Istanbul: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua}}
{{Avvisounicode}}
{{Divisione amministrativa
|Continente = [[Europa]], [[Asia]]
|Nome = Istanbul
|Nome ufficiale = {{tr}} İstanbul
|Panorama = IstanbulHistorical collagepeninsula 5jand modern skyline of Istanbul.jpg
|Didascalia =
|Didascalia = In senso orario dall'alto: [[Corno d'Oro]] e Punta del [[Palazzo Topkapı|Serraglio]], [[Maslak]], [[İstiklal Caddesi]], Accademia Militare Kuleli, la [[Moschea Blu]].
|Bandiera =
|Stemma =
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|Divisione amm grado 2 = Istanbul
|Divisione amm grado 3 = no
|Amministratore locale = [[Nuri Aslan]] <small>(''ad interim'')</small><ref>Eletto dal Consiglio comunale di Istanbul dopo la decadenza dalla carica di [[Ekrem İmamoğlu]]</ref>
|Amministratore locale = [[Kadir Topbaş]]
|Partito = [[Partito perPopolare la Giustizia e lo SviluppoRepubblicano|AKPCHP]]
|Data elezione = 28/03/200426-3-2025
|Data rielezione =
|Data istituzione = 660 a.C.
|Data soppressione =
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|Longitudine secondi =
|Longitudine EW = E
|Altitudine = 40
|Abitanti = 15701602
|Superficie = 5343
|Aggiornamento abitanti = 31-12-2024
|Note superficie =
|Abitanti = 13854740
|Note abitanti =
|Aggiornamento abitanti = 2012
|Divisioni confinanti =
|Lingue = turco
|Codice postale = 34010 a 34850 / 80000 ada 81800
|Prefisso = (+90) 212 <small>(Eur)</small> / 216 <small>(Asia) </small>
|Fuso orario = +2
|Codice statistico =
|Codice catastale =
|Nome abitanti = istanbulioti (in turco: ''İstanbullu''), costantinopolitani
|Targa =
|Festivo = 23 aprile
|Nome abitanti =
|Festivo =
|Mappa = Latrans-Turkey ___location Istanbul.svg
|Didascalia mappa =
|Sito = http://istanbul.gov.tr/
}}
{{UNESCO
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|linkMappa =
}}
'''Istanbul''' ({{turco|İstanbul}}, pronuncia {{IPA|[isˈtanbuɫ]}}), precedentemente '''[[Costantinopoli]]''' ({{latino|Cōnstantīnopolis}}, {{lang-grc|Κωνσταντῑνούπολις|Kōnstantīnoúpolis|parentesi=sì}}; {{turco ottomano|قسطنطينيه |Kostantîniyye}}) e ancor prima '''[[Bisanzio]]''' ({{lang-grc|Βυζάντιον|Byzántion|parentesi=sì}}, {{latino|Byzantium}}), anche '''Istambul''' (forma italianizzata, ma rara)<ref>{{DOP|lemma=İstanbul|id=1046937}}; Google Books Ngram Viewer dà il 97% per ''Istanbul'', il 3% per ''Istambul'' nel 2022.</ref>, è la [[città]] più popolosa della [[Turchia]] e [[capoluogo]] della [[provincia di Istanbul|provincia omonima]], oltre ad essere il principale centro [[industria]]le, [[finanza|finanziario]] e [[cultura]]le dello Stato.
 
Con una [[popolazione]] di circa {{formatnum:16000000}} di abitanti<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://report.tuik.gov.tr/reports/rwservlet?adnksdb2=&report=buyukbelediye.RDF&p_il1=34&p_kod=2&p_yil=2009&p_dil=1&desformat=html&ENVID=nufus2000db2Env|titolo=Büyükşehir belediyeleri ve bağlı belediyelerin nüfusları - 2009|accesso=7 novembre 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110228092222/http://report.tuik.gov.tr/reports/rwservlet?adnksdb2=&report=buyukbelediye.RDF&p_il1=34&p_kod=2&p_yil=2009&p_dil=1&desformat=html&ENVID=nufus2000db2Env|dataarchivio=28 febbraio 2011}}</ref>, Istanbul (considerando però anche i quartieri asiatici) è il [[città|centro municipale]] più popoloso d'[[Europa]] ([[Città del mondo per popolazione|settimo nel mondo]]) davanti a [[Mosca (Russia)|Mosca]] e [[Londra]]. È una [[megalopoli]] situata nel nord-ovest del paese, la quale si estende lungo lo [[stretto]] del [[Bosforo]], alla cui estremità meridionale si situa il porto naturale del [[Corno d'Oro]], e lungo la sponda settentrionale del [[Mar di Marmara]]. La città, divisa dal [[Bosforo]], si estende sia in Europa ([[Tracia]]) sia in Asia ([[Anatolia]]), risultando l'unica metropoli al mondo appartenente a due [[continente|continenti]]. Istanbul è considerata una [[città globale]].
'''Istanbul''' (in [[lingua turca|turco]] '''İstanbul''', pronuncia {{IPA|[isˈtanbuɫ]}}, nota fino alla metà del [[XX secolo]] in [[lingua italiana|italiano]] come ''Costantinopoli'', nome ufficiale fino al [[1923]] ''قسطنطينيه'', ''Kostantiniyye''; in [[lingua latina|latino]] ''Constantinopolis''; in [[lingua greca|greco]] ''{{polytonic|Κωνσταντινούπολις}}'', ''Kōnstantinoúpolis'') è la [[città]] [[capoluogo]] della [[provincia di Istanbul|provincia omonima]] ed il principale centro [[industria]]le, [[finanza|finanziario]] e [[cultura]]le della [[Turchia]].
 
Durante la sua storia fu la capitale:
Con una [[popolazione]] di 13.854.740 abitanti<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://report.tuik.gov.tr/reports/rwservlet?adnksdb2=&report=buyukbelediye.RDF&p_il1=34&p_kod=2&p_yil=2009&p_dil=1&desformat=html&ENVID=nufus2000db2Env|editore=report.tuik.gov.tr|titolo=Büyükşehir belediyeleri ve bağlı belediyelerin nüfusları - 2009|accesso=7 novembre 2010}}</ref>, Istanbul (considerando però anche i quartieri asiatici) è il [[città|centro municipale]] più popoloso d'[[Europa]] (quarto nel [[Lista di città del mondo per popolazione|mondo]]).
* dell'[[Impero romano]] ([[330]]-[[395]]), come ''Constantinopolis'';
* dell'[[Impero bizantino]] ([[395]]-[[1204]] e [[1261]]-[[1453]]), come Κωνσταντινούπολις (''Kōnstantinúpolis'') dal [[610]];
* dell'[[Impero latino]] ([[1204]]-[[1261]]), come ''Constantinopolis'';
* dell'[[Impero ottomano]] ([[1453]]-[[1922]]), come قسطنطينيه (''Kostantîniyye'').
 
Conosciuta anche con l'appellativo di "''seconda [[Roma]]''" o "''Nuova Roma''", è stata fino alla [[Assedio di Costantinopoli (1453)|conquista ottomana nel 1453]] una tra le più grandi città della [[cristianità]], divenendo in seguito per quasi cinquecento anni la capitale di uno dei [[Impero ottomano|più grandi imperi della storia]] e crocevia di culture. Quando è stata proclamata la [[Turchia|Repubblica di Turchia]], il 29 ottobre [[1923]], Istanbul fu considerata ormai troppo vulnerabile, potendo finire sotto tiro delle marine militari che avevano dimostrato di poter violare gli accordi stretti durante la Prima guerra mondiale, e così [[Ankara]], che in precedenza aveva servito come [[quartier generale]] del movimento cittadino turco durante la [[guerra d'indipendenza turca]], è stata scelta come capitale del nuovo Stato turco. L'attuale nome della città venne ufficializzato dal Governo il 28 marzo 1930.<ref name=":0">{{Cita news|lingua=it|nome=Ivanka Garcia|cognome=Mancebo|url=https://www.scopriistanbul.com/storia#:~:text=Fino%20all'anno%20330%20era,concessa%20il%2028%20marzo%201930.|titolo=Storia di Istanbul - Dall'antica Bisanzio alla moderna Istanbul|accesso=2025-01-07}}</ref>
Istanbul è una [[megalopoli]] situata nel nord-ovest del paese, la quale si estende lungo lo [[stretto]] del [[Bosforo]], alla cui estremità meridionale si situa il porto naturale del [[Corno d'Oro]], e lungo la sponda settentrionale del [[Mar di Marmara]]. La città, divisa dal Bosforo, si estende sia in Europa ([[Tracia]]) che in Asia ([[Anatolia]]) risultando l'unica metropoli al mondo appartenente a due [[continente|continenti]]. Istanbul è considerata una [[città globale]].
 
Sin dal [[1985]] le aree storiche di Istanbul fanno parte della lista [[UNESCO]] dei [[Patrimonio dell'umanità|patrimoni dell'umanità]].<ref>{{Cita web |url=http://whc.unesco.org/en/list/356 |titolo=UNESCO |accesso=28 maggio 2009}}</ref>. Nel 2024, la metropoli eurasiatica è stata la seconda [[Città più visitate al mondo|città al mondo più visitata da turisti stranieri]] (circa 23 milioni)<ref>{{Cita web|url=https://edition.cnn.com/2024/12/04/travel/euromonitor-international-top-city-destinations-2024/index.html|titolo=World’s top 100 cities revealed – and London isn’t in the top 10|autore=Maureen O'Hare|data=4 dicembre 2024|accesso=7 dicembre 2024}}</ref>, mentre nel 2010 è stata una delle [[Capitale europea della cultura|capitali europee della cultura]].<ref>{{Cita web|url=http://www.aces-europa.eu/ |titolo=ACES > Home |editore=ACES |accesso=5 dicembre 2010}}</ref>
Nel corso della sua lunga storia, la città (chiamata '''[[Bisanzio]]''' fino al [[330]], poi '''[[Costantinopoli]]''' sino al [[1453]], Istanbul o Costantinopoli sino al 1930, e da allora in poi solo Istanbul) è stata la capitale:
*dell'[[Impero romano]] ([[330]]-[[395]]),
*dell'[[Impero bizantino]] ([[395]]-[[1204]] e [[1261]]-[[1453]]),
*dell'[[Impero latino]] ([[1204]]-[[1261]]) e
*dell'[[Impero ottomano]] ([[1453]]-[[1922]]).
 
== Geografia fisica ==
Conosciuta anche con l'appellativo di "''seconda [[Roma]]''", è stata fino alla [[Assedio di Costantinopoli (1453)|conquista]] [[Impero ottomano|ottomana]] nel 1453 una tra le più grandi città della [[cristianità]], divenendo in seguito per quasi cinquecento anni la capitale di uno dei [[Impero ottomano|più grandi imperi della storia]] e crocevia di culture. Quando è stata proclamata la [[Turchia|Repubblica di Turchia]], il 29 ottobre [[1923]], [[Ankara]], che in precedenza aveva servito come [[quartier generale]] del movimento cittadino turco durante la [[guerra d'indipendenza turca]], è stata scelta come capitale del nuovo Stato turco.
=== Territorio ===
L'attuale area urbana si estende su entrambe le sponde del [[Bosforo]], lo stretto che divide l'[[Europa]] dall'[[Asia]] e unisce il [[Mar Nero]] al [[Mar di Marmara]], e sul Mar di Marmara stesso. Il "[[Corno d'Oro]]" (in Turco 'Halic') è il nome del porto naturale nella parte europea e all'imbocco del [[Bosforo]] su cui si affaccia il centro storico.
 
La città si trova ai margini della [[faglia]] sismica dell'Anatolia settentrionale, che corre nel Mar di Marmara. Recenti studi<ref>{{cita testo|url=http://web.mit.edu/newsoffice/1999/quake-0925.html|titolo=Quake increases risk for temblor in Istanbul - MIT News Office}}</ref>, prendendo in esame una serie di [[Terremoto|terremoti]] iniziatasi nel [[1939]] e proseguita nei successivi decenni, ritengono probabile che un evento sismico di notevoli proporzioni possa colpire Istanbul in un prossimo futuro.
Nel 2010 Istanbul è stata una delle [[Capitale europea della cultura|capitali europee della cultura]].<ref>{{Cita web|url=http://www.aces-europa.eu/ |titolo=ACES > Home |editore=ACES |accesso=5 dicembre 2010}}</ref> Sin dal [[1985]] le aree storiche di Istanbul fanno parte della lista [[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura|UNESCO]] dei [[Patrimonio dell'umanità|patrimoni dell'umanità]].<ref>{{Cita web|url=http://whc.unesco.org/en/list/356 |titolo=UNESCO | Historic Areas of Istanbul |editore=Whc.unesco.org |accesso=28 maggio 2009}}</ref>
 
La città è servita dal [[nuovo Aeroporto di Istanbul]] (nella parte europea)<!-- ([[List of airports: I|IST]]) nella zona nord est della città a 40 km dal centro--> e dall'[[Aeroporto Internazionale di Istanbul-Sabiha Gökçen]] (nella parte asiatica). <!-- ([[List of airports: S|SAW]]) -->
== Origine e varianti del nome ==
{{vedi anche|Bisanzio|Costantinopoli}}
[[File:Cruise ship and Seabus in Istanbul.jpg|thumb|300px|La parte moderna di Istanbul a nord del [[Corno d'Oro]], sulla sponda europea del [[Bosforo]].]]
[[File:Bosphorus Bridge-1.jpg|thumb|300px|Il [[Ponte sul Bosforo]] (1973) è uno dei due [[ponte sospeso|ponti sospesi]] che attraversano lo stretto del [[Bosforo]] e permettono di collegare l'[[Europa]] con l'[[Asia]] (l'altro è il [[Ponte Fatih Sultan Mehmet]], completato nel 1988.) Il terzo ponte sul Bosforo, per il quale è stato selezionato il consorzio İçtaş-[[Astaldi]], sarà costruito più a nord. Il [[Galleria (ingegneria)|tunnel]] ferroviario sottomarino [[Marmaray]] connetterà le parti europee ed asiatiche delle linee ferroviarie e le linee della [[metropolitana di Istanbul]].]]
 
=== Clima ===
Secondo un [[aneddoto]], il nome attuale deriverebbe da una circostanza curiosa: quando i [[turchi]] alla conquista dell'[[Anatolia]] chiedevano ai [[greci]] dove fosse "la città" ricevevano come risposta, senza capirne il significato ''Isten [[polis]]'', cioè "quella è la città", che finì per diventare il nome equivocato di Costantinopoli. {{Citazione necessaria|Più probabilmente deriva da un'enfatizzazione della parola "città" per indicarla come la "città" per [[antonomasia]], in analogia con la parola [[Urbe]] (o -in latino- ''Urbs'') con cui si indica Roma.}} Il nome İstanbul le venne dato ufficialmente solo attorno al [[1930]].
[[File:Istanbul Köppen Map.png|thumb|450px|center|Il clima di Istanbul, secondo la [[classificazione climatica di Köppen]]:<br />Cfb: [[Clima oceanico]]<br />Cfa: [[Clima subtropicale umido]]<br />Csa: [[Clima mediterraneo]]]]
Il [[clima]] di Istanbul può essere definito [[Clima oceanico|oceanico]], [[Clima subtropicale umido|subtropicale umido]] e [[Clima mediterraneo|mediterraneo]] di transizione, dato che presenta inverni abbastanza freddi, che non c'è una stagione secca e che le estati hanno precipitazioni significative, ma per il resto ha caratteristiche mediterranee: le stagioni più piovose sono l'autunno e l'inverno, e l'estate è calda e soleggiata.(media annuale +14,3&nbsp;°C).
 
L'[[inverno]] è freddo e umido ed è caratterizzato da un'alternanza fra periodi miti e piovosi (quando soffiano i venti umidi e tiepidi dal [[Mar Mediterraneo]]) e periodi invece più rigidi e nevosi (con minime anche di -8&nbsp;°C) quando soffiano i venti dal [[Polo nord]] o dall'Est. In gennaio e in febbraio le temperature medie possono variare tra i +3&nbsp;°C e i +8&nbsp;°C. Durante l'inverno cadono mediamente 60&nbsp;cm di neve sulla zona dell'aeroporto<ref>{{Cita web|url=http://www.nimbus.it/liguria/rlm44/neve_mediterraneo.htm|titolo=Rivista Ligure di Meteorologia 44 - La neve sulle coste del Mediterraneo|accesso=27 gennaio 2022}}</ref>, anche se le temperature medie non sono particolarmente basse, grazie ai temporali nevosi generati dal passaggio dell'aria polare o artica sul [[Mar Nero]]. Occasionalmente le nevicate possono essere anche abbondanti.<ref>{{Cita web|url=https://www.agi.it/estero/news/2022-01-25/neve-istanbul-paralizzato-citta-migliaia-bloccati-15357573/|titolo=La neve ha paralizzato Istanbul, migliaia bloccati nelle strade|sito=Agi|lingua=it|accesso=27 gennaio 2022}}</ref>
Il nome dell'odierna Istanbul comunque riflette, nel corso dei secoli, il succedersi delle civiltà che ne hanno segnato la storia. Fondata dai [[Colonizzazione greca|coloni greci]] di [[Megara (Attica)|Megara]], nel [[667 a.C.]], viene chiamata originariamente Βυζάντιον (''Byzántion'') in onore del loro re [[Byzas]]. Sarà dunque ''Byzantium'' in [[lingua latina|latino]] e successivamente [[Bisanzio]] in [[Lingua italiana|italiano]].
 
L'[[estate]] è calda e molto umida ed è caratterizzata da precipitazioni minori rispetto agli altri periodi, ma sempre significative. In luglio e in agosto le temperature medie possono variare tra i +18&nbsp;°C e i +28&nbsp;°C.
Il nome greco di Κωνσταντινούπολις (''Konstantinoupolis''), da cui il latino ''Constantinopolis'' e l'italiano [[Costantinopoli]], significa "Città di Costantino". Tale nome le fu dato in onore dell'[[imperatore]] romano [[Costantino I]] quando la città divenne capitale dell'[[Impero romano]], l'11 maggio dell'anno [[330]]. Costantino la ribattezzò ''Nova [[Roma]]'', ma questa denominazione non entrò mai nell'uso comune, sebbene ancora oggi la denominazione ufficiale secondo la [[Chiesa ortodossa]] e il [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|Patriarcato ecumenico]] sia "Costantinopoli Nuova Roma". Costantinopoli divenne successivamente la capitale dell'[[Impero bizantino]] quando, nel [[1453]], venne [[Caduta di Costantinopoli|espugnata]] dai [[Turchi Ottomani]].
 
La [[primavera]] e l'[[autunno]] sono miti e confortevoli e sono caratterizzate da un'alternanza di giornate piovose e soleggiate.
Il nome İstanbul potrebbe derivare dalla frase greca [[medioevo|medievale]] "εἰς τήν Πόλιν" (da leggersi con la pronuncia "istimˈbolin"), oppure da quella in dialetto [[ioni]]co "εἰς τάν Πόλιν" (pron. "istamˈbolin"), che significa "verso la Città" o "nella Città"<ref>"Dünden bugüne İstanbul ansiklopedisi" ("I Nomi di Istanbul"), volume 5, Ciltli, 1994</ref>. In questo modo i Greci si riferivano alla "Città delle Città", come Costantinopoli era conosciuta durante l'era bizantina e successivamente.
 
La città riceve circa 844&nbsp;mm di precipitazioni con un massimo d'inverno e un minimo d'estate. Ci sono molti giorni piovosi in autunno, in inverno e in primavera.<ref name="Turkish State Meteorological Service (DMI)">{{cita web|url= http://www.meteor.gov.tr/veridegerlendirme/yillik-toplam-yagis-verileri.aspx?m=ISTANBUL |titolo=Yıllık Toplam Yağış Verileri - İstanbul (Data of total annual rainfall of Istanbul |editore= Turkish State Meteorological Service (DMI) |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130331072105/http://www.meteor.gov.tr/veridegerlendirme/yillik-toplam-yagis-verileri.aspx?m=ISTANBUL |urlmorto= sì}}</ref> In inverno sono comuni le gelate e non è raro assistere ad abbondanti nevicate.<ref name="Statistics: Historical Weather Information for Istanbul">{{cita testo|url=https://mristanblue.wordpress.com/2010/01/03/weather-statistics-for-istanbul/|titolo=Statistics: Historical Weather Information for Istanbul}}</ref>
{{Citazione necessaria|Potrebbe altresì trattarsi di una semplice corruzione del greco [Kon]''stan''[tinou]''pol''[is] dove "pol" è diventato "bul". La riluttanza araba, persiana e turca, a pronunciare una parola che cominci con due consonanti, potrebbe aver indotto a premetter loro una ''[[alif]]'' (che può essere letta a volte "A", altre "I" e altre ancora "U") e ciò potrebbe spiegare il motivo di quella "I" per l'antica Costantinopoli turchizzata.<ref>La cosa vale anche in altri adattamenti di nomi greci come i toponimi [[Smirne]], [[Sparta]] o Stenia (diventate ''[[Smirne|İzmir]]'', ''[[Isparta]]'' e ''İstinye'' in turco).</ref>}} Il nome ''[[Stamboul]]'' o ''Stambul'' denominava in passato la penisola storica, cioè la città all'interno delle mura.
 
In un anno a Istanbul, mediamente, ci sono cinque giorni in cui la temperatura è superiore ai 32&nbsp;°C, e ventuno giorni in cui la temperatura è inferiore a 0&nbsp;°C.<ref name="Statistics: Historical Weather Information for Istanbul" />
La città fu chiamata, nel corso dei secoli, con svariati altri nomi: ''Nèa Ròmē'' o "Nuova Roma" come si è detto, ''Polis'' o "La Città" (per eccellenza, come già [[Roma]]), ''Rūmiyya al-Kubrā'' ("la Maggior Roma" in [[lingua araba|arabo]]), ''Qustantiniyya'' ("Costantinopoli" in [[lingua araba|arabo]]), e in [[lingua turca|turco]] ''İslambol'' ("Centro dell'Islam"), perché fu sede, dal [[1527]] al [[1924]], del [[Califfo|Califfato]] [[Islam]]ico, ''Pây-i taht'' ("Il piede del trono" in [[lingua persiana|persiano]]), ''Mikligardur'' ("Città grande" dei [[mercenario|mercenari]] Vareghi (o [[Variaghi]]), cioè [[Vichinghi]], che parlavano l'antico [[Lingue germaniche|germanico]] [[Lingua norrena|norreno]]), ''Car(i) grad'' (cioè "Città degli Imperatori", in generale nelle lingue slave), ''Gostandnubolis'' (il suo nome in [[lingua armena|armeno]]).
 
La più alta [[temperatura]] registrata a Istanbul è stata di 40,5&nbsp;°C, mentre la più bassa è stata di -16,1&nbsp;°C.<ref>{{Cita web |url=http://www.meteorologyclimate.com/extreme-temperature-records.htm |titolo=Extreme Temperature Records Worldwide - Istanbul |accesso=22 agosto 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071008104939/http://www.meteorologyclimate.com/extreme-temperature-records.htm |urlmorto=sì}}</ref>
== Storia ==
=== Visione generale ===
La sua ricchissima storia, che la vede alle origini città greca dal nome di [[Bisanzio]] (in [[lingua greca antica|greco antico]], Βυζάντιον), poi capitale dell'[[Impero bizantino]] col nome di [[Costantinopoli]] (in [[lingua latina|latino]] ''Constantinopolis'') e infine capitale dell'[[Impero ottomano]] senza un nome né grafia ufficiale, ha lasciato notevoli testimonianze archeologiche e architettoniche che la rendono anche un centro turistico di rilevanza mondiale.
 
L'[[umidità relativa]] è costantemente elevata e l'umidità media annuale è del 72%. Le temperature invernali ed estive raramente sono estreme, ma l'elevata umidità relativa le fa percepire in modo molto più severo.<ref name="Statistics: Historical Weather Information for Istanbul" />
{{Immagine grande|Istanbul panorama and skyline.jpg|1000px|<center>Veduta panoramica della Punta del Serraglio (Sarayburnu) dall'ingresso sud del [[Bosforo]], con la [[Moschea Blu]], la [[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|Basilica di Santa Sofia]], il [[Palazzo Topkapı]], e le [[Mura di Costantinopoli#Mura marittime|mura di Costantinopoli]].</center>}}
 
Caratteristica importante del clima di Istanbul è la presenza del vento. I più famosi sono il [[Poyraz]] (vento fresco da nord-est) e il [[Lodos]] (vento caldo da sud-ovest).<ref>{{cita web|url=http://www.scoprireistanbul.com/il-meteo-e-le-previsioni-del-tempo-a-istanbul/|titolo=Scoprire Istanbul|data= |accesso= }}</ref>
=== La Bisanzio greco-romana ===
{{Vedi anche|Bisanzio}}
 
{{ClimaAnnuale
[[File:Second Court Topkapi 2007 80.JPG|thumb|Resti di una colonna [[bizantina]] trovata nell'acropoli di Bisanzio, che si trova oggi all'interno del complesso del [[Palazzo Topkapı]].]]
|nome=Istanbul<ref>{{cita web|url=http://www.worldweather.org/014/c00047.htm|titolo=Weather Information for Istanbul|data= |accesso= }}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.dmi.gov.tr/sondurum/en-dusuk-sicakliklar.aspx?t=t&gun=120131&ind=1&s=NM&f= |titolo=Ölçülen En Düşük Sıcaklıklar (Lowest Recorded Temperatures): 30.01.2012 06:00 - 31.01.2012 06:00 (UTC) - İstanbul |accesso= |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130926225610/http://www.dmi.gov.tr/sondurum/en-dusuk-sicakliklar.aspx?t=t&gun=120131&ind=1&s=NM&f= }}</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.bbc.co.uk/weather/world/city_guides/results.shtml?tt=TT004370 |titolo=BBC - Weather Centre - World Weather - Average Conditions - Istanbul |accesso=2 maggio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060518023851/http://www.bbc.co.uk/weather/world/city_guides/results.shtml?tt=TT004370 |urlmorto=sì}}</ref>
|tempmax=8.7,9.1,11.2,16.5,21.4,26.0,28.4,28.5,25.0,20.1,15.2,9.7
|tempmedia=5.8,5.9,7.6,12.1,16.7,21.0,23.4,23.6,20.2,16.0,11.9,8.2
|tempmin=2.9,2.8,3.9,7.7,12.0,16.0,18.5,18.7,15.2,12.0,8.5,5.3
| tempassmax =18.3,24.0,26.2,32.9,33.0,40.2,40.5,38.8,33.6,34.2,27.2,21.2
| tempassmin =-10.4,-16.1,-7.0,-0.6,3.6,8.0,10.5,8.2,5.2,1.0,-4.0,-9.4
|pioggia=102,80,70,46,36,34,38,48,61,101,110,124
|giornipioggia=
|giornineve=6,6,3,0,0,0,0 ,0 ,0 ,0 ,0 ,4
}}
 
== Origini del nome ==
La fondazione di Bisanzio, da parte dei [[Colonizzazione greca|coloni greci]] di [[Megara (Attica)|Megara]], risale al [[667 a.C.]] Grazie alla posizione di controllo sul [[Bosforo]], la città si sviluppò in breve tempo tanto da diventare oggetto di contesa durante le [[Guerra del Peloponneso|guerre del Peloponneso]].
{{vedi anche|Nomi di Istanbul|Bisanzio|Costantinopoli}}
{{Immagine grande|Istanbul panorama and skyline.jpg|900px|3=<div align="center">La [[Promontorio del Serraglio|Punta del Serraglio]] (Sarayburnu) vista dall'ingresso sud del [[Bosforo]], con la [[Moschea Blu]], la [[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|Basilica di Santa Sofia]], il [[Palazzo di Topkapı]] e le [[Mura di Costantinopoli#Mura marittime|mura di Costantinopoli]].</div>}}
{{Immagine grande|Istanbul Skyline Beşiktaş Şişli.JPG|900px|3=<div align="center">Il [[Palazzo di Dolmabahçe]] e i grattacieli del quartiere finanziario [[Levent]] sulla sponda europea del [[Bosforo]].<ref name="Istanbul-panoramic1">{{cita web|url=https://farm8.staticflickr.com/7399/13960279827_8dce6ae69d_k.jpg|titolo=Veduta panoramica della parte europea di Istanbul, con il Palazzo Dolmabahçe e i grattacieli di Levent al centro, e il Ponte sul Bosforo (1973) a destra|accesso=2 dicembre 2020}}</ref></div>}}
 
Il nome İstanbul venne dato alla città ufficialmente solo nel [[1930]].<ref name=":0" /> I diversi nomi che ha avuto Istanbul riflettono il succedersi delle civiltà che ne hanno segnato la storia nel corso dei secoli. Fondata dai [[Colonizzazione greca|coloni greci]] di [[Megara Nisea|Megara]], nel [[667 a.C.]], viene chiamata originariamente Βυζάντιον (''Byzántion'') in onore del loro re [[Byzas]]. Divenne ''Byzantium'' in [[lingua latina|latino]] e successivamente [[Bisanzio]] in [[Lingua italiana|italiano]].
Dopo essersi schierata con [[Pescennio Nigro]] contro il vittorioso [[Settimio Severo]], la città fu assediata e largamente distrutta fra il [[193]] e il [[195]]. Nel [[196]] Bisanzio entrò a far parte dell'[[Impero romano]] e fu ricostruita dallo stesso [[Settimio Severo]], divenuto Imperatore, riottenendo rapidamente la sua precedente prosperità.
 
Il nome greco di Κωνσταντινούπολις (''Konstantinoupolis''), da cui il latino ''Constantinopolis'' e l'italiano [[Costantinopoli]], significa "Città di Costantino". Tale nome le fu dato in onore dell'[[imperatore]] romano [[Costantino I]] quando la città divenne capitale dell'[[Impero romano]], l'11 maggio [[330]]. Costantino la ribattezzò ''Nova [[Roma]]'', ma questa denominazione non entrò mai nell'uso comune, sebbene ancora oggi la denominazione ufficiale secondo la [[Chiesa ortodossa]] e il [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|Patriarcato ecumenico]] sia "Costantinopoli Nuova Roma". Costantinopoli divenne successivamente la capitale dell'[[Impero bizantino]] fino a quando, nel [[1453]], venne [[Caduta di Costantinopoli|espugnata]] dai [[turchi ottomani]].
 
La forma "Costantinopoli" è attestata in uso ufficiale sotto l'imperatore [[Teodosio II]] (408-450);<ref name="IA">Necdet Sakaoğlu (1993/94a): "İstanbul'un adları" ["I nomi di Istanbul"]. In: '[[Dünden Bugüne İstanbul Ansiklopedisi]]', ed. Türkiye Kültür Bakanlığı, Istanbul.</ref> restò il nome ufficiale principale della città per tutto il periodo bizantino e anche il nome più comune utilizzato in Occidente fino al XX secolo. Fu utilizzato (compresa la sua variante ''Kostantiniyye'') anche dall'Impero ottomano, fino all'avvento della Repubblica di Turchia.<ref>Finkel, Caroline, ''Osman's Dream'', (Basic Books, 2005), p. 57; "''Istanbul fu adottato come il nome ufficiale della città nel 1930..''".</ref>
 
Il nome İstanbul potrebbe derivare dalla frase greca [[medioevo|medievale]] "εἰς τὴν Πόλιν" (da leggersi con la pronuncia "istinˈpolin"), oppure da quella in dialetto [[ioni]]co "εἰς τὰν Πόλιν" (pron. "istamˈbolin"), che significa "verso la Città" o "nella Città".<ref>"Dünden bugüne İstanbul ansiklopedisi" ("I Nomi di Istanbul"), volume 5, Ciltli, 1994</ref><ref>Tommaso Braccini (a cura di), ''Il povero Leone. Ptocholeon'', Einaudi, Torino 2020, pag. 69.</ref> In questo modo i Greci si riferivano alla "Città delle Città", come Costantinopoli era conosciuta durante l'era bizantina e anche in seguito.
 
Potrebbe altresì trattarsi di una semplice corruzione del greco [Kon]''stan''[tinou]''pol''[is] dove "pol" è diventato "bul". La riluttanza araba, persiana e turca a pronunciare una parola iniziante con due consonanti potrebbe aver indotto a premetter loro una ''[[alif]]'' (che può essere letta a volte "A", altre "I" e altre ancora "U") e ciò potrebbe spiegare il motivo di quella "I" per l'antica Costantinopoli turchizzata.<ref>Room, Adrian (2006). Placenames of the World: Origins and Meanings of the Names for 6,600 Countries, Cities, Territories, Natural Features, and Historic Sites (2nd ed.).[pp.177] Jefferson, N.C.: McFarland & Company. ISBN 978-0-7864-2248-7.</ref><ref>La cosa vale anche in altri adattamenti di nomi greci come i toponimi [[Smirne]], [[Nicea]] o Stenia (diventate ''[[Smirne|İzmir]]'', ''[[İznik]]'' e ''İstinye'' in turco).</ref> Il nome ''[[Stamboul]]'' o ''Stambul'' denominava in passato la penisola storica, cioè la città all'interno delle mura.
 
