Gino Donè Paro: differenze tra le versioni

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{{F|rivoluzionari|arg2=partigiani|dicembre 2014}}
{{Bio
|Nome = Gino
|Cognome = DonéDonè Paro
|Sesso = M
|LuogoNascita = San Biagio di Callalta
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|GiornoMeseMorte = 22 marzo
|AnnoMorte = 2008
|Attività = partigiano
|Attività2= rivoluzionario
|Epoca = 1900
|Attività = partigiano
|Attività2 = rivoluzionario
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , unico europeo ad aver partecipato alla [[Rivoluzione cubana]] come imbarcato sul ''[[Granma]]''
|Immagine = Gino Donè Paro.jpg
}}
 
== Biografia ==
All'anagrafeNacque italianada iluna nomefamiglia èdi "Ginobraccianti Giacomodi Doné"[[Rovarè]], successivamentefrazione di [[San Biagio di Callalta]], sulin [[provincia di Treviso]]. I genitori Vittorio (1900-1975) e Carolina Emma Paro (1899-1936) gli imposero all'anagrafe il nome Gino Giacomo; il passaporto italiano compareriportava solamente "Gino Doné"Donè, mentre all'anagrafe cubana, dopo il primo matrimonio, verrà registrato come "Gino DonéDonè Paro", prendendo anche il cognome materno, come d'uso nei paesi [[HispanidadIspanità|paesiPaesi di lingua spagnola]].
 
=== La Resistenza in Italia ===
Gino Doné Paro nacque in [[Veneto]] da una famiglia di poveri braccianti il 18 maggio [[1924]], nel paesino di [[Rovarè]] di [[San Biagio di Callalta]], frazione confinante col territorio comunale di [[Monastier di Treviso|Monastier]], in provincia di Treviso.
Dopo le scuole divenne militare. L'8 settembre 1943, all'annuncio dell'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]], si trovava a [[Pola]], capoluogo della allora italiana Regione Istriana. Tornato via mare a [[Venezia]] diventa combattente nella [[Brigata Partigiana Piave]], e nel 1944, ventenne, entra nella [[Missione Alleata Nelson]] operante nell'area della [[Laguna Veneziana]]. Nel 1945 termina la guerra e nel 1946 riceve un encomio solenne deciso dal generale in capo britannico [[Harold Alexander]]. Nel 1947, con la tessera dell'anno 1948, risulta essere tra i cofondatori della Sezione Provinciale Veneziana dell'[[ANPI]] (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia).
 
===La ResistenzaL'emigrazione ina Cuba Italia===
Nel 1948, disoccupato, emigrò dapprima in [[Francia]], [[Belgio]] e [[Germania]]. Da qui si recò in seguito a [[Cuba]]: nel 1951 all'[[L'Avana|Avana]] trovò lavoro come carpentiere al cantiere dalla Plaza Civica (l'attuale [[Plaza de la Revolución]]). In città trascorreva il tempo libero sulle gradinate dell'Università, per affinare la lingua parlando con gli studenti. Fu qui che cominciò a sentire parlare di Fidel Castro e della sua iniziale attività politica universitaria. Nella capitale cubana conobbe anche [[Ernest Hemingway]] ed ebbe modo di parlare con lui della propria regione di origine perché lo scrittore statunitense aveva dimorato in Veneto durante la [[prima guerra mondiale]] lungo le rive del fiume [[Piave]], dalla quale esperienza aveva tratto il libro [[Addio alle armi]], e successivamente per la stesura del romanzo ''[[Di là dal fiume e tra gli alberi]]''.
Dopo le scuole divenne militare, e l'8 settembre [[1943]], all'annuncio dell'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]], si trovava a [[Pola]].
Tornato a casa diventò partigiano con la Missione Alleata Nelson operante nell'area della laguna veneziana e alla fine del [[Seconda guerra mondiale|conflitto]] ricevette un encomio dal generale [[Harold Alexander]]. Nel dopoguerra emigrò a [[Cuba]], partendo da [[Amburgo]] e passando dal [[Canada]].
 
=== I contatti con i rivoluzionari ===
===L'emigrazione a Cuba===
Nel 1952, seguendo la ditta per cui lavorava, Gino si trasferì nella città di [[Trinidad (Cuba)|Trinidad de Cuba]], dove conobbe Norma Turino Guerra, che diventerà la sua prima moglie. Norma era amica di Aleida March de la Torre, futura seconda moglie di [[Che Guevara|Ernesto Che Guevara de la Serna]]. Norma e la sua famiglia simpatizzavano per il progressista [[Partito Ortodosso|Partito Ortodosso Cubano]], nel quale era dirigente il neolaureato avvocato [[Fidel Castro]]. In quel periodo Fidel era esiliato in [[Messico]] e stava cercando giovani fidatissimi per arruolarli nel suo nuovo [[Movimento del 26 luglio]]. Venuto a conoscenza che a Trinidad c'era un giovane italiano che aveva fatto il partigiano in Italia, Fidel lo volle incontrare per parlargli della spedizione che egli stava preparando, al fine di liberare Cuba dal dittatore [[Fulgencio Batista|Batista]]. Tra il 1955 e il 1956, furono numerosi i viaggi di Doné tra Cuba e il [[Messico]], portando soldi e missive, grazie al suo passaporto italiano che non generava sospetti alle frontiere. In quanto ex soldato ed ex partigiano, collaborò agli [[Educazione e addestramento militare|addestramenti militari]] in Messico diretti da Fidel. In quel periodo divenne amico del giovane medico argentino Ernesto Guevara (da tutti detto "Che", ma da lui sempre chiamato "Ernesto"), il quale, racconterà poi Donè, gli confidò che se non avesse incontrato Fidel sarebbe emigrato in Italia per specializzarsi per la cura dell'[[asma]] (di cui soffriva) nella facoltà di medicina dell'[[Università di Bologna]]. Il 25 novembre 1956 Donè fu tra gli 82 volontari imbarcati sul ''[[Granma]]'', che salparono dal porto messicano di [[Tuxpan (Veracruz)|Tuxpan]] per sbarcare nell'Oriente Cubano, alla [[Playas de las Coloradas]], ai piedi del [[Monte Turquino]] alto quasi 2.000 metri, nella selvaggia Sierra Maestra, nell'attuale [[provincia di Granma]]. Insieme con l'italiano Gino c'erano 78 cubani, più altri tre stranieri (cioè l'argentino Che, il messicano Alfonso Guillén Zelaya Alger e il dominicano Ramón Emilio Mejías Del Castillo). A bordo del battello Gino era il più anziano degli 82 e aveva il grado di [[tenente]] nel Terzo Plotone comandato da [[Raúl Castro]] (fratello di Fidel).
Nel [[1951]] trovò lavoro all'[[L'Avana|Avana]] come carpentiere per la costruzione della nuova grande Plaza Civica (l'attuale [[Plaza de la Revolución]]). In città trascorreva il tempo libero sulle gradinate dell'Università, per affinare la lingua parlando con gli studenti. Fu qui che iniziò a sentire parlare di Fidel Castro e della sua iniziale attività politica universitaria. Nella capitale cubana conobbe anche [[Ernest Hemingway]] ed ebbe modo di parlare con lui del proprio territorio di origine perché lo scrittore statunitense aveva dimorato qualche tempo in Veneto durante la stesura del romanzo [[di là dal fiume e tra gli alberi]].
 
