Francesco Guicciardini: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|l'omonimo sindaco di Firenze|Francesco Guicciardini (politico)}}{{Carica pubblica
[[Immagine:Ritratto di francesco guicciardini.jpg|thumb|right|180px|Ritratto di Francesco Guicciardini]]
|nome = Francesco Guicciardini
|immagine = Ritratto di Francesco Guicciardini.jpg|[[Antonio Maria Crespi]], ''Ritratto di Francesco Guicciardini''
|didascalia =
|carica = Ambasciatore della [[Repubblica di Firenze]] in Spagna
|mandatoinizio = 17 ottobre 1511
|mandatofine = ottobre 1513
|capo di stato = [[Pier Soderini]] (Repubblica)
[[Cardinale Giovanni de' Medici]] (Signoria)
|carica2 = Membro del consiglio degli [[Otto di Guardia e Balia]]
|mandatoinizio2 = 14 agosto 1514
|mandatofine2 = ottobre 1515
|monarca2 = [[Giuliano di Lorenzo de' Medici]]
[[Lorenzo de' Medici duca di Urbino|Lorenzo di Piero de' Medici]]
|carica3 = Membro della [[Signoria di Firenze]]
|mandatoinizio3 = settembre 1515
|mandatofine3 = ottobre 1515
|monarca3 = [[Giuliano di Lorenzo de' Medici]]
|carica4 = Commissario pontificio di Modena
|mandatoinizio4 = 5 aprile 1516
|mandatofine4 = 4 maggio 1519
|monarca4 = [[Lorenzo de' Medici duca di Urbino|Lorenzo di Piero de' Medici]]
|carica5 = Commissario generale dell'esercito dello [[Stato Pontificio]]
|mandatoinizio5 = 12 luglio 1521
|mandatofine5 = 25 dicembre 1523
|monarca5 = [[Leone X]]
[[Adriano VI]]
|carica6 = Presidente della Romagna Pontificia
|mandatoinizio6 = 19 marzo 1523
|mandatofine6 = 1526
|monarca6 = [[Adriano VI]]
[[Clemente VII]]
|titolo di studio = Laurea in diritto civile
|alma mater = Università di Pisa
|professione = Avvocato
}}{{Bio
|Titolo = Ser
|Nome = Francesco
|Cognome = Guicciardini
|Sesso = M
|LuogoNascita = Firenze
|GiornoMeseNascita = 6 marzo
|AnnoNascita = 1483
|LuogoMorte = Arcetri
|GiornoMeseMorte = 22 maggio
|AnnoMorte = 1540
|Epoca = 1500
|Attività = scrittore
|Attività2 = storico
|Attività3 = politico
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Francesco Guicciardini.jpg
|Didascalia = Statua di Francesco Guicciardini, [[Galleria degli Uffizi]], [[Firenze]].
}}
 
Amico e interprete di [[Niccolò Machiavelli]], è considerato uno dei maggiori scrittori politici del [[Rinascimento italiano]]. Nel suo capolavoro, ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|La storia d'Italia]]'', Guicciardini aprì la strada a un nuovo stile nella [[storiografia]] caratterizzato dall'uso di fonti governative a supporto delle argomentazioni e dall'analisi realistica delle persone e degli eventi del suo tempo.
'''Francesco Guicciardini''' ([[Firenze]], [[6 marzo]] [[1483]] - [[Arcetri]], [[22 maggio]] [[1540]]) è stato un uomo politico, storico e filosofo toscano.
 
== Biografia ==
[[File:GUCCIARDINI 183.jpg|thumb|right|Dettaglio della statua del Guicciardini.]]
[[Image:Francesco Guicciardini.jpg|thumb|Statua di Guicciardini, sita agli [[Galleria degli Uffizi|Uffizi]]]]
Francesco Guicciardini nacque a [[Firenze]] il 6 marzo [[1483]], terzogenito dei [[Guicciardini]], famiglia tra le più fedeli al governo [[Medici|mediceo]]. Dopo una prima formazione umanistica in ambito familiare dedicata alla lettura dei grandi storici dell'antichità ([[Senofonte]], [[Tucidide]], [[Livio]], [[Tacito]]), studiò a Firenze [[giurisprudenza]], seguendo le lezioni del celebre [[Francesco Pepi]]. Dal [[1500]] soggiornò a [[Ferrara]] per circa due anni, per poi trasferirsi a [[Padova]] per seguire le lezioni di docenti di maggior importanza. Rientrato a Firenze nel [[1505]], vi esercitò, sebbene non fosse ancora laureato, l'incarico di istituzioni di diritto civile; nel novembre dello stesso anno ottenne il dottorato in ''ius civile'' ed iniziò la sua carriera forense.
 