''Kostantiniyye'' (Arabo: القسطنطينية, al-Qusṭanṭiniyah; Turco Ottomano: قسطنطينيه, Kostantiniyye) è il nome con cui la città divenne nota nel mondo islamico. Si tratta di un calco arabo di "Costantinopoli", con la desinenza araba -ye ('posto di') al posto della desinenza greca -polis. Dopo la conquista ottomana del 1453, venne utilizzato come nome ufficiale formale in [[turco ottomano]]<ref>[[Gülru Necipoğlu|G. Necipoğlu]]. "From Byzantine Constantinople to Ottoman Kostantiniyye: Creation of a Cosmopolitan Capital and Visual Culture under Sultan Mehmed II" Ex. cat. "From Byzantion to Istanbul: 8000 Years of a Capital", June 5 - September 4, 2010, Sabanci University Sakip Sabanci Museum, Istanbul. Istanbul: Sakip Sabanci Museum, 2010 p. 262</ref> e restò in uso per la maggior parte del tempo fino alla caduta dell'Impero ottomano nel 1923. Tuttavia, durante alcuni periodi le autorità ottomane favorirono altri nomi.
 
La città fu chiamata, nel corso dei secoli, con svariati altri nomi: ''Nèa Ròmē'' o "Nuova Roma" come si è detto, ''Polis'' o "La città" (per eccellenza, come già [[Roma]]), ''Rūmiyya al-Kubrā'' ("la maggior Roma" in [[lingua araba|arabo]]), ''Qustantiniyya'' ("Costantinopoli" in [[lingua araba|arabo]]), e in [[lingua turca|turco]] ''İslambol'' ("Centro dell'Islam"), perché fu sede, dal [[1527]] al [[1924]], del [[Califfato ottomano]], ''Pây-i taht'' ("Il piede del trono" in [[lingua persiana|persiano]]), ''Mikligardur'' ("Città grande" dei [[mercenario|mercenari]] [[Variaghi]], che parlavano l'antico [[Lingue germaniche|germanico]] [[Lingua norrena|norreno]]), ''Car(i) grad'' (cioè "Città degli imperatori", in generale nelle [[lingue slave]]), ''Gostandnubolis'' (in [[lingua armena|armeno]]).
 
Nomi diversi da استانبول (''Istanbul'') erano diventati obsoleti in lingua turca durante la fine dell'era ottomana e il primo periodo della repubblica. Tuttavia, la variante "Costantinopoli" era ancora usata quando si scriveva il nome della città in caratteri latini. Nel 1928 l'alfabeto turco adottò i caratteri latini al posto della scrittura araba. Dopo di che, la Turchia cominciò a spingere gli altri Paesi a utilizzare nomi turchi per le città turche, invece di altre traslitterazioni per la scrittura latina che erano state in uso in epoca ottomana.<ref>Stanford and Ezel Shaw (1977): History of the Ottoman Empire and Modern Turkey. Cambridge: Cambridge University Press. Vol II, p. 386; Robinson (1965), The First Turkish Republic, p. 298</ref> Lettere e pacchi inviati a "Costantinopoli" invece di "Istanbul" non furono più recapitati dalle poste turche, il che contribuì all'adozione definitiva a livello mondiale del nuovo nome.
 
{{Immagine grande|Bosphorus Bridge 20241031.jpg|900px|3=<div align="center">Il [[Ponte sul Bosforo]] (1973) è uno dei tre [[ponte sospeso|ponti sospesi]] che attraversano lo stretto del [[Bosforo]] e permettono di collegare l'[[Europa]] con l'[[Asia]]: gli altri due sono il [[Ponte di Fatih Sultan Mehmet]] (1988) e il [[Ponte di Yavuz Sultan Selim]] (2016). Inoltre, l'Europa e l'Asia sono collegate dal [[Galleria (ingegneria)|tunnel]] ferroviario sottomarino [[Marmaray]] (2013), che connette le parti europee e asiatiche delle linee ferroviarie e le linee della [[metropolitana di Istanbul]], e dall'[[Eurasia Tunnel]] (2016), dedicato al traffico automobilistico.</div>}}
{{Immagine grande|Istanbul Financial Center and the skyline of the Atasehir district on the Asian side of Istanbul.jpg|900px|3=<div align="center">Istanbul Financial Center (IFC) e i grattacieli del distretto [[Ataşehir]] nella parte asiatica della città. Le torri del complesso Metropol Istanbul (la Torre A raggiunge un'altezza di 301 metri con i suoi 70 piani)<ref name="GAP_Insaat">{{cita web|url=https://www.gapinsaat.com/en/superstructure/metropol-istanbul.html|titolo=Metropol İstanbul|sito=gapinsaat.com|accesso=16 maggio 2023}}</ref><ref name="residenceindex-1">{{cita web|url=https://residenceindex.com/media/images/project/project_image_e6b22f592b54348df40d6ec8bdc76a70.jpg|titolo=Metropol Istanbul|sito=residenceindex.com|accesso=19 maggio 2023}}</ref><ref name="residenceindex-2">{{cita web|url=https://residenceindex.com/media/images/project/project_image_8f49d86661a22a8fb384bd42359f8535.jpg|titolo=Metropol Istanbul|sito=residenceindex.com|accesso=19 maggio 2023}}</ref> sono a sinistra, mentre la Torre della Banca Centrale della Repubblica di Turchia (CBRT Tower), attualmente il grattacielo più alto del paese con un'altezza di 352 metri,<ref>{{cita web|url=https://skyscraperpage.com/cities/?buildingID=103411|titolo=Central Bank of the Republic of Turkey|sito=skyscraperpage.com|accesso=20 maggio 2023}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.skyscrapercenter.com/building/central-bank-of-the-republic-of-turkey/41146|titolo=Central Bank of the Republic of Turkey|sito=skyscrapercenter.com|accesso=20 maggio 2023}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.limak.com.tr/sectors/construction/projects/domestic/central-bank-turkey|titolo=Central Bank of the Republic of Turkey Campus Phase I-II|sito=limak.com.tr|accesso=15 maggio 2023}}</ref> è al centro dell'immagine.</div>}}
 
== Storia ==
=== La Bisanzio greco-romana ===
{{Vedi anche|Bisanzio}}
[[File:Second Court Topkapi 2007 80.JPG|thumb|Resti di una colonna [[bizantina]] trovata nell'acropoli di Bisanzio, che si trova oggi all'interno del complesso del [[Palazzo di Topkapı]].]]
 
La fondazione di Bisanzio, da parte dei [[Colonizzazione greca|coloni greci]] di [[Megara Nisea|Megara]], risale al [[667 a.C.]] Grazie alla posizione di controllo sul [[Bosforo]], la città si sviluppò in breve tempo tanto da diventare oggetto di contesa durante le [[Guerra del Peloponneso|guerre del Peloponneso]].
Possesso indiretto del [[Regno di Pergamo]], la città venne ceduta dal re [[Attalo III]] nel suo testamento alla [[Repubblica Romana]].
Dopo essersi schierata con [[Pescennio Nigro]] contro il vittorioso [[Settimio Severo]], la città fu assediata e largamente distrutta fra il 193 e il 195. Nel 196 Bisanzio fu ricostruita dallo stesso [[Settimio Severo]], divenuto Imperatore, riottenendo rapidamente la sua precedente prosperità.
 
=== La Costantinopoli romano-bizantina ===
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[[File:Map of Constantinople (1422) by Florentine cartographer Cristoforo Buondelmonte.jpg|thumb|left|Creata nel [[1422]] da [[Cristoforo Buondelmonti]], questa è la più antica mappa sopravvissuta di Costantinopoli e l'unica che precede la conquista ottomana.]]
 
La posizione strategica di Bisanzio attrasse anche l'imperatore [[Costantino I]] che, l'11 maggio [[330]], la rifondò come "Nova Roma", anche se la città prese presto il nome di Costantinopoli. Il modello a cui l'imperatore si ispiro'ispirò fu Roma: venne quindi eretto un enorme palazzo imperiale, un Foro, un ippodromo, il quale fu testimone nel corso dei secoli di sommosse e assemblee popolari, e un numero impressionante di palazzi e chiese. La città continuò a crescere anche dopo Costantino, e dopo un secolo furono erette da [[Teodosio II]] nuove mura che quasi raddoppiarono la superficie della città.
 
Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, la posizione strategica di Costantinopoli, posta al crocevia fra [[Mar Mediterraneo]] e [[Mar Nero]] e fra [[Europa]] e [[Asia]] fece della città un centro commerciale, culturale e politico di rilievo mondiale. Costantinopoli controllò per lungo tempo il commercio lungo la via della seta e fra il Mediterraneo e la Russia.
 
A Costantinopoli nasce ciò che è considerato il fondamento del diritto romano, il [[Corpus iuris civilis]], voluto da [[Giustiniano I]] tra il [[528]] e il [[565]].
[[File:Constantinople 1453.jpg|miniatura|[[Assedio di Costantinopoli (1453)|L'assedio]] finale del 1453 in una miniatura francese del [[XV secolo]]. ]]
 
Durante il Medioevo, Costantinopoli fu la più grande e ricca città d'[[Europa]]: si pensa che nel X secolo potesse avere fino a un milione di abitanti. La maggior basilica costantiniana, [[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|Hagia Sophia]] (Divina Sapienza), monumento di estrema rilevanza [[Architettura|architettonica]] dedicato al [[Logos#Nel Cristianesimo|Logos]], da sempre centro religioso della città, divenne il centro della cristianità greco-ortodossa. Nonostante le aspre lotte interne per il potere e la scarsa autorità individuale dell'imperatore, l'oligarchia bizantina mantenne una stabile struttura politica durante i quasi mille anni dell'impero.
 
Dotata di un notevole impianto di fortificazioni, la città rimase inespugnata fino al [[1204]], quando venne saccheggiata dagli eserciti della [[quarta crociata]] che instaurarono per poco più di mezzo secolo "l'[[impero latino]]". Per Costantinopoli fu l'inizio del suo declino. Dopo la riconquista greca nel 1261, la città, spopolata e centro di uno Stato ormai di scarsa importanza, conobbe tuttavia una grande rinascita artistica e culturale. Circondata dal potente impero turco ottomano, il 29 maggio [[1453]] Costantinopoli venne infine espugnata dal Sultano [[Maometto II]], detto a causa di ciò il Conquistatore (''Fatih''), che ne fece la capitale dell'[[Impero ottomano]]. La [[caduta di Costantinopoli]], e quindi la fine dell'[[Impero bizantino]], è indicata talvolta come l'evento che convenzionalmente chiude il [[Medioevo]] e comincia l'[[Storia moderna|evo moderno]].
[[File:Siege of Constantinople.jpg|thumb|[[Assedio di Costantinopoli (1453)|Caduta di Costantinopoli]] nel [[1453]].]]
 
Dotata di un notevole impianto di fortificazioni, la città rimase inespugnata fino al [[1204]], quando venne saccheggiata dagli eserciti della [[quarta crociata]] che instaurarono per poco più di mezzo secolo "l'[[impero latino]]". Per Costantinopoli fu l'inizio del suo declino. Dopo la riconquista greca nel 1261, la città, spopolata e centro di uno stato ormai di scarsa importanza, conobbe tuttavia una grande rinascita artistica e culturale. Circondata dal potente impero turco ottomano, il 29 maggio [[1453]] Costantinopoli venne infine espugnata dal Sultano [[Maometto II]], detto a causa di cio' il Conquistatore (''Fatih''), che ne fece la capitale dell'[[Impero ottomano]]. La [[caduta di Costantinopoli]], e quindi la fine dell'[[Impero bizantino]], è indicata talvolta come l'evento che convenzionalmente chiude il [[Medioevo]] e inizia l'[[Storia moderna|evo moderno]].
 
=== L'Istanbul ottomana e turca ===
[[File:Grand Rue de Pera, Constantinople LCCN2004672935 (cropped).jpg|miniatura|''[[İstiklal Caddesi|Grande Rue de Péra]]'' (1912) nel distretto di [[Beyoğlu|Pera]] sulla sponda nord del [[Corno d'Oro]]. L'ingresso della [[Basilica di Sant'Antonio di Padova (Istanbul)|Basilica di Sant'Antonio di Padova]] è a sinistra. Si nota una pubblicità della [[Nestlé]] affissa sul palazzo in fondo.]]
Sotto i [[sultano|sultani]] [[Impero ottomano|ottomani]], Costantinopoli ritrovò un nuovo periodo di splendore, diventando sede ''de facto'' del [[Califfo|califfato]] nel [[1517]], ma mantenendo la sede del [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|Patriarcato greco-ortodosso]] (nonostante la forzata conversione della [[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|Basilica di Santa Sofia]] in moschea) e in generale il carattere cosmopolita che la caratterizzò nei secoli precedenti. Subito dopo la conquista, e sino all'inizio del 17º secolo, vennero costruite le grandi moschee imperiali: [[Moschea di Fatih|quella del conquistatore]], di [[Moschea di Yavuz Selim|Selim I]], di [[Moschea di Bayezid II|Beyazit]], di [[Moschea di Solimano]] (Suleymaniye, la più grande moschea di Istanbul), di [[Moschea Blu|Ahmet]] (Sultanahmet), e la [[Yeni Cami|moschea nuova]]. Queste erano parte di complessi (''kulliye'') comprendenti ospedali, cucine per i poveri (''imaret'') e scuole coraniche (''medresse''). Questi complessi erano amministrati da fondazioni religiose (''vakif'') le quali ricavavano il denaro necessario al loro funzionamento da rendite fondiarie e immobiliari. Parallelamente, la città venne dotata di strutture per il commercio, come il [[Grande Bazar d'Istanbul|Gran Bazaar]] e il [[Bazar Egiziano]], e tornò a essere il crocevia dei traffici fra Europa ed Asia.
Sotto i [[sultano|sultani]] [[Impero ottomano|ottomani]], Costantinopoli ritrovò un nuovo periodo di splendore, diventando sede ''de facto'' del [[Califfo|califfato]] nel [[1517]], ma mantenendo la sede del [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|Patriarcato greco-ortodosso]] (nonostante la forzata conversione della [[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|Basilica di Santa Sofia]] in moschea) e in generale il carattere cosmopolita che la caratterizzò nei secoli precedenti. Subito dopo la conquista, e sino all'inizio del XVII secolo, vennero costruite le grandi moschee imperiali: [[Moschea di Fatih|quella del conquistatore]], di [[Moschea di Yavuz Selim|Selim I]], di [[Moschea di Bayezid II|Beyazit]], [[Moschea di Solimano|di Solimano]] (Suleymaniye, la più grande moschea di Istanbul), di [[Moschea Blu|Ahmet]] (Sultanahmet), e la [[Yeni Cami|moschea nuova]]. Queste erano parte di complessi (''kulliye'') comprendenti ospedali, cucine per i poveri (''imaret'') e scuole coraniche (''madrase''). Questi complessi erano amministrati da fondazioni religiose (''[[Waqf|vakif]]'') le quali ricavavano il denaro necessario al loro funzionamento da rendite fondiarie e immobiliari. Parallelamente, la città venne dotata di strutture per il commercio, come il [[Grande Bazar d'Istanbul|Gran Bazaar]] e il [[Bazar Egiziano]], e tornò a essere il crocevia dei traffici fra Europa e Asia.
 
[[File:Bridge and Galata Area, Istanbul, Turkey by Abdullah Frères, ca. 1880-1893 (LOC).jpg|thumb|[[Ponte di Galata]] alla fine del [[XIX secolo]].]]
 
L'impero ottomano, sconfitto durante la [[prima guerra mondiale]], finì ufficialmente il 1º novembre [[1922]]. Quando nel [[1923]] fu fondata la Repubblica di [[Turchia]], la capitale venne spostata da IstanbulCostantinopoli ad [[Ankara]]. L'attuale nome di Istanbul fu adottato nel [[1930]].<ref>{{cita testo|url=https://www.scopriistanbul.com/storia|titolo=Storia di Istanbul}}</ref> In un primo tempo trascurata in favore della nuova capitale, Istanbul passò attraverso un periodo di grande [[Pogrom d'Istanbul|trasformazione]] negli anni [[1950|'50]] e [[1960|'60]]. Prima degli anni sessanta, in particolare, il governo di [[Adnan Menderes]] perseguì lo sviluppo economico del paese attraverso la costruzione di nuove strade e industrie. Anche nel centro storico, moderne pavimentazioni stradali rimpiazzarono l'acciottolato e una larga parte dei quartieri vecchi quartieri venne demolita.{{senza fonte}}
 
Dagli anni settanta, la popolazione di Istanbul sta subendo una rapida crescita in seguito alla forte immigrazione dall'[[Anatolia]]. Nuovi quartieri (molto spesso abusivi, i cosiddetti "[[Gecekondu|geceköndugecekondu]]") e zone industriali sono sorti alla periferia della città e molti dei villaggi limitrofi sono stati incorporati nella grande area metropolitana.
 
Istanbul è tuttora sede del [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli]], una delle antiche [[sedi apostoliche]].
 
=== Anni recenti ===
{{Vedi anche|Colpo di Stato in Turchia del 2016|Attentato di Istanbul del 12 gennaio 2016|Attentato di Istanbul del 28 giugno 2016}}
[[File:Istanbul - veduta Bosforo.jpg|thumb|Veduta del [[Bosforo]]]]
[[File:TaksimSquareIstanbulIstanbul - veduta Bosforo.jpg|thumb|left|Veduta del [[Piazza TaksimBosforo]].]]
[[File:Beyoglu 4689.jpg|thumb|left|[[İstiklal Caddesi]] nel 1999.]]
[[File:Paolo Monti - Serie fotografica (Istanbul, 1962) - BEIC 6328611.jpg|thumb|verticale|La [[moschea di Nusretiye]] fotografata da [[Paolo Monti]] nel 1962.]]
 
In anni recenti la città è stata oggetto di diversi attacchi [[terrorismo|terroristici]], come il massacro di piazza Taksim avvenuto nel [[1977]], e gli attacchi del [[1999]], del [[2003]] e del [[2008]], per un totale di più di 120 vittime e 10001.000 feriti.<ref>{{Cita news|url = http://www.radikal.com.tr/haber.php?haberno=219735|accesso = 1º luglio 2008|autore = Mavioglu, Ertugrul|coautori = Sanyer, Ruhi|titolo = 30 yıl sonra kanlı 1 Mayıs (1)|data = 29 aprile 2007|lingua = tr|pubblicazione = [[Radikal]]|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070930204325/http://www.radikal.com.tr/haber.php?haberno=219735}}</ref><ref>{{cita testo|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/3276549.stm|titolo=BBC NEWS | Middle East | Film clue to Turkey Jewish attack}}</ref><ref>{{cita testo|url=http://afp.google.com/article/ALeqM5jl5Of8Rk7UJyxwWurbEN3r71UUFA|titolo=AFP: Kurdish rebels condemned at funeral of Istanbul bomb victims|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110520160317/http://afp.google.com/article/ALeqM5jl5Of8Rk7UJyxwWurbEN3r71UUFA }}</ref><ref>{{cita testo|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/7527977.stm|titolo=BBC NEWS | Europe | Istanbul rocked by twin bombings}}</ref>
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Nell'[[estate]] del [[2008]] si è verificata inoltre una sparatoria fuori dal [[consolato (diplomazia)|consolato]] degli [[Stati Uniti d'America]], con il [[Sequestro di persona|rapimento]] di tre turisti [[germania|tedeschi]].<ref>[{{cita testo|url=http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/esteri/istanbul-spari/istanbul-spari/istanbul-spari.html |titolo=Istanbul, attacco al consolato Usa Pkk rapisce tre turisti tedeschi - esteri - Repubblica.it>]}}</ref>
 
Nel giugno [[2010]] un attentato contro un [[Autobus|minibus]] ha portato alla morte di quattro persone; potrebbe essersi trattato di una [[rappresaglia (guerra)|rappresaglia]] in seguito agli scontri fra esercito e [[Partito dei Lavoratori del Kurdistan|Pkk]] che nel solo giugno hanno portato alla morte di 18 militari.<ref>[{{cita testo|url=http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Turchia-attentato-contro-un-minibus-a-Istanbul-quattro-morti-tra-cui-una-17enne_577179999.html |titolo=Turchia, attentato contro un minibus a Istanbul: quattro morti tra cui una 17enne - Adnkronos Esteri]}}</ref>
 
Un nuovo attentato compiuto da un [[kamikaze]] in [[piazza Taksim]] porta, nell'ottobre 2010, alla morte del kamikaze e al ferimento di 15 agenti di polizia e 17 civili.<ref>[{{cita testo|url=http://www.corriere.it/esteri/10_ottobre_31/attentato-istanbul-turchia_3ad1172e-e4cf-11df-8ccb-00144f02aabc.shtml |titolo=Attentato nel cuore di Istanbul Morto il kamikaze, 32 feriti - Corriere della Sera]}}</ref>
 
Il governo del premierpresidente [[Recep Tayyip Erdoğan|Erdoğan]] staha proponendoultimato, proposto o sta portando avanti una serie di grandi opere ([[Marmaray|Tunnel ferroviario sotto il Bosforo]], [[Ponte di Yavuz Sultan Selim|terzo ponte sul Bosforo]], [[Aeroporto di Istanbul (2018)|terzo aeroporto]], diverse linee di metropolitana, canale navigabile per decongestionare il Bosforo) le quali, se da una parte costituiscono un potente stimolo per l'economia, dall'altra stanno alterando irreparabilmente l'immagine della città, sfregiata al tempo stesso da una speculazione edilizia ormai senza freni.<ref>{{Cita web|url = https://www.nzz.ch/feuilleton/wem-gehoert-die-stadt-1.18076505|titolo = Brachiale Erneuerung in Istanbul. Wem gehört die Stadt?|autore = Veronika Hartmann|editore = Neue Zürcher Zeitung|data = 6 maggio 2013|lingua=de|accesso = 25 giugno 2015}}</ref>
 
Conseguenza di cio'ciò sono stati fra l'altro i [[Proteste della Turchia del 2013|violenti scontri]] avvenuti nel giugno [[2013]] a piazza Taksim e a [[Beşiktaş]] tra studenti, intellettuali, e cittadini da una parte e la polizia dall'altra in difesa del [[parco di Gezi]] (e dei suoi 600 alberi) che il governo cittadino vuole distruggere per ricostruire antiche caserme ottomane che dovranno ospitare un centro commerciale e una moschea.
Quella che doveva essere una semplice protesta ha provocato manifestazioni in tutta la Turchia, approfittando del malcontento generale causato da varie misure attuate dal governo di [[Ankara]].
 
Quella che doveva essere una semplice protesta ha provocato manifestazioni in tutta la Turchia, approfittando del malcontento generale causato da varie misure attuate dal governo di [[Ankara]].{{sf}}
== Geografia ==
L'attuale area urbana si estende su entrambe le sponde del [[Bosforo]], lo stretto che divide l'[[Europa]] dall'[[Asia]] e unisce il [[Mar Nero]] al [[Mar di Marmara]], e sul Mar di Marmara stesso. Il "[[Corno d'Oro]]" (in Turco 'Halic') è il nome del porto naturale nella parte europea ed all'imbocco del [[Bosforo]] su cui si affaccia il centro storico.
 
Il 28 giugno 2016, all'aeroporto Atatürk, due attentatori suicidi affiliati all'ISIS, si sono fatti saltare in aria dopo aver aperto il fuoco sui passeggeri nel terminal voli internazionali. La polizia avrebbe sparato per neutralizzare i sospetti a un varco d'ingresso. Tutti i voli sono stati cancellati. Nell'attacco sono morte 41 persone, mentre 239 sono state ferite.{{sf}}
La città si trova ai margini della [[faglia]] sismica dell'Anatolia settentrionale, che corre nel Mar di Marmara. Recenti studi<ref>[http://web.mit.edu/newsoffice/1999/quake-0925.html Quake increases risk for temblor in Istanbul - MIT News Office<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, prendendo in esame una serie di [[Terremoto|terremoti]] iniziata nel [[1939]] e proseguita nei successivi decenni, ritengono probabile che un evento sismico di notevoli proporzioni possa colpire Istanbul in un prossimo futuro.
 
Nella notte di capodanno fra il 2016 e il 2017 alle ore 1:40 locali, un uomo armato di [[AK-47|Kalašnikov]] ha aperto il fuoco dentro il night club 'Reina', nel quartiere Beşiktaş, nella zona europea della città. Si sono contati 39 morti (la maggior parte stranieri) e una cinquantina di feriti.{{sf}}
La città è servita dall'[[Aeroporto di Istanbul-Atatürk]]<!-- ([[List of airports: I|IST]]) --> e dall'[[Aeroporto Internazionale Sabiha Gökçen]]. <!-- ([[List of airports: S|SAW]]) -->
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{Immagine grande|Istanbul detailed (10061x3895px) Panorama of Constantinople walls, blue mosque, hagia sophia.jpg|1000px|<center>Veduta panoramica del [[Corno d'Oro]] dalla [[Torre di Galata]], edificata dai [[Repubblica di Genova|genovesi]] nel 1348, con il [[Ponte di Galata]] al centro dell'immagine.</center>}}
{{Immagine multipla|allinea = left|align = left|per riga = 2|larghezza totale = 500|immagine1 =Bozdoģan Kemeri - panoramio.jpg|immagine2=Istanbul asv2020-02 img53 Maiden's Tower.jpg|allinea sfondo = center|sotto = L'[[Acquedotto di Valente]] e la [[Torre di Leandro]].}}
Istanbul è principalmente conosciuta per la sua [[architettura bizantina]] e [[architettura ottomana|ottomana]], ma i suoi edifici riflettono i vari popoli e imperi che l'hanno governata. Strutture [[Repubblica di Genova|genovesi]] e [[architettura romana|romane]] rimangono visibili in città, a fianco dei più frequenti edifici relativi al periodo ottomano. Allo stesso modo, mentre [[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|Hagia Sophia]] e le moschee imperiali dominano gran parte del panorama cittadino, si possono trovare anche una serie di storiche chiese e [[sinagoga|sinagoghe]].
 
Nessun edificio preromano è sopravvissuto a Istanbul. Esempi di architettura romana pre-bizantina sono risultati più durevoli. In piazza Sultanahmet, sul luogo dell'[[Ippodromo di Costantinopoli]] (realizzato sul modello del [[Circo Massimo]] di [[Roma]]), è ancora visibile l'[[obelisco di Teodosio]]. Nella parte occidentale del quartiere Fatih rimane l'[[Acquedotto di Valente]], costruito alla fine del [[IV secolo]], pur 50 metri più breve che in passato. Allo stesso modo, le [[mura di Costantinopoli]], erette in gran parte da [[Teodosio II]], sono ancora in gran parte visibili. Infine, la [[Colonna di Costantino]], eretta nel 330 d.C. al centro dell'[[Foro di Costantino|omonimo foro]] per celebrare la nuova capitale romana, è ancora in loco, fra l'Ippodromo e il Gran Bazar.
== Clima ==
[[File:Maidens Tower 2007.jpg|thumb|right|300px|[[Torre di Leandro]] con la Punta del Serraglio sullo sfondo.]]
 
{{Immagine grande|Istanbul_panorama_(16293921746).jpg|900px|3=<div align="center">Veduta panoramica del [[Corno d'Oro]] dalla [[Torre di Galata]], edificata dai [[Repubblica di Genova|genovesi]] nel 1348, con il [[Ponte di Galata]] sulla destra.</div>}}
Il clima di Istanbul è di tipo [[clima temperato|temperato]], ma è alquanto particolare, a metà strada tra il [[clima oceanico]] e il [[clima mediterraneo]] (media annuale +14,3&nbsp;°C).
 
=== Chiese ed ex chiese ===
L'[[inverno]] è freddo e umido ed è caratterizzato da un'alternanza fra periodi miti e piovosi (quando soffiano i venti umidi e tiepidi dal [[Mar Mediterraneo]]) e periodi invece più rigidi e nevosi (con minime anche di -8º) quando soffiano i venti dal [[Polo nord]] o dall'Est. In gennaio e in febbraio le temperature medie possono variare tra i +3&nbsp;°C e i +8&nbsp;°C.
[[File:DSC03832 Istanbul - Aya Sophia - Foto G. Dall'Orto 24-5-2006.jpg|thumb|Originariamente una chiesa, poi una moschea, e dal 1935 un museo, dal 2020 tornata una moschea, la [[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|Santa Sofia]] costruita dall'imperatore [[Impero bizantino|bizantino]] [[Giustiniano]] fra il 532 e 537 fu la cattedrale più grande del mondo per quasi mille anni, fino al completamento della [[Cattedrale di Siviglia]] nel 1507.]]
[[File:Istanbul asv2021-11 img71 StAnthony of Padua Church.jpg|thumb|La [[Basilica di Sant'Antonio di Padova (Istanbul)|Basilica di Sant'Antonio di Padova]] a Istanbul, disegnata dall'architetto italo-turco [[Giulio Mongeri]] e costruita tra il 1906 e il 1912.]]
 
La chiesa cristiana più antica di Istanbul ancora esistente è [[monastero di Studion|San Giovanni di Studion]], trasformata in moschea e nel 2014 in restauro. Altri edifici religiosi del primo periodo bizantino comprendono la [[Chiesa di Santa Irene (Istanbul)|Chiesa di Santa Irene]], capolavoro dell'architettura bizantina, trasformata dai turchi prima in un deposito d'armi e attualmente in una sala di concerti, la [[Basilica di San Polieucto]], oggi in rovina, e la [[Chiesa dei Santi Sergio e Bacco (Costantinopoli)|Chiesa dei Santi Sergio e Bacco]] oggi "Küçük Aya Sofya Camii", "Moschea della piccola Santa Sofia".
L'[[estate]] è calda e molto umida ed è caratterizzata da precipitazioni minori rispetto agli altri periodi, ma sempre significative. In luglio e in agosto le temperature medie possono variare tra i +18&nbsp;°C e i +28&nbsp;°C.
Fra le chiese del periodo Comneno sopravvissute spiccano la [[Chiesa di Cristo Pantocratore (Costantinopoli)|Chiesa del Pantocratore]] oggi moschea (Molla Zeyrek Camii), la Chiesa della Theotokos Kiriotissa (oggi [[Moschea Kalenderhane]]), la [[Moschea Gül]] (di identificazione incerta) e la Chiesa di Santa Tecla ([[Moschea di Atik Mustafa Pascià]]), mentre la [[Chiesa di San Salvatore in Chora]], (poi "Kariye Camii", già museo, oggi di nuovo moschea) dagli importanti affreschi, la [[Moschea Arap]] ("Moschea degli Arabi", già chiesa cattolica di San Paolo e Domenico) e la [[Chiesa della Theotokos Pammacaristos]], già sede del Patriarcato dal 1456 al 1578, poi trasformata in moschea ("Fethiye camii") e oggi parzialmente museo, risalgono nella loro forma attuale al periodo paleologo. Va segnalata inoltre la [[Santa Maria dei Mongoli|Chiesa di Santa Maria dei Mongoli]], nel quartiere Fener, risalente all'inizio del VII secolo, l'unica chiesa d'epoca bizantina della città a non essere mai stata convertita in moschea.
 
Fondata da Costantino e ricostruita nel [[537]] da Giustiniano, la [[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|Basilica di Santa Sofia]] è uno dei principali monumenti di Istanbul. Già considerata dai bizantini un capolavoro di architettura in virtù specialmente della sua enorme cupola, fu trasformata in moschea dopo la caduta della città nel 1453. Diventata museo per volere del primo presidente turco [[Mustafa Kemal Atatürk]], negli anni quaranta e cinquanta del Novecento ha beneficiato di restauri grazie ai quali sono stati riscoperti preziosi [[mosaico|mosaici]]. Nel 2020 essa è stata di nuovo convertita in moschea.
La [[primavera]] e l'[[autunno]] sono miti e confortevoli e sono caratterizzate da un'alternanza di giornate piovose e soleggiate.
 
