Wolfgang Amadeus Mozart: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua||[[Mozart (disambigua)]]|Mozart}}
{{Bio
|Nome = Wolfgang Amadeus
|Cognome = Mozart
|PostCognomeVirgola = nome di battesimo '''Joannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus Mozart'''
|Sesso = M
|PreData =
|LuogoNascita = Salisburgo
|GiornoMeseNascita = 27 gennaio
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|AnnoMorte = 1791
|Attività = compositore
|Attività2 = pianista
|Attività3 = organista
|AttivitàAltre ={{sp}}e [[violinista]]
|Nazionalità = austriaco
|PostNazionalità = <ref name=":1">{{cita pubblicazione|autore=Cliff Eisen|autore2=Stanley Sadie|titolo=Mozart, (Johann Chrysostom) Wolfgang Amadeus|url=https://doi-org.wikipedialibrary.idm.oclc.org/10.1093/gmo/9781561592630.article.6002278233|pubblicazione=Grove Music Online|anno=2001|lingua=en|accesso=27 febbraio 2024}}</ref>
|PostNazionalità = <ref>[[Grove Dictionary of Music and Musicians]], voce ''Mozart'', sezione ''(3) (Johann Chrysostom) Wolfgang Amadeus Mozart''</ref><ref name="Garzantina">''Enciclopedia Universale Garzanti'', Milano 1995 (ISBN 88-11-50464-3), pag. 985.</ref>, a cui è universalmente riconosciuta la creazione di opere musicali di straordinario valore artistico
|Immagine = Wolfgang-amadeus-mozart_1mozart 1.jpg
|Didascalia = Wolfgang Amadeus Mozart (nel ritratto postumo di [[Barbara Kraft,Krafft]] (1819)
}}
[[File:Wolfgang Amadeus Mozart Signature.svg|thumb|220px|destraminiatura|Firma di Wolfgang Amadeus Mozart]]
Annoverato tra i massimi geni della [[storia della musica]], la sua fama persistente è legata al profondo influsso della sua arte sul gusto musicale moderno e alla popolarità, nella cultura dei posteri, della sua stessa figura<ref name="Sapere">{{Sapere|Mozart,+Wolfgang+Amadeus}}</ref> assurta ad [[antonomasia]] del genio<ref>{{cita web|autore=Marino Mora|titolo=Quintetto in la maggiore per clarinetto, K. 581 "Stadler". Guida all'ascolto 3|url=https://www.flaminioonline.it/Guide/Mozart/Mozart-Quintetto581.html|sito=l'Orchestra virtuale del Flaminio|accesso=1º marzo 2024}}</ref> e spesso [[Mito di Mozart|mitizzata]].<ref name="Sapere" />
Mozart è annoverato tra i più grandi geni della [[storia della musica]], dotato di raro e [[Bambino prodigio|precoce talento]]<ref name="Memo">Dotato dell'abilità di esprimere attraverso la musica tutte le emozioni, fra l'altro si afferma che si divertiva nel comporre e che aveva nella memoria una delle sue più grandi alleate. Come descritto in {{cita libro | cognome= Melograni| nome= Piero | coautori=Lydia G. Cochrane| titolo=Wolfgang Amadeus Mozart: A Biography p. VII | editore= University of Chicago Press| città= | anno= 2007| isbn= 978-0-226-51956-2}}</ref>.
 
Iniziò a comporre prima di aver compiuto i sei anni (la sua prima composizione, un [[minuetto]] per clavicembalo, risale al gennaio 1762<ref>Massimo Mila, ''Mozart. Saggi 1941-1987'', Einaudi, Torino 2006, pag. 14.</ref>), e morì all'età di trentacinque anni, lasciando pagine indimenticabili di musica. È stato definito dal [[Grove Dictionary of Music and Musicians|Grove Dictionary]] come "il compositore più universale nella storia della musica occidentale"<ref>{{quote|Egli può dunque essere ritenuto il più universale compositore della storia della musica occidentale.|{{cita|Angermüller||grove}}|He may thus be regarded as the most universal composer in the history of Western music.|lingua=en|lingua2=it}}</ref>: la sua produzione comprende [[Sinfonia|musica sinfonica]], [[musica sacra|sacra]], da [[musica da camera|camera]] e [[opera|opere]] di vario genere.
 
Fu il primo, fra i musicisti più importanti, a svincolarsi dalla servitù [[Feudalesimo|feudale]] e ad intraprendere una carriera come [[Libera professione|libero professionista]]<ref name="Garzantina"/>.
 
[[Bambino prodigio]], coltivò fin dalla prima infanzia assiduamente il proprio talento<ref name="Memo" /> e lasciò un vasto catalogo di composizioni nel corso di una carriera che, nonostante la morte in giovane età, abbraccia l'arco di un trentennio.<ref name="Treccani">{{Treccani|wolfgang-amadeus-mozart|Mozart, Wolfgang Amadeus}}</ref> A differenza di quella degli altri grandi geni appartenenti alla [[Prima scuola viennese]], [[Haydn]] e [[Beethoven]], la sua produzione si caratterizza per l'esplorazione di qualsiasi [[Forma (musica)|forma]] in voga al suo tempo; eccelle in ognuna<ref name=":1" /> e mostra la capacità di esprimere in musica un'ampia gamma di emozioni.<ref name="Memo">{{cita libro|autore=Piero Melograni |coautori=Lydia G. Cochrane|titolo=Wolfgang Amadeus Mozart: A Biography |p=vii |url=https://archive.org/details/wolfgangamadeusm0000melo|editore=University of Chicago Press|anno=2007|isbn=978-0-226-51956-2}}</ref> La critica postuma ne ha offerto interpretazioni eterogenee e talvolta opposte (classica, preromantica), giustificando così il carattere di universalità spesso riconosciuto all'arte mozartiana.<ref name="Treccani" />
La musica di Mozart è considerata la "musica classica" per eccellenza, egli è infatti il principale esponente del [[classicismo (musica)|classicismo]] settecentesco, i cui canoni principali erano l'armonia, l'eleganza, la calma imperturbabile e l'olimpica serenità.
 
Fu il primo tra i grandi compositori a intraprendere in parte, dopo la rottura definitiva con l'arcivescovo di Salisburgo e l'approdo a [[Vienna]], una carriera da libero professionista.<ref name=":1" /> Emancipato dalla protezione arcivescovile, Mozart poté quindi emergere nella sua più autentica personalità musicale: si aprì in tal modo il cosiddetto decennio dei capolavori (1781-1791),<ref>{{Treccani|wolfgang-amadeus-mozart_(Enciclopedia-Italiana)|MOZART, Wolfgang Amadeus}}</ref> interrotto di colpo dalla morte prematura del musicista, a 35 anni, per una malattia mai identificata. Sulle circostanze della morte di Mozart la nascente epoca romantica ricamò sospetti e leggende, complice soprattutto la macabra coincidenza della stesura del ''[[Requiem (Mozart)|Requiem]]'', commissionato misteriosamente e lasciato incompiuto.
== Il nome ==
I nomi assegnati al piccolo Mozart furono:
 
== Nome ==
* Joannes Chrysostomus, perché il bambino nacque il 27 gennaio, giorno di [[san Giovanni Crisostomo]]<ref name="Leibrecht">l'epiteto di "Crisostomo" - "bocca dorata" - per questo vescovo e ''Dottore della Chiesa'', si riferisce all'arte oratoria nella quale Giovanni eccelleva, si veda {{cita libro | cognome= Leibrecht| nome= Walter| titolo=Religion and Culture: Essays in Honor of Paul Tillich, p. 64 | editore= Ayer Publishing| città= | anno= 1972| isbn= 978-0-8369-2558-6}}</ref><ref name="Eisen">{{cita libro | cognome= Eisen| nome= Cliff| coautori=Simon P. Keefe| titolo=The Cambridge Mozart Encyclopedia, p. 304 | editore= Cambridge University Press| città= | anno= 2006| isbn= 978-0-521-85659-1}}</ref>.
Mozart fu registrato al battesimo come Joannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus.
 
Joannes Chrysostomus era una dedica al santo del giorno di nascita ([[Giovanni Crisostomo]], 27 gennaio).<ref name=":1" /><ref name="Leibrecht">l'epiteto di "Crisostomo" - "bocca dorata" - per questo vescovo e ''Dottore della Chiesa'', si riferisce all'arte oratoria nella quale Giovanni eccelleva, si veda {{cita libro|autore=Walter Leibrecht |titolo=Religion and Culture: Essays in Honor of Paul Tillich, p. 64|editore=Ayer Publishing|città=|anno=1972|isbn=978-0-8369-2558-6}}</ref><ref name="Eisen">{{cita libro|autore=Cliff Eisen |coautori=Simon P. Keefe|titolo=The Cambridge Mozart Encyclopedia, p. 304|url=https://archive.org/details/cambridgemozarte0000unse_z4h8|editore=Cambridge University Press|città=|anno=2006|isbn= 978-0-521-85659-1}}</ref> [[Wolfgang]], il cui significato è "dal passo di lupo",<ref>{{cita web|url=https://www.behindthename.com/name/wolfgang|titolo=Wolfgang|lingua=en|accesso=6 aprile 2019}}</ref><ref name="Melograni">{{cita libro|autore=Piero Melograni|titolo=Wolfgang Amadeus Mozart: A Biography, p. 3 |url=https://archive.org/details/wolfgangamadeusm0000melo |anno=2007 |editore=University of Chicago Press |isbn=978-0-226-51956-2|coautori=Lydia G. Cochrane}}</ref> e Theophilus (dal [[Lingua greca antica|greco]] [[Teofilo (nome)|Theophilos]], Θεόφιλος, "che ama Dio"<ref name="Limongi">{{cita libro|autore=Riccardo Limongi|titolo=Sensi unici ovvero la ghirlanda, p. 76|anno=1999|editore=Guida Editori|città=|isbn=978-88-7188-204-8}}</ref>) sono in onore rispettivamente del nonno materno Wolfgang Nikolaus Pertl (1667-1724)<ref name=":1" /><ref name="Sadie">{{cita libro|autore=Stanley Sadie|titolo=Mozart: The Early Years 1756-1781 p. 13|url=https://archive.org/details/mozartearlyyears0000sadi|anno=2006|editore=Oxford University Press|città=|isbn=978-0-19-816529-3|coautori=Neal Zaslaw}}</ref> e del padrino di battesimo, il commerciante e consigliere civico Johann Theophilus Pergmayr.<ref name=":1" />
* Wolfgangus (letteralmente: «camminare come un lupo»)<ref name="Melograni">{{cita libro | cognome= Melograni| nome= Piero | coautori=Lydia G. Cochrane| titolo=Wolfgang Amadeus Mozart: A Biography, p. 3 | editore= University of Chicago Press| città= | anno= 2007| isbn= 978-0-226-51956-2}}</ref>, nome del nonno materno, Wolfgang Nikolaus Pertl ([[1667]] - [[1724]])<ref name="Sadie">{{cita libro | cognome= Sadie| nome= Stanley | coautori=Neal Zaslaw| titolo=Mozart: The Early Years 1756-1781 p. 13 | editore= Oxford University Press| città= | anno= 2006| isbn= 978-0-19-816529-3}}</ref>.
* Theophilus, nome del padrino, Johann Theophilus Pergmayr, commerciante e consigliere civico.
 
Il padre [[Leopold Mozart]] chiamava familiarmentevezzeggiativamente suo figlio Wolferl.<ref name="Leopold ">Da lettera di Leopold Mozart 1719–1798 a L. Hagenauer Salisburgo Wasserburg 11 giugno 1763 {{cita libro | cognomeautore= Mozart| nome= Wolfgang Amadeus Mozart| coautori= Hans Mersmann, M. M. Bozman| titolo= Letters of Wolfgang Amadeus Mozart, p. 1 | editore=Courier Dover Publications| città= | anno= 1972| isbn= 978-0-486-22859-4}}</ref>. Il nome [[Amedeo|Amadeus]] è lail traduzionecorrispondente [[linguaLingua latina|latinalatino]] deldi [[lingua greca|greco]] TheophilusTheophilos, cioèe «coluiil checompositore amalo Dio»preferiva oa anchequest'ultimo, «coluipiù chespesso èabbreviandolo amatoAmadé dao Dio»,<refAmadè. name="Limongi">{{citaLa libroforma |tedesca cognome= Limongi|[[Gottlieb (nome= Riccardo)| titolo= Sensi unici ovvero la ghirlandaGottlieb]], p.usata 76anche | editore= Guida Editori| città= | anno= 1999| isbn= 978-88-7188-204-8}}</ref>; successivamente (dal [[1771]])padre fuin chiamatoalcune anchelettere Amadè. Neinei primi anni ildi padrevita usòdel inoltrebambino, ricorre in alcune lettere,biografie lapiù versioneantiche.<ref tedesca delname=":1" nome, ossia Gottlieb./><ref>H.C. Robbinson Landon, ''Mozart gli anni d'oro. 1781–1791'', Milano, Garzanti, 1989</ref> Patendo una certa insofferenza per la desinenza del nominativo latino, Mozart si firmò a volte con enfasi scherzosa ''Wolfgangus Amadeus Mozartus''.<ref>{{Cita libro|autore=Mario Carrozzo|autore2=Cristina Cimagalli|titolo=Storia della musica occidentale|url=https://www.google.it/books/edition/Storia_della_musica_occidentale/baTaJWAPUjkC?hl=it&gbpv=1&pg=PA380|editore=Armando|p=380|volume=2}}</ref>
Sembra che Mozart patisse una certa insofferenza per la desinenza '-us' apposta alla fine dei suoi nomi, tanto che a volte si firmava con enfasi scherzosa: Wolfgangus Amadeus Mozartus<ref>Carrozzo Mario, Cimagalli Cristina, ''Storia della musica occidentale'' vol. 2, Armando Editore, p 380</ref>.
 
== La vitaBiografia ==
=== La nascita e la famiglia ===
[[File:Wolfgang-amadeus-mozart 2.jpg|thumbmin|175pxverticale|sinistra|Il piccolo Mozart in un ritratto. anonimo, incerta attribuzione a [[Pietro Antonio Lorenzoni]] (1763)]]
 
Wolfgang Amadeus Mozart nacque il 27 gennaio 1756 alle ore 20:00 al [[Casa natale di Mozart|numero 9 di ''Getreidegasse'']] a [[Salisburgo]],<ref name="Cappelletto">In seguito lo stesso indirizzo venne trasformato in un museo dedicato al compositore {{cita libro | cognomeautore=Sandro Cappelletto| nome= Sandro| titolo= Mozart: la notte delle dissonanze, p. 10, nota 12| editore= EDT | città= | anno= 2006| isbn= 978-88-6040-061-1}}</ref> capitale dell'del [[arcivescovatoprincipato arcivescovile di Salisburgo]], all'epoca territorio sovrano appartenente al [[Sacro Romano Impero]] nel [[Circolo Bavarese]]. Wolfgang fu [[battesimo|battezzato]] il giorno dopo la sua nascita presso la [[Cattedrale di Salisburgo|cattedrale di San Ruperto]].
 
La notizia della nascita di Wolfgang venne data dal padre [[Leopold Mozart|Leopold]] (1719 - 1787) in una lettera del 9 febbraio 1756 a un amico di [[Augusta (Germania)|Augusta]], Johann Jakob Lotter: {{citazione|Ti informo che il 27 gennaio, alle otto della sera, la mia cara moglie ha dato felicemente alla luce un bambino. Si era dovuta rimuovere la placenta e perciò ella era estremamente debole. Ora invece, grazie a Dio, sia il bimbo che la madre stanno bene. Il bambino porta i nomi di Joannes Chrysostomus, Wolfgang, Gottlieb.<ref>Gottlieb è l'equivalente in [[Lingua tedesca|tedesco]] del nome Theophilus e dell'italiano Amedeo.</ref>}}
{{quote|Ti informo che il 27 gennaio, alle otto della sera, la mia cara moglie ha dato felicemente alla luce un bambino. Si era dovuta rimuovere la placenta e perciò ella era estremamente debole. Ora invece, grazie a Dio, sia il bimbo che la madre stanno bene. Il bambino si chiama Joannes Chrysostomus, Wolfgang, Gottlieb.<ref>Gottlieb è l'equivalente in [[lingua tedesca|tedesco]] del nome Theophilus.</ref>}}
 
I genitori di Wolfgang avevano quasi la stessa età (la madre differiva dal marito di un solo anno) ed erano personaggipersone attivimolto dellconosciute e attive all'epoca della sua nascita: il padre [[Leopold Mozart|Leopold]], compositore e insegnante di musica,<ref>scrisse una ''[[Versuch einer gründlichen Violinschule]]'', un metodo per [[violino]], pubblicato nel [[1756]], l'anno della nascita di Wolfgang</ref>, ricopriva l'incarico di vice ''[[Maestro di cappella|Kapellmeister]]''<ref name="Halliwell">{{cita libro | cognomeautore=Ruth Halliwell| nome= Ruth | titolo=The Mozart Family: Four Lives in a Social Context, p. 214| url=https://archive.org/details/mozartfamilyfour0000hall|editore= Oxford University Press| città= | anno= 1998| isbn= 978-0-19-816371-8}}</ref> presso la corte dell'arcivescovo [[Leopold Anton von Firmian|Anton von Firmian]]; la madre [[Anna Maria Pertl Mozart|Anna Maria Pertl]]<ref name="Pert">Il suo cognome a volte lo si ritrova ''Bertel'' altre ''Bertl'' così come raccontato in {{cita libro | cognomeautore= Niemetschek| nome= [[Franz Xaver Niemetschek]]|coautori=[[Friedrich von Schlichtegroll]], Giorgio Pugliaro| titolo=Mozart, p. 101| editore= EDT srl| città= | anno= 1990| isbn= 978-88-7063-082-4}}</ref> ([[1720]]- [[1778]]) era figlia di un [[prefetto]] e già vedova quando sposò il suo secondo marito.
 
Dei sette figli di Leopold e Anna Maria, Wolfgang a parte, l'unica non morta durante l'infanzia<!--<ref name="violin">{{cita libro | cognomeautore=Leopold Mozart| nome= Leopold | coautori=| titolo=A treatise on the fundamental principles of violin playing, p. XVII| editore= Oxford University Press| città= | anno= 1985| id= ISBN 978-0-19-318513-5}}</ref>--> era la sorella maggiore [[Maria Anna Mozart|Maria Anna]] (1751–18291751&nbsp;– 1829),<ref>I coniugi Mozart si erano sposati il 21 novembre [[1747]] e avevano avuto in precedenza altri cinque figli, tutti morti in tenerissima età: Johann Leopold Joachim ([[1748]]-[[1749]]), Maria Anna Cordula ([[1749]]), Maria Anna Nepomucena Walpurgis ([[1750]]), Johann Carl Amadeus ([[1752]]-[[1753]]), Maria Crescentia Francisca de Paula ([[1754]]). Per l'elenco completo e altri atti si veda {{cita libro | cognomeautore=Otto Erich Deutsch| nome= Otto Erich|titolo=Mozart, a Documentary Biography: A Documentary Biography, p. 4|url= https://archive.org/details/mozartdocumentar0000deut_i1h0|editore= Stanford University Press| città= | anno= 1965| isbn= 978-0-8047-0233-1}}</ref> detta Nannerl o Nannette.<ref name="Nanne">{{cita libro | cognomeautore=Franz Xaver Niemetschek| nome= Franz Xaver| coautori=Friedrich von Schlichtegroll, Giorgio Pugliaro| titolo=Mozart, p. 101| editore= EDT srl| città= | anno= 1990| isbn= 978-88-7063-082-4}}</ref> Familiarmente, il piccolo Mozart era noto coi nomignoli di ''Wolferl'' o ''Woferl''.
 
=== Genio precoce (1756-17691756–1769) ===
{{vedi anche|viaggio in Europa della famiglia Mozart}}
[[File:Louis Carrogis dit Carmontelle - Portrait de Wolfgang Amadeus Mozart (Salzbourg, 1756-Vienne, 1791) jouant à Paris avec son père Jean... - Google Art Project.jpg|thumb|195px|La famiglia Mozart.]]
[[File:Louis Carrogis dit Carmontelle - Portrait de Wolfgang Amadeus Mozart (Salzbourg, 1756-Vienne, 1791) jouant à Paris avec son père Jean... - Google Art Project.jpg|min|verticale|La famiglia Mozart]]
Il bambino dimostrò un talento per la [[musica]] tanto precoce quanto straordinario, un vero e proprio [[bambino prodigio]]: a tre anni batteva i tasti del [[clavicembalo]], a quattro suonava brevi pezzi e a cinque era già autore di alcune composizioni come, ad esempio, un "Andante e Allegro" o come l'"Allegro" e il "Minuetto" scritti tra l'11 e il 16 dicembre 1761, composizioni oggi note col nome "Wolfgangerl Compositiones".<ref>{{Cita|Deutsch 1965|p. 455}}.</ref> Esistono vari aneddoti riguardanti la sua memoria prodigiosa, la composizione di un concerto all'età di cinque anni, la sua gentilezza e sensibilità e la sua paura per il suono della [[tromba]].<ref>{{cita libro|autore=Franz Xaver Niemetschek|editore=EDT Edizioni Torino |anno=1990 |titolo=Mozart |url=http://books.google.it/books?id=RtTVK4Q8qxQC&pg=PA92&lpg=PA92&dq=mozart+paura+tromba&source=bl&ots=wSCdl4bI3d&sig=6sqjJkuSleq456qdBHPw2F7xLy8&hl=it&sa=X&ei=3qluULXBDqr54QS2gYEw&redir_esc=y#v=onepage&q=mozart%20paura%20tromba&f=false}}, traduzione italiana di Giorgio Pugliaro dall'originale ''Leben des k.k. Kapellmeisters Wolfgang Gottlieb Mozart, nach Originalquellen beschrieben''</ref> Aveva inoltre la capacità di riconoscere l'altezza dei suoni (il cosiddetto [[orecchio assoluto]]).<ref>{{Cita pubblicazione|doi=10.1121/1.2961141|autore=Deutsch, D.|titolo=The Enigma of Absolute Pitch|rivista=Acoustics Today|volume=2|pp=11-18|anno=2006|numero=4| issn=1557-0215}}[http://philomel.com/pdf/AT-2006_2_2.pdf Documento in PDF]</ref>
 
Leopold definiva suo figlio come "il miracolo che Dio ha fatto nascere a Salisburgo" ed è ragionevole ritenere che il grandissimo talento mostrato dal piccolo Wolfgang abbia motivato nel padre una responsabilità molto grande, oltre quella di un semplice genitore o insegnante. Contrariamente a quanto riportato da alcuni, tra cui la figlia Nannerl, Leopold continuò a svolgere con cura i suoi servizi a corte, ma dedicò grandissima energia, molto tempo e denaro nell'educazione musicale dei figli, anche con diversi viaggi in Europa che, oltre a segnarlo fisicamente, hanno probabilmente arrestato l'avanzamento della sua carriera professionale a corte.<ref>{{New Grove|edizione=2|voce=(Johann Georg) Leopold Mozart|autore=Cliff Eisen}}.</ref>
Il bambino dimostrò un talento per la [[musica]] tanto precoce quanto straordinario, un vero e proprio [[bambino prodigio]]: a tre anni batteva i tasti del [[clavicembalo]], a quattro suonava brevi pezzi, a cinque componeva<ref>{{Cita|Deutsch 1965|p. 455}}</ref>. Esistono vari aneddoti riguardanti la sua memoria prodigiosa, la composizione di un concerto all'età di cinque anni, la sua gentilezza e sensibilità, la sua paura per il suono della [[tromba]]<ref>{{cita libro | nome=Franz Xaver | cognome=Niemetschek | editore=EDT Edizioni Torino | anno=1990 |titolo=Mozart|url=http://books.google.it/books?id=RtTVK4Q8qxQC&pg=PA92&lpg=PA92&dq=mozart+paura+tromba&source=bl&ots=wSCdl4bI3d&sig=6sqjJkuSleq456qdBHPw2F7xLy8&hl=it&sa=X&ei=3qluULXBDqr54QS2gYEw&redir_esc=y#v=onepage&q=mozart%20paura%20tromba&f=false}}, traduzione italiana di Giorgio Pugliaro dall'originale ''Leben des k.k. Kapellmeisters Wolfgang Gottlieb Mozart, nach Originalquellen beschrieben''</ref>. Inoltre nacque con la capacità nota come "orecchio assoluto".<ref>{{Cita pubblicazione | doi=10.1121/1.2961141 | autore=Deutsch, D.| titolo=The Enigma of Absolute Pitch | rivista=Acoustics Today | volume=2 | pagine=11–18 | anno=2006 | numero=4 }}[http://philomel.com/pdf/AT-2006_2_2.pdf Documento in PDF]</ref>
 
Quando non aveva neppure cinquesei anni, nel 1762, il padre portò luiWolfgang e la sorella, pure lei assai dotata, a [[Monaco di Baviera|Monaco]], affinché suonassero per la corte del [[Principeprincipe elettore]] bavarese [[Massimiliano III di Baviera|Massimiliano III]] nel loro primo concerto ufficiale; alcuni mesi dopo, andaronosi recarono a [[Vienna]], dove furono presentati alla corte imperiale e dove proseguirono le loro esibizioni in varie caseabitazioni nobiliari.
 
Verso la metà del 1763, egli ottenne il permesso di assentarsi dal suo posto di vice Kapellmeister presso la corte del [[principe arcivescovo]] di Salisburgo.
"Il miracolo che Dio ha fatto nascere a [[Salisburgo]]" era la definizione che Leopold dava di suo figlio<ref>''Grove Dictionary of Music and Musicians'', "(Johann Georg) Leopold Mozart", sezione scritta da Cliff Eisen. Oxford University Press.</ref> e pertanto egli si sentiva in dovere di far conoscere il "miracolo" a tutto il mondo (e magari di trarne qualche profitto).
 
[[File:Mozart family Grand Tour Map.png|min|verticale=1.4|Itinerario del viaggio in Europa, 1763-1766. Le linee nere mostrano il viaggio di andata verso [[Londra]], 1763-1764, quelle rosse indicano il viaggio di ritorno verso [[Salisburgo]], 1765-1766.]]
Verso la metà del [[1763]] egli ottenne il permesso di assentarsi dal suo posto di vice Kapellmeister presso la corte del principe [[vescovo]] di [[Salisburgo]].
Tutta la famiglia intraprese così un lungo [[Viaggio in Europa della famiglia Mozart|viaggio nel continente]], che durò più di tre anni. I Mozart soggiornarono nei principali centri musicali dell'[[Europa occidentale]] della seconda metà del Settecento: [[Monaco di Baviera]], [[Augusta (Germania)|Augusta]], [[Stoccarda]], [[Mannheim]], [[Ludwigsburg]], [[Schwetzingen]], [[Heidelberg]], [[Magonza]], [[Francoforte]], [[Coblenza]], [[Colonia (Germania)|Colonia]], [[Aquisgrana]], [[Bruxelles]], [[Parigi]] (giungendovi il 18 novembre 1763 e trascorrendovi il primo inverno), [[Versailles]] (dove soggiornarono e si esibirono nella prestigiosa [[Reggia di Versailles|Reggia]]), poi la lunga sosta a [[Londra]] fino al luglio del 1765, quindi di ritorno attraverso [[Dover]], [[L'Aia]], [[Amsterdam]], [[Utrecht]], [[Malines]], [[Parigi]] (arrivo il 10 maggio 1766), [[Digione]], [[Lione]], [[Ginevra]], [[Losanna]], [[Berna]], [[Zurigo]], [[Donaueschingen]], [[Ulma]], nuovamente [[Monaco di Baviera]] e infine il rientro a Salisburgo il 29 novembre 1766.
 
[[File:Portrait_of_Wolfgang_Amadeus_Mozart_at_the_age_of_13_in_Verona,_1770.jpg|min|verticale|sinistra|Il piccolo Mozart in una tournée a [[Verona]]]]
Tutta la famiglia intraprese così un lungo [[Viaggio in Europa della famiglia Mozart|viaggio nel continente]], che durò più di tre anni. Toccarono quelli che erano i principali centri musicali dell'[[Europa occidentale]]: [[Monaco di Baviera|Monaco]], [[Augusta (Germania)|Augusta]], [[Stoccarda]], [[Mannheim]], [[Magonza]], [[Francoforte]], [[Bruxelles]] e [[Parigi]] (dove soggiornarono il primo inverno), poi [[Londra]] (dove rimasero per ben quindici mesi), quindi di ritorno attraverso L'[[L'Aia|Aja]], [[Amsterdam]], [[Parigi]], [[Lione]], la [[Svizzera]] e infine arrivando a Salisburgo nel novembre [[1766]].
Mozart suonò nella maggior parte di queste città, da solo o con la sorella, o presso una corte, o in pubblico, o in una chiesa. Le lettere che Leopold scrisse agli amici di Salisburgo raccontano l'universale ammirazione riscossa dai prodigi di suo figlio.
[[File:MozartVeronadallaRosa.jpg|thumb|195px|Il piccolo Mozart in una tournée a [[Verona]].|left]]
Mozart suonò nella maggior parte di queste città, da solo o con la sorella, ora presso una corte, ora in pubblico, ora in una chiesa. Le lettere che Leopold scrisse ad amici di Salisburgo raccontano l'universale ammirazione riscossa dai prodigi di suo figlio.
 
A [[Parigi]] incontrarono molti compositori tedeschi e qui furono pubblicate le prime composizioni di Mozart (sonate per [[clavicembalo]] e [[violino]], dedicate a una principessa reale; cfr. KV 6-9).
 
A [[Londra]] conobbero, tra gli altri, [[Johann Christian Bach]], il figlio più giovane di [[Johann Sebastian Bach|Johann Sebastian]] e una delle figure di primo piano della vita musicale londinese:; sotto la sua influenza, Mozart compose le sue prime sinfonie (''[[KSinfonia 16n. 1 (Mozart)|n. 1]]'', ''[[KSinfonia 19n. 4 (Mozart)|n. 4]]'' e [[Sinfonia K19a (Mozart)|K 19a]]). Seguì un'altra [[sinfonia]] durante il soggiorno a L'AjaAia, nel viaggio di ritorno (''[[KSinfonia 22n. 5 (Mozart)|Sinfonia n. 5]]'').
 
Dopo poco più di nove mesi trascorsi a [[Salisburgo]], i Mozart partirono per [[Vienna]] nel settembre [[1767]], dove restarono per quindici mesi, escluso un intervallo di dieci settimane trascorse a [[Brno]] (Brünn) e [[OlomucOlomouc]] (Olmütz) durante un'epidemia di [[vaiolo]]. DuranteMentre questoa periodoSalisburgo Mozart composeaveva composto la prima parte di un dramma[[singspiel]] sacro in tedesco, ''[[Die Schuldigkeit des ersten Gebots]]'', (K 35), rappresentato nel palazzo dell'arcivescovo, un [[intermezzo]] in latino, ''[[Apollo et Hyacinthus]]'' (K 38), rappresentato inall'[[Università seguitodi Salisburgo|università]], e una [[cantata]] per la primaPassione, volta all''Grabmusik'' (K 42), rappresentata nel [[UniversitàDuomo di Salisburgo|Duomo]]), ea Vienna compose un Singspielaltro singspiel tedesco in un atto, ''[[Bastien und Bastienne]]'' (K 50), che fu rappresentato privatamente. Maggiori speranze furono riposte nella prospettiva di vedere rappresentata nel teatro di corte un'[[opera buffa]] italiana, ''[[La finta semplice]]'' (K 51), che tuttavia vennero deluse, con grande indignazione di Leopold.
 
Una grande messa solenne (probabilmente la [[Missa solemnis in do minore K 139|Messa solenne in Do minore ''"Weisenhausmesse"'']], K 139) fu invece eseguita alla presenza della corte imperiale in occasione della consacrazione della chiesa dell'Orfanotrofio. ''[[La finta semplice]]'' venne rappresentata l'anno seguente, [[1769]], nel palazzo dell'arcivescovo a Salisburgo. InNel mese di ottobre, Mozart fu nominato [[Konzertmeister]] senza onorariostipendio presso la corte [[salisburghese]].
 
Appena tredicenne, Mozart aveva acquisito una notevole familiarità con il linguaggio musicale del suo tempo. Le prime sonate di Parigi e Londra, i cui autografi includono l'ausilio della mano di Leopold, mostrano un piacere ancora infantile nel modellare le note e la tessitura musicale. Le sinfonie di Londra e de L'AjaAia attestano la rapida e originale acquisizione da parte di Mozart della musica che aveva incontrato. Analoghe dimostrazioni provengono dalle sinfonie composte a [[Vienna]] (come la ''[[KSinfonia 43n. 6 (Mozart)|Sinfonia n.6]]'' e, specialmente, ''[[KSinfonia 48n. 8 (Mozart)|n. 8]]''), caratterizzate da una tessitura più ricca e da uno sviluppo più approfondito. La sua prima [[opera italiana]], poi, mostra un veloce apprendimento delle tecniche dello stile buffo.
 
=== Mozart in Italia (1769-17731769–1773) ===
{{Vedi anche|Mozart in Italia}}
{{quotecitazione|La nostra musica da chiesa è assai differente di quella d'Italia, e sempre più, che una Messa con tutto il Kyrie, Gloria, Credo, la Sonata all'Epistola, l'offertorio ò sia Mottetto, Sanctus ed Agnus Dei ede anche la più Solenne, quando dice la Messa il Principe stesso non ha da durare che al più longo tre quarti d'ora. Ci vuole uno studio particolare per questa sorta di composizione, e che deve però essere una Messa con tutti strumenti - Trombe di guerra, Tympani etc. |Wolfgang Amadeus Mozart, 1776<ref>da una lettera in "italiano" di ''Amadé'' al ''molto Rev.do Pad.e Maestro Giovanni Battista Martini'', spedita da Salisburgo a Bologna, il 4 settembre [[1776]])</ref>}}
 
Fu la ricerca di nuove committenze l'origine dei numerosi viaggi dei Mozart, di cui tre in Italia. Dal [[1769]] al [[1773]] Wolfgang effettuò con il padre [[Mozart in Italia|tre viaggi in Italia]], durante i quali suonò ede ascoltò musica nelle varie città.
 
[[File:Mozart in Italy.svg|thumbmin|270pxverticale=1.2|Mappa che mostra i principali luoghi visitati dalla famiglia Mozart durante il primo viaggio, dal dicembre [[1769]] al marzo [[1771]].: Lala linea nera mostra il percorso di andata fino a Napoli.; Lala linea verde indica invece le tappedeviazioni deldurante il viaggio di ritorno.]]
[[File:Amadeus Mozart a Venezia.png|min|verticale|Mozart a Venezia, San Marco, Ponte dei Barcaroli 1830]]
'''Primo viaggio (1769-1771):'''
* dicembre 1769: [[BolzanoEgna]], [[TrentoRovereto]] e [[Verona]];
* gennaio 1770: [[Mantova]], [[Cremona]] e [[Milano]];
* marzo 1770: [[Lodi]], [[Parma]], [[Bologna]] e [[Firenze]];
* aprile 1770: [[Roma]];
* maggio 1770: [[Napoli]], da cui va in gita a [[Pozzuoli]], [[Baia (Bacoli)|Baia]], [[Scavi di Pompei|Pompei]], [[Scavi di Ercolano|Ercolano]] e [[Caserta]];
* giugno 1770: [[Roma]];
* luglio 1770: [[Spoleto]], [[Loreto]], [[Ancona]], [[Senigallia]], [[Pesaro]], [[Rimini]], [[e Bologna]];
* ottobre 1770: [[Milano]];
* gennaio 1771: [[Torino]] e Milano [[MilanoFirenze]];
* febbraio 1771: [[Verona]], [[Vicenza]], [[Padova]], e [[Venezia]];
* marzo 1771: [[Padova]], [[Verona]], [[Rovereto e Salisburgo]].
 
'''Secondo viaggio (1771):'''
* agosto 1771: [[Rovereto]], [[Ala (Italia)|Ala]], [[Verona]], [[Brescia]], [[e Milano]];
* dicembre 1771: [[Brescia]], [[Verona]], [[Ala (Italia)|Ala]], [[Bressanone]], [[e Salisburgo]].
 
'''Terzo viaggio (1772-1773):'''
* ottobre 1772: [[Bressanone]], [[Trento]], [[Rovereto]], [[Alae (Italia)|Ala]];
* novembre 1772: [[Verona]], [[e Milano]];
* marzo 1773: [[Verona]], [[Trento]], [[Bressanone]], [[e Salisburgo]].
 
==== Primo viaggio in Italia ====
===== Verona =====
La sosta più lunga fu di due settimane trascorse a Verona, dove la stampa riferì entusiasticamente del concerto pianistico di Wolfgang del 5 gennaio 1770 per l'[[Accademia Filarmonica di Verona]] nella Sala Maffeiana del [[Teatro Filarmonico (Verona)|Teatro Filarmonico]]. Padre e figlio assistettero il 3 gennaio a una rappresentazione di ''[[Ruggiero (Guglielmi)|Ruggiero]]'' di [[Pietro Alessandro Guglielmi]] al Teatro Filarmonico che Wolfgang descrisse in modo sprezzante in una lettera a sua sorella [[Maria Anna Mozart]]. Il ragazzo ebbe anche il suo ritratto dipinto da un artista locale, [[Saverio Dalla Rosa]] e il 7 gennaio tenne un concerto organistico nella [[Chiesa di San Tomaso Cantuariense]].
 
===== Milano =====
[[File:IMG 7459 - Milano - San Marco - Foto Giovanni Dall'Orto - 25-mar-2007.jpg|thumbmin|rightsinistra|[[Chiesa di San Marco (Milano)|Chiesa di San Marco]], a [[Milano]], nella cui canonica i Mozart alloggiarono durante la prima visita nella città.]]
I soggiorni milanesi diventeranno un'importante esperienza formativa: Mozart (talvolta chiamato "Volgango Amadeo") rimarrà a Milano complessivamente per quasi un anno della sua breve vita. Incontrò musicisti ([[Johann Adolph Hasse]], [[Niccolò Piccinni]], [[Giovanni Battista Sammartini]], [[Johann Christian Bach]] e forse anche [[Giovanni Paisiello]]), cantanti ([[Caterina Gabrielli]]) e scrittori ([[Giuseppe Parini]], che scrisse per lui alcuni libretti).
 
