Lodi Vecchio: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Lodi Vecchio
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|Divisione amm grado 2 = Lodi
|Amministratore locale = [[Lino Osvaldo Felissari]]
|Partito = [[lista civica]] di [[centro-sinistra]] Vivere Lodi Vecchio
|Data elezione = 27-5-2019
|Data rielezione = 10-6-2024
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti = [[Borgo San Giovanni]], [[Cornegliano Laudense]], [[Lodi]], [[Pieve Fissiraga]], [[Salerano sul Lambro]], [[San Zenone al Lambro]] (MI), [[Tavazzano con Villavesco]]
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 2592
|Nome abitanti = {{it}}lodivecchini o ludevegini<br />{{lmo}}ludevegìn
|Patrono = [[san Pietro apostolo]]
|Festivo = IV [[domenica]] di ottobre
|PIL =
|PIL procapite =
|Soprannome = ''Stalingrado del Lodigiano''<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2004/giugno/29/Felissari_portiere_andato_gol_co_5_040629012.shtml Felissari, il portiere è andato in gol<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
<ref>https://www.lodiedintorni.com/lettere/lettere-storico-risultato-della-lega-a-lodi-vecchio-mai-mula-tegn-dur/</ref><ref>Gilberto dal Cengio, Borghi della Lombardia, Milano 2022, p.125</ref>, ''curada''<ref name="Antonio Giovanni Riu 1985, p.96">Antonio Giovanni Riu, Briciole di saggezza contadina, Lodi 1985, p.96</ref>.
|Motto = {{la}} ''Laus Pompeia fui''
|Mappa = Map of comune of Lodi Vecchio (province of Lodi, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Lodi Vecchio nella provincia di Lodi
}}
'''Lodi Vecchio''' (''Lod Vég'' in [[dialetto lodigiano]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di
== Storia ==
=== Laus Pompeia ===
{{vedi anche|Laus Pompeia}}
[[File:Aquileia Tabula Peutingeriana.jpg|thumb|sinistra|''Laus Pompeia'' nella tavola Peutingeriana]]
{{Citazione|[...] ex quibus Laevi et Marici condidere Ticinum non procul a Pado, sicut Boi Transalpibus profecti Laudem Pompeiam, Insubres Mediolanum.|[[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]], ''Naturalis Historia '', III, 124.}}
A Lodi Vecchio sorgeva dal 600 a.C. uno dei primi centri delle popolazioni di origine [[celti]]ca che dimoravano nella pianura padana. [[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]] afferma che venne fondata dai [[Boi|Celti Boi]], sebbene storicamente quel territorio sia sempre stato occupato dagli [[Insubri]]. In ogni caso non ci è stato tramandato il toponimo gallico dell'antico borgo, anche se la tradizione riporta il nome di Alauda ([[Alauda arvensis|allodola]], uccello sacro ai Galli) da cui ebbe poi origine il nome ''Laus''. A tale proposito, l'immagine dell'[[Allodola (araldica)|allodola]] compare nello stemma civico in uso dagli anni '30 del XX secolo, fino al 1963.
I Romani vi giunsero tra il [[223 a.C.]] e il [[222 a.C.]], anni in cui i consoli ([[Publio Furio Filo]] e [[Gaio Flaminio Nepote]] prima, [[Marco Claudio Marcello]] e [[Gneo Cornelio Scipione Calvo|Gneo Cornelio Scipione]] poi) attaccarono e sconfissero gli Insubri<ref>Polyb., II, 32-34</ref>. Questa prima occupazione durò poco in quanto gli Insubri, approfittando della discesa di [[Annibale]], si ripresero la loro indipendenza e la mantennero per un paio di decenni.