Durante l'epoca Ottomana, specialmente nell'Ottocento, decine di chiese greco-ortodosse, armene e cattoliche furono costruite nella città storica, a Galata/Pera e lungo il Bosforo, per venire incontro alle esigenze spirituali delle comunità greche, armene e levantine, a quel tempo numerose e potenti. Nonostante il declino numerico di queste comunità nel corso del Novecento, questi edifici sono sempre mantenuti in efficienza e danno alla città una decisa impronta multiculturale.
La città riceve circa 844&nbsp;mm di precipitazioni con un massimo d'inverno ed un minimo d'estate. Ci sono molti giorni piovosi in autunno, in inverno ed in primavera.<ref name="Turkish State Meteorological Service (DMI)">[http://www.meteor.gov.tr/veridegerlendirme/yillik-toplam-yagis-verileri.aspx?m=ISTANBUL title=Yıllık Toplam Yağış Verileri - İstanbul (Data of total annual rainfall of Istanbul - Turkish State Meteorological Service DMI)]</ref> In inverno sono comuni le gelate e non è raro assistere ad abbondanti nevicate.<ref name="Statistics: Historical Weather Information for Istanbul">[http://mristanblue.wordpress.com/2010/01/03/weather-statistics-for-istanbul/ Statistics: Historical Weather Information for Istanbul]</ref>
 
Nel quartiere [[Fener]] sorge la [[Cattedrale di San Giorgio (Istanbul)|cattedrale di San Giorgio]], sede dal 1600 del [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli]]. Tra le chiese [[Chiesa cattolica|cattoliche]] vanno ricordate la [[Cattedrale dello Spirito Santo (Istanbul)|Cattedrale dello Spirito Santo]] nel quartiere [[Pangaltı]], sede del [[vicariato apostolico di Istanbul]], e la [[Basilica di Sant'Antonio di Padova (Istanbul)|Basilica di Sant'Antonio di Padova]], a [[Beyoğlu]], affacciata su [[İstiklal Caddesi]].
In un anno a Istanbul, mediamente, ci sono cinque giorni in cui la temperatura è superiore ai 32&nbsp;°C, e ventuno giorni in cui la temperatura è inferiore a 0&nbsp;°C.<ref name="Statistics: Historical Weather Information for Istanbul" />
 
=== Moschee ===
La più alta [[temperatura]] registrata a Istanbul è stata di 40,5&nbsp;°C, mentre la più bassa è stata di -16,1&nbsp;°C.<ref>[http://www.meteorologyclimate.com/extreme-temperature-records.htm Extreme Temperature Records Worldwide - Istanbul]</ref>
{{vedi anche|Moschee di Istanbul}}
[[File:Sultan Ahmed Mosque Istanbul Turkey retouched.jpg|thumb|left|[[Moschea Blu]] (1616).]]
[[File:Dolmabah%C3%A7e Mosque Mars 2013.jpg|thumb|[[Moschea di Dolmabahçe]] (1855) nello stile [[Architettura neobarocca|neobarocco]] ottomano.]]
 
A partire dal loro arrivo nel 1453, nel corso dei successivi quattro secoli, gli Ottomani hanno contribuito a delineare il panorama della città di Istanbul dandogli un'impronta indelebile, in particolar modo con la costruzione di grandi moschee. Una delle più celebri è la [[Moschea Blu]], voluta dal sultano [[Ahmed I]] e terminata nel [[1616]], la quale si trova a pochi passi da Santa Sofia. La [[Moschea di Fatih]] (in lingua turca ''Fatih Camii'', cioè la "Moschea del Conquistatore", epiteto di Maometto II), sebbene ricostruita alla fine del Settecento, è uno dei maggiori esempi di architettura turco-islamica in città e ha rappresentato una tappa importante nello sviluppo dell'architettura ottomana. La [[Moschea di Solimano]] (costruita tra il 1550 e il 1557) opera realizzata dall'architetto [[Sinān|Mimar Sinan]] per il sultano [[Solimano il Magnifico]] è considerata la più bella fra le moschee imperiali di Istanbul.
L'[[umidità relativa]] è costantemente elevata e l'umidità media annuale è del 72%. Le temperature invernali ed estive raramente sono estreme, ma l'elevata umidità relativa le fa percepire in modo molto più severo.<ref name="Statistics: Historical Weather Information for Istanbul" />
 
[[File:Istanbul asv2020-02 img60 Ortaköy Mosque.jpg|thumb|left|[[Moschea di Ortaköy]] (1856).]]
Caratteristica importante del clima di Istanbul è la presenza del vento. I più famosi sono il Poyraz (vento fresco da nord-est) ed il Lodos (vento caldo da sud-ovest).<ref>[http://www.scoprireistanbul.com/il-meteo-e-le-previsioni-del-tempo-a-istanbul/ Scoprire Istanbul]</ref>
[[File:Yeni cami.jpg|thumb|[[Yeni Cami]] ("Moschea nuova", 1665).]]
 
Più recente, terminata nel [[1665]], la [[Yeni Cami]] (in Italiano "Moschea Nuova") che si trova sul [[Corno d'Oro]] all'estremità meridionale del ponte di Galata ed è uno dei siti più visitati di Istanbul. Tra le altre importanti moschee, possiamo citare la [[Moschea di Dolmabahçe]] (1855) e la [[Moschea di Eyüp Sultan|Moschea di Eyüp]], dove i sultani andavano a pregare subito dopo l'incoronazione.
{| class="wikitable" style="font-size:90%;width:100%;border:0px;text-align:center;line-height:120%;"
| align=center colspan=14|'''Istanbul, {{TUR}}'''
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|-
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|-
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|-
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|-
! style="background: #99CCCC; color:#000080;" height="16;" |Giorni di precipitazione
| style="background: #0033FF; color: black;" | 20
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| style="background: #0033FF; color: black;" | 19
| style="background: #0033FF; color: black;" | 152
|-
| colspan="14" style="text-align:center;font-size:90%;"|Fonte: [[Organizzazione Meteorologica Mondiale]] ([[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]])<ref>[http://www.worldweather.org/014/c00047.htm Weather Information for Istanbul]</ref> Stato Turco Servizio Meteorologico (DMI)<ref name="Turkish State Meteorological Service (DMI)" /><ref>{{Cita web |url=http://www.dmi.gov.tr/sondurum/en-dusuk-sicakliklar.aspx?t=t&gun=120131&ind=1&s=NM&f= |titolo=Ölçülen En Düşük Sıcaklıklar (Lowest Recorded Temperatures): 30.01.2012 06:00 - 31.01.2012 06:00 (UTC) - İstanbul |accesso=}}</ref> [[BBC]] Weather Centre<ref>[http://www.bbc.co.uk/weather/world/city_guides/results.shtml?tt=TT004370 BBC - Weather Centre - World Weather - Average Conditions - Istanbul]</ref> e Historical Weather Information for Istanbul<ref name="Statistics: Historical Weather Information for Istanbul" />
|}
 
La [[Moschea di Nuruosmaniye|moschea Nur-i-Osmaniye]] ("la luce di Osman") del diciottesimo secolo, e la [[Moschea di Ortaköy]] (1856), rompono con la tradizionale architettura ottomana, abbracciando uno [[Architettura neobarocca|stile europeo neobarocco]]. Questa trasformazione di stile sarà presente in numerosi altri edifici costruiti nel [[XIX secolo]] nella città. Unica moschea repubblicana post ottomana in stile contemporaneo è la [[Moschea di Şakir]] del 2009.
== Amministrazione ==
Amministrativamente Istanbul è un [[comuni metropolitani della Turchia|comune metropolitano]] (in [[lingua turca|turco]] ''büyükşehir belediyelesi'') che comprende i centri urbani di tutti i 39 [[distretti della Turchia|distretti]] della [[provincia di Istanbul|sua provincia]]. Il principale organo decisionale del comune è il Consiglio Comunale, guidato dal sindaco. Fra le sue responsabilità il controllo degli appalti, la decisione dei prezzi dei biglietti sui mezzi pubblici e la regolazione delle tasse.<ref>{{Cita web|url=http://www.ibb.gov.tr/en-US/Organization/BelediyeMeclisi/Pages/AnaSayfa.aspx|editore=Istanbul Metropolitan Municipality|titolo=The Municipal Council|accesso=13 marzo 2011}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ibb.gov.tr/en-US/Organization/BelediyeMeclisi/Pages/LegalFrame.aspx|editore=Istanbul Metropolitan Municipality|titolo=Legal Frame|accesso=13 marzo 2011}}</ref> Tutti i membri del consiglio, tra cui il sindaco, sono eletti per cinque anni. Il sindaco di Istanbul, [[Kadir Topbaş]], è stato eletto a partire dal marzo 2004 ed è stato rieletto nel marzo 2009.<ref>{{Cita web|url=http://www.britannica.com/EBchecked/topic/296962/Istanbul/12387/Administration-and-social-conditions|titolo=Istanbul|accesso=15 maggio 2008|anno=2008|opera=Britannica}}</ref> Il governatore della [[provincia di Istanbul]] è Hüseyin Avni Mutlu.<ref>{{Cita web|url=http://www.istanbul.gov.tr/?pid=113|titolo=Istanbul|accesso=8 marzo 2011|anno=2011|opera=Governorship of Istanbul}}</ref>
 
=== Palazzi ===
La struttura di governo metropolitano è composto da tre organi principali: (1) Il Sindaco (eletto ogni cinque anni), (2) Il Consiglio Metropolitano (organo decisionale con il sindaco), (3) Il comitato esecutivo metropolitano. Ci sono tre tipi di enti locali: (1) comuni (2), le amministrazioni provinciali speciali, (3) le amministrazioni villaggio. Tra le autorità locali, i comuni stanno acquisendo maggiore importanza con l'aumento dell'urbanizzazione.
[[File:Topkap%C4%B1 - 01.jpg|thumb|left|[[Palazzo di Topkapı]]]]
[[File:Istanbul Bosphorus Dolmabahçe Palace IMG 7891 1920.jpg|thumb|[[Palazzo di Dolmabahçe]], di stile eclettico ([[barocco]], [[rococò]] e [[neoclassicismo|neoclassico]]), è stata la residenza principale dei sultani ottomani a partire dal [[XIX secolo]].]]
[[File:Ciragan Palace 2014.JPG|thumb|[[Palazzo di Çırağan]]]]
 
Caratteristica della Istanbul ottomana è la quasi totale assenza di un'architettura civile in pietra. Infatti gli Ottomani usavano come materiale di costruzione per le case il legno, così che il tempo, i terremoti e i numerosi incendi hanno fatto scomparire quasi dovunque le abitazioni della città ottomana, sostituite oggi da anonimi caseggiati. I Sultani risiedevano sino alla metà dell'Ottocento nel [[Palazzo di Topkapı]] (letteralmente "Porta del Cannone"). Esso consiste di una serie di edifici, giardini e chioschi situati sul [[Promontorio del Serraglio]] ("Saray Burnu"), il quale divide il Corno d'Oro e il mar di Marmara, e prende il nome da una porta (oggi scomparsa) delle mura che lo proteggono. Fondato nel [[1459]], crebbe inglobando il sito dell'antica acropoli greca e bizantina, ed è oggi trasformato in un museo.
L'attuale edificio del municipio, iniziato il 17 dicembre 1953 e inaugurato il 26 maggio 1960, si trova nel Municipio di [[Fatih]].
 
Nei secoli successivi, e soprattutto dopo le riforme del Tanzimat, l'architettura ottomana è stata soppiantata da stili europei. In contrasto con gli elementi tradizionali del Palazzo di Topkapi e delle moschee della penisola storica il [[Palazzo di Dolmabahçe]] e il [[Palazzo di Yıldız]] (con il [[Parco di Yıldız]] accanto) sono chiaramente di stile [[Architettura neobarocca|neobarocco]]. Allo stesso tempo, la zona intorno ''[[İstiklal Caddesi]]'' ("Viale dell'Indipendenza", già "Gran Via di Pera") è caratterizzata da grandiosi palazzi che ospitavano ambasciate europee (dopo il trasferimento della capitale scadute al rango di consolati) perlopiù in stile [[neoclassicismo|neoclassico]] e, più tardi, [[Art Nouveau]].
=== Suddivisione amministrativa ===
{{vedi anche|:Categoria:quartieri di Istanbul}}
 
=== Altri edifici ===
[[File:Istanbul ___location districts.svg|thumb|Mappa con i distretti di Istanbul.]]
[[File:Yağlıkçı Hacı Reşit Bey and Prenses Rukiye Yalısı on the Bosphorus, Istanbul, Turkey 001.jpg|thumb|Case costiere (''[[yalı]]'') dell'epoca [[Impero ottomano|ottomana]] sul [[Bosforo]].]]
[[File:Istanbul - Avinguda d'Istiklâl.JPG|thumb|[[İstiklal Caddesi]] (Via dell'Indipendenza) l'antica ''Via di [[Beyoğlu|Pera]]'', nella parte europea di Istanbul.]]
 
Tra gli altri principali edifici di interesse architettonico presenti in città si può menzionare la [[Torre di Galata]], eretta nel [[1348]], ultimo resto delle mura che proteggevano il quartiere [[repubblica di Genova|genovese]] omonimo. Molto più antica la ''Yerebatan Sarayı'' ([[Cisterna Basilica]]) una grande cisterna sotterranea per la raccolta delle acque, costruita da [[Giustiniano I]] nel [[532]], la quale oggi si presenta come un enorme spazio sotterraneo di circa 140 metri per 70 metri, le cui volte sono sorrette da dodici file di 28 [[colonna|colonne]] alte 9 metri e distanziate l'una dall'altra di 4,90&nbsp;m.
Amministrativamente il comune metropolitano di Istanbul si estende su tutti i distretti della [[provincia di Istanbul|provincia]], comprendendo i distretti interamente urbani di [[Avcılar]], [[Bağcilar]], [[Bahçelievler]], [[Bakırköy]], [[Bayrampaşa]], [[Beşiktaş]], [[Beylikdüzü]], [[Beyoğlu]], [[Büyükçekmece]], [[Esenler]], [[Esenyurt]], [[Fatih]], [[Gaziosmanpaşa]], [[Güngören]], [[Kağithane]], [[Küçükçekmece]], [[Sultangazi]], [[Şişli]], [[Zeytinburnu]] sulla sponda europea del [[Bosforo]], e di [[Adalar]], [[Ataşehir]], [[Kadıköy]], [[Kartal (Turchia)|Kartal]], [[Maltepe]], [[Sultanbeyli]], [[Tuzla (Turchia)|Tuzla]], [[Ümraniye]], [[Üsküdar]] sulla sponda asiatica. Il comune amministra anche i centri urbani [[provincia di Istanbul#Suddivisione amministrativa|degli altri distretti della provincia]].
 
Dell'epoca ottomana sono ancora in funzione il [[Grande Bazar d'Istanbul]] e il [[Bazar delle spezie d'Istanbul]], grandi mercati al coperto dove si trovano numerosissimi negozi caratteristici e che attirano costantemente folle di turisti.
Fra i quartieri storici più noti di Istanbul vi sono:
* ''[[Eminönü]]'', corrispondente al cuore storico di Istanbul, nel distretto di [[Fatih]];
* ''[[Bebek]]'', quartiere molto elegante e centro residenziale di lusso posto sulla riva europea tra i due ponti sul Bosforo;
* ''[[Galata]]'' (il cui nome si dice derivi dalla parola greca "galà-ktòs", che vuol dire latte), l'antica [[colonia genovese]] sul [[Corno d'Oro]], oggi noto come ''Karaköy'';
* ''[[Fener]]'', uno dei quartieri più popolari dentro le mura, un tempo centro dell'etnia greca e ripopolato recentemente da immigrati dal sud-est del paese, sede del [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|Patriarcato greco]], e uno dei pochi luoghi dove si è conservata la vecchia Istanbul, nel distretto di Fatih;
* ''[[Samathia]]'', sul [[Mar di Marmara]], caratterizzato da molte chiese greche ed armene, oggi noto come ''Koca Mustafa Pasha'', nel distretto di Fatih;
* ''[[Beyoğlu]]'', al di là del Corno d'Oro, l'antica ''Pera'', il cui tessuto urbanistico è prevalentemente [[Art Nouveau|Liberty]];
* ''[[Nişantaşı]]'', anch'esso risalente alla fine dell'Ottocento, e che oggi è il quartiere più ''glamour'' della città;
* ''[[Etiler]]'', centro direzionale e residenziale di lusso;
* ''[[Sulukule]]'', storico quartiere [[Rom (popolo)|Rom]] nel distretto di Fatih.
 
=== DemografiaParchi ===
[[File:Yildiz Park 03.jpg|thumb|left|Ingresso principale del [[Parco di Yıldız]].]]
[[File:Galata Tower - Port of Karaköy , 2006.jpg|thumb|Il quartiere di [[Galata]] (oggi Karaköy) fu una colonia della [[Repubblica di Genova]] fra il 1273 e 1453.]]
Il [[Parco di Yıldız]] si estende alle spalle del [[Palazzo di Çırağan]], sulle pendici della riva europea del Bosforo. Il parco presenta alcuni palazzi sultanali, tra cui il [[Palazzo di Yıldız]]. A questo si aggiungono un teatro, una moschea e una fabbrica. Questo parco si estende per circa 160 ettari ed è stato originariamente progettato dall'architetto e paesaggista francese G. Le Roy che aveva fatto piantare rari ed esotici alberi, arbusti e fiori. Il parco è stato illuminato con la nuova tecnologia elettrica e dotato di scarichi [[fognatura|fognari]] che lo mantengono asciutto. Il parco è stato ristrutturato nel [[1980]] dall'Automobile Club turco.
 
[[File:Gulhane park Istanbul 2007 002.jpg|thumb|Il Parco di Gülhane.]]
{| class="wikitable" style="float:left; font-size:93%; width:310px; height:16px; border:0; text-align:left; line-height:120%; margin-left:10px; margin-bottom:10px;"
|-
| colspan="14" style="text-align:center; background:#f4f4f4; height:24px;"|'''Storico della popolazione di Istanbul'''
|-
! Anno
! Popolazione
! Anno
! Popolazione
|-
| 330
| 40&nbsp;000
| 1914
| {{decrease}} 909,978
|-
| 400
| {{increase}} 200&nbsp;000
| 1927
| {{decrease}} 680,857
|-
| 530
| {{increase}} 550&nbsp;000
| 1935
| {{increase}} 741,148
|-
| 545
| {{decrease}} 350&nbsp;000
| 1940
| {{increase}} 793,949
|-
| 715
| {{decrease}} 300&nbsp;000
| 1945
| {{increase}} 860,558
|-
| 950
| {{increase}} 400&nbsp;000
| 1950
| {{increase}} 983,041
|-
| 1200
| {{decrease}} 250&nbsp;000
| 1955
| {{increase}} 1,268,771
|-
| 1453
| {{decrease}} 36&nbsp;000
| 1960
| {{increase}} 1,466,535
|-
| 1477
| {{increase}} 70&nbsp;000
| 1965
| {{increase}} 1,742,978
|-
| 1566
| {{increase}} 600&nbsp;000
| 1970
| {{increase}} 2,132,407
|-
| 1690
| {{increase}} 750&nbsp;000–800&nbsp;000
| 1975
| {{increase}} 2,547,364
|-
| 1817
| {{decrease}} 500&nbsp;000
| 1980
| {{increase}} 2,772,708
|-
| 1860
| {{increase}} 715&nbsp;000
| 1985
| {{increase}} 5,475,982
|-
| 1885
| {{increase}} 873,570
| 1990
| {{increase}} 6,629,431
|-
| 1890
| {{increase}} 874&nbsp;000
| 2000
| {{increase}} 8,803,468
|-
| 1897
| {{increase}} 1,059&nbsp;000
| 2007
| {{increase}} 11,372,613
|-
| 1901
| {{decrease}} 942,900
| 2010
| {{increase}} 13,120,596
|}
 
Il [[Parco di Gülhane]], situato sul pendio di [[Eminonu]] tra le mura merlate esterne del Palazzo di Topkapi, occupa la parte occidentale del Serraglio. Esso faceva parte del giardino esterno del Palazzo di Topkapi e una sua parte è stata aperta al pubblico nel 1912. In precedenza fu luogo per i giochi cavallereschi e gare di [[tiro con l'arco]]. Ora è un parco alberato pubblico che ospita concerti e altre attrazioni. Il Parco è stato oggetto di restauri negli ultimi anni.
La popolazione della metropoli è più che triplicata in 25 anni tra il 1980 e il 2005. Circa il 70% di tutti gli abitanti vivono nella parte europea e il 30% nella parte asiatica. A causa della disoccupazione e della guerriglia nel sud-est della Turchia, molte persone di quella regione sono migrate a Istanbul, dove si sono stabilite nella periferia della città. I migranti, in prevalenza dall'[[Anatolia]] orientale, arrivano a Istanbul con aspettative di miglioramento della qualità della vita e di occupazione.
 
[[File:Istanbul asv2020-02 img47 Galata Tower.jpg|thumb|La cittadella di [[Galata (Istanbul)|Galata]] sulla costa nord del [[Corno d'Oro]] a Istanbul (opposta alla penisola storica di [[Costantinopoli]] sulla costa sud) fu una colonia della [[Repubblica di Genova]] dal 1273 al 1453.]]
Secondo una rilevazione dell'Istituto di statistica, il comune metropolitano (tutta la provincia di Istanbul) aveva una popolazione di 13.255.685 persone nel 2010<ref name="Turkey pop 2010">[http://tuikrapor.tuik.gov.tr/reports/rwservlet?adnksdb2=&ENVID=adnksdb2Env&report=turkiye_il_koy_sehir.RDF&p_kod=1&p_yil=2010&p_dil=1&desformat=html OracleAS Reports Services - Servlet] Address-based population survey 2010.</ref>, rendendo la città una delle più grandi aree metropolitane mondiali di oggi. All'ultimo censimento del 2000 Istanbul aveva una popolazione di 8.803.468 abitanti.<ref name=cens>[http://www.citypopulation.de/Turkey-C20.html Turkey (Census Population): Provinces, Major Cities &amp; Towns - Statistics &amp; Maps on City Population] Principal cities as of 2000 census</ref> Secondo le stime attuali il tasso di crescita della popolazione in città è al 3,45% all'anno in media, soprattutto a causa dell'afflusso di persone dalle aree rurali della Turchia. La densità di popolazione è di 1.700 per km² superando di gran lunga il resto della Turchia che si attesta a 81 abitanti per km²<ref>{{Cita web|url=http://www.urge-project.ufz.de/istanbul/general.htm|titolo=Presentation of Reference City: Istanbul|editore=Urban Green Environment|accesso=27 settembre 2007|lingua=tr}}</ref>
 
Il [[Miniatürk]], con la sua superficie di sei ettari, è il più grande parco contenente miniature di edifici del mondo. Lungo il suo percorso ci sono più di 105 modelli in miniatura, che rappresentano tutte le epoche architettoniche dell'Impero ottomano, tra cui 45 modelli in miniatura di Istanbul. Essi comprendono la Basilica di Santa Sofia e il Palazzo di Topkapi, ma anche due [[Sette meraviglie del mondo|meraviglie del mondo antico]], il [[Mausoleo di Alicarnasso]] e il [[Tempio di Artemide (Efeso)|Tempio di Artemide]] a [[Efeso]]. Sono presenti anche modelli di importanti architetture al di fuori della Turchia, come la [[Cupola della Roccia]] di [[Gerusalemme]] e la [[Moschea al-Aqsa]].
Durante il [[Medioevo]] Istanbul è stata la più grande città del mondo, ed è stata una delle città più grandi e importanti per gran parte della sua storia (ad eccezione del periodo del crollo dell'Impero bizantino, prima dell'arrivo degli ottomani). La sua importanza geopolitica, sin dai tempi antichi, ha portato in questa città rappresentanti di gruppi etnici provenienti da tutta Europa, Asia e [[Africa]], molti dei quali finirono per essere assimilati alle popolazioni locali.
 
Nel punto più alto di Istanbul, a 267 metri di altezza, si estende il parco di ''[[collina di Çamlıca|Büyük-Çamlıca]]''. Tre caffetterie in stile del [[XVIII secolo]] sono qui conservate, insieme con pini, querce e cipressi. Questo luogo era una volta il ritrovo preferito del sultano [[Mahmud II]].
La panoramica qui a lato mostra il numero di abitanti per anno. I conteggi della popolazione fino al 1914 sono stimati con variazioni fino al 50% a seconda della ricerca. I valori per il periodo 1927-2000 sono i risultati di censimenti. I valori del 2005 e il 2006 si basano su stime. Il raddoppio della popolazione di Istanbul tra il 1980 e il 1985 è dovuto ad una crescita naturale della popolazione, nonché all'ampliamento dei limiti comunali.
 
== ReligioniSocietà ==
==== PanoramaEvoluzione generaledemografica ====
{{Demografia/Istanbul(storica)}}
La quasi totalità della popolazione di Istanbul è di fede [[Islam|musulmana]], ma la città è anche abitata da diverse comunità religiose, di solito retaggio del suo passato ottomano. Le minoranze includono: i [[Chiesa greco-ortodossa|greco - ortodossi]], gli [[Chiesa apostolica armena|Armeno - ortodossi]], i Siro-Caldei, i [[Levante (geografia)|cattolici - levantini]] e gli [[Sefarditi|ebrei sefarditi]].
{{Demografia/Istanbul}}
[[File:View of Levent financial district from Istanbul Sapphire.jpg|thumb|Il quartiere finanziario [[Levent]] nella parte europea di Istanbul<ref name="levent-sporcular-park">{{cita web|url=https://i.hizliresim.com/JDM8NY.jpg|titolo=Veduta panoramica dei grattacieli di Levent, vista dal Parco degli Atleti (Sporcular Parkı)|accesso=2 dicembre 2020}}</ref>]]
 
La popolazione della metropoli è più che triplicata in 25 anni tra il 1980 e il 2005. Circa il 70% di tutti gli abitanti vivono nella parte europea e il 30% nella parte asiatica. A causa della disoccupazione e della guerriglia nel sud-est della Turchia, molte persone di quella regione sono migrate a Istanbul, dove si sono stabilite nella periferia della città. I migranti, in prevalenza dall'[[Anatolia]] orientale, arrivano a Istanbul con aspettative di miglioramento della qualità della vita e di occupazione.
Secondo il censimento del [[2000]], a Istanbul sono attive:
*2691 [[Moschea|moschee]],
*123 [[chiesa (architettura)|chiese]],
*26 [[Sinagoga|sinagoghe]],
*109 cimiteri islamici e
*57 cimiteri non islamici.
Sino alla seconda metà del ventesimo secolo ogni minoranza si concentrava in uno o più quartieri; per esempio, [[Kumpaki]] era abitato da molti armeni (ed è ancora sede del Patriarcato Armeno), [[Balat]] aveva una notevole popolazione ebraica, a [[Fener]] e Samathia vi erano molti greci, mentre i Levantini si concentravano a [[Nisantasi]] e [[Beyoğlu]]. In alcuni quartieri, come a [[Kuzguncuk]], una chiesa armena è posta di fianco ad una sinagoga e dall'altra parte della strada una chiesa Greco - ortodossa è di fianco ad una moschea.
 
[[File:Levent District.jpg|thumb|left|upright=0.8|Grattacieli del quartiere finanziario [[Levent]]]]
[[File:Istanbul - moschea e fontane.jpg|thumb|Moschea Blu]]
La sede del [[patriarcato ecumenico di Costantinopoli]], sede del leader spirituale dei greco-ortodossi, è localizzato nel distretto di [[Fener]] (in Greco Phanar). Istanbul è anche sede dell'arcivescovado della comunità [[Chiesa turco-ortodossa|turco-ortodossa]], del patriarcato Armeno e del [[Hakham Bashi|Gran Rabbinato di Turchia]].
 
Secondo una rilevazione dell'Istituto di statistica, il comune metropolitano (tutta la provincia di Istanbul) aveva una popolazione di 13.255.685 persone nel 2010<ref name="Turkey pop 2010">{{cita web|url=http://tuikrapor.tuik.gov.tr/reports/rwservlet?adnksdb2=&ENVID=adnksdb2Env&report=turkiye_il_koy_sehir.RDF&p_kod=1&p_yil=2010&p_dil=1&desformat=html|titolo=OracleAS Reports Services - Servlet|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111002182155/http://tuikrapor.tuik.gov.tr/reports/rwservlet?adnksdb2=&ENVID=adnksdb2Env&report=turkiye_il_koy_sehir.RDF&p_kod=1&p_yil=2010&p_dil=1&desformat=html }}</ref>, rendendo la città una delle più grandi aree metropolitane mondiali di oggi. All'ultimo censimento del 2000 Istanbul aveva una popolazione di 8.803.468 abitanti.<ref name=cens>{{cita web|url=http://www.citypopulation.de/Turkey-C20.html|titolo=Turkey (Census Population): Provinces, Major Cities &amp; Towns - Statistics &amp; Maps on City Population}}</ref> Secondo le stime attuali il tasso di crescita della popolazione in città è al 3,45% all'anno in media, soprattutto a causa dell'afflusso di persone dalle aree rurali della Turchia. La densità di popolazione è di 1.700 per km² superando di gran lunga il resto della Turchia che si attesta a 81 abitanti per km².<ref>{{Cita web|url=http://www.urge-project.ufz.de/istanbul/general.htm|titolo=Presentation of Reference City: Istanbul|editore=Urban Green Environment|accesso=27 settembre 2007|lingua=tr|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120117090125/http://www.urge-project.ufz.de/istanbul/general.htm}}</ref>
Numerosi altri siti riflettono il passaggio di antiche comunità, in particolare: [[Arnavutköy]] (villaggio albanese), [[Polonezköy]] (villaggio polacco) e [[Yenibosna]] (Nuova Bosnia).
 
[[File:Finans Merk.jpg|thumb|Istanbul Financial Center (IFC) è un nuovo centro finanziario nella parte asiatica della città<ref name="ifm-1">{{cita web|url=https://ifm.gov.tr/properties|titolo=Istanbul Financial Center: Properties|sito=ifm.gov.tr|accesso=14 giugno 2023}}</ref>]]
==== Islam ====
[[File:Mihrab of Sinan Paşa Mosque, Istanbul.jpg|thumb|left|Interno della moschea di Sinan Pascià]]
 
Durante il [[Medioevo]] Istanbul è stata la più grande città del mondo, ed è stata una delle città più grandi e importanti per gran parte della sua storia (con l'eccezione del periodo del crollo dell'Impero bizantino, prima dell'arrivo degli Ottomani). La sua importanza geopolitica, sin dai tempi antichi, ha portato in questa città rappresentanti di gruppi etnici provenienti da tutta Europa, Asia e [[Africa]], molti dei quali finirono per essere assimilati alle popolazioni locali.
I musulmani sono il più grande gruppo religioso di Istanbul. In questa comunità i [[sunnismo|sunniti]] sono la maggioranza mentre una parte sono [[alevismo|aleviti]]. Nel [[2007]] a Istanbul erano attive ben 2944 moschee.
 
La panoramica qui a lato mostra il numero di abitanti per anno. I conteggi della popolazione fino al 1914 sono stimati con variazioni fino al 50% a seconda della ricerca. I valori per il periodo 1927-2000 sono i risultati di censimenti. I valori del 2005 e il 2006 si basano su stime. Il raddoppio della popolazione di Istanbul tra il 1980 e il 1985 è dovuto a una crescita naturale della popolazione, nonché all'ampliamento dei limiti comunali.
Istanbul era anche la sede del [[Califfato]] Islamico tra il [[1517]] e il [[1924]], fino a quando il califfato venne sciolto e i poteri passati al parlamento turco. Il 2 settembre [[1924]] le [[Tekkè]] e le [[Tariqa|Tarikat]] furono bandite e le loro attività dichiarate incompatibili con la laicità della nuova repubblica di Turchia; in particolare con l'educazione laica e con il controllo laico dello Stato sugli affari religiosi attraverso la Direzione degli Affari Religiosi. Molti fedeli del [[sufismo]] e di altre forme di [[Islam]] mistico praticarono clandestinamente la loro religione, reclutando ancora molti fedeli. Per superare questi divieti, che esistono ancora, i praticanti si presentano come "associazioni culturali".
 
Nel 2014, la popolazione di Istanbul contava 14.221.482 persone, delle quali solo 2.162.588 erano nate nella città.
==== Cristianesimo ====
{{vedi anche|Pogrom d'Istanbul|Scambio di popolazioni tra Grecia e Turchia}}
 
=== Etnie ===
[[File:Patriarchate Constantinopolis.jpg|thumb|Interno della chiesa di San Giorgio, sede del patriarca greco-ortodosso]]
[[File:Armenian and his wife.jpg|thumb|Una coppia [[Armeni|armena]] in città all'inizio del [[XIX secolo]].]]
[[File:Çerkez sürgününün anılması 1.jpg|thumb|[[Circassi]] commemorano a Istanbul il [[genocidio circasso]] nell'[[Impero russo]].]]
Istanbul è stata una città cosmopolita e multietnica per gran parte della sua storia, ma è diventata più omogenea a partire dalla fine dell'Impero ottomano. Dopo la conquista di Costantinopoli nel 1453, [[Maometto II]] invitò musulmani, cristiani ed ebrei a venire ad abitare in città. Numerose comunità musulmane dall'Anatolia interna e dalla regione del [[Ponto]] vennero ad abitare a Costantinopoli.
 