===I contattiLa conRivoluzione icubana rivoluzionari===
Subito dopo lo sbarco del 2 dicembre 1956 ai piedi della [[Sierra Maestra (catena montuosa)|Sierra Maestra]], Gino Donè Paro venne mandato a cercare [[Che Guevara]], il quale era in preda a un forte attacco di asma. Sapendo come intervenire in quanto sua moglie Norma era asmatica, egli gli praticò un energico massaggio e gli salvò la vita<ref name="ReferenceA">Documentario italo-cubano "Cuba Libre: el desembarco del Yate Granma", del 2006</ref>. Il 5 dicembre 1956, dopo il primo imprevisto combattimento ad [[Alegria de Pio]] (e dopo il massacro della metà dei compagni granmisti, e dopo la dispersione dei sopravvissuti), Gino tornò clandestinamente nella città di [[Trinidad (Cuba)|Trinidad]] dalla moglie Norma. Poi raggiunse la vicina città di [[Santa Clara (Cuba)|Santa Clara de Cuba]] dove, assieme ad [[Aleida March|Aleida March de la Torre]] programmò un [[attentato]] nella sede del comandante generale batistiano della città. Mentre i due stavano per lanciare un paio di bombe nella residenza gremita di persone e di bambini per le festività natalizie, Gino decise di annullare l'attentato dicendo ad Aleida: "la rivoluzione si fa contro l'esercito, non contro il popolo" (tale episodio è ricordato in un libro biografico della March). Ricercato dalla polizia batistiana, i locali capi castristi del "Movimento 26 Luglio" dettero l'ordine a Gino di scappare salpando da Trinidad, con meta prima il Messico e poi gli Stati Uniti d'America.
Nel [[1952]], seguendo la ditta per cui lavorava, Gino si trasferì nella città di [[Trinidad (Cuba)|Trinidad de Cuba]], dove conobbe Norma Turino Guerra, che diventerà poi la sua prima moglie. Norma era amica di [[Aleida March|Aleida March de la Torre]], futura moglie di [[Che Guevara|Ernesto Che Guevara de la Serna]]. Norma e la sua famiglia simpatizzavano per il [[Partito Ortodosso|Partito Ortodosso Cubano]], nel quale era dirigente il neolaureato avvocato [[Fidel Alejandro Castro Ruz]]. In quel periodo Fidel era in Messico e stava cercando giovani fidatissimi per arruolarli nel suo nuovo [[Movimento 26 luglio]]. Venuto a conoscenza che a Trinidad c'era un giovane italiano che aveva fatto il partigiano in Italia, Fidel lo volle incontrare per proporgli di fare parte della spedizione che egli stava preparando, al fine di liberare Cuba dal dittatore [[Fulgencio Batista|Batista]]. Tra il [[1955]] e il [[1956]], furono numerosi i viaggi di Doné tra Cuba e il [[Messico]], portando soldi e missive, grazie soprattutto al suo passaporto italiano che non generava sospetti alle frontiere. In quanto ex soldato ed ex partigiano, collaborò agli addestramenti militari messicani diretti da Fidel. In quel periodo divenne amico del medico argentino [[Ernesto Guevara]], (da tutti detto "Che", ma da lui sempre chiamato "Ernesto") il quale, racconterà poi Doné, gli confidò che se non avesse incontrato Fidel sarebbe emigrato in Italia per specializzarsi nella cura dell'[[asma]] (di cui soffriva) nella prestigiosa facoltà di medicina dell’[[Università di Bologna]]. Il 25 novembre 1956 Doné fu tra gli 82 volontari imbarcati sul [[Granma]], che salparono dal porto messicano di [[Tuxpan]] per sbarcare nell'Oriente Cubano, a Playas de las Coloradas, praticamente ai piedi del Monte Turquino alto quasi 2000 metri, nell'attuale provincia del Granma. Insieme all'italiano "Gino" c'erano 78 cubani, più l'argentino "Che", più il messicano "Alfonso" e più il dominicano "Ramon". A bordo egli era il più anziano e aveva il grado di Tenente del Terzo Plotone, comandato da [[Raúl Castro]] (fratello di Fidel), attuale Presidente di Cuba.
 
