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[[File:NOVAE 2005 RUINY SZPITALA WOJSKOWEGO.jpg|thumb|upright=1.4|Tipica struttura di un ''valetudinarium'' militare nella [[fortezza legionaria]] di ''[[Novae]]'' nella [[Mesia inferiore]].]]
Il '''''valetudinarium''''' era l'[[ospedale]] in epoca [[Antica Roma|romana]], il cui significato derivava dal termine [[lingua latina|latino]] ''valetudo'', ovvero "buona salute". Furono costruiti lungo l'intero ''[[limes romano|limes]]'' fin dal tempo dell'imperatore [[Augusto]], quali ospedali militari all'interno di ciascun ''[[castrum]]'' [[legione romana|legionario]] o [[auxilia|ausiliario]].
Furono costruiti lungo l'intero ''[[limes romano|limes]]'' fin dal tempo dell'imperatore [[Augusto]], quali ospedali militari all'interno di ciascun ''[[castrum]]'' [[legione romana|legionario]] o [[auxilia|ausiliario]].
{{Vedi anche|Medicina romana|castrum|esercito romano}}
SappiamoSi conosce molto poco riguardo alla [[medicina romana|medicina militare]] nell'età [[Repubblica romana|repubblicana]]. Gli autori che ne testimoniano prima di [[Augusto]], come [[Tito Livio]], raccontano che i feriti nelle [[battaglie romane|battaglie]] venivano portati nei villaggi nei pressi delladelle [[Storia delle campagne dell'esercito romano|zone di conflitto]] per essere curati. Era fondamentale intervenire per tempo a curare le infezioni provocate nello scontro con mezzi e cure adeguate, in caso contrario le perdite di vite umane potevano risultare assai più pesanti.<ref>[[Tito Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri]]'', IX, 32, 12.</ref>
Con la [[riforma augustea dell'esercito romano|riforma dell'esercito di Augusto]] vennero introdotti i medici militari, chei avevanoquali ricevutoavevano, al contrario di quelli civili, una specifica formazione. Era, inoltre, di importanza basilare per avere una buona condizione generale dei soldati, che gli accampamenti permanenti (''[[castra stativa]]'') fossero posti nei pressi di corsi d'acqua, lontani però da zone malsane, come le paludi malariche o in regioni aride, non ombreggiate da alberi, o con difficoltà negli approvvigionamenti.<ref>[[Flavio Vegezio Renato|Vegezio]], ''[[Epitoma rei militaris]]'', III, 2.</ref>
== Struttura militare ==
[[File:Vindobona 250-300.svg|thumb|left|La [[fortezza legionaria]] di ''[[Vindobona]]'' con in alto a sinistra, in colore rosa scuro, il ''valetudinarium''.]]
Queste strutture erano presenti sia in tutte le [[fortezza legionaria|fortezze legionarie]], sia nei [[castrum|forti]] [[auxilia|ausiliari]] di maggiori dimensioni lungo l'intero [[limes romano|''limes'' romano]]. Normalmente era di forma rettangolare. Al centro un ampio cortile e lungo i quattro lati erano posizionate le corsie mediche, formate da tante stanze (dove erano ricoverati gli ammalati ed i feriti di guerra; ad Inchtuthill[[Inchtuthil]] ce n'erano 60 di 4 x 5 metri ciascuna<ref name="Webster200">G.Webster, ''The roman imperial army of the first and second century A.D.'', Oklahoma 1998, p.200.</ref>), sia lungo il perimetro interno (che si affacciava sul cortile interno) sia lungo quello esterno. Tra la serie di stanze interne e quelle esterne vi era un ampio corridoio (come è ancora oggi possibile vedere nella [[fortezza legionaria]] di [[InchtuthillInchtuthil]]). Alcune di queste stanze eraerano poi utilizzatautilizzate dal personale amministrativo, medico ed infermieristico.<ref name="Webster200"/> Ad(ad esempio a ''Novaesium'' e ''[[Castra Vetera]]'' all'entrata del ''valetudinarium'' c'era un ampio stanzone che potrebbe essere servito come l'"accettazione" ospedaliera).