I soggiorni milanesi sarebbero diventati un'importante esperienza formativa: Mozart (talvolta chiamato "Volgango Amadeo") rimase a Milano complessivamente per quasi un anno della sua vita. Incontrò musicisti ([[Johann Adolph Hasse]], [[Niccolò Piccinni]], [[Giovanni Battista Sammartini]], Johann Christian Bach e forse anche [[Giovanni Paisiello]]), cantanti ([[Caterina Gabrielli]]) e scrittori ([[Giuseppe Parini]], che scrisse per lui alcuni libretti).
Hasse rimase molto colpito dalle capacità del ragazzo, tanto che disse:
"Questo ragazzo ci farà dimenticare tutti".<ref>Lorenzo Arruga ''Mozart da vicino'' p. 117</ref>
 
Hasse rimase molto colpito dalle capacità del ragazzo, tanto che disse: "Questo ragazzo ci farà dimenticare tutti".<ref>Lorenzo Arruga ''Mozart da vicino'' p. 117</ref>
Tra le più importanti conoscenze che fece Mozart spicca quella del conte [[Carlo Giuseppe di Firmian]], descritto come il "Re di Milano", un colto e influente mecenate. Il suo supporto sarà vitale per il successo dell'intero viaggio in Italia.<ref>{{cita|Halliwell 1998|p. 145}}</ref>
 
Tra le più importanti conoscenze che fece Mozart spicca quella del conte trentino [[Carlo Giuseppe di Firmian|Carlo Giuseppe Firmian]], descritto come il "re di Milano", un colto e influente mecenate. Il suo supporto fu vitale per il successo dell'intero viaggio in [[Italia (regione geografica)|Italia]].<ref>{{cita|Halliwell 1998|p. 145}}.</ref>
Lasciò Milano il 15 marzo [[1770]], per tornarci più volte in seguito.
Arrivato a [[Lodi]], sulla strada per [[Parma]], scrisse le prime tre parti, Adagio, Allegretto e Minuetto, del ''[[Quartetto K 80|Quartetto per archi n. 1]]'', K 80, completato con il Rondò che scriverà più tardi, forse a [[Vienna]] ([[1773]]) o a [[Salisburgo]] ([[1774]]). Tornerà a Milano per rappresentare le sue opere liriche. L'ultima a debuttare in un teatro italiano fu il ''[[Lucio Silla (Mozart)|Lucio Silla]]'', nel [[1772]].
 
Lasciò Milano il 15 marzo 1770, per tornarci più volte in seguito. Arrivato a [[Lodi]], sulla strada per [[Parma]], scrisse le prime tre parti (''adagio'', ''allegretto'' e ''minuetto'') del ''[[Quartetto n. 1 (Mozart)|Quartetto per archi n. 1]]'', K 80, completato con il Rondò che avrebbe scritto più tardi, forse a Vienna (1773) o a Salisburgo (1774). <ref>{{cita|Cellamare |p. 22}}.</ref>
===== Bologna =====
{{Nota
|titolo=L'epistolario
|allineamento=destra
|contenuto=
L'epistolario di Mozart, noto anche per la giocosità scurrile delle lettere in esso contenute, è stato reso pubblico nella sua interezza solo in tempi recenti. Per curiosità se ne propongono alcuni estratti.
* «Vedi, sono capace di scrivere in tutti i modi che voglio, elegante o selvaggio, corretto o contorto. Ieri ero di pessimo umore e il mio linguaggio era corretto e serio; oggi sono allegro e il mio stile è contorto e giocoso». A Bäsle.
 
Tornò a Milano per rappresentare le sue opere liriche. L'ultima a esordire in un teatro italiano fu il ''[[Lucio Silla (Mozart)|Lucio Silla]]'', nel 1772.
[[File:Mozart drawing by Doris Stock 1789.jpg|150px|center|Mozart ([[1789]])]]
 
===== Bologna =====
* «Oui, con quanto sentimento defeco sul tuo naso, così che ti coli sul mento». Alla cugina Maria Anna, chiamata affettuosamente Bäsle.
{{Approfondimento|titolo=L'epistolario|allineamento=destra|contenuto=L'epistolario di Mozart, noto anche per la giocosità scurrile delle lettere in esso contenute, è stato reso pubblico nella sua interezza solo in tempi recenti. Per curiosità se ne propongono alcuni estratti.
* «Ieri ascoltammo il re scoreggione / Era dolce come torrone / E benché non fosse granché in voce / Rumoreggiava in modo atroce». Alla madre
* «Vedi, sono capace di scrivere in tutti i modi che voglio, elegante o selvaggio, corretto o contorto. Ieri ero di pessimo umore e il mio linguaggio era corretto e serio; oggi sono allegro e il mio stile è contorto e giocoso». Alla cugina Maria Anna Thekla, chiamata affettuosamente Bäsle.
* «Sono dispiaciuto di sentire che Herr Abate Salate ha avuto un colpo apoplettico, ma spero che con l'aiuto del Signore Truffatore le conseguenze non siano un insano pantano» ([[1777]]).
[[File:Mozart drawing by Doris Stock 1789.jpg|verticale|min|Mozart (1789)]]
* «Ora le comunico una notizia che forse saprà già: quell'ateo e arcibirbone di [[Voltaire]], è morto come un cane. Che ricompensa!» lettera al padre Leopold ([[1778]]).
* «Oui, con quanto sentimento defeco sul tuo naso, così che ti coli sul mento». Alla Bäsle.
* «Ieri ascoltammo il re scoreggione/Era dolce come torrone/E benché non fosse granché in voce/Rumoreggiava in modo atroce». Alla madre.
* «Sono dispiaciuto di sentire che Herr Abate Salate ha avuto un colpo apoplettico, ma spero che con l'aiuto del Signore Truffatore le conseguenze non siano un insano pantano» (1777).
* «Ora le comunico una notizia che forse saprà già: quell'ateo e arcibirbone di [[Voltaire]], è morto come un cane. Che ricompensa!».<ref>Da segnalare invece che il Mozart maturo, [[#Mozart massone|aderente alla massoneria]], riabilita le idee di Voltaire e le riutilizza in alcune opere, cfr. [[#Così fan tutte e il viaggio a Francoforte|Così fan tutte e il viaggio a Francoforte]]</ref> Lettera al padre Leopold (1778).
}}
Un altro importante soggiorno fu quello a Bologna (in due riprese, da marzo a ottobre 1770). Ospite del conte Gian Luca Pallavicini, ebbe l'opportunità di incontrare musicisti e studiosi (dal celebre [[Castrato (musica)|castrato]] [[Farinelli]] ai compositori [[Vincenzo Manfredini]] e [[Josef Mysliveček]], fino allo storico della musica inglese [[Charles Burney]] e padre [[Giovanni Battista Martini]]). A Parma ebbe l'occasione di assistere a un concerto privato del celebre soprano Lucrezia Agujari, detta [[La Bastardella]].
Un altro importante soggiorno fu quello di [[Bologna]] (in due riprese, da marzo ad ottobre [[1770]]).
Ospite del conte Gian Luca Pallavicini, ebbe l'opportunità di incontrare musicisti e studiosi (dal celebre [[castrato]] [[Farinelli]] ai compositori [[Vincenzo Manfredini]] e [[Josef Mysliveček]], fino allo storico della musica inglese [[Charles Burney]] e padre [[Giovanni Battista Martini]]). A Parma ebbe l'occasione di assistere ad un concerto privato della celebre soprano Lucrezia Agujari, detta [[La Bastardella]].
 
AmadeusWolfgang prese lezioni di [[contrappunto]] da padre [[Giovanni Battista Martini|padre Martini]], all'epoca considerato come il più grande teorico musicale e il più grande esperto d'Europa nel contrappunto [[Musica rinascimentale|rinascimentale]] e [[Musica barocca|barocco]].<ref>{{Cita|Sadie 2006|ppp. 190 - 191}}.</ref>
Da lui Mozart apprese soprattutto i precetti del contrappunto nello stile di [[Giovanni Pierluigi da Palestrina|Palestrina]] ed approfondì l'arte violinistica ed orchestrale di autori come [[Arcangelo Corelli|Corelli]], [[Tartini]] e [[Giuseppe Torelli|Torelli]].
 
===== Firenze =====
A [[Firenze]], grazie alla raccomandazione del conte Pallavicini, la famiglia Mozart ottenne udienza presso [[Palazzo Pitti]] con il [[granduca]] e futuro imperatore [[Leopoldo II d'Asburgo-Lorena|Leopoldo II]].<ref name="Cita|Gutman 1999|pp. 268-269">{{Cita|Gutman 1999|ppp.268 268- 269}}.</ref> Ritrovarono a Firenze anche il violinista [[Pietro Nardini]], già incontrato all'inizio del viaggio in Italia.<ref>{{Cita|Sadie 2006|p. 39}}.</ref> Nardini e Wolfgang suonarono insieme in un lungo concerto serale al palazzo estivo del Granduca.<ref>{{ name="Cita|Gutman 1999|ppp. 268 - 269}}<"/ref>
 
===== Roma =====
A [[Roma]] Mozart diede una straordinaria prova deldelle suosue geniocapacità a Roma: ascoltaascoltò nella [[Cappella Sistina]] il ''[[Miserere (Allegri)|Miserere]]'' di [[Gregorio Allegri]] e riesceriuscì nell'impresa di trascriverlo interamente a memoria dopo solo due ascolti. Si trattatrattava di una composizione a nove voci, apprezzata a tal punto da essere proprietà esclusiva della Cappellacappella pontificia, tanto da essere intimata la [[scomunica]] a chi se ne fosse impossessato al di fuori delle mura vaticane. L'impresaLa haportata idel caratterifatto dellosta sbalorditivo, se si pensa allnell'età del giovanissimo compositore e alla all'incredibile capacità mnemonica nel ricordare un brano che riassume nel proprio finale ben nove parti vocali. La notizia della straordinaria dell'impresa raggiunse anche il [[Papa]],papa [[Clemente XIV]].<ref>{{Cita|Gutman 1999|ppp. 270 - 271}}.</ref>
 
Il soggiorno a [[Roma]] vedevide Mozart impegnato in un'intensa attività compositiva.: Èinfatti, è durante questo periodo, infatti, che scrivescrisse opere come la ''Contraddanza'' K 123 (K<sup>6</sup> 73g) e l'aria ''Se ardire, se speranza'' K 82 (K<sup>6</sup> 73o).<ref>{{Cita|Sadie 2006|ppp. 193 - 196}}.</ref>
 
===== Napoli =====
Dopo tale impresa i salisburghesi, sipassando recaronoper a[[Sessa Aurunca]] (dove alloggiarono nel [[NapoliConvitto Nazionale Agostino Nifo#Fatti storici e soppressione del 1809|edificio vanvitelliano]]) e [[Capua]], si recarono a Napoli, dove arrivarono il 14 maggio 1770 e soggiornarono per sei settimane. Qui ebbero un incontro con il [[segretarioSegretario di Stato (Napoli e Sicilia)|segretario di Stato]] [[Bernardo Tanucci]] e con l'ambasciatore britannico [[William Hamilton (diplomatico)|William Hamilton]], che avevano già conosciuto a [[Londra]].<ref>{{Cita|Sadie 2006|ppp. 196 - 199}}.</ref> Mozart tenne anche un concerto al [[Conservatorioconservatorio della Pietà dei Turchini]], durante il quale qualcuno attribuì all'anello che portava al dito la genesi delle sue incredibili capacità musicali.; Wolfgang se lo tolse e lo posò sulla tastiera, dimostrando che il suo talento non derivava da virtù magiche.<ref>{{Cita libro |nome autore= Guglielmo|cognome =Barblan Barblan|coautori = Andrea della Corte|titolo = Mozart in Italia. I viaggi e le Lettere |editore = Ricordi |città = Milano |anno = 1956}}, p. 245</ref>
 
A parte la scaramanzia, Napoli nel 1770 era launa delle Capitalecapitali europee della Musicamusica, oltre che quella di un Regno,regno e i Mozart ebbero modo di sondarevenire direttamente a contatto con il terrenomondo delladel produzioneteatro musicaled'opera napoletanadella città. AmadeusWolfgang era attratto dagli innovatori delladell'opera musicaitaliana: a[[Domenico Napoli:Cimarosa]], [[Tommaso Traetta]], [[Pasquale Cafaro]], [[Gian Francesco de Majo]] e principalmente [[Giovanni Paisiello]]. <!-- Come riporta Pasquale Scialò nel suo volumetto ''Mozart a Napoli''<ref>Alfredo Guida Editore ISBN88-7188-092-7</ref> --> Secondo il musicologo [[Hermann Abert]], da Paisiello il giovane Mozart doveva apprendere diversi aspetti "[...] sia per i nuovi mezzi espressivi sia per l'uso drammatico-psicologico degli strumenti".<ref>Hermann Abert, ''Mozart, la giovinezza 1756-1782'', Milano il Saggiatore, p. 187</ref>. Mozart a Napoli viene ad imparare, tuttavia la città lo ignora, nonostante i positivi riscontri ottenuti dai Mozart durante il soggiorno a Bologna e a Roma.
 
[[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Borbone]], all'epoca diciottenne, non lo ricevericevette a corte sema nonsoltanto in una visita di cortesia presso la [[Reggiareggia di Portici]]. Per Mozart nonfu arrivainvitato nessunaa scritturascrivere neiun’opera Teatriper napoletanila successiva stagione del San Carlo, nessunma concertofu allacostretto cortea dellarifiutare Capitalea dellacausa Musica.di Laun qualitàprecedente eimpegno lapreso quantitàcon dellail musicateatro prodottaDucale di Milano. Della difficoltà di emergere a Napoli inducecome iloperista, padrea Leopoldcausa della concorrenza di numerosi e affermati musicisti locali attivi in quella città, Wolfgang si ricorderà in una lettera al figliopadre Leopold del 23 febbraio del 1778 ad affermare:<ref>{{cita libro | Pasquale | Scialò | Mozart a Napoli | 1995 | Alfredo Guida Editore | Napoli}}.</ref> {{citazione|Adesso la questione è solo: dove posso avere più speranza di emergere? forse in Italia, dove solo a Napoli ci sono sicuramente 300 Maestri [...] o a Parigi, dove circa due o tre persone scrivono per il teatro e gli altri compositori si possono contare sulle punte delle dita?}}
{{quote|Adesso la questione è solo: dove posso avere più speranza di emergere? forse in Italia, dove solo a Napoli ci sono sicuramente 300 Maestri [...] o a Parigi, dove circa due o tre persone scrivono per il teatro e gli altri compositori si possono contare sulle punte delle dita?}}
 
===== Viaggio di ritorno =====
[[File:Martini bologna mozart 1777.jpg|thumbmin|300pxverticale=.8|sinistra|Mozart a [[Bologna]] in un dipinto del 1777 fatto realizzare appositamente per la quadreria di Padre Martini a Bologna (siOrdine notidello infattiSperon ld'onorificenzaOro) dinel Accademico[[Museo Filarmonicointernazionale Bolognesee inbiblioteca belladella vista).musica]]]]
[[Bologna]], [[Museo internazionale e biblioteca della musica]]]]
Il viaggio di ritorno verso la casa natia iniziò con una nuova sosta a [[Roma]], dove [[papa Clemente XIV]] gli conferì lo ''[[Ordine dello Speron d'Oro|Speron d'Oro]]''.<ref>{{Cita|Gutman 1999|p. 280}}</ref> Indi lasciarono Roma per recarsi sulla costa adriatica, fermandosi ad [[Ancona]] e [[Loreto]]; questo soggiorno colpì il giovane Mozart, tanto che, subito dopo il ritorno, scrisse una composizione sacra dedicata alla Madonna di Loreto dal titolo ''Litaniae Lauretanae Beatae Mariae Virginis'', seguita tre anni più tardi, nel 1774, da una seconda.
 
Il viaggio di ritorno verso la casa natale iniziò con una nuova sosta a Roma, dove papa Clemente XIV gli conferì lo ''[[Ordine dello Speron d'oro|Speron d'Oro]]''.<ref>{{Cita|Gutman 1999|p. 280}}.</ref> Quindi lasciarono Roma per recarsi sulla costa adriatica, fermandosi ad Ancona e Loreto; questo soggiorno colpì il giovane Mozart, tanto che, subito dopo il ritorno, scrisse una composizione sacra dedicata alla Madonna di Loreto dal titolo ''[[Litaniae de venerabili altaris Sacramento K 125|Litaniae Lauretanae Beatae Mariae Virginis]]'', seguita tre anni più tardi, nel 1774, da una seconda.
In seguito, i Mozart si fermarono nuovamente a [[Bologna]], dove sostarono per qualche tempo a causa di un infortunio alla gamba di [[Leopold Mozart]]<ref>{{Cita|Halliwell 1998|p. 151}}</ref>. Durante questo periodo, Wolfgang compose il ''[[Minuetto]] per orchestra'' K 122 (K<sup>6</sup>73t)<ref>{{Cita|Sadie 2006|p. 206}}</ref> e un ''[[Miserere]]'' in [[La minore]], K 85 (K<sup>6</sup> 73s)<ref>{{Cita|Sadie 2006|p. 211}}</ref>. Nello stesso periodo gli fu recapitato il libretto dell'opera [[Mitridate, re di Ponto]] (scritto da [[Vittorio Amedeo Cigna-Santi]]), sul quale iniziò a lavorare.<ref>{{Cita|Sadie 2006|p. 201}}</ref>
 
In seguito, i Mozart si fermarono nuovamente a Bologna, dove sostarono per qualche tempo a causa di un infortunio alla gamba di Leopold.<ref>{{Cita|Halliwell 1998|p. 151}}.</ref> Durante questo periodo, Wolfgang compose il ''[[Minuetto]] per orchestra'' K 122 (K<sup>6</sup>73t)<ref>{{Cita|Sadie 2006|p. 206}}.</ref> e un ''[[Miserere]]'' in [[La minore]], K 85 (K<sup>6</sup> 73s).<ref>{{Cita|Sadie 2006|p. 211}}.</ref> Nello stesso periodo gli fu recapitato il libretto dell'[[opera seria]] ''[[Mitridate, re di Ponto]]'' (scritto da [[Vittorio Amedeo Cigna-Santi]]), sul quale iniziò a lavorare.<ref>{{Cita|Sadie 2006|p. 201}}.</ref>
Fu probabilmente all'inizio di ottobre del [[1770]] che Mozart iniziò gli studi sotto [[Giovanni Battista Martini]].<ref>{{Cita|Gutman 1999|p. 283}} e {{Cita|Sadie 2006|p. 211}}. Entrambi gli autori affermano che non esiste nessun riferimento a queste lezioni nelle lettere di Leopold Mozart.</ref> Fu presso di lui che sostenne l'esame per l'aggregazione all'''[[Accademia Filarmonica di Bologna]]'' (allora titolo ambitissimo dai musicisti europei). La prova consisteva nella redazione di un'"[[antifona]] di [[Cantus firmus|canto fermo]]" (Mozart presentò la sua opera ''Quaerite primum regnum'', K. 86/73v). Il difficile e rigido esame dell'ancora giovane Mozart non fu particolarmente brillante (al musicista venne accreditato un "6"), tuttavia esistono prove del fatto che lo stesso Martini lo abbia aiutato in sede d'esame per favorirne la promozione. A riprova del travagliato esito, infatti, del cosiddetto ''compito di Mozart'' esistono oggi ben due copie, la prima esposta al [[Museo internazionale e biblioteca della musica]] e quella "definitiva" all'[[Accademia Filarmonica di Bologna]].<ref>Delle due versioni della prova di esame, una è scorretta. Dato che entrambe sono autografate da Mozart, questa è l'evidenza che padre Martini passò una sua rielaborazione del testo di esame ad Amadeus, per favorirne la promozione. Cfr. [http://www.accademiafilarmonica.it/index.php?page=la-storia sito dell'Accademia Filarmonica di Bologna]</ref>
 
Fu probabilmente all'inizio di ottobre del 1770 che Mozart iniziò gli studi sotto [[Giovanni Battista Martini]].<ref>{{Cita|Gutman 1999|p. 283}} e {{Cita|Sadie 2006|p. 211}}. Entrambi gli autori affermano che non esiste nessun riferimento a queste lezioni nelle lettere di Leopold Mozart.</ref> Fu presso di lui che sostenne l'esame per l'aggregazione all{{'}}''[[Accademia Filarmonica di Bologna]]'' (allora titolo ambitissimo dai musicisti europei). La prova consisteva nella redazione di un'[[antifona]] di [[canto fermo]] (Mozart presentò la sua opera ''Quaerite primum regnum'', K. 86/73v). Il difficile e rigido esame dell'ancora giovane Mozart non fu particolarmente brillante (al musicista venne assegnata la sufficienza); tuttavia, esistono prove del fatto che lo stesso Martini lo abbia aiutato in sede d'esame per favorirne la promozione. A riprova del travagliato esito, infatti, del cosiddetto ''compito di Mozart'' esistono oggi due copie, la prima esposta al [[Museo internazionale e biblioteca della musica]] e quella "definitiva" all'[[Accademia Filarmonica di Bologna]].<ref>Delle due versioni della prova di esame, una è scorretta. Dato che entrambe sono autografate da Mozart, questa è l'evidenza che padre Martini passò una sua rielaborazione del testo di esame ad Amadeus, per favorirne la promozione. Cfr. [http://www.accademiafilarmonica.it/index.php?page=la-storia sito dell'Accademia Filarmonica di Bologna]</ref>
La famiglia giunse in seguito a [[Milano]] dove, il 26 dicembre, al [[Teatro Regio Ducale]], fu eseguita la prima rappresentazione dell'opera ''[[Mitridate, re di Ponto|Mitridate]]'', che vide Wolfgang al [[clavicembalo]].<ref>{{Cita|Halliwell 1998|p. 154}}</ref> L'evento fu un clamoroso successo, al punto che furono organizzate 22 repliche.<ref>{{Cita|Sadie 2006|p. 222 - 223}}</ref>
 
La famiglia giunse in seguito a Milano, dove il 26 dicembre, al [[Teatro Regio Ducale]], fu eseguita la prima rappresentazione dell'opera ''[[Mitridate, re di Ponto|Mitridate]]'', che vide Wolfgang al clavicembalo.<ref>{{Cita|Halliwell 1998|p. 154}}.</ref> L'evento fu un clamoroso successo, al punto che furono organizzate ventidue repliche.<ref>{{Cita|Sadie 2006|pp. 222-223}}.</ref>
La tappa successiva fu costituita da un breve soggiorno a [[Torino]], dove Mozart ebbe occasione di incontrare alcuni importanti musicisti, come il violinista [[Gaetano Pugnani]] e il quindicenne bambino prodigio [[Giovanni Battista Viotti]]. A [[Padova]] invece, Don Giuseppe Ximenes, Principe di Aragona e mecenate della musica, commissionò a Mozart un [[oratorio (musica)|oratorio]], ''[[La Betulia Liberata]]'' K 118 (K<sup>6</sup> 74c), che rimane l'unica opera di questo genere che il compositore abbia realizzato.
 
La tappa successiva fu costituita da un breve soggiorno a Torino, dove Mozart ebbe occasione di incontrare alcuni importanti musicisti, come il violinista [[Gaetano Pugnani]] e il quindicenne bambino prodigio [[Giovanni Battista Viotti]]. A Padova, don Giuseppe Ximenes, principe d'Aragona e mecenate di musica, commissionò a Mozart un [[Oratorio (musica)|oratorio]], ''[[La Betulia Liberata]]'' K 118 (K<sup>6</sup> 74c), che rimane l'unica opera di questo genere che il compositore abbia realizzato.
A marzo del [[1771]]<ref>{{Cita|Sadie 2006|p. 232 - 233}}</ref> i Mozart tornarono a [[Salisburgo]], dove vi rimasero fino ad agosto, quando ripartirono per un secondo viaggio in Italia, di quattro mesi.
 
Nel marzo del 1771<ref>{{Cita|Sadie 2006|pp. 232-233}}.</ref> i Mozart tornarono a Salisburgo, dove rimasero fino ad agosto, quando ripartirono per un secondo viaggio in Italia, di quattro mesi.
 
==== Secondo viaggio in Italia ====
A [[Milano]] ilIl 23 settembre [[1771]] a Milano<ref>{{Cita|Sadie 2006|p. 239}}.</ref> vienevenne rappresentata l'opera seria ''[[Ascanio in Alba]]'' su libretto di [[Giuseppe Parini]], per celebrare le nozze dell'Arciducaarciduca [[Ferdinando d'Asburgo-Este]] d'Austria con la Principessaprincipessa [[Maria Beatrice d'Este|Maria Beatrice Ricciarda d'Este]] di [[Modena]]. Nonostante il fitto programma di impegni, Mozart riuscì comunque a comporre la ''[[Sinfonia n. 13 (Mozart)|Sinfonia n. 13]]'', K 112.<ref>{{Cita|Zaslaw|ppp. 190 - 191}}.</ref> Anche un'altra [[sinfonia]], [[Sinfonia, Kn. 9646 (Mozart)|K 96]], fu probabilmente scritta in questo periodo, nonostante rimangano ancora dubbi sulla datazione.<ref>{{Cita|Zaslaw|ppp. 186 - 188}}.</ref>
 
Nel dicembre dello stesso anno i Mozart tornarono a [[Salisburgo]]. Dopo pochi giorni, morì l'[[ArcivescovatoPrincipato arcivescovile di Salisburgo|arcivescovo]] [[Sigismund III von Schrattenbach]], sostituito successivamente da [[Hieronymus von Colloredo]], al quale Wolfgang dedicò l'opera seria ''[[Il sogno di Scipione]]''.<ref>{{Cita|Sadie 2006|p. 257}}.</ref> Il padre Leopold, intuendo che con il nuovo arcivescovo le possibilità di promozione si sarebbero ridotte notevolmente, organizzò un terzo viaggio in Italia per sperare di trovare una degna occupazione al figlio.<ref>{{Cita|Halliwell 1998|p. 174}}.</ref>
 
==== Terzo viaggio in Italia ====
[[File:Lucio Silla - libreto.jpg|thumbmin|right|120pxverticale|Libretto del ''Lucio Silla'']]
Il terzo e ultimo viaggio in Italia durò dall'ottobre del [[1772]] fino al marzo del [[1773]], periodo in cui di rilievo è la composizione e la rappresentazione dell'opera ''[[Lucio Silla (Mozart)|Lucio Silla]]'' a Milano. Dopo un iniziale insuccesso, questa [[opera seria]] divenne ancor più rappresentata e apprezzata della precedente e applaudita ''[[Mitridate, re di Ponto]]''.
Dopo un iniziale insuccesso, questa opera seria divenne ancora più rappresentata e apprezzata della precedente e applaudita ''[[Mitridate, re di Ponto]]''.
 
Stante questo successo, Leopold sperò di ottenere un posto per il figlio Wolfgang presso la corte del [[Leopoldo II d'Asburgo-Lorena|Granduca Leopoldo I di Toscana]].<ref name=Halliwell180>{{Cita|Halliwell 1998|p. 180-186}}</ref> Nell'attesa di avere udienza presso il granduca, Wolfgang compose i cosiddetti ''[[Quartetti Milanesi (Mozart)|Quartetti Milanesi]]'' (dal K 155/134a al K 160/159a) e il famoso [[mottetto]] ''[[Exsultate, Jubilate]]'', K 165.<ref>{{Cita|Sadie 2006|p. 292 - 295}}</ref> Tuttavia la risposta del granduca fu negativa.<ref name=Halliwell180/> Per tale motivo, i Mozart ritornarono a [[Salisburgo]]. Né Wolfgang né Leopold sarebbero più rientrati in Italia.<ref>{{Cita|Gutman 1999|p. 309}}</ref>
 
=== Musicista di corte a Salisburgo (1773 - 1777) ===
Dopo il ritorno dal viaggio in Italia, Mozart fu assunto come musicista presso la corte dell'arcivescovo Colloredo. Il compositore aveva un gran numero di amici e ammiratori a Salisburgo,<ref>{{Cita|Solomon|p. 106}}</ref> perciò ebbe l'opportunità di concentrare la sua attività compositiva su numerosi generi, tra cui varie sinfonie (alcune delle quali appunto chiamate da [[Alfred Einstein]] ''Sinfonie Salisburghesi'': la ''[[Sinfonia n. 22 (Mozart)|n. 22]]'', ''[[Sinfonia n. 23 (Mozart)|n. 23]]'', ''[[Sinfonia n. 24 (Mozart)|n. 24]]'', ''[[Sinfonia n. 26 (Mozart)|n. 26]]'' e ''[[Sinfonia n. 27 (Mozart)|n. 27]]''<ref name=a>Bernhard Paumgartner, ''Mozart'', Torino, Einaudi 1994, p.172</ref>), [[sonata|sonate]], [[Quartetto d'archi|quartetti per archi]], [[Messa (musica)|messe]], [[serenata (musica)|serenate]] e alcune opere minori. Tra aprile e dicembre [[1775]] Mozart sviluppò un certo entusiasmo per i ''[[Concerto (composizione musicale)|concerti]] per violino e orchestra'', componendone cinque di seguito (poi rimasti gli unici di questo genere concepiti dal musicista). Gli ultimi tre ([[Concerto per violino e orchestra n. 3 (Mozart)|''n. 3'' K 216]], [[Concerto per violino e orchestra n. 4 (Mozart)|''n. 4'' K 218]], [[Concerto per violino e orchestra n. 5 (Mozart)|''n. 5'' K 219]]) attualmente sono tra i più eseguiti del repertorio mozartiano.
 
Stante questo successo, Leopold sperò di ottenere un posto per il figlio Wolfgang presso la corte del [[Leopoldo II d'Asburgo-Lorena|granduca Leopoldo I di Toscana]].<ref name=Halliwell180>{{Cita|Halliwell 1998|pp. 180-186}}.</ref> Nell'attesa di avere udienza presso il granduca, Wolfgang compose i cosiddetti sei ''[[Quartetti Milanesi (Mozart)|Quartetti Milanesi]]'' (dal K 155/134a al K 160/159a) e il famoso [[mottetto]] ''[[Exsultate, jubilate]]'', K 165.<ref>{{Cita|Sadie 2006|pp. 292-295}}.</ref> Tuttavia, la risposta del granduca fu negativa.<ref name=Halliwell180/> Per tale motivo, i Mozart ritornarono a Salisburgo e né Wolfgang né Leopold sarebbero più rientrati in Italia.<ref>{{Cita|Gutman 1999|p. 309}}.</ref>
Nel [[1776]] il suo interesse si spostò sui ''concerti per pianoforte'', tra i quali è degno di rilievo il [[Concerto per pianoforte e orchestra n. 9 (Mozart)|Concerto per pianoforte e orchestra n. 9 ''"Jeunehomme"'']], considerato dai critici un'opera cardine dell'evoluzione stilistica del compositore.<ref>{{Cita|Solomon|p. 103}}</ref>
 
=== Musicista di corte a Salisburgo (1773-1777) ===
Nonostante il successo artistico, lo scontento di Mozart verso Salisburgo crebbe sempre di più, e aumentarono gli sforzi per la ricerca di una posizione alternativa. Una delle ragioni si può ricercare nel basso stipendio che percepiva (150 [[Fiorino|fiorini]] all'anno)<ref>{{Cita|Solomon|p.98}}</ref>. Un altro motivo era l'assenza di commissioni per [[opera|opere]], genere a cui invece Mozart amava dedicarsi. La situazione peggiorò con la chiusura del teatro di corte nel [[1775]].<ref>{{Cita|Solomon|p. 107}}</ref>
Dopo il ritorno dal viaggio in Italia, Mozart svolse regolarmente l'incarico, che gli era stato assegnato l'anno precedente, di ''[[konzertmeister]]'' con stipendio annuo di 150 fiorini presso la corte dell'arcivescovo [[Hieronymus von Colloredo|Colloredo]]. Il compositore aveva un gran numero di amici e ammiratori a Salisburgo,<ref>{{Cita|Solomon|p. 106}}.</ref> perciò ebbe l'opportunità di concentrare la sua attività compositiva su numerosi generi, tra cui varie [[sinfonie]] (alcune delle quali appunto chiamate da [[Alfred Einstein]] ''Sinfonie Salisburghesi'': la ''[[Sinfonia n. 22 (Mozart)|n. 22]]'', ''[[Sinfonia n. 23 (Mozart)|n. 23]]'', ''[[Sinfonia n. 24 (Mozart)|n. 24]]'', ''[[Sinfonia n. 26 (Mozart)|n. 26]]'' e ''[[Sinfonia n. 27 (Mozart)|n. 27]]''),<ref name=a>Bernhard Paumgartner, ''Mozart'', Torino, Einaudi 1994, p.172</ref> [[Messa (musica)|messe]], [[Serenata|serenate]] e alcune opere minori. Dopo la composizione dell'opera seria ''[[Il re pastore (Mozart)|Il re pastore]]'', tra il giugno e il dicembre del [[1775]], Mozart sviluppò un certo entusiasmo per i [[Concerto per violino|concerti per violino e orchestra]] (poi rimasti gli unici di questo genere concepiti dal musicista), componendone quattro di seguito, dopo il primo composto nel [[1773]]. Gli ultimi tre ([[Concerto per violino e orchestra n. 3 (Mozart)|''n. 3'' K 216]], [[Concerto per violino e orchestra n. 4 (Mozart)|''n. 4'' K 218]], [[Concerto per violino e orchestra n. 5 (Mozart)|''n. 5'' K 219]]) sono attualmente tra i più eseguiti del repertorio mozartiano.
 
Nel 1776 il suo interesse si spostò sui [[Concerto per pianoforte|concerti per pianoforte]], tra i quali è degno di rilievo il [[Concerto per pianoforte e orchestra n. 9 (Mozart)|concerto per pianoforte e orchestra n. 9 ''"Jeunehomme"'']], considerato dai critici un'opera cardine dell'evoluzione stilistica del compositore.<ref>{{Cita|Solomon|p. 103}}.</ref>
Due viaggi interruppero il lungo periodo salisburghese, entrambi con lo scopo di trovare una nuova occupazione: Mozart visitò [[Vienna]] con il padre dal 14 luglio al 26 settembre [[1773]], e [[Monaco di Baviera|Monaco]] dal 6 dicembre [[1774]] al marzo del [[1775]]. Nessuno dei due soggiorni fu fruttifero, nonostante il successo della ''première'' dell'opera ''[[La finta giardiniera (Mozart)|La finta giardiniera]]'', a Monaco.<ref>{{Cita|Solomon|p. 109}}</ref>
 
Nonostante il successo artistico, lo scontento di Mozart verso Salisburgo crebbe sempre di più e aumentarono gli sforzi per la ricerca di una posizione alternativa: una delle ragioni si può ricercare nel basso stipendio che percepiva (150 [[fiorini]] all'anno);<ref>{{Cita|Solomon|p. 98}}.</ref> un altro motivo era l'assenza di commissioni per opere, genere a cui invece Mozart amava dedicarsi. La situazione peggiorò con la chiusura del teatro di corte nel 1775.<ref>{{Cita|Solomon|p. 107}}.</ref>
=== Mannheim e Parigi (1777-1780) ===
 
Due viaggi interruppero il lungo periodo salisburghese, entrambi con lo scopo di trovare una nuova occupazione: Mozart visitò Vienna con il padre dal 14 luglio al 26 settembre 1773, dove compose la serie dei cosiddetti sei ''Quartetti viennesi'' K 168-173, e Monaco di Baviera dal 6 dicembre 1774 al 7 marzo del 1775. Nessuno dei due soggiorni fu fruttifero, nonostante il successo dell'anteprima dell'opera buffa ''[[La finta giardiniera (Mozart)|La finta giardiniera]]'', a Monaco.<ref>{{Cita|Solomon|p. 109}}.</ref> Al soggiorno monacense risalgono le sue prime sei [[sonate]] per pianoforte ([[K 279]], [[Sonata per pianoforte n. 2 (Mozart)|K 280]], [[Sonata per pianoforte n. 3 (Mozart)|K 281]], [[K 282]], [[K 283]] e [[K 284]]).
Nell'agosto [[1777]] Mozart chiese all'arcivescovo il permesso di assentarsi da [[Salisburgo]]<ref>{{cita|Halliwell 1998|p. 225}}. L'arcivescovo reagì dimissionando anche il padre Leopold, senza però mai attuare tale decisione.</ref> e il 23 settembre, accompagnato dalla madre, partì alla ricerca di nuove opportunità, in un viaggio che lo avrebbe portato a visitare [[Augusta (Germania)|Augusta]], [[Mannheim]], [[Parigi]] e [[Monaco di Baviera|Monaco]].<ref>{{cita|Sadie 2006}}</ref>
 
=== Il viaggio a Parigi (1777–1779) ===
Mozart e la madre si recarono in primo luogo ad [[Augusta (Germania)|Augusta]], facendo visita ai parenti paterni; qui Wolfgang iniziò una vivace amicizia con la cugina Maria Anna Thekla (con la quale in seguito tenne una corrispondenza piena di umorismo allegro e osceno con frequenti riferimenti [[coprofilia|coprofili]] e [[coprofagia|coprofagi]]).<ref>{{cita libro |William|Stafford|The Mozart Myths: A Critical Reassessment|1991|Stanford University Press|Stanford}}, p. 92</ref><ref>{{cita libro |Stanley |Sadie | Mozart:The Early Years 1756-1781|2006|Oxford University Press|Oxford}}</ref>
Nell'agosto 1777 Mozart chiese all'arcivescovo il permesso di assentarsi da Salisburgo<ref>{{cita|Halliwell 1998|p. 225}} L'arcivescovo reagì dimissionando anche il padre Leopold, senza però mai attuare tale decisione,</ref> e il 23 settembre, accompagnato dalla madre, partì alla ricerca di nuove opportunità, in un viaggio che lo avrebbe portato a visitare Augusta, [[Mannheim]], Parigi e Monaco di Baviera.<ref>{{cita|Sadie 2006}}.</ref>
 
Mozart e la madre si recarono in primo luogo ad Augusta, facendo visita ai parenti paterni; qui Wolfgang iniziò una vivace amicizia con la cugina Maria Anna Thekla (con la quale in seguito tenne una corrispondenza piena di umorismo allegro e osceno con frequenti riferimenti [[Coprofilia|coprofili]] e [[Coprofagia|coprofagi]]).<ref>{{cita|Stafford|p. 92}}.</ref><ref>{{cita libro|Stanley|Sadie|Mozart:The Early Years 1756-1781|2006|Oxford University Press|Oxford}}</ref>
[[File:Aloysia Weber as Zemire.jpg|miniatura|Aloysia Weber in scena in un'opera di [[André Grétry]], dipinto del 1784 circa]]
Alla fine di ottobre Mozart e la madre giunsero a [[Mannheim]], la cui corte dell'Elettore Palatino era una delle più famose ed evolute in Europa sul piano musicale. Mozart vi soggiornò per più di quattro mesi, durante i quali divenne amico di vari musicisti, insegnò musica e suonò. Fu a Mannheim che Mozart si innamorò di [[Aloysia Weber]], un [[soprano]], seconda delle quattro figlie di un copista di musica. In questa città si dedicò anche alla composizione, con la stesura della ''[[Sonata per pianoforte n. 7 (Mozart)|Sonata per pianoforte n. 7]]'', dei ''Concerti per flauto e orchestra'' ''[[Concerto per flauto e orchestra n. 1 (Mozart)|n. 1]]'' e ''[[Concerto per flauto e orchestra n. 2 (Mozart)|n. 2]]'' e di altre composizioni minori.
 