===La RivoluzioneNegli Stati Uniti cubana===
Nel 1959, dopo il trionfo della rivoluzione castrista Donè tentò di ritornare a Cuba, ma ebbe problemi burocratici con il console cubano di [[New York]] al fine di ottenere il permesso di rientro che aveva smarrito. Non riuscendo a rientrare a Cuba, col consenso di Norma, divorziò e si risposò con un'amica di Norma: la militante antimperialista portoricana [[Antonietta De La Cruz]], avente cittadinanza statunitense, abitante in [[Florida]], e più vecchia di lui di quasi vent'anni. Nel [1962, nel periodo della cosiddetta [[crisi dei missili di Cuba]], Gino inviò a Cuba una lettera in cui manifestava la volontà di tornare a combattere ma non ricevette risposta<ref name="ReferenceA"/>. Il segretario personale di Fidel, l'avvocato e moncadista-granmista [[Jesus Sergio Montanè Oropesa]], che era uno dei pochissimi a essere segretamente in contatto con Gino, lo invitò ufficialmente all'Avana da metà novembre a metà dicembre 1995, in occasione delle celebrazioni per il 39º anniversario dello sbarco del Granma, e qui Donè fu ospitato per un mese in una residenza del Consiglio di Stato cubano. L'anno successivo (alle imponenti celebrazioni per l'importante 40º anniversario dello sbarco del Granma) Gino fu nuovamente invitato da Montanè all'Avana, ma fu costretto a non accettare l'invito perché egli doveva assolutamente accudire l'anziana moglie gravemente ammalata (praticamente in fin di vita nella loro casa di Boynton Beach, vicino a [[Palm Beach]] in Florida).
Subito dopo lo sbarco del 2 dicembre 1956 ai piedi della [[Sierra Maestra (catena montuosa)|Sierra Maestra]], Donè venne mandato a cercare [[Che Guevara]] in preda a un attacco di asma; sapendo come intervenire in quanto sua moglie Norma era asmatica, gli praticò un massaggio e gli salvò la vita<ref>Documentario italo-cubano "Cuba Libre: el desembarco del Yate Granma", del 2006</ref>. Il 5 dicembre 1956, dopo il primo combattimento ad [[Alegria de Pio]], (e dopo il massacro della metà dei compagni e la dispersione dei sopravvissuti), Donè tornò a Trinidad dalla moglie, clandestinamente; poi raggiunse la vicina città di [[Santa Clara (Cuba)|Santa Clara de Cuba]] ove con [[Aleida March|Aleida March de la Torre]] programmò un attentato nella sede del comandante batistiano della città. Mentre i due stavano per lanciare due bombe nella residenza gremita di persone e di bambini per le festività natalizie, Doné decise di annullare l'attentato dicendo alla compagna: "la rivoluzione si fa contro l'esercito non contro il popolo" (tale episodio è ricordato in un importante libro di memorie della March). Ricercato dalla polizia batistiana, i locali capi del "Movimento 26 Luglio" gli dettero l'ordine scappare salpando da Trinidad, con meta prima Messico e poi Stati Uniti.
 
===Negli StatiIl ritorno in Italia Uniti===
Nel 2003, dopo avere abitato e lavorato in [[Florida]], nella contea di Palm Beach, doppiamente vedovo e senza figli, decise di ritornare in Italia, prima a [[San Donà di Piave]], poi a [[Noventa di Piave]] (a casa della sorella Teresa), dove vivevano molti suoi parenti. Si iscrisse al Circolo Italia-Cuba di Venezia e si ri-iscrisse alla Sezione [[ANPI]] di San Donà di Piave (che egli aveva cofondato nel 1945). In Veneto ritrovò vari compagni antifascisti conosciuti durante la [[Resistenza italiana|Resistenza]] nella [[Laguna Veneziana]]. Nel frattempo, erano stati ricostruiti i dettagli sulla sua movimentata vita, grazie alla ventennale ricerca giornalistica effettuata dal bolognese [[Gianfranco Ginestri]] per conto della [[Fondazione Italiana Ernesto Che Guevara]], presieduta dall'editore romano Roberto Massari e anche grazie alle ricerche del cubano [[Arsenio García Dávila]], storico-granmista. Queste informazioni sono state poi inserite nei faldoni dell'Archivio Storico delle Forze Armate Rivoluzionarie (FAR), che conserva 82 dossier sugli 82 granmisti.
Nel [[1958]], dopo il trionfo della rivoluzione castrista Doné tentò di ritornare a Cuba, ma ebbe problemi con il console cubano di [[New York]] al fine di ottenere il permesso di rientro che aveva smarrito. Non riuscendo a rientrare a Cuba, col consenso di Norma, divorziò e si risposò con una amica di Norma: la militante antimperialista portoricana Antonietta De La Cruz, avente cittadinanza statunitense, abitante in Florida, e più vecchia di lui di quasi 20 anni. Nel [[1962]], nel periodo della cosiddetta [[crisi dei missili di Cuba]], inviò a Cuba una lettera in cui manifestava la volontà di tornare a combattere ma non ricevette risposta<ref>Documentario italo-cubano "Cuba Libre: el desembarco del Yate Granma", del 2006</ref>. Il segretario di Fidel, il granmista Jesus Sergio Montanè Oropesa, che era uno dei pochi ad essere segretamente in contatto con lui, lo invitò ufficialmente all'Avana, da metà novembre a metà dicembre [[1995]], in occasione delle celebrazioni per il 39º anniversario dello sbarco del Granma, e qui Doné fu ospitato per un mese in una residenza del Consiglio di Stato cubano. L'anno successivo (alle grandi celebrazioni per l'importante 40º anniversario) fu nuovamente invitato, ma fu costretto a non accettare perché doveva accudire la moglie gravemente ammalata a [[Miami]].
 