Solo nel [[195 a.C.]] la resistenza degli Insubri fu definitivamente estirpata; da allora fino al [[49 a.C.]], ''Laus'' fece parte della provincia della [[Gallia Cisalpina]], situato lungo la ''[[via Mediolanum-Placentia]]'', [[strada romana]] che metteva in comunicazione ''[[Mediolanum]]'' ([[Milano]]) con ''Placentia'' ([[Piacenza]]) passando da ''Laus''<ref name="melegnano">{{cita web|url=https://www.melegnano.net/storia/pagina004sb00a.htm|titolo=La Mediolanum - Laus Pompeia nei secoli|accesso=5 aprile 2020}}</ref>. Proprio da ''Laus'' partiva una diramazione secondaria di questa strada che giungeva a ''Cremona'' ([[Cremona]])<ref name="ecomuseo">{{cita web|url=http://ecomuseo.provincia.cremona.it/resource/documents/quaderno2.pdf|titolo=La strada romana Mediolanum-Cremona|p=23|accesso=7 aprile 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200407085937/http://ecomuseo.provincia.cremona.it/resource/documents/quaderno2.pdf|urlmorto=sì}}</ref>. ''Laus'' in epoca romana era quindi un importante snodo stradale e commerciale<ref>{{cita web|url=http://www.archeologica.lombardia.beniculturali.it/getFile.php?id=237|titolo=Un tesoro nascosto per paura dei barbari|p=8|accesso=7 aprile 2020}}</ref>.
Dall'[[89 a.C.]] venne ridenominata ''[[Laus Pompeia]]'' in onore a [[Gneo Pompeo Strabone]], padre di [[Pompeo|Pompeo Magno]], che proprio quell'anno aveva concesso il [[diritto latino]] agli abitanti delle comunità in [[Transpadana]]. [[Giulio Cesare]] nel 49 a.C., in riconoscimento del contributo dato dalle popolazioni della Valle Padana alla sua causa, concesse a ''Laus Pompeia'' il titolo di ''[[municipium]]''. Nel [[7|7 d.C.]], in seguito all'istituzione delle [[Regioni dell'Italia augustea|regioni augustee]] e all'accorpamento della [[Gallia Cisalpina]] all'[[Italia (epoca romana)|Italia]], ''Laus Pompeia'' entrò a far parte della ''[[Regio XI Transpadana]]''.
[[File:Mappa Laus Pompeia.png|thumb|left|Mappa di Laus Pompeia]]
Tra l'agosto del [[14 d.C.]] e il luglio del [[23 d.C.]] fu collocata su una porta di ''Laus Pompeia'' l'[[epigrafe]]: «''[[Tiberio|Tiberio Cesare Augusto]], figlio di Augusto, e [[Druso Cesare]], figlio di Augusto, fecero costruire questa porta''»<ref>Al [[Museo civico (Lodi)|Museo civico di Lodi]] esistono sia l'epigrafe originale su marmo nero, sia una copia moderna.</ref>. Evidentemente quindi doveva esistere una cinta muraria. Il 12 luglio [[303]] vi furono decapitati i santi [[Nabore e Felice]], soldati romani convertiti al cristianesimo.
[[File:Lodi Vecchio bas S Bassiano.JPG|thumb|left|La [[Basilica dei Dodici Apostoli]], detta anche di San Bassiano, a Lodi Vecchio]]
Nella seconda metà del [[IV secolo]] divenne sede vescovile per volere di [[Sant'Ambrogio]], che designò [[San Bassiano]] quale primo vescovo della [[Diocesi di Lodi]]. Subì le offese dei [[Barbari]] nel corso del [[V secolo]] e durante la guerra gotica nel [[VI secolo]].
Il moto espansionistico di [[Milano]] ebbe con [[Ariberto d'Intimiano]] il primo impulso verso l'assoggettamento di Lodi.
Nel [[1036]] si forma un fronte sudista (Lodi, [[Pavia]], [[Cremona]]) contro Ariberto. Le milizie comunali milanesi vengono piegate nella [[battaglia di Campomalo]].<br />È tuttavia inevitabile la vittoria finale di Milano, favorita da forti motivi politico-economici.