Nel [[1506]] si concluse la sua attività accademica; nel frattempo, contrasse matrimonio, contro il volere paterno, con Maria [[Salviati (famiglia)|Salviati]], figlia di [[Alamanno Salviati (politico)|Alamanno Salviati]] e appartenente ad una famiglia politicamente esposta ed apertamente contraria a [[Pier Soderini]], all'epoca [[gonfaloniere]] a vita di Firenze. Guicciardini si curò poco di queste rivalità, in quanto il suo interesse principale era avere un futuro ruolo politico, alla luce soprattutto del prestigio di cui godeva la famiglia della moglie, che avrebbe potuto avere per lui un effetto positivo.
Francesco Guicciardini nacque a [[Firenze]] nel 1483; quì studiò giurisprudenza, seguendo le lezioni del celebre [[Francesco Pepi]]. Dal [[1500]] soggiornò a [[Ferrara]] per circa due anni, per poi trasferirsi a [[Padova]] per seguire le lezioni di docenti di maggior importanza. Rientrato nella città gigliata nel [[1505]], vi esercitò, sebbene non fosse ancora laureato, l'incarico di istituzioni di diritto civile; nel novembre dello stesso anno ottenne la laurea in [[giurisprudenza]] ed iniziò la sua carriera forense.<br/>
 
Nel 1506 si concluse la sua attività accademica; nel frattempo contrasse matrimonio, contro il volere paterno, con [[Maria Salviati]], appartenente ad una famiglia politicamente esposta ed apertamente contraria a [[Pier Soderini]], [[gonfaloniere]] a vita di Firenze. Tuttavia Guicciardini si curò poco di queste rivalità, in quanto il suo interesse principale era avere un futuro ruolo politico, alla luce soprattutto del prestigio di cui godeva la famiglia della moglie che avrebbe potuto avere per lui un effetto positivo.<br/>
Questo matrimonio infatti funse per lui da trampolino di lancio, garantendogli una brillante e rapida ascesa politica: con l'aiuto del suocero fu nominato tra i capitani dello [[Ospedale del Ceppo|Spedale del Ceppo]], una nominacarica non molto significativa di per se, quantoma perprestigiosa iin quanto a mebrimembri insigniti dell'onorificenza. Nel [[1508]] curò l'istruttoria contro il [[podestà (medioevo)|podestà]] Piero Ludovico da Fano, iniziando la stesura delle ''[[Storie fiorentine]]'' e dei ''[[RicordanzeRicordi politici e civili|Ricordi]]''. NelEsattamente [[1509]],dieci inanni occasioneprima, dellaossia guerracon control'anno [[Pisa1498]], vennesi chiamatochiudono quelle ''aCronache praticaforlivesi'' dalladi signoria,[[Leone ottenendo,Cobelli]] grazieche all'aiutoespongono delle Salviati,premesse l'avvocaturadegli delavvenimenti capitoloriguardanti [[Caterina Sforza]]<ref>"Donna di Santagrandissimo Liberata.animo Questie progressimolto portaronovirile", secondo il Guicciardini anche(''Storie ad una rapida ascesa nella politica internazionalefiorentine'', ricevendocap. l'incaricoXIX).</ref> di ambasciatore ine [[SpagnaCesare Borgia]]. Dalladi suacui esperienzaGuicciardini nell'attivitàsi diplomaticaoccupa, nelnelle paese iberico nasce lasue ''[[Redazione di Spagna]]Storie'', unaper lucidai analisinotevoli delleriflessi condizioniche socio-politichehanno dellasulla [[Penisolapolitica Iberica]]fiorentina.<br/>
 
Nel [[1513]] fece ritorno a Firenze, dove da circa un anno era stata restaurata la [[signoria]] [[Medici|medicea]] con l'appoggio dell'esercito ispano-pontificio. Dal [[1514]] fece parte degli Otto di Balia e nel [[1515]] entrò a far parte della signoria, divenendo, grazie ai suoi servigi resi ai Medici, avvocato concistoriale e governatore di [[Modena]] nel [[1516]], con la salita al [[papa|soglio pontificio]] di Giovanni de' Medici, col nome di [[Leone X]]. Il suo ruolo di primo piano nella politica romana si rinforza notevolmente nel [[1517]], con la nomina a governatore di [[Reggio Emilia]] e di [[Parma]], proprio nel periodo del delicato conflitto franco-imperiale. Creato nel [[1521]] commissario generale dell'esercito pontificio, alleato di [[Carlo V]] contro i francesi; in questo periodo matura quell'esperienza che sarà cruciale nella redazione dei suoi ''[[Ricordi]]'' e della ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia d'Italia]]''. <br/>
Nel [[1509]], in occasione della guerra contro [[Pisa]], venne chiamato ''a pratica'' dalla signoria, ottenendo, grazie all'aiuto del Salviati, l'avvocatura del capitolo di Santa Liberata. Questi progressi portarono il Guicciardini anche ad una rapida ascesa nella politica internazionale, ricevendo dalla Repubblica Fiorentina l'incarico di ambasciatore in [[Spagna]] presso [[Ferdinando il Cattolico]] nel 1512. Da questa sua esperienza nell'attività diplomatica nacque la ''[[Relazione di Spagna]]'', una lucida analisi delle condizioni sociopolitiche della [[Penisola Iberica]] e anche il "Discorso di Logrogno", un'opera di teoria politica in cui Guicciardini sostiene una riforma in senso aristocratico della Repubblica fiorentina.
Alla morte di Leone X, avvenuta nel [[1522]], Guicciardini si trova a contrastare l'assedio di Parma, argomento trattato nella ''Relazione della difesa di Parma''. Dopo l'assunzione al papato di Giulio de' Medici, col nome di [[Clemente VII]], viene inviato a governare la [[Romagna]], una terra agitata dalle lotte tra le famiglie più potenti; quì Guicciardini diede ampio sfoggio delle sue notevoli abilità diplomatiche. <br/>
 
