Febronia di Nisibis: differenze tra le versioni

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|nome= Santa Febronia
|immagine=Martirio s. febronia, coste, palagonia.jpg
|didascalia=<small>Martirio di S.Santa Febronia -. Eremo rupestre-bizantino di S.Santa Febronia alle "Coste", Palagonia (CT). Autore ignoto del XV-XVI secolo.</small>
|note= Martire
|nato= [[IV secolo]]
|morto= IV secolo
|venerato da= Chiesa cattolica, Chiese ortodosse, Chiesa copta
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|ricorrenza= [[25 giugno]]
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|patrono di= [[Patti]], [[Palagonia]]
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}}
{{Bio
|Titolo = Santa
|Nome = Febronia
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|PostCognomeVirgola =
|ForzaOrdinamento = Febronia
|PreData =
|Sesso = F
|LuogoNascita = Nisibis
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|AnnoNascita = IV secolo
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|Epoca = 0300
|FineIncipit = fu una cristiana che subì il martirio nell'antica Sibapolis, [[Nisibis]] (attuale [[Nusaybin]], [[provincia di [[Mardin]] nella [[Turchia]] sud orientale, ai confini con la [[Siria]]). Viene venerata come [[Santo|santa]] dalle Chiesedalla [[Chiesa cattolica|cattolica]], da quella [[Chiesa copta|copta]] e da quella [[Chiesa greco-ortodossa|greco-ortodossa]]
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|FineIncipit = fu una cristiana che subì il martirio nell'antica Sibapolis, [[Nisibis]] (attuale [[Nusaybin]], provincia di [[Mardin]] nella [[Turchia]] sud orientale, ai confini con la [[Siria]]). Viene venerata come [[santa]] dalle Chiese [[Chiesa cattolica|cattolica]], [[Chiesa copta|copta]] e [[Chiesa greco-ortodossa|greco-ortodossa]]
}}
 
== Agiografia Storia==
[[File:Martirio febronia1.gif|thumb|left|''Martirio di S.Santa Febronia -'', Chiesa Madre di [[Palagonia]] (CT), autore ignoto dell'800del [[XIX secolo]].]]
Orfana all'età di due anni, visse la sua esistenza all'interno di una di quelle comunità cristiane note, secondo quanto ci riferisce più tardi sant'[[Efrem il Siro]] da Nisibis, col nome "Figlie[[Chiesa delortodossa Pattosiriaca#Antichit.C3.A0|Figlie dell'Alleanza]]", nate in [[Mesopotamia]] tra la metà del [[III secolo]] e l'inizio del IV secolo, di cui fu promotrice nella città di Nisibis S.Santa Plotinide. Qui, sotto le cure della zia Brienna e della religiosa Tomaide, crebbe in virtù e dottrina, divenendo presto una grande guida spirituale per le consorelle e per le donne pagane della città.
 
Sotto la decima persecuzione indetta dall'imperatore [[Diocleziano]] viene catturata e condotta davanti al giudice Seleno. Il [[25 giugno]] del [[305]], resistendo alle varie lusinghe, tra cui quella di convolare a nozze col giovane Lisimaco, nipote del giudice, e noncurante delle varie minacce, viene condannata al [[martirio (Cristianesimo)|martirio]]. Il suo viene ricordato come uno dei più lunghi e cruenti martirii patiti dai cristiani dell'epoca: secondo la tradizione venne flagellata e sottoposta alle pene del fuoco, raschiata con pettini di ferro, le vennero tagliati i seni, le mani ed i piedi, cavati i denti ed infine fu decapitata. Nel [[363]] il corpo viene portato a [[Costantinopoli]]. Successivamente giunge a [[Trani]], in Puglia, dove fino al '700 la santa viene venerata nel giorno 25 giugno con un motu proprio. Testimonianze del passaggio del corpo dalla città di Trani<ref>Giorgio Otranto, ''Giacomo Varingez da Bitetto: fra storia e culto popolare'', Ediz. Edipuglia - Bari, 1982;
* Francesco Sarlo, ''Il Duomo di Trani, monumento nazionale, storicamente ed artisticamente descritto'', con note illustrative ed appendici - Trani, 1897;
* Antonino Maria di Jorio, ''Della vita di S. Nicola Pellegrino: protettore della città di Trani'', Tipografia Giuliani, 1879.</ref> sono un reliquiario ligneo del '500XVI secolo ed una tela custoditi presso il locale Museo Diocesano.
 
