Barriera di Milano: differenze tra le versioni

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|nomeQuartiere = Barriera di Milano
|immagine = Parrocchia Maria Regina della Pace di Torino (Madonna della Pace, in Barriera di Milano).jpg
|didascalia = [[Chiesa Madonnadi Maria Regina della Pace (Torino)|Chiesa di Maria Regina della pacePace]] in corso[[Corso Giulio Cesare.]]
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|comuneMappa = Torino
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|nomeComune = Torino
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|circoscrizione = [[Circoscrizioni e quartieri di Torino|TorinoCircoscrizione VI Circoscrizione6]]
|quartiere = Barriera Milano
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}}
''"Barrierante non è una etichetta, è un tatuaggio che ti porti sulla pelle per tutta la vita"''
[[Alessandro Perissinotto]] da "Le colpe dei padri" Piemme editrice , 2013 .
 
La '''Barriera di Milano''' (''La Bariera 'd Milan'' o anche, molto frequentemente, ''Bariera dl'Emme'' in [[lingua piemontese|piemontese]]), spesso chiamata semplicemente ''Barriera'', è un antico quartiere di [[Torino]], fortemente multietnico, appartenente alla VI[[Circoscrizioni di Torino|Circoscrizione 6]], situato a circa 1,5 km a nord dal [[Centro storico di Torino|centro storico cittadino]]. È sorto storicamente come borgo proletario e operaio.
 
I suoi confini sono:
È delimitato:
*a sud col quartiere [[Aurora (Torino)|Aurora]], attraverso corso Vigevano-corso Novara
* a nord da via Sandro Botticelli
*a ovest con corso Venezia, compreso il [[Passante ferroviario di Torino]] linea Lanzo-Ceres (quartiere [[Borgata Vittoria]])
* a est da corso Regio Parco
*a nord e ad est con via Sempione-via Gottardo (quartiere [[Rebaudengo]]), compresa l'ex-ferrovia verso l'[[Stazione di Torino Vanchiglia|ex-stazione merci Vanchiglia]] fino a corso Regio Parco, al confine con l'[[Regio Parco|omonimo quartiere]]
* a ovest da corso Venezia
* a sud da corso Vigevano e da corso Novara
 
== Storia ==
Sorto in una zona originariamente industriale e proletaria, Barriera di Milano confina dunque con i quartieri di [[Rebaudengo]] (lato nord), [[Regio Parco]] (lati nord ed est), [[Aurora (Torino)|Aurora]] (lato sud) e [[Borgata Vittoria]] (lato ovest).
{{Citazione|Barrierante non è una etichetta, è un tatuaggio che ti porti sulla pelle per tutta la vita<ref>Tratto da: {{cita libro|titolo=Le colpe dei padri|autore=[[Alessandro Perissinotto]]|editore=Edizioni Piemme|anno=2013}}</ref>|[[Alessandro Perissinotto]], ''Le colpe dei padri''}}
Antico agglomerato di cascine, case sparse e botteghe di [[Torino]] Nord, ''Barriera'' nasce ufficialmente soltanto nel [[1853]], con la prima [[Cinta daziaria di Torino|cinta daziaria]]. Eretta con lo scopo di garantire il [[dogana|controllo doganale]] sulle merci in entrata, separava le campagne dall'accesso nord, che proseguiva fino al ponte sul fiume [[Dora Riparia|Dora]] (quartiere [[Aurora (Torino)|Aurora]]).<br />Il quartiere prende il nome da uno dei varchi che consentivano l'ingresso in città: questi varchi sorvegliati, detti ''barriere'', assicuravano il pagamento del [[Dazio (economia)|dazio]], e fra tutti la barriera più nota a nord era quella di piazza Crispi, lungo l'allora strada Reale d'Italia (oggi [[corso Vercelli]]), e chiamata - appunto - ''di Milano'', giacché era rivolta verso il [[Milano|capoluogo lombardo]].
 
== Industria e sviluppo ==
Tradizionalmente noto come ''la Bariera d'l'Emme'' (secondo il vecchio uso [[dialetto torinese|torinese]]), oggi il quartiere è anche conosciuto dai suoi residenti semplicemente come ''Barriera''.
La zona di Torino Nord, ed in particolare Barriera di Milano, è una delle prime zone che conosce un grosso sviluppo industriale nella seconda metà dell'Ottocento, sia per la vicinanza all'area protoindustriale di Borgo Dora, sia per la presenza dei fiumi, delle bialere e dei canali, fondamentali per fornire l'energia idraulica. I primi importanti stabilimenti industriali si insediarono qui anche in virtuà che essendo la zona fuori dalla cinta daziaria, vi era maggior disponibilità di terreni a costo inferiore e non si pagava il dazio per la costruzione degli stabilimenti. Sebbene ancora in Aurora, importantissima era la [[Fiat Grandi Motori]] (già stabilimento Michele Ansaldi, 1898, acquisito poi dalla Fiat nel 1905), poi vi erano diverse industrie tessili, tra cui la [[Fratelli Piacenza]] in via Bologna, la INCET produttrice di cavi elettrici fondata nel 1888 dai fratelli Tedeschi nonché l'industria di pneumatici [[CEAT]], in via Leoncavallo, aperta nel 1939 e la cui produzione è cessata nel 1979, con definitiva chiusura nel [[1982]].
[[File:Ceat gli uffici.JPG|thumb|Palazzina uffici CEAT in Via Leoncavallo]]
La riconversione dell'area ad abitazioni e servizi civici è durata molti anni e ha permesso anche il recupero, dopo un'opera di complessa bonifica, di un'ampia area verde nel cortile centrale, con relativo parco giochi, che è stata inaugurata dal [[sindaco]] [[Piero Fassino]] il 10 settembre 2012 ed intitolata all'ex-Presidente della Repubblica [[Giuseppe Saragat]] il 5 settembre 2014.<ref>{{cita web |url=http://www.comune.torino.it/cittagora/article_13050.shtml |titolo=Copia archiviata |accesso=8 settembre 2014 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140908133149/http://www.comune.torino.it/cittagora/article_13050.shtml |dataarchivio=8 settembre 2014 }}.</ref>
[[File:Ingresso Dokcs.jpg|thumb|Ingresso Docks Dora]]
 
[[File:Wamar.JPG|thumb|Edifici ristrutturati della ex-Wamar, visti dall'area verde pubblica]]
== Storia ==
Il quartiere di ''Barriera di Milano'' cominciò a prendere forma nella seconda metà del [[XIX secolo]], a seguito della costruzione della prima [[cinta daziaria]] di Torino. Eretta a partire dal [[1853]] allo scopo di garantire il [[dogana|controllo doganale]] sulle merci in entrata, la cinta muraria separava fisicamente l'abitato interno alle sue mura, costituito dal centro storico e dai quartieri limitrofi, dalle campagne e dai territori prevalentemente agricoli presenti sino ad allora nella periferia cittadina.
 
In corso Vigevano era presente dagli anni trenta il biscottificio ''[[Wamar]]'' (dalle iniziali del fondatore Walter Marchisio), nato nel 1922 in un laboratorio di pasticceria artigianale in via Susa, e specializzato nella produzione industriale di ''[[wafer]]'', frollini e biscotti. Chiude, dopo alterne vicende, nel 1991 e gli spazi ora sono occupati da attività commerciali e di servizi nonché da una piccola area verde pubblica.
L'ingresso in città, relativamente alla sua parte cintata, era reso possibile dalla presenza di varchi, detti ''barriere'', che assicuravano il pagamento del [[Dazio (economia)|dazio]]. Fra le tante barriere costituite lungo il perimentro delle mura, la più famosa e storicamente quella di maggior rilievo fu la barriera eretta nell'attuale piazza Crispi, lungo l'allora strada Reale d'Italia (oggi corso Vercelli), e chiamata appunto ''di Milano'' (giacché guardava alla strada per il [[Milano|capoluogo lombardo]]).
 
In via Valprato ha sede l'importante polo culturale e sociale dei [[Docks Dora]], struttura nata come magazzino commerciale e stoccaggio merci nel [[1912]] e ancora oggi al centro di costante interesse architettonico e sociale, vista la quantità di locali notturni e circoli sorti o rinnovati nel corso della riqualificazione del quartiere nonché di studi professionali ed attività di commercio.
== Industria e sviluppo ==
Quartiere di particolare interesse industriale ed economico già dopo i primi [[anni 1960|anni sessanta]], in contrapposizione con il quartiere [[Mirafiori Sud|Mirafiori]] della zona sud di Torino e sede della [[Fiat]] Auto SpA. I primi importanti stabilimenti industriali si insediarono però già a partire dalla fine del [[XIX secolo]], con la Fiat Grandi Motori (la storica marca GM, [[1905]]) e diverse industrie tessili, nonché l'industria dei pneumatici [[CEAT]], in Via Leoncavallo, aperta nel 1939 e la cui produzione cessa nel 1979, con definitiva chiusura nel 1982 e riconversione dell'area ad abitazioni e servizi civici, oltre al recupero di un'ampia area verde nel cortile centrale, con relativo parco giochi, inaugurata dal [[sindaco]] [[Piero Fassino]] il 10 settembre 2012 .
 