Per contrastare lo strapotere di Carlo V propagandò un'alleanza fra gli stati regionali allora presenti in italia, in modo da salvaguardare in un certo qual modo l'indipendenza della penisola. L'[[Lega di Cognac|accordo]] fu sottoscritto a [[Cognac (Charente)|Cognac]] nel [[1526]], ma si rivelò ben presto fallimentare; nel [[1527]] la Lega subì una cocente disfatta e [[Roma]] fu messa al sacco dai [[Lanzichenecchi]], mentre a Firenze veniva instaurata (per la terza ed ultima volta) la [[Repubblica fiorentina|repubblica]]. Coinvolto in queste vicissitudini, e visto con diffidenza dai repubblicani per i suoi trascorsi medicei, si ritirò in un volontario esilio nella sua villa di [[Finocchieto]], nei pressi di Firenze. Quì compose due orazioni, l' ''Oratio accusatoria'' e la ''defensoria'', ed una lettera ''Consolatoria'', che segue il modello dell' ''oratio ficta'', in cui espone le accuse imputabili alla sua condotta con le adeguate confutazioni, e finge di ricevere consolazioni da un amico. Sempre in questo periodo scrive le ''[[Considerazioni sui Discorsi del Machiavelli|Considerazioni intorno ai "Discorsi" del Machiavelli "sopra la prima deca di Tito Livio"]]'', in cui accende una polemica nei confronti della mentalità pessimistica dell'illustre concittadino.<br/>
Nel [[1513]] fece ritorno a Firenze, dove da circa un anno era stata restaurata la [[Signoria cittadina|Signoria]] [[Medici|Medicea]] con l'appoggio dell'esercito ispano-pontificio. Dal [[1514]] fece parte degli [[Otto di Guardia e Balia]] e nel [[1515]] entrò a far parte della signoria, divenendo, grazie ai suoi servigi resi ai Medici, avvocato concistoriale e governatore di [[Modena]] nel [[1516]], con la salita al [[papa|soglio pontificio]] di Giovanni de' Medici, col nome di [[Leone X]]. Il suo ruolo di primo piano nella politica emiliano-romagnola si rinforzò notevolmente nel [[1517]], con la nomina a governatore di [[Reggio Emilia]] e di [[Parma]], proprio nel periodo del delicato conflitto franco-imperiale. Fu nominato nel [[1521]] commissario generale dell'esercito pontificio, alleato di [[Carlo V]] contro i francesi; in questo periodo maturò quell'esperienza che sarebbe stata cruciale nella redazione dei suoi ''[[Ricordi politici e civili|Ricordi]]'' e della ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia d'Italia]]''.
Dopo la confisca dei beni, nel [[1529]] lasciò Firenze per rimettersi di nuovo al servizio di Clemente VII, che gli offrì l'incarico di diplomatico a [[Bologna]] . Dopo il rientro dei Medici a Firenze ([[1531]]), fu accolto alla corte medicea come consigliere del [[Granducato di Toscana|granduca]] [[Alessandro de' Medici, duca di Firenze|Alessandro]]; non fu tenuto tuttavia in altrettanta considerazione dal successore di Alessandro, [[Cosimo I de' Medici|Cosimo I]], che lo lasciò in disparte. Guicciardini allora si Ritirò nella sua villa ad [[Arcetri]], dove trascorse i suoi ultimi anni dedicandosi alla letteratura: riordinò i ''Ricordi'' politici e civili, raccolse i suoi ''Discorsi politici'' e soprattutto scrisse la ''Storia d'Italia''. Morì ad Arcetri nel [[1540]], quando da circa due anni si era ormai ritirato a vita privata. Negli anni dal [[1938]] al [[1972|' 72]] furono pubblicati i suoi ''Carteggi'', che contribuironom ad una accurata conoscenza della sua personalità.
 
Alla morte di Leone X, avvenuta nel 1521, Guicciardini si trovò a contrastare l'[[assedio di Parma]], argomento trattato nella ''Relazione della difesa di Parma''. Dopo l'assunzione al papato di Giulio de' Medici, col nome di [[Clemente VII]], venne inviato a governare la [[Romagna]], una terra agitata dalle lotte tra le famiglie più potenti; qui Guicciardini diede ampio sfoggio delle sue notevoli abilità diplomatiche.
 
