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{{Bio
|Nome = GiovanniAttilio
|Cognome = KoblerDepoli
|Sesso = M
|LuogoNascita = Fiume
|LuogoNascitaLink = Fiume (Croazia)
|GiornoMeseNascita = 22 agostoottobre
|AnnoNascita = 18111887
|LuogoMorte = FiumeGenova
|LuogoMorteLink = Fiume (Croazia)
|GiornoMeseMorte = 21 lugliomarzo
|AnnoMorte = 18931963
|Attività = storico
|Attività2 = politico
|Epoca = 1800
|Attività3 = educatore
|Epoca = 18001900
|Epoca2 =
|Nazionalità = italiano
|Immagine = GiovanniAttilio KoblerDepoli.pngjpeg
|DimImmagine = 200
|FineIncipit = è stato il più importante storico dell'epoca moderna della città di [[Fiume (Croazia)|Fiume]].
|Didascalia =
|FineIncipit =
}}
== Vita==
La vita di Giovanni Kobler<ref>Tutte le note biografiche sono tratte dall'introduzione delle sue ''Memorie per la storia della liburnica città di Fiume'', Stabilimento Tipo-litografico Fiumano di Emidio Mohovich, Fiume 1896, pp. V-VII</ref> in qualche modo può essere un paradigma della storia di Fiume nel XIX secolo: in questo periodo la città conobbe un tumultuoso sviluppo, grazie soprattutto al suo esser [[porto franco]] e [[corpus separatum]] del [[Regno d'Ungheria]] all'interno dell'[[Impero austriaco]] (dal 1867 Austro-Ungherese).
 
== Vita ==
Il padre Marco era infatti nativo di Eisern (oggi [[Železniki]]), in [[Carniola]], ed era giunto a Fiume con la moglie Teresa (nata Lusser) per esercitarvi la mercatura, ottenendone nel 1801 la cittadinanza per sé e per i propri discendenti.
Nato da Pasquale e da Enrichetta Schiavon a [[Fiume (Croazia)|Fiume]], all'epoca ''[[corpus separatum]]'' direttamente soggetto alla [[Terre della Corona di Santo Stefano|Corona di Santo Stefano]] nell'ambito dell'[[Impero Austro-Ungarico]], fu fratello minore di Guido, a sua volta noto studioso di storia locale, nonché [[entomologo]] e [[geografo]]<ref>Tutte le notizie biografiche sono tratte da {{cita | Dassovich 1991}} e {{ cita | Cella 1991}}.</ref>.
 
A Fiume frequentò le scuole cittadine e il liceo-ginnasio (''Regio Ungarico Ginnasio Superiore di Stato''). Vinse quindi il concorso per entrare nella Scuola Normale di Budapest, e qui frequentò per quasi due anni la facoltà di lettere. Insofferente dell'ambiente, si trasferì dapprima all'[[Università di Firenze]] e infine a quella di [[Università di Roma La Sapienza|Roma]], ove si laureò nel 1912 con una tesi sul dialetto fiumano, ispirata alle dottrine del [[Wilhelm Meyer-Lübke|Meyer-Lübke]]. A partire dall'anno scolastico 1912-1913 iniziò ad insegnare materie letterarie nelle scuole fiumane.
Dopo gli studi primari (tre classi normali e sei ginnasiali), Giovanni Kobler studiò filosofia e legge a [[Zagabria]], dal 1829 al 1832. Tornato a Fiume, entrò in magistratura: fu "praticante di concetto" (1833), "segretario ad onore" (1835), "attuario" della sede giudiziaria capitanale (1836) e infine "giudice rettore comunicativo e patrizio consigliere" (1842). Autorizzato ad esercitare l'avvocatura fin dal 1835, nel 1946 sostenne l'esame a [[Budapest]] per divenire avvocato in affari cambiari. Deputato supplente alla dieta ungherese nel 1843, negli anni successivi fu nominato assessore ordinario alla sedia comitatense di Zagabria.
 
