-Alexandre Laval di Motmorency ad Anne-Constance de Maistre, figlia del filosofo savoiardo [[Joseph de Maistre]]<ref>[https://www.academia.edu/34932593/Insediamenti_produttivi_e_fortificazioni_nellItalia_nord-occidentale_secoli_XIV-XVI_ (PDF) Insediamenti produttivi e fortificazioni nell'Italia nord-occidentale (secoli XIV-XVI) | Enrico Lusso - Academia.edu]</ref>
Sul territorio di Villastellone era presente fino alla prima metà del [[XIII secolo|1200]] una mansione [[templari|templare]], la quale possedeva una chiesa, detta di San Martino e una casa. Inoltre gestiva terreni detti "airali della mansione" e difendeva il ponte sullo [[Rio Stellone|Stellone]](allora Po Morto) in direzione [[Carignano (Italia)|Carignano]].
Nel [[1203]], per volere della città di [[Chieri]], venne acquistata la mansione e nella località detta "Campo di costa" venne eretto un villaggio circondato da una palizzata ed un fossato.
Questo nuovo possedimento serviva al comune di Chieri per difendersi dall'avanzata del [[marchesato di Saluzzo]] e di Provana.
Solo però verso il [[1230]] il villaggio cominciò a popolarsi di gente proveniente dai paesi limitrofi a cui era garantita una casa e un appezzamento di terra.
Negli anni seguenti venne concesso al paese di fortificarsi, ed essendo un feudo fedele a Chieri, quando quest'ultima perse una disputa contro [[Asti]], viene "spaccato" in due tra le influenze chieresi e astigiane.
Per tutto il [[XIV secolo]] il centro abitato non ebbe vita facile: infatti, dopo continue carestie, pestilenze e un disastroso incendio che lo rase al suolo, si trovò nuovamente spopolato, tanto che la città di Chieri incentivò ottanta famiglie provenienti dalla [[val Chisone]] (delle quali alcune sopravvivono ancora oggi) a insediarsi nel borgo, offrendo loro nuove terre e una casa.
Nel [[1396]] il paese venne ceduto in feudo al conte Franceschino Della Villa, membro della nobiltà chierese, il quale potenziò le fortificazioni, costruì nuove porte, ponti e il mulino.
La famiglia Della Villa fece inoltre erigere un castello con un'alta torre dalla quale nei giorni di fiera veniva esposto lo stemma del paese.
Durante il XV e il XVI secolo si susseguirono: pestilenze, ben tre grandi periodi siccitosi e invasioni di cavallette.
Nel [[1630]], nell'Italia Settentrionale si diffuse il bacillo della [[peste]] che decimò la popolazione villastellonese.
Intorno al [[1670]] l'esercito francese, comandato dal generale [[Nicolas de Catinat de La Fauconnerie|Catinat]], mise l'assedio a Villastellone e gli abitanti, vista la drammatica situazione, nascosero i loro tesori e il catasto comunale nella torre; le truppe francesi, non riuscendo ad entrarvi, la minarono e la fecero saltare distruggendo parzialmente il castello.
Le armate francesi rubarono anche il grande orologio del campanile con tutti gli ingranaggi e lo trasferirono in Francia.
Nel [[1735]] il castello era irreparabilmente danneggiato, i conti Della Villa incaricarono Filippo Juvarra di progettare una villa signorile con annesso un parco all'inglese.
Verso l'Ottocento, con l'invasione napoleonica, si svilupparono a Villastellone nuove attività tra cui quella legata al baco della seta e quella della [[solanum tuberosum|patata]] (prodotto tipico del paese).
Nel [[1860]] a Villastellone viene messa in posa la linea ferroviaria e costruita la stazione.
Ai primi del Novecento la piazza centrale venne intitolata al re [[Umberto I di Savoia|Umberto I]] e l'asilo infantile ai Principi di Piemonte.
Durante la seconda guerra mondiale il castello divenne presidio [[nazismo|nazista]] e nel parco in quella che comunemente viene detta la ''ca' d'le [[masche]]'' (in [[lingua italiana|italiano]]: la casa delle streghe), venne costruito un deposito di munizioni, il che comportò un grave pericolo per la popolazione.
Molti villastellonesi si sono impegnati nella lotta al nazifascismo, come testimoniato dall'intitolazione di alcune strade del paese a specifici episodi della resistenza e al ricordo dei partigiani caduti.
 
Oggi l'abitato conserva l'aspetto di borgo agricolo medievale autosufficiente, pur comprendendo al suo interno alcuni edifici di epoca più recente, tra cui appunto la chiesa e la splendida villa dei Conti de Maistre con il suo parco, di proprietà privata della famiglia. Quest'ultima è stata utilizzata per le riprese della fiction "[[La strada di casa]]", di [[Riccardo Donna]] ([[2017]]), nelle vesti dell'inventata azienda agricola "Cascina Morra", sebbene alcune scene della stessa siano ambientate anche alla Tenuta La Morra presso [[Cavour (Italia)|Cavour]] ([[Città metropolitana di Torino|TO]]).
==Sport==
Pur essendo un piccolo paese, le attività sportive che si possono praticare sono piuttosto diversificate. Il centro sportivo più importante è dedicato al calcio, ma attraverso il Tennis Club Villastellone è possibile anche praticare il gioco del tennis. Grazie alla ginnic dragon è presente sul territorio un nutrito numero di praticanti delle arti marziali (judo e ju jitsu), inoltre è presente una squadra di pallavolo e, fiore all'occhiello del paese, sono gli sbandieratori e musici i templari.
Dal 2009 sono inoltre disponibili anche una palestra ed una piscina all'aperto oltreché i campi da calcetto e da beach volley.
 