Per contrastare lo strapotere di [[Carlo V]], propagandò un'alleanza fra gli stati regionali allora presenti in Italia e la Francia, in modo da salvaguardare in un certo qual modo l'indipendenza della penisola. L'[[Lega di Cognac|accordo]] fu sottoscritto a [[Cognac (Charente)|Cognac]] nel [[1526]], ma si rivelò ben presto fallimentare; di questo periodo è il ''Dialogo del reggimento di Firenze'', in due libri, scritti fra il 1521 e il 1526, in cui si ripropone il modello della repubblica aristocratica; nel [[1527]] la Lega subì una cocente disfatta e [[Roma]] fu messa al [[sacco di Roma (1527)|sacco]] dai [[Lanzichenecchi]], mentre a Firenze veniva instaurata (per la terza ed ultima volta) la [[Repubblica fiorentina|repubblica]]. Coinvolto in queste vicissitudini, e visto con diffidenza dai repubblicani per i suoi trascorsi medicei, si ritirò in un volontario esilio nella sua [[villa di Finocchieto]], nei pressi di Firenze. Qui compose due orazioni, l{{'}}''Oratio accusatoria'' e la ''defensoria'', ed una ''Lettera Consolatoria'', che segue il modello dell{{'}}''oratio ficta'', nella quale espose le accuse imputabili alla sua condotta con le adeguate confutazioni, e finse di ricevere consolazioni da un amico. Nel 1529 scrisse le ''[[Considerazioni sui Discorsi del Machiavelli|Considerazioni intorno ai "Discorsi" del Machiavelli "sopra la prima deca di Tito Livio"]]'', in cui accese una polemica nei confronti della mentalità pessimistica dell'illustre concittadino. In questi mesi completa anche la redazione definitiva dei ''Ricordi''.
 
Dopo la confisca dei beni, nel [[1529]] lasciò Firenze e ritornò a Roma, per rimettersi di nuovo al servizio di Clemente VII, che gli offrì l'incarico di diplomatico a [[Bologna]]. Dopo il rientro dei Medici a Firenze ([[1531]]), fu accolto alla corte medicea come consigliere del [[Granducato di Toscana|duca]] [[Alessandro de' Medici, duca di Firenze|Alessandro]] e scrisse i ''Discorsi del modo di riformare lo stato dopo la caduta della Repubblica e di assicurarlo al duca Alessandro''; non fu tenuto tuttavia in altrettanta considerazione dal successore di Alessandro, [[Cosimo I de' Medici|Cosimo I]], che lo lasciò in disparte. Guicciardini allora si ritirò nella sua villa di Santa Margherita in Montici ad [[Arcetri]], dove trascorse i suoi ultimi anni dedicandosi alla letteratura: riordinò i ''Ricordi'' politici e civili, raccolse i suoi ''Discorsi politici'' e soprattutto scrisse la ''Storia d'Italia''. Morì ad [[Arcetri]] nel [[1540]], quando da circa due anni si era ormai ritirato a vita privata.
 
== Il pensiero politico ==
{{P|Fatta eccezione per il primo paragrafo, il testo esprime opinioni di parte e non supportate da fonti|storia|arg2=politica|febbraio 2013}}
[[Immagine:Guicciardini M Francesco La Historia dItalia.jpg|thumb|left|Copertina di un'antica edizione della ''Storia d'Italia'']]
Guicciardini è noto soprattutto per la ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia d'Italia]]'', vasto e dettagliato affresco delle vicende italiane tra il [[1494]] (anno della discesa in italia del Re francese [[Carlo VIII di Francia|Carlo VIII]]) e il [[1534]] (anno della morte di [[Papa Clemente VII]]) e capolavoro della [[storiografia]] della prima epoca moderna e della storiografia scientifica in generale. Come tale, è un monumento al ceto intellettuale italiano del [[XVI secolo]], e più specificamente alla scuola toscano-fiorentina di storici filosofici (o politici) di cui fecero parte anche [[Niccolò Machiavelli]], [[Bernardo Segni]], [[Jacopo Pitti]], [[Jacopo Nardi]], [[Benedetto Varchi]], [[Francesco Vettori]] e [[Donato Giannotti]].
Il [[Machiavelli]] sosteneva che la presenza della Chiesa avesse reso, con il cattivo esempio dei suoi preti, gli italiani più peccatori di quanto essi sarebbero stati per loro natura, e che essa aveva impedito l'unità degli stati italiani in un forte stato nazionale , perché non era mai stata o tanto debole da essere completamente asservita, o tanto forte da prendere essa stessa l'iniziativa di una unificazione italiana, e capace di contrapporsi alle invasioni straniere; su ciò Guicciardini è d'accordo ma non reputa che tutto questo sia stato un male per l'Italia.
Se ci fosse stato infatti, uno stato unitario, "una città avrebbe prevalso sulle altre" e non ci sarebbe stata quella splendida fioritura di centri d'arte e cultura come stava avvenendo nel [[Rinascimento]]. E poi, quando mai nella storia d'Italia, c'è stato un dominio unitario, fatta eccezione per quello romano, che tenne l'Italia unita si, ma con la forza delle sue legioni?
D'altra parte è nello spirito naturale dell'italiano curare il suo "particulare"; ed ormai le caratteristiche delle varie culture e società italiane possono essere conservate, ed è bene che lo siano, solo in uno stato federale.
Quindi in Guicciardini c'é un '''realismo politico''' che manca a Machiavelli che segue il progetto di uno stato unitario italiano guardando alle grandi monarchie nazionali europee, non considerando che quelle si erano costituite per la forza di una borghesia intraprendente e aperta, mentre in Italia sopravviveva una meschina borghesia municipalistica incapace di guardare oltre i ristretti limiti del comune o della regione.
Per il popolo poi, le masse contadine, "o Franza o Spagna, purché se magna"
 