Costantinopoli aveva una popolazione a maggioranza [[Greci|greca]] fin dall'VIII secolo a.C. Dopo il 1453, rimase in città un gruppo di eminenti famiglie cristiane ellenofone, i [[fanarioti]], con sede nel quartiere di [[Fener]], situato a [[Fatih]].<ref>{{Cita libro|autore=Kaloudis, George|titolo=Modern Greece and the Diaspora Greeks in the United States|editore=Lexington Books|data=20 febbraio 2018|p=7|isbn=9781498562287}}</ref> I massacri della [[prima guerra mondiale]], lo [[scambio di popolazioni tra Grecia e Turchia]] del 1923 (dal quale i greci di Istanbul furono comunque esclusi), le [[Varlık Vergisi|alte tassazioni alle quali fu soggetta la comunità]] ed infine il [[pogrom d'Istanbul]] portarono la stragrande maggioranza della comunità greca cittadina ad emigrare nel giro di pochi decenni. All'inizio del XXI secolo, la popolazione greca di Istanbul contava 3.000 (scesi dai 260.000 del censimento ottomano del 1910 e dai 350.000 del 1919).<ref>{{cita libro|autore=Athanasopulos|anno=2001|p=82}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www1.mfa.gr/en/issues-of-greek-turkish-relations/relevant-documents/the-greek-minority-and-its-foundations-in-istanbul-gokceada-imvros-and-bozcaada-tenedos.html|editore=Hellenic Republic Ministry of Foreign Affairs|titolo=The Greek Minority and its foundations in Istanbul, Gokceada (Imvros) and Bozcaada (Tenedos)|data=21 marzo 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120726194222/http://www.mfa.gr/en/issues-of-greek-turkish-relations/relevant-documents/the-greek-minority-and-its-foundations-in-istanbul-gokceada-imvros-and-bozcaada-tenedos.html}}</ref>
La città è fin dal [[IV secolo]] sede del [[patriarcato ecumenico di Costantinopoli|patriarcato ecumenico]], e continua ad essere la sede di altre chiese ortodosse come la [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|Chiesa Turco-Ortodossa]] e il [[Patriarcato armeno di Costantinopoli|Patriarcato Armeno]]. Istanbul fu anche la sede della [[Chiesa Ortodossa Bulgara]] prima che venisse riconosciuta dalle altre chiese ortodosse.
 
Nel 1492, in seguito al [[decreto dell'Alhambra]], il sultano [[Bayezid II]] accolse a braccia aperte i rifugiati [[ebrei sefarditi]]. Il sultano istituì un invito formale e mandò l'ammiraglio [[Kemal Reis]] a prelevare gli ebrei dai porti spagnoli e portarli in salvo nelle terre ottomane. La comunità sefardita si stabilì a [[Balat]], superando di numero i locali [[Romanioti|ebrei romanioti]] e gli [[aschenaziti]] (arrivati anch'essi nel XIV secolo).<ref>{{Cita libro|autore=Rôzen|anno=2002|pp=49-50, 55–58}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Brink-Danan|anno=2011|p=176}}</ref> In seguito alla nascita dello [[Stato di Israele]], la comunità ebraica turca cominciò ad emigrare, scendendo dalle 100.000 unità nel 1950 a 18.000 nel 2005, per la maggioranza residenti a Istanbul e [[Smirne]].<ref>{{Cita libro|autore=ʻAner|anno=2005|p=367}}</ref>
La vita dei cristiani, soprattutto quella dei [[greci]] e degli [[armeni]], cambiò in maniera molto significativa seguendo gli sviluppi della guerre balcaniche e con l'attuazione del genocidio armeno e greco da parte dei turchi dalla fine del 1800 fino al 1923. Il 24 aprile del 1915 più di 800 intellettuali armeni vengono uccisi ãd Istanbul. Il conflitto raggiunse il culmine tra il [[1912]] e il [[1922]]; durante le [[guerre balcaniche]], la [[prima guerra mondiale]] e la [[Guerra d'indipendenza turca]]. Le comunità greche della città furono esentate dallo [[scambio di popolazioni tra Grecia e Turchia]] del [[1923]]. Furono comunque approvate una serie di restrizioni e di tasse speciali durante la seconda guerra mondiale e il [[Pogrom d'Istanbul]] causò la morte di 15 greci e l'incriminazione per altri 32; questo fece aumentare notevolmente l'emigrazione da Istanbul per la [[Grecia]].
 
La città ospita una cospicua comunità [[Armeni|armena]], che raggiunse le 164.000 unità nel 1913 (il 14,5% della popolazione). Oggigiorno il numero degli armeni in città è stimato a 50.000-90.000 persone.<ref>{{Cita web|titolo=Istanbul Population 2015|url=http://worldpopulationreview.com/world-cities/istanbul-population/|editore=World Population Review|data=7 luglio 2015}}</ref> Al momento la comunità armena dispone di 20 scuole, 17 associazioni culturali, tre giornali (''[[Agos (giornale)|Agos]]'', ''[[Jamanak]]'' e ''[[Marmara (giornale)|Marmara]]''), due associazioni sportive ([[Şişlispor]] e [[Taksimspor]]) e due ospedali.<ref>{{cita web|url=http://www.kultur.gov.tr/EN/Genel/BelgeGoster.aspx?17A16AE30572D3136407999D5EC50F89D4F046F3ADF1019C|titolo=Ana Sayfa - T.C. Kültür ve Turizm Bakanlığı}}</ref>
Nel [[1964]] tutti i greci senza cittadinanza turca (circa 12.000)<ref>[http://www.euborderconf.bham.ac.uk/publications/files/WP17_Turkey-Greece.pdf euborderconf.bham.ac.uk]</ref> furono espulsi. Oggi le minoranze greche e armene vivono a Istanbul o nei suoi dintorni. Oggi i turchi armeni che vivono a Istanbul sono circa 45.000<ref>[http://www.todayszaman.com/tz-web/detaylar.do?load=detay&link=161291 todayszaman.com]</ref> (senza includere i 40.000 lavoratori armeni che arrivarono dall'[[Armenia]] dopo il [[1991]] e lavorano e vivono a Istanbul).<ref>[http://www.economist.com/world/europe/displaystory.cfm?story_id=8173275 armeni in Turchia]</ref> La comunità greca, che contava 150.000 persone nel [[1924]], si attesta sui 2000 cittadini.
 
I [[Italo-levantini|latini levantini]], cattolici latini di origini europee stabilitisi a [[Galata (Istanbul)|Galata]] durante il periodo ottomano, svolsero un ruolo fondamentale nel plasmare la cultura e l'architettura di Costantinopoli durante il XIX e l'inizio del XX secolo. La comunità levantina a Istanbul è oggi ridotta, ma rimangono in città in piccoli numeri.<ref>{{cita libro|autore=Schmitt|anno=2005}}</ref> Nel XIX secolo, la [[lingua franca]] di riferimento tra le minoranze non musulmane era la [[lingua francese]], ampiamente utilizzata nei giornali e nel campo dell'educazione. La città attrasse numerosi imprenditori francesi.<ref name=BaruhMusnik>{{Cita web|autore=Lorans Tanatar Baruh|autore2=Sara Yontan Musnik|url=https://heritage.bnf.fr/bibliothequesorient/en/francophone-press-ottoman-art|titolo=Francophone press in the Ottoman Empire|editore=[[Biblioteca nazionale di Francia]]}}</ref> Il giornalismo francofono si diffuse a Costantinopoli a partire dagli anni 1860, provenendo da [[Smirne]].<ref name=Kendallp331>Kendall, p. {{cita testo|url=https://books.google.com/books?id=TOp7a8GtqQoC&pg=PA331|titolo=331}}</ref>
I rapporti tra turchi e armeni rimangono comunque non facili, soprattutto perché il governo turco non riconosce il [[Genocidio armeno|genocidio degli armeni]].
 
La città accolse migliaia di rifugiati musulmani del [[Caucaso]] e dei [[Penisola balcanica|Balcani]], tra i quali [[circassi]], [[bosgnacchi]] (che rappresentano oggi una cospicua componente della popolazione di [[Yenibosna]] e [[Bayrampaşa]]),<ref>{{cita news|titolo=Turkey's Bosniak communities uphold their heritage, traditions|data=5 giugno 2011|autore=Elma Gabela|editore=[[Today's Zaman]]|url=https://www.ucuyos.com/Istanbul-Ucuz-Ucak-Bileti-Fiyatlari-6795/Rotalar/|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110823084249/http://www.todayszaman.com/news-246225-turkeys-bosniak-communities-uphold-their-heritage-traditions.html}}</ref> e [[albanesi]] (stabilitisi a [[Arnavutköy (Beşiktaş)|Arnavutköy]]).
I [[Levante (geografia)|cattolici levantini]], discendenti degli europei (genovesi, veneziani, greci cattolici e francesi) che si stabilirono nella città durante i periodi bizantino e ottomano, sono anch'essi quasi totalmente emigrati. Oltre ad essi, esiste un piccolo numero di [[tedeschi del Bosforo]] e di [[Polonia|polacchi]] (questi ultimi abitanti nel villaggio di Polonezköy) insediatisi ad Istanbul nell'Ottocento.
 
Gruppi di [[polacchi]] stabilirono il villaggio di [[Polonezköy]].
==== Ebraismo ====
Gli ebrei - stanziati nel quartiere di Balat - vivevano nella città già durante il periodo bizantino, e furono gli unici abitanti a cui fu permesso rimanere ad Istanbul dopo la conquista. Gli [[Sefarditi|ebrei sefarditi]] hanno vissuto nella città per oltre 500 anni. Essi lasciarono la [[penisola iberica]] durante l'[[inquisizione spagnola]] del [[1492]], quando dopo la caduta del [[Sultanato di Granada|Regno moresco di Andalusia]] furono costretti a convertirsi al cristianesimo oppure morire. Il [[sultano]] ottomano [[Bayezid II]] ([[1481]] - [[1512]]) inviò una [[flotta]] di notevoli dimensioni comandata da [[Kemal Reis]] con l'ordine di salvare gli ebrei sefarditi. Più di 200.000 ebrei si diressero prima verso [[Tangeri]], l'[[Algeria]], [[Genova]] e [[Marsiglia]], per poi proseguire verso [[Salonicco]] e infine stabilirsi ad Istanbul.
 
La più vasta minoranza etnica di Istanbul sono oggi i [[curdi]], provenienti dalle regioni sud-orientali del Paese. Anche se la presenza curda in città risale al primo periodo ottomano,<ref>{{Cita libro|titolo= Encyclopedia of the Ottoman Empire |url= https://archive.org/details/encyclopediaotto00agos |autore= Bruce Alan Masters |autore2= Gábor Ágoston|anno=2009|pp={{cita testo|url=https://archive.org/details/encyclopediaotto00agos/page/n558|titolo=520}}-21}}</ref> l'afflusso di curdi nella città accelerò dall'inizio del [[conflitto curdo-turco]] alla fine degli anni 1970.<ref>{{Cita libro|autore=Wedel|2000|p=182}}</ref> Istanbul è oggi considerata la città con più curdi al mondo, con una comunità stimata tra i due e i quattro milioni di membri.<ref name="BaserToivanen2018">{{cita libro|autore1=Bahar Baser|autore2=Mari Toivanen|autore3=Begum Zorlu|autore4=Yasin Duman|titolo=Methodological Approaches in Kurdish Studies: Theoretical and Practical Insights from the Field|url=https://books.google.com/books?id=spJ5DwAAQBAJ|data=6 novembre 2018|editore=Lexington Books|isbn=978-1-4985-7522-5|p=87}}</ref><ref name="Nachmani2003">{{cita libro|autore=Amikam Nachmani|titolo=Turkey: Facing a New Millenniium : Coping With Intertwined Conflicts|url=https://books.google.it/books?id=Xxp61eBvGzMC&vq |anno=2003|editore=Manchester University Press|isbn=978-0-7190-6370-1|p=90}}</ref><ref name=KONDA2006>{{cita web|url=http://www.konda.com.tr/tr/raporlar/2006_09_KONDA_Toplumsal_Yapi.pdf|titolo=Biz Kimiz: Toplumsal Yapı Araştırması|autore=Milliyet Konda Araştırma|anno=2006|accesso=9 novembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170215004933/http://www.konda.com.tr/tr/raporlar/2006_09_KONDA_Toplumsal_Yapi.pdf|urlmorto=sì}}</ref><ref name=KONDA2008>{{cita web|url=http://www.konda.com.tr/tr/raporlar/2008_11_KONDA_Kurtler_ve_Kurt_Sorunu.pdf|titolo=Kürtler ve Kürt Sorunu|autore1=Bekir Agirdir|anno=2008|editore=KONDA|accesso=9 novembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131103204803/http://www.konda.com.tr/tr/raporlar/2008_11_KONDA_Kurtler_ve_Kurt_Sorunu.pdf|urlmorto=sì}}</ref><ref name=Radikal2008>{{cita news|titolo=Kürtlerin nüfusu 11 milyonda İstanbul"da 2 milyon Kürt yaşıyor|autore=Bekir Agirdir|url=http://www.radikal.com.tr/radikal.aspx?atype=radikaldetayv3&articleid=913650}}</ref><ref name="Bird2007">{{cita libro|autore=Christiane Bird|titolo=A Thousand Sighs, A Thousand Revolts: Journeys in Kurdistan|url=https://books.google.it/books?id=DYwFG3e9KIcC |data=18 dicembre 2007|editore=Random House Publishing Group|isbn=978-0-307-43050-2|p=308}}</ref>
Il sultano diede la possibilità di rifugiarsi nell'Impero ottomano a più di 93.000 ebrei spagnoli.
 
=== Religione ===
Un'altra grande ondata di ebrei arrivò dal [[Italia Meridionale|Sud Italia]]. La [[Sicilia]] era sotto diretto controllo spagnolo e gli [[Storia della Sicilia ebraica|ebrei che vivevano in quella regione]] furono sottoposti alle stesse leggi della [[Spagna]] venendo cacciati nel [[1492]]. Negli anni successivi gli ebrei vennero espulsi da tutto il meridione italiano e molti di questi si diressero a Istanbul. La [[sinagoga italiana di Istanbul|sinagoga italiana]] di [[Galata]] è frequentata dai discendenti di questi ebrei italiani. Vennero fondate delle sinagoghe che riportavano i nomi delle zone o delle città da cui gli ebrei italiani vennero cacciati, come ''Sicilia'', ''Calabria'', ''Otranto''.
[[File:Aya Sophia (7144824757).jpg|thumb|upright=1.2|[[Santa Sofia (Istanbul)|Santa Sofia]].]]
La quasi totalità della popolazione di Istanbul è di fede [[Islam|musulmana]], ma la città è anche abitata da altre comunità religiose, di solito retaggio del suo passato ottomano. Le minoranze includono: i [[Chiesa greco-ortodossa|greco-ortodossi]], gli [[Chiesa apostolica armena|armeno-ortodossi]], i [[Chiesa cattolica caldea|caldei]], i [[Italo-levantini|cattolici-levantini]] e gli [[Sefarditi|ebrei sefarditi]].
 
Secondo il censimento del [[2000]], a Istanbul sono attive:
Più di 20.000 [[sefarditi|ebrei sefarditi]] vivono ancora a Istanbul, 20 [[sinagoga|sinagoghe]] sono attive, di queste la più importante è la [[Sinagoga Neve Shalom|Neve Shalom]] inaugurata nel [[1951]] nel quartiere [[Beyoğlu]]. Il [[Hakham Bashi|Gran Rabbino Turco]] di Istanbul (adesso [[Ishak Haleva]]) dirige gli affari della comunità. Gli ebrei sefarditi e quelli italiani contribuirono molto ad aumentare la potenza dell'impero ottomano, introducendo nuove idee, tecniche e attività. La prima [[Stampa a caratteri mobili|stampante Gutenberg]] fu introdotta dagli ebrei sefarditi nel [[1493]] che dimostrarono eccellenti qualità nella medicina, nel commercio e nelle attività bancarie.
* 2.691 [[Moschea|moschee]],
* 123 [[chiesa (architettura)|chiese]],
* 26 [[Sinagoga|sinagoghe]],
* 109 cimiteri islamici,
* 57 cimiteri non islamici.
[[File:Church of St. George, Istanbul (August 2010).jpg|left|thumb|La [[Cattedrale di San Giorgio (Istanbul)]] è la sede del [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli]], il cui patriarca è la più alta carica religiosa riconosciuta dai cristiani-ortodossi.]]
Sino alla seconda metà del ventesimo secolo ogni minoranza si concentrava in uno o più quartieri; per esempio, [[Kumpaki]] era abitato da molti armeni (ed è ancora sede del Patriarcato Armeno), [[Balat]] aveva una notevole popolazione ebraica, a [[Fener]] e Samathia vi erano molti greci, mentre i Levantini si concentravano a [[Nişantaşı]] e [[Beyoğlu]]. In alcuni quartieri, come a [[Kuzguncuk]], una chiesa armena è posta di fianco a una sinagoga e dall'altra parte della strada una chiesa Greco - ortodossa è di fianco a una moschea.
 
[[File:Istanbul - moschea e fontane.jpg|thumb|Moschea Blu.]]
Accanto agli ebrei sefarditi esiste anche una comunità più piccola di [[Ashkenaziti]] che vivono in città dal XIX secolo. Istanbul accolse anche gli ebrei ashkenaziti del centro ed est europeo perseguitati dai [[nazionalsocialismo|nazisti]] durante gli anni 30 e 40 del 900.
La sede del [[patriarcato ecumenico di Costantinopoli]], sede del leader spirituale dei greco-ortodossi, è localizzato nel distretto di [[Fener]] (in greco Phanar). Istanbul è anche sede dell'arcivescovado della comunità [[Chiesa turco-ortodossa|turco-ortodossa]], del [[Patriarcato armeno di Costantinopoli|patriarcato Armeno di Costantinopoli]] e del [[Hakham Bashi|Gran Rabbinato di Turchia]].
 
==== CriminalitàIslam ====
[[File:Mihrab of Sinan Paşa Mosque, Istanbul.jpg|thumb|left|Interno della moschea di Sinan Pascià.]]
Il tasso di [[criminalità]] è sceso del 35%, passando da 76.285 reati fatti registrare a Istanbul nel 2006 a 57.123 reati registrati nel 2007.<ref name="zaman_071011"/> L'amministrazione della città di Istanbul ha deciso di installare circa 800-900 telecamere di sicurezza.<ref name="zaman_071011">{{cita web| autore = A. A. |titolo= Istanbul'da suç oranlari yüzde 25 düstü | data = 18 luglio 2009 |url = http://www.zaman.com.tr/haber.do?haberno=599710 Online}}</ref>
 
I musulmani sono il più grande gruppo religioso di Istanbul. In questa comunità i [[sunnismo|sunniti]] sono la maggioranza mentre una parte sono [[alevismo|aleviti]]. Nel [[2007]] a Istanbul erano attive ben 2.944 moschee.
== Architettura ==
 
Istanbul era anche la sede del [[Califfato]] Islamico tra il [[1517]] e il [[1924]], fino a quando il califfato venne sciolto e i poteri passati al parlamento turco. Il 2 settembre [[1924]] le [[Tekkè]] e le [[Tariqa|Tarikat]] furono bandite e le loro attività dichiarate incompatibili con la [[Laicità in Turchia|laicità della nuova repubblica di Turchia]]; in particolare con l'educazione laica e con il controllo laico dello Stato sugli affari religiosi attraverso la Direzione degli Affari Religiosi. Molti fedeli del [[sufismo]] e di altre forme di [[Islam]] mistico praticarono clandestinamente la loro religione, reclutando ancora molti fedeli. Per superare questi divieti, che esistono ancora, i praticanti si presentano come "associazioni culturali".
{{Doppia immagine|left|Valens aquädukt02.jpg|220|Maiden tower.JPG|220|[[Acquedotto di Valente]]|La [[Torre di Leandro]]}}
 
==== Cristianesimo ====
Istanbul è principalmente conosciuta per la sua [[architettura bizantina]] e [[architettura ottomana|ottomana]], ma i suoi edifici riflettono i vari popoli e imperi che l'hanno governata. Strutture [[Repubblica di Genova|genovesi]] e [[architettura romana|romane]] rimangono visibili in città, a fianco dei più frequenti edifici relativi al periodo ottomano. Allo stesso modo, mentre [[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|Hagia Sophia]] e le moschee imperiali dominano gran parte del panorama cittadino, si possono trovare anche una serie di storiche chiese e [[sinagoga|sinagoghe]].
{{vedi anche|Pogrom d'Istanbul|Scambio di popolazioni tra Grecia e Turchia}}
[[File:Patriarchate Constantinopolis.jpg|thumb|Interno della [[Cattedrale di San Giorgio (Istanbul)|cattedrale di San Giorgio]], sede del patriarca greco-ortodosso.]]
 
La città è fin dal [[IV secolo]] sede del [[patriarcato ecumenico di Costantinopoli|patriarcato ecumenico]], e continua a essere la sede di altre chiese ortodosse come la [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|Chiesa Greco-Ortodossa]] e il [[Patriarcato armeno di Costantinopoli|Patriarcato Armeno]]. Istanbul fu anche la sede della [[Chiesa Ortodossa Bulgara]] prima che venisse riconosciuta dalle altre chiese ortodosse.
Nessun edificio greco è sopravvissuto a Istanbul. Esempi di architettura romana sono risultati più durevoli. In piazza Sultanahmet, sul luogo dell'[[Ippodromo di Costantinopoli]] (realizzato sul modello del [[Circo Massimo]] di [[Roma]]), è ancora visibile l'[[obelisco di Teodosio]].<ref>{{harvnb|Chamber of Architects of Turkey|2006a|p=80}}</ref> Nella parte occidentale del quartiere Fatih sussiste una sezione lunga oltre 970&nbsp;m dell'[[Acquedotto di Valente]], costruito alla fine del [[IV secolo]].<ref name="ReferenceA">{{harvnb|Chamber of Architects of Turkey|2006a|p=118}}</ref> Allo stesso modo, le mura di Costantinopoli, erette in gran parte da [[Teodosio II]], sono ancora in gran parte visibili.<ref>{{harvnb|Gregory|2010|p=394}}</ref> Infine, la [[Colonna di Costantino]], eretta nel 330 dC al centro dell'omonimo foro per celebrare la nuova capitale romana, è ancora in loco, fra l'Ippodromo e il Gran Bazar.<ref name="ReferenceA"/>
 
La vita dei cristiani, soprattutto quella dei [[greci]] e degli [[armeni]], peggiorò in maniera molto significativa con l'andata al potere nell'impero ottomano del "Comitato di unione e progresso", il partito dei "Giovani Turchi", di indirizzo nazionalista, che ordinò le prime stragi di Armeni in Anatolia. Il conflitto raggiunse il culmine tra il [[1912]] e il [[1922]], durante le [[guerre balcaniche]], la [[prima guerra mondiale]] e la [[Guerra d'indipendenza turca|Guerra Greco-Turca]]. Il 24 aprile del 1915 più di [[Deportazione degli intellettuali armeni del 24 aprile 1915|800 intellettuali armeni vennero uccisi]] a Istanbul. La comunità greca della città, fondamentale per l'economia turca di allora, fu esentata dallo [[scambio di popolazioni tra Grecia e Turchia]] del [[1923]]. Dopo un periodo di distensione seguito al miglioramento dei rapporti fra Grecia e Turchia, durante la seconda guerra mondiale furono approvate una serie di restrizioni e di tasse speciali: dal 1955, le ricorrenti crisi di Cipro guidarono la politica turca verso i greci di Istanbul, visti ormai come stranieri: il [[Pogrom d'Istanbul]] nel 1955, causato dal problema cipriota, causò la morte di 15 greci e l'incriminazione per altri 32; questo fece aumentare notevolmente l'emigrazione da Istanbul per la [[Grecia]]. Nel [[1964]], a causa di un'altra recrudescenza della crisi cipriota, tutti i greci privi di cittadinanza turca (circa 12.000) furono espulsi.<ref>{{cita testo|url=http://www.euborderconf.bham.ac.uk/publications/files/WP17_Turkey-Greece.pdf|titolo=euborderconf.bham.ac.uk|accesso=1º luglio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090326214003/http://www.euborderconf.bham.ac.uk/publications/files/WP17_Turkey-Greece.pdf|urlmorto=sì}}</ref> Oggi i turchi di etnia armena che vivono a Istanbul sono circa 45.000.<ref>{{cita testo|url=http://www.todayszaman.com/tz-web/detaylar.do?load=detay&link=161291|titolo=todayszaman.com|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100501063653/http://www.todayszaman.com/tz-web/detaylar.do?load=detay&link=161291 }}</ref> Inoltre, vivono in città 40.000 lavoratori armeni arrivati dall'[[Armenia]] dopo il [[1991]].<ref>{{cita web|url=https://www.economist.com/world/europe/displaystory.cfm?story_id=8173275|titolo=armeni in Turchia <!--creato automaticamente, da ricontrollare manualmente -->|data= |accesso= }}</ref> La comunità greca, che contava 150.000 persone nel [[1924]], è ridotta a circa 3.000 persone, per lo più di età avanzata, ed è ormai sull'orlo dell'estinzione.
=== Chiese ed ex chiese ===
[[File:DSC03832 Istanbul - Aya Sophia - Foto G. Dall'Orto 24-5-2006.jpg|thumb|[[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|Basilica di Santa Sofia]] (537)]]
 
I [[Italo-levantini|cattolici levantini]], discendenti dei cattolici europei (genovesi, veneziani, greci cattolici e francesi) che si stabilirono nella città durante i periodi bizantino e ottomano, sono anch'essi quasi totalmente emigrati. Oltre a essi, esiste un piccolo numero di [[tedeschi del Bosforo]] e di [[polacchi]] (questi ultimi abitanti nel villaggio di [[Polonezköy]]) insediatisi a Istanbul nell'Ottocento.
La chiesa cristiana più antica di Istanbul ancora esistente è [[monastero di Studion|San Giovanni di Studion]], trasformata in moschea e nel 2014 in restauro. Altri edifici religiosi del primo periodo bizantino comprendono la [[Chiesa di Santa Irene (Istanbul)|Chiesa di Santa Irene]], capolavoro dell'architettura bizantina, trasformata dai turchi prima in un deposito d'armi e attualmente in una sala di concerti, la [[Basilica di San Polieucto]], oggi in rovina, e la [[Chiesa dei Santi Sergio e Bacco (Costantinopoli)|Chiesa dei Santi Sergio e Bacco]] oggi "Küçük Aya Sofya Camii", "Moschea della piccola Santa Sofia".
Fra le chiese del periodo Comneno sopravvissute spiccano la [[Chiesa di Cristo Pantocratore (Costantinopoli)|Chiesa del Pantocratore]] oggi moschea (Molla Zeyrek Camii), quella dedicata alla Theotokos Kiriotissa (oggi [[Moschea Kalenderhane]]), la [[Moschea Gül]] (di identificazione incerta) e la [[Moschea Atik Mustafa Pascià]] (Santa Tecla), mentre la [[Chiesa di San Salvatore in Chora]], (poi "Kariye Camii" e oggi museo), la [[Moschea Arap]] ("Moschea degli Arabi", già chiesa cattolica di San Paolo e Domenico) e la [[Chiesa di Theotokos Pammacaristos]] trasformata in moschea ("Fethiye camii") ed oggi parzialmente museo, risalgono nella loro forma attuale al periodo paleologo.
 
==== Ebraismo ====
fondata da Costantino e ricostruita nel [[537]] da Giustiniano, la [[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|Basilica di Santa Sofia]] è uno dei principali monumenti di Istanbul. Già considerata dai bizantini un capolavoro di architettura in virtù specialmente della sua enorme cupola, fu trasformata in moschea dopo la caduta della città nel 1453. Diventata museo per volere del primo presidente turco [[Mustafa Kemal Atatürk]], negli anni quaranta e cinquanta del novecento ha beneficiato di restauri grazie ai quali sono stati riscoperti preziosi [[mosaico|mosaici]].
[[File:Bankalar Caddesi 6844.jpg|thumb|left|La [[Scalinata di Camondo]], costruita nel XIX secolo dal banchiere ebreo (veneziano-ottomano) Abraham Salomon Camondo, sul Corso delle Banche (''Bankalar Caddesi'') a [[Galata (Istanbul)|Galata]].]]
 
Gli ebrei - stanziati nel quartiere di [[Balat]] - vivevano nella città già durante il periodo bizantino, e furono gli unici abitanti a cui fu permesso di rimanere a Istanbul dopo la conquista. Gli [[Sefarditi|ebrei sefarditi]] hanno vissuto nella città per oltre 500 anni. Essi lasciarono la [[penisola iberica]] durante l'[[inquisizione spagnola]] del [[1492]], quando dopo la caduta del [[Sultanato di Granada|Regno moresco di Andalusia]] furono costretti a convertirsi al cristianesimo oppure morire. Il [[sultano]] ottomano [[Bayezid II]] ([[1481]] - [[1512]]) inviò una [[flotta]] di notevoli dimensioni comandata da [[Kemal Reis]] con l'ordine di salvare gli ebrei sefarditi. Più di 200.000 ebrei si diressero prima verso [[Tangeri]], l'[[Algeria]], [[Genova]] e [[Marsiglia]], per poi proseguire verso [[Salonicco]] e infine stabilirsi a Istanbul.
Durante l'epoca Ottomana, specialmente nell'Ottocento, decine di chiese Greco-Ortodosse, Armene e Cattoliche furono costruite nella città storica, a Galata/Pera e lungo il Bosforo, per venire incontro alle esigenze spirituali delle comunità greche, armene e levantine, a quel tempo numerose e potenti. Nonostante il declino numerico di queste comunità nel corso del novecento, questi edifici sono sempre mantenuti in efficienza e danno alla città una decisa impronta multiculturale.
 
Il sultano diede la possibilità di rifugiarsi nell'Impero ottomano a più di 93.000 ebrei spagnoli.
Nel quartiere Fener sorge la [[Cattedrale di San Giorgio (Istanbul)|cattedrale di San Giorgio]], sede dal 1600 del [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli]]. Nel quartiere Pangaltı sorge invece la [[Cattedrale dello Spirito Santo (Istanbul)|Cattedrale cattolica dello Spirito Santo]], sede del [[vicariato apostolico di Istanbul]].
 
Un'altra grande ondata di ebrei arrivò dal [[Italia meridionale|Sud Italia]]. La [[Sicilia]] era sotto diretto controllo spagnolo e gli [[Storia della Sicilia ebraica|ebrei che vivevano in quella regione]] furono sottoposti alle stesse leggi della [[Spagna]] venendo cacciati nel [[1492]]. Negli anni successivi gli ebrei vennero espulsi da tutto il Mezzogiorno italiano e molti di questi si diressero a Istanbul. La [[sinagoga italiana di Istanbul|sinagoga italiana]] di [[Galata (Istanbul)|Galata]] è frequentata dai discendenti di questi ebrei italiani. Vennero fondate delle sinagoghe che riportavano i nomi delle zone o delle città da cui gli ebrei italiani vennero cacciati, come ''Sicilia'', ''Calabria'', ''Otranto''.
=== Moschee ===
[[File:Istanbul - moschea e palazzi.jpg|thumb|Moschea Dolmabahçe (1856) nello stile [[Architettura neobarocca|neobarocco]] ottomano.]]
[[File:Sultan Ahmed Mosque Istanbul Turkey retouched.jpg|thumb|left|[[Moschea Blu]] (1616)]]
{{vedi anche|Moschee di Istanbul}}
A partire dal loro arrivo nel 1453, nel corso dei successivi quattro secoli, gli ottomani hanno contribuito a delineare il panorama della città di Istanbul dandogli un'impronta indelebile, in particolar modo con la costruzione di grandi moschee. Una delle più celebri è la [[Moschea Blu]], voluta dal sultano [[Ahmed I]] e terminata nel [[1616]], la quale si trova a pochi passi da Santa Sofia. La [[Moschea Fatih|Moschea di Fatih]] (in lingua turca ''Fatih Camii'', cioè la "Moschea del Conquistatore", epiteto di Maometto II), sebbene ricostruita alla fine del settecento, è uno dei maggiori esempi di architettura turco-islamica in città e ha rappresentato una tappa importante nello sviluppo dell'architettura ottomana.La [[Moschea di Solimano]] (costruita tra il 1550 e il 1557) opera realizzata dall'architetto [[Sinān|Mimar Sinan]] per il sultano [[Solimano il Magnifico]] è considerata la più bella fra le moschee imperiali di Istanbul.
 
