Antonio Cesari: differenze tra le versioni

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Bibliografia: Enciclopedia Italiana, 9, 1931
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{{F|linguisti italiani|luglio 2013}}
{{Bio
|Nome = Antonio
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|GiornoMeseMorte = 1º ottobre
|AnnoMorte = 1828
|Attività = linguista
|Epoca = 1800
|Attività = linguista
|Attività2 = scrittore
|AttivitàAltre =  e letterato
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Antonio Cesari by Eugenio Silvestri.png
}}
}} Appartenente alla [[congregazione dell'oratorio di San Filippo Neri]], fu il maggior teorico del [[Purismo]] nel XIX secolo.
 
[[File:Duomo (Verona) - Interior - Nave right part - Monument to Antonio Cesari.jpg|thumb|Monumento funebre di Antonio Cesari - [[Cattedrale di Verona]]]]
== Biografia ==
Antonio Cesari nacque a Verona il 16 gennaio 1760. Scampato fanciullo ad una malattia mortale fu destinato al sacerdozio ed entrò nella congregazione dell'oratorio di San Filippo Neri, dove ebbe modo di approfondire gli studi teologici, biblici e classici. Fu [[Ordine sacro|ordinato]] [[sacerdote]] nel 1804 e, sciolta la congregazione nel 1810, continuò ad esercitare il suo ministero vivendo in famiglia, scrivendo vite di santi, commenti ai testi sacri ed altre opere di argomento religioso. Si occupò anche di traduzioni di opere classiche [[Lingua greca|greche]] e [[Lingua latina|latine]], come le ''[[Odi (Orazio)|Odi]]'' di [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]] (1788), i ''Lavacri di Pallade'' di [[Callimaco]] e la ''Chioma di Berenice'' di [[Gaio Valerio Catullo|Catullo]] (1794).
Appartenente all'ordine di [[san Filippo Neri]], fu il teorico del [[Purismo (letteratura)|Purismo]] del [[XIX secolo]]. Nella sua ''Dissertazione sullo stato presente della lingua italiana'' del [[1808]] – [[1809]], propose quale esclusivo modello linguistico il [[dialetto toscano|tosco]]-fiorentino del [[XIV secolo|Trecento]] la cui eccellenza, a suo dire, appariva in tutti gli scritti anche non letterari di quel periodo.
 
Si appassionò alla [[questione della lingua]], tornata allora di attualità, e prese parte al concorso indetto nel 1810 dall'Accademia di scienze, lettere ed arti di [[Livorno]] per una dissertazione sullo stato presente della lingua italiana. La sua ''Dissertazione'' riportò il premio. Si fece promotore del rinnovamento della lingua italiana con il ritorno agli scrittori del [[XIV secolo|Trecento]] fiorentino suscitando vive e feconde polemiche con i letterati del tempo.
Le sue teorie, che si rifanno alle proposte nelle ''[[Prose della volgar lingua]]'' del [[Pietro Bembo|Bembo]], volevano essere una reazione all'"imbarbarimento" della [[lingua italiana]] avvenuto nel [[XVIII secolo|Settecento]] per l'influsso delle dominanti culture [[lingua francese|francesi]] e [[lingua inglese|inglesi]].
 
Le sue teorie, che si rifanno alle proposte nelle ''[[Prose della volgar lingua]]'' del [[Pietro Bembo|Bembo]], volevano essere una reazione all'"imbarbarimento" della [[lingua italiana]] avvenuto nel [[XVIII secolo|Settecento]] per l'influsso delle dominanti culture [[linguaLingua francese|francesifrancese]] e [[linguaLingua inglese|inglesiinglese]].
Queste tesi furono difese per tutta la vita e in tutte le opere: nella sua nuova edizione del [[Accademia della Crusca|Vocabolario della Crusca]], [[1806]] – [[1811]], che comprendeva solo vocaboli utilizzati dagli scrittori anche minori del Trecento, nel dialogo ''Le Grazie'' ([[1813]]), nelle traduzioni delle [[Odi (Orazio)|Odi]] di [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]] e delle commedie di [[Publio Terenzio Afro|Terenzio]].
 
Curò, tra il 1806 е il 1811, una ristampa del ''[[Vocabolario degli Accademici della Crusca]]'' per conto della ripristinata Accademia. Nel 1813 pubblicò il dialogo ''Le Grazie'', seguito dalla traduzione delle commedie di [[Publio Terenzio Afro|Terenzio]] (1816) e della ''[[Pro Milone]]'' di [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]] (1828).
Tra il [[1824]] e il [[1826]], pubblicò le ''Bellezze della Commedia di [[Dante Alighieri]]''. L'opera, strutturata in trentaquattro dialoghi, undici per l'''[[Inferno (Dante)|Inferno]]'' e per il [[Purgatorio (Dante)|Purgatorio]] e dodici per il [[Paradiso (Dante)|Paradiso]], è un'originale analisi linguistica e stilistica della [[Divina Commedia]], tendente a superare i limiti dei contemporanei commenti storico-eruditi.
 