In una delle tre vie principali, [[corso Vercelli]], aveva sede la Fiat Fonderie (in passato grande fabbrica, ora in attesa di riconversione funzionale) mentre nella parallela via Cigna aveva invece sede l'importante ditta di trasporti e logistica ''Gondrand SpA'', area anch'essa abbandonata ed in attesa di nuova destinazione d'uso.<br />Nella via Bologna hanno sede le ''Fonderie Subalpine SpA'' e aveva sede la ditta di telecomunicazioni e citofonia ''URMET.''<ref>{{Cita web|http://www.urmet.it/urmet_web/it/home.html|Home}}</ref><br />In corso Novara aveva sede lo stabilimento e gli uffici della società produttrice di [[caffè]] a livello mondiale [[Luigi Lavazza (azienda)|Lavazza]] SpA. È ancora presente sempre in corso Vigevano da sessant'anni la [[Quercetti]], società ''leader'' dei giocattoli educativi nel mondo<ref>La Quercetti si trova in realtà nel quartiere Aurora, essendo dentro la vecchia cinta daziaria del 1853 che passava in corso Novara/Vigevano</ref>.
In corso Vigevano era presente dagli anni trenta il biscottificio ''Wamar'' (dalle iniziali del fondatore Walter Marchisio), nato nel 1922 in un laboratorio di pasticceria artigianale in via Susa, e specializzato nella produzione industriale di ''[[wafer]]'', frollini e biscotti. Chiude, dopo alterne vicende, nel 1991 e gli spazi ora sono occupati da attività commerciali e di servizi .
 
In [[corso Giulio Cesare]] 89 è presente la storica esposizione di Biliardi Deagostini<ref>{{Cita web |url=http://www.biliardi-deagostini.com/deagostini.html |titolo=Deagostini - Biliardi torino |accesso=24 ottobre 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131029184711/http://www.biliardi-deagostini.com/deagostini.html |dataarchivio=29 ottobre 2013 |urlmorto=sì }}</ref>, il cui laboratorio di produzione è presente da cinquant'anni in via Baltea. In via Sesia si trova l[https://ombrelli.it/ 'Ombrellificio Torinese], l'ultimo ombrellificio di Torino, attivo dal 1932, che realizza interamente a mano ombrelli di qualità<ref>{{Cita web|url=https://torinostoria.com/botteghe-storiche-lultimo-ombrellaio/|titolo=Torino Storia Botteghe storiche, l’ultimo ombrellaio}}</ref>. In via Valprato ha sede la [http://www.conselltorino.it/ Consell], storica selleria, ditta di rivestimenti di interni di auto d'epoca, che ha dato vita anche al marchio [https://www.facebook.com/Rebeltorino/ Rebelt], che produce borse e accessori con gli scarti delle lavorazioni, in un'ottica di economia circolare. In via Malone c'è un laboratorio di eccellenza gestito da una famiglia di falegnami originari del Marocco, [https://www.facebook.com/profile.php?id=100064566946937 Falegnameria Salone Andalusia], che esegue mobili artigianali con intagli tradizionali marocchini (stile andaluso)<ref>{{Cita web|url=https://www.vivoin.it/2023/07/27/andalusia-falegnameria-e-restauro-mobili-in-via-malone/|titolo=Nuovi imprenditori in Barriera: falegnameria salone Andalusia}}</ref>
Ha qui sede l'importante polo culturale e sociale dei Docks [[Dora Riparia|Dora]], struttura nata agli inizi del Novecento e ancora oggi al centro di costante interesse architettonico e sociale, vista la quantità di locali notturni e circoli sorti o rinnovati nel corso della riqualificazione del quartiere.
 
Barriera di Milano è anche sede, ancor oggi in via di sviluppo e di evoluzione commerciale, del settore terziario e mercatale.
In una delle tre vie principali, corso Vercelli, ha sede la Fiat Fonderie (in passato fabbrica, ora solo uffici); in via Cigna ha invece sede l'importante ditta di trasporti e logistica Gondrand SpA; in via Bologna hanno sede le Fonderie Subalpine SpA e la ditta di telecomunicazioni e citofonia URMET <ref>[http://www.urmet.it/urmet_web/it/home.html Home<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> ; in Corso Novara ha sede lo stabilimento della società produttrice di [[caffè]] a livello mondiale [[Luigi Lavazza (azienda)|Lavazza]] SpA, nonché è presente da sessant'anni la [[Quercetti]], società ''leader'' dei giocattoli educativi nel mondo .
Vi sono infatti quattro importanti mercati rionali aperti tutta la settimana, precisamente in via Porpora, piazza Crispi (a giorni alterni, molto ridimensionato rispetto al passato), piazza Foroni (informalmente anche nota come piazza Cerignola<ref>{{Cita web|http://www.piemontetopnews.it/piazza-foroni-o-piazza-cerignola-il-curioso-caso-della-piazzetta-torinese-con-due-nomi/|Piazza Foroni o piazza Cerignola? Il curioso caso della piazzetta torinese con due nomi}}</ref>) e corso Taranto.
Di particolare interesse è il mercato di piazza Foroni, situato nel cuore del quartiere (delimitato dalle vie Monte Rosa, Santhià e Montanaro, ove ha sede il Poliambulatorio dell'[[Azienda sanitaria locale|ASL]] di zona), dove si possono trovare ogni sorta di indumenti e chincaglierie di vario genere, nonché variegati generi alimentari freschi.
 
==Area INCET==
In Corso Giulio Cesare 89 è presente la storica esposizione di Biliardi Deagostini<ref>[http://www.biliardi-deagostini.com/deagostini.html Deagostini - Biliardi torino<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, il cui laboratorio di produzione è presente da cinquant'anni in Via Baltea .
[[File:INCET.jpg|thumb|Logo INCET.]]
 
La fondazione di una industria specializzata per la fabbricazione di cavi elettrici avviene nel [[1888]] per opera di Vittorio e Giuseppe Tedeschi, la quale viene successivamente installata in un'area compresa tra via Cigna e corso Vigevano. Già nel [[1898]] impiega ben 250 dipendenti e i suoi prodotti ottengono importanti commesse sia in ambito nazionale sia estero. Il primo decennio del Novecento coincide con un deciso incremento della produzione e della manodopera: con i suoi 480 addetti del [[1904]], cresciuti sino a 616 nel [[1911]] è una delle principali fabbriche della zona. Nello stesso periodo l'azienda costruisce lungo corso Vigevano, nei pressi dello stabilimento, un complesso di abitazioni destinate ai propri dipendenti. Nel [[1938]], dopo l’emanazione delle leggi razziali, la società cambia la propria denominazione in ''INCET'', mantenendola invariata negli anni successivi.
Barriera di Milano è anche sede, ancor oggi in via di sviluppo, del settore terziario e mercatale.
[[File:INCET 2.jpg|thumb|Edifici INCET dopo ristrutturazione]]
Vi sono infatti quattro importanti mercati rionali aperti tutta la settimana, precisamente in Via Porpora, Piazza Crispi, Piazza Foroni e Corso Taranto .
Nel [[1943]] la fabbrica, che ha raggiunto una estensione di 65.200 metri quadrati e impiega ben 2.000 dipendenti, subisce un pesante bombardamento aereo nella notte del 13 luglio 1943, che paralizza quasi completamente la produzione, per cui parte delle lavorazioni vengono decentrate a [[Bussoleno]].<br />Negli anni del secondo dopoguerra l'attività riprende, fino a quando la INCET è assorbita dalla [[Pirelli (azienda)|Pirelli]] che conserva il nome fino al [[1968]], quando avviene il trasferimento delle unità produttive a [[Livorno Ferraris]] e l’abbandono dell'intero complesso e della sua area circostante.<ref>{{Cita web|http://www.museotorino.it/view/s/0f8b7b5c8b334b8988e310b0a802a513|Ex stabilimento INCET - MuseoTorino}}</ref><br />L'area ex-INCET, dopo anni di forte degrado e di decadenza delle strutture, è stata interessata da vasti interventi di riqualificazione funzionale e riconversione a servizi e piccole imprese, incominciati nel [[2009]] e conclusi nell'ottobre [[2015]].<ref>{{Cita web|http://www.comune.torino.it/urbanbarriera/trasforma/riqualificazione-ex-incet---lotti-1-e-2.shtml|Riqualificazione Ex Incet (Urban Barriera)}}</ref>
 
Di particolare interesse il mercato di piazza Foroni, situato nel cuore del quartiere (delimitato da via Monte Rosa, via Monterosa e via Montanaro, ove ha sede il Poliambulatorio dell'[[Azienda sanitaria locale|ASL]] di zona) dove si possono trovare ogni sorta di indumenti e chincaglierie di vario genere, nonché generi alimentari freschi.
In data 21 marzo 2019 la piazza interna al complesso è stata intitolata dal Comune di Torino con una cerimonia pubblica a [[Teresa Noce]], partigiana, politica e madre costituente, ovvero partecipante all'[[Assemblea Costituente (Italia)|Assemblea Costituente]].<ref>{{Cita web|http://www.comune.torino.it/cittagora/in-evidenza/allex-incet-intitolata-la-piazza-teresa-noce-madre-costituente.html|All’ex Incet, intitolata la piazza “Teresa Noce”, madre costituente – CittAgorà}}</ref>
 
== Strade e vie ==
La Barriera di Milano ha quattro strade di una certa rilevanza toponomastica: corso Giulio Cesare, corso Vercelli, via Cigna e via Bologna.
 
