Ariel Sharon: differenze tra le versioni

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{{Avvisounicode}}
{{Carica pubblica
| prefisso onorifico =
| nome =Ariel Sharon <br />אריאל שרון
| suffisso onorifico =
| immagine = Ariel Sharon official portrait =Ariel Sharon Headshot2001.jpgwebp
|didascalia = Ritratto ufficiale, 2001
| legenda =Ariel Sharon
| numerocarica = 11°
| carica = [[Primi ministri di Israele|Primo Ministroministro di Israele]]
|presidente = [[Moshe Katsav]]
| mandatoinizio = 7 marzo [[2001]]
|mandatoinizio = 7 marzo 2001
| mandatofine = 14 aprile [[2006]]<br /><small>([[Ehud Olmert]] in carica come primo ministro facente funzioni dal 4 gennaio 2006)</small>
|mandatofine = 14 aprile 2006<br /><small>([[Ehud Olmert]] in carica come primo ministro facente funzioni dal 4 gennaio 2006)</small>
| predecessore = [[Ehud Barak]]
| successore predecessore = [[Ehud OlmertBarak]]
|successore = [[Ehud Olmert]]
| partito = [[Kadima]] (precedentemente [[Likud]] e [[Shlomtzion]])
|carica2 = Ministro degli affari esteri
| alma_mater =
|mandatoinizio2 = 13 ottobre 1998
| religione = [[ebraica]]
|mandatofine2 = 6 giugno 1999
| firma = Ariel Sharon signature en.svg
|primoministro2 = [[Benjamin Netanyahu]]
|}}
|predecessore2 = [[David Levy (politico)|David Levy]]
{{Infobox militare
|successore2 = [[David Levy (politico)|David Levy]]
|Nome = Ariel Sharon
|carica3 = Ministro dell'energia e delle risorse idriche
|Immagine = Sharon22.jpg
|mandatoinizio3 = 8 luglio 1996
|Didascalia = Il giovane Sharon
|mandatofine3 = 6 luglio 1999
|primoministro3 = [[Benjamin Netanyahu]]
|predecessore3 = [[Yitzhak Levy]]
|successore3 = [[Eli Suissa]]
|carica4 = Ministro delle Abitazioni e delle Costruzioni
|mandatoinizio4 = 11 giugno 1990
|mandatofine4 = 13 luglio 1992
|primoministro4 = [[Yitzhak Shamir]]
|predecessore4 = [[David Levy (politico)|David Levy]]
|successore4 = [[Binyamin Ben-Eliezer]]
|carica5 = Ministro dell'Industria, del Commercio e del Lavoro
|mandatoinizio5 = 13 settembre 1984
|mandatofine5 = 20 febbraio 1990
|primoministro5 = [[Shimon Peres]]<br />[[Yitzhak Shamir]]
|predecessore5 = [[Gideon Patt]]
|successore5 = [[Moshe Nissim]]
|carica6 = Ministro della difesa
|mandatoinizio6 = 5 agosto 1981
|mandatofine6 = 14 febbraio 1983
|primoministro6 = [[Menachem Begin]]
|predecessore6 = [[Menachem Begin]]
|successore6 = [[Menachem Begin]]
|partito = [[Likud]]<br /><small>(1973-1977)</small><br />[[Shlomtzion]]<br /><small>(1977)</small><br />[[Likud]]<br /><small>(1977-2005)</small><br />[[Kadima]]<br /><small>(2005-2006)</small>
|alma_mater = [[Università Ebraica di Gerusalemme]]<br />[[Università di Tel Aviv]]
|professione = Ufficiale militare
|firma = Ariel Sharon signature - en.svg
}}
{{Bio
|Nome = Ariel
|Cognome = Sharon
|Soprannome = Arik
|PostCognomeVirgola = nato '''Ariel Scheinermann'''
|Data_di_nascita = 26 febbraio [[1928]]
|PreData = {{ebraico|אריאל שרון}} {{Link audio|He-Ariel Sharon.ogg}}
|Nato_a = Kfar Mala
|Sesso = M
|Data_di_morte = 11 gennaio [[2014]]
|LuogoNascita = Kfar Malal
|Morto_a = Ramat Gan
|GiornoMeseNascita = 26 febbraio
|AnnoNascita = 1928
|LuogoMorte = Ramat Gan
|GiornoMeseMorte = 11 gennaio
|AnnoMorte = 2014
|NoteMorte = <ref>{{Cita news|url=http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/sharon_morto/notizie/441759.shtml|titolo=Addio all'ex primo ministro di Israele Ariel Sharon|editore=[[Il Messaggero]]|data=11 gennaio 2014}}</ref>
|Epoca= 1900
|Epoca2= 2000
|Attività = politico
|Attività2 = generale
|Nazionalità = israeliano
}}
 
==Biografia==
[[File:Ariel Sharon.jpg|left|thumb|Ariel Sharon]]
{{militare
|Nome = Ariel Sharon
|Immagine = Ariel Sharon OC Northern Command 1964.jpg
|Didascalia = Ariel Sharon nel 1964
|Soprannome = "Arik"
|Data_di_nascita = 26 febbraio 1928
|Nato_a = [[Kfar Malal]]
|Data_di_morte = 11 gennaio 2014
|Morto_a = [[Ramat Gan]]
|Cause_della_morte =
|Luogo_di_sepoltura =
|Etnia = [[Ebreo]]
|Religione = [[Ebraismo]]
|Nazione_servita = {{GBR}}<BR>{{ISR}}
|Forza_armata = [[File:Haganah Symbol.svg|21px]] [[Haganah]] <br/> [[File:Flag of the Israel Defense Forces.svg|21px]] [[Forze di difesa israeliane]]
|Forza_armata = [[Haganah]]
, [[Tzahal]]
|Arma =
|Corpo =
|Specialità = [[antiterrorismo]]paracadutisti<br/>unità corazzate
|Unità =
|Reparto =
|Anni_di_servizio = [[1942]] - [[1973]]
|Grado = [[GeneraleAluf|Maggior generale]]
|Ferite = feritaFerita alla testa
|Comandanti = [[Moshe Dayan]]
|Guerre = [[Guerra arabo-israeliana del 1948]] <br/> [[Crisi di Suez]] <br/> [[Guerra dei sei giorni]] <br/> [[Guerra del Kippur]]
|Guerre = [[Conflitti arabo-israeliani]]
|Campagne =
|Battaglie =
|Comandante_di = [[Comando meridionale (Israele)|Comando meridionale]] <br/> [[1ª Brigata di fanteria "Golani"]] <br/> Brigata paracadutisti <br/> [[Unità 101]]
|Comandante_di = Esercito di terra israeliano
|Decorazioni =
|Studi_militari =
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|Ref =
}}
Entrato in giovane età nelle formazioni paramilitari dopo la fondazione dello Stato di [[Israele]] entrò a far parte dell'[[esercito israeliano]], partecipando con distinzione a tutte le guerre arabo-israeliane. Energico e abile, venne successivamente promosso fino al grado di generale, e svolse un ruolo di grande rilievo, al comando di unità corazzate, soprattutto nel corso della [[guerra dei sei giorni]] e della [[guerra del Kippur]].
{{Bio
|Nome = Ariel
|Cognome = Sharon
|PreData = in [[lingua ebraica|ebraico]] '''אריאל שרון''' {{Link audio|He-Ariel Sharon.ogg|<small>ascolta</small>}}
|PostCognomeVirgola = nato '''Ariel Scheinermann''', noto anche con il soprannome di '''Arik'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Kfar Malal
|AnnoNascita = 1928
|LuogoMorte = Ramat Gan
|GiornoMeseMorte = 11 gennaio
|AnnoMorte = 2014
|NoteMorte =<ref>[http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/sharon_morto/notizie/441759.shtml Addio all'ex primo ministro di Israele Ariel Sharon]</ref>
|Attività = politico
|Attività2 = generale
|Nazionalità = israeliano
|PostNazionalità =
|LuogoMorteLink = |Giorno e mese di nascita = [[26 febbraio]]|GiornoMeseNascita = 26 febbraio}}
 