[[File:Aloysia Weber as Zemire.jpg|min|sinistra|verticale|Aloysia Weber in scena in un'opera di [[André Grétry]], dipinto del 1784 circa]]
A Mannheim, però, Mozart non riuscì a trovare impiego,<ref>Gerald Drebes, ''Die "[[Mannheim school|Mannheimer Schule]]" – ein Zentrum der vorklassischen Musik und Mozart'', Heidelberg 1992, online [http://www.gerald-drebes.de/7.html Artikel: Mozart u. d. "Mannheimer Schule" - Homepage Gerald Drebes]</ref> per cui partì per [[Parigi]], insieme a sua madre, il 14 marzo [[1778]].<ref>{{cita|Deutsch 1965|p. 174}}</ref>
 
Alla fine di ottobre, Mozart e la madre giunsero a Mannheim, la cui corte dell'Elettore Palatino [[Carlo Teodoro di Baviera|Carlo Teodoro]] era una delle più famose ed evolute in Europa sul piano musicale con la sua [[scuola di Mannheim|scuola]]. Mozart vi soggiornò per più di quattro mesi, durante i quali divenne amico di vari musicisti, insegnò musica e suonò. Fu a Mannheim che Mozart si innamorò di [[Aloysia Weber]], un [[soprano]], seconda delle quattro figlie di un copista di musica. In questa città si dedicò anche alla composizione, con la stesura delle ''sonate per pianoforte'' ''[[Sonata per pianoforte n. 7 (Mozart)|n. 7]]'' e ''[[Sonata per pianoforte n. 9 (Mozart)|n. 9]]'', delle ''sonate per violino e pianoforte'' K.&nbsp;301, K.&nbsp;302, K.&nbsp;303 e K.&nbsp;305, dei ''concerti per flauto e orchestra'' ''[[Concerto per flauto e orchestra n. 1 (Mozart)|n. 1]]'' e ''[[Concerto per flauto e orchestra n. 2 (Mozart)|n. 2]]'' e di altre composizioni minori.
In una delle sue lettere si cita un possibile incarico da organista presso la [[Reggia di Versailles]], ma Mozart non si mostrò disponibile ad accettarlo.<ref>{{cita|Solomon 1995|p. 149}}</ref> Presto si ritrovò nei debiti e dovette impegnare alcuni suoi oggetti di valore.<ref>{{cita|Halliwell 1998|p. 304–305}}</ref>
 
A Mannheim, però, Mozart non riuscì a trovare impiego malgrado le pressioni dell'amico drammaturgo [[Otto Heinrich von Gemmingen-Hornberg]],<ref>Gerald Drebes, ''Die "[[Scuola di Mannheim|Mannheimer Schule]]" – ein Zentrum der vorklassischen Musik und Mozart'', Heidelberg 1992, online {{cita web |url=http://www.gerald-drebes.ch/page8.html |titolo=Copia archiviata |accesso=7 febbraio 2015 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150711155445/http://www.gerald-drebes.ch/page8.html }}</ref> per cui partì per Parigi, insieme a sua madre, il 14 marzo 1778.<ref>{{cita|Deutsch 1965|p. 174}}.</ref>
Tra le composizioni più famose scritte durante il viaggio a Parigi si ricordano la [[Sonata per pianoforte n. 8 (Mozart)|''Sonata per pianoforte n. 8'' K.&nbsp;310/300d]] e la ''[[Sinfonia n. 31 (Mozart)|Sinfonia n. 31]]'' (anche chiamata, appunto, ''Parigi''); la prima fu eseguita per la prima volta a Parigi il 12 giugno [[1778]], la seconda il 18 dello stesso mese.<ref>{{cita|Deutsch 1965|p. 176}}</ref>
 
In una delle sue lettere si cita un possibile incarico da organista presso la [[reggia di Versailles]], ma Mozart non si mostrò disponibile ad accettarlo.<ref>{{cita|Solomon 1995|p. 149}}.</ref> Presto si ritrovò nei debiti e dovette impegnare alcuni suoi oggetti di valore.<ref>{{cita|Halliwell 1998|pp. 304-305}}.</ref>
Il giorno della prima della sinfonia, il 18 giugno, sua madre era seriamente malata. Secondo Halliwell, si ritardò a chiamare un medico a causa della mancanza di liquidità.<ref>{{cita|Halliwell 1998|p. 305}}</ref> Anna Maria Pertl coniugata Mozart, morì il 3 luglio 1778<ref>{{cita|Abert 2007|p. 509}}</ref> e fu sepolta nel cimitero di Saint Eustache; al suo funerale erano presenti solo il figlio Wolfgang e l'amico Heina.<ref>Luciano Cacciavillani, ''Mozart... amico mio!'', Edizioni Nuovi Poeti, Milano 2009, p. 123. ISBN 978-88-96255-28-5</ref>
 
Tra le composizioni più famose scritte durante il viaggio a Parigi si ricordano la [[Sonata per pianoforte n. 8 (Mozart)|''sonata per pianoforte n. 8'' K.&nbsp;310/300d]], le ''sonate per violino e pianoforte'' K.&nbsp;304/300c e K.&nbsp;306/300l, il [[balletto]] ''Les petits riens'' K.&nbsp;299b, il [[Concerto per flauto, arpa e orchestra (Mozart)|''concerto per flauto, arpa e orchestra'' K.&nbsp;299/297c]] e la ''[[Sinfonia n. 31 (Mozart)|Sinfonia n. 31]]'' (anche chiamata, appunto, ''Parigi''): quest'ultima fu eseguita per la prima volta a Parigi privatamente il 12 giugno 1778 e pubblicamente il 18 dello stesso mese.<ref>{{cita|Deutsch 1965|p. 176}}.</ref>
Durante il soggiorno a Parigi, Leopold negoziava con l'arcivescovo la riassunzione del figlio alla corte di Salisburgo.<ref>{{cita|Halliwell 1998|p. 18–19}}</ref> Con l'aiuto della nobiltà locale, fu offerto a Wolfgang un posto come ''[[konzertmeister]]'' e organista di corte, con un salario annuo di 450 fiorini.<ref>{{cita|Solomon 1995|p. 157}}</ref> Dopo aver lasciato Parigi nel settembre [[1778]], sostò a Mannheim e a Monaco, serbando ancora qualche speranza di ottenere qualche incarico al di fuori di [[Salisburgo]]. A Monaco, in particolare, incontrò nuovamente Aloysia, nel frattempo divenuta una cantante di successo, che però non si dimostrò più interessata al compositore<ref name="sadie 1998 3">{{cita|Sadie 1998|loc=§3}}</ref>.
 
Il giorno della prima della sinfonia, il 18 giugno, sua madre era seriamente malata. Secondo Halliwell, si ritardò a chiamare un medico a causa della mancanza di liquidità.<ref>{{cita|Halliwell 1998|p. 305}}.</ref> Anna Maria morì il 3 luglio 1778<ref>{{cita|Abert 2007|p. 509}}.</ref> e fu sepolta nel cimitero di Saint Eustache; al suo funerale erano presenti solo il figlio Wolfgang e l'amico Heina.<ref>Luciano Cacciavillani, ''Mozart... amico mio!'', Edizioni Nuovi Poeti, Milano 2009, p. 123. ISBN 978-88-96255-28-5</ref>
=== Rottura con l'Arcivescovo e permanenza a Vienna (1780-1791) ===
 
Durante il soggiorno a Parigi, Leopold negoziava con l'arcivescovo la riassunzione del figlio alla corte di Salisburgo.<ref>{{cita|Halliwell 1998|pp. 18-19}}.</ref> Con l'aiuto della nobiltà locale, fu offerto a Wolfgang un posto come organista di corte, con un salario annuo di 450 fiorini.<ref>{{cita|Solomon 1995|p. 157}}.</ref> Dopo aver lasciato Parigi nel settembre 1778, sostò a Mannheim e a Monaco, serbando ancora qualche speranza di ottenere qualche incarico al di fuori di Salisburgo. A Monaco, in particolare, incontrò nuovamente Aloysia, nel frattempo divenuta una cantante di successo, che però non si dimostrò più interessata al compositore.<ref name="sadie 1998 3">{{cita|Sadie 1998|loc=§3}}.</ref>
A metà gennaio del 1779 Mozart tornò a Salisburgo e il 17 accettò la nomina a organista di corte; nel periodo 1779-80 la sua attività compositiva fu regolare e la sua produzione musicale manifestò una maggiore maturità acquisita grazie all'esperienza fatta durante l'ultimo viaggio all'estero<ref>''Notizia sulla vita e le opere di W. A. Mozart'', in: Wolfgang Amadeus Mozart, ''Lettere'', a cura di Elisa Ranucci, Ugo Guanda Editore, Parma 2010, pag. 41.</ref>. Fra le sue opere più notevoli di questo periodo si trovano tre importanti sinfonie ([[K 318|''Sinfonia n. 32 in sol maggiore'' K 318]], [[K 319|''Sinfonia n. 33 in si bemolle maggiore'' K 319]] e [[K 338|''Sinfonia n. 34 in do maggiore'' K 338]]), oltre alla cosiddetta [[K 320|''serenata "Posthorn"'' K 320]], alla [[K 364|''Sinfonia concertante per violino, viola e orchestra'' in mi bemolle maggiore K 364]] e alla [[K 317|''Messa in do maggiore'' K 317]] detta "dell'Incoronazione"; al di là delle apparenze, tuttavia, lo stato d'animo del compositore non era affatto tranquillo<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pp. 213-4.</ref>.
 
=== Ritorno a Salisburgo e rottura con l'arcivescovo (1779–1781) ===
Il suo padrone, l'arcivescovo [[Hieronymus von Colloredo]], non era propriamente un oscurantista: aderiva al programma di riforme promosse dall'imperatore [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena|Giuseppe II]], favoriva la cultura e la ricerca e il suo governo manifestava una certa apertura sul piano politico e religioso<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag. 111.</ref>. Attuò però una politica di tagli e di riduzioni di spese nell'ambito delle istituzioni musicali cittadine, fra l'altro chiudendo gli spazi riservati al teatro musicale; negli anni precedenti Mozart si era lamentato più volte, nelle sue lettere, della scarsa considerazione in cui Colloredo teneva la musica e i musicisti e del fatto che a Salisburgo non si potessero rappresentare né ascoltare opere liriche<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pp. 111-12.</ref>.
Nella metà di gennaio del 1779, Mozart tornò a Salisburgo e il 17 accettò la nomina a organista di corte; nel periodo 1779-80 la sua attività compositiva fu regolare e la sua produzione musicale manifestò una maggiore maturità acquisita grazie all'esperienza fatta durante l'ultimo viaggio all'estero.<ref>''Notizia sulla vita e le opere di W. A. Mozart'', in: Wolfgang Amadeus Mozart, ''Lettere'', a cura di Elisa Ranucci, Ugo Guanda Editore, Parma 2010, pag. 41.</ref> Fra le sue opere più notevoli di questo periodo si trovano tre importanti sinfonie ([[Sinfonia n. 32 (Mozart)|''Sinfonia n. 32 in sol maggiore'' K 318]], [[Sinfonia n. 33 (Mozart)|''Sinfonia n. 33 in si bemolle maggiore'' K 319]] e [[Sinfonia n. 34 (Mozart)|''Sinfonia n. 34 in do maggiore'' K 338]]), oltre alla cosiddetta [[Serenata n. 9 (Mozart)|''serenata "Posthorn"'' K 320]], alla [[Sinfonia concertante per violino, viola e orchestra (Mozart)|''sinfonia concertante per violino, viola e orchestra'' in mi bemolle maggiore K 364]] e alla [[Messa dell'incoronazione|''Messa in do maggiore'' K 317]] detta "dell'Incoronazione"; al di là delle apparenze, tuttavia, lo stato d'animo del compositore non era affatto tranquillo.<ref>{{Cita|Solomon|pp. 213-124|SolomonIta}}.</ref>
 
Il suo protettore, l'arcivescovo [[Hieronymus von Colloredo]], non era un oscurantista: aderiva al programma di riforme promosse dall'imperatore [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena|Giuseppe II]], favoriva la cultura e la ricerca e il suo governo manifestava una certa apertura sul piano politico e religioso.<ref>{{Cita|Solomon|p. 111|SolomonIta}}.</ref> Attuò però una politica di tagli e di riduzioni di spese nell'ambito delle istituzioni musicali cittadine, fra l'altro chiudendo gli spazi riservati al teatro musicale; negli anni precedenti Mozart si era lamentato più volte, nelle sue lettere, della scarsa considerazione in cui Colloredo teneva la musica e i musicisti e del fatto che a Salisburgo non si potessero rappresentare né ascoltare opere liriche.<ref>{{Cita|Solomon|pp. 111-112|SolomonIta}}.</ref>
Dopo il suo ritorno a Salisburgo, il massimo desiderio di Mozart era quello di comporre melodrammi, ed in particolare opere italiane, un genere musicale per il quale egli si sentiva particolarmente portato; era dai tempi della ''Finta giardiniera'', cioè da sei anni, che Mozart non si cimentava in questo tipo di opere<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pagg. 215 e 217.</ref>. Dopo il ritorno da Parigi, però, e fino all'estate del 1780, il catalogo mozartiano registra due soli tentativi nel campo della musica per il teatro: l'incompiuto ''[[Zaide]]'' e le musiche di scena per il dramma ''[[Thamos, re d'Egitto]]''<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag. 214.</ref>.
 
Dopo il suo ritorno a Salisburgo, il massimo desiderio di Mozart era quello di comporre melodrammi e in particolare opere italiane, un genere musicale per il quale egli si sentiva particolarmente portato; era dai tempi della ''Finta giardiniera'', cioè da sei anni, che Mozart non si cimentava in questo tipo di opere.<ref>{{Cita|Solomon|pp. 215, 217|SolomonIta}}.</ref> Dopo il ritorno da Parigi, però, e fino all'estate del 1780, il catalogo mozartiano registra due soli tentativi nel campo della musica per il teatro: l'incompiuto ''singspiel'' ''[[Zaide]]'' e le [[musiche di scena]] per il dramma ''[[Thamos, re d'Egitto]]''.<ref>{{Cita|Solomon|p. 214|SolomonIta}}.</ref>
Verso la fine dell'estate 1780, la corte di [[Monaco di Baviera|Monaco]] commissionò a Mozart la realizzazione dell'opera seria ''[[Idomeneo (opera)|Idomeneo, ossia Ilia ed Idamante]]''; Mozart iniziò a comporla nel mese di ottobre e il 5 novembre 1780 partì per Monaco, con il permesso, da parte dell'arcivescovo, di rimanervi sei settimane allo scopo di ultimare l'opera e curarne l'allestimento<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, p. 217-8.</ref>.
 
Verso la fine dell'estate 1780, la corte di Monaco di Baviera commissionò a Mozart la realizzazione dell'opera seria ''[[Idomeneo, re di Creta ossia Ilia e Idamante]]''; Mozart iniziò a comporla nel mese di ottobre e il 5 novembre 1780 partì per Monaco, con il permesso, da parte dell'arcivescovo, di rimanervi sei settimane allo scopo di ultimare l'opera e curarne l'allestimento.<ref>{{Cita|Solomon|pp. 217-218|SolomonIta}}.</ref>
Il 29 gennaio [[1781]] ''Idomeneo'' andò in scena; nulla sappiamo di certo sul suo esito (comunque l'opera fu replicata il 3 febbraio e il 3 marzo); nemmeno si conosce il motivo per il quale Mozart, contrariamente alle sue aspettative, non riuscì ad ottenere un impiego come compositore presso la corte di Monaco<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag. 225.</ref>.
 
Il 29 gennaio 1781 ''Idomeneo'' andò in scena; nulla si sa di certo sul suo esito (l'opera fu comunque replicata il 3 febbraio e il 3 marzo); nemmeno si conosce il motivo per il quale Mozart, contrariamente alle sue aspettative, non riuscì a ottenere un impiego come compositore presso la corte di Monaco.<ref name="Maynard Solomon 1999">{{Cita|Solomon|p. 225|SolomonIta}}.</ref>
Mozart partì da Monaco il 12 marzo alla volta di Vienna, obbedendo a un ordine dell'arcivescovo che proprio in quel periodo si era recato nella capitale e desiderava ora farvi esibire i propri musicisti di corte; in tal modo l'arcivescovo contava di accrescere il proprio prestigio nei confronti dell'aristocrazia viennese<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag. 226.</ref>.
 
Mozart partì da Monaco il 12 marzo alla volta di Vienna, obbedendo a un ordine dell'arcivescovo che proprio in quel periodo si era recato nella capitale e desiderava ora farvi esibire i propri musicisti di corte; in tal modo l'arcivescovo contava di accrescere il proprio prestigio nei confronti dell'aristocrazia viennese.<ref name="ReferenceA">{{Cita|Solomon|p. 226|SolomonIta}}.</ref>
Il 16 marzo 1781 Mozart giunse a Vienna<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag. 226.</ref>. Ora Mozart accusava apertamente l'avarizia e l'ingiustizia dell'arcivescovo, chiedeva rispetto per la sua dignità d'artista e soprattutto non intendeva più accettare che Colloredo lo trattasse come un servo; agli inizi di maggio, dopo un litigio con l'arcivescovo, Mozart presentò per iscritto a quest'ultimo le proprie dimissioni<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pp. 229-31.</ref>. Sulle prime, le dimissioni non furono accettate; il camerlengo dell'arcivescovo (conte Karl Joseph Felix Arco), d'accordo con Leopold Mozart, tentò più volte di convincere Wolfgang a ritirare le proprie dimissioni, ma senza successo; alla fine, in un ultimo, teso colloquio, lo spazientito conte Arco buttò letteralmente fuori Mozart con una pedata nel fondoschiena<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pagg. 231-3.</ref>. Mozart narrò l'episodio al proprio padre in una risentita lettera datata 9 giugno:
 
Il 16 marzo 1781 Mozart giunse a Vienna,<ref name="ReferenceA"/> dove accusò apertamente l'avarizia e l'ingiustizia dell'arcivescovo, chiedendo rispetto per la sua dignità d'artista e soprattutto non intendendo più accettare che Colloredo lo trattasse come un servo; agli inizi di maggio, dopo un litigio con l'arcivescovo, Mozart presentò per iscritto a quest'ultimo le proprie dimissioni.<ref>{{Cita|Solomon|pp. 229-231|SolomonIta}}.</ref> Sulle prime, le dimissioni non furono accettate; il camerlengo dell'arcivescovo (conte Karl Joseph Felix Arco), d'accordo con Leopold Mozart, tentò più volte di convincere Wolfgang a ritirare le proprie dimissioni, ma senza successo; alla fine, in un ultimo, teso colloquio, lo spazientito conte Arco buttò letteralmente fuori Mozart con una pedata nel fondoschiena.<ref>{{Cita|Solomon|pp. 231-233|SolomonIta}}.</ref> Mozart narrò l'episodio al proprio padre in una risentita lettera datata 9 giugno:
{{quote|Questo dunque è il conte che (stando alla sua ultima lettera) mi ha tanto sinceramente a cuore, questa è dunque la corte dove dovrei servire, una corte in cui uno che intende presentare una supplica per iscritto, invece di essere agevolato nell'inoltrarla, viene trattato in questo modo? [...] Ora non ho più bisogno di mandare nessuna supplica, essendo la cosa ormai chiusa. Su tutta questa faccenda non voglio più scrivere nulla ed anche se ora l'arcivescovo mi pagasse 1.200 fiorini, dopo un trattamento simile proprio non andrei da lui. Quanto sarebbe stato facile convincermi! Ma con le buone maniere, senza arroganza e senza villania. Al conte Arco ho fatto sapere che non ho più nulla da dirgli, dopo quella prima volta in cui mi ha aggredito in quel modo, trattandomi come un farabutto, cosa che non ha alcun diritto di fare. [...] Che gliene importa se voglio avere il mio congedo? E se è davvero tanto ben intenzionato nei miei confronti, cerchi allora di convincermi con dei motivi fondati, oppure lasci che le cose seguano il loro corso. Ma non si azzardi a chiamarmi zotico e furfante e non mi metta alla porta con un calcio nel culo; ma dimenticavo che forse l'ha fatto per ordine di Sua grazia.|Wolfgang Amadeus Mozart, lettera del 9 giugno 1781<ref>Wolfgang Amadeus Mozart, ''Lettere'', a cura di Elisa Ranucci, Ugo Guanda Editore, Parma 2010, pp. 193-4.</ref>.}}
{{citazione|Questo dunque è il conte che (stando alla sua ultima lettera) mi ha tanto sinceramente a cuore, questa è dunque la corte dove dovrei servire, una corte in cui uno che intende presentare una supplica per iscritto, invece di essere agevolato nell'inoltrarla, viene trattato in questo modo? [...] Ora non ho più bisogno di mandare nessuna supplica, essendo la cosa ormai chiusa. Su tutta questa faccenda non voglio più scrivere nulla ed anche se ora l'arcivescovo mi pagasse 1.200 fiorini, dopo un trattamento simile proprio non andrei da lui. Quanto sarebbe stato facile convincermi! Ma con le buone maniere, senza arroganza e senza villania. Al conte Arco ho fatto sapere che non ho più nulla da dirgli, dopo quella prima volta in cui mi ha aggredito in quel modo, trattandomi come un farabutto, cosa che non ha alcun diritto di fare. [...] Che gliene importa se voglio avere il mio congedo? E se è davvero tanto ben intenzionato nei miei confronti, cerchi allora di convincermi con dei motivi fondati, oppure lasci che le cose seguano il loro corso. Ma non si azzardi a chiamarmi zotico e furfante e non mi metta alla porta con un calcio nel culo; ma dimenticavo che forse l'ha fatto per ordine di Sua grazia.|Wolfgang Amadeus Mozart, lettera del 9 giugno 1781<ref>Wolfgang Amadeus Mozart, ''Lettere'', a cura di Elisa Ranucci, Ugo Guanda Editore, Parma 2010, pp. 193-4.</ref>.}}
 
=== Permanenza a Vienna (1781–1791) ===
[[File:Costanze Mozart by Lange 1782.jpg|miniatura|destra|Ritratto di Constanze Weber realizzato da Joseph Lange, 1782]]
[[File:Costanze Mozart by Lange 1782.jpg|min|verticale|Ritratto di [[Constanze Weber]] realizzato da Joseph Lange (1782)]]
Nei primi giorni del maggio 1781, Mozart andò ad abitare in una stanza in affitto a casa della madre di Aloysia Weber, la signora Maria Caecilia Stamm vedova Weber; quest'ultima viveva a Vienna assieme alle tre figlie nubili, Josepha, Sophie e [[Constanze Weber|Constanze]]; con Constanze Weber, allora diciannovenne, Mozart di lì a poco si fidanzò<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pagg. 240-3.</ref>. La coppia, nonostante la contrarietà di Leopold Mozart, si sposò a Vienna, nella cattedrale di Santo Stefano, il 4 agosto 1782<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pagg. 243-6.</ref>. Constanze ebbe numerose gravidanze, ma solo due figli sopravvissero fino all'età adulta, [[Carl Thomas Mozart|Carl Thomas]] e [[Franz Xaver Wolfgang Mozart|Franz Xaver Wolfgang]].
Nei primi giorni del maggio 1781, Mozart andò ad abitare in una stanza in affitto a casa della madre di Aloysia Weber, la signora Maria Caecilia Stamm vedova Weber; quest'ultima viveva a Vienna assieme alle tre figlie nubili, Josepha, Sophie e [[Constanze Weber|Constanze]]; con Constanze Weber, allora diciannovenne, Mozart di lì a poco si fidanzò.<ref>{{Cita|Solomon|pp. 240-243|SolomonIta}}.</ref> La coppia, nonostante la contrarietà di Leopold Mozart, si sposò a Vienna, nella [[Duomo di Vienna|cattedrale di Santo Stefano]], il 4 agosto 1782.<ref>{{Cita|Solomon|pp. 243-246|SolomonIta}}.</ref> Constanze ebbe numerose gravidanze, ma solo due figli sopravvissero fino all'età adulta, [[Carl Thomas Mozart|Carl Thomas]] e [[Franz Xaver Wolfgang Mozart|Franz Xaver Wolfgang]].
 
Nel corso del 1781, Mozart completò una serie di sei importanti ''Sonatesonate per violino e pianoforte'' ([[Sonata per pianoforte e violino K 296|K 296]], [[Sonata per pianoforte e violino K 376|K 376]], [[K 377]], [[Sonata per pianoforte e violino K 378|K 378]], [[Sonata per pianoforte e violino K 379|K 379]], e [[Sonata per pianoforte e violino K 380|K 380]]), dedicate alla sua allieva Josepha Auernhammer e pubblicate alla fine di novembre dall'editore Artaria & C.<ref>Maynard Solomon,alla ''Mozart'',fine Mondadori,di Milano 1999, paggnovembre.<ref>{{Cita|Solomon|pp. 238 e, 267|SolomonIta}}.</ref> Fra le altre composizioni di quest'anno spiccano due serie di ''Variazionivariazioni per pianoforte'', rispettivamente [[Dodici variazioni in do maggiore sulla canzone francese "Ah, vous dirai-je Maman" KV 265 (300e)|K 265]] e [[Dodici variazioni in mi bemolle maggiore sulla canzone francese "La belle Françoise" KV 353 (300f)|K 353]], nonché la [[KSerenata 375per fiati n. 11 (Mozart)|''Serenata in mi bemolle maggiore'' K 375]].<ref>Maynard {{Cita|Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag|p. 268|SolomonIta}}.</ref>. E'È incerto se la [[KSerenata 361"Gran Partita"|''Serenata in si bemolle maggiore K 361 "Gran Partita"'']] sia stata composta quasi del tutto a Monaco prima del marzo 1781 e poi completata a Vienna, oppure se appartenga interamente al periodo viennese.<ref> name="Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag. 225.<"/ref>.
 
==== ''Il ratto dal serraglio'' ====
Il 16 luglio 1782, al [[Burgtheater]] di Vienna, ebbe luogo con successo la prima rappresentazione de ''[[Il ratto dal serraglio]]'', primo importante capolavoro nel genere del ''[[Singspiel]]''.<ref>Massimo {{cita|Mila, ''Mozart. Saggi 1941-1987'', Einaudi, Torino 2006, |pp. 247 e, 251}}.</ref>. Il [[libretto]], ambientato in [[Turchia]], è venato di comicità popolare e, in una certa misura, attinge agli stereotipi sul mondo musulmano diffusi nell'Europa dell'epoca; tuttavia, nella vicenda (particolarmente nella figura del magnanimo pascià Selim) trovano espressione le idee umanitarie e [[Cosmopolitismo|cosmopolitiche]], improntate alla tolleranza, proprie dell'[[Illuminismo]].<ref>Massimo {{cita|Mila, ''Mozart. Saggi 1941-1987'', Einaudi, Torino 2006, |pp. 252-4254}}.</ref>. Con quest'opera, Mozart conferisceconferì per la prima volta a un ''Singspiel'' un'eccezionale e inedita abbondanza e complessità di contenuti musicali, specialmente nella scrittura delle parti per l'orchestra;. ciòCiò forse impressionò il pubblico dell'epoca, se è vero l'aneddoto tradizionale secondo cui l'imperatore Giuseppe II avrebbe rimproverato a Mozart di avere adoperato ''"troppe note"'' -, suscitando così l'orgogliosa risposta del compositore: ''"neanche una più del necessario, Maestà"''.<ref>Massimo {{cita|Mila, ''Mozart. Saggi 1941-1987'', Einaudi, Torino 2006, |p. 255}}.</ref>.
 
La composizione del ''Ratto dal serraglio'' diede l'occasione a Mozart di enunciare, in una lettera a suo padre, quello che viene considerato un principio cardine della sua poetica teatrale.<ref>Massimo {{cita|Mila, ''Mozart. Saggi 1941-1987'', Einaudi, Torino 2006, |pp. 261-2262}}.</ref>. A proposito dell'aria di Osmin (personaggio negativo, che in questo brano esprime sentimenti di rabbia e di odio), Mozart scrivescrisse:
{{citazione|Un uomo in preda a una collera tanto violenta oltrepassa ogni norma, ogni misura, ogni limite, non è più in sé e allora anche la musica non deve essere più in sé. Ma [...] le passioni, violente o no, non devono mai essere espresse fino al punto da suscitare disgusto e la musica, anche nella situazione più terribile, non deve mai offendere l'orecchio, ma piuttosto dilettarlo e restare pur sempre musica [...].|Wolfgang Amadeus Mozart, lettera del 26 settembre 1781<ref>Wolfgang Amadeus Mozart, ''Lettere'', a cura di Elisa Ranucci, Ugo Guanda Editore, Parma 2010, pag. 207.</ref>}}
 
All'estate del 1782 risale l'importante [[Sinfonia n. 35 (Mozart)|''Sinfonia in re maggiore K 385 "Haffner"'']]; dello stesso anno è anche la [[Serenata n. 12 per fiati (Mozart)|''Serenata in do minore'' K 388]].<ref>{{Cita|Solomon|pp. 245, 268|SolomonIta}}.</ref>
{{quote|Un uomo in preda a una collera tanto violenta oltrepassa ogni norma, ogni misura, ogni limite, non è più in sé e allora anche la musica non deve essere più in sé. Ma [...] le passioni, violente o no, non devono mai essere espresse fino al punto da suscitare disgusto e la musica, anche nella situazione più terribile, non deve mai offendere l'orecchio, ma piuttosto dilettarlo e restare pur sempre musica [...].|Wolfgang Amadeus Mozart, lettera del 26 settembre 1781<ref>Wolfgang Amadeus Mozart, ''Lettere'', a cura di Elisa Ranucci, Ugo Guanda Editore, Parma 2010, pag. 207.</ref>}}
 
Nel periodo fra l'agosto e l'ottobre 1783, Mozart e sua moglie furono ospiti a Salisburgo, dove però la coppia non riuscì a conquistarsi la benevolenza del padre e della sorella del compositore. Nella sua città natale (dove, dopo di allora, il compositore non tornò mai più) Mozart fece eseguire, il 25 agosto 1783, l'incompiuta [[Messa in do minore K 427|''Messa in do minore'' K 427]], in cui la parte di soprano fu cantata dalla stessa Constanze; tornando a Vienna, Wolfgang e Constanze passarono da [[Linz]], dove si fermarono un mese e dove Mozart scrisse la [[Sinfonia n. 36 (Mozart)|''Sinfonia in do maggiore'' K 425]] (3 novembre 1783), fortemente influenzata da [[Joseph Haydn]], soprattutto nel movimento finale.<ref>{{cita|Mila, 2006|pp. 49, 66}}.</ref>
All'estate del 1782 risale l'importante [[K 385|''Sinfonia in re maggiore K 385 "Haffner"]]; dello stesso anno è anche la [[K 388|''Serenata in do minore'' K 388]]<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pp. 245 e 268.</ref>.
 
Fra l'agosto e il novembre 1783 (la datazione è tuttavia incerta), Mozart compose quattro importanti sonate per pianoforte: la [[Sonata per pianoforte n. 10 (Mozart)|''Sonata n. 10 in do maggiore'' K 330]], la [[Sonata per pianoforte n. 11 (Mozart)|''Sonata n. 11 in la maggiore'' K 331]] (il cui movimento finale è il celeberrimo rondò ''Alla turca''), la [[Sonata per pianoforte n. 12 (Mozart)|''Sonata n. 12 in fa maggiore'' K 332]]<ref>{{Cita|Solomon|pp. 252, 276|SolomonIta}}.</ref> e la [[Sonata per pianoforte n. 13 (Mozart)|''Sonata n. 13 in si bemolle maggiore'' K 333]], quest'ultima scritta molto probabilmente a Linz nel mese di novembre.<ref>{{Cita|Solomon|p. 256|SolomonIta}}.</ref>
Nel periodo fra l'agosto e l'ottobre 1783 Mozart e sua moglie furono ospiti a Salisburgo, dove però la coppia non riuscì a conquistarsi la benevolenza del padre e della sorella del compositore; nella sua città natale (dove, dopo di allora, il compositore non tornò mai più) Mozart fece eseguire, il 25 agosto 1783, la [[K 427|''Messa in do minore'' K 427]], ove la parte di soprano fu cantata dalla stessa Constanze; tornando a Vienna, Wolfgang e Constanze passarono da [[Linz]], dove si fermarono un mese e dove Mozart scrisse la [[K 425|''Sinfonia in do maggiore'' K 425]] (3 novembre 1783), fortemente influenzata da [[Haydn]], soprattutto nel movimento finale<ref>Massimo Mila, ''Mozart. Saggi 1941-1987'', Einaudi, Torino 2006, pp. 49 e 66.</ref>.
 
Fra l'agosto e il novembre 1783 (ma la datazione è incerta) Mozart compose quattro importanti sonate per pianoforte: la [[K 330|''Sonata n. 10 in do maggiore'' K 330]], la [[K 331|''Sonata n. 11 in la maggiore'' K 331]] (il cui movimento finale è la celeberrima ''Marcia turca''), la [[K 332|''Sonata n. 12 in fa maggiore'' K 332]]<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pp. 252 e 276.</ref> e la [[K 333|''Sonata n. 13 in si bemolle maggiore'' K 333]], quest'ultima scritta molto probabilmente a Linz nel mese di novembre<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag. 256.</ref>.
 
==== La ''Società di musica antica'' ====
Alla primavera del 1782 risale l'incontro di Mozart con il barone [[Gottfried van Swieten]], un facoltoso cultore di musica barocca;. grazieGrazie a lui, Mozart poté studiare importanti composizioni di [[Bach]] e di [[Haendel]], poco conosciute all'epoca di Mozart, ma di cui van Swieten possedeva le partiture nella sua biblioteca; la conoscenza approfondita dei maestri del [[contrappunto]] arricchì in modo significativo il bagaglio tecnico ed espressivo del Mozart maturo.<ref>Massimo {{cita|Mila, ''Mozart. Saggi 1941-1987'', Einaudi, Torino 2006, |pp. 47-848}}.</ref>. Su impulso di van Swieten, Mozart, fra l'altro, trascrisse per quartetto d'archi cinque fughe delde ''[[ClavicembaloIl clavicembalo ben temperato]]'' di Bach;<ref>Massimo {{cita|Mila, ''Mozart. Saggi 1941-1987'', Einaudi, Torino 2006, |p. 47}}.</ref>; più tardi, nominato direttore musicale della ''Società di musica antica'' promossa dallo stesso van Swieten, Mozart riorchestrò e condusse ''[[Aci, Galatea e Galatea (Händel)Polifemo|Aci e Galatea]]'', il ''[[Messiah]]'', ''[[Alexander's Feast]]'' e l{{'}}''[[Ode per il giorno di Santa Cecilia]]'' di Haendel.<ref>Maynard {{Cita|Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag|p. 389|SolomonIta}}.</ref>.
 
[[File:SWIETEN.jpg|miniaturamin|sinistra|Ritratto di Gottfried van Swieten]]
La rinnovata familiarità con il contrappunto si manifestò inizialmente attraverso una serie di composizioni pianistiche in stile dotto: preludi, fughe, fantasie e ''[[Suite (musica)|suites]]'' ([[K 394]], [[K 396]], [[K 397]], [[K 399]], [[K 401]]), la cui composizione avvenne spesso su impulso della moglie Constanze, che aveva una particolare predilezione per questo stile musicale ed esortava spesso Wolfgang a scrivere fughe<ref>Massimo Mila, ''Mozart. Saggi 1941-1987'', Einaudi, Torino 2006, pp. 47 e 82-3.</ref>. La perfetta assimilazione del contrappunto bachiano si manifesta pienamente nell'[[K 546|''Adagio e fuga in do minore per quartetto d'archi'' K 546]] (giugno 1788), che è la trascrizione di una precedente fuga per due pianoforti<ref>Massimo Mila, ''Mozart. Saggi 1941-1987'', Einaudi, Torino 2006, pag. 79.</ref>.
 
