Gandino: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Gandino
|Panorama = Gandino1.jpg
|Didascalia = Panorama
|Bandiera = Gandino-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Gandino-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|Divisione amm grado 2 = Bergamo
|Amministratore locale =
|Partito = [[lista civica]]
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Altitudine = 552
|Sottodivisioni = [[Barzizza (Gandino)|Barzizza]], Cirano<ref>{{Cita web |url=http://www.comune.gandino.bg.it/index.php/territorio |titolo=Comune di Gandino - Il territorio |accesso=11 marzo 2018 |dataarchivio=22 febbraio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200222125112/http://www.comune.gandino.bg.it/index.php/territorio |urlmorto=sì }}</ref>
|Divisioni confinanti = [[Casnigo]], [[Cazzano Sant'Andrea]], [[Cerete]], [[Clusone]], [[Endine Gaiano]], [[Leffe]], [[Peia]], [[Ponte Nossa]], [[Ranzanico]], [[Rovetta]], [[Sovere]]
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 2853
|Nome abitanti = gandinesi
|Patrono = [[Papa Ponziano|san Ponziano]],<br />[[Flaviano di Montefiascone|san Flaviano]],<br />[[Quirino di Neuss|san Quirino di Neuss]],<br />[[Valentino di Terni|san Valentino]]<ref>{{cita web|url=https://www.santodelgiorno.it/patroni/gandino/|titolo=Santo patrono di Gandino|sito=Santodelgiorno|accesso=15 marzo 2022}}</ref>
|Festivo = prima domenica di luglio<br />giorno festivo a livello civile è tuttavia il lunedì successivo alla II domenica di Quaresima, in occasione del sacro triduo dei defunti.
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Gandino (province of Bergamo, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Gandino nella provincia di Bergamo
|Sito = http://www.comune.gandino.bg.it/
}}
[[File:Val Gandino.jpg|miniatura|La Val Gandino vista dal monte Farno]]
'''Gandino''' (<small>[[Alfabeto Fonetico Internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[ɡanˈdiːno]}}; ''Gandì'' {{IPA|[ɡanˈdi]}} in [[dialetto bergamasco]]<ref>Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di {{cita libro|curatore=Carmelo Francia |curatore2=Emanuele Gambarini |titolo=Dizionario italiano-bergamasco |url=https://archive.org/details/dizionarioitalia0000unse |anno=2001 |editore=Grafital |città=Torre Boldone |ISBN=88-87353-12-3}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Bergamo]] in [[Lombardia]]. Situato in [[Val Gandino]], alla sinistra orografica del fiume [[Serio]], dista circa 24 chilometri a nord-est dal [[Bergamo|capoluogo orobico]] ed è compreso nella [[Comunità montana della Valle Seriana]].
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:Gandino4.jpg|left|thumb|upright=1.3|Vista su Gandino]]
Il territorio comunale si sviluppa presso la parte terminale dell'altipiano della [[val Gandino]], che deve il proprio nome al paese stesso, a un'altezza di compresa tra i {{M|465|ul=m slm}} del fondovalle e i {{M|1636|u=m}} del [[Pizzo Formico]].
Il nucleo abitativo del capoluogo è raccolto attorno al centro storico e distribuito in modo uniforme, mentre più a monte sono poste le due frazioni Cirano, nella stretta val d'Agro, e Barzizza, sulle pendici del [[monte Farno]] in direzione nord-ovest del territorio
A livello amministrativo, il territorio è delimitato in modo naturale dalle alture che sovrastano il centro abitato: a nord il confine infatti è dato dalla cresta che sale dal [[Corno Guazza]] ({{M|1297|u=m slm}}) fino al pizzo Formico, continuando per il monte Fogarolo ({{M|1529|u=m slm}}), limite naturale con i comuni di Ponte Nossa, Clusone e Cerete; a est è invece lo spartiacque dato dal monte di Sovere (1{{M|1282|u=m slm}}) e dal monte Grione ({{M|1381|u=m slm}}) a fungere da delimitazione con Sovere e la val Borlezza; mentre a Sud-Est il profilo delle sommità dei monti Grione, Sparavera ({{M|1369|u=m slm}}) e Pizzetto ({{M|1208|u=m slm}}) è il limite orografico con la [[val Cavallina]] ed i comuni di Ranzanico ed Endine Gaiano.
A sud la linea di divisione con Peia scende dal monte Pizzetto al fondovalle, fino a raggiungere il corso del fiume [[Romna]], che rappresenta il confine prima con la stessa Peia, poi con Leffe.
I limiti territoriali a ovest invece rimangono nel fondovalle e si incontrano con le competenze municipali di Cazzano Sant'Andrea e Casnigo, per poi portarsi ad un livello di mezza collina e raggiungere la zona della località Ponte del Costone, da cui poi risalgono fino alla sommità del Corno Guazza.