* parte settentrionale di [[Corso Giulio Cesare (Torino)|corso Giulio Cesare]].: Attraversaattraversa il quartiere da nord a sud, collegando lil piazzale dell'autostrada fino ai limiti del quartiere [[Aurora (Torino)|Aurora]]. Asse portante del quartiere, [[corso Giulio Cesare]] collega il centro della città alla "barriera" e all'inizio dell'[[autostrada]] {{simbolo|Autostrada A4 Italia.svg|23}} [[Autostrada A4 (Italia)|Torino-Trieste]]. Si tratta di un corso con una discreta quantità di negozi e di servizi, che vede nella chiesa cattolica [[Chiesa di Maria Regina della Pace (Torino)|Maria Regina della Pace]] un centro di certo interesse architettonico e storico
* parte settentrionale di corso[[Corso Vercelli ]]: unisce la zona Nord e la zona Sud del quartiere; la via presenta unauno stile architettonico molto semplice risalente agli [[Anni 1950|anni cinquanta]]/[[Anni 1960|sessanta]]. Molti negozi e molti bar, nonché luoghi di ritrovo, danno alla via un certo interesse.
* parte settentrionale di via Cigna (assieme a corso Giulio Cesare) collega il quartiere con il centro cittadino (distante appena 4&nbsp;km) e oggi sede di importanti cambiamenti strutturali con i lavori di rinnovamento da parte del comune.Comune Assee portantedi èriconversione invece corso Giulio Cesare che collega il centro città alla "barriera" all'inizio dell'[[autostrada]] [[File:Autostrada A4 Italia.svg|23px]] [[Autostrada A4 (Italia)|Torino-Trieste]]. Anch'esso è un corso con una discreta quantità di negoziabitativa e di servizi, e vede nella chiesa cattolica [[Chiesa di Mariaaree Regina della Pace (Torino)|Maria Regina della Pace]] un centro di certo interesse architettonico eindustriali storico.dismesse
[[File:IZP.jpg|thumb|Edificio Istituto Zooprofilattico Piemonte in Via Bologna]]
* parte settentrionale di via Bologna, ancora oggi rappresenta un importante insediamento industriale: vi risiedono infatti molte piccole e medie aziende del settore elettronico, telecomunicazioni <ref>[http://www.urmet.it Home<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e tessile; in via Gottardo, nei pressi di piazza Donatori di Sangue, ha sede l'[[Ospedale San Giovanni Bosco]], tra i più importanti della città di Torino, inaugurato nel 1961, nonché centro di riferimento per la periferia e l'"Hinterland" nord.
 
* parte settentrionale di via Bologna, che ancora oggi rappresenta un importante insediamento industriale: vi risiedono infatti molte piccole e medie aziende del settore elettronico, telecomunicazioni<ref>{{Cita web|http://www.urmet.it|Home}}</ref> e tessile, nonché l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte e della Valle d'Aosta<ref>{{Cita web |url=http://www.izsto.it/ |titolo=Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta |accesso=2 luglio 2014 |dataarchivio=14 luglio 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714191043/http://www.izsto.it/ |urlmorto=sì }}</ref>
Nella medesima piazza staziona quotidianamente un'autoemoteca dell'[[Associazione Volontari Italiani Sangue|AVIS]].
 
In via Gottardo, che incrocia via Bologna, nei pressi di piazza Donatori di Sangue, ha sede l'[[Ospedale San Giovanni Bosco]], tra i più importanti della città di Torino, inaugurato nel [[1961]] dal Presidente della Repubblica [[Giovanni Gronchi]], nonché centro di riferimento per la periferia e l'[[Hinterland]] nord. Nella medesima piazza staziona quotidianamente un'autoemoteca dell'[[Associazione Volontari Italiani Sangue|AVIS]].
 
== Luoghi d'interesse ==
*Cascina Marchesa in [[corso Vercelli]] 141, luogo che anticamente era una cascina agricola, dove si trovano la "Sala colonne" e l'"Auditorium Borghi" (dal nome del primo presidente di circoscrizione) dove si svolgono periodicamente eventi culturali. La Cascina è un vero gioiello architettonico: la sua facciata infatti presenta un frontone di stile dorico, un "unicum" per una cascina a destinazione agricola<ref>{{Cita web|url=https://bct.comune.torino.it/ufficio-studi-locali-e-digitalizzazione-conservativa/storia-della-cascina-marchesa|titolo=Comune di Torino - Storia della cascina Marchesa}}</ref>. Nell'area è compresa la Biblioteca Civica Marchesa - Associazione Marchesa - Gruppi teatrali e il "Centrodonna" che dal [[1991]] offre consulenza legale e psicologica gratuita alle donne in difficoltà, incontri di socializzazione e iniziative culturali sul territorio. Nel cortile è presente un "murale" del pittore cileno Mono Carrasco realizzato con i ragazzi delle scuole circostanti. È inoltre presente un "murale" in piastrelle sui temi della legalità e della giustizia realizzati dalle associazioni ed artisti del territorio
* [[Chiesa di Maria Regina della Pace (Torino)|Chiesa di Maria Regina della Pace]]: tempio dall'architettura bizantineggiante su un impianto a croce greca. Inaugurata del giugno [[1901]], fu gravemente danneggiata dai bombardamenti e in seguito ricostruita.
* [[Chiesa di Maria Regina della Pace (Torino)|Chiesa di Maria Regina della Pace]]: tempio dall'architettura neobizantina su un impianto a croce greca, costruito dal sacerdote-muratore Don Mossotto. Inaugurata del giugno [[1901]], fu gravemente danneggiata dai bombardamenti ed in seguito ricostruita
* [[Parco Sempione (Torino)|Parco Sempione]]: sorge a 100 metri dall'importante snodo veicolare di piazza Rebaudengo (oggi considerata dal comune di Torino la zona più inquinata dell'intera città a causa dell'elevato numero di auto che vi transitano), è sede di polisportive e di un'importante piscina olimpionica al coperto. Il parco è attualmente occupato in gran parte dal cantiere del Passante Ferroviario di Torino. In particolare, all'interno del parco, si sta costruendo la futura stazione interrata Torino Rebaudengo.
* Chiesa e parrocchia "Gesù Operaio": l'edificio è stato costruito dal 1963 al 1967, a navata unica, su progetto dell'architetto Felice Bardelli, in una zona allora ricca di industrie, in via Ternengo, di fianco allo stabilimento "[[CEAT]] pneumatici"<ref>{{Cita web|http://www.museotorino.it/view/s/7bd6639566474972bbdb6d7ae6e8f3ac|Chiesa e parrocchia di Gesù Operaio - MuseoTorino}}</ref>
* Oratorio Salesiano [[Michele Rua]]: sorto nell'anno 1922 in Via Giovanni Paisiello, allora completamente in mezzo a prati, con la Chiesa che dal 1958 è stata elevata a Parrocchia, è sempre stato un importante punto di aggregazione giovanile e popolare, con l'ampio cortile per i giochi e la Scuola Media, i campi sportivi di calcio, pallacanestro e pallavolo, il teatro con spettacoli periodici, il cinema, funzionante dal 1952, prima parrocchiale ed ancora oggi esistente, unico rimasto tra i cinema della "barriera".
* Oratorio Salesiano [[Michele Rua]]: sorto nell'anno 1922 in via Giovanni Paisiello, allora completamente in mezzo a prati, con la Chiesa che dal [[1958]] è stata elevata a Parrocchia, è sempre stato un importante punto di aggregazione giovanile e popolare, con l'ampio cortile per i giochi e la Scuola Media, i campi sportivi di calcio, pallacanestro e pallavolo, il teatro con spettacoli periodici, il cinema, funzionante dal [[1952]], prima parrocchiale e ancora oggi esistente, unico rimasto tra i cinema della "barriera"
* Di fronte l'Asilo Infantile "Mamma Margherita", funzionante dagli inizi degli anni '70, la cui costruzione sostituì una vecchia cascina porticata .
* Di fronte si trova l'Asilo Infantile "[[Mamma Margherita]]", funzionante dagli inizi degli anni settanta, la cui costruzione sostituì una cascina porticata denominata ''"il Conte d'Ales"'', demolita nell'anno [[1969]]
Nelle squadre giovanili dell'Oratorio Salesiano [[Michele Rua]] hanno cominciato a giocare a calcio il portiere [[Claudio Garella]], il centrocampista [[Domenico Maggiora]] e il centrocampista [[Ezio Blangero]].
* Chiesetta di legno prefabbricata in via Perosi, costruita sul sito della demolita cascina ''"Il Clemente"'', contemporaneamente all'allora nuovo Quartiere IACP denominato ''33°'' (edificazione anni 1965-1967, su progetto dell'architetto Nello Renacco) e inaugurata il 6 gennaio [[1969]] come ''"Parrocchia della Risurrezione"'', retta dal parroco don [[Piero Gallo]] sino all'anno [[1980]]<ref>http://www.comune.torino.it/circ6/pdf/itinerario_3_reba_regio_parco.pdf</ref>. Nel 1979 viene inaugurata la chiesa grande e più moderna in via Monte Rosa 150
 