La rinnovata familiarità con il contrappunto si manifestò inizialmente attraverso una serie di composizioni pianistiche in stile dotto: preludi, fughe, fantasie e ''suite'' ([[Fantasia in do maggiore K 394|K 394]], [[Fantasia in do minore K 396|K 396]], [[K 397]], [[Suite in do maggiore K 399|K 399]] e [[Fuga in sol minore K 401|K 401]]), la cui composizione avvenne spesso su impulso della moglie Constanze, che aveva una particolare predilezione per questo stile musicale ed esortava spesso Wolfgang a scrivere fughe.<ref>{{cita|Mila, 2006|pp. 47, 82-83}}.</ref> La perfetta assimilazione del contrappunto bachiano si manifesta pienamente nell'[[Adagio e fuga per archi|''Adagio e fuga in do minore per quartetto d'archi'' K 546]] (giugno 1788), che è la trascrizione di una precedente fuga per due pianoforti.<ref name="Massimo Mila 2006">{{cita|Mila, 2006|p. 79}}.</ref>
Fra le opere che attestano il più alto livello di maturità raggiunto in questi anni dall'arte mozartiana, oltre alla già ricordata ''Messa in do minore'' K 427, si possono annoverare i sei ''Quartetti per archi'' dedicati ad [[Haydn]] ([[K 387]], [[K 421]], [[K 428]], [[K 458]], [[K 464]] e [[K 465]])<ref>Massimo Mila, ''Mozart. Saggi 1941-1987'', Einaudi, Torino 2006, pag. 49.</ref>.
 
Fra le opere che attestano il più alto livello di maturità raggiunto in questi anni dall'arte mozartiana, oltre alla già ricordata ''Messa in do minore'' K 427, si possono annoverare i [[Quartetti Haydn|sei ''quartetti per archi'' dedicati a Haydn]] ([[K 387]], [[K 421]], [[K 428]], [[K 458]], [[K 464]] e [[K 465]]).<ref>{{cita|Mila, 2006|p. 49}}.</ref>
 
==== L'attività di pianista-compositore ====
Nel periodo compreso fra l'inverno 1782-83 e la primavera del 1786, i ''Concerticoncerti per pianoforte e orchestra'' furono la più rilevante fonte di introiti per Mozart.<ref>Maynard {{Cita|Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag|p. 275|SolomonIta}}.</ref>. In tale arco di tempo, Mozart ne compose quattordici, che lui stesso eseguì a Vienna, in veste di pianista e direttore d'orchestra, in una serie di concerti su sottoscrizione, da lui stesso organizzati, riscuotendo notevole successo; nel marzo 1784 la lista degli abbonati ai suoi concerti comprendeva centosettantasei106 persone, fra cui molti esponenti dell'aristocrazia grande e piccola, vari alti burocrati statali nonché gli intellettuali più importanti della città.<ref>Maynard {{Cita|Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag|p. 273|SolomonIta}}.</ref>. Questo periodo di fortuna, anche economica, si interruppe dopo il maggio 1786, in coincidenza con l'allestimento viennese de ''[[Le Nozzenozze di Figaro]]'': tale opera infatti, con i suoi fermenti di critica sociale, alienò a Mozart i favori del pubblico aristocratico e alto-borghese della capitale, il quale, da allora, iniziò a preferirgli musicisti magari meno geniali, ma artisticamente e politicamente meno inquietanti (come ad esempio [[Leopold Kozeluch]]).<ref>[[Piero Rattalino]], ''Storia del pianoforte'', Il Saggiatore, Milano 2008 (ISBN 978-88-565-0015-8), pag. 50.</ref>.
 
[[File:Página manuscrita del Concierto para piano KV 467 Mozart.jpg|miniaturamin|Pagina del manoscritto del [[KConcerto 467per pianoforte e orchestra n. 21 (Mozart)|''Concertoconcerto per pianoforte e orchestra in do maggiore n. 21'' K 467]]]]
I due più alti capolavori della serie sono il [[KConcerto 466per pianoforte e orchestra n. 20 (Mozart)|''Concertoconcerto in re minore n. 20'' K 466]] e, il [[KConcerto 491per pianoforte e orchestra n. 24 (Mozart)|''Concertoconcerto in do minore n. 24'' K 491]]; particolarmente importanti sono anchee il [[KConcerto 488per pianoforte e orchestra n. 23 (Mozart)|''Concertoconcerto in la maggiore n. 23'' K 488]],; particolarmente importanti sono anche il [[KConcerto 453per pianoforte e orchestra n. 17 (Mozart)|''Concertoconcerto in sol maggiore n. 17'' K 453]], il [[KConcerto 459per pianoforte e orchestra n. 19 (Mozart)|''Concertoconcerto in fa maggiore n. 19'' K 459]] e il [[KConcerto per pianoforte e 503orchestra n. 25 (Mozart)|''Concertoconcerto in do maggiore n. 25'' K 503]].<ref>Massimo {{cita|Mila, ''Mozart. Saggi 1941-1987'', Einaudi, Torino 2006, |pp. 70-171}}.</ref>. Il [[KConcerto 537per pianoforte e orchestra n. 26 (Mozart)|''Concertoconcerto in re maggiore n. 26'' K 537]], composto nel febbraio 1788,<ref>Maynard {{Cita|Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag|p. 391|SolomonIta}}.</ref>, è detto "dell'incoronazione" in quanto fu eseguito dal suo autore a Francoforte il 15 ottobre 1790<ref>Maynard {{Cita|Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag|p. 432|SolomonIta}}.</ref> in occasione dei festeggiamenti per l'incoronazione di Leopoldo II.
 
Il ''Concertoconcerto in re minore'' K 466, eseguito per la prima volta a Vienna l'11 febbraio 1785, è oggi il più conosciuto dei concerti mozartiani ed è in assoluto fra i più eseguiti di tutto il repertorio pianistico; la sua spiccata dialettica tematica e la sua intensità di sentimento ebbero una forte influenza su [[Beethoven]], il quale, dopo la morte di Mozart, fu uno dei primi interpreti di questo concerto e per esso scrisse anche due cadenze (rispettivamente per il primo movimento e per il finale)<ref>Luigi Della Croce, ''I concerti di Mozart'', Mondadori, Milano 1990, pp. 21, 132 e 135.</ref>.
 
Fra le altreprincipali opere principali del pianismo mozartianocameristiche di questo periodo vi sono il [[KQuartetto 478per pianoforte e archi in sol minore (Mozart)|''Quartettoquartetto per pianoforte e archi in sol minore'' K 478]], del 1785, ede il [[KQuartetto 493per pianoforte e archi in mi bemolle maggiore (Mozart)|''Quartettoquartetto per pianoforte e archi in mi bemolle maggiore'' K 493]], del 1786; quest'ultimo è caratterizzato da un particolare slancio innovativo che fu apprezzato anche dai contemporanei; notevole anche il [[KTrio 498Kegelstatt|''Triotrio per pianoforte, viola e clarinetto in mi bemolle maggiore'' K 498]], detto "delle boccette" in quanto, secondo la tradizione, sarebbe stato composto durante una partita a boccette fra amici.<ref> name="Massimo Mila, ''Mozart. Saggi 1941-1987'', Einaudi, Torino 2006, pag. 79.<"/ref>. Il [[KQuintetto per pianoforte e fiati 452(Mozart)|''Quintettoquintetto per pianoforte, oboe, clarinetto, corno e fagotto in mi bemolle maggiore'' K 452]] era altamente stimato dallo stesso Mozart, che lo considerò la sua migliore composizione fino ad allora.<ref>Massimo {{cita|Mila, ''Mozart. Saggi 1941-1987'', Einaudi, Torino 2006, pag|p. 76}}.</ref>.
 
In questi anni si collocano anche le ultime quattro ''Sonatesonate per violino e pianoforte'': la [[KSonata 454in si bemolle maggiore (Mozart)|''Sonatasonata in si bemolle maggiore'' K 454]] (21 aprile 1784) è dedicata alla violinista italiana [[Regina Strinasacchi]]; la [[KSonata 481in mi bemolle maggiore (Mozart)|''Sonatasonata in mi bemolle maggiore'' K 481]] (12 dicembre 1785) è notevole per il suo lirismo; ada esse fanno seguito l'appassionata [[KSonata 526in la maggiore (Mozart)|''Sonatasonata in la maggiore'' K 526]] (24 agosto 1787) e la [[KSonata 547in fa maggiore (Mozart)|''Sonatasonata in fa maggiore'' K 547]] (26 giugno 1788).<ref>Massimo {{cita|Mila, ''Mozart. Saggi 1941-1987'', Einaudi, Torino 2006, pag|p. 81}}.</ref>.
 
La [[Fantasia in do minore K 475|''Fantasia in do minore'' K 475]] per pianoforte solo e la [[KSonata 457per pianoforte n. 14 (Mozart)|''Sonatasonata per pianoforte n. 14 in do minore'' K 457]] risalgonofurono entrambecomposte alnel 1785<ref>Maynard1784 Solomon,e pubblicate l''Mozart'',anno Mondadori, Milano 1999, pagsuccessivo.<ref>{{Cita|Solomon|p. 276|SolomonIta}}.</ref>. La [[Sonata per pianoforte n. 15 (Mozart)|''Sonatasonata per pianoforte n. 15 in fa maggiore'']], pubblicata nel 1788, si compone di un ''Allegroallegro'' e di un ''Andanteandante'' K 533 composti nel gennaio 1788, e di un ''Rondòrondò'' K 494 composto nel 1786.<ref>Maynard {{Cita|Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, |pp. 286 e, 391|SolomonIta}}.</ref>. La [[KSonata 545per pianoforte n. 16 (Mozart)|''Sonatasonata per pianoforte n. 16 in do maggiore'' K 545]] è del 26 giugno 1788,<ref>Maynard {{Cita|Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag|p. 196|SolomonIta}}.</ref>, mentre la [[KSonata per pianoforte 570n. 17 (Mozart)|''Sonatasonata per pianoforte n. 17 in si bemolle maggiore'' K 570]] e la [[KSonata 576per pianoforte n. 18 (Mozart)|''Sonatasonata per pianoforte n. 18 in re maggiore'' K 576]] risalgono rispettivamente al febbraio e all'estate del 1789.<ref name="ReferenceB">Maynard {{Cita|Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag|p. 426|SolomonIta}}.</ref>.
 
Dopo aver dato impulso, con ''Il ratto dal serraglio'', allo sviluppo del genere ''Singspiel'', Mozart offrì un altro importante contributo alla vocalità tedesca, e in particolare austriaca, con una serie di importanti [[Lied]] per voce e pianoforte, composti in gran parte dopo il 1784.<ref>{{cita|Stinchelli, 1996|p. 75}}.</ref> Il migliore di essi è considerato ''Das Veilchen'' K 476, del 1785, su testo di [[Goethe]]; gli altri ''Lieder'', benché penalizzati dal divario qualitativo fra la musica di Mozart e i testi (spesso mediocri) dei letterati austriaci dell'epoca, comprendono comunque alcuni capolavori come ''Abendempfindung'' K 523, ''Traumbild'' K 530, entrambi del 1787, e ''Sehnsucht nach dem Frühling'' K 596.<ref>{{cita|Stinchelli, 1996|p. 76}}.</ref> Il tema di quest'ultimo è sostanzialmente lo stesso che appare nel rondò finale del [[Concerto per pianoforte e orchestra n. 27 (Mozart)|''concerto per pianoforte e orchestra n. 27 in si bemolle maggiore'' K 595]].<ref>{{cita|Stinchelli, 1996|p. 73}}.</ref>
==== ''Le nozze di Figaro'' ====
[[File:Mozart libretto figaro 1786.jpg|thumb|right|Libretto dell'opera ''[[Le nozze di Figaro]]'' rappresentata a [[Praga]] nel [[1786]].]]
Dopo il ''Ratto dal serraglio'', e per alcuni anni, Mozart trascurò la propria vocazione di operista per dedicarsi in prevalenza alla musica strumentale; rimasero incompiuti due progetti teatrali, ''[[Lo sposo deluso]]'' e ''[[L'oca del Cairo]]'', entrambi del periodo 1783-84<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag. 282.</ref>.
 
==== ''Le nozze di Figaro'' ====
Al carnevale del 1786 risale la messa in scena dell'atto unico ''[[Der Schauspieldirektor]]'', commissionato a Mozart dall'imperatore Giuseppe II - assieme all'atto unico di [[Antonio Salieri]] ''[[Prima la musica e poi le parole]]'' - con l'intento esplicito di mettere a confronto i due compositori<ref>Christoph Wolff, ''Mozart sulla soglia della fortuna'', EDT, Torino 2013, pag. 36.</ref>. Le due opere furono infatti eseguite l'una dopo l'altra la sera del 7 febbraio 1786 nella tenuta imperiale di [[Schönbrunn]], entrambe con successo<ref>Enrico Stinchelli, ''Mozart. La vita e l'opera'', Newton Compton, Roma 1996, pp. 80-1.</ref>.
[[File:Mozart libretto figaro 1786.jpg|min|verticale|Libretto dell'opera ''[[Le nozze di Figaro]]'' rappresentata a [[Praga]] nel [[1786]]]]
Dopo il ''Ratto dal serraglio'', e per alcuni anni, Mozart trascurò la propria vocazione di operista per dedicarsi in prevalenza alla musica strumentale; rimasero incompiute due opere buffe, ''[[L'oca del Cairo]]'' e ''[[Lo sposo deluso]]'', entrambe del 1783.<ref>{{Cita|Solomon|p. 282|SolomonIta}}.</ref>
 
Al carnevale del 1786 risale la messa in scena del ''singspiel'' in un atto ''[[Der Schauspieldirektor]]'', commissionato a Mozart dall'imperatore Giuseppe II&nbsp;– assieme all'atto unico di [[Antonio Salieri]] ''[[Prima la musica e poi le parole]]'' – con l'intento esplicito di mettere a confronto i due compositori.<ref>Christoph Wolff, ''Mozart sulla soglia della fortuna'', EDT, Torino 2013, pag. 36.</ref> Le due opere furono infatti eseguite l'una dopo l'altra la sera del 7 febbraio 1786 nella tenuta imperiale di [[Schönbrunn]], entrambe con successo.<ref>{{cita|Stinchelli, 1996|pp. 80-81}}.</ref>
In quel periodo Mozart stava già lavorando alla composizione de ''Le nozze di Figaro'', in collaborazione con il librettista [[Lorenzo Da Ponte]] (che nel 1783 era stato nominato poeta di corte per il teatro italiano)<ref>Christoph Wolff, ''Mozart sulla soglia della fortuna'', EDT, Torino 2013, pp. 36 e 38.</ref>. Il soggetto era stato scelto dallo stesso Mozart, il quale aveva chiesto a Da Ponte di preparare un libretto dalla commedia omonima di [[Beaumarchais]]; Da Ponte riuscì a vincere le resistenze opposte dalla censura imperiale solo attenuando i toni della polemica sociale, che nel testo di Beaumarchais è forte ed esplicita contro la classe nobiliare e a favore del ceto borghese emergente, mentre nel libretto di Da Ponte risulta molto più sfumata e indiretta<ref>Massimo Mila, ''Lettura delle Nozze di Figaro'', Einaudi, Torino 1979, pp. 18-20.</ref>. Nel luglio 1785 il libretto era pronto; la prima rappresentazione dell'opera si ebbe a Vienna il 1º maggio 1786, con un successo buono ma non eccezionale<ref>Massimo Mila, ''Mozart. Saggi 1941-1987'', Einaudi, Torino 2006, pp. 50-1.</ref>; l'opera non convinse la totalità del pubblico e la sera della prima si ebbero sia applausi sia fischi<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag. 285.</ref>. Fra il 1786 e il 1791, comunque, le ''Nozze di Figaro'' totalizzarono, a Vienna, trentotto rappresentazioni (per avere un termine di paragone, si consideri che ''Il barbiere di Siviglia'' di [[Paisiello]], considerata l'opera di maggior successo nella Vienna dell'epoca, ebbe in tale città sessanta repliche fra il 1783 e il 1791)<ref name="Maynard Solomon 1999, pp. 284-5">Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pp. 284-5.</ref>. Tuttavia gli incassi di Mozart come operista durante tutto il 1786 non bastarono a compensare i mancati introiti derivanti dalla drastica riduzione della sua attività concertistica; inoltre, laddove come pianista Mozart era stato economicamente del tutto autonomo, adesso non lo era più come compositore di opere, in quanto doveva dipendere, per il loro allestimento, da impresari e direttori teatrali<ref name="Maynard Solomon 1999, pp. 284-5"/>.
 
In quel periodo Mozart stava già lavorando alla composizione della [[commedia per musica]] ''[[Le nozze di Figaro]]'', in collaborazione con il librettista [[Lorenzo Da Ponte]] (che nel 1783 era stato nominato poeta di corte per il teatro italiano).<ref>Christoph Wolff, ''Mozart sulla soglia della fortuna'', EDT, Torino 2013, pp. 36 e 38.</ref> Il soggetto era stato scelto dallo stesso Mozart, il quale aveva chiesto a Da Ponte di preparare un libretto dalla commedia omonima di [[Beaumarchais]]. Nelle sue ''Memorie'' Da Ponte racconta di aver convinto Giuseppe II ad approvare l'opera – vista la precedente censura della commedia che lo stesso imperatore aveva sollecitato – assicurandogli di aver omesso o tagliato le scene potenzialmente offensive del testo di Beaumarchais.<ref>{{Cita libro|autore=Lorenzo Da Ponte|titolo=Memorie|url=https://it.wikisource.org/wiki/Memorie_(Da_Ponte)/Parte_seconda_(1777-1792)|p=111}}</ref> Nel luglio 1785 il libretto era pronto; la prima rappresentazione dell'opera si ebbe a Vienna il 1º maggio 1786 con un successo buono, ma non eccezionale;<ref>{{cita|Mila, 2006|pp. 50-51}}.</ref> l'opera non convinse la totalità del pubblico e la sera della prima si ebbero sia applausi sia fischi.<ref>{{Cita|Solomon|p. 285|SolomonIta}}.</ref> Fra il 1786 e il 1791, le ''Nozze di Figaro'' totalizzarono a Vienna 38 rappresentazioni (per avere un termine di paragone, si consideri che ''[[Il barbiere di Siviglia (Paisiello)|Il barbiere di Siviglia]]'' di [[Paisiello]], considerata l'opera di maggior successo nella Vienna dell'epoca, ebbe in tale città 70 repliche fra il 1783 e il 1791).<ref name="Maynard Solomon 1999, pp. 284-5">{{Cita|Solomon|pp. 284-285|SolomonIta}}.</ref> Come operista Mozart non fu economicamente autonomo, poiché dipendeva da impresari e direttori teatrali per l'allestimento di esse.<ref name="Maynard Solomon 1999, pp. 284-5"/><ref>Si ritiene in genere che l'attività concertistica di Mozart sia drasticamente diminuita dopo il 1785, ma le basi dell'affermazione sono deboli poiché tutta la documentazione dei concerti si basa sulla corrispondenza privata, che è andata in gran parte perduta, e la documentazione pubblica di essi è aleatoria. I registri di polizia dell'epoca, i soli che avrebbero potuto elencare tutti gli eventi, andarono distrutti nell'incendio del Palazzo di Giustizia di Vienna nel 1927 ({{cita|Stafford|pp. 238-239}}; {{cita|Lütteken|p. 204}}).</ref>
''Le nozze di Figaro'' costituiscono un momento decisivo nella storia del teatro in musica: con esse giunse a compimento l'evoluzione (avviata da [[Giovanni Battista Pergolesi|Pergolesi]] e proseguita da [[Piccinni]], Paisiello e [[Cimarosa]]) in virtù della quale l'[[Opera buffa|opera comica]], da genere musicale considerato inferiore e popolaresco (in confronto alla pretesa superiorità artistica dell'[[opera seria]]), assurse a piena dignità estetica e divenne la più importante forma di teatro musicale, soppiantando l'opera seria grazie alla sua superiore efficacia drammatica, alla sua capacità di introspezione psicologica e alla perfetta integrazione fra testo e musica; qualità tutte che appunto in Mozart si trovano al massimo grado<ref>Massimo Mila, ''Lettura delle Nozze di Figaro'', Einaudi, Torino 1979, pp. 6-15.</ref>.
 
''Le nozze di Figaro'' costituiscono un momento decisivo nella storia del teatro in musica: con esse giunse a compimento l'evoluzione (avviata da [[Pergolesi]] e proseguita da [[Niccolò Piccinni|Piccinni]], Paisiello e [[Cimarosa]]) in virtù della quale l'[[opera buffa]], da genere musicale considerato inferiore e popolaresco (in confronto alla pretesa superiorità artistica dell'[[opera seria]]), assurse a piena dignità estetica e divenne la più importante forma di teatro musicale, soppiantando l'opera seria grazie alla sua superiore efficacia drammatica, alla sua capacità di introspezione psicologica e alla perfetta integrazione fra testo e musica; qualità tutte che appunto in Mozart si trovano al massimo grado.<ref>Massimo Mila, ''Lettura delle Nozze di Figaro'', Einaudi, Torino 1979, pp. 6-15.</ref>
Mentre a Vienna, come si è detto, l'esordio delle ''Nozze di Figaro'' fu contrastato, l'opera ebbe un immediato e travolgente successo a [[Praga]], dove fu allestita, presso il locale teatro italiano, dalla compagnia dell'impresario [[Domenico Guardasoni|Guardasoni]], nel dicembre 1786<ref>Massimo Mila, ''Lettura del Don Giovanni di Mozart'', Einaudi, Torino 1988, pp. 23-4.</ref>. Mozart, l'11 gennaio 1787, giunse assieme alla moglie nella capitale boema, dove poté vedere di persona la grande popolarità raggiunta dalla sua opera, la cui musica veniva eseguita anche nelle sale da ballo, come egli stesso narrò in una vivace lettera ad un amico viennese:
 
Mentre a Vienna, come si è detto, l'esordio delle ''nozze di Figaro'' fu contrastato, l'opera ebbe un immediato e travolgente successo a [[Praga]], dove fu allestita, presso il locale teatro italiano, dalla compagnia dell'impresario [[Domenico Guardasoni|Guardasoni]], nel dicembre 1786.<ref>{{cita|Mila, 1988|pp. 23-24}}.</ref> Mozart, l'11 gennaio 1787, giunse assieme alla moglie nella capitale boema, dove poté vedere di persona la grande popolarità raggiunta dalla sua opera, la cui musica veniva eseguita anche nelle sale da ballo, come egli stesso narrò in una vivace lettera a un amico viennese:
{{quote|Alle sei sono andato con il conte Canal al cosiddetto ballo di Bretfeld, dove è solito riunirsi il fior fiore delle bellezze praghesi [...] Io non ho ballato e non ho mangiato. La prima cosa perché ero stanco e la seconda per la mia innata stupidità. Ho però guardato con sommo piacere tutta questa gente saltarmi intorno, piena di autentica allegria, sulle note del mio ''Figaro'', trasformato in [[Contraddanza|contraddanze]] e in [[Allemanda|allemande]]. Perché d'altro non si parla se non di ''Figaro'', altro non si suona, intona, canta e fischietta se non ''Figaro''. Non si assiste ad altra opera se non a ''Figaro'' e sempre ''Figaro''. È certo un grande onore per me.|Wolfgang Amadeus Mozart, lettera del 15 gennaio 1787<ref>Wolfgang Amadeus Mozart, ''Lettere'', a cura di Elisa Ranucci, Ugo Guanda Editore, Parma 2010, pag. 247.</ref>}}
{{citazione|Alle sei sono andato con il conte Canal al cosiddetto ballo di Bretfeld, dove è solito riunirsi il fior fiore delle bellezze praghesi [...] Io non ho ballato e non ho mangiato. La prima cosa perché ero stanco e la seconda per la mia innata stupidità. Ho però guardato con sommo piacere tutta questa gente saltarmi intorno, piena di autentica allegria, sulle note del mio ''figaro'', trasformato in [[Contraddanza|contraddanze]] e in [[allemande]]. Perché d'altro non si parla se non di ''figaro'', altro non si suona, intona, canta e fischietta se non ''figaro''. Non si assiste ad altra opera se non a ''figaro'' e sempre ''figaro''. È certo un grande onore per me.|Wolfgang Amadeus Mozart, lettera del 15 gennaio 1787<ref>Wolfgang Amadeus Mozart, ''Lettere'', a cura di Elisa Ranucci, Ugo Guanda Editore, Parma 2010, pag. 247.</ref>}}
 
A questo periodo dell'arte mozartiana appartieneappartengono lail [[Quartetto n. 20 (Mozart)|''Quartetto per archi n. 20'' K 504499]] e la [[Sinfonia n. 38 (Mozart)|''Sinfonia in re maggiore'' K 504]] (6 dicembre 1786), detta anche ''Sinfonia di Praga'', capolavoro che precorre Beethoven.<ref>Massimo {{cita|Mila, ''Mozart. Saggi 1941-1987'', Einaudi, Torino 2006, pag|p. 66}}.</ref>.
 
Il 28 maggio 1787 morì a Salisburgo Leopold Mozart; benché il suo testamento non ci sia pervenuto, appare probabile che egli abbia lasciato la quasi totalità delle sue sostanze alla figlia Maria Anna, praticamente diseredando Wolfgang.<ref name="ReferenceD">Maynard {{Cita|Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, |pp. 365 e, 379-80380|SolomonIta}}.</ref>.
 
==== ''Don Giovanni'' ====
[[File:Luigi Bassi480.jpg|miniaturamin|verticale|sinistra|Il primo interprete del personaggio di Dondon Giovanni, il baritono [[Luigi Bassi (cantante)|Luigi Bassi]], in un'incisione dell'epoca (1787)]]
Da Praga, Mozart rientrò a Vienna nel febbraio 1787, avendo firmato il contratto con Guardasoni per una nuova opera; della stesura del testo poetico si incaricò Lorenzo Da Ponte, il quale si basò principalmente sul libretto che poco tempo prima [[Giovanni Bertati]] aveva scritto per un'opera del compositore italiano [[Giuseppe Gazzaniga]], avente lo stesso soggetto; Da Ponte completò il libretto dedel dramma giocoso ''[[Don Giovanni (opera)|Il Dissoluto punito ossia il Don Giovanni]]'' probabilmente nel giugno 1787; Mozart ne compose la musica fra l'estate e l'autunno; la storica prima rappresentazione ebbe luogo a Praga il 29 ottobre 1787.<ref>Massimo {{cita|Mila, ''Lettura del Don Giovanni di Mozart'', Einaudi, Torino 1988, |pp. 24-30}}.</ref>.
 
All'anno 1787 appartengono due capolavori nel genere della serenata: [[KUno 522scherzo musicale|''Uno scherzo musicale'' in fa maggiore K 522]] (14 giugno) è una brillante satira musicale che prende di mira la mediocrità e l'incompetenza dei compositori alla moda nella Vienna deldell'epoca; la [[KEine 525kleine Nachtmusik|''Piccola serenata notturna'' in sol maggiore K 525]] (agosto) è oggi una delle composizioni mozartiane più popolari e più universalmente note.<ref>Enrico {{cita|Stinchelli, ''Mozart. La vita e l'opera'', Newton Compton, Roma 1996, |pp. 89-90}}.</ref>. Degno di menzione è anche l'ammirevole [[Divertimento per violino, viola e violoncello in mi bemolle maggiore, K. 563 (Mozart)|''Divertimento per violino, viola e violoncello in mi bemolle maggiore'' K 563]] del 1788.<ref>Massimo {{cita|Mila, ''Mozart. Saggi 1941-1987'', Einaudi, Torino 2006, pag|p. 73}}.</ref>.
 
Il 7 dicembre [[1787]] l'imperatore Giuseppe II nominò Mozart compositore di corte''Kammermusicus'', con una retribuzione di ottocento800 fiorini l'anno (il suo predecessore [[Christoph Willibald Gluck|Gluck]], da poco deceduto, ne aveva presi duemila2000).<ref>Massimo {{cita|Mila, ''Mozart. Saggi 1941-1987'', Einaudi, Torino 2006, pag|p. 53}}.</ref>. Si trattò comunque, per Mozart, di un incarico poco impegnativo, che consistette principalmente nella fornitura periodica di musica per i balli di corte.<ref>Maynard {{Cita|Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag|p. 390|SolomonIta}}.</ref>.
 
Ancora una volta, all'entusiastica accoglienza di un'opera mozartiana da parte del pubblico praghese fece da contrappeso un assai più tiepido riscontro a Vienna, dove il ''Don Giovanni'', allestito il 7 maggio 1788, fu un sostanziale insuccesso; l'opinione del pubblico fu che si trattasse di una musica troppo difficile, anche se parte della critica ne riconobbe subito la qualità superiore.<ref>Massimo {{cita|Mila, ''Lettura del Don Giovanni di Mozart'', Einaudi, Torino 1988, |pp. 31-232}}.</ref>.
 
Il ''Don Giovanni'' è comunemente considerato uno dei massimi capolavori, non solo dell'arte musicale, di tutti i tempi.<ref>Massimo Mila, ''Lettura del Don Giovanni di Mozart'', Einaudi, Torino 1988, pag. 42: "siamoSiamo sul piano dei valori assoluti ed eterni, sul piano di Omero, di Dante, di Shakespeare, di Cervantes e di Goethe" in {{cita|Mila, 1988|p. 42}}.</ref>. Una sua caratteristica consiste nella prodigiosa compresenza di comicità e tragedia;<ref>Massimo {{cita|Mila, ''Lettura del Don Giovanni di Mozart'', Einaudi, Torino 1988, pag|p. 34}}.</ref>; il protagonista, Don Giovanni, figura inizialmente negativa, raggiunge in modo paradossale una statura eroica nelle ultime scene del dramma, ovedove il suo ostinato e coraggioso rifiuto di pentirsi (pur di fronte alla imminente prospettiva della dannazione eterna, minacciatagli dalla sovrannaturale apparizione della statua semovente del Commendatorecommendatore) può apparire quale emblema di rivolta laica e illuministica contro il trascendente.<ref>Massimo {{cita|Mila, ''Lettura del Don Giovanni di Mozart'', Einaudi, Torino 1988, |pp. 37-939, 41 e, 43}}.</ref>. Il finale del secondo atto supera i limiti formali dell'opera settecentesca, realizzando l'assoluta adeguazione della musica all'azione drammatica e aprendo in questo modo la via al teatro musicale del [[Romanticismo]].<ref>Massimo {{cita|Mila, ''Lettura del Don Giovanni di Mozart'', Einaudi, Torino 1988, pag|p. 234}}.</ref>.
 
A partire dal biennio 1786-87, Mozart iniziò ad avere crescenti problemi economici; le sue entrate diminuirono complessivamente di circa un terzo rispetto al 1784, per poi calare ulteriormente nel 1788 e nel 1789; Mozart cominciò allora a chiedere denaro in prestito, come è attestato da una drammatica serie di lettere (più diuna ventiventina) che il compositore scrisse al commerciante Michael Puchberg fra il 1788 e il 1791.<ref>Maynard {{Cita|Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, |pp. 393-4|SolomonIta}}.</ref>. Va detto che le finanze di Mozart scontarono anche l'effetto di una congiuntura economica sfavorevole: la [[Guerra russo-turca (1787-1792)|guerra contro la Turchia]] ebbe pesanti ripercussioni sulla vita musicale viennese fra il 1788 e il 1791, portando, fra l'altro, a una drastica diminuzione generale dell'attività concertistica.<ref>Maynard {{Cita|Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, |pp. 398-9|SolomonIta}}.</ref>. Di fatto, non risulta che Mozart abbia più tenuto concerti a Vienna dopo l'estate 1788; calarono fortemente anche anche i guadagni che Mozart traeva dalla pubblicazione delle sue composizioni.<ref>Maynard {{Cita|Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, |pp. 392-3|SolomonIta}}.</ref>.
 
All'estate 1788 risale la composizione dei tre ultimi capolavori sinfonici: la [[KSinfonia 543n. 39 (Mozart)|''Sinfonia in mi bemolle maggiore'' K. 543]] (26 giugno), la [[KSinfonia 550n. 40 (Mozart)|''Sinfonia in sol minore'' K. 550]] (25 luglio) e la [[KSinfonia 551n. 41 (Mozart)|''Sinfonia in do maggiore'' K. 551]] (10 agosto).<ref>Maynard {{Cita|Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag|p. 393|SolomonIta}}.</ref>. Questa trilogia costituisce il vertice artistico del sinfonismo settecentesco; la ''Sinfonia in do maggiore'' si distingue per le sue vaste proporzioni e per l'imponenza architettonica del suo finale fugato.<ref>Massimo {{cita|Mila, ''Mozart. Saggi 1941-1987'', Einaudi, Torino 2006, |pp. 66-868}}.</ref>.
 
==== Il viaggio versoa Berlino ====
[[File:Josefina Duskova 1884 Vilimek.JPG|miniaturamin|verticale|La cantante boema Josepha Duschek, amica di Mozart]]
L'8 aprile 1789 Mozart partì da Vienna per un lungo viaggio verso la Germania settentrionale, alla ricerca di nuovi incarichi e di nuovi introiti. Fu il 10 aprile a Praga; il 12 a [[Dresda]], dove tenne alcuni concerti in forma privata; il 20 a [[Lipsia]], dove ebbe modo di leggere alcune partiture di Bach conservate nella [[Chiesa di San Tommaso (Lipsia)|Thomaskirche]]; il 26 fu a [[Potsdam]], dove, a quanto sembra, non riuscì ada ottenere udienza dal re [[Federico Guglielmo II di Prussia|Federico Guglielmo II]]; l'8 maggio ritornò a Lipsia, città nella quale, il 12 maggio, diede un concerto pubblico alla [[Gewandhausorchester Leipzig|Gewandhaus]], in cui furono eseguite due sinfonie non identificate, due concerti per pianoforte e orchestra, due arie con orchestra, cantate dalladal soprano [[Josepha Duschek]], e dove probabilmente improvvisò al pianoforte; ma gli incassi della serata non furono per nulla buoni.<ref name="Maynard Solomon 1999, pp. 402-5">Maynard {{Cita|Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, |pp. 402-5|SolomonIta}}.</ref>. Mozart era da tempo particolarmente legato alla Duschek, ed è possibile che fra i due ci sia stato, durante questo viaggio, qualcosa di più di una semplice amicizia<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pp. 409-10.</ref>.
 
Il 19 maggio fu a [[Berlino]], città in cui forse assistette a una rappresentazione del ''Ratto dal serraglio'' e dalla quale scrisse alla moglie di aver ricevuto incarico dalla corte di scrivere sei quartetti per archi e sei sonate facili per pianoforte (ma la circostanza che egli abbia realmente ricevuto tale commissione regia è posta in dubbio da alcuni studiosi, dato che di tale incarico non si trova traccia in nessun altro documento che non sia di mano dello stesso Mozart).<ref name="Maynard Solomon 1999, pp. 402-5"/>. Il musicista, comunque, completò solo tre quartetti per archi, i suoi ultimi, conosciuti come ''Quartetti prussiani'' ([[Quartetto Kn. 57521 (Mozart)|K. 575]], [[Quartetto Kn. 58922 (Mozart)|K. 589]] e [[Quartetto Kn. 59023 (Mozart)|K 590]]), che furono pubblicati postumi e senza alcuna dedica<ref>Maynard, Solomone una sola sonata, l''Mozart''ultima, Mondadori,la Milano[[Sonata 1999,per pianoforte n. 18 (Mozart)|K 576]].<ref>{{Cita|Solomon|pp. 406-7|SolomonIta}}.</ref>. Tornò a Vienna il 4 giugno 1789; il suo viaggio era stato infruttuoso dal punto di vista economico, ed aveva forse avuto l'effetto di intaccare la serenità del suo matrimonio.<ref>Maynard {{Cita|Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, |pp. 408-17|SolomonIta}}.</ref>.
 
==== ''Così fan tutte'' e il viaggio a Francoforte ====
Il 1790 fu un anno particolarmente difficile per Mozart.: Lala sua reputazione di eccellente compositore era ormai consolidata a livello europeo, ma in patria una parte di quello che era stato il suo pubblico ormai non lo seguiva più, anche perché Mozart non si preoccupava affatto di compiacerlo; raramente e malvolentieri, infatti, acconsentiva a scrivere musica banale, finalizzata al solo successo commerciale.<ref>Maynard {{Cita|Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, |pp. 424-5425|SolomonIta}}.</ref>. Inoltre laLa sua produzione, benché mantenesse un livello qualitativo sempre molto elevato, ebbe inoltre un vero e proprio crollo quantitativo nel corso del 1790, un'epoca relativamente alla quale il suo catalogo registra non più di una dozzina di nuove composizioni:, in quello che fu il periodo di minore produttività in tutta la sua maturità di compositore.<ref>Maynard {{Cita|Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, |pp. 426-27427|SolomonIta}}.</ref>. Si è ipotizzato che in questo periodo egli fosse affetto da [[Disturbo depressivo|depressione]].<ref>Maynard {{Cita|Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, |pp. 419, 421, 427-30430|SolomonIta}}.</ref>.
 
[[File:Cosi fan tutte - first performance.jpg|miniaturamin|Locandina della prima rappresentazione di ''Così fan tutte'', Vienna, 26 gennaio 1790]]
Il 26 gennaio, al Burgtheater di Vienna, ebbe luogo la prima rappresentazione di ''[[Così fan tutte|Così fan tutte ossia La scuola degli amanti]]'', [[dramma giocoso]] su libretto di Lorenzo Da Ponte; l'opera fu replicata nove volte nel corso dell'anno.<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag. 426.<name="ReferenceB"/ref>. Basata su un soggetto originale dello stesso Da Ponte, essa esprime due differenti aspetti del razionalismo illuminista: da una parte, l'amara ironia e lo scetticismo riguardo al cuore umano propri di [[Voltaire]]; dall'altra, la rivendicazione del sentimento erotico nella sua genuina naturalità, al di là delle convenzioni sociali, derivante da [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]].<ref>Massimo {{cita|Mila, ''Mozart. Saggi 1941-1987'', Einaudi, Torino 2006, pp|p. 206-7;207, 236-8238}}.</ref>.
 