L'opera districa la rete attorcigliata della politica degli [[Antichi stati italiani#XV secolo|stati italiani]] del [[Rinascimento]] con pazienza ed intuito. L'autore volutamente si pone come spettatore imparziale, come critico freddo e curioso, raggiungendo risultati eccellenti come analista e pensatore (anche se più debole è la comprensione delle forze in gioco nel più vasto quadro europeo).
== Il giudizio del De Sanctis ==
 
[[Francesco De Sanctis]] non ebbe simpatia per Guicciardini ed infatti il critico romantico non nascose di apprezzare maggiormente il [[Nicolò Machiavelli|Machiavelli]].
Guicciardini è l'uomo dei programmi che mutano "per la varietà delle circunstanze" per cui al saggio è richiesta la ''discrezione'' (''Ricordi'', 6), ovvero la capacità di percepire "con buono e perspicace occhio" tutti gli elementi da cui si determina la varietà delle circostanze.<ref>"È grande errore parlare delle cose del mondo indistintamente, e assolutamente e , per dire così, per regola, perché quasi tutte hanno distinzione e eccezione per la varietà delle ''circunstanze'', le quali non si possono fermare con una medesima misura: e queste distinzione e eccezione non si truovano scritte in su' libri, ma bisogna le insegni la ''discrezione''. ("Ricordi", 6).</ref>
Nella sua [[storia della letteratura italiana]] il critico originario della provincia di [[Avellino]] mise in evidenza come Guicciardini fosse sì in linea con le aspirazioni di Machiavelli, ma se il secondo agì in linea con i suoi ideali, il primo invece "''non metterebbe un dito a realizzarli''" (per dirla con le parole di De Sanctis)
 
Altro concetto saliente del pensiero guicciardiniano è infatti il ''[[particulare]]'' (''Ricordi'', 28) a cui si deve attenere il saggio, cioè il proprio interesse inteso nel suo significato più nobile come realizzazione piena della propria intelligenza e della propria capacità di agire a favore di se stesso e dello stato.<ref>[[Natalino Sapegno]], ''Compendio di storia della letteratura italiana'', La Nuova Italia, Firenze, 1963, pp. 94-97.</ref> In altre parole il ''particulare'' non va inteso egoisticamente, come un invito a soddisfare solamente l'interesse personale, bensì a considerare pragmaticamente quanto ognuno può effettivamente realizzare nella specifica situazione in cui si trova.<ref>«Nondimeno el grado che ho avuto con più pontefici, m'ha necessitato a amare per el ''particulare'' mio la grandezza loro; e se non fussi questo rispetto, arei amato Martino Luther quanto me medesimo: non per liberarmi dalle legge indòtte dalla religione cristiana nel modo che è interpretata e intesa communemente, ma per vedere ridurre questa caterva di scelerati a' termini debiti, cioè a restare o sanza vizi o sanza autorità» (''Ricordi'', 28).</ref>
 
In netta polemica con Francesco Guicciardini, per alcuni passi della ''Storia d'Italia'', [[Jacopo Pitti]] scrisse l'opuscolo ''Apologia dei Cappucci'' (1570-1575), a difesa della fazione dei democratici, soprannominati i ''Cappucci''.
 
== Fortuna ==
Guicciardini è considerato il progenitore della [[storiografia]] moderna, per il suo pionieristico impiego di documenti ufficiali a fini di verifica della sua ''Storia d'Italia''.
 
Fino al 1857 la reputazione di Guicciardini poggiava sulla ''Storia d'Italia'' e su alcuni estratti dai suoi aforismi. Nel [[1857]] i suoi discendenti, i conti Piero e Luigi Guicciardini, aprirono gli archivi di famiglia e diedero incarico a [[Giuseppe Canestrini]] di pubblicare, in 10 volumi, le sue memorie.
 
Negli anni dal [[1938]] al [[1972]] furono pubblicati i suoi ''Carteggi'', che contribuirono in modo determinante ad un'accurata conoscenza della sua personalità.
 