Nel [[1111]] le milizie milanesi prendono d'assedio la città, i laudensi si difendono con l'aiuto dei pavesi e dei cremonesi ma, dopo aver resistito un mese, si arrendono e il 24 maggio la città di Lodi viene rasa al suolo.
La pace imposta dai milanesi prevede la sudditanza ai milanesi e il divieto di ricostruire gli edifici distrutti. Il 24 aprile [[1158]] i milanesi incendiano il resto della città e Lodi viene completamente distrutta.
L'imperatore [[Federico Barbarossa|Federico I di Svevia
=== La ricostruzione e le scorrerie medievali ===
Divenuta cava da cui estrarre materiali di riutilizzo per edificare la nuova città, a poco a poco gli abitanti sbandati nelle vicinanze cominciarono a ritornare, facendo così sorgere il villaggio che prese il nome di Lauda Veteris (o Lauda Vetus).
Questo villaggio non cessò mai di essere bersaglio delle scorrerie dei milanesi, essendo posta sull'unica strada che collegava Milano con la nuova Lodi. Nel [[1237]] i milanesi vi posero campo, nel tentativo di impedire a [[Federico II di Svevia|Federico II]] di entrare a Lodi<ref>
Il 15 giugno 1250, l'esercito milanese viene sconfitto in battaglia dai lodigiani, supportati dai cremonesi.
Il 18 gennaio 1268 Lodi Vecchio fu devastato da un incendio, fatto appiccare da [[Corradino di Svevia]]; l'anno successivo vi si accamparono le milizie di [[Napo della Torre]].
Il 25 maggio 1278 il villaggio vide scontrarsi in battaglia le truppe di Cassone della Torre e quelle dell'arcivescovo [[Ottone Visconti]], costretto alla fuga. Tre anni dopo il paese è nuovamente occupato dai milanesi capitanati dal [[Guglielmo VII del Monferrato|marchese di Monferrato]], onde assediare Lodi, fautrice dei [[Della Torre|Torriani]]<ref>
Nel maggio del 1294 [[Matteo Visconti]] occupa Lodi Vecchio, innalzando un castello di legnami e facendo scavare un fossato, per tener fronte ai lodigiani, che avevano elevato a loro comandanti [[Corrado della Torre|Mosca]] ed Erreco della Torre<ref>
=== L'epoca moderna ===
Il
Con la riforma austriaca del [[1757]] nascono due Comuni: Lodi Vecchio e [[Santa Maria di Lodivecchio]]. In [[età napoleonica]] ([[1809]]-[[1816|16]]) furono aggregati a Lodivecchio i comuni di [[Bagnolo (Tavazzano con Villavesco)|Bagnolo]], [[Cà de' Zecchi]] e [[Pezzolo de' Codazzi]], ridivenuti autonomi con la costituzione del [[Regno Lombardo-Veneto]]. All'8 giugno [[1805]] il Comune di Lodi Vecchio conta 949 abitanti, mentre Santa Maria di Lodivecchio (che verrà aggregata definitivamente nel [[1837]]) ne ha pochi di più: sono 1069.
Dopo la seconda guerra mondiale Lodi Vecchio ha conosciuto un forte sviluppo demografico ed economico.
Su quattro parlamentari del [[Partito Comunista Italiano|P.C.I.]] espressi dal [[Provincia di Lodi|territorio lodigiano]] (ancora parte della [[Provincia di Milano]]) tra il 1946 e il 1991, due erano residenti a Lodi Vecchio: [[Francesco Zoppetti]], parlamentare tra il 1972 e il 1987, e [[Lino Osvaldo Felissari]], a Roma dal 1987 al 1994. Entrambi sono stati per diversi mandati eletti alla carica di sindaco di Lodi vecchio. Per tale motivo, e poiché dalla prima elezione del secondo dopoguerra ad oggi si sono succedute esclusivamente amministrazioni di sinistra e di centrosinistra, Lodi Vecchio è soprannominata "la [[Stalingrado]] lodigiana".