Il 20 febbraio moriva l'imperatore Giuseppe II, che era stato il più importante dei sostenitori di Mozart: con l'insediamento del suo successore, [[Leopoldo II d'Asburgo-Lorena|Leopoldo II]], il compositore non fu più tra i favoriti presso la corte, dove le sue richieste di nuovi incarichi non furono accolte.<ref>Maynard {{Cita|Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag|p. 431|SolomonIta}}.</ref>.
 
Nel 1790 fu uno dei cinque compositori che realizzarono il ''Singspiel'' ''[[La pietra filosofale (opera)|La pietra filosofale]]'', su libretto di [[Emanuel Schikaneder]]; l'opera venne musicata, oltre che da Mozart, dallo stesso Schikaneder, da [[Franz Xaver Gerl]], [[Johann Baptist Henneberg]] e [[Benedikt Schack]]; la prima si ebbe al Theater auf der Wieden l'11 settembre 1790.<ref>Lidia Bramani, ''Mozart massone e rivoluzionario'', Bruno Mondadori, Milano 2005, pag. 73.</ref> A lungo si è ritenuto che il contributo di Mozart a tale opera si fosse limitato a un solo duetto; un manoscritto ritrovato nel 1996, però, fa supporre che l'apporto del musicista di Salisburgo sia stato più consistente.<ref>Lidia Bramani, ''Mozart massone e rivoluzionario'', Bruno Mondadori, Milano 2005, pag. 74.</ref>
Mozart non fu neppure tra i compositori invitati a presenziare alla cerimonia d'incoronazione del nuovo imperatore, che doveva aver luogo in ottobre a [[Francoforte]]; decise comunque di parteciparvi a proprie spese; nella città tedesca tenne un concerto il 15 ottobre, il cui cartellone comprendeva una sinfonia non identificata, due ''Concerti per pianoforte e orchestra'' ([[K 459]] e [[K 537]]), alcune arie e un'improvvisazione pianistica; l'esito, dal punto di vista economico, ancora una volta non fu buono<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pp. 431-2.</ref>. Mozart comunque proseguì il viaggio, toccando [[Magonza]] il 16 ottobre, [[Mannheim]] il 23, [[Monaco di Baviera|Monaco]] il 29; in quest'ultima città il 4 o 5 novembre suonò a un concerto in onore del re di Napoli [[Ferdinando IV di Napoli|Ferdinando IV]]; il 10 novembre (senza essere passato da Salisburgo) era di nuovo a Vienna; il viaggio non aveva migliorato la sua situazione economica, ma l'avere incontrato molti vecchi amici a Mannheim e a Monaco lo aveva forse aiutato ad uscire dal suo stato depressivo<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pp. 432-3.</ref>.
 
Mozart non fu tra i compositori invitati a presenziare alla cerimonia di incoronazione del nuovo imperatore, che doveva aver luogo in ottobre a [[Francoforte]]; decise comunque di parteciparvi a proprie spese; nella città tedesca tenne un concerto il 15 ottobre, il cui cartellone comprendeva una sinfonia non identificata, due ''concerti per pianoforte e orchestra'' ([[K 459]] e [[K 537]]), alcune arie e un'improvvisazione pianistica; l'esito, dal punto di vista economico, ancora una volta non fu buono.<ref>{{Cita|Solomon|pp. 431-432|SolomonIta}}.</ref> Mozart proseguì comunque il viaggio, toccando [[Magonza]] il 16 ottobre, [[Mannheim]] il 23, Monaco di Baviera il 29; in quest'ultima città, il 4 o 5 novembre suonò a un concerto in onore di re [[Ferdinando IV di Napoli]]; il 10 novembre (senza essere passato da Salisburgo) era di nuovo a Vienna; il viaggio non aveva migliorato la sua situazione economica, ma l'avere incontrato molti vecchi amici a Mannheim e a Monaco lo aveva forse aiutato a uscire dal suo stato depressivo.<ref>{{Cita|Solomon|pp. 432-433|SolomonIta}}.</ref>
Alla fine di ottobre del 1790 l'impresario britannico Robert May O' Reilly offrì a Mozart l'opportunità di soggiornare a Londra fino all'estate successiva con il compito di comporre almeno due opere teatrali, dietro un compenso equivalente a circa tremila fiorini; non si sa per quale motivo Mozart abbia rifiutato tale vantaggiosa offerta, che avrebbe risolto gran parte dei suoi problemi finanziari: forse perché ciò avrebbe comportato una lunga separazione da Constanze (la quale, a causa della sua salute malferma, non avrebbe potuto seguire il marito a Londra), o forse perché a quell'epoca Mozart contava già con certezza su future opportunità di guadagno rimanendo a Vienna<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag. 437.</ref>. Forse, più semplicemente, Mozart non se la sentiva di emigrare all'estero, sconvolgendo la sua vita e le sue abitudini solo per inseguire delle prospettive di carriera, per quanto allettanti<ref>Massimo Mila, ''Mozart. Saggi 1941-1987'', Einaudi, Torino 2006, pag. 56.</ref>.
 
Alla fine di ottobre del 1790, l'impresario britannico Robert May O'Reilly offrì a Mozart l'opportunità di soggiornare a Londra fino all'estate successiva con il compito di comporre almeno due opere teatrali, dietro un compenso equivalente a circa 3000 fiorini; non si sa per quale motivo Mozart abbia rifiutato tale vantaggiosa offerta, che avrebbe risolto gran parte dei suoi problemi finanziari: forse perché ciò avrebbe comportato una lunga separazione da Constanze (la quale, a causa della sua salute malferma, non avrebbe potuto seguire il marito a Londra), o forse perché a quell'epoca Mozart contava già con certezza su future opportunità di guadagno rimanendo a Vienna;<ref>{{Cita|Solomon|p. 437|SolomonIta}}.</ref> forse, più semplicemente, Mozart non se la sentiva di emigrare all'estero, sconvolgendo la sua vita e le sue abitudini solo per inseguire delle prospettive di carriera, per quanto allettanti.<ref>{{cita|Mila, 2006|p. 56}}.</ref>
 
==== Gli ultimi capolavori ====
L'inizio del 1791 vide Mozart superare la propria crisi creativa e tornare ai suoi abituali livelli di produttività, come è attestato dalla serie di capolavori che costellano il suo ultimo anno: fra essi il [[K 595|''Concertoconcerto per pianoforte e orchestra n. 27 in si bemolle maggiore'' K 595]] (5 gennaio), il [[KQuintetto 614per archi in mi bemolle maggiore (Mozart)|''Quintettoquintetto per archi in mi bemolle maggiore'' K 614]] (12 aprile), il [[mottetto]] [[KAve 618Verum Corpus (Mozart)|''Ave verum corpus'' K 618]] (giugno), il [[KConcerto 622per clarinetto e orchestra (Mozart)|''Concerto per clarinetto e orchestra'' K 622]] (7 ottobre).<ref>Maynard {{Cita|Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, |pp. 434-8438|SolomonIta}}.</ref>. Anche la sua situazione economica cominciò a migliorare: fra l'altro, alcuni mecenati ungheresi e olandesi sottoscrissero in suo favore, impegnandosi ad acquistare sue composizioni per cifre ragguardevoli; il 9 maggio la città di Vienna lo nominò assistente ''Kapellmeister'' di [[Leopold Hofmann (compositore)|Leopold Hofmann]] presso la cattedrale di Santo Stefano, incarico onorifico che però preludeva alla nomina a maestro di cappella (retribuito duemila2000 fiorini annui) non appena il posto si fosse reso vacante.<ref>Maynard {{Cita|Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag|p. 438|SolomonIta}}.</ref>.
 
Fu probabilmente all'inizio di maggio che Mozart iniziò a comporre ''[[Il flauto magico]]'', ''Singspiel'' su libretto di [[Emanuel Schikaneder]]; intorno alla metà di luglio interruppe la composizione quando gli pervenne, dall'impresario Guardasoni, la commissione per un'opera seria italiana da mettere in scena a Praga, ''[[La clemenza di Tito]]''<ref>Maynard Solomon,in occasione dell''Mozart'',incoronazione Mondadori,di Milano 1999,Leopoldo II;<ref>{{Cita|Solomon|pp. 435-6436|SolomonIta}}.</ref> la speranza del musicista era di entrare nelle grazie del nuovo sovrano e di ottenere nuove commissioni lavorative.
 
Sempre nell'estate del 1791 un aristocratico musicista dilettante, un certoil conte [[Franz von Walsegg]], tramite un suo emissario, commissionò a Mozart una [[Requiem (musica)|messa dadi requiem]], alla condizione che l'incarico dovesse rimanere segreto e che il committente restasse anonimo; ciòera in quanto erainfatti intenzione del conte Walsegg di far passare l'opera come propria. Non è chiaro se Mozart conoscesse l'identità e le intenzioni del suo committente; in ogni caso egli, già impegnato nella composizione del ''Flauto magico'' e della ''Clemenza di Tito'', non poté dedicarsi subito a scrivere il ''[[Requiem (Mozart)|Requiem]]''.<ref>Maynard {{Cita|Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, |pp. 443-4444|SolomonIta}}.</ref>.
 
Fra il 28 agosto e il 15 settembre Mozart fu a Praga, dove si svolgevano le cerimonie per l'incoronazione di Leopoldo II a [[re di Boemia]]; il 6 settembre, al teatro nazionale, ebbe luogo la prima rappresentazione della ''Clemenza di Tito'', alla presenza della coppia imperiale e con la direzione dell'autore, ma con esito non molto favorevole; è rimastodocumentata tristementel'insoddisfazione famosodi ilvari rozzocomponenti giudiziodella corte imperiale, fra cui la stessa dell'imperatrice [[Maria Luisa di Borbone-Spagna (1745-1792)|Maria Luisa]], che definì l'opera "una porcheria tedesca" e in una sua lettera affermò che "la musica era così brutta che ci addormentammo tutti"<ref>Maynard {{Cita|Solomon,|pp. 444-445|SolomonIta}}.</ref> (benché sia invece falso l'aneddoto frequentemente citato secondo il quale l'Mozart'imperatrice avrebbe definito l',opera Mondadori,"una Milanoporcheria 1999,tedesca")<ref>{{Cita|Tessing Schneider 2018|pp. 444-583 e 93 n.}}</ref>.
 
[[File:Mozart magic flute.jpg|min|sinistra|Scenario di Karl Friedrich Schinkel per un allestimento de ''Il flauto magico'' (1815)]]
[[File:Mozart magic flute.jpg|miniatura|destra|Scenario di Karl Friedrich Schinkel per un allestimento del ''Flauto magico'', 1815]]Immediato, vasto e crescente successo ottenne invece ''Il flauto magico'': alla prima rappresentazione, che si svolse, sotto la direzione del compositore, al [[Theater auf der Wieden|Freihaustheater]] di Vienna il 30 settembre 1791, seguirono centinaia di repliche nel corso degli anni '90. L'euforia di Mozart per il successo della sua opera è testimoniata dalle ultime lettere che il compositore scrisse alla moglie, che in quel periodo si trovava in villeggiatura a [[Baden bei Wien|Baden]]<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag. 445.</ref>.
 
Immediato, vasto e crescente successo ottenne invece ''Il flauto magico'': alla prima rappresentazione, che si svolse, sotto la direzione del compositore, al [[Theater auf der Wieden|Freihaustheater]] di Vienna il 30 settembre 1791, seguirono centinaia di repliche nel corso degli anni novanta. L'euforia di Mozart per il successo della sua opera è testimoniata dalle ultime lettere che il compositore scrisse alla moglie, che in quel periodo si trovava in villeggiatura a [[Baden bei Wien|Baden]].<ref>{{Cita|Solomon|p. 445|SolomonIta}}.</ref>
La musica dell'ultimo Mozart sembra mostrare una tendenza ad allontanarsi dalle forme codificate del classicismo (come la sinfonia, la sonata e il quartetto), per indirizzarsi invece verso brani d'occasione, apparentemente minori, a volte alquanto anomali dal punto di vista timbrico e formale; è il caso della [[K 608|''Fantasia in fa minore'' K 608]] e dell'[[K 616|''Andante in fa maggiore'' K 616]], entrambi per organo meccanico; dell'[[K 617|''Adagio e rondò in do minore'' K 617]] per [[Armonica a bicchieri|glassarmonica]], flauto, oboe, viola e violoncello, scritto per la virtuosa cieca [[Marianne Kirchgessner]]; dello stesso ''Ave verum corpus'' K 618, scritto per il coro della scuola elementare di Baden<ref>Massimo Mila, ''Lettura del Flauto magico'', Einaudi, Torino 1989, pp. 19-21 e 49-50.</ref>. Nel ''Flauto magico'' questa attenzione dell'ultimo Mozart per l'umile e il marginale trova la sua più compiuta realizzazione; scritto per un teatro di periferia e rivolto ad un pubblico popolare, ''Il flauto magico'' esprime, in un linguaggio musicale trasparente e accessibile a tutti, la stessa filosofia [[Giusnaturalismo|giusnaturalistica]] che già aveva ispirato opere come ''Il ratto dal serraglio'' e ''Le nozze di Figaro'': la fede nella bontà originaria degli esseri umani e nella felicità da raggiungere attraverso l'affetto e la solidarietà fra le persone, è la fondamentale filosofia mozartiana che nel ''Flauto magico'' si manifesta attraverso (e a volte nonostante) i complessi simboli dell'ideologia massonica cui è improntato il libretto di Schikaneder<ref>Massimo Mila, ''Lettura del Flauto magico'', Einaudi, Torino 1989, pp. 28; 198; 200-4; 225-7.</ref>.
 
La musica dell'ultimo Mozart sembra mostrare una tendenza ad allontanarsi dalle forme codificate del classicismo (come la sinfonia, la sonata e il quartetto), per indirizzarsi invece verso brani d'occasione, apparentemente minori, a volte alquanto anomali dal punto di vista timbrico e formale; è il caso della [[Fantasia per organo meccanico K 608|''Fantasia in fa minore'' K 608]] e dell'[[Andante per organo meccanico K 616|''Andante in fa maggiore'' K 616]], entrambi per [[Organo meccanico (orologio musicale)|organo meccanico]]; dell'[[Adagio e rondò per glassarmonica|''Adagio e rondò in do minore'' K 617]] per [[glassarmonica]], flauto, oboe, viola e violoncello, scritto per la virtuosa cieca [[Marianne Kirchgeßner]]; dello stesso ''Ave verum corpus'' K 618, scritto per il coro della scuola elementare di Baden<ref>Massimo Mila, ''Lettura del Flauto magico'', Einaudi, Torino 1989, pp. 19-21 e 49-50.</ref>. Nel ''Flauto magico'' questa attenzione dell'ultimo Mozart per l'umile e il marginale trova la sua più compiuta realizzazione; scritto per un teatro di periferia e rivolto a un pubblico popolare, ''Il flauto magico'' esprime, in un linguaggio musicale trasparente e accessibile a tutti, la stessa filosofia [[Giusnaturalismo|giusnaturalistica]] che già aveva ispirato opere come ''Il ratto dal serraglio'' e ''Le nozze di Figaro'': la fede nella bontà originaria degli esseri umani e nella felicità da raggiungere attraverso l'affetto e la solidarietà fra le persone, è la fondamentale filosofia mozartiana che nel ''Flauto magico'' si manifesta attraverso (e a volte nonostante) i complessi simboli dell'ideologia massonica cui è improntato il libretto di Schikaneder<ref>Massimo Mila, ''Lettura del Flauto magico'', Einaudi, Torino 1989, pp. 28; 198; 200-4; 225-7.</ref>.
Prima del 15 novembre 1791 Mozart mise da parte il ''Requiem'' e scrisse l'ultima sua opera compiuta, la [[K 623|''Piccola cantata massonica'' K 623]]; il 20 novembre cadde malato<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag. 449.</ref>.
 
Prima del 15 novembre 1791 Mozart mise da parte il ''Requiem'' e scrisse l'ultima sua opera compiuta, la [[Piccola cantata massonica|''Piccola cantata massonica'' K 623]]; il 20 novembre cadde malato.<ref>{{Cita|Solomon|p. 449|SolomonIta}}.</ref>
=== Mozart massone ===
 
==== Mozart massone ====
Mozart entrò nella [[Massoneria]] dopo il proprio trasferimento a Vienna, mentre la sua carriera di musicista era al culmine del successo. Venne iniziato come "apprendista" il 14 dicembre 1784, nella Loggia “La Beneficenza” di Vienna. Il compositore, in poco tempo, percorse tutto il cammino iniziatico della massoneria "bruciando le tappe": nel marzo del 1785 fu elevato al grado di "Compagno" e il mese successivo, il 22 aprile, divenne "Maestro". Nel frattempo, anche suo padre Leopold venne iniziato ai misteri della Libera Muratoria<ref>Lidia Bramani, ''Mozart massone e rivoluzionario'', Mondadori.</ref>.
Mozart entrò nella [[massoneria]] dopo il proprio trasferimento a Vienna, mentre la sua carriera di musicista era al culmine del successo. Venne iniziato come "apprendista" il 14 dicembre 1784, nella loggia "Zur Wohltätigkeit" ("Alla beneficenza") grazie alla mediazione dell'amico drammaturgo e massone [[Otto Heinrich von Gemmingen-Hornberg]].<ref>{{Cita|Solomon|p. 300|SolomonIta}}.</ref> Il compositore, in poco tempo, percorse tutto il cammino iniziatico della massoneria: il 7 gennaio del 1785 fu elevato al grado di "compagno" e forse il 13 gennaio (la data non è certa) divenne "maestro".<ref>{{cita|Bramani, 2005|p. 56}}.</ref> Suo padre Leopold venne iniziato nella stessa loggia il 6 aprile 1785, il 16 aprile passò al grado di "compagno" e il 22 divenne "maestro".<ref>{{cita|Bramani, 2005|pp. 35, 59}}.</ref>
 
L'11 dicembre 1785 l'imperatore Giuseppe II fece emanare un decreto, il ''Freimaurerpatent'', in virtù del quale le otto logge massoniche di Vienna furono accorpate in sole due, denominate rispettivamente "Alla nuova speranza incoronata" e "Alla verità" e assoggettate a uno stringente controllo da parte del governo; in seguito a questo provvedimento Mozart venne a far parte della loggia "Alla nuova speranza incoronata".<ref>{{Cita|Solomon|pp. 301, 303|SolomonIta}}.</ref>
L'appartenenza massonica di Mozart non fu per adesione formale, ma trasse fondamento in profondi convincimenti esoterici e spirituali, che egli tradusse in musica, nelle opere che più si riallacciano ai simboli e agli ideali massonici: fra questi, resta impareggiabile la simbologia del ''Flauto Magico''<ref>Francesco Attardi, ''Viaggio intorno al flauto magico'', Libreria Musicale Italiana Editrice, 2006</ref>. Simbolico anche il carattere di progressione delle terze parallele, che contraddistingue la parte finale dell'opera K 623. Il carattere massonico, poi, è impresso pure nella tonalità (con predilezione di mi bemolle) e nei timbri, dove è predominante la presenza di strumenti a fiato e voci maschili.
 
Fra gli scopi dichiarati di tale decreto vi era quello di limitare l'influenza dell'ordine dei [[Rosacroce]], di tendenza mistica ed esoterica; perciò i massoni di tendenza razionalista inizialmente accolsero con favore il ''Freimaurerpatent''; tuttavia, in seguito apparve chiaro che l'assoggettamento della massoneria al controllo governativo aveva anche l'obiettivo di frenare l'attività dell'ala più illuminista e più anticlericale, che faceva capo all'ordine degli [[Illuminati]], considerato pericoloso per l'ordine costituito.<ref>{{Cita|Solomon|pp. 301-302|SolomonIta}}.</ref> Difatti dopo il ''Freimaurerpatent'' l'ordine degli Illuminati cessò praticamente di esistere a Vienna, molti di loro (fra cui alcuni cari amici di Mozart) uscirono dalla massoneria e la stessa loggia "Alla verità" fu ufficialmente chiusa nel 1789.<ref>{{Cita|Solomon|p. 302|SolomonIta}}.</ref>
All'universo della musica massonica appartengono, fra le altre opere, la ''Cantata'' K 471 del 1785, l'''Adagio'' per 2 clarinetti e 3 corni di bassetto K 411 dello stesso anno e la [[K 477|''Musica Funebre Massonica'' K 477]] (pure questa del 1785), oltre alla ''Piccola Cantata Massonica'' K 623 del 1791<ref>Fabrizio Alfieri, ''Mozart, il viaggio iniziatico nel Flauto magico'', Luni editrice.</ref>.
 
La loggia "Alla beneficenza", di cui faceva parte Mozart prima del ''Freimaurerpatent'', era praticamente dominata dagli Illuminati, ed egli stesso ebbe stretti legami con appartenenti a tale ordine, come [[Ignaz von Born]] e [[Joseph von Sonnenfels]].<ref>{{Cita|Solomon|pp. 304-305|SolomonIta}}.</ref> Sembra che Mozart abbia avuto simpatie per gli Illuminati, anche se molto probabilmente non entrò mai a far parte del loro ordine.<ref name="ReferenceC">{{Cita|Solomon|p. 305|SolomonIta}}.</ref> Mozart continuò comunque a far parte della massoneria anche dopo che ne furono usciti gli Illuminati, sebbene, a quanto pare, la sua partecipazione alle attività della loggia sia diminuita fra il gennaio 1786 e il gennaio 1791.<ref name="ReferenceC"/>
=== Malattia e morte (1791) ===
 
L'appartenenza massonica di Mozart non fu solo per adesione formale, ma trasse fondamento in profondi convincimenti esoterici e spirituali, che egli tradusse in musica, nelle opere che più si riallacciano ai simboli e agli ideali massonici: fra questi, resta impareggiabile la simbologia del ''Flauto magico''.<ref>Francesco Attardi, ''Viaggio intorno al flauto magico'', Libreria Musicale Italiana Editrice, 2006</ref> È simbolico il carattere di progressione delle terze parallele, che contraddistingue la parte finale dell'opera K 623. Il carattere massonico di tali composizioni si esprime a volte nella scelta delle tonalità (con predilezione di mi bemolle) e nei timbri, dove è predominante la presenza di strumenti a fiato e voci maschili.
[[File:Hermann Kaulbach - Mozarts letzte Tage, 1873.jpg|miniatura| Mozart morente in un dipinto dell'Ottocento (Hermann Kaulbach, ''Mozarts letzte Tage'', 1873)]]
Mozart morì nella sua casa a [[Vienna]] il 5 dicembre [[1791]], cinque minuti prima dell'una di notte<ref>''Notizia sulla vita e le opere di W. A. Mozart'', in: Wolfgang Amadeus Mozart, ''Lettere'', a cura di Elisa Ranucci, Ugo Guanda Editore, Parma 2010, pag. 48.</ref>. La salma fu portata alla [[Stephansdom|Cattedrale di Santo Stefano]] il 6 dicembre; il corpo venne poi sepolto, lo stesso giorno o forse la mattina del 7, in una fossa comune del [[Cimitero di St. Marx]], a quanto pare senza che nessuno della famiglia di Mozart, né dei suoi amici o conoscenti, fosse presente (le testimonianze dei contemporanei tentano di giustificare questo fatto assumendo che al momento del funerale ci fosse maltempo, ma quest'ultima circostanza è stata posta in dubbio in epoca moderna)<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pp. 453-4.</ref>. Si trattò di un funerale di terza classe, vale a dire del più economico possibile (ad eccezione del funerale per i poveri, che era gratuito); forse tale tipo di funerale era stato scelto dallo stesso Mozart, seguendo le sue convinzioni illuministiche che potrebbero averlo indotto a disprezzare, alla stregua di un retaggio della superstizione, sia le cerimonie funebri troppo sfarzose sia il ministero ecclesiastico (fra l'altro, Mozart non aveva chiesto, né ricevuto, l'[[estrema unzione]])<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pp. 455-6.</ref>.
 
All'universo della musica massonica appartengono, fra le altre opere, la ''cantata'' K 471 del 1785, l{{'}}''adagio'' per due clarinetti e tre corni di bassetto K 411 dello stesso anno e la [[Musica funebre massonica in do minore K 477|''musica funebre massonica'' K 477]] (pure questa del 1785), oltre alla ''piccola cantata massonica'' K 623 del 1791.<ref>Fabrizio Alfieri, ''Mozart, il viaggio iniziatico nel Flauto magico'', Luni editrice.</ref>
[[File:Sankt Marxer Friedhof Mozart-Grabmal 1.jpg|thumb|left|Tomba di Mozart nel [[cimitero di St. Marx]] a [[Vienna]].]]L'esatto luogo di sepoltura di Mozart non è stato mai identificato. Vi sono a Vienna ben due monumenti funerari del compositore in due diversi cimiteri, uno presso il Cimitero di St. Marx e un altro presso il Cimitero centrale ([[Zentralfriedhof]]).
 
Nel suo ultimo anno di vita, Mozart riprese a comporre molta musica d'ispirazione massonica; oltre al ''Flauto magico'' e alla ''Piccola cantata massonica'', sopra citati, è degna di nota la cantata per tenore e pianoforte ''Die ihr des unermeßlichen Weltalls Schöpfer ehrt'' ("Voi che onorate il creatore dell'universo infinito") K 619, su testo di [[Franz Heinrich Ziegenhagen]].<ref>{{Cita|Solomon|p. 307|SolomonIta}}.</ref> Ziegenhagen era un [[Socialismo utopistico|socialista utopista]], esponente dell'Illuminismo radicale ed egualitario; il suo testo (messo in musica da Mozart nel luglio 1791) è un'appassionata perorazione a favore della tolleranza religiosa, contro il fanatismo, contro il militarismo e a favore della pace fra i popoli:<ref>{{cita|Bramani, 2005|pp. 12-13, 300-307}}.</ref>
La malattia e la morte di Mozart sono stati e sono tuttora un difficile argomento di studio, oscurato da leggende romantiche e farcito di teorie contrastanti. Gli studiosi sono in disaccordo sul corso del declino della salute di Mozart, in particolare sul momento in cui Mozart divenne conscio della sua morte imminente e se questa consapevolezza influenzò le sue ultime opere.
 
{{citazione|Voi che onorate il creatore dell'universo infinito,<br />che si chiami [[Tetragramma biblico|Geova]], o Dio,<br />che si chiami Fu o [[Brahmā]], udite!<br />[...]<br />Spogliatevi della veste che impedisce<br />all'umanità di vedere il maleficio della superstizione!<br />Nel [[coltro]] viene riforgiato il ferro<br />che ha sparso finora il sangue degli uomini e dei fratelli!<br />Fate scoppiare la roccia con la polvere nera<br />che spesso ha diretto il piombo<br />nel cuore del fratello, uccidendolo!|F. H. Ziegenhagen<ref>Franz Heinrich Ziegenhagen, ''Die ihr des unermeßlichen Weltalls Schöpfer ehrt'', citato in: {{cita|Bramani, 2005|pp. 12-13}}.</ref>}}
Anche l'effettiva causa del decesso di Mozart è materia di congettura. Il suo certificato di morte riporta ''hitziges Frieselfieber'' (“[[febbre miliare]] acuta”, che allora era considerata contagiosa, o “esantema febbrile”), una definizione insufficiente a identificare la corrispettiva diagnosi nella medicina odierna. Sono state avanzate diverse ipotesi, dalla [[trichinosi]] all'avvelenamento da [[Mercurio (elemento)|mercurio]], alla [[febbre reumatica]] o, più recentemente, la [[sifilide]]. La pratica terapeutica del salasso, all'epoca diffusa, è menzionata come concausa della morte. Una serie di ricerche epidemiologiche eseguite nel [[2009]] da un gruppo di patologi austriaci e olandesi, che si sono soffermati a studiare tutte le principali cause di decesso della popolazione negli ultimi anni di vita di Mozart, porta a ritenere che - con grande probabilità - il compositore sia morto per una [[nefrite]] acuta conseguente a una [[glomerulonefrite]] a eziologia streptococcica.<ref>Zegers et al.: "The death of W.A. Mozart: an epidemiologic perpective",in: ''Annals of Internal Medicine'', 2009</ref>
 
==== Malattia e morte ====
[[File:DeathMaskMozart.jpg|thumb|right|150px|[[Maschera mortuaria]] di Mozart]]Mozart morì lasciando incompiuto il ''Requiem'', il cui completamento fu affidato dalla moglie del compositore in un primo tempo al musicista [[Joseph Eybler]], il quale, tuttavia, ben presto si fece indietro. Fu allora chiamato il giovane compositore [[Franz Xaver Süssmayr]], allievo e amico di Mozart che terminò il lavoro, completando le parti non finite e scrivendo ''ex novo'' quelle inesistenti.
{{vedi anche|Morte di Wolfgang Amadeus Mozart|}}
 
Mozart morì nella sua casa di Rauhensteingasse a Vienna il 5 dicembre 1791, dopo due settimane di malattia. Il decesso fu inaspettato e, anche se le testimonianze postume avrebbero poi riferito diversi malesseri del compositore nel corso dell'anno, dalla sua corrispondenza sembra invece che abbia goduto di buona salute. La morte di Mozart è stata e resta perciò un complesso argomento di studio, oscurato da leggende romantiche e fertile di teorie contrastanti.
Nel [[1809]] [[Constanze Weber]], la vedova, si risposò col diplomatico [[Danimarca|danese]] [[Georg Nikolaus von Nissen]] ([[1761]]–[[1826]]), grande ammiratore di Mozart e autore di una delle prime biografie dedicate al musicista. Per questo lavoro di sicuro Nissen attinse a testimonianze di Constanze, la quale, però, non può essere considerata una fonte del tutto attendibile. Ad esempio dalle lettere scritte da Mozart ad amici e familiari (alla stessa Constanze, ad esempio) Nissen e Constanze cancellarono spesso le parti più scurrili e ciò nel chiaro intento di idealizzare la figura del compositore<ref>Cfr, Wolfgang Hildesheimer, ''Mozart'', Rizzoli, Milano, 1994, p. 122</ref>.
 
Le leggende hanno dato vita a ipotesi di avvelenamento. Le teorie congetturano patologie croniche di cui però è impossibile la prova, né è mai stata identificata la patologia acuta (probabilmente un'infezione) che, come minimo, fece precipitare la situazione o produsse essa stessa l'esito fatale. È molto probabile però che a quest'ultimo abbiano concorso le cure, in particolare i salassi. Soltanto una vaga diagnosi ([[Febbre miliare|febbre miliare acuta]]) descrive ufficialmente la malattia mortale.
== La carriera di Mozart come libero artista ==
 
[[File:Sankt Marxer Friedhof Mozart-Grabmal 1.jpg|min|verticale|sinistra|Monumento funerario di Mozart nel [[cimitero di St. Marx]] a [[Vienna]]]]
La scelta di Mozart, nel maggio 1781, di abbandonare il servizio presso la corte dell'arcivescovo di Salisburgo fu gravida di conseguenze non solo per lui, ma anche per la condizione sociale dei musicisti in generale: infatti era la prima volta (perlomeno nell'ambiente musicale di lingua tedesca) che un compositore della sua statura si affrancava dal vincolo di sudditanza feudale alla Chiesa o alla classe nobiliare e decideva di lavorare come libero professionista, soggetto solamente alla [[legge della domanda e dell'offerta]]; di lì a poco, tale nuova posizione sociale costituì il presupposto indispensabile per l'affermarsi in musica dell'individualismo romantico<ref>Massimo Mila, ''Mozart. Saggi 1941-1987'', Einaudi, Torino 2006, pag. 41.</ref>.
Contrariamente a quanto tramandato, il funerale di Mozart non fu affatto deserto. La salma fu accompagnata da parenti e amici nel corteo da Rauhensteingasse alla [[Duomo di Vienna|cattedrale di Santo Stefano]], mentre l'inumazione fu sì solitaria, ma conformemente alle usanze dell'epoca e a causa della lunga distanza del cimitero dal duomo. Il corpo fu sepolto in una tomba a pozzo, insieme ad altre salme, nel [[cimitero di St. Marx]]; il funerale fu di terza classe, economico, e pagato dal barone van Swieten. Anche queste erano usanze comuni, e non esequie per poveri.
 
Il luogo di sepoltura esatto non è mai stato identificato, e a Vienna esistono due monumenti funerari del compositore: uno in St. Marx, nella zona in cui si supponeva che le spoglie di Mozart fossero state inumate «con la maggior verosimiglianza», e l'altro nel cosiddetto quartiere dei musicisti del [[Zentralfriedhof|cimitero centrale]].
Fino all'epoca di Mozart, infatti, in tutti i territori che già avevano fatto parte dell'antico [[Sacro Romano Impero]], musicisti di estrazione borghese come lui (e come suo padre Leopold) potevano trovare una degna collocazione sociale solamente impiegandosi in pianta stabile presso una delle molte corti aristocratiche o delle istituzioni ad esse collegate; il loro ruolo sociale era dunque subalterno alll'aristocrazia di corte, ed era sostanzialmente equiparato a quello del personale di servizio<ref>Norbert Elias, ''Mozart. Sociologia di un genio'', Il Mulino, Bologna 1991, pp. 28-9, 35 e 40-1.</ref>. Leopold Mozart, anche se malvolentieri, si era alla fine adattato a questo tipo di collocazione sociale, e si aspettava che anche suo figlio facesse carriera come musicista di corte, tutt'al più in una corte più grande e più ricca di quella di Salisburgo; ma Wolfgang, da quando fu maggiorenne, non poté più accettare interiormente tale condizione di sudditanza, che gli appariva umiliante in modo intollerabile e che sviluppò in lui un permanente stato d'animo di rancore profondo nei confronti della nobiltà di corte<ref>Norbert Elias, ''Mozart. Sociologia di un genio'', Il Mulino, Bologna 1991, pp. 29, 33, 35, 38, 47 e 97.</ref>. La personale rivolta di Mozart contro le costrizioni derivanti dal servizio a corte trovò infine espressione nella sua decisione di dimettersi dal suo impiego e di guadagnarsi da vivere come libero artista<ref>Norbert Elias, ''Mozart. Sociologia di un genio'', Il Mulino, Bologna 1991, pp. 38 e 42.</ref>.
 
Il ''Requiem'' restò incompiuto. Il completamento del lavoro fu affidato da Constanze in un primo momento a [[Joseph Eybler]], il quale tuttavia ben presto si tirò indietro. Fu allora chiamato il giovane compositore [[Franz Xaver Süßmayr]], allievo e amico di Mozart, che ultimò le parti incomplete e scrisse ex novo quelle mancanti.
Circa l'effettivo successo economico della carriera di Mozart nei suoi ultimi dieci anni di vita si trovano, nella letteratura biografica, valutazioni molto contrastanti. La visione prevalente per tutto l'Ottocento e per gran parte del Novecento fu che Mozart, sostanzialmente, perse la sua partita e che concluse la propria avventura umana e professionale con un fallimento e nella più nera miseria. Tale è la versione che appare, ad esempio, negli scritti di [[Massimo Mila]]<ref>Massimo Mila, ''Mozart. Saggi 1941-1987'', Einaudi, Torino 2006, pagg. 55-6, 61 e ''passim''.</ref>, e che si trova sintetizzata da una diffusa enciclopedia la quale, ancora nel 1995, scriveva che Mozart morì "senza mai conoscere il vero successo"<ref name="Garzantina"/>.
 
Nel 1809 Constanze sposò in seconde nozze il diplomatico danese [[Georg Nikolaus von Nissen]], grande ammiratore di Mozart e autore di una delle prime biografie a lui dedicate: un'opera che attinge alle testimonianze di Constanze, ma che non per questo si può considerare del tutto attendibile; ad esempio Nissen pubblicò solo in parte l'epistolario, celando le celebri lettere giocose e [[Scatologia|scatologiche]] perché ritenute nocive alla memoria di Mozart.<ref>Cfr, Wolfgang Hildesheimer, ''Mozart'', Rizzoli, Milano, 1994, p. 122</ref> Le testimonianze furono poi tardive, forse in parte interessate a creare una certa immagine e contaminate da leggende già in formazione; ma soprattutto la biografia nisseniana restò incompiuta e del materiale residuo fu assemblato senza troppi scrupoli da Johann Heinrich Feuerstein.
Secondo il sociologo [[Norbert Elias]], Mozart intraprese il suo rischioso progetto di vita come libero artista in un momento, e in un luogo, in cui non esistevano ancora le condizioni storiche per la sua riuscita: non esisteva ancora, infatti, un mercato musicale pienamente sviluppato; l'editoria musicale era ai suoi inizi, così come lo era l'attività concertistica modernamente intesa (nella maggior parte del territorio di lingua tedesca, i concerti e le opere erano tuttora finanziati e allestiti da esponenti della classe nobiliare e per un pubblico composto per lo più da invitati)<ref>Norbert Elias, ''Mozart. Sociologia di un genio'', Il Mulino, Bologna 1991, pag. 43.</ref>. Tutte queste condizioni non sussistevano ancora nella Vienna di Mozart, ma vennero a realizzarsi in gran parte solo pochi anni dopo la sua morte, quando ebbe inizio la carriera del giovane Beethoven<ref>Norbert Elias, ''Mozart. Sociologia di un genio'', Il Mulino, Bologna 1991, pp. 53-4.</ref>.
 