==Galleria fotografica edifici religiosi in Barriera==
<gallery>
File:San Domenico Savio, chiesa in Barriera di Milano, Torino, Italia - 2015.jpg|Chiesa Michele Rua al mattino
File:Chiesa Gesù Operaio.jpg|Chiesa Gesù Operaio
File:Chiesetta di legno.JPG|Chiesetta di legno in via Perosi
File:Chiesa Resurrezione.jpg|Chiesa Resurrezione in via Monterosa
File:Campanile Chiesa S.Speranza.JPG|Campanile Chiesa Maria Speranza, costruito recentemente
</gallery>
 
== Altre vie e luoghi ==
* Altre vie di un certo interesse anche commerciale sono: via Luigi Cherubini, via Renato Martorelli, corso Palermo, via Saverio Mercadante e via Lauro Rossi, in una delle traverse della quale trova sede l'altra importante chiesa del quartiere, la chiesa intitolata a "Maria Speranza Nostra".
[[File:Via Aosta.jpg|thumb|La zona delle case di Via Aosta]]
* Il giardino alberato, con giochi per bambini, sito in Largo Sempione di fronte all'Ospedale San Giovanni Bosco, è stato dedicato dal Comune di Torino, durante una celebrazione tenutasi il 14 marzo 2008, a [[Peppino Impastato]], ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978.
* In via Cherubini è presente ancora, seppur ristrutturata, parte della storica cascina ''"Bruné"'' che risale perlomeno al Seicento, in quanto è ben visibile nelle mappe dell'[[assedio di Torino]] del 1706 sotto il nome di Pietro Brunero. Nel 1706 la cascina viene occupata dai francesi e si trovava sulla linea di controvallazione che univa il [[Regio Parco]], le cascine Gioia, Bruné, Benso, Violino, Marchesa, Scaravella. Viene poi citata dal Grossi nel 1790 come: "Il BRUNÉ : cascina con antico edificio del sig. Avvocato Bruné componente dieci membri civili con ampio giardino, ed una bella cappella, la campana della quale è superiormente a un grosso colombajo di detto edificio situato alla destra della strada di Chivasso, ed alla sinistra di quella che tende all'Abbazia di Stura vicino alla Gioja, lungi un miglio e mezzo da Torino".<br />Nel 1820 il Catasto Gatti la dichiara di proprietà di Gaspare Borla con i suoi circa 16 ettari di terreni; passa poi nel 1836 a Francesco Gallizio e subisce diversi passaggi ereditari e vari frazionamenti. Nei primi decenni del Novecento perde la sua funzione agricola e passa alla famiglia Pelassa, che la detiene fino all'ultima ristrutturazione abitativa del 2004<ref name=autogenerato1>{{Cita web|http://www.museotorino.it/|MuseoTorino}}</ref>
* La cappella di cui parla il Grossi era un edificio barocco posto sulla via Paisiello, un tempo ''strada della Campagnetta'', visibile in qualche foto d'annata, abbattuta nel [[1968]] per far posto a un basso fabbricato che ora ospita esercizi commerciali<ref name=autogenerato1 />
* Via Aosta: tra i numeri 101 e 147 esiste ancora oggi un nucleo di edifici di civile abitazione ed ex-botteghe artigiane, derivante da un nucleo extraurbano di formazione rurale, di forte valore ambientale e documentario, con relative aree di pertinenza a verde, costituenti una integrazione storico-ambientale. Il nucleo si è formato dopo il primo Novecento lungo la antica ''Strada delle Maddalene'', che dalla Barriera dell'Abbadia portava alla Borgata del [[Regio Parco]]<ref name=autogenerato1 />
 
==Aree verdi==
[[File:Giardino Peppino Impastato.JPG|thumb|Fontana in Largo Sempione nel giardino "Peppino Impastato"]]
Nonostante la passata fama di zona grigia e industriale e nonostante la massiccia edificazione degli anni cinquanta e sessanta, il quartiere è attualmente ricco di molte aree verdi, alcuni attrezzate con giochi per bambini, frutto di una politica di profonda ristrutturazione e riqualificazione da parte del Comune negli ultimi quindici anni<ref>{{Cita web|url=https://issuu.com/urbanbarriera/docs/corriere_di_barriera_27/7?e=0/12811931|titolo=ISSUU - Corriere di Barriera 27_maggio/giugno 2015 by urban barriera di Milano}}</ref>:
 
*[[Parco Sempione (Torino)|Parco Sempione]]: sorge a 100 metri dall'importante snodo veicolare di piazza Rebaudengo (oggi considerata dal comune di Torino la zona più inquinata dell'intera città a causa dell'elevato numero di auto che vi transitano), è sede di polisportive e di un'importante piscina olimpionica allo scoperto, utilizzabile d'estate. Il parco è attualmente occupato in parte dal cantiere del Passante Ferroviario di Torino: in particolare, all'interno del parco, è stata realizzata la stazione interrata [[Stazione di Torino Rebaudengo Fossata|Torino Rebaudengo]]
* Un'altra area verde, tra Via Cimarosa e Via Cruto, è stata intitolata a [[San Domenico Savio]]
* Parco [[Aurelio Peccei]], inaugurato il 31 maggio 2015 dal Sindaco di Torino, sorto sull'ampia area ex-industriale della Spina 4, una volta sede degli stabilimenti "Iveco Trail" e compresa tra via Cigna, via Valprato ed il passante ferroviario, con soluzioni tecnologiche e di ambientazione architettonica molto innovative<ref>[http://www.comune.torino.it/cittagora/article_13820.shtml CittAgora - Periodico del Consiglio Comunale di Torino] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150729001925/http://www.comune.torino.it/cittagora/article_13820.shtml |data=29 luglio 2015 }}</ref>
* Area verde denominata ''"La scarpa turca",'' inaugurata il 27 gennaio 2017 lungo la Spina 4, in via Cigna angolo via Cervino, dalla caratteristica forma simbolica a rappresentazione di tutti i migranti e di chi cammina verso un nuovo futuro<ref>{{cita web |url=http://www.comune.torino.it/cittagora/article_15027.shtml |titolo=Copia archiviata |accesso=31 gennaio 2017 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170308080839/http://www.comune.torino.it/cittagora/article_15027.shtml |dataarchivio=8 marzo 2017 }}</ref>
*''Area DELTA'', in via Cigna, che prende il nome dalla Ditta bresciana che doveva edificare un capannone industriale e servizi commerciali nel [[1973]], ma che dopo una lunga lotta del Comitato di quartiere ed un tormentato percorso giudiziario, nell'ottobre [[1976]] fu destinata ad area verde alberata di ben 20000&nbsp;m².<ref>{{Cita web|http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,5/articleid,1103_01_1976_0222_0005_20963068/|La Stampa - Consultazione Archivio}}</ref>
*Giardino alberato con platani e frassini, con giochi per bambini e pista da pattinaggio su rotelle, sito in Largo Sempione di fronte all'[[Ospedale San Giovanni Bosco]], che è stato dedicato dal Comune di Torino, durante una celebrazione tenutasi il 14 marzo 2008, a [[Peppino Impastato]], ucciso dalla mafia il 9 maggio [[1978]]
*Area verde, tra via Cimarosa e via Cruto, che è stata intitolata a metà degli anni '70 a [[San Domenico Savio]]
*Giardini tra via Cherubini e via Cimarosa, di circa 6000&nbsp;m², con annessa area giochi, sovrastante un parcheggio interrato, ancora senza intitolazione
*Giardini alberati "''Ambrosio''", tra la via omonima e via Pastrone
*Giardini tra via Ghedini e via Moncrivello, con piccola area giochi
* Area verde lungo Corso Taranto, con spazio giochi, campo di pallacanestro e pista ciclabile che congiunge il [[Parco Colletta]] a Piazza Rebaudengo
* Area nelle immediate adiacenze del Liceo "Albert Einstein", inaugurata il 6 giugno 2014, con panchine e tavoli<ref>{{Cita web |url=http://www.comune.torino.it/verdepubblico/2014/parchigiardini14/inaugurata-aiuola-einstein.shtml |titolo=Inaugurata la nuova area verde in Barriera di Milano "Aiuola Einstein" - Città di Torino - Verde Pubblico |accesso=1 luglio 2014 |dataarchivio=14 luglio 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714205050/http://www.comune.torino.it/verdepubblico/2014/parchigiardini14/inaugurata-aiuola-einstein.shtml |urlmorto=sì }}</ref>
* Giardini di Padre Pio, tra le vie Tollegno, Ponchielli e Paganini, con statua di [[Padre Pio da Pietrelcina]], installata da privato negli anni ottanta ed oggetto di intensa devozione popolare
* Piazzale [[Croce Rossa]], di circa 7000&nbsp;m², con aceri giapponesi, tigli, frassini ed ippocastani, già presente dalla fine degli anni cinquanta
* Area verde tra via Bologna e via Paolo Ferrari, prima intitolata al ciclista [[Cesare Facciani]] in data 28 maggio 2015<ref>[http://www.comune.torino.it/ucstampa/comunicati/article_382.shtml In Barriera Di Milano Intitolato Il Giardino “Cesare Facciani” (Comunicati Stampa)] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150529160159/http://www.comune.torino.it/ucstampa/comunicati/article_382.shtml |data=29 maggio 2015 }}</ref>, ma successivamente dedicata al politico [[Giorgio Amendola]] in data 22 settembre 2017, con contorno di inevitabili polemiche<ref>[http://www.comune.torino.it/cittagora/in-breve/inaugurato-un-giardino-in-memoria-di-giorgio-amendola.html Inaugurato un giardino in memoria di Giorgio Amendola – CittAgorà]></ref>
* Giardino di piazza Bottesini, con presenza di platani orientali e tigli, ristrutturato e riqualificato nel [[2012]], con piccolo monumento ''"Ai caduti di tutte le guerre"''
* ''"[[Clessidra]]"'' di largo Giulio Cesare, spazio residuale decisamente riqualificato nel 2014, con messa in posa di panchine in pietra ed illuminazione pubblica a forma di "[[abat-jour]]"
* Giardini di via Montanaro, già presenti dagli anni cinquanta, ma profondamente riqualificati nel 2014, con demolizione di un distributore di benzina prima presente ed inaugurazione nuova area giochi il 14 aprile 2015
 