[[File:Torrente Romna 01.JPG|left|thumb|Il torrente Romna poco dopo la zona degli opifici]]
Ricchissima è l'idrografia. Il principale corso d'acqua è il torrente [[Romna]], che nasce dall'unione di tre corsi d'acqua inferiori che scendono dalle vallate che sovrastano il paese: la val d'Agro (in alcuni documenti indicata col nome di "val d'Andro"), la val Groaro e la valle Piana.
La val d'Agro, compresa tra il monte Guazza ed il monte Corno ({{M|1340|u=m}}), si sviluppa a monte del centro abitato e termina presso la località Campo d'Avene, ricevendo le acque delle piccole valle Segaboli e valle Cane da destra; la val Groaro, in cui scorre l'omonimo torrente, prende vita sulle pendici del [[pizzo Formico]] e ha come tributarie le valli Peregallo, che vi si immette più a monte, e Fada, che si unisce più a valle; la valle Piana nasce invece nella zona del monte di Sovere, (nei pressi del rifugio partigiano [[Malga Lunga]]) e nel suo tratto iniziale è stretta in ripido solco scavato tra il monte Corno (a destra) ed i monti Grione, Sparavera e Pizzetto (a sinistra). Riceve numerosi affluenti minori, molti dei quali si gonfiano solo in seguito ad abbondanti piogge, tra cui quelli che solcano la valle dei Fondi, la valle di Boda, la valle Servalli e la valle Costa Bruciata.
Vi è inoltre il [[Re (torrente della val Gandino)|torrente Re]], che prende vita nella piccola valle Chignolo, da cui poi si sviluppa la valle Torre, e riceve le acque del torrente Togna, che scende dalla zona di Cirano ad ovest della Costa del Gallo, attraversando la zona residenziale al confine con Cazzano. Quest'ultimo corso d'acqua, che fino al termine del XX secolo era utilizzato come scarico dei pozzi neri e per questo chiamato Merdarolo, si getta poi nella Romna a valle di Casnigo, nei pressi del centro sportivo consortile.
== Storia ==
=== Dalla preistoria ai Galli ===
[[File:
I primi insediamenti
Queste alture garantivano sicurezza agli uomini primitivi, che nelle grotte e nelle cavità della roccia potevano trovare riparo dai predatori e dalle intemperie.
I reperti più antichi sono alcuni manufatti in selce emersi presso la località
Nella vicina "conca del Farno" sono stati rinvenuti differenti elementi litici riconducibili al paleolitico, presso la
Al [[Neolitico]] ([[IX millennio a.C.|IX]]-[[IV millennio a.C.]]) appartengono invece i cocci in ceramica, le selci
In primo luogo il nome stesso del paese deriverebbe dalla chiara matrice celtica ''Gand-'', indicante un territorio ripido, sassoso e franoso (luogo probabilmente identificabile con il ghiaione della località ''Groaro''), e presente in numerosi altri toponimi della [[provincia di Bergamo]] quali [[Gandellino]], [[Gandosso]] e [[Ganda (Aviatico)|Ganda]]<ref>U. Zanetti. Op. cit.
Riguardo alle frequentazioni di questa popolazione, è invece priva di fondamenta la leggenda che indicherebbe la località ''Coren d'altar'' come luogo sacro in cui i [[druido|druidi]] svolgevano i propri riti<ref>P. Gelmi e B. Suardi, Gandino
=== Dai Romani al Medioevo ===
[[File:Cirano Panorama.JPG|left|thumb|
A partire dal [[I secolo a.C.]] il territorio fu interessato dalla conquista dei [[Roma
Pur rimanendo estranei alle vicende della valle Gandino, i nuovi conquistatori lentamente si integrarono alle popolazioni celtiche. La piccola comunità gandinese, che in quel tempo poteva essere considerata amministrativamente autonoma, era composta da persone legate tra loro da vincoli di sangue
Al termine della dominazione romana vi fu un periodo di decadenza
Con
La prima volta in cui viene fatta menzione del paese è datata invece
Con il passare degli anni al potere vescovile si affiancò quello di alcune famiglie della zona, che riuscirono
=== Il periodo comunale ===
[[File:PServalli Emancipazione comunale di Gandino.png|left|thumb|
Tuttavia tra la popolazione cresceva sempre più il desiderio di emanciparsi dal potere vescovile e feudale, al fine di poter decidere in autonomia la gestione del territorio. Il primo passo in tale direzione è datato [[1180]], quando il
[[File:Cirano torre En Caster.JPG
Si trattava di cifre importanti, che il comune riuscì a reperire grazie alla notevole crescita economica che si stava verificando grazie allo sviluppo della produzione della lana.