Le stanze dei convalescenti erano in alcuni casi, come a ''[[Novae]]'', dotate di finestre per rinfrescare gli ambienti. In altri casi i ''valetudinaria'' erano anche dotati di [[terme romane|strutture termali interne]] con [[latrina|latrine]] (come a ''[[Castra Vetera]]'').<ref>D.B. Campbell, ''Roman legionary fortresses 27 BC - AD 378'', p.44.</ref>
[[File:Open air museum Petronell - Thermae, Villa Urbana and Valetudinarium.jpg|thumb|''Valetudinarium'' a ''[[Carnuntum]]'' (in primo piano)]]
Le dimensioni dei ''valetudinaria'' potevano variare.: Adad esempio ad Inchtuthil, in [[Britannia (provincia romana)|Britannia]], la struttura copriva un'area di ben 5.400 [[metro quadro|metri quadri]]m² (91 x 59 metri), a ''[[Novaesium]]'' in [[Germania inferiore]] la sua superficie era pari alla metà dei ''[[Principia (esercito romano)|Principia]]'', mentre a ''[[Carnuntum]]'' era molto più grande, ed ancor di più a [[Caerleon]].<ref name="Webster200"/> Al contrario, nei forti [[auxilia|ausiliari]], solo nei più importanti, le dimensioni si riducevano di molto. Sappiamo, infatti, che ad [[Housesteads]] ce n'era uno dei più grandi (18 metri x 27 metri). La struttura era diversa rispetto a quelliquella dei legionari. A [[Fendoch]], ad esempio, si trattava di un edificio rettangolare con un corridoio centrale.<ref name="Webster226">G.Webster, ''The roman imperial army of the first and second century A.D.'', Oklahoma 1998, p.226.</ref>
La posizione di questa struttura all'interno del ''[[castrum]]'' era consigliata, da [[Pseudo-Igino]] nel ''[[De Munitionibusmunitionibus Castrorumcastrorum]]'',<ref>[[Pseudo-Igino]], ''[[De Munitionibusmunitionibus Castrorumcastrorum]]'', 4.</ref> il più possibile lontano dai posti di lavoro dei soldati (come le ''[[fabrica|fabricae]]''), per garantire agli infermi un accettabile livello di quiete.<ref>D.B. Campbell, ''Roman legionary fortresses 27 BC - AD 378'', p.43.</ref> In molti campi legionari erano infatti posti o sul retro (rispetto al fronte che dava verso il nemico), oppureo sul fianco sinistro dei ''[[Principia (esercito romano)|Principia]]'', separato dai baraccamenti dei soldati, dalla ''[[via principalis]]''.<ref>G.Cascarino, ''L'esercito romano. Armamento e organizzazione'', Vol. II - ''Da Augusto ai Severi'', Rimini 2008, p.227.</ref>
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File:Strigia. 1º barracón da tropa. Aquis Querquenis.jpg|''Valetudinarium'' ad ''Aquis Querquennis'' ([[Spagna romana]])
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== Personale militare ==
[[ImmagineFile:Rimini219.jpg|thumb|Pittura romana: intervento chirurgico su un soldato. Da una pittura murale di Pompei.]]
{{vedi anche|Personale medico (esercito romano)}}
L'esercito romano aveva un forte interesse a curare la salute dei propri uomini, sviluppando un sofisticato servizio medico, basato sulle migliori conoscenze mediche del mondo antico. L'esercito romano aveva, pertanto, medici altamente qualificati, in possesso di un 'enorme esperienza pratica. Anche se la loro conoscenza era del tutto empirica, non analitica, le loro pratiche erano rigorosamente controllate e testate sui campi di battaglia e quindi più efficaci di quelle disponibili per la maggior parte degli eserciti fino a prima del [[XIX secolo]].<ref name="Goldsworthy 2003 100">Goldsworthy (2003), p. 100.</ref>
Responsabile generale dello staff medico e dei servizi relativi di una legione, era il ''[[praefectus castrorum]]''.<ref name="Davies 1989 214">Davies (1989), p. 214.</ref> Sotto quest'ultimo c'era poi l ''<nowiki/>'optio valetudinarii'', o direttore dell'ospedale militare della [[fortezza legionaria]], che responsabile amministrativo dello staff medico.<ref name="Holder 1982 78">Holder (1982), p. 78.</ref> ComunqueIn ogni caso, a capo del servizio clinico vi era un servizio "medico-capo", chiamato semplicemente ''Medicus''.<ref name="Davies 1989 214"/>
Negli [[castrum|accampamenti]] era quasi sempre presente una grande infermeria,<ref>[[Pseudo-Igino]], ''[[De Munitionibusmunitionibus Castrorumcastrorum]]'', 4 e 35; [[Vegezio]], ''[[Epitoma rei militaris]]'', II, 10; III, 2.</ref> i cui resti sono stati trovati in diverse città-accampamento.<ref>JM. Junkelmann, ''Die legionen des Augustus'', Mainz 1986. pp. 252 sgg.</ref>
== Note ==
{{<references|2}}/>
== Bibliografia ==
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;Fonti primarie:
* [[Tito Livio|Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri]]'', IX.
* [[Pseudo-Igino]], ''[[De Munitionibusmunitionibus Castrorumcastrorum]]''.
* [[Flavio Vegezio Renato|Vegezio]], ''[[Epitoma rei militaris]]'', III.
;Fonti storiografiche moderne:
* D.B. Campbell, ''Roman legionary fortresses 27 BC - AD 378'', Oxford 2006.
* G.Cascarino, ''L'esercito romano. Armamento e organizzazione'', Vol. II - ''Da Augusto ai Severi'', Rimini 2008.
* P.Connolly, ''L'esercito romano'', Milano 1976.
* P.Connolly, ''Greece and Rome at war'', Londra 1998. ISBN 1-85367-303-X
* R.W.Davies, ''Service in the roman Army'', Edimburgo 1989.
* N.Fields, ''Roman Auxiliary Cavalryman'', Oxford 2006.
* [[Emilio Gabba|E.Gabba]], ''Esercito e società nella tarda Repubblica romana'', Firenze 1973.
* A.K.Goldsworthy, ''The Roman Army at War, 100 BC-AD 200'', Oxford - N.Y 1998.
* A.K.Goldsworthy, ''Complete Roman Army'', 2003.
* A.K.Goldsworthy, ''Storia completa dell'esercito romano'', Modena 2007. ISBN 978-88-7940-306-1
* P.Holder, ''The Roman Army in Britain'', Londra 1982.
* G.Webster, ''The roman imperial army of the first and second century A.D.'', Oklahoma 1998.
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== Altri progetti ==
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