== Culto ==
Il suo [[culto]] vide un'ampia diffusione dall'[[Europa orientale|Oriente]] all'[[Europa occidentale|Occidente]], soprattutto grazie ai monaci di [[rito bizantino]]. È particolarmente venerata nel meridione d'[[Italia]]: a [[Palagonia]] (CT), a [[Patti]] (ME), ed a [[Minori (Italia)|Minori]] (SA), anche se con variazioni leggendarie che la vorrebbero natìa di Patti e col nome di [[santa Trofimena]] (a Minori).<ref>Reginald Gregoire, ''Febronia e Trofimena: agiografia latina nel Mediterraneo altomedievale: atti della giornata di studio'', Patti, 18 luglio 1998", Editore Avagliano, 2000.
* Paolo Chiesa, ''Le versioni latine della Passio Sanctae Febroniae'', Centro Italiano di Studi Sull'Alto Medioevo - Spoleto. 1990.</ref> Sebbene i recenti studi agiografici (in particolare quelli di Paolo Chiesa e di Reginald Gregoire) abbiano chiarito l'Enigma delle Febronie, confermandole tutte variazioni della sola e unica Febronia di Sibapoli Nisibis, le tre località che la venerano come Patrona continuano a discutere vivacemente sull'argomento; in particolare Patti e Minori respingono la tesi della Santa nisibena a favore della tradizione orale che la vuole di origine siciliana. Un ulteriore contributo sulle origini storiche di questa enigmatica Santa è dato dal nuovo studio condotto da Maria Stelladoro che esplora il complesso insieme di aspetti cultuali che le ruota attorno, dall'antico Oriente all'Occidente, in particolare nelle tre città che la venerano come patrona.
[[File:S. febronia, trani.JPG|left|thumb|Reliquiario ligneo di S.Santa Febronia, secolo XVIII. Museo Diocesano di Trani.]]
 
Il suo culto si estese anche in [[Francia]], importato dai monaci [[Congregazione Benedettina dei Celestini|Celestini]], restando comunque relegato negli ambienti monastici (molte priore ne hanno portato il nome, anche in vari monasteri italiani). A [[Milano]], in corso Garibaldi esistono i resti dell'antica chiesa di Santa Febronia; nella città esisteva nel '600 un monastero ad essa intitolato, nonché un altare presso la chiesa di San Protaso. A [[Romanziol]] (fraz. di [[Noventa di Piave]]) si trova l'antico Capitello di s.Santa Febronia, risalente secondo alcuni studiosi al [[XIV secolo]]. A [[Trani]], in Puglia, ove era in passato molto venerata, nel Duomo esisteva, fino a prima dei lavori eseguiti nel 1837, una cappella a lei dedicata; ancora oggi si conservano presso il Museo Diocesano un pregevole reliquiario ligneo del [[XVIII secolo]] ed un dipinto che attesta in passato la custodia del suo insigne corpo presso la chiesa metropolitana della città. Sue reliquie sono custodite, oltre che a Palagonia (il pollice della mano destra), a Patti (vari frammenti) ed a Minori (il presunto corpo), anche a [[Roma]], presso la chiesa di [[San Carlo ai Catinari]] (la testa, ivi trasferita dall'antica Chiesa di San Paolo),<ref>Ottavio Panciroli, ''Tesori nascosti dell'alma città di Roma'', Per gli eredi d'Alessandro Zannetti - Roma, 1625.</ref> mentre essa è anche raffigurata in una delle statue del [[Colonnato del Bernini]] in piazza S.San Pietro. Un corpo di Santanome Febronia viene altresì segnalato tra i venticinque corpi santi custoditi nella chiesa di San Giorgio, una della cosiddetta Quadreria delle Sette Chiese, a [[Monselice]] (PD), ma è proveniente dalla Catacomba di Calepodio, estratto per ordine di Clemente XI. Una comunità di siciliani provenienti da Patti, emigrati ad [[Hoboken (New Jersey)|Hoboken]], ha trapiantato anche nella città americana il culto della Santa, edificandovi una cappella e istituendone la festa annuale, di cui si occupa la Società di Mutuo Soccorso Patti e Circondario.
Intanto, una campagna di scavi archeologici condotta recentemente da un'équipe americana guidata dal dott. Michael Fuller, ha scoperto nella località di Tuneinir (Turchia), proprio nei luoghi di origine della Santa, ciò che viene segnalata come la tomba di Febronia nonché un reliquiario marmoreo per contenere un dente, che trova riscontro nel racconto della Passio.
 