Ciò garantì un grande benessere alla popolazione anche per via
A livello istituzionale, il potere esecutivo era esercitato da sei consoli, mentre gran parte della gestione del territorio
Dopo aver redatto il primo statuto comunale verso la metà del [[XIII secolo]], Gandino venne inserito nella circoscrizione denominata
Tuttavia
=== I Visconti e le lotte di fazione ===
[[File:Gandino cinta muraria (2).JPG|left|thumb|
Nel frattempo Gandino continuava a crescere sia economicamente, nonostante il forte aumento della pressione fiscale attuato dai Visconti, che come popolazione, tanto che nel [[1369]] nel paese, suddiviso tra le contrade
Quegli anni però furono anche caratterizzati da un progressivo sfaldamento
Il paese partecipò tuttavia in modo indiretto alle dispute, sia fornendo appoggi logistici a ghibellini (come
[[File:Gandino Porta di piazza.JPG
Conseguentemente, questa condotta provocò ritorsioni. Le cronache di quel tempo riportano che il territorio comunale fu oggetto di incursioni guelfe nel [[1380]], quando furono bruciati fienili
La tanto temuta rappresaglia guelfa non si scagliò contro Gandino, ma contro Vertova che il
La comunità sentì quindi
Questa tuttavia non fu sufficiente
La complicata situazione sociale venne accompagnata da
=== La Serenissima ===
Una decina di anni più tardi, in seguito alla [[Pace di Ferrara (1428)|Pace di Ferrara]], ai Visconti subentrò la [[Repubblica di Venezia]], e anche questa volta il paese si sottomise ai nuovi dominatori, tanto che nelle guerre del [[1437]] nove gandinesi morirono sotto la bandiera del leone di san Marco. Tuttavia negli anni successivi si verificarono altri ribaltamenti di fronte, con la zona che passò per due volte ai milanesi, per ritornare altrettante volte sotto la Serenissima. Ed ogni volta i reggenti del paese si consegnarono ai vincitori, tanto da vedersi sempre conservati i propri privilegi, utilissimi per i commerci e i traffici dei prodotti lanieri.
La [[Repubblica di Venezia|Serenissima]] inserì Gandino nella
[[File:Gandino Palazzo del Salone 02.JPG
Una volta stabilizzatasi la situazione politica, Gandino visse il periodo più florido della sua storia. A partire dalla seconda metà del [[XVI secolo]] fino alla fine del successivo, il mercato della lana toccò
Questo provocò un aumento demografico dato anche dalla forte immigrazione, tanto che nel [[1601]] i
Nel frattempo la contrada di [[Peia]] richiese
Tuttavia vi furono anche alcuni violenti scossoni alla tranquillità degli abitanti, dati dalle epidemie di peste che ebbero effetti devastanti. La prima, nel [[1529]] provocò la morte di
Se in quegli
A partire dalla metà del [[XVIII secolo]] il commercio della lana subì un forte declino. Ciò fu causato da una forte perdita di competitività data da molteplici
La crisi fu ulteriormente acutizzata da dazi che la Repubblica di Venezia impose sui pannilana, provocando una vera e propria agonia del commercio gandinese, tanto che nel [[1775]] i poveri nel paese vennero stimati nel numero di
Per porre rimedio a questa situazione, nel [[1785]] la Serenissima decise di togliere i dazi sui pannilana: gli effetti furono immediati, dal momento che la produzione ebbe un incremento pari al 72%, con le esportazioni che ebbero come mete principali le città del [[Ducato di Savoia]], della [[Romagna]], [[Parma]] e Milano.