Il [[Festa dei lavoratori|primo maggio]] 2004 Gino partecipò con l'amico Arsenio Garcia Davila alla grande sfilata popolare dell'Avana, durante la quale furono entrambi solennemente decorati. Al suo ritorno fu festeggiato in tutta Italia dai partigiani dell'ANPI, dai soci della Fondazione Che Guevara e dai membri dei 60 circoli dell'[[Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba]].
===Il ritorno in Italia===
Nel 2003, dopo avere abitato e lavorato in [[Florida]], doppiamente vedovo e senza figli, decise di ritornare in Italia, in provincia di Venezia, dove vivevano molti suoi parenti. Si iscrisse alla Sezione [[Anpi]] di [[San Donà di Piave]] e al Circolo Italia-Cuba di Venezia. Qui ritrovò vari compagni antifascisti conosciuti durante la [[Resistenza italiana|Resistenza]] nella [[Laguna Veneziana]]. Nel frattempo erano stati ricostruiti i dettagli sulla sua movimentata vita, grazie alla ventennale ricerca giornalistica effettuata dal bolognese [[Gianfranco Ginestri]] per conto della [[Fondazione Italiana Ernesto Che Guevara]] presieduta dall'editore romano [[Roberto Massari]] e anche grazie alle ricerche del cubano Arsenio Garcia Davila, storico-granmista. Queste informazioni sono state poi inserite nei faldoni dell'Archivio Storico delle Forze Armate Rivoluzionarie (FAR) che conserva 82 dossier sugli 82 granmisti. Il [[Festa del lavoro|Primo maggio]] [[2004]] Gino partecipò con l'amico Arsenio Garcia Davila alla grande sfilata popolare dell'Avana, durante la quale furono entrambi solennemente decorati. Al suo ritorno fu festeggiato in tutta Italia dall'[[Anpi]], dalla Fondazione Che Guevara e da numerosi circoli dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba. Nel [[2005]] ritornò alcune volte a Cuba, accompagnato dai co-produttori torinesi del documentario ''Cuba Libre'' a lui dedicato, che volevano ripercorrere i luoghi della sua esperienza cubana. In tale filmato (nella parte girata a Bayamo il 26 luglio 2005 durante la commemorazione degli attacchi castristi alle caserme batistiane di Santiago de Cuba e di Bayamo) si vedono Gino e Fidel, entrambi commossi, che si abbracciano e si baciano. Per Donè fu il penultimo dei suoi viaggi a Cuba (ritornò a dicembre dell'anno successivo per la commemorazione del 50º anniversario del desembarco del Granma) e per Fidel fu una delle ultime apparizioni in pubblico prima del suo malore che lo fece dimettere dagli incarichi statali. Nel [[2006]] e [[2007]] diversi giornali italiani si occuparono della storia di Gino pubblicando numerosi articoli a lui dedicati<ref>''[[Liberazione]]'' il 5 ottobre 2006, ''[[La Repubblica]]'' e ''[[L'Unità]]'' il 2 dicembre 2006, ''[[Lo Specchio]]'' il 27 gennaio 2007</ref>. Gino morì improvvisamente in una clinica di San Donà di Piave la sera del 22 marzo 2008, alla vigilia di Pasqua. Al suo funerale (avvenuto a Spinea il 27 marzo, dove fu cremato) parteciparono centinaia di amici e compagni, provenienti da tutta Italia, unitamente ad alcuni funzionari dell'Ambasciata Cubana di Roma che avevano fatto pervenire quattro grandi corone di rose rosse da parte Fidel Castro, di Raul Castro, della Ambasciata Cubana, e dei "granmisti superstiti".
 
Nel 2005 ritornò alcune volte a Cuba, accompagnato dai coproduttori torinesi del documentario ''[[Cuba Libre: el desembarco del Granma]]'' a lui dedicato, che volevano ripercorrere i luoghi della sua esperienza cubana. In tale filmato (nella parte girata a Bayamo il 26 luglio 2005, durante la commemorazione degli attacchi castristi alle caserme batistiane di Santiago de Cuba e di Bayamo) si vedono Gino e Fidel, entrambi commossi, che si abbracciano e si baciano. Per Donè fu il penultimo dei suoi viaggi a Cuba (ritornò a dicembre dell'anno successivo per la commemorazione del 50º anniversario dello sbarco del Granma) e per Fidel fu una delle ultime apparizioni in pubblico prima del malore che lo fece dimettere da tutti gli incarichi politici e statali.
Alcuni ricercatori storici hanno ipotizzato la possibilità che, mentre era lontano da Cuba, Doné fosse stato ingaggiato per svolgere, in giro per il mondo, compiti da agente dei servizi segreti cubani, allora diretti dal comandante Barbarossa amico di Doné (ma attualmente non esistono conferme ufficiali da parte del governo cubano.
 
InNel un'intervista2006 ale quotidiano2007 vari giornali italiani si occuparono della storia di Gino, pubblicando numerosi articoli a lui dedicati<ref>''[[Liberazione (quotidiano)|Liberazione]]'' delil 5 ottobre 2006, ''[[2006La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]'' e ''[[L'Unità]]'' il 2 dicembre 2006, Doné''Lo Specchio'' il ha27 dichiaratogennaio che:2007</ref>.
 