=== La critica seicentesca ===
[[File:Anthonis van Dyck 030.jpg|thumb|right|[[Antoon van Dyck]], Ritratto equestre di Anton Giulio Brignole Sale, [[1627]]]]
L’angolo di prospettiva dal quale si prese a considerare, nella prima metà del secolo XVII, l’opera guicciardiniana, la posizione di questa nel giudizio dei lettori secenteschi, sono bene indicati da uno spirito acuto dell’epoca, [[Anton Giulio Brignole Sale|A. G. Brignole Sale]] (1636): «quindi non per altro, a mio giudizio, porta pregio il Guicciardini sopra il [[Paolo Giovio|Giovio]], sol che questi, qual pittor gentile, de' soggetti ch'egli ha per le mani colorisce agli occhi altrui con vivacissimi ritratti, senza inviscerarsi, la superficie, quegli per contrario, qual esperto notomista, trascurando anzi dilacerando la vaghezza della pelle, vien con l'acutezza della sua sagacità fino a mostrarci il cuore e il cervello de' famosi personaggi ben penetrato»<ref>A. G. BRIGNOLE-SALE, ''Tacito abburatato'', Genova, 1643, Disc. IV, p. 133.</ref>. All'affiatamento con lo spirito dell'opera guicciardiniana si accompagnò, sul piano letterario, una migliore intelligenza del suo stile, di cui si cominciò ad ammirare, superando le pedanti riserve linguistiche, la scorrevolezza, l'intima misura e precisione pur nel tono sostenuto<ref>«Or chi non vede – scriveva il [[Alessandro Tassoni|Tassoni]] – che questo è uno stil maestoso e nobile, quale appunto conviensi alla grandezza delle cose proposte e alla prudenza politica dell'Istorico che le tratta? e che non ostante i periodi sien tutti numerosi e sostenuti, per esser ben collocate le parole fra loro, e però l'ordine, e 'l senso facile e piano in maniera che 'l lettore non trova scabrosità né intoppi, come nello stil del [[Giovanni Villani|Villani]], che va saltellando e intoppando a ogni passo etc... ». A. TASSONI, ''Pensieri diversi'', Venezia, 1665, libro IX, p. 324. Il legame del pensiero politico tassoniano con quello del Guicciardini (incluso, a differenza del Machiavelli, tra gli storici della «prima schiera» con [[Filippo de Commynes|Comines]] e [[Paolo Giovio|Giovio]], ossia considerato pari agli antichi; v. cap. XIII del libro X dei ''Pensieri'') e del Machiavelli è noto: i due fiorentini, come dice il Fassò, furono «i due poli» a cui si volse la sua riflessione politica. (Introduz. a TASSONI, ''Opere'', Milano-Roma, 1942, p. 49).</ref>. Tuttavia, proprio dal più accreditato esponente letterario del tacitismo, [[Traiano Boccalini|T. Boccalini]] (1612), fu formulato un giudizio tra i meno benevoli alla ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia]]''<ref>T. BOCCALINI, ''Ragguagli di Parnaso e Pietra del paragone politico'', I, Bari, 1910, Cent. I, ragg. VI.</ref>.»<ref>{{cita libro|titolo=I classici italiani nella storia della critica: Da Dante al Marino|autore=[[Walter Binni]]|editore=[[Nuova Italia]]|anno=1970|p=493}}</ref>
 
=== Il giudizio di Francesco De Sanctis ===
[[File:Guicciardini M Francesco La Historia dItalia.jpg|thumb|right|Copertina di un'antica edizione della ''Storia d'Italia'']]
[[Francesco De Sanctis]] non ebbe simpatia per Guicciardini ed infatti non nascose di apprezzare maggiormente il [[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]].
Nella sua ''[[Storia della letteratura italiana]]'' il critico irpino mise in evidenza come Guicciardini fosse, sì, in linea con le aspirazioni di Machiavelli, ma se il secondo agì in linea con i suoi ideali, il primo invece "non metterebbe un dito a realizzarli".
Sempre nella sua ''Storia della letteratura italiana'' De Sanctis affermò: {{citazione|Il dio del Guicciardini è il suo particolare. Ed è un dio non meno assorbente che il Dio degli ascetici, o lo stato del Machiavelli. Tutti gli ideali scompaiono. Ogni vincolo religioso, morale, politico, che tiene insieme un popolo, è spezzato. Non rimane sulla scena del mondo che l'individuo. Ciascuno per sé, verso e contro tutti. Questo non è più corruzione, contro la quale si gridi: è saviezza, è dottrina predicata e inculcata, è l'arte della vita.}}
 
E poco più in basso aggiunse: «Questa base intellettuale è quella medesima del Machiavelli, l'esperienza e l'osservazione, il fatto e lo «speculare» o l'osservare. Né altro è il sistema. Il Guicciardini nega tutto quello che il Machiavelli nega, e in forma anche più recisa, e ammette quello che è più logico e più conseguente. Poiché la base è il mondo com'è, crede un'illusione a volerlo riformare, e volergli dare le gambe di cavallo, quando esso le ha di asino, e lo piglia com'è e vi si acconcia, e ne fa la sua regola e il suo istrumento».
 