=== Dai francesi agli austriaci ===
[[File:Bergamo e sue valli, Brescia e sue valli, Lago d'Iseo, Valcamonica p070b.jpg|left|thumb|
Ma il potere della Repubblica di Venezia era ormai agli sgoccioli, tanto che nel [[1797]], in seguito al [[trattato di Campoformio]], venne sostituita dalla [[Napoleone Bonaparte|napoleonica]] [[Repubblica Cispadana]]. Gandino fino
Il cambio di dominazione comportò anche una revisione dei confini, che nel [[1809]] portò Gandino
Nonostante le iniziali titubanze degli abitanti, i reggenti della repubblica napoleonica favorirono notevolmente un ulteriore sviluppo
Soltanto pochi anni più tardi però la situazione cambiò radicalmente, in seguito
Inoltre vennero ridiscussi i limiti amministrativi delle entità della valle, che ritornarono alla situazione esistente al termine della Repubblica veneta. Quindi riacquisirono la propria autonomia i borghi di Leffe, Cazzano, Peia e Barzizza, con Gandino che vide le proprie competenze territoriali limitate al proprio censuario con
In ogni caso la dominazione austriaca non riuscì mai
Difatti in paese, oltre agli storici opifici, sorsero numerose attività
=== Dall'
[[File:Lanificio Radici (1).JPG
In seguito
In ambito amministrativo, nel [[1927]] il [[Storia dell'Italia fascista|regime fascista]], perseguendo una politica volta
Durante la [[seconda guerra mondiale]], nel periodo dell'occupazione tedesca e della [[Repubblica Sociale Italiana]], trovarono rifugio a Gandino diverse famiglie di profughi ebrei stranieri (una sessantina circa) giunte in zona, in regime di domicilio coatto, già nel periodo precedente all'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8 settembre 1943]]. Le persone coinvolte nel soccorso furono molteplici, talora agendo in modo concatenato, l'una sostituendosi alla precedente. Nonostante la zona fosse soggetta a continui rastrellamenti, la rete di protezione si dimostrò efficace
Contestualmente, dopo la caduta del regime, nella val Gandino nacquero numerosi nuclei di persone che cercarono di contrastare i soprusi dei nazi-fascisti ancora imperanti nella zona. Tra questi gruppi di partigiani, che agirono a lungo sui monti limitrofi, ottimi luoghi sia di rifugio che di avvistamento sulle valli Camonica, Seriana, Borlezza e Cavallina, si segnalò la banda comandata da Giovanni Brasi e [[Giorgio Paglia]], che pose il proprio
Dopo il passaggio dalla monarchia alla repubblica, avvenuto nel [[1946]] con un ''[[referendum]]'', che a Gandino vide la vittoria di misura dei repubblicani (1.422 contro 1.309), nella seconda parte del XX secolo nel paese le realtà legate
Altro settore che vide una notevole espansione fu il turismo: nel [[1951]] fu inaugurata la
===
Lo stemma del comune di Gandino è stato riconosciuto con decreto del [[Capo del governo primo ministro segretario di Stato|capo del governo]] del 14 dicembre 1932. È uno degli stemmi più antichi della provincia di Bergamo, attestato già dal 1397 e presente su numerosi documenti e stemmari del XVI e XVII secolo.<ref>{{Cita web|url=https://www.stemmiprovinciabergamo.it/comune/gandino/|titolo= Gandino |sito= Stemmi dei comuni bergamaschi }}</ref>
{{citazione|Di rosso, a due [[Grifone (araldica)|grifoni]] alati attorcigliati a forma di un G, di verde, coronati d'oro. [[Capo (araldica)|Capo]] d'oro, a tre [[Aquila (araldica)|aquile]], a volo abbassato, coronate dello stesso. Ornamenti esterni da Comune.}}
Il gonfalone, concesso con decreto del capo del Governo dell'11 luglio 1933, è un drappo troncato di rosso e di giallo.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Basilica di Santa Maria Assunta ===
{{vedi anche|Basilica di Santa Maria Assunta (Gandino)}}
[[File:Gandino9.jpg|thumb|upright=1.3|La basilica di Santa Maria Assunta]]
La principale struttura presente nel comune è indubbiamente la chiesa prepositurale, assurta a ruolo di basilica, dedicata a santa Maria Assunta. Posta nel cuore del vecchio centro storico, da sempre ha ricoperto grande importanza per i propri abitanti, come testimoniato dalle numerose elargizione che, fin dall'epoca medievale, le hanno permesso di dotarsi di importanti opere d'arte. Risalente al [[1180]], subì numerose trasformazioni, l'ultima delle quali eseguita dal gandinese Paolo Micheli alla fine del [[XVII secolo]], dopo la quale è rimaste tale fino ai nostri giorni. Costituita da una sala interna a tre navate, presenta la copertura con una successione di spioventi posti a differenti altezze (detta [[facciata a salienti|facciata a saliente]]), composta in pietra locale con intensità calda che fanno risaltare [[lesena|lesene]] e cornicioni di tonalità chiara. Sempre sulla facciata si trovano i portali, realizzati dai veneziani [[Domenico Rossi (architetto)|Domenico Rossi]] e Antonio Cavalleri, nonché statue di figure zoomorfe eseguite in pietra di [[Rovigno]] da Paolo Callolo e Paolo Groppelli. Sulla struttura svetta la torre campanaria alta 74 metri con cupola a cipolla, di derivazione [[Europa centrale|mitteleuropea]], dotata di una cuspide in rame alta 13 metri, ed eseguita dal bolzanino Francesco Shgraffer e dal trentino Paolo Sterzl. Il campanile possiede inoltre un concerto di 10 campane datate dal 1786 al 1822 tranne la seconda campana più piccola (do#4) fusa nel 1706. All'interno sono custodite numerose opere di indubbio valore. Il campanile con i suoi 74 metri è il più alto della Val Seriana
Attiguo alla basilica, si trova il museo che raccoglie numerose opere d'arte e oggetti sacri, legati alla storia del principale edificio religioso del paese. Inaugurato nel [[1929]], ristrutturato e ampliato nel [[1963]], è suddiviso in tre sezioni, l'archeologia tessile, sezione quest'ultima, che permette di comprendere al meglio la storia dell'economia gandinese, da sempre basata sull'industria tessile, che ha permesso al paese di arricchirsi e di prosperare per secoli.