Gino Donè Paro morì improvvisamente nel 2008 a San Donà di Piave in casa di cura. In occasione del funerale, ricevette l'omaggio floreale di Fidel Castro, di Raul Castro, dell'ambasciata cubana e dei granmisti sopravvissuti, oltre a molta gente comune venuta da ogni parte d'Italia. A fine 2023, come da sua volontà, le sue ceneri furono portate a Cuba, dove vennero accolte da una delegazione ufficiale politico-militare e sepolte nel Pantheon dei Veterani dell'Indipendenza nella Necrópolis de Cristóbal Colón a l'Avana, il 2 Dicembre in occasione del 67º anniversario dello sbarco del Granma alla presenza del Ministro delle FAR, alte cariche dell'esercito, il presidente dell'ICAP, le più alte cariche dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia Cuba e di un pronipote in rappresentanza della famiglia. Durante la cerimonia vi erano gli omaggi floreali di: Raul Castro, il presidente Miguel Diaz Canel, l'ICAP, i granmisti, l'ANAIC e della famiglia.
{{quote|Dal giorno del Desembarco in poi, noi superstiti abbiamo fatto quello che abbiamo potuto, chi in una forma e chi in un'altra. Io che ero straniero ero il più indicato per starmene lontano da Cuba per fare ciò che nella Sierra Maestra non avrei potuto realizzare. C'era bisogno di addestramenti, collegamenti, informazioni, notizie, soldi, armi, e di molte altre cose ancora. Così, chi con armi e chi senza armi ha fatto quello che doveva fare. E anch'io}}
 
== Interviste in Italia e a Cuba ==
Il 10 maggio [[2010]] il magazine [[Turisti per Caso]] ha pubblicato una intervista, fatta da un'italiana con il nickname Vanity176, ad Arsenio Garcia Davila il quale, parlando di Doné, ha dichiarato: {{quote|Egli si adoperò insieme ad un gruppo di persone che lavoravano all'estero a favore della repubblica socialista cubana; Gino ha svolto questo compito per quasi 40 anni; e visse negli Usa servendo sempre la causa rivoluzionaria cubana}}
In un'intervista con il quotidiano comunista italiano ''[[Liberazione (quotidiano)|Liberazione]]'' del 5 ottobre 2006, Gino Donè Paro disse che:
 
{{Citazione|Dal giorno del Desembarco in poi, noi superstiti abbiamo fatto quello che abbiamo potuto, chi in una forma e chi in un'altra. Io che ero straniero ero il più indicato per starmene lontano da Cuba per fare ciò che nella Sierra Maestra non avrei potuto realizzare. C'era bisogno di addestramenti, collegamenti, informazioni, notizie, soldi, armi, e di molte altre cose ancora. Così, chi con armi e chi senza armi ha fatto quello che doveva fare. E anch'io}}
==Il ricordo==
A Gino Doné Paro sono dedicati cinque circoli nelle province di Milano, Pordenone, Genova, Savona e Firenze. L'emittente [[Slovenia|slovena]] in lingua italiana [[Radio Capodistria]] ha in archivio un radiodramma a lui dedicato (''Le ceneri di Gino'', della scrittrice bolognese Katia Sassoni). A Cuba, all'Avana, il 22 marzo 2011, in occasione terzo anniversario della sua scomparsa, Gino è stato commemorato ufficialmente dalle autorità cubane, durante una solenne grande cerimonia avvenuta nel Museo della Rivoluzione, dove è stato anche proiettato il filmato "Cuba Libre" edito da "Mundo Latino". In Italia, a Venezia, il 22 marzo 2012, il quarto anniversario della sua morte è stato ricordato dal locale Circolo Italia-Cuba presieduto da Giuliana Grando. In Italia, a Bolsena, il 22 marzo 2013, in occasione del quinto anniversario della sua scomparsa, l'Editore Roberto Massari ha pubblicato un libro dedicato alla vita del partigiano "Gino Doné, L'italiano del Granma" scritto dalla narratrice bolognese Katia Sassoni (grazie alla ventennale ricerca effettuata dal marito giornalista [[Gianfranco Ginestri]]). Nel maggio 2014 in Italia e a Cuba sarà ricordato il 90º anniversario della nascita di Gino, a cura della Fondazione Italiana Ernesto Che Guevara, a cura dei circa cento circoli aderenti alla Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba, e a cura del Comune di nascita di Gino, in Provincia di Treviso (Regione Veneto).
 
Il 10 maggio 2010 la rivista ''Turisti per Caso'' ha pubblicato una intervista, effettuata da un'italiana con pseudonimo Vanity176, al granmista Arsenio Garcia Davila, grande amico di Donè, il quale, parlando di lui, ha dichiarato: {{Citazione|Egli si adoperò insieme ad un gruppo di persone che lavoravano all'estero a favore della repubblica socialista cubana; Gino ha svolto questo compito per quasi 40 anni; e visse negli Usa servendo sempre la causa rivoluzionaria cubana}}
==Note==
 
Alcuni ricercatori storici hanno ipotizzato la possibilità che, mentre era lontano da Cuba, Donè fosse stato ingaggiato per svolgere, in giro per il mondo, compiti da agente dei [[Servizio segreto|servizi segreti]] cubani, allora diretti dal comandante Barbarossa amico di Gino (ma attualmente, naturalmente, non esistono conferme ufficiali da parte del governo cubano). Però c'è chi contesta l'ipotesi suddetta<ref name=":0">[https://jacopocustodi.wordpress.com/2014/06/29/gino-done-litaliano-del-granma/ Gino Donè, l'Italiano del Granma - Quaderno Che nº 9 del 2014, edito dalla Fondazione Che Guevara]</ref>.
 
== Riconoscimenti e commemorazioni ==
*1945 encomio solenne Missione Alleata Nelson (UK)
*2004 decorato come Eroe Nazionale (Cuba)
*2006 medaglia 50º Anniversario dello sbarco del Granma (Cuba)
A Gino Donè Paro sono dedicati diversi circoli politico-culturali in Italia. La sua figura è stata oggetto di diverse pubblicazioni e alcuni spettacoli teatrali. Nel 2024, nel centenario della nascita, la tessera di iscrizione dell'Associazione Nazionale Italia-Cuba reca una fotografia di Donè abbracciato a Fidel Castro.
 