ProvenienteDopo daila ranghilunga dell'esercito,e dovebrillante hacarriera raggiunto il grado di generalenell'esercito, è stato l'undicesimo [[ElencoPrimi ministri di primi ministri israelianiIsraele|primoPrimo ministro]] di [[Israele]]: ha ricoperto tale incarico dal marzo [[2001]] all'aprile [[2006]], quando è stato ufficialmente destituitosostituito a causa del persistente stato di [[coma]], e successivamente [[stato vegetativo]], in cui è entrato nel gennaio dello stesso anno a seguito di una grave [[emorragia cerebrale]].
 
Durante la sua lunga carriera, Sharon è stato una figura controversa secondo molte opinioni, sia all'interno esia all'esterno di Israele. Secondo la [[Commissione Kahan]], stabilitaistituita dal governo israeliano per investigare lasulle suaresponsabilità colpaconnesse nelal [[massacro di Sabra e Shatila]], Sharon porta alcune responsabilità indirette, dovute a un comportamento giudicato negligente anche se non complice<ref>{{Cita libro |cognome = Schiff |nome = Ze'ev |cognome2= Ya'ari |nome2= Ehud | coautori = Ze'ev Schiff and Ehud Ya'ari | titolo = Israel's Lebanon War |anno = 1984 |url = https://archive.org/details/israelslebanonwa0000schi | editore = Simon and Schuster | città = New York | data = 1984 | pagine pp= 283–4283-4 |isbn= 0-671-47991-1 }}</ref> per l'entrata delle milizie falangiste libanesi nei campi palestinesi. Sharon si dimise da Ministroministro della Difesadifesa, ma rimase nel governo come ministro senza portafoglio.
 
Durante la sua carriera di Primo Ministroministro, le politiche di Sharon causarono una frattura con il partito [[Likud]], portando Sharon a lasciare il Likud per formare il nuovo partito [[Kadima]]. Sharon divenne così il primo Primo Ministroministro di Israele a non appartenere né al [[Partito Laburista (Israele)|partito LaburistaIsraeliano]] né al Likud, i due partiti tradizionalmente dominanti la scena politica israeliana. Il nuovo partito creato da Sharon, sotto la guida di [[Ehud Olmert]] a seguito della malattia di Sharon durante la campagna elettorale, vinse la maggioranza dei seggi della [[Knesset]] nelle elezioni del [[2006]] e del [[2009]].
 
== Biografia =Origini===
Sharon nacque il 26 febbraio [[1928]] nella cooperativa agricola di [[Kfar Malal]], nel [[mandato britannico della Palestina]] (oggi [[Israele]]), da una famiglia di [[ebrei lituani]] immigrati: Shmuel Sheinerman, di Brest-Litovsk (oggi [[Brėst]], in [[Bielorussia]]) e Dvora (già Vera), di [[Mogilëv]], sempre in [[Bielorussia]]. Al momento del matrimonio, il padre era uno studente di [[agronomia]] all'Università di [[Tbilisi]], in [[Georgia]], mentre la madre era al quarto anno di medicina.
 
La coppia emigrò nel [[mandato britannico della Palestina]] per sfuggire le conseguenze della [[Rivoluzione russa]]. La famiglia Scheinerman arrivò durante la [[Seconda Aliyah]] e si stabilì in una comunità [[socialismo|socialista]] [[secolarismo|secolare]] dove, nonostante fossero sostenitori del [[Mapai]], vennero conosciuti per le loro posizioni contrarie al prevalente consenso della comunità:
Sharon nacque il 26 febbraio [[1928]] nella cooperativa agricola di [[Kfar Malal]], nel [[Mandato britannico della Palestina]] (oggi [[Israele]]), da una famiglia di [[ebrei lituani]] immigrati: Shmuel Sheinerman, di Brest-Litovsk (oggi [[Brěst]], in [[Bielorussia]]) e Dvora (già Vera), di [[Mogilëv]], sempre in [[Bielorussia]]. Al momento del matrimonio, il padre era uno studente di [[agronomia]] all'[[Università di Tblisi]], in [[Georgia]], mentre la madre era al quarto anno di medicina.
 