Come tutti i comuni del Lodigiano, anche Lodi Vecchio presenta la sua [[Scormagna|''scurmagna'']]. Dagli abitanti dei paesi vicini, i ludevegini venivano apostrofati con il soprannome di "''curada''" (polmone)<ref name="Antonio Giovanni Riu 1985, p.96">Antonio Giovanni Riu, Briciole di saggezza contadina, Lodi 1985, p.96</ref>
Il 22 gennaio [[2006]] è stato attribuito a Lodi Vecchio il [[titolo di città]].
=== Simboli ===
{{Citazione|Di rosso, alla croce
Il primo stemma dell'antica Laus viene descritto, indirettamente, da un anonimo comasco, nella cronaca dell'assedio della [[Como|città lariana]] del 1118. Nell'occasione gli assediati, da lontano, scambiarono le insegne laudensi con le proprie (''di rosso, alla croce d'argento''), accorgendosi solo troppo tardi di aver confuso l'argento con l'oro. Da questa descrizione del 1126 lo storico lodigiano Alessandro Caretta<ref>{{cita|Alessandro Caretta e Luigi Samarati, ''Lodi – Profilo di storia comunale'', 1958.}}</ref> evince che l'originario stemma cittadino ricalcava la Croce di Costantino (''d'oro in campo rosso''), per dichiarare la fedeltà della città alla causa [[ghibellina]]. Durante il ventennio fascista lo stemma civico presentava uno scudo identico, per disposizione dei colori, a quello di [[Stemma di Lodi|Lodi]], con l'aggiunta di un'[[Allodola (araldica)|allodola]] nel primo quarto e del [[fascio littorio]] nel secondo. L'allodola, derivata dalla leggenda cinquecentesca che voleva questo animale all'origine del nome del villaggio celtico, mantenne la sua posizione nello stemma anche nel secondo dopoguerra, quando i colori appaiono invertiti rispetto a quello del capoluogo. Tale disposizione divenne ufficiale nel 1963.<ref>{{cita web|titolo= Lodi Vecchio,
decreto 1963-10-07 DPR, concessione di stemma e gonfalone |url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?1830 |sito= Archivio Centrale dello Stato }}</ref> Dal 2009 è in uso il nuovo stemma, con gli ornamenti esteriori da città e il cartiglio riportante il nome romano della località.<ref>{{cita web|url= https://presidenza.governo.it/onorificenze_araldica/araldica/emblemi/2009/citta_2009/lodi_vecchio.html |titolo = Lodi Vecchio, D.P.R. 27.02.2009 concessione di stemma e gonfalone }}</ref>
[[File:Lodi Vecchio-Gonfalone.png|100px|sinistra|Gonfalone di Lodi Vecchio]]
;Gonfalone
{{Citazione|Drappo partito di giallo e di rosso…}}
;Bandiera
Il comune di Lodi Vecchio dispone anche di una [[bandiera]] che riprende la blasonatura dello [[scudo araldico]] municipale ([[croce (araldica)|croce]] [[oro (araldica)|oro]] in campo [[rosso (araldica)|rosso]]).
Il vessillo cittadino – unitamente al [[Bandiera d'Italia|tricolore italiano]] e alla [[bandiera europea]] – è esposto a Palazzo Bulloni (sede municipale) e presso le sedi di alcune istituzioni legate al comune, quali Museo Laus Pompeia, scuole, e altri edifici pubblici.
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine = Corona di
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
|motivazione =
|luogo = D.P.R. dell'11 novembre [[2005]]
}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Fra gli edifici più interessanti della città:
* la [[Basilica dei XII Apostoli|Basilica di San Bassiano]]
* la [[Chiesa di San Pietro Apostolo (Lodi Vecchio)|chiesa parrocchiale di San Pietro]], che divenne parte dell'omonima abbazia [[Ordine di San Benedetto|benedettina]] che fu, dopo la distruzione di Laus, perno della rinascita di questo territorio.
* il settecentesco [[Palazzo Rho (Lodi Vecchio)|Palazzo Rho/Bignami]].