== Video ==
*Syusy e Patrizio con Gianfranco Ginestri, ''Cuba'' (Foto Gino Granmisti), Video: turisti per caso, 1994.
*Syusy e Patrizio intervistano Ginestri all'Avana sul tema ''Gino Doné Paro'', Video: archivio t.p.c., 1994.
*Roberto Montagner, ''Una intervista a Gino Doné Paro'', video di 1 ora, Edizioni Cgil Venezia, 2001.
*Roberto Montagner, ''Archivio dell'intervista a Gino Doné Paro'', 10 ore, Archivio Cgil Venezia, 2001.
*Guido Sapienza, ''Gino Doné Paro, partigiano'', video di 10 minuti, in web su youtube, filmato nel 2006.
*Guido Sapienza, ''Archivio video intervista Gino Doné Paro'', 10 ore, archivio privato, filmato nel 2006.
*Franco Guarino, ''Con Gino Doné Paro'', video di 10 minuti, in web su youtube, filmato girato nel 2006.
*Sandro Esposito, ''Ricordo di Gino Doné Paro'', video di 20 minuti, in web su youtube, filmato nel 2006.
*Claudio Tura, ''Incontro con Gino Doné Paro'', video di 30 minuti, in web su youtube, filmato nel 2006.
*Red Ronnie, ''Gino Doné Paro'' (Su Guevara), Edizioni "Roxy Bar", Bologna, 2006. (DVD, 30 minuti).
*Borroto-L'Abbate, ''CubaLibre: DesembarcoGranma'', MundoLatino-LibLab, 2006. (DVD, 60 minuti).
*Enrico Coletti, ''Una Vita segreta per Fidel'', "Luce", Roma, 2007. (DVD, video di 90 minuti).
*Enrico Coletti, ''Un italiano per Fidel'', "Surf-Film & HD-Film", Roma, 2011. (DVD, 90 minuti).
*Canal Caribe, ''Cuba: Realizan ceremonia de inhumación de las cenizas de expedicionario del Granma, Gino Doné'', Cuba, 2023. (durata 4' 39"), https://www.youtube.com/watch?v=tNVLzmsGlAI
 
== Musica ==
*Fabio Debbi (cantautore emiliano) canta "Gino Doné Paro" (2011), https://www.youtube.com/watch?v=Bpbm9TKbxZg
*Giovanni Giusto (veneto) canta "El italiano" (2015), https://www.youtube.com/watch?v=Ors6sjuEu34
 
== Teatro ==
*Salvatore Panu (cantastorie sardo-bolognese) nello spettacolo "Cuba Libre" scritto da Katia Sassoni (2015-2016).
*Giovanni Giusto (veneto) produttore, autore, attore, musicista, regista dello spettacolo "Revolucion" (2015-2016).
*Marco Mancin (attore piemontese) propone lo spettacolo teatrale "Gino Donè Il Partigiano che salvò Che Guevara", lo spettacolo ha debuttato a Gattinara (Vercelli) il 24.04.2016.
 
== Note ==
<references/>
==Bibliografia==
===Bibliografia italiana===
* Thomas Hugh, ''Storia di Cuba'', Einaudi, Torino, 1973... ("Cuba or The Pursuit of Freedom", Eyre & Spottiswoode Ltd, London, 1971).
* Aldo Garzia, ''Cuba Cultura'', (Alle pagine 207-208 si dice che Gino è stato "scoperto" da Gianfranco Ginestri), Ed. Teti, Milano, 1997
* Gianfranco Ginestri e Roberto Massari, ''Quaderni della Fondazione Che Guevara'', dal n. 4 al n. 8, Acquapendente (Viterbo), 2001-2010.
* Aleida March, ''Evocaciòn. La mia vita a fianco del Che'', (qui Gino Doné Paro è citato nelle pagine 32 e 33), Bompiani Editore, 2007.
* Aldo Garzia, ''Un italiano sul Granma con Fidel'', (pp.75-111, sul libro ''Vite ribelli''), casa editrice Sperling & Kupfer, Milano, 2007.
* Pino Cacucci, ''Un po' per amore, un po' per rabbia'', (Gino Donè Paro a Tuxpan in Messico, a pagina 288), Feltrinelli, Milano, 2008.
* Ines Kainer, ''Cammino a La Higuera'', (in questo libro Gino Donè Paro è citato alla pagina 28), Davide Zedda Editore, Cagliari, 2008.
* Katia Sassoni, ''Le ceneri di Gino'', testo radiodramma, per Radio Capodistria e per la Fondazione Italiana Ernesto Che Guevara, 2008.
* Katia Sassoni, ''Gino Doné Paro: ritratto di un ribelle italocubano'', (130 pagine), per Fondazione Italiana Ernesto Che Guevara, 2012.
* Katia Sassoni, ''Gino Doné. L'italiano del Granma'', (Biografia di 160 pagine), Roberto Massari Editore, Bolsena (VT), Febbraio 2013.
* Martina Manfrin, ''Gino Doné. Un italiano nella Rivoluzione Cubana'', (Tesi di 130 pagine), per la Università di Padova, Marzo 2013.
* Martina Manfrin, ''Un italiano nella Rivoluzione Cubana'', (Capitolo di 12 pagine), per la Fondazione Italiana Che Guevara, Aprile 2013.
* Roberto Speciale, ''Italiani a Cuba'', (Gino Doné Paro è citato in vari capitoli), per la Fondazione Casa America di Genova, 2010-2014.
* Gianfranco Ginestri, "Cuba", guida turistica (Gino Donè Paro è citato alle pagine 83-84). Edizioni Ulysse Moizzi, Milano, 2010-2014.
 