=== Altri edifici religiosi ===
[[File:Gandino10.jpg
* Chiesa del Sacro Cuore, posta in via San Giovanni e adibita ad abitazione del curato;
* [[Chiesa di San Giuseppe Sposo di Maria Vergine]], edificata nella prima parte del [[XVI secolo]] dall'omonima confraternita che vi è presente;
* Chiesa di San Pietro Martire, sita nella contrada di "Cima Gandino", con struttura primitiva risalente al termine del [[XVII secolo]] e completata un secolo più tardi;
* Chiesa di San Rocco, posta in località Biffone su uno sperone di roccia a strapiombo sul torrente [[Romna]], edificata nel periodo immediatamente successivo alla peste del [[1630]], in luogo di una piccola [[Santella|tribulina]] costruita in seguito all'epidemia di tifo petecchiale degli anni [[1528]] e [[1529]].
* [[Chiesa di Santa Croce e Sant'Alessandro]], quattrocentesca, dov'è presente la confraternita della Madonna del Carmine;
* [[Chiesa di Santa Maria Nascente (Gandino)|Chiesa di Santa Maria Nascente]] (detta anche del Suffragio, per via della congregazione in essa presente), secentesca;
* Chiesa di Santa Maria degli Angeli, in località "Valpiana", a un'altezza di circa {{M|1000|u=m slm}}
* Chiesa della Beata Vergine Addolorata, inizialmente dedicata a sant'Antonio e inaugurata nel 1924, presso il monte Farno.
*[[Chiesa di San Nicola di Bari e San Lorenzo|Chiesa parrocchiale di San Lorenzo]], nella frazione di Barzizza, il cui primo nucleo risale al [[XV secolo]], ma ricostruita nel secolo successivo e modificata nel [[1880]];
* [[Chiesa di San Giacomo Maggiore Apostolo (Gandino)|Chiesa di San Giacomo Apostolo]], cinquecentesca, nell'altro nucleo di Cirano.
* [[Chiesa dei Santi Gottardo e Bartolomeo]], nel nucleo di Cirano,
* [[Ex monastero francescano di Santa Maria delle Grazie]], costruito nel [[XV secolo]] e soppresso con l'avvento della [[Repubblica Cisalpina]].
=== Architetture civili ===
[[File:Gandino13.JPG|thumb|upright=1.3|L'esterno del palazzo Giovanelli]]
[[File:Gandino6.JPG|thumb|upright=1.3|Il Palazzo del Vicario, sede delle autorità in epoca veneta]]
In ambito civile, il borgo storico è un importante indicatore di come il paese abbia goduto di grande prosperità nel corso dei secoli. Numerosi sono infatti i palazzi signorili, appartenuti alle principali famiglie operanti nel settore laniero, che sorsero dopo l'epoca medievale:
* Palazzo del Vicario, quattrocentesco, sede municipale, che presenta un orologio e una struttura porticata che si apre su piazza Vittorio Veneto, al centro della quale si trova una fontana.
* Palazzo del Salone della Valle, cinquecentesco, anch'esso di proprietà comunale, sito sul lato opposto della medesima piazza, dotato esternamente di una facciata simmetrica ed internamente di affreschi ed arredamenti di valore storico e artistico. I suoi saloni sono utilizzati come sala consiliare, sede della ''Pro loco'' e archivio, nel quale sono custoditi anche documenti risalenti all'epoca comunale.
* Palazzo [[Giovanelli]], appartenne a una delle famiglie più in vista di Gandino all'epoca della dominazione veneta, casato che vantava contatti economici e d'amicizia con la Corte d'Austria e con la Serenissima tanto da diventare Patrizi di Venezia e Conti di [[Morengo]] (1668) e Conti del Sacro Romano Impero (1678) oltre che Signori di altri paesi (dall'Ottocento sono anche Principi). Costruito in differenti riprese tra il XV secolo e il [[1668]], presenta una struttura a L a due piani: sul lato che dà verso la strada spicca l'imponente facciata con il portale d'ingresso sormontato da un balcone ed adornato bassorilievi in pietra di Sarnico che contornano anche le numerose finestre presenti. L'altro corpo dell'edificio, rivolto a ovest, possiede all'interno un porticato con giardino, con un loggiato al primo piano. Nonostante la valenza storica ed artistica, l'edificio versa in condizioni precarie.