Viene invocata per la protezione dai [[terremoto|terremoti]], per il dono della [[pioggia]], per le malattie al seno. Suoi attributi sono la [[Palma del martirio|palma]], la [[croce]], il libro del [[vangelo]], talvolta anche la tenaglia o la spada, questiqueste ultimiultime a ricordarne alcune fasi del martirio.
 
Il [[Martirologio Romano]] ne celebra la memoria liturgica il [[25 giugno]], data nella quale viene ricordata anche dalla [[Chiesa copta]] e dalla [[Chiesa greco-ortodossa]]. La [[Chiesa ortodossa etiope]] la venera con il nome di Cephronia, facendone memoria l'[[8 giugno]]. Importante notare come anticamente la festa di Santa Febronia cadesse il [[14 febbraio]], poi convertita in [[San Valentino (festa)|san Valentino]]; e lo stesso nome del mese di [[Febbraio]] deriva proprio da Februare (purificare) con preciso riferimento agli antichi riti che venivano celebrati prima dagli antichi romani in onore alla Dea [[Febris]], e successivamente traslati nella Festa di S.Santa Febronia.
 
== Note ==
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* Maria Stelladoro, ''Febronia'', in "Le siciliane", s.v.
* Natale Strazzeri, ''Giglio Insaguinato ossia Santa Febronia v. e m.'', Catania, 1951.
* Paolo Chiesa, ''Le versioni latine della Passio Sanctae Febroniae'', [[Centro Italianoitaliano di Studistudi sull'Altoalto Medioevomedioevo]] - Spoleto, 1990.
* Règinald Gregoire (a cura di), ''Febronia e Trofimena - Agiografia latina nel Mediterraneo altomedievale'', Avagliano Editore, 2000.
* Filippo Pisciotta Jr., ''S. Febronia-Trofimena'' (Un manoscritto del 1693), a cura di Alfonso Sidoti, Diocesi di Patti, 1994.
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* [[Palagonia]]
* [[Patti]]
* [[Santa Trofimena]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*[http://santafebronia.wordpress.com/ Sito su Santa Febronia]
*[http {{cita web|https://santafebronia.wordpress.com/|Sito su Santa Febronia}}
* {{cita web | 1 = https://amedit.wordpress.com/2010/06/23/dall%e2%80%99oriente-all%e2%80%99occidente-il-culto-millenario-della-martire-febronia/ | 2 = Dall'Oriente all'Occidente il Culto Millenario di Santa Febronia] | urlmorto = sì }}
* [{{cita web|http://www.enrosadira.it/santi/f/febronia.htm |Santa Febronia di Sibapoli Nisibis]}}
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*[http://santafebronia.wordpress.com/santa-febronia-di-patti-falso-storico/ santa Febronia di Patti (falso storico)]
* {{cita web | 1 = http://www.cartantica.it/pages/Collaborazionimonselice.asp/ | 2 = Monselice e i suoi Santi Martiri | accesso = 14 novembre 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150113213734/http://www.cartantica.it/pages/Collaborazionimonselice.asp | dataarchivio = 13 gennaio 2015 | urlmorto = sì }}
*[http://amedit.wordpress.com/2011/12/23/feste-di-purificazione-dai-lupercalia-dellantica-roma-alla-febronia-di-nisibi-le-feste-ante-litteram-della-candelora-e-di-san-valentino/ Dai Lupercalia dell’antica Roma alla Febronia di Nisibi, le feste ante litteram della Candelora e di San Valentino]
 
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