<blockquote>L'ostracismo finale degli Scheinerman... fece seguito al delitto [[Haim Arlozoroff|Arlozorov]], quando Dvora e Schmuel rifiutarono di approvare le calunnie anti-revisioniste del [[Partito Laburista Israeliano|movimento laburista]] e parteciparono ai raduni pubblici d'insulto in stile [[bolscevismo|bolscevico]] allora all'ordine del giorno. La ricompensa venne in fretta. Vennero espulsi dalla clinica locale e dalla [[sinagoga]] del villaggio. Il camion della cooperativa non avrebbe fatto consegne alla loro fattoria né raccolto i loro prodotti...<ref>{{Cita web|url=http://www.netanyahu.org/antacyonsche.html|editore=The Jerusalem Post|titolo=Another tack: Yoni & the Scheinermans|nome=Sarah|cognome=Honig|data=febbraio, 15 2001|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130120134501/http://www.netanyahu.org/antacyonsche.html}}</ref></blockquote>
La coppia emigrò nel [[Mandato britannico della Palestina]] per sfuggire le conseguenze della [[rivoluzione russa]]. La famiglia Scheinerman arrivò durante la [[Seconda Aliyah]] e si stabilì in una comunità [[socialismo|socialista]] [[secolarismo|secolare]] dove, nonostante fossero sostenitori del [[Mapai]], vennero conosciuti per le loro posizioni contrarie al prevalente consenso della comunità:
 
<blockquote>L'ostracismo finale degli Scheinerman... fece seguito al delitto [[Haim Arlozoroff|Arlozorov]], quando Dvora e Schmuel rifiutarono di approvare le calunnie anti-revisioniste del [[Parito Laburista (Israele)|movimento laburista]] e parteciparono ai raduni pubblici d'insulto in stile [[bolscevismo|bolscevico]] allora all'ordine del giorno. La ricompensa venne in fretta. Vennero espulsi dalla clinica locale e dalla [[sinagoga]] del villaggio. Il camion della cooperativa non avrebbe fatto consegne alla loro fattoria né raccolto i loro prodotti...<ref>{{Cita web|url=http://www.netanyahu.org/antacyonsche.html|editore=The Jerusalem Post|titolo=Another tack: Yoni & the Scheinermans|nome=Sarah|cognome=Honig|data=febbraio, 15 2001}}</ref></blockquote>
 
Quattro anni dopo il loro arrivo a Kfar Mala, gli Scheinerman ebbero una figlia, Yehudit (Dita), e due anni dopo un figlio, Ariel. Gli Scheinerman mutarono il proprio cognome in Sharon, parola ebraica dal significato letterale di "foresta", già denominazione della pianura costiera dove si trova Kfar Mala. Il padre di Sharon parlava [[yiddish]] e la madre [[Lingua russa|russo]]; Ariel imparò a parlare russo a partire dalla giovane età.
 
All'età di 10 anni Sharon entrò nel movimento giovanile [[sionismo|sionista]] Hassadeh (“il Campo”). Nel [[1942]], a 14 anni, Sharon si unì al [[Gadna]], un [[battaglione]] giovanile [[paramilitare]], e in seguito all'[[Haganah]], la forza paramilitare ebraica sotterranea, precursore delle [[Forzeforze di Difesadifesa Israelianeisraeliane]]. Sulla sua fede religiosa e il suo rapporto personale con l'[[ebraismo]], dichiarò, rispondendo ad una domanda di [[Oriana Fallaci]]:
{{Citazione|Beh, non sono religioso. Non lo sono mai stato sebbene segua certe regole della religione ebraica come non mangiare il maiale. Non mangio il maiale. Però credo in Dio. Sì, penso di poter dire che credo in Dio.|citato in Oriana Fallaci, ''[[Intervista con il poterePotere]]''}}
 
=== Carriera militare ===
{{dx|[[File:Gerusalemme - Casa Ariel Sharon.jpg|thumb|L'abitazione di Ariel Sharon, vicino alla [[Via Dolorosa]], nel [[quartiere musulmano]] di [[Gerusalemme]]]]}}
Membro dell'esercito clandestino ebraico [[Haganah]] a 15 anni, combatté come capo plotone nella [[Guerra arabo-israeliana del 1948|guerra del 1948-49]], dove rimase gravemente ferito. Divenne capitano a 21 anni e ufficiale dei servizi segreti a 23. Dopo una breve esperienza all'Università ritornò nell'esercito. Negli anni cinquanta comandò come maggiore l'[[Unità 101]], una forza speciale dell'esercito creata apposta per reagire con rappresaglie agli attacchi terroristici sul suolo israeliano. Il 14 ottobre [[1953]], nell'occasione nota come la [[strage di Qibya]], fece saltare quarantacinque abitazioni uccidendo sessantanove arabi costretti al loro interno. L'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] in data 24 novembre [[1953]] adotterà espressamente in risposta la [[Risoluzione ONU 101|Risoluzione 101]] dove viene espressa la ''"più forte condanna"'' delle violenze commesse.<ref>Paolo Barnard. ''Il terrore intoccabile'' in ''Perché ci odiano''. 2ª ed. BUR-RCS, Milano, 2006. pp. 285-286. ISBN 88-17-01064-2</ref>
Membro dell'esercito clandestino ebraico [[Haganah]] a 15 anni, combatté come capo plotone nella [[Guerra arabo-israeliana del 1948|guerra del 1948-49]], quando rimase gravemente ferito. Divenne capitano a 21 anni e ufficiale dei servizi segreti a 23. Dopo una breve esperienza all'università, ritornò nell'esercito. Negli [[anni cinquanta]] comandò come maggiore l'[[Unità 101]], una forza speciale dell'esercito creata apposta per reagire con rappresaglie agli attacchi terroristici sul suolo israeliano. Il 14 ottobre [[1953]], nell'occasione nota come la [[strage di Qibya]], fece saltare quarantacinque abitazioni uccidendo sessantanove arabi costretti al loro interno. L'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] in data 24 novembre [[1953]] adotterà espressamente in risposta la [[Risoluzione 101 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite|risoluzione 101]] dove viene espressa la ''"più forte condanna"'' delle violenze commesse.<ref>Paolo Barnard. ''Il terrore intoccabile'' in ''Perché ci odiano''. 2ª ed. BUR-RCS, Milano, 2006. pp. 285-286. ISBN 88-17-01064-2</ref>
 
L'unità venne poi sciolta e Sharon ha fatto da capro espiatorio e, in effetti, in pochi mesi la 101 è ricostruita come Brigata Paracadutisti 202. Generale all'età di 28 anni, combatté alla testa dell'esercito la [[crisi di Suez|guerra del [[1956]], ma, in un'azione durante la battaglia di Mitla, morirono suoi quaranta suoi soldati. Questa volta la responsabilità era sua, e Sharon fu costretto a restare fuori dall'esercito per sei anni. Approfittò comunque di tale situazione per tornare all'Università e laurearsi in legge.
 