* il Polo Culturale, composto dal Museo Laus Pompeia, dall'ex "conventino" di Santa Maria, e dagli adiacenti resti archeologici dell'antico foro romano e della [[Cattedrale di Santa Maria (Lodi Vecchio)|Cattedrale di Santa Maria]].
* la cappella votiva dei Santi [[Nabore e Felice|Nabore, Felice]] e [[Vittore il Moro|Vittore]]
* la cappella della Madonna della Valletta.
* la cappella campestre di Santa Maria Rossa.
* la cascina San Marco, che fu sede della prima<ref>Paolo Piva, Le chiese cluniacensi, Milano, Skira editore, 1998, p.105.</ref> abbazia dei monaci di [[Congregazione cluniacense|Cluny]] in Lombardia.
* la cascina Gualdane, che conserva l'antico mulino del 1797 ancora funzionante.
=== Scavi archeologici ===
{{Citazione|Niente era rimasto dell'antica Laus eccetto alcuni edifici sacri e alcuni tuguri e tutto intorno campi|[[Ciriaco d'Ancona]], ''Itinerarium ''}}
[[File:9615 - Museo archeologico di Milano - Busto in bronzo da Lodi (sec. III d.C.) - Foto di Giovanni Dall'Orto, 13-Mar-2012.jpg|thumb|[[Museo Archeologico di Milano]]. Busto in bronzo da Lodi Vecchio (sec. III d.C.), probabilmente recuperato durante gli scavi ottocenteschi della famiglia Cavezzali]]
Dopo la distruzione del 1158, nessuna costruzione monumentale (mura comprese), restava visibile. Il successivo spoglio, ad opera dei laudensi per la ricostruzione di Lodi Nuova, completava l'opera di spoliazione.
Tuttavia il sottosuolo restituiva bronzi ed altri manufatti ceramici, che venivano continuamente alla luce grazie a rinvenimenti occasionali.
Si costituiscono così, tra la fine del Quattrocento e il Settecento, raccolte e collezioni archeologiche.
Gli scavi a Lodi Vecchio
Degli anni Ottanta è il ritrovamento dei resti di un teatro di [[età augustea]]. Quasi contemporanei i ritrovamenti, nelle immediate vicinanze, di strutture murarie pertinenti ad un [[anfiteatro]].
Il 18 maggio 2014 è stato inaugurato il civico museo di Laus Pompeia<ref>[http://www.lauspompeiamuseo.it Laus Pompeia Museo |<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, sito all'interno di un restaurato edificio settecentesco utilizzato a lungo come stalla e fienile. L'interno ospita i reperti archeologici provenienti dal territorio dell'ager laudensis e il fondo bibliografico archeologico del professor Frova, di oltre 5.000 volumi<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2007/luglio/03/Frova_archeologo_fama_mondiale_Trovo_co_7_070703037.shtml Frova, archeologo di fama mondiale Trovò reperti nel cuore di Milano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Lodi Vecchio}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
{{div col}}
* [[Romania]] 250
* [[Albania]] 157
* [[
* [[Marocco]] 49
* [[Ecuador]] 44
* [[Tunisia]] 34
* [[Macedonia del Nord]] 31
* [[Ucraina]] 30
* [[Turchia]] 22
{{div col end}}
== Amministrazione ==
Segue un elenco delle amministrazioni locali.<ref>Lista pubblicata in ''Lodi Vecchio, da municipium a città'', AAVV, 2014, p. 143.</ref>
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|[[1837]]|[[1859]]|Pietro Polenghi||[[Podestà (fascismo)|Podestà]]||}}
{{ComuniAmminPrec|[[1859]]|[[1862]]|Pietro Minoietti||[[Sindaco]]||}}
{{ComuniAmminPrec|[[1862]]|[[1867]]|Luigi Brunetti||[[Sindaco]]||}}
{{ComuniAmminPrec|[[1868]]|[[1892]]|Pietro Formenti||[[Sindaco]]||}}
{{ComuniAmminPrec|[[1892]]|[[1895]]|Ernesto Bignami||[[Sindaco]]||}}