[[File:Jewish Museum Of Turkey.jpg|thumb|La Sinagoga Zülfaris a Istanbul, l'attuale Museo della Comunità Ebraica di Turchia.]]
[[File:Yenicamii 01447 Nevit.jpg|thumb|[[Yeni Cami]] ("Moschea nuova") (1665)]]
 
Più di 20.000 [[sefarditi|ebrei sefarditi]] vivono ancora a Istanbul, 20 [[sinagoga|sinagoghe]] sono attive, di queste la più importante è la [[Sinagoga Neve Shalom (Istanbul)|Neve Shalom]] inaugurata nel [[1951]] nel quartiere [[Beyoğlu]]. Il [[Hakham Bashi|Gran Rabbino Turco]] di Istanbul (adesso [[Ishak Haleva]]) dirige gli affari della comunità. Gli ebrei sefarditi e quelli italiani contribuirono molto ad aumentare la potenza dell'impero ottomano, introducendo nuove idee, tecniche e attività. Il primo [[Stampa a caratteri mobili|torchio tipografico]] inventato da Gutenberg fu introdotto dagli ebrei sefarditi nel [[1493]] che dimostrarono eccellenti qualità nella medicina, nel commercio e nelle attività bancarie.
Più recente, terminata nel [[1665]], la [[Yeni Cami]] (in Italiano "Moschea Nuova") che si trova sul [[Corno d'Oro]] all'estremità meridionale del ponte di Galata ed è uno dei siti più visitati di Istanbul. Tra le altre importanti moschee, possiamo citare la [[Moschea Dolmabahçe|Moschea di Dolmabahçe]] e la [[Moschea Eyüp Sultan|Moschea di Eyüp]], dove i sultani andavano a pregare subito dopo l'incoronazione (tradizione riscoperta dal presente primo ministro dopo ogni vittoria elettorale).
 
Accanto agli ebrei sefarditi esiste anche una comunità più piccola di [[Ashkenaziti]] che vivono in città dal XIX secolo. Istanbul accolse anche gli ebrei ashkenaziti del centro ed est europeo perseguitati dai [[nazionalsocialismo|nazisti]] durante gli anni 30 e 40 del 900.
La moschea Nur-i-Osmaniye ("la luce di Osman") del diciottesimo secolo, e la [[moschea Ortaköy|moschea di Ortaköy]], terminata nel [[1856]], rompono con la tradizionale architettura ottomana, abbracciando uno [[Architettura neobarocca|stile europeo neobarocco]]. Questa trasformazione di stile sarà presente in numerosi altri edifici costruiti nel [[XIX secolo]] nella città.
 
=== PalazziSanità ===
La città ha molti [[ospedale|ospedali]] sia pubblici sia privati, cliniche e laboratori all'interno dei suoi confini e numerosi centri di ricerca medica. Molti di questi impianti possiedono apparecchiature ad alta tecnologia, ciò ha contribuito alla recente crescita del "turismo medico" a Istanbul,<ref name=medical>{{Cita libro |autore=Dış Ekonomik İlişkiler Kurulu |titolo=Emerging Turkey |url=http://books.google.com/?id=A4zwKghEGHYC&pg=RA6-PA46&lpg=RA6-PA46&dq= |p=176 |editore=Oxford Business Group |anno=2006 |isbn=1-902339-47-9}}</ref> in particolare dai paesi dell'Europa occidentale come il [[Regno Unito]] e la [[Germania]] dove i governi inviano i pazienti a basso reddito<ref>{{Cita news|cognome=Briggs |nome=Helen |url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/health/5360608.stm |titolo=Health – Personal story: IVF in Istanbul |editore=BBC News |data=19 dicembre 2006 |accesso=28 maggio 2009}}</ref>. Istanbul è diventata in modo particolare una destinazione mondiale per la chirurgia laser oculare e la [[chirurgia plastica]].<ref name=medical/> La città ha anche un ospedale dei veterani dell'esercito ospitato nel centro medico militare.
 
Connessi all'elevato inquinamento cittadino vi sono dei problemi di salute pubblica che si amplificano in particolare in inverno, quando l'utilizzo dei [[combustibile|combustibili]] tende ad aumentare. Il crescente numero di nuove auto in città e il lento sviluppo del trasporto pubblico urbano sono spesso causa di condizioni di [[smog]]. L'uso obbligatorio di [[benzina verde]] è stato programmato per cominciare solo nel gennaio 2006.<ref name = "CIA2006">{{Cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/tu.html|titolo=CIA – The World Factbook|editore=CIA|accesso=11 marzo 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160527062958/https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/tu.html|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:Istanbul Topkapi la porta della felicita.JPG|thumb|left|Porta della Felicità nel [[Palazzo Topkapı]]]]
[[File:Istanbul - Palazzo Haidar Pascià.jpg|thumb|La Stazione ferroviaria Haidar Pascià, già capolinea del traffico asiatico, chiusa nel 2012]]
 
=== Servizi ===
Caratteristica della Istanbul ottomana è la quasi totale assenza di un'architettura civile in pietra. Infatti gli ottomani usavano come materiale di costruzione per le case il legno, così che il tempo, i terremoti ed i numerosi incendi hanno fatto scomparire quasi dovunque le abitazioni della città ottomana, sostituite oggi da anonimi caseggiati. I Sultani risiedevano sino alla meta dello ottocento nel [[Palazzo Topkapı]] (letteralmente "Porta del Cannone"). Esso consiste di una serie di edifici, giardini e chioschi situati sul Promontorio del Serraglio ("Saray Burnu"), il quale divide il Corno d'Oro e il mar di Marmara, e prende il nome da una porta (oggi scomparsa) delle mura che lo proteggono. Fondato nel [[1459]], crebbe inglobando il sito dell'antica acropoli greca e bizantina, ed è oggi trasformato in un museo.
[[File:Basilica Cistern Istanbul.JPG|thumb|[[Basilica Cisterna]].]]
 
I primi sistemi di rifornimento idrico risalgono alla fondazione della città. I due più grandi [[acquedotto|acquedotti]] di epoca romana sono l'Acquedotto Mazulkemer e l'[[Acquedotto di Valente]]. Questi sono stati progettati per incanalare l'acqua dalla zona Halkalı, nel bordo occidentale della città, al quartiere Beyazıt, nel centro della città.<ref name=iskitarihce>{{Cita web|url=http://www.iski.gov.tr/en-US/arasayfalar.php?sayfa=0-1&dosya=tarihce_1.phtm|titolo=İSKİ İstanbul Su ve Kanalizasyon İdaresi: Tarihce|editore=Istanbul water and sewerage administration (history)|accesso=11 marzo 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070929003533/http://www.iski.gov.tr/en-US/arasayfalar.php?sayfa=0-1&dosya=tarihce_1.phtm|urlmorto=sì}}</ref> Dopo aver raggiunto il centro della città, l'acqua era in seguito raccolta in numerose cisterne, come la famosa cisterna di Filosseno e la [[cisterna Basilica]]. Il [[sultano]] [[Solimano il Magnifico]] commissionò a [[Sinān]], il suo capo ingegnere e architetto, di migliorare il sistema idrico della città. Sinan costruì il sistema di approvvigionamento idrico Kırkçeşme (che significa "Quaranta Fontane") nel 1555<ref name=iskitarihce/>, con l'obiettivo di rispondere alla sempre crescente richiesta del pubblico di acqua.
Nei secoli successivi, e soprattutto dopo le riforme del Tanzimat, l'architettura ottomana è stata soppiantata da stili europei. In contrasto con gli elementi tradizionali del Palazzo Topkapi e delle moschee della penisola storica il [[Palazzo Dolmabahçe]] e il [[Palazzo Yıldız]] (con il [[Parco Yıldız]] accanto) sono chiaramente di stile [[Architettura neobarocca|neobarocco]]. Allo stesso tempo, la zona intorno ''[[İstiklal Caddesi]]'' ("Viale dell'Indipendenza", già "Gran Via di Pera") è caratterizzata da grandiosi palazzi che ospitavano ambasciate europee (dopo il trasferimento della capitale scadute al rango di consolati) perlopiù in stile [[neoclassicismo|neoclassico]] e, più tardi, [[Art Nouveau]].
 
Oggi, Istanbul ha una fornitura di acqua [[cloro|clorata]] e filtrata e un sistema di smaltimento delle [[acque reflue]] gestito dall'agenzia governativa ISKI.<ref>{{Cita web|url=http://www.iski.gov.tr/en-US/arasayfalar.php?sayfa=0-1&dosya=tarihce_2.phtm|titolo=İSKİ Administration|editore=Istanbul water and sewerage administration|accesso=11 marzo 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070929003514/http://www.iski.gov.tr/en-US/arasayfalar.php?sayfa=0-1&dosya=tarihce_2.phtm|urlmorto=sì}}</ref> Ci sono anche diverse organizzazioni nel settore privato per la distribuzione di acqua potabile, dal momento che l'acqua proveniente dagli acquedotti non è potabile. Servizi di distribuzione di [[energia elettrica]] sono coperti dalla statale TEK. Il primo impianto di produzione di energia elettrica in città, è stato fondato nel 1914 e continuò a erogare energia fino al 1983.<ref>{{Cita web|url=http://www.turkishdailynews.com.tr/article.php?enewsid=82717|titolo=Silahtarağa Santral becomes Santralistanbul Museum|autore=Gül Demİr|autore2=Niki Gamm|editore=Turkish Daily News|data =8 settembre 2007|lingua=en|accesso=27 dicembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070911032427/http://www.turkishdailynews.com.tr/article.php?enewsid=82717|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:Dolmabahçe Palace 2007.jpg|thumb|[[Palazzo Dolmabahçe]], di stile eclettico ([[barocco]], [[rococò]] e [[neoclassicismo|neoclassico]]), è stato la residenza principale dei sultani ottomani a partire dal [[XIX secolo]].]]
 
Il Ministero delle Poste e Telegrafi ottomano è stato istituito nella città il 23 ottobre 1840.<ref name=PTT>{{Cita web|url=http://www.ptt.gov.tr/tr/kurumsal/tarihce.html|titolo=Cronologia dell'organizzazione postale turca|editore=Ptt|lingua=tr|accesso=27 dicembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070822220805/http://www.ptt.gov.tr/tr/kurumsal/tarihce.html|urlmorto=sì}}</ref>
=== Altri edifici ===
Il primo ufficio postale è stato il ''Postahane-i Amire'' vicino al cortile della [[Yeni Cami|moschea nuova]].<ref name=PTT/> Nel 1876 è stata resa operativa la prima rete postale internazionale tra Istanbul e le terre al di là del vasto impero ottomano.<ref name=PTT/> Nel 1901 vengono resi possibili i trasferimenti di denaro tramite gli uffici postali.<ref name=PTT/> Nel luglio 1881 è stata installata la prima rete [[telefono|telefonica]] di Istanbul, tra il Ministero delle Poste e dei Telegrafi in Sogukcesme e la Postahane-i Amire in ''Yenicami''.<ref name=telekomhistory>{{Cita web|url=http://www.turktelekom.com.tr/webtech/eng_default.asp?sayfa_id=30|titolo=Le tappe fondamentali della Telekom turca|editore=Türk Telekomünikasyon A.Ş.|lingua=en|accesso=27 dicembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060303190435/http://www.turktelekom.com.tr/webtech/eng_default.asp?sayfa_id=30|urlmorto=sì}}</ref>
Il 23 maggio 1909, la prima centrale telefonica manuale con una capacità di 50 linee è stata realizzata presso le poste di Sirkeci.<ref name=telekomhistory/>
 
=== Criminalità ===
Tra gli altri principali edifici di interesse architettonico presenti in città si può menzionare la [[Torre di Galata]], eretta nel [[1348]], ultimo resto delle mura che proteggevano il quartiere [[repubblica di Genova|genovese]] omonimo. Molto più antica la ''[[Yerebatan Sarayı]]'' (Cisterna-Basilica) una grande cisterna sotterranea per la raccolta delle acque, costruita da [[Giustiniano I]] nel [[532]], la quale oggi si presenta come un enorme spazio sotterraneo di circa 140 metri per 70, le cui volte sono sorrette da dodici file di 28 [[colonna|colonne]] alte 9 metri e distanziate l'una dall'altra di 4,90&nbsp;m.
Il tasso di [[criminalità]] è sceso del 35%, passando da {{formatnum:76285}} reati fatti registrare a Istanbul nel 2006 a {{formatnum:57123}} reati registrati nel 2007.<ref name="zaman_071011"/> Nel 2009, l'amministrazione della città di Istanbul ha incominciato un progetto di installazione di circa 800-900 telecamere di sicurezza.<ref name="zaman_071011">{{Cita web | url = http://www.zaman.com.tr/haber.do?haberno=599710 | titolo = İstanbul'da suç oranları yüzde 25 düştü | sito = Zaman Gündem | data = 11 ottobre 2007 | lingua = tr | accesso = 11 ottobre 2022 | urlarchivio = https://archive.is/20130418173613/http://www.zaman.com.tr/gundem_istanbulda-suc-oranlari-yuzde-25-dustu_599710.html }}</ref>
 
== Cultura ==
Dell'epoca ottomana sono ancora in funzione il [[Grande Bazar d'Istanbul]] e il [[Bazar delle spezie d'Istanbul]], grandi mercati al coperto dove si trovano numerosissimi negozi caratteristici e che attirano costantemente folle di turisti.
=== Istruzione ===
[[File:Bosphorus University.jpg|thumb|left|L'[[Università del Bosforo|Università Boğaziçi]].]]
[[File:Main entrance gate of Istanbul University.jpg|thumb|Ingresso principale del Rettorato dell'[[Università di Istanbul]] a [[Moschea di Bayezid II|Piazza Beyazıt]] ([[Foro di Teodosio|Forum Tauri]]).]]
 
Istanbul ospita alcuni dei migliori istituti di istruzione superiore della Turchia, tra cui più di 35 [[università]] pubbliche e private. La maggior parte delle università pubbliche sono di buon livello, ma negli ultimi anni c'è stata anche una crescita notevole del numero di università private. L'[[Università di Istanbul]], fondata come una [[madrasa]] nel [[1453]], è il più antico istituto educativo turco della città,<ref>{{Cita web|autore=İ.Ü. Bilgisayar Bilimleri |url=http://www.istanbul.edu.tr/english/history.php |titolo=History of Istanbul University (Turkish)|accesso=20 giugno 2009}}</ref> mentre l'[[Università tecnica di Istanbul]] (1773) è la terza università tecnica più antica del mondo interamente dedicata alle scienze [[ingegneria|ingegneristiche]].<ref>{{Cita web |url=https://www.topuniversities.com/worlduniversityrankings/results/2007/overall_rankings/worlds_oldest_universities |titolo=World Oldest Universities |accesso=20 giugno 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080526154238/http://www.topuniversities.com/worlduniversityrankings/results/2007/overall_rankings/worlds_oldest_universities |urlmorto=sì}}</ref> La [[Marmara Üniversitesi]] è un'altra grande università con circa 60000 studenti e 12 campus in tutta l'area urbana.
=== Parchi ===
L'[[Università del Bosforo]] (in lingua turca Boğaziçi Üniversitesi) è un'altra antica istituzione educativa di Istanbul, situata sul lato europeo del Bosforo. [[Università Medipol di Istanbul|L'Università Medipol]] è composta da 12 facoltà, 5 istituti e 4 istituti professionali e conta circa 40000 studenti.
 
Quasi tutte le scuole private turche superiori e le università di Istanbul insegnano una o due lingue straniere, di solito [[lingua inglese|inglese]], [[lingua tedesca|tedesco]] o [[lingua francese|francese]].
[[File:Yildiz Park 03.jpg|thumb|left|Ingresso principale del [[Parco Yıldız]]]]
 
=== Biblioteche ===
Il [[Parco Yıldız]], si estende alle spalle del [[Palazzo Çırağan]], sulle pendici della riva europea del Bosforo. Il parco presenta alcuni palazzi sultanali, tra cui il [[Palazzo Yıldız]]. A questo si aggiungono un teatro, una moschea e una fabbrica. Questo parco si estende per circa 160 ettari ed è stato originariamente progettato dall'architetto e paesaggista francese G. Le Roy che aveva fatto piantare rari ed esotici alberi, arbusti e fiori. Il parco è stato illuminato con la nuova tecnologia elettrica e dotato di scarichi [[fognatura|fognari]] che lo mantengono asciutto. Il parco è stato ristrutturato nel [[1980]] dall'Automobil Club turco.
Istanbul possiede inoltre numerose [[biblioteca|biblioteche]], molte delle quali contengono vaste collezioni di documenti storici del periodo romano, bizantino e ottomano, così come di altre civiltà del passato. Le biblioteche più importanti in termini di raccolte di documenti storici includono la biblioteca del Palazzo di Topkapı, la biblioteca del Museo Archeologico, la biblioteca del Museo Navale, la biblioteca di stato Bayezıd, la biblioteca Nuruosmaniye, la biblioteca Süleymaniye, la biblioteca dell'Università di Istanbul e quelle di Köprülüzade Fazil Ahmed Paşa, di Atatürk e di Çelik Gülersoy. Il [[Filologia|filologo]] [[Germania|tedesco]] [[Erich Auerbach|Eric Auerbach]], in esilio a Istanbul dal [[1936]] poiché di origini ebraiche, scriverà qui il suo capolavoro ''[[Mimesis. Il realismo nella letteratura occidentale|Mimesis]]'' tra il [[1942]] e il [[1945]]; sarà proprio nelle biblioteche della città che potrà reperire i testi utili, seppur poco fornite al tempo per gli studi europeistici.
 
=== Musei ===
[[File:Gulhane park Istanbul 2007 002.jpg|thumb|Il Parco Gülhane]]
* [[Platform Garanti Contemporary Art Center]]
* [[Museo navale d'Istanbul]]
* [[Museo di arte turca e islamica]]
* [[Istanbul Modern]]
 
=== Media ===
Il [[Parco Gülhane]], situato tra le mura merlate esterne del Palazzo Topkapi, occupa la parte occidentale del Serraglio. Il Parco Gülhane faceva parte del giardino esterno del Palazzo di Topkapi e una sua parte è stata aperta al pubblico nel 1912. In precedenza fu luogo per i giochi cavallereschi e gare di [[tiro con l'arco]]. Ora è un parco alberato pubblico che ospita concerti e altre attrazioni. Geologicamente, il Parco Gülhane si trova sul pendio di Eminonu. Il Parco è stato oggetto di restauri negli ultimi anni.
Il primo [[quotidiano]] turco, il ''[[Takvim-i Vekayi]]'', è stato stampato il 1º agosto 1831 nel distretto Bâbıâli. Bâbıâli divenne il centro principale per la stampa. Istanbul è anche la capitale della Turchia per quanto riguarda la stampa, con una grande varietà di periodici nazionali ed esteri che esprimono diversi punti di vista e giornali nazionali estremamente competitivi. La maggior parte dei giornali a livello nazionale hanno sede a Istanbul.<ref name="CIA2006"/> I principali quotidiani includono: Hürriyet, Milliyet, Sabah, Radikal, Cumhuriyet, [[Zaman]], Türkiye, Aksam, Bugün, Stella, Dünya, Tercüman, Güneş, Vatan, Posta, Takvim, Vakit, Yeni Safak, Fanatik e Turkish Daily News. Ci sono anche numerose emittenti locali e nazionali televisive e radiofoniche che si trovano a Istanbul, come ad esempio: Star TV, TV Show, Sky Türk, MTV Türkiye, Türkiye Fox, Fox Sports Türkiye, NTV, Samanyolu TV, Kanal D, ATV, CNBC-e, CNN Türk, Cine5, TGRT Haber, Kanal 7, Kanal Turk, Flash TV e molti altri. Nella città di Istanbul, ci sono oltre un centinaio di stazioni radio [[Modulazione di frequenza|FM]].<ref>{{Cita web |url=http://radiomap.eu.com/tr/istanbul.htm |titolo=Radiomap.eu – Radio Stations in Istanbul |editore=Radiomap.eu |accesso=24 febbraio 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110710203713/http://radiomap.eu.com/tr/istanbul.htm |urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Musica ===
Il [[Miniatürk]], con la sua superficie di sei ettari, è il più grande parco contenente miniature di edifici del mondo. Sul suo percorso ci sono più di 105 modelli in miniatura, che rappresentano l'epoca architettoniche dell'Impero Ottomano, tra cui 45 modelli in miniatura di Istanbul. Essi comprendono la Basilica di Santa Sofia e il Palazzo Topkapi, ma anche due [[Sette meraviglie del mondo|meraviglie del mondo antico]], il [[Mausoleo di Alicarnasso]] e il [[Tempio di Artemide]] ad [[Efeso]]. Sono presenti anche modelli di importanti architetture al di fuori della Turchia, come la [[Cupola della Roccia]] di [[Gerusalemme]] e la [[Moschea al-Aqsa]].
[[File:Süreyya Opera House in Istanbul, Turkey.jpg|thumb|L'[[Opera di Süreyya]]]]
 
Istanbul ha ospitato l'[[Eurovision Song Contest 2004]] grazie alla vittoria della cantante locale [[Sertab Erener]] con la canzone ''[[Everyway That I Can]]''.
Nel punto più alto di Istanbul, a 267 metri di altezza, è presente il parco ''Büyük-Çamlıca''. Tre caffetterie in stile del [[XVIII secolo]] sono qui conservate, insieme a pini, querce e cipressi. Questo luogo era una volta il ritrovo preferito del sultano [[Mahmud II]].
 
=== EconomiaCucina ===
Famoso in tutto il mondo è il [[Lokum]], pasticcino creato a Istanbul a fine 1700.
[[File:FulyaGirişi.JPG|thumb|left|Istanbul Cevahir nel quartiere Şişli è il centro commerciale più grande d'Europa.]]
[[File:Bankalar Caddesi Şubat 2012.jpg|thumb|Bankalar Caddesi (Viale delle Banche) a [[Galata]] fu il centro finanziario di Istanbul durante il periodo [[Impero ottomano|ottomano]].]]
 
=== Bagni turchi ===
Oltre ad essere la più grande città ed ex capitale politica del paese, Istanbul è sempre stata il centro della vita economica della Turchia in virtù della sua posizione di incrocio di terre internazionali e rotte commerciali del mare. Istanbul è anche il più grande centro industriale della Turchia. Essa occupa circa il 20% della manodopera industriale e contribuisce al 38% del lavoro industriale di tutto il paese. Istanbul e la sua provincia producono [[cotone (tessuto)|cotone]], [[frutta]], [[olio di oliva]], [[seta]] e [[tabacco]]. La trasformazione alimentare, la produzione tessile, i prodotti petroliferi, la [[gomma]], la [[ceramica]], [[cuoio]], industrie [[chimica|chimiche]], [[industria farmaceutica|farmaceutiche]], [[elettronica|elettroniche]], del [[vetro]], [[automobili]], prodotti di [[carta]] e le [[bevanda alcolica|bevande alcoliche]] sono tra i principali prodotti industriali della città. Secondo la rivista ''[[Forbes]]'', Istanbul ha avuto un totale di 35 miliardari, a partire da marzo 2008, posizionandosi al quarto posto nel mondo.<ref>{{Cita news|url=http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/europe/article3511875.ece|titolo=Turkey’s new rich find the Midas touch|pubblicazione=The Sunday Times |città=UK |data=9 marzo 2008 |accesso=18 giugno 2009 |nome=Gareth | cognome=Jenkins}}</ref>
[[File:Bath of Roxelane Istanbul 2007.jpg|thumb|L'[[Hammam]] voluto da [[Roxelana]] ed eretto da [[Sinān]].]]
 
Una significativa cultura si è sviluppata intorno all'[[Hammam]], cioè il bagno turco. Esso ha rappresentato uno dei luoghi preferiti dove passare il tempo libero durante tutto il periodo ottomano, uno dei più begli esempi è il ''Çemberlitaş Hamamı'' (1584), situato presso la piazza Çemberlitaş, l'antico [[foro di Costantino]]<ref>{{Cita web|url=https://wheretogoinistanbul.blogspot.com/2007/02/istanbuls-baths-hamam.html|titolo=Istanbul's Hamam|accesso=22 febbraio 2007|sito=Where to go in Istanbul|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080507025402/http://wheretogoinistanbul.blogspot.com/2007/02/istanbuls-baths-hamam.html|urlmorto=sì}}</ref>. Un altro ottimo esempio del [[XVII secolo]] è il ''Galatasaray Hamami'', che si trova nel quartiere di Beyoğlu, noto per la qualità del servizio e la sua pulizia. Durante l'Impero ottomano, molti Hamam sono stati costruiti accanto alle moschee, come parte della "''[[külliye]]''" (complesso). Un bellissimo esempio di ciò è l'Hamam della moschea di Kilic Ali Pasa, costruita da [[Sinān]].
Nata come l<nowiki>'</nowiki>''Ottoman Stock Exchange'' (''Dersaadet Tahvilat Borsası'') nel [[1866]] e riorganizzata la sua struttura attuale all'inizio del 1986, l'[[Istanbul Stock Exchange]] (ISE) è l'unico mercato di titoli di Turchia.<ref>{{Cita web|url=http://www.imkb.gov.tr/genel/tarih.htm |titolo=Istanbul Stock Exchange: History of the Istanbul Stock Exchange |editore=Imkb.gov.tr |accesso=14 luglio 2009}}</ref> Nel corso del [[XIX secolo]] e nei primi del [[XX secolo]], [[Bankalar Caddesi]] (Corso delle banche) a [[Galata]] è stato il centro finanziario dell'[[Impero ottomano]], dove vi era la sede centrale della Banca Ottomana e ''Ottoman Stock Exchange''.<ref name=OBM>{{Cita web|url=http://www.obmuze.com/eng/voyvoda.asp|titolo=Ottoman Bank Museum|editore=Ottoman Bank Museum|accesso=18 giugno 2009}}</ref> ''Bankalar Caddesi'' ha continuato ad essere il principale quartiere finanziario di Istanbul fino al 1990, quando la maggior parte delle banche turche hanno cominciato a spostare il loro quartier generale per presso i moderni quartieri di [[Levent]] e [[Maslak]].<ref name=OBM/> Nel 1995, la Borsa di Istanbul si è trasferita nella suo attuale edificio nel quartiere di [[Istinye]].<ref>{{Cita web|url=http://www.imkb.gov.tr/genel/gelismeler.htm |titolo=Istanbul Stock Exchange: "İMKB’nin Kuruluşundan İtibaren Önemli Gelişmeler" (Timeline of important events since 1985)|editore=Imkb.gov.tr |data=31 luglio 2000 |accesso=14 luglio 2009}}</ref>
 
== Geografia antropica ==
[[File:İstanbul metrosu00020.JPG|thumb|left|Il quartiere finanziario [[Levent]].]]
=== Suddivisioni amministrative ===
[[File:EsentepeGirişi.jpg|thumb|Il quartiere finanziario Gayrettepe.]]
[[File:Map of the Districts of Istanbul.png|thumb|Distretti di Istanbul]]
Amministrativamente Istanbul è un [[comuni metropolitani della Turchia|comune metropolitano]] (in [[lingua turca|turco]] ''büyükşehir belediyelesi'') che comprende i centri urbani di tutti i 39 [[distretti della Turchia|distretti]] della [[provincia di Istanbul|sua provincia]]. Il principale organo decisionale del comune è il Consiglio Comunale, guidato dal sindaco. Fra le sue responsabilità il controllo degli appalti, la decisione dei prezzi dei biglietti sui mezzi pubblici e la regolazione delle tasse.<ref>{{Cita web|url=http://www.ibb.gov.tr/en-US/Organization/BelediyeMeclisi/Pages/AnaSayfa.aspx|editore=Istanbul Metropolitan Municipality|titolo=The Municipal Council|accesso=13 marzo 2011}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ibb.gov.tr/en-US/Organization/BelediyeMeclisi/Pages/LegalFrame.aspx|editore=Istanbul Metropolitan Municipality|titolo=Legal Frame|accesso=13 marzo 2011}}</ref> Tutti i membri del consiglio, tra cui il sindaco, sono eletti per cinque anni.
 
Dal 26 marzo 2025 il sindaco di Istanbul è Nuri Aslan del [[Partito Popolare Repubblicano|CHP]], subentrato nella carica di primo cittadino dopo il controverso arresto di [[Ekrem İmamoğlu]] (eletto nel 2019 e rieletto nel 2024), che era stato il primo repubblicano a vincere le elezioni municipali dopo 25 anni di dominio del partito islamico AKP. Dal 5 giugno 2023 il governatore della [[provincia di Istanbul]] è invece Davut Gül.
Oggi, la città genera il 55% del commercio della Turchia e il 45% del commercio all'ingrosso del paese e genera il 21,2% del [[prodotto nazionale lordo]] della Turchia. Istanbul raccoglie il 40% di tutte le imposte riscosse nella Turchia e produce il 27,5% del prodotto nazionale. Nel 2005 il Comune di Istanbul produceva un PIL di 133 miliardi dollari.<ref>[http://www.pwc.com/uk/eng/ins-sol/publ/ukoutlook/pwc_ukeo-mar07.pdf [[PricewaterhouseCoopers|PriceWaterhouseCoopers]]: U.K. Economic Outlook and Global City GDP Ranking 2005–2020 Full Report (PDF)]</ref> Nel 2005 le società con sede a Istanbul hanno effettuato esportazioni per il valore di 41.397 milioni di dollari e le importazioni di un valore 69.883 milioni di dollari. Questi dati corrispondevano al 56,6% e 60,2% delle esportazioni e delle importazioni rispettivamente di tutto il paese, in quell'anno.<ref>[http://www.cnnturk.com/EKONOMI/GENEL/haber_detay.asp?PID=40&HID=1&haberID=157457 CNN Türk: Dış ticaretin lokomotifi İstanbul (Istanbul is the locomotive of foreign trade)]</ref>
 
La struttura di governo metropolitano è composto da tre organi principali: (1) il Sindaco (eletto ogni cinque anni), (2) il Consiglio Metropolitano (organo decisionale con il sindaco), (3) il comitato esecutivo metropolitano. Ci sono tre tipi di enti locali: (1) comuni, (2) le amministrazioni provinciali speciali, (3) le amministrazioni villaggio. Tra le autorità locali, i comuni stanno acquisendo maggiore importanza con l'aumento dell'urbanizzazione.
Istanbul è uno dei luoghi turistici più importanti della Turchia. Vi sono migliaia di alberghi e imprese turistiche in città. Nel 2006 un totale di 23.148.669 turisti hanno visitato la Turchia, la maggior parte dei quali sono entrati nel paese attraverso i porti e gli aeroporti di Istanbul e [[Antalya]].<ref>{{Cita web|url=http://www.hurriyet.com.tr/ekonomi/5865839.asp?gid=52 |titolo=Hürriyet: 2006’da Türkiye’ye gelen turist başına harcama 728 dolara indi |editore=Hurriyet.com.tr |accesso=28 maggio 2009}}</ref> Il numero totale di turisti che sono entrati in Turchia attraverso l'[[Aeroporto Internazionale Atatürk|aeroporto internazionale Atatürk]] e di [[Aeroporto Internazionale Sabiha Gökçen|Sabiha Gökçen]] ha raggiunto i 5.346.658 di unità, passando dalle 4.849.353 del 2005.<ref>{{Cita web|url=http://www.sabah.com.tr/2007/01/09/gnd121.html |titolo=Turist sayısı genelde düştü İstanbul'da arttı |editore=Sabah |accesso=28 maggio 2009 |urlarchivio = http://web.archive.org/web/20080226073501/http://www.sabah.com.tr/2007/01/09/gnd121.html |dataarchivio=26 febbraio 2008}}</ref> Istanbul è anche un centro per le grandi conferenze e come sede per le principali associazioni internazionali del mondo.<ref>{{Cita web|url=http://www.eibtm.com/app/homepage.cfm?linkid=23044&moduleid=3336&pram=364&K_NP_id=8324&LocParam=Y&appname=100486|titolo=EIBTM 2007 – The Global Meetings & Incentive Exhibition for the MICE Industry|editore=Reed Exhibitions Limited (member of the Association of Event Organisers (AEO))|accesso=11 marzo 2006 |urlarchivio = http://web.archive.org/web/20070929043740/http://www.eibtm.com/app/homepage.cfm?linkid=23044&moduleid=3336&pram=364&K_NP_id=8324&LocParam=Y&appname=100486 |dataarchivio=29 settembre 2007}}</ref>
 
L'attuale edificio del municipio, iniziatosi il 17 dicembre 1953 e inaugurato il 26 maggio 1960, si trova nel Municipio di [[Fatih]].
== Servizi pubblici ==
=== Istruzione ===
[[File:Bosphorus University.jpg|thumb|left|L'[[Università del Bosforo|Università Boğaziçi]]]]
[[File:İstanbul Üniversitesi.JPG|thumb|Ingresso principale dell'[[Università di Istanbul]] a [[Moschea di Bayezid II|Piazza Beyazıt]] ([[Foro di Teodosio|Forum Tauri]])]]
 
==== Distretti e quartieri ====
Istanbul ospita alcuni dei migliori istituti di istruzione superiore della Turchia, tra cui più di 35 [[università]] pubbliche e private. La maggior parte delle università pubbliche sono di buon livello, ma negli ultimi anni c'è stata anche una crescita notevole del numero di università private. L'[[Università di Istanbul]], fondata come una [[madrasa]] nel [[1453]], è il più antico istituto educativo turco della città,<ref>{{Cita web|autore=İ.Ü. Bilgisayar Bilimleri |url=http://www.istanbul.edu.tr/english/history.php |titolo=History of Istanbul University (Turkish) |editore=Istanbul.edu.tr |accesso=20 giugno 2009}}</ref> mentre l'[[İstanbul Teknik Üniversitesi|Università tecnica di Istanbul]] (1773) è la terza università tecnica più antica del mondo interamente dedicata alle scienze [[ingegneria|ingegneristiche]].<ref>{{Cita web|url=http://www.topuniversities.com/worlduniversityrankings/results/2007/overall_rankings/worlds_oldest_universities |titolo=World Oldest Universities |editore=Topuniversities.com |accesso=20 giugno 2009 |urlarchivio = http://web.archive.org/web/20080526154238/http://www.topuniversities.com/worlduniversityrankings/results/2007/overall_rankings/worlds_oldest_universities |dataarchivio=26 maggio 2008}}</ref> Quasi tutte le scuole private turche superiori e le università di Istanbul insegnano una o due lingue straniere, di solito [[lingua inglese|inglese]], [[lingua tedesca|tedesco]] o [[lingua francese|francese]].
{{vedi categoria|Quartieri di Istanbul{{!}}Quartieri di Istanbul}}
[[File:Istanbul ___location districts.svg|thumb|Mappa con i distretti di Istanbul.]]
[[File:Istiklal Avenue in Istanbul - Turkey.jpg|thumb|[[İstiklal Caddesi]] (Grande Rue de [[Beyoğlu|Péra]]) nel distretto [[Beyoğlu]] (Péra) a Istanbul. Durante il periodo [[Impero ottomano|ottomano]], la sede del [[Balivo#Repubblica di Venezia|Bailo]] della [[Repubblica di Venezia]] si trovava a questo distretto.]]
 