Di nuovo nei ranghi militari, nel [[1962]] venne nominato comandante della Scuola di fanteria e responsabile dell'addestramento. Durante la [[guerra dei sei giorni]] ([[1967]]) è comandante di una divisione corazzata e si distingue nella rapidissima occupazione della [[penisola del Sinai]]. Nel [[1969]] venne nominato comandante del Comando Sud. La sua carriera era destinata ad arrivare ai vertici delle forze armate, ma nel [[1972]] il ministro della difesa [[Moshe Dayan]], che lo aveva in antipatia, bloccò la sua nomina a capo di stato maggiore. Lasciò nuovamente l'esercito, in polemica con la decisione del ministro, e decise di entrare in politica nel Likud, in opposizione al laburista Dayan.
[[File:Ariel Sharon.jpg|left|thumb|Ariel Sharon]]
Di nuovo nei ranghi militari, nel [[1962]] venne nominato Comandante della Scuola di Fanteria e Responsabile dell'Addestramento. Durante la [[Guerra dei Sei Giorni]] ([[1967]]) è comandante di una divisione corazzata. Nel [[1969]] venne nominato Comandante del Comando Sud. La sua carriera era destinata ad arrivare ai vertici delle Forze armate, ma nel [[1972]] il ministro della Difesa [[Moshe Dayan]], che lo aveva in antipatia, bloccò la sua nomina a Capo di Stato Maggiore. Lasciò nuovamente l'esercito, in polemica con la decisione del ministro, e decise di entrare in politica nel Likud, in opposizione al laburista Dayan.
 
Ma nel [[1973]] scoppiò di nuovo la guerra ([[Guerraguerra del Kippur]]) e Sharon venne richiamato in servizio al comando di una divisione corazzata della riserva. Il generale [[David Elazar]], che Dayan gli aveva preferito come Capocapo di Statostato Maggioremaggiore, si era fatto cogliere di sorpresa dagli eserciti di Egitto e Siria, mae Sharoninizialmente ribaltòla lesituazione sortidi dellaIsraele guerraapparve critica. AggiròSharon ladimostrò terzagrande armataenergia egizianae sbarcataspirito suloffensivo suolodurante israelianoi conduri uncombattimenti arditonel controsbarcoSinai sullama costaegli africanaentrò esistematicamente iniziòin addiritturacontrasto unacon marciagli sulaltri Cairogenerali israeliani, fermatain soloparticolare dallacon tregua.i Furibondosuoi superiori, lasciòil lagenerale divisa[[Shmuel definitivamenteGonen]], protestandoil controgenerale [[Haim Bar-Lev]], il governogenerale cheElazar, avevae preferitocon il negoziatosuo allaparigrado vittoriagenerale sul[[Avraham Adan]], che lo accusarono ripetutamente di disobbedienza e ne richiesero inutilmente a Dayan la campodestituzione.
 
Nonostante le polemiche, Sharon diede un contributo decisivo ai successi finali di Israele sul fronte meridionale. Le sue unità corazzate infatti effettuarono l'audace attraversamento del [[canale di Suez]] e costituirono una testa di ponte sulla riva occidentale da cui partirono altre unità israeliane che aggirarono a sud la terza armata egiziana. Sharon raggiunse la periferia di [[Ismailia]], ma la guerra terminò prima che gli israeliani potessero completare la loro manovra strategica. Deluso e irritato per l'esito del conflitto, Sharon lasciò la divisa definitivamente, protestando contro il governo che aveva preferito il negoziato alla vittoria sul campo.
== Carriera politica ==
Sharon nel [[1973]] è già deputato del Likud, ma dopo un anno dà le dimissioni e, fra il [[1975]] e il [[1977]] è consigliere per la sicurezza del premier, il laburista, ma amico, [[Yitzhak Rabin]]. Quando il Likud ha vinto per la prima volta le elezioni, Sharon è diventato Ministro dell'Agricoltura, svolgendo un ruolo di primo piano nel programma di costruzione di insediamenti ebraici a [[Gaza]] e in [[Cisgiordania]]. Nel [[1982]], come Ministro della Difesa, è stato l'artefice dell'invasione del Libano.
 
=== Carriera politica ===
[[File:Gerusalemme - Casa Ariel Sharon.jpg|thumb|L'abitazione di Ariel Sharon, vicino alla [[Via Dolorosa]], nel quartiere musulmano di [[Gerusalemme]]]]
Sharon nel [[1973]] è già deputato del Likud, ma dopo un anno dà le dimissioni e, fra il [[1975]] e il [[1977]] è consigliere per la sicurezza del premier, il laburista, ma amico, [[Yitzhak Rabin]]. Quando il Likud ha vinto per la prima volta le elezioni, Sharon è diventato Ministro dell'Agricoltura, svolgendo un ruolo di primo piano nel programma di costruzione di insediamenti ebraici a [[Gaza]] e in [[Cisgiordania]]. Nel [[1982]], come Ministro della difesa, decise l'invasione del Libano.
L'attacco si risolse anche nel massacro di centinaia di palestinesi nei campi profughi libanesi ad opera delle milizie cristiane. Nota a tutti è stata la strage di [[Sabra e Shatila]]. [[Maroun Robert Hatem]], guardia del corpo di [[Elie Hobeika]], ha dichiarato nel suo libro ''Da Israele a Damasco'' che Hobeika ordinò la strage di civili a dispetto delle istruzioni di Israele<ref>Robert Maroun Hatem, ''From Israel to Damascus'', Chapter 7: The Massacres at Sabra and Shatilla [http://www.free-lebanon.com/News/Documents_of_Note/DOC_chap8/doc_chap8.html online]</ref>. L'inchiesta della [[Commissione Kahan]] ha riconosciuto le forze di difesa israeliane indirettamente responsabili del massacro e ha stabilito che nessun israeliano è stato direttamente responsabile per gli eventi che si sono verificati nei campi.
{{Approfondimento
|allineamento = sinistra
|larghezza = 300px
|titolo = <small>La responsabilità personale per Sabra e Shatila</small>
|contenuto = È stata accertata nei confronti del ministro della difesa Ariel Sharon una responsabilità personale "per aver ignorato il pericolo di spargimento di sangue e di vendetta" e non "prendere misure appropriate per evitare spargimento di sangue". La negligenza di Sharon nel proteggere la popolazione civile di Beirut, che si trovava sotto il controllo israeliano, riguardava il mancato adempimento di un dovere al quale doveva tenersi conforme il ministro della difesa<ref>{{Cita libro|cognome= Schiff|nome= Ze'ev|wkautore= Ze'ev Schiff|coautori= Ehud Ya'ari|titolo= Israel's Lebanon War|url= https://archive.org/details/israelslebanonwa0000schi|editore=Simon and Schuster|anno = 1984|p=284|isbn= 0-671-47991-1}}</ref>. La commissione, presieduta dal magistrato della Corte Suprema [[Yitzhak Kahan]] ha ordinato, all'inizio del 1983, la rimozione di Sharon dalla carica di ministro della difesa e ha dichiarato:
 