Socio fin dal 1906 del circolo [[irredentismo italiano|irredentistico]] ''La Giovine Fiume'', dopo il suo scioglimento a seguito di una serie di pellegrinaggi patriottici degli italiani dell'Adriatico orientale alla [[tomba di Dante]] a [[Ravenna]] fu fra i fondatori del ''Circolo accademico'' di Fiume, che sostanzialmente continuò l'opera del precedente sodalizio.
Passato agli ordini dello Stato in qualità di Imperial-Regio giudice distrettuale (1850), nel 1853 fu referente sussidiario della regia tavola banale di Zagabria, e dall'anno successivo consigliere effettivo della medesima. L'ultimo suo incarico fu - nel 1871 - quello di presidente in appello in oggetti di finanza. Nel 1872 andò in pensione, insignito della carica onorifica di regio consigliere ministeriale.
 
Alle elezioni comunali del 1914 venne eletto nelle file degli [[Partito Autonomista|autonomisti]] incarnando al suo interno - assieme ad Armando Hodnig - l'ala dei giovani irredentisti. Fra i suoi primi atti vi fu la contestazione di una serie di deliberazioni adottate dal governatore ungherese di Fiume, [[Amministratori di Fiume|István gróf Wickenburg de Capelló]]. Allo scoppio della guerra con l'Italia, Depoli fu dapprima internato come irredentista nel campo ungherese di [[Kiskunhalas]], poi nel 1917 fu costretto ad arruolarsi e spedito sul [[Fronte orientale (1914-1918)|fronte russo]]. A novembre dello stesso anno fu però rimandato a Fiume a seguito di una malattia. Qui riprese l'insegnamento.
Giovanni Kobler morì a Fiume il 2 luglio 1893, venendo inumato nella tomba di famiglia presso il cimitero cittadino di [[Cosala]].
 
Alla vigilia della dissoluzione dell'Impero Austrungarico, Depoli fu una delle personalità più impegnate nelle attività clandestine che - nell'ambito del duplice e contrapposto irredentismo italiano e croato - si apprestavano a chiedere l'inserimento di Fiume vuoi nel [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], vuoi nel costituendo [[Stato dei Serbi, Croati e Sloveni]] che alla fine del 1918 divenne il [[Regno dei Serbi, Croati e Sloveni]].
== Le ''Memorie per la storia della liburnica città di Fiume'' ==
In corrispondenza con alcuni dei più importanti studiosi di storia locale dell'epoca - come per esempio [[Carlo De Franceschi]], [[Piero Kandler]], [[Tommaso Luciani]], [[Ivan Kukuljević Sakcinski]] - in vita si fece la fama di grandissima erudizione. Dedicò molti anni allo studio dei documenti riguardanti Fiume e il [[Quarnaro]] negli archivi di Venezia, Udine, Gorizia, Lubiana, Graz, Vienna, Castua, Pisino, Pola, Rovigno e Parenzo, componendo via via le pagine di uno straordinario affresco sulla storia di Fiume, pubblicato postumo.
 
Attilio Depoli entrò quindi a far parte del ''Consiglio Nazionale Italiano'' presieduto da [[Antonio Grossich]], che il 30 ottobre 1918 proclamò il desiderio dei fiumani italiani (che in città erano la maggioranza degli abitanti) di unirsi alla Madrepatria, in nome del diritto all'[[audodecisione]] espresso solennemente l'8 gennaio 1918 dal presidente americano [[Woodrow Wilson]] all'interno di un discorso poi chiamato dei ''[[Quattordici punti]]''.
Nella seduta del municipio di Fiume dell'11 luglio 1894, si decise infatti di pubblicare a spese della città la monumentale opera di Kobler, dandole il titolo di ''"Memorie per la storia della liburnica città di Fiume, scritte dal fiumano Giovanni Kobler"'', uscita per i tipi della casa editrice di Emidio Mohovich nel 1896, dopo una revisione delle carte kobleriane effettuata da un'apposita commissione di sei studiosi.
 