== La carriera di Mozart come libero artista ==
{{quote|Da ''outsider'' borghese al servizio della corte, Mozart combatté fino in fondo, con incredibile coraggio, una battaglia di affrancamento dai suoi padroni e committenti aristocratici. Lo fece di propria iniziativa, per amore della propria dignità di uomo e del proprio lavoro di musicista. E perse la battaglia - come era da prevedere, aggiungeremmo con la presunzione dei posteri.|Norbert Elias<ref>Norbert Elias, ''Mozart. Sociologia di un genio'', Il Mulino, Bologna 1991, pag. 26.</ref>}}
La scelta di Mozart, nel maggio 1781, di abbandonare il servizio presso la corte dell'arcivescovo di Salisburgo fu gravida di conseguenze non solo per lui, ma anche per la condizione sociale dei musicisti in generale: infatti era la prima volta (perlomeno nell'ambiente musicale di lingua tedesca) che un compositore della sua statura si affrancava dal vincolo di sudditanza feudale alla Chiesa o alla classe nobiliare e decideva di lavorare come libero professionista, soggetto solamente alla [[legge della domanda e dell'offerta]]; di lì a poco, tale nuova posizione sociale costituì il presupposto indispensabile per l'affermarsi in musica dell'individualismo romantico.<ref>{{cita|Mila, 2006|p. 41}}.</ref>
 
Fino all'epoca di Mozart, infatti, in tutti i territori che già avevano fatto parte dell'antico [[Sacro Romano Impero]], musicisti di estrazione borghese come lui (e come suo padre Leopold) potevano trovare una degna collocazione sociale solamente impiegandosi in pianta stabile presso una delle molte corti aristocratiche o delle istituzioni a esse collegate; il loro ruolo sociale era dunque subalterno all'aristocrazia di corte, ed era sostanzialmente equiparato a quello del personale di servizio.<ref>{{cita|Elias, 1991|pp. 28-29, 35, 40-41}}.</ref> Leopold Mozart, anche se malvolentieri, si era alla fine adattato a questo tipo di collocazione sociale e si aspettava che anche suo figlio facesse carriera come musicista di corte, tutt'al più in una corte più grande e più ricca di quella di Salisburgo; ma Wolfgang, da quando fu maggiorenne, non poté più accettare interiormente tale condizione di sudditanza, che gli appariva umiliante in modo intollerabile e che sviluppò in lui un permanente stato d'animo di rancore profondo nei confronti della nobiltà di corte.<ref>{{cita|Elias, 1991|pp. 29, 33, 35, 38, 47 e 97}}.</ref> La personale rivolta di Mozart contro le costrizioni derivanti dal servizio a corte trovò infine espressione nella sua decisione di dimettersi dal suo impiego e di guadagnarsi da vivere come libero artista.<ref>{{cita|Elias, 1991|pp. 29, 33, 35, 38, 42}}.</ref>
E' stato anche osservato che, nei suoi primi anni viennesi, Mozart aderì al programma di modernizzazione dello Stato e della società asburgica promosso dall'imperatore Giuseppe II; l'imperatore intendeva fra l'altro (secondo i canoni del dispotismo illuminato) limitare i poteri dell'aristocrazia feudale, i cui abusi Mozart condannò ne ''Le nozze di Figaro''<ref name="Pestelli">Giorgio Pestelli, ''Introduzione all'edizione italiana'', in: Norbert Elias, ''Mozart. Sociologia di un genio'', Il Mulino, Bologna 1991, pag. 13.</ref>. Ma il consenso e la protezione, a lui accordati entro certi limiti dalla corte viennese, non costituirono tuttavia - secondo questa interpretazione - una base sufficientemente solida per l'attività professionale di Mozart; inoltre la novità e la complessità del suo linguaggio musicale non furono pienamente compresi nemmeno dalla corte dell'Imperatore, abituata a musiche di più facile accessibilità (pochi mesi dopo la morte di Mozart trionfò a Vienna ''[[Il matrimonio segreto]]'' di Cimarosa) e al minore impegno compositivo profuso da musicisti di secondaria importanza come [[Vicente Martín y Soler|Martín y Soler]] e [[Carl Ditters von Dittersdorf|Dittersdorf]]<ref name="Pestelli"/>.
 
Circa l'effettivo successo economico della carriera di Mozart nei suoi ultimi dieci anni di vita si trovano, nella letteratura biografica, valutazioni molto contrastanti: la visione prevalente per tutto l'Ottocento e per gran parte del Novecento fu che Mozart, sostanzialmente, perse la sua partita e che concluse la propria avventura umana e professionale con un fallimento e nella più nera miseria. Tale è la versione che appare, ad esempio, negli scritti di [[Massimo Mila]]<ref>{{cita|Mila, 2006|pp. 55-56, 61 e ''passim''}}.</ref> e che si trova sintetizzata da una diffusa enciclopedia la quale, ancora nel 1995, scriveva che Mozart morì "senza mai conoscere il vero successo".<ref>''Enciclopedia Universale Garzanti'', Milano 1995 (ISBN 88-11-50464-3), pag. 985.</ref>
A partire dagli anni '70 del Novecento, tuttavia, la visione tradizionale di un Mozart morto in miseria fu corretta da una serie di studi i quali puntualizzarono come il compositore guadagnasse in realtà, nei suoi anni viennesi, cifre sempre molto considerevoli (pur dilapidandone gran parte nel [[gioco d'azzardo]])<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pag. 580.</ref>. La valutazione di [[Maynard Solomon]] è che Mozart ebbe un momentaneo declino di popolarità nel periodo tra il 1788 e il 1790, e che in particolare nel 1790 la crisi delle sue finanze si accentuò fino a sfiorare pericolosamente il crollo definitivo; tuttavia, sempre secondo Solomon, tale periodo di difficoltà ebbe fine nel 1791, anno in cui la ripresa della fortuna, anche economica, di Mozart fu bruscamente troncata solo dalla morte improvvisa del compositore<ref>Maynard Solomon, ''Mozart'', Mondadori, Milano 1999, pp. 418-27 e 434-8.</ref>.
 
Secondo il sociologo [[Norbert Elias]], Mozart intraprese il suo rischioso progetto di vita come libero artista in un momento, e in un luogo, in cui non esistevano ancora le condizioni storiche per la sua riuscita: non esisteva ancora un mercato musicale pienamente sviluppato; l'editoria musicale era ai suoi inizi, così come lo era l'attività concertistica modernamente intesa (nella maggior parte del territorio di lingua tedesca, i concerti e le opere erano finanziati e allestiti da esponenti della classe nobiliare e per un pubblico composto per lo più da invitati).<ref>{{cita|Elias, 1991|p. 43}}.</ref> Tutte queste condizioni non sussistevano ancora nella Vienna di Mozart, ma vennero a realizzarsi in gran parte solo pochi anni dopo la sua morte, quando ebbe inizio la carriera del giovane Beethoven.<ref>{{cita|Elias, 1991|pp. 53-54}}.</ref>
== Lista parziale delle composizioni per genere ==
{{vedi anche|Lista delle principali composizioni di Wolfgang Amadeus Mozart per genere}}
Le composizioni di Mozart spaziano in tutti i generi musicali del suo tempo: la musica sacra, l'oratorio, la sinfonia, il concerto per strumento solista ed orchestra, la musica da camera, la sonata per pianoforte ed il lied.
Mozart è fra i musicisti maggiormente eseguiti non solo in Austria (in particolare a [[Salisburgo]]<ref>nella sala del principe del castello la musica di Mozart viene eseguita per 341 giorni l'anno</ref>), ma anche nelle sale da concerto di tutto il mondo.
== Lista di tutte le composizioni in ordine cronologico ==
{{vedi anche|Lista delle composizioni di Wolfgang Amadeus Mozart}}
L'elenco di tutte le composizioni musicali di Wolfgang Amadeus Mozart, disposte in ordine cronologico, è il cosiddetto "Catalogo Köchel". Esso prende il nome da [[Ludwig von Köchel]], che ne pubblicò la prima edizione nel 1862. Ad essa hanno fatto seguito numerose edizioni rivedute. Ogni opera di Mozart viene dunque comunemente designata con un numero preceduto dall'abbreviazione K o KV, in entrambi i casi indicante Köchel Verzeichnis (Catalogo Köchel in tedesco).
 
{{citazione|Da ''outsider'' borghese al servizio della corte, Mozart combatté fino in fondo, con incredibile coraggio, una battaglia di affrancamento dai suoi padroni e committenti aristocratici. Lo fece di propria iniziativa, per amore della propria dignità di uomo e del proprio lavoro di musicista. E perse la battaglia – come era da prevedere, aggiungeremmo con la presunzione dei posteri.|Norbert Elias<ref>{{cita|Elias, 1991|p. 26}}.</ref>}}
== Lo stile mozartiano ==
È stato anche osservato che, nei suoi primi anni viennesi, Mozart aderì al programma di modernizzazione dello Stato e della società asburgica promosso dall'imperatore Giuseppe II; l'imperatore intendeva fra l'altro (secondo i canoni del dispotismo illuminato) limitare i poteri dell'aristocrazia feudale, i cui abusi Mozart condannò ne ''Le nozze di Figaro''.<ref name="Pestelli">Giorgio Pestelli, ''Introduzione all'edizione italiana'', in: {{cita|Elias, 1991|p. 13}}.</ref> Tuttavia, il consenso e la protezione, accordati entro certi limiti a Mozart dalla corte viennese, non costituirono&nbsp;– secondo questa interpretazione&nbsp;– una base sufficientemente solida per l'attività professionale del compositore; inoltre, la novità e la complessità del suo linguaggio musicale non furono pienamente compresi nemmeno dalla corte dell'imperatore, abituata a musiche di più facile accessibilità (pochi mesi dopo la morte di Mozart trionfò a Vienna ''[[Il matrimonio segreto]]'' di Cimarosa) e al minore impegno compositivo profuso da musicisti di secondaria importanza come [[Vicente Martín y Soler|Martín y Soler]] e [[Carl Ditters von Dittersdorf|Dittersdorf]].<ref name="Pestelli"/>
 
A partire dagli anni settanta del Novecento, la visione tradizionale di un Mozart morto in miseria fu corretta da una serie di studi i quali puntualizzarono come il compositore guadagnasse in realtà nei suoi anni viennesi cifre sempre considerevoli.<ref>{{Cita|Solomon|p. 580|SolomonIta}}.</ref> La valutazione di [[Maynard Solomon]] è che Mozart ebbe un momentaneo declino di popolarità tra il 1788 e il 1790 e che in particolare nel 1790 la crisi delle sue finanze si accentuò fino a sfiorare il crollo definitivo; tuttavia, dice Solomon, tali difficoltà finirono nel 1791, ma la ripresa della fortuna anche economica di Mozart fu troncata dalla morte.<ref>{{Cita|Solomon|p. 418-427, 434-438|SolomonIta}}.</ref>
Le composizioni di Mozart e di [[Haydn]] appartengono a un periodo storico - la seconda metà del XVIII secolo - durante il quale avvenne nella musica occidentale l'evoluzione dal cosiddetto ''[[stile galante]]'' ad un nuovo stile, detto in seguito ''[[classicismo (musica)|classico]]'', che avrebbe accolto in sé anche gli elementi [[contrappunto|contrappuntistici]], che caratterizzavano la tarda [[musica barocca]] e proprio in reazione alla cui "complessità" si era sviluppato lo ''stile galante''.
 
== Lista di tutte le composizioni per genere ==
[[File:K626 Requiem Mozart.jpg|thumb|right|200px|Dettaglio del manoscritto del Requiem K. 626]]
{{vedi anche|Composizioni di Wolfgang Amadeus Mozart}}
Lo stile della musica di Mozart non solo segue da vicino lo sviluppo dello ''stile classico'', ma senza dubbio contribuisce in modo fondamentale a definirne le caratteristiche, in modo tale da poter essere considerato esso stesso l'[[archetipo]]. Mozart fu uno straordinario compositore che si dedicò con apparente semplicità a tutti i principali generi dell'epoca: scrisse un gran numero di [[sinfonia|sinfonie]], [[opera|opere]], [[Concerto (composizione musicale)|concerti]] per strumento solista, [[musica da camera]] (fra cui [[quartetto d'archi|quartetti d'archi]] e [[quintetto d'archi|quintetti d'archi]]) e [[sonata|sonate]] per [[pianoforte]]. Benché per nessuno di questi generi si possa affermare che egli fu il "primo autore", per quanto riguarda il [[Concerto (composizione musicale)|concerto]] per pianoforte si deve riconoscere che esso deve a Mozart, autore ed interprete delle proprie composizioni, il grandioso sviluppo formale e di contenuti che avrebbe caratterizzato questo genere nel secolo successivo. Lo stesso [[Beethoven]] nutriva grande ammirazione per i concerti per pianoforte mozartiani, che furono il modello dei suoi concerti, in modo particolare i primi tre per pianoforte<ref>''Analysis of the seven listed essays in concerto form - the five piano concertos, the Violin Concerto, and the Concerto for Violin, Cello and Piano - reveals that Beethoven did not, in effect, create a new model of concerto form as Mozart had done, or as he would do in other genres, such as the piano sonatas, string quartet, and symphony; the Mozartean model is clearly perceptible in each example'', citato in {{cita libro | nome= Stephan D.| cognome= Lindeman|titolo= Structural Novelty in the Early Romantic Piano Concerto| anno= 1999| editore= Pendragon Press|isbn= 13 978-1576470008| pagine= pp. 14-15}}</ref><ref>{{cita libro | nome= Michael Thomas|cognome= Roeder| titolo= A History of the Concerto| anno= 1994| editore= Amadeus Press| capitolo=XI - Ludwig Van Beethoven|isbn=13 978-0931340611}}</ref>. Mozart rinnova il genere musicale del [[Concerto (composizione musicale)|concerto]]: il discorso musicale si svolge come dialogo paritario fra due soggetti di uguale importanza, il solista e l'orchestra. Mozart scrisse concerti per pianoforte, violino, flauto, oboe, corno, clarinetto, fagotto. Mozart scrisse anche un gran numero di composizioni sacre, fra cui [[messa (musica)|messe]], e composizioni più "leggere", risalenti per lo più al periodo salisburghese, come le [[marcia (musica)|marce]], le danze, i [[divertimento (musica)|divertimenti]], le [[serenata (musica)|serenate]] e le [[cassazione (musica)|cassazioni]].
Le composizioni di Mozart spaziano in tutti i generi musicali del suo tempo: l'[[opera]], la [[Messa (musica)|messa]], l'[[Oratorio (musica)|oratorio]], la [[cantata]], il [[Lied]], la [[sonata da chiesa]], la [[sinfonia]], il [[Concerto solista|concerto per strumento solista e orchestra]], il [[quartetto d'archi]], il [[quintetto d'archi]], la [[sonata per pianoforte]], la [[sonata per violino]], la [[serenata]], il [[Divertimento (musica)|divertimento]], la musica per [[Organo (strumento musicale)|organo]] e la musica [[massonica]]. Mozart è fra i musicisti maggiormente eseguiti non solo in Austria (in particolare a Salisburgo),<ref>nella Sala del Principe nella Fortezza Hohensalzburg la musica di Mozart viene eseguita per 341 giorni l'anno</ref> ma anche nelle sale da concerto di tutto il mondo.
I tratti caratteristici dello ''stile classico'' possono essere ritrovati senza difficoltà nella musica di Mozart: chiarezza, equilibrio e trasparenza sono elementi distintivi di ogni sua composizione. Tuttavia l'insistenza che a volte viene data agli elementi di ''delicatezza'' e di ''grazia''<ref name="schumann">{{quote |Si confronti ora la sinfonia in sol minore di Mozart, questa aleggiante Grazia greca, o il concerto in sol minore di Moscheles, e vedete un po'! - Che mediante il cambiamento della tonalità originaria d'una composizione in un'altra, venga raggiunto un altro effetto e che ne risulti una differenza di carattere delle tonalità, è cosa fuori discussione.|[[Robert Schumann]], ''Charakteristik der Tonarten''|'' Nun vergleiche man die Mozart'sche G moll-Symphonie (diese griechisch schwebende, wenn auch etwas blasse Grazie) oder das G moll-Concert von Moscheles und sehe zu! - Daß durch Versetzung der ursprünglichen Tonart einer Composition in eine andere, eine verschiedene Wirkung erreicht wird, und daß daraus eine Verschiedenheit des Charakters der Tonarten hervorgeht, ist ausgemacht.''|lingua=de}}{{de}}{{cita web|http://www.koelnklavier.de/quellen/schumann/kr019.html|''Schumann: Schriften''|26 marzo 2013}}</ref> della sua musica non riesce a nascondere la potenza eccezionale di alcuni dei suoi capolavori, quali il [[K 491|concerto per pianoforte n. 24]] in do minore K. 491, la [[Sinfonia n. 40 (Mozart)|Sinfonia n. 40]] in sol minore K. 550, e l'opera ''[[Don Giovanni (opera)|Don Giovanni]]''.
A questo proposito [[Charles Rosen]] ha scritto<ref>{{cita libro| Charles | Rosen | The Classical Style | 1998 | W. W. Norton & Company }}</ref>:
 
== Lista di tutte le composizioni per numero di catalogo ==
{{quote|Solamente riconoscendo che la violenza e la sensualità è al centro dell'opera di Mozart è possibile fare il primo passo verso la comprensione delle sue strutture e della sua magnificenza. In un modo paradossale, la caratterizzazione superficiale di Schumann della sinfonia K. 550 in sol minore<ref name="schumann"/><ref>[[Robert Schumann]] disse che questa sinfonia possedeva "grazia e leggerezza greca"</ref> può aiutarci a comprendere il [[demone]] di Mozart in modo più completo. Nell'opera di Mozart ogni suprema espressione di sofferenza e terrore ha qualcosa di sorprendentemente voluttuoso.}}
{{vedi anche|Catalogo Köchel}}
Soprattutto nell'ultimo decennio di vita Mozart esplorò l'[[armonia cromatica]] con una intensità raramente ritrovata in altri compositori del suo tempo.
L'elenco in ordine cronologico di tutte le composizioni musicali di Mozart è il [[Catalogo Köchel]]. Esso prende il nome da [[Ludwig von Köchel]], che ne pubblicò la prima edizione nel 1862. A essa hanno fatto seguito numerose edizioni rivedute. Ogni opera di Mozart viene dunque indicata con un numero preceduto dall'abbreviazione K o KV (Köchel Verzeichnis).
 
== Strumenti ==
Scrive Hermann Abert<ref>Citazione di Abert ripresa da Paumgartner in {{cita libro | Bernhard | Paumgartner | Mozart |1956|Einaudi }}</ref>:
Sebbene alcuni dei primi brani di Mozart siano stati scritti per [[clavicembalo]], nei suoi primi anni conobbe i [[pianoforti]] realizzati da un costruttore di [[Regensburg]] Franz Jakob Späth.<ref name=":2">[https://www.gutenberg.org/files/5307/5307-h/5307-h.htm The Letter of Wolfgang Amadeus Mozart (1769-1791). In Two Volumes. Vol. 1.] By Wolfgang Amadeus Mozart. Translated, from the Collection of Ludwig Nohl, by Lady Wallace. New York and Philadelphia, 1866</ref> Più tardi, quando Mozart visitò Augusta, rimase colpito dai pianoforti [[Johann Andreas Stein|Stein]] e lo scrisse in una lettera a suo padre.<ref name=":2" /> Il 22 ottobre del 1777 Mozart fece la prima esecuzione del suo Triplo concerto K. 242 su strumenti forniti da Stein.<ref>Review in Augsburgische Staats und Gelehrten Zeitung 28 Oktober 1777</ref> L'organista della Cattedrale di Augusta, Demmler suonava la prima parte, Mozart la seconda e Stein la terza.<ref>{{Cita web|url=https://www.oxfordmusiconline.com/grovemusic/view/10.1093/gmo/9781561592630.001.0001/omo-9781561592630-e-0000007542|titolo=Demmler [Demler, Dümmler], Johann Michael|sito=Grove Music Online|lingua=en|accesso=17 giugno 2021}}</ref> Nel 1783, quando viveva a Vienna, acquistò uno strumento di [[Anton Walter|Walter]].<ref>[https://academic.oup.com/em/article-abstract/XXV/3/383/612979?redirectedFrom=fulltext Early Music, Volume XXV, Issue 3], August 1997, Pages 383–400</ref> Leopold Mozart ha confermato l'attaccamento di Mozart con il suo fortepiano Walter: «È impossibile descrivere il trambusto. Il pianoforte di tuo fratello è stato spostato almeno dodici volte da casa sua a teatro o a casa di qualcun altro».<ref>[https://www.cengage.com/music/book_content/049557273X_wrightSimms/assets/ITOW/7273X_47_ITOW_Mozart.pdf Translated from the original German in Mozart: Briefe und Aufzeichnungen], ed. Wilhelm A. Bauer and Otto Erich Deutsch (Kassel, 1963), Vol. III.</ref>
 
== Lo stile mozartiano ==
{{quote|Neppure l'uomo normale si dà pena di imitare alcuna cosa di cui non rechi già in sé l'embrione. Nel genio questa scelta reca già l'impronta dell'atto creativo. Essa è infatti il primo tentativo di una presa di posizione, d'un affermarsi nei confronti della tradizione: tentativo che dovrà agguerrirlo a rifiutare ciò che gli sia estraneo o d'intoppo e non soltanto ad imitare ma a "ricreare" ed assimilare ogni elemento congeniale. Non dovremo quindi mai dimenticare che la grandezza di Mozart sta nel suo "io", nella sua forza creativa; non nel materiale col quale si è cimentato.}}
Le composizioni di Mozart e di Haydn appartengono a un periodo storico&nbsp;– la seconda metà del XVIII secolo&nbsp;– durante il quale avvenne nella musica occidentale l'evoluzione dal cosiddetto [[stile galante]] a un nuovo stile, detto in seguito [[Classicismo (musica)|classico]], che avrebbe accolto in sé anche gli elementi contrappuntistici, che caratterizzavano la tarda musica barocca e proprio in reazione alla cui "complessità" si era sviluppato lo stile galante.
Fin da fanciullo Mozart aveva mostrato che era capace di ricordare ed imitare senza alcuna difficoltà la musica che aveva l'occasione di ascoltare. I suoi numerosi viaggi consentirono al giovane compositore di far sua una rara collezione di esperienze attraverso le quali Mozart creò il suo unico linguaggio compositivo.<ref>{{en}} {{cita libro| Maynard | Solomon| A Life|1996|Harper Perennial}}</ref>
La ricerca critica e musicologica sull'opera di Mozart è al centro del monumentale lavoro in cinque volumi ''Mozart - Sa vie musicale et son oeuvre'' (1912-1946) di Teodor de Wyzewa e Georges de Saint-Foix. Attraverso un metodo di analisi scrupolosa delle influenze dovute all'ambiente musicale col quale Mozart si confrontò nel corso della sua breve vita, i due musicologi arrivarono a suddividere l'opera di Mozart in 34 fasi stilistiche diverse, ciascuna di esse sotto l'influenza di un dato modello. Questo "approccio riduttivo" tuttavia è stato in seguito criticato e messo in discussione, fra gli altri da Paumgartner<ref name=Paum>{{cita libro | Bernhard | Paumgartner | Mozart |1956| Einaudi }}</ref>:
 
[[File:K626 Requiem Mozart.jpg|min|Dettaglio del manoscritto del ''Requiem'' K. 626]]
{{quote|Nella compiaciuta infatuazione di quei confronti critico-stilistici, si tralasciò anzitutto di cercar di scoprire in virtù di quali leggi più profonde la musica di Mozart, nonostante le innegabili reminiscenze dei modelli contemporanei, risulti così ''sostanzialmente diversa'' da questi e, ''appunto perciò'' abbia potuto svilupparsi assumendo forme proprie, originali e durature}}
Lo stile della musica di Mozart non solo segue da vicino lo sviluppo dello stile classico, ma senza dubbio contribuisce in modo fondamentale a definirne le caratteristiche, in modo tale da poter essere considerato esso stesso l'[[archetipo]]. Mozart fu uno straordinario compositore che si dedicò con apparente semplicità a tutti i principali generi dell'epoca: scrisse un gran numero di sinfonie, opere, concerti per strumento solista, musica da camera (fra cui quartetti e quintetti d'archi) e sonate per pianoforte. Benché per nessuno di questi generi si possa affermare che egli fu il "primo autore", per quanto riguarda il concerto per pianoforte si deve riconoscere che esso deve a Mozart, autore e interprete delle proprie composizioni, il grandioso sviluppo formale e di contenuti che avrebbe caratterizzato questo genere nel secolo successivo. Lo stesso Beethoven nutriva grande ammirazione per i concerti per pianoforte mozartiani, che furono il modello dei suoi concerti, in modo particolare i primi tre per pianoforte.<ref>{{cita libro|autore=Stephan D. Lindeman|titolo=Structural Novelty in the Early Romantic Piano Concerto|anno=1999|editore=Pendragon Press|isbn=978-1-57647-000-8|pp=14-15|citazione=Analysis of the seven listed essays in concerto form - the five piano concertos, the Violin Concerto, and the Concerto for Violin, Cello and Piano - reveals that Beethoven did not, in effect, create a new model of concerto form as Mozart had done, or as he would do in other genres, such as the piano sonatas, string quartet, and symphony; the Mozartean model is clearly perceptible in each example}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Michael Thomas Roeder|titolo=A History of the Concerto |url=https://archive.org/details/historyofconcert0000roed_j8p2|anno= 1994 |editore=Amadeus Press |capitolo=XI - Ludwig Van Beethoven|isbn=978-0-931340-61-1}}</ref>
 
Mozart rinnovò il genere musicale del concerto: il discorso musicale si svolge come dialogo paritario fra due soggetti di uguale importanza, il solista e l'orchestra. Mozart scrisse concerti per pianoforte, violino, flauto, oboe, corno, clarinetto, fagotto. Mozart scrisse anche un gran numero di composizioni sacre, fra cui messe, e composizioni più "leggere", risalenti per lo più al periodo salisburghese, come le [[Marcia (musica)|marce]], le [[Danza|danze]], i [[Divertimento (musica)|divertimenti]], le [[Serenata|serenate]] e le [[Cassazione (musica)|cassazioni]].
Mozart era ancora bambino durante il soggiorno a [[Londra]] quando incontrò [[Johann Christian Bach]] ed ascoltò la sua musica. A [[Parigi]], [[Mannheim]] e [[Vienna]] egli ascoltò i lavori dei compositori attivi in quei luoghi così come la famosa orchestra di Mannheim. In [[Italia]] ebbe modo di conoscere ed approfondire la [[ouverture italiana]] e l'[[opera buffa]] dei grandi maestri italiani del settecento, e questa esperienza sarebbe stata di fondamentale importanza nello sviluppo successivo della sua musica. Sia a Londra sia in Italia, lo ''stile galante'' dominava la scena: uno stile semplice, quasi da ''musica leggera'', caratterizzato da una predilezione per le [[cadenza|cadenze]], da una enfasi sulle frasi nella tonalità fondamentale-dominante-sottodominante (escludendo così altri [[accordo (musica)|accordi]]), e dall'uso di frasi simmetriche e di strutture articolate in modo chiaro.<ref>{{cita libro| Daniel | Heartz | Music in European Capitals: The Galant Style, 1720–1780 | 2003 | W. W. Norton & Company}}</ref>
 
I tratti caratteristici dello stile classico possono essere ritrovati senza difficoltà nella musica di Mozart: chiarezza, equilibrio e trasparenza sono elementi distintivi di ogni sua composizione. Tuttavia, l'insistenza che a volte viene data agli elementi di delicatezza e di grazia<ref name="schumann">{{citazione|Confrontate ora la sinfonia in sol minore mozartiana, questa aleggiante sebbene un po' pallida Grazia greca, e il concerto in sol minore di Moscheles e vedrete!|[[Robert Schumann]], ''Charakteristik der Tonarten''|Nun vergleiche man die Mozart'sche G moll-Symphonie (diese griechisch schwebende, wenn auch etwas blasse Grazie) oder das G moll-Concert von Moscheles und sehe zu!|lingua=de}}{{cita web|http://www.koelnklavier.de/quellen/schumann/kr019.html|''Schumann: Schriften''|26 marzo 2013}}</ref> della sua musica non riesce a nascondere la potenza eccezionale di alcuni dei suoi capolavori, quali il ''[[Concerto per pianoforte e orchestra n. 24 (Mozart)|concerto per pianoforte n. 24]]'' in do minore K. 491, la ''[[Sinfonia n. 40 (Mozart)|Sinfonia n. 40]]'' in sol minore K. 550 e l'opera ''Don Giovanni''. A questo proposito, [[Charles Rosen]] ha scritto:<ref>{{cita libro|Charles|Rosen|The Classical Style|1998|W. W. Norton & Company}}</ref> {{citazione|Solamente riconoscendo che la violenza e la sensualità sono al centro dell'opera di Mozart è possibile fare il primo passo verso la comprensione delle sue strutture e della sua magnificenza. In un modo paradossale, la caratterizzazione superficiale di Schumann della sinfonia K. 550 in sol minore<ref name="schumann"/> può aiutarci a comprendere il [[demone]] di Mozart in modo più completo. Nell'opera di Mozart ogni suprema espressione di sofferenza e terrore ha qualcosa di sorprendentemente voluttuoso.}}
Lo ''stile galante'', che fu l'origine dello ''stile classico'', era nato come reazione alla "eccessiva complessità" della tarda [[musica barocca]]. Alcune delle sinfonie giovanili di Mozart hanno la forma di ''ouverture'' in tre movimenti nello stile italiano; molte di queste sono "omotonali", ossia tutti i tre movimenti sono nella stessa tonalità, essendo il movimento lento centrale nella relativa tonalità minore. Altri lavori "imitano" la stile di Johann Christian Bach, mentre altri ancora mostrano la semplice forma bipartita in uso fra i compositori viennesi.
 
Soprattutto nell'ultimo decennio di vita Mozart esplorò l'[[armonia]] [[Scala cromatica|cromatica]] con una intensità raramente ritrovata in altri compositori del suo tempo. Scrive Hermann Abert:<ref>Citazione di Abert ripresa da Paumgartner in {{cita libro|Bernhard|Paumgartner|Mozart|1956|Einaudi}}</ref> {{citazione|Neppure l'uomo normale si dà pena di imitare alcuna cosa di cui non rechi già in sé l'embrione. Nel genio questa scelta reca già l'impronta dell'atto creativo. Essa è infatti il primo tentativo di una presa di posizione, d'un affermarsi nei confronti della tradizione: tentativo che dovrà agguerrirlo a rifiutare ciò che gli sia estraneo o d'intoppo e non soltanto a imitare ma a "ricreare" e assimilare ogni elemento congeniale. Non dovremo quindi mai dimenticare che la grandezza di Mozart sta nel suo "io", nella sua forza creativa; non nel materiale col quale si è cimentato.}}
Passando dalla giovinezza alla prima maturità Mozart iniziò ad inserire alcune delle caratteristiche fondamentali dello stile barocco all'interno delle proprie composizioni. Per esempio, la [[K 201|sinfonia n. 29 in la maggiore K 201]] impiega nel primo movimento un tema principale in forma contrappuntistica e sono presenti anche sperimentazioni con frasi di lunghezza irregolare. A partire dal 1773 appaiono nei quartetti dei movimenti conclusivi in forma di [[fuga (musica)|fuga]], probabilmente influenzati da Haydn, che aveva incluso finali in questa forma nei [[quartetti per archi di Haydn|quartetti dell'opera 20]]. L'influenza dello stile ''[[Sturm und Drang]]'', che preannuncia col suo carattere la futura era [[Romanticismo|Romantica]] è evidente in alcune delle composizioni di quel periodo di entrambi gli autori, fra cui spicca la [[K 183|sinfonia n. 25 in sol minore K 183]], la prima delle due uniche sinfonie in tonalità minore scritte da Mozart<ref>Probabilmente esiste una terza sinfonia in tonalità minore, la K 16a (K Anh. 220) in la minore detta''Sinfonia Odense'', la cui autenticità mozartiana tuttavia non è stata comunemente accettata.</ref>.
Fin da fanciullo Mozart aveva mostrato che era capace di ricordare e imitare senza alcuna difficoltà la musica che aveva l'occasione di ascoltare. I suoi numerosi viaggi consentirono al giovane compositore di far sua una rara collezione di esperienze attraverso le quali Mozart creò il suo unico linguaggio compositivo.<ref>{{en}} {{cita libro|Maynard|Solomon|A Life|1996|Harper Perennial}}</ref>
 
La ricerca critica e musicologica sull'opera di Mozart è al centro del monumentale lavoro in cinque volumi ''Mozart - Sa vie musicale et son oeuvre'' (1912-1946) di Teodor de Wyzewa e Georges de Saint-Foix. Attraverso un metodo di analisi scrupolosa delle influenze dovute all'ambiente musicale col quale Mozart si confrontò nel corso della sua breve vita, i due musicologi arrivarono a suddividere l'opera di Mozart in 34 fasi stilistiche diverse, ciascuna di esse sotto l'influenza di un dato modello. Questo "approccio riduttivo", tuttavia, è stato in seguito criticato e messo in discussione, fra gli altri da Paumgartner:<ref name=Paum>{{cita libro|Bernhard|Paumgartner|Mozart|1956|Einaudi}}</ref> {{citazione|Nella compiaciuta infatuazione di quei confronti critico-stilistici, si tralasciò anzitutto di cercar di scoprire in virtù di quali leggi più profonde la musica di Mozart, nonostante le innegabili reminiscenze dei modelli contemporanei, risulti così ''sostanzialmente diversa'' da questi e, ''appunto perciò'' abbia potuto svilupparsi assumendo forme proprie, originali e durature}}
{{quote|Mozart infuse negli strumenti il nostalgico afflato della voce umana per la quale nutriva uno specialissimo amore. Orientò verso il cuore della melodia l'inesauribile fiumana d'una ricca armonia, dando sempre alla voce degli strumenti quella fervida intensità di sentimento propria della voce umana: inesauribile fonte dell'espressione racchiusa nel fondo del cuore.<ref>citazione riportata nel ''Mozart'' di Paumgartner a proposito della strumentazione ne ''[[Le nozze di Figaro]]''</ref>|[[Richard Wagner]]}}
 
Mozart era ancora bambino durante il soggiorno a Londra quando incontrò Johann Christian Bach e ascoltò la sua musica. A Parigi, Mannheim e Vienna, egli ascoltò i lavori dei compositori attivi in quei luoghi così come la famosa orchestra di Mannheim. In Italia ebbe modo di conoscere e approfondire la [[ouverture italiana]] e l'[[opera buffa]] dei grandi maestri italiani del Settecento e questa esperienza sarebbe stata di fondamentale importanza nello sviluppo successivo della sua musica. Sia a Londra sia in Italia, lo stile galante dominava la scena: uno stile semplice, quasi da "musica leggera", caratterizzato da una predilezione per le [[Cadenza|cadenze]], da una enfasi sulle frasi nella tonalità fondamentale-dominante-sottodominante (escludendo così altri [[Accordo (musica)|accordi]]) e dall'uso di frasi simmetriche e di strutture articolate in modo chiaro.<ref>{{cita libro|Daniel|Heartz|Music in European Capitals: The Galant Style, 1720–1780|2003|W. W. Norton & Company}}</ref>
Mozart fu anche uno dei grandi autori di [[opera|opere]]; egli passava con grande facilità e naturalezza dalla scrittura strumentale a quella vocale. Le sue opere appartengono ai tre generi principali in voga alla fine del Settecento: l<nowiki>'</nowiki>''[[opera buffa]]'' (''[[Le nozze di Figaro]]'', ''[[Don Giovanni (opera)|Don Giovanni]]'' e ''[[Così fan tutte]]''), l<nowiki>'</nowiki>''[[opera seria]]'' (''[[Idomeneo (opera)|Idomeneo]]'' e ''[[La clemenza di Tito]]'') e il ''[[Singspiel]]'' (''[[Il ratto dal serraglio]]'' e ''[[Il flauto magico]]''). In tutte le sue grandi opere Mozart impiega la scrittura strumentale per sottolineare lo stato psicologico dei personaggi ed i cambiamenti di situazione drammatica. La scrittura operistica e quella strumentale si influenzano a vicenda: l'orchestrazione via via più sofisticata che Mozart adotta per le composizioni strumentali (sinfonie e concerti in primo luogo) viene adottata anche per le opere, mentre l'uso particolare che egli fa del colore strumentale per evidenziare gli stati d'animo ritorna anche nelle ultime composizioni non operistiche.<ref>{{en}}{{cita libro| Alfred | Einstein | Mozart: His Character, His Work |1965 | Oxford University Press }}</ref>
 
Lo stile galante, che fu l'origine dello stile classico, era nato come reazione alla "eccessiva complessità" della tarda musica barocca. Alcune delle sinfonie giovanili di Mozart hanno la forma di [[ouverture]] in tre movimenti nello stile italiano; molte di queste sono "omotonali", ossia tutti i tre movimenti sono nella stessa tonalità, essendo il movimento lento centrale nella relativa tonalità minore. Altri lavori "imitano" lo stile di Johann Christian Bach, mentre altri ancora mostrano la semplice forma bipartita in uso fra i compositori viennesi.
== Mozart ed i compositori contemporanei ==
=== Joseph Haydn ===
[[File:Haydn portrait by Thomas Hardy (small).jpg|thumb|150px|Ritratto di Joseph Haydn, 1792]]
Una grande amicizia e reciproca stima contraddistingue il legame che unisce Mozart ad [[Joseph Haydn|Haydn]] nonostante quest'ultimo fosse di ben ventiquattro anni più anziano. Non è possibile stabilire con certezza quando Mozart entrò in rapporti di amicizia con Haydn ma di certo si sa che nel 1785 i due musicisti erano intimi amici, tanto da darsi del tu, ed ebbero diversi incontri in casa dei fratelli Storace, avendo occasione e di parlare di musica e di eseguire insieme musica cameristica.
 