* I palazzi Spampatti e Loverini;
* I resti delle fortificazioni medievali, composti da tratti di muratura e torri utilizzate come roccaforti difensive. A tal riguardo interessanti sono la "porta di piazza", antico accesso al borgo storico, e le altre due porte in via Lacca, dove sono presenti i resti di una torre;
* Torre del Portone Fosco, risalente al XIV secolo e costituita da pietre squadrate disposte in modo regolare per tutta la sua altezza, pari a quattro piani.
* Torre Gandino, in località "Cima Gandino", che, risalente al [[XIV secolo]], presenta una copertura che alterna parti in intonaco ad altre in pietra e laterizio;
* Torre Alli Moj, trecentesca, posta nell'omonima località della frazione di Cirano, la cui struttura ha risentito negativamente di un prolungato stato di abbandono;
* Torre di Cirano", situata poco distante, quattrocentesca, presenta una possente muratura in blocchi di pietra, con numerosi rimaneggiamenti strutturali operati in modo approssimativo nei secoli successivi.
=== Percorsi naturalistici ===
[[File:Farno rifugio Parafulmine.jpg|left|thumb|upright=1.5|Il rifugio Parafulmine]]
Il territorio comunale di Gandino offre innumerevoli possibilità per chiunque volesse passare un po' di tempo nella natura. I monti che sovrastano l'abitato, che fungono da spartiacque con le vicine valli Borlezza e [[val Cavallina|Cavallina]], garantiscono infatti itinerari adatti alle più svariate esigenze: si va dalla semplice passeggiata adatta a bambini e meno giovani, alle tracce utilizzate per trekking e mountain bike, fino alla pratica di parapendio (la cui scuola è posta sulle pendici del monte Farno) e, nel periodo invernale, anche sci da fondo, disciplina per la quale esiste un percorso attrezzato nella conca del Farno.
Come punto di appoggio per traversate o come punto di arrivo e di partenza per gli itinerari escursionistici, sono presenti ben tre rifugi: il rifugio Parafulmine, posto sul monte Guazza, che dall'alto dei suoi {{M|1536|u=m slm}} domina la conca del Farno, la baita Monte Alto ({{M|1380|u=m slm}}) situata tra le località Campo d'Avene (detto anche Piano d'Avena) e la Corna lunga, e la [[Malga Lunga]], antico osservatorio utilizzato durante la [[seconda guerra mondiale]], posto tra il monte di Sovere e il monte Grione, a un'altezza di {{formatnum:1235}} metri.
Queste strutture sono collegate tra loro grazie a una fitta sequenza di sentieri, gran parte dei quali sono contrassegnati da numero identificativo del [[Club Alpino Italiano|C.A.I.]].
Tra i principali vi è la traccia numero 544, che dalla zona degli opifici del paese di Gandino sale raggiungendo la località Fontanei, da cui si incunea nella Valle Piana fino a raggiungere la locale chiesetta, dalla quale si giunge al bivio tra i sentieri numero 545 e 547, nei pressi del monte di Sovere. Il segnavia 545 si dirige tramite strada a fondo naturale verso le distese del Campo d'Avene, per salire fino al punto più elevato della "Tribulina dei morti della Montagnina", proseguire nella conca del Farno e ridiscendere fino alla località di Gianbec e infine alla frazione di Barzizza.
Il 547 invece, dalla zona del monte di Sovere, si mantiene in quota toccando la Malga Lunga, le pendici del monte Sparavera, la "pozza dei Sette Termini", la località Monticelli, i "prati di Cap", fino a giungere a Cima Peia, da cui scende fino a concludersi nella zona degli opifici di Gandino.
Attorno a questi itinerari si sviluppa un interessante reticolo di alternative e varianti, date dai segnavia contrassegnati con il 544A (Fontanei-Croce di Corno-Valle Piana, con percorso attrezzato per escursionisti esperti), il 544B (dalla chiesetta di Val Piana alla "Pozza dei Sette Termini"), il 545A (Monte di Sovere-Baita Monte Alto-"Campo d'Avene"), il 545B ("Campo d'Avene"-"Pozza del Fogarolo"), il 548 (Cirano-"Campo d'Avene"), il 548A (Croce di Corno-"Foppa Cornaclì"-"Campo d'Avene"), il 549 (Barzizza–"Groaro"–Tribulino della Guazza-[[pizzo Formico]]), il 549A (Monte Farno-Tribulino della Guazza) e il 508 (Fogarolo–San Lucio–Clusone).