==Calcio Società ==
===Evoluzione demografica===
L'attività calcistica dei villastellonesi ruota principalmente intorno all'[http://www.villastellonecalcio.it A.S.D. Villastellone Carignano], la cui prima squadra milita in Prima Categoria. L'associazione sportiva è dal 1982 anche una "Scuola calcio", che attualmente consente ad oltre 200 giovani appassionati svolgere un'attività sportiva.
{{Demografia/Villastellone}}
 
La rosa 2013/2014 :
 
== Cultura ==
PORTIERI: De Maistre Rodolfo (93) - Misto Fabio (93)
=== Biblioteca ===
 
A Villastellone è presente la biblioteca civica ''"Giacolin Avataneo"''<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Guida alle Biblioteche dell'Area Metropolitana Torinese|editore=Regione Piemonte}}</ref>, poeta villastellonese del primo '900.
DIFENSORI: Formicola Jacopo (91) - Perrone Marco (93) - Misto Paolo (93) - Carbonaro Gianluca (93) - Rodda Riccardo (94) - Gili Claudio (89) - Sanfilippo
 
CENTROCAMPISTI: Olivero Filippo (91) - Barbasso Andrea (93) - Gaudino Daniele (84) - Lo Greco Luca (94) - Gueli Marco (93)
 
ATTACCANTI: Fasano Andrea (91) - Fortalla Luca (93) - Giorlando Simone (91) - Giorlando Daniel (91) - Vitelli Giovanni (93)
 
==Pallavolo==
Il 27 maggio 2009 è nata un'associazione sportiva dilettantistica chiamata '''VILLA VOLLEY ASD''' ([http://www.villavolley.com www.villavolley.com]) dove oggi militano 4 squadre di tutte le età.
 
== Amministrazione ==
[[File:Villastellone municipio.jpg|thumb|Il municipio]]
Di seguito l'elenco dei primi cittadini, a partire dal 1985, che si sono succeduti alla guida di questo comune.
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Antonio Barale|Inizio=3 giugno 1985|Fine=7 giugno 1990|Partito=-|Note=<ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Antonio Barale|Inizio=7 giugno 1990|Fine=24 febbraio 1992|Partito=[[lista civica]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Michele D'Amaro|Inizio=24 febbraio 1992|Fine=24 aprile 1995|Partito=[[Partito Democratico della Sinistra]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Michele D'Amaro|Inizio=24 aprile 1995|Fine=14 giugno 1999|Partito=-|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giovanni Pollone|Inizio=14 giugno 1999|Fine=14 giugno 2004|Partito=centro|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giovanni Pollone|Inizio=14 giugno 2004|Fine=8 giugno 2009|Partito=[[lista civica]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Davide Nicco|Inizio=8 giugno 2009|Fine=26 maggio 2014|Partito=[[lista civica]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Davide Nicco|Inizio=26 maggio 2014|Fine=27 maggio 2019|Partito=[[lista civica]] Insieme per Villastellone|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Francesco Principi|Inizio=27 maggio 2019|Fine=9 giugno 2024|Partito=[[lista civica]] Insieme per Villastellone|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Francesco Principi|Inizio=9 giugno 2024|Fine=in carica|Partito=[[lista civica]] Insieme per Villastellone|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
==Sport==
 
Nel comune ha sede una società di calcio; A.S.D. Villastellone Carignano, militante in Prima Categoria e una società pallavolistica, ASD Villa Volley, fondata nel 2009<ref>{{Cita web |url=http://www.villavolley.com/ |titolo=Sito società |accesso=16 febbraio 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160207103512/http://www.villavolley.com/ |dataarchivio=7 febbraio 2016 |urlmorto=sì }}</ref>.Ha sede la squadra pluripremiata dell'oratorio Maria Ausiliatrice della parrocchia San Giovanni Battista (O.M.A.)
==Evoluzione demografica==
È inoltre presente una piccola squadra di [[Pallacanestro]]
 
{{Demografia/Villastellone}}
 
{{interprogetto|commons=Category:Villastellone}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Fassino Gianpaolo, ''Borgo Cornalese e il primo barone cristiano'', in ''Momenti di storia chierese nell'Ottocento'', a cura di F. Ferrua e G. Vanetti, Chieri, Gaidano&Matta-Associazione Compagnia della Chiocciola, pp.&nbsp;53–55.
 
== Voci correlate ==
* [[Stazione di Villastellone]]
 
== Altri progetti ==
{{Provincia di Torino}}
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Comuni della città metropolitana di Torino}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Piemonte}}