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Il '''Teatro Drammatico Nazionale''', talvolta ricordato unicamente come '''Teatro Nazionale''', era un teatro di [[Roma]], oggi scomparso. Oggi a Roma esiste un altro ''Teatro Nazionale'', e rappresenta la seconda sede delle rappresentazioni (sovente ballettistiche) del [[Teatro Costanzi]].
 
==Storia==
Il '''Teatro Drammatico Nazionale''' nacque per volontà del commendatore Eugenio Tebaldi che ne commissionò il progetto all'architetto Francesco Azzurri. Realizzato nel [[1886]], lo stabile sorgeva su via Nazionale, nella parte della via successiva a largo Magnanapoli, che nel primo dopoguerra prese il nome di via IV Novembre a ricordo della vittoria dell'Italia in [[Prima guerra mondiale|guerra]].
 
Il tratto di strada era in forte dislivello poiché scendeva dalle pendici del [[Quirinale (colle)|Quirinale]]. Così, ingegnose soluzioni furono adottate per risolvere questo problema. Esternamente, la facciata si presentava in rigoroso [[Architettura neoclassica|stile neoclassico]], divisa orizzontalmente in due da una balconata. Al livello inferiore l'ingresso si costituiva di tre archi a tutto sesto divisi da due colonne in stile corinzio: il porticato era chiuso esternamente da due mura sulle quali si aprivano due porte. Il secondo livello richiamava il primo con cinque archi a tutto sesto più piccoli che coprivano la stessa distanza degli archi del livello inferiore, intervallati da quattro colonne. Ai lati, sopra le due porte, due nicchie accoglievano due statue. Il frontone semiellittico, circondato da due sculture sdraiate, era riccamente decorato. Sul tetto trovava posto un giardino pensile ricco di piante e sculture.
 
Gli interni dovevano risolvere il problema del dislivello: al vestibolo d'ingresso seguiva infatti una grande scala che garantiva l'accesso in sala, la quale era posta ad un livello superiore rispetto al piano stradale. Lo scalone era scenografico, composto da rampe divergenti e pianerottoli a balcone. La sala era a ferro di cavallo con tre ordini di palchi ed un loggione. Le decorazioni erano molto curate e l'impiantistica adottata all'avanguardia: l'illuminazione era sia elettrica che a gas, mentre il palcoscenico era addirittura dotato di impianto telefonico.
 
Il teatro venne inaugurato il [[25 luglio]] 1866 con una rappresentazione de ''[[La locandiera]]'' di [[Goldoni]], messa in scena dalla '''Compagnia Drammatica Nazionale''': proprio a questa compagnia si deve la quasi intera produzione artistica del teatro, ed è da notare che questa si incentrò sulla valorizzazione del repertorio italiano in [[lingua italiana]] e dialettale.
 
Il teatro ospitò anche balli, operette e opere liriche. Il [[12 maggio]] [[1890]] fu scelto come sede del IV° Congresso Drammatico Nazionale, il [[15 dicembre]] [[1902]] il I° Congresso degli Artisti drammatici mentre nel [[1905]] aprì il ridotto ad una mostra detta dei "Rifiutati", artisti che protestavano contro la Società degli Amatori e Cultori delle Belle Arti che monopolizzava le attività espositive: tra gli artisti presenti c'erano anche [[Gino Severini]] e [[Umberto Boccioni]].