Passando dalla giovinezza alla prima maturità, Mozart iniziò a inserire alcune delle caratteristiche fondamentali dello stile barocco all'interno delle proprie composizioni: per esempio, la [[Sinfonia n. 29 (Mozart)|''Sinfonia n. 29'' in la maggiore K 201]] impiega nel primo movimento un tema principale in forma contrappuntistica e sono presenti anche sperimentazioni con frasi di lunghezza irregolare. A partire dal 1773 appaiono nei quartetti dei movimenti conclusivi in forma di [[Fuga (musica)|fuga]], probabilmente influenzati da Haydn, che aveva incluso finali in questa forma nei ''[[Quartetti per archi di Haydn|quartetti dell'opera 20]]''. L'influenza dello stile ''[[Sturm und Drang]]'', che preannuncia col suo carattere la futura era [[Romanticismo|romantica]] è evidente in alcune delle composizioni di quel periodo di entrambi gli autori, fra cui spicca la [[Sinfonia n. 25 (Mozart)|''Sinfonia n. 25'' in sol minore K 183]], la prima delle due uniche sinfonie in tonalità minore scritte da Mozart.<ref>Probabilmente esiste una terza sinfonia in tonalità minore, la K 16a (K Anh. 220) in la minore detta''Sinfonia Odense'', la cui autenticità mozartiana tuttavia non è stata comunemente accettata.</ref>
Mozart ebbe come intimo amico il fratello [[Michael Haydn]] e questo fatto sembra essere di non secondaria importanza per la conoscenza di Joseph. Altro fatto certo è che Haydn, dalla residenza degli [[Esterházy]], dove prestava servizio, si recava spesso a Vienna dove Mozart si era definitivamente trasferito nel 1781.
 
{{citazione|Mozart infuse negli strumenti il nostalgico afflato della voce umana per la quale nutriva uno specialissimo amore. Orientò verso il cuore della melodia l'inesauribile fiumana d'una ricca armonia, dando sempre alla voce degli strumenti quella fervida intensità di sentimento propria della voce umana: inesauribile fonte dell'espressione racchiusa nel fondo del cuore.<ref>citazione riportata nel ''Mozart'' di Paumgartner a proposito della strumentazione ne ''[[Le nozze di Figaro]]''</ref>|[[Richard Wagner]]}}
Ad Haydn non poteva sfuggire la grandezza di Mozart ma non concepì questo fatto oggettivo con ostilità ed invidia, bensì ne raccolse i suggerimenti compositivi. E ciò avvenne anche per Mozart che pubblicamente rese nota la sua riconoscenza ad Haydn dedicandogli ben sei quartetti ([[K 387]], [[K 421]], [[K 428]], [[K 458]], [[K 464]] e [[K 465]])<ref>Lorenzo Arruga ''Mozart da vicino'' p. 116</ref> ed apprezzò per tutta la vita il compositore più di ogni altro musicista del passato o a lui contemporaneo.
Mozart fu anche uno dei grandi autori di opere; egli passava con grande facilità e naturalezza dalla scrittura strumentale a quella vocale. Le sue opere appartengono ai tre generi principali in voga alla fine del Settecento: l{{'}}''opera buffa'' (''Le nozze di Figaro'', ''Don Giovanni'' e ''Così fan tutte''), l{{'}}''[[opera seria]]'' (''Idomeneo'' e ''La clemenza di Tito'') e il ''[[Singspiel]]'' (''Il ratto dal serraglio'' e ''Il flauto magico''). In tutte le sue grandi opere Mozart impiega la scrittura strumentale per sottolineare lo stato psicologico dei personaggi e i cambiamenti di situazione drammatica. La scrittura operistica e quella strumentale si influenzano a vicenda: l'orchestrazione via via più sofisticata che Mozart adotta per le composizioni strumentali (sinfonie e concerti in primo luogo) viene adottata anche per le opere, mentre l'uso particolare che egli fa del colore strumentale per evidenziare gli stati d'animo ritorna anche nelle ultime composizioni non operistiche.<ref>{{en}}{{cita libro|Alfred|Einstein|Mozart: His Character, His Work|1965|Oxford University Press}}</ref>
 
== Mozart e i compositori contemporanei ==
Mozart compose i citati quartetti tra il 1782 e il 1785 e ciò rappresenta un'eccezione per un compositore che più volte si era trovato a scrivere concerti in poche ore e che a volte mandava a memoria la propria parte in quanto presente nella sua sola testa ma non ancora riportata su uno spartito.
=== Franz Joseph Haydn ===
[[File:Haydn portrait by Thomas Hardy (small).jpg|min|Ritratto di [[Joseph Haydn]] (1792)]]
Una grande amicizia e reciproca stima contraddistingue il legame che unisce Mozart a Haydn, nonostante quest'ultimo fosse di ventiquattro anni più anziano. Non è possibile stabilire con certezza quando Mozart entrò in rapporti di amicizia con Haydn, ma di certo si sa che nel 1785 i due musicisti erano intimi amici, tanto da darsi del tu, ed ebbero diversi incontri in casa dei fratelli Storace, avendo occasione e di parlare di musica e di eseguire insieme musica cameristica.
 
Mozart ebbe come intimo amico il fratello [[Michael Haydn]] e ciò fu importante per la conoscenza di Joseph. Haydn, dalla residenza degli [[Esterházy]] dove prestava servizio, si recava spesso a Vienna dove Mozart si era definitivamente trasferito nel 1781.
La ragione è semplice: i quartetti vennero scritti nel modo rivoluzionario che Haydn aveva inventato, pubblicando proprio nel 1771 i sei [[Quartetti per archi di Haydn#Quartetti op.33 (1781)|quartetti russi op. 33]], la cui modalità di composizione venne da Haydn stesso definita "nuova e speciale maniera". La "nuova e speciale maniera" era costituita dall'abbandono dei principi compositivi del settecento (nel quartetto ed in seguito nella musica da camera in generale) della melodia con accompagnamento per dare invece un ugual risalto alle quattro voci dell'organico che si trovavano ora a colloquiare in modo paritetico.
 
A Haydn non poteva sfuggire la grandezza di Mozart ma non concepì questo fatto oggettivo con ostilità e invidia, bensì ne raccolse i suggerimenti compositivi. E ciò avvenne anche per Mozart che pubblicamente rese nota la sua riconoscenza a Haydn dedicandogli [[Quartetti Haydn|sei quartetti]] ([[K 387]], [[K 421]], [[K 428]], [[K 458]], [[K 464]] e [[K 465]])<ref>Lorenzo Arruga ''Mozart da vicino'' p. 116</ref> e apprezzò per tutta la vita il compositore più di ogni altro musicista del passato o contemporaneo.
Mozart aveva quindi due problemi da risolvere, imparare a comporre nel nuovo modo e trovare quindi un proprio modo espressivo. Quale conseguenza della reciproca amicizia e stima alla posterità vennero tramandate due opere parallele e immortali.
La stima che Haydn aveva di Mozart è ben descritta nelle parole che Haydn dice al padre Leopold: «Vi dico innanzi a Dio, da galantuomo, che vostro figlio è il più grande compositore che io mi conosca, di nome e di persona. Ha gusto e possiede al sommo grado l'arte del comporre».
 
Mozart compose i citati quartetti tra il 1782 e il 1785, un'eccezione per un compositore che più volte aveva scritto concerti in poche ore e che a volte mandava a memoria la propria parte, presente solo nella sua testa ma non ancora riportata su uno spartito.
Quando Mozart muore a soli 35 anni, Haydn si trova a Londra. Saprà della morte dell'amico e collega solo al suo rientro a Vienna ([[1792]]), rimanendone rattristato.
 
La ragione è semplice: i quartetti furono scritti nel modo rivoluzionario inventato da Haydn, pubblicando proprio nel 1771 i sei [[Quartetti per archi di Haydn#Quartetti op.33 (1781)|quartetti russi op. 33]], la cui modalità di composizione fu da Haydn stesso definita "nuova e speciale maniera". La "nuova e speciale maniera" era costituita dall'abbandono dei principi compositivi del settecento della melodia con accompagnamento per dare invece un ugual risalto alle quattro voci dell'organico che si trovavano ora a colloquiare in modo paritetico.
== Aneddotica ==
Mozart aveva quindi due problemi da risolvere: imparare a comporre nel nuovo modo e trovare un proprio modo espressivo. Quale conseguenza della reciproca amicizia e stima, furono tramandate due opere parallele e immortali. La stima che Haydn aveva di Mozart è ben descritta nelle parole che Haydn dice al padre: «Vi dico innanzi a Dio, da galantuomo, che vostro figlio è il più grande compositore che io conosca, di nome e di persona. Ha gusto e possiede al sommo grado l'arte del comporre».
=== La leggenda su Mozart e Salieri ===
[[File:Joseph Willibrod Mähler 001.jpg|thumb|right|150px|[[Antonio Salieri]]]]
 
Quando Mozart morì a trentacinque anni, Haydn era a Londra. Seppe della morte dell'amico e collega solo al suo rientro a Vienna ([[1792]]), rimanendone rattristato.
Nel corso degli anni nacque e si diffuse la leggenda secondo cui Mozart sarebbe stato avvelenato, per gelosia, dal compositore italiano [[Antonio Salieri]]. Questa diceria, priva di fondamento, ha ispirato diversi artisti nel corso dei secoli.
Il poeta e scrittore russo [[Aleksandr Sergeevič Puškin]] diede credito a queste voci, e nel [[1830]] scrisse ''Mozart e Salieri'' (precedentemente intitolato ''Invidia''), un brevissimo dramma in versi, in cui un Salieri roso dalla gelosia fa commissionare da Mozart un'opera, il Requiem, per poi uccidere l'autore, spacciare il brano per suo, suonarlo al funerale di Mozart e poter sentire: «Anche Salieri è stato toccato da Dio». Per la trovata, l'autore russo si ispirò probabilmente al fatto che il ''Requiem'' di Mozart fu commissionato dal conte [[Franz von Walsegg]], che infatti voleva spacciarlo per proprio in occasione dell'anniversario della morte della propria consorte.
In merito all'opera di Puškin si è detto:
{{quote|Se Salieri non ha ucciso Mozart, di sicuro Puškin ha ucciso Salieri<ref>Citazione riportata da Maria Agostinelli in "Effetto Mozart" ([http://www.railibro.rai.it/articoli.asp?id=95])</ref>}}
 
== Mito e aneddotica ==
Il 25 novembre [[1898]], al Teatro Solodovnikov di [[Mosca]], va in scena la prima dell'opera ''Mozart e Salieri'' del [[compositore]] russo [[Nikolaj Rimskij-Korsakov|Rimskij-Korsakov]].
{{vedi anche|Mito di Mozart|Morte di Wolfgang Amadeus Mozart}}
 
La figura di Mozart è stata idealizzata dal [[Romanticismo]], che ne ha fatto un'antonomasia, rendendola paradigmatica dell'ideale del genio spontaneo alla base di molte teorie estetiche ottocentesche, fino a creare un [[mito di Mozart]] che nell'immaginario collettivo è più popolare della sua stessa musica e che si è prestato a numerose trasposizioni letterarie, musicali, cinematografiche. Alcune convinzioni comuni sulla genialità del compositore nascono da questa idealizzazione e traggono forza da pochi aneddoti, come quello che vede il quattordicenne Wolfgang riscrivere a memoria il [[Miserere (Allegri)|''Miserere'']] di [[Gregorio Allegri]], dopo averlo ascoltato a Roma nella [[Settimana santa]] del 1770,<ref>L'aneddoto è vero e del tutto plausibile, ma non così straordinario come pretende il mito. In ogni caso Mozart non ascoltò il ''Miserere'' un'unica volta, ma due, apportando piccole correzioni alla trascrizione.</ref><ref>{{cita web|lingua=en|autore=Ed Newton|url=https://medium.com/world-of-music/the-story-of-allegris-miserere-b4d21656798#.bnb1eqyme|titolo=The story of Allegri’s Miserere|accesso=29 ottobre 2016}}</ref> o quello che narra di come abbia composto l'ouverture del [[Don Giovanni (opera)|''Don Giovanni'']] in una sola notte.
La musica è ispirata e dedicata al compositore [[Dargomyžškij]], mentre il libretto è scritto da Rimskij-Korsakov stesso, basandosi sulla tragedia di Puškin, e come questa l'opera si divide in due sole scene. <br />
La sera della prima, le variazioni sulla musica di Mozart sono eseguite dal pianista e compositore [[Sergej Rachmaninov]].
 
Parte del mito si nutre del suo senso dell'umorismo scurrile, testimoniato ad esempio dalle lettere alla cugina Maria Anna Thekla<ref>{{Cita libro|autore=Maynard Solomon|titolo=Mozart : a life|url=https://www.worldcat.org/oclc/31435799|accesso=29 ottobre 2020|edizione=First edition|oclc=31435799|ISBN=0-06-019046-9}}</ref> o da una serie di canoni scatologici, e lo fa dipendere da un carattere perennemente infantile, proiezione adulta di un ''[[enfant prodige]]'' che è geniale proprio in quanto inconsapevole.
È del [[1978]] un successivo adattamento della leggenda sulla fine di Mozart: con ''[[Amadeus (Shaffer)|Amadeus]]'', infatti, il drammaturgo [[Peter Shaffer]] conquista i teatri di [[Londra]].
 
Al di là del mito, Mozart fu invece un uomo complesso, un intellettuale di idee illuministe e progressiste, di vasta cultura, che parlava quattro lingue, amava la poesia e il teatro, si interessava di matematica, coltivava la letteratura e possedeva una vasta e moderna biblioteca. La sua adesione alla massoneria e le tematiche delle sue opere, da lui certamente concordate con i librettisti (soprattutto [[Lorenzo Da Ponte]]), sono state lette come testimonianze del suo pensiero.
La vicenda prende le basi del lavoro di Puškin e ne amplia la portata. Rimane l'invidia di Salieri e il ''Requiem'' commissionato da un uomo vestito di nero (Salieri mascherato), ma il tutto viene approfondito e, soprattutto, la narrazione avviene ad opera di Salieri stesso. Il testo subisce diverse modifiche, fino alla versione definitiva del [[1981]].
[[File:Antonio Salieri painted by Joseph Willibrord Mähler.jpg|min|verticale|[[Antonio Salieri]]]]Una ben nota leggenda propagandata per prima dalla letteratura (il ''[[Mozart e Salieri (opera teatrale)|Mozart e Salieri]]'' di [[Puškin]]), poi dalla musica stessa (l'[[Mozart e Salieri (opera)|opera omonima]] di [[Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov|Rimskij-Korsakov]]) e più tardi anche dal teatro e dal cinema (l{{'}}''[[Amadeus (opera teatrale)|Amadeus]]'' teatrale di [[Peter Shaffer]] e l'[[Amadeus (film)|omonimo film]] di [[Miloš Forman]]) iniziò a svilupparsi subito all'indomani della morte di Mozart. La fine del compositore fu tramandata con elementi gotici, ma soprattutto si finì per vociferare che fosse stato avvelenato per invidia dal collega italiano [[Antonio Salieri]].
 
Salieri, maestro di [[Beethoven]], [[Schubert]], [[Liszt]] e molti altri, tra cui lo stesso [[Franz Xaver Wolfgang Mozart|Franz Xaver Mozart]], era un uomo stimato e di buon cuore, compositore assai valido e, quando Mozart fu in vita, più apprezzato di lui nell'[[opera italiana]]. Verso il 1823, ormai anziano e malato, fu travolto dalla maldicenza che ferì per sempre la sua reputazione.
Nel [[1984]] il dramma di Shaffer viene portato al cinema da [[Miloš Forman]] con ''[[Amadeus (film)|Amadeus]]'', dove però vengono ammorbiditi i lati negativi del personaggio di Salieri rispetto al dramma di Puskin: anche se nella versione rimasterizzata del film del [[2002]] verranno ripristinate alcune scene più dure, il Salieri cinematografico (interpretato da [[F. Murray Abraham]] che vinse l'Oscar per il miglior attore) è decisamente meno ''negativo'' di quello del dramma di Shaffer e per sua decisione dato che il drammaturgo aveva curato anche la sceneggiatura del film. Va anche detto che nel film di [[Milos Forman]] a parte alcuni avvenimenti realmente accaduti nella vita di Mozart, gran parte della trama è una libera ricostruzione del personaggio molto lontana dalla realtà.
 
I suoi rapporti con il collega salisburghese difficilmente furono ostili come si è tramandato e come, in alcune lettere, sembrarono adombrare Wolfgang e suo padre Leopold: in realtà i due musicisti collaborarono (''[[Per la ricuperata salute di Ofelia]]''), Salieri diresse almeno una sinfonia di Mozart (la [[Sinfonia n. 40 (Mozart)|n. 40 in sol minore]]) e fu certamente tra coloro che seguirono il suo funerale.
=== Altre curiosità ===
 
== Prestiti da e verso altri autori ==
{{Curiosità}}
Nel [[K 626|Requiem]] sono rintracciabili intere frasi musicali tratte da composizioni di [[Georg Friedrich Händel]] e di molti altri, tra cui [[Michael Haydn]].<ref>{{Cita libro|autore=Christoph Wolff|titolo=Il Requiem di Mozart|anno=2006|editore=Astrolabio|città=Roma|p=127|ISBN=978-88-340-1496-7}}</ref> Mozart in alcune occasioni rielabora temi di [[Muzio Clementi]]: Ludwig Berger, allievo di Clementi, su ''Caecilia'' del [[1829]] stampa l'incipit della sonata Op. 24 n. 2 del suo maestro e osserva ironicamente che "forse è a questo tema che dobbiamo il geniale Allegro dell'ouverture della ''[[Il flauto magico|Zauberflöte]]'', un'opera insuperata nel suo genere."<ref>{{Cita libro |autore=Leon Plantinga |titolo=Clementi. La vita e la musica|url=https://books.google.it/books?id=yggXa3vLomQC&pg=PA74&dq=clementi+mozart+plagio&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjriKmbouvWAhUHWxQKHQAEDKAQ6AEIJjAA#v=onepage&q=clementi%20mozart%20plagio&f=false|accesso=12 ottobre 2017 |data=1980|editore=Feltrinelli Editore|ISBN=9788807180026}}</ref>
 
È stata enorme l'influenza di Mozart sugli operisti napoletani e italiani, compreso il grande Rossini, in gioventù soprannominato "il tedeschino" per lo studio di Mozart e altri grandi sinfonisti. Beethoven usò due temi mozartiani (sonate [[K 332]] e Fuga dalla Fantasia [[K 394]]) nella sua [[Sinfonia n. 6 (Beethoven)|sinfonia pastorale]] e [[Felix Mendelssohn|Mendelssohn]] sfruttò in diverse composizioni temi ispirati a Mozart.
Pochi altri autori musicali hanno suggestionato la fantasia del pubblico come Mozart. Già ''bambino prodigio'' noto nelle maggiori corti d'Europa, in seguito compositore di genio e infine protagonista di una precoce e misteriosa morte: la sua vita è stata interpretata, sin dall'Ottocento, come simbolo stesso della genialità e della perfezione apollinea, idealizzando la sua figura come nessun altro autore prima o dopo di lui. Creando quindi un ''mito di Mozart'', genio assoluto, che tuttora nell'immaginario collettivo è probabilmente più popolare delle sue stesse opere.
In questo contesto non deve quindi stupire che siano fioriti aneddoti di ogni tipo sulla sua figura, miranti a sottolineare (rare volte a sproposito, ma spesso in modo esagerato) la sua genialità e la sua "unicità". Qui di seguito sono elencati alcuni fra gli aneddoti più interessanti e curiosi riguardo alla sua vita e alle sue opere.
 
== Riconoscimenti ==
* Nel vasto repertorio di aneddoti che circondano la vita del giovane Mozart, particolarmente curioso è quello che riguarda la sua visita a Roma della Pasqua del 1770. In quest'occasione l'allora quattordicenne Mozart ebbe modo di ascoltare l'esecuzione del celebre [[Miserere (Allegri)|Miserere]] di [[Gregorio Allegri]]. Questa composizione era proprietà esclusiva della [[Schola Cantorum]] della [[Cappella Sistina]], dalla quale era custodito gelosamente. L'esecuzione avveniva esclusivamente nel periodo pasquale a luci spente e lo spartito non poteva essere copiato né letto, pena la scomunica. {{cn|La leggenda dice che il giovane Mozart, dopo averlo ascoltato una sola volta sia stato in grado di trascriverlo, a memoria, nota per nota. A questa leggenda si riconduce un secondo aneddoto: [[Felix Mendelssohn Bartholdy]], in visita a Roma, per scommessa volle ripetere l'impresa di Mozart e, dopo un solo ascolto, fu anch'egli in grado di trascrivere fedelmente questa composizione. È bizzarro segnalare come la recente ricerca storiografica abbia scoperto che Mozart ascoltò quest'opera 2 volte prima di cimentarsi nella trascrizione, mentre al molto meno celebrato Mendelssohn fu sufficiente un solo ascolto. C'è comunque da considerare che Mozart l'ascoltò quando aveva solamente 14 anni, mentre Mendelssohn era quasi trentenne.}}
* Mozart fece diversi viaggi in Italia, fin quando, da giovanissimo, iniziò la carriera di concertista esibendosi nelle corti d'Europa. Non deve quindi sorprendere che parlasse correttamente l'italiano (usanza allora molto diffusa nel mondo musicale), mentre più curioso è il fatto che nelle lettere egli amasse firmarsi come ''Amadé'', francesizzando il proprio nome.
 
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* {{cn|Dell'affettuosa amicizia tra Haydn e Mozart abbiamo già parlato. Un giorno Mozart portò uno spartito ''impossibile'' per pianoforte. Il vecchio Haydn sorrise e iniziò a suonarlo, ma a metà brano si interruppe. Mentre le mani erano alle estremità della tastiera, c'era una nota proprio in mezzo. Ridiede i fogli al giovane Mozart, che iniziò a suonarlo e, arrivato al punto cruciale, si abbassò e colpì il tasto con il naso!}}
 
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* Pur nell'inconfutabilità del genio mozartiano, un capitolo a parte meritano, nella sua vasta produzione artistica, i "prestiti" e le citazioni di opere altrui che si possono riscontrare nei suoi lavori. Nel noto [[K 626|Requiem]], sono rintracciabili intere frasi musicali tratte da composizioni di [[Georg Friedrich Händel]]. La vastità di queste "citazioni" o rielaborazioni di musiche altrui è talmente ampia che il celebre compositore e critico musicale [[Luciano Chailly]]<ref>citazione di L. Chailly, tratta da ''KonSequenz'' Anno 2002 n. 7, Articolo "plagi musicali"</ref> riferisce che Clementi, ristampando una sua Sonata, dovette segnalarvi in calce con comprensibile stato d'animo il celebre "plagio di Mozart".
 
* Il musicologo [[Giovanni Carli Ballola]]<ref>Riportato da E. Amato, tratta da ''KonSequenz'' Anno 2002 n. 7, Articolo "Il Plagio Mozartiano"</ref> arrivò ad affermare che "''se Mozart fosse vissuto ai nostri tempi, avrebbe dovuto passare molto tempo, per i suoi plagi, in un'aula di Pretura''". D'altra parte alla sua epoca non esisteva il concetto moderno di "copyright", sviluppatosi dalla seconda metà dell'Ottocento: tutti i musicisti riprendevano abbondantemente dai predecessori o contemporanei. Basti pensare alla grande importanza che nella musica sei-sette-ottocentesca aveva la variazione su un tema altrui (fra le tante le Variazioni su ''Là ci darem la mano'' di Chopin, tratte dal mozartiano Don Giovanni); ma nel mondo moderno, dove il plagio è un reato oltre che un peccato artistico, essa è pressoché sparita dal panorama musicale occidentale. Comunque è stata enorme l'influenza di Mozart sugli operisti napoletani ed italiani in generale, compreso il grande Rossini, soprannominato "il tedeschino" in gioventù per lo studio di Mozart ed altri grandi sinfonisti. Anche in ambito tedesco (dunque fondamentalmente sinfonico) Mozart fu "plagiato" da musicisti come [[Beethoven]], che utilizzò due temi musicali mozartiani (Sonate [[K 332]] e [[K 135]]; Fuga della Fantasia [[K 394]]) nella sua [[Sinfonia n. 6 (Beethoven)|sinfonia pastorale]] e [[Felix Mendelssohn]] che sfruttò in diverse composizioni temi ispirati a Mozart.
* Si racconta che un giovane Mozart durante uno dei suoi concerti alla corte dell'imperatrice [[Maria Teresa d'Austria|Maria Teresa]] rese omaggio a una graziosa piccola dama che si trovava tra il reale seguito, chiedendola addirittura in moglie. Quella damina sarebbe diventata la regina di Francia [[Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena|Maria Antonietta]].
* Il 12 gennaio 1782, Mozart scrisse al padre: "Clementi suona bene, fino a che guardiamo alla mano destra. La sua potenza sono i passaggi di terza. A parte questo, egli non ha un centesimo di gusto o sensibilità; in pratica è solo un puro meccanico". In una lettera successiva si spinse oltre dicendo "Clementi è un ciarlatano, come tutti gli italiani." Per contro, le opinioni su Mozart che si era fatto Clementi erano tutte entusiasticamente positive.
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine =Speron d'oroD-HES-Order Iron Helmet.png
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine dello Speron d'Orooro
|collegamento_onorificenza = Ordine dello Speron d'Orooro
|motivazione =
|luogo = [[Roma]], 4 luglio [[1770]]
}}
 
A Mozart sono dedicati il [[cratere Mozart]] su [[Mercurio (pianeta)|Mercurio]]<ref>{{Cita web|url=http://planetarynames.wr.usgs.gov/Feature/4058|titolo=Mozart|editore=Gazetteer of Planetary Nomenclature|lingua=en|accesso=22 dicembre 2015}}</ref> e l'asteroide [[1034 Mozartia]].
== Filmografia ==
 
== Nella cultura di massa ==
=== Cinema ===
* ''[[Melodie eterne]]'' (Italia, 1940), film diretto da [[Carmine Gallone]]. Biografia romanzata del compositore, qui interpretato da [[Gino Cervi]].
* ''Mozart in viaggio verso Praga'' (1974), breve sceneggiato televisivo diretto da Stefano Roncoroni e prodotto dalla [[RAI]]. Tratto dall'[[Mozart in viaggio verso Praga|omonimo racconto]] (1856) di [[Eduard Mörike]], vede [[Raoul Grassilli]] nel ruolo di Mozart e [[Carmen Scarpitta]] nel ruolo di Constanze. Ritrae un episodio della vita del compositore, in viaggio verso [[Praga]], dove andrà in scena la [[Prima (teatro)|prima]] assoluta del suo [[Don Giovanni (opera)|Don Giovanni]].
* ''Mozart'' (1982), sceneggiato televisivo, di Marcel Bluwal, coproduzione Francia, Belgio, Italia, Canada, Svizzera. Corretta miniserie di sei puntate. Il protagonista è [[Christoph Bantzer]]. Fra gli attori, tre italiani: [[Carlo Rivolta (attore)|Carlo Rivolta]] nel ruolo di Salieri, [[Stefano Satta Flores]] nelin ruoloquello di [[Lorenzo Da Ponte]] e [[Arnoldo Foà]] in quello di [[Giovanni Battista Martini]].
* ''[[Noi tre (film)|Noi tre]]'' (Italia, 1984), film cinematografico, di [[Pupi Avati]]. La trama, con tratti onirici e favolistici tipici della filmografia del regista bolognese, è ispirata al soggiorno che il quattordicenne Mozart, detto Amadé (Christopher Davidson) fece nei pressi del capoluogo emiliano nel 1770, ospite del conte Gian Luca Pallavicini ([[Carlo Delle Piane]]), di sua moglie Maria Caterina ([[Ida Di Benedetto]]) e del pazzo "Signor Cugino" ([[Gianni Cavina]]), stringendo amicizia col contino Giuseppe ([[Dario Parisini]]), suo coetaneo che dapprima gli è assai ostile, e innamorandosi di Antonia Leda (Barbara Rabeschini): "Noi tre" è una frase che viene detta da Giuseppe una sera che lui, Amadé e Antonia decidono di dormire nello stesso letto. Improbabile il personaggio del padre di Amadé ([[Lino Capolicchio]]), assai lontano dal carattere austero, spigoloso e sprezzante del vero Leopold Mozart. Le musiche sono di [[Riz Ortolani]] ma non mancano, ovviamente, brani di Mozart.
* ''[[Amadeus (film)|Amadeus]]'' (Stati Uniti, 1984). Il film di [[Miloš Forman]], di cui già si è parlato, ha vinto complessivamente otto Oscar fra cui quello per il miglior film. AccantoNel ruolo di Mozart recita [[Tom Hulce]], accanto a [[F. Murray Abraham]] nel ruolo di Antonio Salieri, recitano [[TomSimon HulceCallow]] (W.Emanuel A. MozartSchikaneder), [[Elizabeth Berridge]] (CostanzaConstanze Weber Mozart), [[Roy Dotrice]] (L. Mozart),e [[Jeffrey Jones]] (imperatorenel [[Giusepperuolo IIdell'imperatore d'Asburgo-Lorena|Giuseppe II]]), [[Christine Ebersone]] (Katerina Cavalieri), [[Simon Callow]] (Immanuel Schikaneder) e, nella versione ''Director's Cut'' del 2002, pure il ballerino [[Kenneth MacMillan]], qui solo attore istrionico.
 
=== Lavori teatraliFilatelia ===
{{Vedi anche|Francobolli su Mozart}}
* ''[[Amadeus (Shaffer)|Amadeus]]'', di [[Peter Shaffer]] (Regno Unito, 1978), adattata al cinema nell'omonimo film di Miloš Forman.
* Hanno dedicato francobolli a Mozart molti [[Stati e amministrazioni postali]] del mondo.
* ''Mozart, l'opéra rock'' (Francia, 2009), [[musical]] di Dove Attia e Albert Cohen. La parte di Mozart è interpretata dal cantante italiano [[Mikelangelo Loconte]].
 
=== FilateliaLetteratura ===
* Nel 1856 lo scrittore tedesco [[Eduard Mörike]] scrisse il racconto romantico ''[[Mozart in viaggio verso Praga]]'', che narra il viaggio compiuto da Wolfgang e dalla moglie Constanze verso Praga per allestire la prima rappresentazione del ''Don Giovanni'' (29 ottobre 1787).
* Nel romanzo ''[[Il piacere (romanzo)|Il piacere]]'' (1889) il protagonista Andrea Sperelli, in fatto di gusti musicali, dice di preferire su tutti [[Bach]], a cui si può paragonare solo Mozart; commentando quest'ultimo, Sperelli nega nel salisburghese l'esistenza di una natura esclusivamente [[Apollineo e dionisiaco#Lo spirito apollineo|apollinea]], come sembrerebbero dimostrare il ''Tuba mirum'' del ''Requiem'' e il finale del ''Don Giovanni''.<ref>[[Gabriele D'Annunzio|G. D’Annunzio]], ''Il piacere'', libro III.</ref>
* Nel 2006, lo scrittore francese [[Christian Jacq]] ha scritto una saga dedicata a Mozart, che comprende ''[[Il romanzo di Mozart - Il maestro segreto|Il maestro segreto]]'', ''[[Il romanzo di Mozart - Il figlio della luce|Il figlio della luce]]'', ''[[Il romanzo di Mozart - Il fratello del fuoco|Il fratello del fuoco]]'' e ''[[Il romanzo di Mozart - Il prediletto di Iside|Il prediletto di Iside]]''. La tetralogia è stata edita in Italia nello stesso anno dalla [[Cairo Editore]].
 