*Nel maggio 2016 hanno avuto avvio i lavori di demolizione dell'ex scalo merci Vanchiglia<sup>[[Stazione di Torino Vanchiglia#cite note-7|[7]]]</sup>, ma a fine 2024 non si è cominciato a costruire nulla di quanto progettato. A fine novembre 2018 è stato tuttavia eseguito un radicale intervento dentro tutto il "Trincerone"<sup>[[Stazione di Torino Vanchiglia#cite note-8|[8]]]</sup>, ad opera della società astigiana ''Regio Parco'' (proprietaria del terreno), dove ogni forma di flora è stata abbattuta in modo indiscriminato a colpi di ruspa e di motosega. A giugno 2019<sup>[[Stazione di Torino Vanchiglia#cite note-9|[9]]]</sup> permangono invece tutti i rifiuti che non sono stati ancora raccolti a distanza di mesi dall'opera di distruzione: perciò quello che si doveva urgentemente togliere è per ora rimasto, mentre gli alberi che si sarebbero eventualmente dovuti abbattere tra diversi anni non ci sono più. Analogamente i muri, realizzati non molti anni fa per impedire l'accesso sotto i ponti alla malavita, sono stati abbattuti per fare passare le ruspe e le loro macerie rimangono in bella vista, senza che nessuna opera di una loro ricostruzione si sia vista all'inizio del 2025, nonostante le sollecitazioni dei cittadini e della Circoscrizione<ref>{{Cita web|http://www.comune.torino.it/cittagora/primo-piano/trincerone-la-circoscrizione-chiede-che-si-eviti-il-degrado.html|Trincerone: la Circoscrizione chiede che si eviti il degrado – CittAgorà}}</ref>
* In Via Cherubini è presente ancora, seppur ristrutturata, parte della storica cascina "Bruné" che risale perlomeno al Seicento, in quanto è ben visibile nelle mappe dell'[[assedio di Torino]] del 1706 sotto il nome di Pietro Brunero. Nel 1706 la cascina viene occupata dai francesi ed è sulla linea di controvallazione che unisce il [[Regio Parco]], le cascine Gioia, Bruné, Benso, Violino, Marchesa, Scaravella. Viene poi citata dal Grossi nel 1790 come: ''IL BRUNÉ'' cascina con antico edificio del sig. Avvocato Bruné componente dieci membri civili con ampio giardino, ed una bella cappella, la campana della quale è superiormente a un grosso colombajo di detto edificio situato alla destra della strada di Chivasso, ed alla sinistra di quella che tende all’Abbazia di Stura vicino alla Gioja, lungi un miglio e mezzo da Torino. Nel 1820 il Catasto Gatti la dichiara di proprietà di Gaspare Borla con i suoi circa 16 ettari di terreni; passa poi nel 1836 a Francesco Gallizio e subisce diversi passaggi ereditari e vari frazionamenti. Nei primi decenni del Novecento perde la sua funzione agricola e passa alla famiglia Pelassa, che la detiene fino all'ultima ristrutturazione del 2004.<ref name=autogenerato1>[http://www.museotorino.it/ MuseoTorino<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* La cappella di cui parla il Grossi è un edificio barocco posto sulla via Paisiello, un tempo ''strada della Campagnetta'', visibile in qualche foto d'annata, abbattuta nel 1968 per far posto a un basso fabbricato che ora ospita negozi.<ref name=autogenerato1 />
* Via Aosta: tra i numeri 101 e 147 esiste ancora oggi un nucleo di edifici di civile abitazione ed ex-botteghe artigiane, derivante da un nucleo frazionario extraurbano di formazione rurale, di forte valore ambientale e documentario, con relative aree di pertinenza a verde, costituenti integrazione storico-ambientale. Il nucleo si è formato dopo il primo Novecento lungo la ''Strada delle Maddalene'', che dalla Barriera dell'Abbadia portava alla Borgata del [[Regio Parco]].<ref name=autogenerato1 />
 
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== Curiosità ==
File:Parco Peccei.jpg|Ingresso Parco Peccei
File:Giardino Peppino Impastato.JPG|Fontana in Largo Sempione nel giardino "[[Peppino Impastato]]", oggi non più funzionante
File:Giardini Einstein.jpg|Panchine giardino del Liceo Einstein
File:Giardini Saragat.jpg|Giardino [[Giuseppe Saragat]]
File:Giardino Piazza Bottesini.jpg|Area verde in Piazza Bottesini
File:Giardino San Domenico Savio.jpg|Giardino [[San Domenico Savio]]
File:Giardini Piazzale Croce Rossa.JPG|Giardini Piazzale Croce Rossa
File:Giardino Ambrosio.jpg|Veduta invernale Giardino Ambrosio
File:Corso Taranto oggi.jpg|Area verde di Corso Taranto con pista ciclabile
File:Il treno qui una volta.JPG|Il [[Stazione di Torino Vanchiglia|trincerone]] ferroviario in Via Sempione, ora in disuso
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== Il quartiere dei musicisti ==
* La scelta di intitolare molte vie e piazze, spesso adiacenti tra loro, a musicisti e compositori classici italiani, ha dato origine a un contesto toponomastico molto particolare all'interno della "Barriera":
La scelta di intitolare molte vie e piazze, spesso adiacenti tra loro, a musicisti e compositori classici italiani, ha dato origine a un contesto toponomastico molto particolare all'interno della "Barriera" e della città di Torino:
 