Degna di nota è infine la traversata, identificabile con il numero 513 e intitolata al partigiano A. Caslini, che dalla frazione di Tribulina di [[Scanzorosciate]] raggiunge prima la [[valle Rossa]], poi la località dei "Monticelli", per concludersi presso la Malga Lunga, ripercorrendo gli itinerari della [[Resistenza italiana|resistenza partigiana]].
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Gandino}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Gli stranieri residenti a Gandino al 1º gennaio 2021 sono 246 e rappresentano il 4,7% della popolazione residente. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti<ref>{{cita web|https://www.tuttitalia.it/lombardia/18-gandino/statistiche/cittadini-stranieri-2021/|titolo=Popolazione straniera residente a Gandino al 1º gennaio 2021|editore=ISTAT|accesso=24 febbraio 2022}}</ref>:
# [[Senegal]], 67
# [[Marocco]], 51
# [[Ucraina]], 17
# [[Cina]], 15
# [[Romania]], 14
# [[Albania]], 13
# [[India]], 9
# [[Costa d'Avorio]], 8
# [[Filippine]], 7
# [[Bolivia]], 4
=== Tradizioni e folclore ===
[[File:Gandino (BG) - chiesa di Santa Croce e Sant'Alessandro - esterno - 01.jpg|upright=1.3|thumb|La chiesa di santa Croce e sant'Alessandro]]
Un appuntamento particolarmente interessante è la "Fiera di San Giuseppe", che si svolge ogni anno alla quarta domenica di [[Quaresima]]. Questa in gergo locale viene chiamata la ''féra dé palpacüi'', in quanto si svolge in vie così strette che gli avventori sono costretti a muoversi quasi a contatto tra loro.
Durante il periodo pasquale si svolge inoltre una curiosa usanza: per l'intero periodo della [[Settimana Santa]], tutte le campane vengono "legate", ovvero cessano di suonare durante le ore del giorno. In sostituzione, alcuni fedeli salgono sul terrazzo del campanile e, girando attorno alla cupola, "avvertono" la popolazione dell'inizio delle funzioni religiose, gridando, a seconda dei casi, le formule "Ave Maria" e ''la funziù'' (la funzione). Il gesto viene scandito dal suono della ''tola'' (”[[Crotalo (liturgia)|battola]]"), un particolare strumento composto da un'asse di legno con imperniati due battenti di metallo.
Particolarmente interessante è la tradizione campanaria e nello specifico il repertorio "d'allegrezza", ossia le circa 200 sonate eseguite sulla tastiera: c'è un programma annuale definito per l'esecuzione e il "campanaro effettivo o titolare" e il "campanaro aiuto" sono coloro che portano avanti questa tradizione (il gruppo campanari invece suona a corda). Merita una menzione particolare la trascrizione completa del repertorio delle sonate (basilica e chiese sussidiarie) permettendo solo così di trasmettere alle future generazioni le sonate originali senza lasciare al libero arbitrio l'esecuzione.
L'origine della manifestazione risiede in una sorta di scommessa, che ebbe come protagonisti Renzo Archetti e Giovanni Bonazzi. Il primo, impegnato nel percorso verso Fiorano, si aggiudicò la prova. Al contrario delle apparenze, è infatti favorito il concorrente che si accinge nella mini-maratona, in quanto la distanza percorsa dal raccoglitore d'uova è sì inferiore (10.100 metri secondo calcoli matematici), ma molto più spezzettata e discontinua rispetto a quella del corridore. Ne deriva una gara estremamente incerta, spesso risolta all'ultimo metro oppure all'ultimo uovo. Storicamente la corsa si svolge nella sera di antivigilia (venerdì) della prima domenica di luglio, solenne ricorrenza gandinese in onore dei santi Martiri Patroni Quirino, Flaviano, Valentino e Ponziano. L'evento si conclude con una sagra paesana e una gigantesca frittata.
=== Qualità della vita e riconoscimenti ===
* Comune Riciclone 2011 - Raccolta RAEE: Gandino è il primo comune d'Italia più virtuoso nella raccolta di lampade al neon e a basso consumo<ref>[http://upload.legambiente.org/ecosportello.org/documenti/dossier_comuni_ricicloni_2011.pdf Dossier comuni ricicloni 2011]</ref>.