{{Citazione|Abbiamo stabilito che il ministro della difesa [Ariel Sharon] ha la responsabilità personale. A nostro parere, è giusto che il ministro della difesa tragga le conseguenze personali derivanti dai difetti emersi, per quanto riguarda il modo in cui ha scaricato i doveri del suo ufficio, e, se necessario, che il primo ministro eserciti la sua autorià a rimuoverlo da ufficio.<ref>{{Cita web|editore=Israel Ministry of Foreign Affairs|data=8 febbraio 1983|accesso=15 aprile 2006|titolo=Report of the Commission of Inquiry into the events at the refugee camps in Beirut – 8 February 1983|url= http://www.mfa.gov.il/MFA/Foreign%20Relations/Israels%20Foreign%20Relations%20since%201947/1982-1984/104%20Report%20of%20the%20Commission%20of%20Inquiry%20into%20the%20e }}</ref>}}
La Commissione ha inoltre affermato che Israele ha la responsabilità indiretta per la strage in quanto l'esercito israeliano sorvegliava la zona. Nelle loro raccomandazioni e osservazioni conclusive, la Commissione ha stabilito che il massacro di Sabra e Shatila è stato effettuato da un'unità di falangisti, che agì da sola anche se l'avanzata era nota ad Israele e approvata da Sharon. Begin era responsabile di non esercitare un maggiore coinvolgimento e la consapevolezza in materia di introdurre il falangisti nei campi.
}}Durante l'attacco furono uccisi, dalle milizie cristiane libanesi, centinaia di palestinesi nei campi profughi libanesi. Troppo nota è il [[massacro di Sabra e Shatila]]. [[Maroun Robert Hatem]], guardia del corpo di [[Elie Hobeika]], ha dichiarato nel suo libro ''Da Israele a Damasco'' che Hobeika ordinò la strage di civili a dispetto delle istruzioni di Israele<ref>Robert Maroun Hatem, ''From Israel to Damascus'', Chapter 7: The Massacres at Sabra and Shatilla {{cita testo|url=http://www.free-lebanon.com/News/Documents_of_Note/DOC_chap8/doc_chap8.html|titolo=online|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20040512001055/http://www.free-lebanon.com/News/Documents_of_Note/DOC_chap8/doc_chap8.html }}</ref>. L'inchiesta della [[Commissione Kahan]], istituita dal governo israeliano, ha riconosciuto le forze di difesa israeliane indirettamente responsabili del massacro, ma ha stabilito che nessun israeliano è stato direttamente responsabile per gli eventi che si sono verificati nei campi.
 
La Commissione ha inoltre affermato che Israele ha la responsabilità indiretta per la strage in quanto l'esercito israeliano sorvegliava la zona. Nelle loro raccomandazioni e osservazioni conclusive, la Commissione ha stabilito che il massacro di Sabra e Shatila è stato effettuato da un'unità di [[Falangi libanesi|falangisti]], che agì da sola anche se l'avanzata era nota ad Israele e approvata da Sharon. Begin era responsabile di non esercitare un maggiore coinvolgimento e la consapevolezza in materia di introdurre i falangisti nei campi.
È stata accertata nei confronti del Ministro della difesa Ariel Sharon una responsabilità personale "per aver ignorato il pericolo di spargimento di sangue e di vendetta" e non "prendere misure appropriate per evitare spargimento di sangue". La negligenza di Sharon nel proteggere la popolazione civile di Beirut, che si trovava sotto il controllo israeliano, ammontava ad un mancato adempimento di un dovere con cui è stato addebitato il ministro della Difesa<ref>{{Cita libro
|cognome= Schiff
|nome= Ze'ev
|wkautore= Ze'ev Schiff
|coautori= Ehud Ya'ari
|titolo= Israel's Lebanon War
|editore=[[Simon and Schuster]]
|anno = 1984
|pagine= 284
|isbn= 0-671-47991-1
}}</ref>. La [[Commissione Kahan|commissione di inchiesta israeliana]], presieduta dal magistrato della Corte Suprema [[Yitzhak Kahan]] ha ordinato, all'inizio del 1983, la rimozione di Sharon dalla carica di ministro della difesa e ha dichiarato:
 
Costretto alle dimissioni, ottiene un ministero senza portafoglio nel biennio [[1983]]-[[1984]], per poi gestire il dicastero del Commercio e dell'Industria tra 1984 e [[1990]] e quello dell'Edilizia tra 1990 e [[1992]]. Di nuovo ministro delle Infrastrutture tra [[1996]] e [[1998]] e degli Esteri tra 1998 e 1999 con [[Benjamin Netanyahu]] premier, dopo la sconfitta di quest'ultimo è diventato il nuovo leader del Likud.
{{Citazione|Abbiamo stabilito che il ministro della Difesa [Ariel Sharon] ha la responsabilità personale. A nostro parere, è giusto che il ministro della Difesa tragga le conseguenze personali derivanti dai difetti emersi, per quanto riguarda il modo in cui ha scaricato i doveri del suo ufficio, e, se necessario, che il Primo Ministro eserciti la sua autorià a rimuoverlo da ufficio.<ref>{{Cita web|editore=Israel Ministry of Foreign Affairs|data=8 febbraio 1983|accesso=15 aprile 2006|titolo=Report of the Commission of Inquiry into the events at the refugee camps in Beirut – 8 February 1983|url= http://www.mfa.gov.il/MFA/Foreign%20Relations/Israels%20Foreign%20Relations%20since%201947/1982-1984/104%20Report%20of%20the%20Commission%20of%20Inquiry%20into%20the%20e }}</ref>}}
 