# [[Franco Alfano (compositore)|Franco Alfano]]
# [[Giovenale Ancina]]
# [[Luigi Boccherini]]
# [[Domenico Cimarosa]]
# [[Arrigo Boito]]
# [[Giovanni Bottesini]] (piazza)
Riga 105 ⟶ 150:
# [[Arcangelo Corelli]]
# [[Muzio Clementi]]
# [[Giovanni Cravero]]
# [[Giovanni Pierluigi da Palestrina]]
# [[Jacopo Foroni]]
# [[Girolamo Frescobaldi]]
# [[Giorgio Federico Ghedini]]
# [[Umberto Giordano]]
Riga 113 ⟶ 159:
# [[Pietro Mascagni]]
# [[Saverio Mercadante]]
# [[Claudio Monteverdi]]
# [[Giovanni Pacini]]
# [[Niccolò Paganini]]
Riga 119 ⟶ 166:
# [[Lorenzo Perosi]]
# [[Errico Petrella]]
# [[Amilcare Ponchielli]]
# [[Nicola Porpora]]
# [[Giacomo Puccini]]
Riga 124 ⟶ 172:
# [[Ottorino Respighi]] (piazza)
# [[Lauro Rossi]]
# [[GiuseppeAlessandro Scarlatti]]
# [[Leone Sinigaglia]]
# [[Gaspare Spontini]]
# [[Giuseppe Tartini]]
# [[Arturo Toscanini]], direttore d'orchestra
# [[Antonio Vivaldi]]
# [[Riccardo Zandonai]]
# [[Francesco Tamagno]], tenore
# [[Giovanna Astrua]] (vicolo), soprano
 
==Scuole e istruzione==
* [[Gipo Farassino]] è nato in via Cuneo 6 (come narrato nel suo brano autobiografico ''Ël 6 ëd via Coni'') ed in molte sue ballate ha cantato le storie del quartiere e della sua gente.
[[File:Scuola Gabelli.jpg|thumb|Facciata Scuola Gabelli]]
* Un Liceo Scientifico intitolato ad [[Albert Einstein]] è presente dal [[1972]] in Via Pacini.
[[File:Istituto Bodoni.jpg|thumb|Facciata Istituto "Bodoni-Paravia", con intervento di "Street Art"]]
*{{cn|Una [[leggenda metropolitana]] nata dalla metà degli [[Anni 1970|anni settanta]] afferma che il luogo sarebbe ideale per un rifugio segreto di [[Goblin (Marvel Comics)|Goblin]], il principale [[antagonista]] dell'[[Uomo Ragno]]. L'ipotesi più plausibile è che qualche studente abbia notato delle similitudini tra il luogo, gli episodi e / o i disegni degli albi a fumetti nelle prime storie dell'Uomo Ragno e Goblin che sono apparse in [[Italia]] nella collana [[Albi de L'Uomo Ragno (Editoriale Corno)|L'Uomo Ragno]] in un arco temporale dal 1º ottobre [[1970]] (n. 12) al 5 giugno [[1975]] (n. 133).}}
*La prima scuola materna fu costruita nel 1890 in via Cervino ed intitolata a [[Tommaso di Savoia]]<ref>{{Cita web|http://www.museotorino.it/view/s/964f3bcc0a4040c78be7f4b7001c3a54|Scuola materna Tommaso di Savoia - MuseoTorino}}</ref>
* Il quartiere e le sue vie sono spunto ed ambientazione dei romanzi ''La sfuriata di Bet'' (2011) e ''Il panico quotidiano'' (2013) di [[Christian Frascella]].
*Negli anni dal 1904 al 1906 fu costruita la prima scuola Elementare nel quartiere, tra le vie Banfo e Cervino, intitolata a [[Pestalozzi]], su progetto dell'Ing. Scanagatta, per conto del comune di Torino, ancora oggi esistente e funzionante
* Nel film [[Esterina]] (1959) di [[Carlo Lizzani]] alcune scene sono state girate in Piazza Crispi ed all'inizio di Corso Vigevano ; inoltre l'arrivo della protagonista in città inquadra molti palazzi di Corso Giulio Cesare allora in costruzione .
*Dal [[1915]] è presente e funzionante tuttora la scuola Elementare ''[[Aristide Gabelli]]'', denominata inizialmente ''"Monterosa",'' dal nome del quartiere circostante<ref>{{Cita web|http://www.museotorino.it/view/s/7d9cfb6f59d4434e8ec531243423d82d|MuseoTorino - Scheda: Scuola elementare Aristide Gabelli}}</ref>
* Il Liceo Scientifico Statale intitolato ad [[Albert Einstein]] è presente dal [[1972]] in via Pacini con alcune succursali sempre in Barriera di Milano
* L'Istituto Tecnico Professionale ''"Bodoni Paravia"'' si trova in via [[Amilcare Ponchielli]]. Nel [[1960]] viene inaugurata la sede di Via Ponchielli. Nel [[1983]] la scuola modifica i suoi programmi di insegnamento per il settore grafico nell’ambito del progetto sperimentale denominato TEMT (Tecnografia, Editoria Multimediale, Telematica). Nel [[1994]] lo stesso Ministero, accogliendo le ipotesi della sperimentazione del piano nazionale per l’informatica, decreta la modifica del piano di studi del biennio. Dal 1997 l’I.P.S.I.A. "G. Vigliardi Paravia" fa parte dell’"I.I.S. Bodoni" mentre dall’anno scolastico 2001-2002 le due scuole sono anche fisicamente insieme nell’edificio di via Ponchielli
 
==Il quartiere nel cinema, nei libri e nella musica==
*Nel romanzo ''"Piove all'insù"'' di [[Luca Rastello]], uscito nel 2006, vengono citate le case popolari di via Bologna angolo via Cimarosa ed i suoi abitanti, zona conosciuta con il soprannome popolare di ''"Shanghai"''.
* Il quartiere e le sue vie sono spunto ed ambientazione dei romanzi ''"La sfuriata di Bet"'' (2011) e ''"Il panico quotidiano"'' (2013) di [[Christian Frascella]], nonché protagonista sociale e di ambiente nelle indagini del personaggio dell'investigatore Cuntrera nei libri ''"Fa troppo freddo per morire"'' del giugno 2018, "''Il delitto ha le gambe corte''" dell'aprile 2019 e ''"L'assassino ci vede benissimo. La lunga notte di Contrera"'' del 2020.
* Nel film [[Esterina (film)|Esterina]] (1959) di [[Carlo Lizzani]] alcune scene sono state girate in Piazza Crispi ed all'inizio di Corso Vigevano; inoltre l'arrivo della protagonista in città inquadra molti palazzi di [[Corso Giulio Cesare]], allora in costruzione.
* Nel film [[Torino nera]] (1972) di [[Carlo Lizzani]] alcune scene sono state girate in via Bologna, sul ponte che scavalca il trincerone ferroviario lungo via Sempione, allora in funzione ed ora in completo disuso.
* Nel 2023, il gruppo musicale torinese Trio Marciano, formato da [[Vito Miccolis|Vito "Dottor Lo Sapio" Miccolis]], [[Mao (cantante)|Mao "Mao" Gurlino]] (entrambi cresciuti nel quartiere) e Vincenzo "Rosko" Mesiti, pubblica l’EP ''"Trilogy"'', composto da tre canzoni omaggio al quartiere di Barriera di Milano.
 
==Museo Ettore Fico==
{{Vedi anche|Museo Ettore Fico}}
[[File:Sala esposizione Museo.JPG|thumb|Sala esposizione del MEF]]
Museo dedicato alle opere del pittore biellese [[Ettore Fico]] ([[Piatto (Italia)|Piatto]], [[1917]] - [[Torino]], [[2004]]), è situato in via Cigna 114 e nasce dalla ristrutturazione e riconversione di uno stabilimento industriale, già di proprietà della SICME, ad opera dello studio di architettura di Alex Cepernich.
 
Il MEF è stato ufficialmente inaugurato ufficialmente e aperto al pubblico il 14 settembre [[2014]]<ref>{{Cita web|http://www.museofico.it/museo/storia/|Storia - MEF}}</ref> e premiato nel giugno 2015 nel concorso "Architetture rivelate"<ref>{{Cita web|http://www.lastampa.it/2015/07/02/cronaca/il-museo-ettore-fico-vince-il-premio-degli-architetti-Q5x4XIexlZw08RBMPHxMXM/pagina.html|Il Museo Ettore Fico vince il premio degli architetti - La Stampa}}</ref>.
 