Nel [[Romanticismo italiano|Romanticismo]], la mancanza di evidenti passioni per l'oggetto dell'opera era infatti vista come un grave difetto, nei confronti sia del lettore che dell'arte letteraria. A ciò si aggiunga che il Guicciardini vale più come analista e pensatore che come scrittore. Lo stile è infatti prolisso, preciso a prezzo di circonlocuzioni e di perdita del senso generale della narrazione: «qualsiasi oggetto egli tocchi, giace già cadavere sul tavolo delle autopsie».
 
== Le opere ==
[[File:Guicciardini - Scritti autobiografici e rari, 1936 - 1843787 0005.jpg|thumb|''Scritti autobiografici e rari'', Laterza, 1936]]
*''[[Storie fiorentine]]'' (dal [[1378]] al [[1509]])
* ''[[ConsiderazioniStorie sui Discorsi del Machiavellifiorentine]]'', (dal [[15271508]] -al [[15291509]]), rimasta inedita fino al [[1859]]
* ''[[RicordiDiscorso politicidi e civiliLogrogno]]'' (1512)
* ''[[StoriaConsiderazioni d'Italiasui (Guicciardini)|StoriaDiscorsi d'Italiadel Machiavelli]]'', (dal [[14921527]] al- [[15341529]])
* ''[[Ricordi politici e civili]]''
* ''[[Dialogo del Reggimento di Firenze]]'' (dal [[1521]] al [[1526]])
* ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia d'Italia]]'' (dal [[1537]] al [[1540]])
* ''Scritti inediti sopra la politica di Clemente VII dopo la battaglia di Pavia'', a cura di P. Guicciardini, Firenze, Olschki, 1940.
* ''Le cose fiorentine'', a cura di R. Ridolfi, Firenze, Olschki, 1945.
* ''Carteggi'', 17 voll., 1938-72 (voll. 1-2 presso Zanichelli, Bologna; vol. 3 presso Istituto per gli studi di politica internazionale, Firenze; vol. 4 presso Istituto storico italiano per l'età moderna e contemporanea, Roma; voll. 5-17 presso P. G. Ricci, Roma)
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
 
=== Testi ===
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1574 |titolo=Historia di Italia. Libri 1.-16. |url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4170353&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=In Venetia |editore=appresso Giorgio Angelieri }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1819 |titolo=Historia di Italia |volume=1 |url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4162083&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=Pisa |editore=presso Niccolò Capurro }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1819 |titolo=Historia di Italia |volume=2 |url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4163635&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=Pisa |editore=presso Niccolò Capurro }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1819 |titolo=Historia di Italia |volume=3 |url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4164478&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=Pisa |editore=presso Niccolò Capurro }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1819 |titolo=Historia di Italia |volume=4 |url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4165549&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=Pisa |editore=presso Niccolò Capurro }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1819 |titolo=Historia di Italia |volume=5|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4166452&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=Pisa |editore=presso Niccolò Capurro }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1819 |titolo=Historia di Italia |volume=6|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4167301&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=Pisa |editore=presso Niccolò Capurro }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1819 |titolo=Historia di Italia |volume=7|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4168096&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=Pisa |editore=presso Niccolò Capurro }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1820 |titolo=Historia di Italia |volume=8|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4168945&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=Pisa |editore=presso Niccolò Capurro }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1820 |titolo=Historia di Italia |volume=9|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4169516&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=Pisa |editore=presso Niccolò Capurro }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1820 |titolo=Historia di Italia |volume=10|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4163148&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=Pisa |editore=presso Niccolò Capurro }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1929|titolo= Storia d'Italia |volume=1|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1845433&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4&pds_handle= |città=Bari |editore=G. Laterza }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1929|titolo= Storia d'Italia |volume=2|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1846262&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4&pds_handle= |città=Bari |editore=G. Laterza }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1929|titolo= Storia d'Italia |volume=3|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1846967&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4&pds_handle= |città=Bari |editore=G. Laterza }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1929|titolo= Storia d'Italia |volume=4|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1847812&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4&pds_handle= |città=Bari |editore=G. Laterza }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1929|titolo= Storia d'Italia |volume=5|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1848561&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4&pds_handle= |città=Bari |editore=G. Laterza }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1931|titolo=Storie fiorentine dal 1378 al 1509 |url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1849436&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4&pds_handle= |città=Bari |editore=G. Laterza }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1932 |titolo=Dialogo e discorsi del reggimento di Firenze |url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1843020&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4&pds_handle= |città=Bari |editore=Gius. Laterza & Figli }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1933|titolo= Scritti politici|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1844634&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4&pds_handle= |città=Bari |editore=G. Laterza }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1936|titolo=Scritti autobiografici e rari|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1843787&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=Bari |editore=G. Laterza e Figli }}
*Francesco Guicciardini, ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia d’Italia]]: la Novara rinascimentale,'' a cura di Claudio Groppetti, Novara, Interlinea edizioni, 2014
*Francesco Guicciardini, ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia d'Italia]]. Versione nella lingua italiana di oggi'', a cura di Claudio Groppetti, 2 vol., Novara, [[Interlinea edizioni]], 2019
 