=== Musica ===
{{cassetto
* ''Wolfango Amedeo'' (2006), canzone vincitrice del 49º Zecchino d'Oro.<ref>{{Cita web|url=https://zecchinodoro.org/canzone/wolfangoamedeo|titolo=Wolfango Amedeo|accesso=19 gennaio 2024}}</ref>
|larghezza = 100%
* [[Rock Me Amadeus|Rock me Amadeus]] (1985) del cantante e musicista austriaco [[Falco (cantante)|Falco]].
|colore = lightblue
|coloresfondo = lavender
|titolo = Produzione filatelica mondiale su Mozart
|testo =
'''Italia'''
* 07-10-1991 - Bicentenario della Morte - 800 Lire - ''Mozart alla spinetta'' (UNI n°1995);
'''San Marino'''
* 12-02-1998 - Don Giovanni di W.A. Mozart - Dal Foglietto dedicato ai Quattro Secoli di Opera - Compositori ed Opere - (UNI n°1656 dal BF. n°61);
* 2006 - Anniversari d'autore - Serie di 4 valori, con francobollo dedicato a Mozart, da 1,40 € (disegnato da Paolo Conte).
'''Vaticano'''
* 2006 - 250º Anniversario della nascita di Mozart - ''Ritratto dell'artista e partitura'' - Francobollo da 0,60€ emesso in Foglietto di 6 esemplari;
'''Austria'''
* 1922 - Compositori austriaci - A profitto di opere di beneficenza - 5 Kronen ''Mozart'' - (UNI n°291);
* 1956 - Bicentenario della nascita di Mozart - 2,40 Scellini - Ritratto - (UNI n°857);
* 1969 - Centenario dell'Opera di Stato di Vienna - F.lli di opere di Mozart: Don Giovanni (UNI n°1124), Flauto Magico (UNI n°1125)-Stampato in foglietto (UNI BF.6);
* 1991 - Bicentenario della morte di Mozart - Foglietto di due francobolli da 5 Scellini e un chiudilettera - ''Ritratto'' e''Flauto magico'' - (UNI n°1850 e 1851 dal BF. 15);
* 2006 - Anniversario della nascita di Mozart - Francobollo da 0,55 € rosso, con effigie in rilievo di Mozart;
* 2006 - ''Mozart in Wien'' - Francobollo precedente stampato in minifoglio di 10 - 0,55 € azzurro, con effigie in rilievo;
* 2006 - M2006 Salzburg - Francobollo dedicato a Mozart - form. orizzontale - 0,55 € (Mic. n°2603).
'''Albania'''
* 1991 - 200º Anniversario della morte di Mozart - Serie di 3 valori e 1 Foglietto, con immagini di Mozart e in sfondo partiture musicali - Francobolli da 90q., 1,20 Lek e 1,50 Lek., e Foglietto da 3 Leke - (Mic. n°2477/2479 + BF.).
'''Andorra francese'''
* 1991 - Francobollo dedicato all'anniversario mozartiano - 3,40 Fr. con immagini allegoriche e volto di Mozart - (YT n°408).''(Esiste anche Non Dentellato, Prova di Lusso)''
'''Belgio'''
* 1956 - 200º Anniversario della nascita di Mozart - Serie di 3 francobolli (80c.+20c., 2F.+1F. e 4F.+2F.), raffiguranti il Palazzo di Carlo di Lorena, Mozart bambino e la Regina Elisabetta con uno spartito musicale (la regina fu una grande mecenate della musica in Belgio) - (YT n°987/989) (serie emessa anche nel Congo Belga, con diciture cambiate);
* 1991 - Anniversario della morte di Mozart - 25 Fr. con l'effigie del compositore e partitura - (UNI n°2438). ''(Esiste anche non dentellato, Prova di Lusso)''
'''Boemia e Moravia''' ''(occupazione tedesca)''
* 1941 - 150º Anniversario della morte di Mozart - 4 valori, con chiudilettera musicale - (UNI n°69/72).
'''Bosnia-Herzegovina'''
* 2006 - Anniversario della nascita di Mozart - Francobollo da 1,50 con Mozart e in sfondo una partitura.
'''Bosnia (Serba)'''
* 2006 - Anniversario della nascita di Mozart - Francobollo Tipo del precedente, da 1,50 con Mozart e in sfondo una partitura, emesso in minifoglio, con chiudilettera di Mozart al centro.
'''Bulgaria'''
* 1956 - Personaggi famosi - Francobollo di Mozart 40 ct. rosa carminio (YT n°877)- (della stessa serie di 8 valori, Franklin, Rembrandt, Heine, ecc.);
* 1984 - Musicisti celebri - Francobollo di Mozart da 42 Ct. (serie di 6 francobolli di musicisti);
* 1991 - Anniversario della morte di Mozart - 62 cm. Immagine di Mozart;
* 27-01-2006 - Anniversario mozartiano - 1 Aeb effigie di Mozart con chiudilettera raffigurante un usignolo e musica, emesso in minifoglio.
'''Cecoslovacchia'''
* 1956 - Bicentenario della nascita di Mozart e Festival Int.le di Musica di Primavera, Praga - Serie di 6 valori, con varie immagini della famiglia del compositore e Teatro di Praga - Serie storica - (YT n°858/863);
* 1981 - Omaggio a Mozart - Volto di Mozart - 1 K. (YT n°2435).
'''Cipro del Nord (Turco)'''
* 1991 - Anniversari ed avvenimenti - Serie di 4 valori, con un francobollo per il 200º anniversario della morte di Mozart - 1500 Lira - (UNI n°307).
'''Danimarca'''
* 1986 - Francobollo dedicato a Poul Reichhart, vestito da Papageno (Flauto magico), 2,80+0,50 - (YT n°860).
'''Francia'''
* 1957 - Serie Celebrità Straniere - Effigie di personaggi - ''W.A. Mozart'' - 25 Fr. (YT n°1137);
* 1991 - Bicentenario della morte di Mozart - Disegno fantastico - 2,50 Fr. (YT n°2695);
* 1991 - Libretto di 10 francobolli ordinari da 2,30 Fr. ''Le Poste avec le Train Mozart'' - cartoncino bianco con scritte in oro e rosso;
* 2006 - Anniversario mozartiano - Le opere di Mozart - Serie di 6 francobolli da 0,53 € (Don Giovanni, Le Nozze di Figaro, Il Flauto Magico, Il Ratto del Serraglio, Così fan tutte e La Clemenza di Tito) - Emessi anche in Foglietto ''Les Operes de Mozart'';
* 2006 - Francobollo automatico tipo "Lisa", con firma ''Mozart'' - ''Salon du timbre & de l´écrit 2006 - Mozart''.
'''Georgia'''
* 2006 - Francobollo dedicato all'anniversario di Mozart - Mozart e partitura, F.llo da 100., emesso in fogli da 20.
'''Germania Reich'''
* 1941 - 150º Anniversario della morte di Mozart - 6 +4 p. - (UNI n°734) - francobollo storico.
'''Germania'''
* 1956 - Bicentenario della nascita di Mozart - 10 p. ''Clavicembalo'' (UNI n°105);
* 1991 - Bicentenario della morte di Mozart - Foglietto da 100 p. ''Ritratto'', con Papageno e manifesto del Flauto Magico - (UNI n°1403 BF. 25);
* 2006 - 250° della nascita di Mozart - 0,55 € ''Ritratto moderno''.
'''Germania DDR'''
* 1956 - Bicentenario della nascita di Mozart - 2 valori - 10d. e 20d. (Dis. Eigler) (YT n°235 e 236)
'''Liechtenstein'''
* 1981 - 225º Anniversario della nascita di Mozart - Foglietto da 1 Dm., con effigie di Mozart in rosa e in sfondo, in ocra e nero, una partitura del compositore - (YT BF. n°60);
* 04-03-1991 - Bicentenario della morte di Mozart 90 r. - Serie di 2 francobolli (con l'80 r. S.Ignazio di Loyola) (UNI n°955).
'''Macedonia'''
* 2006 - 250° della nascita di Mozart - Francobollo da 60., stampato in Minifoglio.
'''Malta'''
* 2006 - Serie di compositori, composta da 4 francobolli e un Foglietto dedicato all'aniversario mozartiano da 50 c.
'''Moldavia'''
* 10-08-2006 - 250° della nascita di Mozart - Immagine di Mozart e Papageno - 4,50 L.
'''Monaco'''
* 16-11-1987 - Omaggio a Mozart e Berlioz - Francobollo di Mozart dedicato ai Duecento anni del Don Giovanni, 5 Fr. (YT n°1609 e 1610);
* 1991 - Trittico dedicato all'aniversario mozartiano - tre francobolli uniti, con immagini di Mozart, da 2 f., 2,50 f. e 3,50 f.;
* 2006 - Anniversario mozartiano - Francobollo da 1,22 € raffigurante Mozart (YT n°2548).
'''Polonia'''
* 15-02-2006 - Anniversario mozartiano - Francobollo da 2,40 Zlt. raffigurante Mozart e una allegoria con la musica.
'''Portogallo'''
* 2006 - Anniversario mozartiano - Francobollo da 0,60 €, raffigurante Mozart e una partitura e Foglietto da 2,75 € - (YT n°3033 e 3034).
'''Romania'''
* 1956 - Anniversari culturali - Personaggi famosi - Serie di 10 valori - Francobollo di Mozart, 2,55 Lei lilla - (YT n°1486);
* 1985 - 2 Foglietti dedicati ai grandi musicisti - Intereuropeanà 1985 - Francobollo da 3 Lei dedicato a Mozart;
* 2006 - Celebrazione di personalità - 50 Bani W.A. mozart, immagine del compositore - Serie di 3 francobolli di diverse personalità;
* 2006 - Anniversario mozartiano - n°2 Interi Postali dedicati all'aniversario mozartiano.
'''Serbia'''
* 2006 - Anniversario della nascita di Mozart - Francobollo da 46 d. con Mozart, stampato in minifogli con un chiudilettera al centro in alto (emesso in serie con un francobollo dedicato a Rembrandt).
'''Svezia'''
* 2006 - 250º Anniversario della nascita di Mozart - Francobolli Brev Inrikes, raffigurante Papageno, stampato in Foglietto di 6 valori (con effigie di Mozart).
'''Turchia'''
* 1991 - Bicentenario della morte di Mozart - ''Ritratto e partitura'' - 1500Lira +100 - (UNI n°2684).
'''Ungheria'''
* 1991 - Bicentenario della morte di Mozart - Immagini di Mozart - 2 Valori e un Foglietto da 10 Ft.
* 2006 - Cartolina Postale da 52 Ft. dedicata all'aniversario di Mozart.
'''URSS'''
* 1956 - Personalità universali - Francobollo dedicato a Mozart - Serie di 9 valori - 40 K. verde-blu (YT n°1866).
'''Yugoslavia'''
* 20-03-1991 - Bicentenario della morte di Mozart - ''Ritratto'' 7,50 d. - (UNI n°2361).
'''Ajman'''
* 1968 - Serie in Onore di Mozart - Ritratti - 6 valori - (emessa con una serie didicata a Chopin).
'''Armenia'''
* 2006 - Serie di 2 valori e 1 Foglietto di 4 valori, raffiguranti Mozart bambino e Mozart da grande - Singoli: 70 (form. orizzontale) e 350 (form. verticale); Foglietto raffigurante immagini di Mozart, valori da: 70, 170, 280 e 350, soggetti diversi.
'''Bequia''' ''(Grenadines of St.Vincent)''
* 2006 - 250º Anniversario della nascita di Mozart - Serie di 4 Foglietti da 6 $, raffiguranti insolite immagini di Mozart, con in sfondo una partitura, una statuina, un manoscritto.
'''Benin'''
* 1991 - Bicentenario della morte di Mozart - Quadro di Mozart, 1000 Fr. - (YT n°697)
'''Cile'''
* 1991 - Foglietto in onore di Mozart - 2 valori (60 S., Mozart che compone e 200 S., Mozart suona la spinetta) - (YT n°998 e 999?).
'''Congo Belga'''
* 1956 - Bicentenario della nascita di Mozart - Serie del Belgio, con dicitura Congo Belge Belgisch Congo - 2 valori - (YT n°339 e 340). ''(Vedi Belgio e Ruanda Urundi)''
'''Cuba'''
* 1997 - Serie Compositori celebri - Francobollo di Mozart, con una partitura manoscritta di una parte corale - F.llo da 75 l. - (YT n°3658).
'''Dominica'''
* 2006 - Foglietto in omaggio al 250º Anniversario mozartiano - 4 valori da 3 $, raffiguranti immagini di Mozart.
'''El Salvador'''
* 1991 - Anniversario della morte di Mozart - Francobollo da 1.00 C., raffigurante Mozart e una partitura - (YT n° 1123).
'''Fujeira'''
* 1971 - Serie di 5 francobolli e un Foglietto- ''Mozart e strumenti musicali'' - Posta ordinaria e aerea, Foglietto da 10 Ris;
* Idem, Francobolli speciali - 10 Ris., in argento (YT n°727c) e in oro (YT n°727b);
* Idem, Foglietto speciale - 20 Ris., stampato su foglia d'oro (YT n°727bb);
* Idem, Foglietto speciale - 20 Rls., stampato su foglia d'argento (YT n°722cc).
'''Gambia'''
* 1993 - Serie dedicata ai grandi musicisti - Francobollo dedicato a Mozart - (Mic. n°1471). ''(Vedi Ghana, Grenada, Nevis)
* 2003 - Foglietto dedicato a Grandi Compositori - 4 valori, di cui uno dedicato a Mozart, f.llo da 25 D.
* 2006 - Foglietto dedicato all'anniversario mozartiano - 4 valori da 30 D., raffiguranti immagini di Mozart.
'''Ghana'''
* 1993 - Serie dedicata ai grandi musicisti - Francobollo dedicato a Mozart - (Mic. n°1785). ''(Vedi Gambia, Grenada, Nevis)
'''Grenada'''
* 1992 - Serie dedicata ai grandi musicisti - Francobollo dedicato a Mozart - (Mic. n°2516).
'''Guinea'''
* 2006 - Anniversario mozartiano - Foglietto di Omaggio a Mozart - Immagini di Mozart - 3 francobolli da: 3000, 10000 e 15000.
'''Guinea Bissau'''
* 2006 - Anniversario mozartiano - Serie di 4, contenuta in un foglietto (500 FCFA c'uno) contenente altrettanti chiudilettera musicali e un Foglietto "Omaggio a Mozart", con immagini di Mozart da 3000 FCFA.
'''Guyana'''
* 1991 - Opere e vita di Mozart (Tipo di St. Vincent), Serie di 3 valori (75$, 80$ Morte di Leopold e 100$) - (YT n°2499/2501).''(Esistono anche Non Dentellati, Prove di Lusso)''
* 2006 - Anniversario mozartiano - Foglietto di Omaggio a Mozart - varie immagini di Mozart - 4 francobolli da 190 $ l'uno.
'''India'''
* 1991 - Anniversario di Mozart - Francobollo del ritratto non finito di Mozart, 6,50 R. - (YT n°1484).
'''Israele'''
* 1991 - Anniversario della morte di Mozart - Immagine di Mozart sovrapposta, in sfondo partitura - 2 Nu., emesso anche con bandella laterale - (YT n°1101).
'''Liberia'''
* 2006 - Foglietto dedicato all'anniversario di Mozart - Immagine con sfondo ''Flauto magico'', francobollo da 120 $.
'''Maldives'''
* 2000 - Foglietto dedicato al Millennio, composto da 20 francobolli di personaggi storici - BF. ''Millennium 1750-1800'', con il francobollo di Mozart da 3 Rf.;
* 2006 - Foglietto dedicato all'aniversario mozartiano - 4 valori da 12 Rf., immagini di Mozart.
'''Mali'''
* 1991 - Anniversario mozartiano - Serie di 2 valori, con Mozart e strumenti - 420 Fr. e 430 Fr. (YT n°352 e 353). ''(Esistono Non Dentellati, Prove di Lusso)''
'''Micronesia''' ''(Federation)''
* 2006 - Foglietto dedicato al 250º Anniversario della nascita di Mozart - Francobollo da 2 $, rosso bruno e giallo, e sfondo con immagini su Mozart.
'''Mongolia'''
* 1981 - Omaggio ai grandi musicisti - Francobolli di verdi, Bartok, Tchaikovsky e Mozart - F.llo di Mozart è da 20 S., con l'immagine del compositore e una scena da un'opera (Don Giovanni??).
'''Mozambico'''
* 2002 - Foglietto dedicato alla Musica e alla Massoneria - Francobollo di Mozart da 88000 MT. - (nel foglietto l'immagine anche di[[Luciano Pavarotti]]).
'''Nevis'''
* 1993 - Serie dedicata ai grandi musicisti - Francobollo di Mozart a 6 anni, da 3 $ - (Mic. n°714).
'''Oman'''
* 1972 - Omaggio a Mozart - Serie di 5 valori e un Foglietto - Immagini di Mozart - Il BF. è da 2 Rls.
'''Palau'''
* 2006 - Anniversario mozartiano - Foglietto di Omaggio a Mozart ''Le nozze di Figaro'' - 2 $.
'''Perù'''
* 2006 - Anniversario mozartiano - Francobollo con Mozart e partitura - S/. 5,50.
'''Polinesia Francese'''
* 28-08-1991 - Anniversario della morte di Mozart - 100 fr. ''Mano al pianoforte e compositore nello sfondo'' - (YT n°389).''(Esiste anche Non Dentellato, Prova di Lusso)''
'''Port Betaald'''
* 2006 - Serie di 2 francobolli, con uno di Mozart - Profilo di Mozart.
'''Ras al Khaima'''
* 1972 - Serie ''Mozart nei quadri'' - 6 valori - Serie non del tutto ufficiale - Esiste Dentellata e più rara Non Dentellata;
* Idem, Foglietto con la famiglia Mozart - 10 R. (Vedi catalogo Minkus).
* Anni settanta - Serie di Opere Liriche - Francobollo da 2 Rivals dedicato all'opera di Mozart ''Il Ratto del Serraglio'' - Serie non ufficiale - (''e annullo senza data!'').
'''Ruanda Urundi'''
* 1956 - Bicentenario della nascita di Mozart - Serie del Belgio, con dicitura Ruanda Urundi - 2 valori - Colori cambiati - (YT n°339 e 340) - ''(Vedi Belgio e Congo Belga)''
'''Senegal'''
* 1991 - Bicentenario della morte di Mozart - Effigie di Mozart, Serie di 4 (5Fr., 150Fr., 180Fr. e 220Fr.) - (YT n°943/946).
'''Sharjah'''
* 1970 - Omaggio a Wolfang Amadeus Mozart, quadri - Serie di 5 valori con contorno argento e Serie di 5 valori con contorno rosaceo-(YT n°643-52).
'''S.Tomè e Príncipe'''
* 2006 - Foglietto dedicato all'anniversario mozartiano - 4 valori (da 7000, 9000, 10000 e 14000 Db.) - Varie immagini del compositore tratte da quadri.
'''St. Vincent'''
* 1991 - Serie Opere e vita di Mozart - Francobolli: 1 $ ''Le Nozze di Figaro'' e 3 $ ''La Clemenza di Tito'' - (YT n°1543 e 1544). (Foglietti ???)
* 1993 - Serie dedicata ai Musicisti - Foglietto dedicato a Mozart, francobollo da 4 $ - ''(Esiste anche con la soprastampa Specimen)''
'''St. Vincent & Grenadines'''
* 1991 - Serie Opere e vita di Mozart (come St. Vincent, altri soggetti) Francobolli: 1 $ ''Il Ratto del Serraglio'' e 3 $''Dresda''- (YT n°797 e 780) e 2 Foglietti: 5 $ ''Mozart e Salisburgo'' e 5 $ ''Mozart e Vienna'' - (YT n°799 e 800).
'''St. Vincent - Bequia'''
* 1991 - Anniversario mozartiano - Serie di 3 valori - Mozart e strumenti musicali (10 c., 75 c. e 4$) - (YT n°290-292).
'''Tanzania'''
* 2006 - Anniversario mozartiano - Foglietto di Omaggio a Mozart - Immagini di Mozart e Don Giovanni (con Ruggero Raimondi) - 4 francobolli da 1200/- l'uno.
'''Tchad'''
* 2000 - Foglietto dedicato ai grandi musicisti del millennio - Francobollo di Mozart da 100Fr. - Serie di 9 valori;
'''Togo'''
* 2006 - Anniversario mozartiano - Foglietto di Omaggio a Mozart, stupenda immagine di Mozart alla spinetta, chiave di violino e alcune scritte in nero - Foglietto da 1500 Fr.
'''Tuvalu'''
* 2006 - Anniversario mozartiano - Foglietto di Omaggio a Mozart, immagini della vita di Mozart - 4 francobolli da 1,30 $.
'''Viet-Nam'''
* 2006 - Anniversario mozartiano - Francobollo da 2000 d., con l'effigie di Mozart e uno sfondo verde con delle note.
'''Wallis et Futuna'''
* 23-09-1991 - Anniversario mozartiano - Francobollo di Posta Aerea da 500 Fr., policromo (esiste anche come Prova d'Autore, non dentellato) (YT PA n°172).
'''Yemen'''
* 1971 - Opere liriche - Olimpiadi di Monaco '72 - Serie di 6 - Francobollo da 6 B. dedicato a Le Nozze di Figaro;
* 1972 - Omaggio a Mozart e al teatro Cuvillies - Olimpiadi di Monaco '72 - Foglietto da 6 B., con l'effigie di Mozart e un'immagine del Teatro in sfondo - Nota (È probabile faccia parte della serie precedente, nonostante la data, essendo un'emissione semi-ufficiale).
 
=== Teatro ===
Sempre nella tematica "Mozart" si può comprendere anche il francobollo emesso dall'Italia, dedicato a Salieri nel 2000 da 4800 Lire (UNI n°2539) e Il foglietto di San Marino di 3 francobolli da 1,50 € dedicato a Salieri (per l'opera ''Europa riconosciuta''), il Teatro alla Scala e Riccardo Muti (grande esecutore di Mozart nel mondo).
* ''[[Amadeus (opera teatrale)|Amadeus]]'', di [[Peter Shaffer]] (Regno Unito, 1978), adattata al cinema nell'omonimo film di Miloš Forman.
 
* ''Mozart, l'opéra rock'' (Francia, 2009), [[musical]] di Dove Attia e Albert Cohen. La parte di Mozart è interpretata dal cantante italiano [[Mikelangelo Loconte]].
* ''Bibliografia: Catalogo Unificato (UNI)'', Michel (Mic.) e Yvert & Tellier (YT)
 
}}
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
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* Wolfgang Amadeus Mozart, ''Lettere'', a cura di Elisa Ranucci, con introduzione di Enzo Siciliano, Ugo Guanda Editore, Parma 2010, ISBN 978-88-8246-907-8
* Wolfgang Amadeus Mozart, ''Lettere alla cugina'', traduzione di Claudio Groff, postfazione di Juliane Vogel, Feltrinelli, Milano 2013, ISBN 978-88-07-90066-2
* Wolfgang Amadeus Mozart, ''Tutti i libretti d'operadi Mozart'', a cura di PieroMarco MioliBeghelli, due volumiGarzanti, NewtonMilano Compton1990, Roma 1996; volume I ISBN 88978-8183-299-2; volume II ISBN 88-8183114-3801062-81
* Wolfgang Amadeus Mozart, ''Tutti i libretti d'opera'', a cura di Piero Mioli, Newton Compton, Roma 2006, ISBN 88-541-0590-2
 
=== Biografie e letteratura critica ===
{{Div col|2}}
{{Bibliografia|Abert 2007|{{Cita libro|editore=[[Yale University Press]]| isbn = 978-0-300-07223-5|cognome= Abert|nome= Hermann|wkautore= Hermann Abert|altri= Cliff Eisen (ed.), Stewart Spencer (trans.)|titolo= W. A. Mozart|città= New Haven|anno= 2007|oclc=70401564}}}}
* {{Cita libro|autore=[[Bernhard Paumgartner]]|traduttore=Carlo Pinelli|titolo=Mozart|edizione=Collana Saggi n.62|editore=Einaudi|città=Torino|anno=I ed. luglio 1945; Collana Saggi n.591, Einaudi, 1978-1991; Collana ET Saggi n.205, Einaudi, 1994}}
* {{New Grove|edizione=1|nome=Rudolph|cognome=Angermüller|voce=Mozart|volume=12|pagine=p. 680|cid=grove}}
* [[Hermann Abert]], ''Mozart'', 2 volumi, Il Saggiatore, Milano, 1984 e 1994, ISBN 88-428-0219-0
{{Bibliografia|Deutsch 1965|{{Cita libro|editore=[[Stanford University Press]]| isbn = 978-0-8047-0233-1|cognome= Deutsch|nome= Otto Erich|altri= Peter Branscombe, Eric Blom, Jeremy Noble (trans.)|titolo= Mozart: A Documentary Biography|città= Stanford|anno= 1965|wkautore= Otto Erich Deutsch|url=http://books.google.com/books?id=e8AtwaddUW4C| oclc = 8991008
* {{Cita libro|editore=Yale University Press|isbn=978-0-300-07223-5 |autore=[[Hermann Abert]] |altri=Cliff Eisen (ed.), Stewart Spencer (trans.)|titolo=W. A. Mozart|città=New Haven|anno=2007|oclc=70401564|cid=Abert 2007|lingua=en}}
}}}}
* {{Cita libro|editore=Stanford University Press|isbn=978-0-8047-0233-1 |autore=Otto Erich Deutsch |altri=Peter Branscombe, Eric Blom, Jeremy Noble (trans.)|titolo=Mozart: A Documentary Biography|città=Stanford|anno=1965|wkautore=Otto Erich Deutsch|url=http://books.google.com/books?id=e8AtwaddUW4C|oclc=8991008|cid=Deutsch 1965|lingua=en}}
{{Bibliografia|Gutman 1999|{{Cita libro|cognome= Gutman|nome= Robert W.|titolo= Mozart: A Cultural Biography|editore= Harcourt|città= San Diego|anno=1999|isbn=0-15-601171-9}}}}
{{Bibliografia|Halliwell* 1998|{{Cita libro|cognomeautore=Robert Halliwell|nome=W. Ruth|anno=Gutman 1998|titolo=The Mozart Family: FourA LivesCultural in a Social ContextBiography|url=https://archive.org/details/mozartculturalbi0000gutm|editore= Oxford University PressHarcourt|città=San OxfordDiego|anno=1999|isbn= 0-1915-816371601171-1}}9|cid=Gutman 1999|lingua=en}}
* {{Cita libro|autore=Ruth Halliwell |anno=1998|titolo=The Mozart Family: Four Lives in a Social Context|url=https://archive.org/details/mozartfamilyfour0000hall|editore=Oxford University Press|città=Oxford|isbn=0-19-816371-1|cid=Halliwell 1998|lingua=en}}
{{Bibliografia|Sadie 2006|{{Cita libro|wkautore= Stanley Sadie|cognome= Sadie|nome= Stanley|titolo= Mozart: The Early Years, 1756–1781|editore=W.W. Norton & Co|città= New York|anno= 2006|isbn= 0-393-06112-4}}}}
{{Bibliografia|Zaslaw|* {{Cita libro|wkautoreautore=[[Stanley NealSadie]] Zaslaw|cognome= Zaslaw|nome= Neal|titolo= Mozart's Symphonies: Context,The PerformanceEarly PracticeYears, Reception1756–1781|url=https://archive.org/details/mozartearlyyears00sadi|editore=W.W. ClarendonNorton Press& Co|città= OxfordNew York|anno= 19912006|isbn= 0-19393-81628606112-3}}4|cid=Sadie 2006|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=The Mozart Myths: A Critical Reassessment|autore=William Stafford|url=https://archive.org/details/mozartmythscrit00staf|editore=Stanford University Press|città=Stanford|anno=1991|lingua=en|ISBN=0-8047-1937-3|cid=Stafford|accesso=9 aprile 2024}}
{{Bibliografia|Solomon|{{Cita libro|edizione= 1st|editore=HarperCollins| isbn = 978-0-06-019046-0|cognome= Solomon|nome= Maynard|titolo= Mozart: A Life|città= New York City|anno= 1995|url= http://books.google.com/books?id=UuEHAQAAMAAJ| oclc = 31435799}}}} (Edizione italiana: Maynard Solomon, ''Mozart'', traduzione di Andrea Buzzi, Mondadori, Milano 1999, ISBN 88-04-45404-0).
* {{Cita libro|autore=[[Neal Zaslaw]]|titolo=Mozart's Symphonies: Context, Performance Practice, Reception|url=https://archive.org/details/mozartssymphonie0000zasl|editore=Clarendon Press|città=Oxford|anno=1991|isbn=0-19-816286-3|cid=Zaslaw|lingua=en}}
* Hermann Abert, ''Mozart'', 2 volumi, Il Saggiatore, Milano, 1984 e 1994, ISBN 88-428-0219-0
* {{Cita libro|edizione=1st|editore=HarperCollins|isbn=978-0-06-019046-0 |autore=Maynard Solomon |titolo=Mozart: A Life |città=New York City|anno=1995|url=http://books.google.com/books?id=UuEHAQAAMAAJ |oclc=31435799 |cid=Solomon|lingua=en}}
** {{cita libro|titolo=Mozart|autore= Maynard Solomon|wkautore = Maynard Solomon|traduttore=Andrea Buzzi|editore= Mondadori|città= Milano|anno=1999|annooriginale = 1996|isbn= 88-04-45404-0|cid=SolomonIta}}
* {{cita libro| autore-capitolo=Magnus Tessing Schneider | capitolo=From Metastasio to Mazzolà: Clemency and Pity in La clemenza di Tito | titolo= Mozart's La clemenza di Tito: A Reappraisal | curatore=Magnus Tessing Schneider e Ruth Tatlow |url = | città=Stoccolma | editore=Stockholm University Press | anno=2018 | pp=56-96 | ISBN=978-91-7635-055-3|DOI=10.16993/ban.c |cid=Tessing Schneider 2018}}
* Fabrizio Alfieri, ''Mozart. Il viaggio iniziatico nel «Flauto magico»'', Oriental Press - Luni Editrice, Milano, 2006
* [[Lorenzo Arruga]], ''Mozart da vicino'', [[Rizzoli]], 2006 - ISBN 88-17-00981-4
* Francesco Attardi, ''Viaggio intorno al flauto magico'', Libreria Musicale Italiana Editrice, 2006
* [[Chiara Bertoglio]], ''Voi suonate amici cari. La musica di Mozart tra palcoscenico e tastiera'', Marco Valerio, Torino, 2005
* [[Alberto Basso]], ''I Mozart in Italia'', [[Accademia Nazionale di Santa Cecilia]], 2006, ISBN 978-88-95341-00-2
* {{cita libro|autore=Lidia Bramani|titolo=Mozart massone e rivoluzionario|editore=Bruno Mondadori|città=Milano|anno= 2005|isbn=978-88-424-9128-6|cid=Bramani, 2005}}
* Chiara Bertoglio, ''Voi suonate amici cari. La musica di Mozart tra palcoscenico e tastiera'', [[Marco Valerio Edizioni|Marco Valerio]], Torino, 2005
* [[Piero Buscaroli]], ''La morte di Mozart'', BUR Saggi, Milano, 2002 - ISBN 88-17-00944-X
* Lidia Bramani, ''Mozart massone e rivoluzionario'', Bruno Mondadori, 2006
* Piero Buscaroli, ''La morte di Mozart'', BUR Saggi, Milano, 2002 - ISBN 88-17-00944-X
* Luciano Cacciavillani, ''Mozart... amico mio!'', GDS Edizioni, Milano, 2009 - ISBN 978-88-96255-28-5
* [[EdwardPaolo Joseph Dent]]Cattelan, ''[[IlMozart. teatroUn dimese Mozart]]a Venezia'', RusconiMarsilio, 19942000, ISBN 978-88-18317-700866595-34
* Wolfgang[[Edward HildesheimerJoseph Dent]], ''Il teatro di Mozart'', SansoniRusconi, Firenze1979, 1979ISBN 88-18-70086-3
* Piero[[Alfred MelograniEinstein]], ''WAMWolfgang LaAmadeus vitaMozart. eIl ilcarattere tempoe di Wolfgang Amadeus Mozartl'opera'', Laterza.Rizzoli, 2003 -1951, ISBN 978-88-420759-70582133-0
* [[Wolfgang Hildesheimer]], ''Mozart'', Sansoni, Firenze, 1979
* Stefan Kunze, ''Il teatro di Mozart'', Marsilio, 1990, ISBN 978-88-317-8986-8
* [[Piero Melograni]], ''WAM La vita e il tempo di Wolfgang Amadeus Mozart'', Laterza. 2003 - ISBN 88-420-7058-0
* Renato Musto&nbsp;– Ernesto Napolitano, Una favola per la ragione. Miti e storia nel “Flauto magico” di Mozart, 1981, ristampa 2006, ISBN 88-7088-520-8
* Marco Murara (a cura di), ''Tutte le lettere di Mozart. L’epistolarioL'epistolario completo della famiglia Mozart dal 1755 al 1791'', pp.&nbsp;2022, 3 tomi, [[Zecchini Editore]], ottobre 2011, ISBN 978-88-6540-014-2
* Marco Murara e(a Brunocura Bianco, ed.di), ''Tutte le lettere di Mozart. TuttiL'epistolario icompleto testidella dellefamiglia composizioniMozart dal 1755 al vocali1791'', [[MarcoSeconda Valerioedizione Edizioni|Marcoriveduta Valerioe ampliata, pp.&nbsp;2022, 3 tomi, [[Zecchini Editore]], Torino,giugno 20052020, ISBN 978-88-75476540-010248-31
* Marco Murara (a cura di), ''Mozart. Le cronache. La biografia mozartiana in oltre duemila documenti dal 1756 al 1792'', pp.&nbsp;1628, 2 tomi, [[Zecchini Editore]], aprile 2021, ISBN 978-88-6540-300-6
* [[Georg Nikolaus Nissen]], ''Biografia di Wolfgang Amadeus Mozart'' a cura di Marco Murara, pp.&nbsp;700, [[Zecchini Editore]], aprile 2018, ISBN 978-88-6540-195-8
* Marco Murara e Bruno Bianco, ed., ''Mozart. Tutti i testi delle composizioni vocali'', Marco Valerio, Torino, 2005 ISBN 88-7547-010-3
* Ernesto Napolitano, ''Mozart, verso il Requiem, frammenti di felicità e di morte'', Torino, [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], 2004, ISBN 88-06-16899-1
* [[BernhardA. Paumgartner]]Poggi, E. Vallora, ''Mozart, Signori il catalogo è questo'', trad.[[Giulio it.,Einaudi Editore|Einaudi]], Torino, 19941991, ISBN 88-06-14235-6
* A. Poggi, E. Vallora, ''Mozart, Signori il catalogo è questo'', [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], Torino, 1991
* [[Piero Rattalino]], ''La vera storia di "Amadeus" e altri racconti'', Zecchini Editore, Varese, 2005 - ISBN 88-87203-30-X
* Piero Rattalino, ed., ''Vita di Wolfgango Amadeo Mozart scritta da lui medesimo'', Il Saggiatore, Milano, 2005 - ISBN 88-428-1244-7
* [[Stendhal]], ''Vita di Mozart'', [[Newton & Compton]], Roma, ristampa 1996
* [[EnricoFulvio Stinchelli]]Zanoni, ''Mozart. Laai vitaConfini e ld'operaItalia'', NewtonAssociazione ComptonMozart Italia, RomaRovereto 19962012, ISBN 978-88-818397402-36907-7
* {{cita libro|autore=[[Enrico Stinchelli]]|titolo=Mozart. La vita e l'opera|editore=Newton Compton|città=Roma|anno=1996|isbn=88-8183-369-7|cid=Stinchelli, 1996}}
* Cristina Wysocki, ''Le arie da concerto di Wolfgang Amadeus Mozart per voce di soprano'', Libreria Musicale Italia, 2006, ISBN 88-7096-440-X
* {{cita libro|autore=[[Massimo Mila]], ''|titolo=Mozart. Saggi 1941-1987'', a cura di |curatore=Anna Mila Giubertoni, |editore=Einaudi, |città=Torino |anno=2006, ISBN|isbn= 88-06-18088-6|cid=Mila, 2006}}
* Massimo Mila, ''Lettura delle "Nozze di Figaro". Mozart e la ricerca della felicità'', Einaudi, Torino 1979, ISBN 88-06-18937-9
* {{cita libro|autore=Massimo Mila, ''|titolo=Lettura del Don Giovanni di Mozart'', |editore=Einaudi, |città=Torino |anno=1988, ISBN |isbn=88-06-59999-2|cid=Mila, 1988}}
* Massimo Mila, ''Lettura del Flauto magico'', Einaudi, Torino 1989, ISBN 88-06-11630-4
* Luigi Della Croce, ''I concerti di Mozart'', Mondadori, Milano 1990, ISBN 88-04-32904-1
* [[Loredana Lipperini]], ''Mozart in rock'', Il Saggiatore, Milano 2006, ISBN 88-515-2271-5
* {{cita libro|autore=[[Norbert Elias, '']]|titolo=Mozart. Sociologia di un genio'', a cura di |curatore=Michael Schröter, traduzione di |traduttore=Rossella Martini, |editore=Il Mulino,|città= Bologna |anno=1991, ISBN |isbn=88-15-10959-5|cid=Elias, 1991}}
* {{cita libro|cognome= Cellamare|nome= Nicola|titolo= Mozart a Parma|editore= Graphital|città= Parma|anno= 2025|ISBN= 979-12-811631-1-9-}}
* Andrea Frullini, ''Mozart e il divieto di successione'', Raffaello Cortina Editore, Milano 2001, ISBN 88-7078-678-1
* Volkmar Braunbehrens, ''Mozart in Wien 1781-1791'', Monaco/Zurigo, Piper Taschenbuch, 1986
* [[Christoph Wolff]], ''Il Requiem di Mozart. La storia, i documenti, la partitura'', trad. Riccardo Culeddu, Roma, Astrolabio, 2006, ISBN 978-88-340-1496-7
* Christoph Wolff, ''Mozart sulla soglia della fortuna. Al servizio dell'imperatore 1788-1791'', traduzione di Davide Fassio, EDT, Torino 2013, ISBN 978-88-6639-960-5
* [[Alberto Basso]], ''I Mozart in Italia'', Edizioni dell'Accademia di Santa Cecilia, Roma 2006
* {{cita libro|titolo=The Oxford Handbook of Music Censorship|autore-capitolo=Laurenz Lütteken|curatore=Patricia Hall|editore=Oxford University Press|città=Oxford|anno=2015|lingua=en|pp=203-220|capitolo=The Depoliticized Drama: Mozart’s Figaro and the Depths of Enlightenment|ISBN=978-0-19-998418-3|doi=10.1093/oxfordhb/9780199733163.013.34|cid=Lütteken}}
* {{cita libro|titolo=Il vero Mozart|autore=Cliff Eisen|traduttore=Patrizia Rebulla|url=https://www.google.it/books/edition/Il_vero_Mozart/vp8uEQAAQBAJ|editore=il Saggiatore|città=Milano|anno=2023|ISBN=978-88-428-3270-6|cid=Eisen 2023|accesso=6 gennaio 2025}}
{{Div col end}}
 
== Voci correlate ==
* [[Amadeus (film)]]
* [[Alfred Einstein]], musicologo, autore di un libro su Mozart e di un'edizione del [[Catalogo Köchel]];
* [[Catalogo Köchel]]
* [[Domenico Guardasoni]], l'impresario del teatro nazionale di Praga che produsse le più importanti opere mozartiane;
* [[Effetto Mozart]]
* [[Amadeus (film)|Amadeus]], film di [[Miloš Forman]];
* [[CatalogoMito Köcheldi Mozart]] completo;
* [[La Bastardella]], soprano ammirato da Wolfgang Amadeus Mozart in Italia;
* [[Ulrich Rück]], collezionista di strumenti musicali, organizzò il restauro del pianoforte di Mozart.
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q=Wolfgang Amadeus Mozart|s=Autore:Wolfgang Amadeus Mozart}}
 
== Collegamenti esterni ==
{{interprogetto|q=Wolfgang Amadeus Mozart|commons=Wolfgang Amadeus Mozart|s=Autore:Wolfgang Amadeus Mozart}}
* {{Collegamenti esterni}}
 
;In lingua italiana
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.wamozart.it|Wiki su Mozart}}
; in lingua italiana
* {{cita web | 1 = http://www.wamozart.org | 2 = Sito che contiene il Catalogo Köchel ragionato a colori scaricabile in formato Pdf | accesso = 7 agosto 2019 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111119142149/http://www.wamozart.org/ | urlmorto = sì }}
* {{Dmoz|World/Italiano/Arte/Musica/Composizione/Compositori/Mozart,_Wolfgang_Amadeus/|Mozart}}
* [{{cita web|http://www.wamozartmozartitalia.itorg|Sito Wikiufficiale sudell'Associazione Mozart] Italia}}
* [http://www.wamozart.org Sito che contiene il Catalogo Köchel ragionato a colori scaricabile in formato Pdf]
* [http://www.mozartitalia.org Sito ufficiale dell'Associazione Mozart Italia]
* [http://www.your-friend.info/vienna-it/monumenti.html#Casa-Mozart Mozart e Vienna] Dove Mozart compose «Le nozze di Figaro» (video)
* [{{cita web | 1 = http://letters.mozartways.com/ita/index.php | 2 = Le lettere di Mozart] | accesso = 3 luglio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090531070458/http://letters.mozartways.com/ita/index.php | urlmorto = sì }}
* {{lingue|it|de|en}}cita [web|http://www.mozart.at |Un ''magazine'' mozartiano]|lingua=it, de, en}}
 
; In lingua straniera
;In lingua straniera
* {{en}} [http://www.mozartforum.com/index.htm Mozart Forum] oltre al forum sono presenti numerose pagine di analisi delle opere (library), biografia, biografie dei contemporanei e altro ancora
* {{en}}cita [web|http://mozartdatabasemozartproject.blogspot.comorg/|La Thevita, Mozartil Database]suo Untempo, catalogole dellesue opere di Mozart|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://www.theeuropeanlibrary.org/portal/?lang=en&coll=collections:a0000&q=(%22mozart%22)&pos=1&src=SE|titolo=783 Digitised Objects of and about Mozart in The European Library|lingua=de, en}}
* {{en}} [http://mozartproject.org/ La vita, il suo tempo, le sue opere]
* {{lingue|de|en}} [http://www.theeuropeanlibrary.org/portal/?lang=en&coll=collections:a0000&q=(%22mozart%22)&pos=1&src=SE 783 Digitised Objects of and about Mozart in The European Library]
* {{lingue|de|en}} [http://www.mozartones.com Compact Mozart biography] - at mozartones.com
* {{de}}cita [web|1=http://www.mozart2006.at |2=Sito celebrativo del duecentocinquantenario]|lingua=de|accesso=22 luglio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20040330093730/http://www.mozart2006.at/|urlmorto=sì}}
* {{de}}cita [web|http://www.w-o-deutsch.de/mozart |Mozart e la religione]|lingua=de}}
 
=== Audio e Video ===
* [http://www.kunstderfuge.com/mozart.htm Kunst der Fuge: MIDI files]
* Mozart K. 1-100 http://www.youtube.com/playlist?list=PL3172C8AAE91D4DB0&feature=mh_lolz
* Mozart K. 100 - 200 http://www.youtube.com/playlist?list=PLE77C39CF741BE473&feature=mh_lolz
* Mozart K. 200 - 300 http://www.youtube.com/playlist?feature=edit_ok&list=PLf-ocXV1Tm_SM_bzbhAmu6QQZ7s_dBm4e
* Mozart K. 300 - 400 http://www.youtube.com/playlist?list=PLf-ocXV1Tm_Sf-R833X9OEjma7fslq0hp&feature=edit_ok
 
=== Partiture e testi ===
* {{en}} [https://web.archive.org/web/20170218214113/http://dme.mozarteum.at/DME/main/index.php?l=2 Mozart Edition] Versione digitale della raccolta di spartiti completi di note critiche, messi a disposizione dall'[http://www.mozarteum.at/ Internationale Stiftung Mozarteum] di [[Salisburgo]].
* {{cita web|http://www.cpdl.org/wiki/index.php/Mozart|Wiki con partiture corali|lingua=en}}
* {{IMSLP|id=Mozart, Wolfgang Amadeus}}
* [https://web.archive.org/web/20081207055450/http://www.recmusic.org/lieder/m/mozart.html The Lied and Art Art Song Texts Page] Testi originali dei Lieder musicati da Mozart con traduzioni in italiano e in altre lingue
* {{en}} [http://www.cpdl.org/wiki/index.php/Mozart Wiki con partiture corali]
* [http://www.recmusic.org/lieder/m/mozart.html The Lied and Art Art Song Texts PAge] Testi originali dei Lieder musicati da Mozart con traduzioni in italiano e in altre lingue
 
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