{{ComuniAmminPrec|[[1895]]|[[1898]]|Pietro Corneliani||[[Sindaco]]||}}
{{ComuniAmminPrec|[[1898]]|[[1901]]|Giuseppe Bariggi||[[Sindaco]]||}}
{{ComuniAmminPrec|[[1901]]|[[1905]]|Luigi Formenti||[[Sindaco]]||}}
{{ComuniAmminPrec|[[1906]]|[[1913]]|Ernesto Bignami||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1913]]|[[1914]]|Bassiano Virtuani||[[Sindaco]]||}}
{{ComuniAmminPrec|[[1914]]|[[1920]]|Paolo Bignami||[[Sindaco]]||}}
{{ComuniAmminPrec|[[1920]]|[[1922]]|Andrea Cassinari|[[Partito Socialista Italiano]]|[[Sindaco]]||}}
{{ComuniAmminPrec|[[1923]]|[[1924]]|Giovanni Bariggi|[[Partito Nazionale Fascista]]|[[Sindaco]]||}}
{{ComuniAmminPrec|[[1925]]|[[1931]]|Giuseppe Avanzini|[[Partito Nazionale Fascista]]|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]|nominato con [[regio decreto]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1931]]|[[1935]]|Giuseppe Virtuani|[[Partito Nazionale Fascista]]|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]|nominato con [[regio decreto]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1935]]|[[1943]]|Ernesto Zerbi|[[Partito Nazionale Fascista]]|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]|nominato con [[regio decreto]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1945]]|[[1945]]|Pietro Acquistapace|[[Democrazia Cristiana]]|[[Sindaco]]|nominato dal [[Comitato di liberazione nazionale|CLN]].
In carica dal 27 aprile al 29 maggio 1945.|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1945]]|[[1945]]|Achille Boselli||[[Sindaco]]|nominato dal [[Comitato di liberazione nazionale|CLN]].
In carica fino al 3 agosto 1945.|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1945]]|[[1945]]|Pietro Galmozzi|[[Partito Socialista Italiano]]|[[Sindaco]]|nominato dal [[Comitato di liberazione nazionale|CLN]].
In carica dal 14 agosto al 14 novembre 1945.|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1945]]|[[1956]]|Angelo Zoncada|[[Partito Comunista Italiano]]|[[Sindaco]]|nominato dal [[Comitato di liberazione nazionale|CLN]], poi dal consiglio comunale|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1956]]|[[1975]]|Vittorio Fregoni|[[Partito Comunista Italiano]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1975]]|[[1985]]|[[Lino Osvaldo Felissari]]|[[Partito Comunista Italiano]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1985]]|[[1995]]|[[Francesco Zoppetti]]|[[Partito Comunista Italiano]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1995]]|[[2004]]|[[Lino Osvaldo Felissari]]|[[Partito Democratico della Sinistra]]
[[Democratici di Sinistra]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2004]]|[[2014]]|Giovanni Carlo Cordoni|[[Democratici di Sinistra]]
[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2014]]|[[2019]]|Alberto Vitale|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2019]]|in carica|[[Lino Osvaldo Felissari]]|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
== Media ==
Ha sede in città la redazione del "lodivecchio mese"<ref>https://www.facebook.com/pages/Lodivecchio-Mese/304615116233983?sk=timeline</ref>, mensile di informazione fondato nel 1986.
== Sport ==
In città sono presenti due società calcistiche: l'US Lodi Vecchio e la Fulgor Lodivecchio<ref>[http://www.fulgorlodivecchio.it Documento senza titolo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Entrambe militano in [[Terza Categoria]].