=== Studi ===
* [[Paolo Treves]], ''Il realismo politico di Francesco Guicciardini'', Firenze, La Nuova Italia, 1931.
* [[Vittorio De Caprariis]], ''Francesco Guicciardini. Dalla politica alla storia'', Bari, Laterza, 1950; ristampa, Bologna, Il Mulino, 1993, ISBN 978-88-150-4045-9.
* [[Raffaello Ramat]], ''Il Guicciardini e la tragedia d'Italia'', Firenze, Olschki, 1953.
* [[Roberto Ridolfi]], ''Vita di Francesco Guicciardini'', nuova ed., Milano, Rusconi, 1982 (I ed. 1960).
* [[Gennaro Sasso]], ''Per Francesco Guicciardini. Quattro studi'', Roma, [[Istituto storico italiano per il medio evo|Istituto Storico per il Medio Evo]], 1985.
* Emanuele Cutinelli-Rèndina, ''Guicciardini'', Roma, Salerno Editrice, 2009, ISBN 978-88-840-2665-1.
 
== CuriositàVoci correlate ==
* [[Famiglia Guicciardini]]
Guicciardini è il protagonista, insieme a [[Niccolò Machiavelli]], di un romanzo scritto da [[Raphaël Cardetti]] nel [[2003]], intitolato ''[[La vendetta di Machiavelli]]'', una storia dalle tinte [[Letteratura gialla|gialle]] che si svolge nella [[Firenze]] del [[1498]].
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*[http://www.bibliotecaitaliana.it/ScrittoriItalia/catalogo/browse/autore-autore.xq?autore=Guicciardini,%20Francesco Opere] integrali in più volumi dalla collana digitalizzata "Scrittori d'Italia" [[Laterza]]:
*''[https://archive.org/details/propositioniover00sans Propositioni, overo Considerationi in materia di cose di Stato, sotto titolo di Avvertimenti, Avvedimenti Civili, & Concetti Politici di Guicciardinii, Lottini, Sansovini]'', Venezia, Presso Altobello Salicato, 1583.
**''Dialogo e discorsi del reggimento di Firenze'' ([[1932]]);
* ''Opere inedite di Francesco Guicciardini illustrate da Giuseppe Canestrini e pubblicate per cura dei conti Piero e Luigi Guicciardini'', 10 voll., Firenze, Barbera, Bianchi e Comp., 1857-67: [https://archive.org/details/opereineditedifr01guicuoft vol. 1], [https://archive.org/details/bub_gb_9bnraq8TX7EC vol. 2], [https://archive.org/details/bub_gb_Wiyw2v4XVm0C vol. 3], [https://archive.org/details/bub_gb_PF8cuoquqbcC vol. 4], [https://archive.org/details/bub_gb_vdRqmpAysv0C vol. 5], [https://archive.org/details/bub_gb_TvUsuztPJV4C vol. 6], [https://archive.org/details/bub_gb_EMFg9EvwG1YC vol. 7], [https://archive.org/details/bub_gb_q1fm59_DZNoC vol. 8], [https://archive.org/details/bub_gb_0ddpd2-7m_gC vol. 9], [https://archive.org/details/bub_gb_V03GV8TFWfEC vol. 10].
**''Scritti autobiografici e rari'' ([[1936]]);
* ''Opere'', 9 voll., Bari, Gius. Laterza & figli, 1929-36: [http://www.bibliotecaitaliana.it/indice/visualizza_scheda/si146 vol. 1], [http://www.bibliotecaitaliana.it/indice/visualizza_scheda/si147 vol. 2], [http://www.bibliotecaitaliana.it/indice/visualizza_scheda/si148 vol. 3], [http://www.bibliotecaitaliana.it/indice/visualizza_scheda/si149 vol. 4], http://www.bibliotecaitaliana.it/indice/visualizza_scheda/si150 vol. 5], [http://www.bibliotecaitaliana.it/indice/visualizza_scheda/si151 vol. 6], [http://www.bibliotecaitaliana.it/indice/visualizza_scheda/si143 vol. 7], [http://www.bibliotecaitaliana.it/indice/visualizza_scheda/si145 vol. 8], [http://www.bibliotecaitaliana.it/indice/visualizza_scheda/si144 vol. 9].
**''Scritti politici e Ricordi'' ([[1933]]);
**''Storia d'Italia'' ([[1929]]);
**''Storie fiorentine dal 1378 al 1509'' ([[1931]])
*[http://www.liberliber.it/biblioteca/g/guicciardini/index.htm Opere di Guicciardini su Liber Liber] (formato testo)
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