Il 28 settembre [[2000]] Sharon (capo dell'opposizione nel Parlamento israeliano) compie un clamoroso gesto dimostrativo. Accompagnato da una scorta armata (circa un migliaio di uomini), fa il suo ingresso in modo plateale nella [[Spianata delle moschee]] a Gerusalemme. La Spianata, nella quale si erge la Cupola della Roccia (luogo sacro anche per i musulmani, che vi indicano il luogo in cui [[Maometto]] compì il suo miracoloso ''"viaggio notturno"'') è tradizionalmente controllato dai palestinesi: il suo gesto fu inteso come dimostrazione che anche quella parte della città sottostava alla sovranità israeliana. L'episodio (in seguito definito ''"la passeggiata di Sharon"'') scatenò una serie di reazioni e controreazioni, dando inizio alla cosiddetta [[Seconda Intifada]].<ref>{{cita testo|url=http://www.toscanaoggi.it/Opinioni-Commenti/A-due-anni-dalla-passeggiata-di-Sharon|titolo=La passeggiata di Sharon}}</ref>
Costretto alle dimissioni, ottiene un ministero senza portafoglio nel biennio [[1983]]-[[1984]], per poi gestire il dicastero del Commercio e dell'Industria tra 1984 e [[1990]] e quello dell'Edilizia tra 1990 e [[1992]]. Di nuovo ministro delle Infrastrutture tra [[1996]] e [[1998]] e degli Esteri tra 1998 e 1999 con [[Benjamin Netanyahu]] premier, dopo la sconfitta di quest'ultimo è diventato il nuovo leader del Likud. Il 28 settembre [[2000]] Sharon (capo dell'opposizione nel Parlamento israeliano) compie un clamoroso gesto dimostrativo.
 
==== Sharon Primo ministro ====
Accompagnato da una scorta armata (circa un migliaio di uomini), fa il suo ingresso in modo plateale nella [[Spianata delle moschee]] a Gerusalemme. La Spianata, nella quale si erge la Cupola della Roccia (luogo sacro ai musulmani che vi indicano il luogo in cui [[Maometto]] compì il suo miracoloso ''"viaggio notturno"'') è tradizionalmente controllato dai palestinesi: col suo gesto Sharon intese far capire che anche quella parte della città sottostava alla sovranità israeliana. L'episodio (in seguito definito ''"la passeggiata di Sharon"'') scatenò una serie di reazioni da entrambe le parti in conflitto, dando inizio in pratica alla [[Seconda Intifada]].<ref>[http://www.toscanaoggi.it/Opinioni-Commenti/A-due-anni-dalla-passeggiata-di-Sharon La passeggiata di Sharon]</ref>
 
Il primo appuntamento elettorale sono state le elezioni parlamentari all'inizio del 2001. L'episodio della ''"passeggiata"'' nella Spianata delle moschee, utilizzata come pretesto dai terroristi arabi per scatenare violenze e causando conseguenze negative sulle già compromesse relazioni israelo-palestinesi, guadagnò di conseguenza a Sharon il consenso necessario per vincere le elezioni su una piattaforma di critica degli [[accordi di Oslo]]. Dopo le elezioni, sua è stata la decisione di confinare [[Yasser Arafat]] a Ramallah<ref>{{cita testo|url=http://www.repubblica.it/online/mondo/terriquarantasei/cronologia/cronologia.html|titolo=Fonte: La Repubblica, 29.03.2002, "Ecco la cronologia dell'assedio a Ramallah}}</ref>. Nel 2002 Ariel Sharon ha rischiato di dover subire un processo all'Aia, presso il Tribunale per i crimini di guerra, per i fatti del 1982, avvenuti nei campi profughi di Sabra e Shatila.
=== Sharon Primo ministro ===
{{dx|[[File:Red Sea Summit in Aqaba.jpg|thumb|upright=1.4|L'incontro tra [[George Walker Bush|Bush]], Sharon e [[Mahmoud Abbas]] tenutosi ad [[Aqaba]], in [[Giordania]], il 4 giugno [[2003]]]]}}
Il primo appuntamento elettorale sono state le elezioni parlamentari all'inizio del 2001. L'episodio della ''"passeggiata"'' nella Spianata delle moschee, pur causando conseguenze nefaste nelle relazioni israelo-palestinesi, guadagnò tuttavia a Sharon il consenso necessario per vincere le elezioni su una piattaforma di critica degli [[accordi di Oslo]]. Dopo le elezioni, sua è stata la decisione di confinare [[Yasser Arafat]] a Ramallah<ref>[http://www.repubblica.it/online/mondo/terriquarantasei/cronologia/cronologia.html Fonte: La Repubblica, 29.03.2002, "Ecco la cronologia dell'assedio a Ramallah]</ref>. Nel 2002 Ariel Sharon ha rischiato di dover subire un processo all'Aja presso il Tribunale per i Crimini di Guerra, per i fatti del 1982, quando nei campi profughi di Sabra e Shatila, migliaia di civili palestinesi furono massacrati dalle truppe libanesi spalleggiate dall'esercito israeliano che all'epoca era sotto il controllo di Ariel Sharon, ministro della Difesa.
Tuttavia tale rischio di processo per crimini di guerra decadde, a causa della morte del principale accusatore di Sharon, [[Elie Hobeika]], che, responsabile diretto di quei massacri, aveva annunciato di voler fare piena luce sui fatti.
Un'autobomba (di cui ancora oggi non si conoscono i mandanti diretti), uccise Elie Hobeika pochi giorni prima del processo facendo cadere tutte le accuse contro Sharon<ref>{{cita testo|url=http://dir.salon.com/story/news/feature/2002/01/26/lebanon/index.html|titolo=Fonte: Salon.com, 20.01.2002, "Who killed Elie Hobeika?"|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100523065854/http://dir.salon.com/story/news/feature/2002/01/26/lebanon/index.html }}</ref>. Rieletto nel [[2003]], ha avviato la costruzione di una barriera difensiva al confine con la [[Cisgiordania]] per ridurre al minimo gli attentati suicidi.
 