Amministrativamente il comune metropolitano di Istanbul si estende su tutti i distretti della [[provincia di Istanbul|provincia]], comprendendo i distretti interamente urbani di [[Avcılar]], [[Bağcilar]], [[Bahçelievler]], [[Bakırköy]], [[Bayrampaşa]], [[Beşiktaş]], [[Beylikdüzü]], [[Beyoğlu]], [[Büyükçekmece]], [[Esenler]], [[Esenyurt]], [[Fatih]], [[Gaziosmanpaşa]], [[Güngören]], [[Kağıthane]], [[Küçükçekmece]], [[Sultangazi]], [[Şişli]], [[Zeytinburnu]] sulla sponda europea del [[Bosforo]], e di [[Adalar]], [[Ataşehir]], [[Kadıköy]], [[Kartal (Turchia)|Kartal]], [[Maltepe]], [[Sultanbeyli]], [[Tuzla (Turchia)|Tuzla]], [[Ümraniye]], [[Scutari (Turchia)|Scutari]] (''Üsküdar'') sulla sponda asiatica. Il comune amministra anche i centri urbani [[provincia di Istanbul#Suddivisione amministrativa|degli altri distretti della provincia]].
Istanbul possiede inoltre numerose [[biblioteca|biblioteche]], molte delle quali contengono vaste collezioni di documenti storici del periodo romano, bizantino e ottomano, così come di altre civiltà del passato. Le biblioteche più importanti in termini di raccolte di documenti storici includono la biblioteca del Palazzo Topkapı, la biblioteca del Museo Archeologico, la biblioteca del Museo Navale, la biblioteca di stato Bayezıd, la biblioteca Nuruosmaniye, la biblioteca Süleymaniye, la biblioteca dell'Università di Istanbul e quelle di Köprülüzade Fazil Ahmed Paşa, di Atatürk e di Çelik Gülersoy.
 
Fra i quartieri storici più noti di Istanbul vi sono:
=== Sanità ===
* ''[[Eminönü]]'', corrispondente al cuore storico di Istanbul, nel distretto di [[Fatih]];
La città ha molti [[ospedale|ospedali]] sia pubblici che privati, cliniche e laboratori all'interno dei suoi confini e numerosi centri di ricerca medica. Molti di questi impianti possiedono apparecchiature ad alta tecnologia, ciò ha contribuito alla recente crescita del "turismo medico" a Istanbul,<ref name=medical>{{Cita libro |autore=Dış Ekonomik İlişkiler Kurulu |titolo=Emerging Turkey |url=http://books.google.com/?id=A4zwKghEGHYC&pg=RA6-PA46&lpg=RA6-PA46&dq= |pagine=176 |editore=Oxford Business Group |anno=2006 |isbn=1-902339-47-9 }}</ref> in particolare dai paesi dell'Europa occidentale come il [[Regno Unito]] e la [[Germania]] dove i governi inviano i pazienti a basso reddito<ref>{{Cita news|cognome=Briggs |nome=Helen |url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/health/5360608.stm |titolo=Health – Personal story: IVF in Istanbul |editore=BBC News |data=19 dicembre 2006 |accesso=28 maggio 2009}}</ref>. Istanbul è diventata in modo particolare una destinazione mondiale per la chirurgia laser oculare e la [[chirurgia plastica]].<ref name=medical/> La città ha anche un ospedale dei veterani dell'esercito ospitato nel centro medico militare.
* ''[[Bebek]]'', quartiere molto elegante e centro residenziale di lusso posto sulla riva europea tra i due ponti sul Bosforo;
* ''[[Galata (Istanbul)|Galata]]'' (il cui nome si dice derivi dalla parola greca "galà-ktòs", che vuol dire latte), l'antica [[colonia genovese]] sul [[Corno d'Oro]], oggi noto come ''Karaköy'';
* ''[[Fener]]'', uno dei quartieri più popolari dentro le mura, un tempo centro dell'etnia greca e ripopolato recentemente da immigrati dal sud-est del paese, sede del [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|Patriarcato greco]], e uno dei pochi luoghi dove si è conservata la vecchia Istanbul, nel distretto di Fatih;
* ''[[Samathia]]'', sul [[Mar di Marmara]], caratterizzato da molte chiese greche e armene, oggi noto come ''Koca Mustafa Pasha'', nel distretto di Fatih;
* ''[[Beyoğlu]]'', al di là del Corno d'Oro, l'antica ''Pera'', il cui tessuto urbanistico è prevalentemente [[Art Nouveau|Liberty]];
* ''[[Nişantaşı]]'', anch'esso risalente alla fine dell'Ottocento, e che oggi è il quartiere più ''glamour'' della città;
* ''[[Etiler]]'', centro direzionale e residenziale di lusso;
* ''[[Sulukule]]'', storico quartiere [[Rom (popolo)|Rom]] nel distretto di Fatih.
 
== Economia ==
Connessi all'elevato inquinamento cittadino vi sono dei problemi di salute pubblica che si amplificano in particolare in inverno, quando l'utilizzo dei [[combustibile|combustibili]] tende ad aumentare. Il crescente numero di nuove auto in città e il lento sviluppo del trasporto pubblico urbano sono spesso causa di condizioni di [[smog]]. L'uso obbligatorio di [[benzina verde]] è stato programmato per iniziare solo nel gennaio 2006.<ref name = "CIA [[The World Factbook|World Fact Book]] 2006">{{Cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/tu.html|titolo=CIA – The World Factbook|editore=CIA|accesso=11 marzo 2006}}</ref>
[[File:Bankalar Caddesi in the 1920's.jpg|thumb|[[Bankalar Caddesi]] (Viale delle Banche) a [[Galata (Istanbul)|Galata]] fu il centro finanziario dell'Impero ottomano. La sede (inaugurata nel 1892) della Banca Centrale dell'Impero ottomano si trova a sinistra.]]
 
Oltre a essere la più grande città ed ex capitale politica del paese, Istanbul è sempre stata il centro della vita economica della Turchia in virtù della sua posizione di incrocio di terre internazionali e rotte commerciali del mare. Istanbul è anche il più grande centro industriale della Turchia. Essa occupa circa il 20% della manodopera industriale e contribuisce al 38% del lavoro industriale di tutto il paese. Istanbul e la sua provincia producono [[cotone (tessuto)|cotone]], [[frutta]], [[olio di oliva]], [[seta]] e [[tabacco]]. La trasformazione alimentare, la produzione tessile, i prodotti petroliferi, la [[gomma]], la [[ceramica]], [[cuoio]], industrie [[chimica|chimiche]], [[industria farmaceutica|farmaceutiche]], [[elettronica|elettroniche]], del [[vetro]], [[automobili]], prodotti di [[carta]] e le [[bevanda alcolica|bevande alcoliche]] sono tra i principali prodotti industriali della città.
=== Servizi ===
[[File:Istanbul - Basilica Cistern - 01.JPG|thumb|[[Basilica Cisterna]]]]
 
[[File:Levent Financial Center - Istanbul.jpg|thumb|left|Il quartiere finanziario [[Levent]] nella parte europea di Istanbul]]
I primi sistemi di rifornimento idrico risalgono alla fondazione della città. I due più grandi [[acquedotto|acquedotti]] di epoca romana sono l'Acquedotto Mazulkemer e l'[[Acquedotto di Valente]]. Questi sono stati progettati per incanalare l'acqua dalla zona Halkali, nel bordo occidentale della città, al quartiere Beyazit, nel centro della città.<ref name=iskitarihce>{{Cita web|url=http://www.iski.gov.tr/en-US/arasayfalar.php?sayfa=0-1&dosya=tarihce_1.phtm|titolo=İSKİ İstanbul Su ve Kanalizasyon İdaresi: Tarihce|editore=Istanbul water and sewerage administration (history)|accesso=11 marzo 2006 |urlarchivio = http://web.archive.org/web/20070929003533/http://www.iski.gov.tr/en-US/arasayfalar.php?sayfa=0-1&dosya=tarihce_1.phtm |dataarchivio=29 settembre 2007}}</ref> Dopo aver raggiunto il centro della città, l'acqua era in seguito raccolta in numerose cisterne, come la famosa cisterna di Filosseno e la [[cisterna Basilica]]. Il [[sultano]] [[Solimano il Magnifico]] commissionò a [[Sinān]], il suo capo ingegnere e architetto, di migliorare le esigenze idriche della città. [[Sinan Kırkçeşme]] costruì il sistema di approvvigionamento idrico nel 1555<ref name=iskitarihce/>, con l'obiettivo di rispondere alla sempre crescente richiesta del pubblico di acqua.
 
Nata come la Borsa Ottomana di Istanbul (''Dersaadet Tahvilat Borsası'') nel [[1866]] e riorganizzata la sua struttura attuale nel 2013, la [[Borsa Istanbul]] (BIST) è l'unico mercato di titoli di Turchia.<ref>{{Cita web|url=http://www.imkb.gov.tr/genel/tarih.htm|titolo=Istanbul Stock Exchange: History of the Istanbul Stock Exchange|accesso=14 luglio 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120225094722/http://www.imkb.gov.tr/genel/tarih.htm}}</ref> Nel corso del [[XIX secolo]] e nei primi del [[XX secolo]], ''Bankalar Caddesi'' (Corso delle Banche) a [[Galata (Istanbul)|Galata]] è stato il centro finanziario dell'[[Impero ottomano]], dove vi era la sede centrale della [[Banca Ottomana]] e Borsa Ottomana di Istanbul.<ref name=OBM>{{Cita web|url=http://www.obmuze.com/eng/voyvoda.asp|titolo=Ottoman Bank Museum|editore=Ottoman Bank Museum|accesso=18 giugno 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090518102012/http://www.obmuze.com/eng/voyvoda.asp}}</ref> Bankalar Caddesi ha continuato a essere il principale quartiere finanziario di Istanbul fino al 1990, quando la maggior parte delle banche turche hanno cominciato a spostare il loro quartier generale per presso i moderni quartieri di [[Levent]] e [[Maslak]].<ref name=OBM/> Nel 1995, la Borsa di Istanbul si è trasferita nella suo attuale edificio nel quartiere di İstinye sulla costa europea del Bosforo.<ref>{{Cita web |url=http://www.imkb.gov.tr/genel/gelismeler.htm |titolo=Istanbul Stock Exchange: "İMKB’nin Kuruluşundan İtibaren Önemli Gelişmeler" (Timeline of important events since 1985) |data=31 luglio 2000 |accesso=14 luglio 2009 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120225094814/http://www.imkb.gov.tr/genel/gelismeler.htm }}</ref>
Oggi, Istanbul ha una fornitura di acqua [[cloro|clorata]] e filtrata e un sistema di smaltimento delle [[acque reflue]] gestito dall'agenzia governativa ISKI.<ref>{{Cita web|url=http://www.iski.gov.tr/en-US/arasayfalar.php?sayfa=0-1&dosya=tarihce_2.phtm|titolo=İSKİ Administration|editore=Istanbul water and sewerage administration|accesso=11 marzo 2006 |urlarchivio = http://web.archive.org/web/20070929003514/http://www.iski.gov.tr/en-US/arasayfalar.php?sayfa=0-1&dosya=tarihce_2.phtm |dataarchivio=29 settembre 2007}}</ref> Ci sono anche diverse organizzazioni nel settore privato per la distribuzione di acqua potabile, dal momento che l'acqua proveniente dagli acquedotti non è potabile. Servizi di distribuzione di [[energia potenziale elettrica|energia elettrica]] sono coperti dalla statale TEK. Il primo impianto di produzione di energia elettrica in città, è stato fondato nel 1914 e continuò a erogare energia fino al 1983.<ref>[http://www.turkishdailynews.com.tr/article.php?enewsid=82717 Silahtarağa Santral becomes Santralistanbul Museum]{{Dead link|date=May 2009}}</ref>
 
[[File:Şişli-Mecidiyeköy Station in November 2022.jpg|thumb|left|Istanbul Cevahir nel distretto [[Şişli]] fu il centro commerciale più grande d'Europa dal 2005 al 2011.]]
Il Ministero delle Poste e Telegrafi ottomano è stato istituito nella città il 23 ottobre 1840.<ref name=PTT>[http://www.ptt.gov.tr/tr/kurumsal/tarihce.html PTT Chronology]{{Dead link|date=May 2009}}</ref> Il primo ufficio postale è stato il ''Postahane-i Amire'' vicino al cortile della [[Yeni Cami|moschea nuova]].<ref name=PTT/> Nel 1876 è stata resa operativa la prima rete postale internazionale tra Istanbul e le terre al di là del vasto impero ottomano.<ref name=PTT/> Nel 1901 vengono resi possibili i trasferimenti di denaro tramite gli uffici postali.<ref name=PTT/> Nel luglio 1881 è stata installata la prima rete [[telefono|telefonica]] di Istanbul, tra il Ministero delle Poste e dei Telegrafi in Sogukcesme e la Postahane-i Amire in ''Yenicami''.<ref name=telekomhistory>[http://www.turktelekom.com.tr/webtech/eng_default.asp?sayfa_id=30 Türk Telekom: History]{{Dead link|date=May 2009}}</ref> Il 23 maggio 1909, la prima centrale telefonica manuale con una capacità di 50 linee è stata realizzata presso le poste di Sirkeci.<ref name=telekomhistory/>
[[File:EsentepeGirişi.jpg|thumb|La stazione Gayrettepe della [[metropolitana di Istanbul]]]]
 
Oggi, la città genera il 55% del commercio della Turchia e il 45% del commercio all'ingrosso del paese e genera il 21,2% del [[prodotto nazionale lordo]] della Turchia. Istanbul raccoglie il 40% di tutte le imposte riscosse nella Turchia e produce il 27,5% del prodotto nazionale. Nel 2005 il Comune di Istanbul produceva un PIL di 133 miliardi di dollari.<ref>[[PricewaterhouseCoopers]]: {{cita testo|url=http://www.pwc.com/uk/eng/ins-sol/publ/ukoutlook/pwc_ukeo-mar07.pdf|titolo=U.K. Economic Outlook and Global City GDP Ranking 2005–2020 Full Report (PDF)|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080527204702/http://www.pwc.com/uk/eng/ins-sol/publ/ukoutlook/pwc_ukeo-mar07.pdf }}</ref> Nel 2005 le società con sede a Istanbul hanno effettuato esportazioni per il valore di 41.397 milioni di dollari e le importazioni di un valore 69.883 milioni di dollari. Questi dati corrispondevano al 56,6% e 60,2% delle esportazioni e delle importazioni rispettivamente di tutto il paese, in quell'anno.<ref>{{cita testo|url=http://www.cnnturk.com/EKONOMI/GENEL/haber_detay.asp?PID=40&HID=1&haberID=157457|titolo=CNN Türk: Dış ticaretin lokomotifi İstanbul (Istanbul is the locomotive of foreign trade)|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080617080442/http://www.cnnturk.com/EKONOMI/GENEL/haber_detay.asp?PID=40&HID=1&haberID=157457 }}</ref>
== Trasporti ==
=== Aeroporti ===
[[File:Istanbul Ataturk Airport International Terminal.jpg|thumb|L'[[Aeroporto Internazionale Atatürk]], situato nella parte europea, è il principale aeroporto della città e uno dei maggiori [[hub and spoke|hub]] internazionali nella regione.]]
 
=== Turismo ===
Istanbul possiede due aeroporti internazionali: il più grande è l'[[Aeroporto Internazionale Atatürk]], che si trova nel quartiere di [[Yeşilköy]] sul versante europeo a circa 24 chilometri ad ovest dal centro della città. Quando fu costruito, l'aeroporto era situata al margine occidentale dell'area metropolitana ma ora si trova entro i confini della città. Più piccolo è l'[[Aeroporto Internazionale Sabiha Gökçen]] situato nel distretto [[Kurtköy]] nella parte asiatica, vicino al [[Circuito di Istanbul|circuito di Formula 1]], si trova a circa 20 chilometri a est della parte asiatica e a 45&nbsp;km ad est del centro della città europea. È prevista la costruzione di un terzo aeroporto, situato sulla sponda europea del Mar Nero.
Istanbul è uno dei luoghi turistici più importanti della Turchia. Vi sono migliaia di alberghi e imprese turistiche in città. Nel 2006 un totale di 23.148.669 turisti hanno visitato la Turchia, la maggior parte dei quali sono entrati nel paese attraverso i porti e gli aeroporti di Istanbul e [[Antalya]].<ref>{{Cita web|url=http://www.hurriyet.com.tr/ekonomi/5865839.asp?gid=52 |titolo=Hürriyet: 2006’da Türkiye’ye gelen turist başına harcama 728 dolara indi|accesso=28 maggio 2009}}</ref> Il numero totale di turisti che sono entrati in Turchia attraverso l'[[Aeroporto Internazionale Atatürk]] e di [[Aeroporto Internazionale di Istanbul-Sabiha Gökçen|Sabiha Gökçen]] ha raggiunto i 5.346.658 di unità, passando dalle 4.849.353 del 2005.<ref>{{Cita web |url=http://www.sabah.com.tr/2007/01/09/gnd121.html |titolo=Turist sayısı genelde düştü İstanbul'da arttı |editore=Sabah |accesso=28 maggio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080226073501/http://www.sabah.com.tr/2007/01/09/gnd121.html |urlmorto=sì}}</ref> Istanbul è anche un centro per le grandi conferenze e come sede per le principali associazioni internazionali del mondo.<ref>{{Cita web|url=http://www.eibtm.com/app/homepage.cfm?linkid=23044&moduleid=3336&pram=364&K_NP_id=8324&LocParam=Y&appname=100486|titolo=EIBTM 2007 – The Global Meetings & Incentive Exhibition for the MICE Industry|editore=Reed Exhibitions Limited (member of the Association of Event Organisers (AEO))|accesso=11 marzo 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070929043740/http://www.eibtm.com/app/homepage.cfm?linkid=23044&moduleid=3336&pram=364&K_NP_id=8324&LocParam=Y&appname=100486|urlmorto=sì}}</ref>
 
[[File:BuyukadaMainSquare.jpg|thumb|left|Le [[Isole dei Principi]] (qui [[Büyükada]]) si trovano nel [[Mar di Marmara]], a sud-est della penisola storica di Istanbul.]]
=== Navigazione ===
[[File:Istamboul - Kiziltropak.jpg|thumb|left|Traghetti per pendolari operano sul [[Bosforo]] dal [[1837]].]]
 
Recentemente, nella vecchia parte della città sono state riaperte alcune [[spiaggia|spiagge]]. I luoghi più popolari per bagnarsi sono in Bakırköy, Küçükçekmece e Sariyer. Fuori dalla città vi sono le [[Isole dei Principi]] e Kilyos e [[Şile]] sul Mar Nero.
Il [[trasporto navale]] è fondamentale per Istanbul, la città è praticamente circondata dal mare su tutti i lati: il [[Mar di Marmara]], il [[Corno d'Oro]], il [[Bosforo]] e il [[Mar Nero]]. Molti cittadini vivono nella parte asiatica della città ma si spostano per lavoro in quella europea (o viceversa) e i traghetti rappresentano, ancora di più che i due ponti che attraversano il Bosforo, la spina dorsale del trasporto di massa. I traghetti per pendolari, insieme al [[catamarano]] ad alta velocità ''Seabus''' (''Deniz Otobüsü''), formano anche il collegamento principale tra la città e le [[Isole dei Principi]].
 
Le Isole dei Principi (''Adalar'') sono un gruppo di [[isola|isole]] in cui è proibito il trasporto a motore: sono situate nel Mar di Marmara, a sud dei quartieri asiatici di Kartal e Pendik. [[Pinus|Pini]] e [[cembro|cembri]], palazzi in stile [[neoclassicismo|neoclassico]] e [[Art Nouveau]] in stile ottomano del [[XIX secolo]] e inizio del [[XX secolo]], carrozze trainate da cavalli e ristoranti di pesce li rendono una destinazione molto popolare. Sono raggiungibili con i traghetti per pendolari o con il [[catamarano]] ad alta velocità (''Deniz otobüsü'') da Eminönu e Bostancı.
I traghetti a vapore hanno fatto la loro prima apparizione sul Bosforo nel 1837 ed erano gestiti da aziende private.<ref name=SirketiHayriye>{{Cita web|url=http://www.sirketihayriye.com/|titolo=Şirket-i Hayriye|editore=Şirket-i Hayriye|accesso=18 giugno 2009}}</ref> Il 1º gennaio 1851, una società di trasporto pubblico fu istituita dallo [[impero ottomano|stato ottomano]].<ref name=SirketiHayriye/> Questa azienda ha operato fino ai primi anni della storia repubblicana dello stato per poi essere sostituita dalla ''Türkiye Denizcilik İşletmeleri'' (Linee Marittime di Stato).<ref name=SirketiHayriye/> Dal mese di marzo 2006, i traghetti vengono gestiti dalla ''İstanbul Deniz Otobüsleri''.<ref name=SirketiHayriye/>
 
Şile è una lontana e rinomata località balneare turca sul Mar Nero, a 50 chilometri da Istanbul, dove possono essere trovate spiagge incontaminate di sabbia bianca. Kilyos è una piccola località balneare tranquilla, situata in Europa, non lontano dall'ingresso settentrionale del Bosforo, sul Mar Nero. Il luogo è diventato popolare negli ultimi anni tra gli abitanti di Istanbul come meta di escursioni. Kilyos offre una spiaggia con ristoranti di pesce e locali notturni, particolarmente attivo in estate con molte feste notturne e concerti dal vivo sulla spiaggia.
Il porto di Istanbul è il più importante del paese. Il vecchio porto sul Corno d'Oro serve principalmente per la navigazione privata, mentre nel porto di [[Karaköy]] a [[Galata]] è utilizzato dalle navi da crociera di grandi dimensioni. Esistono servizi di trasporti regolari sia di crociera per diverse città portuali del [[Mar Mediterraneo]] e del [[Mar Nero]]. Il porto mercantile principale di Istanbul si trova nel quartiere di [[Harem]] nella parte asiatica della città. Istanbul ha anche molti porti turistici di varie dimensioni per la navigazione privata.
 
==== Acquisti ====
{{clear}}
[[File:Grand-Bazaar Shop.jpg|thumb|Il [[Grande Bazar d'Istanbul|Grand Bazaar]] è uno dei più grandi mercati coperti del mondo.]]
{{Immagine grande|İstanbul.jpg|1000px|<center>Veduta panoramica del [[Bosforo]], con il [[Ponte Fatih Sultan Mehmet]] (1988) a destra.</center>}}
[[File:Grand Bazaar, Istanbul TR.jpg|miniatura|Interno del [[Grande Bazar d'Istanbul|Grande Bazar]] di Istanbul]]
Istanbul ha numerosi centri commerciali storici, come il [[Grande Bazar d'Istanbul|Gran Bazar]] (fondato nel 1461), il Mahmutpasa Bazar (1462) e il [[Bazaar egiziano]] (1660). Il primo centro commerciale moderno in Turchia è stata la galleria Ataköy (1987), che è stata seguita da decine di altri centri sorti negli ultimi decenni, come Akmerkez (1993), Metrocity (2003), Mall Cevahir (2005) che è il più grande centro commerciale in Europa, e il mercato Kanyon (2006). Nişantaşı Istinye (2007) e City (2008) sono due nuovi centri commerciali dedicati ai consumatori di fascia alta e propongono quasi esclusivamente celebri ''[[Marca (commercio)|brand]]'' di [[alta moda]].
 
==== FerrovieRistoranti ====
[[File:Arnavutkoy-SA400006.jpg|thumb|left|I quartieri di Bebek, Arnavutköy e Yeniköy sul [[Bosforo]] sono famosi per i loro ristoranti di pesce.]]
[[File:Sirkeci-station Orient Express.JPG|thumb|La [[stazione di Sirkeci]] è stata inaugurata nel 1890 come capolinea dell'[[Orient Express]].]]
 
Insieme con i ristoranti tradizionali turchi, molti ristoranti europei, dell'estremo Oriente e numerose altre cucine internazionali sono fioriti in città. La maggior parte dei locali e [[pub]] storici della città si trovano nelle zone intorno ''Istiklal Caddesi'' a Beyoğlu.
Nel 1883, un imprenditore [[belgio|belga]], [[Georges Nagelmackers]], iniziò un servizio ferroviario tra [[Parigi]] e Istanbul, con una nave a vapore che trasportava i passeggeri da [[Varna (Bulgaria)|Varna]] a [[Costantinopoli]]. Nel 1889 la linea ferroviaria è stata completata collegando direttamente Istanbul a [[Bucarest]], rendendo il viaggio via terra interamente possibile. Il percorso era conosciuto come [[Orient Express]], reso ancor più celebre dalle opere di [[Agatha Christie]] e [[Graham Greene (scrittore)|Graham Greene]].<ref>{{cita web|editore=Britannica Online|titolo=Orient Express|url=http://www.britannica.com/eb/article-9057368/Orient-Express|accesso=27 settembre 2007|anno= 2007|mese=settembre}}</ref>
 
Altri pub storici si trovano nelle zone intorno Pasaji Tünel e nelle vicinanze della Asmalimescit Sokagi. Alcuni quartieri storici intorno a ''Istiklal Caddesi'' sono stati recentemente riqualificati, con diversi livelli di successo, per offrire pub, ristoranti, caffetterie e locali con musica dal vivo.<ref>{{Cita web|url=http://www.istanbul.gov.tr/Default.aspx?pid=1878|titolo=Fransız Sokağı|editore=Governorship of Istanbul|accesso=13 luglio 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101205085508/http://www.istanbul.gov.tr/Default.aspx?pid=1878}}</ref>
Oggi, la [[Stazione di Sirkeci]] delle [[Ferrovie dello Stato turche]] (TCDD), che era stata originariamente aperta nel 1890 come capolinea dell'Orient Express, è il capolinea dei collegamenti ferroviari fra Istanbul ed il resto d'Europa, i quali corrono lungo la linea Istanbul-[[Salonicco]], in Grecia.
 
A Istanbul, soprattutto nella zona di Beyoĝlu, esistono anche numerose Meyhane, semplici locali dove si va a bere vino e ascoltare musica turca.
Al di là del Bosforo, il [[Terminal Haydarpaşa]], sulla sponda asiatica, serve la linea per [[Ankara]] (è attualmente in costruzione anche la [[Ferrovia ad alta velocità Istanbul-Ankara|ferrovia ad alta velocità Istanbul–Ankara]]) e per altre città dell'[[Anatolia]], ma è attualmente chiuso (e lo rimarrà almeno sino al 2015) per i lavori a quest'ultima ed al Marmaray. Le reti ferroviarie sui lati europei e asiatici sono attualmente collegate da un traghetto attraverso il Bosforo, che sarà sostituito da un tunnel sottomarino di collegamento con il completamento del progetto ''Marmaray'' previsto per il 2015.
 
Istanbul è anche famosa per i suoi storici ristoranti di pesce, ad esempio, il quartiere di [[Kumkapı]] ha una zona pedonale che è dedicata esclusivamente a questa tipologia di locali. Circa 30 ristoranti di pesce si trovano lì. Molti altri, e di alto livello, si trovano lungo le rive del Bosforo, in particolare a Bebek, Arnavutköy, Yeniköy, Beylerbeyi e Çengelköy, e a [[Yeşilköy]], in riva al Mar di Marmara verso l'ovest della città.<ref>{{Cita web|url=http://www.timeoutistanbul.com/index.php?sid=205|titolo=En iyi balıkçılar|editore=TimeOut Istanbul|autore=Zeynep Üner|data=febbraio 2008|accesso=13 luglio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110717060210/http://www.timeoutistanbul.com/index.php?sid=205|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.cnn.com/TRAVEL/PURSUITS/FOOD/9910/istanbul.seafood.lat/|titolo=Hooked on Istanbul seafood|editore=CNN TravelGuide|autore=Dale M. Brown|data=14 ottobre 1999|accesso=13 luglio 2009}}</ref> Buyukada, la più grande delle Isole dei Principi, nel Mar di Marmara, è tra le più rinomate località per chi ama la cucina di mare.
Due linee ferroviarie suburbane (''Banliyö Treni'') uniscono il centro città alla periferia: la prima corre lungo la sponda del Mar di Marmara tra la stazione centrale della parte europea, il Terminal Sirkeci, e il quartiere [[Halkali]] ad ovest del centro città, con 18 stazioni lungo i suoi 30&nbsp;km di lunghezza. La seconda corre nella parte anatolica, dal terminal ferroviario di Haydarpaşa sino a [[Gebze]] all'estremità orientale della città. 720.000 passeggeri utilizzano le linee ferroviarie urbane sul lato europeo della città ogni giorno.<ref>{{Cita web|url=http://www.istanbul-ulasim.com.tr/habergoster.asp?haber=41&sayfano=17|titolo=Raylı Sistemler Günde 90.000 Özel Aracın Trafiğe Çıkmasını Önlüyor|editore=Istanbul Metropolitan Municipality, Department of Urban Transportation|data=25 luglio 2008|accesso=3 giugno 2009}} {{Dead link|date=September 2010|bot=H3llBot}}</ref>
 
==== TramVita notturna ====
Ci sono molti locali notturni, pub, ristoranti e taverne con musica dal vivo in città. Le zone intorno Istiklal Caddesi, Nişantaşı, Bebek e Kadıköy offrono tutti i tipi di caffè, ristoranti, pub e discoteche, nonché [[galleria d'arte|gallerie d'arte]], teatri e cinema. Il "''Babilonia''"<ref>{{Cita web|url=http://www.babylon.com.tr/english/BabylonNedir.aspx|titolo=Official website of Babylon night club in Istanbul|accesso=24 giugno 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090801112656/http://www.babylon.com.tr/english/BabylonNedir.aspx}}</ref> e "Nu Pera" a Beyoğlu sono i locali notturni più in voga sia in estate sia in inverno.
Il primo [[tram]] è entrato in servizio a Istanbul il 3 settembre [[1869]] fra Tophane ed Ortaköy<ref name=IETTNostaljik>{{Cita web|url=http://www.iett.gov.tr/metin.php?no=45|titolo=İstanbul'da ulaşımın miladı|editore=İ.E.T.T.|accesso=18 giugno 2009}}</ref>. La [[rete tranviaria di Istanbul]] è stata ampliata negli anni successivi.
 