Lodi Vecchio. Fondato nel 1928 come US Lodivecchio, disputò campionati [[Unione Libera Italiana del Calcio|U.L.I.C.]] sino al secondo dopoguerra. Dal 1947 al 1961 prese parte a campionati di Seconda e Prima divisione. L'attività riprese nel 1969 sotto il nome di A.S. Lodivecchio, giunta a disputare due campionati di [[Promozione (calcio)|Promozione]]. Nel nel 2021<ref>https://www.ilcittadino.it/stories/sport/calcio-sorpresa-spunta-un-nuovo-lodivecchio_70157_96/</ref>, riprese il nome originario.
La divisa casalinga è composta da una maglia rossa con croce gialla, come lo stemma cittadino.
La Polisportiva Fulgor Lodivecchio<ref>http://www.polfulgorlodivecchio.it</ref> è un gruppo sportivo inserito all'interno dell'Oratorio S. Luigi. Nasce nel 1986, erede della Fulgor del 1929, e abbraccia tre discipline sportive: calcio, basket e pallavolo. I colori sociali sono il bianco e il rosso.
Nell'atletica leggera, la storica società Atletica Laus 1994 è stata assorbita dalla [[Nuova Atletica Fanfulla Lodigiana]], che mantiene l'utilizzo della pista e delle attrezzature dell'impianto "Giacomo Matteotti".
La città è rappresentata nella ginnastica artistica dall'ASD Ginnastica Laudense, fondata nel 1980<ref>{{Cita web |url=http://www.ginnasticalaudense.it/ |titolo=Asd Ginnastica Laudense 1980<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=10 luglio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191231150330/http://www.ginnasticalaudense.it/ |urlmorto=sì }}</ref>.
==Galleria d'immagini==
<gallery>
Immagine:Lodi Vecchio Cattedrale Santa Maria 1.JPG|Resti della [[Cattedrale di Santa Maria (Lodi Vecchio)|cattedrale di Santa Maria]]
Immagine:
File:Lodi Vecchio piazza S Maria.JPG|Piazza Santa Maria
</gallery>
== Note ==
<references/>
==
* {{Cita libro |titolo = Laus Pompeia (Lodi Vecchio) e il suo territorio |autore = Alessandro Caretta |editore = Ceschina |città = Milano |anno = 1954 |ISBN = no |sbn = PUV0348680 }}
* {{Cita libro |titolo = Lodi Vecchio. Storia di una antica città e di una moderna comunità lombarda |autore = Luciano Previato |editore = Pubblistampa |città = Monza |anno = 1985 |ISBN = no |sbn = LO11151374 }}
* {{Cita libro |titolo = Laus tra antichità e medioevo |autore = Maurizio Harari |autore2 = Pierluigi Tozzi |altri = con una nota geologica di Giovanni Braga |editore = edito dalla Cassa di Risparmio di Piacenza |anno = 1987 |ISBN = no |sbn = MIL0252128 }}
* {{Cita libro |titolo = Laus il grande libro. Lodi Vecchio nel Lodigiano. Temi e antologia |curatore = Mario Fosso |curatore2 = Luca Molinari |altri = collaborazione di Erika Samsa, fotografie di Vito Redaelli |editore = edito dal Consorzio del Lodigiano |anno = 1995 |ISBN = no |sbn = MIL0342474 }}
* {{Cita libro |titolo = Lodi Vecchio da municipium a città |autore = Stefania Jorio |etal = si |editore = edito dal Consorzio del Lodigiano |città = Lodi |anno = 2014 |ISBN = no |sbn = TO01974866 }}
* {{Cita libro |titolo = Lodi Vecchio città racconta Laus Pompeia |autore = Alida Giacomini |editore = Sovera |città = Roma |anno = 2017 |ISBN = 978-88-6652-346-8 }}
== Voci correlate ==
* [[Parco dei Sillari]]
== Altri progetti ==
{{Interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{ToponimoLombardia}}
{{
{{Comuni del Parco dei Sillari}}
{{Città romane della Regio XI Transpadana}}
{{Via Mediolanum-Placentia}}
{{Lambro}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Lombardia}}
[[Categoria:Lodi Vecchio| ]]
[[Categoria:Città romane della Lombardia]]
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