Nel febbraio [[2004]] ha annunciato la sua intenzione di far sì che Israele lasciasse la [[striscia di Gaza]]. Il piano prevedeva non solo il ritiro dei soldati, ma anche il trasferimento in Cisgiordania degli 8.000 coloni che occupavano il 30% del territorio della striscia. Il piano è stato attuato nell'agosto [[2005]], incontrando grande resistenza da parte degli abitanti israeliani. Il [[Piano di disimpegno unilaterale israeliano|ritiro israeliano da Gaza]], attuato in maniera unilaterale, senza alcun accordo con la leadership palestinese, ha consentito a Israele di rendere Gaza territorialmente, indipendente benché controllando strettamente i confini sia terrestri che marittimi<ref>{{Cita libro|nome=Joel|cognome=Peters|nome2=David|cognome2=Newman|titolo=The Routledge handbook on the Israeli-Palestinian conflict|collana=Routledge handbooks|data=2013|editore=Routledge|p=181|ISBN=978-0-415-77862-6}}</ref>.
Tuttavia tale processo per crimini di guerra fu presto affossato, a causa della morte del principale accusatore di Sharon, [[Elie Hobeika]], che, responsabile diretto di quei massacri, aveva annunciato di voler fare piena luce sui fatti.
Un'autobomba (di cui ancora oggi non si è consegnato l'autore alla giustizia), uccise Elie Hobeika pochi giorni prima del processo, e tutte le accuse contro Sharon caddero<ref>[http://dir.salon.com/story/news/feature/2002/01/26/lebanon/index.html Fonte: Salon.com, 20.01.2002, "Who killed Elie Hobeika?"]</ref>. Rieletto nel [[2003]], ha avviato la costruzione di una barriera difensiva al confine con la [[Cisgiordania]] per ridurre al minimo gli attentati suicidi.
 
==== Sharon fonda Kadima ====
[[File:Red Sea Summit in Aqaba.jpg|thumb|300px|L'incontro tra [[George Walker Bush|Bush]], Sharon e [[Mahmoud Abbas]] tenutosi ad [[Aqaba]], in [[Giordania]], il 4 giugno [[2003]]]]
Il 21 novembre [[2005]] Sharon uscì dal [[Likud]], il partito [[nazionalista]] [[liberalismo|liberale]] che aveva contribuito a far crescere, e fondò un nuovo partito, il [[Kadima]] (che in ebraico significa “avanti!”), [[centrista]] e liberale, in cui confluì anche il [[premio Nobel per la pace]] [[Shimon Peres]] (ex laburista).
Nel febbraio [[2004]] ha annunciato la sua intenzione di lasciare la [[striscia di Gaza]]. Il piano prevedeva non solo il ritiro dei soldati, ma anche il rientro di 8&nbsp;000 coloni dai loro 25 villaggi, costruiti a partire dal [[1967]] a Gaza e in Cisgiordania. Il piano è stato attuato, non senza incontrare numerose resistenze da parte dei coloni, nell'agosto [[2005]]. Il [[Piano di disimpegno unilaterale israeliano|ritiro israeliano da Gaza]], che nelle intenzioni di Sharon avrebbe dovuto essere un consistente segno di buona volontà israeliana nel volere la pace, ha provocato dure reazioni dalla destra religiosa e tuttavia non è bastato ad arginare il [[terrorismo palestinese]] proveniente dalla Striscia.
 
==== Malattia e dichiarazione di inabilità ====
=== Sharon fonda Kadima ===
[[File:Vice President Biden Delivers Remarks at the State Funeral of Former Israeli Prime Minister Sharon (11935970124).jpg|thumb|Il vicepresidente USA [[Joe Biden]] ai funerali di Stato di Ariel Sharon a [[Gerusalemme]] il 13 gennaio 2014.]]
Il 20 novembre [[2005]] Sharon uscì dal [[Likud]], il partito [[nazionalista]] [[liberalismo|liberale]] che aveva contribuito a far crescere, e fondò un nuovo partito, il [[Kadima]] (che in ebraico significa “avanti!”), [[centrista]] e liberale, in cui confluì anche il [[Premio Nobel per la Pace]] [[Shimon Peres]] (ex laburista).
 
===Malattia e ritiro===
Poche settimane dopo la fondazione del partito, Sharon ebbe però un improvviso grave problema di salute che ne provocò l'uscita dalla vita politica attiva. Ricoverato in ospedale il 18 dicembre [[2005]] per un leggero [[ictus]], Sharon venne dimesso due giorni dopo. A distanza di due settimane però, il 4 gennaio [[2006]], il premier venne colpito da una grave [[emorragia cerebrale]] che comportò il suo ricovero d'urgenza all'ospedale di Hadassa a [[Gerusalemme]], dove fu sottoposto, in due diversi momenti, a due lunghi interventi per bloccare due episodi assai imponenti di emorragia cerebrale.
 
Il dottor Shlomo Mor Yosef, direttore dell'ospedale Hadassa, dove Sharon era ricoverato, confermò inizialmente le notizie dei lievi miglioramenti del paziente, uscito il 10 gennaio dal coma farmacologico. Nel marzo [[2006]] il suo partito vinse le elezioni parlamentari. L'11 aprile successivo, visto il permanere del [[coma]], Sharon fu ufficialmente destituito dalla carica di primo ministro: la decisione ebbe effetto dal 14 aprile e la carica fu assunta "ad interim" da [[Ehud Olmert]].

==== Degenza e decesso ====
Sharon subì una serie di interventi chirurgici legati al suo stato e rimase in una struttura di cura a lungo termine dal 6 novembre 2006di quell'anno fino al momento della suaalla dipartitamorte<ref>[{{Cita news|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/6120298.stm ''|titolo=Sharon leaves intensive care unit''], |editore=[[BBC]] News, |data=6 novembre 2006|lingua=en}}</ref>.
[[File:Ariel and Lily Sharon Graves.JPG|thumb|Tombe di Ariel e Lily Sharon.]]
Dopo oltre tre anni di coma, nel febbraio [[2009]], i sanitari dell'Ospedale Sheba-Tel Hashomer, in cui Sharon era ricoverato presso il reparto di Rieducazione respiratoria, chiesero alla famiglia di trovare un'altra sistemazione, ovvero in una stanza adeguatamente attrezzata a casa o nella "fattoria dei sicomori" di proprietà della famiglia, o in altra struttura per lungodegenti. Contrari i figli, Gilad e Omri<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/esteri/sharon-caso/sharon-caso/sharon-caso.html |editore=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|autore=Alberto Stabile|data=27 febbraio 2009|titolo=Scoppia la polemica: Sharon lasci il posto in clinica ad altri}}</ref>. Nel [[2010]], Sharon, che aveva ricominciato a respirare autonomamente, lasciò l'ospedale e fu trasportato nella sua casa nella tenuta dei sicomori, per essere però poi riportato presso lo Sheba qualche tempo dopo.
 