Tra il [[1824]] e il [[1826]], pubblicò le ''Bellezze della Commedia di [[Dante Alighieri]]''. L'opera, strutturata in trentaquattro dialoghi, undici per l{{'}}''[[Inferno (DanteDivina Commedia)|Inferno]]'' e per il ''[[Purgatorio (DanteDivina Commedia)|Purgatorio]]'' e dodici per il ''[[Paradiso (DanteDivina Commedia)|Paradiso]]'', è un'originale analisi linguistica e stilistica della ''[[Divina Commedia]]'', tendente a superare i limiti dei contemporanei commenti storico-eruditi.
Cesari si cimentò anche nella [[traduzione]] dell'''[[Imitatio Christi]]'' in [[dialetto toscano|volgare fiorentino]], un impegno da cui proviene un [[aneddoto]] utile a far luce sul suo modo di intendere il mestiere di traduttore e l'impegno profuso nella ricerca della purezza lessicale. In corso d'opera, infatti, Cesari si trovò alle prese con il problema di [[traduzione|tradurre]] la frase "''sane bene equitat, qui gratiam dei equitat''": riteneva infatti da evitare la parola "cavalcare", che lui avvertita di basso [[registro linguistico]] e possibile fonte di equivoci profani. Insoddisfatto della soluzione trovata nella prima edizione, continuò a tornarci sopra per trent'anni prima di giungere a una soluzione per lui soddisfacente, che incorporò nella seconda edizione: gli sovvenne un'espressione del [[Trecento]], "andar di portante" e decise di tradurre la frase latina con "Va assai ben di portante chi dalla grazia di Dio è portato".
 
Importanti anche le sue edizioni di classici del Trecento italiano come lo ''Specchio'' di [[Jacopo Passavanti]] (1798), le ''Vite dei Padri'' di [[Domenico Cavalca]] e la ''Vita del beato Colombini'' di [[Feo Belcari]] (1817).
 
Durante un viaggio nell'Emilia, alla vigilia del giorno in cui si sarebbe recato a visitare la [[tomba di Dante]], morì improvvisamente nella villa del suo ospite, alle porte di Ravenna. È sepolto nel [[Duomo di Verona]].
 
Cesari fu in contatto con i maggiori intellettuali italiani della sua generazione. Molto legato al [[Pietro Giordani|Giordani]], conobbe il [[Alessandro Manzoni|Manzoni]] e ne ebbe la cordiale amicizia. A Milano, nel 1825 incontrò il [[Giacomo Leopardi|Leopardi]], come lui incaricato di lavori di traduzione dall'editore Stella. A [[Rovereto]], dove si recava nei mesi estivi, era tra gli ospiti di [[Antonio Rosmini|Rosmini]].
 
== Opere ==
* {{Cita libro|titolo=Vocabolario degli Accademici della Crusca, oltre le giunte fatteci finora, cresciuto d'assai migliaja di voci e modi de' classici, le più trovate da veronesi|curatore=Antonio Cesari|volume=7 voll.|città=Verona|editore=dalla stamperia di Dionigi Ramanzini|anno=1806|SBN=TO0E033007|anteposizione-curatore=no}}
* ''La vita di Gesù Cristo e la Sua Religione, Ragionamenti di Antonio Cesari prete veronese'', 5 voll., Giuseppe Celli ed., [[Firenze]], [[1843]].
* ''Dissertazione sopra lo stato presente della lingua italiana'', Antenore, [[Padova]], [[1999]].
* ''Opere Varie''. Milano, Sonzogno, 1878.
* ''Bellezze della Commedia di Dante Alighieri'', 3 voll., Salerno Editrice, [[Roma]], [[2003]].
* ''Dissertazione sopra lo stato presente della lingua italiana'', Antenore, [[Padova]], [[1999]].
* ''Bellezze della Commedia di Dante Alighieri'', 3 voll., Salerno Editrice, [[Roma]], [[2003]].
 
==Bibliografia==
* E. Bel., «[http://www.treccani.it/enciclopedia/antonio-cesari_(Enciclopedia-Italiana)/ CESARI, Antonio]» inla ''Dizionariovoce Biograficonella degli''Enciclopedia ItalianiItaliana'', Volume 9, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
* [[Franco Lanza]], «[http://www.treccani.it/enciclopedia/antonio-cesari_(Enciclopedia-Dantesca)/ CESARI, Antonio]» la voce nella ''Enciclopedia Dantesca'', Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1970.
* Sebastiano Timpanaro, «[http://www.treccani.it/enciclopedia/antonio-cesari_(Dizionario-Biografico)/ CESARI, Antonio]» in ''Dizionario Biografico degli Italiani'', Volume 24, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1980.
 
==Voci correlate==
* [[Accademia della Crusca]]
* [[Purismo (letteratura)]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|q|s=Autore:Antonio Cesari}}
 
==Collegamenti esterni==
{{Controllo di autorità|VIAF=24705039|LCCN=n/86/41199}}
* {{Collegamenti esterni}}
* Antonio Cesari, ''[https://archive.org/details/dissertazioneso00cesagoog Dissertazione sopra lo stato presente della lingua italiana]'', Milano, G. Silvestri, 1829. Il testo nel sito "archive.org". <small>URL acceduto il 23 marzo 1914.</small>
 
{{Controllo di autorità|VIAF=24705039|LCCN=n/86/41199}}
{{Portale|biografie|cristianesimo|letteratura}}
 
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[[Categoria:Accademici della Crusca]]