All'attività politica, Depoli coniugò in quei frangenti un'intensa attività storica e pubblicistica, scrivendo una serie di studi, [[pamphlet]] ed articoli giornalistici a sostegno della posizione annessionistica italiana, espressa nel corso delle trattative nell'ambito della [[Conferenza di pace di Parigi (1919)|Conferenza di pace di Parigi]].
=== Fonti e piano dell'opera ===
Lo stesso Kobler indica all'inizio delle sue "Memorie" che l'occasione per la loro composizione fu data dal desiderio del municipio di Fiume di comporre un'opera che respingesse attraverso un approfondito studio delle fonti le pretese croate sulla città. Questo diede lo spunto a Kobler di compitare diversi archivi e biblioteche. Le principali fonti sono:
* I protocolli del consiglio comunale (documenti a partire dal 1572)
* I libri notarili del Cancelliere civico (dal 1436)
* Lo statuto originale del 1530
* Le pergamene e gli atti processuali del cessato convento degli Agostiniani
* Gli atti di uffizio conservati nell'archivio civico
* Le speciali raccolte di documenti stampati negli anni precedenti
* Vari libri di geografia e storia
 
Nel periodo dell'[[Impresa di Fiume]] (settembre 1919 - dicembre 1920) Depoli da un lato - assieme ad una parte del Consiglio Nazionale Italiano - cercò di moderare le intemperanze dannunziane e di porre un argine contro le sue "evasioni celebrative e verbali [...] [con] un richiamo costante alla realtà effettuale, alle necessità impreteribili dell'amministrazione efficiente e rispettosa dei diritti dei cittadini, all'esigenza di una certezza del diritto"<ref>{{cita pubblicazione | autore = Enrico Burich | titolo = Ricordo di Attilio Depoli | rivista = Fiume | volume = X | numero = 1-2 | editore = Società di Studi Fiumani | città = Roma | data = gennaio-giugno 1963 }}.</ref>, dall'altro - quando D'Annunzio proclamò la [[Reggenza italiana del Carnaro]] (8 settembre 1920) - vi si oppose recisamente, propugnando il mantenimento della linea annessionistica. Quando infine lo [[Stato Libero di Fiume]] venne costituito in seguito al [[Trattato di Rapallo (1920)|Trattato di Rapallo]] del 12 novembre 1920 fra Regno d'Italia e Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, Depoli si oppose alla cessione a quest'ultimo di [[Porto Baross]], che finora era stato parte integrante del complesso portuale di Fiume.
Le "Memorie" sono divise in cinque parti:
* I - Dai primordi fino all'anno 1300
* II - Storia ecclesiastica della regione
* III - Notizie sui paesi vicini a Fiume e sulla provenienza delle loro popolazioni
* IV - Notizie sulle dinastie dei Duino e dei Walser, feudatari di Fiume, nonché sulle origini e vicende dell'autonomia politica della città fino all'inizio del XIX secolo
* V - Storia di Fiume nel XIX secolo, notizie varie, quadro delle famiglie patrizie, cronologia degli avvenimenti più importanti
[[File:Tomba Kobler a Fiume.JPG|thumb|right|175px|La tomba della famiglia Kobler a Fiume]]
 