Nel [[2011]] fece scalpore una [[scultura]] realistica dell'[[artista]] israeliano [[Noam Braslavsky]] che raffigura Sharon malato nel suo letto, seduto e con gli occhi aperti, come in effetti si trova una persona in stato vegetativo<ref>{{Cita news|url=https://edition.cnn.com/2010/WORLD/meast/10/20/sharon.sculpture.israel/index.html?hpt=C1|titolo=Sculpture of Ariel Sharon in coma to go on show in Israel|editore=[[CNN]]}}</ref>. Il 28 gennaio [[2013]] l'équipe medica che curava Ariel Sharon comunicò che l'ex premier ottantacinquenne, a seguito di una complessa risonanza magnetica, mostrava significativi segnali di attività cerebrale e che si trovava in uno [[stato di coscienza minimo|stato di coscienza minima]] che gli permetteva di rispondere ad alcuni stimoli come le immagini della propria abitazione o le voci dei figli<ref>{{Cita news|url=http://qn.quotidiano.net/esteri/2013/01/28/836957-sharon-segni-coscienza-ictus-7-anni-fa.shtml|titolo=Israele, dopo 7 anni Sharon dà segni di attività cerebrale|editore=[[QN Quotidiano Nazionale]]|data=27 gennaio 2013}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/01/28/Israele-letargo-Sharon-dialoga-figli-_8153104.html|titolo=Israele: in stato vegetativo da anni, Sharon 'dialoga' con figli|editore=[[ANSA]]}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://dispacci.corriere.it/2013/01/29/sharon-in-letargo-reagisce-agli-stimoli-i-figli-tornera-da-noi-lo-abbiamo-sempre-creduto/|titolo= Dispacci. Sharon in “letargo” reagisce agli stimoli. I figli: tornerà da noi, ci abbiamo sempre creduto|autore=Davide Frattini|editore=[[Corriere della Sera]]}}</ref>. Nel settembre [[2013]] venne poi sottoposto a un delicato intervento chirurgico che non diede però esiti positivi: da quel momento le condizioni si aggravarono e sopraggiunse anche un [[blocco renale]].
Dopo oltre tre anni di coma, nel febbraio [[2009]], i sanitari dell'Ospedale Sheba-Tel Hashomer, in cui Sharon è ricoverato presso il reparto di Rieducazione respiratoria, chiesero alla famiglia di trovare un'altra sistemazione: in una stanza adeguatamente attrezzata a casa o nella "fattoria dei sicomori" di proprietà della famiglia, o in altra struttura per lungodegenti. Contrari i figli, Gilad e Omri<ref>[http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/esteri/sharon-caso/sharon-caso/sharon-caso.html Fonte: La Repubblica, 27.02.2009, "Scoppia la polemica: Sharon lasci il posto in clinica ad altri"]</ref>. Nel [[2010]] Sharon, che aveva ricominciato a respirare autonomamente, lasciò l'ospedale e fu trasportato nella sua casa nella tenuta dei sicomori, per essere però poi riportato presso lo Sheba qualche tempo dopo.
 
Il 9 gennaio [[2014]] i medici dell'ospedale di [[Tel Aviv]], dove Sharon era ricoverato, annunciano che la morte del leader era ormai imminente e, due giorni dopo, la radio israeliana ne annunciò l'avvenuto decesso<ref>{{Cita news|url=https://edition.cnn.com/2014/01/11/world/meast/obit-ariel-sharon/|autore=Alan Duke|data=12 gennaio 2014|titolo=Ariel Sharon, former Israeli Prime Minister, dead at 85|editore=CNN|}}</ref>. Ebbe [[funerali di stato]] alla presenza di diverse personalità politiche stranieri come il [[vicepresidente degli Stati Uniti d'America]], [[Joe Biden]], l'ex [[Primi ministri del Regno Unito|Primo ministro britannico]] [[Tony Blair]], l'ex [[Primi ministri dei Paesi Bassi|Primo ministro dei Paesi Bassi]] [[Wim Kok]], il ministro degli affari esteri russo [[Sergej Lavrov]], il [[Primi ministri della Repubblica Ceca|Primo ministro della Repubblica Ceca]] [[Jiří Rusnok]], il [[Ministri degli affari esteri della Germania|Ministro degli affari esteri della Germania]] [[Frank-Walter Steinmeier]] e altri. Fu sepolto accanto alla sua seconda moglie Lily nella sua tenuta fuori città.
Nel [[2011]] fece scalpore una [[scultura]] realistica dell'[[artista]] israeliano [[Noam Braslavsky]] che raffigura Sharon malato nel suo letto, seduto e con gli occhi aperti, come in effetti si trova una persona in stato vegetativo<ref>[http://edition.cnn.com/2010/WORLD/meast/10/20/sharon.sculpture.israel/index.html?hpt=C1 Sculpture of Ariel Sharon in coma to go on show in Israel], CNN</ref>. Il 28 gennaio [[2013]] l'equipe medica che cura Ariel Sharon comunica che l'ex premier 85enne, a seguito di una complessa risonanza magnetica, mostra significativi segnali di attività cerebrale e che si trova in uno [[stato di coscienza minimo|stato di coscienza minima]] che gli permette di rispondere ad alcuni stimoli come le immagini della propria abitazione o le voci dei figli.<ref>[http://qn.quotidiano.net/esteri/2013/01/28/836957-sharon-segni-coscienza-ictus-7-anni-fa.shtml Quotidiano net]</ref><ref>[http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/01/28/Israele-letargo-Sharon-dialoga-figli-_8153104.html Ansa web]</ref><ref>[http://dispacci.corriere.it/2013/01/29/sharon-in-letargo-reagisce-agli-stimoli-i-figli-tornera-da-noi-lo-abbiamo-sempre-creduto/ Dispacci Corriere della Sera]</ref>. Nel settembre [[2013]] viene sottoposto a un delicato intervento chirurgico che non dà esiti positivi: da quel momento le condizioni si aggravano e sopraggiunge anche un blocco renale. ll 9 gennaio [[2014]] i medici dell'ospedale di [[Tel Aviv]] dove Sharon è ricoverato, annunciano che la morte del leader è imminente; due giorni dopo, la radio israeliana ne annuncia il decesso.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* Ariel Sharon e Gilad Sharon, ''Sharon - La vita di un leader'' (''Sharon - The Life of a Leader'') Israele, [[2011]]
 
== Voci correlate ==
* [[Jenin]]
* [[Israele]]
* [[Intifada]]
* [[strageBattaglia di QibyaJenin (2002)]]
* [[Massacro di Sabra e Shatila]]
* [[Strage di Qibya]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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* {{Collegamenti esterni}}
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{{Box successione
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|carica = [[Primi ministri di Israele|Primo ministro di Israele]]
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