I più popolari dei locali estivi a cielo aperto si trovano sul Bosforo, come "''Sortie''"<ref>{{Cita web|url=http://www.sortie.com.tr/|titolo=Official website of Sortie Beyoğlu and Sortie Ortaköy night clubs in Istanbul|accesso=24 giugno 2009}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=fRzOXHz4h1o|titolo=Fashion TV Formula 1 Grand Prix Party at Sortie, Istanbul|editore=Fashion TV|anno=2007|accesso=24 giugno 2009}}</ref>, "''Reina''"<ref>{{Cita web|url=http://www.reina.com.tr/|titolo=Official website of Reina night club in Ortaköy, Istanbul|accesso=24 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081006015435/http://www.reina.com.tr/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=lk8p-uL6TDQ|titolo=Formula 1 Party at Reina, Istanbul|editore=F1 TV|anno=2006|accesso=24 giugno 2009}}</ref> e "''Anjelique''"<ref>{{Cita web|url=http://www.istanbuldoors.com/en/|titolo=Official website of Istanbul Doors – Anjelique night club in Istanbul|accesso=24 giugno 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090712052302/http://www.istanbuldoors.com/en/}}</ref> nel quartiere [[Ortaköy (Beşiktaş)|Ortaköy]]. Il "Jazz Bar Q" in Ortaköy offre musica [[jazz]] dal vivo in un ambiente elegante.
Un tram veloce (T1) è entrato in servizio nel 1992 nella parte europea della città. La linea ha 24 stazioni su una lunghezza di 14&nbsp;km. Un intero viaggio dura 42 minuti. La capacità di trasporto giornaliera è di 155.000 passeggeri. Nel settembre 2006, una seconda linea di tram (T2) è stata aggiunta sempre in Europa, unendo Zeytinburnu a Bagcilar.
 
Luoghi come l'Istanbul Arena Maslak e Kurucesme Arena<ref>{{Cita web|url=http://www.kurucesmearena.net|titolo=Official website of Kuruçeşme Arena|accesso=24 giugno 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080517052529/http://www.kurucesmearena.net/}}</ref> sul Bosforo frequentemente ospitano concerti dal vivo di cantanti famosi e band provenienti da ogni angolo del mondo. Parkorman'<ref>{{Cita web|url=http://www.parkorman.com.tr/|titolo=Official website of Parkorman|accesso=24 giugno 2009}}</ref> in Maslak ha ospitato l'isola di [[MTV]] nel 2002 ed è un popolare luogo di ritrovo per concerti dal vivo e [[rave party|feste rave]] in estate.
=== Funicolari ===
[[File:Istanbul Tuenel station Karakoey.jpg|thumb|left|La storica stazione del ''[[Tünel]]'' a Karaköy.]]
[[File:Funikuler kabatas-taksim.jpg|thumb|Funicolare moderna che connette il porto di Kabataş con la stazione della metropolitana sotto la Piazza Taksim.]]
 
== Infrastrutture e trasporti ==
Istanbul è servita da due [[funicolare|funicolari]] sotterranee, di età e stile molto diverse. La più vecchia di queste linee è il ''[[Tünel]]'' (letteralmente [[Tunnel]].) Inaugurata il 17 gennaio [[1875]],<ref name=Tunel>{{Cita web|url=http://www.iett.gov.tr/en/section.php?sid=46|titolo=The Tunnel|editore=IETT|accesso=20 giugno 2009}}</ref> il ''Tünel'' è la seconda più antica linea ferroviaria sotterranea urbana nel mondo dopo la [[metropolitana di Londra]] (1863) e la prima linea ferroviaria sotterranea urbana in Europa continentale, anche se la prima linea della metropolitana completa con più stazioni dell'Europa continentale è stata la linea 1 della [[metropolitana di Budapest]] (1896). La linea Tünel è di 573&nbsp;m di lunghezza e affronta un dislivello di 60 metri senza alcuna stazione intermedia.<ref name=Tunel/> È in servizio permanente dal 1875.<ref name=Tunel/> Il servizio è realizzato con due treni su di un unico binario che passano ogni 3,5 minuti e un viaggio dura 1,5 minuti.<ref name=Tunel/> Ogni anno vengono realizzati 64.800 viaggi per un totale di 37.066&nbsp;km l'anno, la linea Tünel trasporta 15.000 passeggeri al giorno.<ref name=Tunel/>
{{vedi anche|Trasporti a Istanbul}}
=== Aeroporti ===
[[File:İstanbul Yeni Havalimanı airport Dec 2019.jpg|thumb|Il nuovo [[Aeroporto di Istanbul (2018)|Aeroporto di Istanbul]], situato nella parte europea, una volta completato sarà il principale scalo del pianeta.]]
 
Fino al 2018, Istanbul disponeva di due aeroporti internazionali: il più grande era l'[[Aeroporto Internazionale Atatürk]], che si trova nel quartiere di [[Yeşilköy]] sul versante europeo a circa 24 chilometri a ovest dal centro della città. Quando fu costruito, l'aeroporto era situato al margine occidentale dell'area metropolitana ma ora si trova entro i confini della città. Più piccolo è l'Aeroporto Internazionale di Istanbul-Sabiha Gökçen<ref>{{Cita web|url=https://www.neredennereye.com/havaalanlari/istanbul-sabiha-gokcen-havaalani|titolo=Sabiha Gökçen Havaalanı - NeredenNereye.com|sito=NeredenNereye|lingua=tr|accesso=10 agosto 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160812173904/https://www.neredennereye.com/havaalanlari/istanbul-sabiha-gokcen-havaalani|urlmorto=sì}}</ref> situato nel [[distretto di Pendik]] nella parte asiatica, vicino al [[Circuito di Istanbul|circuito di Formula 1]], si trova a circa 20 chilometri a est della parte asiatica e a 45&nbsp;km a est del centro della città europea. Per rispondere all’insufficienza delle infrastrutture esistenti, è stato recentemente attivato un [[Nuovo Aeroporto di Istanbul|terzo aeroporto]], situato sulla sponda europea del Mar Nero. L'aeroporto Atatürk è rimasto aperto solo per manutenzione / tecnica, aviazione generale, e voli speciali.
Una seconda linea funicolare, il Kabataş-Taksim, è entrata in servizio il 29 giugno [[2006]] e collega Kabataş e [[Taksim]].<ref name=KabatasTaksim>{{Cita web|url=http://www.istanbul.net.tr/istanbul_raylisistemler_funikuler_taksimkabatas.asp|titolo=FUNİKÜLER SİSTEM Kabataş – Taksim|editore=İstanbul Ulaşım|accesso=20 giugno 2009}}</ref> La sua lunghezza è di circa 600 metri e sale a circa 60 metri in 110 secondi, portando 9.000 passeggeri al giorno.<ref name=KabatasTaksim/>
 
=== Ferrovia leggeraNavigazione ===
[[File:Istamboul - Kiziltropak.jpg|thumb|left|Traghetti per pendolari operano sul [[Bosforo]] dal [[1837]].]]
La ferrovia leggera di Istanbul è un semplice sistema di trasporto ferroviario composto da due linee, che corrono nella parte europea della città. La prima linea (M1) è entrata in servizio il 3 settembre 1989 tra [[Aksaray]] e Kartaltepe. La linea è stata successivamente sviluppata fino a raggiungere l'[[Aeroporto Internazionale Atatürk|aeroporto Atatürk]] il 20 dicembre [[2002]]. L'altra linea (T4) è stato inaugurata nel 2007 tra Edirnekapi e Mescid-i Selam. Le due linee sono completamente separate dal traffico automobilistico, senza passaggi a livello e hanno un percorso sotterraneo di 10.4&nbsp;km.
 
Il [[trasporto navale]] è stato in passato fondamentale per Istanbul, in quanto la città è praticamente circondata dal mare su tutti i lati: il [[Mar di Marmara]], il [[Corno d'Oro]], il [[Bosforo]] e il [[Mar Nero]]. Molti cittadini vivono nella parte asiatica della città ma si spostano per lavoro in quella europea (o viceversa) e prima della costruzione dei tre ponti, della linea [[Marmaray]] e dell'[[Eurasia Tunnel]], dedicato al traffico automobilistico, i traghetti rappresentavano la spina dorsale del trasporto di massa. Adesso l'importanza dei traghetti è molto diminuita, ma essi rappresentano sempre un mezzo per i pendolari, turisti e persone che hanno paura dei terremoti, e insieme con il [[catamarano]] ad alta velocità ''Seabus''' (''Deniz Otobüsü''), formano anche il collegamento principale tra la città e le sponde del Bosforo e le [[Isole dei Principi]].
=== Metropolitana ===
{{vedi anche|Metropolitana di Istanbul}}
[[File:Istanbul Rapid Transit Map.png|left||thumb|Mappa della rete ferroviaria Istanbul (non comprese alcune delle linee di [[Metropolitana di Istanbul|metropolitana]] attualmente in costruzione.)]]
[[File:Istanbulmetros.jpg|thumb|Stazione [[Levent]] della [[metropolitana di Istanbul]], nella parte europea della città.]]
 
I traghetti a vapore hanno fatto la loro prima apparizione sul Bosforo nel 1837 ed erano gestiti da aziende private.<ref name=SirketiHayriye>{{Cita web|url=http://www.sirketihayriye.com/|titolo=Şirket-i Hayriye|editore=Şirket-i Hayriye|accesso=18 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090520070944/http://www.sirketihayriye.com/|urlmorto=sì}}</ref> Il 1º gennaio 1851, una società di trasporto pubblico fu istituita dallo [[impero ottomano|stato ottomano]].<ref name=SirketiHayriye/> Questa azienda ha operato fino ai primi anni della storia repubblicana dello stato per poi essere sostituita dalla ''Türkiye Denizcilik İşletmeleri'' (Linee Marittime di Stato).<ref name=SirketiHayriye/> Dal mese di marzo 2006, i traghetti vengono gestiti dalla ''İstanbul Deniz Otobüsleri''.<ref name=SirketiHayriye/>
I lavori di costruzione della [[Metropolitana di Istanbul]] (M2) sono iniziati nel 1992 e il primo tratto completato tra Taksim e Levent è entrato in servizio il 16 settembre 2000.<ref name=IBBTaksimLevent/> Questa sezione della linea è di 8,5&nbsp;km di lunghezza e dispone di sei stazioni.<ref name=IBBTaksimLevent>{{Cita web|url=http://www.ibb.gov.tr/tr-TR/SubSites/raylisistemler/Pages/taksim-4Levent.aspx |titolo=Istanbul Metropolitan Municipality: Taksim – 4. Levent metro hattı |editore=Ibb.gov.tr |accesso=21 luglio 2009}}</ref>
 
Il porto di Istanbul è il più importante del paese. Il vecchio porto sul Corno d'Oro serve principalmente per la navigazione privata, mentre quello di [[Karaköy]] ([[Galata (Istanbul)|Galata]]) è utilizzato dalle navi da crociera di grandi dimensioni. Esistono servizi di trasporti sia regolari sia di crociera per diverse città portuali del [[Mar Mediterraneo]] e del [[Mar Nero]]. Il porto mercantile principale di Istanbul si trova nel quartiere di [[Harem]] nella parte asiatica della città. Istanbul ha anche molti porti turistici di varie dimensioni per la navigazione privata.
Un'estensione a nord da Levent a Maslak è stata inaugurata il 30 gennaio 2009.<ref name=IBBSishaneMaslak>{{Cita web|url=http://www.ibb.gov.tr/tr-TR/Haberler/Pages/BasinBultenleri.aspx?bbulteniID=5501|titolo=Metro, Şişhane’den Maslak’a uzadı|editore=Istanbul Metropolitan Municipality|data=30 gennaio 2009|accesso=20 luglio 2009}}</ref> L'estensione a sud della linea M2 da Taksim a Yenikapi è stata finora completata fino alla stazione Sishane Beyoğlu che è entrata in servizio il 30 gennaio 2009.<ref name=IBBSishaneMaslak/> A Yenikapi la rete M2 si interseca con la metropolitana leggera, con le linee ferroviarie suburbane e con il [[Marmaray|tunnel Marmaray]].
 
In avanzato stato di progettazione è Kanal Istanbul, un canale fra il Mar di Marmara e il Bosforo che avrebbe un impatto ambientale devastante sulla città e la regione circostante.<ref>{{Cita web|url=http://www.greenreport.it/news/urbanistica-e-territorio/kanal-istanbul-come-erdogan-vuole-distruggere-una-citta-il-regime-in-affari-edilizi-col-qatar/|titolo=Kanal Istanbul, come Erdogan vuole distruggere una città. Il regime in affari edilizi col Qatar|sito=Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile|data=3 gennaio 2020|accesso=5 giugno 2020}}</ref>
Attualmente, la linea M2 ha 10 stazioni di servizio sul lato europeo della città, mentre 6 nuove stazioni sul versante europeo e 16 nuove stazioni nella parte asiatica sono attualmente in costruzione. La lunghezza totale della parte europea della linea M2 raggiungerà 18,36&nbsp;km quando sarà completata.<ref name="IBBTaksimLevent"/><ref name=IBBTaksimYenikapi>{{Cita web|url=http://www.ibb.gov.tr/tr-TR/SubSites/raylisistemler/Pages/taksim-yenikapi.aspx |titolo=Istanbul Metropolitan Municipality: Taksim-Yenikapı metro hattı |editore=Ibb.gov.tr |accesso=21 luglio 2009}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ibb.gov.tr/tr-TR/SubSites/raylisistemler/Pages/4Levent-ayazaga-haciosman.aspx |titolo=Istanbul Metropolitan Municipality: Taksim-Ayazağa-Hacıosman metro hattı |editore=Ibb.gov.tr |accesso=21 luglio 2009}}</ref>
 
Nella parte asiatica, la costruzione di 21,66&nbsp;km lungo la linea M2 da Kadıköy a Kartal continua e la linea arriverà ad avere un totale di 16 stazioni.<ref>{{Cita web|url=http://www.ibb.gov.tr/tr-TR/SubSites/raylisistemler/Pages/kadikoy-kartal.aspx |titolo=Istanbul Metropolitan Municipality: Kadıköy-Kartal Metro Hattı |editore=Ibb.gov.tr |data=28 gennaio 2005 |accesso=21 luglio 2009}}</ref>
 
{{Immagine grande|METRO ISTANBUL MAP 2013-14.png|1000px|<center>Linee della [[Metropolitana di Istanbul]] (2012)</center>}}
 
=== Ferrovia suburbana ===
Il tunnel [[Marmaray]] (tunnel ferroviario sottomarino Bosforo) collegherà le due linee ferroviarie sulle quali sono svolti servizi suburbani presenti nella zona asiatica ed in quella europea della città. Il tunnel sarà inaugurato il 29 ottobre 2013, mentre la linea sarà completata nel 2015.
 
{{clear}}
{{Immagine grande|İstanbul.jpg|1000px|3=<div align="center">Veduta panoramica del [[Bosforo]], con il [[Ponte di Fatih Sultan Mehmet]] (1988) a destra.</div>}}
 
=== Ferrovie ===
== Cultura e vita contemporanea ==
[[File:Bahnhofsfront-Istanbul-Sirkeci retouched.jpg|thumb|La [[stazione di Sirkeci]] è stata inaugurata nel 1890 come capolinea dell'[[Orient Express]] ed è attualmente chiusa.]]
=== Bagni turchi ===
[[File:Istanbul - Palazzo Haidar Pascià.jpg|thumb|La stazione ferroviaria Haydarpaşa, già capolinea del traffico asiatico, chiusa nel 2012 e attualmente in via di riapertura.]]
 
Nel 1883, un imprenditore [[belgio|belga]], [[Georges Nagelmackers]], cominciò un servizio ferroviario tra [[Parigi]] e Istanbul, con una nave a vapore che trasportava i passeggeri da [[Varna (Bulgaria)|Varna]] a [[Costantinopoli]]. Nel 1889 la linea ferroviaria è stata completata collegando direttamente Istanbul a [[Bucarest]], rendendo il viaggio via terra interamente possibile. Il percorso era conosciuto come [[Orient Express]], reso ancor più celebre dalle opere di [[Agatha Christie]] e [[Graham Greene (scrittore)|Graham Greene]].<ref>{{cita web|editore=Britannica Online|titolo=Orient Express|url=https://www.britannica.com/eb/article-9057368/Orient-Express|accesso=27 settembre 2007|anno= 2007|mese=settembre}}</ref>
[[File:Bath of Roxelane Istanbul 2007.jpg|thumb|L'[[Hammam]] voluto da [[Roxelana]] ed eretto da [[Sinān]].]]
 
La [[Stazione di Sirkeci]] delle [[Ferrovie Statali della Repubblica Turca|Ferrovie dello Stato turche]] (TCDD), che era stata originariamente aperta nel 1890 come capolinea dell'Orient Express, era il capolinea dei collegamenti ferroviari fra Istanbul e il resto d'Europa, i quali corrono lungo la linea Istanbul-[[Salonicco]], in Grecia, ma è stata chiusa con l'entrata in funzione della linea Marmaray. I treni provenienti dall'Europa si fermano adesso alla stazione di Halkali, capolinea ovest di Marmaray.
Una significativa cultura si è sviluppata intorno all'[[Hammam]], cioè il bagno turco. Esso ha rappresentato uno dei luoghi preferiti dove passare il tempo libero durante tutto il periodo ottomano, uno dei più begli esempi è il ''Çemberlitaş Hamamı'' (1584), situato presso la piazza Çemberlitaş.<ref>{{Cita web|url=http://wheretogoinistanbul.blogspot.com/2007/02/istanbuls-baths-hamam.html|titolo=Istanbul's Hamam|accesso=22 febbraio 2007|opera=Where to go in Istanbul |urlarchivio = http://web.archive.org/web/20080507025402/http://wheretogoinistanbul.blogspot.com/2007/02/istanbuls-baths-hamam.html |dataarchivio=7 maggio 2008}}</ref> Un altro ottimo esempio del [[XVII secolo]] è il ''Galatasaray Hamami'', che si trova sul quartiere di Beyoglu, noto per la qualità del servizio e la sua pulizia. Durante l'Impero Ottomano, molti Hamam sono stati costruiti accanto alle moschee, come parte della "''[[külliye]]''" (complesso). Un bellissimo esempio di ciò è l'Hamam della moschea di Kilic Ali Pasa, costruita da [[Sinān]].
 
Di là dal Bosforo, il [[Stazione di Haydarpaşa|Terminal Haydarpaşa]], sulla sponda asiatica, serviva la linea per [[Ankara]] (anche la [[ferrovia ad alta velocità Istanbul-Ankara]]) e per altre città dell'[[Anatolia]], ma è stato anch'esso chiuso dopo l'apertura di Marmaray. Le reti ferroviarie sui lati europei e asiatici sono collegate dal tunnel sottomarino di collegamento del progetto ''Marmaray''. La stazione ferroviaria di Haydarpaşa è stata chiusa per lavori di restauro. I servizi ferroviari in partenza da qui vengono effettuati dalla stazione ferroviaria di Halkalı e dalla stazione ferroviaria di Söğütlüçeşme nella parte europea di Istanbul. I treni ad alta velocità in partenza dalla stazione ferroviaria di Istanbul Halkalı operano quotidianamente verso città metropolitane come [[Eskişehir]] e [[Konya]], in particolare [[Ankara]], la capitale della [[Repubblica di Turchia]]. Il percorso più popolare utilizzato in questa linea ferroviaria è il servizio ferroviario ad alta velocità tra Istanbul e Ankara. La lunghezza della linea ferroviaria, che effettua 12 corse al giorno, è di 623&nbsp;km. Il viaggio in treno dura circa 4,5 ore<ref>{{Cita web|url=https://www.e-yasamrehberi.com/tren-saatleri/anahat-trenleri/istanbul-ankara-hizli-tren-saatleri.html|titolo=Orari dei treni ad alta velocità Istanbul-Ankara|accesso=25 marzo 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230325105552/https://www.e-yasamrehberi.com/tren-saatleri/anahat-trenleri/istanbul-ankara-hizli-tren-saatleri.html|urlmorto=no|editore=e-yasamreberi.com|lingua=TR}}</ref>.
=== Attività ricreative ===
 
Due linee ferroviarie suburbane (''Banliyö Treni'') univano il centro della città alla periferia: [[Ferrovia suburbana di Istanbul|la prima]] correva lungo la sponda del Mar di Marmara tra la stazione centrale della parte europea, il Terminal di Sirkeci, e il sobborgo di [[stazione di Halkalı|Halkalı]] a ovest del centro della città, con 18 stazioni lungo i suoi 30&nbsp;km di lunghezza. [[Ferrovia suburbana di Haydarpaşa|La seconda]] correva nella parte anatolica, dal terminal ferroviario di [[Stazione di Haydarpaşa|Haydarpaşa]] sino a [[stazione di Gebze|Gebze]] all'estremità orientale della conurbazione. 720.000 passeggeri utilizzavano le linee ferroviarie urbane sul lato europeo della città ogni giorno.<ref>{{Cita web|url=http://www.istanbul-ulasim.com.tr/habergoster.asp?haber=41&sayfano=17|titolo=Raylı Sistemler Günde 90.000 Özel Aracın Trafiğe Çıkmasını Önlüyor|editore=Istanbul Metropolitan Municipality, Department of Urban Transportation|data=25 luglio 2008|accesso=3 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200223185757/http://www.istanbul-ulasim.com.tr/habergoster.asp?haber=41&sayfano=17|urlmorto=sì}}</ref> Le due linee, opportunamente ammodernate, fanno parte adesso della linea [[Marmaray]].
[[File:Adalar 5536.jpg|thumb|left|Le [[Isole dei Principi]] (qui [[Büyükada]]) si trovano nel [[Mar di Marmara]], a sud-est della penisola storica di Istanbul.]]
 
=== Tram ===
Recentemente, nella vecchia parte della città sono state riaperte alcune [[spiaggia|spiagge]]. I luoghi più popolari per bagnarsi sono in Bakırköy, Küçükçekmece e Sariyer. Fuori dalla città vi sono le [[Isole dei Principi]] e Kilyos e [[Şile]] sul Mar Nero.
Il primo [[tram]] è entrato in servizio a Istanbul il 3 settembre [[1869]] fra [[Tophane (Istanbul)|Tophane]] e [[Ortaköy (Beşiktaş)|Ortaköy]]<ref name=IETTNostaljik>{{Cita web|url=http://www.iett.gov.tr/metin.php?no=45|titolo=İstanbul'da ulaşımın miladı|editore=İ.E.T.T.|accesso=18 giugno 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090318141306/http://www.iett.gov.tr/metin.php?no=45}}</ref>. La [[rete tranviaria di Istanbul]] è stata ampliata negli anni successivi.
 
Un tram veloce ([[Linea T1 (rete tranviaria di Istanbul)|T1]]) è entrato in servizio nel 1992 nella parte europea della città. La linea ha 24 stazioni su una lunghezza di 14&nbsp;km. Un intero viaggio dura 42 minuti. La capacità di trasporto giornaliera è di 155.000 passeggeri. Nel settembre 2006, una seconda linea di tram (T2) è stata aggiunta sempre in Europa, unendo [[Zeytinburnu]] a [[Bağcilar|Bagcilar]], ed è stata poi fusa con la T1. Altre due linee in Europa, la [[Linea T4 (rete tranviaria di Istanbul)|T4]] (Topkapı - Mescid-i Selam, considerata pero' una metropolitana leggera)<ref name=T4>{{Cita web|url=http://www.istanbululasim.com.tr/rayl%C4%B1-sistemler/t4-topkap%C4%B1-%E2%80%93-habibler.aspx|titolo=T4 (Topkapı - Habibler)]|editore=Istanbul Ulaşım AŞ|lingua=TR|accesso=13 febbraio 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304064117/http://www.istanbululasim.com.tr/rayl%C4%B1-sistemler/t4-topkap%C4%B1-%E2%80%93-habibler.aspx|urlmorto=sì}}</ref> e la [[Linea T5 (rete tranviaria di Istanbul)|T5]] (Eminönü - Alibeyköy Cep Bus Terminal) che nel primo tratto corre lungo il [[Corno d'oro]],<ref name="T5">{{Cita web |url= https://www.metro.istanbul/Hatlarimiz/ProjeHalindekiHatlar?projeInsaat=0&q=29 |titolo= Arşivlenmiş kopya |accesso = 25 agosto 2019 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20190919114151/http://www.metro.istanbul/Hatlarimiz/ProjeHalindekiHatlar?projeInsaat=0&q=29 |urlmorto= si|lingua=TR}}</ref> sono state inaugurate rispettivamente nel 2007 e nel 2021. Inoltre due cosiddette linee del tram nostalgico, la [[Linea T3 (rete tranviaria di Istanbul)|T3]] e la [[Linea T2 (rete tranviaria di Istanbul)|T2]], la prima in Asia e la seconda in Europa, provvedono al trasporto locale rispettivamente a [[Kadıköy]] e a [[Beyoğlu]].<ref>{{Cita web|url= https://www.metro.istanbul/Hatlarimiz/HatDetay?hat=T3 |titolo= T3 Kadıköy - Moda Tramvay Hattı |accesso=|data=|editore= [[Metro İstanbul]] |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20200416083707/https://www.metro.istanbul/Hatlarimiz/HatDetay?hat=T3 |urlmorto=si|lingua=TR}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.istanbul.gov.tr/istanbulda-tarihte-yolculuk-nostaljik-tramvay|titolo=İstanbul’da Tarihte Yolculuk: Nostaljik Tramvay|accesso=20 gennaio 2023|lingua=TR}}</ref> È in costruzione [[Linea T6 (rete tranviaria di Istanbul)|una sesta linea di Tram]] (o metropolitana leggera), che collegherà la stazione di [[Kazlıçeşme (Zeytinburnu)|Kazlıçeşme]] e quella di Sirkeci utilizzando i binari dismessi della ferrovia suburbana di Istanbul.<ref>{{Cita web|cognome=Uysal |nome=Onur |data=26 settembre 2021 |titolo=2023te neler olacak |url=https://tr.railturkey.org/2022/12/31/2023te-neler-olacak/ |accesso=17 febbraio 2023 |sito=Rail Turkey Tr |lingua=TR}}</ref>
Le Isole dei Principi (''Adalar'') sono un gruppo di [[isola|isole]] in cui è proibito il trasporto a motore: sono situate nel Mar di Marmara, a sud dei quartieri asiatici di Kartal e Pendik. [[Pinus|Pini]] e [[cembro|cembri]], palazzi in stile [[neoclassicismo|neoclassico]] e [[art nouveau]] in stile ottomano del [[XIX secolo]] e inizio del [[XX secolo]], carrozze trainate da cavalli e ristoranti di pesce li rendono una destinazione molto popolare. Sono raggiungibili con i traghetti per pendolari o con il [[catamarano]] ad alta velocità (''Deniz otobüsü'') da Eminönu e Bostancı.
 
=== Funicolari ===
Şile è una lontana e rinomata località balneare turca sul Mar Nero, a 50 chilometri da Istanbul, dove possono essere trovate spiagge incontaminate di sabbia bianca. Kilyos è una piccola località balneare tranquilla, situata in Europa, non lontano dall'ingresso settentrionale del Bosforo, sul Mar Nero. Il luogo è diventato popolare negli ultimi anni tra gli abitanti di Istanbul come meta di escursioni. Kilyos offre una spiaggia con ristoranti di pesce e locali notturni, particolarmente attivo in estate con molte feste notturne e concerti dal vivo sulla spiaggia.
[[File:Istanbul asv2020-02 img01 Tünel Karaköy station.jpg|thumb|left|La storica stazione del ''[[Tünel]]'' a [[Karaköy]].]]
[[File:Funikuler kabatas-taksim.jpg|thumb|Funicolare moderna che connette il porto di Kabataş con la stazione della metropolitana sotto la [[Piazza Taksim]].]]
 
Istanbul è servita da quattro [[funicolare|funicolari]] sotterranee, di età e stile molto diverse. La più vecchia di queste linee è la F2, chiamata anche ''[[Tünel]]'' (letteralmente [[Tunnel]]). Inaugurata il 17 gennaio [[1875]],<ref name=Tunel>{{Cita web|url=http://www.iett.gov.tr/en/section.php?sid=46|titolo=The Tunnel|editore=IETT|accesso=20 giugno 2009}}</ref> il ''Tünel'' è la seconda più antica linea ferroviaria sotterranea urbana nel mondo dopo la [[metropolitana di Londra]] (1863) e la prima linea ferroviaria sotterranea urbana in Europa continentale, anche se la prima linea della metropolitana completa con più stazioni dell'Europa continentale è stata la linea 1 della [[metropolitana di Budapest]] (1896). La linea Tünel è di 573&nbsp;m di lunghezza e affronta un dislivello di 60 metri senza alcuna stazione intermedia.<ref name=Tunel/> È in servizio permanente dal 1875.<ref name=Tunel/> Il servizio è realizzato con due treni su di un unico binario che passano ogni 3,5 minuti e un viaggio dura 1,5 minuti.<ref name=Tunel/> Ogni anno vengono realizzati 64.800 viaggi per un totale di 37.066&nbsp;km l'anno, la linea Tünel trasporta 15.000 passeggeri al giorno.<ref name=Tunel/>
==== Acquisti ====
 
Una seconda linea funicolare, la [[F1 (funicolare di Istanbul)|F1 Kabataş-Taksim]], è entrata in servizio il 29 giugno [[2006]] e collega Kabataş e [[Piazza Taksim|Taksim]].<ref name=KabatasTaksim>{{Cita web|url=https://www.metro.istanbul/Hatlarimiz/HatDetay?hat=F1|titolo=Kabataş – Taksim Funicular Line|editore=Metro İstanbul|accesso=15 febbraio 2023|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230124105750/https://www.metro.istanbul/Hatlarimiz/HatDetay?hat=F1|urlmorto=sì}}</ref> La sua lunghezza è di circa 600 metri e sale a circa 60 metri in 110 secondi, portando 9.000 passeggeri al giorno.<ref name=KabatasTaksim/>
[[File:Grand-Bazaar Shop.jpg|thumb|Il [[Grande Bazar d'Istanbul|Grand Bazaar]] è uno dei più grandi mercati coperti del mondo.]]
 
La terza linea funicolare, [[F3 (funicolare di Istanbul)|la F3]], conosciuta anche come ''Vadistanbul Skyrail'', è una funicolare lunga 750 metri situata a Sarıyer, sul lato europeo del [[Bosforo]], ed è stata inaugurata il 29 ottobre 2017.<ref name=RH>{{cita web|url=http://www.rayhaber.com/2016/12/vadistanbul-havaray-hatti-mart-2017-de-hizmete-giriyor/ |titolo=Vadistanbul havaray hattı Mart 2017 de hizmete giriyor |sito=rayhaber.com |lingua=TR|data=6 dicembre 2016 |accesso=4 gennaio 2018}}</ref>
Istanbul ha numerosi centri commerciali storici, come il [[Grande Bazar d'Istanbul|Gran Bazar]] (fondato nel 1461), il Mahmutpasa Bazar (1462) e il [[Bazaar egiziano]] (1660). Il primo centro commerciale moderno in Turchia è stata la galleria Ataköy (1987), che è stata seguita da decine di altri centri sorti negli ultimi decenni, come Akmerkez (1993), Metrocity (2003), Mall Cevahir (2005), che è il più grande centro commerciale in Europa, e il mercato Kanyon (2006). Nisantasi Istinye (2007) e City (2008) sono due nuovi centri commerciali dedicati ai consumatori di fascia alta e propongono quasi esclusivamente celebri ''[[marca|brand]]'' di [[alta moda]].
 
La quarta funicolare, la [[F4 (funicolare di Istanbul)|linea F4]], è una funicolare lunga 850 metri situata a Beşiktaş, anch'essa sul lato europeo del Bosforo.<ref name=F4>{{cita web |url=https://www.metro.istanbul/Hatlarimiz/HatDetay?hat=F4 |titolo=F4 Bogazici University/Hisarustu-Asiyan Funicular Line |sito=metro.istanbul |lingua=en |accesso=15 febbraio 2023 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20221027235536/https://www.metro.istanbul/Hatlarimiz/HatDetay?hat=F4 |urlmorto=sì }}</ref> Essa è stata inaugurata il 28 ottobre 2022.<ref name=F4/>
==== Ristoranti ====
[[File:Arnavutkoy-SA400006.jpg|thumb|left|I quartieri di Bebek, Arnavutköy e Yeniköy sul [[Bosforo]] sono famosi per i loro ristoranti di pesce.]]
 
=== Ferrovia leggera ===
Insieme con i ristoranti tradizionali turchi, molti ristoranti europei, dell'estremo Oriente e numerose altre cucine internazionali sono fioriti in città. La maggior parte dei locali e [[pub]] storici della città si trovano nelle zone intorno ''Istiklal Caddesi'' a Beyoĝlu.
La ferrovia leggera di Istanbul è un semplice sistema di trasporto ferroviario composto da due linee, che corrono nella parte europea della città. La prima linea (M1) è entrata in servizio il 3 settembre 1989 tra [[Aksaray (Istanbul)|Aksaray]] e Kartaltepe. La linea è stata successivamente sviluppata fino a raggiungere l'[[Aeroporto Internazionale Atatürk|aeroporto Atatürk]] il 20 dicembre [[2002]]. L'altra linea (T4) è stata inaugurata nel 2007 tra Edirnekapi e Mescid-i Selam. Le due linee sono completamente separate dal traffico automobilistico, senza passaggi a livello e hanno un percorso sotterraneo di 10,4&nbsp;km.
 