=== Bibliografia cubana===
=== Bibliografia in italiano ===
* Jesus Sergio Montanè Oropesa y Melba Hernandez Rodriguez, ''Album Expedicionarios del Granma'', (Fotografo Elmuza), Habana, 1959.
*Thomas Hugh, ''Storia di Cuba'', Einaudi, Torino, 1973... ("Cuba or The Pursuit of Freedom", Eyre & Spottiswoode Ltd, London, 1971).
* Fernando Sanchez Amaya, ''Diario del Granma'', Festival popular de divulgacion revolucionaria, Editorial Tierra Nueva, Habana, 1959.
*Aldo Garzia, ''Cuba Cultura'', (Alle pagine 207-208 si dice che Gino è stato "scoperto" da Gianfranco Ginestri), Ed. Teti, Milano, 1997.
* Magaly Chacon Romero y Marta Veronica Alvarez Mola, (historiadores de la Far), ''De Tuxpan a la Plata'', Editorial Orbe, Habana, 1979.
*Aldo Garzia, ''Un italiano sul Granma con Fidel'', (pp.&nbsp;75–111, sul libro ''Vite ribelli''), casa editrice Sperling & Kupfer, Milano, 2007.
* Georgina Cuervo Cerulia y Ofelia Llenin del Alcazar, ''Granma : Rumbo a la libertad'', Casa Editorial Gente Nueva, Habana, 1983.
*Aleida March, ''Evocaciòn. La mia vita a fianco del Che'', (qui Gino Doné Paro è citato nelle pagine 32-33), Bompiani Editore, 2007.
* Pedro Alvarez Taibo, ''La epopea del Granma'', 30° desembarco del Granma, Oficina Publicaciones del Consejo de Estado, Habana, 1986.
*Pino Cacucci, ''Un po' per amore, un po' per rabbia'', (Gino Donè Paro a Tuxpan in Messico, a pagina 288), Feltrinelli, Milano, 2008.
* Pedro Alvarez Tabio, ''Diario de la guerra'', Dal 2 dicembre 1956 al 19 febbraio 1957, Oficina del Consejo de Estado, Habana, 1986.
*Ines Kainer, ''Cammino a La Higuera'', (in questo libro Gino Donè Paro è citato alla pagina 28), Davide Zedda Editore, Cagliari, 2008.
* Juan Almeida Bosque, ''Desembarco'', Editorial de ciencias sociales, Edicion José Quintana Lara, Ediciones Politicas, Habana, 1988.
*Katia Sassoni, ''Le ceneri di Gino'', testo radiodramma, per Radio Capodistria e per la Fondazione Italiana Ernesto Che Guevara, 2008.
* Katiuska Blanco Castineira, ''Despues de lo increible'', Primera Edicion 1993 y Segunda 1994, Casa Editorial Abril, Habana, 1993-94.
*Katia Sassoni, ''Gino Doné Paro: ritratto di un ribelle italocubano'', (130 pagine), per Fondazione Italiana Ernesto Che Guevara, 2012.
* Alberto Ferrera Herrera, ''El Granma : La aventura del siglo'', Centros Historia Militar, Editorial Capitan San Luis, Habana, 1990.
*Katia Sassoni, ''Gino Doné. L'italiano del Granma'', (Biografia di 160 pagine), Roberto Massari Editore, Bolsena (VT), febbraio 2013.
* Autori Vari, ''Diccionario Enciclopedico de la Historia Militar de Cuba'', Ediciones de la Far, Ediciones Verde Olivo, Habana 2001.
*Martina Manfrin, ''Gino Doné. Un italiano nella Rivoluzione Cubana'', (Tesi di 130 pagine), per la Università di Padova, marzo 2013.
* Marta Veronica Alvarez Mola y Sergio Ravelo Lopez, ''Renacer de la esperanza : Expedicion del Granma'', Edit-Politica, Habana, 2005.
*Martina Manfrin, ''Un italiano nella Rivoluzione Cubana'', (Capitolo di 12 pagine), per la Fondazione Italiana Che Guevara, aprile 2013.
* Heberto Norman Acosta, ''La palabra empenada'', Oficina de Publicaciones del Consejo de Estado, 2 libros, Edit, Habana, 2005 y 2006.
*Davide Barilli, ''La nascita del Che'', 4 racconti su Cuba; il 4° è dedicato a Gino, (180 pagine), Aragno Editore, Torino, gennaio 2014.
* Heberto Norman Acosta, ''El retorno anunciado'', Ediciones Cubanas de Oficina de Publicaciones del Consejo de Estado. Habana, 2011.
*Roberto Speciale, ''Italiani a Cuba'', (Gino Doné Paro è citato in vari capitoli), per la Fondazione Casa America di Genova, 2010-2014.
* Fidel Castro Ruz y Katiuska Blanco, ''Guerrillero del tiempo'', (Donè e Ginestri citati a pagg. 363-364), Editora Abril, Habana, 2011.
*Gianfranco Ginestri e Roberto Massari, ''Quaderni della Fondazione Che Guevara'', dal n. 4 al 9, Acquapendente (Viterbo), 2001-2014.
*Gianfranco Ginestri, ''Cuba'', guida turistica (Gino Donè Paro è citato nelle pagine 83-84). Edizioni Guide Moizzi, Milano, 2010-2015.
*Gianfranco Ginestri e Katia Sassoni, ''Cuba-Libre'' (Testo per la rassegna "Italia-Cuba-Canta", su Gino Donè Paro e su altri personaggi italo-cubani). Circolo Italia-Cuba, Parma, 2015.
*Gianfranco Ginestri e Angelo Giavarini, ''Gli 82 del Granma'' (Dossier con 82 nomi, 82 foto, 82 informazioni, sui partecipanti allo sbarco del Granma). Circolo Italia-Cuba, Parma, 2015.
 