Fece parte del governo provvisorio dello Stato Libero, con la carica di "rettore" all'istruzione pubblica. Alle elezioni per l'Assemblea Costituente fiumana del 24 aprile 1921 si presentò fra i candidati del "blocco nazionale", che in qualche modo riproduceva su scala locale la politica dei [[Blocchi Nazionali]] italiani, contrapposto al blocco degli "autonomisti" (indipendentisti), capeggiati da [[Riccardo Zanella]] e per questo chiamati anche "zanelliani". Le elezioni vennero vinte proprio dai zanelliani che formarono di conseguenza il governo, mentre Depoli fu nominato vicepresidente dell'assemblea. Il 3 marzo 1922 l'ala più intransigente dei nazionali, alla guida di [[Giovanni Host-Venturi|Nino Host Venturi]] e [[Riccardo Gigante]] rovesciò il governo, con l'appoggio dei [[fascismo|fascisti]] locali. Zanella e il suo governo furono costretti all'esilio e ad Attilio Depoli - che non aveva partecipato al colpo di stato - venne chiesto dall'assemblea di assumere le funzioni di capo provvisorio dello Stato o - secondo le sue stesse parole - di "dittatore involontario": ''"Sono il primo ad augurarmi che questo mandato sia di brevissima durata, restando inteso che si riferisce unicamente all'ordinaria amministrazione e che per questioni importanti mi riservo di convocare l'Assemblea"''<ref>{{cita pubblicazione | autore = Attilio Depoli | titolo = Incontri con Facta e Mussolini | rivista = Fiume | volume = IV | numero = 3-4 | editore = Società di Studi Fiumani | città = Roma | data = luglio-dicembre 1952 }}.</ref>
===Fortuna delle "Memorie"===
Impostesi in brevissimo tempo come la più approfondita opera mai apparsa di storia fiumana, le "Memorie" del Kobler furono e sono tuttora uno snodo imprescindibile per la conoscenza di quelle terre, immancabilmente citate in ogni saggio di storia fiumana fino ai nostri giorni. L'incredibile erudizione del Kobler - che spazia dall'epigrafia alla storia dell'arte, dall'analisi dei costumi all'etnografia, dall'araldica alla toponomastica - rende le "Memorie" un ''unicum'' difficilmente ripetibile, dato anche il pluridecennale studio delle fonti ad opera dell'autore.
 
== Il ricordo della figura di Kobler ==
Le scarne notizie rintracciabili sulla vita di Kobler, il suo esser vissuto fra il mondo italofono e quello slavofono e il suo manifesto "patriottismo fiumano" hanno reso questo personaggio difficilmente inquadrabile all'interno della pluridecennale contesa fra italiani e slavi nelle terre dell'Adriatico orientale. Mentre la sua opera è citata in continuazione, risultano estremamente scarsi i saggi su di essa e sul suo autore. A Giovanni Kobler è stata dedicata una via all'interno del quartiere giuliano-dalmata di [[Roma]], oltre ad una piazza nella sua natia Fiume, col nome croatizzato di ''Ivan Kobler''.
 
==Note==
{{references}}
 
== Opere principali ==
==Bibliografia==
 
* ''Lettere di Carlo De Franceschi a Giovanni Kobler'', Rivista semestrale della Società di Studi Fiumani, 1928, 6
== Bibliografia ==
* Jakov Jelinčić, ''Korespondencija Giovanni Kobler – Carlo De Franceschi'', VHARP, 1977/21, 1978/22 e 1981/24
* {{cita libro | autore = Mario Dassovich | titolo = Attilio Depoli | curatore = Francesco Semi | editore = [[Del Bianco Editore]] | città = Udine | anno = 1991 | volume = II | opera = Istria e Dalmazia. Uomini e tempi. Istria e Fiume | pp = 474-477 | cid = Dassovich 1991}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web | url = http://www.treccani.it/enciclopedia/attilio-depoli_(Dizionario-Biografico)/ |titolo = DEPOLI, Attilio | autore = Sergio Cella | sito = Dizionario Biografico degli Italiani | editore = Treccani | data = 1991 | cid = Cella 1991 |accesso = 21 ottobre 2018}}
 
==Collegamenti esterni==
* [https://docs.google.com/file/d/0B3WdSxc6Z2V5NGQwMmYwZjItNWY1ZS00Yjg3LTg4ZDYtYmIxZThjMjFjOTdh/edit Giovanni Kobler, ''Memorie per la storia della liburnica città di Fiume'', Stabilimento Tipo-litografico Fiumano di Emidio Mohovich, Fiume 1896]
* [http://istra.lzmk.hr/clanak.aspx?id=1388 Miroslav Bertoša, ''Giovanni Kobler'', in ''Istarska Enciklopedija'']
{{portale|biografie|Venezia Giulia e Dalmazia|storia}}