=== Metropolitana ===
Altri pub storici si trovano nelle zone intorno Pasaji Tünel e nelle vicinanze della Asmalimescit Sokagi. Alcuni quartieri storici intorno ad ''Istiklal Caddesi'' sono stati recentemente riqualificati, con diversi livelli di successo, per offrire pub, ristoranti, caffetterie e locali con musica dal vivo.<ref>{{Cita web|url=http://www.istanbul.gov.tr/Default.aspx?pid=1878|titolo=Fransız Sokağı|editore=Governorship of Istanbul|accesso=13 luglio 2009}}</ref>
{{vedi anche|Metropolitana di Istanbul}}
[[File:Istanbul Railway Systems Network Map.svg|left|thumb|Mappa della rete ferroviaria di Istanbul (non comprese alcune delle linee di [[Metropolitana di Istanbul|metropolitana]] attualmente in costruzione) a fine 2022.]]
[[File:Istanbul Oct 2019 12 33 32 761000.jpeg|thumb|La stazione [[Levent|4. Levent]] (linea M2) della [[metropolitana di Istanbul]], nella parte europea della città.]]
La Metropolitana di Istanbul nel gennaio 2023 comprendeva undici linee: quelle denominate [[Linea M1 (metropolitana di Istanbul)|M1ᴀ]], [[Linea M1 (metropolitana di Istanbul)|M1ʙ]], [[Linea M2 (metropolitana di Istanbul)|M2]], [[Linea M3 (metropolitana di Istanbul)|M3]], [[Linea M6 (metropolitana di Istanbul)|M6]], [[Linea M7 (metropolitana di Istanbul)|M7]], [[Linea M9 (metropolitana di Istanbul)|M9]] e [[Linea M11 (metropolitana di Istanbul)|M11]] si trovano sul lato europeo del Bosforo, mentre le linee [[Linea M4 (metropolitana di Istanbul)|M4]], [[Linea M5 (metropolitana di Istanbul)|M5]] e [[Linea M8 (metropolitana di Istanbul)|M8]] sono sul lato asiatico.<ref name="metro">{{cita web|url=https://www.metro.istanbul/Hatlarimiz|titolo=Lines|editore=Metro İstanbul|lingua=en |accesso=12 febbraio 2023}}</ref>
La rete, ad eccezione della linea M11, è gestita da [[Metro İstanbul]], un'impresa pubblica controllata dalla municipalità metropolitana di Istanbul. La sezione più antica della metropolitana è la linea M1, inaugurata nel 1989; il sistema contava a gennaio 2023 135 stazioni in servizio, altre 81 in costruzione e 1 stazione appaltata.
 
A causa della geografia unica e difficile di Istanbul, città divisa dallo stretto del [[Bosforo]], le reti europee e asiatiche non si collegano direttamente, ma dal 2013 sono collegate tra loro attraverso la linea B1, chiamata anche [[Marmaray]]. Tre linee della metropolitana sono in costruzione sul Lato asiatico: [[Linea M10 (metropolitana di Istanbul)|M10]] (Pendik Merkez-Fevzi Çakmak),<ref>{{Cita web|url=https://www.ibb.istanbul/BBImages/Slider/Image/ibb-2021-2022-almanak.pdf|titolo=İBB 2020-2021 Almanak|accesso=28 giugno 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220628201541/https://www.ibb.istanbul/BBImages/Slider/Image/ibb-2021-2022-almanak.pdf|urlmorto=no|editore=İBB|lingua=TR}}</ref> [[Linea M12 (metropolitana di Istanbul)|M12]] (60. Yıl Park-Kazim Karabekir)<ref>{{Cita web|url= http://www.ntv.com.tr/ekonomi/umraniye-atasehir-goztepe-metro-hatti-calismalari-basladi,QLso62KmTUWF7UoslsDTIQ |titolo= Arşivlenmiş kopya |accesso = 12 settembre 2017 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20170912144638/http://www.ntv.com.tr/ekonomi/umraniye-atasehir-goztepe-metro-hatti-calismalari-basladi,QLso62KmTUWF7UoslsDTIQ |urlmorto = no|lingua=tr}}</ref> e [[Linea M14 (metropolitana di Istanbul)|M14]] (Altunizade-Kazim Karabekir)<ref name=bu>{{Cita web|titolo=Büyük Çamlıca Raylı Sistem Hattı'nı Ulaştırma ve Altyapı Bakanlığı tamamlayacak |url=https://www.aa.com.tr/tr/turkiye/buyuk-camlica-rayli-sistem-hattini-ulastirma-ve-altyapi-bakanligi-tamamlayacak/2079596 |accesso=7 gennaio 2023 |lingua=tr}}</ref> e i lavori di estensione su M1ʙ, M3, M4, M5, M7, M9 e M11 sono in corso.
Ad Istanbul, soprattutto nella zona di Beyoĝlu, esistono anche numerose Meyhane, semplici locali dove si va a bere vino ed ascoltare musica turca.
 
Oltre che con Marmaray (che collega le linee sul lato europeo e asiatico della città) il sistema è collegato con le linee funicolari F1, [[Tünel]] (F2) e F4 e con la rete di superficie delle linee tranviarie T1, T4 e T5.
Istanbul è anche famosa per i suoi storici ristoranti di pesce, ad esempio, il quartiere di [[Kumkapı]] ha una zona pedonale che è dedicata esclusivamente a questa tipologia di locali. Circa 30 ristoranti di pesce si trovano lì. Molti altri, e di alto livello, si trovano lungo le rive del Bosforo, in particolare a Bebek, Arnavutköy, Yeniköy, Beylerbeyi e Çengelköy, ed a [[Yeşilköy]], in riva al Mar di Marmara verso l'ovest della città.<ref>{{Cita web|url=http://www.timeoutistanbul.com/index.php?sid=205|titolo=En iyi balıkçılar|editore=TimeOut Istanbul|autore=Zeynep Üner|data=febbraio 2008|accesso=13 luglio 2009}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.cnn.com/TRAVEL/PURSUITS/FOOD/9910/istanbul.seafood.lat/|titolo=Hooked on Istanbul seafood|editore=CNN TravelGuide|autore=Dale M. Brown|data=14 ottobre 1999|accesso=13 luglio 2009}}</ref> Buyukada, la più grande delle Isole dei Principi, nel Mar di Marmara, è tra le più rinomate località per chi ama la cucina di mare.
 
{{Immagine grande|Metro Istanbul 2020.png|1000px|3=<div align="center">Linee della [[Metropolitana di Istanbul]] (2020).</div>}}
==== Vita notturna ====
 
=== Ferrovia suburbana ===
Ci sono molti locali notturni, pub, ristoranti e taverne con musica dal vivo in città. Le zone intorno Istiklal Caddesi, Nisantasi, Bebek e Kadıköy offrono tutti i tipi di caffè, ristoranti, pub e discoteche, nonché [[galleria d'arte|gallerie d'arte]], teatri e cinema. Il "''Babilonia''"<ref>{{Cita web|url=http://www.babylon.com.tr/english/BabylonNedir.aspx|titolo=Official website of Babylon night club in Istanbul|accesso=24 giugno 2009}}</ref> e "Nu Pera" a Beyoglu sono i locali notturni più in voga sia in estate che in inverno.
La linea B1, chiamata originariamente [[Marmaray]] (comprendente un tunnel ferroviario sotto il [[Bosforo]]) lunga 76,6&nbsp;km, espleta il collegamento urbano e suburbano fra le zone asiatiche e quelle europee della città lungo il [[Mar di Marmara]]. La linea è stata inaugurata il 12 marzo 2019.
 
=== Funivie ===
I più popolari dei locali estivi a cielo aperto, si trovano sul Bosforo, come "''Sortie''"<ref>{{Cita web|url=http://www.sortie.com.tr/|titolo=Official website of Sortie Beyoğlu and Sortie Ortaköy night clubs in Istanbul|accesso=24 giugno 2009}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.youtube.com/watch?v=fRzOXHz4h1o|titolo=Fashion TV Formula 1 Grand Prix Party at Sortie, Istanbul|editore=Fashion TV|anno=2007|accesso=24 giugno 2009}}</ref>, "''Reina''"<ref>{{Cita web|url=http://www.reina.com.tr/|titolo=Official website of Reina night club in Ortaköy, Istanbul|accesso=24 giugno 2009}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.youtube.com/watch?v=lk8p-uL6TDQ|titolo=Formula 1 Party at Reina, Istanbul|editore=F1 TV|anno=2006|accesso=24 giugno 2009}}</ref> e "''Anjelique''"<ref>{{Cita web|url=http://www.istanbuldoors.com/en/|titolo=Official website of Istanbul Doors – Anjelique night club in Istanbul|accesso=24 giugno 2009}}</ref> nel quartiere Ortaköy. Il "Jazz Bar Q" in Ortaköy offre musica [[jazz]] dal vivo in un ambiente elegante.
A Istanbul sono in esercizio due funivie a gondola, entrambe sul lato europeo. La [[TF1 (funivia di Istanbul)|TF1]], detta anche Gondola di Maçka, è situata nel quartiere di Harbiye, nel distretto di Şişli.<ref name="TF1">{{Cita web|titolo= TF1 Maçka - Taşkışla Teleferik Hattı |url= https://www.metro.istanbul/Hatlarimiz/HatDetay?hat=TF1 |editore= [[Metro İstanbul]] |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20220203233438/https://www.metro.istanbul/Hatlarimiz/HatDetay?hat=TF1 |accesso= 22 marzo 2022|lingua=TR}}</ref> Essa opera tra Maçka e Taşkışla ed è entrata in servizio l'11 aprile 1993. La [[TF2 (funivia di Istanbul)|TF2]], detta anche Gondola di Eyüp, è situata nel distretto di Eyüp. Inaugurata il 30 novembre 2005, la linea serve la collina di Piyerloti partendo da [[Eyüp]] lungo la costa del [[Corno d'Oro]].<ref name="TF2">{{cita web|url=https://www.metro.istanbul/Hatlarimiz/HatDetay?hat=TF2|editore=Metro İstanbul|titolo=Eyüp-Piyerloti Aerial Cable Car Line|accesso=15 febbraio 2023|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200716123623/http://www.metro.istanbul/Hatlarimiz/HatDetay?hat=TF2|urlmorto=sì}}</ref>
===Metrobus===
Il Metrobus di Istanbul è una linea di [[Bus Rapid Transit]] lunga 50&nbsp;km con quarantaquattro stazioni che percorre l'anello stradale da [[Avcılar]] a [[Zincirlikuyu]] passando per il [[Ponte sul Bosforo]] sino a Söğütlüçeşme, unendo cosi' Europa e Asia, e usando corsie dedicate per gran parte della tratta.<ref name=Mercedes>{{Cita web|url= http://www.omnibusarchiv.de/include.php?path=content&mode=print&contentid=531 |titolo= BRT in Istanbul: Mercedes-Benz CapaCity highly effective and popular as a comfortable rapid transit bus with a high capacity |data=22 agosto 2009|editore=''omnibusarchiv.de''|lingua=en}}</ref> La prima sezione ha aperto nel 2007 dopo 2 anni di lavori e trasporta quotidianamente 800.000 persone.
 
== Amministrazione ==
Luoghi come l'Istanbul Arena Maslak e Kurucesme Arena<ref>{{Cita web|url=http://www.kurucesmearena.net|titolo=Official website of Kuruçeşme Arena|accesso=24 giugno 2009}}</ref> sul Bosforo frequentemente ospitano concerti dal vivo di cantanti famosi e band provenienti da ogni angolo del mondo. Parkorman'<ref>{{Cita web|url=http://www.parkorman.com.tr/|titolo=Official website of Parkorman|accesso=24 giugno 2009}}</ref> in Maslak ha ospitato l'isola di [[MTV]] nel 2002 ed è un popolare luogo di ritrovo per concerti dal vivo e [[rave party|feste rave]] in estate.
{{vedi anche|Sindaci di Istanbul}}
 
=== Media ===
 
Il primo [[quotidiano]] turco, il ''Takvim-i Vekayi'', è stato stampato il 1º agosto 1831 nel distretto Bâbıâli. Bâbıâli divenne il centro principale per la stampa. Istanbul è anche la capitale della Turchia per quanto riguarda la stampa, con una grande varietà di periodici nazionali ed esteri che esprimono diversi punti di vista e giornali nazionali estremamente competitivi. La maggior parte dei giornali a livello nazionale hanno sede a Istanbul.<ref name="CIA [[The World Factbook|World Fact Book]] 2006"/> I principali quotidiani includono: Hürriyet, Milliyet, Sabah, Radikal, Cumhuriyet, Zaman, Türkiye, Aksam, Bugün, Stella, Dünya, Tercüman, Güneş, Vatan, Posta, Takvim, Vakit, Yeni Safak, Fanatik e Turkish Daily News. Ci sono anche numerose emittenti locali e nazionali televisive e radiofoniche che si trovano ad Istanbul, come ad esempio: Star TV, TV Show, Sky Türk, MTV Türkiye, Türkiye Fox, Fox Sports Türkiye, NTV, Samanyolu TV, Kanal D, ATV, CNBC-e, CNN Türk, Cine5, TGRT Haber, Kanal 7, Kanal Turk, Flash TV e molti altri. Nella città di Istanbul, ci sono oltre un centinaio di stazioni radio [[Modulazione di frequenza|FM]].<ref>{{Cita web|url=http://radiomap.eu.com/tr/istanbul.htm |titolo=Radiomap.eu – Radio Stations in Istanbul |editore=Radiomap.eu |accesso=24 febbraio 2010}}</ref>
 
=== SportGemellaggi ===
 
[[File:Ali Sami Yen Spor Kompleksi Türk Telekom Arena2.jpg|thumb|400px|left|Il [[Türk Telekom Arena]], nuovo stadio del [[Galatasaray Spor Kulübü|Galatasaray]].]]
 
Durante il periodo romano e bizantino, gli eventi sportivi più importanti erano le corse sui carri di [[bighe]] e quadrighe, che si svolgevano presso l'[[Ippodromo di Costantinopoli]], il quale aveva una capacità di ospitare oltre 100.000 spettatori.<ref name="Statues in the hippodrome">{{Cita pubblicazione | autore=Sarah Guberti Bassett| titolo=The Antiquities in the Hippodrome of Constantinople | rivista=Dumbarton Oaks Papers| anno=1991| volume=45| pagine=87–96| doi=10.2307/1291694 | publisher=Dumbarton Oaks, Trustees for Harvard University | cid=harv | jstor=1291694}}</ref> Oggi, sport come [[calcio (sport)|calcio]], [[basket]], [[pallavolo]] ed ippica sono molto popolari in città. Tra i club sportivi più importanti ricordiamo: il [[Beşiktaş Jimnastik Kulübü|Beşiktaş]], il [[Fenerbahçe Spor Kulübü|Fenerbahçe]] e il [[Galatasaray Spor Kulübü|Galatasaray]] nel calcio; il [[Anadolu Efes Spor Kulübü|Efes Pilsen]], [[Fenerbahçe Basketbol Erkek Takımı|Fenerbahçe Ulker]], [[Galatasaray Spor Kulübü Basketbol|Galatasaray Cafe Crown]] e il [[Beşiktaş Cola Turka]] nella pallacanestro; l'[[Eczacıbaşı]], il [[VakıfBank Spor Kulübü|Vakıfbank]] e Fenerbahçe nella pallavolo. Le corse di cavalli si svolgono nell'ippodromo di Veli Efendi (l'antico ''Campus Tribunalium'' bizantino, dove l'esercito acclamava l'Imperatore).
 
[[File:Istanbul park front straight and main grandstand.JPG|thumb|Il [[circuito di Istanbul|circuito di Istanbul Park]].]]
 
Lo [[stadio Olimpico Atatürk]] è il più grande stadio polivalente della Turchia, classificato come 5 stelle dalla [[UEFA]] e di prima classe sede per l'[[atletica leggera]], avendo raggiunto i più alti standard richiesti stabiliti dal [[Comitato olimpico internazionale]]. Lo stadio ha ospitato la UEFA Champions League 2005. Lo [[stadio Şükrü Saraçoğlu]], casa dei Fenerbahçe, è anch'esso un 5 stelle UEFA stadio ed ha ospitato la finale di Coppa UEFA 2009. Il [[Sinan Erdem Spor Salonu]] è una delle [[arena (architettura)|arene]] più grandi d'Europa, ed ospita numerosi eventi sportivi.
 
Istanbul ospita numerosi eventi annuali motoristici come il [[Gran Premio di Turchia]] di [[Formula 1]] (non più in calendario dal [[2012]]), la [[MotoGP]], il [[campionato del mondo turismo]], la [[GP2 Series|GP2]] e la [[Le Mans Series]] 1000&nbsp;km presso il [[circuito di Istanbul|circuito di Istanbul Park]]. Di tanto in tanto Istanbul ospita anche la tappa turca del [[campionato del mondo formula 1 motonautica]] F1 sul Bosforo. Diverse le gare annuali di vela e yacht svolte sul Bosforo e sul [[Mar di Marmara]]. Il [[Corno d'Oro]] è sede di gare di [[canottaggio]]. Il 29 luglio 2006, Istanbul ha ospitato la quinta tappa dello spettacolare [[Red Bull Air Race]].
 
Sport individuali come [[golf]], [[equitazione]] e il [[tennis]] stanno guadagnando popolarità. Per l'[[Ginnastica aerobica (sport)|aerobica]] e il [[body building]], sono disponibili molti fitness club. In diversi centri cittadini si praticano le [[arti marziali]] e altre discipline orientali come l'[[Aikido]] e lo [[Yoga]].
 
== Personalità ==
* [[Ayten Alpman]], cantante
* [[Edip Cansever]], poeta
* [[Doruk Çetin]], regista
* [[Ferzan Özpetek]], regista
* [[Barış Manço]], cantautore e musicista
* [[Orhan Pamuk]], scrittore, [[Premio Nobel per la letteratura]] 2006
* [[Behçet Safa]], pittore
* [[Giovanni Scognamillo]], scrittore e storico del cinema
* [[Grigorios Xenopoulos]], drammaturgo e scrittore
* [[Petros Markaris]], drammaturgo, scrittore e sceneggiatore
* [[Fatma Ceren Necipoğlu]], [[Arpa|arpista]]
* [[Emre Belözoğlu]], calciatore
* [[Yervant Odian]], giornalista, romanziere e commediografo
 
== Cucina ==
Famoso in tutto il mondo è il [[Lokum]], pasticcino creato a Istanbul a fine 1700.
 
== Città gemellate ==
{{Div col|3}}
''';[[Europa]]'''
* {{Gemellaggio|Grecia|Atene}}<ref name=sistercities>[{{cita testo|url=http://www.ibb.gov.tr/tr-TR/kurumsal/Birimler/DisIliskilerMd/Documents/guncelleme08032010/kardes_sehir_isbirligi_ve_iyi_niyet_anlasmasi_imzalanan_seh.pdf |titolo=Istanbul Metropolitan Municipality: Cities which signed Sistership, Cooperation and Goodwill treaties with Istanbul]}}</ref>
* {{Gemellaggio|Italia|Firenze}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Ucraina|Odessa (Ucraina){{!}}Odessa}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Francia|Parigi}}<ref name=sistercities/><ref>Città partner</ref> (partenariato)
* {{Gemellaggio|Bulgaria|FilippopoliPlovdiv}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Repubblica Ceca|Praga}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Paesi Bassi|Rotterdam}}<ref name=sistercities/>
Riga 796 ⟶ 571:
* {{Gemellaggio|Italia|Venezia}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Polonia|Varsavia}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Romania|Costanza (Romania){{!}}Costanza}}<ref name=sistercities/><ref>{{cita web|url=http://www.primaria-constanta.ro/PrimariaConstanta/Machete/Macheta5.aspx?paginaID=54&titluID=16&detaliuID=100|titolo=città gemellate dal sito di Costanza|accesso=25 luglio 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100725055515/http://www.primaria-constanta.ro/PrimariaConstanta/Machete/Macheta5.aspx?paginaID=54&titluID=16&detaliuID=100}}</ref>
 
''';[[Americhe]]'''
* {{Gemellaggio|Cuba|L'Avana}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Argentina|Buenos Aires}}<ref name=sistercities/>
Riga 805 ⟶ 580:
* {{Gemellaggio|Brasile|Rio de Janeiro}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Canada|Toronto}}<ref name=sistercities/>
 
<br />
''';[[Asia]]'''
* {{Gemellaggio|Kazakistan|Almaty}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Giordania|Amman}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Libano|Beirut}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Corea del Sud|BusanPusan}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Siria|Damasco}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Emirati Arabi Uniti|Dubai}}<ref name=sistercities/>
Riga 816 ⟶ 591:
* {{Gemellaggio|Indonesia|Giacarta}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Vietnam|Ho Chi Minh (Città){{!}}Ho Chi Minh}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Arabia Saudita|JeddaGedda}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Malesia|Johor Bahru}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Afghanistan|Kabul}}<ref name=sistercities/>
*{{Gemellaggio|Pakistan|Karachi}}
* {{Gemellaggio|Russia|Kazan'}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Pakistan|Lahore}}<ref name=sistercities/>
Riga 826 ⟶ 602:
* {{Gemellaggio|Cina|Shanghai}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Giappone|Shimonoseki}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Cina|XianXi'an}}<ref name=sistercities/>
 
<br />
''';[[Africa]]'''
* {{Gemellaggio|Egitto|Il Cairo}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Algeria|Costantina (Algeria){{!}}Costantina}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Sudan|Khartum}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Marocco|Rabat}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Nigeria|Lagos}}
{{Div col end}}
 
== Sport ==
[[File:Galatasaray Arena North-West Corner.jpg|thumb|left|La [[Türk Telekom Arena]], nuovo stadio del [[Galatasaray Spor Kulübü|Galatasaray]].|220px]]
 
Durante il periodo romano e bizantino, gli eventi sportivi più importanti erano le corse sui carri di [[bighe]] e quadrighe, che si svolgevano presso l'[[Ippodromo di Costantinopoli]], il quale poteva ospitare oltre 100.000 spettatori.<ref name="Statues in the hippodrome">{{Cita pubblicazione | autore=Sarah Guberti Bassett| titolo=The Antiquities in the Hippodrome of Constantinople | rivista=[[Dumbarton Oaks Papers]]| anno=1991| volume=45| pp=87-96|doi=10.2307/1291694 |editore=Dumbarton Oaks, Trustees for Harvard University |cid=| jstor=1291694 |issn=0070-7546}}</ref> Oggi, sport come [[calcio (sport)|calcio]], [[pallacanestro]], [[pallavolo]] e ippica sono molto popolari in città.
 
Nel [[Süper Lig|calcio]] ricordiamo i club sportivi più importanti: il [[Galatasaray Spor Kulübü|Galatasaray]] vincitore di 23 [[Süper Lig|Campionati Turchi]] e che gioca allo stadio [[Türk Telekom Arena]], il [[Fenerbahçe Spor Kulübü|Fenerbahçe]] vincitore di 19 [[Süper Lig|Campionati Turchi]] e che gioca allo [[Stadio Şükrü Saraçoğlu]]; il [[Beşiktaş Jimnastik Kulübü|Beşiktaş]] vincitore di 16 [[Süper Lig|Campionati Turchi]] e che gioca alla [[Vodafone Arena]]; il [[Kasımpaşa Spor Kulübü|Kasimpaşa]] che gioca allo [[Stadio Recep Tayyip Erdoğan]] e il [[İstanbul Başakşehir Futbol Kulübü|Başakşehir]], vincitore di un campionato turco, che gioca allo [[Stadio Başakşehir Fatih Terim]], oltre all'[[İstanbulspor]], il [[Fatih Karagümrük Spor Kulübü|Fatih Karagümrük]] e il [[Pendik Spor Kulubü|Pendikspor]], tutte partecipanti alla massima serie turca, la [[Süper Lig 2022-2023|Süper Lig]], mentre [[Eyüpspor Kulübü|l'Eyüpspor]], il [[Tuzlaspor Kulübü|Tuzlaspor]] e il [[Ümraniye Spor Kulübü|Ümraniyespor]] giocano nella [[TFF 1. Lig]], la seconda serie nazionale. Contando l'area metropolitana, nella contigua città di [[İzmit]], possiamo contare per ultimo il [[Kocaelispor Kulübü|Kocaelispor]], vincitore di 2 [[Coppa di Turchia]], e l'Izmitspor.
 
Nel basket, nella [[Türkiye 1. Basketbol Ligi|massima lega]] ci sono l'[[Anadolu Efes Spor Kulübü|Efes Pilsen]] vincitore di 16 [[Türkiye 1. Basketbol Ligi#Albo d'oro|Campionati Turchi]] e 2 [[Euroleague Basketball|Eurolega]], il [[Fenerbahçe Basketbol Erkek Takımı|Fenerbahçe]] vincitore di 10 [[Türkiye 1. Basketbol Ligi#Albo d'oro|Campionati Turchi]] ed una [[Euroleague Basketball|Eurolega]], il [[Galatasaray Spor Kulübü Basketbol|Galatasaray]] vincitore di 5 [[Türkiye 1. Basketbol Ligi#Albo d'oro|Campionati Turchi]] e il [[Beşiktaş Jimnastik Kulübü Erkek Basketbol Takımı|Beşiktaş]] vincitore di 2 [[Türkiye 1. Basketbol Ligi#Albo d'oro|Campionati Turchi]].
 
Nel [[Campionato turco di pallavolo maschile|Campionato di pallavolo]] ci sono il [[VakıfBank Spor Kulübü|Vakıfbank]], [[Fenerbahçe Spor Kulübü (pallavolo maschile)|Fenerbahçe]] oltre alle sezioni del [[Galatasaray Spor Kulübü (pallavolo maschile)|Galatasaray]] e [[İstanbul Büyükşehir Belediyesi Spor Kulübü (pallavolo maschile)|Istanbul B.B.]].
Nel [[Campionato turco di pallavolo femminile|campionato femminile]] sono presenti:
[[Eczacıbaşı Spor Kulübü|Eczacıbaşi]], il [[VakıfBank Spor Kulübü|Vakıfbank]], [[Fenerbahçe Spor Kulübü (pallavolo femminile)|Fenerbahçe]], il [[Galatasaray Spor Kulübü (pallavolo femminile)|Galatasaray]] e il [[Beşiktaş Jimnastik Kulübü (pallavolo femminile)|Besiktas]].
Le corse di cavalli si svolgono nell'ippodromo di Veli Efendi (l'antico ''Campus Tribunalium'' bizantino, dove l'esercito acclamava l'Imperatore).
 
[[File:Istanbul park front straight and main grandstand.JPG|thumb|Il [[circuito di Istanbul|circuito di Istanbul Park]].]]
 
Lo [[stadio Olimpico Atatürk]] è il più grande stadio polivalente della Turchia, classificato come 4 stelle dalla [[UEFA]] e di prima classe sede per l'[[atletica leggera]], avendo raggiunto i più alti standard richiesti stabiliti dal [[Comitato olimpico internazionale]]. Lo stadio ha ospitato la [[Finale della UEFA Champions League 2005-2006|finale della UEFA Champions League 2005]] ed avrebbe dovuto ospitare la [[Finale della UEFA Champions League 2019-2020|finale della UEFA Champions League 2020]], finendo invece per ospitare la [[Finale della UEFA Champions League 2022-2023|finale della UEFA Champions League 2023]]. Lo [[stadio Şükrü Saraçoğlu]], casa del Fenerbahçe, è anch'esso un 4 stelle UEFA e ha ospitato la [[Finale della Coppa UEFA 2008-2009|finale di Coppa UEFA 2009]]. Il [[Sinan Erdem Spor Salonu]] è una delle [[arena (architettura)|arene]] più grandi d'Europa, e ospita numerosi eventi sportivi.
 
Istanbul ospita numerosi eventi annuali motoristici come il [[Gran Premio di Turchia]] di [[Formula 1]] (non più in calendario dal [[2012]]), la [[MotoGP]], il [[campionato del mondo turismo]], la [[GP2 Series|GP2]] e la [[Le Mans Series]] 1.000&nbsp;km presso il [[circuito di Istanbul|circuito di Istanbul Park]]. Di tanto in tanto Istanbul ospita anche la tappa turca del [[campionato del mondo formula 1 motonautica]] F1 sul Bosforo. Diverse le gare annuali di vela e yacht svolte sul Bosforo e sul [[Mar di Marmara]]. Il [[Corno d'Oro]] è sede di gare di [[canottaggio]]. Il 29 luglio 2006, Istanbul ha ospitato la quinta tappa dello spettacolare [[Red Bull Air Race]].
 
Sport individuali come [[golf]], [[equitazione]] e il [[tennis]] stanno guadagnando popolarità. Per l'[[Ginnastica aerobica (sport)|aerobica]] e il [[body building]], sono disponibili molti [[Fitness (sport)|fitness]] club. In diversi centri cittadini si praticano le [[arti marziali]] e altre discipline orientali come l'[[Aikidō]] e lo [[Yoga]].
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore = [[Edmondo De Amicis]], ''|titolo = Costantinopoli'', |città = Torino 2007.|editore ISBN= Einaudi |anno = 2007 |isbn=978-88-06-19047-7.}} Sei capitoli degli originali 17 pubblicati nel [[1878]], con un saggio introduttivo di [[Umberto Eco]] (''Istanbul, Una e Trina'') e uno di Luca Scarlini (''Costantinopoli: un viaggio per libri e per mare'').
* {{Cita libro |autore = [[AlexanderAleksandr P.Petrovič KazhdanKaždan]], ''|titolo = Bisanzio e la sua civiltà'', traduzione di |traduttore=Giovanna Arcetri, |città = Bari: |editore = Laterza, [[|anno = 1995]]. |isbn=88-420-4691-4}} Saggio sulla cultura bizantina tra il X e il XII secolo.
* {{Cita libro |autore = Philip Mansel, ''|titolo = Costantinopoli - Splendore e declino della capitale dell'impero ottomano - 1453-1924'', |traduttore=Carla Lazzari |città = Milano |editore = Mondadori, [[|anno = 1997]] |isbn=88-04-41795-1}}
* {{Cita libro |autore = [[Orhan Pamuk]], ''|titolo = İstanbul: Hatıralar ve Şehir'', |città = Istanbul: |editore = Yapi Kredi Yayinlari, [[|anno = 2003]]. }} Tradotto in italiano ''{{Cita libro |titolo = Istanbul. I ricordi e la città'', Torino|url = https://archive.org/details/isbn_9788806178994 |città = Torino |editore = Einaudi, [[|anno = 2006]]. |isbn=88-06-17899-7}} Una sorta di "guida" alla storia culturale e sociale della città attraverso le memorie di uno dei maggiori scrittori turchi contemporanei.
* {{Cita libro |autore = [[Silvia Ronchey]] e|autore2 = Tommaso Braccini, ''|titolo = Il romanzo di Costantinopoli. Guida letteraria alla Roma d'Oriente'', |città = Torino 2010.|anno ISBN= 2010 |isbn=978-88-06-18921-1}}
* {{Cita libro |autore = Cristobal de Villalón, ''|titolo = Dal viaggio in Turchia'', |altri = selezione e introduzione di [[Antonio Gasparetti]], |città = Bari: |editore = Edizioni Paoline, [[|anno = 1962]]. |sbn = TO00898299}} Selezione dal resoconto ''Viaje de Turquia'' pubblicato dal viaggiatore spagnolo Cristobal de Villalón nel [[1557]].
* {{Cita libro |autore = Peter Clark, ''|titolo = Istanbul. Ritratto di una città'', |altri = prefazione di Moris Farhi; traduzione di Massimiliano Marconi |città = Bologna 2012,|editore = [[Odoya]] ISBN|anno = 2012 |isbn=978-88-6288-140-1.}}
* AA.VV., ''Bisanzio, Costantinopoli, Istanbul'', a cura di Tania Velmans, traduzione di Lucia Mezzetti e Chiara Formis, Jaca Book, Milano, 2008.
 
== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Istanbul|voy|wikt}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Dmoz|Collegamenti esterni}}
* [http://www.ibb.gov.tr/en-US/Organization/MunicipalHistory/Pages/Live_City_View_in_Istanbul.aspx Webcams in HD e tempo reale sul sito della Città Metropolitana di Istanbul]
 
{{Patrimoni Unesco|Turchia}}
{{Capitali europee della cultura}}
{{Controllo di autorità}}
 
{{Portale|Bisanzio|patrimoni dell'umanità|Turchia}}
 
[[Categoria:Istanbul| ]]
[[Categoria:Patrimoni dell'umanità della Turchia]]
 
[[Categoria:Luoghi di Marco Polo]]
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