=== Bibliografia in spagnolo ===
==Filmografia Italiana==
*Jesus Montanè Oropesa y Melba Hernandez Rodriguez, ''Album Expedicionarios Granma'', (Foto messicane di Felix Elmuza), Habana, 1959.
* Syusy e Patrizio con Gianfranco Ginestri, ''Cuba'' (Foto Gino Granmisti), Video: turisti per caso, 1994.
*Fernando Sanchez Amaya, ''Diario del Granma'', Festival popular de divulgacion revolucionaria, Editorial Tierra Nueva, Habana, 1959.
* Syusy e Patrizio intervistano Ginestri all'Avana sul tema ''Gino Doné Paro'', Video: archivio t.p.c., 1994.
*Magaly Chacon Romero y Marta Veronica Alvarez Mola, (historiadoras de la Far), ''De Tuxpan a la Plata'', Editorial Orbe, Habana, 1979.
* Roberto Montagner, ''Una intervista a Gino Doné Paro'', video di 1 ora, Edizioni Cgil Venezia, 2001.
*Georgina Cuervo Cerulia y Ofelia Llenin del Alcazar, ''Granma: Rumbo a la libertad'', Casa Editorial Gente Nueva, Habana, 1983.
* Roberto Montagner, ''Archivio dell'intervista a Gino Doné Paro'', 10 ore, Archivio Cgil Venezia, 2001.
*Pedro Alvarez Taibo, ''La epopea del Granma'', 30° desembarco del Granma, Oficina Publicaciones Consejo Estado, Habana, 1986.
* Guido Sapienza, ''Gino Doné Paro, partigiano'', video di 10 minuti, in web su youtube, filmato nel 2006.
*Pedro Alvarez Tabio, ''Diario de la guerra'', Dal 2 dicembre 1956 al 19 febbraio 1957, Oficina del Consejo de Estado, Habana, 1986.
* Guido Sapienza, ''Archivio video intervista Gino Doné Paro'', 10 ore, archivio privato, filmato nel 2006.
*Juan Almeida Bosque, ''Desembarco'', Editorial de ciencias sociales, Edicion José Quintana Lara, Ediciones Politicas, Habana, 1988.
* Franco Guarino, ''Con Gino Doné Paro'', video di 10 minuti, in web su youtube, filmato girato nel 2006.
*Alberto Ferrera Herrera, ''El Granma: La aventura del siglo'', Centros Historia Militar Cubana, Editorial Capitan San Luis, Habana, 1990.
* Sandro Esposito, ''Ricordo di Gino Doné Paro'', video di 20 minuti, in web su youtube, filmato nel 2006.
*Katiuska Blanco Castineira, ''Despues de lo increible'', Primera Edicion 1993 y Segunda 1994, Casa Editorial Abril, Habana, 1993-94.
* Claudio Tura, ''Incontro con Gino Doné Paro'', video di 30 minuti, in web su youtube, filmato nel 2006.
*Autori Vari, ''Diccionario Enciclopedico de la Historia Militar de Cuba'', Ediciones de la Far Cubana y Ediciones Verde Olivo, Habana 2001.
* Red Ronnie, ''Intervista a Gino Doné Paro'' (Su Ernesto Guevara), Edizioni "Roxy Bar", Bologna, 2006.
*Marta Veronica Alvarez Mola y Sergio Ravelo Lopez, ''Renacer de la esperanza: Expedicion del Granma'', Edit-Politica, Habana, 2005.
* Borroto-L'Abbate, ''CubaLibre: DesembarcoGranma'', "MundoLatino Avana" e "LibLab Torino", 2006.
*Heberto Norman Acosta, ''La palabra empenada'', Oficina de Publicaciones del Consejo de Estado, 2 libros, Edit, Habana, 2005 y 2006.
* Enrico Colletti, ''A secret life with Fidel'' (''Una Vita segreta per Fidel''), "Luce", Roma, 2007.
*Heberto Norman Acosta, ''El retorno anunciado'', Ediciones Cubanas de Oficina de Publicaciones del Consejo de Estado. Habana, 2011.
* Enrico Colletti, ''L'Italiano'' (''Un italiano per Fidel''), "Surf-Film & HD-Film", Roma, 2011.
*Fidel Castro Ruz y Katiuska Blanco, ''Guerrillero del tiempo'', (Donè e Ginestri sono citati alle pagg. 363-364), Editora Abril, Habana, 2011.
*Nicolas Garofalo, ''Gino Doné Paro: un italiano nella spedizione del Granma'', Convegno presso la Casa Garibaldi: 25 ottobre 2014, Casa Editrice Società Dante Alighieri, Avana, 2015.
*Gioia Minuti e Roberto Vallepiano, ''Gino Doné Paro: l'italiano del Granma'', Conferenza alla Casa Garibaldi: 20 febbraio 2015, Casa Editrice Società Dante Alighieri, Avana, 2015.
 
== Altri progetti ==
==Discografia Italiana==
{{interprogetto}}
* [http://www.youtube.com/watch?v=rq5ZkBeTgI4 > PRIMA CANZONE dedicata a GINO DONE' PARO, di Fabio Debbi, cantautore di Reggio Emilia, 2011.
* http://video.gelocal.it/nuovavenezia/locale/san-dona-una-canzone-dedicata-a-gino-done/21291 > SECONDA CANZONE su GINO DONE' PARO, di Giovanni Giusto, cantautore di San Donà di Piave, 2013.
 
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