== Cultura ==
=== Ricorrenze religiose ===
* Prima domenica di luglio: solennità dei Santi Martiri Patroni e Traslazione delle reliquie. Secondo la tradizione le reliquie dei santi, conservate nella
* Seconda domenica di [[Quaresima]]: commemorazione dei morti con il rituale [[Triduo]]. In questi tre giorni dedicati alla venerazione dei morti, nella basilica viene esposta una splendida raggiera con centinaia di luci. Fino agli [[anni 1950]] durante questa ricorrenza, venivano appesi alle colonne portanti della chiesa dei quadri di arte macabra (l'intera collezione è conservata nel museo). Venivano appesi con dei fili in modo che quando si aprivano le porte per far entrare la gente, i quadri si muovevano. Questo fattore unitamente alla pochissima illuminazione presente dava la sensazione dei morti viventi. La tradizione racconta di come non poche persone siano scappate dalla chiesa urlando.
* Terza domenica di luglio: festa della Madonna del Carmine (presso la chiesa di S. Croce e Alessandro).
* Prima domenica di settembre: festa di S. Francesco di Paola (presso la chiesa di S. Giuseppe).
* Terza domenica di settembre: festa della Madonna Addolorata (presso la chiesa di S. Maria Nascente).
* 15 agosto: solennità del titolare della Basilica.
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|maggio [[1945]]|22 marzo [[1946]]|Vincenzo Rudelli|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|23 marzo [[1946]]|4 maggio [[1949]]|Raimondo Zilioli|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|5 maggio [[1949]]|8 giugno [[1951]]|Luigi Bombardieri|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|9 giugno [[1951]]|13 giugno [[1956]]|Giulio Mosconi|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|14 giugno [[1956]]|22 novembre [[1960]]|Giulio Mosconi|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|23 novembre [[1960]]|4 dicembre [[1964]]|Luigi Radici|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|5 dicembre [[1964]]|29 marzo [[1968]]|Luigi Radici|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|30 marzo [[1968]]|7 marzo [[1969]]|Giulio Alberti|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|8 marzo [[1969]]|26 giugno [[1970]]|Roberto Colombi|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
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{{ComuniAmminPrec|13 giugno [[2022]]|''in carica''|Filippo Servalli|[[lista civica]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]}}{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Simboli ===
[[File:Gandino-Stemma.png|thumb|upright=0.5|Stemma di Gandino]]
[[Blasonatura]] stemma:
:''Di rosso a due [[Grifone (araldica)|grifoni]] alati attorcigliati a forma di una "G", di verde, coronati d'oro. Capo d'oro a tre aquile a volo abbassato, coronate dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune''. Decreto del Capo del governo in data 14 dicembre [[1932]].
Gonfalone:
:Decreto del Capo del Governo in data 11 luglio [[1933]].
== Note ==
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== Bibliografia ==
* ''Gandino
*
* Modesto Armanni, ''[[s:Gandino e il suo distretto|Gandino e il suo distretto]]'', Bergamo, 1843.
* Paolo Oscar e Oreste Belotti, ''[https://web.archive.org/web/20151222152630/http://www.provincia.bergamo.it/ProvBgSettori/provBgSettoriHomePageProcess.jsp?folderID=81¬iziaID=163623 Atlante storico del territorio bergamasco]'', Monumenta Bergomensia LXX,
* Mario Carrara, ''Servizi postali a Gandino da Venezia a Napoleone all'Austria 1600 - 1853'', Gandino, 2010.
* {{Cita libro|autore=D.G. Zambetti|titolo=La Valgandino illustrata|volume=|editore=Tipo-litografica Bergamasca|città=Bergamo|anno=1906|lingua=it|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=15149480}}
* Umberto Zanetti, ''Paesi e luoghi di Bergamo. Note di etimologia di oltre 1.000 toponimi'', Bergamo, 1985.
== Voci correlate ==
* [[Basilica di Santa Maria Assunta (Gandino)|Basilica di Santa Maria Assunta di Gandino]]
* [[Suore orsoline di Maria Vergine Immacolata]]
* [[Pizzo Formico]]
* [[Corno Guazza]]
* [[Monte Farno]]
* [[Malga Lunga]]
* [[Barzizza (Gandino)]]
* [[Gata Carogna]]
* [[Opificio Motta]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | 1 = http://www.gandino.it/public/ | 2 = Gandino.it | accesso = 9 agosto 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130222031239/http://www.gandino.it/public/ | dataarchivio = 22 febbraio 2013 | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.lecinqueterredellavalgandino.it/paesi/cultura-gandino | 2 = Le cinque terre della val Gandino | accesso = 2 marzo 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140218075543/http://www.lecinqueterredellavalgandino.it/paesi/cultura-gandino | dataarchivio = 18 febbraio 2014 | urlmorto = sì }}
*
* {{cita web|http://www.fondazionebernareggi.it/it/rete-dei-musei/museo-della-basilica-gandino/la-basilica-di-santa-maria-assunta-347 {{Comuni di Val Seriana}}
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[[Categoria:Gandino| ]]
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