== SICME ==
 
La ''SICME (Società Industriale Costruzioni Meccaniche ed Elettriche)'' nacque nel [[1955]], specializzata nella costruzione di macchine per la smaltatura di fili di [[rame]] e si trasferisce nel [[1965]] in questa costruzione, all'interno di un quartiere a rapido sviluppo industriale, acquistando lo stabilimento già di proprietà della ''INCET (Industria Nazionale Cavi Elettrici Torino''), disegnato nel 1955 dall'ingegner Aldo Marini.<br />
Il complesso industriale si trovava in prossimità degli stabilimenti della [[Fiat Grandi Motori]] e di fronte alla ''SIMA'', ovvero la Sezione Industrie Metallurgiche e Acciaierie, che faceva anch'essa capo alla FIAT, nonché al complesso dei [[Docks Torino Dora]] in via Valprato.<br />
L'azienda apparteneva alla famiglia Accati e al suo interno ha lavorato per alcuni anni [[Primo Levi]], come chimico. Nel [[1968]] la fabbrica conosce un importante ampliamento dei locali, allo scopo di adeguare la propria struttura alle maggiori richieste dei mercati nazionali e internazionali: viene quindi costruita la grande [[navata]] con imponenti vetrate alle estremità, elemento che sarà caratterizzante dell'intero complesso industriale.<br />All'inizio degli anni duemila la SICME conosce una grave crisi finanziaria e nei primi giorni di novembre del 2004 viene presentata istanza di fallimento.<ref>{{Cita web|http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,15/articleid,0211_01_2004_0311_0065_1574567/|La Stampa - Consultazione Archivio}}</ref><br />
Per i centoventi operai dell'azienda inizia un periodo di scioperi, occupazioni degli impianti e proteste (con episodi dimostrativi di incatenamento ai cancelli), seguiti dagli sgomberi da parte della polizia.<ref>{{Cita web|http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,39/articleid,0212_01_2004_0321_0049_1484463/|La Stampa - Consultazione Archivio}}</ref><br />
A seguito dell'esito dell'asta giudiziaria, avverrà il trasferimento dei macchinari nella sede di [[Druento]] dell'attuale ''"SICME-Italia Impianti"'' in cui sono confluite due distinte fabbriche, mentre la vecchia sede di via Cigna viene ceduta a un'impresa edilizia.<br />
Dall'anno [[2009]], l'edificio è stato interessato da profonda ristrutturazione ed adeguamento funzionale per rivestire una nuova destinazione d'uso.
 
==''Street Art'' in Barriera==
A seguito di un concorso d'idee svoltosi nella primavera [[2014]], il ''"Comitato Urban Barriera"'' ha lanciato il progetto ''B-ART'' per la riqualificazione di tredici pareti vuote di palazzi privati e di edifici pubblici, attraverso la realizzazione di grandi "murales", che contenessero un filo comune di collegamento.<br />
Nel luglio 2014 si è svolta la votazione finale sugli elaborati pervenuti da parte di una giuria mista di esperti e di cittadini del quartiere, da cui è risultato vincitore il progetto artistico del pugliese Francesco Camillo Giorgino, in arte ''MILLO'',<ref>{{Cita web|http://www.comune.torino.it/urbanbarriera/news/bart-proclamato-il-progetto-vincitore.shtml|B.ART: proclamato il progetto vincitore (Urban Barriera)}}</ref> il quale da settembre 2014 ha iniziato la realizzazione dei grandi "murales" sui muri prescelti, con uso prevalente del bianco e nero ed alcune macchie di colore.<ref>{{Cita web|http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/arte/2014/11/03/case-come-tele-street-art-cambia-citta_1acec648-456f-4703-8291-cb62307805ae.html|Case come tele, street art cambia città - Cultura - ANSA.it}}</ref> Le tredici realizzazioni sono state tutte completate nel gennaio 2015.<ref>{{Cita web|http://www.comune.torino.it/urbanbarriera/vive/murales-cultura-e-loisir.shtml|B.ART {{!}} bando internazionale per artisti, designer, graphic designer (Urban Barriera)}}</ref>
 
Dal [[2012]] opera in Barriera l'artista visivo [[Alessandro Bulgini]] con i progetti B.A.R.L.U.I.G.I.<ref>{{Cita web |url=http://www.lastampa.it/2013/04/25/blogs/un-altro-sguardo/b-a-r-l-u-i-g-i-KHQvh76wMpORGEFg57Bu1K/pagina.html |titolo=blogs |accesso=28 aprile 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160529221225/http://www.lastampa.it/2013/04/25/blogs/un-altro-sguardo/b-a-r-l-u-i-g-i-KHQvh76wMpORGEFg57Bu1K/pagina.html |dataarchivio=29 maggio 2016 |urlmorto=sì }}</ref> - ora terminato - e ''"Opera Viva"''. È visibile in Piazza Derna l'opera realizzata in collaborazione con gli Assessorati alla Cultura e allo Sport della Città di Torino e con il Museo Ettore Fico, inaugurata nel settembre [[2015]].<ref>{{Cita web|url=http://www.torinoclick.it/?p=22376|titolo=L’” Opera viva” di Bulgini dal 12 settembre in piazza Derna – TorinoClick}}</ref> <br />
A settembre 2017 è stata installata un'opera fotografica temporanea di Fabrizio Bellomo in forma di cartellone gigante nella piazza Bottesini, in ricordo della massiccia immigrazione nel quartiere negli anni sessanta proveniente da [[Cerignola]].<ref>{{Cita web |url=http://www.lastampa.it/2017/09/08/cronaca/quartieri/barriera-di-milano/la-maxicartolina-di-cerignola-che-racconta-le-anime-del-borgo-UJ31vu2KmuY2qZ1fL6NvCO/pagina.html |titolo=La maxi-cartolina di Cerignola che racconta le anime del borgo |accesso=12 settembre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170912191731/http://www.lastampa.it/2017/09/08/cronaca/quartieri/barriera-di-milano/la-maxicartolina-di-cerignola-che-racconta-le-anime-del-borgo-UJ31vu2KmuY2qZ1fL6NvCO/pagina.html |dataarchivio=12 settembre 2017 |urlmorto=sì }}</ref>
 
Le serrande del [https://www.circolobanfo.it/ Circolo Culturale Antonio Banfo] sono state decorate da una serie di artisti torinesi e italiani grazie al progetto [https://www.circolobanfo.it/serrandedartista/ Serrande d'Artista] della curatrice [https://togaciarte.wixsite.com/togaciarte Togaci]; Togaci ha dato il via, sempre al Circolo Banfo, al progetto [https://www.circolobanfo.it/streetview-art-gallery/ Street View Art Gallery] : sulle vetrine del centro culturale vengono allestite periodicamente mostre d'arte fruibili da tutti, anche dai passanti.<ref>{{Cita web|url=https://www.circolobanfo.it/streetview-art-gallery/|titolo=Circolo Banfo: progetto Street View Art Gallery}}</ref>
 
== Galleria d'immagini ==
<gallery>
Barriera Street Art.jpg|Street Art in Barriera
Murales gara.JPG|Murales in Corso Novara
Piazza Rostagni.JPG|Murales nei giardini di Piazza [[Augusto Rostagni]]
Murales ASL Via Montanaro.jpg|Murales in via Montanaro
Millo Via Martorelli.jpg|Murales Millo in via Martorelli
Piazza Derna.jpg|Opera di Alessandro Bulgini in Piazza Derna
Cerignola mon Amour.jpg|Installazione fotografica temporanea di Fabrizio Bellomo
Logo B di M.jpg|Scritta sui muri del quartiere in via Bologna
</gallery>
 
== Problemi sociali ==
La Barriera di Milano oggi ha perso molto della sua importanza strategica e industriale. Rispecchiae ormaimolte laestese maggioranzaaree disono quartieriin perifericiattesa delledi grandiuna cittàriconversione edfunzionale è oggi molto cosmopolita, vista la residenzae di molteuna cultureristrutturazione edegli popoliedifici.<br diversi, fatto questo legato anche alla vicinanza a [[Porta Palazzo]] e a [[Borgo Dora]]./>
Il quartiere rispecchia la maggioranza di [[Periferia|zone periferiche]] delle grandi città ed è oggi molto cosmopolita, vista la residenza e la coesistenza di molti stranieri, fatto questo legato anche alla vicinanza a [[Porta Palazzo]]<ref>{{Cita web|url=http://www.lastampa.it/2018/04/23/cronaca/spiedini-di-topo-e-nutrie-arrostite-a-porta-palazzo-vCF3bLLD70VOaGpZ6BWbcM/pagina.html|titolo=Spiedini di topo e nutrie arrostite a Porta Palazzo}}</ref> e a [[Borgo Dora]], altri quartieri torinesi accoglienti persone di [[Etnia|etnie]] differenti tra loro.
 
Episodi molto frequenti di [[Microcriminalità|micro-criminalità]], degrado e episodi pericolosi - tra cui risse di strada e spaccio - hanno reso il quartiere meno sicuro, oltre ad essere considerato, ad opinione di molti commentatori, uno dei più pericolosi di Torino. È anche vero, però, che la zona è molto viva, culturalmente e socialmente: vi sono presenti quasi 200 associazioni, sia culturali sia sociali, studi di designer, eccellenze in campo artistico e ambientale, teatri off, centri culturali, gallerie d'arte, orti urbani e sedi di enti del terzo settore<ref>{{Cita web|url=https://www.vivoin.it/associazioni-barriera-aurora/|titolo=elenco delle associazioni in Barriera di Milano}}</ref>. I media però danno maggiormente spazio alle notizie di cronaca nera e le notizie riguardanti gli aspetti innovativi, culturali e sociali del quartiere sono, in generale, sottorappresentate.<br/>Già nel passato la zona era diventata tristemente famosa a livello nazionale perché vi abitavano tutti i componenti della [[banda Cavallero]], resasi protagonista di [[Rapina|rapine]] ed altri gravi episodi di criminalità negli [[Anni Sessanta|anni sessanta]].
 
Purtroppo la "mala barrierante" è un fenomeno in continua ed inarrestabile crescita e la zona preoccupa gli osservatori di polizia per numero di rapine, furti violenti e non in abitazioni private, aggressioni anche in pieno giorno, spaccio, prostituzione, omicidi. Sono insite nel territorio micro organizzazioni mafiose che gesticono il racket delle estorsioni, lo spaccio di droghe, anche pesanti, la prostituzione e la vendita illegale di armi, che espandono la loro territorialità in modo continuo. Sebbene sia intervenuto l'esercito in molteplici occasioni, la situazione è costantemente peggiorata e ad oggi molti operatori di servizi taxi si rifiutano di servire l'area oltre una certa ora della notte. Gli abitanti della zona osservano un vero e proprio coprifuoco serale e molti genitori consegnano ai propri figli, anche quelli che frequentano la scuola di primo grado, spray al peperoncino e indumenti antiaccoltellamento. Il caso è diventato di interesse nazionale come un triste esempio delle realtà periferiche, ormai ingestibili, delle grandi città.
==Sviluppi futuri==
Tutta la zona è interessata dal progetto del Comune di [[Torino]] denominato ''"Variante 200"'' che dovrebbe ridisegnare l'assetto urbanistico, viario e dei trasporti nel prossimo futuro, collegando la zona alla [[stazione di Torino Rebaudengo Fossata]].<br />
Il progetto è stato presentato ed illustrato alla stampa ed alla cittadinanza nel dicembre 2013<ref>{{Cita web|url=http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/art/citta/2013-12-06/torino-presenta-masterplan-variante-190912.php?uuid=AbapLh7I|titolo=Torino presenta il masterplan della Variante 200: 900 mila m² di città da trasformare}}</ref>, ma a fine 2023 nessun lavoro è stato iniziato compiutamente, dopo molti ripensamenti in proposito.
 
A fine dicembre 2014 la giunta Comunale ha finalmente approvato, dopo lunghe discussioni, il riesame e la nuova pianificazione dello studio di fattibilità della ''Linea 2 della Metropolitana'': la linea 2 attraverserà la città da nord a sud, permetterà l'interscambio con il passante alle stazioni Rebaudengo e Zappata, raccorderà i flussi di traffico della zona nord con il nodo di [[scalo Vanchiglia]] ed interesserà in maniera notevole la riqualificazione del quartiere, estendendosi anche a [[Regio Parco]] e [[Vanchiglia]].<ref>{{Cita web|http://www.lastampa.it/2014/12/31/cronaca/parte-il-progetto-della-linea-gOcTaC4Yd0Wc5o5PAZgvyN/pagina.html|Parte il progetto della linea 2 - La Stampa}}</ref>
Episodi di micro-criminalità hanno reso il quartiere meno sicuro e vivibile, anche se nel passato la zona era diventata purtroppo famosa a livello italiano perché origine dei componenti della [[banda Cavallero]], resasi protagonista di rapine ed altri gravi episodi di criminalità negli anni '60 .
 
== Sport ==
[[File:Campo Calcio.jpg|thumb|Veduta campo Scuola Calcio via Pergolesi]]
Barriera di Milano ha vinto nel 2011 la prima edizione del "Palio dei quartieri", torneo di calcio già disputato dal 1971 al 1981 con la denominazione "Palio delle borgate"; è l'unica squadra rimasta imbattuta nelle prime due edizioni (2011 e 2012).
* Il portiere [[Claudio Garella]], e i due [[centrocampisti]], [[Domenico Maggiora]] ed [[Ezio Blangero]], hanno cominciato a giocare a calcio nelle squadre giovanili dell'Oratorio Salesiano [[Michele Rua]]
* Il calciatore [[Simone Loria]] è nato nel quartiere e ad inizio [[2013]] vi ha impiantato una Scuola Calcio in via Pergolesi con l'obiettivo di contribuire alla riqualificazione della zona<ref>{{cita web|url=http://www.lastampa.it/2013/02/19/multimedia/cronaca/loria-dalla-serie-a-a-barriera-di-milano-bjhtlTlh9Okw1WHdoycWDL/pagina.html?page=3|titolo=Loria, dalla Serie A a Barriera di Milano|editore=La Stampa|data=19 febbraio 2013|accesso=12 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141112232118/http://www.lastampa.it/2013/02/19/multimedia/cronaca/loria-dalla-serie-a-a-barriera-di-milano-bjhtlTlh9Okw1WHdoycWDL/pagina.html?page=3|dataarchivio=12 novembre 2014|urlmorto=sì}}</ref>
*Barriera di Milano ha vinto nel 2011 la prima edizione del ''"Palio dei quartieri",'' torneo di calcio già disputato dal [[1971]] al [[1981]] con la denominazione ''"Palio delle borgate"'', ricco di storia e di competitività<ref>http://admin.onedit.it/OnEditAdmin/upload/2/StoriaPalioBorgate.pdf</ref> ed è l'unica squadra rimasta imbattuta nelle prime due edizioni (2011 e 2012)
 
=== Palio delle borgate ===
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| 1-11
| 1971-1981
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|2
| 1972
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|3
| 1973
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|6
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|7
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|8
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|9
| 1979
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|10
| 1980
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|11
| 1981
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| 12
| 2011
| '''1°''' || 6 || 5 || 1 || 0 || ||
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|13
| 2012
| 3° || 6 || 4 || 2 || 0 || ||
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|14
| 2013
| Non iscritta || - || - || - || - || - || -
|- align="center"
|15
| 2014
| Non iscritta || - || - || - || - || - || -
|- align="center" bgcolor="#EEE9E9"
|16
| 2015
| Non iscritta || - || - || - || - || - || -
|}
 
== Voci correlate ==
* [[Corso Giulio Cesare (Torino)|Corso Giulio Cesare]]
* [[Regio Parco]]
 
== Note ==
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* {{cita libro|titolo=Storia della Barriera di Milano 1852 - 1945|autore=Angelo Castrovilli|autore2=Carmelo Seminara|url=http://www.comune.torino.it/circ6/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/D.394c9803be489b83a3ff/P/BLOB%3AID%3D2388|editore=Officina della Memoria|città=Torino|anno=2004|accesso=7 novembre 2013}}
* {{cita libro|titolo=Storia della Barriera di Milano dal 1946|autore=Giuseppe Beraudo|autore2=Angelo Castrovilli|autore3=Carmelo Seminara|url= http://www.comune.torino.it/circ6/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/D.e46defdc55fb2d09a75e/P/BLOB%3AID%3D2388|editore=Officina della Memoria|città=Torino|anno=2006|accesso=7 novembre 2013}}
 
== Voci correlate ==
* [[Corso Giulio Cesare (Torino)]]
* [[Corso Vercelli (Torino)]]
* [[Gipo Farassino]]
* [[Regio Parco]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [{{cita web|http://www.comune.torino.it/circ6/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2388 Bibliografia su Barriera e altre borgate della Circoscrizione 6|Pagine di Torino]Storia}}
* [http{{cita web|https://www.barrieracentrovivoin.it/barriera/|Vivo Sito del Comune di Torino suin Barriera]}}
* {{cita web|http://www.turinbarriera.it/it/|TurinBarriera}}
* [http://www.lametamorfosi.it/ Sito del Comune di Torino sulla metamorfosi del quartiere prevista con l'applicazione della Variante 200 al Piano Regolatore]
* {{cita web|https://www.facciamobarriera.com/|Facciamo Barriera}}
* [http://www.paliodeiquartieri.it/ Sito del Palio dei quartieri]
* [{{cita web|http://www.comune.torino.it/urbanbarriera/|Urban Sito del Programma IntegratoBarriera di Sviluppo Urbano URBAN BARRIERA DI MILANO]Milano}}
* {{cita web | 1 = http://www.barrieracentro.it/ | 2 = Barriera C'Entro | accesso = 2 luglio 2019 | dataarchivio = 5 novembre 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20101105022745/http://www.barrieracentro.it/ | urlmorto = sì }}
* [http://vivoinbarriera.wordpress.com/ Blog sugli eventi organizzati in Barriera]
* [https://www.vivoin.it/2024/02/05/itinerari-in-barriera-di-milano-percorsi-storiaarchitettura/ Sei itinerari in Barriera di Milano] su vivoin.it
 
{{Quartieri e circoscrizioni di Torino}}
{{Portale|Torino}}